Calendario 2015 - Comune di Masullas

Storia dei frati Cappuccini e del convento di Masullas
Laudato sì, mì Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato sì, mì Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke'l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
(San Francesco d'Assisi, da “Il cantico delle creature”)
Calendario 2015
COMUNE DI MASULLAS (OR)
Storia dei frati Cappuccini e del convento di Masullas
Statua di San Francesco d’Assisi, fondatore dell’Ordine dei Frati
Minori, presente nell’omonima chiesa conventuale di Masullas
Nel 1206, all’età di 24 anni, Francesco riceve in sogno la
chiamata del Signore. Questo accadimento, di fatto, segnerà
l’inizio della sua conversione. Qualche anno dopo, con la
raccolta di diversi scritti composti durante gli anni in cui nella
chiesetta della Porziuncola si era formata la piccola comunità
di frati, venne costituita la Regola francescana, chiamata
anche Prima Regola o Propositum
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Ruderi dell’ex convento di San Francesco, nel quartiere
di Stampace in Cagliari, costruito dai frati francescani,
presumibilmente verso la fine XIII secolo.
Quando nel 1591 la galera con a bordo Padre Zefferino e
gli altri sette Cappuccini sbarcò a Cagliari, furono accolti
benevolmente dalla cittadinanza e fraternamente ospitati dai
Padri Conventuali nell’ampio convento di San Francesco
di Stampace. In questo luogo i nuovi religiosi poterono
soddisfare l’osservanza e le pratiche dell’Ordine. Anche
con l’aiuto del Municipio, che fornì loro coperte e viveri,
poterono cominciare la loro vita di comunità regolare.
Febbraio
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Doc. 1 - Capitolo celebrato a Oristano nel mese di aprile del
1646 in cui si decide di fondare il convento di Masullas.
Doc. 2 – Stralcio dell’atto notarile redatto a Masullas il 22
aprile 1648, in cui si dà atto del lascito di Francesco Simoni
per contribuire alla realizzazione del convento.
Marzo
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Fra Sebastiano da Masullas (al secolo Maccioni Luigi, nato a Masullas
il 9 settembre 1868 e deceduto a Sanluri il 20 novembre 1936).
Beato Fra Nicola da Gesturi
Storia dei frati Cappuccini e del convento di Masullas
Fra Sebastiano da Masullas portò sempre con dignità e decoro
l’abito di cappuccino, a cui era molto legato. A Sanluri fu
Maestrino dei fratelli, tra cui si annovera il Beato Fra Nicola
da Gesturi, nei cui confronti è in corso di svolgimento il
processo per la sua canonizzazione. Ecco come le biografie del
Beato Fra Nicola ricordano Fra Sebastiano: «Quasi otto mesi
sono trascorsi dall’inizio del tirocinio, quando il noviziato,
cui titolare dell’ufficio era Fra Sebastiano da Masullas,
trasmigra da Cagliari a Sanluri. In questo luogo, dice Fra
Felice da Fordongianus, Fra Nicola stette benino, data,
soprattutto, la presenza del bravo Fra Sebastiano da Masullas,
che fraternamente lo aiutò, appena arrivato da Oristano, a
cambiarsi la biancheria, a lavarsi, a pulirsi, poiché ad Oristano
non gli si dava il tempo neppure di lavarsi».
Aprile
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Il campanile a vela della chiesa di San Francesco
I rintocchi della campana collocata sul campanile del
convento, oltre a regolare la vita dei confratelli, erano anche
lo strumento essenziale nel rapporto con la popolazione.
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Copia del documento che attesta la celebrazione del Capitolo
Intermedio di Cagliari, presso il convento di San Antonio da
Padova, il 7 ottobre 1850.
Il Capitolo provinciale rappresenta la massima autorità francescana nella
provincia. E’ indetto e convocato ogni tre anni dal Ministro provinciale,
ottenuta l’autorizzazione del Ministro generale con il consenso del
Definitorio. Sono obbligati a partecipare al Capitolo tutti i frati che
hanno deciso di intraprendere la professione perpetua. Nel Capitolo
provinciale si trattano i problemi attinenti la vita e l’attività della
provincia, sui quali tutti i frati precedentemente devono essere consultati.
Si eleggono, inoltre, tutti i Superiori della provincia. Dal 1697 e sino
alla data di soppressione (legge del 1866), la Sardegna era divisa in due
province francescane: Calaritana e Turritana.
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Presbiterio della chiesa annessa all’ex convento dei
Cappuccini. Sullo sfondo, l’altare maggiore dal quale l’8
dicembre 1761, ignoti rubarono la sacra Pisside contenente
le ostie consacrate. Sopra l’altare, un pregevole Tabernacolo
ligneo a castello, con piastrini tortili, balconcini e cupola, di
fattura artigianale locale, risalente alla prima metà sec. XVIII.
Alla parete è appesa la Pala d’altare (cm.295 x 226,5),
rappresentante «La Deposizione di Cristo dalla Croce», opera
di Antonio Caboni del 1833 ca.
Luglio
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Stato del complesso conventuale poco prima dell’inizio dei lavori di
recupero, avvenuti intorno ai primi anni ottanta del secolo scorso.
A Masullas i racconti, le leggende e gli aneddoti sul convento e sui frati
Cappuccini che vi hanno soggiornato si tramandano di generazione in
generazione e sono sempre molto vivi e attuali. La lettura o l’ascolto
di queste storie, di solito molto accattivanti, permettono alle nuove
generazioni di conoscere particolari su quella che un tempo era la vera
struttura conventuale, nonché sulle vicissitudini dei frati che vi abitavano, talvolta sconosciute alla cronaca. Agosto
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Sa Gruttua de su Pàra (La grotta del frate).
La grotta è situata alle pendici del monte Arci, non molto
distante dalle rovine della celebre abbazia vallombrosana
di Tàmis. In questo rifugio Fra Bartzòlu, con il permesso
del Guardiano, si recava per trascorrervi lunghi periodi di
preghiera e di penitenza.
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Vista notturna del chiostro del convento.
Nel 1866 il giovane Regno d’Italia affrontò una difficile e
dispendiosa guerra contro l’Austria conosciuta come la terza
guerra d’indipendenza. Le spese, a causa di questo conflitto,
furono ingenti e fecero salire il disavanzo pubblico in maniera considerevole. Per far fronte a questa gravissima crisi
finanziaria fu emanato il Regio decreto n. 3036 del 7 luglio
1866 che tolse il riconoscimento e quindi anche la capacità
patrimoniale a tutti gli ordini, alle corporazioni e congregazioni religiose regolari, ai conservatori e i ritiri che comportassero vita in comune e avessero carattere ecclesiastico.
Con la Legge n. 3848 del 15 agosto 1867, furono soppressi
indistintamente tutti gli enti ecclesiastici, sia quelli morali
sia quelli per scopo di culto. I beni di proprietà degli enti
soppressi furono incamerati dal demanio statale.
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Festa del Fascio celebrata a Masullas nei pressi del convento, intorno agli anni ‘30 del
secolo scorso. Sono presenti le massime autorità civili e religiose.
Citando le cronache cappuccine in merito alla chiusura del
convento, queste affermano che l’ultimo Guardiano fu il predicatore P. Fedele da Nurri, cui nome di battesimo era Giovanni Portas, figlio di Michele e di Teresa Muru. Padre Fedele
morì all’età di 57 anni, nella sua cella, all’interno del convento che aveva tanto amato, il 26 gennaio 1884.
Dall’obituario cappuccino si può dedurre che egli era un sacerdote, già Custode generale e più volte Guardiano, sempre
pronto a svolgere opere di carità. Zelante nella salvezza delle
anime, che aveva sempre nel cuore. Con la sua morte, finiva
anche la storia della famiglia cappuccina a Masullas. Difatti,
poco tempo dopo, a causa della mancanza di personale religioso, il Ministro provinciale né decretò lo scioglimento.
Novembre
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Attuale struttura del complesso dell’ex convento dei Cappuccini. Sulla
sinistra la chiesa di San Francesco, al centro l’entrata per il chiostro
e per i locali che ospitano il GeoMuseo Monte Arci “Stefano Incani”,
oltre alle sale per mostre temporanee e convegni.
Attualmente, a seguito della delibera consiliare n.26 del 25
maggio 2006, alcuni locali dell’ex convento sono stati destinati
ad ospitare il GeoMuseo MonteArci “Stefano Incani”, inaugurato il 6 marzo 2010. Nell’area museale per la prima volta viene ricostruita la storia geologica della Sardegna, dalla quale derivano invidiate bellezze naturalistiche e paesaggistiche. Ciò dà
valore alla splendida cornice in cui essa è inserita; un omaggio
da parte dei cittadini di Masullas a tutti i religiosi e laici che
per lungo tempo vi hanno soggiornato nello spirito apostolico
e serafico voluto da San Francesco d’Assisi.
Dicembre
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