Portello_Malagueira - Empirismo Eretico

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MARTINO BERETTA
ESTHER STRANO
MILANO
NUOVO PORTELLO
EVORA
MALAGUEIRA
IL NUOVO PORTELLO
inquadramento
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Progettista:
Anno di realizzazione:
Superficie territoriale:
L
’area interessata dal progetto è quella
precedentemente occupata dalle fabbriche
storiche Alfa Romeo e Lancia del 1908 nella
zona Portello di Milano, che all’epoca costituì
una posizione strategica per diversi insediamenti
produttivi perché a ridosso del centro ma anche
servita dai principali assi radiali della parte nord
ovest della città.
Il quadrante nord-ovest di Milano costituisce
una importante porta urbana e tuttavia
un’area caratterizzata da un’urbanizzazione
frammentata attraversato da diversi assi
attrezzati, presenta scenari diversi tra loro e
importanti emergenze urbane: tessuto tardo
ottocentesco con funzione residenziale nella
zona di viale Certosa, l’esperimento di città
verde del QT8 di Bottoni col Monte Stella
(risalenti al dopoguerra), i padiglioni della
Fiera (che hanno lasciato il posto al quartiere
Valle, Zucchi, LAND srl, Canali
2002-in corso
277˙907 m2
Citylife). L’ex fabbrica rappresenta in questo
contesto uno dei residui “recinti” specializzati
(insieme al sistema di San Siro, l’istituto sanitario
Palazzolo, il Tiro a Segno e la Fiera stessa) che
hanno isolato i grandi spazi interclusi dal tessuto
urbano circostante.
Il progetto è volto a ricucire il tessuto urbano e
convertire l’area dismessa da “spazio chiuso”,
fonte di isolamento, a vera e propria cerniera
che ricrea continuità tra gli spazi circostanti e
“mette a sistema” alcune emergenze urbane
grazie a nuove possibilità di collegamento sia
fisico che percettivo. Il masterplan, progettato da Gino Valle, è
impostato su cinque sub-aree sviluppate poi
da diversi team di progettazione. Il sistema
complessivo degli spazi “rilancia il ruolo delle
strade e delle piazze cittadine di cui riprende e
continua la tradizionale integrazione tra tessuti
urbani, usi sociali, funzioni ospitate, itinerari e
percorsi”.
Il dialogo con l’edificato preesistente, è
interpretato con attenzione nel dosare le
volumetrie e le disposizioni planimetriche a
seconda dei vari fronti stradali coinvolti.
Il cilindro più esterno del fronte della Fiera
è l’origine del percorso ciclopedonale che
attraversa in diagonale l’area scavalcando
la cesura interna di viale Serra e andando a
costituire l’asse ordinatore del progetto, cui si
riconducono tutti i singoli interventi attraverso il
sistema dei percorsi ciclopedonali.
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IL NUOVO PORTELLO
NUOVO PORTELLO, MILANO
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01. Vista Bing Maps scala 1:20˙000
02. Vista Bing Maps scala 1:10˙000
03. Vista aerea del quartiere
04. Planimetria di studio del masterplan
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L
’area del Portello e quella della Fiera per
quanto distinte dalla natura delle attività che
vi si sono sviluppate, esse hanno formato fin
dall’inizio un blocco urbano articolato.
Cosi la loro storia si è intrecciata con quella
dell’economia e della società milanesi, e ne ha
seguito le vicende arrivando, in qualche caso,
a prefigurarne l’ulteriore evoluzione. Le origini
del Portello vanno ricercate nella toponomastica
cittadina. Il “portello” era infatti un’uscita
secondaria aperta nel settore nord-occidentale
delle mura spagnole, nei pressi del Castello,
dalla quale col tempo si era creata una Strada
che correva in mezzo ai prati e alla campagna.
Quando, nella Milano avviata a diventare il
principale centro economico d’Italia, le mura
vennero abbattute per far spazio all’espansione
della citta, rimase la via del Portello, che tagliava
una zona periferica poco popolata e non ben
definita, e procedeva in direzione di Gallarate.
Quella zona aveva comunque una sua impronta
storica. Nei decenni successivi, all’Unità d’Italia,
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nonostante la rapida trasformazione della
struttura urbanistica e produttiva di Milano,
l’area intorno alla via del Portello, conserva
le sue caratteristiche di zona periferica con
scarsi insediamenti. Per tutto il XIX secolo le
industrie tesero infatti a concentrarsi all’interno
delle antiche mura, e ai primi del Novecento
si disseminarono in prossimità dei grandi scali
ferroviari, al di fuori della stazione di Porta
Genova (con una dozzina di Stabilimenti), vicino
a quelle di Porta Romana e di Porta Garibaldi
(con molte officine meccaniche), fra la Bovisa e
Dergano (con fabbriche chimico–farmaceutiche)
soprattutto sulla direttrice Sesto San GiovanniMonza. Cosi capoluogo lombardo, sul modello di altre
grandi metropoli occidentali come Londra
o Parigi, proponeva un`immagine di città
direzionale e produttiva, centro di iniziative e
di scambi, pronta ad assumere il ruolo di punto
d’incrocio e di coordinamento delle più svariate
attività.
Il 19 dicembre 1906, la Società Italiana
Automobili Darracq dava il via alla realizzazione,
a Milano, di un grande stabilimento, per il quale
era stato scelto un terreno situato all’altezza del
n. 95 della via del Portello, che a quell’epoca,
dopo l’apertura di Corso Sempione, era tornata
a essere una strada di periferia.
L’ubicazione dello stabilimento costituiva
una novità, vista la tendenza delle industrie a
concentrarsi piuttosto nelle fasce orientali o
sud-orientali della citta; ma era tipica di una
produzione come quella automobilistica, per la
quale i problemi di approvvigionamento delle
materie prime e del carbone non erano decisivi
come per le altre attività e non rendevano quindi
indispensabile la vicinanza agli scali ferroviari.
05. Cartografia IGM storica (1699)
06. Vista delle officine nel 1924
07. Planivolumetrico delle officine nel 1950
08. Vista aerea del 1959
09. Vista aerea del nuovo centro commerciale
10. Facciata dello stabilimento su Piazzale
Accursio
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IL NUOVO PORTELLO
QUARTIERE NUOVO PORTELLO, MILANO
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Alla
nascente
industria
dell’automobile
occorreva piuttosto la contiguità con una buona
rete stradale, e soprattutto la presenza di aree
libere per la prevedibile futura espansione.
Cosi, quando nel 1910 la Darracq lascio il posto
all‘A.L.F.A., nella stessa zona operavano già
gli stabilimenti dell’Isotta Fraschini, della De
Vecchi-Strada e delle carrozzerie Sala, Bollani,
Marini, mentre qualche anno dopo vi si sarebbe
insediata la Citroen Italia la carrozzeria Touring,
l’officina milanese della Fiat e così via. In quei
primi anni del XX secolo l’Italia era entrata nel
ristretto circolo delle nazioni industrializzate,
che nell’arco di un quindicennio vide
raddoppiato il volume della sua produzione, il
settore automobilistico si dimostro il più vivace e
promettente. Gli stabilimenti dell’Alfa erano fra
quelli maggiormente avanzati per la razionalità
degli impianti, la modernità tecnologica e la
funzionalità produttiva.
Essi occupavano un’area coperta di 7˙000 metri
quadrati, nella quale lavoravano circa trecento
operai altamente specializzati e la fama delle
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auto prodotte al Portello fu ben presto tale che la
fabbrica divenne meta di intenditori, acquirenti e
curiosi, che vi si recavano ad assistere alle prove
su strada e all’esposizione dei nuovi modelli.
Cosi lo stabilimento crebbe. E l’espansione subì
una forte impennata durante la prima guerra
mondiale, quando l’Ingegner Romeo acquisto
l’Alfa e vi concentrò una produzione bellica
di proiettili, compressori, perforatori, motori
d’aviazione e perfino di trattori, oltre a quella
consueta d’auto, che richiese una progressiva
distribuzione dei reparti in varie zone della città
e, come naturale, un ampliamento del settore
del Portello.
Alla fine della guerra l’Alfa divenuta ora Romeo
costruì in quella zona, un’area di circa 160˙000
metri quadrati, nella quale si concentrava
gran parte della produzione. Ma era un area
vincolata dal Piano Regolatore del 1912, che la
tagliava con una direttrice viaria corrispondente
all`attuale via Gattamelata e la frammentava con
altre due strade secondarie, creando problemi
che successivi Piani non avrebbero risolto.
Essi sarebbero stati solo in parte superati nei
fatti dall’organizzazione sempre più unitaria
dell’intero stabilimento, al quale comunque la
realizzazione della circonvallazione, divenuta poi
Viale Renato Serra, avrebbe assegnato un limite
per il momento invalicabile. Negli anni del primo
dopoguerra anche l’Esposizione Internazionale
di Milano otteneva una localizzazione più
definita. Nel frattempo, però, l’industria del
Portello attraversava una fase di riassestamento
che avrebbe concentrate sull’area interessata
un forte insediamento industriale. Nel 1926 la
Romeo passò, con la gestione affidata all’Istituto
di Liquidazioni, sotto il controllo dello Stato, dal
momento che la proprietà non riusciva a far
IL NUOVO PORTELLO
QUARTIERE NUOVO PORTELLO, MILANO
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11. Stabilimento nel 1910
12. Area Alfa Romeo dopo il bombardamento
del 1943
13. Reparto controllo produzione
14. Foto storica ingresso stabilimenti
15. Reparto carrozzeria
16. Foto storica Viale Scarampo
17. Vista attuale su intersezione Viale Scarampo
Viale Serra
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fronte ai problemi del risanamento postbellico;
e pochi mesi dopo, con il definitivo passaggio
all’IRI, poté riprendere a pieno ritmo la sua
produzione con il nome, ormai ufficiale, di Alfa
Romeo e con un processo di razionalizzazione
e ammodernamento degli impianti che
l’avrebbe portata in poco tempo a raggiungere
una posizione di grande rilievo nel settore
dell’industria metalmeccanica.
Lo sviluppo fu tale che già nel 1942 i suoi
stabilimenti occupavano 8˙000 operai, ed erano
in grado di produrre, oltre alle automobili, 1˙500
motori d’aviazione, motori marini, autocarri,
eliche e così via. All’espansione produttiva doveva
di necessità corrispondere un ampliamento degli
impianti e quindi l’acquisizione di nuove aree.
Cosi nel 1940 il Portello fini col raddoppiarsi,
occupando per intero anche il terreno a nord di
Viale Renato Serra, nel quale vennero trasferiti
il reparto avio, il reparto esperienze auto, il
nuovo reparto produzione ausiliaria e altri
edifici. Anche l’immagine architettonica della
fabbrica si ammodernò la palazzina del dopo
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lavoro, prospiciente via Traiano, illustra, con il
suo razionalismo un po’ manierato, il tentativo
di modificare il rapporto fra attività lavorativa
e vita sociale, allora particolarmente ricercato
dalla direzione dell’azienda. La moderna
organizzazione strutturale-produttiva della
fabbrica del Portello fu sconvolta, nel periodo
bellico, dai bombardamenti e dalla dispersione
dei reparti in località più sicure.
Quando però, nel dopoguerra, l’attività riprese,
essa fornì ancora lo schema di base: per la
ricostruzione degli stabilimenti, sebbene circa
il 40% degli edifici fossero stati distrutti o resi
inservibili. E in effetti i risultati non si fecero
attendere: all’inizio degli anni Cinquanta la
fabbrica si presentava completamente rinnovata
e pronta a lanciare sul mercato i nuovi modelli
di auto che ne avrebbero rinnovato i successi.
A quel punto, tuttavia, fu chiaro che i 240˙000
metri quadrati del Portello erano insufficienti,
né si vedeva la possibilità di un’ulteriore
espansione in zona. Alla crescita della fabbrica
aveva corrisposto infatti un tumultuoso sviluppo
della citta, il cui tessuto urbano si era ormai
chiuso intorno a quel quartiere industriale senza
lasciare alcuna possibilità di ingrandimento.
Cosi nel 1959 venne acquistata un’area di due
milioni di metri quadrati nel territorio di Arese,
dove si diede subito inizio alla costruzione del
nuovo stabilimento, destinato ad accogliere
progressivamente tutte le attività del Portello.
Il problema non era tanto quello di trasferire
altrove una produzione che esigeva grandi
spazi, quanto quello di definire le linee portanti
di un progetto di citta da confrontare con
sollecitazioni e prospettive affatto nuove.
IL NUOVO PORTELLO
QUARTIERE NUOVO PORTELLO, MILANO
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18. Area del Portello evidenziata in cartografia
CTR (1994)
19. Foto storica Viale Serra
20. Foto attuale di Viale Serra
21. Facciata mensa Alfa Romeo su Via Traiano
22. Facciata della mensa dopo l’intervento di
Cino Zucchi
23. Parte posteriore della mensa Alfa Romeo
24. Situazione dopo l’intervento di cambio di
destinazione
5
accessibilità
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L
’area interessata dal progetto è quella
precedentemente occupata dalle fabbriche
storiche Alfa Romeo e Lancia del 1908 nella
zona Portello di Milano, che all’epoca costiuì
una posizione strategica per diversi insediamenti
produttivi perchè a ridosso del centro, ma anche
servita dai principali assi radiali della parte nordovest della città (Via A. De Gasperi, limite sinistro
dell’area di progetto e Viale Certosa), compreso
il collegamento con l’autostrada.
Il quadrante nord-ovest di Milano costituisce
ancora oggi, e a maggior ragione, una
importante porta urbana attraversata ogni
giorno da migliaia di pendolari e tuttavia un’area
attualmente caratterizzata da un’urbanizzazione
disomogenea e frammentata, tipica del margine
urbano: attraversato da diversi assi attrezzati (tra
cui la circonvallazione di Viale Serra che divide in
due parti l’area del quartiere), presenta scenari
diversi tra loro e importanti emergenze urbane.
In particolare si riscontra: tessuto tardo
ottocentesco con funzione residenziale nella
zona di Viale Certosa, l’esperimento di città
verde del QT8 di Bottoni con il Monte Stella
(risalenti al dopoguerra), i padiglioni dell’ex Fiera
(la cui porzione meridionale ha lasciato spazio al
quartiere Citylife).
L’ex Fabbrica rappresenta in questo contesto
uno dei residui “recinti” specializzati (insieme al
sistema si San Siro, l’istituto sanitario Palazzolo,
il Tiro a Segno e la Fiera) che hanno isolato i
grandi spazi interclusi dal tessuto urbano
circostante.
L’area ha un accesso diretto alla rete autostradale
trammite l’arteria presente in Via A. De Gasperi
ed è collegata alla cicirconvallazione cittadina
grazie a Viale Serra, inoltre nell’ambito del
progetto del nuovo quartiere è stata prevista
la realizzazione di un sottopasso che collega
Via Gattamelata con Via A. De Gasperi per
agevolare l’ingresso nella rete autostradale.
Gli edifici realizzati presentano nei piani interrati
dei grandi parcheggi per permettere agli utenti
di avere delle aree di parcheggio agevoli che
non occupano lo spazio pubblico sovrastante
e in modo da non congestionare la viabilità del
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IL NUOVO PORTELLO
ACCESSIBILITA’ - RETI STRADALI E TRASPORTO PUBBLICO
Circonvallazione
Accesso da rete autostradale
Strada interquartiere
Linea Metropolitana M5
Linea Metropolitana M1
Filobus linee 90 e 91
Linee tramviarie
Tram/Filobus in progetto
Percorsi pedonali
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25. Passerella pedonale su Viale Serra
26. Tavola delle connessioni (scala 1:7500)
27. Incrocio tra Viale Serra e Viale A. De Gasperi
28. Passerella pedonale su Viale A. De Gasperi
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6
accessibilità
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quartiere stesso.
Per quanto riguarda gli spostamenti pedonali
sono stati realizzati due ponti pedonali: il
primo connette la grande piazza del complesso
direzionale con l’area residenziale di Cino
Zucchi scavalcando Viale Serra; il secondo per
connettere il nuovo quartiere con l’insediamento
del QT8.
Nell’ambito della connessione con il servizio di
trasporto pubblico milanese il quartiere sfrutta
le linee filoviarie 90/91 che transitano in Viale
Serra, la linea Tranviaria in Viale Certosa;
inoltre si può raggiungere l’area utilizzando la
rete metropolitana milanese M1 utilizzando
la fermata del quartiere QT8 ed è in fase di
realizzazione la nuova linea M5 con la fermata
Portello in prossimità della Fiera Milano City.
corsia di emergenza e uscite di sicurezza ogni
300 metri.
Il progetto, studiato inizialmente per connettere
la strada di scorrimento in uscita dalla rete
autostradale direttamente alla Fiera di Milano,
attualmente connette le autostrade con
l’insediamento del nuovo Portello.
Lingresso a nord è costituito da uno svincolo
su Viale De Gasperi che consente l’accesso in
galleria.
Il terminale sud della galleria è studiato per
dare accesso alla viabilità superficiale così come
ai lotti di parcheggio sotterranei a servizio del
Portello e del Polo Fieristico urbano. La galleria
sottopassa Via Palazzolo, le aree del nuovo
Parco e Viale Serra, mentre una nuova viabilità
urbana di superficie consente il collegamento di
Viale De Gasperi con Piazzale Accursio.
TUNNEL DI VIA GATTAMELATA
Il tunnel ha uno sviluppo di 970 metri e una
larghezza di 26 metri, è composto da due corsie
per senso di marcia, sono previste la necessaria
IL NUOVO PORTELLO
ACCESSIBILITA’ - TUNNEL VIA GATTAMELATA
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29. Render uscita su Via Gattamelata
30. Volta del tunnel in fase di ultimazione
31. Svincolo superficiale di Via Gattamelata
32. Nuova viabilità in Via Gattamelata
33. Svincolo sotterraneo di Via Gattamelata
34. Uscita su Viale A. De Gasperi
35. Nuovo svincolo su Viale A. De Gasperi
7
accessibilità
4,8
Verde
3
Asfalto
7,5
Asfalto
6,5
Asfalto
1,8
Cemento armato
Asfalto
6,5
Totale: 50,4 m
4
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IL NUOVO PORTELLO
2
7,5
Asfalto
Verde
0
3
Asfalto
9,8
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0
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400
36. Sezione stradale in scala 1:200
37. Immagine satellitare di inquadramento della
sezione in scala 1:2000
38. Vista della porzione di strada interessata
dalla sezione
37
38
8
accessibilità
2
Verde
7,8
Totale: 42,2 m
Parco del Portello
1,8
Asfalto
5,8
Asfalto
3,4
Verde
9,5
Asfalto
1,5
Verde
Asfalto
9,5
4
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IL NUOVO PORTELLO
0
Verde
Quartiere QT8
2,9
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0
200
400
39. Sezione stradale in scala 1:200
40. Immagine satellitare di inquadramento della
sezione in scala 1:2000
41. Vista della porzione di strada interessata
dalla sezione
40
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9
accessibilità
IL NUOVO PORTELLO
42
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0
200
400
42. Vista della porzione di strada interessata
dalla sezione
43. Immagine satellitare di inquadramento della
sezione in scala 1:2000
44. Sezione stradale in scala 1:200
2
7,5
Totale: 26 m
Asfalto
Verde
11
Asfalto
2
Asfalto
42
0
2,5
Piastrelle in cemento
3
4
44
10
accessibilità
IL NUOVO PORTELLO
45
46
45
0
200
400
0
45. Vista della porzione di strada interessata
dalla sezione
46. Immagine satellitare di inquadramento della
sezione in scala 1:2000
47. Sezione stradale in scala 1:200
7
Asfalto
9
Asfalto
Asfalto
2
2,5
Parcheggio pubblico
7,5
Verde Privato
6,1
Totale: 32,1 m
4
47
11
accessibilità
7,8
6,5
6,5
4,4
IL NUOVO PORTELLO
48
5,3
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0
0
200
400
48. Vista della porzione di strada interessata
dalla sezione
49. Immagine satellitare di inquadramento della
sezione in scala 1:2000
50. Sezione stradale in scala 1:200
2
Asfalto
Verde
Asfalto
Asfalto
Asfalto
48
Totale: 30,5 m
4
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12
accessibilità
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IL NUOVO PORTELLO
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51. Planimetria rete di trasporto pubblico
52. Intersezione Viale Scarampo-Viale Serra
53. Nuovi interventi di viabilità secondaria
54. Vista satellitare (scala 1:20000)
55. Circonvallazione
56. Nuova viabilità parallela a Viale Serra
57. Passerella pedonale di Viale Serra
58. Passerella pedonale su Viale A. De Gasperi
13
spazio pubblico
59
N
ell’ambito del master plan del Nuovo
Portello sono stati previsti quattro
importanti spazi pubblici: la piazza tra
gli edifici direzionali, lo spazio tra le residenze
progettate da Cino Zucchi, l’aggregato
commerciale e il nuovo parco.
Questi spazi sono stati appositamente messi in
relazione in modo da connettere direttamente,
quasi tracciando una linea, la vecchia Fiera
di Milano e il Piazzale Accursio, due spazi già
esistenti nel tessuto cittadino, interrompendo
le discontinuità create dalla viabilità esistente
grazie alla passerella pedonale su Viale Serra.
Inoltre il parco è stato connesso con il quartiere
QT8, emblema della ricostruzione nel secondo
dopoguerra milanese.
A ricucire le due parti dell’area del Portello,
divisa dalla circonvallazione di Viale Serra, è la
passeggiata ciclo-pedonale, progettata da Arup
che, scavalcando Viale Serra in prosecuzione
dell’asse diagonale dell’impianto del Portello,
collega al parco l’angolo nord-est della nuova
piazza prospicente al polo di Fiera Milano City.
Lo spazio pubblico presente all’interno dell’area
residenziale di Cino Zucchi ha la funzione di
connettere il centro commerciale con l’area al
di là di Viale Serra ed il parco che a sua volta è
connesso con il quartiere QT8.
La grande piazza e tre edifici direzionali
progettati da Gino Valle si trovano nella parte
sud-ovest dell’area del Portello, di fronte alla
testata di Fiera Milano City.
L’asilo progettato da Guido Canali, è composto
da quattro padiglioni e due pergolati inscritti in
un cerchio ed è situato all’interno del parco.
L’asilo si propone come una sorta di cerniera
in grado di organizzare i vari spazi pubblici
attraversati dai percorsi che toccano i margini
delle aree verdi.
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50
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IL NUOVO PORTELLO
SPAZI PUBBLICI
Spazio pubblico
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400
59. Area pubblica all’interno dell’intevento di
Cino Zucchi
60. Tavola con le aree pubbliche in evidenza
(scala 1:5000)
61. Spazio pubblico all’inteno del centro
commerciale
62. Piazza del centro direzionale
61
62
14
spazio pubblico
63
64
L
’aggregato commerciale progettato da Gino
Valle è formato da cinque blocchi e da una
piazza coperta con una grande pensilina alta
14 metri e posta all’imbocco del percorso che
attraversando il complesso, conduce al parco.
L’intero comparto è pedonalizzato e dispone di
un grande parcheggio sotterraneo raggiungibile
da ingressi dislocati sul perimetro.
Gli edifici realizzati con struttura di cemento
armato prefabbricata sono rivestiti da pannelli
in cemento.
I blocchi 1, 2 e 3 contengono grandi superfici
commerciali al piano terra e uffici al piano
superiore, mentre il blocco 4 ha un unico
livello occupato da medie e piccole superfici
commerciali ed è delimitato da portici sui lati
nord e ovest.
Sul lato esterno di nord-est un corpo triangolare
aggettante con uffici al livello superiore indica
l’inizio dell’aggregato.
Il blocco 5, il più alto del complesso, ha una serie
di volumi terrazzati con portici e negozi al piano
terra e uffici ai tre livelli superiori.
Il polo commerciale fu concepito in termini
innovativi anche a causa della nuova
regolamentazione del Comune di Milano
che impediva la realizzazione di grandi centri
commerciali nel territorio comunale. Così
venne proposta la tipologia dell’aggregato
commerciale, che imponeva la separazione fisica
dei diversi edifici, uniti solamente dalla piastra
dei parcheggi sotterranei.
A differenza di un classico centro commerciale
chiuso verso l’esterno e percorso al suo interno
da strade e piazze che simulano un’esperienza
urbana, Valle propose una struttura di strade
porticate che evocano gli spazi commerciali
di una vera città, in cui sono mescolati grandi
magazzini, butique, uffici, bar e ristoranti.
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IL NUOVO PORTELLO
CENTRO COMMERCIALE PIAZZA PORTELLO, GINO VALLE
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400
63. Planimetria dei piani terra (scala 1:350)
64. Sezione della piazza interna (scala 1:700)
65. Vista aerea del centro commerciale
66. Spazio aperto tra gli esercizi commerciali
67. Pensilina centrale
68. Spazio pubblico sotto la pensilina
15
spazio pubblico
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73
L
a grande piazza e tre edifici direzionali
progettati da Gino Valle si trovano nella
parte sud-ovest dell’area del Portello, di
fronte alla testata di Fiera Milano City.
La piazza con un disegno della pavimentazione
specifico, ha una forma a ventaglio e sale con
una pendenza del 5% partendo dalla Fiera
lungo una diagonale per arrivare alla quota di
7 metri e proseguire nella passerella pedonale.
Sotto la piazza inclinata si trovano i piani dei
parcheggi, servizi, ingressi agli edifici, spazi
commerciali e un ristorante.
I parcheggi privati sono direttamente collegati
agli ingressi degli edifici direzionali, mentre
quelli pubblici risalgono in superficie sotto una
loggia al centro della piazza.
Gli edifici che si affacciano sulla piazza
costituiscono un insieme coerente e variegato
che crea una serie di sovrapposizioni visive con
gli edifici circostanti.
Il centro direzionale è composto da tre edifici
tagliati in diagonale che svettano su quella che,
con i suoi 20.000 metri quadrati (6000 più di
piazza del Duomo), diventerà la più grande
piazza di Milano. Questa nuova agorà milanese
lega la megastruttura della fiera di Mario Bellini
al nuovo quartiere. La piazza è pedonale, sorge
tra viale Renato Serra e viale Scarampo, è a
forma di ventaglio e nasconde un parcheggio
da 455 posti pubblici. Per questo è inclinata
e sopraelevata: al culmine prosegue nella
passerella pedonale che attraversa Viale Serra
verso il parco.
IL NUOVO PORTELLO
PIAZZA E CENTRO DIREZIONALE, GINO VALLE
71
72
74
70
0
200
400
69. Render di progetto
70. Vista aerea sulla piazza
71. Passerella pedonale di Viale Serra
72. Piazza e Fiera Milano City
73. Render di progetto
74. Contesto generale della piazza
74
16
spazio pubblico
76
77
78
79
80
81
82
IL NUOVO PORTELLO
75
78
75
82
81 76-77
80
79
0
200
400
75. Piazza delle residenze di Zucchi
76. Ex-mensa Alfa Romeo
77. Area pedonale tra le residenze di Zucchi
78. Area esterna del centro commerciale
79. Piazza del centro direzionale
80. Area pubblica tra i palazzi di Gino Valle
81. Area centrale del parco
82. Dotazioni pubbliche del parco
17
verde
83
I
l nuovo insediamento del Portello è
caratterizzato dalla presenza di un’integrazione
diretta delle funzioni residenzali e commerciali
con ampie aree di verde pubblico, in continuità
con l’adiacente quartiere QT8.
Le due maggiori aree verdi sono costituite dal
parco progettato da Carl Jenks e l’area interna
alle residenze realizzate da Guido Canali.
Queste aree verdi sono state previste per
permettere agli utenti dell’area di avere delle
aree dove trascorrere parte del tempo libero a
“portata di mano”, senza dover recarsi fuori
città.
Le aree verdi del Nuovo Portello creano uno dei
raggi verdi della città in unione con il Gallaratese,
il Monte Stella ed il Sempione.
Nelle residenze del comparto di Guido Canali
si è scelto di adottare uno schema a cortina in
modo da creare una grande area interna alle
residenze adibita a verde pubblico, connessa
con la passerella ciclo-pedonale posta su Viale
Serra.
Nei margini del complesso progettato da Cino
Zucchi è stata creata una piccola collinetta
affiancata a Viale Serra che serve come filtro
dal rumore del traffico che transita sulla via
adiacente.
In adiacenza all’Istituto ospedaliero Palazzolo
è stato creato un piccolo bosco pianeggiante
con dei percorsi pedonali interni pavimentati
per consentire ai degenti dell’ospedale di
passeggiare agevolmente all’aria aperta.
0
50
100
84
IL NUOVO PORTELLO
VERDE PUBBLICO
Verde pubblico
83
86
0
200
400
85
83. Area del parco adiacente all’Istituto Palazzolo
84. Tavola con il verde pubblico in evidenza
(scala 1:5000)
85. Render del parco all’interno delle residenze
dello Studio Canali
86. Percorso pedonale della collina del parco
85
86
18
verde
87
I
l parco progettato da Charles Jencks e Andreas
Kipar si estende per circa 70˙000 mq ed è stato
concepito per essere messo in relazione con il
Monte Stella dell’adiacente quartiere QT8.
Come il Monte Stella ideato da Piero Bottoni
nel Dopoguerra, sorto come una collina
artificiale creata con le macerie provenienti
dalla ricostruzione post-bellica, il parco del
Portello è stato realizzato con il riporto del
terreno proveniente dagli scavi degli interrati del
quartiere in fase di costruzione.
Il disegno del parco è formato da una doppia
esse allungata e da una grande spirale, inoltre
nel parco è presente un lago artificiale e un
percorso pedonale che permette di raggiungere
la cima della collinetta dalla quale è possibile
avere la vista dell’intero quartiere.
All’interno del parco è prevista la realizzazione di
un asilo nido progettato da Guido Canali.
Il parco è connesso trammite passerelle pedonali
alla seconda parte del quartiere ed al quartiere
QT8.
Dopo Santa Giulia, Quarto Oggiaro, Adriano
e City Life, è il quinto nuovo parco di Milano.
Il disegno è dell’architetto inglese Charles
Jencks, l’adattamento del verde al progetto
è invece di Andreas Kipar. C’è l’anfiteatro; i
giochi per i bambini; un ampio laghetto alto
pochi centimetri che d’inverno diventa pista di
pattinaggio; un’unica, gigantesca panchina che
segue il perimetro del lago; il boschetto; l’area
per le attività sportive. Ma soprattutto, collegato
semplicemente da un ponte ciclopedonale, c’è il
quartiere e il centro commerciale all’aperto.
88
IL NUOVO PORTELLO
PARCO DEL PORTELLO, CHARLES JENKS, ANDREAS KIPAR
89
87
0
200
400
87. Foto aerea del parco
88. Planimetria generale e sezione (scala 1:2000)
89. Palazzi di Gino Valle visti dal parco
90. Sezione della collinetta (scala 1:700)
89
90
19
abitare
91
N
el nuovo insediamento del quartiere del
Portello sono stati relalizzati due lotti di
edilizia residenziale, il primo a cura di Cino
Zucchi ed il secondo a cura di Guido Canali;
inseriti nel quadrante nord ovest di Milano dove
convivono due modelli insediativi: la maglia
di strade e isolati, di matrice formale ancora
tardo-ottocentesca, e i più moderni tentativi
di “città verde”, di cui il QT8 di Piero Bottoni
appare l’esempio più significativo. Le grandi
“infrastrutture”presenti nell’area (la nuova Fiera
Campionaria, il sistema autostradale che qui si
innesta sul tessuto della città) e alcuni grandi
oggetti e recinti specializzati (San Siro, il Tiro
a Segno, l’Ospedale Palazzolo) introducono
anomalie dimensionali e discontinuità non
riconducibili alla più minuta scala della maglia
circostante.
Il comparto progettato da Cino Zucchi, situato
all’angolo tra Viale Serra e Via Traiano, propone
tre differenti tipologie residenziali.
Per gli edifici di residenza convenzionata e
residenza libera nella parte nord dell’area è
adottata una tipologia a torre in modo di creare
una trasparenza tra la maglia della città e le
articolate geometrie del parco adiacente.
I tre corpi in linea di otto piani destinati a
residenza convenzionata nella parte sud del
comparto formano, al contrario, un fronte
continuo verso strada, mentre dal lato del parco
si trovano le logge e un portico affacciato sulla
corte. Dell’edificio della ex Mensa Alfa Romeo
è stata conservata la facciata fronte strada,
mentre l’impianto volumetrico è stato interrotto
dal percorso che connette il parco con l’area del
centro commerciale. Le tre tipologie sono unite
da un grande spazio pubblico che connette la
piazza del centro commerciale con la piazza del
centro direzionale.
Il comparto progettato dallo Studio Canali,
situato su Via Traiano, adotta la morfologia
dell’edificazione perimetrale con un ampio
spazio centrale destinato a verde pubblico.
Sul lato sud-ovest sorgono sei torri binate
orientate sulla vista del parco, mentre sul lato
opposto due corpi lineari formano un fronte
urbano a cortina.
0
50
100
92
IL NUOVO PORTELLO
RESIDENZE
Residenze libere
Residenze convenzionate
Lotto Zucchi
Lotto Canali
93
91
0
200
400
91. Residenze convenzionate in linea di Cino
Zucchi
92. Tavola delle aree residenziali (scala 1:5000)
93. Area residenziale dello Studio Canali
94. Plastico di progetto delle residenze di Cino
Zucchi
93
94
20
abitare
95
96
97
98
23
99
100
101
I
due alti edifici di residenza convenzionata, uno
in fregio a via Traiano e l’altro in posizione
arretrata, formano insieme una nuova piazza
di progetto che inizia il percorso verso il parco e
verso la testata della Fiera di Milano.
I due edifici si articolano in dodici piani fuori
terra e due piani interrati in comune.
Al piano terra le due torri presentano un
porticato a doppia altezza che permette di
accedere al vano scala centrale dalla piazza
antistante.
Ogni piano tipo è costituito da tre trilocali
di diversa metratura che presentano dei
balconi interni al perimetro dell’edificio, agli
appartamenti si accede con un unico vano scala
centrale dotato di due ascensori.
Il trattamento esterno è stato realizzato come
negli edifici in linea per evidenziarne la funzione
di edilizia convenzionata, caratterizzato da un
rivestimento in cotto decolorato e pietra bianca.
Le coperture dei due edifici sembrano accennare
delle falde, create come rivisitazione critica in
contrapposizione con l’architettura tipica della
ricostruzione del dopoguerra milanese.
I due edifici al piano terreno non presentano
una recinzione, a differenza delle tre torri
di edilizia libera adiacenti, per rimarcarne la
funzione di edilizia convenzionata mettendoli in
relazione con la funzione pubblica della piazza
circostante.
IL NUOVO PORTELLO
EDILIZIA RESIDENZIALE CONVENZIONATA A TORRE, CINO ZUCCHI
99
100-101
0
200
400
95. Planimetria generale con in evidenza le torri
di edilizia convenzionata (scala 1:1700)
96. Ridisegno del piano tipo con indicazione dei
moduli di progetto (scala 1:300)
97. Prospetti (scala 1:900)
98. Sezione delle torri (scala 1:600)
99. Torri viste da Via Traiano
100. Piazza circostante le torri
101. Torri viste dai palazzi circostanti
21
abitare
102
103
104
105
106
107
108
L
e tre torri di edilizia libera sono disposte
irregolarmente intorno a un giardino
comune al quale si accede dalla nuova
piazza di progetto.
Sul semplice volume in pietra di diversi tagli e
colori le logge private in aggetto assumono una
disposizione irregolare, addensandosi sul lato
che guarda il nuovo parco.
I tre edifici si articolano in dodici piani fuori terra
e due piani interrati in comune a tutte le torri.
Al piano terra di ciascun edificio è presente un
area porticata che permette l’accesso all’unico
vano scala dotato di due ascensori, questi
porticati permettono anche di accedere al
grande giardino privato comune alle residenze
libere.
Ogni piano tipo è costituito da due quadrilocali
identici e disposti simmetricamente, differiscono
solo per la disposizione assimmetrica dei balconi
esterni.
Gli affacci aggettanti si concentrano in maggior
numero sulle facciate rivolte verso il grande
parco del quartiere e il verde privato interno al
complesso residenziale.
Il trattamento esterno delle facciate è in netta
contrapposizione con gli altri edifici di edilizia
convenzionata, presenti nello stesso lotto, infatti
sono stati realizzati con un rivestimento in cotto
decolorato di piccola dimensione e in pietra di
Trani bianca; i serramenti scorrevoli sono stati
realizzati in legno con una tonalità color blu
cobalto.
IL NUOVO PORTELLO
EDILIZIA RESIDENZIALE LIBERA A TORRE, CINO ZUCCHI
107-108
0
200
400
102. Planimetria generale con in evidenza le
torri di edilizia libera (scala 1:1700)
103. Ridisegno del piano tipo con indicazione
dei moduli di progetto (scala 1:300)
104. Schizzo di progetto delle facciate e
particolare dei materiali utilizzati
105. Sezione (scala 1:600)
106. Prospetti (scala 1:500)
107. Vista del complesso dal parco
108. Vista di una torre
22
abitare
109
110
111
112
113
114
115
I
tre corpi alti otto piani sono uniti da una
recinzione formata da bassi muri in modo da
formare un unico isolato.
L’orientamento dei corpi paralleli a Via Traiano
massimizza l’esposizione solare e l’affaccio verso
il nuovo parco, mentre protegge dal rumore del
trafficato Viale Serra, verso il quale il progetto si
attesta con tre testate chiuse.
I pedoni accedono ai blocchi dal lato opposto,
attraverso alti portici dalle colonne rivestite in
pietra bianca che affacciano sui giardini comuni.
Sul lato verso il parco un grande schermo in
elementi di cemento prefabbricato protegge le
profonde logge degli appartamenti, cercando
di coniugare alta densità con alta qualità
ambientale.
Al piano terra, un porticato a doppia altezza
permette di accedere alle circolazioni verticali e
crea uno spazio aperto verso la corte interna.
I tre edifici sono collocati su due piani interrati
che hanno la funzione di parcheggio sia
pubblico che privato in modo da minimizzare
l’utilizzo dello spazio urbano circostante.
114
Internamente i tre blocchi sono caraterizzati dalla
presenza di tre vani scala dotati di due ascensori
ciascuno, ogni vano permette l’accesso a due
appartamenti.
Per ogni piano tipo di ciascun edificio sono stati
previsti sei appartamenti di simile metratura.
Ogni piano presenta delle balconature continue,
suddivise per ogni appartamento, che coprono
interamente la facciata interna alla corte
permettendo un affaccio sull’area verde interna
al complesso.
115
0
200
400
IL NUOVO PORTELLO
EDILIZIA RESIDENZIALE CONVENZIONATA IN LINEA, CINO ZUCCHI
109. Planimetria generale con in evidenza le
residenze di edilizia convenzionata in linea (scala
1:1700)
110. Pianta piano tipo (scala 1:400)
111. Prospetti (scala 1:800)
112. Sezione (scala 1:800)
113. Prospetti (scala 1:800)
114. Vista dell’edificio centrale
115. Vista dell’edificio su Via Traiano
23
abitare
116
117
118
119
120
121
122
L
a massima attenzione alle caratteristiche
tecniche
dell’esterno
degli
edifici
garantisce alti livelli di isolamento termico
ed acustico garantendo immobili di prestigio
tecnologicamente avanzati.
Il pacchetto murario - spesso 40 cm - è progettato
“a cappotto” per ridurre le dispersioni di calore
ed è coadiuvato dalla struttura in cemento
armato fasciata all’esterno da apposito materiale
isolante.
L’isolamento acustico degli immobili è garantito
da particolari accorgimenti tecnici dei balconi e
parapetti e a quota terra da barriere di verde.
Serramenti di elevata qualità, dotati di sistemi
di guarnizione e retrocamera stratificati, isolano
efficacemente dall’esterno.
Grande attenzione è data alla sicurezza ed alla
funzionalità delle residenze,
Giardini privati, prospicienti alle unità abitative
poste al piano terreno e spazi comuni attraversati
da piste pedonali e ciclabili, consentono il
beneficio di una vita all’aria aperta.
Gli spazi comuni sono attraversati dal nuovo
119
ponte ciclo-pedonale dalla struttura imponente
che attraverserà da un capo all’altro tutta la
zona del Portello.
Al piano terreno sono previsti anche appositi
locali adibiti al deposito di biciclette e locali
funzionali alle attività condominiali.
Il complesso residenziale al piano interrato
ospita box auto singoli e doppi, posti auto, posti
moto, oltre a locali cantine per tutte le unità
immobiliari presenti nel complesso delle sei torri
e dei due edifici in linea.
Gli edifici in linea si articolano su Via Traiano
utilizzando tipologia di edificazione a cortina
tipica dell’architettura milanese del novecento,
composti da otto piani fuori terra e da due piani
interrati, comuni a tutto il lotto residenziale, al
piano terreno presentano appartamenti dotati
di giardini privati circondati da una recinzione
alta circa un metro e mezzo per dividerli da Via
Traiano nella parte anteriore e dal parco nella
parte posteriore. Le tipologie di appartamenti
presenti nei fabbricati in linea vanno dai bilocali
agli attici del piano di copertura, dove vengono
integrati dei giardini pensili.
Le torri binate, costituite da dodici piani fuori
terra, sono disposte a schiera compatta in
direzione del parco; con la loro articolazione
dei blocchi per piani, per sporti, per logge,
fa corrispondere la dissoluzione dei volumi
verso l’alto nella varietà di soluzioni ad attici,
pergole e giardini pensili, ricordando la tipologia
dell’edificio a lastra tipico del razionalismo
milanese tra le due guerre.
Le piante sono studiate ricordando la tradizione
novecentesca della “villa sospesa”, garantendo
a ciascun appartamento la dotazione di un
grande terrazzo.
IL NUOVO PORTELLO
RESIDENZA LIBERA IN LINEA E A TORRE, CANALI E ASSOCIATI
117
120
0
200
400
116. Planimetria generale con in evidenza le
residenze in linea (scala 1:2300)
117. Vista aerea del complesso
118. Planimetria del piano interrato (scala
1:2300)
119. Verde privato
120. Fronte su Via Traiano
121. Pianta piano terra edificio in linea (scala
1:600)
122. Piano tipo edificio in linea (scala 1:300)
24
124
0
200
400
124
125
126
127
128
129
130
123. Planimetria generale con in evidenza le
residenze a torre (scala 1:2300)
124. Vista aerea delle residenze a torre
125. Vista da Via Gattamelata
126. Render di progetto
127. Disegno prospettico d’insieme
128. Studio prospettico dei trilocali tipo
129. Pianta piano terra edificio a torre (scala
1:500)
130. Pianta piano tipo edificio a torre (scala
1:500)
IL NUOVO PORTELLO
abitare
125
123
25
Superficie territoriale: 306˙958 mq
Superficie fondiaria: 208˙869 mq
Superficie coperta: 67˙251 mq
Rapporto di copertura: 32,20 %
Superficie lorda di pavimento (SLP): 165˙866 mq
Indice di utilizzazione fondiaria (UF): 0,79
Volume edificabile: 497˙600 mc
Indice di fabbricabilità fondiaria (IFF): 2,38
LOTTO 1
infografica
DATI RIASSUNTIVI
Indice di fabbricabilità territoriale (IFT): 1,62
Numero di abitanti: 2˙027
1
2
3
6
7
4
8
5
9
1
LOTTO 2
LOTTO 3
1
3
4
LOTTO 4
5
2
6
2
2
7
LOTTO 5
IL NUOVO PORTELLO
10
8
3
1
26
Totale LOTTO 1
Superficie fondiaria (mq)
208.869
LOTTO 2
LOTTO 1 (centro commerciale)
LOTTO 2 (residenze Zucchi)
LOTTO 3 (parco)
LOTTO 4 (residenze Studio Canali)
LOTTO 5 (centro direzionale)
43.728
25.060
59.442
30.642
49.997
Superficie coperta (mq)
67.251,84
LOTTO 1
26.992,80
Totale
26.992,80
LOTTO 2
6.086,49
20.469,32
Edificio 1
p.t.
1° piano
2°-11° piano
3.804,16
169,48
169,48
346,52
Edificio 2
p.t.
1° piano
2°-11° piano
3.984,04
219,97
219,97
354,41
Edificio 3
p.t.
1°-11° piano
4.077,88
270,45
346,13
Edificio 1
Edificio 2
346,52
354,41
Edificio 4
p.t.
1°-11° piano
4.058,37
271,95
344,22
Edificio 3
Edificio 4
Edificio 5
Edificio 6
380,19
380,43
392,33
72,58
Edificio 5
p.t.
1°-11° piano
4.094,67
315,07
343,60
Edificio 7
1.808,77
Edificio 8
Edificio 9
Edificio 10
Edificio 6
838,34
954,66
558,26
LOTTO 3
2.273,96
Asilo nido (Edificio 1)
Edificio servizi (edificio 2)
1.180,15
1.093,81
LOTTO 4
6.857,37
Edificio 1
Edificio 2
1.246,80
1.208,97
Edificio 3
Edificio 4
Edificio 5
Edificio 6
Edificio 7
Edificio 8
542,20
554,16
709,37
772,36
1.008,74
814,77
LOTTO 5
1.679,89
1.679,89
1.567,71
6.273,66
621,81
621,81
838,34
Edificio 9
p.t.
1° piano
2°-7° piano
6.874,34
573,19
573,19
954,66
Edificio 10
p.t.
1° piano
2°-7° piano
4.246,20
448,32
448,32
558,26
Totale LOTTO 2
37.485,90
LOTTO 3
25.041,22
Edificio 1
Edificio 2
Edificio 3
72,58
Edificio 8
p.t.
1° piano
2°-7° piano
Asilo nido
Edificio servizi
1.180,15
1.093,81
Totale LOTTO 3
2.273,96
LOTTO 4
Edificio 1
p.t. -5° piano
7.048,92
1.174,82
Edificio 2
p.t. -5° piano
6.713,76
1.118,96
Edificio 3
p.t. -11° piano
6.506,40
542,20
Edificio 4
p.t. -11° piano
6.649,92
554,16
Edificio 5
p.t. -11° piano
8.512,44
709,37
Superficie Lorda di Pavimento (mq)
Edificio 6
p.t. -11° piano
9.268,32
772,36
LOTTO 1
Edificio 7
9.843,60
Piazza
20.113,73
Rapporto di copertura (%)
Superficie coperta (mq)
Superficie fondiaria (mq)
RC (%)
LOTTO 1
LOTTO 2
LOTTO 3
LOTTO 4
LOTTO 5
26.992,80
6.086,49
2.273,96
6.857,37
25.041,22
43.728
25.060
59.442
30.642
49.997
61,73
24,29
3,83
22,38
50,09
TOTALE
67.251,84
208.869
32,20
infografica
306.958
IL NUOVO PORTELLO
Superficie territoriale (mq)
27
Edificio 8
p.t. -11° piano
9.357,12
779,76
Totale LOTTO 4
Asilo nido
Edificio servizi
LOTTO 5
12.681,17
1.679,89
1.679,89
1.679,89
1.679,89
1.679,89
1.679,89
1.366,48
1.235,34
Edificio 2
Piano -1
p.t.
1° piano
2° piano
3° piano
4° piano
5° piano
11.001,28
1.679,89
1.679,89
1.679,89
1.679,89
1.679,89
1.366,48
1.235,34
Edificio 3
Piano -1
p.t.
1° piano
2° piano
3° piano
4° piano
5° piano
6° piano
7° piano
8° piano
9° piano
10° piano
18.054,56
1.567,71
1.567,71
1.567,71
1.567,71
1.567,71
1.567,71
1.567,71
1.567,71
1.567,71
1.567,71
1.254,30
1.123,16
Totale LOTTO 4
21.146,76
20.141,28
19.519,20
19.949,76
25.537,32
27.804,96
29.530,80
28.071,36
191.701,44
12.681,17
11.001,28
18.054,56
38.043,51
33.003,84
54.163,68
Volume Totale LOTTO 4 (Residenze)
125.211,03
VOLUME TOTALE (mc)
497.600,01
SF TOTALE (mq)
Volume totale (mq)
IFF
208.869,00
497.600,01
2,38
INDICE DI FABBRICABILITA' TERRITORIALE
ST (mq)
Volume totale (mc)
497.600,01
IFT
306.958,00
1,62
150,00
N° ABITANTI
2.027,73
NUMERO ABITANTI
Volume per abitante (mc)
Volume fabbricabile (Residenze) (mc)
304.159,14
UF
208.869,00 0.79
165.866,67
VOLUME EDIFICABILE (mc)
7.048,92
6.713,76
6.506,40
6.649,92
8.512,44
9.268,32
9.843,60
9.357,12
INDICE DI FABBRICABILITA' FONDIARIA
INDICE DI UTILIZZAZIONE FONDIARIA
SF TOTALE
LOTTO 4 (Residenze)
Edificio 1
Edificio 2
Edificio 3
Edificio 4
Edificio 5
Edificio 6
Edificio 7
Edificio 8
LOTTO 3
Edificio 1
Edificio 2
Edificio 3
165.866,67
SLP TOTALE
6.821,88
Volume Totale LOTTO 4 (Residenze)
41.737,01
SLP TOTALE (mq)
3.540,45
3.281,43
Volume Totale LOTTO 3
63.900,48
Edificio 1
Piano -1
p.t.
1° piano
2° piano
3° piano
4° piano
5° piano
6° piano
1.180,15
1.093,81
infografica
820,30
IL NUOVO PORTELLO
p.t. -11° piano
H= 3,00 m
Superficie (mq)
Volume (mc)
LOTTO 1
Volume Totale LOTTO 1
LOTTO 2 (Residenze)
Edificio 1
Edificio 2
Edificio 3
Edificio 4
Edificio 5
Edificio 6
Edificio 8
Edificio 9
Edificio 10
Volume Totale LOTTO 2
LOTTO 3
20.469,32
61.407,96
3.804,16
3.984,04
4.077,88
4.058,37
4.094,67
72,58
6.273,66
6.874,34
4.246,20
11.412,48
11.952,12
12.233,64
12.175,11
12.284,01
217,74
18.820,98
20.623,02
12.738,60
61.407,96
112.457,70
28
riferimenti
SITOGRAFIA
Castellano A., Il Nuovo Portello a Milano:
Palazzo dei Congressi (1990) L’arca Edizioni.
http://www.ordinearchitetti.mi.it/it/mappe/
milanochecambia/area/8-portello-nord-unitau2-u3-
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Zucchi C., Serrazanetti F., Bassoli N., Schubert
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http://www.archiportale.com/news/2011/10/
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https://www.comune.milano.it/
Zucchi C., Cino Zucchi (2012) Marsilio, Venezia.
Croset P., Skansi L., Valle G., Gino Valle (2010)
Electa Architettura.
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http://www.parcovittoriamilano.it/pag.
php?pag=3
http://blog.urbanfile.org/2013/04/17/leresidenze-al-portello/
IL NUOVO PORTELLO
BIBLIOGRAFIA
29
MALAGUEIRA
inquadramento
0
250
500
01
MALAGUEIRA, EVORA
Alvaro Siza
1977 - 1992
270˙000 m2
E
vora, confinante a Nord con le province
di Santarém e Portoalegre, ad est con la
Spagna, a Sud con la provincia di Beja e ad
ovest con la provincia di Setubàl, è la capitale
dell’alto Alentejo.
Essa ha una superficie di 7˙400 km2 circa e vi
sono insediati quasi 150˙000 abitanti.
Il territorio in cui sorge la città di Evora è prevalentemente pianeggiante, coltivato a grano, ricco di querce da sughero e con leggere altitudini
che non superano i 400m. La sua uniformità è
interrotta di tanto in tanto da valli, colline e corsi
d’acqua.
La città è provvista di una di cinta muraria, risalente ad epoche diverse, ed è dominata da una
cattedrale medioevale che contrasta con le piccole strade del centro storico.
03
0
100
200
L’intervento residenziale della Malagueira trova
posizione nella parte occidentale della città portoghese. L’area in questione è scarsamente popolata e dedita prevalentemente all’agricoltura.
Essa venne acquisita in seguito all’espopriazione
dei terreni ai grandi latifondisti che successe alla
caduta del dittatore Salazar nel 1974.
In particolare è su una piccola vallata con un
leggero declivio, tra diverse piccole frazioni rurali di scarsa qualità residenziale e abusiva, che
sorgerà il progetto dell’architetto portoghese
Alvaro Siza.
Da un punto di vista urbanistico, il progetto della Malagueira ricopre una duplice importanza.
Ad una prima lettura è fondamentale il rapporto
che si instaura tra il nuovo borgo ed il nucleo
storico della città fortificata, ma approfondendo maggiormente la lettura urbana ci si rende
conto di quanto l’importanza dell’infrastruttura
e della condotta sopraelevata che traccia la spina dorsale del nuovo intervento, doni ritmo al
progetto ed indichi un preciso asse di sviluppo
0
100
200
02
MALAGUEIRA
Progettista:
Anno di realizzazione:
Superficie territoriale:
La planimetria dell’intervento si adegua perciò
alla conformazione del territorio e delle trame
del tessuto urbano già esistente, ovvero il vecchio borgo medievale di Evora e i due quartieri
residenziali di Santa Maria e di N.S. da Gloria, di
espansione abusiva.
L’approccio utilizzato è quello di una trama orizzontale ben definita geometricamente e modularmente con un asse di sviluppo e con strade
che diventano sempre più capillari.
01. Immagine satellitare 1:25˙000 (www.
bingmaps.com)
02. Immagine satellitare 1:10˙000 (www.
bingmaps.com)
03. Immagine rappresentativa del quartiere
04. Schizzo di analisi rappresentante lo scheletro
della conducta, dello spazio pubblico centrale
e degli assi stradali principali che collegano il
quartiere alla città
03
04
31
memoria
05
06
07
08
09
10
11
E
vora fu abitata da svariate popolazioni, ma
furono i Romani a trasformarla in una vera
città imperiale, numerosi sono i segni del
loro passaggio, come il nome “Ebora” dal quale
deriva quello attuale e, tra i vari monumenti storici che fanno la città patrimonio dell’UNESCO,
un tempio romano conosciuto impropriamente
come “Tempio di Diana”.
Nel 715 d. C. la città fu conquistata dagli Arabi,
ma rimangono pochi resti archeologici di quel
periodo.
Nel 1165, Giraldo Sem Pavor (Giraldo Senza
Paura), in un’incursione improvvisa, prese la città ai Mori, e questo evento fu immortalato sullo
stemma della città.
Durante la dinastia Avis la città diventò sede
della corte, che usava stabilirsi in quel luogo a
discapito di Lisbona e Coimbra. L’importanza di
Evora, quindi, cresceva nei secoli.
Il Cardinale D. Henrique fondò poi, nel 1551, il
Collegio dello Spirito Santo, che diventò l’università di Evora nel 1559, quando ricevette l’approvazione da Roma. Nel 1759 è stata chiusa
per ordine di Marquês de Pombal, nell’ambito
dell’allontanamento dei Gesuiti, ed è stata riaperta nel 1973.
di Malagueira, il programma venne profondamente modificato mettendo da parte l’intento
iniziale della partecipazione dei futuri abitanti
e lasciando il posto ad un programma di cooperative immobiliari, in cui soltanto i membri
delle cooperative avevano diritto ad acquistare
gli alloggi.
In una fase successiva, una burocrazia lenta e
inflessibile ostacolò ulteriormente le condizioni
d’accesso degli abitanti a Malagueira. Questo
rese ancora più faticoso capire per chi fosse stato studiato questo progetto e quali fossero le
esigenze specifiche degli abitanti.
Ma fu l’assenza di un finanziamento importante
a costringere l’architetto ad una forma di costruzione semplice, poco costosa e alla rinuncia di
alcuni servizi indispensabili alle unità abitative,
ma ancora oggi mancanti.
MALAGUEIRA
MALAGUEIRA, EVORA
Nel 1986, il centro storico di Evora è stato dichiarato “Patrimonio storico dell’umanità”
dall’Unesco. La città sorprende per la sua splendente bellezza e per gli edifici di grande valore
architettonico.
Nel 1977 Alvaro Siza ricevette dal comune di
Evora l’incarico per la progettazione del quartiere Malagueira.
L’attenzione dell’architetto nei confronti della
popolazione fece si che il primo programma
di Malagueira fosse finalizzato all’integrazione
di comunità svantaggiate o gruppi clandestini,
progettando le abitazioni con la partecipazione
dei futuri abitanti del luogo. La progettazione
di Siza, dunque, fu una progettazione atta alla
progressiva integrazione di aree commerciali
tenendo conto dell’evoluzione delle abitudini
dei gruppi svantaggiati che avrebbero abitato il
quartiere.
Tuttavia, dopo la ratifica del governo e dopo l’allontanmento del segretario di stato Portas, colui
che aveva incaricato Siza della progettazione
05. Carte storiche della regione Alentejo. A
sinistra la scala di rappresentazione è più ampia
rispetto a quella di destra che mostra i principali
centri abitati della regione tra cui Evora, in basso
a sinistra.
06. Immagine storica del vecchio acquedotto
della Malagueira.
07. Immagine attuale della Conducta.
08. Vecchio acquedotto lungo il limite
occidentale del quartiere
09. Vista su una strada interna al tessuto
residenziale attuale.
10. Immagine storica delle riferita alle
preesistenze abitative del quartiere.
11. Vista del parco della Malagueira.
32
accessibilità
0
200
400
12
RETI STRADALI E TRASPORTI PUBBLICI
residenziali bassi, ma ad alta densità.
I complessi di edifici vennero studiati in modo da
risultare leggermente scostati dalla strada e in
modo che ogni singola abitazione disponesse di
un patio e di una parete che la isolasse dall’altro
identico corpo di fabbrica alle spalle.
Gli appartamenti vennero inoltre organizzati
lungo la “conduta”: un lungo elemento sopraelevato su piloni, che sosteneva la conduttura degli impianti sospesi di acqua, elettricità, gas, reti
telefoniche e televisive, e che ricorda lo storico
acquedotto situato nelle immediate vicinanze.
Il collegamento del quartiere alla città di Evora è
reso possibile grazie ad alcune linee di trasporti
pubblici su gomma.
Il trasporto urbano della città è ben fornito, tanto che al quartiere Malagueira, una delle zone
più periferiche di Evora, arrivano ben quattro
diverse linee che collegano non solo l’intervento
residnziale di Alvaro Siza con il suo centro storico
ma anche con i quartieri limitrofi.
0
75
150
13
MALAGUEIRA
D
urante una prima indagine del sito il progettista, oltre ad essersi trovato davanti
ad un terreno ancora adibito a latifondo,
si imbattè nella presenza dei quartieri abusivi di
Santa Maria e Nossa Senhora da Gloria, tutti disposti secondo una struttura a pettine.
Quello che colpì Siza furono i sentieri tracciati
dal calpestio della gente che, dal quartiere, raggiungevano i principali servizi e i principali punti
di interesse. Questa scoperta aiutò l’architetto a
comprendere i comportamenti della popolazione e la topografia del luogo, fondamentali per
incominciare la fase progettuale.
Il risultato evidente di questa prima indagine fu
la necessità di creare un collegamento tra i due
quartieri abusivi; il piano generale venne quindi
tracciato secondo due assi principali. Il primo,
orientato est-ovest, che collegava il quartiere
al centro storico di Evora, il secondo, orientato
nord-sud, che univa i due quartieri clandestini.
I principi che Siza si prefissò per questo progetto furono a favore di una conservazione della
densità residenziale e dell’edificazione di blocchi
Conducta
Assi stradali preesistenti che
collegano il quartiere al
centro di Evora
Strade di nuova costruzione
per il quartiere
Trasporto pubblico su
gomma, linee 31 e 32
15
14
0
100
200
Trasporto pubblico su
gomma, linee 22 e 33
12. Assi stradali principali che collegano la
Malagueira alla città di Evora.
13. Ridisegno in scala 1:7˙500 che evidenzia gli
accessi e la rete stradale del quartiere
14. Vista aerea di una delle principali vie di
scorrimento.
15. Vista di una strada interna al tessuto
residenziale.
14
15
33
accessibilità
17
18
16
20
21
22
23
MALAGUEIRA
16
16
20
21
19
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17
23
0
100
200
18
16. Asse stradale principale Nord
17. Asse stradale principale centrale
18. Asse stradale principale Sud
19. Strada di quartiere
20. Strada di quartiere di scorrimento
21. Strada di quartiere tra due residenze
22. Percorso pedonale nel parco
23. Percorso pedonale sul lago
34
accessibilità
280
24
10
20
27
0
10
3
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Totale: 38 m
Terra
6
4
25
26
MALAGUEIRA
0
2
3
Pavimentazione lastricata
Terra
0
6
Asfalto
3
Pavimentazione lastricata
7
Prato
140
Asfalto
0
28
20
24. Inquadramento generale della strada
esaminata
25. Immagine satellitare in scala 1:1˙000 di
inquadramento della sezione stradale
26. Sezione stradale in scala 1:200
27. Vista carreggiata di sinistra
28. Vista carreggiata di destra
27
28
35
accessibilità
29
280
Asfalto
0
0
10
10
2
5
Totale: 14 m
4
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32
0
2
Parcheggio
6
Pavimentazione lastricata
1
31
MALAGUEIRA
140
Pavimentazione lastricata
0
33
20
29. Inquadramento generale della strada
esaminata
30. Immagine satellitare in scala 1:1˙000 di
inquadramento della sezione stradale
31. Sezione stradale in scala 1:200
32. Vista carreggiata di destra
30
33. Vista carreggiata di sinistra
32
33
36
accessibilità
34
Giardino
0
0
10
2
10
7
5
Totale: 34 m
4
20
36
MALAGUEIRA
7
Piastrelle in cemento
5
Piastrelle in cemento
280
Giardino
140
Edifici residenziali
0
38
37
0
10
20
34. Inquadramento generale della strada
esaminata
55. Immagine satellitare in scala 1:1˙000 di
inquadramento della sezione stradale
36. Sezione stradale in scala 1:200
37. Vista strada di sinistra
35
38. Vista strada di destra
37
38
37
accessibilità
39
LA CONDUCTA
L
a conducta è l’elemento base del progetto
di Alvaro Siza, essa ha la funzione infrastrutturale per la distribuzione dei servizi primari
agli abitanti, come acqua, elettricità e gas e, al
tempo stesso il suo andamento funge da scheletro progettuale che condiziona lo strutturarsi del
progetto creando relazioni a diversi livelli.
lazione degli spazi pubblici esterni, ovviando alla
monotonia di un tessuto compatto formato unicamente dalle due tipologie residenziali a patio.
2. Nell’area centrale è l’elemento che definisce
la misura del grande spazio aperto e, al tempo
stesso, diventa portico distributivo dei servizi
commerciali.
3. A livello del tessuto residenziale diventa elemento strutturale su cui si innestano a spina di
pesce le murature laterali delle unità abitative a
patio.
4. Dall’incontro della conducta con la viabilità
interna al tessuto residenziale si sviluppa l’artico-
0
75
150
40
MALAGUEIRA
1. A livello territoriale è elemento di collegamento dei vari brani di tessuto residenziale.
42
0
100
200
39. Vista aerea della conducta
40. Ridisegno in scala 1:7˙500 che mostra lo
scheletro della conducta che ricopre il quartiere
nella sua intera estensione
41. Fotogramma storico della conducta
42. Immagine attuale della conducta
41
42
38
spazio pubblico
43
SPAZI PUBBLICI
Sorgendo in una zona periferica già soggetta in
tempi precedenti ad ulteriori interventi di natura
residenziale, l’architetto trovò nelle presistenze
tutti quei servizi utili alla vita e all’istruzione dei
cittadini. La vininanza al centro di Evora, comunque, è senza dubbio un ulteriore fattore che giustifica questa scelta.
Vediamo infatti, evidenziate in blu, una scuola
elementare, a sinistra, e un liceo, a destra.
In azzurro invece è segnalato un impianto sportivo completo di piscina, una presistenza rimessa
a nuovo ed utilizzata al meglio dai cittadini del
quartiere.
Lo spazio pubblico per eccellenza rimane quindi
la piazza principale. Questa è una piccola area
formatasi grazie all’arretramento di alcune residenze. Nel progetto di Siza essa era arricchita
da alcuni elementi che, al suo interno, si combinavano nella forma geometrica del semicerchio,
oggi invece è semplicemente uno spiazzo spoglio dove si afacciano le vetrine di alcuni negozi.
La sua forma triangolare e lo stradone principale
che la costeggia, impoveriscono questo luogo
che non possiede alcuna unità, alcuna caratteristica, alcuna bellezza.
Di tutt’altra pasta, invece, è la piazzetta che sorge di fronte allo spiazzo principale. Essa è rialzata rispetto alla strada principale ed collegata al
livello più basso per mezzo di una scala. Lì, una
composizione di aiuole ed alberi scandiscono un
disegno geometrico che armonizza tutte le parti
dell’area rettangolare in cui sorge la piazza.
La bravura di Siza, tuttavia, sta nel riorganizzare
le aree di scarto alla progettazione delle residnze. Infatti, con un po’ di fantasia, diventano
luoghi pubblici tutti quegli spazi tra una residenza e l’altra, spazi certamente meno frequentati
rispetto a quelli situati nel fulcro del quartiere,
ma estremamente apprezzati per interrompere
la monotonia del tessuto residenziale.
Il quartiere Malagueira, infine, venne pensato
dal progettista come un quartiere il cui sviluppo
sarebbe dovuto accrescere nel corso degli anni
in base alle esigense e ai bisogni degli abitanti.
Furono molti, tuttavia, gli intoppi finanziari che
fecero procedere a rilento i lavori e che costrinsero ad un’edilizia lineare, composta da volumi
puri e da materiali economici.
L’ulteriore crescita del quartiere, tanto cara
all’architetto, non venne più contemplata, e i
servizi previsti in fase progettuale non subirono
accrescimenti.
La struttura del centro abitato rimase pertanto
concentrata attorno ad un unico spazio pubblico centrale capace di connettere ogni area sottoposta all’intervento edilizio della Malagueira.
Le aree residenziali sono sprovviste di servizi e,
ogni genere di attività è concentrata sulla fascia
pubblica centrale.
Gli esercizi commerciali, infatti, situati comunemente al piano terra dei blocchi residenziali, in
quelle celle che si affacciano su strade e piazze,
trovano posizione addossati alla grande spina
stradale centrale e all’oasi verde dell parco pubblico.
I negozi presentano molteplici destinazioni d’uso, con una prevalenza di bar e ristoranti, che
garantiscono al quartiere un’autonomia sufficiente per consentire ai suoi abitanti di non doversi spostare in continuazione verso luoghi più
forniti di beni di prima necessità.
0
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150
44
MALAGUEIRA
L
’intervento a Malagueira è basato su un progetto prevalentemente residenziale. Unica,
infatti, è la zona dove si concentra la vita
pubblica, ovvero la fascia centrale.
Nel progetto di Alvaro Siza, inoltre, sono previste
delle strutture come un asilo, una cooperativa,
un cinema e un albergo che non sono mai stati
realizzati. Questo riduce le funzioni degli edifici
esistenti a semplici residenze, con autorimesse in
dotazione, e qualche negozio.
Il perchè Siza non pensi ad ulteriori servizi pubblici è più chiaro una volta analizzate le preesistenze.
Area pubblica centrale
Aree destinate a parcheggio
Piazze
Esercizi commerciali
Centro sociale
Istituto d'istruzione superiore
Istituto d'istruzione elementare
43
45
43. Vista generale dell’area pubblica centrale
44. Ridisegno in scala 1:7˙500 che evidenzia i
principali spazi pubblici del quartiere
45. Vista generale dell’area pubblica centrale
verso la piazza principale
0
100
200
Piscina municipale
45
39
47
48
49
50
51
46. Piazza rialzata. Vista dalla strada
47. Piazza rialzata. Vista dalla quota più bassa
48. Piazza rialzata. Vista dalla quota più alta
49. Piazza principale. Vista dalla strada
50. Piazza principale. Visione d’insieme
51. Piazza principale. Vista sui negozi
52. Piazzetta con scala. Vista parco
53. Piazzetta con scala. Particolare
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53
49
50
46
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53
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0
47
MALAGUEIRA
spazio pubblico
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200
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spazio pubblico
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MALAGUEIRA
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56
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57
0
100
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54. Area adibita a parcheggio con piazza
55. Area adibita a parcheggio
56. Area adibita a parcheggio
57. Esercizi commerciali
58. Esercizi commerciali
59. Esercizi commerciali
60. Aree attrezzate per bambini
61. Aree attrezzate per bambini
60
61
41
spazio pubblico
0
10
20
62
CENTRO SOCIALE “NOSSA SENHORA AUXILIADORA”
re il proprio patrimonio culturale e di esperienza
tramite un impegno attivo e dinamico nella comunità locale.
L’edificio, composto da tre blocchi principali
composti a “C” con una corte centrale, è situato ad ovest del quartiere Malagueira, nelle
vicinanzedel quartiere abusivo di Santa Maria. Il
suo decentramento rispetto alla Malagueira e la
sua posizione confinante con gli altri centri abitati limitrofi, fa del centro sociale Nossa Senhora
Auxiliadora un punto strategicamente accessibile da più direzioni.
La struttura è stata pensata principalmente per
gli anziani del quartiere, con l’obiettivo permettere loro di aggregarsi e socializzare, di valorizza-
64
0
100
63
MALAGUEIRA
I
l centro sociale Nossa Senhora Auxiliadora è
la sede della rispettiva comunità parrocchiale
dedita alla carità.
La parrocchia, a cui il centro è ispirato e dalla
quale prende il nome, ha la sua sede centrale
nella città di Portoalegre, in Portogallo, ma il
messaggio cattolico si è esteso, insieme a numerose altre fondazioni di carattere religioso, a
tutto il territorio portoghese.
63
200
62. Inquadramento in scala 1:1˙000
63. Centro sociale. Vista sull’ingresso
64. Centro sociale. Vista sul retro
65. Centro sociale. Particolare dell’ingresso
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42
spazio pubblico
0
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20
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67
68
69
83
70
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85
72
PISCINA MUNICIPALE DI EVORA
L
Il complesso trova sede a nord del Quartiere
Malagueira, ad angolo tra l’Avenida Engenheiro
Arantes e Oliveira e l’Antigua Estrada das Piscinas, una via molto stretta e antica che ospitava
la vecchia piscina sulla quale venne costruito il
nuovo centro sportivo.
Agli impianti appartenenti alla piscina municipale è annesso un grande parco verde chiamato Parco della Malagueira, strettamente legato
all’utilizzo delle strutture interne al perimetro del
centro sportivo.
I lavori, piuttosto recenti, coincidono con quelli
relativi al quartiere, a destra sono riportate alcune foto che documentano la costruzione del sito
in relazione al paesaggio preesistente all’edificazione della Malagueira, simbolo che entrambe
le realizzazioni sono avvenute nei medesimi anni
che vanno dal 1977 al 1992.
66. Inquadramento satellitare scala 1:1˙000
67. Immagine storica dela costruzione del centro
68. Immagine dell’attuale centro
69. Immagine storica dela costruzione del centro
70. Immagine dell’attuale centro
71. Immagine storica dela costruzione del centro
72. Particolare della piscina al coperto
MALAGUEIRA
a piscina municipale di Evora è uno dei più
importanti centri sportivi della città che
ospita, oltre alle attività strettamente legate all’uso delle piscine, diverse altre associazioni
sportive legate al calcio e al badminton.
43
verde
73
SPAZI VERDI
Lo spazio verde principale è senza dubbio quello
in cui è presente una traccia del corso d’acqua,
ormai quasi completamente interrato, che in
principio arricchiva il paesaggio brullo della periferia di Evora; questa è l’unica zona che include
nel progetto anche l’antica rete idrografica.
Il verde pubblico si differenzia a seconda della
funzione che gli viene assegnata. Il grande parco centrale presente a Malagueira è infatti preso
in esame come un verde pubblico progettato e
attrezzato che l’architetto pensa per i cittadini e
lo munisce di spazi e servizi a loro indispensabili.
Rientrano in questa categoria tutti gli spazi verdi
non ‘incolti’, non lasciati a sè stessi e non posizionati tra un quartiere e l’altro come semplici
zone cuscinetto.
Il verde, per essere vissuto dai cittadini come
spazio pubblico, deve essere munito, prima di
ogni altra cosa, di passaggi e percorsi che permettano di inoltrarsi al suo interno, deve essere ben curato e deve essere posto in un punto
strategico; a Malagueira, infatti, il grande parco
è posizionato in prossimità degli spazi che ospitano maggiore vita pubblica e risulta essere integrato alla perfezione con il resto del quartiere.
Non è infine da escludere come il verde pubblico esteso nella parte centrale del quartiere sia
un’oasi in mezzo all’aridità del paesaggio portoghese. Le campagne circostanti, infatti, nulla
hanno a che vedere con il verde acceso del parco
della Malagueira, considerato uno dei più grandi
parchi della città di Evora.
Altri spazi verdi sembrano all’apparenza privi di
studio, ma Siza, pur non dando a queste aree
una ben definita progettazione, studia la posizione di queste ultime rispetto agli elementi del
quartiere: le pone come intervalli tra le varie residenze, come tessuto connettivo tra le abitazioni
che sorgono a nord e quelle che sorgono a sud
rispetto all’asse centrale est-ovest del quartiere,
in modo da ottenere una maglia di edifici residenziali ben organizzata e non “ammassata”.
Non a caso, infine, il verde pubblico è posizionato in corrispondenza di ulteriori spazi pubblici ed
esercizi ommerciali. La maggior parte della vita
pubblica del quartiere è infatti collocata lungo
la fascia centrale, caratterizzata dal corso principale, dalle piazze principali e dalla più estesa
fascia di verde.
In conclusione si nota la presenza di un verde
privato molto rarefatto. Una prima area, a nordest, è terreno di proprietà della fattoria Malaguerinha, unica presistenza entro i confini del
quartiere. L’altra, a sud-est, è il terreno che circonda un campo da gioco e che comprende gli
edifici in dotazione ad esso, come gli spogliatoi,
insieme ad un piccolo bar.
Dunque il verde è un elemento chiave nella
progettazione dell’intervento ed è anche un elemento che contribuisce alla ricerca di una quiete
tipica delle periferie, contrapposta al caos delle
città.
0
75
74
150
MALAGUEIRA
I
l progetto del quartiere Malagueira è caratterizzato dalla presenza di numerosi spazi verdi.
Osserviamo una fascia centrale completamente adibita a verde pubblico, dove spiccano al suo
interno i percorsi pedonali che l’architetto portoghese volutamente inserisce come richiamo a
quei percorsi formatisi dal calpestio della gente
che si spostava da un quartiere all’altro.
Se prima erano soltanto dei minuscoli sentieri
sterrati ora sono una rete di percorsi studiati e
finalizzati a collegare in mariera semplice tutte
le aree di maggior interesse.
Interventi di sistemazione
del paesaggio in forma di
parco
Spazi verdi privati
Corsi e specchi d'acqua
73
75
73. Vista del parco in corrispondenza dello
specchio d’acqua
74. Ridisegno in scala 1:7˙500 che mette in
risalto gli spazi verdi
75. Percorso pedonale sullo specchio d’acqua
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100
200
75
44
verde
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77
80
78
81
MALAGUEIRA
76
82
79
80
81
77
83
78
0
100
200
76
76. Vista specchio d’acqua dal passaggio
pedonale
77. Vista specchio d’acqua
78. Vista specchio d’acqua dal parco
79. Verde pubblico, vista del parco centrale
80. Verde pubblico, vista del parco centrale
81. Verde pubblico, vista del parco centrale
82. Verde privato, vecchia fattoria
83. Verde privato, vista di un patio interno alle
residenze
82
83
45
abitare
84
TESSUTO RESIDENZIALE
- Maglia dei lotti di 8x12m.
- Altezza del muro su strada di 3,5m, per poi
scendere a 2,25m e 1,5m seguendo l‘andamento del terreno.
- Altezza massima degli edifici di 6m.
- Larghezza delle strade fino a 6m.
Questa trama di tessuti minimi ha bisogno di un
elemento che li organizzi. La città, infatti, è connessa fisicamente e simbolicamente al territorio
dal grande acquedotto cinquecentesco le cui arcate si stagliano prima nella campagna e, subito
dopo, in città.
Questo elemento, ripreso nella Malagueira, diventa un grande condotto pensile che attraversa
le diverse porzioni di tessuto e le collega in modo
organizzato. Questo condotto è portatore delle
principali infrastrutture come acqua, elettricità e
gas. Il profilo del condotto segue l’andamento
del terreno marcando un altro carattere decisivo
del progetto. Infatti a Malagueira le ragioni
dell’economia e della semplicità costruttiva si incontrano con quelle del paesaggio nel ridurre al
minimo le modificazioni del terreno.
Le abitazioni previste sono 1200, un’unica parcella di 8 metri di fronte per 12 di profondità
organizza una casa a corte con due varianti
fondamentali. Un tipo infatti presenta il patio
con accesso diretto dalla strada, mente il secondo modulo prevede uno stretto percorso che
conduce ad una corte sul fondo del lotto.
Entrambi i tipi hanno una soluzione base con il
solo piano terra e una serie circoscritta di varianti
per aggiungere sino a quattro ambienti al primo
piano.
Il panorama edilizio che ne risulta è quello di
un’architettura fortemente “muraria”, con una
prevalenza dei pieni sui vuoti, con poche bucature ritagliate sui muri perimetrali: la casa è
sostanzialmente introversa, e solo dopo che si è
superata la soglia di ingresso si entra nel sistema
degli affacci che gli ambienti di vita ricavano sulla corte. Il volume è reso ancora più puro, sia dal
bianco-calce dominante, che dalla scelta della
copertura piana.
0
75
85
150
MALAGUEIRA
I
l nuovo quartiere di Malagueira è progettato
da Alvaro Siza con alcune regole edilizie che si
ripetono in tutto l’intervento:
87
84
Residenze del tipo A
Residenze del tipo B
Autorimesse
0
100
200
84. Vista residenze dal parco
85. Ridisegno in scala 1:7˙+500 che evidenzia le
tipologie residenziali
86. Vista aerea delle residenze
87. Vista residenze dalla strada
86
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46
abitare
89
0
3.5
7
90
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3.5
7
91
MALAGUEIRA
88
92
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100
200
88.Modello residenze
89. Modello residenze
90. Rappresentazione in scala 1:350 dei
principali tipi di residenze della tipologia A
91. Rappresentazione in scala 1:350 dei
principali tipi di residenze della tipologia B
92. Vista residenze del tipo A
93. Vista residenze del tipo B
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47
abitare
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MALAGUEIRA
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94. Residenze del tipo A
95. Residenze del tipo A
96. Residenze del tipo A
97. Residenze del tipo B
98. Residenze del tipo B
99. Residenze del tipo B
100. Autorimesse
101. Autorimesse
48
infografica
1
4
2
Sf19
9
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5
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18
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Sf15
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1
4
3
2
1
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Sf12
Sf17
5
Sf14
2
Sf13
Sf20
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1
6
5
3
Sf16
Sf18
4
3
4
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1
1
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3
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Sf11
3
Sf21
Sf22
1
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2
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5
Sf10
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Sf9
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Sf23
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Sf1
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1
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Sf8
Sf2
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Sf7
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Sf3
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Sf6
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Sf5
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Sf4
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5
6
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MALAGUEIRA
3
49
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MALAGUEIRA
infografica
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MALAGUEIRA
infografica
riferimenti
SITOGRAFIA
Burkhardt F. (2008) Malagueira district complex.
Area, 101, 62-71
Alvaro Siza, Edilizia sociale presso la Malagueira
– Evora (Portogallo). Disponibile su: http://
www.sardarch.it/index.php/2009/interventodi-edilizia-sociale-presso-la-malagueira-evora/.
Ultimo accesso: 9 gennaio 2014
Sanna A, (1982) Il quartiere Malagueira a Evora.
Casabella, 478, 2-13
IUAV Facoltà di architettura. Alvaro Siza,
quartiere de la Malagueira. Progetto di relazioni.
Disponibile su: http://issuu.com/gianrosa/docs/
siza_malagueira_definitivo. Ultimo accesso: 9
gennaio 2014
Sanna A. Ritorno a Malagueira. Disponibile
su:
http://www.ca.archiworld.it/riviste/riviste/
rivista_arch/anno_2003/novembre/nov03E_w.
pdf. Ultimo accesso: 9 gennaio 2014
Università degli studi di Parma. Quartiere
Malagueira, Evora. Disponibile su: http://
www.urbanistica.unipr.it/?option=com_
content&task=view&id=396. Ultimo accesso: 9
gennaio 2014
MALAGUEIRA
BIBLIOGRAFIA
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