llaa RReeppuubbbblliiccaa DOMENICA 16 FEBBRAIO 2014 TORINO ■ VI CRONACA In corteo contro la vendita del Gradenigo Anche cittadini alla manifestazione organizzata dai sindacati aziendali SARA STRIPPOLI L GRIDO di dolore questa volta è per il piccolo Gradenigo, l’ospedale di corso Regina sul quale da mesi è in corso una trattativa per il passaggio ad un privato. Da tempo le suore delle Figlie della Caritas di San Vincenzo hanno gettato la spugna e deciso di vendere. Negli ultimi tempi sono arrivate le offerte del Gruppo Humanitas, di Villa Maria Pia, della Kos e la meta potrebbe essere vicina, forse già in primavera. In parallelo cresce il timore per il futuro dell’ospe- I L’ospedale potrebbe perdere pronto soccorso radiologia e ambulatori dale e dei lavoratori, che ieri mattina si sono trovati in corso Regina per lanciare un appello in difesa dei posti di lavoro e soprattutto della “natura di presidio con funzione pubblica” finora svolto dall’ospedale, il quale ha un pronto soccorso con 47 mila passaggi all’anno. Alla manifestazione organizzata dai rappresentanti aziendali della struttura sono arrivati più di seicento persone, cittadini, medici, infermieri, sindacalisti, qualche politico. In vista le bandiere di Usb, della Cgil, dei Cobas, del Cub, del Comitato Salute, in corteo per via Vanchiglia e Santa Giulia fino in piazza Castello. Preoccupa la sorte di un ospedale che garantisce un servizio molto apprezzato dal territorio della settima circoscrizione (Asl TO2), ma anche per parte dell’azienda To1. Un riferimento per la rete sanitaria cittadina. Marina Orsucci è rsu per la Cgil: «La vendita da ente no-profit ad una società privata profit potrebbe voler dire perdere lo status di presidio pubblico — spiega — Lo stabilisce una legge regionale del 1985. Ciò comporterebbe la chiusura del pronto soccorso e di servizi quali radiologia, laboratorio analisi e ambulatori». I lavoratori chiedono alla Regione Piemonte azioni concrete e urgenti per la salvaguardia dell’Ospedale e una risposta concreta come garanzia per i lavoratori che dovrebbero essere riassorbiti dai privati che rileveranno. Ma lo status di presidio pubblico è ciò che sta a cuore anche ai privati intenzio- L’inchiesta/1 CINQUECENTO IN CORTEO La manifestazione organizzata dai rappresentanti sindacali dell’ospedale contro il rischio di ridimensionamento dei servizi nati all’acquisto. «Il Gradenigo sarebbe la prima struttura cittadina privata con un pronto soccorso, una caratteristica di grande valore», commenta il direttore generale dell’Asl To2 Maurizio Dall’Acqua, che in questi giorni segue con apprensione le Il caso STEFANO PAROLA A PROSSIMA settimana centinaia di studenti di quarta e quinta superiore daranno “l’assalto” al Campus Luigi Einaudi di Lungodora Siena 100. Il loro obiettivo? Scegliere quale corso frequentare l’anno prossimo. L’Università lancia infatti le sue “Giornate dell’orientamento”, cinque giorni, da domani a venerdì, di incontri ad accesso libero in cui i ragazzi potranno capire qual è la materia che fa per loro. In tutto sono circa 230 le scuole coinvolte. Dal Piemonte, ma anche da Liguria e Valle d’Aosta, arriveranno studenti, insegnanti e famiglie. Al “Cle” troveranno una lunga serie di stand e di sportelli informativi in cui potranno ottenere informazioni sia sulle sei scuole e i 27 dipartimenti che compongono l’Università di Torino, sia sui servizi che vengono offerti alle matricole (trasporti, borse di studio e così via). Quest’area sarà aperta L vicende che riguardano l’ospedale. Sarah Oggero è rappresentante aziendale dell’Usb e lancia l’appello: «L’assessorato deve dare risposte certe in modo che si evitino sorprese per i lavoratori. Vogliamo che il Gradenigo resti presidio pubblico». Recente- mente l’ospedale è andato in tilt per un blocco al sistema informatico che è durato molti giorni: ancora si sta lavorando al recupero dei dati perduti. Per molti un ulteriore segnale che la gestione non è più adeguata alle richieste di una sanità moderna. I ragazzi a caccia di futuro al via l’assalto al Campus domani e venerdì dalle 10 alle 15.45 e martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 17. Sempre al Campus Einaudi si terranno degli incontri specifici sull’offerta formativa di ciascun Chi volesse iscriversi al test d’ingresso di Medicina ha tempo fino all’11 marzo APPUNTAMENTO CON IL SALONE DELLA’TENEO Sempre affollati gli stand dell’orientamento agli studi universitari. Domani si riparte L’anziana non vede i gradini, negoziante accusata di omicidio colposo E La struttura era fuori norma, non era segnalata ed era priva di protezioni colposo. Secondo l’accusa infatti la scala non era a norma, e non era stata nemmeno segnalata ai clienti la sua presenza. Il procuratore Guariniello aveva subito disposto una perizia: l’anziana era deceduta per colpa della caduta, e la scala, secondo gli investigatori, non era gionale aveva insistito sulla necessità di riconoscere, anche economicamente, la funzione pubblica all’ospedale di corso Regina. Sfila anche Davide Bono del Movimento 5 stelle e c’è l’adesione di Sel. © RIPRODUZIONE RISERVATA Domani parte la settimana dell’orientamento: in vetrina corsi e servizi dell’Ateneo L’inchiesta/2 Cliente muore giù dalle scale farmacista rinviata a giudizio RA entrata nella parafarmacia della Crocetta per comprare dei medicinali, ma non aveva visto una piccola scala che portava al seminterrato: un piede in fallo e la caduta rovinosa che era costata addirittura la vita a un’anziana torinese. Era successo il 3 marzo 2012 e ora per quella tragedia il procuratore Raffaele Guariniello e il sostituto Ciro Santoriello hanno chiesto il rinvio a giudizio della titolare del negozio, in corso Alcide De Gasperi 18/E, che è difesa dall’avvocato Guglielmo Guglielmi. La procura contesta il reato di omicidio Al corteo anche Donata Canta della Camera del Lavoro, Enrica Valfrè della funzione pubblica Cgil e alcuni consiglieri regionali: Nino Boeti del Pd ed Eleonora Artesio della Federazione della sinistra, che all’epoca della sua guida della sanità re- conforme alle normative vigenti. Era molto ripida e posizionata a un metro e mezzo dalla porta di ingresso. Era riservata solo ai dipendenti del negozio, in quanto conduce al magazzino e ai servizi igienici, ma non aveva un cancelletto di protezione. Poteva dunque essere pericolosa sia per gli esercenti che per i clienti. Anche in questo caso, secondo la procura, se fossero state seguite le normative per la sicurezza sul lavoro che tutelano non solo i dipendenti ma anche i terzi, si sarebbe potuta probabilmente evitare la tragedia. corso, in base a un fitto calendario elaborato dall’ateneo. Si comincia appunto domani con le scuole e i dipartimenti di Lingue, Scienze umanistiche, Studi superiori, Psicologia, Scienze motorie, Restauro e Beni culturali, Scienze strategiche. Martedì spazio alle materie scientifiche, mercoledì tocca a Economia e Giurisprudenza e poi si riparte con un secondo giro di tutti i corsi, fino a venerdì (il programma con gli orari è su www.unito.it). Chi avesse una mezza idea di tentare di entrare a Medicina (e a Odontoiatria) o a Veterinaria deve decidere un po’ più in fretta: quest’anno i test d’ingresso sono stati anticipati rispettivamente all’8 e al 9 aprile (di solito la prova si svolgeva a settembre) e c’è tempo fino all’11 marzo per iscriversi attraverso il sito www.universitaly.it. Stessa scadenza e stesso sito anche per chi vuole provare il quiz che occorre superare per seguire i corsi di Architettura del Politecnico di Torino, ma in questo caso la prova è il 10 aprile. L’ateneo di corso Duca degli Abruzzi ha invece programmato “Orientati al futuro”, il suo salone dell’orientamento, per il 31 marzo e il 1° aprile. © RIPRODUZIONE RISERVATA Manca la querela, ma la Cassazione ordina: si faccia il processo Perde un occhio giocando a golf Roma annulla l’archiviazione A CORTE di Cassazione ha riaperto il caso di una giocatrice di golf che, sul “green” di Stupinigi, perse l’uso di un occhio dopo essere stata colpita al viso da una pallina: i supremi giudici hanno accolto il ricorso presentato dal pm Raffaele Guariniello annullando la sentenza di «non luogo a procedere» del tribunale e ordinando un nuovo processo nei confronti del titolare del Golf Club. «Bisogna applicare — hanno detto nella sentenza — le norme previste dalla legge del 2008 sulla sicurezza del lavoro». L La donna colpita da una pallina a Stupinigi. La Corte: “Valgono le norme antinfortunistiche” L’incidente era accaduto il 15 maggio 2010: Franca F., 68 anni, era impegnata in una lezione di ripasso quando una pallina lanciata da un giocatore da una buca vicina le piombò nell’occhio, distruggendole il bulbo, dopo avere attraversato le smagliature della rete di protezione, a una velocità di 180 km/h. Il pm Raffaele Guariniello incriminò il presidente del circolo per lesioni colpose sostenendo che non erano state adottate misure di sicurezza, (in particolare le reti erano rotte e non abbastanza alte). Ma, siccome la donna era stata risarcita e non aveva sporto denuncia, il giudice nel giugno del 2012 stabilì di «non doversi procedere» per mancanza di querela. La Cassazione ha invece dato ragione al pm sostenendo che la querela non serve, in quanto il reato è procedibile d’ufficio. T1 T2 58 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 16 FEBBRAIO 2014 “Superga e Heysel sono tragedie gemelle” Una mostra unisce i due drammi del calcio torinese La storia GIORGIO BALLARIO GRUGLIASCO a nostra storia è un vanto, la vostra uno schianto». Striscione accompagnato dall’eloquente gesto di spalancare le braccia imitando un aeroplano. Dall’altra parte la scritta: «Juve, -39» e il coro «Heysel, Heysel» che si leva alto in curva. Piccoli esempi del «normale» delirio da stadio, presi a prestito da uno qualsiasi dei derby Juve-Toro disputato negli ultimi decenni. L’insulto, l’irrisione, il vilipendio dei morti dell’altra parte, siano essi i calciatori del Grande Torino che trovarono la morte nell’incidente di Superga, oppure i tifosi bianconeri dece- «L Una cliente morì per una caduta all’interno del negozio e la titolare è chiamata a rispondere dell’accusa di omicidio colposo. La procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per la proprietaria di una parafarmacia in corso De Gasperi, quartiere Crocetta. L’incidente mortale accadde il 3 marzo 2012: un’anziana appena entrata nel ne- Il pm Guariniello gozio non si accorse di una scala a circa un metro e mezzo dall’ingresso, che portava al piano seminterrato - dove si trovavano magazzini, uffici e servizi. La donna perse la vita in seguito alle conseguenze della rovinosa caduta. Secondo i procuratori Raffaele Guariniello e Ciro Santoriello, che sostengono l’accusa, i gradini non erano segnalati nè protetti, con grave rischio per i lavoratori e per la clientela. La titolare aveva provveduto all’adeguamento dopo la tragedia, ma rischia comunque il processo. [P. ITA] 1 «Al Gradenigo mi hanno salvato la vita. Per 12 volte». Giovanni Simonetti, 67 anni e con alle spalle una dozzina di interventi all’ospedale di corso Regina Margherita, ieri ha partecipato al corteo organizzato dall’Rsu in difesa del Gradenigo. E contro la sua vendita ormai certa - a privati. Insieme a lui altri 500 tra dipendenti e citta- La manifestazione dini hanno manifestato dall’ospedale fino in piazza Castello. La Congregazione Figlie della Carità di San Vincenzo, proprietaria del Gradenigo, dopo i tagli della Regione del 13 % (rispetto al 2012) ha gettato la spugna, ed è in trattativa di vendita. «Il Gradenigo è un presidio privato no profit, che sta per passare a un privato «puro» – dice Marina Orsucci, responsabile Sanità Privata Cgil -. L’ospedale perderebbe il suo status di presidio, con il rischio di un ridimensionamento del personale e dei servizi». [C. INS.] 1 4 maggio 1949 Al ritorno da una trasferta in Portogallo l’aereo sul quale viaggiava il Grande Torino si schiantò sotto la basilica di Superga, causando la morte dell’intera squadra, dei tecnici e dell’equipaggio 29 maggio 1985 Poco prima della finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool, le cariche degli hooligans causarono la morte di 39 tifosi bianconeri, tra cui 32 italiani duti nella cariche degli hooligans britannici a Bruxelles. Stop all’inciviltà giornali dell’epoca, scritti dei familiari delle vittime e, nel caso della tragedia di Superga, anche alcuni cimeli storici della squadra di Mazzola e Bacigalupo. L’ingresso è gratuito e gli orari di visita sono dalle 14 alle 18 il sabato, dalle 10 alle 18 la domenica, chiuso in settimana. Nelle due fazioni del tifo c’è stato chi ha storto il naso. La contaminazione delle due «tragedie» non è piaciuta a tutti, vuoi per questioni campanilisti- Saper spendere Simonetta [email protected] Quel Pupo della Lenci nella storia di Torino G Una cliente cadde e morì Il pm: “È omicidio colposo” In marcia per il Gradenigo “La Sanità non è profitto” Al Museo Grande Torino Sarà visitabile sabato e domenica fino al 27 aprile abriella ha in casa un pezzo di storia torinese. Scrive: «Desidero chiederle il valore di una bambola (di cui le invio le foto) che appartiene alla mia famiglia da tanto tempo. Si tratta di una particolare bambola (1936/38) per la quale è necessaria una riparazione, vedi gambe, braccia e testa che con il passare del tempo si sono molto allentate. Purtroppo non so a chi rivolgermi e ho pensato a lei Si- Corso De Gasperi No alla privatizzazione INIZIATIVA CONGIUNTA Qualcuno, da entrambe le parti, ha detto basta. Ed è nata così la mostra «Settanta angeli in un unico cielo: Heysel e Superga, tragedie sorelle», che s’inaugura oggi al Museo del Grande Torino di Grugliasco. A promuoverla sono stati appunto i dirigenti del Museo, il presidente Domenico Beccaria e il direttore Giampaolo Muliari (due granata); e il creatore del sito www.saladellamemoriaheysel.it, Domenico Laudadio, e Francesco Caramani, autore del volume «Heysel, la verità di una strage annunciata», due bianconeri. Da oggi e fino al 27 aprile nella sede del Museo di Villa Claretta sarà possibile visitare una rassegna di fotografie, Diario monetta che risolve molte curiosità dei lettori». Abbiamo chiesto l’intervento di Giovanna Demeglio che ha una passione speciale per le bambole e che ne ha molte nel suo negozio a Torino. Spiega Giovanna: «L’immagine fotografica della bella Bambola che ci presenta la signora. Gabriella ci fa ricordare una vicenda che ha avuto un certo peso nella storia della Casa Lenci per un aspetto squisitamente tecnico. Sui siti internet e sui forum più caldi i commenti sono stati assai meno civili, anche se persino nei «santuari» virtuali degli ultrà un buon 50 per cento ha approvato l’iniziativa. «Quando Muliari mi propose l’idea - sottolinea Laudadio - gli dissi subito che avremmo percorso un terreno minato. Ma ormai il sasso è stato lanciato nello stagno». Tifosi divisi che (a ciascuno i «suoi» morti...), vuoi per ragioni logiche e storiche. Franco Ossola, storiografo del Torino e figlio del grande attaccante scomparso nel ’49 a Superga, ha avuto civili ma ferme parole di critica: «I due fatti mi paiono in assoluto così lontani nel tempo, nelle dinamiche e, se mi è permesso, nello spirito, che da parte mia non avrei mai avuto l’idea di affratellarli collocandoli, in pratica, sullo stesso piano». «Le polemiche ci fanno capire che abbiamo fatto bene a organizzare l’iniziativa - rilancia Beccaria - a maggior ragione a una settimana dal derby: giochiamocela in campo e sugli spalti, fino all’ultimo respiro; prendiamoci anche a insulti fra opposte tifoserie, ma lasciamo stare i morti. È una questione di rispetto, non solo per chi non c’è più, ma anche per l’intelligenza di ciascuno di noi». Oggi alle 9,30 se ne parlerà in un convegno al Comune di Grugliasco, al quale parteciperanno i giornalisti Gian Paolo Ormezzano e Darwin Pastorin e rappresentanti dei due club. «La Lenci, come si sa , nacque e prosperò a Torino a partire dagli anni 20 del secolo scorso, le sue Bambole incontrarono subito un grande successo in Italia e nel mondo e - grazie alla loro morbidezza al tatto e all’utilizzo del famoso “panno Lenci” - era molto gradita ai bambini. Sino ad allora le Bambole erano fatte di legno o cartapesta oppure di bisquit o porcellana e quindi risultavano dure, un po’ scostanti e - ancor peggio - fragilissime. Era dovuto alla morbidezza e leggerezza il suo successo. Questo panno della Lenci aveva però una caratteristica meno apprezzabile: la tendenza ad assorbire lo sporco unto, e a caricarsi di polvere, rendendo così necessaria per la pulizia una mano esperta e prudente, da restauratore. «Per superare questo inconveniente nacque la Lenci lavabile. Apparve nel 1931 un catalogo rivoluzionario col titolo “ Le nuove bambole in feltro lavabili SERIE 0 (zero). dal brevetto dello scultore Mario Sturani, autore anche delle ceramiche. A quel tempo Lenci usò diversi materiali, fra i primi in feltro o in telina da sarti la (tarlatana) laccati artisticamente, l’immagine era diventata più intima per i bambini che potevano curarli e portarli nel letto. Questi Pupi avevano le forme del neonato le gambe e le braccia cicciottelle e ricurve, il corpo ed il viso dagli occhi dipinti avevano un’espressione ingenua e da proteggere. Stiamo parlando proprio del PUPO della sig. Gabriella! «In realtà, però, non erano bambole lavabili per immersione nell’acqua, ma per la loro pulizia si doveva usare un La Cassazione “Sì alle norme di sicurezza anche nei circoli del golf” La Corte di Cassazione ha riaperto il caso di una giocatrice di golf che, al golf club di Stupinigi, perse l’uso di un occhio dopo essere stata colpita al viso da una pallina: i supremi giudici, accogliendo un ricorso presentato dalla Procura, hanno annullato la sentenza di «non luogo a procedere» del Tribunale e hanno ordinato un nuovo Riaperto il processo processo. Bisogna applicare - hanno detto in una sentenza destinata ad influenzare la giurisprudenza sulla materia - le norme previste dalla legge del 2008 sulla sicurezza del lavoro. L’incidente si verificò nel maggio 2010: la donna, di 68 anni, era impegnata in una lezione di ripasso quando una pallina lanciata da una buca vicina le piombò sul volto, dopo avere attraversato le smagliature della rete di protezione, a una velocità di 180 km/h. Il pm Guariniello incriminò il presidente del circolo per lesioni colpose. 1 cotone imbevuto nella lanolina. In seguito la Lenci usò altri materiali, come la celluloide e poi le prime plastiche. «I “BEBE’ CARACTER” ossia bambole con la caratteristica del neonato, come il nostro esemplare, apparvero già alla fine del XIX° sec. in Germania, Francia e ancora in Italia ma non con le caratteristiche rivoluzionarie di cui sopra. «Questo Pupo Serie 0 (zero) ha un valore documentario e come tale può interessare ad un autentico collezionista, che potrebbe avviare una raccolta di materiali per dare vita ad un Museo Lenci che racconti la storia di questa azienda torinese che per la sua arte e perizia artigianale ha fatto conoscere il nome di Torino nel mondo. Il valore del Pupo Serie 0 (zero) è di circa 700 euro se restaurato». farmacie Aperte tutti i giorni Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24) Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30 Orario minimo 9-19,30 Corso Vittorio Emanuele II 66; via Crescentino 34; corso Vercelli 236; corso Vittorio Emanuele II 182 bis C; via Onorato Vigliani 55/G; corso Cosenza 39; via Monginevro 245; via Barletta 84/F; corso Regina Margherita 66/bis; corso Unione Sovietica 85; via V. Carrera 88; via Breglio 16; via Genova 64; via San Francesco da Paola 10 Di sera (19,30-21,30) Via Sacchi 4 Aperte anche di notte Corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II 66; piazza Massaua 1 Informazioni www.farmapiemonte.org
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