8 Il giornale del volontariato LIBERTÀ lunedì Lunedì 9 giugno 2014 “Intrecci”, un emporio di mobili usati «Il valore non è in me per recuperare in nome della solidarietà ma in chi mi sceglie» Apre sabato in via sperimentale, promosso da Caritas e Des Tacum VOLONTARIATO E SOLIDARIETÀ in collaborazione con Svep ■ Una vetrinetta vagamente liberty, un tavolo in stile rurale, una vecchia madia per dare un tocco shabby-chic alla cucina, accessori per la casa dal sapore anni 70. Si trova un po’ di tutto nell’emporio di mobili usati “Intrecci”, in via di allestimento in via Morenghi 3, a Sant’Antonio (una traversa di via Emilia Pavese di fronte allo store Tigotà). La bottega, rivolta a tutti gli appassionati del riuso e dell’arredamento dal sapore retrò, è la punta d’iceberg di un progetto assai più ampio promosso da Caritas diocesana e cooperativa sociale Des Tacum, che, oltre al negozio, comprende un centro di ritiro di mobili dismessi (ma in buone condizioni) da destinare a famiglie in difficoltà e un laboratorio di falegnameria, montaggio, smontaggio e traslochi in cui impiegare personale svantaggiato. «La parte sociale del progetto è tutto ciò che si muove dietro le quinte – spiega il presidente di Des Tacum Samuele Bertoncini –, mentre l’emporio è un luogo pensato per tutti. Qui metteremo in vendita, a buon mercato, mobili usati e anche pezzi un po’ particolari e di pregio, interessanti per chi ama il genere. Si parla comunque di un’attività non profit, dato che le entrate derivanti dalle vendite serviranno a sostenere il progetto complessivo». Chi desidera curiosare nel nuovo emporio (il cui nome fa riferimento ai vari intrecci di solidarietà che cingono questa iniziativa), può farlo già da sabato prossimo. Anche se l’inaugurazione ufficiale è prevista per dopo l’estate, infatti, il 14 giugno si darà il via a un’apertura sperimentale che sarà utile a mettere a punto l’organizzazione. Sabato il negozio sarà aperto dalle ore 9 alle 12 e dalle 16 alle 19, e poi per trequattro mattine la settimana, ancora da definire. Per dare man forte all’iniziativa, da diversi mesi è partito anche un progetto del volontariato denominato “Recuperando solidarietà”, promosso dal Centro di servizio Svep e dalla rete di associazioni Carmen Cammi, Piccolo Mondo, Pecora Nera, Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere, Agape e Associazione Genitori Samuele Bertoncini,presidente di “Des Tacum“ Pontedellolio. I volontari daranno il loro contributo per avviare il laboratorio di recupero dei mobili usati e per la sensibilizzazione della cittadinanza ai temi dell’economia solidale, del riuso e del non-spreco. Su questo fronte una prima iniziativa è già in programma per i Venerdì piacentini, annuncia il coordinatore del pro- Un laboratorio di falegnameria per riqualificare i mobili e le vite Francesco Argirò,responsabile della Promozione umana gliere alcuni degli inserimenti lavorativi che i Servizi sociali del Comune e l’Ausl assegnano a Caritas con la formula del tirocinio (ex borsa lavoro). Al momento si pensa che il laboratorio potrà accogliere tre-quattro persone, mentre altre sei-sette potranno dedicarsi alle attività di sgombero, consegna e trasloco. «Caritas crede molto a que- sto progetto – sottolinea Francesco Argirò responsabile della Promozione umana –, perché mira a riqualificare la vita delle persone. Il laboratorio non solo offre la possibilità di imparare un mestiere, ma anche di svolgere un lavoro che ha un senso: rimettere in buono stato vecchi mobili e sapere che finiranno nelle case delle persone è un la- getto Giorgio Beltrani: «Allestiremo un banchetto per distribuire materiale informativo, invitare a venire al negozio e a donare i mobili in disuso. Per settembre è invece in cantiere una giornata di giochi e attività per i bambini al parco della Galleana, per educare al risparmio e alla sostenibilità». Sara Bonomini voro gratificante e per nulla fine a se stesso». C’è poi tutta la parte del riconferimento dei mobili alle famiglie bisognose, un’attività che Caritas svolgeva già da qualche tempo attraverso il progetto Reli, ora concluso. Solo nel 2013 sono stati effettuati circa 130 interventi (consegne di mobili) a famiglie che ne avevano bisogno per la loro abitazione. Perché questo progetto funzioni, sarà poi fondamentale il ruolo del volontariato: sono stati già individuati due-tre esperti di falegnameria in pensione disposti a occuparsi del laboratorio, ma altri volontari saranno benvenuti per lavorare a fianco degli inserimenti lavorativi (che potrebbero essere persone ex detenute, disabili, senza fissa dimora, in recupero da dipendenze) per vivere con loro l’impegno del lavoro, il rispetto del prossimo, la collaborazione. Per formare e coinvolgere nuovi volontari, nei prossimi mesi sarà anche organizzato un corso di formazione. Nel frattempo, chi desiderasse offrire la propria disponibilità può contattare lo Svep (0523/306120) oppure la Caritas diocesana (0523/332750). Sa. Bon. ■ «Oh! Finalmente un po’ di aria. Era ora di uscire. Troppo buio, troppa polvere, troppo silenzio. Perbacco non sono fatto per stare in un posto simile. Ma adesso che succede? Guarda, guarda questi qui come mi sollevano e mi portano in giro, quasi fossi un personaggio importante…Perbacco che bella grattatina alla schiena che mi stanno dando e che mani esperte stanno massaggiando le mie gambe… sì, sì ancora un po’ di olio, grazie! Quattro gambe belle lucide non guastano mai. Oh santo cielo e adesso cosa vogliono farmi con quella siringa? Ah, meno male: stanno infilando tutti i buchini dove quelle bestioline mi hanno fatto prurito per anni. Certo che se mi lasciano così sembra che abbia fatto la guerra…ma no, che dico? Ecco un’altra dolce mano che chiude ogni buchetto e lucida lucida fino a quando la mia pelle ritorna bella e giovane come una volta. Certo che c’è proprio voluto un bel coraggio a lasciarmi lì tutti questi anni. Però, a pensarci bene, c’è voluto ancora più coraggio a tirarmi fuori e credere che sarei potuto tornare bello come da giovane, ancora in grado di fare colpo. E adesso dove andiamo? Un altro viaggio? Ecco, ci siamo, ci siamo fermati… Quanti amici! Oh che gambe lucide e lavorate! Credono forse di essere più belle delle mie? Guarda un po’ quante arie si danno qua dentro! Ecco, sono al mio posto, non proprio in primo piano, In breve PROGETTO “SOSTENIAMOCI” Gruppi di auto aiuto per i caregivers ■ I caregivers sono persone che prestano assistenza informale a familiari, ad esempio figli di persone anziane, coniugi di persone in difficoltà o genitori di ragazzi con problemi di salute mentale o handicap fisico. Chi dedica tanto tempo ed energie alla cura degli altri, può finire con lo sperimentare sensazioni di svuotamento e solitudine che necessitano di un sostegno. Ai caregivers, l’associazione La Ricerca dedica il progetto “Sosteniamoci”, finalizzato alla costituzione di gruppi di auto aiuto, che sarà presentato mercoledì 11 giugno alle ore 20.45 nella sede dell’associazione, in Stradone Farnese 96. ma è meglio non mettersi troppo in mostra tanto chi se ne intende sa che davanti non ci sono mai i pezzi migliori, ma piuttosto noi stiamo un po’ defilati in attesi di occhi intenditori. Bene, bene, quella signora sembra proprio che mi abbia già visto, appena entrata ha messo gli occhi su di me. Come? Cinquanta sono troppi? Ma signora lei non può tirare sul mio valore perché forse non ha capito che il mio valore è solo un pro forma, mentre il valore vero è lo scrigno del suo cuore che si apre. Non ha visto come si chiama questo posto? “Intrecci”! Intreccio tra me, vecchio da buttare che torno nuovo grazie a sapiente e generose mani, tra lei che mi porta a casa sua e che festeggerà con la famiglia e gli amici sulla mia vecchia schiena, intreccio con chi non può comperare me o uno come me eppure lo avrà gratuitamente, intreccio con chi, grazie a me e grazie a lei, potrà mangiare e bere anche senza danari come qualcuno aveva scritto qualche migliaio di anni fa. Allora non guardi a quel che valgo, ma a quel che vale lei, a quanto vale il suo gesto a quante persone siederanno alla sua tavola pur non essendo fisicamente presenti. Solo allora veramente Intrecci sarà un intreccio tra chi dà, tra ciò che è dato e riusato, tra chi compra e tra chi ne beneficia. Un tavolo recuperato». Contributo di Franco Milani, Vice-Presidente Fondazione Autonoma Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio SEMINARIO MERCOLEDÌ Incontro delle famiglie sul “dopo di noi” ■ Il tema del “dopo di noi” è uno dei più sentiti dai genitori delle persone disabili, che si chiedono ogni giorno quale sarà il destino dei propri figli quando loro non saranno più in grado di accudirli. Su questo tema, la fondazione Pia Pozzoli e Afagis, in collaborazione con il tavolo delle famiglie del Comune di Piacenza, organizza il seminario “Niente come un sogno può creare il futuro”, che si svolgerà mercoledì dalle 9.30 alle 11.30, presso lo Sportello d’ascolto per il Dopo di Noi (via Alberoni 39 a Piacenza), condotto dalla psicologa Ilaria Fontana. Per informazioni sull’incontro è possibile rivolgersi a Fondazione Pia Pozzoli: 366/9533096; piapozzoli@gmail. com. e.09.06.14 ■ Quella di restituire nuova vita ai mobili usati è una pratica che si richiama alle quattro “R” riduzione, riuso, recupero, riciclo - prese a modello dai numerosi esperimenti di economia solidale, già attivi in altre città italiane. Sostenibilità, riduzione degli sprechi e tutela delle risorse ambientali, sono i risvolti positivi più evidenti del progetto che sta portando all’apertura del nuovo negozio dell’usato di Sant’Antonio e, soprattutto, al laboratorio che gli sta alle spalle, nel quale saranno raccolti i mobili donati dai cittadini e poi sistemati per poi ridistribuirli in parte al negozio, in parte alle famiglie del territorio che versano in difficoltà economica. Ma la valenza sociale di queste iniziative si spinge oltre: l’idea di fondo è quella di non sprecare le cose, è vero, ma anche di non sprecare le persone. Il laboratorio di piccola falegnameria e restauro mobili, che sarà ospitato dal centro Il Samaritano della Caritas (via Giordani), è infatti pensato per acco- “Lettera” di un tavolo recuperato E' un obbiettivo ambizioso, un sogno forse impossibile anche se una necessità disperata di molti? Condividere la tensione verso questa meta che è anche il cammino per andarle vicino, guardarci dentro insieme, scambiarci esperienze di un'arte di vivere che ha assoluto bisogno di coniugare la lotta per la giustizia e il rispetto dei diritti dei viventi, per spianare la strada e aprire le menti al disarmo delle Nazioni e la lotta paziente ma tenace per un disarmo anche interiore, quello delle nostre individualità spesso troppo tese a crearci nemici immaginari e a difendersi dalla diversità nascondendoci le opportunità e la ricchezza dell'altro e dell'altra come singolo e come cultura. a tutti livelli, dai rapporti tra gli Stati e quelli tra gli umani. Il Corso di formazione e informazione è inserito nel Progetto del Tavolo della Pace di Piacenza 2013/2014: Una società disarmata è possibile. Durante la mattinata attorno al tema della DIFESA nell'ambito delle relazioni interpersonali saremo accompagnati/e nella conduzione da: Anna Boeri, Direttrice del Teatro di Psicodramma del Centro psico pedagogico per l'educazione e la gestione dei conflitti di Piacenza. Nel pomeriggio ospiteremo ed intervisteremo insieme anche sulla sua esperienza personale di obiettore di coscienza alla produzione bellica in Aermacchi alla fine degli anni 1980. Elio Pagani del Forum contro la guerra attorno al tema del Disarmo militare e della Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta per un nostro contributo ad un opposizione integrale alla guerra. Vi chiediamo gentilmente di iscrivervi presso la segreteria del Corso preferibilmente entro il 19 Giugno contattando Francesca Molinari: [email protected], cell.3394904627 Sarà attivo il servizio di baby sitter
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