articolo originale

Giornale Italiano di Psico-Oncologia
Vol. 15 - N. 2/2013
articolo originale
Possibilità di una connessione quantistica di tipo entanglement
tra sanitario e paziente oncologico
F. BURRAI1, M. GUARALDI2, A. MARTONI3, V. MICHELUZZI4
RIASSUNTO
SUMMARY
Introduzione. L’entanglement è un fenomeno quantistico in cui
particelle scambiano informazioni istantaneamente attraverso
una connessione non-locale, informazioni che sono costantemente in uno stato di sovrapposizione. Questo fenomeno dimostra come la realtà sia olistica, dove le parti sono in costante interconnessione, e dove solo il tutto contiene l’informazione sul
sistema. Questa realtà fisica ha implicazioni fondamentali nel
campo della psico-oncologia.
Obiettivo. Questo articolo vuole rispondere al problema della
possibilità di una forma di macro-entanglement tra sanitari e
pazienti oncologici.
Metodi. Nel formalismo quantistico il macro-entanglement tra
il sanitario (Hp) e il paziente oncologico (Op) può essere descritto attraverso la funzione d’onda ΨHpOp, la quale descrive l’evoluzione nel tempo degli stati di sovrapposizione di tutte
le possibilità in cui un sistema può essere.
Risultati. Il sanitario (Hp) può essere in uno stato di sovrapposizione di funzionalità terapeutica (|Hp↑›) o in uno stato di non
funzionalità terapeutica (|Hp↓›), e il paziente oncologico (Op)
può trovarsi in uno stato di sovrapposizione di benessere
(|Op↑›) o di non benessere (|Op↓›), e la interazione tra gli stati
del sanitario e del paziente può essere descritta dalla funzione
d’onda ΨHpOp› = 1/√2(|Hp↑Op↑› + |Hp↓Op↓›). Con questa
funzione d’onda è possibile descrivere lo sviluppo nel tempo
della connessione non-locale quantistica dell’entanglement tra
sanitario (Hp) e paziente oncologico (Op). Questa interazione
si sviluppa all’interno dello spazio terapeutico quantistico.
Conclusioni. Nell’entanglement quantistico tra sanitario e paziente, il sanitario crea le condizioni quantistiche dello spazio
terapeutico, riflettendo e modulando le informazioni quantistiche provenienti dal paziente.
Introduction. Entanglement is an experimentally demonstrated
physical condition in which particles exchange instantaneously
information by a non-local connection, information that are
constantly in superposition. This phenomenon demonstrates
how reality is holistic, in that its constituent parts are in a state
of constant interconnection, and in which only the whole contains all of the information about the system. This physical reality has fundamental implications for psycho-oncology field.
Objective. This paper addresses the problem of the possibility of
a macro-entangled form between health professional and oncology patient.
Methods. In the quantum formalism the macro-entangled between health professional (Hp) and oncology patient (Op) state,
can be described by the wave function ΨHpOp, which describes
the time evolution of all the superposition stated of all possible
states in which a system can be.
Results. Health professional (Hp) can be in a state of superposition of therapeutic functionality (|Hp↑›) or non therapeutic
functionality (|Hp↓›), and oncology patient (Op) can be in a
state of superposition of of well-being (|Op↑›) or non-well-being (|Op↓›), and the interaction between Health professional
and patient can be described by the wave function: |ΨHpOp› =
1/√2(|Hp↑Op↑› + |Hp↓Op↓›).With this equation we can describes the time evolution of the non-local quantum connection
of the entanglement between health professional (Hp) and oncology patient (Op). This quantum interaction is developed
within a therapeutic space named (Πr).
Conclusions. In the health professional and oncology patient
entanglement, the health professional creates the quantum conditions of the therapeutic space, reflecting and modulating the
quantum information provided by the oncology patient.
PAROLE CHIAVE: medicina olistica, teorie quantistiche, assistenza, paziente.
KEY WORDS: holistic medicine, quantum theories, care, patient.
1 Professore
a contratto di Assistenza Olistica,Università degli Studi di Bologna
di Oncologia Medica, Azienda Ospedaliera Universitaria S. Orsola
Malpigli, Bologna
3 Affiliato di Oncologia Medica
4 Infermiere Olistico, Libero Professionista
Introduzione
2 U.O.
© Copyright 2013, CIC Edizioni Internazionali, Roma
L’associazione tra il paradigna olistico e quello
della fisica quantistica, che vede la realtà fisica in
modo olistico, ha prodotto un incremento signifi67
F. Burrai et al.
cativo del livello di interesse, da parte della comunità scientifica, di diversi campi di ricerca. La fisica quantistica, attraverso una serie di fenomeni
scoperti empiricamente in laboratorio, ha introdotto leggi fisiche di tipo contro intuitivo e con caratteristiche paradossali rispetto all’esperienza quotidiana, minando ogni precedente convinzione sul
funzionamento della natura, e di conseguenza sull’essere umano. Il paradosso del mondo quantistico è una caratteristica epistemologica tipica di
questa fisica se paragonata alla nostra percezione
quotidiana degli eventi. Questo prevede una notevole apertura mentale per la comprensione profonda delle implicazioni che la meccanica quantistica
può introdurre nell’assistenza sanitaria.
Il maggiore contributo della fisica quantistica
alle scienze mediche e psicologiche è rappresentato dal dato empirico-sperimentale, che definisce il
funzionamento della natura in maniera olistica,
fondamentalmente unitaria in linea con la teoria
dei sistemi. La meccanica quantistica mostra come
l’essere umano è veramente un sistema diverso e
maggiore della semplice somma delle sue parti,
dove le relazioni tra le parti ne danno il significato profondo. Fenomeni quantistici - come la comunicazione non-locale, la sovrapposizione, l’entanglement - sono realtà fisiche della natura, e queste
realtà non possono non essere conosciute e non
considerate anche in campo oncologico e psicologico. L’essere umano, dopo i risultati ottenuti dalla fisica quantistica, non può essere più considerato, studiato e trattato terapeuticamente solo attraverso il modello cartesiano, il quale è di tipo meccanicistico riduzionistico. La natura è, invece, descritta dalla fisica quantistica attraverso il paradigma olistico, perché gli elementi della realtà scoperti negli esperimenti quantistici hanno caratteristiche olistiche come, per esempio, l’interconnessione tra tutte le componenti, la comunicazione
istantanea, le sovrapposizioni delle infinite possibilità, tutte caratteristiche dell’entanglement. La
fisica quantistica ha scoperto nuovi fenomeni presenti nella natura, introducendo una serie di concetti innovativi che, in campo oncologico, possono
diventare utili per la descrizione delle dinamiche
esistenziali e assistenziali tra le varie figure sanitarie e i pazienti.
L’entanglement
Se in un esperimento due particelle interagiscono almeno una volta per un qualsiasi motivo e poi
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vengono separate anche a una distanza estremamente grande, e se a una di queste due particelle
viene misurata una proprietà tra quelle in sovrapposizione, la funzione d’onda Ψ, che descrive il
suo stato fisico, collassa, ovvero, nell’istante della
misurazione tulle le sovrapposizioni quantistiche
decadono manifestando solo, e una sola proprietà,
quella richiesta dalla misura. Nello stesso esatto
momento temporale in cui si effettua la misura
della prima particella, istantaneamente, anche la
seconda particella subisce il collasso della sua funzione d’onda indipendentemente dalla distanza
dalla prima particella, come se fosse stata anch’essa misurata, rivelando così una proprietà connessa
alla misurazione della prima particella. Di fronte a
queste evidenze, ci si pone la domanda: “Come è
possibile un evento così paradossale, contro intuitivo, così lontano dalla nostra esperienza comune?”. Ci deve essere pur stato un qualche tipo di
segnale, velocissimo, superluminale, che ha informato la seconda particella della misurazione e del
tipo di misurazione effettuata sulla prima. Ma non
è così. Esperimenti (1) hanno confermato l’impossibilità della presenza di un tale tipo di segnale, o
la presenza di qualsiasi tipo di segnale informativo tra le due particelle, o di ipotetici segnali superluminali, o addirittura la presenza di variabili nascoste che hanno la funzione di informare la seconda particella sullo stato della prima durante le
misurazioni. Ciò significa che le due particelle
non hanno due funzioni d’onda Ψ nell’atto della
misura, ma solo una che descrive nel tempo l’evolversi del sistema, come se le due particelle fossero solo una, o meglio, un sistema inseparabile, in
costante interconnessione, in cui le distanze spaziali non influiscono sulle loro proprietà, ovvero,
sono in una condizione di comunicazione non-locale. Questo legame quantistico è l’entanglement.
Questo fenomeno incredibile avviene anche
ora, nel nostro corpo, perché siamo formati da atomi, elettroni, protoni, molecole, cioè da miliardi di
elementi quantistici. I fenomeni fondamentali in
riferimento all’entanglement quantistico per i nostri scopi possono essere riassunti nel modo seguente, secondo il modello ortodosso della meccanica quantistica:
1. presenza dello stato di coerenza quantistica, in
cui due singole particelle sono un’unica entità
collettiva, il cui evolversi nel tempo è descritto
da una sola funzione d’onda;
2. presenza di una condizione di non-località
quantistica, in cui gli stati quantistici di particelle fisicamente separate sono funzionalmente
Possibilità di una connessione quantistica di tipo entanglement tra sanitario e paziente oncologico
e intimamente connesse;
3. presenza degli stati di sovrapposizione quantistica, in cui le particelle si trovano, prima di
ogni misurazione, in una condizione in cui tutti gli infiniti stati possibili sono simultaneamente sovrapposti;
4. presenza del collasso quantistico di un solo stato, descritto da una funzione d’onda determinata, in cui le particelle nella misurazione sono
soggette a un collasso della loro funzione d’onda, la quale determina solo uno specifico stato
degli stati in sovrapposti, quello richiesto dalla
domanda della misura (2).
Ora, la domanda fondamentale è: “L’entanglement quantistico può manifestarsi nel macro-mondo, nel nostro mondo quotidiano, o tutti questi
strani fenomeni accadono solo nel micro-mondo,
nel sub-atomico, nell’immensamente piccolo?”.
La risposta su tale possibilità è legata alla scelta
del tipo di modello di meccanica quantistica usato
per descrivere i risultati degli esperimenti quantistici. La fisica quantistica presenta una interpretazione ortodossa, la cosiddetta “interpretazione di
Copenhagen”, la quale non ammette la presenza di
un macro-entanglement a causa della violazione
della coerenza quantistica, ovvero, della presenza
nel nostro mondo del fenomeno della decoerenza
quantistica. Questo fenomeno, secondo tale interpretazione, si verifica quando un oggetto quantistico interagisce con l’ambiente, per esempio,
quando un tale oggetto è sottoposto ad una osservazione o misurazione (3). Nel nostro mondo quotidiano, avvengono svariati processi macroscopici
che hanno la capacità di causare la riduzione del
pacchetto d’onda (collasso), dunque la perdita della coerenza quantistica e, quindi, dello stato di entanglement, che non è più conservato. L’entanglement dovrebbe pertanto essere relegato nel micromondo, a livello dimensionale della scala di
Planck, a dimensioni di 10-33 cm, dove solo in tale mondo, regolato dalla costante di Planck (6,626
x 10 -34 J s), può mantenersi (4). Come si può intuire, uno dei problemi centrali è la difficoltà di
determinare e di definire la posizione del confine
tra il macro- mondo e il micro-mondo, supponendo che tale confine effettivamente esista. Secondo
il grande fisico quantistico irlandese John Bell,
l’interpretazione ortodossa divide il mondo, cioè,
la realtà, la natura, arbitrariamente in due parti,
utilizzando una descrizione quantistica per una
realtà e una descrizione non quantistica per un’altra realtà: quindi, un’unica natura, un’unica realtà,
con due spiegazioni completamente diverse (5).
Ciò che è mancato finora è una teoria fondamentale, in grado di cogliere, spiegare e sviluppare una
visione coerente del tutto, fornendo in tal modo
una coerenza interpretativa tra gli eventi che si verificano all’interno dei microsistemi e quelli che
sperimentiamo nella vita quotidiana. Dunque, l’interpretazione di Copenaghen presenta leggi fisiche
per il micro-mondo e altre leggi fisiche per il macro-mondo, suddividendo la realtà e spezzandola
in due dimensioni completamente diverse, sconnesse, che non possono comunicare, separate (6).
Questa interpretazione, però, è fortemente criticata perché non è in grado di fornire una visione coerente della realtà e, quindi, non può rappresentare
una teoria fondamentale del mondo fisico. Da un
lato abbiamo gli oggetti del mondo quantistico,
che sono governati dalla funzione d’onda che descrive l’evoluzione lineare nel tempo e, successivamente, in una certa fase temporale e in un certo
“confine”, accade arbitrariamente un collasso della funzione d’onda, con perdita delle sovrapposizioni, della coerenza quantistica e di tutte le probabilità e potenzialità quantistiche. Il risultato è
una posizione dualistica, meccanicistica e riduzionistica, che risente ancora del pensiero di Cartesio;
ma la natura, o come dicono risultati della fisica
quantistica è olistica e non può essere studiata separandone le parti, solo per accordarsi ad un particolare modello di meccanica quantistica. Tuttavia,
ci sono altre interpretazioni dei fenomeni quantistici, che differiscono dalla spiegazione standard
dell’interpretazione di Copenhagen, e che sono
stati introdotte nella ricerca quantistica e non solo,
da numerosi importanti fisici, tra cui anche premi
Nobel. Queste spiegazioni alternative e a volte
complementari, includono la teoria di Feynman
della “somma delle storie” (7), l’interpretazione
transazionale di Cramer (8), la teoria di Einstein
delle variabili nascoste (9), l’interpretazione ontologica di Bohm (10, 11), la teoria di Everett dei
“molti mondi” (12), la teoria dell‘entanglement di
Greenberger-Horn-Zeilinger (GHZ theory) (13), la
teoria di Clauser-Horne-Shimony-Holt (CHSH
theory) (14), l’interpretazione delle “molti menti”
di Albert e Loewer (15), la teoria di Ghirardi, Rimini e Weber (GRW theory) (16) e la teoria di
Leggett del macro-realismo (17).
L’entanglement sanitario-paziente
Nella descrizione di un possibile entanglement
sanitario - paziente, abbiamo due sistemi quanti69
F. Burrai et al.
stici che interagiscono creando un macro - entanglement. Questi due sistemi sono identificati con
Hp, per il sanitario, e Op, per il paziente. Come
sappiamo, ogni sistema quantistico è descritto matematicamente in termini di una funzione d’onda
Ψ. Le entità del macro entangled sanitario Hp e
paziente Op, possono essere descritte individualmente dalle rispettive funzioni d’onda ΨHp e
ΨOp. Dunque la funzione d’onda che descrive lo
stato entangled HpOp è la seguente:
Ψ HpOp = αΨHp + βΨOp
(1)
dove α e β rappresentano numeri complessi. I
numeri complessi indicano la combinazione di
possibilità alternative e sono elementi fondamentali per la struttura della meccanica quantistica.
Ricordiamo che le funzioni d’onda ΨHp e ΨOp
rappresentano una moltitudine di stati, ovvero se
|n› indica uno stato della moltitudine degli stati,
ed è descritto dalla funzione d’onda Ψn, in un contesto di interazione quotidiana tra sanitario e paziente possiamo decidere di considerare, tra le infinite possibilità degli stati in sovrapposizione in
cui possono essere un sanitario e un paziente, solo
due possibili stati sovrapposti.
Dunque, il sanitario può essere considerato in
uno stato di aiuto (|Hp↑›) o di non aiuto (|Hp↓›)
per il paziente, e il paziente può essere considerato in uno stato di benessere (|Op↑›) o di non benessere (|Op↓›). Ora, lo stato di entangled tra il sanitario e il paziente, può essere descritto dalla seguente funzione d’onda ΨHpOp:
ΨHpOp› = 1/√2(|Hp↑Op↑›v+ Hp↓Op↓›)
(2)
Come possiamo notare, il segno “+” indica la
presenza di quattro stati diversi in uno stato di sovrapposizione, legati alla probabilità espressa dalla √2. Ora, in base alla teoria quantistica, esiste
una connessione tra la funzione d’onda (|ψ› e la
sua coniugata complessa ‹ψ|), gli operatori matematici Ω, con le relative osservazioni associate, e
i risultati di misurazioni. Queste connessioni sono
legate ad un valore atteso ‹(Ω)› , ovvero ad un valore medio di un osservabile dopo una serie di osservazioni:
‹ψ|Ω|ψ› = ‹(Ω)›
(3)
dove |ψ› è la funzione d’onda, Ω è l’operatore
matematico , ‹ψ| è la coniugata complessa della
funzione d’onda |ψ›, e Ω è il valore atteso dell’os70
servabile. Questo formalismo, in cui l’azione degli
operatori matematici sono state dimostrate dagli
esperimenti di fisica quantistica, può essere utilizzato per descrivere i risultati dell’entangled tra il
sanitario e il paziente, assumendo come osservabile delle misurazioni, ovvero il risultato atteso, la
presenza di cambiamenti della sintomatologia del
paziente, denominata ΔSx:
‹ΨHpOp|Πr|ΨHpOp› = ‹(ΔSx)›
(4)
dove ΨHpOp› è la funzione d’onda dello stato
entangled sanitario e paziente, Πr è l’operatore
matematico che denota lo spazio assistenziale-terapeutico creato dal sanitario, ‹ΨHpOp| la complessa coniugata della funzione d’onda |ΨInPx› e
ΔSx sono i cambiamenti nella sintomatologia del
paziente.
Mentre nella (3) l’operatore matematico Ω ha
una funzione indipendente rispetto alla funzione
d’onda |ψ› e alla sua coniugata complessa ‹ψ| –
dunque è un’equazione lineare – nella (4) l’equazione può essere considerata invece non lineare,
perché l’operatore matematico Πr opera attivamente sulla funzione d’onda |ψ› e sulla sua coniugata complessa ‹ψ|.
Analizziamo ora questa equazione e il suo significato all’interno dell’interazione sanitario –
paziente.
In (4) il sanitario si ritrova contemporaneamente in due parti dell’equazione: la prima è rappresentata da Πr, che è lo stato dello spazio assistenziale-terapeutico prodotto dal sanitario, mentre la
seconda come parte della funzione d’onda ΨHpOp› dell’entangled sanitario e paziente HpOp, e
la sua relativa coniugata complessa ‹ΨHpOp| in
relazione con l’operatore matematico Πr. Dunque,
in questa equazione si descrive come evolve nel
tempo l’interazione quantistica in cui il sanitario
crea in uno spazio assistenziale-terapeutico di aiuto Πr (stato di tale spazio), sia ad agire all’interno
di quello spazio come parte dello stato di entangled sanitario - paziente. L’interazione tra sanitario-paziente innesca la creazione di una interazione entangled, dove ogni azione del sanitario ha
immediate conseguenze sul paziente e viceversa,
ed evolve nel tempo anche quando le due entità
umane, ora entangled, non interagiscono localmente. L’azione, l’interazione è il passaggio da
due entità prima locali, separate nello spazio-tempo, in un’unica entità, un unico sistema quantistico non-locale, sanitario-paziente.
Analizziamo ora Πr, l’operatore matematico
Possibilità di una connessione quantistica di tipo entanglement tra sanitario e paziente oncologico
che denota lo spazio assistenziale - terapeutico
creato dal sanitario. Lo spazio terapeutico può essere considerato uno stato quantistico in analogia
con lo spazio di Hilbert H. Lo spazio di Hilbert H
è uno spazio vettoriale complesso, in cui un singolo punto dello spazio di Hilbert H rappresenta lo
stato quantico dell’intero sistema. Dunque, questa
condizione, questo campo quantistico presente
nell’entangled sanitario- paziente, ha un carattere
profondamente olistico, in cui lo stato dello spazio
assistenziale-terapeutico Πr – lo spazio di cura, di
aiuto – non può essere separato, frammentato,
considerato un’entità indipendente. Infatti, nell’entanglement HpOp, il sanitario crea le condizioni dello spazio assistenziale-terapeutico Πr, riflettendo e modulando contemporaneamente le
informazioni provenienti dal paziente, e il paziente, a sua volta, non può mai essere separato dalle
risposte che presenta il sanitario: le due entità sono in stato di macro-entanglement. Il sanitario e il
paziente interagiscono sia a livello conscio che inconscio, producendo un’entanglement mentale
quantistico tra le due persone. L’entanglement tra
due menti è stato affrontato in numerosi studi ed
esperimenti in cui il fenomeno della sincronicità e
dell’intenzione sono elementi fondamentali nella
dinamica dei rapporti umani.
Il problema del macro-entanglement
sanitario - paziente
In base alla teoria quantistica ortodossa, un macro-entanglement non può presentarsi mai, dunque
non può esistere un macro-entanglement sanitario
paziente a causa principalmente della presenza del
fenomeno della decoerenza e dal limite imposto
dalla costante di Planck. La decoerenza si presenta quando un sistema quantistico interagisce con
l’ambiente esterno, in cui le interazioni ambientali agiscono come misurazioni, facendo collassare
lo stato quantistico, con perdita della coerenza
quantistica, dunque di tutte le sovrapposizioni degli stati, manifestando solo e una sola realtà, quella che viviamo quotidianamente, senza fenomeni
quantistici come l’entanglement.
In contrasto con questa visione riduzionistica,
sono stati presentati importanti lavori ed esperimenti a favore invece della coerenza quantistica a
livello macroscopico, che è il requisito fondamentale nel rapporto tra due sistemi conscienti in stato
di entanglement, come quello tra sanitario e paziente.
Nelle letteratura sono presenti studi importanti,
proposti da scienziati del calibro di Hameroff e Penrose (18, 19), riguardanti per esempio la presenza
degli stati di coerenza quantistica macroscopica all’interno del cervello in rapporto allo stato di coscienza. I lavori di Pinguelli Rosa e Faber (20) si sono focalizzati sulla sequenza degli stati di coerenza
quantistica a livello macroscopico nei microtubuli
cerebrali sempre in rapporto con la coscienza.
Il lavoro di Schwartz, Stapp e Beauregard (21)
presenta un potente modello quantistico a livello
neuropsicologico, che descrive l’interazione mente- cervello; mentre, il lavoro di Hyland (22) analizza le ipotesi e la metodologia di una forma di
entanglement tra gli esseri umani e il ruolo di uno
stato entangled sullo stato di salute.
Come sappiamo, secondo i fisici teorici ortodossi la constante di Planck,, relega l’entanglement solo a livello nanoscopico, e questo negherebbe un entanglement tra sanitario e paziente. In
riferimento a questo limite insuperabile imposto
dalla costante di Plank, il fisico teorico premio
Nobel Brian Josephson ritiene che la versione ortodossa della meccanica quantistica, con il ruolo
chiave della constante di Planck, sia solo la superficie di una teoria più vasta. Una teoria che affronta il problema della constante di Planck e introduce un altro concetto utile in campo psico-oncologico è la Weak Quantum Theory (23). Tale teoria
afferma che la constante di Plank non delimita gli
eventi quantistici e apre le porte al fenomeno della sincronicità. La sincronicità è un importante fenomeno legato all’entanglement. La sincronicità si
esplica più tipicamente quando un evento coincide con un pensiero o uno stato d’animo. Questo fenomeno olistico, di connessione non locale, di entanglement tra mente e mente, tra la mente e l’ambiente è stato studiato dal grande psicologo analitico Jung (24,25) e dal grande fisico quantistico
Pauli (26), e ha importanti implicazioni nell’entanglement sanitario - paziente.
Conclusioni
Il fenomeno dell’entanglement è un fenomeno
fondamentale della natura.
Lo stato entangled sanitario-paziente è l’unico
stato che contiene l’informazione sull’intero sistema e, in definitiva, rappresenta il sistema informativo quantistico olistico del processo terapeutico
di aiuto. Dal punto di vista quantistico, l’informazione completa di uno stato entangled non può es71
F. Burrai et al.
sere acquisita completamente, in maniera inequivocabile certa: essa rimane in uno stato probabilistico, non deterministico, in una sovrapposizione
di stati diinformazioni e, fondamentalmente, di natura non-locale. Tutto questo caratterizza l’evoluzione nel tempo di tutte le infinite potenzialità presenti nel rapporto sanitario-paziente. Questo orizzonte di possibilità, tutte reali e tutte potenzialmente manifestabili, sono presenti negli stati
quantistici del sanitario e del paziente. La dimostrazione sperimentale dell’entanglement, della
sovrapposizioni degli stati, dell’indeterminazione
di questi stati, della non-località, si scontra radicalmente con la nostra esperienza quotidiana e con
le leggi della fisica gravitazionale di Newton e
relativistica di Einstein.
Ma le scoperte di una scienza sperimentale ed
empirica, come la fisica quantistica, implicano una
nuova modalità nella visione del mondo fisico e
mentale, proponendo nuove vie di conoscenza,
percorribili anche dalla ricerca avanzata in campo
psico-oncologico, anche attraverso l’acquisizione
di opportune competenze fisiche, matematiche e
sperimentali.
Questa nuova visione richiede una indispensabile apertura mentale, una nuova fiducia verso le
potenzialità della mente, in primis delle facoltà intuitive, nelle infinite possibilità, nella creatività.
Queste caratteristiche sono presenti negli approcci
filosofici, epistemologici e sperimentali di cervelli della fisica quantistica come Einstein, Feynman,
Hawking, Bohm, permettendo loro di portare contribuiti fondamentali alla conoscenza umana del
mondo.
L’interesse scientifico e speculativo, da parte
del mondo della oncologia e della psicologia, verso la teoria quantistica, può nascere soprattutto
dall’assunzione della visione del mondo di tipo
olistica compiuta da una scienza sperimentale come la fisica quantistica. Ciò che propone la fisica
quantistica è dimostrato empiricamente, e non può
non essere conosciuto dalle altre scienze, soprattutto per tutte le implicazioni che potrebbe avere
anche in campo psico-oncologico.
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