Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA BOZZA RISULTATI 2013 OBIETTIVI 2014 REGGIO EMILIA - Marzo 2014 Pagina 1 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 INDICE PRESENTAZIONE 4 1. LA VISIONE STRATEGICA: IL LAVORO IN RETE 1.1 MISSION E VISION del Dipartimento di Sanità Pubblica 1.2 LA STRATEGIA DI PROGRAMMAZIONE DEL DIPARTIMENTO S.P. 1.3 CARATTERISTICHE DEL BACINO D'UTENZA 5 5 6 9 2. ALCUNI APPROFONDIMENTI EPIDEMIOLOGICI 15 3. LA PREVENZIONE RIVOLTA A TUTTA LA POPOLAZIONE 3.1 PROGRAMMI PER PROMUOVERE STILI DI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE 17 17 3.1.1 SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DELL’OBESITA’ 3.1.2 PREVENZIONE DEL TABAGISMO 3.1.3 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE INNOVATIVI 3.1.4 ALTRI PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE 3.2 PROGRAMMI DI PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE MALATTIE TRASMISSIBILI 3.2.1 EPIDEMIOLOGIA E SORVEGLIANZA 3.2.2 ZOONOSI 3.2.3 LOTTA ALLA ZANZARA TIGRE E PREVENZIONE CHIKUNGUNYA E DENGUE 3.2.4 SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLA LEGIONELLOSI 3.2.5 STRATEGIE VACCINALI 3.3 LE RELAZIONI TRA AMBIENTE E SALUTE 18 21 26 27 37 37 43 50 52 50 59 59 62 68 3.3.1 PROGETTI AMBIENTE E SALUTE 3.3.2 CONTROLLO RISCHIO AMIANTO 3.3.3 REGOLAMENTO REACH 3.4 ALIMENTAZIONE E SALUTE 71 3.4.1 LA FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI 3.4.2 IGIENE DEGLI ALIMENTI 3.4.2.1 CONTROLLO DELLA PRODUZIONE E DEL COMMERCIO DEGLI ALIMENTI 3.4.2.2 RISTORAZIONE COLLETTIVA 3.4.2.3 CONTROLLO PRODUZIONE AGRICOLA PRIMARIA 3.4.2.4 SICUREZZA NUTRIZIONALE 3.4.2.5 TUTELA DELLE ACQUE POTABILI 3.4.2.6 ISPETTORATO MICOLOGICO 3.4.3 SERVIZIO SANITA' PUBBLICA VETERINARIA 3.4.3.1 SANITA’ ANIMALE 3.4.3.2 IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE 3.4.3.3 IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE 3.5 LAVORO E SALUTE 73 74 74 75 77 78 79 80 79 83 97 106 117 3.5.1 SALUTE E SICUREZZA COMPARTO AGRICOLTURA 3.5.2 SALUTE E SICUREZZA COMPARTO EDILIZIA 3.5.3 PREVENZIONE RISCHIO CANCEROGENO 3.5.4 PREVENZIONE PATOLOGIE MUSCOLO SCHELETRICHE PPMS 3.5.5 VIGILANZA SULLA FORMAZIONE E FORMAZIONE UTENZA 3.5.6 PREVENZIONE INFORTUNI DERIVANTI DA ATTREZZATURE E IMPIANTI SOGGETTI A VERIFICA PERIODICA 3.6 LA RELAZIONE TRA AMBIENTE COSTRUITO E SALUTE 3.6.1 IGIENE E SICUREZZA NELLA PROGETTAZIONE DELLE OPERE EDILIZIE 3.6.2 LA SCUOLA: SALUTE DELLE NUOVE GENERAZIONI E SALUBRITA’ DEGLI AMBIENTI 3.6.3 STRUTTURE SANITARIE – AUTORIZZAZIONE - VIGILANZA 3.6.4 STRUTTURE SOCIO ASSISTENZIALI – AUTORIZZAZIONI – VIGILANZA - ACCREDITAMENTO 3.6.5 GLI INCIDENTI DOMESTICI 3.7 LA VIGILANZA E IL CONTROLLO SUI RISCHI PRESENTI IN AMBIENTI DI VITA E LAVORO 3.8 LE EMERGENZE DI SANITA’ PUBBLICA 3.8.1 IL SISTEMA LOCALE D’ALLERTA PER GLI ALIMENTI DESTINATI AL CONSUMO UMANO E ANIMALE 3.8.2 PRONTA DISPONIBILITA’ 4. LA PREVENZIONE SU GRUPPI SELEZIONATI DI POPOLAZIONE 4.1 PROGRAMMI PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE CRONICHE 4.1.1 PRESCRIZIONE ATTIVITA’ FISICA 4.1.2 PREVENZIONE MALATTIE CARDIOVASCOLARI Pagina 2 di 211 122 124 127 128 130 132 136 136 138 144 146 150 152 153 154 155 157 157 157 158 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 4.1.3 PROGETTO DISABILI E SPORT 160 4.2 TUTELA DELLE FASCE DEBOLI 162 4.2.1 IMMIGRATI 4.2.2 POPOLAZIONE CARCERARIA 4.2.3 PROFILASSI E CURA SENZA REGOLARE PERMESSO DI SOGGIORNO 4.2.4 ALTRE POPOLAZIONI E FATTORI DI RISCHIO 4.3 ACCERTAMENTO INVALIDITA’ CIVILI, HANDICAP e DISABILITA’ AI SENSI DELLA L. 68/99 162 170 171 172 174 5. DATI DI ATTIVITA’: CONSUNTIVO 2013 e BUDGET 2014 180 6.ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO 186 LEGENDA 189 ALLEGATO 1 - ATTIVITA’ DI STAFF AGGIORNAMENTO OPERATORI QUALITA’ – ACCREDITAMENTO COMUNICAZIONE SISTEMA INFORMATIVO 193 193 194 196 198 ALLEGATO 2 – PROGRAMMI DEL DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA A – PROGRAMMA: SICUREZZA ALIMENTARE B – PROGRAMMA: IGIENE E SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO C – PROGRAMMA: EFFETTI DELL’AMBIENTE SULLA SALUTE 201 202 205 208 Pagina 3 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 PRESENTAZIONE Il 2013 è stato un anno molto difficile per il paese per la grave crisi economica e sociale e le inevitabili conseguenze di attuazione di politiche di rigore sui bilanci degli Enti Pubblici. Per attenuare l’impatto recessivo negativo sulla produzione industriale e sul debito del paese l’Azienda USL ha intrapreso con forza azioni di lotta agli sprechi, cercando di definire ciò che non produce risultati positivi di salute, ridefinendo assegnazioni di risorse, responsabilità e compiti ad ogni Dipartimento. Anche il 2014 si profila come un anno impegnativo sia per le per le previste difficoltà economiche generali, per il costante incremento dei bisogni socio-assistenziali di una popolazione sempre più fragile, per la riduzione della ricchezza del paese a causa della cessazione d’imprese e per la continua perdita di posti di lavoro. Aumenta il numero di indigenti e non autosufficienti e la vulnerabilità sociale della nostra comunità di riferimento. Questa Relazione Annuale e le Relazioni dei singoli Servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica sono fortemente influenzate da tale contesto e l’indice stesso di questo documento è stato strutturato tenendone conto. In un sistema che manifesta evidenti segni di debolezza sia in termini di rappresentatività che di fiducia, questa relazione vorrebbe rappresentare un ponte per incoraggiare la “partecipazione dal basso”, informando in modo semplice ed efficace i nostri interlocutori esterni (stakeholders) per un ampio coinvolgimento e una partecipazione sociale attiva. In particolare si è voluto focalizzare l’attenzione sui problemi, sugli obiettivi e sui risultati. Quest’attenzione ai cosiddetti risultati, agli “esiti”, in altre parole quanto delle nostre azioni ha modificato positivamente la realtà di benessere della nostra comunità, ha influito positivamente sui fattori di salute di gruppi di popolazione, è il terreno su cui opera la Sanità Pubblica. Il Dipartimento dovrà sempre più misurarsi, auto valutarsi e rendicontare alla comunità su questi temi, senza perdere ovviamente l’attenzione sui processi e sui percorsi necessari per perseguire gli obiettivi, utilizzando i relativi indicatori e standard (STD) individuati. Una Relazione 2014, quindi, che rafforza la strada iniziata negli anni scorsi e che sarà oggetto di ampia diffusione a Istituzioni, Enti e Associazioni e strumento per la Direzione Generale e per la dirigenza dell’Azienda, per gli Amministratori reggiani e per altri soggetti della comunità locale allo scopo di fornire informazioni sulla Sanità Pubblica e indicare le direzioni su cui il Dipartimento si sta muovendo. Ricordiamo infine che la Relazione Annuale non può essere un documento esaustivo e onnicomprensivo delle informazioni di Sanità Pubblica, ma va contestualizzata nella produzione più ampia dell’AUSL sui temi di salute della comunità reggiana. Questo documento va quindi letto in continuità con la Relazione 2013, ma soprattutto con il Bilancio di Missione dell’AUSL, con i piani nazionali e regionali della prevenzione e della salute cui un lettore che vuole maggiori dettagli può facilmente accedere. Infine un sentito ringraziamento a tutte le persone che ogni giorno lavorano con passione e dedizione nel Dipartimento di (Prevenzione) Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Reggio Emilia. Siamo all’interno di un percorso difficile, innovativo che tenta con ambizione di delineare nuovi scenari rispetto a rapidi cambiamenti del mondo esterno. Reggio Emilia, Maggio 2014 Il Direttore Dipartimento di Sanità Pubblica Dr. Mauro Grossi Pagina 4 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 1. LA VISIONE STRATEGICA: IL LAVORO IN RETE “…L’immagine di organizzazione come istituzione predefinita al cui interno sono inserite persone “adatte” a svolgere determinate mansioni e coprire ruoli dati… deve lasciare il posto a una organizzazione (pensata) come insieme di individui e gruppi in relazione tra loro, dinamica nella sua forma in dipendenza dalle persone che la compongono. …In un certo senso le organizzazioni devono svuotarsi delle infrastrutture per concentrarsi nella definizione dei limiti, dello spazio ed entro il quale le azioni e le scelte sul “come “ raggiungere il miglior risultato siano lasciate libere di emergere dai processi stessi e di esprimersi. I confini di questo spazio sono costituiti dai valori, dalla cultura condivisa, dal senso di una missione aziendale comune, tutti elementi che creano identità” (F. Prandstraller). E’ una premessa indispensabile per poter cogliere i significati di un percorso che parte proprio dal lavoro di riflessione e condivisione dei valori e della mission e della vision per svilupparsi in modo creativo, ancorché strutturato e guidato verso un approccio al servizio con lo sguardo del fruitore/utente. La promozione della salute comporta un’assunzione di responsabilità ampia e diffusa, il cui baricentro cade al di fuori del Servizio Sanitario Nazionale. La partecipazione dei cittadini rappresenta il presupposto innovativo, che assieme alle politiche intersettoriali, può realizzare concretamente la promozione della salute di una popolazione in un determinato contesto. È in atto una lenta e inarrestabile trasformazione culturale, che sta portando anche i singoli a sentirsi sempre più responsabili della tutela della propria salute. Cittadini, politici, insegnanti, imprenditori, … sempre più protagonisti, attraverso l’acquisizione della consapevolezza che il proprio ruolo non è tanto quello di soggetto passivo dell’intervento sanitario, ma quello di attore, di fautore di salute per sé e per la collettività. Gli indirizzi strategici dell’Azienda USL di Reggio Emilia mettono al centro la comunicazione efficace, promuovendo una nuova idea di salute come progetto sociale e assegnando ai Servizi Sanitari e ai professionisti un ruolo che non può prescindere dal confronto e dalla cooperazione con la comunità, da logiche di rete, da responsabilità di appropriatezza e d’informazione. Una visione di sistemi aperti e dialoganti guidati anche da stimoli provenienti da interlocutori esterni introduce la necessità di cambiamento culturale, di una nuova etica che mette al centro i bisogni degli utenti, della comunità. L’esigenza espressa e condivisa con i professionisti del Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) è quella di sviluppare le condizioni per articolare l’attività in modo integrato attraverso un percorso a quattro obiettivi: 1. condividere la “mission” Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) e tradurla in obiettivi strategici in grado di orientare il lavoro delle singole èquipes professionali 2. approfondire i bisogni della comunità nelle sue dimensioni sanitarie e socio-sanitarie di prevenzione e tutela della salute come condizione per definire le priorità di intervento. 3. Rafforzare, rimodulare il sistema dell’offerta secondo i criteri del lavoro per processi in cui ogni professionista sia responsabile della sua parte in relazione ai risultati condivisi in termini di qualità tecnica, organizzative e relazionale. 4. Sviluppare competenze diffuse per l’analisi dei risultati in termini di servizio e di salute da cui partire per analizzare le criticità e costruire programmi di miglioramento continuo della qualità dell’offerta. Problema In questo quadro la comunicazione interna nel Dipartimento di Sanità Pubblica e nei Dipartimenti dell’Azienda USL si configura come possibile elemento di criticità. La realtà attuale propone nei, e tra i Dipartimenti, frammentazioni di esperienze, disomogeneità circa il valore, il tempo, gli strumenti dedicati alla comunicazione, ridondanze informative e scarsità di partecipazione, conflitti tra competenze professionali e gestionali, differenti interpretazioni delle reti sociali di riferimento, atteggiamenti professionali passivi o ipercritici, dubbi sulle differenze di trattamento e sui sistemi premianti. Una comunicazione scadente favorisce equivoci e pregiudizi, posizioni di potere, porta gli operatori a non percepire il valore delle informazioni fondamentali, sostiene comportamenti difensivi di chiusura tra gruppi e tra professionisti. Pagina 5 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 1.1 MISSION E VISION del Dipartimento di Sanità Pubblica Mission: Il Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) promuove lo stato di salute e il benessere dei cittadini. S’impegna a mantenere la qualità della vita di tutte le persone, a prevenire i rischi che determinano infortuni e malattie negli ambienti di vita e di lavoro, a garantire la sicurezza alimentare, a garantire la sanità e il benessere animale. Vision: Il DSP è impegnato nella ricerca del miglioramento continuo dell’appropriatezza, della qualità e dell’efficacia degli interventi svolti; in futuro si impegnerà a ricercare e sviluppare sinergie e alleanze con altri soggetti che realizzano azioni e interventi di sanità pubblica, allo scopo di conseguire risultati più efficaci nell’affrontare la multidimensionalità e multifattorialità delle problematiche di salute pubblica. Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) dell’Azienda USL di Reggio Emilia è l’insieme dei Sevizi di prevenzione preposti alle attività di tutela collettiva e di tutela della salute pubblica dai rischi di origine ambientale, lavorativa, alimentare e di tutela della salute e del benessere degli animali. Del Dipartimento di Sanità Pubblica fanno parte: 1. Igiene e Sanità Pubblica (SIP - Servizio di Igiene Pubblica); 2. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN - Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione); 3. Servizio di Sanità Pubblica Veterinaria (SSPV); 4. Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro); 5. Servizio di Sicurezza Impiantistica-Antinfortunistica (SSIA); 6. Servizio di Medicina Legale (SML). Che si occupano di: a) prevenzione e profilassi delle malattie infettive e diffusive della collettività b) prevenzione dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di vita e alle attività lavorative. c) sorveglianza e controllo sulla produzione di alimenti in tutte le fasi della filiera produttiva. d) Sviluppo della salute e del benessere animale e) Tutela dell'attività sportiva f) esecuzione visite medicolegali collegiali per l’accertamento dell’invalidità civile, handicap e disabilità. g) In tali ambiti compie funzioni di analisi e descrizione epidemiologica dei fattori di rischio e di danno per la salute, di controllo e vigilanza, d’informazione e comunicazione al fine di favorire la diffusione della cultura della prevenzione e l'adozione di comportamenti orientati alla tutela della salute. La direzione di Dipartimento, in sede di Esecutivo 2013/2014, ha definito alcuni traccianti per il lavoro sul territorio, traccianti che possono essere cosi sintetizzati: • Necessità di partire dalla comunità locale e dal territorio di competenza per analizzare i bisogni e le risorse su cui calibrare il lavoro dei servizi. Serve concretamente costruire modalità di lavoro capaci di valorizzare tutte le risorse e lavorare nella logica della “sussidiarieta”. • Utilità di sviluppare logiche e modalità di lavoro orientate ai problemi attraverso il lavoro di “squadra” uscendo dalle secche del servizio e delle specificità funzionali. Rilevante in questa direzione è lo sviluppo di sinergie tra saperi diversi come condizione per l’efficacia degli interventi di prevenzione. Pagina 6 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. • • • DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Dare concretezza alle dimensioni del lavoro processuale con attenzione alla globalità del progetto di prevenzione e alle dimensioni tecniche, organizzative e relazionali dell’agire professionale. Sostenere la complessità dell’agire professionale e organizzativo come ricchezza per il DSP: è evidente che il territorio esprime bisogni alla cui soluzione contribuisce tutta la comunità, sia professionale che sociale in senso ampio. In tal senso il valore della relazione diviene cruciale per la qualità dell’offerta Infine diviene sostanziale il poter sostenere il DSP come unità organizzativa capace di un proprio livello programmatorio che dà valore e significato agli apporti dei singoli servizi in cui è organizzata la Azienda sanitaria. 1.2 LA STRATEGIA DI PROGRAMMAZIONE DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) dell’AUSL di Reggio Emilia intende sviluppare la capacità di leggere i principali fenomeni di rischio per la salute sul territorio, per tovare soluzioni di prevenzione idonee e orientando il proprio lavoro in modo da offrire concrete risposte ai più rilevanti problemi di salute pubblica. Questo implica l’abbandono graduale di attività che oggi possono essere considerate di scarso o nullo impatto sulla salute della popolazione (criterio di appropriatezza e costo/beneficio), a favore di una più intensa attività di promozione della salute. Molte attività burocratiche costano molto in termini d’impegno ma producono scarsi benefici come salute; in altre situazioni rapidi cambiamenti nella comunità creano nuove emergenze che, non sempre, siamo preparati ad affrontare (competenze, strumenti, personale, risorse…). Anche per questi problemi il DSP si sta organizzando per sviluppare integrazione e il “lavoro in rete” quale metodo operativo corrente, sia al proprio interno sia nella costruzione di obiettivi, percorsi e programmi con altri soggetti istituzionali e non, interni ed esterni all’Azienda USL di Reggio Emilia. PRIORITA’ STRATEGICHE del DSP • APPROPRIATEZZA • COMUNICAZIONE • SICUREZZA • TRASPARENZA • ANTICORRUZIONE • CODICE COMPORTAMENTALE Nella programmazione delle attività del DSP è necessario osservare la realtà per progettare azioni “adattate” mirate ai bisogni reali, gravi e diffusi, cui siamo capaci di dare una risposta efficace, non dimenticandoci dei bisogni emergenti. Ciò traduce in operatività concreta altri valori fondanti dell’Azienda USL: “Promuovere la partecipazione”, “Costruire reti” e “Garantire un servizio universale ed equo”. In quest’ottica, riguardo alla complessità dei temi da affrontare e delle richieste, talvolta tra loro contraddittorie, formulate dalla popolazione, occorre sviluppare: il lavorare insieme, la tensione al risultato e buone capacità di ascolto e nel comunicare la natura e l’entità dei rischi presenti o potenziali e, con trasparenza e puntualità, le azioni intraprese o che s’intendono intraprendere per affrontare la situazione fonte di criticità (comunicazione). « Le organizzazioni sono delle realtà socialmente costruite che si trovano più nelle menti dei loro membri che nelle strutture » (Gareth Morgan) Interlocutori interni all’Azienda Il Dipartimento di Sanità Pubblica è una delle strutture produttive dell’Azienda e, come tale, risponde del suo comportamento al Direttore Sanitario e, più in generale, garantisce che le attività svolte dai Servizi siano conformi alla programmazione generale, annuale o poliennale dell’Azienda USL e in linea Pagina 7 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 con i piani Regionali. Collabora con altri Dipartimenti, territoriali o ospedalieri, per la realizzazione di specifici progetti. In particolare, collabora con il sistema delle cure primarie, non solo per offrire ai cittadini servizi più integrati ed efficienti, ma soprattutto per costruire una risposta integrata e multi professionale ai problemi più rilevanti di salute della collettività. Si rapporta con i Distretti, ai quali compete la committenza delle attività, sia in fase di programmazione del lavoro annuale sia nella gestione delle criticità di rilevante interesse locale. Il DSP è un sistema, un'organizzazione, che coordina strutture e persone, diverse per compiti e competenze, che operano con il comune obiettivo di garantire il miglior servizio possibile alle persone, utilizzando conoscenze e saperi di natura diversa (scientifici, medici, tecnici, amministrativi, organizzativi, etc) cercando di fare in modo che per ciascuna domanda e per ciascuna esigenza espressa, dall'esterno, dal cittadino, venga attivata, all'interno, quel mix di conoscenze utili a soddisfare efficacemente lo specifico bisogno. Il Dipartimento di Sanità Pubblica è un sostenitore del cambiamento di un’idea di politica sanitaria prevalentemente centrata sulla cura della malattia verso la prevenzione e la promozione di stili di vita sani, privilegiando politiche di tutela della salute. I Servizi del DSP partecipano alll’Ufficio di Coordinamento Distrettuale che è stato pensato, nell’impianto organizzativo aziendale, come risorsa del Direttore del Distretto e come tavolo di lavoro che dà concretezza alla partecipazione e al confronto dei diversi professionisti membri dello stesso, ed erogatori locali di servizi sanitari. In particolare i Servizi che afferiscono al Dipartimento partecipano all’Ufficio di coordinamento del Distretto, collaborano alla programmazione delle attività del Distretto e informano tempestivamente il Direttore di Distretto delle situazioni critiche eventualmente accadute nonché delle azioni intraprese per affrontarle, già concordate con la Direzione del Dipartimento (Integrazione Socio-Sanitaria). Pagina 8 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Il capitale sociale della nostra comunità Sviluppare nella comunità coesione sociale e una profonda etica di uguaglianza significa creare una rete sociale (forte e ramificata rete di relazioni). La rete sociale è un potente agente di salute, accelera il processo di guarigione, aumenta la sopravvivenza. La presenza o l’assenza di una rete sociale stabile e fiduciosa, costituisce un circolo virtuoso o un circolo vizioso che incide sulla prognosi di malattia o sulla longevità. Il capitale sociale è quell’insieme di caratteristiche dell’organizzazione sociale, quali la fiducia, le norme di reciprocità e le reti di impegno civico che possono aumentare l’efficienza della società facilitando il coordinamento delle azioni individuali una società forte, un’economia forte, uno stato forte R.Putnam (1993) La cultura di un’organizzazione è la “colla” che tiene insieme le persone; la cultura è rappresentata dai valori e dalle prospettive che condividiamo, è il modo di pensare e costruire insieme qualcosa di buono (qui e oggi), partendo da ciò che conosciamo e sappiamo fare come professionisti e che gli alri ci riconoscono come competenza. Il valore degli Interlocutori esterni L’Assessorato regionale alle politiche per la salute, attraverso il Servizio di Sanità pubblica e quello di Sanità veterinaria e igiene degli alimenti, ha compiti d’indirizzo e coordinamento dei Dipartimenti di Sanità Pubblica. Le Amministrazioni locali, Comuni e Provincia, sono gli interlocutori istituzionali privilegiati, sia per il ruolo di consulenza tecnica che il Dipartimento svolge nei loro confronti, sia per quello più generale di Autorità sanitaria che il Sindaco ricopre. La funzione di committenza esterna in materia di sanità pubblica (principalmente rappresentata dalla Conferenza Sociale e Sanitaria Territoriale e nei Comitati di Distretto) si sostanzia, attraverso gli indirizzi della committenza interna (Direzioni generale e di Distretto), nei Piani di lavoro del DSP e delle sue strutture organizzative. Le varie forme di associazione in cui si esprime la società (associazioni imprenditoriali, organizzazioni sindacali, associazioni ambientaliste e altre di cittadini sorte intorno a specifici interessi) rappresentano i portavoce d’interessi differenti, talvolta contrastanti, con i quali il Dipartimento vuole interloquire su specifici problemi o in collaborazioni di più ampio respiro con il massimo della competenza e della trasparenza. Principali interlocutori tecnici locali sono ARPA e Istituto Zooprofilattico Sperimentale, con i quali sono annualmente concordati i programmi di lavoro e con i quali quotidianamente si collabora per le materie di specifica competenza. Altri importanti partner con cui costruire sinergie, programmi comuni, scambi di esperienze e condividere supporti documentali e professionali, e strumenti operativi ed interpretazioni normative, sono costituiti dai Dipartimenti di Sanità Pubblica dell’Area Vasta Emilia Nord (AVEN: Reggio E., Modena, Parma, Piacenza) con i quali la collaborazione tra i relativi Servizi è in continua evoluzione. Altro interlocutore tecnico di rilievo è l’Azienda ospedaliera, sia per la produzione di dati d’interesse epidemiologico sia per la gestione comune di specifici problemi, soprattutto in tema di patologie infettive. Con le Università e altri Istituti di ricerca vi sono rapporti strutturati per il tirocinio degli specializzandi e altri più occasionali, ma da rafforzare, per l’effettuazione di specifici progetti di ricerca o d’iniziative di formazione. Un’importante modalità di lavoro è rappresentata dal fatto che dal 2009 è operativo l’Organismo Provinciale - Sezione permanente dell’Ufficio di Coordinamento regionale per la salute e sicurezza sul lavoro che sta assumendo sempre più i connotati di una vera e propria sinergia tra gli Enti e che nel 2014 vedrà ulteriori sviluppi di cooperazione per le attività di tutti gli Enti prov.li che si occupano di vigilanza nei luoghi di lavoro (AUSL, VV.F., DPL, INAIL-ISPESL, INPS, ARPA) e il cui coordinamento è demandato alla Azienda USL di Reggio Emilia. Pagina 9 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Sviluppare “reti” intese come: collaborazioni multiprofessionali, responsabilizzazione e partecipazione degli operatori e degli utenti, alleanze, integrazione organizzativa e di risorse, per agire la prevenzione sui principali determinanti delle malattia e e degli infortini. Sviluppare “reti” nel Dipartimento di Sanità pubblica come sviluppo e buon utilizzo delle competenze distintive, del capitale professionale, per creare un’offerta capace di soddisfare i bisogni di salute della nostra comunità. Il valore delle alleanze Sviluppare nella comunità alleanze per “mettere insieme più persone, organizzazioni , istituzioni, che si riconoscono in un minimo di valori e prospettive comuni, e non solo di interessi materiali, per : • aumentare la fiducia nel sistema sociale e sanitario e più in generale nel sistema di politiche per la salute. • Migliorare ed ottimizzare l’uso delle risorse (appropriatezza). • Diminuire la vulnerabilità del sistema. • Velocizzare le decisioni. • Migliorare la varietà e la qualità dei servizi offerti. • Conquistare nuovi consensi. I vantaggi del costruire alleanze sono: 1. La sinergia creata sfrutta al meglio le risorse e le competenze degli alleati per sviluppare nuove opportunità (per migliorare le risposte a nuove domande, ampliare la gamma dell’offerta, sviluppare nuove tecnologie) 2. Potenziali concorrenti diventano alleati per ottenere maggio forza (massa critica) per permettere risposte adeguate a domande complesse ed inevase (penetrare nuovi mercati); si evitano duplicazioni e ridondanze con sprechi di risorse. 3. Rapida acquisizione di conoscenze che è impossibile ottenere in altro modo; utilizzazione di tali nuove competenze per sviluppare opportunità anche fuori dall’alleanza Il valore della comunicazione Sviluppare e presidiare la comunicazione tra professionisti come elemento di gestione, per dare vita alla partecipazione, alla trasparenza delle responsabilità, al contrasto della corruzione, alla circolazione delle conoscenze, per promuovere le innovazioni e ridurre l’incertezza, per fare dell’organizzazione un luogo di apprendimento. Sviluppare e presidiare la comunicazione verso i portatori di interesse esterni, rispettando il senso di questa parola cha ha la sua radice in “commune – agere” (elaborare, condividere e agire). Questo concetto implica: informare, condividere, provocare contributi, costruire progetti comuni, Pagina 10 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 responsabilizzare, produrre modificazioni comportamentali in un rapporto di apprendimento reciproco. La comunicazione ha quindi un rapporto stretto con la cultura e con i valori, con il patrimonio di esperienze acquisite che diventa il modo “giusto” di cogliere la realtà e individuare soluzioni. E’ la partecipazione di più soggetti, con la capacità e disponibilità di mettere in comune un progetto in cui diventa fondamentale la costruzione della cultura del “noi”: valori comuni, storia condivisa, norme accettate, influenzamento reciproco, flessibilità e produzione di risultati positivi. La comunicazione per i professionisti diventa pertanto un importante fattore di qualità e soddisfazione, in quanto condiziona il processo di erogazione dei servizi e costruisce l’immagine del loro rapporto con l’azienda. Cose nuove da fare oppure fare diversamente le cose? “Le organizzazioni complesse devono imparare ad innovare oppure non sopravviveranno…. Questo richiede qualcosa che è molto difficile da attuare, abbandonare, piuttosto che difendere, il passato.” Piter Drucker economista e saggista austriaco naturalizzato statunitense Pagina 11 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 1.3 LE CARATTERISTICHE DEL BACINO D’UTENZA La provincia di Reggio Emilia comprende 45 comuni, suddivisi in 6 distretti sanitari, con una popolazione al 01.01.2013 di 535.869 residenti. Reggio Emilia è una delle province più "giovani" dell'Emilia-Romagna e gli ultrasessantacinquenni rappresentano il 20,1% della popolazione, mentre gli ultraottantacinquenni sono il 3,2%. La tabella successiva riporta la distribuzione per distretto e genere della popolazione residente in provincia. Rispetto all'anno precedente la popolazione cala leggermente nei distretti di Guastalla e Castelnovo Monti e cresce leggermente negli altri distretti. La popolazione è aumentata costantemente negli ultimi decenni e, dall'inizio del nuovo millennio l'incremento annuo è stato costantemente tra il 1,5 e il 2%. Quest’aumento era legato principalmente all'incremento della popolazione anziana, ma soprattutto alla netta ripresa della natalità e al netto aumento del saldo migratorio, soprattutto nella componente straniera. Si osserva un rallentamento negli ultimi anni di osservazione a causa della crisi economica (crescita rispetto all'anno precedente intorno all'1% negli ultimi 4 anni), che ha provocato una riduzione del saldo migratorio. Pagina 12 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Andamento del numero totale di residenti in provincia di Reggio Emilia dal 31.12.1987 al 31.12.2012. Fonte: Ufficio Statistica Regione Emilia-Romagna. La natalità mostra infatti un costante incremento a partire dalla metà degli anni '90, con una leggera flessione negli ultimi tre anni, a fronte di un tasso di mortalità sostanzialmente stabile e in calo negli ultimi due anni. Nel 2012, per la prima volta dal 2003 la mortalità supera la natalità. Nati 5.347 Morti 5.380 Saldo naturale -33 Iscritti da altri comuni 15.015 Iscritti dall'estero Altri iscritti 4.293 3.660 Bilancio demografico 2012 della provincia di Reggio Emilia. Fonte: ISTAT Pagina 13 di 211 Cancellati 18.239 Saldo Saldo migratorio complessivo 4.729 4.696 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Rispetto al 2011 si rileva una riduzione delle nascite (- 199) e un aumento dei decessi. Per la prima volta dopo molti anni il saldo naturale è negativo. Al contrario, il saldo migratorio e quello complessivo appaiono in netta crescita rispetto all'anno precedente, rispettivamente + 2.163 e + 1.494. Come nel resto d'Italia, ma in maniera ancora più consistente in provincia di Reggio Emilia, si registra da tempo un rilevante aumento di residenti stranieri, che nel 2010 erano il 13,0% della popolazione (+ 7% rispetto al 2009). In alcuni comuni la proporzione di stranieri è anche maggiore, superiore al 20%. La tabella successiva riporta la suddivisione per macroaree geografiche al 01.01.2012. Distribuzione degli stranieri residenti in provincia di Reggio Emilia per area geografica di provenienza e genere al 01.01.2013 (dati provvisori). Fonte: Ufficio Statistica Regione Emilia-Romagna. Gli europei rappresentano complessivamente il 36% degli immigrati, seguiti dall'Africa (31%) e dall'Asia (30%). L'immigrazione è prevalentemente femminile per Europa e Asia occidentale, mentre è soprattutto maschile per l'Africa e l'Asia centro-meridionale. Tra i paesi comunitari quello ampiamente più rappresentato è la Romania (5.337), seguita a distanza da Polonia (1.243) e Bulgaria (293). Tra gli altri paesi europei la quota maggiore è quella degli albanesi (7.578) seguiti da ucraini (4.151) e moldavi (3.285). I soggetti non europei rappresentano il 64% degli immigrati. I paesi maggiormente rappresentati sono: Marocco (10.285), India (6.807), Repubblica Popolare Cinese (6.693), Pakistan (5.587), Ghana (3.207) e Tunisia (2.841). In tutte le aree geografiche è stato registrato un lieve aumento di residenti rispetto al 2011. Pagina 14 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2. ALCUNI APPROFONDIMENTI EPIDEMIOLOGICI Epidemiologia ambientale Il Dipartimento di Sanità pubblica collabora con il Servizio Interaziendale di Epidemiologia per progetti sulle interazioni fra ambiente e salute. Nel corso del 2013 si sono concluse le analisi del Progetto Moniter (Monitoraggio degli inceneritori nel territorio dell'Emilia-Romagna) per i nati pretermine e sono in fase di chiusura quelle sugli aborti. Il primo articolo sull'argomento è stato pubblicato su Epidemiologi nel 2013, mentre il secondo lavoro sarà sottoposto a una rivista internazionale nei primi mesi del 2014. Inoltre sono in corso le attività di raccolta dati della linea epidemiologica del progetto Supersito. Attualmente è in fase di ricostruzione, con la collaborazione di 74 comuni, della coorte di residenti sui quali verrà eseguito lo studio. Il servizio partecipa al "gruppo di progetto" regionale e coordina le attività dell'Area Vasta Emilia Nord. Inoltre il DSP e il servizio di epidemiologia collaborano per le analisi su tutte le emergenze e istanze di ambiente e salute presentate da enti locali e rappresentanze della società civile. Implementazione dei programmi di screening Dal 2001 gli screening per i tumori della mammella, della cervice uterina e del colon-retto, per i quali esistono interventi di popolazione efficaci, sono inclusi nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). L'implementazione dei programmi di screening vede però enormi differenze fra Nord e Sud Italia. È stato programmato uno studio multicentrico nazionale per l'analisi e la soluzione delle barriere all'implementazione dei programmi. Epidemiologia ambientale È stato completato nell'ambito del Progetto Moniter (Monitoraggio degli inceneritori nel territorio dell'Emilia-Romagna) la replicazione nel periodo 2007/2010 e l'analisi pooled sull'intero periodo 2003/2010 dello studio sugli eventi avversi della gravidanza. L'articolo è stato sottoposto per la pubblicazione a una rivista internazionale. Sono state avviate le attività della linea epidemiologica del progetto Supersito. Attualmente è in fase di ricostruzione, con la collaborazione di 74 comuni, della coorte di residenti sui quali verrà effettuato lo studio. Il servizio partecipa al "gruppo di progetto" regionale e coordina le attività dell'Area Vasta Emilia Nord. Epidemiologia descrittiva: gli indicatori per descrivere la salute degli immigrati Il Servizio partecipa al Gruppo Nazionale coordinato da AgeNaS e ha la responsabilità scientifica dell'Area Tematica "Sviluppo nuovi indicatori", creata per la realizzazione dell'obiettivo specifico n. 3 "Affinare i flussi informativi ai fini della rintracciabilità dell'utente non italiano e per sviluppare strumenti più specifici di sorveglianza epidemiologica".Il Servizio partecipa alle attività del Board Equità Aziendale. Epidemiologia dei tumori Continuano la raccolta e/o la diffusione dei dati per studi "high resolution", quali: EUROCARE sulla sopravvivenza dei tumori in Europa, RARECARE riguardante la diagnosi, il trattamento e sopravvivenza di alcune neoplasie rare e Prostate Cancer Survival Patients sui percorsi diagnostico-terapeutici e sopravvivenza del tumore della prostata. Il servizio è impegnato attivamente nella raccolta di variabili ad hoc per lo studio IMPATTO dei tre screening oncologici (mammella, cervice e colon-retto). Inoltre sta lavorando sui percorsi assistenziali e in particolare fa da supporto a due studi rivolti ad indagare il possibile follow-up del tumore della mammella a basso rischio, gestito a livello territoriale dai MMG. È in fase di progettazione, in collaborazione con l'IRCCS, il progetto "Early Palliative Care" che studia in alcuni tumori a cattiva prognosi la presa in carico e le attività, della medicina palliativa. Pagina 15 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Impatto del terremoto in Emilia su salute e servizi Lo studio di tipo osservazionale, coordinato dalla ASSR Emilia-Romagna, si propone di analizzare nelle 4 province maggiormente colpite dal sisma, gli effetti a breve e lungo termine sulla salute sulla popolazione e su alcuni gruppi di persone vulnerabili, di valutare le risposte del Servizio Sanitario, di indagare la salute percepita, gli stili di vita e l'utilizzo dei servizi sanitari tramite interviste telefoniche su un campione "PASSI" allargato. Studio longitudinale emiliano su correlazione tra condizione socioeconomica (dati censuari) ed effetti sulla salute Lo studio viene condotto nei comuni di Bologna, Modena e Reggio Emilia e coinvolge i Servizi di Epidemiologia e l'ASSR Emilia-Romagna. È inserito nel Programma Statistico Nazionale insieme agli studi condotti in Piemonte, Toscana, Lazio, Veneto Gravidanze fisiologiche Studio collaborativo con lo Staff Ricerca e Innovazione e i consultori materno-infantili sulla valutazione comparativa degli esiti delle gravidanze fisiologiche seguite dalle ostetriche o dai ginecologi. Studi di efficacia di un intervento di counselling sui bambini sovrappeso. Studio di efficacia in collaborazione con il Programma Cure Primarie e i Pediatri di libera scelta dell'intervento di couselling nei bambini di 4-7 anni rispetto a un gruppo di controllo. Pagina 16 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3. LA PREVENZIONE RIVOLTA A TUTTA LA POPOLAZIONE 3.1 PROGRAMMI PER PROMUOVERE STILI DI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE Dai dati di PASSI, Sistema di Sorveglianza Sanitaria che rileva le abitudini di vita, la nostra popolazione presenta questi stili di vita a rischio (dati 2009-2012) : • • • • Il 43% è sovrappeso Il 21% è completamente sedentario Il 21% ha un consumo di alcol a rischio Il 29% fuma sigarette A cui si aggiungono fattori di rischio come: alta pressione arteriosa elevati valori di colesterolo nel sangue Il Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012, prorogato 2013-2014 sottolinea l’importanza di interventi di promozione della salute considerato che molte malattie si possono prevenire con interventi di riconosciuta efficacia. In particolare le malattie croniche, che vedono fra i principali fattori di rischio l’abitudine al fumo, il consumo eccessivo di alcol, una scorretta alimentazione o l’inattività fisica. Come previsto anche dal PRP verranno effettuati, su tali argomenti, programmi di prevenzione collettiva o rivolti a gruppi di popolazione a rischio. Per coordinare le attività previste per promuovere stili di vita sani nel 2012 è stato istituito il Programma Interdipartimentale Promozione della Salute. La salute come prodotto di una molteplicità di fattori Le condizioni sociali, economiche, igieniche, il modo in cui è organizzata la società, hanno un impatto significativo sulla salute e devono sostenere l’idea di un rinnovato modo di intendere le strategie di promozione della salute. La diminuzione delle disuguaglianze sanitarie costituisce un elemento cruciale di sanità pubblica. L’OMS invita a valutare il possibile effetto paradosso (allargamento delle disuguaglianze) dei programmi di prevenzione. Pagina 17 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.1.1 SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DELL’OBESITA’ Problema – L'obesità, in Italia come nel mondo, rappresenta un’emergenza tra le più urgenti, poiché principale fattore di rischio d’insorgenza di numerose malattie croniche, a loro volta responsabili del 60% di tutte le morti. Il DSP nella sua attività di sorveglianza dovrà affrontare uno dei temi giudicato d’interesse prioritario dal piano sanitario nazionale e regionale: “il rischio per la salute prevalente, soprattutto in alcune fasce di popolazione, è legato agli errori nutrizionali”. Il livello di salute segue un gradiente sociale: rischio di mortalità, obesità, stili di vita scorretti aumentano in ragione inversa alle risorse sociali di cui gli individui dispongono. Le disuguaglianze sanitarie sono evidenti non solo a livello socio economico, ma anche di sesso, etnia, nella popolazione anziana e nella popolazione psichiatrica o con disturbi di apprendimento. Spesso riguardano gruppi sociali non facilmente raggiungibili da informazioni e interventi di prevenzione; persone che non hanno le risorse per avere stili di vita sani o sono sottoposte a determinanti ambientali negativi. Inoltre chi ha una vita difficile si preoccupa di problemi più immediati e non di eventuali problemi di salute futuri, dovuti ad uno stile di vita scorretto. Obiettivo generale In aderenza al piano regionale per la prevenzione si è posta l’attenzione al problema dell’obesità ricercando l’integrazione con tutti servizi aziendali interessati e con le agenzie educative e sanitarie del territorio al fine di agire a più livelli, ma sulla base di un programma comune e coordinato. Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 PROGETTI EDUCAZIONE SALUTE Progetti Cerca cibo nidi e materne Coloriamo la nostra tavola scuola primaria Forza 5 scuola primaria Piramidando secondaria 1° Dal bosco alla tavola primaria- secondaria Apri gli occhi, prima della bocca scuola secondaria 2° Rassegna Cinematografica scuola secondaria 2° Obiettivi/modalità SCUOLA Conoscere gli alimenti e le loro proprietà. utilizzando il gioco Materiale didattico: CD con immagini in gestione ai docenti. Aumentare il consumo di frutta e verdura. Intervento diretto con gli studenti. Prosecuzione nella realizzazione del progetto e presentazione congiunta con “Diamoci una mossa” Promuovere comportamenti alimentari salutari all’interno del programma curricolare scolastico. Intervento diretto con gli insegnanti, differenziato per classe Conoscere la piramide dell’alimentazione e le regole di una sana alimentazione. Materiale didattico: gioco in scatola in gestione ai docenti. Conoscere i funghi per prevenire i rischi sulla salute. Intervento diretto con gli studenti (lezioni teoriche e uscite nei boschi). Migliorare la scelta alimentare in particolare la merenda. Intervento diretto con gli studenti. Favorire comportamenti salutari. Materiale didattico Film su temi legati agli stili di vita presentati e commentati totale Progetti realizzati/ richiesti (STD=100%) Pagina 18 di 211 istituti classi studenti 2014 S/N 11 11 230 S / / 5 / 29 / / 3 3 / / 4 23 Su richiesta 725 / Su richiesta 60 / 9 S 228 52 1243 23/23=100 Su richiesta S Azienda U.S.L. Reggio E. Progetti “Cucinare” la salute Percorso di supporto al malato psichico-giovani a rischio progetto regionale “Percorso di supporto al malato neoplastico attività presso” progetto regionale “Palestre sicure” progetto regionale “Scegli con gusto e gusta la salute” progetto regionale Percorsi di alimentazione rivolti a scuole, insegnanti Formazione per pediatri, medici e personale sanitario Formazione mediatori culturali DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 ALTRI SOGGETTI Obiettivi/modalità n. interventi Favorire comportamenti salutari alimentari: seminari interattivi con attività cucina e seminari sulle caratteristiche merceologiche e nutrizionali dei prodotti in commercio progetti per favorire comportamenti salutari effettuati nell’ambito di Luoghi di Prevenzione totale n. partecipanti Enti 3 60 6 180 LPD S 7 230 LDP S 2 60 LDP S 2 90 S 82 1640 Istituti alberg. / 6 600 1 20 109 2880 Progetti realizzati/ richiesti (STD=100%) Comitato C.M distretto dio Scandiano 2014 S/N su richiesta S S 109/109=100 Per quanto attiene al progetto Forza 5 sono stati individuati indicatori di risultato specifici per quantificare il cambiamento. STUDIO FORZA 5 CLASSI 1° 2° 3° 4° PORZIONI FRUTTA-VERDURA CONSUMATE A MERENDA ante intervento/ post ORE ATTIVITA’ FISICA SETTIMANALI ante intervento/ postCOLAZIONI SETTIMANALI ADEGUATE ** ante intervento/ post MERENDE SETTIMANALI ADEGUATE ** ante intervento/ post 2012 2013 2014 Incremento % 80-50x100/50= 60% Incremento % 82-65x100/65= 26% SI/NO S 37-25x100/25= 48% 78-65x100/65= 20% S 87-80x100/80= 18% 61-51x100/51= 20% S 69-40x100/40= 73% 79-77x100/77= 3% S 94-76x100/76= 24% S 94-86x100/86= 9,3 % S PRANZI SETTIMANALI ADEGUATE ** ante intervento/ post ORE TV < 2 ORE GIORNALIERE ante intervento/ post PORZIONI DI CALCIO SETTIMANALI ADEGUATE ** ante intervento/ post S n. BAMBINI CHE BEVONO ACQUA A MERENDA ante intervento/ post S NOTA T = Tempi di rilevazione finale da T0 al quinto mese di intervento ** adeguate riferimento agli standard nutrizionali Regione Emilia-Romagna 2013 Pagina 19 di 211 (T5-T0x100/T0 >= 1%) Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Sorveglianza Nutrizionale Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 OKkio alla salute -sorveglianza nutrizionale bambini di 8 anni 2009 2010 2011 2012 2008 istituti Dati 11 classi 11 stud report reg/ausl istituti 1 21 251 classi stud report reg/ausl istituti 21 440 2 25 2013 2014 classi stud report reg/ausl S/N 25 505 2 S HBSC sorveglianza stili di vita adolescenti di 11-13-15 anni istituti Dati 18 2010 classi 26 studenti 602 2011 report 1 2014 Sì/No S ANALISI - I progetti di sorveglianza sono progetti nazionali ed europei che consentono di ricavare dati di salute della popolazione infantile e adolescenziale; Okkio ha una cadenza biennale , HBSC quadriennale; sono in corso i campionamenti delle scuole per l’anno 2014. Progetto Nutrizione delle Collettività Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 UULL – verifica standard nutrizionali 2011 2012 eseguito 2013 48 + 6*=54 2014 60+5 =65 programmato MENU’ VALIDATI 425 eseguito programmato 469 354 350 ORE FORMAZIONE UTENZA 197 eseguito programmato 134 174 150 ATTIVITA’ DIVULGATIVA PUBBLICAZIONI eseguito RELAZIONE CONVEGNI , TRASMISSIONI RADIO E TV eseguito N° COMMISSIONI MENSA eseguito programmato Nota *verifica distributori automatici nelle scuole Struttura di riferimento -Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione 10 8 5 23 10 28 27 28 28 Pagina 20 di 211 19 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.1.2 PREVENZIONE DEL TABAGISMO Problema - Da un'analisi aggiornata dell'evoluzione del fenomeno a livello nazionale, si segnalano le seguenti peculiarità: - il numero totale e la percentuale dei fumatori negli ultimi anni è in riduzione; - rimane stabile l'abitudine al fumo nella popolazione con una leggera diminuzione nelle classi di età più giovane 18-49 anni; - gli effetti dannosi di tale abitudine si evidenziano nel continuo aumento della mortalità per neoplasie polmonari nel sesso femminile che negli ultimi 20 anni ha aumentato l’abitudine al fumo. Risultati 2013 La lotta al fumo viene attuata essenzialmente attraverso un Progetto articolato in 6 programmi specifici come previsto dal Piano Regionale Tabagismo approvato con DGR 844/2008, coordinati da un gruppo di lavoro denominato “Territorio senza Fumo” composto da rappresentanti: - Ordine dei Medici di Reggio (Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta ), - Lega Italiana Lotta Tumori di Reggio (LILT), - IPASVI, - Aziende sanitarie reggiane (AUSL e ASMN), - Associazioni di volontariato, - Farmacie Comunali Riunite. Il Ministero della Salute ha individuato dal 2005 la Regione Emilia-Romagna capofila dei Piani nazionali sul tabagismo. La Regione ha individuato la LILT di Reggio e l’AUSL di Reggio quali riferimenti organizzativi dei Piani nazionali sopra citati. Attualmente è in fase di realizzazione il CCM 2012-RETE. Per approfondimenti è possibile visitare il sito www.luoghidiprevenzione.it. Il 2013 è stato caratterizzato dalla collaborazione tra LUOGHI DI PREVENZIONE con le UNIVERSITA’ nazionali per la pubblicazione di un corso E-learning sul counseling motivazionale per la promozione di stili di vita, rivolti agli specializzandi delle Facoltà di tipo sanitario e della Formazione. Si è inoltre attivata una importante collaborazione con il Dr. Carlo Di Clemente (Università di Baltimora – ideatore del metodo transteorico del cambiamento) che ha riconosciuto “Luoghi” come luogo di eccellenza nazionale per la ‘applicazione del metodo. Organizzarsi perchè ….. la forza dei progetti e delle collaborazioni Pagina 21 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Obiettivi specifici 2014 Il gruppo continuerà a lavorare al fine di realizzare le attività previste nel Piano Regionale Tabagismo approvato nel 2008 e nel nuovo Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012 prorogato al 2014 e le attività citate nei vari sottoprogetti. Continuerà l’applicazione in tutte le Divisioni di Medicina degli Ospedali dell’AUSL e del ASMN della Istruzione Operativa IO già in vigore a Scandiano ed approvata nel 2011 come IO di tutti gli ospedali e gli ambulatori specialistici della AUSL . Verrà applicato il nuovo regolamento AUSL proposto dalla Regione Emilia Romagna e verrà realizzato quanto in esso previsto anche relativamente all’individuazione delle aree esterne sottoposte al divieto di fumo. Verrà realizzato quanto previsto nel progetto regionale F.R.E.S.C.O. che prevede una collaborazione tra 3 Cardiologie del nostro territorio ed i Centri Antifumo per incentivare la disassuEsercizio Fisico Adattatozione dal tabagismo e incentivare l’attività fisica in pazienti ricoverati per I.M.A. Nel 2014 proseguirà l’attività all’interno del Quinto Progetto del Ministero della Salute–CCM, come da convenzione con la Regione Emilia Romagna e il Ministero. Pagina 22 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2013 AZIONI 2014 RISULTATI interrelazioni AZIONI RISULTATI ATTESI 1. PREVENZIONE DELL’ABITUDINE AL FUMO TRA GLI STUDENTI DELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO rivolto a studenti e insegnanti Collaborare con LILT e Scuole per realizzazione progetto Verificare l’applicazione della normativa inerente il divieto di fumare nelle attività di vigilanza effettuate n…. studenti a LDP Gruppo Territorio senza Fumo n. 134 scuole controllate sulla applicazione del divieto di fumo 134/134=100% Si mantengono le azioni del 2013. i implementa il progetto con l’applicazione delle azioni previste dal progetto “SCUOLE LIBERE DAL FUMO” risultato efficace secondo i parametri dell’ EBP. n. studenti a LDP n. controlli effettuati con l’uso di check-list che prevede anche l’applicazione normativa antifumo / n. controlli effettuati = 90% n. istituti aderenti a SCUOLE LIBERE DAL FUMO 2. PREVENZIONE DELL’ABITUDINE AL FUMO TRA LA POPOLAZIONE PER INTERVENTO DEI MMG E COLLABORAZIONE CON CENTRO ANTI FUMO CAF rivolto a Popolazione generale e cadriopatici Collaborazione con gruppo. “Territorio senza fumo” e MMG Collaborazione con il Centro Antifumo Collaborazione con 2 Case della Salute per la realizzazione del Progetto CardioVascolare Realizzazione degli impegni assunti in sede di gruppo Territorio senza fumo Gruppo Territorio senza Fumo, Sert, LILT, MMG Ai partecipanti ai gruppi di disassuEsercizio Fisico Adattatozione dal fumo verrà preposta la partecipazione a gruppi di cammino per incentivazione all’attività fisica. n. partecipanti percorsi di disassuEsercizio Fisico Adattatozione dal fumo n. partecipanti ai gruppi di cammino Progetto terminato N .. persone aderenti al progetto 3. OSPEDALI E SERVIZI SANITARI SENZA FUMO rivolto a operatori sanitari e pazienti Applicare per quanto di competenza la normativa inerente il divieto di fumare. Rispetto nei locali del DSP del divieto di fumare. Segnaletica inerente le sigarette elettroniche Identificazione delle aree esterne ove vietato fumare. Estensione della procedura di Scandiano agli altri reparti di medicina dell’AUSL e ambulatori specialistici Adozione della I.O. ai reparti di Medicina dell’AUSL e ambulatori specialistici in almeno il 50% delle strutture ospedaliere dell’AUSL accertatori. Si mantengono le azioni del 2013 Attivazione del progetto regionale F.R.E.S.C.O. con invio di pazienti cardiopatici fumatori ai Centri Antifumo, in 3 Cardiologie Nel 2013 parere positivo dal Comitato Etico attivazione dal 2014 I pazienti inviati ai CSF verrà proposta la partecipazione a gruppi di cammino dedicati. 90 agenti agenti formati Si mantengono le azioni del 2013 Verifica del rispetto della normativa antifumo nelle ispezioni effettuate dal DSP negli Ospedali o Servizi Sanitari con l’inserimento della voce nei verbali Corso di formazione per agenti accertatori Identificazione delle aree esterne ove vietato fumare in almeno il 70% degli ospedali n. pazienti percorsi di disassuEsercizio Fisico Adattatozione dal fumo n. pazienti ai gruppi di cammino Pagina 23 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2013 AZIONI Collaborazione con gruppo” Territorio senza fumo” e LILT per realizzazione dello specifico sottoprogetto regionale Partecipazione al “Monitoraggio dell’osservanza della normativa inerente il divieto di fumare negli ambienti di lavoro”, (Ministero della Salute e CCM). 2014 interrela AZIONI zioni 4. LUOGHI DI LAVORO LIBERI DAL FUMO / rivolto a lavoratori e aziende RISULTATI Realizzazione degli interventi previsti progetto Monitoraggio terminato Gruppo Territorio senza Fumo, RER, SERT, LILT, Sindacati e Imprendit ori, Medico Compete nte Interventi sugli stili di vita nei luoghi di lavoro in collaborazione con i MC. RISULTATI ATTESI n. aziende che hanno attivato percorsi specifici Formazione Medici del Lavoro SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO 5. TUTELA DEI BAMBINI DAL FUMO a) BABY NO SMOKE - intervento di counselling effettuato dalle ostetriche Collaborazione con gruppo”Territorio senza fumo” per realizzazione del progetto con il coinvolgimento di pediatri, neonatologi e ostetriche ospedaliere e territoriali, durante i percorsi pre-parto. Effettuato i counselling nei distretti Distribuzione materiale informativo da parte del personale sanitario Effettuata distribuzione materiale informativo e gadget alle neomamme nel mese di Maggio Gruppo Territorio senza Fumo, Pediatri, Ostetrich ee Ginecolog i, AUSL, ASMN Si mantengono le azioni del 2013 Si mantengono le azioni del 2013 Effettuazione del councelling alle gravide nel 90% dei distretti Distribuzione materiale informativo e gadget alle neomamme nel 90% dei distretti b) DIFENDI IL TUO BAMBINO DAL FUMO / Intervento di supporto motivazionale realizzato dai pediatri rivolto a Genitori dei neonati, adolescenti Collaborazione con gruppo “Territorio senza Fumo” e Pediatri per realizzazione del progetto. Verificare l’applicazione della normativa inerente il divieto di fumare nelle attività di vigilanza su scuole e locali pubblico spettacolo Continuare la diffusione di materiale informativo anche in lingua per genitori e neonati da parte dei PLS Realizzazione del degli impegni assunti in sede di gruppo Territorio senza fumo Gruppo Territorio senza Fumo, Pediatri Evidenza degli interventi nei verbali di sopralluogo Evidenza diffusione di materiale informativo Pagina 24 di 211 Si mantengono le azioni del 2013 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2013 AZIONI 2014 interrela AZIONI RISULTATI ATTESI zioni 6. COUNSELLING DI COMUNITÀ A SCANDIANO rivolto a popolazione del comune di Scandiano RISULTATI Collaborazione con gruppo “Territorio senza Fumo” per realizzazione progetto: Realizzazione del percorso di disassuEsercizio Fisico Adattatozione dal fumo per i pazienti ricoverati, condiviso tra medici ospedalieri, MMG e CAF Attivazione del percorso nel Reparto di Medicina Generarle dell’Ospedale. Verificare l’applicazione della normativa inerente il divieto di fumare nelle attività di vigilanza su scuole, locali pubblico spettacolo e locali aperti al pubblico sottoposti a vigilanza da parte dei servizi del DSP xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Collaborare alla valutazione del progetto Evidenza interventi nei verbali di sopralluogo Collaborazione alla realizzazione di programmi nazionali, regionali e locali per la parte economico organizzativa xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Collaborazione con la RER per la prosecuzione dei progetti nazionali Evidenza documentale Gruppo Territorio senza Fumo, Comune di Scandian o, Servizi del Distretto, Scuole, LILT, Volontari ato ecc. Si mantengono le azioni del 2013 Estensione ad altri reparti Evidenza documentale 7. PIANO NAZIONALE DI FORMAZIONE SUL TABAGISMO Ministeri della Salute e dell’Istruz ione, CCM, RER, AUSL, LILT Termina il progetto CCM RETE 2012. In attesa di indicazioni per eventuali ulteriori progetti. Collaborazione con il Ministero della salute per la stesura delle GUIDA DIDATTICA CCM 2 – azioni di progetto nelle aziende USL 8. PIANO REGIONALE TABAGISMO Collaborazione alla realizzazione di programmi regionali e locali previsti dal Piano Regionale della Prevenzione e dal Piano Regionale Tabagismo Gestione tecnica dei programmi previsti dal Piano Regionale Tabagismo e PRP., tramite la collaborazione di un Dirigente del DSP in qualità di Coordinatore del Piano Regionale Tabagismo e del Gruppo Territorio senza Fumo. Attivi 4 tavoli di lavoro regionali con la presenza di un membro per ogni Az USL, a tema – giovani, ospedali, luoghi di lavoro e centri antifumo. RER, AUSL, Attivo il tavolo di coordinament o regionale. Struttura di riferimento –vari Servizi del DSP e dell’Azienda Pagina 25 di 211 Si mantengono le azioni del 2013 Si mantengono i medesimi indicatori Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.1.3 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE INNOVATIVI PROGETTI DI COMUNITA’ rivolti alla popolazione generale di una comunità di circa 20.000 persone Problema - L’adozione di sani stili di vita è fortemente influenzata dall’ ambiente in cui si vive e dalla comunità di appartenenza. Numerosi studi dimostrano che per migliorare gli stili di vita di una popolazione i risultati più efficaci si ottengono con progetti che vedono un ruolo attivo dei cittadini nella promozione della propria salute. Nel 2013 la Regione Emilia Romagna ha promosso un bando per la realizzazione di progetti di comunità in modo coordinato tra almeno due AUSL, a cui la nostra AUSL ha partecipato in collaborazione con quella di Modena. Obiettivi specifici 2014-2015 Realizzare le azioni previste dei due progetti di comunità finanziati dalla Regione, con modalità programmazione partecipata. Progetto 1 “GIOVANI E SALUTE” rivolto alla popolazione giovanile tra i 10 e i 24 anni , nei quartieri NordEst di RE, attività fisica per riduzione disagio giovanile. Azioni Costruzioni rete soggetti sia pubblici che privati Offerta attività fisica ludico-motorie, quali parkuor, break dance, skate Realizzazione percorso motivazionale Proposte percorsi disabili Creazioni connessioni tra attività fisica comportamentali alimentare fumo e alcol Collaborazione mondo della sanità Formazione integrata di tutti gli attori coinvolti Collaborazione grande distribuzione per il consumo consapevole Risultati attesi Realizzazione iniziative sugli stili di vita , dove i giovani sono protagonisti attivi dalla progettazione alla realizzazione degli interventi Conversione delle funzioni dei servizi socio-sanitari per potenziare la capacità di individuazione di casi di disagio precoce. Progetto 2 “ MONTAGNE DI SALUTE” rivolto alla popolazione adulta, del distretto di Castelnovo Monti, attività fisica come volano per adozione stili di vita sani (alcol, alimentazione, fumo). Azioni Costruzioni rete soggetti sia pubblici che privati Promozione attività motoria per aggregazione, volano adozione stili di vita sani e valorizzazione del territorio Promozione corretta abitudine alimentare, consumo moderato di alcol Collaborazione del mondo della sanità, attivazione percorsi assistenziali Formazione condivisa specifica sul counselling motivazionale Confronto con la comunità per la costruzione di un ambiente che promuove salute in una logica di responsabilità verso il futuro. Risultati attesi Realizzazione incontri per la progettazione partecipata Assunzione responsabilità della comunità nell’adozione di sani stili di vita Aumento attività motoria nella popolazione adulta comprese le persone con disabilità e patologie Pagina 26 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 PREVENZIONE INCIDENTI NEI BAMBINI Obiettivi specifici 2014 Aumento della consapevolezza negli adulti di riferimento, sulla frequenza e gravità degli incidenti domestici e stradali nei bambini. Azioni Costruzioni rete soggetti sia pubblici che privati Campagna informativa specifica, incidenti domestici e trasporto in auto dei bambini (campagna BIMBO SICURO), realizzata tramite i PLS,pediatria di comunità, ostetriche a tutti i bimbi neo-nati circa 5500 (dato nascita 2013) Interventi specifici con i mediatori culturali per la comunità immigrate Formazione per operatori scuole dell’infanzia e sanitarie Verifica da parte delle forze dell’ordine sull’adozione delle misure di sicurezza per il trasporto dei bimbi Risultati attesi Realizzazione azioni 3.1.4 ALTRI PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE Obiettivi specifici 2014 - Prosecuzione della sorveglianza a livello locale sui comportamenti e gli stili di vita, all’interno del progetto nazionale PASSI. - Coordinamento della collaborazione dell’Azienda USL alle attività del Centro Regionale di Didattica Multimediale “Luoghi di Prevenzione”, costituito a RE per iniziativa della LILT, del Comune, della Provincia e della Azienda Sanitaria. In particolare, si prevede un contributo dei servizi del DSP sui temi: il rapporto tra ambiente e salute, la Nutrizione, Alcol, Fumo, Attività Fisica, benessere psicofisico, sicurezza sul lavoro, affettività e sessualità, prevenzione oncologica e attivazione di un nuovo percorso inerente la prevenzione degli incidenti domestici nei bambini. - Realizzare/collaborare ad altri progetti afferenti alle aree tematiche, come previsto dal Piano Regionale della Prevenzione. - Stili di vita Sani nella AUSL di Reggio Emilia – progetto connesso con HPH; coordinamento dei progetti inerenti gli stili di vita sani da realizzarsi all’interno degli ospedali e dei servizi sanitari della AUSL rivolti ai pazienti, agli utenti, agli operatori sanitari dipendenti. Tali progetti saranno svolti in rete con il territorio in modo da realizzare un contesto favorevole a comportamenti positivi per la salute. - Realizzare le azioni previste in un progetto promosso dal CUG per la promozione del benessere nei dipendenti dell’Azienda USL che prevede l’incentivazione dell’attività fisica ed una corretta alimentazione. - Prosegue dal 2013 l’attività dei due nuovi gruppi interaziendali per la prevenzione degli incidenti nei bambini e della cadute negli anziani. Dal 2012 è DSP che ha il ruolo di coordinamento delle azioni previste dal Programma Interdipartimentale di Promozione della Salute. Pagina 27 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2013 AZIONI PASSI Popolazione residente dai 18 ai 69 anni PASSI D’ARGENTO Popolazione residente di età superiore ai 65 anni Collaborazione alla predisposizione delle schede Report Regionali ed alla presentazione dei dati in vari Seminari Regionali. Diffusione dei dati ai dipartimenti AUSL e altri soggetti interessati, anche tramite i mass media. Utilizzo dei dati per progettazione interventi di promozione della salute. 2014 interrela AZIONI zioni 1. SORVEGLIANZE: PASSI, PASSI D’ARGENTO / progetto nazionale Indagine sui comportamenti e sugli stili di vita ad un campione di reggiani Interviste AUSL Si mantengono le azioni del 2013 CED per PASSI. n. 275 MMG Enti locali PASSI D’ARGENTO – sospesi le RER interviste. Elaborazione dei dati n. 50 ISS per la programmazione sanitaria, Minister diffusione. o della Si mantengono le azioni del 2013 Realizzato Salute Pubblicazione Dossier STILI DI Dossier STILI DI VITA nei VITA nei pazienti con malattie croniche respiratorie. CARDIOPARI CI (“prevenzion e rischio Si mantengono le azioni del 2013 recidive”) RISULTATI Pubblicato su sito internet e oggetto di interviste televisive. Si mantengono le azioni del 2013 attivazione gruppi di cammino e incontri con associazioni diabetici e cardiopatici. Pagina 28 di 211 RISULTATI ATTESI n. interviste telefoniche realizzate / n. interviste previste>=90% Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2013 AZIONI Vedi progetto PREVENZIONE OBESITA’ Promosso da UISP, con l’obiettivo di sensibilizzare allo svolgimento dell’attività fisica e alla corretta alimentazione, coordinato con il progetto “Coloriamo la nostra tavola”. Vedi progetto PRESCRIZIONE ATTIVITA’ FISICA Attivata attività fisica adattata AFA Attivazione Gruppi di cammino per distretto in collaborazione con UISP. Progetto “TUTTI IN BICI IN SALUTE” rivolto a tutta la popolazione 2014 RISULTATI interrela zioni AZIONI 2. ATTIVITÀ FISICA a)L’attività fisica e le correzioni alimentari nel bambino sovrappeso e obeso // AUSL, Vedi progetto PREVENZIONE Pediatri, OBESITA’ MMG, Associazi oni sportive, Universit à, Comuni, Provinci a, scuole LILT 2. ATTIVITÀ FISICA b)Diamoci una mossa rivolto a scuole primarie // UISP Vedi progetto PREVENZIONE OBESITA’ 2. ATTIVITÀ FISICA c) Progetto Prescrizione dell’attività Motoria // Ausl, Attivazione Esercizio Fisico ASMN Adattato ESERCIZIO FISICO Associazi ADATTATO oni sportive, ente promozio ne sportiva, palestre sicure n. 4 gruppi UISP Prosecuzione e attivazione per attivati Comuni Reggio e Castelnovo Monti Montecchio, ASMN Guastalla Correggio Scandiano Tavolo di Associazi Attivazione progetto da Marzo due lavoro e one uscite a settimana definizione Tuttiinbici collaborazioni Comune di Reggio Emilia ASMN Pagina 29 di 211 RISULTATI ATTESI // // // Partecipazione Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2013 AZIONI 2014 RISULTATI interrela zioni AZIONI 2. ATTIVITÀ FISICA d) Percorsi protetti per cardiopatici nel Parco Nazionale Tosco-Emiliano rivolto a pazienti cardiopatici vedi progetto PREVENZIONE // AUSL, Vedi progetto PREVENZIONE MALATTIE CARDIOVASCOLARI ASMN, MALATTIE CARDIOVASCOLARI Enti Promozio ne Sport, Comune, Università Associazi one di Volontari ato 2. ATTIVITÀ FISICA e) Disabili e sport rivolto a studenti disabili vedi progetto DISABILI E SPORT // AUSL, vedi progetto DISABILI E SPORT RER Comitato Paralimpi co, Scuole, Società Sportive 2. ATTIVITÀ FISICA f) Palestre sicure vedi progetto Palestre Sicure // RER vedi progetto Palestre Sicure RER RER Comune Castelnuo vo Monti AUSL, Palestre private Enti promozio ne sportiva Pagina 30 di 211 RISULTATI ATTESI // // // Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2013 AZIONI 2014 RISULTATI interrela zioni AZIONI RISULTATI ATTESI 3. INCIDENTI STRADALI a) Interventi educativi per la riduzione della guida in stato di ebbrezza rivolti alle scuole Coordinare gli interventi educativi svolti dai Servizi della AUSL Collaborare alla realizzazione della manifestazione Maggio in Strada Partecipazio ne dei servizi dell’AUSL alle manifestazio ni Provinci a– Prefettu ra Comuni Scuole Forze dell’ordi ne Associazi oni , ASMN SERT AUSLLILT, Scuole Guida, Si mantengono le azioni del 2013 Attivazione progetto di comunità con Istituto alberghiero di Castelnovo Monti; partecipazione attiva dell’istituto a iniziative per la popolazione 3. INCIDENTI STRADALI b) ALCOL e GUIDA rivolti a scuole guida ( neo patentati), autisti afferenti commissioni patenti per guida in stato di ebbrezza Diffondere il materiale informativo su alcool e guida. Consegna ai neopatentati. Continuare il percorso sperimentale presso LDP rivolto agli utenti afferenti alla CPP per abuso di alcol al fine di aumentare la consapevolezza dei rischi connessi alla guida in stato di ebbrezza, in relazione a quanto previsto dal Progetto Regionale Dipendenze Patologiche. Formazione dei docenti delle scuole guida Diffusione del materiale nelle sedi opportune n. utenti afferenti alla CPP per abuso d’alcol che hanno partecipato al percorso specifico / n. utenti afferenti alla CPP per abuso d’alcol previsti per partecipazion e al percorso specifico 600/600=100 % Provincia – Prefettur aComuni Forze dell’ordin e Associazi oni , ASMN SERT AUSLLILT, Scuole Guida, Si mantengono le azioni 2013. Attivazione di un percorso dedicato ai recidivi alla guida in stato di ebbrezza con LDP NO n. 60 docenti formati Pagina 31 di 211 Stessi indicatori Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2013 AZIONI 2014 RISULTATI interrela zioni AZIONI RISULTATI ATTESI 4. ALCOL –GRUPPO AZ.LE ALCOL a) Progetto Regionale “Alcol e Lavoro” rivolto a lavoratori, datori di lavoro, RSPP, MC, RLS Partecipazione del Medico del Lavoro SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO al “Tavolo aziendale: territorio senza alcol”. RER Sindacat i Vari Servizi AUSL Si integrano le azioni con il progetto TABAGISMO Luoghi di lavoro liberi dal fumo // Assistenza a datori di lavoro, sindacati, consulenti, Medici Competenti per l’applicazione della normativa sull’alcol nei luoghi di lavoro, anche fornendo risposte ai quesiti più complessi e diffondendo il materiale informativo mirato. - Collaborazione col gruppo dipartimentale “Tutela delle fasce deboli” per la progettazione e realizzazione di iniziative di informazione/formazione a lavoratori stranieri sulle problematiche legate all’alcol e stili di vita/alcol e lavoro. 4. ALCOL –GRUPPO AZ.LE ALCOL b) Prevenzione dell’abuso di alcool nella comunità di Correggio rivolto a giovani, donne, vari gruppi di cittadini e professionisti e lavoratori, neopatentati Cambiare la percezione e gli atteggiamenti della popolazione rispetto al consumo di alcool. Realizzazione di tutte le azioni sopradescritte per i vari targhet Vedi indicatori precedenti Provincia - Comuni Scuole Forze dell’ordin e Associazi oni , LILT ASMN Vari Servizi AUSL RER Medici Compete nti, Scuole Guida Pagina 32 di 211 Si mantengono le azioni 2013 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2013 AZIONI 2014 RISULTATI interrela zioni AZIONI RISULTATI ATTESI 5. PROGETTI DI COMUNITA’ rivolti alla popolazione generale di una comunità di circa 20.000 persone Partecipazione bando regionale con AUSL di MO (selezione di 6 progetti di comunità a livello regionale) per la promozione di stili di vita sani su almeno due temi. Temi Popolazione adulta: attività fisica come volano per adozione stili di vita sano Alcol, alimentazione, fumo. Comunità selezionate: Castelnovo Monti (popolazione adulta) Comuni, scuola, Associazi oni, oratori, centri aggregazi one giovanili, Attivazione delle azioni con modalità di programmazione partecipata quartieri di Reggio Emilia (popolazione giovani) Popolazione giovanile: attività fisica per riduzione disagio giovanile. 6. INCIDENTI DOMESTICI Prevenzione cadute negli anziani – Prevenzione incidenti bimbi Vedi progetto INCIDENTI DOMESTICI Si mantengono le azioni 2013. Vedi progetto INCIDENTI DOMESTICI Integrazione del Gruppo Incidenti Domestici con gruppo Promozione della salute Interventi inerenti Anziani - Prevenzione delle cadute con istituzione tavolo inter-aziendale n. 40 anziani reclutati per interventi di ginnastica a domicilio diverse iniziative ASMN, MMG, UISP Bimbi (0 -4-anni) ( Vedi sotto) Pagina 33 di 211 CAMPIOLI BOZZA PROGETTO 2014 Incontri con i vari stake holder Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2013 2014 AZIONI RISULTATI Bimbi (0 -4-anni) – prevenzione incidenti sia domestici che di trasposto stradale , istituzione unico tavolo distribuzione materiale informativo Realizzazione della campagna “Bimbo sicuro” interrela zioni AZIONI RISULTATI ATTESI 7. PREVENZIONE INCIDENTI NEI BAMBINI Bambini (8 anni) Percorso sperimentale “INCIDENTI DOMESTICI “ presso Luoghi di prevenzione ( vedi Luoghi di prevenzione) // ASMN, PLS, pediatria di comunità, ostetriche , Scuole,CA AD Associazi oni, C.C.Q.S Coord. Pedagogi co prov.le Vigili urbani LDP Scuole primarie Distribuzione materiali informativo tramite i PLS,pediatria di comunità, ostetriche a tutti i bimbi neo-nati circa 5500 (dato nascita 2013). Interventi specifici con i mediatori culturali. Realizzazione interventi Formazione dei PLS e del personale scolastico. Verifica ispettiva presso le scuole Valutazione attivazione del percorso per il 2015. // 8. SICUREZZA SUL LAVORO Rassegna Cinema e Salute Informazione e formazione utenza vedi progetto SCUOLA Vedi progetto FORMAZION E UTENZA Comune di RE Scuole RSPP, RLS Pagina 34 di 211 vedi progetto SCUOLA // vedi progetto SCUOLA // Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2013 AZIONI 2014 RISULTATI interrela zioni AZIONI RISULTATI ATTESI 10. LUOGHI DI PREVENZIONE Centro Regionale di Didattica Multimediale rivolto a Operatori sanitari, operatori scolastici, studenti Sono attivi 12 percorsi vedi tabella sottostante. Prosegue la collaborazione tra LILT e i servizi della AUSL per gestione dei laboratori. Prosegue la formazione sulle metodologie utilizzate per operatori AUSL . n. percorsi 12 n. studenti 11810 (RE) totali 23150 vedi tabella n. 12 operatori AUSL impegnati Prosegue la sperimentazione nelle scuole del DVD “Paesaggi di Prevenzione”e al suo monitoraggio a livello regionale e aziendale. E’ in fase di valutazione l’efficacia dell’intervento. Prosegue la realizzazione di giornate a carattere formativo rivolte ad utenti del mondo della sanità e della scuola previste da Progetti Locali o inserite nei Piani Reg. e Nazionali Alcol, Tabagismo, attività fisica e nutrizione. RER, AUSL, LILT Scuola, Provincia, Comune di R.E. Ministero della Salute e dell’Istruz ione Epidemiol ogia Torino e ISPO Firenze n. circa 2000 persone formate. Divulgazione risultati inerenti la valutazione di efficacia del percorso inerente il fumo di LDP. Pagina 35 di 211 Si mantengono le azioni 2013 Prosegue la collaborazione tra LUOGHI DI PREVENZIONE con le UNIVERSITA’ nazionali per la pubblicazione di un corso Elearning sul counseling motivazionale per la promozione di stili di vita, rivolti agli specializzandi delle Facoltà di tipo sanitario e della Formazione. Prosegue la collaborazione con il Dr. Carlo Di Clemente. Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Interrelazioni con altre strutture: amministrazioni comunali e provinciale, Prefettura, ARPA, Regione, Agenda 21, USP, scuole, forze dell’ordine, MMG e PLS, gruppo “Provincia senza fumo”, associazioni sportive, associazioni di volontariato, gruppo “alcol” AUSL, gruppo “incidenti domestici AUSL, altri servizi dell’AUSL, ASMN, DORS Piemonte, Ministero della Salute e dell’Istruzione Strutture di riferimento – Tutti i Servizi del DSP Pagina 36 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.2 PROGRAMMI DI PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE MALATTIE TRASMISSIBILI Progetto Piano Regionale Prevenzione 2010-2012 - continuativo 3.2.1 EPIDEMIOLOGIA E SORVEGLIANZA Problema Le malattie infettive considerate come causa di morte in Italia e negli altri paesi industrializzati nel secolo scorso, sono stati caratterizzate dal passaggio da una mortalità sostenuta da alti tassi sopratutto nei più giovani, a una mortalità sostenuta da alti tassi per malattie croniche (cardiopatie, pneumopatie, diabete, immunodeficienze primitive o acquisite, demenza ….), soprattutto nella popolazione più anziana. Tubercolosi, epatite, scabbia, meningite, sono condizioni note ma in più, ogni anno, fanno la loro comparsa nuove malattie infettive; un ritmo inquietante che ha portato a scoprire, dal 1967 ad oggi, 39 nuovi agenti patogeni. Tra questi i virus all'origine di aids, ebola (febbre emorragica), e sars (sindrome respiratoria acuta severa) e Meningoencefalite da virus West Nile. Le malattie infettive sono da sempre oggetto di estrema attenzione per la Sanità Pubblica e, nel corso degli anni questo impegno ha richiesto la capacità del Servizio ad adeguarsi a mutati scenari epidemiologici. Nella tabella sono riportati i dati riguardanti le malattie infettive più indicative dal punto di vista degli interventi di profilassi, verificatesi in provincia di Reggio Emilia negli anni 2009-2013. MALATTIA 2009 2010 2011 2012 2013 Dengue 0 2 0 1 0 Epatite A 24 8 4 10 13 Epatite B 9 10 10 4 10 Epatite NANB 2 2 4 7 3 Legionellosi 6 13 16 15 17 Malaria 21 22 33 22 20 Malattia di Lyme 28 19 16 21 26 Meningite e encefalite acuta virale 9 11 23 11 12 Meningite meningococcica 0 0 1 0 1 Meningiti batteriche altre 7 2 6 9 15 Sepsi (pneumococco) 8 8 4 8 7 Morbillo 0 7 23 3 5 Rosolia 0 1 0 1 0 Salmonellosi non tifoidee 148 124 177 150 120 Scabbia n. casi totali 298 309 217 196 167 Scabbia n. focolai 73 69 41 49 41 Sifilide 4 10 4 3 10 Tossinfezioni ed inf. alimentari (TA) 11 5 10 6 15 Tubercolosi 57 68 72 55 50 Meningoencefalite da virus West Nile 0 0 0 0 6 Nel 2013 il Servizio di Igiene Pubblica, come peraltro da diversi anni, è stato impegnato negli interventi legati a casi di Tubercolosi ( 50 ) malattia che colpisce soprattutto gli immigrati da paesi ad alta endemia Pagina 37 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 (80% dei casi nel 2013), i soggetti che assumono terapie immunosoppressive o che sono affetti da patologie croniche. In 4 casi sono state coinvolte anche collettività scolastiche. Sono stati registrati, dopo l’anno epidemico 2011, 5 casi di Morbillo che hanno interessato prevalentemente soggetti adulti, non vaccinati. Si segnala che anche la nostra Provincia è stata coinvolta nel focolaio registrato in Italia di casi di Epatite acuta da virus A legati al consumo di frutti di bosco congelati: per questi casi è stato attivato un sistema di sorveglianza che prevedeva oltre alla diagnosi clinica la conferma virologica e la genotipizzazione presso il Laboratorio dell’IZS della Lombardia e dell’Emilia-Romagna sezione di Brescia. Sono stati poi segnalati 15 focolai di Tossinfezione alimentare tra i quali si segnalano 2 casi di particolare rilievo sostenuti da Salmonella spp: un focolaio familiare con 5 casi (1 decesso) causati da Salmonella Tiphimurium legati al consumo di un salame suino di produzione artigianale e un focolaio legato a ristorazione pubblica ( 13 casi) causato da Salmonella enteritidis. Sono stati inoltre segnalati 2 casi di Febbre tifoide di importazione da aree endemiche Pagina 38 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Si è confermata la diffusione di casi di diarrea da Clostridium difficile ( 139 casi ) di origine nosocomiale, che ha coinvolto oltre a strutture sanitarie e socio-assistenziali anche il territorio. L’andamento epidemiologico della Legionellosi ha confermato il trend degli ultimi due anni precedenti. E’ proseguita anche nel 2013 l’attività di sorveglianza di casi gravi ospedalizzati di influenza, come da indicazioni nazionali e regionali. Nell’ambito delle malattie trasmesse da vettori per le quali sono attivi specifici sistemi di sorveglianza, nel corso del 2013 l’evidenza della circolazione di West Nile virus (6 casi di malattia neuroinvasiva nell’uomo ed 1 caso in un cavallo ) ha comportato, oltre alla sorveglianza sanitaria, alla sorveglianza veterinaria ed entomologica, anche specifici interventi rivolti alla riduzione delle zanzare vettori ( Culex spp ). La dengue, è una malattia infettiva tropicale causata dal virus Dengueè e viene trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Nella nostra provincia sono stati rilevati due casi nel 2010 e un caso nel 2012. La malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è Pagina 39 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. Nella nostra provincia si registra un decremento dei casi diagnosticati di tubercolosi dal 2009 1l 2013. La quasi totalità dei casi di tubercolosi attiva nel nostro Paese si manifesta come riattivazione di un’infezione tubercolare latente in persone che non sono state adeguatamente diagnosticate e trattate; secondo stime recenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono più di 9 milioni i nuovi casi tubercolosi ogni anno con più di 2 milioni di decessi per anno. Le persone infettate dal micobatterio della tubercolosi possono ospitare il germe nei polmoni per lunghi periodi di tempo, pur non avendo segni di malattia. In seguito possono poi sviluppare una tubercolosi attiva in caso di una diminuzione delle difese del sistema immunitario in qualsiasi momento della loro vita ed essere fonte di contagio per soggetti sani. Obiettivi specifici 2014 • Monitorare l’andamento epidemiologico delle principali malattie infettive al fine di fornire informazioni agli organismi sanitari ed istituzionali per programmare interventi sanitari utilizzando il Sistema informativo regionale delle malattie infettive (Sorveglianza Malattie Infettive – SMI ), web-based. • Continuare il progetto di profilassi della Tubercolosi e Scabbia nella popolazione immigrata, in particolare nei Distretti di Guastalla e Correggio (si rimanda al capitolo Fasce deboli ). • Intervenire tempestivamente al verificarsi dei casi, anche sospetti, di Chikungunya, Dengue e West Nile Disease, garantendo gli interventi sanitari ed ambientali entro 24 ore dalla segnalazione (vedi capitolo “Lotta alla zanzara tigre e prevenzione Chikungunya, Dengue e sorveglianza di West Nile Disease”). • Raggiungere nell’attività di medicina dei viaggi le tipologie di viaggiatori a maggior rischio di contrarre malattie infettive: viaggiatori per lavoro e per motivi sanitari, stranieri che rientrano per lunghi periodi nel Paese di origine. • Garantire, come negli anni precedenti, che tutti gli interventi di profilassi per malattie infettive vengano effettuati correttamente e nei tempi previsti, secondo le indicazioni regionali/nazionali, in particolare per le malattie a maggior impatto sulla popolazione/collettività. Le malattie infettive meningite batterica, epatite A, morbillo, Tossinfezioni alimentari costituendo un rischio per la collettività, richiedono l’attivazione del Servizio di Igiene Pubblica entro 24 ore. INCHIESTE – TEMPI meningite batterica, epatite A, morbillo, Tossinfezioni Alimentari ricevute Di cui meningite batteriche effettuate entro 24 ore (STD ≥ 95%) Pagina 40 di 211 2011 2012 2013 48 28 48 100% 28 100% 47 16 47 100% Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Meningiti batteriche Problema - Le meningiti batteriche, malattie gravi seppur poco frequenti, costituiscono un importante problema di Sanità Pubblica anche per il notevole impatto emotivo che suscitano nella popolazione e nelle collettività. Obiettivi specifici 2014 Gli interventi di profilassi per meningiti batteriche saranno effettuati su tutto l’ambito provinciale entro i tempi e con le modalità previste dalla indicazioni regionali/nazionali. Meningiti batteriche verificatesi in provincia di RE MENINGITI BATTERICHE 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 M. da meningococco M. da haemophilus M. da pneumococco M. da streptococco M. da stafilococco M. da altri batteri specificati e non Totale SEPSI Sepsi da pneumococco Sepsi da altri batteri spec. Totale 5 0 5 1 0 1 12 2 1 5 0 0 2 10 2 1 5 2 0 6 16 0 0 4 1 0 3 8 0 0 4 3 0 0 7 0 0 4 2 1 4 11 0 0 0 0 0 2 2 1 0 5 0 0 1 7 0 0 3 0 0 6 9 1 0 3 1 1 10 16 0 0 0 6 6 21 21 8 2 10 8 6 14 4 8 12 8 3 11 7 10 17 * MENINGITE BATTERICA = M. da meningococco, da Haemophilus influenzae, da Pneumococco, batterica n.s. (ad eziologia non specificata/non nota); ** SEPSI tra le quali sono state segnalate: n° 1 da Meningococco, n° 1 da Listeria monocytogenes, n° 1 da Salmonella. Tubercolosi Problema In totale nel 2013 si sono verificati 50 casi di TB nella Provincia; i Distretti con carico di malattia più elevato sono Guastalla e Correggio. Sorveglianza, prevenzione e controllo della malattia tubercolare fanno parte del Progetto “controllo delle malattie socialmente rilevanti” del PRP 2010-2012. Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica coordina il Gruppo Interaziendale per la Sorveglianza e il Controllo della Tubercolosi (GITb) composto da operatori AUSL ed ASMN. Le attività di controllo della TB rientrano nel Progetto Dipartimentale Tutela delle Fasce Deboli Il Programma di prevenzione e controllo della tubercolosi (TB) richiede un approccio integrato e multidisciplinare, in quanto la malattia colpisce sottogruppi di popolazione con criticità culturali e di salute (immigrati, detenuti, anziani, soggetti con patologie predisponenti). Le attività di prevenzione hanno una particolare rilevanza per evitare la diffusione dell’infezione all’interno delle collettività (strutture Pagina 41 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 scolastiche e sanitarie, casa circondariale, ecc.). La TBC negli immigrati negli anni passati si è confermata una patologia diagnosticata spesso in fase avanzata, condizione che può favorire la trasmissione ai conviventi e ai contatti; tra gli immigrati si registra ancora una frequenza maggiore tra i maschi, mentre tra gli italiani il rapporto è sostanzialmente in parità. L’età media è nettamente diversa tra i due gruppi: si mantiene elevata tra gli italiani, mentre tra gli immigrati l’età media è tra i 15 e 44 anni. Infine tra gli italiani la malattia è quasi sempre polmonare, tra gli immigrati si rilevano anche localizzazioni extrapolmonari. DISTRIBUZIONE DEI CASI DI TB PER FASCIA DI ETÀ E PROVENIENZA NELLA PROVINCIA DI RE - 2013 Analisi e commento dei dati: Negli ultimi anni l’incidenza di TB negli italiani è rimasta stabile. La malattia colpisce soprattutto gli immigrati da paesi ad alta endemia (80% dei casi nel 2013), i soggetti con patologie croniche o che assumono terapie immunosoppressive. Nel 2013 si sono verificati 4 focolai di TB in ambito famigliare in pazienti immigrati e 4 casi in alunni frequentanti collettività scolastiche, in assenza di casi secondari di malattia. Grazie all’integrazione tra AUSL, ASMN, servizi di prevenzione e di cura, sono stati garantiti sul territorio provinciale lo screening delle categorie a rischio, la presa in carico dei contatti di TB polmonare e il follow-up ambulatoriale dei malati, con monitoraggio attivo dell’adesione al trattamento. In totale nel 2013 sono stati presi in carico 815 contatti di TB polmonare e sono stati sottoposti a test di screening 3.146 soggetti a rischio, con la collaborazione di DSP, DCP, ASMN e Presidi Ospedalieri, SerT, e Casa Circondariale. Lo screening ha permesso di identificare 7 pazienti con TB in fase precoce e 580 soggetti con sospetta infezione latente, sottoposti poi a profilassi farmacologica o sorveglianza sanitaria. Sono stati raggiunti tutti gli obiettivi di adesione ai percorsi e alle terapie. Per 3 bambini con scarso supporto famigliare e per 1 adulto con adesione dubbia al trattamento è stata attivata la somministrazione direttamente osservata della terapia (DOT), con la collaborazione di Servizio Infermieristico Domiciliare, Medici di Medicina Generale , Pediatri di Libera Scelta, Servizio di Igiene Pubblica e PdC. TUBERCOLOSI 2011 2012 RE C RE N RE S TOT 2013 RE C RE N RE S TOT RE C RE N RE S TOT N° di casi tb polmonare 37 22 13 72 21 26 8 55 16 24 10 50 n. contatti e screening positivi presi in carico 155 144 107 406 415 398 46 859 203 520 142 865 RE C = Area Reggio Centro; RE n = Area Reggio Nord; RE s = Area Reggio Sud Obiettivi specifici 2014 Pagina 42 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Assicurare le attività fondamentali per la prevenzione e il controllo della TB sul territorio: diagnosi precoce; accessibilità e adesione al trattamento; identificazione e follow-up dei contatti di TB polmonare; screening delle categorie a rischio; monitoraggio attivo dell’adesione ai percorsi. TB POLMONARI – TEMPI trattamento completato segnalate adesione alla terapia (STD ≤ 80%) contatti di TB polmonare follow-up concluso contatti di TB polmonare follow-up iniziato adesione al programma di sorveglianza (STD ≥ 85%) 2011 33 36 (anno 2010) 92% 2012 33 38 (anno 2011) 87% 2013 34 38 (anno 2012) 89% 373 390 (anno 2010) 394 406 (anno 2011) 764 859 (anno 2012) 96% 97% 89% 3.2.2 ZOONOSI Problema: Con il termine zoonosi s’intende un importante gruppo di malattie infettive che hanno la caratteristica di essere trasmissibili dagli animali all’uomo e viceversa. Le zoonosi conosciute sono molto numerose (oltre 150) e il loro studio costituisce uno dei settori di maggior interesse della medicina umana e veterinaria. Nel mondo moderno queste malattie, a causa dell’intensificarsi degli scambi commerciali di animali e prodotti di origine animale tra i vari paesi, acquistano un’importanza crescente. Inoltre il pericolo della loro diffusione è ulteriormente aggravato dall’aumento degli animali, domestici e selvatici, che sempre più numerosi vivono in ambiente urbano. Le zoonosi possono diffondersi da un animale all’altro e dagli animali all’uomo, mentre di solito non si trasmettono da un uomo all’altro. Perciò l’uomo si ammala soltanto tramite gli animali. La sorveglianza e controllo di West Nile Disease e Leishmaniosi rientrano nel progetto relativo alle malattie trasmesse da vettori definito nel Piano della Prevenzione 2010-2012 ( e proroga al 31.12.2013 ) della Regione EmiliaRomagna. Sorveglianza West Nile Disease Problema - Nel 2013 la circolazione del virus responsabile della “West Nile Disease” ha causato, nella provincia di Reggio Emilia, 6 casi di malattia neuroinvasiva nell’uomo ed 1 caso in un cavallo; in una persona con scarse difese immunitarie ha causato la morte. I casi hanno interessato prevalentemente persone anziane affette da malattia cronica. La West Nile Disease o Malattia del Nilo Occidentale è un’infezione virale trasmessa dalle zanzare, che trova negli uccelli il serbatoio naturale. Può essere contratta dall’uomo e dal cavallo, se punti da una zanzara portatrice del virus. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Circa nel 20% dei casi si manifesta nella forma conclamata con tosse, eruzioni cutanee, diarrea, linfadenopatia (linfonodi ingrossati) e difficoltà a respirare. Questi sintomi durano solitamente 3-5 giorni e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Pagina 43 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 In pochi casi, negli anziani e nei soggetti più deboli (immunodepressi), possono aggiungersi gravi complicazioni neurologiche quali meningite o encefalite. Anche gli animali possono essere colpiti da questo virus, in particolare uccelli selvatici e cavalli. Nel cavallo il decorso della malattia è simile a quello dell’uomo: di solito si notano febbre, difficoltà di movimento degli arti posteriori, fino ad arrivare all’impossibilità ad alzarsi da terra. La zanzara rappresenta l’unico vettore del virus e quindi l’unica possibilità di contrarre l’infezione. La Regione ha emanato il Piano di sorveglianza e controllo malattia di West Nile Disease, Chikungunya e Dengue e altri arbovirus in Emilia-Romagna – Anno 2013 nel quale: la sorveglianza sull’avifauna selvatica e sui casi clinici negli equini e la sorveglianza entomologica sulle zanzare sono affidate al Servizio di Sanità Pubblica Veterinaria (SSPV) mentre al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SIP), è affidata la sorveglianza sui casi umani di encefaliti/meningiti a liquor limpido/poliradicoloneuriti o paralisi flaccida acuta che si verificassero nel periodo compreso tra 15 giugno e 30 novembre (periodo di attività delle zanzare vettrici principali di questa infezione) avvalendosi per i controlli del laboratorio del Centro di Riferimento Regionale di Bologna. ESAMINATI CORVIDI Altre specie di uccelli Zanzare POSITIVI ( PCR ) per WNV 122 9 2 0 Totale zanzare Catturate Totale pool 27.570 290 Pool positivi PCR per WNV 19 Pool positivi PCR per USUTU virus 20 La maggior parte di catture di zanzare ha riguardato la specie Cx. Pipiens, nella quale si è riscontrata la positività per WNV. Nei pool di zanzare è stato ricercato con PCR anche Usutu virus (potenzialmente responsabile di malattia neuroinvasiva nell’uomo ) Dettagli: 1^ positività documentata nei corvidi: prima quindicina di agosto; 1^ positività documentata nelle zanzare: seconda quindicina di luglio – ultima positività prima quindicina di settembre; 1^ caso di sindrome neurologica nell’uomo: seconda quindicina di agosto – ultimo caso prima quindicina di settembre. Caso di sindrome neurologica negli equidi: 1 caso in settembre. Il sistema di sorveglianza entomologica ha documentato la circolazione di virus West Nile circa 30 gg prima del primo caso di malattia neuroinvasiva nell’uomo ( dato analogo nelle altre Province della Regione in cui è stata documentata la circolazione virale ) Obiettivi specifici 2014 Garantire il sistema di sorveglianza sanitaria e di segnalazione rapida per i casi di sospetta West Nile Disease nell’uomo. Garantire l’attività per la sorveglianza nelle specie serbatoio e nel vettore e la sorveglianza passiva sui cavalli. Mantenere supporto tecnico ai Comuni fornendo indicazioni per la lotta alle zanzare. Assicurare formazione in particolare per gli interventi per West Nile disease. Fornire informazioni alla popolazione. Pagina 44 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 ANALISI - L’attività di sorveglianza nel 2013 ha dimostrato la circolazione del virus tra uccelli e vettori, con casi clinici nell’uomo e nel cavallo. Per quanto attiene all’attività di sorveglianza veterinaria in questa provincia, nell’anno 2013 si è articolata secondo la programmazione regionale in: -sorveglianza entomologica effettuata nel periodo di attività del vettore a cura dell’IZS sezione di Reggio Emilia; sono state dislocate sul territorio trappole entomologiche che hanno reso possibile effettuare le catture degli insetti vettore. In totale sono stati saggiati 290 pool di zanzare di cui 19 positivi osservati tra luglio e settembre; -sorveglianza nelle specie di uccelli serbatoio del virus effettuata attraverso la cattura di 122 corvidi e 2 uccelli di altre specie: 9 corvidi sono risultati positivi nei mesi di agosto e settembre; -sorveglianza passiva, cioè la vigilanza sulle forme neurologiche nella popolazione di equidi della provincia: 1 cavallo con sintomatologia neurologica compatibile confermato positivo. Le attività di sorveglianza entomologica promosse dalla Regione hanno documentato la circolazione nella nostra Provincia anche di virus Usutu (anch’esso possibile agente eziologico di meningoencefaliti) in vari pool di zanzare e negli uccelli. Attività Proseguirà l’impegno degli anni precedenti ed in particolare per garantire : il sistema di sorveglianza sanitaria e di segnalazione rapida di meningo-encefaliti virali sospette da WNV nell’uomo flusso rapido da medico segnalatore a DSP ( 12 ore ) e da questo immediato alla Regione (sistema ALERT, e-mail + telefono); inchiesta epidemiologica + prelievo in 24 ore (invio del campione al laboratorio di riferimento Microbiologia S. Orsola; il prelievo per casi possibili di West Nile Disease verrà effettuato ed inviato al Laboratorio di riferimento dal Presidio Ospedaliero in cui è ricoverato il caso ) invio alla RER della scheda di sorveglianza ( entro 24 ore ). l’approfondimento dei sospetti clinici negli equidi la sistemazione nella provincia in luoghi definiti con l’Istituto ZS di trappole per la cattura degli insetti vettori la collaborazione con la Provincia di Reggio Emilia nella cattura ed analisi degli uccelli serbatoio, si prevede di catturare 9 capi quindicinalmente da maggio a ottobre. Il DSP rimarrà a disposizione per fornire informazioni e rispondere ad eventuali segnalazioni dei cittadini. Leishmaniosi Problema - La Leishmaniosi Viscerale Zoonotica (LVZ), causata dal protozoo Leishmania infantum, è una grave patologia riemergente in tutta l’area mediterranea. In Italia i casi notificati di malattia nell’uomo sono andati aumentando nel corso dell’ultimo decennio fino anche a superare il numero di 200 nuovi casi ogni anno. Va però rilevato che per molte Regioni i dati disponibili soffrono di evidente sottonotifica, mentre presentano discreta attendibilità i dati relativi ad alcune Regioni dove sono stati attuati, anche per periodi limitati, programmi appositi di sorveglianza attiva (Campania, Sicilia e Liguria). Gran parte delle infezioni umane risulta a carico di individui immunocompetenti, sia bambini sia adulti. Ad esse si aggiungono le coinfezioni HIV-Leishmania che, seppure diminuite in incidenza grazie alle terapie HAART, costituiscono tuttora un grave problema sanitario per la difficile gestione dei pazienti altamente resistenti alle terapie. Numerosi sono anche i casi riportati nei pazienti organo-trapiantati. Il cane infetto da L.infantum costituisce l’unico serbatoio domestico della LVZ. L’elevata suscettibilità al parassita fa sì che il cane costituisca un eccellente indicatore della diffusione dell’infezione nel territorio . Anche per la leishmaniosi canina si è assistito nell’ultimo decennio ad un aumento di incidenza e diffusione geografica. Dalle aree tradizionalmente endemiche rappresentate dai versanti tirrenico, ionico e dell’Adriatico centromeridionale della penisola e dalle isole, l’infezione si è diffusa sul versante centrosettentrionale adriatico della penisola e, a macchia di leopardo, in molte aree collinari prealpine e preappenniniche delle Regioni del nord Italia (Emilia-Romagna compresa). L’aumento di incidenza e diffusione delle patologie umana e canina sembrano tra loro correlati ed associati alla diffusione, attualmente pressoché ubiquitaria, del principale vettore di L. infantum in Italia, Phlebotomus perniciosus. A questa specie si associa, nelle aree del versante adriatico, un secondo vettore, P. perfiliewi, che rappresenta una costante all’interno dei focolai emiliano-romagnoli di recente segnalazione. Non va inoltre Pagina 45 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 dimenticato quale potenziale vettore, P. neglectus, reperito recentemente n alcuni focolai del nord Italia (Lombardia, Piemonte, Veneto). Già con la nota regionale Sistema di sorveglianza regionale della leishmaniosi PG/2009/14857 del 22.01.2009 e successive integrazioni veniva chiesta una stretta collaborazione tra Servizio di Igiene Pubblica/SSVP/Medici curanti/Veterinari LP a seguito della segnalazione di casi umani o veterinari di leishmaniosi Nel corso del 2013, nella provincia di Reggio Emilia, sono stati segnalati 2 casi di leishmaniosi viscerale nell’uomo. ANALISI - Per ogni segnalazione di leishmaniosi umana viscerale o cutanea, accertata o sospetta, il Servizio di Igiene Pubblica conduce l’inchiesta epidemiologica e con i dati ottenuti compila la scheda di sorveglianza. Se il caso risulta confermato secondo i criteri diagnostici previsti nella definizione di caso il Servizio di Igiene Pubblica : trasmette la scheda di sorveglianza al SSVP per le valutazioni di competenza; provvede ai flussi informativi con la Regione ( eventualmente all’AUSL di residenza del caso ); informa il paziente sulle misure di prevenzione e sul controllo del rischio di trasmissione. Il piano regionale di controllo prevede per la competenza veterinaria azioni specifiche quali: piano di controllo veterinario a seguito di caso umano autoctono. Nel 2013 sono stati segnalati 2 casi di Leishmaniosi umana e sono state quindi istituite due aree di controllo sistematico dei cani presenti. Nessuna positività è stata rilevata nei cani se non un dubbio in un cane di proprietà di un malato. sorveglianza passiva sui cani di proprietà. Per ogni segnalazione di leishmaniosi umana viscerale o cutanea, accertata o sospetta, il Servizio di Igiene Pubblica conduce l’inchiesta epidemiologica e con i dati ottenuti compila la scheda di sorveglianza. Se il caso risulta confermato secondo i criteri diagnostici previsti nella definizione di caso il Servizio di Igiene Pubblica: trasmette la scheda di sorveglianza al SSVP per le valutazioni di competenza; provvede ai flussi informativi con la Regione (eventualmente all’AUSL di residenza del caso); informa il paziente sulle misure di prevenzione e sul controllo del rischio di trasmissione. Il piano regionale di controllo prevede per la competenza veterinaria azioni specifiche quali: a) piano di controllo veterinario a seguito di caso umano autoctono. Nel 2013 sono stati segnalati 2 casi di Leishmaniosi umana e sono state quindi istituite due aree di controllo sistematico dei cani presenti. Nessuna positività è stata rilevata nei cani se non un dubbio in un cane di proprietà di un malato. b) sorveglianza passiva sui cani di proprietà. Nel 2013 sono stati riscontrati 2 casi di cani di proprietà con malattia sintomatica (casi incidenti). c) piano di sorveglianza nei canili, che prevede oltre al controllo periodico sui cani ricoverati e sui cani di nuova introduzione, il controllo entomologico mediante l’installazione di trappole attrattive. Le strutture di ricovero cani coinvolte sono 14 classificate nel 2014 rispettivamente 5 in classe 1 (presenza sia di vettore e di cani infetti), 1 in classe 2 (presenza di cani infetti e assenza del vettore), 7 in classe 3 (presenza del vettore e assenza di cani infetti), 1 in classe 4 (assenza di vettore e di cani infetti). In totale sono stati esaminati 412 cani e tutte le catture di insetti vettori. Obiettivi specifici 2014 Garantire gli interventi di sorveglianza previsti dalle indicazioni regionali, ribadite anche recentemente nel “Piano regionale di controllo della leishmaniosi canina Triennio 2011-2014 PG/2011/7494 del 13.01.2011” e successivi aggiornamenti. Assicurare i flussi informativi Servizio di Igiene Pubblica SSPV e con i MMG/PLS e Veterinari Libera Professione. Pagina 46 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Rabbia Problema - La rabbia pur non essendo presente da tempo in Provincia, rappresenta un potenziale pericolo legato a fattori di rischio molteplici quali ad esempio: spostamento di animali selvatici (volpi) infetti da zone europee endemiche, situazione che periodicamente si verifica in Trentino e Veneto; introduzione di animali da compagnia (cani, furetti ecc.) da Paesi del Mondo ove la rabbia risulta essere endemica attraverso il turismo e gli scambi commerciali. Nell’ottobre del 2008 la rabbia è ricomparsa in Italia; il primo focolaio è apparso nel territorio del Comune di Resia (UD), a seguito dell’evolversi dell’epidemia che interessa i paesi dell’est limitrofi (Slovenia e Croazia). Nel corso del 2009 e inizio 2010 l’epidemia si è diffusa in direzione Sud-Ovest, comprendendo il Friuli Venezia Giulia, il Veneto in particolare la provincia di Belluno e provincia di autonoma di Trento. La prevalenza dei casi ha interessato gli animali selvatici, per lo più le volpi, che rappresentano il principale serbatoio della malattia, ed alcuni caprioli e tassi Sono stati riscontrati positivi anche animali domestici tra cui cani, gatti un cavallo ed un asino. L’area interessata dalla epizoozia è stata dichiarata indenne a fine 2012 Obiettivi specifici 2014 Proseguire l’attività prevista sia per quanto riguarda le azioni veterinarie che per la prevenzione della malattia nell’uomo. INTERVENTI PER PROFILASSI DELLA RABBIA NELL’UOMO 2011 RE CENTRO RE NORD 2012 RE SUD TOT RE CENTRO RE NORD 2013 RE SUD TOT RE CENTRO RE NORD RE SUD n. cani vaganti senza identificazione TOT 972 n. segnalazioni morsicature 209 124 172 505 185 166 194 545 222 147 172 541 n. dosi di vaccino antirabbico somministrato postesposizione 18 5 11 34 20 12 3 35 11 0 1 12 ANALISI - Nella Provincia le azioni di profilassi in abito veterinario vengono intraprese, sistematicamente: 1) Con la cattura dei cani vaganti. Tutti sono stati sottoposti ad osservazione nei canili sanitari; 2) Mediante il controllo degli animali morsicatori sia cani che gatti o altre specie animali. 3) Saggiando le carcasse di volpi rinvenute morte con i test diagnostici di laboratorio. Nel 2013 tutte le volpi saggiate hanno avuto esito negativo. La profilassi della rabbia nell’uomo viene effettuata dal Servizio di Igiene Pubblica che svolge le funzioni di Centro Antirabbico a partire dal 1998. Riceve le segnalazioni di morsicature diagnosticate dai Pronto Soccorso ospedalieri e provvede a comunicare al SSPV gli animali morsicatori che devono essere sottoposti a sorveglianza. Se dall’inchiesta epidemiologica emerge che il cane morsicature non può essere sottoposto a sorveglianza e proviene da area endemica per la rabbia il Servizio di Igiene Pubblica propone al soggetto morsicato la vaccinazione antirabbica con ciclo post-esposizione, unico intervento sanitario di provata efficacia nella prevenzione della rabbia. Influenza Aviaria Problema - Nel corso dell’anno 2013 l’intensa attività di sorveglianza veterinaria non ha fatto registrare situazioni di emergenze sanitarie riferite all’influenza aviaria in provincia, nonostante l’epizoozia di virus ad alta patogenicità per le specie avicole sviluppatasi nell’Imolese e Ferrarese che ha coinvolto allevamenti di ovaiole e tacchini. Pagina 47 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Applicazione delle misure sanitarie per il territorio regionale relative all’influenza aviaria L'influenza aviaria è una malattia virale che colpisce alcuni volatili. Normalmente questi virus non infettano gli esseri umani. Solo in rare occasioni si sono ammalate persone a stretto contatto con animali infetti in condizioni di forte promiscuità e scarsa igiene. Continuamente le conoscenze si arricchiscono con informazioni nuove, a volte anche non esatte. Si stanno anche verificando episodi di allarme non giustificato dalle effettive condizioni di pericolo, che possono produrre convinzioni e comportamenti sbagliati. Obiettivi specifici 2014 Continuare la sorveglianza periodica negli allevamenti avicoli in funzione dei fattori di rischio legati alle tipologie produttive. Mantenere efficiente il sistema di intervento veterinario in caso di sospetti/conferme di focolaio di influenza aviaria con relativo abbattimento dei capi. Monitoraggio dei casi influenzali umani con identificazione del tipo di virus presente. Organizzazione di una eventuale campagna vaccinazione in emergenza. PIANO DI SORVEGLIANZA CAMPIONI 2011 2012 2013 campioni raccolti negli allevamenti avicoli Di cui campioni di siero tamponi tracheali e cloacali per la rilevazione dell’agente eziologico 10.470 4120 6350 ANALISI - Inoltre si è intervenuti in tre allevamenti in cui si è voluto escludere l’infezione. Parimenti le verifiche tese ad accertare lo stato sanitario degli animali negli allevamenti aventi consistenza di animali superiore ai 250 capi e l’applicazione negli stessi delle buone pratiche di biosicurezza, sono state effettuate anche con l’utilizzo delle check-list appositamente approntate allo scopo. Anche quest’anno ingenti risorse sono state impegnate nell’attività di vigilanza e controllo dello svolgimento del “Mercato degli Hobbies” domenicale di Reggio Emilia, operata da n. 2 veterinari in turno di pronta disponibilità festiva. È importante ricordare che è obbligatorio segnalare al Servizio Veterinario dell’AUSL eventuali casi di mortalità che coinvolgano contemporaneamente diversi volatili o anche sintomi di malattia quali febbre (penne arruffate, occhi chiusi, tendenza a stare fermi, a non alimentarsi), respiro più frequente e a becco aperto, starnuti, tosse, occhi gonfi, diarrea, torcicollo, impossibilità a camminare per paresi-paralisi delle zampe o per problemi di equilibrio, etc. Pagina 48 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Malattia di Lyme Problema - La malattia di Lyme ( il nome deriva dall'omonima cittadina americana dove fu descritto il primo caso nel 1975) è un'infezione batterica che colpisce prevalentemente la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni. Il vettore dell’infezione è Ixodes ricinus, zecca ampiamente diffusa nell’ambiente silvestre della nostra provincia così come è diffuso il rischio d’infezione. Dalla letteratura e dalle esperienze in ambito regionale i serbatoi sono da ricercarsi principalmente nei piccoli roditori, altre specie selvatiche quali riccio, scoiattolo ed alcuni uccelli che sono ospiti di mantenimento dell’infezione. CASI DI MALATTIA DI LYME SEGNALATI IN PROVINCIA DI RE Distretti 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 RE CENTRO 8 3 4 2 4 2 2 Correggio Guastalla RE NORD 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 TOTALE 25 1 1 1 0 1 0 0 0 0 2 Scandiano Montecchio Emilia Cast. Monti 7 1 20 0 3 23 1 2 19 0 0 17 2 0 10 3 0 16 1 2 21 14 8 126 TOTALE 28 37 26 29 22 27 17 19 12 16 19 21 24 26 148 175 RE SUD Nella sede di Castelnovo ne’ Monti, in cui si registra la maggior incidenza di M. di Lyme, le persone che si presentano al Pronto Soccorso dell’Ospedale a seguito di puntura di zecca vengono indirizzate al Servizio Igiene e Sanità Pubblica per ricevere informazioni dettagliate sui rischi connessi alla puntura, sulla sorveglianza da mettere in atto nei 40 giorni successivi e sulla corretta terapia da assumere qualora insorgano sintomi suggestivi in tale periodo. PUNTURE DI ZECCA SEGNALATE DAL PRONTO SOCCORSO AL Servizio di Igiene Pubblica 2007-2013 Distretto Castelnovo ne’ Monti 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Totale segnalazioni/anno 97 167 165 68 67 47 68 I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre 7 74 13 3 4 128 26 9 5 108 44 8 3 43 20 2 2 43 17 5 4 35 4 4 0 49 11 8 Obiettivi specifici 2014 Continuare l’attuale modalità di gestione dei casi umani di malattia con verifica del corretto percorso diagnostico-terapeutico. Formazione e informazione dei Medici di Medicina Generale nelle aree a maggior incidenza. Informazione ed educazione all’utilizzo di modalità di protezione individuale per popolazione che frequenta luoghi a rischio. 2011 Relazioni per intervento a seguito di segnalazione di caso di zoonosi redatte casi di zoonosi rientranti nell’ambito di applicazione dello schema (STD ≥ 95%) 2012 2013 5 5 100 ANALISI - Intervento integrato dei Servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) dell’Azienda USL di Reggio Emilia in caso di zoonosi: Tubercolosi, Brucellosi, Influenza a carattere zoonosico, Listeriosi al fine di ottimizzare le azioni e incrementarne l’efficacia sanitaria. L'insorgenza delle malattie zoonosiche richiede da parte dei Servizi SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE, SSPV, Servizio di Igiene Pubblica e SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO del Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) un intervento coordinato al fine di mettere in essere tutte le misure necessarie a contenere l'infezione. A tale scopo è stato implementato dal DSP il progetto che è iniziato nel marzo 2012 che si è completato con la Pagina 49 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 definizione della Procedura Dipartimentale 02 del 4/3/2013 nella quale si definisce il protocollo di intervento nel caso di insorgenza di zoonosi attraverso specifiche modalità di attivazione ed intervento delle varie professionalità del DSP coinvolte nella applicazione delle misure necessarie al contenimento ed estinzione del focolaio di malattia zoonosica. Nel 2013, anno di prima applicazione della procedura, sono stati gestiti 5 focolai di malattia zoonosiche: 2 casi di Leishmaniosi viscerale umana, 1 caso di Febbre bottonosa umana e 2 casi di Leptospirosi negli animali. I Servizi coinvolti sono stati Servizio di Igiene Pubblica e SSPV per 4 casi mentre in un caso è stato attivato anche SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO. L’introduzione di questa modalità di intervento ha favorito la collaborazione tra Servizi del DSP anche in casi che, pur rientrando nell’alveo delle malattie zoonosiche, hanno presentato un rischio tale da non giustificare l’attivazione della procedura; si è comunque assistito ad un fattiva attivazione interservizi alla quale ha partecipato anche il SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE. E’ stato realizzato un evento formativo che ha coinvolto gli stessi operatori che hanno partecipato alla formazione del 2012 ed ha avuto come obiettivo la comunicazione tra colleghi e con il cittadino a cui si rivolge l’intervento sanitario. Strutture di riferimento – Servizio Igiene e Sanità Pubblica – Servizio Sanità Pubblica Veterinaria 3.2.3 LOTTA ALLA ZANZARA TIGRE E PREVENZIONE CHIKUNGUNYA E DENGUE Problema: Dal 1991 è consolidata nel territorio provinciale la presenza di Aedes Albopictus (Zanzara Tigre), infestante che oltre ad interferire nelle abitudini di vita dei cittadini ( ha infatti un’attività ematofaga nelle ore diurne) comporta rischi per la salute legati principalmente alla trasmissione di Arbovirosi. La sorveglianza e controllo delle malattie trasmesse da vettori rientra nei progetti definiti nel Piano della Prevenzione 2010-2012 ( e proroga al 31.12.2013 ) della Regione Emilia-Romagna. La Regione ha emanato il Piano di sorveglianza e controllo malattia di West Nile Disease, Chikungunya e Dengue e altri arbovirus in Emilia-Romagna – Anno 2013 che dà mandato ai Dipartimenti di Sanità Pubblica affinché mantengano un alto livello di attenzione per contenere il rischio di nuove epidemie di Febbre da virus Chikungunya (come accaduto nel 2007 ) o Dengue attraverso interventi volti alla massima riduzione della popolazione di zanzare ed alla capacità di intercettare più precocemente possibile eventuali casi sospetti di Chikungunya e Dengue, per mettere in atto immediatamente le misure di controllo ambientali. Pagina 50 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Obiettivi specifici 2014 Garantire il sistema di sorveglianza sanitaria e di segnalazione rapida per casi di Chikungunya e Dengue, rinnovando gli accordi previsti nella Procedura interaziendale (AUSL - AO ASMN ) per la corretta applicazione delle indicazioni regionali. Coordinare l’attività di monitoraggio dell’infestazione da zanzara tigre mediante ovitrappole. Mantenere supporto tecnico ai Comuni fornendo indicazioni per la lotta alle zanzare. Assicurare la formazione agli operatori Servizio di Igiene Pubblica. Rinnovare il protocollo concordato con Comuni e Ditta di disinfestazione per interventi urgenti di disinfestazione straordinaria in occasione di casi di Chik /Dengue SOPRALLUOGHI AREE A RISCHIO eseguito 2011 21 2012 12 2013 6 29 32 37 35 82 37 86 40 92 / 0 1 1 100 / 0 ORDINANZE emesse richieste ai Comuni sotto i 500 m (STD ≥ 80%) PRELIEVI TEMPI inchieste + prelievo effettuati entro 24 ore segnalazioni ricevute per sospetto Chick e Dengue (STD =100%) ANALISI - La collaborazione nel Gruppo Regionale ha operato per assicurare omogeneità nelle attività di sorveglianza dell’infestazione nell’ambito regionale, soprattutto attraverso: coordinamento dell’attività di monitoraggio dell’infestazione da zanzara tigre mediante ovitrappole come da organizzazione proposta dal gruppo entomologico regionale iniziative di formazione indirizzate agli alunni delle classi IV e V della scuola primaria Informazione rivolta alla popolazione generale anche attraverso il materiale informativo disponibile nel sito web www.zanzaratigreonline.it; sul sito web sono consultabili, da parte dei soggetti autorizzati, i dati del monitoraggio dell’infestazione interventi informativi locali con partecipazione ad iniziative organizzate dai Comuni o sui mezzi di comunicazione;. L’attività locale di monitoraggio tramite 227 ovitrappole è affidata ai Comuni ed effettuata nel periodo metà maggio-metà ottobre da volontari di associazioni GGEV, GEL su postazioni individuate dal CAA; il DSP ha coordinato i rapporti tra ARPA e DSP Cesena (sede di raccolta di tutti i dati del monitoraggio). A seguito di una specifica richiesta della Regione, l’attività di monitoraggio è proseguita anche nel periodo invernale con cadenza quindicinale su 10 postazioni nel Comune di Reggio Emilia svolta, in questo periodo, direttamente da TdP Servizio di Igiene Pubblica. Il personale tecnico Servizio di Igiene Pubblica ha svolto attività di vigilanza in aree private, produttive e siti sensibili a seguito di segnalazioni di particolari infestazioni. Il Servizio di Igiene Pubblica si è attrezzato per garantire gli interventi di sorveglianza sanitaria a seguito della segnalazione di casi umani sospetti nei tempi richiesti dalla Regione ( inchiesta epidemiologica tempestiva entro 24 ore, prelievo per conferma diagnostica, invio campioni ai laboratori di riferimento regionale) e coordinare interventi ambientali nelle aree coinvolte (disinfestazioni straordinarie adulticide in ambito sia pubblico che privato), come da indicazioni fornite nel Piano Regionale. Sono stati rinnovati gli accordi descritti nella procedura interaziendale ( AUSL – Azienda Ospedaliera) per gli interventi da mettere in atto e le procedure redatte dalle Direzioni Sanitarie ( AUSL e Az. Ospedaliera) rivolte al personale dei PS ospedalieri e dei reparti di ricovero di pazienti affetti da Chik /Dengue per la corretta applicazione delle indicazioni regionali. Si è anche redatto un protocollo concordato con Comuni e Ditta di disinfestazione per interventi urgenti di disinfestazione straordinaria in occasione di casi di Chik /Dengue nell’uomo. Nel 2013 non sono pervenute segnalazioni di casi di febbre di Dengue. Struttura di riferimento - Servizio Igiene e Sanità Pubblica Pagina 51 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.2.4 SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLA LEGIONELLOSI Problema - La Legionellosi rappresenta una malattia infettiva emergente causata da un batterio chiamato Legionella che colpisce l’apparato respiratorio in modo grave determinando polmonite. L’infezione da Legionella non si trasmette da persona a persona, piuttosto tramite flussi d'aerosol e/o d'acqua contaminata, quindi potenzialmente in luoghi nei quali è in funzione un sistema di condizionamento, di umidificazione o di trattamento dell’aria o di ricircolarizzazione delle acque. La presenza di un serbatoio ambientale molto ampio del microrganismo non permette di porsi l’obiettivo di eliminare la legionella dagli impianti idrici artificiali, ove disseminandosi e moltiplicandosi può costituire un potenziale rischio per la salute umana. È una malattia in crescita come evidenziato dal significativo incremento dei casi notificati in Italia ed anche nella nostra Regione, correlabile anche al miglioramento degli strumenti diagnostici. Essendo difficile eliminare tutti i serbatoi ambientali, più ragionevolmente occorre mettere in atto un sistema coordinato di interventi che evidenzi la responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nella progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di quegli impianti che possono essere a rischio colonizzazione, soprattutto se ad essi sono esposte persone immunodepresse o con condizioni predisponenti la malattia. Obiettivi specifici 2014 1.Completare la procedura di Servizio per definire gli interventi da mettere in atto in seguito a notifica di un caso di legionellosi e di riscontro di positività ambientale correlata al caso 2.Il piano di lavoro di vigilanza che privilegi strutture ritenute a maggior impatto sulla salute pubblica: strutture sanitarie, socio-sanitarie, socio-assistenziali, turistico-recettive, palestre, piscine. Si programma di eseguire una verifica su 2 strutture sanitarie, 35 socio-assistenziali, 10 turistico-recettive, 6 palestre, nel corso della quale verrà fornita a tutte le strutture individuate una adeguata informazione circa le misure di sicurezza che si ritiene opportuno che adottino così da creare una sensibilizzazione sul problema specifico 3.Dare risposta alla richiesta della Direzione aziendale che ha espressamente richiesto di verificare la definizione e applicazione dei Piani di controllo nelle strutture socio-assistenziali. 4.Promuovere l’adeguamento dei Regolamenti comunali a quanto previsto dalla DGR n.1115/2008 e, ove condiviso fra i DSP di Area Vasta ER ovest, richiedere alle Amministrazioni Comunali l’emissione di Ordinanza di adeguamento a quanto previsto dalla Direttiva stessa, al fine di avere a supporto della vigilanza uno strumento amministrativo cogente. 5.Partecipare con un proprio rappresentante al Gruppo di lavoro AUSL sul controllo delle infezioni da legionella che dovrà produrre la revisione del documento inerente le strutture sanitarie e redigere il documento relativo alle strutture territoriali Azienda USL 6. LEGIONELLOSI 2011 2012 2013 17 100 100 100 127 127 100 56 56 100 eseguito / 43 44 programmato / 53 53 / 81 83 Casi segnalati SITI PER LEGIONELLOSI campionati considerati a rischio potenziale (STD =100%) STRUTTURE VIGILANZA * (STD ≥ 80%) ANALISI - La gestione dei casi 2013 ha evidenziato alcune criticità legate in particolare alle azioni da attuare una volta individuata la probabile fonte di esposizione e alle conseguenti implicazioni anche eventualmente Pagina 52 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 legali. I casi registrati e la loro gravità hanno reso evidente l’esigenza di indirizzare, attraverso un progetto specifico, le azioni di vigilanza verso le realtà emerse come prioritariamente a rischio per la collettività, in applicazione anche di quanto previsto nella Delibera di Giunta Regionale n. 1115/2008 “Le linee guida regionali per la sorveglianza ed il controllo della legionellosi.” * Nell’attività di vigilanza degli impianti sportivi si è portato a termine un progetto di verifica della presenza di contaminazione da Legionella nelle reti idriche di un campione di 8 palestre. Sono stati effettuati complessivamente 16 campioni di acqua calda sanitaria. ( vedi Capitolo Impianti sportivi della presente relazione di servizio Servizio di Igiene Pubblica). Strutture di riferimento - Servizio Igiene e Sanità Pubblica 3.2.5 STRATEGIE VACCINALI Problema: Il ricorso alla vaccinazione è ancora ampiamente al di sotto dei livelli attesi in particolare per quelle persone che sono affette da malattie croniche (cardiopatici, diabetici, bronco-pneumopatici ……) che con la sovrapposizione di una malattia virale potrebbero peggiorare di molto la loro condizione di salute. In più, negli ultimi anni, l’attenzione della popolazione, si è andata concentrando sui possibili effetti collaterali delle vaccinazioni rispetto ai possibili benefici dimenticando che l’avvento dei vaccini ha consentito di ridurre la diffusione di malattie gravi e mortali o addirittura di eliminarle. La riduzione delle infezioni, e dei conseguenti decessi e sequele invalidanti è andata di pari passo con l’aumento delle coperture vaccinali. Il Piano Regionale della Prevenzione ( PRP ) 2010-2012 della Regione Emilia-Romagna individua nei Programmi di vaccinazione uno dei Progetti mirati alla prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili. La profilassi delle Malattie Infettive attraverso le vaccinazioni è universalmente riconosciuto come uno degli interventi di Sanità Pubblica di maggiore efficacia, caratterizzato da rapporti rischio-beneficio e costobeneficio estremamente favorevoli. La pratica vaccinale comporta benefici non solo per effetto diretto sui soggetti vaccinati, ma anche in modo indiretto, inducendo protezione ai soggetti non vaccinati (herd immunity ). In ambito aziendale, l’attività vaccinale è assicurata da più Servizi, i quali si attivano e si coordinano per espletare le campagne vaccinali inserite nelle politiche vaccinali regionali. Il Servizio di Igiene Pubblica è chiamato ad un ruolo di indirizzo, coordinamento e monitoraggio delle strategie vaccinali e svolge un ruolo operativo in alcune campagne rivolte alla popolazione giovanile/adulta ed in particolare: 1. prevenzione dell’influenza 2. prevenzione del tetano 3. campagne vaccinali rivolte agli adolescenti 4. applicazione del nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012-2014 5. applicazione del Piano Nazionale di Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita 6. prevenzione delle malattie invasive batteriche e di altre malattie infettive prevenibili con vaccinazione in soggetti ad alto rischio 7. prevenzione delle malattie legate a viaggi internazionali Pagina 53 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 TOTALE 8.237 12.825 39.618 18.000 3.716 4.522 8.238 6.750 4.417 2.230 13.397 39.635 3229 3.589 12.573 5.970 1.561 1.787 3.348 2.265 1.515 0 3.780 13.098 TOT RE SUD 17.800 5.651 Mon 39.040 12.674 Cast. M 12.170 3.331 Sca 8.515 di cui in minori 3.320 TOT 18.355 Gua DOSI TOT 6.023 Cor RE NORD RE CENTRO TOTALE RE SUD RE NORD RE CENTRO TOTALE RE SUD RE NORD RE CENTRO VACCINAZIONI SOMMINISTRATE DAL Servizio di Igiene Pubblica 2011 2012 2013 Nel primo semestre 2013 il Servizio di Igiene Pubblica ha partecipato all’indagine conoscitiva promossa dalla Regione nell’ambito del PRP 2010-2012 “La qualità percepita degli ambulatori vaccinali dalla parte degli utenti” attraverso la distribuzione di un questionario ad un campione di utenti degli ambulatori vaccinali definito dalla Regione. Vaccinazione Antinfluenzale stagionale Influenza 2013-2014 Problema - Visti i risultati insoddisfacenti della campagna 2012-2013, è stato costituito un gruppo di lavoro interaziendale ( a cui hanno partecipato le Direzioni sanitarie dell’AUSL e dell’AO, il Presidio Ospedaliero AUSL e il Servizio Igiene e Sanità Pubblica ) al fine di individuare strategie per migliorare la copertura vaccinale dei soggetti a rischio ed in particolare di coloro che sono affetti da gravi patologie croniche. La promozione dell’offerta vaccinale è stata rivolta sia agli specialisti ( ospedalieri e ambulatoriali ) che ai MMG. La Direzione Sanitaria dell’AUSL ha approvato una modifica alla lettera di dimissione informatizzata che comporta l’inserimento in automatico nella lettera stessa della dicitura “si consiglia la vaccinazione antinfluenzale stagionale” alla dimissione di soggetti ultra 64enni, con possibilità di inserimento di analoga indicazione anche in soggetti di età inferiore con fattori di rischio. E’ stata inviata una lettera di invito alla vaccinazione a circa 2.700 assistiti affetti da alcune gravi patologie che espongono a maggior rischio di complicanze a seguito di influenza. L’andamento dell’epidemia influenzale in Italia è monitorato attraverso il sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza ( InfluNet ), coordinato dal Ministero della Salute, che si avvale della collaborazione dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e della rete dei laboratori periferici per l’influenza. A tale sorveglianza hanno contribuito anche 12 medici sentinella dell’Az. USL di Reggio Emilia ( 9 MMG e 3 PLS ) distribuiti su tutto il territorio provinciale che hanno partecipato su base volontaria, segnalando direttamente sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità i casi di ILI (Influenza Like Illness) che si sono presentati alla loro osservazione ed eseguendo tamponi faringei sui propri assistiti, tamponi inviati per le analisi al Laboratorio regionale di riferimento per l’influenza con sede a Parma Pagina 54 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Il picco epidemico è stato raggiunto nella quinta e sesta settimana del 2014 con valore di incidenza pari a 6,5 casi per mille assistiti. Il livello di incidenza fino ad ora registrato è inferiore a quello osservato nella maggior parte delle precedenti stagioni influenzali, tuttavia si osserva una maggiore durata del periodo epidemico. Per quanto riguarda l’età, come sempre i più colpiti sono i bambini, in particolare nella fascia 04 anni seguita da quella 5-14 anni, elemento questo sempre presente in tutte le stagioni influenzali e in tutti i Paesi del mondo La sorveglianza virologica in Italia ha documentato una maggior circolazione di virus A/H3N2, il virus A/H1N1pdm2009 risulta predominante nei soggetti ospedalizzati. Negli altri Paesi europei, ha prevalso la circolazione di virus A/H1N1pdm2009 e, in misura minore, di A/H3N2, negli USA quella del virus A/H1N1pdm2009. Si è fino ad ora documentato un match tra ceppi virali contenuti nel vaccino e virus circolanti. Sono stati monitorati i casi gravi di influenza come previsto dal Ministero della Salute, e cioè le Pagina 55 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 gravi infezioni respiratorie acute (SARI) e le sindromi da distress respiratorio acuto (ARDS), comprendendo tutti quei casi che richiedono un ricovero in reparti di Terapia intensiva o Rianimazione e che risultano positivi ai virus influenzali. Il numero dei casi gravi di influenza al momento registra un andamento concordante all’epidemia influenza, con valori inferiori rispetto a quelli della stagione precedente Obiettivi specifici 2014 Migliorare la copertura vaccinale nei soggetti ultra64enni, per raggiungere l’obiettivo fissato dal Ministero della Salute (copertura > 75%) DOSI COMPLESSIVE SOMMINISTRATE E % COPERTURA IN CORSO DI CAMPAGNE ANTINFLUENZALI Totale dosi 06/07 07/08 08/09 09/10 10/11 11/12 12/13 13/14* 111.010 108.496 113.673 106.301 100.991 93.078 77.314 84.560* 76,1 75,5 75,9 76,9 70,5 65,6 55,5 59,6 % copertura in ultra 64enni (STD > 75%) *2013/14 dato provvisorio CAMPAGNE VACCINALI 2011 -2012 - 2013 2011 2012 2013* Dosi acquistate Servizio di Igiene Pubblica 110.150 81.050 91.850 Dosi somministrate TOTALE 94.650 77.314 84.581 Dosi somministrate in ultra 64enni Popolazione residente ultra 64enne 69.398 103.663 59.653 105.861 64.119 107.547 65,6 55.5 59,6 17.656 13.015 15.418 91,9 91 93,7 Copertura vaccinale soggetti ultra 64enni (STD ≥ 75 %) Dosi somministrate in soggetti di età compresa tra 6 mesi e 64 anni con patologie croniche % Dosi somministrate dai MMG (*il dato del 2013 sarà definitivo non appena sarà completato l’inserimento delle vaccinazioni dai MMG e saranno disponibili i dati della popolazione al 31.12.13) ANALISI - Il Servizio di Igiene Pubblica coordina la campagna vaccinale, fornendo il vaccino a MMG, strutture AUSL, AO ASMN, strutture socio-assistenziali, carcere, OPG ed erogando direttamente la vaccinazione presso le proprie sedi vaccinali. Complessivamente sono state somministrate in totale 84.560* ( dato provvisorio ) dosi di vaccino antinfluenzale, registrando un miglioramento rispetto all’anno precedente. Nelle ultime campagne vaccinali si era registrato purtroppo un importante decremento nelle coperture vaccinali sia nella categoria dei soggetti ultra 64enni che nei soggetti di età inferiore con fattori di rischio specifici. Una minor copertura vaccinale, favorendo una maggior circolazione di virus influenzali, espone a maggior rischio le persone con fattori predisponenti, legati sia all’età sia alla presenza di patologie croniche, a complicanze gravi da influenza. La valutazione della copertura raggiunta è comunque ancora provvisoria dal momento che i MMG hanno facoltà di inserire le vaccinazioni effettuate fino al 31 marzo. Vaccinazione Antitetanica nelle Donne 60enni Problema - A livello nazionale si registrano ancor oggi circa 70-100 casi di tetano l'anno, con una maggiore frequenza nelle donne (71.7%) e nei soggetti di età > 65 anni ( 70% dei casi). La malattia compare sovente in seguito a ferite banali e trascurate, procurate nel corso di attività domestiche o di giardinaggio, per le quali i pazienti non ricorrono a cure mediche; nel 97% dei casi vi è assenza di vaccinazione. Pagina 56 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. RE Centro RE Nord RE Sud Totale DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 N. CASI DI TETANO SEGNALATI IN PROVINCIA DI RE 1996-2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 1 4 8 1 1 13 1 1 0 0 2013 0 TOTALE 1 4 10 15 Obiettivi specifici 2014 Proseguire la chiamata attiva delle donne residenti 60enni ( per il 2014, le donne nate nel 1954), confermando gli obiettivi di copertura vaccinale pari almeno al 50 % delle donne residenti. Viste le recenti indicazioni regionali, a partire dall’anno 2014 verranno convocati per la proposta della vaccinazione diftotetanica anche i maschi che nel corso dell’anno compiranno 65 anni ( per il 2014 i maschi nati nel 1949). COPERTURA ANTITETANICA DONNE 60ENNI 2011 2012 2013 Donne 60enni immuni 1587 1656 1548 Donne 60enni residenti 3004 3023 3096 52,8 54,1 50 Copertura vaccinale (STD ≥ 50%) ANALISI - E’ continuata la campagna di vaccinazione antitetanica rivolta alle donne, con chiamata attiva delle donne residenti 60enni; nel 2013 sono state invitate le donne residenti nate nel 1953, con valutazione della % di copertura, con l’obiettivo di vaccinare almeno il 50% delle donne invitate. Nel 2013 la copertura complessiva è stata raggiunta. Vaccinazione Antipneumococcica Il vaccino anti-pneumococco può aiutare a prevenire l'infezione da Pneumococco (prevenzione delle malattie invasive batteriche ed altre malattie infettive prevenibili con vaccinazione in soggetti ad alto rischio ) Problema - Lo Pneumococco o Streptococcus pneumoniae è un batterio molto diffuso che si ritrova comunemente nel tratto respiratorio superiore (naso e gola) di bambini e adulti sani; nel caso in cui i germi si riproducano per minori difese dell’organismo in sedi del corpo dove normalmente non sono presenti, come il sangue, il liquor (liquido trasparente che avvolge il cervello e il midollo spinale) o i polmoni, la malattia si manifesta in forma grave, con quadri rispettivamente di batteriemia, meningite e polmonite. Queste gravi forme di infezione, dette forme invasive, possono progredire fino alla sepsi, una condizione ad elevatissima mortalità caratterizzata dalla invasione disseminata dei batteri nel sangue. Continua il progetto aziendale che ha preso avvio nel 2006 per la promozione della vaccinazione in specifiche categorie a rischio, e che prevede la collaborazione di Medici ospedalieri, Medici specialisti ambulatoriali, MMG e Medici delle strutture socio-assistenziali. La Regione Emilia-Romagna in data 26/03/12 ha prodotto il documento “Aggiornamento delle indicazioni sulle vaccinazioni per la prevenzione delle Malattie Invasive Batteriche nelle persone con condizioni di rischio.” nel quale vengono fornite specifiche indicazioni per la protezione di soggetti ad alto rischio anche dalle forme invasive causate da Streptococcus pneumoniae avvalendosi dei 2 differenti vaccini attualmente disponibili (vaccino coniugato 13valente e vaccino polisaccaridico 23valente) utilizzati per cicli sequenziali. Rientrando la vaccinazione antipneumococcica nei più ampi interventi vaccinali rivolti a soggetti ad alto rischio, viene direttamente proposta dal Servizio di Igiene Pubblica ai soggetti inviati dagli specialisti di riferimento o dai MMG. Pagina 57 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Obiettivi specifici 2014 - Proseguire la collaborazione con medici specialisti ospedalieri e MMG per individuare i soggetti ad alto rischio di MIB ed altre patologie a cui proporre le vaccinazioni indicate nel Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2012-2014, attivando percorsi specifici per l’effettuazione della stesse (anche direttamente presso i Reparti ospedalieri ). - Nel corso del 2014 si opererà per definire protocolli condivisi con Malattie Infettive, Reumatologia, Ematologia. Tale attività sarà oggetto del Progetto di miglioramento dell’area sanitaria. - Continuare la ricerca nominativa dei soggetti splenectomizzati e portatori di protesi cocleari, attraverso le SDO ospedaliere anno 2013, con verifica e/o effettuazione delle vaccinazioni indicate e chiamata attiva dei soggetti non vaccinati. - Completare la stesura di un documento che fornisca indicazioni vaccinali in soggetti con fattori di rischio, redatto in collaborazione con l’Area Rischio Clinico AUSL e le Direzioni Sanitarie AO ASMN e AUSL, che verrà condiviso con PdC, specialisti ospedalieri e MMG/PLS. n. soggetti RE CENTRO RE NORD RE SUD 31 13 22 TOTALE 66 SPLENECTOMIZZATI Vacc Vacc Vacc % copertura Pneumo Meningo Emofilo Pneumo * 22 20 18 71 8 4 2 61,5 16 17 16 72,7 46 41 36 PORTATORI PROTESI COCLEARI n. Vacc % copertura soggetti Pneumo Pneumo 3 2 67 7 3 43 6 5 83,3 70 16 10 62,5 (STD ≥70 %) (STD ≥70 %) * La copertura per pneumococco viene calcolata tenendo conto che alcuni soggetti individuati attraverso le SDO sono già stati vaccinati in altre sedi (ad es., reparti ospedalieri). VACCINAZIONI EFFETTUATE IN PAZIENTI CON PATOLOGIE CRONICHE – ANNO 2013 RE CENTRO SPLENECTOMIZZATI TRAPIANTO MIDOLLO VACC. HBV VACC. PNEUMO VACC. MENTETRA VACC. PNEUMO VACC. Hib 187 72 77 43 19 CORREGGIO 46 4 12 13 1 GUASTALLA 43 5 21 9 4 RE NORD 89 9 33 22 5 SCANDIANO 76 3 38 32 10 MONTECCHIO 37 7 11 12 2 CAST. MONTI 15 0 0 7 1 RE SUD 128 10 49 51 13 TOTALE 404 91 159 116 37 VACC. MENTETRA VACC. PNEUMO VACC. Hib TOT ATTUALMENTE NON DISPONIBILE IRC 9 3 410 0 0 76 1 1 84 1 1 160 4 3 166 3 1 73 0 0 23 7 4 262 17 8 832 ANALISI - Sono state assicurate da parte del Servizio di Igiene Pubblica: - attività di coordinamento di promozione della vaccinazione antipneumococcica e la conoscenza delle indicazioni presso i MMG, gli specialisti Ospedalieri interessati e le Strutture socio-assistenziali. - promozione della vaccinazione nei soggetti splenectomizzati e portatori di protesi cocleari, con ricerca nominativa attraverso le SDO ospedaliere ( relative all’anno 2012 ) e chiamata attiva. Pagina 58 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 E’ stato condiviso con medici ed infermieri della Struttura di Nefrologia e Dialisi dell’AO ASMN il protocollo vaccinale per HBV per pazienti in dialisi e pre-dialisi, con proposta anche della vaccinazione antipneumococcica. Piano Nazionale Eliminazione Morbillo e Rosolia Congenita 2010-2015 Problema: il morbillo e la rosolia sono malattie ancora pericolose che sono trasmissibili con il respiro e che sono in grado di diffondersi velocemente tra i soggetti recettivi. Il morbillo viene considerato la più grave tra le “comuni” malattie infettive dell’infanzia a causa delle sue complicanze, tanto più frequenti e gravi quanto più piccolo è il bambino. Esse sono: otite media, laringite, broncopolmonite, convulsioni, encefalite. Quest’ultima si verifica in 1 bambino ogni 1000 colpiti da morbillo e consiste in una grave infiammazione del cervello (encefalite) che può avere esito infausto (15% dei casi) oppure lasciare esiti permanenti (40% dei casi): convulsioni, sordità e ritardo mentale. Per la rosolia l'infezione può trasmettersi al feto durante la fase viremica per via trasplacentare, essa può verificarsi in diversi periodi della gravidanza e la gravità delle conseguenze che la stessa avrà sul feto dipendono proprio da questo. Il Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia – 2010-2015 ( PNEMoRC ), approvato nel 2011 dalla Conferenza Stato Regioni e recepito dalla Regione Emilia-Romagna con propria DGR, persegue l’obiettivo di eliminare il morbillo endemico ed eliminare i casi di rosolia congenita attraverso la prevenzione generale della malattia, in particolare nelle donne in età fertile e nelle gravide. La vaccinazione contro il morbillo e la rosolia è il principale strumento attraverso cui si possono raggiungere tali obiettivi. In effetti mentre in età pediatrica sono stati raggiunti elevati valori di copertura vaccinale sia in ambito locale che regionale (intorno al 90%), la protezione delle donne in età fertile nei confronti della rosolia risulta ancora bassa (dallo Studio Passi risulterebbe suscettibili alla malattia circa il 10% delle donne in età fertile). Al fine di perseguire gli obiettivi previsti dal PNEMoRc la Direzione aziendale ha deliberato nel 2011 la costituzione di un coordinamento interaziendale per : - sensibilizzare tutti gli operatori sanitari coinvolti nel progetto al controllo dell’avvenuta vaccinazione e/o dello stato immunitario verso la rosolia delle donne in età fertile e nelle gravide - migliorare la copertura per la vaccinazione antimorbillosa al 24° mese e promuovere la vaccinazione antimorbillosa in tutti i soggetti suscettibili - ridurre la percentuale di donne suscettibili alla rosolia al momento del parto con particolare attenzione alle cittadine immigrate - rendere attivo ed efficace il sistema di sorveglianza della rosolia congenita ed i flussi informativi verso la Regione - rendere uniformi le procedure di diagnosi, gestione clinica del paziente, gestione clinica della gestante con infezione rubeolica contratta in gravidanza e gestione clinica del neonato con sospetta rosolia congenita - creare alleanze ed unità di intenti tra le diverse figure professionali ospedaliere e territoriali coinvolte - organizzare la formazione degli operatori sanitari coinvolti Obiettivi specifici 2014 Migliorare l’applicazione del documento interaziendale, monitorando le segnalazioni dei casi di rosolia, intervenendo in modo uniforme nella gestione delle gravide con infezioni rubeolica e nei neonati con rosolia congenita, attivando i flussi informativi previsti verso la Regione. Promuovere il percorso di vaccinazione nel post-partum delle puerpere suscettibili direttamente in ospedale o in alternativa prevedere che i reparti ospedalieri inviino le donne suscettibili al Servizio di Igiene Pubblica per effettuare la vaccinazione. I dati del CEDAP dovranno essere incrociati con le sierologie negative delle donne che hanno partorito ottenute dai Laboratori per calcolare la % di copertura al momento del parto (con particolare attenzione alle cittadine straniere ). Tutte le donne in età fertile negative al rubeo-test segnalate dalla Microbiologia ASMN verranno convocate al Servizio di Igiene Pubblica per effettuare la vaccinazione. Pagina 59 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2011 DONNE 2012 sieronegative residenti suscettibili invitate dal Servizio di Igiene Pubblica sieronegative residenti segnalate al Servizio di Igiene Pubblica (STD =100%) 2013 548 548 52,8 54,1 50 LABORATORI ANALISI Laboratori che segnalano al Servizio di Igiene Pubblica donne in età fertile sieronegative Laboratori (AUSL e AO ASMN) che effettuano sierologia per rosolia presenti in provincia (STD =100%) 3 3 52,8 54,1 100 ANALISI - Sono proseguite le attività previste nel Documento interaziendale per la prevenzione della rosolia e rosolia congenita prodotto nel 2008, tra cui la vaccinazione delle puerpere non immuni presso il reparto di Ostetricia (reparto di Ostetricia di Montecchio e Scandiano ). E’ proseguito nel 2013 il percorso avviato nel 2011, con AO ASMN e Microbiologia dell’Ospedale di Guastalla e Cast. Monti al fine di ricevere periodicamente (mensilmente) direttamente dalla Microbiologia l’elenco delle donne con rubeo-test negativo: tutte le donne in età fertile negative al rubeo-test sono state convocate presso Servizio di Igiene Pubblica per effettuare la vaccinazione. Campagne vaccinali rivolte agli ADOLESCENTI (vaccinazione dTpa, antimeningococcico C, Antivaricella e MPR ) Problema - Nell’ambito di una collaborazione tra Servizi vaccinali, afferenti a diversi dipartimenti, dal 2005 il Servizio Igiene e Sanità Pubblica ha preso in carico la chiamata per le vaccinazioni proposte agli adolescenti.Le vaccinazioni offerte sono il booster per dTpa e la vaccinazione contro il meningococco C. In occasione della chiamata degli adolescenti vengono promosse nei soggetti che risultano suscettibili all’anamnesi le vaccinazioni contro MPR e varicella. Viene rinnovata la proposta della vaccinazioni antipapillomavirus ( HPV ) nelle ragazze che non avevano aderito all’invito della loro coorte. E’ proseguito il progetto che, seguendo le indicazioni regionali, porterà all’anticipo del richiamo delle vaccinazioni dell’adolescente al 14° anno anziché al 16°, che sarà a regime verosimilmente nel 2014. Nel 2013, è stata completata la chiamata della coorte 1998 e chiamata l’intera coorte 1999. % copertura DT (SP≥ 85 %) 2008 2009 2010 Coorte Coorte Coorte 1992 1993 1994 RE CENTRO 88.3 79.9 92 RE NORD 83.7 85.5 90 RE SUD** 89.5 82.7 90,69 TOTALE 87.6 82.2 91,39 ** Per il distretto di Castelnovo ne’ Monti eseguite dalla PdC % copertura MENINGO (SP ≥ 80 %) 2008 2009 2010 Coorte Coorte Coorte 1992 1993 1994 RE CENTRO 75.0 65.4 78 RE NORD 76.8 78.5 80 RE SUD** 77.5 81.2 75,73 TOTALE 76.2 73.8 77,69 ** Per il distretto di Castelnovo ne’ Monti eseguite dalla PdC 2011 Coorte 1995 86,5 91,3 89,33 88,56 2011 Coorte 1995 81 85,8 77,77 81,12 Pagina 60 di 211 2011 Coorte 1996 79,3 88,5 90,06 85,76 2011 Coorte 1996 73 80,3 77,46 79,42 2012 Coorte 1997 89,6 88 87 88,4 2012 Coorte 1997 78,6 87,1 82,5 81,9 2013 Coorte 1998 88,9 93,7 86,7 87,7 2013 Coorte 1998 81,7 91,7 82,7 83,8 2013 Coorte 1999 75,7 89 86,2 81,9 2013 Coorte 1999 71,7 84,2 80,8 77,5 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Obiettivi specifici 2014 Verrà convocata la coorte di nati nel 2000, con le modalità attuate negli anni precedenti. In occasione della convocazione si proporrà il richiamo della vaccinazione difterite-tetano-pertosse acellulare ( booster dTpa ), la vaccinazione contro il meningococco C e si valuterà lo stato di suscettibilità/immunità verso la varicella proponendo la vaccinazione ai suscettibili, come da specifico calendario. Ove previsto, offerta attiva della prima e/o seconda dose del vaccino MPR e del ciclo vaccinale per Papillomavirus. n. tot. adolescenti vaccinati DT nati nel 2000 / n. adolescenti vaccinati Td nati nel 2000 (SP≥ 85 %) n. tot. adolescenti vaccinati Meningococco C nati nel 2000 / n. adolescenti residenti nati nel 2000 (SP ≥ 80 %) Vaccinazione anti papillomavirus (HPV) Problema - Prosegue il progetto nazionale/regionale relativo alla riduzione dell’incidenza del tumore della cervice uterina attraverso la prevenzione primaria delle infezioni da Papillomavirus (HPV) attuata con la vaccinazione, che va ad affiancare le politiche di screening già in atto da diversi anni. Obiettivi specifici 2014 Mantenimento dell’attività. ANALISI - Nel 2013 è proseguita la campagna di vaccinazione antiHPV rivolta alle donne fino al compimento dei 45 anni ed ai maschi fino ai 26 anni, come previsto dalla DGR n.1702/2012 “Aggiornamento ed estensione del programma regionale di vaccinazione anti-HPV di cui al DGR n.236/2008 e ss mm” con le seguenti modalità: offerta attiva e gratuita alle ragazze nel 12° anno di vita con mantenimento del diritto fino al compimento del 18° anno possibilità di effettuare la vaccinazione su richiesta, con co-payment come da tariffario regionale, nei ragazzi fino a 26 anni e alle donne fino al compimento dei 45 anni possibilità di effettuare la vaccinazione gratuitamente per i soggetti adulti HIV positivi con i limiti di età previsti dalla scheda tecnica del vaccino ( fino a 26 anni nei maschi e fino ai 45 nelle femmine ). Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica ha garantito l’effettuazione della vaccinazione per le età di competenza (≥ 14 anni ). Strutture di riferimento - Servizio Igiene e Sanità Pubblica Pagina 61 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.3 LE RELAZIONI TRA AMBIENTE E SALUTE 3.3.1 PROGETTI AMBIENTE E SALUTE Problema - L’ambiente rappresenta uno dei principali determinanti della salute e il nesso tra ambiente salute è da tempo all’attenzione del dibattito politico e scientifico internazionale, per l’impatto che ha sulla qualità della vita e sullo sviluppo economico e sociale. Le prospettive della produzione industriale, i processi di globalizzazione, le strategie nel campo dell’energia, dei trasporti e della gestione dei rifiuti sono solo alcuni evidenti esempi di settori che determinano rilevanti impatti sull’ambiente e sulla salute. In questo ambito vanno considerati anche i cambiamenti climatici, per gli effetti propri e per le interazioni con i diversi settori della vita umana. Un particolare interesse, poi, presenta anche lo sviluppo urbano. Le città sono i luoghi, infatti, dove sempre più si concentrano le attività lavorative ed i servizi per i cittadini e per questo attraggono un numero crescente di persone che vi risiedono e di lavoratori pendolari. Le aree urbane sono anche il luogo dove un ampio ventaglio di fattori condizionano la qualità della vita e dove si giocano importanti sfide, ambientali e sociali. Considerando l’ambiente come l’insieme di tutti i fattori fisici, chimici e biologici, esterni all'individuo, si stima che in Europa il 15% delle malattie e il 15% delle morti Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizioneo attribuibili a fattori ambientali modificabili. Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) Prevenzione (Tab 1 ) PARERI 2011 Emissioni in atmosfera 76 Bonifiche siti contaminati trattamenti 64 rifiuti IPPC – AIA (per esteso) / Procedimenti VIA 23 2012 206 86 2013 128 73 43 20 36 34 Strumenti urbanistici legge 20 Varianti urbanistiche Stazioni radio base telefonia mobile Amianto 5 104 107 128 699 17 108 168 138 702 Totale nd 181 59 nd 403 2014 Note 2013 Trattamento meccanico biologico rifiuti , Autostrada Cispadana, etc Pareri 2011 2012 2013 250 200 150 100 50 0 Emissioni inBonifiche siti IPPC-AIA Procedimenti Strumenti Varianti Stazioni atmosfera contaminati VIA urbanistici urbanistiche Radio base trattamenti L.R. 20 telefonia rifiuti mobile Pagina 62 di 211 Amianto Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 ANALISI - L’attività descritta è tutta su richiesta e le tabelle e i grafici indicano l’impegno del Servizio nell’espressione dei pareri richiesti dalle norme vigenti. L’attività per l’anno 2013 ha registrato , rispetto agli anni precedenti un aumento della richiesta di pareri nell’ambito dell’urbanistica , delle stazioni radio base , dei procedimenti di VIA e una diminuzione delle richieste dei restanti pareri . In particolare per quanto attiene la richiesta di parere per le emissioni in atmosfera si segnala un cambiamento normativo che riunisce tutte le autorizzazioni ambientali in un unico procedimento (AUA autorizzazione unica ambientale ) e che per la più parte vede coinvolta ARPA e non il DSP. Le richieste di parere per procedimenti AIA si sta non esaurendo in quanto si sta esaurendo il numero delle ditte in rinnovo in questi anni Da segnalare due pareri di procedimenti di VIA molto impegnativi affrontati nel 2013 e che hanno coinvolto diversi operatori: Autostrada Cispadana e Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti Obiettivi 2014 Si prevede il mantenimento delle attività in essere e la risposta alle richieste che perverranno Informazione /Formazione ( Tab. 2 ) Iniziative 2013 Partecipazione Assemblee Pubbliche Partecipazione a Corso come docenti n. 3 3 Rivolte a Popolazione . comitati e associazioni… Operatori tecnici sanitari Obiettivi/ contenuti Dati epidemiologici riferiti a SRB, discariche, inquinamento atmosferico Emergenze ambientali Rimini, Scheda di sicurezza e etichetta di pericolo, Utilizzo di diserbanti in ambiente extragricolo:attività di vigilanza operatori Servizio di Igiene Pubblica ANALISI Informazione. Si mantiene l’impegno di partecipare alle Assemblee pubbliche richieste dai Comuni e dalle Associazioni nell’anno 2013 gli argomenti trattati hanno riguardato la discarica di Poiatica, una stazione radio base e un incontro dedicato all’inquinamento atmosferico Formazione Sono stati eseguiti i due corsi previsti dal programma aziendale formazione e abbiamo partecipato come docenti al corso “Emergenze ambientali “ c/o l’ASL di Rimini . Ciò ha portato anche ad un incontro ad hoc sull’argomento con i colleghi dell’area vasta della Romagna Altre Attività 2013 Valutazione di Impatto Sanitario (VIS). E’ stato avviato il primo percorso di utilizzo del protocollo VIS in Conferenza dei Servizi in occasione della valutazione del TMB (trattamento meccanico biologico ) di Reggio Emilia Aziende a Rischio di Incidente Rilevante: Si è partecipato a 5 Commissioni del CVR regionale per valutazioni di istanze provenienti dalle aziende a RIR presenti con 7 stabilimenti nel territorio provinciale (Arkema Coating Resins-Boretto , Dow Italia spa Correggio, Procter&Gamble- Gattatico, IGR Puianello, Scat -Reggio Emilia, Energy Group Reggio Emilia Eurogas Energy Casalgrande, Liquigas Cadelbosco), Sono stati inoltre effettuati 6 sopralluoghi c/o stabilimenti e si è partecipato al “Gruppo di Coordinamento provinciale” per la redazione del PEE della ditta Liquigas a cui partecipano vari Enti con il coordinamento della Amministrazione Provinciale (6 incontri e 4 pareri) Si è partecipato, con un intervento su invito, al Convegno ”Attività del DSP nelle emergenze ambientali” organizzato dalla AUSL di Rimini il 3/6/2013 Controllo sull’uso dei Prodotti Fitosanitari in ambiente civile ed extragricolo: Nel 2013 è stata effettuata una vigilanza e controllo nelle operazioni di diserbo lungo i bordi delle strade provinciali, le linee ferroviarie della provincia, tratto provinciale della autostrada A1, controllando i prodotti Pagina 63 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 fitosanitari utilizzati le modalità di distribuzione al fine della tutela della popolazione e dell’ambiente (3 pareri, 2 interventi di vigilanza, 3 interventi di consulenza /assistenza). E’ stata preparata una IO sulla vigilanza dal Servizio di Igiene Pubblica nelle operazioni di diserbo con prodotti chimici delle strade o delle linee ferroviarie. Sono stati eseguiti controlli sulla correttezza dell’etichettatura dei p. fitosanitari destinati al pubblico presso due distributori di prodotti fitosanitari. E’ stato organizzato un corso “Utilizzo dei diserbanti in ambienti extrargricoli: attività di vigilanza degli operatori Servizio di Igiene Pubblica” a Reggio Emilia Il 14/6/2013 rivolto agli ispettori del Servizio di Igiene Pubblica di AVEN con l’obiettivo di presentare i risvolti innovativi per la tutela della popolazione sia nella recente Normativa europea (Direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi 128/2019 e Reg.1107/2009) che in quella italiana con il D.lgs. 150/2012 e il Piani Attuativi Nazionali. Controllo dell’uso dei Prodotti biocidi Nei “trattamenti adulticidi” contro la zanzara Culex (zanzara domestica) in occasione di feste con la presenza di molte persone nelle ore serali individuati, dal Piano di Emergenza Regionale per il controllo della malattia da virus West Nile previsti nel 2013, come modalità straordinaria per intensificare il sistema complessivo di sorveglianza e controllo della malattia nella fase epidemica. Attività di controllo e vigilanza nella scelta dei prodotti biocidi idonei per i diversi trattamenti in funzione della popolazione esposta e indicazioni una corretta modalità di distribuzione con particolare attenzione alla tutela della salute della popolazione esposta Allerte per uso di prodotti chimici pericolosi In ambito civile: nel 2013 è stato eseguito un articolato intervento di vigilanza su segnalazione della procura, per la presenza di metalli pesanti in concentrazione vietata in alcuni tipi di inchiostri per tatuaggi prodotti e distribuiti da una azienda reggiana che ha comportato il sequestro dei prodotti in giacenza il divieto di vendita e uso nonché la loro verifica/ritiro presso i centri di tatuaggio, utilizzatori di tali inchiostri, nel territorio della provincia. La vigilanza dell’applicazione dei Regolamenti REACH e CLP nell’ambito della- Prevenzione delle patologie da esposizione ad agenti chimici nei prodotti immessi sul mercato, commercializzati ed in uso si rimanda alla attività svolta dal gruppo DSP ai cui si è partecipato attivamente con particolare attenzione alla tutela della popolazione generale. Commissione Tecnica Consultiva Provinciale per l’uso e il deposito dei Gas tossici: nel 2013 si è continuata l’attività afferente alla CTC rispondendo a tutte le richieste di parere di competenza della Commissione. Per una completa lettura delle attività in programma per il 2014 si fa riferimento al capitolo 2.2.3.1 REGOLAMENTO REACH E PREVENZIONE RISCHIO CHIMICO. Interrelazioni Provincia, Comuni, Sportello Unico Attività Produttive, Scuole ed Enti di Formazione, associazioni di categoria, ordini professionali Strutture di riferimento - Servizio Igiene e Sanità Pubblica Pagina 64 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.3.2 Controllo rischio Amianto Problema: L’amianto, materiale largamente utilizzato sino ai primi anni ’90 (L. 257/92 “Norme relative alla cessazione dell’amianto”), può essere causa di insorgenza nell’uomo di specifiche e gravi patologie a carico dell’apparato respiratorio (mesotelioma, cancro bronchiale, asbestosi) a distanza anche di molti anni dall’inizio dell’esposizione. Un’attenzione particolare meritano i lavori di bonifica amianto, in quanto al rischio di caduta dall’alto si somma quello di esposizione a polveri contenenti fibre di amianto, soprattutto per lavori di bonifica del “cemento amianto” e del “friabile”. Obiettivi specifici 2014 Vigilanza Verificare il rispetto delle norme di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nei cantieri di bonifica amianto con particolare riferimento alla esposizione a fibre cancerogene e al rischio di caduta dall’alto. Verificare la corretta gestione dei rischio per i materiali presenti nelle strutture edilizie e negli impianti, con particolare attenzione agli edifici pubblici o aperti al pubblico. Prevenzione controllare preventivamente i piani di lavoro e le notifiche, con richiesta di modifica delle modalità di intervento se ritenute non idonee o insufficienti a garantire salute e sicurezza. Effettuare prelievi di materiali e indagini ambientali per identificare e valutare i livelli di rischio per i lavoratori. Assistenza organizzare e partecipare a incontri, corsi, seminari, destinati agli operatori del dipartimento sanità pubblica e agli utenti esterni, preparare diffondere pubblicazioni, materiali informativi sui diversi supporti, con particolare attenzione al sito internet aziendale. Consuntivo 2013 – Programmazione 2014 - Storico (2011-2013) Vigilanza CANTIERI AMIANTO COPERTURE eseguito sanzionate (prescrizione/sanzione amministrativa) % non a norma/ eseguito con disposizione (azioni di miglioramento) violazioni ottemperate violazioni verificate % (STD≥ 90%) 2011 2012 2013 SPSAL SPSAL RE NORD RE CENTRO RE SUD SPSAL 103 20 19 88 19 22 14 2 27 3 45 8 86 13 15 35 18 24 19 5 2 10 2 8 8 23 12 20 90 19 100 2 100 2 100 8 100 12 100 CANTIERI 2011_ 2013 120 100 80 controllati 60 non a norma 40 20 0 2011 2012 2013 ANALISI Vigilanza cantieri di bonifica E’ importante segnalare che la quasi totalità degli interventi sono relativi alla rimozione di lastre di copertura in Cemento Amianto, i cantieri di rimozione di Amianto in matrice friabile sono poche unità e di Pagina 65 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 piccole dimensioni. Sono stati rispettati i parametri minimi Regionali del 5% di cantieri ispezionati per Amianto compatto e il 100% dei cantieri ispezionati per Amianto friabile rispetto al totale dei cantieri. Vigilanza Ispezioni per gestione del rischio (valutazioni rischio Amianto in edifici ed impianti, mappatura etc. ) rilevanza DSP UULL 2011 eseguito sanzionate (prescrizione/sanzione amministrativa) % non a norma / eseguito con disposizione (azioni di miglioramento) violazioni ottemperate violazioni verificate % (STD 90%) 2012 2013 SPSAL SIP SPSAL SIP SPSAL NORD SPSAL CENTRO SPSAL SUD SPSAL TOT SIP 43 0 185 -- 41 2 132 -- 4 0 18 0 19 0 41 0 117 -- 0 5 0 ---- 5 3 2 ---- 0 0 0 0 ---- 0 100 --- 2 100 --- 0 100 --- INDAGINI AMBIENTALI 2011 0 0 2012 2013 SPSAL SIP SPSAL SIP SPSAL NORD SPSAL CENTRO SPSAL SUD SPSAL TOT SIP 22 -- 5 -- 6 2 1 9 -- eseguito ANALISI - Vigilanza gestione del rischio La maggior parte degli interventi è relativa a segnalazioni di coperture da parte di singoli cittadini o comitati, i relativi interventi vedono coinvolti quasi sempre gli uffici tecnici comunali e/o ARPA. Periodicamente vengono visitati anche i fabbricati inseriti nella mappatura Regionale, particolare attenzione viene posta alle Scuole di ogni ordine e grado, dal 2005, nei 187 fabbricati mappati in Provincia di Reggio Emilia 117 sono stati oggetto di rimozione completa, 28 di bonifica per confinamento o incapsulamento, i rimanenti sono soggetti a Programma di manutenzione e controllo. La programmazione è rimasta costante nel triennio, dalle tabelle si rileva un numero molto basso di situazioni “non a norma” in quanto si tratta di monitoraggi periodici di edifici in prevalenza pubblici o aperti al pubblico con presenza di manufatti in Amianto segnalati dalle amministrazioni territoriali o dai cittadini. Sia i monitoraggi periodici che le indagini eseguite all’interno dei locali dopo la rimozione, non hanno rilevato presenza di fibre di Amianto nell’aria, ciò indica che i materiali di posa monitorati non rilasciano fibre in aria e che gli interventi di rimozione sono stati eseguiti in modo corretto. Prevenzione Controllo preventivo dei piani di lavoro e notifiche Amianto PIANI DI LAVORO 2011 2012 eseguito (controllo documentale) risposte entro 30gg ** 2013 2014 SPSAL SPSAL RE NORD RE CENTRO RE SUD SPSAL SPSAL 602 52 716 43 276 27 207 6 273 0 756 33 --- 49 47 153 -- NOTIFICHE AMIANTO eseguito (controllo documentale) 119 147 57 ** si è stimato di rispondere a circa il 10% dei piani presentati ANALISI - Controllo preventivo dei piani di lavoro e delle notifiche Amianto Nel triennio si rileva che, sia per i Piani di lavoro che per le notifiche, l’attività effettuata è stata sempre crescente e superiore a quella programmata, si tratta di un dato in controtendenza in quanto le altre attività di edilizia tradizionale hanno subito invece, nello stesso periodo, un forte calo. Un importante contributo all’incremento dei piani è stato fornito dagli incentivi economici stanziati dalla Regione Emilia Romagna. Da una analisi più dettagliata dei piani di lavoro si può rilevare una diminuzione delle dimensioni medie dei cantieri, le notifiche fanno riferimento quasi tutte a piccoli interventi di manutenzione e smaltimento Pagina 66 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 materiali a terra, solo in minima parte si tratta di interventi di incapsulamento e sovra copertura. Tale controllo preventivo dei piani di lavoro e delle notifiche consente di richiedere alle ditte esecutrici, quando necessario, modalità operative migliori di quelle proposte, nonché di programmare la vigilanza sui cantieri considerati significativi, i fattori principali di scelta sono: il rischio di sfondamento della copertura, le dimensioni e la durata dei lavori e il contesto urbanistico in cui vengono svolti. Prevenzione Attività 2013 n. livello Preparazione audiovisivo “Le strade della salute” 1 Provinciale Obiettivi / Contenuti Elaborazione PR AMIANTO 1 Dipartimento 100 50 Dipartimento Telereggio Gestione del rischio Amianto e obblighi dei proprietari 2014 - S/N N 2014 Opuscolo Amianto nelle Scuole Opuscolo Amianto nelle strutture Socio Sanitarie Gestione interventi con presenza di Amianto, integrata tra SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO e Servizio di Igiene Pubblica, per segnalazione e di iniziativa, sia in attività programmata che in emergenza. Valutazione e gestione del rischio per lavoratori, preposti, dirigenti Interrelazioni Servizio Sopralluoghi congiunti SPSAL Obiettivi / Contenuti Ambienti di lavoro aperti al pubblico 2014- S/N S Strutture di riferimento Servizi di Igiene Pubblica - Servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro, Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione. Pagina 67 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.3.3 REGOLAMENTO REACH Problema - Le sostanze chimiche sono presenti in molti prodotti utilizzati quotidianamente in cicli produttivi e non sempre è ben definito il rischio per la salute a cui è esposto il lavoratore, e quali sono le relative procedure di prevenzione da adottare; manca una informazione esaustiva della valutazione del rischio chimico in ambiente di lavoro che è riconducibile all’insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute, connessi con la presenza, nell’ambito dello svolgimento delle lavorazioni, di “agenti chimici pericolosi”. La Comunità Europea ha emanato il Regolamento REACH che istituisce un sistema integrato di registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche. Scopo di tale sistema è migliorare la protezione della salute umana e dell’ambiente, mantenendo la competitività e rafforzando lo spirito di innovazione dell’industria chimica europea. Malattie professionali da agenti chimici Un’indagine statistica nella banca dati INAIL, per il periodo 2005-2009, ha evidenziato che le denunce di malattie professionali da agenti chimici sono circa il 10% delle denunce totali pervenute all’INAIL. La maggior parte di tali denunce afferisce al settore Industria e Servizi. Un’analisi delle tipologie di malattia ha messo in evidenza che il 40% delle malattie denunciate consistono in tumori, il 32% in malattie respiratorie, il 24% in dermatiti. altro; 4%; dermatiti; 24% tumori; 40% patologie rspiratorie; 32% In data 1 giugno 2007 è entrato in vigore il Regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorization of CHemicals), cioè il Regolamento (CE) n.1907/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio che distinguerà gradualmente nel tempo le sostanze chimiche in phase-in, cioè le sostanze chimiche già presenti sul mercato, per le quali l’obbligo di registrazione è scaglionato nel tempo in funzione dei quantitativi, e le sostanze chimiche non phase-in, cioè le sostanze nuove (messe in commercio per la prima volta dopo l’entrata in vigore del Regolamento REACH), per le quali la registrazione andrà presentata al momento della prima immissione sul mercato. Quando tutto sarà a regime, cioè quando sarà trascorsa la fase transitoria per le sostanze phase-in, varrà il principio per cui se una sostanza non sarà registrata non potrà essere commercializzata (“no data, no market”). Obiettivi specifici 2014 REACH Controlli Verificare l’applicazione dei Reg. REACH, CLP e SDS per ridurre l’esposizione, professionale e non, ad agenti chimici presenti nei prodotti immessi sul mercato, commercializzati ed in uso; verificare il rispetto delle restrizioni relative alla fabbricazione, immissione sul mercato, uso di sostanze chimiche; Prevenzione Approfondire a tutti i livelli (cittadini, produttori, lavoratori, Associazioni e operatori DSP) le conoscenze sui Regolamenti REACH, CLP e SDS in modo da diffondere l’informazione sui pericoli chimici riferiti sia agli ambienti di vita che di lavoro ed uniformare le attività di controllo; Assistenza Divulgare la conoscenza dei Reg. REACH, CLP e SDS attraverso sinergie tra imprese ed istituzioni per la creazione di una rete a livello regionale per la gestione integrata delle politiche sulle sostanze chimiche. Pagina 68 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011-2013) Vigilanza UULL eseguito 2011 2012 2013 2014 Note 6 6 7 7 6 6 100 6 6 100 7 7 100 Interventi con follow up in corso - 1 20 0 14 in base anche al Piano Nazionale Prevenzione e Enforcement ECHA 5 0 ADEGUAMENTI REACH/CLP adeguamento a REACH dopo intervento situazioni non adeguate al primo sopralluogo % (STD >90%) n. Schede di Sicurezza SDS non adeguate dopo intervento n. SDS non adeguate controllate al primo sopralluogo % (STD ≤ 0%) ANALISI - Il controllo delle SDS ha portato ad un loro miglioramento di modo che i DDL possano avere a disposizione strumenti adeguati per effettuare la valutazione del rischio chimico. Il Piano prosegue anche nel 2014 secondo le linee d’indirizzo dei GRUPPI REGIONALI (REACH e AMBIENTI CONFINATI) con l’obiettivo di verificare l’applicazione delle migliori misure di gestione del rischio chimico, in particolare per la sicurezza chimica (spazi confinati o sospetti di inquinamento). Il raggiungimento del numero di interventi previsti per il Reg. REACH sarà legato alla definizione della rete di controllo regionale e alla capacità laboratoristica di ARPA di garantire le analisi dei campioni prelevati. Il controllo del tenore di CrVI nei cementi avrà ricadute evidenti nell’edilizia. Prevenzione/Assistenza Iniziative 2013 n. livello Obiettivi/ contenuti Corsi/ Iniziative utenza REACH 1 Provinciale - seminari per tutor REACH scolastico progetto CCM scuole (6 ore) - Corsi per operatori ARPA (8 ore) - Iniziativa per aziende/produttori, consulenti su aggiornamenti e sportello REACH/CLP (4 ore) - Seminari per OdC su sostanze chimiche (12 ore) - Incontri informativi Unindustria su REACH/CLP (8 ore) - Corsi aggiornamento per RSPP e consulenti su ambienti confinati (8 ore) - Corsi aggiornamento per RSPP e consulenti su interazioni REACH/DLgs 81 (12 ore) -AIDII Istruzioni Operative Ambienti Confinati -Ambiente e lavoro - Confined Spaces 3° convegno -Workshop AIDII Ricadute REACH su DLgs 81/08 - Bologna Presentazione ufficiale Istruzioni Operative Ambienti Confinati Sportello informativo web DSP, rete regionale REACH/CLP rivolti a DDL, utilizzatori a valle, consulenti,ecc 2 1 3 4 CHIMICO Convegni Divulgato opuscolo informativo Sportello REACH/CLP – EEN Network 2 3 1 1 1 1 Nazionale Nazionale Nazionale Regionale 200 Regionale 1 Provinciale 1 2 1 Provinciale Nazionale Provinciale 2014 Corsi/Iniziative utenza REACH CHIMICO Convegni 2 1 1 Provinciale Nazionale Nazionale -Iniziativa per produttori, utilizzatori a valle, consulenti su Autorizzazioni/restrizioni REACH -Iniziativa Unindustria per Downstream Users -Convegno REACH dedicato a RSPP e aziende - Rischi occupazionali da pesticidi – Per medici competenti e non -Formazione RSPP,consulenti su rischio chimico -AIDII 2014 -Confined Spaces 2014 Pagina 69 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 ANALISI - E’ necessario tenere elevata l’attività di formazione/informazione e aggiornamento in quanto le normative sulle sostanze chimiche sono in continuo aggiornamento, con implicazioni complesse e continue ricadute sugli ambienti di lavoro e di vita. La formazione di una rete di ispettori REACH a livello locale ed europeo richiede competenze continuamente aggiornate. Interrelazioni Attività ENTI Obiettivi/ contenuti Programma Salute e Ambiente SERVIZIO IGIENE PUBBLICA, altri servizi del DSP Ambienti Confinati Università di MO-RE, Napoli, Roma, INAIL, Ministero, AUSL Roma, Bologna, Roma Capitale Università di Bologna, Ordine degli Ingegneri regionale, AUSL Bologna e Parma IREN, VVF, 118 Integrazione delle attività di controllo Servizio di Igiene Pubblica e SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO in merito alla sicurezza delle sostanze chimiche sia in ambienti di vita che di lavoro. Definizione di Linee Guida a livello nazionale e creazione di un portale Web Ambienti Confinati Ambienti Confinati REACH/CLP/SDS REACH/CLP/SDS Rischio chimico Tutti i DSP Regione Emilia Romagna, Assessorato Regionale, UnionCamere Ispettori REACH altri DSP RER ARPA 2014- S/N Nuovo Definizione di una banca dati soluzioni Nuovo Procedure emergenza torri piezometriche Firma protocollo di Intesa sportello REACH CLP Definizione protocolli comuni Realizzazione analisi Nuovo Continua Continua Nuovo Strutture di riferimento Servizi di Igiene Pubblica - Servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro Pagina 70 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.4 ALIMENTAZIONE E SALUTE Tutta la comunità scientifica è d’accordo sul fatto che esista uno stretto legame tra una corretta alimentazione e una vita in buona salute. Per mantenersi in salute e in forma bisogna essere attivi tutti i giorni ed alimentarsi in modo adeguato dal punto di vista nutrizionale sia sul piano qualitativo che quantitativo. È certo però che se da un lato l'alimentazione aiuta a preservare e migliorare la salute in altri casi, al contrario, può comprometterla, in quanto gli alimenti possono diventare un veicolo di sostanze tossiche, nocive per l'apparato digerente o cardiocircolatorio, per il sistema immunitario e perfino potenzialmente cancerogeni. La sicurezza alimentare può essere garantita solo da pratiche adeguate di produzione e manipolazione degli alimenti, che nel loro insieme costituiscono una serie di misure di prevenzione e di controllo dei rischi. Se queste misure non sono applicate correttamente, gli alimenti contaminati da diversi agenti, di natura fisica, chimica e microbiologica, possano causare una serie di patologie, che in qualche caso si rivelano anche letali. Obiettivi generali Premesso che il Programma è diretto da un Responsabile (Direttore di una delle strutture organizzative afferenti al programma), gli obiettivi del Programma stesso sono i seguenti: • promuovere le azioni utili ad ottenere elevati livelli di efficienza, appropriatezza, efficacia e qualità tecnica, • omogeneizzare le modalità di analisi e di intervento sugli ambiti del Programma , su tutto il territorio provinciale, • promuovere le azioni di miglioramento sulla qualità degli interventi/prestazioni, anche mediante procedure interne e Formazione/Aggiornamento del personale, • promuovere azioni di semplificazione, trasparenza e oggettività nelle metodologie d’intervento, • gestire la programmazione dell’attività integrata connessa allo svolgimento delle funzioni, della verifica e della valutazione dei risultati, • sostanziare gli interventi di vigilanza e controllo con il fine di aumentarne l’efficacia su settori di produzione e commercializzazione rilevanti per quantità e tipologia di prodotto, • sviluppare eventuali altre azioni integrate utili alla tutela del consumatore, • garantire tutte le attività in emergenza in merito alla univocità e tempestività della risposta, • garantire le attività di interesse per la fase sperimentale del progetto microbiologia predittiva. Obiettivi Specifici 2014 Mantenimento e miglioramento dei livelli di qualità raggiunta nei controlli ufficiali su ambiti di particolare complessità – artigianato di servizio e distribuzione - impegnati nella preparazione, deposito e vendita di alimenti. Controllo igienico sanitario su esercizi di vendita, preparazione cibi sia crudi che cotti e depositi di alimenti collocati in zone selezionate del nostro territorio. Controllo igienico sanitario su esercizi di vendita, preparazione cibi sia crudi che cotti e depositi di alimenti collocati in zone selezionate del nostro territorio in collaborazione con Enti esterni (Polizia municipale, INPS, DTL). Controllo sulla sicurezza negli ambienti di lavoro sui medesimi esercizi, previa attivazione da parte del gruppo di lavoro impegnato ad effettuare il controllo igienico sanitario. Aderire al progetto regionale Sibilla con indagini microbiologiche su matrici individuate dagli Operatori del programma sicurezza alimentare Pagina 71 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Consuntivo 2013 – Programmazione 2014 2013 AZIONI DI COORDINAMENTO S/N note 2014 AZIONI DI COORDINAMENTO RISULTATI ATTESI Formazione generale Formazione per gli operatori che effettuano SI vigilanza presso le strutture/esercizi selezionati 9 incontri Adozione delle check list regionali previo adattamento/integrazione a seconda della specificità degli esercizi da controllare Tutti i TdP SIAN e svet Formazione per tutti i TdP dei due servizi, relativa a temi specifici e di approfondimento della metodologia di conduzione dell’audit. MEZZA GIORNATA DI FORMAZIONE SI 04 check Applicazione protocollo Aziendale Sanzioni Formazione operatori in tema di provvedimenti sanzionatori amministrativi e sulle modalità di applicazione del procedimento sanzionatorio e trattamento degli atti conseguenti come da protocollo aziendale SI 6 incontri Tutto il personale sanitario SIAN/SSPV Sistema informativo del Programma Formazione mirata alla registrazione informatica dell’attività e alla estrazione della relativa reportistica dati Formazione mirata alla registrazione informatica dell’attività e alla estrazione della relativa reportistica dati SI 8 incontri Effettuazione incontri Revisione/aggiornamento istruzione operativa determina regionale 16842/2011 Aggiornamento della i.o. n 14/2009 svet per renderla comune ai due servizi NO ricerche su prodotti a matrice selezionata SI Emanata nuova determina il 13.11.13 Aggiornamento I.O. n.14/2009 a seguito emanazione nuova determina regionale n. 14738 del 13/11/2013 I. 0. AGGIORNATA Formazione specialistica Affettati/propor ricerche su prodotti a matrice zionati selezionata preincartati in GDO Affettati/proporzionati preincartati in GDO Programmazione Controllo Ufficiale: distribuzione, depositi, ristorazione collettiva, mercati Vedi tabella sottostante per i dati di vigilanza e formazione SI ricerche su prodotti a matrice selezionata Affettati/proporzionati preincartati in GDO Programmazione Controllo Ufficiale: distribuzione, depositi, ristorazione collettiva, mercati Vigilanza UULL 2011 2012 2013 2014 44 35 125% 39 36 108% 46 44 104% 96 44 39 43 43 // // 3 53 Sanzionate (contravvenzione) Disposta sospensione temporanea Totale “non norma” % non a norma/eseguito 0 0 9 20% 0 0 3 8% 6 2 11 24% senza uso di check /eseguito % (SDT = 100%) 0 100% 0 100% 0 100% % (STD ≥ 90%) 9 9 100% 3 3 100% 8 8 100% eseguito programmato % (STD =100 %) Controlli congiunti con SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE Controlli congiunti con INPS-DTL-PM prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate Audit programmati - novità 8 Pagina 72 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 UULL 2011_ 2013 50 45 40 35 30 UL programmate 25 UL controllate 20 Totale UL “non a norma” 15 10 5 0 2011 2012 2013 Prevenzione CORSI ALIMENTARISTI eseguiti programmati % (STD =100 %) 2011 184 180 2012 218 180 2013 216 2014 180 210 102% 121% 120% ANALISI Le attese difficoltà dovute all’integrazione operativa degli operatori tecnici dei due servizi coinvolti passano in secondo piano rispetto ai vantaggi ottenuti che sono essenzialmente 2 La formazione in comune 3 La predisposizione di strumenti, materiali e metodologie di lavoro comuni 4 La sperimentazione dell’uso degli stessi 5 La discussione critica sull’avanzamento del lavoro e sulle metodiche e strumenti utilizzati 6 L’uniformità di approccio ed esecuzione dei controlli ufficiali 7 L’omogeneità e i tempi medi dei follow up 8 L’ uniformità di implementazione del sistema informativo del programma sicurezza alimentare Strutture di riferimento Servizio Sanità Pubblica Veterinaria, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Responsabile Programma: Antonio Cuccurese Strutture di riferimento Servizio Sanità Pubblica Veterinaria, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione 3.4.1 LA FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI Obiettivi specifici 2014 Assolvere le richieste formative del singolo utente con realizzazione di corsi presso le varie sedi distrettuali - validare gli interventi di formazione gestiti dalle ditte o dalle associazioni di categoria - rilasciare l’attestato di formazione a chi ha effettuato l’idonea formazione. Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011-2012) Corsi - Attestati di formazione Per rilascio (corsi / attestati) Per rinnovo (corsi / attestati) Formazione ditte (pareri/attestati) Attestati aventi titolo Totale 2011 87 / 2757 96 / 2923 -- /2337 124 8141 2012 108 / 3157 110 / 3094 107/3847 173 10271 2013 101 / 3202 115 /3188 117/2595 163 9148 2014 100/ 3000 110/3000 100/2500 150 8650 ANALISI - Dei 216 corsi di formazione realizzati nel 2013, 5 corsi sono stati rivolti ad operatori di lingua cinese con presenza del mediatore culturale e 5 ad operatori con progetti di inserimento lavorativo per Pagina 73 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 diversamente abili. Inoltre 2 corsi si sono svolti presso la casa circondariale per i detenuti impegnati in cucina e nella distribuzione pasti. Sono stati espressi 64.117 pareri per la validazione di corsi realizzati dalle ditte sul posto di lavoro. Si è ampliata, su richiesta delle scuole, la collaborazione con alcuni istituti d’istruzione superiore per permettere agli studenti inseriti in stage, di acquisire l’attestato di formazione durante il percorso scolastico (2.337 attestati). Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, Servizio Sanità Pubblica Veterinaria, 3.4.2 IGIENE DEGLI ALIMENTI 3.4.2.1 CONTROLLO DELLA PRODUZIONE E DEL COMMERCIO DEGLI ALIMENTI Progetto: Piano Regionale Prevenzione 2010-2012 - continuativo Obiettivi specifici 2014 Verificare le condizioni igieniche ex reg. CE 852/04 della produzione,trasformazione e commercio di prodotti alimentari promuovendo un continuo miglioramento delle imprese, sia riconosciute che registrate. Predisporre ed adottare una procedura formalizzata per l’attività di controllo delle ditte riconosciute come da indicazioni regionali. Effettuare ispezioni ed audit nelle UULL selezionate secondo i criteri indicati nel protocollo tecnico regionale di categorizzazione del rischio e sulla base dei dati di controllo degli anni precedenti. Assicurare il controllo di parametri di sicurezza degli alimenti prodotti e somministrati. Effettuare l’attività di controllo congiunta nell’ambito del programma “ Sicurezza Alimentare”. Censire e categorizzare le UULL del comparto “ industria del vino” predisponendo criteri e modalità per il controllo di questo specifico settore. Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2012 – 2013) Controllo produzione Vigilanza UULL 2012 2013 riconosciute/ autorizzazione ministeriale ex DL.gs 111/02 registrate di gelateria e pasticceria registrate di produzione pane e prodotti da forno registrate industria del vino registrate altri comparti produttivi registrate commercio ingrosso commercio al dettaglio a rischio (etnici,supermercati, farmacie) Totale eseguito 11 174 214 17 57 53 170 696 13 164 272 24 56 55 189 773 90 13% 155 20% 34 38 90 98 89% 92% 908 1120 2014 programmato 18 130 130 36 59 46 167 586 UULL non a norma Totale “ non a norma” % non a norma su eseguito prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =90 %) ISPEZIONI (TOTALE ACCESSI) eseguito di cui ispezioni congiunte con SSPV di cui ispezioni congiunte con altri enti 27 586 27 26 17 CAMPIONI eseguito Conformi al piano regionale % (SP>=95%) Totale “ non a norma” % non a norma/eseguito Pagina 74 di 211 386 386 400 400 0% 0% 1 0,2% 3 0,75% 366 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 produzione e commercio alimenti 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 eseguito programmato non a norma ispezione congiunta 2012 2013 ANALISI - Nel 2013 gli operatori del servizio hanno controllato il 100% dei panifici in seguito all’attivazione del progetto regionale finalizzato alla produzione di pane con basso contenuto di sale,garantendo comunque una minima percentuale di controllo anche sulla produzione degli altri prodotti da forno, riscontrando diverse non conformità di tipo manutentivo e gestionale. Nel commercio sono stati privilegiati i controlli sui supermercati e sugli esercizi etnici e si è garantita la partecipazione alla commissione aziendale farmacie. L’attività congiunta con il Servizio veterinario ha riguardato il controllo di 27 strutture sia produttive che commerciali. Per il 2014 l’attività di controllo riguarderà sia le attività soggette a riconoscimento di produzione e di deposito che le attività registrate; per quanto riguarda il comparto” industria del vino” verrà controllato il 100% delle cantine di dimensioni industriali del territorio e delle realtà che effettuano attività di esportazione del prodotto per un complessivo 50% del comparto. Interrelazioni 2013 Servizi DSP/AUSL RE Obiettivi/ contenuti 2014 S/N SIAN SSPV attività congiunta su comparti specifici del programma Sicurezza Alimentare S SIAN Polizia Municipale INPS ispet. del lavoro attività congiunta su comparti specifici programma Sicurezza Alimentare S IZS Analisi microbiol. e chimiche su alimenti S ARPA Analisi microbiologiche e chimiche per acque minerali e radiometriche su alimenti S Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione 3.4.2.2 RISTORAZIONE COLLETTIVA Obiettivi specifici 2014 Verificare le condizioni igieniche e le modalità di produzione del comparto ristorazione collettiva promuovendo un continuo miglioramento delle imprese. Effettuare ispezioni nelle UULL con produzione pasti selezionate secondo i criteri indicati nel protocollo tecnico regionale di categorizzazione del rischio e sulla base dei dati di controllo degli anni precedenti. Verificare l’applicazione della Legge n° 55 del 21.03.05 relativa alla disponibilità per il consumatore, di sale arricchito con iodio. Assicurare il controllo di parametri di sicurezza degli alimenti prodotti e somministrati. Effettuare l’attività di controllo congiunta nell’ambito del programma “ Sicurezza Alimentare”. Pagina 75 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2012 – 2013) Vigilanza UULL 2012 2013 ristorazione collettiva utenza sensibile 260 di cui ispezioni congiunte con SSPV 5 ristorazione pubblica e aziendale 814 terminali di distribuzione pasti 36 gastronomie 8 feste popolari 109 Totale eseguito 1232 UULL non a norma Totale “ non a norma” 186 % non a norma / eseguito 15% prescrizioni ottemperate 85 prescrizioni verificate 95 % (STD =80 %) 89% ISPEZIONI (TOTALE ACCESSI) eseguito 1360 CAMPIONI eseguito 24 Conformi al piano regionale 24 256 5 687 29 7 66 1050 % (SP>=95%) 192 18% 99 104 95% 1206 1215 29 29 16 0% 0 0% Totale “ non a norma” % non a norma/eseguito 2014 programmato 255 5 891 13 6 50 1220 0% 0 0% UULL Ristorazione 1400 1200 1000 eseguito 800 programmato 600 non a norma 400 ispezione congiunta 200 0 2012 2013 ANALISI - A fronte di una diminuzione del personale avvenuta soprattutto nell’ultimo anno si è garantito il controllo del 100% delle attività rivolte ad utenza sensibile sia scolastica che socio assistenziale come da indicazioni regionali. Le non conformità rilevate hanno riguardato prevalentemente aspetti documentali. L’attività congiunta con il SSPV ha riguardato il controllo di 5 cucine ospedaliere. Nell’ambito della ristorazione pubblica (bar e ristoranti) le non conformità hanno interessato prevalentemente aspetti gestionali-operativi relativi all’igiene dei locali e delle lavorazioni e alla conservazione degli alimenti. interelazioni 2013 SIAN IZS Servizi DSP/AUSL RE SSPV Obiettivi/ contenuti 2014 S/N Attività congiunta in rist. ospedaliera programma Sicurezza Alimentare S Analisi dei campioni di alimenti per ricerche microbiologiche e chimiche S Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Pagina 76 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.4.2.3 CONTROLLO PRODUZIONE AGRICOLA PRIMARIA Obiettivi specifici 2014 Verificare la capacità di analisi e controllo dei rischi per la salute del consumatore nei processi di coltivazione, magazzinaggio e trasporto delle produzioni vegetali delle aziende agricole; assicurare il controllo dei residui di prodotti fitosanitari sulle matrici vegetali e derivati posti in vendita. Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2012 – 2013) Vigilanza UULL 2012 aziende agricole Di cui congiunta SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO rivendite prodotti fitosanitari 35 2013 2014 programmato 67 30 8 12 14 25 Totale “ non a norma” aziende agricole % non a norma / eseguito Totale “ non a norma” rivendite % non a norma / eseguito 11 31% 2 14% 11 16% 1 4% prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate 10+1 10+1 100% 9+1 9+1 100% 8 14 UULL non a norma % (STD =80 %) ISPEZIONI (TOTALE ACCESSI) eseguito aziende agricole eseguito rivendite 49 14 81 29 30 14 24 24 29 29 16 % (SP>=95%) 100% 107 107 100% 100% 98 96 100% Totale “ non a norma” Ricerca fitosanitari % non a norma/eseguito 2 1,9% 0 0% CAMPIONI eseguito Conformi al piano regionale % (SP>=95%) eseguito alimenti - Ricerca fitosanitari Conformi al piano regionale UULL aziende agricole 80 70 60 eseguito 50 progr ammato 40 non a norm a 30 ispezioni congiun te 20 10 0 2012 2013 Pagina 77 di 211 87 87 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Campioni di alimenti per ricerca residui fitosanitari 120 100 80 eseguito 60 programmato 40 nonanorma 20 0 2012 2013 ANALISI - Il superamento degli standard di attività stabiliti dell’aziende agricole nel 2013, si correla principalmente all’incremento di controlli, previsti nell’ambito del programma sicurezza alimentare nei principali mercati contadini, che hanno riguardato un numero non programmabile di aziende agricole. Relativamente alle rivendite di prodotti fitosanitari, si è assistito nel 2013 ad un aumento significativo dell’attività su domanda. Prevenzione Iniziative 2013 Informazione n. 1 Rivolte a aziende agricole collaborazione Amministrazione Comunale Obiettivi/ contenuti Requisiti igienici laboratori di vinificazione Interrelazioni 2013 DSP SPSAL SIP SSPV Consorzio fitosanitario Assessorato Agricoltura della provincia ARPA Obiettivi/ contenuti Ispezioni in aziende agricole con addetti e in aziende gestite da extra UE Ispezioni in aziende agricole gestite da extra UE Ispezioni al Mercato del contadino nell’ambito del Progetto “Sicurezza alimentare” Modalità di utilizzo dei prodotti fitosanitari Gestione dei rifiuti agricoli Formazione Gestione dei rifiuti agricoli Analisi dei campioni per ricerca residui prodotti fitosanitari 2014 - S/N S S S S S S Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione 3.4.2.4 SICUREZZA NUTRIZIONALE Problema - Questo settore d’attività dovrà affrontare uno dei temi giudicati d’interesse prioritario sia dal piano sanitario nazionale che regionale: il rischio per la salute prevalente, soprattutto in alcune fasce di popolazione, è legato agli errori nutrizionali. L’ambito d’intervento è molto vasto e investe servizi dell’azienda come Enti e Istituzioni del territorio. Impostare un piano di attività significativo che coinvolga il più possibile tutti gli organismi sensibili al problema è compito non semplice e verrà affrontato per gradi. Obiettivi specifici 2014 Piano regionale per la prevenzione prevede la verifica di: • qualità nutrizionale dei prodotti al consumo, • correttezza delle procedure di lavorazione nelle realtà di ristorazione collettiva pubblica e privata che effettuano pasti per celiaci • applicazione della L. n. 55 del 21.03.05 Pagina 78 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 la formazione di: • addetti alla produzione di prodotti per celiaci • famiglie di celiaci • panificatori aderenti al progetto “pane meno sale” Consuntivo attività 2013 programmazione 2014 * corsi rivolti esclusivamente agli insegnanti Vigilanza UULL 2012 2013 2014 programmato Produzione alimenti senza glutine Applicazione L. n°55/2005 nelle strutture di ristorazione controllo prodotti per celiaci (campioni analitici) controllo sale nel pane (campioni analitici) 109 313 12 231 260 12 21 220 250 12 40 49 14 81 29 30 14 2012 2013 18 2 12+4* 1 9 UULL non a norma Totale “ non a norma” prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =80 %) ISPEZIONI (TOTALE ACCESSI) eseguito aziende agricole eseguito rivendite CAMPIONI Prevenzione CORSI FORMAZIONE Celiachia per OSA Famiglie di celiaci “pane meno sale” 2014 programmato Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione 3.4.2.5 TUTELA DELLE ACQUE POTABILI Problema - L’acqua è un bene prezioso ed essenziale per la vita e deve avere caratteristiche di salubrità e qualità. Obiettivi specifici 2014 Effettuare il campionamento per l’analisi delle acque in distribuzione come da tabella allegata. Effettuare ispezioni con apposita scheda di riscontro in 30 substrutture acquedottistiche secondo il seguente criterio: criticità delle strutture e verifica delle prescrizioni ritenute rilevanti al fine della qualità dell’acqua destinata al consumo umano. Pagina 79 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) Vigilanza CAMPIONI eseguito 2012 2720 ACCESSI x CAMPIONI 1458 ISPEZIONI UULL progetto specifico 49 eseguito eseguito prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =80 %) 40 40 100% 2013 2768 2014 programmato 2755 1637 1479 32 46 42 42 100% 20 20 CAMPIONI 1700 1650 1600 1550 1500 eseguito programmato 1450 1400 1350 1300 1250 2011 2012 2013 ANALISI – La variabilità dei campioni negli anni eseguiti è dovuta per i campionamenti effettuati nei campi d’accoglienza dei terremotati (2012) e per la necessità di monitorate l’introduzione di nuove modalità di trattamento delle acque (UV) in aree localizzate (2012 e nel 2013). Per il 2014 si prevedono 1384 accessi alle reti e alle fonti di approvvigionamento idrico con 2541 campioni. Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione 3.4.2.6 ISPETTORATO MICOLOGICO Obiettivi specifici 2014 Prevenire il manifestarsi di intossicazione da funghi assicurando il controllo dei prodotti al consumo e al commercio e l’informazione alla popolazione. Garantire il supporto professionale del micologo alle strutture ospedaliere di pronto soccorso in caso di intossicazione CERTIFICAZIONE eseguito eseguito totali 2012 237 ACCESSI x CAMPIONI 1458 INTERVENTI IN PRONTO SOCCORSO 3 Di cui in orari di pronta disponibilità PD 2 % interventi in PD 70% persone coinvolte ricoveri % (STD =80 %) Pagina 80 di 211 8 1 100% 2013 439 2014 programmato 241 1637 1479 17 14 82% 11 8 73% 29 26 100% 22 16 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Prevenzione Iniziative 2013 n. rivolte a collaborazione Obiettivi/ contenuti realizzazione stand in fiera di San Michele C. Monti incontri e visita guidata nel bosco trasmissione tv 1 popolazione 4 studenti 1 popolazione Comune di C. Monti I. P. per l’agricoltura Telereggio Informazione per la raccolta e il consumo Informazione per la raccolta e il consumo Informazione per la raccolta e il consumo Interrelazioni 2013 Dip. Emergenza urgenza Ausl e AOSMN ARPA DSP Obiettivi/ contenuti 2014 - S/N collaborazione per supporto micologico ai pronto Soccorso S Analisi microscopica dei campioni per riconoscimento di specie S ANALISI - il consumo di funghi spontanei continua a rappresentare un problema di sanità pubblica per gli episodi di intossicazione correlati e richiede di mantenere alto il livello di attenzione assicurando il controllo dei prodotti al consumo e al commercio e l’informazione alla popolazione e garantendo il supporto professionale del micologo alle strutture ospedaliere di pronto soccorso. L’apertura al pubblico per l’attività di certificazione per l’autoconsumo, stabilità sulla base dell’andamento stagionale di produzione fungina, viene ampiamente pubblicizzata sui mass media locali. La pronta disponibilità notturna e festiva, attivata in coincidenza con il maggior consumo di funghi freschi epigei spontanei, viene comunicata direttamente a tutte le strutture ospedaliere del territorio. Pagina 81 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.4.3 SERVIZIO SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA Il Servizio Veterinario dell’Azienda U.S.L. di Reggio Emilia è organizzato in Aree specialistiche e precisamente: Area “A” – “Sanità Animale”; Area “B” – “Igiene della produzione e della commercializzazione degli alimenti di origine animale”; Area “C” – “Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche”; la cui mission prioritaria è quella di soddisfare le richieste dei consumatori in termini di salute, attraverso: - il controllo delle malattie infettive e infestive trasmissibili a carattere zoonosico; - il controllo della qualità igienico-sanitaria degli alimenti di origine animale; - la partecipazione, con altri Servizi sanitari alla tutela dell’ambiente e al miglioramento della qualità della vita della popolazione. - porre in atto azioni per tutelare il patrimonio zootecnico mediante il controllo dello stato di salute nei confronti di quegli eventi (infettivi e non) che determinano danni socio-economici importanti alla popolazione animale presente sul territorio della provincia di Reggio Emilia. Il SSPV ha attivato una forte integrazione con gli altri Servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica ad esempio con: - Programma Sicurezza alimentare (SIAN) - Progetto controllo esercizi di commercializzazione e produzione alimenti (SIAN e SPSAL) - Progetto controllo Aziende Agricole (SPSAL) - Progetto Zoonosi (SIP, SIAN e SPSAL) - e con tutte le attività che fanno capo al DSP quali le allerte sanitarie, MTA, notifiche di registrazione ed istanze per riconoscimento. Le vigenti normative spostano la responsabilità della produzione in capo agli Operatori del settore alimentare (OSA). Il Servizio Veterinario ha un vincolo di terzietà rispetto al sistema produttivo, proprio per la garanzia di salute al consumatore ed al cittadino più in generale ed esplica questo vincolo attraverso il controllo del processo di produzione di ogni operatore: ad esempio per gli alimenti ma anche per l’allevamento , produzione di animali. I controlli sui processi di produzione degli alimenti di origine animale sono espletati dall’allevamento fino alla vendita al consumatore finale. I controlli riguardano le condizioni edilizie e strutturali, lo stato sanitario, igiene zootecnica, benessere animale, utilizzo medicinale veterinario, norme di biosicurezza, idoneità degli animali alla macellazione per uso alimentare umano, condizione delle attrezzature e dei macchinari, condizioni di pulizia e di sanificazione, igiene della lavorazione, igiene del personale, formazione del personale, rintracciabilità dei prodotti, HACCP (autocontrollo) e controlli sui pets. Tutti i controlli vengono effettuati in base a frequenze determinate in funzione della categorizzazione del rischio, generalmente valutata per specifica attività. I controlli ufficiali si distinguono in verifiche, ispezioni ed audit. La verifica è un controllo, mediante esame e considerazione di prove obiettive, volto a stabilire se siano stati soddisfatti requisiti specifici. L’ispezione è l’esame di qualsiasi aspetto relativo ai mangimi, agli alimenti, alla salute ed al benessere degli animali per verificare che tali aspetti siano conformi alle prescrizioni di legge relative ai mangimi, agli alimenti, alla salute ed al benessere degli animali. L’audit è un esame sistematico indipendente e documentato per accertare se determinate attività ed i risultati correlati siano conformi alle disposizioni previste, se tali disposizioni siano attuate in modo efficace e siano adeguate per raggiungere determinati obiettivi. Criteri di appropriatezza e rilevanza nella programmazione dell'attività Importante innovazione del 2013 è l’aver individuato criteri capaci di selezionare le attività del SSPV secondo parametri di adeguatezza e di rilevanza per il miglioramento del livello di salute di una popolazione. La classificazione dei criteri per le attività istituzionali, definisce priorità e appropriatezza delle attività e lo standard qualitativo, inoltre riconduce l’attività istituzionale al rapporto obiettivo/risorse. Gli indici individuati valutano la performance delle attività. Sono stati identificati i seguenti criteri: • Esistenza di normative o procedure documentate • Significatività (PSN – PNP- PRP – Az. USL – DSP- Servizio) • Diffusione delle attività (numero distretti, A.T.V. , organizzazioni coinvolte, destinatari, target) • Temporalità (progetto su più anni, un solo anno, occasionale, sporadico) • Interdisciplinarità e integrazione tra servizi Pagina 82 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. • • DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Formazione specifica Potenzialità di comunicazione interna-esterna (per singola attività/per gruppi di attività). Criteri che saranno compendiati, per ogni singola attività con la stringa sotto-riportata ad esemplificazione. La pesatura dei singoli criteri, per le attività di Sanità Animale che si allargherà a tutte le attività non ricomprese nella categorizzazione del rischio regionale, porterà alla creazione di una graduazione di priorità delle attività. Metodo di pesatura dei CRITERI per la valutazione di appropriatezza e rilevanza delle attività I pesi così calcolati sono in funzione delle proprietà intrinseche dell’attività. Per quanto riguarda la ricaduta dell’attività sui cittadini viene introdotto il Coefficiente di impatto: Impatto sulla salute umana = 5 Impatto economico su settori produttivi = 3 Impatto sulla pubblica opinione = 2 La somma dei pesi viene moltiplicata (fattore di moltiplicazione = importanza) alla somma coefficienti opportunamente selezionati. 3.4.3.1 SANITA’ ANIMALE A quest’Area Disciplinare è demandata la prevenzione ed il controllo delle malattie degli animali. Dovrà pertanto garantire l’erogazione dei seguenti livelli essenziali di assistenza (L.E.A.): - Sorveglianza epidemiologica e profilassi ai fini della eradicazione delle malattie infettive e diffusive degli animali - Prevenzione e controllo delle zoonosi - Interventi di Polizia Veterinaria - Vigilanza sui concentramenti e spostamenti di animali, compresa l’importazione e l’esportazione e sulle strutture ed attrezzature a tal fine utilizzate - Lotta al randagismo e controllo della rabbia. Pagina 83 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. - DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Controllo delle popolazioni sinantrope e selvatiche ai fini della tutela della salute umana e dell’equilibrio fra uomo, animale ed ambiente L’allevamento rappresenta nella nostra provincia ancora un punto di forza tra le attività agro economiche con punte di eccellenza in quelli della specie bovina e suina. Analizzando i dati relativi al patrimonio zootecnico osservato nel 2013 rispetto al 2012 il numero degli allevamenti è sostanzialmente costante come i capi a conferma di un assestamento funzionale ai mercati di riferimento.L’allevamento di bovini da latte e la pratica della suinicoltura, oltre a costituire l’attività zootecnica predominante del nostro territorio, rappresentano in seno alla Sanità Animale (e non solo), i principali destinatari delle azioni di prevenzione e controllo della medicina veterinaria pubblica, ciò anche in ragione della specificità dei prodotti derivanti dalla trasformazione delle relative produzioni zootecniche, in merito alle quali occorre salvaguardare e, come sempre maggiormente risulta richiesto, garantire la salubrità. Associata all’attenzione sanitaria sull’allevamento avicolo per quanto concerne le zoonosi ed in particolare l’influenza, si registra negli equidi, oltre ad un incremento numerico delle scuderie, anche un innalzamento delle azioni di sanità pubblica correlate alla sicurezza alimentare in quanto buona parte dei soggetti sono destinati alla produzione alimentare (DPA) pur essendo in maggioranza utilizzati a scopo ludico - sportivo.Le strutture non collegate alle produzioni agro zootecniche, in particolare l’ambito degli animali d’affezione e selvatici, assumono una maggiore valenza rispetto a qualche anno fa, richiedendo una maggiore attività e presenza soprattutto in ambito urbano. DIMENSIONI DEL CONTROLLATO Specie animali Allevamenti 2013 1574 Confronto 2012 % = Capi 2013 143.019 Confronto 2012 % = Ovicaprini 521 397 = = 294.361 5.753 +1% -9% Equidi 1386 = 5.557 -7% Avicoli 36 = 443139 = Bovini Suini Obiettivi specifici 2014 L’attività di Sanità Animale è in stretta applicazione dei Piani Nazionali e Regionali e per l’anno 2013 è la seguente: Piano di sorveglianza di TBC-BRC-LBE bovine e BRC ovicaprina BRC bovina controlli semestrali negli allevamenti bovini produttori di latte, campionando il latte di massa, gli altri allevamenti bovini con riproduttori campionati a cadenza triennale con matrice sangue (> 24 mesi di età).TBC triennale (>24 mesi di età). Controllo sistematico introduzioni. Per il piano BRC ovicaprina gli allevamenti produttivi (latte, carne, misti) vengono controllati a cadenza biennale mentre quelli a finalità autoconsumo vengono controllati a cadenza quadriennale. Indicatori 2014 n. allevamenti controllati /n. allevamenti sottoposti al piano = (STD 95%) n. allevamenti bovini controllati /n. allevamenti bovini sottoposti al piano = (STD 95%) n. allevamenti ovicaprini controllati /n. allevamenti ovicaprini sottoposti al piano = (STD 95%) Piano di sorveglianza attiva BSE - TSE Piano BSE sorveglianza attiva 2 volte anno check list negli allevamenti bovini ed 1 volta ovicaprini Bovini morti test in quelli di età >48mesi Ovicaprini morti test in quelli di età >18 mesi Indicatori 2014 n. capi bovini sottoposti a prelievo/n.capi da campionare = (standard - STD 98%) n. allevamenti ovi-caprini controllati /n. allevamenti ovi-caprini sottoposti al piano = (STD 95%) n. capi ovi-caprini sottoposti a prelievo /n.capi da campionare = (STD 98%) Pagina 84 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Piano di sorveglianza della MVS, PSC, MA e qualifica Trichine Vengono controllati 2 volte all’anno tutti gli allevamenti suini da riproduzione a ciclo chiuso > 20 riproduttori e ciclo aperto. Glia allevamenti da riproduzione a ciclo chiuso <20 riproduttori sono controllati 1 volta all’anno. Vengono scelti 35 allevamenti da ingrasso individuati secondo i seguenti criteri: - Allevamenti per i quali siano state verificate non conformità nei controlli relativi alla biosicurezza - Allevamenti per i quali siano state verificate non conformità nelle registrazioni delle movimentazioni in BDN - Allevamenti di consistenza superiore a 500 capi che non applicano il tutto pieno/tutto vuoto - Allevamenti che conferiscono suini a macelli del circuito internazionale (export verso Paesi Terzi). e controllati 2 volte all’anno, secondo la seguente numerosità per ATV: Castelnovo Monti 4 - Correggio 4 - Guastalla 9 - Montecchio 5 - Reggio Emilia 6 – Scandiano 7. Inoltre verranno individuati gli allevamenti da ingrasso ad alto turnover e saranno controllati mensilmente. Piano di sorveglianza della Blue Tongue 18 allevamenti bovini in cui sono state identificate 17 sentinelle ciascuno, vengono controllati a cadenza mensile nel periodo marzo – dicembre Le trappole per cattura insetti vettori sono posizionate: 1 a Castelnovo Monti e 1 a Bibbiano Piano di applicazione delle misure sanitarie per il territorio regionale relative all’influenza aviare Ispezioni negli allevamenti sullo stato sanitario utilizzando come verbale il campo note scheda campioni. -Tacchini da carne Tacchini settimana precedente la macellazione 10 tamponi tracheali, se extraregionale sierologico su 5 soggetti per capannone fino ad un massimo di 20. Minimo 10. Anatidi da ingrasso settimana precedente macellazione 10 tamponi cloacali Riproduttori, selvaggina e importatori Cadenza trimestrale 20 campioni di sangue – Quaglie 40-50 animali all’anno anche al macello – Anatre e oche riproduttori cadenza mensile tampone cloacale 10 soggetti – Faraone almeno 2 volta anno 20 campioni sierologico anche al macello Galline ovaiole, tutti, quadrimestrale 10 campioni sierologico per capannone fino a massimo 20 Pollastre, una volta per ciclo 10 campioni sangue Svezzatori e commercianti tutti, mensilmente, almeno 10-20 campioni sangue e 10 tamponi. Campione rappresentativo 5 campioni per specie/tipologia/struttura;anatre e oche 10 tamponi cloacali. Ratidi campione sierologico su almeno 5 soggetti 2 volte all’anno. Piano di sorveglianza della salmonellosi da s. typhimurium e s. enteritidis negli allevamenti di ovaiole da consumo, da cova e nei broiler In ciascun allevamento soggetto al piano verrà effettuato: - controllo veterinario sistematico in allevamento ad ogni ciclo, almeno 1 volta all’anno. - verifica dei requisiti di Biosicurezza - verifica dati anagrafici e registrazioni aziendali - approvazione e verifica del piano di autocontrollo In ufficio verifica autocontrollo su SIS.In caso di positività si utilizzerà la procedura regionale. Vengono controllati 1 volta all’anno le seguenti tipologie di allevamenti, RIPRODUTTORI, OVAIOLE, BROILER, TACCHINI. Piano di sorveglianza nazionale per la encEsercizio Fisico Adattatolomielite di tipo West Nile (West Nile Disease) Prevede la sorveglianza passiva sulle sindromi neurologiche del cavallo, la cattura degli uccelli sensibili e la cattura degli insetti vettori. Indicatore 2014 Sorveglianza passiva nei cavalli: n° casi sospetti/confermati. Controllo sul sistema di identificazione e registrazione dei bovini, suini, ovicaprini ed equidi Indicatore 2014 Pagina 85 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Bovini– n. allevamenti controllati / n. allevamenti presenti = (STD = 3%) Ovini – n. allevamenti controllati / n. allevamenti presenti = (STD = 3%) Suini - n. allevamenti controllati / n. allevamenti presenti = (STD = 1%) Equidi – n. allevamenti controllati / n. allevamenti presenti = (STD = 5%) Controllo della popolazione canina Piano Leishmaniosi Vengono classificati i canili secondo lo schema regionale ed a ciascuna ATV è stato fornito un piano delle azioni specifica canile per canile. Indicatore 2014 n. canili controllati /n. canili da controllare = (STD 95%) n. cani campionati /n. cani da controllare secondo piano = (STD85%) Piano di controllo popolazione canina e felina Indicatore 2014 n.animali sterilizzati /n.animali programmati = (STD 98%) n. animali microchippati / n.animali programmati = (STD 95%) Rabbia Indicatore 2014 n. cani morsicatori visitati \ n. cani morsicatori segnalati = ( STD 98%) Verifica funzione anagrafe bovina: n. allevamenti con prescrizioni adempiute / n. allevamenti con prescrizioni impartite = (STD 90%) Strutture di riferimento Servizio Sanità Pubblica Veterinaria Piano di Sorveglianza Tubercolosi, Brucellosi, Leucosi bovina e Brucellosi ovina e caprina Obiettivo specifico: applicazione piani Regionali DGR 493/2012 e DGR 917/2011. Appropriatezza rilevanza: norme significatività diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Si Si Più anni Si Si Si 25 15 15 15 15 5 10 Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto Impatto sulla salute umana = Sì = 5 Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3 Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2 Per cui 100 x 10 = 1000 Pagina 86 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013) UU.LL. eseguito 2011 2012 2013 2014 programmato 1513 1450 1225 1175 0 0 0 0% 0% 0% Totale “non norma” % non a norma/eseguito UU.LL. 2000 1500 eseguito 1000 programmato Totale “non norma” 500 0 2011 2012 2013 Anno L’attività, effettuata nel corso dell’anno 2013 secondo le modalità operative e frequenze dettate dalle norme di settore, ha evidenziato un totale di n.429 aziende controllate relativamente alla Tubercolosi Bovina e Bufalina, n. 1.095 per la Brucellosi Bovina e Bufalina e Leucosi Bovina Enzootica. Non avendo avuto alcun focolaio, allevamento positivo per le malattie indagate, la situazione sanitaria degli allevamenti della Provincia hanno mantenuto la qualifica di Ufficialmente Indenne. La D.P.G.R.ER n. 917/2011 prevede per gli ovicaprini il controllo per BRC biennale per gli allevamenti da reddito e quadriennale per gli allevamenti da autoconsumo, pertanto nel 2013 sono stati controllati 130 allevamenti su un totale di n. 131 allevamenti controllabili senza riscontri di infezione. Piano di sorveglianza attiva BSE – TSE Obiettivo specifico: Ispezione allevamenti bovini e ovini per BSE TSE Appropriatezza rilevanza: norme significatività diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Si Si Più anni Si Si Si 25 15 15 15 15 5 10 Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto Impatto sulla salute umana = Sì = 5 Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3 Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2 Per cui 100 x 10 = 1000 Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013) UU.LL. eseguito Totale “non norma” % non a norma/eseguito Sanzionate 2011 2012 2013 1779 1557 1510 0 0 0 0% 0% 0% 0 0 0 Pagina 87 di 211 2014 programmato 1400 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 2000 UU.LL. 1500 eseguito 1000 programmato Totale “non norma” 500 0 2011 2012 2013 Anno I rispettivi interventi, ossia il controllo ispettivo semestrale degli allevamenti bovini, ovicaprini e le verifiche sui correlati animali deceduti presso le rispettive aziende, come risulta nella seguente tabella, sono esitati tutti favorevolmente. Aziende Bovine ispezionate Aziende Ovine ispezionate 1306 Bovini morti in allev. controllati Ovicaprini morti in allev. controllati Ispezioni n 2.385 204 Ispezioni n 204 2.762 66 Di cui sottoposti a prelievo obex Di cui sottoposti a prelievo obex 864 26 Piano di Sorveglianza Blue Tongue Obiettivo specifico: monitoraggio sierologico per Blue Tongue bovini secondo piano regionale. Appropriatezza: norme significatività diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Si Si Più anni No Si No 25 15 15 15 0 5 0 Totale = 75 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto Impatto sulla salute umana = No = 0 Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3 Impatto sulla pubblica opinione = No = 0 Per cui 75 x 3 = 225 Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013) 2011 2012 2013 2014 programmato eseguito 19 19 18 18 Totale “non norma” 0 0 0 0% 0% 0% UU.LL. % non a norma/eseguito Pagina 88 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 20 UU.LL. 15 eseguito 10 programmato Totale “non norma” 5 0 2011 2012 2013 Anno Il piano di sorveglianza della Blue Tongue nel 2013 ha previsto il controllo in 18 allevamenti di 18 bovini sentinella da sottoporre a prelievo mensile nel periodo marzo – dicembre. Questi interventi hanno comportato il prelievo di 3030 sieri bovini e 5 campioni in PCR per accertamenti relativi a reattività non specifiche. Non sono state rinvenute criticità. Piano di applicazione delle misure sanitarie per il territorio regionale relative all’influenza aviare - BIOSICUREZZA Obiettivo specifico: monitoraggio sierologico Influenza aviare allevamenti avicoli secondo piano regionale e verifica biosicurezza. Appropriatezza rilevanza: norme significatività diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Si Si Più anni Si Si Si 25 15 15 15 15 5 10 Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto Impatto sulla salute umana = Sì = 5 Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3 Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2 Per cui 100 x 10 = 1000 Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013) UU.LL. 2011 37 435 0 2012 35 439 2 2013 29 498 1 0% 6% 3% Sanzionate (sanzione amministrativa) 0 0 0 prescrizioni ottemperate 0 2 0 0 N.a. 2 100% 1 0% eseguito accessi Totale “non norma” % non a norma/eseguito prescrizioni verificate % (STD 90%) Pagina 89 di 211 2014 programmato 27 DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA UU.LL. Azienda U.S.L. Reggio E. Relazione Annuale 2013-2014 40 35 30 25 20 15 10 5 0 eseguito programmato Totale “non norma” 2011 2012 2013 Anno Nel corso dell’anno 2013 l’intensa attività di sorveglianza veterinaria non ha fatto registrare situazioni di emergenze sanitarie riferite alla influenza aviaria in provincia, nonostante l’epizoozia di virus ad alta patogenicità per le specie avicole sviluppatasi nell’Imolese e Ferrarese che ha coinvolto allevamenti di ovaiole e tacchini. L’attività connessa al piano di sorveglianza nei riguardi della suddetta infezione ha visto l’effettuazione di n. 10.470 campioni raccolti negli allevamenti avicoli di cui 4.120 campioni di siero, 6.350 tamponi tracheali e cloacali per la rilevazione dell’agente eziologico. Inoltre si è intervenuti in tre allevamenti in cui si è voluto escludere l’infezione. Parimenti le verifiche tese ad accertare lo stato sanitario degli animali negli allevamenti aventi consistenza di animali superiore ai 250 capi e l’applicazione negli stessi delle buone pratiche di biosicurezza, sono state effettuate anche con l’utilizzo delle check-list appositamente approntate allo scopo. Anche quest’anno ingenti risorse sono state impegnate nell’attività di vigilanza e controllo dello svolgimento del “Mercato degli Hobbies” domenicale di Reggio Emilia, operata da n. 2 veterinari in turno di pronta disponibilità festiva. Piano di controllo delle Salmonelle enteritidis e Typhimurium negli allevamenti di ovaiole da consumo, da cova, broiler e tacchini da carne Obiettivo specifico: monitoraggio salmonelle negli allevamenti avicoli secondo piano regionale e verifica biosicurezza Appropriatezza rilevanza: norme significatività diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Si Si Più anni Si Si Si 25 15 15 15 15 5 10 Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto Impatto sulla salute umana = Sì = 5 Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3 Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2 Per cui 100 x 10 = 1000 Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013) UU.LL. 2011 2012 2013 2014 eseguito 15 16 15 15 Totale “non norma” 0 2 1 N.c. 13% 7% % non a norma/eseguito Pagina 90 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 20 UU.LL. 15 eseguito 10 programmato Totale “non norma” 5 0 2011 2012 2013 Anno Il settore avicolo non rappresenta un’attività di punta nella nostra provincia, comunque la sorveglianza per le salmonelle ha interessato la totalità degli allevamenti a carattere industriale e più precisamente: 1 allevamenti di riproduttori i 8 allevamenti di galline produttrici di uova da consumo, i 8 allevamenti di polli da ingrasso (broiler) e i 4 allevamenti di tacchini da ingrasso secondo i piani nazionali e regionali. Sono stati effettuati controlli sullo stato sanitario, biosicurezza e presenza di piano di autocontrollo. Sono stati evidenziati sporadici casi di salmonelle minori. Piano di sorveglianza Malattia vescicolare del suino, Peste suina classica, Malattia di Aujeszky e qualifica trichine BIOSICUREZZA Prodotto: ispezione Obiettivo specifico: monitoraggio sierologico MVS, PSC e MA allevamenti suini secondo piano regionale e verifica biosicurezza Appropriatezza rilevanza: norme significatività diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Si Si Più anni No Si Si 25 15 15 15 0 5 10 Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto Impatto sulla salute umana = No = 0 Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3 Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2 Per cui 85 x 5 = 425 Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013) UU.LL. 2011 2012 2013 2014 eseguito 87 89 92 87 Sanzionate (contravvenzione) 0 0 0 Totale “non norma” 8 6 4 9% 7% 4% Sanzionate (sanzione amministrativa) 0 0 0 prescrizioni ottemperate 8 6 2 prescrizioni verificate 8 6 4 100% 100% 50% % non a norma/eseguito % (STD 90%) Pagina 91 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 100 UU.LL. 80 eseguito 60 programmato 40 Totale “non norma” 20 0 2011 2012 2013 Anno L’attività relativa al Piano di Sorveglianza della Malattia Vescicolare del Suino, Peste Suina Classica PSC e Malattia di Aujeszky nel 2013 è stata finalizzata, secondo le direttive regionali, al mantenimento dell’accreditamento delle aziende suine. Pertanto sono state sottoposte a campionamento semestrale le 40 aziende suine da riproduzione e 52 delle 224 aziende suine da ingrasso controllabili presenti sul territorio provinciale. Controllo della popolazione canina Le strutture relative al presente paragrafo presenti sul nostro territorio contano: 6 canili permanenti privati, 3 canili permanenti pubblici, 6 canili temporanei pubblici, 19 allevamenti di cani e 3 gattili. Con attinenza alla lotta al randagismo, si riportano i seguenti dati relativi all’anno 2013 CANI INTRODOTTI NEL CANILE NEL 2013 CANI CATTURATI NON IDENTIFICATI IDENTIFICATI 377 972 CANI USCITI DAI CANILI NEL 2013 RINUNCE DI PROPRIETA' SOPPRESSIONI EUTANASICHE CANI RESTITUITI CANI AFFIDATI CANI MORTI PER MALATTIA 55 52 434 773 195 Nel corso dell’anno 2013 sono stati effettuati n. 1.430 interventi chirurgici per la sterilizzazione di gatti appartenenti a colonie di animali randagi viventi in libertà, e n. 314 microchippature per l’identificazione di animali (principalmente cani). Piano di controllo Leishmaniosi Obiettivo specifico: controllo sierologico della Leishmania nei canili Appropriatezza rilevanza: norme significatività diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Si Si Più anni Si Si Si 25 15 15 15 15 5 10 Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto Impatto sulla salute umana = Sì = 5 Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3 Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2 Per cui 100 x 10 = 1000 Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013) UU.LL. eseguito Totale “non norma” % non a norma/eseguito Sanzionate (sanzione amministrativa) 2011 14 0 0% 0 Pagina 92 di 211 2012 14 0 0% 0 2013 14 0 0% 0 2014 14 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 16 14 UU.LL 12 10 eseguito 8 programmato 6 Totale “non norma” 4 2 0 2011 2012 2013 Anni Piano di controllo Rabbia Obiettivo specifico: sorveglianza della rabbia attraverso controllo cani morsicatori Appropriatezza rilevanza: norme significatività diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Si Si Più anni Si Si Si 25 15 15 15 15 5 10 Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto Impatto sulla salute umana = Sì = 5 Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3 Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2 Per cui 100 x 10 = 1000 Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013) UU.LL. eseguito Totale “non norma” % non a norma/eseguito Sanzionate (sanzione amministrativa) 2011 413 0 0% 0 2012 419 0 0% 0 2013 488 0 0% 0 600 500 UU.LL 400 eseguito 300 programmato Totale “non norma” 200 100 0 2011 2012 2013 Anni Pagina 93 di 211 2014 400 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Controllo anagrafe ed identificazione animali: bovini, suini, Equidi, ovini e caprini Obiettivo specifico: verifica della corretta identificazione e completezza anagrafica degli animali di interesse zootecnico. Appropriatezza rilevanza: norme significatività diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Si Si Più anni No Si Si 25 15 15 15 0 5 10 Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto Impatto sulla salute umana = Sì = 5 Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3 Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2 Per cui 85 x 10 = 850 - BOVINI: Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013) UU.LL. 2011 2012 2013 2014 eseguito 83 57 75 50 Totale “non norma” 2 1 9 2% 2% 12% Sanzionate (sanzione amministrativa) prescrizioni ottemperate 0 2 0 1 0 5 prescrizioni verificate 2 1 9 100% 100% % non a norma/eseguito UU.LL. % (STD = 90%) 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 56% eseguito programmato Totale “non norma” 2011 2012 2013 Anno Pagina 94 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 - SUINI: Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013) UU.LL. 2011 2012 2013 2014 eseguito 17 18 24 5 Totale “non norma” 0 0 1 0% 0 0% 0 4% 0 prescrizioni ottemperate 0 0 1 prescrizioni verificate 0 0 1 N.c. N.c. 100% % non a norma/eseguito Sanzionate (sanzione amministrativa) % (STD = 90%) 30 UU.LL. 25 20 eseguito 15 programmato 10 Totale “non norma” 5 0 2011 2012 2013 Anno L’azione nelle verifiche collegate all’anagrafe zootecnica nell’anno 2013 è stata improntata nell’effettuazione delle ispezioni mediante l’utilizzo delle liste di riscontro implementate secondo le frequenze e la modalità indicate dalla Regione; pertanto, sono stati controllati 75 allevamenti bovini riscontrando 9 non conformità soggette a prescrizione di cui 5 risolte, 21 allevamenti ovicaprini con 3 prescrizioni tutte ottemperate, 24 allevamenti suini con 1 prescrizione ottemperata e 85 allevamenti di equidi con 12 prescrizioni di cui 6 ottemperate. Pagina 95 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Vigilanza PIANO DI SORVEGLIANZA* quadro riassuntivo UULL - ALLEVAMENTI 2011 2012 2013 2014 programmato Tubercolosi, Brucellosi, Leucosi bovina e Brucellosi ovina e caprina attiva BSE – TSE Blue Tongue Influenza aviare - BIOSICUREZZA Salmonelle enteritidis e Typhimurium negli allevamenti di ovaiole da consumo, da cova, broiler e tacchini da carne Malattia vescicolare del suino, Peste suina classica, Malattia di Aujeszky e qualifica trichine - BIOSICUREZZA Controllo anagrafe ed identificazione animali: BOVINI Controllo anagrafe ed identificazione animali: SUINI Totale eseguito allevamenti INTERVENTI SU SINGOLI ANIMALI Leishmaniosi( vedi ZOONOSI cap. Rabbia ( vedi ZOONOSI cap. UULL non a norma Tubercolosi, Brucellosi, Leucosi bovina e Brucellosi ovina e caprina BSE – TSE Blue Tongue Influenza aviare - BIOSICUREZZA Salmonelle enteritidis e Typhimurium negli allevamenti di ovaiole da consumo, da cova, broiler e tacchini da carne Malattia vescicolare del suino, Peste suina classica, Malattia di Aujeszky e qualifica trichine - BIOSICUREZZA Controllo anagrafe ed identificazione animali: BOVINI Controllo anagrafe ed identificazione animali: SUINI % non a norma /eseguito Influenza aviare - BIOSICUREZZA Salmonelle enteritidis e Typhimurium negli allevamenti di ovaiole da consumo, da cova, broiler e tacchini da carne Malattia vescicolare del suino, Peste suina classica, Malattia di Aujeszky e qualifica trichine - BIOSICUREZZA Controllo anagrafe ed identificazione animali: BOVINI Controllo anagrafe ed identificazione animali: SUINI Prescrizioni Influenza aviare - BIOSICUREZZA prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =90 %) Malattia vescicolare del suino, Peste suina classica, Malattia di Aujeszky e qualifica trichine - BIOSICUREZZA prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =90 %) Controllo anagrafe ed identificazione animali: BOVINI prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =90 %) Controllo anagrafe ed identificazione animali: SUINI prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =90 %) Pagina 96 di 211 1513 1779 19 37 1450 1557 19 35 1225 1510 18 29 1175 1400 18 27 15 16 15 15 87 89 92 87 83 17 3550 57 18 3241 75 24 2988 50 5 2777 14 413 14 419 14 488 14 400 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2 0 0 0 1 1 8 6 4 2 0 1 0 9 1 na na 6% 13% 3% 7% 9% 7% 4% 2% na 2% na 12% 4% 0 0 0 0 2 2 100 1 1 100 8 8 0 6 6 100 2 4 50 2 2 100 1 1 100 5 9 56 0 0 0 0 0 100 1 1 100 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.4.3.2 IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Nell’intero territorio di competenza, caratterizzato da una produzione agro alimentare tradizionalmente forte, orientata anche verso i mercati esteri, l’attenzione del sistema sanitario aziendale per garantire elevati livelli di sicurezza alimentare, trova evidenza nei dati epidemiologici forniti dal sistema di sorveglianza sulle malattie trasmesse da alimenti e sulle zoonosi e nell’attività del controllo ufficiale svolto dal servizio veterinario. In conformità a quanto previsto dalle normative comunitarie e dagli organismi internazionali e nazionali, i controlli sono attuati nel rispetto di specifiche regole e modalità tecniche condivise, tali quindi da garantire appropriatezza, rilevanza, omogeneità ed efficacia. A garanzia dei consumatori, le regole europee prevedono inoltre la programmazione degli interventi in base al livello di rischio sanitario connesso alle diverse tipologie produttive e definito sulla base delle evidenze scientifiche e dei dati epidemiologici. A tal fine il livello Regionale ha definito gli standards ed i requisiti di funzionamento che, di fatto, rappresentano il modello cui anche questo servizio si è uniformato. Gli aspetti tecnici e le attività esaminate durante i controlli, riguardano la gestione igienico-sanitaria dello stabilimento, compresa l’appropriatezza delle strutture e delle attrezzature, nonchè la gestione del processo di produzione degli alimenti di origine animale. La valutazione finale degli stessi impianti e processi compresi i provvedimenti adottati, sono riportati su un apposito report controfirmato dai produttori coinvolti. Il controllo ufficiale degli alimenti ha la finalità di verificare e garantire la conformità dei prodotti in questione alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, a proteggere gli interessi dei consumatori e ad assicurare la lealtà delle transazioni commerciali nazionali ed internazionali. I settori di attività possono essere ricondotti schematicamente all’erogazione dei sottodescritti LEA. 1- Controllo veterinario, zoosanitario e sul benessere degli animali negli impianti di macellazione. 2- Controllo veterinario e zoosanitario degli impianti di sezionamento delle carni e degli impianti di deposito delle carni fresche. 3- Controllo veterinario degli impianti di produzione di carni macinate e di preparazioni a base di carne e degli impianti di produzione di prodotti a base di carne. 4- Controllo veterinario presso altri impianti di produzione degli alimenti di origine animale. 5- Controllo veterinario sul trasporto, sul deposito e sulla commercializzazione all’ingrosso ed al dettaglio delle derrate e degli alimenti di o.a., sui laboratori di produzione di prodotti gastronomici a base di carne annessi agli esercizi di vendita al dettaglio e sulle strutture agrituristiche. 6- Indagine epidemiologica e gestione degli episodi di malattie a trasmissione alimentare. DIMENSIONI DEL CONTROLLATO ATV Guastalla ATV Correggio ATV Reggio E ATV Scandiano ATV Montecchio ATV Monti TOATLE Casteln. TAB. 1 IMPIANTI IMPIANTI MACELLAZIONE IMPIANTI SEZIONAMENTO 4 7 2 3 2 6 4 9 3 5 7 7 22 37 DEPOSITI 8 3 18 12 8 0 49 Pagina 97 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 TAB. 2 CAPI CAPI MACELLATI BOVINI EQUINI OVI-CAPRINI SUINI POLLAME CONIGLI CARNI TONNELLATE Carni sezionate ton. 2011 144.031 6.404 3.132 26.224 770.044 401.449 2012 143.045 6.288 3.072 23.337 720.789 418.099 2013 142.664 6.089 2.774 22.667 776.399 446.508 47.552 50.284 45.256 TAB. 3 IMPIANTI TRASFORMAZIONE IMPIANTI CE INDUSTRIALI CE ARTIGIANALI Annessi altri impianti 96 74 22 21 TAB. 4 COMMERCIALIZZAZIONE, DISTRIBUZIONE E VENDITA DI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE. IMPIANTI Macellerie e pescherie Mercati, rist. spacci, feste popolari. gastronomie Depositi alimentari Labor. annessi a spaccio Laboratori produz. Confezionamento miele TOT. Controlli 777 498 121 32 40 86 375 Obiettivi specifici 2014 Controllo igienico sulla produzione delle carni fresche L’attività di controllo presso gli impianti di macellazione, di sezionamento carni fresche e di deposito degli stessi, per controlli che vanno dall’ispezione sanitaria delle carni ai c.u. per la sicurezza alimentare del consumatore sarà effettuata secondo la tabella sottoriportata. Si procederà anche al controllo scrupoloso degli atti di riconoscimento di tutti gli impianti per la verifica della corretta elencazione delle attività/sezioni esercitate con contestuale confronto a quanto riportato sull’apposito sito Ministeriale. Attività n. impianti macellazione n. impianti sezionamento n.depositi ATV ATV Casteln. Montecchio Monti ATV Guastalla ATV Correggio ATV Reggio E ATV Scandiano 4 2 2 4 3 7 22 7 3 7 9 5 7 38 8 3 18 12 8 0 49 Indicatori 2014 Indicatori di processo n. impianti controllati/n. impianti sottoposti al piano (STD= 95%) n. verifica applicazione Reg. 1099/2009 mediante uso di chek list / n. macelli in attività (STD 100%) n. atti di riconoscimento controllati / n. atti di riconoscimento esistenti (STD= 100%) Indicatori di risultato n. audit su OSA con giudizio favorevole * /n. audit condotti su OSA (STD= 50%) n. supervisioni effettuate / n. supervisioni programmate (STD = 100%) Pagina 98 di 211 SSPV TOT. Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 * Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità ( no – NO) Controllo Veterinario sulla produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni e degli altri prodotti di origine animale Gli sforzi dell’Autorità competente, a livello territoriale, continuano ad essere indirizzati soprattutto a far acquisire agli OSA la consapevolezza della responsabilità primaria nelle loro attività mediante l’applicazione piena e responsabile delle GMP, delle SOP e dell’HACCP, in linea quindi con i principi ispiratori dei Regolamenti. Tale impegno risulta ancora particolarmente oneroso nei confronti delle ditte non strutturate, delle piccole e medie imprese o di quelle a carattere familiare; in tale direzione pertanto si orienta la nostra attività che rispetterà gli impegni di budget. Dati stabilimenti di trasformazione di carne e pesce a. 2014 n Impianti SSPV (totale) CE IND. CE artigianali Annessi altri impianti 96 74 22 21 Sistematico utilizzo delle metodologie, delle tecniche e degli strumenti di controllo validati dalla Regione e fatti propri dal nostro manuale qualità. Attenzione particolare sarà posta alla qualità e completezza dei documenti compilati ed alla loro archiviazione, oltre alla corretta e puntuale registrazione nel sistema informativo in uso per la necessaria rendicontazione dell’attività svolta. Si procederà anche al prelievo delle matrici alimentari per rispondere al Piano Regionale Alimenti- controllo microbiologico e chimico- nella quantità assegnata.. La valenza temporale è ovviamente su base annuale; la frequenza è quella definita in ambito aziendale, mentre i controlli ufficiali sono eseguiti su programmazione degli uffici delle singole aree territoriali ed avvengono senza preavviso(audit esclusi). Le certificazioni sono rilasciate, su richiesta dell’interessato, nei tempi e nei modi previsti dalle norme di riferimento e seguendo le indicazioni della specifica procedura del Servizio. Indicatori 2014 Indicatori di processo n. controlli effettuati su OSA / n. controlli programmati (STD= 100%) n. campioni PRA effettuati / n. campioni PRA assegnati (STD= 100%) n. atti di riconoscimento controllati / n. atti di riconoscimento esistenti ( STD= 100%) Indicatori di risultaton. audit su OSA con giudizio favorevole * /n. audit condotti su OSA (STD= 50%) n. supervisioni effettuate / n. supervisioni programmate (STD = 100%) * Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità ( no – NO) Controllo igienico - sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale Attenzione particolare continuerà ad essere posta alla gestione organizzativa ed operativa durante le verifiche ed i controlli ufficiali tenendo nella massima considerazione l’accordo con SIAN aziendale che prevede per il SSPV l’attività di controllo delle strutture a prevalente matrice di prodotti di origine animale ( rosticcerie, gastronomie, paste fresche ecc. ). Le criticità sono dovute all’aumento del numero dei gestori di negozi di diverse etnie, al frequente cambio di gestione degli stessi, assommate alla diversa cultura ed abitudini oltre alle difficoltà linguistiche. Commercializzazione, distribuzione e vendita di prodotti di origine animale. TOT. Impianti SSPV Macellerie e pescherie 777 498 Mercati, rist. spacci, feste popolari. gastronomie 121 Depositi alimentari Labor. annessi a spaccio Laboratori produz. Confezionamento miele Controlli Programm. 32 40 86 389 Pagina 99 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Anche per il corrente anno si conferma il controllo sul 50% degli esercizi presenti, mediante l’utilizzo della “ Scheda Controllo Ufficiale “ ed all’occorrenza di quella per le “ Prescrizioni”. Ovviamente le prescrizioni impartite saranno verificate dando precedenza a quelle che hanno in impatto diretto sulla sicurezza dei prodotti e sulla salute dei consumatori. L’attività sarà svolta tenendo conto dell’accordo operativo SIAN/SSPV prot. n° 12092 del 01.02.07 in merito ai controlli eseguiti “ per matrice prevalente” ed anche alle sinergie previste dal “Programma Sicurezza Alimentare” che prevede modalità di controllo interservizi nella ristorazione ospedaliera, sulla grande distribuzione, nelle aziende di stoccaggio e molitorie di cereali ed in alcuni mercati. Rilevanza particolare assume, in questo settore, la conferma di un piano mirato di campionamento per controlli microbiologici e chimici su varie matrici. La comunicazione all’utenza viene considerato strumento utile alla prevenzione delle malattie di origine alimentare. Controllo, entro quattro mesi, delle nuove attività pervenute tramite “ notifica”. Indicatori 2014 n. nuove attività verificate / n. notifiche pervenute (STD = 80%) n. controlli effettuati / n. controlli programmati (STD = 100%) n. campioni PRA effettuati / n. campioni PRA programmati (STD = 100%) Malattie trasmissibili con alimenti di origine animale Nel corso dell’anno considerato, sono pervenute n. 14 segnalazioni di casi di tossinfezione alimentare in ambito soprattutto domestico e in sede di ristorazione collettiva. Tutti gli episodi sono stati gestiti secondo procedura dipartimentale in stretta relazione e collaborazione con gli altri servizi del DSP coinvolti. Indicatori di processo n. 14 episodi gestiti in procedura / n. 14 episodi segnalati = 100% (STD >= 95%) Obiettivi 2014 Trattasi di attività non programmabile poiché il verificarsi dell’evento, non è prevedibile. Il Servizio viene di solito attivato attraverso i recapiti della pronta disponibilità, oppure da segnalazioni del Pronto Soccorso o dai Medici di Base o dagli altri Servizi del dipartimento. Nel corso dell’anno si procederà alla revisione della procedura dipartimentale MTA-PR 04/2011. Le funzioni riguarderanno il monitoraggio della situazione e la gestione operativa di eventuali focolai di T.A. Indicatore di processo 2014 n. episodi gestiti in procedura / n. episodi segnalati (STD >= 95%) Controllo igienico sanitario delle carni fresche (macelli, sezionamenti, depositi) Obiettivo specifico: applicazione normative comunitarie; applicazione piano regionale PG/2011/278134 lett. 1274 – Attività di controllo sulla produzione di carne fresca in macello e nei laboratori di sezionamento Appropriatezza-rilevanza norme significatività Si Si diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Più anni Si Si Si Pagina 100 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013) UULL SSPV 2011 48 144.031 6.404 3.132 26.224 770.044 401.449 47.552 2012 49 143.045 6.288 3.072 23.337 720.789 418.099 50.284 2013 50 142.664 6.089 2.774 22.667 776.399 446.508 45.256 Totale “non norma” % non a norma/eseguito Sanzionate (sanzione amministrativa) prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD ≥ 90%) 29 60% 3 29 29 100% 22 44% 3 22 22 100% 15 30% 1 15 15 100% Audit favorevoli* Audit eseguiti % non a norma/eseguiti 4 4 0 100% 4 5 20% 80% 5 9 44% 55% eseguito Capi macellati: BOVINI EQUINI OVI-CAPRINI SUINI POLLAME CONIGLI Carni sezionate: tons % (STD ≥ 40%) 2014 50 8 Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità (no-NO) UULL 2011_ 2013 60 50 40 UL programmate 30 UL controllate Totale UL “non a norma” 20 10 0 2011 2012 2013 VIOLAZIONI 120 100 80 violazioni verificate 60 violazioni ottemperate 40 % (STD> 90%) 20 0 2011 2012 2013 Nell’ambito territoriale di competenza dell’AUSL sono presenti 22 impianti di macellazione in cui oltre alla costante presenza del veterinario ufficiale durante tutte le fasi di macellazione al fine di garantire l’ispezione Pagina 101 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 sanitaria delle carni prodotte, sono state effettuate n. 20 ispezioni mirate al controllo del benessere degli animali in fase di macellazione; tali verifiche hanno evidenziato due non conformità, seguite da prescrizioni con eliminazione delle carenze. In tale contesto si è proceduto anche alla verifica, a campione, dei requisiti di idoneità dei mezzi di trasporto e delle condizioni di benessere dei capi trasportati. In sette strutture di macellazione sono state rilevate carenze gestionale e/o strutturali con formalizzazione di 22 prescrizioni, tutte risolte; inoltrate due denunce all’Autorità Giudiziaria; nessuna sanzione amministrativa; respinti nove equini in Francia, cinque in Germania per N. C. documentali. Sono inoltre presenti nella nostra provincia n. 38 impianti di sezionamento e vari depositi di prodotti alimentari, di cui n. 31 “ riconosciuti” nei quali sono state rilevate e quindi formalizzate n. 25 prescrizioni in 16 strutture per carenze gestionali e/o strutturali ed ai prerequisiti. Emessi due atti di “sospensione temporanea dell’attività” per due stabilimenti; una sanzione amministrativa elevata. Controllo sulla produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni e degli altri prodotti di origine animale (stabilimenti di trasformazione) Appropriatezza-rilevanza norme significatività Si diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Più anni No Si Si Si Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013) UULL SSPV eseguito Totale “non norma” % non a norma/eseguito Sanzionate (contravvenzione) prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD ≥ 90%) Audit favorevoli* Audit eseguiti % non a norma/eseguiti % (STD ≥ 40%) programmato n. campioni PA regionale - eseguiti n. campioni PA regionale - assegnati 2011 52 20 38% 1 20 20 100% 2012 54 11 20% 0 11 11 100% 2013 54 12 22% 0 12 12 100% 6 10 40% 60% 4 4 0 100% 1 2 50% 50% 7 30 30 75 75 75 75 Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità (no-NO) UULL 2011_ 2013 60 50 40 UL programmate 30 UL controllate Totale UL “non a norma” 20 10 0 2011 2014 54 2012 2013 Pagina 102 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 VIOLAZIONI 120 100 80 violazioni verificate 60 violazioni ottemperate 40 % (STD> 90%) 20 0 2011 2012 2013 In questo settore operativo il Controllo Ufficiale interviene a verifica di quanto predisposto dall’azienda produttrice ed in particolare a far modificare o correggere quanto implementato ed attuato se inadeguato o anche formalmente sbagliato. Delle 96 attività controllate nei 54 impianti (UULL), solo in 15 strutture si è dovuto fare ricorso a 31 prescrizioni scritte; nessuna contravvenzione elevata. Il dato evidenzia l’attenzione e la buona capacità dei titolari nella gestione di queste attività, nelle quali l’ Autorità di controllo ufficiale concentra la propria attenzione soprattutto sui processi produttivi, sulla tracciabilità delle materie prime, dei semilavorati e del prodotto finito, sulla etichettatura, sulla conformità dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti. Degno di nota è il notevole impegno del servizio per il rilascio di svariate certificazione per l’export nei Paesi Terzi. Controllo igienico sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale Appropriatezza-rilevanza norme significatività Si Si diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Più anni Si Si Si Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013) UULL Totale “non norma” % non a norma/eseguito Sanzionate (contravvenzione) Disposta sospensione temporanea prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD ≥ 90%) n. campioni PA regionale - eseguiti n. campioni PA regionale - assegnati 2011 191 27% 10 10 191 191 100% 2012 49 12,5% 12 3 49 49 100% 2013 72 19% 21 13 71 72 98% 20 19 39 37 37 37 Pagina 103 di 211 2014 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 UULL 2011_ 2013 800 700 600 500 UL programmate 400 UL controllate 300 Totale UL “non a norma” 200 100 0 2011 2012 2013 VIOLAZIONI 250 200 violazioni verificate 150 violazioni ottemperate 100 % (STD> 90%) 50 0 2011 2012 2013 Commento: Le criticità sono dovute all’aumento del numero dei gestori di negozi di diverse etnie, al frequente cambio di gestione degli stessi, assommate alla diversa cultura e abitudini oltre alle difficoltà linguistiche. Per quanto concerne i controlli relativi alla Commercializzazione, distribuzione e vendita di prodotti di origine animale, sono stati effettuati 433 interventi di cui 58 per la verifica di nuove attività/cambio gestione. In 72 impianti si è dovuto fare ricorso a prescrizioni scritte; si è resa necessaria l’adozione di tredici atti di “sospensione dell’attività” per svariati giorni, oltre al sequestro e distruzione di 10 partite di prodotti alimentari pari a 12 tonnellate; sono state comminate ventuno sanzioni amministrative; questi dati confermano le criticità sopra evidenziate. Pagina 104 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 ANALISI generale / Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2012 – 2013)* Vigilanza * Quadro sinottico riassuntivo UULL 2011 2012 2013 produzione, commercializzazione e distribuzione degli alimenti di origine animale (VEDI TAB. 1 e 2) produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni e degli altri prodotti di origine animale (stabilimenti di trasformazione) (VEDI TAB. 3) Sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale (VEDI TAB 4) Totale eseguito UULL non a norma produzione, commercializzazione e distribuzione degli alimenti di origine animale produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni e degli altri prodotti di origine animale (stabilimenti di trasformazione) Sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale % non a norma /eseguito produzione, commercializzazione e distribuzione degli alimenti di origine animale produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni e degli altri prodotti di origine animale (stabilimenti di trasformazione) Sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale Prescrizioni produzione, commercializzazione e distribuzione degli alimenti di origine animale prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =90 %) produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni e degli altri prodotti di origine animale (stabilimenti di trasformazione) prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =90 %) Sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =90 %) Disposta Sospensione temporanea Sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale 48 49 50 2014 programmato 50 52 54 54 54 710 392 375 389 810 495 479 493 29 22 15 20 11 12 191 49 72 60% 44% 30% 38% 20% 22% 27% 12,5% 19% 29 29 100 22 22 100 15 15 100 20 20 100 11 11 100 12 12 100 191 191 100 49 49 100 71 72 98 10 3 13 Pagina 105 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA AUDIT produzione, commercializzazione e distribuzione degli alimenti di origine animale favorevoli * eseguiti % eseguiti % non a norma/eseguiti % (STD ≥40 %) produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni e degli altri prodotti di origine animale (stabilimenti di trasformazione) favorevoli * eseguiti % eseguiti % non a norma/eseguiti % (STD ≥40 %) Relazione Annuale 2013-2014 2011 2012 2013 2014 programmato 4 4 100% 0 4 5 100% 20% 5 9 100% 44% 6 10 100% 40% 4 4 100% 0 1 2 100% 50% 2011 2012 2013 30 75 75 20 39 37 36 50 114 112 111 8 7 Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità (no-NO) CAMPIONI produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni e degli altri prodotti di origine animale (stabilimenti di trasformazione) eseguiti Sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale /- eseguiti TOTALE 2014 programmato 75 3.4.3.3 IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE Anche l’attività di controllo dell’Area Disciplinare “C” è relativa alla Sicurezza Alimentare. Basti pensare ai controlli sulla distribuzione, commercializzazione e utilizzo dei medicinali veterinari; ai controlli sulla fabbricazione degli alimenti destinati agli animali; ai controlli sulla produzione e trasformazione del latte; ai controlli sul benessere animale durante tutto il percorso di nascita, allevamento, trasporto e macellazione degli animali; ai controlli sulla riproduzione animale; ai controlli sui residui negli alimenti, ai contaminanti ambientali, alla radioattività. L’obiettivo primario del controllo ufficiale è finalizzato ad assicurare al consumatore alimenti conformi ai Regolamenti Comunitari specifici della filiera. I sottodescritti LEA schematizzano i diversi settori di attività: - Controllo e vigilanza sulla distribuzione ed impiego del farmaco veterinario in coordinamento con il servizio farmaceutico , e programmi per la ricerca dei residui di trattamenti illeciti o impropri; - Controllo e vigilanza sull’alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei mangimi; - Controllo e vigilanza sulla riproduzione animale; - Controllo sul latte e sulle produzione lattiero-casearie; - Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione; - Protezione degli ambienti da rischi biologici, chimici e fisici con documentazione epidemiologica; - Vigilanza e controllo sull’impiego di animali nella sperimentazione. Il territorio di questa Azienda si caratterizza per un consistente numero di strutture da considerarsi di filiera agli allevanti presenti: - produzione e distribuzione di medicinali veterinari; - produzione e distribuzione di alimenti per animali; - produzione e distribuzione di materiale genetico; - produzione, lavorazione e deposito di latte e prodotti a base di latte. Pagina 106 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 L’elevato numero di impianti comporta un intervento costante e continuo del servizio veterinario pubblico al fine di garantire livelli sanitari a tutela sia della salute animale che pubblica. DIMENSIONI DEL CONTROLLATO TAB. 1 IMPIANTI IMPIANTI PROD. COMM. DEP. RIV. ALLEVAMENTI TOTALE IMPIANTI LATTE 168 1061 1229 IMPIANTI FARMACO 285 3914 4199 289 3914 4203 35 3914 3949 7 3914 3921 192 27 120 IMPIANTI ALIMENTAZIONE ANIMALE IMPIANTI RIPRODUZIONE ANIMALE IMPIANTI BENESSERE ANIMALE IMPIANTI BENESSERE ANIMALE PET Obiettivi specifici 2014 Controllo veterinario sulla distribuzione, commercio e utilizzo del farmaco per uso veterinario L’attività di controllo presso i depositi di medicinali, farmacie, allevamenti, ambulatori veterinari, per la verifica della corretta commercializzazione ed utilizzo dei medicinali sarà effettuata secondo la tabella sottoriportata. N° Impianti SSPV 285 N° Allevamenti SSPV 3914 Controlli previsti 93 Controlli in allevamento 1497 Anche per l’anno 2014 dovrà essere applicato il Piano Nazionale Residui. Indicatore 2014 n.allevamenti controllati/n. allev sottoposti al piano (STD 95%) n. impianti controllati/n. impianti sottoposti al piano (STD 95%) n. campioni PNR effettuati /n.campioni PNR programmati STD >= 90% Controllo e vigilanza sull’alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei mangimi I controlli interesseranno gli allevamenti, le industrie produttrici di premiscele, i mangimifici, le Ditte produttrici di alimenti per uso umano e che forniscono i sottoprodotti per uso zootecnico, le strutture di commercio (depositiintermediari e rivendite), come di seguito riportato. N° Impianti SSPV 293 N° Allevamenti SSPV 3914 Controlli 483 Controlli in allevamento 1458 Si darà puntuale attuazione anche nel 2014 del Piano Nazionale Alimentazione Animale, del Piano OGM, del Piano Aflatossine e del Piano radioattività, da completarsi nei tempi e nei modi previsti. E’ previsto l’impegno del SSPV anche nel settore degli impianti di trattamento dei rifiuti animali e dei sottoprodotti di origine animale. Indicatore 2014 n. allevamenti controllati/n. allev sottoposti al piano (STD 95%) n. impianti controllati/n. impianti sottoposti al piano (STD 95%) n.campioni PNAA effettuati /n.campioni PNAA programmati STD >= 90% Pagina 107 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Controllo e vigilanza sulla riproduzione animale Anche per il 2014 i controlli interesseranno tutti gli impianti del settore ed in particolar modo due strutture: un centro di produzione sperma bovino e un centro di magazzinaggio, entrambi riconosciuti ai sensi della normativa vigente per gli scambi intracomunitari . Indicatore 2014 n.impianti controllati/n. impianti sottoposti al piano (STD 95%) Controllo sul latte e sulle produzione lattiero-casearie L’attività di controllo in questo settore interesserà tutta la filiera del latte, dalla produzione (allevamenti) agli impianti di lavorazione e trasformazione e deposito latte e derivati. N° Impianti latte SSPV (totale) 171 N° Allevamenti SSPV (totale) 1061 Controlli 863 Controlli in allevamento 190 E’ confermato per il 2014 il piano di ricerca aflatossine nel latte e nel mangime per vacche da latte. Continua l’attività di controllo dei distributori di latte crudo mediante campionamento per la ricerca di aflatossina , residui di antibiotici, carica batterica totale, contenuto in cellule somatiche , Staphylococcus aureus, listeria monocytogenes, salmonella spp., Eschrichia coli O15, Campylobacter termo tolleranti, indice crioscopico. Altri campionamenti saranno effettuati in applicazione del piano radioattività. Indicatore 2014 n. impianti controllati/n. impianti sottoposti al piano (STD 95%) n. allevamenti controllati/n. allevamenti sottoposti al piano (STD 95%) n. campioni effettuati per aflatossine, radioattività, ecc./n. campioni programmati per aflatossine, radioattività, ecc. STD >= 90% Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione e Vigilanza e controllo sull’impiego di animali nella sperimentazione Sono eseguiti controlli a livello di impianti di allevamento, di commercio (quali mercati e stalle di sosta), di detenzione (quali fiere e manifestazioni zootecnico-sportive) e sul trasporto animale, al fine della verifica della tutela del benessere degli animali da reddito secondo la tabella sottoriportata. n. impianti 7 n. allevamenti 3914 Controlli in impianti 7 Controlli in allevamento 184 Per quanto riguarda gli animali da affezione saranno effettuati controlli nella fase di allevamento e di commercializzazione, nonché durante le manifestazioni zootecnico-sportive. Pertanto i controlli interesseranno allevamenti, negozi, stabulari, canili, pensioni per animali, gattili, oasi feline. n. impianti 192 n. allevamenti 27 Controlli 192 Controlli. in allevamento 27 Indicatore 2014 n.impianti controllatin./n. impianti sottoposti al piano (STD 95%) n.allevamenti controllati/n. allevamenti sottoposti al piano (STD 95%) n. campioni effettuati per benessere vitelli carne bianca/n. campioni programmati STD >= 90% Modifica comportamento utenza n. non conformità rimosse nei tempi prescritti /n. non conformità rilevate STD >= 80% Riduzione del rischio n. audit su OSA con giudizio considerato favorevole * /n. audit condotti su OSA (STD 60%) Pagina 108 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 - * Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità ( no – NO) Strutture di riferimento Servizio Sanità Pubblica Veterinaria Farmaco-sorveglianza degli animali i cui prodotti sono destinati al consumo umano Obiettivi specifici: applicazione normative specifiche di derivazione UE, nonché indirizzi e linee guida nazionali e regionali. Appropriatezza-rilevanza norme significatività Si diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Più anni Si Si Si Si Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) UULL 2011 eseguito 3588 % (STD = 100 % a 2011-2012; 95% a.2013) 100% Totale “non norma” 5 % non a norma/eseguito 0,14% Sanzionate (sanzione amministrativa) 5 prescrizioni ottemperate 5 prescrizioni verificate 5 % (STD = 80%) 100% 2012 3053 100% 4 0,13% 4 4 4 100% 2013 1586 102% 7 0,44% 3 2 2 100% 2014 1590 L’attività di controllo effettuata presso depositi di medicinali, farmacie, allevamenti, ambulatori veterinari, per la verifica della corretta commercializzazione ed utilizzo dei medicinali , ha avuto esito favorevole. Relativamente al controllo sulle farmacie si è applicata apposita procedura predisposta con il Servizio Farmaceutico Territoriale. Campioni PNR SSPV eseguito Totale “non norma” % non a norma/eseguito 2011 875 2012 816 0,% 0,% 2013 842 1 0,12% 2014 802 Anche per l’anno 2013 è stato portato a termine il Piano Nazionale Residui. I controlli per la ricerca delle varie molecole fissate dal piano sono stati eseguiti lungo tutta la filiera produttiva (allevamento, macello, laboratorio di produzione/trasformazione alimenti di origine animale). Un campione prelevato presso un macello è risultato non conforme per la presenza di cadmio. UULL 2011_ 2013 4000 3500 3000 2500 UL programmate 2000 UL controllate 1500 Totale UL “non a norma” 1000 500 0 2011 2012 2013 Pagina 109 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Vigilanza sull’alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei mangimi Obiettivi specifici: applicazione normative specifiche di derivazione UE, nonché indirizzi e linee guida nazionali e regionali. Appropriatezza-rilevanza norme significatività Si Si diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Più anni Si Si Si Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) UULL SSPV 2011 eseguito 1811 Totale “non norma” 5 % non a norma/eseguito 0,14% Sanzionate (sanzione amministrativa) 2 prescrizioni ottemperate 66 prescrizioni verificate 68 % (STD= 80%) 97% 2012 1787 4 0,13% 3 30 30 100% 2013 1878 13 0,69% 1 4 16 25% 2014 1941 I controlli interessano gli allevamenti, le industrie produttrici di premiscele, i mangimifici, le Ditte produttrici di alimenti per uso umano e che forniscono i sottoprodotti per uso zootecnico, le strutture di commercio (depositiintermediari e rivendite). E’ previsto l’impegno del SSPV anche nel settore degli impianti di trattamento dei rifiuti animali e dei sottoprodotti di origine animale. Campioni PNAA SSPV eseguito Totale “non norma” % non a norma/eseguito 2011 211 2012 193 0,% 0,% 2013 193 1 0,52% 2014 177 La puntuale attuazione del Piano Nazionale Alimentazione Animale, del Piano OGM, del Piano Aflatossine e del Piano radioattività, da completarsi nei tempi e nei modi previsti, avviene tramite la realizzazione del numero di campioni indicato in tabella per i singoli anni. Nel 2013 n. 1 campione è risultato non regolamentare per la presenza di salmonella UULL 2011_ 2013 2500 2000 1500 UL programmate UL controllate 1000 Totale UL “non a norma” 500 0 2011 2012 2013 Pagina 110 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Vigilanza sul latte e sulle produzioni lattiero-casearie Obiettivi specifici: applicazione normative specifiche di derivazione UE, nonché indirizzi e linee guida nazionali e regionali. Appropriatezza-rilevanza norme significatività Si Si diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Più anni Si Si Si Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) UULL SSPV eseguito Totale “non norma” % non a norma/eseguito Sanzionate (sanzione amministrativa) Audit favorevoli* Audit eseguiti % non a norma/eseguiti % (STD 40%) prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD 80%) 2011 1053 191 18,1% 14 3 8 37,5% 2012 1064 120 11,2% 9 1 8 87,5% 2013 985 99 10,0% 7 1 10 90,00% 5 5 100% 115 120 96% 95 308 30,8% 2014 863 12 *Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità (no-NO) L’attività di controllo in questo settore ha interessato tutta la filiera del latte , dalla produzione (allevamenti) con 197 controlli agli impianti di lavorazione e trasformazione e deposito latte e derivati con 985 controlli. Nel corso del 2013 secondo le indicazioni del piano aflatossine si è proceduto al prelievo di 264 campioni di latte per la ricerca di aflatossine M1 presso gli allevamenti bovini, e 3 campioni sono risultati non conformi. Negli allevamenti bovini da latte si è proceduto ad effettuare 197 controlli con l’utilizzo dell'apposita check-list del manuale bovino. Si è proceduto inoltre al controllo dei distributori di latte crudo con l’esecuzione di n.44 campioni per la ricerca di aflatossina M1 e n. 30 campioni per la ricerca: di residui di antibiotici; carica batterica totale, contenuto in cellule somatiche , Staphylococcus aureus, listeria monocytogenes, salmonella spp., Eschrichia coli O15, Campylobacter termo tolleranti, indice crioscopico. Di questi campioni 2 sono risultati non conformi per carica microbica totale Campioni SSPV eseguito Totale “non norma” % non a norma/eseguito 2011 592 2012 351 0,% 0,% 2013 415 4 0,96% 2014 384 I campioni derivano dall’applicazione del piano di ricerca aflatossine nel latte . Così per l’attività di controllo dei distributori di latte crudo mediante campionamento per la ricerca di aflatossina , residui di antibiotici, carica batterica totale, contenuto in cellule somatiche , Staphylococcus aureus, listeria monocytogenes, salmonella spp., Eschrichia coli O15, Campylobacter termotolleranti, indice crioscopico. Si è proceduto inoltre al prelievo dei campioni. presso impianti per il trattamento del latte ad uso alimentare e di produzione di prodotti a base di latte freschi e stagionati, in applicazione del Piano aflatossine, 63 campioni di cui 1 non regolamentare, e del piano radioattività (14 campioni). Pagina 111 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 UULL 2011_ 2013 1200 1000 800 UL programmate 600 UL controllate Totale UL “non a norma” 400 200 0 2011 2012 2013 Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione: Prodotto: Controllo, secondo percentualizzazione indicata per singola specie animale e per indirizzo produttivo dal Ministero della Salute e dalla Regione Emilia-Romagna. Prelievi relativi al tasso di emoglobina presente nel sangue di vitelli cosiddetti “a carne bianca”. Obiettivi specifici: applicazione normative specifiche di derivazione UE, nonché indicazioni e linee guida nazionali e regionali. Appropriatezza-rilevanza norme significatività Si Si diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Più anni Si Si Si Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) UULL SSPV 2011 eseguito 106 Totale “non norma” 191 % non a norma/eseguito 18,1% Sanzionate (sanzione amministrativa) 4 Audit favorevoli* 0 Audit eseguiti 0 % non a norma/eseguiti % % (STD 40%) prescrizioni ottemperate 0 prescrizioni verificate 0 % (STD 50%) % 2012 95 4 4,2% 4 0 0 % 2013 531 33 6,2% 3 0 0 4 4 100% 12 37 32,4% 2014 410 *Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità (no-NO) Per quanto riguarda gli animali da affezione sono effettuati controlli nella fase di allevamento e di commercializzazione, nonché durante le manifestazioni zootecnico-sportive. Pertanto i controlli interessano allevamenti, negozi, stabulari, canili, pensioni per animali, gattili, oasi feline. per un totale di 245 controlli di cui 27 in allevamenti. L’importanza della verifica delle condizioni di benessere degli animali, per gli allevamenti da produzione di alimenti, è stata riconosciuta anche dai recenti Regolamenti UE quale elemento che concorre in maniera rilevante a garantire la sicurezza alimentare degli alimenti da questi derivanti. Sono stati eseguiti 12 controlli a livello di impianti di allevamento, di commercio (quali mercati e stalle di sosta), di detenzione (quali fiere e manifestazioni zootecnico-sportive) e sul trasporto animale, al fine della verifica della tutela del benessere degli animali da reddito. Riguardo il controllo del benessere animale durante il trasporto sono stati effettuati n. 120 controlli. Relativamente al controllo del benessere animale in allevamenti di animali da reddito sono stati effettuati n. 274 interventi che hanno interessato prevalentemente allevamenti suini e bovini Pagina 112 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Campioni emoglobina SSPV eseguito Totale “non norma” % non a norma/eseguito 2011 70 0 0,% Relazione Annuale 2013-2014 2012 14 0 0,% 2013 56 0 0% 2014 70 trattasi di campioni da effettuarsi in un allevamento di vitelli a carne bianca insistente nel cratere del sisma 2012 che non ha permesso di operare in sicurezza. UULL 2011_ 2013 600 500 400 UL programmate 300 UL controllate Totale UL “non a norma” 200 100 0 2011 2012 2013 Vigilanza sulla riproduzione animale Obiettivi specifici: applicazione normative specifiche di derivazione UE, nonché indicazioni e linee guida nazionali e regionali. Appropriatezza-rilevanza norme significatività Si Si diffusione tempo Interdisciplinarietà formazione comunicazione Si Più anni Si Si Si Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) UULL SSPV eseguito Totale “non norma” % non a norma/eseguito Sanzionate (sanzione amministrativa) Audit favorevoli* Audit eseguiti % non a norma/eseguiti % (STD = 40%) programmato prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD = 50%) 2011 171 0 % 0 0 0 % 2012 249 0 % 0 0 0 % 2013 275 1 0,3% 0 0 0 0 0 0 % 0 0 % 1 1 100% 2014 49 *Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità (no-NO) ** La differenza tra controlli programmati ed eseguiti sta negli interventi per certificazione per l’esportazione di seme ed embrioni che, ovviamente, non sono programmabili. Pagina 113 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 UULL 2011_ 2013 300 250 200 UL programmate 150 UL controllate Totale UL “non a norma” 100 50 0 2011 2012 2013 I controlli effettuati hanno interessato tutti gli impianti del settore, ma in particolar modo due strutture: un centro di produzione sperma bovino e un centro di magazzinaggio, entrambi riconosciuti ai sensi della normativa vigente per gli scambi intracomunitari . Nel centro produzione sperma sono stati effettuati nel 2013 n. 84 interventi per garantire i controlli sull’attività ed i vari accertamenti diagnostici previsti dalla normativa che regola gli scambi di sperma, e per poter soddisfare le richieste da parte dei Paesi terzi verso i quali l’impianto esporta il seme. Nel centro di magazzinaggio sono stati effettuati 144 interventi, la maggior parte per l’emissione di certificati per l’estero. Strutture di riferimento Servizio Sanità Pubblica Veterinaria Pagina 114 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2012 – 2013)* Vigilanza – qudaro sinottico riassuntivo UULL 2011 2012 2013 Farmaco-sorveglianza degli animali i cui prodotti sono destinati al consumo umano Alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei mangimi latte e produzioni lattiero-casearie Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione Riproduzione animale Totale eseguito UULL non a norma Farmaco-sorveglianza degli animali i cui prodotti sono destinati al consumo umano Alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei mangimi latte e sulle produzioni lattiero-casearie Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione Riproduzione animale % non a norma /eseguito Farmaco-sorveglianza degli animali i cui prodotti sono destinati al consumo umano Alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei mangimi latte e sulle produzioni lattiero-casearie Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione Riproduzione animale Prescrizioni Farmaco-sorveglianza degli animali i cui prodotti sono destinati al consumo umano prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =90 %) Alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei mangimi prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =90 %) latte e sulle produzioni lattiero-casearie prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =90 %) Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =90 %) Riproduzione animale prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD =90 %) 3588 3053 1586 2014 programmato 1590 1811 1787 1878 1941 1053 106 171 6729 1064 95 249 6248 985 531 275 5255 863 410 49 4853 5 4 7 5 4 13 191 191 0 120 4 0 99 33 1 0,14% 0,13% 0,44% 01,4% 0,13% 0,69% 18,1% 18,1% 0 11,2% 4,2% 0 10% 6,2% 0,3% 5 5 100 4 4 100 2 2 100 66 68 96 30 30 100 4 16 25 5 5 100 115 120 96 95 308 30,8 0 0 5 5 100 12 37 32,4 0 0 0 0 1 1 100 Pagina 115 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA AUDIT Relazione Annuale 2013-2014 2011 2012 2013 3 8 1 8 1 10 2011 2012 2013 2014 programmato 875 816 842 802 211 193 193 592 70 351 14 415 56 384 70 8 0 0 Non programmabil e 100% 37,5% 100% 87,5% 100% 90% Produzione lattiero-casearia favorevoli * eseguiti CAMPIONI Farmaco-sorveglianza degli animali i cui prodotti sono destinati al consumo umano / eseguiti Alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei mangimi latte e sulle produzioni lattiero-casearie Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione Riproduzione animale 2014 programmato 12 177 totale % eseguiti % non a norma/eseguiti % (STD ≥40 %) L’intera attività è stata espletata al fine di garantire il benessere degli animali allevati, la tutela dell'ambiente, la salubrità delle produzioni zootecniche. Questo attraverso il controllo del processo di filiera, ad iniziare dagli impianti di produzione di mangimi e farmaci , all'allevamento, al macello ed in tutta catena alimentare.Inoltre è stata garantita l’attività di verifica degli impianti e strutture di ricovero, commercio e vendita degli animali allevati ad altri scopi: affezione, sperimentazione. Pagina 116 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.5 LAVORO E SALUTE Gli infortuni sul lavoro rappresentano un problema di assoluto rilievo, non solo per la dimensione numerica ma anche per la gravità del fenomeno soprattutto in occasione di eventi mortali ed eventi con postumi permanenti. Dal 2002 gli infortuni denunciati in Regione Emilia-Romagna (RE-R), accaduti sul lavoro, sono in diminuzione; questo si evidenzia nella tabella seguente in cui sono riportati tutti gli infortuni denunciati all’INAIL nella gestione Industria Commercio e Servizi e nella gestione Agricoltura. Il dato dell’anno 2012 risulta provvisorio e meno stabile degli anni precedenti. Tabella 1- Infortuni denunciati e infortuni indennizzati per tipologia in RE-R. Anni 2002-2012. Gestione Industria, Commercio e Servizi e Gestione Agricoltura Regione Emilia Romagna 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Inabilità temporanea 84.431 81.950 81.983 80.110 79.522 78.059 71.613 62.134 61.588 57.634 52.957 Inabilità permanente 3.170 3.779 4.256 4.314 4.733 4.816 4.876 4.705 4.424 3.892 3.782 Casi mortali 157 142 128 140 125 119 116 93 92 89 96 TOTALE INDENNIZZATI 87.758 85.871 86.367 84.564 84.380 82.994 76.605 66.932 66.104 61.615 56.835 TOTALE DENUNCIATI 137.563 135.881 138.863 135.503 133.249 130.608 120.871 104.680 103.092 97.076 89.468 63,47% 63,53% %Indennizzati/ Denunciati 63,79% 63,20% 62,20% 62,41% 63,33% Fonte: banca dati INAIL. Aggiornamento (2008-2012) al 31/10/2013 - 63,54% 63,38% 63,94% 64,12% Gli infortuni denunciati sono diminuiti negli anni tra il 2002 e il 2012 di circa il 35%; passando da 137.563 infortuni a 89.468. Gli infortuni definiti-indennizzati passano da 87.758 nel 2002 a 56.835 nel 2012 (30.923 eventi in meno). La proporzione di infortuni indennizzati sui denunciati è sempre superiore al 60% e rimane sostanzialmente stabile negli anni. Gli infortuni con Inabilità permanente, mostrano un andamento in crescita nel periodo 2002-2008,poi in decremento nel periodo successivo. In incremento anche la loro quota sul totale degli infortuni indennizzati dal 2002 al 2012: 3,6% nel 2002 vs 6,7% nel 2012. Gli infortuni mortali mostrano un chiaro andamento in calo, sia in valore assoluto (-61 casi, pari al -38,9%, tra il 2002 e il 2012) sia per il peso percentuale sul totale degli infortuni indennizzati: 0,18% nel 2002 vs 0,17% nel 2012. Pagina 117 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 ESTRATTO DATI SINTETICI INFORTUNI Provincia e Regione – Anni 2002 - 2012 Tabella 2 -Andamento dell’Indice Incidenza delle province della RE-R. Anni 2002-2012. (Indice x 100) PC PR RE MO BO FE RA FC RN RE-R 2002 4,7 5,2 5,2 5,3 4,3 5,6 6,1 6,8 6,1 5,2 2003 4,7 5,1 5,0 4,9 4,4 5,3 5,7 6,0 5,8 5,0 2004 4,6 5,3 4,8 4,8 4,2 5,2 5,6 5,7 6,2 4,9 2005 4,7 5,1 4,6 4,8 4,2 5,1 5,7 5,5 6,0 4,9 2006 4,8 5,0 4,5 4,9 4,2 5,0 5,4 5,1 6,0 4,8 2007 4,6 4,8 4,4 4,8 4,0 4,9 5,4 5,0 5,5 4,6 2008 4,3 4,1 3,9 4,3 3,7 4,4 5,0 4,6 4,8 4,2 2009 4,0 3,9 3,5 3,9 2,9 4,2 4,8 4,1 4,7 3,8 2010 4,1 3,9 3,7 4,0 3,0 3,9 4,9 4,2 5,0 3,8 2011 3,8 3,7 3,5 3,7 3,2 3,7 4,6 3,7 4,4 3,7 2012 3,7 3,6 3,3 3,5 2,9 3,4 4,2 3,4 4,1 3,4 8 7 6 5 4 3 2 1 0 PC 2002 PR 2003 RE 2004 MO 2005 BO 2006 FE 2007 RA 2008 FC 2009 RN 2010 RE-R 2011 2012 Fonte: banca dati INAIL. Aggiornamento (2008-2012) al 31/10/2013 INFORTUNI MORTALI nei LUOGHI di LAVORO (ESCLUSI STRADALI) – PROVINCIA RE 2002 -2013 Anno 2002 Infortuni totali 9 Agricoltura 2 Edilizia 3 Ceramica 2 Altri comparti 2 2003 13 6 6 0 1 2004 9 5 1 0 3 2005 8 2 3 0 3 2006 7 3 2 0 2 2007 10 2 3 0 5 2008 6 2 4 0 0 2009 5 3 1 0 1 2010 2 0 1 1 0 2011 11 6 2 1 2 2012 6 0 2 0 4 2013 5 1 0 0 4 Totali 91 32 28 4 27 % 100,0 35,2 30,8 4,4 29,7 Fonte: Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro-Inail , elaborazione OReIL NB: Gli infortuni accaduti a lavoratori edili in ceramica sono stati qui attribuiti alla ceramica; i dati relativi agli infortuni mortali sono stati oggetto di una revisione in base a criteri condivisi con INAIL, Sezione provinciale di Reggio Emilia. Pagina 118 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Malattie Professionali La riduzione delle patologie e disturbi da lavoro o lavoro correlati costituiscono, insieme al calo progressivo degli infortuni, l’obiettivo principale delle azioni di vigilanza e prevenzione SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO. La tabella di seguito riportata illustra i casi di Malattia Professionale (MP) denunciati in provincia di Reggio Emilia negli anni 2002 – 2012. Va notata la conferma di un incremento pressoché costante delle segnalazioni di patologie muscolo scheletriche che rappresentano, da più di un quinquennio, i danni correlati al lavoro più frequentemente denunciati. Negli ultimi anni, si assiste anche ad una tendenza al decremento delle denunce di ipoacusie da rumore che hanno costituito in passato la tecnopatia più frequentemente segnalata. L’evidenza epidemiologica delle patologie citate consente, nel corso dell’attività di vigilanza, di porre la dovuta attenzione sia alla diffusione/gravità del rischio e alla correttezza della sua valutazione, sia soprattutto alle misure di prevenzione da attuare negli ambienti di lavoro. Il SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO sta, inoltre, impegnandosi per promuovere maggiormente l’emersione di altre patologie da lavoro sicuramente sottostimate nei dati di denuncia disponibili, in particolare tumori e malattie da esposizione a polveri (pneumoconiosi). Nel corso del 2012, oltre alla attività di vigilanza programmata in comparti a rischio, ha partecipato attivamente al Gruppo Cancerogeni regionale scaturito dal PRP e ad alcune iniziative informative rivolte ai medici con l’obiettivo di sensibilizzare alla segnalazione dei casi di tumore di sospetta origine professionale. I soli tumori da amianto (mesoteliomi) vengono segnalati con una frequenza che può essere stimata compatibile con la pregressa (30 anni o più) esposizione dei lavoratori e della popolazione in generale. Questa evidenza contribuisce all’alta l’attenzione sia da parte dei Servizi dell’AUSL che della cittadinanza sulla necessità della eliminazione e controllo del rischio, attualmente concentrato nelle operazioni di rimozione e/o bonifica dei siti industriali e/o residenziali in cui l’amianto è stato utilizzato, fino all’epoca del bando del 1994, per coibentazioni, coperture o pavimentazioni. La scarsa segnalazione di denunce di pneumoconiosi (silicosi in particolare) in comparti con esposizione lavorativa a silice, oramai dimostrata, ha suggerito lo sviluppo di un progetto mirato alla valutazione del protocollo di sorveglianza sanitaria sui lavoratori esposti attivato nel 2008. Tale progetto ha portato ad una ridefinizione degli standard qualitativi degli accertamenti sanitari effettuati nei lavoratori esposti, che dovrebbe costituire un utile strumento per la diagnosi di eventuali lesioni anche in fase precoce. Tabella 9 - Malattie Professionali segnalate al SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO di Reggio Emilia 2002 -2012 Tecnopatia 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Tot % Pat. Musc. Scheletr. Ipoacusia Dermatiti Mesoteliomi Mal. App. Respiratorio Neoplasie Asbestosi Intossicazioni Stress/Mobbi ng Silicosi Epatopatie Altre Totale 256 146 290 330 278 375 414 484 614 859 1.189 5.235 62,7 216 21 8 11 150 6 12 7 152 18 12 7 195 22 4 1 263 23 3 3 349 26 12 13 257 11 11 12 352 7 10 2 233 10 10 4 167 18 24 7 143 11 19 6 2.477 173 125 73 29,7 2,1 1,5 0,9 12 5 0 2 6 6 0 0 9 6 7 6 4 4 4 6 11 4 8 4 6 11 2 2 7 9 0 6 7 6 0 1 5 7 0 1 10 13 0 1 7 5 0 0 84 76 21 29 1,0 0,9 0,3 0,3 2 2 1 536 1 0 1 335 2 0 0 509 0 0 1 571 1 0 5 603 2 1 8 807 4 0 11 742 0 0 2 871 0 0 1 885 2 0 2 1.103 1 0 3 1.384 15 3 35 8.346 0,2 0,0 0,4 100 Fonte dei dati: Relazioni regionali SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO 2002-2012 Pagina 119 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro L’anno 2013 e è stato caratterizzato da logiche aziendali nate dal forte richiamo regionale alla riduzione dei costi e degli sprechi relativi ai fondi per il sistema socio sanitario, e quindi alla necessità di stimolare un uso appropriato delle risorse disponibili. Questo input si è tradotto in azioni attraverso lo strumento del budget che, come ogni anno, è luogo di confronto e patto tra la direzione aziendale e le strutture professionali, grazie alla definizione degli obiettivi e del loro monitoraggio periodico. L’attività del Servizio SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO del 2013, nel suo complesso, è risultata coerente con la programmazione predisposta ad inizio anno; in particolare sono stati raggiunti e soddisfatti tutti gli obiettivi previsti dal Piano Regionale della Prevenzione 2010-2013 e del Budget di Servizio. La maggior parte degli obiettivi sono stati misurati con indicatori volumetrici e di processo; pochi sono stati gli indicatori in grado di valutare l’esito degli interventi. Considerando questa una criticità del DSP, sono state previste azioni di miglioramento da attivare nel 2014. Sarà quindi il concetto di “innovazione” a caratterizzare gli obiettivi di qualità del 2014; in particolare nel corso del primo semestre sarà fornito ai dirigenti responsabili di struttura, ai coordinatori e ai responsabili di progetto, per la prima volta in maniera sistematica, un cruscotto di indicatori in grado di descrivere gli aspetti di processo, di qualità e di esito della propria struttura, con il mandato di individuare eventuali criticità ed elaborare piani di miglioramento. Il programma complessivo delle attività del SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO 2013 ricalca in gran parte quello del 2012 per l’esecuzione di attività e progetti consolidati e pluriennali, integrati con i numerosi progetti del Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012 che è stato prorogato a tutto il 2013. Programmazione 2014 La metodologia di lavoro dei Servizio PSAL si basa principalmente sulla programmazione dell’attività e sulla esecuzione di progetti/piani mirati. Essi consistono nella definizione d’interventi di comparto o di rischio nei quali si individuano: le aziende coinvolte, i fattori di rischio presenti, le misure note o da studiare per la loro eliminazione o riduzione, i criteri per l’emanazione di atti tesi ad estendere a tutti gli ambienti di lavoro le azioni da attuare per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori. I luoghi di lavoro nei quali vengono rilasciati verbali di prescrizione e disposizione sono sempre oggetto di un ulteriore sopralluogo di verifica, alla scadenza dei termini concessi per la regolarizzazione, per verificare l’adempimento a quanto prescritto e/o disposto. Dal 2013 i Gruppi di Progetto e di Attività hanno il mandato di programmare anche nominativamente le aziende che devono essere controllate, allo scopo di evitare duplicazioni di interventi e per rispettare criteri di equità e trasparenza. Gli elenchi nominativi considerati sono disponibili per i soli operatori del SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO e coperti dal segreto d’ufficio. La programmazione dei controlli non può prescindere da eventi che, nel corso dell’anno, richiedano al Servizio di intervenire anche in aziende già controllate (eventi infortunistici, segnalazioni e richieste da parte di utenti). Gli interventi complessivi del Servizio PSAL nei luoghi di lavoro vengono quindi, di norma, effettuati: • nell’ambito della programmazione prevista dai PROGETTI o ATTIVITA’di prevenzione; • a seguito di infortuni o per accertamenti su casi di malattia professionale; • su richiesta dei lavoratori, loro rappresentanze sindacali o di altri soggetti; • su richiesta dell’Autorità Giudiziaria. Come per l’anno 2013, la vigilanza nei luoghi di lavoro verrà esercitata nel 9% delle UULL individuate sulla base delle posizioni assicurative INAIL 2012 . Criteri di programmazione per la scelta delle aziende La programmazione dell’attività di vigilanza tiene conto delle indicazioni di priorità regionali (PRP: Agricoltura, Edilizia, Cancerogeni, PPMS) e della diffusione, nel tessuto produttivo locale, di alcuni specifici comparti (es. metalmeccanica, legno, ceramica….) o fattori di rischio di particolare rilevanza o di particolare connotazione (es. “silice”,”amianto”, “cromo”, rischi da sovraccarico biomeccanico per l’apparato muscolo-scheletrico in GDO, sanità, logistica…….). Due elementi guida: gravità e diffusione del problema infortunistico e delle malattie professionali: In Agricoltura e in Edilizia (costruzioni) si concentrano, a Reggio E., la maggior parte degli infortuni invalidanti e mortali. Non meno importati risultano i danni da infortuni nei comparti metalmeccanica e legno. Spesso nelle indagini si rilevano responsabilità per mancanza di protezione di macchine/impianti, per mancato utilizzo di dispositivi personali di protezione, per mancanza di formazione o di procedure di sicurezza, più in Pagina 120 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 generale per una poco diffusa cultura del “valore” prevenzione in tutti gli attori coinvolti. Le principali modalità di accadimento sono riconducibili a: schiacciamento, scivolamento, investimento, caduta dall’alto , folgorazione, scoppio incendio di sostanze comburenti o esplosive. In generale le principali cause fanno riferimento all’ambiente di lavoro, alle attrezzature di lavoro non idonee, al comportamento imprudente del lavoratore, in alcuni casi associato alla scarsa formazione ed alla mancata vigilanza a cura dell’azienda. Per quanto attiene alle malattie professionali il Rapporto annuale INAIL conferma negli ultimi anni un aumento delle denunce di malattie professionali (il numero di denunce a Reggio E. è uno dei maggiori per provincia in Italia), in particolare le malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee e ipoacusia da rumore. La crescita del fenomeno, che si può interpretare positivamente come “emersione” di un problema diffuso ma sommerso, è riconducibile a diversi motivi: intensificazione delle attività di vigilanza, di informazione/formazione e prevenzione da parte di Enti competenti, di aumento della popolazione lavorativa sottoposta a specifica sorveglianza sanitaria e maggiore sensibilizzazione da parte dei medici competenti. Criteri di scelta delle aziende oggetto di vigilanza per il 2014 - flussi INAIL aziende con più di 2 infortuni definiti nel triennio 2009-2011 con prognosi superiore a 15 gg; - flussi INAIL aziende con più di 2 malattie professionali riconosciute nel triennio 2009-2011; - aziende non ispezionate nell’ultimo triennio; - aziende selezionate per fasce di numerosità di addetti (es. da 5 a10; > di10 ecc…) diversificate per comparti e rischi. In coerenza con le norme della trasparenza, i suddetti criteri saranno dichiarati nei documenti di Dipartimento e consultabili da chiunque sia interessato alle attività del Servizio PSAL; analogamente saranno adottate strategie utili a rispondere al principio di proporzionalità degli interventi che prevede maggiore integrazione e programmazione da parte di tutti gli Enti preposti ad attività di vigilanza ( DTL, INAIL,INPS, VVFF, ARPA ). Modalità di applicazione delle norme di prevenzione della corruzione Rispetto del Codice di Comportamento dei dipendenti dell’ Azienda USL. Rotazione del personale addetto alle aree a rischio di corruzione: le procedure aziendali prevedono che le attività di vigilanza vengano svolte, di prassi, da coppie di operatori; il piano anticorruzione stesso indica le modalità di formazione delle coppie che svolgano attività di PG e la mobilità degli operatori sul territorio provinciale: - il massimo di aziende viste dalla stessa coppia non può essere superiore al 25% delle aziende assegnate a ciascun operatore; - ambito territoriale (area territoriale): il 10% delle ispezioni eseguite da ciascun operatore deve essere svolto in una area territoriale diversa da quella di appartenenza. Normativa di riferimento D.Lgs. 33/2013 Trasparenza – L. 190/2012 Anticorruzione DG aziendale 11 del 29.1.2014 Adozione di programmi e piani Programma triennale trasparenza e integrità - Piano prevenzione della corruzione DGR 200/2013 “Linee guida regionali per le aziende USL sulle metodologie di esercizio della funzione di vigilanza/controllo da parte dei Dipartimenti di Sanità Pubblica” in attuazione della DGR 2071/2010 Modalità di applicazione dell’orario di lavoro: la rimodulazione dell’orario di servizio e di lavoro (di cui si è iniziato a discutere nel 2013) e la flessibilità di utilizzo del personale, si rende indispensabile per uniformare gli orari di lavoro delle Strutture Organizzative operanti nelle tre Aree (nord, centro e sud) in cui è articolato il Servizio PSAL provinciale e, nel contempo, favorire la presenza del personale durante il turno pomeridiano e predisporre i turni di PD, in un’ottica orientata al migliore utilizzo delle risorse umane a fronte delle criticità riscontrate nella disponibilità del parco auto aziendali. Azioni strategiche del Servizio: le parole chiave del 2014 saranno: Appropriatezza ovvero spendere bene le risorse a disposizione per ottenere il massimo dell’efficacia Comunicazione ovvero ricercare modalità informative per l’utenza chiare, pertinenti e facilmente comprensibili; facilitare i flussi informativi all’interno del Servizio in modo che tutti i componenti dei gruppi di lavoro acquisiscano una conoscenza diffusa delle scelte, delle risorse disponibili, dei risultati ottenuti e delle azioni intraprese. Integrazione: sviluppare il lavoro di squadra con forme di collaborazione ed alleanze sia interna al dipartimento che con Enti esterni Pagina 121 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Semplificazione : rendere il rapporto con gli utenti più facile e snello Dematerializzazione: limitare l’impiego del materiale cartaceo nella formulazione degli atti di competenza e per le comunicazioni istituzionali Informazione, formazione, assistenza: fornire agli utenti maggiore elementi di conoscenza utili per dare un contributo positivo allo sviluppo culturale (valoriale) della prevenzione “nei luoghi di lavoro”, alle imprese, ai lavoratori, al sindacato e a tutti i portatori di interesse. In particolare alle imprese, oggi investite da una crisi che sembra assumere contorni sempre più difficili e lontani dalla percezione di garanzia di sicurezza al che dovrebbe essere garantita ad ogni cittadino. Piste di lavoro per il 2014: il SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO dovrà tendere prima all’integrazione delle sue professionalità e subito dopo alla loro autonomia e responsabilizzazione. L’integrazione e la responsabilizzazione sono legate alla qualità dell’informazione e alla comunicazione, in particolare a come le decisioni vengono prese collegialmente e comunicate a tutti i componenti del Servizio. L’attività di vigilanza crea forti spazi di autonomia, che a sua volta è fortemente collegata alla responsabilità. È indubbio che in base alle decisioni possibili si condizionano esiti prevedibili e non prevedibili e si gioca il valore dell’equità sia in ambito provinciale che di area vasta e regionale. Dall’informazione, dall’uso di strumenti condivisi, dalla valutazione delle azioni svolte e dal confronto con i colleghi (gruppi di lavoro) deriva la possibilità del professionista di creare consenso e decidere con cognizione. La comunicazione per i professionisti diventa pertanto un importante fattore di qualità e soddisfazione, in quanto condiziona il processo di erogazione dei servizi e costruisce l’immagine del loro rapporto con l’azienda. Lo sviluppo della comunicazione interna come rete di relazioni determina il valore aggiunto alla qualità delle prestazioni, in quanto accresce l'adesione degli operatori alle finalità dell'Azienda e contribuisce alla riorganizzazione razionale dei servizi. Il SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO dovrà tendere a sviluppare la “cultura di rete organizzativa”: le diverse aree, gruppi di lavoro e unità operative e le diverse conoscenze dovranno diventare una risorsa l’una per l’altra e per l’Azienda, secondo un principio di interdipendenza e di possibile sinergia delle parti del sistema. Si tratta di superare logiche dell’iperspecialismo e quelle concorrenziali interne per mettere in collegamento saperi, attrezzature e competenze e considerare interi percorsi e processi di prevenzione e vigilanza invece che singole prestazioni o servizi. La rete è primariamente rete di conoscenza che lascia circolare le informazioni, valorizza il sapere, i rapporti già presenti tra i professionisti, i canali informali, sollecita un atteggiamento attivo nei confronti delle informazioni e la ricerca di standard che possano rappresentare punti di riferimento comuni. Cultura della rete significa che non vi sono luoghi privilegiati, separati , di deposito del sapere, ma è presente la capacità di diffondere le informazioni da ogni nodo in cui vengono prodotte arricchendo il patrimonio di competenze (Reti Intranet aziendali e regionali). La rete, tra professionisti e Dipartimenti, diventa un modo fondamentale per tenere conto delle interdipendenze tra le parti del sistema e per rispondere attraverso una maggiore integrazione alla complessità dello stesso. Viene superata la vecchia visione autoreferenziale della cultura professionale per arrivare ad una visione condivisa basata su standard (accreditamento, standard di prodotto, linee guida, procedure organizzative). La responsabilizzazione dei professionisti si sostiene sulla possibilità di far convergere aspirazioni individuali con la visione dell’azienda, per far crescere la fiducia ed il senso di appartenenza aziendale, ma anche come rinnovato atteggiamento di attenzione di valorizzazione della disponibilità e impegno e delle abilità innovative, viste come aspetto motivazionale e trainante del teamwork dipartimentale. 3.5.1 SALUTE E SICUREZZA COMPARTO AGRICOLTURA Progetto Piano Regionale Prevenzione 2010-2012/13 - continuativo Obiettivi 2014 Vigilanza Verificare il rispetto delle norme di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento ai requisiti di sicurezza delle macchine ed attrezzature agricole e degli impianti. Prevenzione Approfondire, migliorare le conoscenze su tematiche di tipo igienico_sanitario da parte delle aziende; Pagina 122 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Assistenza Divulgare materiali informativi prodotti dal gruppo regionale agricoltura o altri Enti Pubblici (es. INAIL) al fine di aumentare le conoscenze delle varie figure aziendali (Datore lavoro, lavoratori ecc..). Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – Storico (2011-2013) Vigilanza UULL 2011 2012 SPSAL 55 SPSAL 54 RE CENTRO 29 RE NORD 27 RE SUD 22 SPSAL 78 vigilanza congiunta con SIAN 12 8 4 4 2 10 Sanzionate (prescrizione/sanzione amministrativa) 19 17 25 % non a norma/eseguito 35 31 32 con disposizione (azioni di miglioramento) 44 46 47 violazioni ottemperate 17 26 19 violazioni verificate 18 27 24 94,4 96,3 79,2 eseguito % (STD 90%) 2013 2014 programmato 26 22 22 70 2 4 4 10 vigilanza congiunta con SIAN UULL 2011_ 2013 90 80 70 60 50 controllati 40 non a norma 30 20 10 0 2011 2012 2013 ANALISI - Nel 2013 sono aumentate le UL programmate, il dato è stato assegnato a livello regionale al fine di poter contribuire al raggiungimento della quota assegnata alla regione Emilia Romagna dal Piano Nazionale Agricoltura. La percentuale delle UULL “non a norma” si mantiene intorno al 32 %, le irregolarità riguardano principalmente i sistemi di sicurezza delle macchine ed attrezzature agricole, in particolare la trattrice e gli alberi cardanici. Prevenzione/Assistenza Iniziative 2013 n. rivolte a collaborazione Titolo/Contenuti Divulgazione Opuscoli informativi Divulgazione schede INAIL sui requisiti di sicurezza delle macchine agricole 30 Lavoratori del comparto zootecnico Datori di lavoro aziende agricole, Associazioni Datoriali 11 Aziende USL Regione 11 Aziende USL Regione “Sicurezza in agricoltura” del vignettista Gianni Carino “requisiti di sicurezza delle trattrici” Divulgazione raccolta di n°13 schede denominate “coltiviamo la salute” 50 Datori di lavoro aziende agricole, Associazioni Datoriali 11 Aziende USL Regione 50 2014 Materiale informativo su aspetti di salute e sicurezza in agricoltura destinato a Datori di Lavoro, Associazioni Datoriali, ecc.. Struttura di riferimento - Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro Pagina 123 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.5.2 SALUTE E SICUREZZA COMPARTO EDILIZIA Problema - Il comparto edile ha evidenziato in questi ultimi anni una riduzione assai significativa degli indici infortunistici. Nonostante questo il fenomeno rimane rilevante e tale da dover mantenere il controllo nel settore. L’obiettivo della riduzione degli infortuni prevede il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati affinché una azione coordinata possa concorrere a migliorare le condizioni di sicurezza nei cantieri. Il Piano è attuato secondo agli obiettivi del Piano Nazionale di Prevenzione e del conseguente Piano Regionale che prevedono azioni coordinate e congiunte con gli altri Enti deputati alla vigilanza del settore a partire dalla Direzione Territoriale del Lavoro. Sono altresì identificati i principali profili di rischio su cui focalizzare la vigilanza: caduta dall’alto, sprofondamento e seppellimento (Piano Nazionale); impianto elettrico, caduta di gravi, demolizioni strutturali (Piano Regionale). Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) Vigilanza CANTIERI 2011 2012 2013 SPSAL SPSAL RE CENTRO RE NORD RE SUD SPSAL vigilanza congiunta con altri enti 782 18 794 11 317 19 190 5 308 0 815 24 Sanzionati (prescrizione/sanzione amministrativa) Sequestri % non a norma/eseguito con disposizione (azioni di miglioramento) 203 1 26 273 175 1 22 280 43 0 13,5 155 44 0 22,5 84 42 2 14,3 57 129 2 16 296 violazioni ottemperate violazioni verificate 230 236 97,5 137 2014 181 182 99,5 94 45 45 100 20 46 46 100 15 46 46 100 25 137 137 100 60 261 180 279 720 eseguito % ottemperato/ eseguito di cui violazioni per rischi di caduta dall'alto programmato Vigilanza 2011 - 2013 CANTIERI 2011- 2013 900 800 700 600 500 controllati 400 300 200 100 0 non a norma 2011 2012 Pagina 124 di 211 2013 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Indice incidenza totale costruzioni edili R.E. 2000- 2012 Infortuni indennizzati (banca dati INAIL) ANNO INDICE INCIDENZA VARIAZ. % ANNUALE VARIAZ. % TRIENNALE VARIAZIONE DAL 2000 % 2000 6,98 2001 6,82 -2,3% 2002 6,39 -6,3% -8,5% -8,5% 2003 6,04 -5,5% -11,4% -13,5% 2004 5,62 -7,0% -12,1% -19,5% 2005 5,87 4,4% -2,8% -15,9% 2006 5,26 -10,4% -6,4% -24,6% 2007 4,11 -21,9% -30,0% -41,1% 2008 3,93 -4,4% -25,3% -43,7% 2009 3,66 -6,9% -10,9% -47,6% 2010 3,78 3,3% -3,8% -45,8% 2011 3,13 -17,2% -14,5% -55,2% 2012 3,00 -4,2% -20,6% -57,0% -2,3% 8,00 7,00 6,98 6,82 6,39 6,04 6,00 5,62 5,87 5,26 5,00 4,11 4,00 3,93 3,66 3,78 3,13 3,00 3,00 2,00 1,00 0,00 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Prevenzione Iniziative n. rivolte a collaborazione Obiettivi/contenuti Ristampa Guida antinfortunistica 2000 Imprese, capocantieri, coordinatori SPSAL - Regione Informazioni relative alla tutela della salute e agli obblighi legislativi in cantiere Pagina 125 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Interrelazioni Coordinamento per la vigilanza Organizzazione di vigilanza congiunta con altri enti Progetto “costruire Sicuramente” DSP/ AUSL DTL DTL INAIL INPS Obiettivi/contenuti Organizzazione della vigilanza a livello provinciale Organizzazione di periodi di vigilanza intensiva INAIL DTL ASE Favorire la formazione avanzata di tutti gli attori d’impresa (lavoratori, preposti, dirigenti). Comitato scientifico/attività formativa ANALISI – Gli obiettivi del piano edilizia derivanti dai Piani Nazionale e Regionale di prevenzione sono stati raggiunti; il piano edilizia prevede vigilanza oltre che nei cantieri tradizionali, anche nei cantieri per grandi opere e cantieri ove avvengono lavorazioni con presenza di materiali contenenti amianto. Permane la difficoltà di rendere organica la vigilanza congiunta con altri Enti, quali DTL, INAIL, INPS che viene praticata prevalentemente durante i periodi di vigilanza intensiva. Il coordinamento con DTL avviene attraverso il portale dedicato alle Notifiche Preliminari on-line. Le violazioni inerenti il rischio di caduta dall’alto che vengono puntualmente monitorate mostrano nel tempo un calo costante sia assoluto che percentuale; nell’ultimo triennio il calo misurato è del 16% circa. In ragione della rilevanza che nel comparto dell’edilizia gli infortuni causati da caduta dall’alto rivestono, si proseguirà sia l’azione di vigilanza che di monitoraggio. L’andamento dell’indice di incidenza provinciale del comparto evidenzia un costante e marcato calo . Il Piano prosegue anche nel 2014 programmando l’attività secondo gli indirizzi del Piano regionale specifico che a sua volta trae origine dal Piano Nazionale. In corso d’anno è prevedibile l’introduzione di vigilanza anche su aspetti inerenti la prevenzione di alcune malattie professionali. I rischi di igiene indagati saranno quelli legati all’esposizione di agenti chimici (polveri) e alla movimentazione manuale dei carichi. Struttura di riferimento Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro Pagina 126 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.5.3 PREVENZIONE RISCHIO CANCEROGENO Progetto Piano Regionale Prevenzione 2010-2012/13 - continuativo I principali cancerogeni indagati I principali agenti cancerogeni professionali che , in questi anni sono stati oggetto dell’attività del progetto sono stati : Benzene (nelle benzine) ; Metalli tossici (Cr. Ni.) nei fumi di saldatura, Fibre Ceramiche Refrattarie come isolanti o coibenti termici, polveri di Legni Duri, Polveri contenenti Silice Libera Cristallina. Dal 2013 il piano si è allargato all’esposizione professionale ad Aflatossine nella filiera agroalimentare. Le scelte praticate derivano dalla analisi del tessuto produttivo provinciale e in parte dalle indicazioni di altri gruppi di lavoro analoghi su scala regionale e nazionale. Obiettivi specifici 2014 Vigilanza Controllare le condizioni di esposizione ad agenti CANCEROGENI, individuare ed implementare le misure di prevenzione più adeguate e verificare il rispetto delle norme di tutela della salute inerenti tale fattore di rischio. Prevenzione Approfondire, migliorare le conoscenze su tematiche di tipo igienico sanitario da parte delle figure aziendali e degli operatori addetti alla vigilanza. Assistenza Aumentare la conoscenza delle buone prassi di prevenzione indicate da gruppi di lavoro nazionali , regionali o provinciali o da altri Enti Pubblici (es. INAIL) al fine di favorirne l’applicazione da parte delle varie figure aziendali (Datore di lavoro, lavoratori ecc..). Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) Vigilanza UULL 2011 2012 2013 SPSAL SPSAL RE CENTRO RE NORD RE SUD SPSAL eseguito 43 40 12 10 18 40 Sanzionate (prescrizione/sanzione amministrativa) % non a norma/eseguito con disposizione (azioni di miglioramento) 7 16 24 3 8 18 1 3 1 8 7 5 5 43 20 violazioni ottemperate violazioni verificate 7 7 100 2014 3 3 100 1 1 3 3 1 1 5 5 100 14 10 16 40 % (STD ≥ 90%) programmato Vigilanza 2011 - 2013 UULL 2011_ 2013 50 45 40 35 30 controllati 25 non a norma 20 15 10 5 0 2011 2012 Pagina 127 di 211 2013 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Prevenzione Attività 2013 Enti Obiettivi/ contenuti Ridefinizione lista di controllo Indagini biologiche in mangimifici ed essiccatoi IZS, ISS, ARPA Indagini Ambientali su livelli di inquinamento aereo da Silice, Metalli ARPA Relazione Annuale 2013-2014 2014 S/N Sul tema AFLATOSSINE, in base ai risultati delle indagini in corso, definire possibili, specifiche indicazioni di prevenzione tecniche /procedurali Livelli di inquinamento aereo di Aflatossine, Indicatori di avvenuto assorbimento di Aflatossine in esposti e controlli Adeguatezza della velocità di cattura del particolato o dei gas aerodispersi durante lavorazioni a rischio S ANALISI – Il Piano prosegue anche nel 2014 programmando l’attività anche secondo le linee d’indirizzo dei GRUPPI REGIONALI (CANCEROGENI e SILICE) con l’obiettivo di perseguire la più ampia applicazione delle Buone Prassi di Prevenzione di volta in volta individuate attivando , ogniqualvolta possibile, iniziative per la loro promozione e diffusione, di concerto con Associazioni datoriali e OO.SS e momenti di aggiornamento degli operatori SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO .Si estende l’attività del gruppo su varie aziende della filiera agroalimentare per proseguire l’analisi del rischio da AFLATOSSINE e per individuare prime misure di prevenzione anche per i lavoratori esposti al rischio da inalazione di polvere contaminata o da contatto cutaneo con la stessa, attualmente non sufficientemente tutelati da una carente normativa . Struttura di riferimento- Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro 3.5.4 PREVENZIONE PATOLOGIE MUSCOLO SCHELETRICHE PPMS Obiettivi specifici 2014 Vigilanza Verificare il rispetto delle norme di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento all’applicazione dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro. Prevenzione Approfondire le conoscenze su tematiche di natura ergonomica e sul nuovi Technical Report ISO da parte degli operatori addetti alla vigilanza e dei vari soggetti della prevenzione nelle aziende. Assistenza Divulgare materiali informativi prodotti dalla ISO, dal gruppo regionale Ergonomia-PPMS o da altri Enti Pubblici (es. INAIL) o da gruppi di lavoro specifici (Concertazione, Gruppo nazionale GDO, ecc.) al fine di aumentare le conoscenze anche in tema di misure di prevenzione dei vari soggetti aziendali. Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) Vigilanza UULL 2011 2012 SPSAL SPSAL RE CENTRO RE NORD RE SUD SPSAL eseguito 52 51 13 15 25 53 sanzionate (prescrizione/sanzione amministrativa) % non a norma/eseguito con disposizione (azioni di miglioramento) 15 29 25 15 29 17 3 6 2 7 9 10 11 47 26 violazioni ottemperate violazioni verificate 20 23 87 13 14 93 % (STD ≥ 90%) 2013 14 16 87,5 2014 programmato 15 Pagina 128 di 211 15 20 50 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 UULL 2011_ 2013 60 50 40 controllati 30 non a norma 20 10 0 2011 2012 2013 Comparti oggetto della Vigilanza Grande Distribuzione Organizzatat : 16 UULL; servizi, facchinaggio, logistica: 5; strutture sanitarie e socioassistenziali: 6; caseifici;; alimentari e lavorazioni carni: 7; ceramica: 5; metalmeccanica e legno; Attività dei Medici competenti ANALISI – Il Piano prosegue con la vigilanza anche nel 2014 seguendo le linee d’indirizzo del GRUPPO REGIONALE ERGONOMIA-PPMS nelle seguenti tipologie di UULL: caseifici, strutture sanitarie e di assistenza, GDO-DMO insieme a una serie di UULL programmate in base ai dati INAIL su infortuni e malattie professionali. Le carenze maggiormente rilevate nel 2013 si riferiscono alla mancata adozione di efficaci misure di prevenzione e a DVR non in grado di fornire informazioni utili per la loro programmazione. Sono state rilevate carenze anche da parte dei Medici competenti nell’effettuazione degli accertamenti sanitari previsti. Il 2014 sarà caratterizzato dall’inserimento di un operatore nel piano Edilizia formato ai rischi ergonomici specifici . Anche in tale comparto il trend delle denunce di malattie professionali e infortuni a carico dell'apparato muscolo-scheletrico è in forte aumento e si vuole iniziare a verificare sul campo gli aspetti più significatici e frequenti presenti nei cantieri edili anche con strumenti informativi dedicati (checklist mirata). Prevenzione Iniziative 2013 n. rivolte a collaborazione Obiettivi/ contenuti Formazione 3 65 Datori di lavoro, RSPP, Consulenti Medici competenti Materiale IES-epm Corso “La checklist ocra: approfondimenti e applicazione pratica” Formazione 1-2 Datori di lavoro, RSPP, Consulenti Medici competenti Gruppo RER PPMS 2014 I TR ISO 12295 e 12296: nuovi strumenti per la gestione dei rischi Interrelazioni Partecipazione a Comitato di concertazione Prevenzione patologie muscolo scheletriche di Reggio Emilia Enti Obiettivi/contenuti Ass. datoriali e Organizzazioni Sindacali Mettere a punto un protocollo per la stesura del documento di valutazione dei rischi specifici comune e condiviso ANALISI – Nel 2014 si lavorerà per ottenere la condivisione nel gruppo di Concertazione di RE delle Linee d’indirizzo sulle modalità di stesura del DVR specifico. L’applicazione dei principi e criteri di tale documento consentirà nei prossimi anni di migliorare sensibilmente la qualità dei DVR redatti dai datori di lavoro orientando gli investimenti aziendali sulla sicurezza e igiene del lavoro alla realizzazione di concrete ed efficaci misure di miglioramento delle modalità di produzione senza sovvertire l’organizzazione complessiva delle aziende e senza pesare eccessivamente sui loro bilanci. Struttura di riferimento- Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro Pagina 129 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.5.5 VIGILANZA SULLA FORMAZIONE E FORMAZIONE UTENZA Progetto Piano Regionale della Prevenzione 2010-2013 – dal 2014 non più regionale Obiettivi specifici 2014 Vigilanza – Prosecuzione della verifica dell’ adempimento degli obblighi formativi per i vari Soggetti aziendali (Lavoratori,RLS, Preposti, Dirigenti,….) Titolo I D.Lgs. 81/08 in vari comparti produttivi: agricoltura, metalmeccanica, legno, aziende sanitarie, scuole. Valutazione dell’efficacia della formazione sulla sicurezza erogata ai lavoratori di aziende del comparto Metalmeccanico, tramite questionario. Formazione – Prosecuzione da parte del SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO dei corsi di aggiornamento per i soggetti previsti dal D.Lgs. 81/08. Avvio di un progetto sperimentale di formazione per ottenere il ruolo di ASPP nel curriculum scolastico degli studenti dell’ istituto per Geometri. Consuntivo 2013 – Programmazione 2014 – Storico (2011-2013) Vigilanza UULL 2011 2012 2013 SPSAL SPSAL RE CENTRO RE NORD RE SUD SPSAL eseguito 120 110 36 37 37 110 Sanzionate (prescrizione/sanzione amministrativa) % non a norma/ eseguito con disposizione (azioni di miglioramento) 11 9 80 7 6 60 2 3 2 33 22 9 7 6 64 Violazioni ottemperate Violazioni verificate 3 3 100 14 14 100 4 4 100 3 3 100 2 2 100 9 9 100 22 14 18 54 % (STD≥ 90%) 2014 programmato UULL 2011_ 2013 140 120 100 80 controllati 60 non a norma 40 20 0 2011 2012 2013 ANALISI - 2013 Si chiude il piano di vigilanza della formazione inserito nel PRP. I dati della irregolarità dimostrano che le aziende avevano effettuato la formazione, ma necessitavano di ulteriori miglioramenti quali l’aumento degli addetti alle emergenze e l’aggiornamento continuo, mentre le violazioni hanno riguardato soprattutto le figure di sistema quali preposti e dirigenti. L’attività di vigilanza sulla formazione prosegue come gli altri anni, all’interno di ogni singolo piano, quale adempimento del Titolo I. 2014 La vigilanza viene orientata maggiormente alla verifica di efficacia attraverso l’ intervista ai lavoratori, durante l’ispezione, tramite un questionario mirato a comprendere il loro livello di consapevolezza dei rischi. La vigilanza sarà effettuata su aziende del comparto Metalmeccanico già oggetto di una verifica ispettiva nel triennio 2008-2011. L’obiettivo è quello di fornire ai DDL elementi per l’effettuazione della formazione, in ragione delle prossime scadenze legislative. Pagina 130 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Prevenzione ORE 2011 2012 SPSAL SPSAL Formazione (corsi e seminari) Informazione (incontri strutturati) 294 Assistenza (sportello) Temi: applicazione D.Lgs. 81/08, ambienti di lavoro, attività di vigilanza, formazione, rischi specifici CORSI * RSPP- RLS partecipanti 2013 RE CENTRO RE NORD 2014 RE SUD SPSAL programmato 384 376 500 1354 1457 1000 1000 14 17 23 423 505 560 * 2013 CORSI (elenco non esaustivo) PIANI SOGGETTI n. ore RSPP- ASPP -RLS Aggiornamento DDL=RSPP 1. valutazione rischi - 4 ed. 2. rischio chimico - 3 ed 3. ocra - 3 ed. 4. Attrezzature - 3 ed 5. Ambienti confinati - 2 ed 6. CEM - 4 ed RSPP-ASPP (moduli A BC)^ RLS Studenti classi 3° n. 5 sezioni Studenti classi 5 Scuola edile anticaduta Operatori sanitari 19 76 4 2 2 4 2 33 108 16 3 18 8 245 15 3 60 18 Scuola Scuola ASSP Geometri Secchi Luoghi di Prevenzione/Percorso Rischio Lavorativo Edilizia REACH - CLP Totale 2014 RSPP- ASPP -RLS DDL=RSPP Aggiornamento Scuola ASSP Geometri Secchi Convegno AIDII e workshop REACH – aggiornamenti normativi Presentazione Piani lavoro Cancerogeni - comunicazione su rischio sistemi di prevenzione e sorveglianza sanitaria Seminari - argomenti da definire Studenti classi 3° e 4° n. 6 sezioni Sistema vigilanza – soggetti 81 – rischi fisici-chimici - MP Operatore del settore Aziende utilizzatrici e grande distribuzione Ass. Datoriali _ Org. Sindacali Associazioni e aziende del comparto lapidei 1 1 1 1 ANALISI 2013 L’attività di formazione si è ormai consolidata con l’effettuazione di seminari di aggiornamento per le figure del sistema di prevenzione aziendale, ogni anno afferiscono oltre 500 professionisti. E’ una attività importante di confronto e miglioramento sulla interpretazione delle norme. Prosegue la formazione per i soggetti “D.Lgs.81” per la SCUOLA. Il 2013 è stato caratterizzato dall’inizio del progetto con l’istituto per Geometri SECCHI che vede i contenuti dei moduli A e B per ASPP insegnati durante il curriculum scolastico direttamente dai docenti con alcune lezioni effettuate dal Servizio PSAL. 2014 La formazione prevede una attività minore in quanto non vengono effettuati i corsi per i soggetti “81” per la Scuola, in ragione del completamento dei percorsi l’anno precedente. Pagina 131 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Altro Iniziative n. livello Obiettivi/ contenuti Incontri Partecipazione gruppi 6 Nazionale 3 1 Regionale Provinciale 1 5 200 h Provinciale Tecnici della prevenzione Sottogruppo Regioni formazione Revisione Accordo stato regione RSPP PRP formazione – elaborazione Check list Valutazione efficacia formazione Intervista a 5 lavoratori per UULL CK semplificata Vedi Convenzione con Università Elaborazione questionario lavoratori - Consapevolezza rischio Revisione Check List Tirocini Università MORE e PR 2014 S/N S S S S S Struttura di riferimento - Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro 3.5.6 PREVENZIONE INFORTUNI DERIVANTI DA ATTREZZATURE E IMPIANTI SOGGETTI A VERIFICA PERIODICA Problema - Il Servizio Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica (S.S.I.A. ex U.O.I.A.), si occupa principalmente dell’effettuazione di omologazioni e di verifiche periodiche successive alla prima d’impianti, apparecchi, ed attrezzature installate sia in ambienti di vita che di lavoro. L’area d’intervento si estende all’intera Provincia. L’attività è svolta da varie figure professionali, quali ingegneri e tecnici della prevenzione, su impianti elettrici, impianti di riscaldamento, apparecchi di sollevamento, attrezzature a pressione ed ascensori e, fino al 2012, di ascensori e montacarichi. Novità legislative Dopo l’entrata in vigore della Legge 98/13 (Decreto del fare), da fine agosto 2013 le verifiche periodiche successive alla prima delle attrezzature da lavoro di cui All. VII del D.Lgs.81/08 e s.m.i. possono essere richieste a scelta dell’utilizzatore od al SSIA dell’Az. USL od a Soggetti Abilitati dal Ministero (S.A.). Questo come in passato era già avvenuto per le verifiche degli ascensori e montacarichi di cui al D.P.R.162/99 e s.m.i. e degli impianti elettrici di messa a terra per il D.P.R. 462/01, impianti per i quali il Servizio agiva già alla stessa stregua degli Organismi Abilitati privati. Il SSIA mantiene invece la titolarità esclusiva delle verifiche delle attrezzature ed impianti soggetti, installati in luoghi di vita, quali ad esempio gli impianti ad acqua calda di riscaldamento ambienti od i serbatoi per GPL, le autoclavi monta liquidi al servizio delle abitazioni ecc., oltre che l’omologazione (prima verifica) degli impianti elettrici installati in luoghi con pericolo d’esplosione. A differenza di quanto avviene per le verifiche degli impianti elettrici di messa a terra ed ascensori e montacarichi dove l’attività di controllo dell’operato dei Soggetti Individuati o degli Organismi di Certificazione Notificati è esercitata dai Ministeri competenti, il SSIA dovrà esercitare azione di vigilanza e controllo sull’operato dei detti S.A. anche se ancora non ne sono state definite le norme ed i criteri. Tutto questo ha già comportato, e comporterà sempre più per il futuro, un rilevante cambiamento nelle modalità di programmazione ed effettuazione dell’attività del Servizio. Tali differenti strategie saranno oltremodo necessarie anche per l’avvenuta riduzione dell’organico del Servizio a causa di avvenuti pensionamenti e trasferimenti e che, per le difficoltà che sta attraversando l’intero paese, solo in minima parte verranno reintegrati. Vigilanza/Controllo Criteri di programmazione Il SSIA opera la scelta delle verifiche, sia tra le attrezzature ed impianti rimasti di competenza esclusiva che selezionando le richieste ricevute per i non esclusivi, secondo priorità e criteri derivanti dalle nuove normative oltreché sulle indicazioni regionali per il Piano Regionale della Prevenzione (PRP) e per le conseguenti indicazioni aziendali. Il PRP 2010-12 prevede per i Servizi Impiantistici il mantenimento del livello storico del numero di verifiche effettuate, compatibilmente con le risorse disponibili per cui, dato l’alto numero di richieste, in generale vengono privilegiati gli impianti con più rilevanti fattori di rischio anche in relazione al tipo di utenza. Nello specifico per le richieste di verifica degli apparecchi o impianti il servizio opera prevalentemente una selezione secondo le seguenti priorità: • Impianti o apparecchi a servizio delle fasce più deboli della popolazione quali strutture sanitarie (Ospedali, Strutture con sale operatorie, poliambulatori, ecc..), socio – assistenziali e scuole, • edifici pubblici ad alta affluenza di persone, • le verifiche di attrezzature da lavoro sia di tipo usuale che nuovamente introdotte all’obbligo di verifica dal D.lgs. n. 81/08 e s.m.i., con particolare attenzione a quelle impiegate in edilizia ed agricoltura. Pagina 132 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Il SSIA collabora anche all’attività Dipartimentale di vigilanza del 9% delle Unità Locali mediante verifiche nei cantieri edili su mezzi di sollevamento (in particolare per rischi derivanti da cadute dall’alto e di seppellimento) e su impianti elettrici particolarmente critici segnalati da SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO. Per le altre attività produttive, l’attività viene da tempo orientata verso i comparti ritenuti più significativi quali ad esempio luoghi con pericolo di esplosione ed a maggior rischio in caso d’incendio, luoghi con maggior affluenza di pubblico, grandi aziende od a rischio d’incidente rilevante, come poi detto in agricoltura e cantieri edili, in particolare per quelli ubicati nelle zone del sisma del maggio 2012. VERIFICHE PERIODICHE 2011 2012 2013 2014 programmato Impianti elettrici di messa a terra Impianti elettrici istallati in luoghi con pericolo di esplosione Impianti di protezione da scariche atmosferiche Verifiche apparecchi di sollevamento Verifiche attrezzature a pressione Verifiche Impianti di riscaldamento 709 168 664 154 443 112 460 105 67 2241 2230 293 80 2185 2539 327 83 2030 1878 353 70 1800* 2130** 335 (*)l’unico Tecnico della Prevenzione in sostituzione dei tre mancanti è arrivato da fine gennaio ’14; sarà operativo solo nella seconda metà dell’anno dopo formazione, per cui il consuntivo potrà essere inferiore. (**) di cui circa 220 verifiche di generatori di vapore, eseguite dall’ingegnere del servizio. Vigilanza/Controllo: n° verifiche in strutture a servizio delle fasce deboli della popolazione Strutture Sanitarie anno 2011 2012 2013 Strutture Assistenza Totale scuole AUSL Non AUSL Dentisti disabili anziani Tossicodip. psichia trica bimbi immi grati 102 131 112 99 86 55 95 94 66 91 80 71 8 13 3 52 55 30 2 5 2 10 4 3 1 2 2 21 11 11 481 481 355(*) (*) Non essendo stato sostituito l' ingegnere addetto alla verifica di ascensori e montacarichi, attività eseguita per legge solo da ingegneri, il SSIA ha dovuto sospendere l’attività anche per gli impianti al servizio delle “Fasce deboli”. Pagina 133 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 DATI DI ATTIVITÀ 2011 2012 2013 Apparecchi e impianti da sottoporre a verifica. 14795 14815 14815 2014 Preventivo 15.000 Verifiche di apparecchi e impianti 6286 6200 4901 4900 di cui: verifiche di apparecchi e impianti per fasce deboli Unità Locali controllate in vigilanza 481 481 355 355 250 210 160 160 100% 100% 100% 100% 433.889 418.796 967.267 700.000 Indicatori per i progetti specifici:(*) Promozione della Salute - Piano RER Prevenzione - Infortuni Domestici e sul Lavoro - Progetto Dipartimentale Qualità Entrate ( importi fatturati e note di addebito) (*) Il Servizio contribuisce agli specifici piani regionali e dipartimentali indicati, eseguendo la totalità dei compiti assegnati nel quadro delle specifiche attività complessive. ANALISI L’andamento dei dati di attività risente del fatto che tra il 2012 ed il 2013, si è avuta una riduzione di quattro tecnici del Servizio per collocamenti a riposo e richieste di trasferimenti ad altre Amministrazioni. Di questi tecnici solo uno viene reintegrato da gennaio 2014 e dovrà necessariamente compiere il necessario periodo di formazione. Le verifiche sono onerose per legge. Le variazioni sulle entrate derivanti dalle verifiche, sono dovute alla recente introduzione del Tariffario nazionale che ha elevato in modo considerevole gli importi rispetto al precedente Tariffario regionale. Il preventivo per il 2014 risentirà del fatto che i possessori degli apparecchi ed impianti, sono stati esortati ad operare la riqualificazione dei propri impianti che, per una analisi del rischio prevista da norme specifiche, consente di dilatare le periodicità di verifica dalle precedenti ed indistinte annuali, in biennali, triennali ed anche quinquennali. Questa attività d’informazione è sembrata doverosa relativamente alla difficile situazione generale del Paese. Tra il 2012 ed il 2013, il Servizio ha subito la riduzione di quattro tecnici verificatori per trasferimenti e collocamenti a riposo, di cui un Ingegnere e tre Tecnici della Prevenzione ciò ha comportato una riduzione del numero di verifiche degli impianti elettrici di messa a terra e di apparecchi a pressione e la sospensione dell’attività di verifica degli ascensori in quanto al momento, non è stato sostituito l’ingegnere del Servizio preposto e collocato a riposo a fine 2012. Nonostante la maggior parte degli interventi SSIA venga effettuato su richiesta volontaria del datore di lavoro e si ripeta periodicamente negli anni sugli stessi apparecchi e impianti, le non conformità sugli impianti rimangono significative come si evidenzia nella seguente tabella. NON CONFORMITÀ RILEVATE impianti elettrici n. verifiche con Sanzioni (prescriz. e/o sanz. amm.) n.verifiche con solo disposizioni violazioni ottemperate violazioni verificate apparecchi di sollevamento attrezzature a pressione Impianti di riscaldamento 2011 5 2012 2 2013 1 2011 11 2012 2 2013 0 2011 0 2012 0 2013 0 2011 0 2012 0 2013 0 246 220 131 112 37 72 36 107 35 10 12 14 247 219 121 123 39 72 36 107 35 10 12 14 251 222 128 123 39 72 36 107 35 10 12 14 Pagina 134 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Prevenzione Il Servizio oltre all’attività di verifica d’Istituto, effettua varie azioni di formazione ed informazione sia agli utenti, sia ad altri Servizi ed Enti; fornisce a richiesta, e come compito d’Istituto, supporto tecnico specialistico sia ad altri Servizi dell’AUSL che ad Enti quali Comuni e Provincia, Prefettura, VV.F, Carabinieri NAS, Magistratura, e partecipa ai lavori di vari gruppi aziendali e regionali quali il Coordinamento Enti per la sicurezza, Gruppo Emergenze Ambientali, di Autorizzazione e di Vigilanza di Strutture Sanitarie e Socio-Assistenziali, gruppo Incidenti Domestici, di Promozione della Salute e della Qualità ecc.; Interrelazioni Il SSIA partecipa a varie commissioni comunali, provinciali o prefettizie di autorizzazione come le Commissioni Scuole, le Commissioni Carburanti, le Commissioni d’esame per l’Abilitazione alla conduzione dei Generatori di Vapore e per il rilascio dell’Abilitazione alla manutenzione di ascensori e montacarichi. Principali partecipazioni a varie Commissioni Scuole; promozione salute e sicurezza 2011 10 2012 10 2013 9 Collaudo distributori di carburanti Pareri nuovi distributori carburanti o modifiche per gli esistenti Esami per conduzione caldaie a vapore Accertamento tirocinanti per conduzione caldaie a vapore Interventi per Autorizzazioni e vigilanza Strutture Sanitarie e Socio-Assistenziali Reg.li, Prov.li ed interventi congiunti, di coordinamento Enti per la Sicurezza ex art.7 D.Lgs.81/08 Ore supporto tecnico su richiesta 26 10 24 214 57 23 12 9 71 55 23 10 16 114 47 17 13 14 505 500 380 Le partecipazioni del Servizio alle Commissioni alla attività di supporto tecnico, dipendono dalle richieste ricevute, dai piani regionali e dipartimentali d’intervento e si cerca di privilegiarle in relazione alle forze specifiche disponibili. Struttura di riferimento Servizio Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica SSIA Pagina 135 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.6 LA RELAZIONE TRA AMBIENTE COSTRUITO E SALUTE 3.6.1 IGIENE E SICUREZZA NELLA PROGETTAZIONE DELLE OPERE EDILIZIE Problema - Nel corso del 2013 la Regione Emilia Romagna ha promulgato la legge di semplificazione edilizia, n. 15/13, entrata in vigore il 1.10.13, che ha sospeso l'emanazione dei pareri di competenza della Commissione NIP. I nuovi indirizzi nazionali e regionali hanno spostato la responsabilità dell’espressione di pareri atti a valutare preventivamente (progetto) il rispetto dei requisiti igienico-sanitari e delle norme di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, ad altri enti non del DSP. Allo SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO restano le funzioni di vigilanza. Obiettivi specifici 2014 Vigilanza Verificare il rispetto delle norme di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento ai requisiti di cui al titolo II LUOGHI DI LAVORO del Dl Lgs. 81/08. Prevenzione Riformulare a livello regionale atti relativi ai requisiti igienico sanitari degli insediamenti produttivi e di servizio, al fine di semplificare e agevolare i tecnici e i loro committenti alla redazione delle autocertificazioni, delle attestazioni e delle asseverazioni. Assistenza Divulgare materiali informativi ai tecnici progettisti, agli SUAP e ai datori di lavoro. Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) Vigilanza 2011 UULL 2012 NIP eseguito 2013 (1) in AGIBILITA’ NIP RE CENTRO RE NORD RE SUD NIP 55 1 30 29 60 0 0 0 0 Sanzionate (prescrizione + sanzione amministrativa) provvedimenti ottemperati “rischio cadute dall’alto” (agibilità) provvedimenti impartiti (parere) % (STD 90%) 138 75 1 30 29 60 158 87 89 84,2 1 100 30 100 29 100 60 100 10 10 10 30 RE CENTRO RE NORD 2014 programmato AGIBILITA’ 2011 2012 NIP NIP 2013 eseguito 194 114 1 PARERI – Pdc - DIA - Notifica - Strumenti urbanistici - Agibilità eseguito 861 578 55 parere espresso entro 30 gg 861 578 55 % (STD =100 %) 100 100 100 RE SUD NIP 30 29 60 85 85 100 115 115 100 255 255 100 76 76 100 106 106 100 224 224 100 PRATICHE CONFORMITA’ pratiche conformi (DGR 1446/07 e protocolli) valutate % (STD 90%) 619 677 91,4 430 464 92,6 42 42 100 ANALISI - Si evidenzia un importante diminuzione dei pareri espressi in parte imputabile all'entrata in vigore della già citata legge, ma anche dalla crisi economica che in questo periodo attraversa la provincia di Reggio Emilia. Il trend in diminuzione era già stato evidenziato anche negli ultimi anni, in particolare il 2011 e 2012. Di conseguenza anche il numero delle agibilità risulta in diminuzione. La principale novità del 2014 è caratterizzata dal cambio dell’attività sui NIP da attività preventiva ad attività di controllo programmata. Il controllo consiste nella verifica delle notifiche (art. 67 del D.Lgs. 81/08) che saranno trasmesse dagli SUAP. Il numero delle notifiche non risulta a priori programmabile, pertanto è stata ipotizzata una attività di minima, che comunque garantirà il controllo sulle notifiche. Sono in corso continue modifiche legislative, di ultima emanazione la DGR 240/14 che Pagina 136 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 permette ai sindaci, attraverso gli SUAP di richiedere un parere al DSP, laddove le tipologie di attività produttive e di servizio Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizioneo caratterizzate da significative interazioni con la salute e con l'ambiente; cioè significherebbe una ripresa del lavoro delle commissioni NIP. Tale supporto tecnico dei DSP potrà essere richiesto fino all'approvazione degli atti di coordinamento tecnico previsto dalla Legge Regionale di semplificazione edilizia. Anche in questo caso come in quello delle notifiche non e' possibile programmare il numero delle richieste avanzate dagli SUAP. Prevenzione Attività n livello Obiettivi/ contenuti Corsi/ iniziative utenza 4 Scheda Notifica (art..67 D.Lgs. 81/08) Scheda informativa Programma “Igiene e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro” 1 1 Aree territoriali e Provinciale Regionale Provinciale Presentazione nuove schede dei requisiti igienico sanitari dei luoghi di lavoro Aggiornamento “DECRETO DEL FARE” informazioni da acquisire nel corso di valutazione di progetti per impianti di Recupero inerti e Centrali di betonaggio (Amianto) 2014 S/N S S S ANALISI - Le attività previste nel 2013 relativamente alla stesura di una scheda informativa relativa alla valutazione di progetti per impianti di Recupero inerti e Centrali di betonaggio (Amianto), non e' stata realizzata a seguito dell'emanazione della LR EMR n.15/13, che a far data dal 01.10.13, ha semplificato le procedure di emanazione dei pareri, mediante l'istituto dell' asseverazione. Stesso dicasi per i corsi rivolti sia agli ordini, che a progettisti e datori di lavoro; la LR 15, sospendendo di fatto l'emissione del parere di competenza, ha contribuito all'annullamento dei corsi previsti. Interrelazioni Attività Pareri e Agibilità Enti Obiettivi/ contenuti Provincia, Comuni, Sportello Unico Attività Produttive, Scuole ed Enti di Formazione, associazioni di categoria, ordini professionali Presentazione nuova delibera regionale:modalità di applicazione relativa all'emissione del parere Strutture di riferimento Commissioni Nuovi Insediamenti Produttivi e di Servizio distrettuali Pagina 137 di 211 2014 S/N S Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.6.2 LA SCUOLA: SALUTE DELLE NUOVE GENERAZIONI E SALUBRITA’ DEGLI AMBIENTI Problema L'Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE Italia in occasione della quarta edizione delle Giornate Italiane Mediche per l'Ambiente, ha affrontato il tema dello stato degli edifici scolastici riguardo la loro salubrità, sicurezza e compatibilità ambientale. Il complesso delle rilevazioni e delle evidenze scientifiche documentano varie criticità dell'ambiente scolastico che richiedono norme aggiornate, piani, strategie, azioni e risorse per la sicurezza e la promozione della salute in ambienti confinati (aule, percorsi, laboratori, palestre….). La scuola rappresenta un luogo di vita, di lavoro e di formazione dei futuri cittadini, per queste sue peculiarità è un luogo determinante per strutturare la salute del cittadino in quanto a competenze, relazioni, comportamenti e stili di vita sani. Obiettivo generale Progettazione organica e unitaria da parte DSP, di interventi di promozione della salute e di salubrità e sicurezza delle scuole. a) PROMOZIONE DELLA SALUTE A SCUOLA E PER LA VITA Obiettivi specifici 2014 Sensibilizzare e promuovere i temi della salute nelle scuole proponendo interventi su temi d’attualità sviluppando un lavoro di co-progettazione con la Scuola, Luoghi di Prevenzione, tra Servizi e con altri soggetti interni ed esterni all’azienda. Consuntivo 2013 – Programmazione 2014 Servizio Argomento progetti DSP Luoghi Prevenzione secondaria 2° alcol-fumo di alimentazione attività fisica affettività Disturbi Comportamento laboratorio Alimentare DCA didattico Sicurezza lavoro multimediale a incidenti valenza regionale, domestici dedicato alla sperimentale sperimentazione primaria didattica PROGETTI EDUCAZIONE SALUTE Obiettivi/modalità con consultorio giovani RE istituti classi studenti 167 61 35 6 4 487 184 106 17 6 13155 4980 2875 460 170 1 8 2 135 50 Percezione rischio lavorativo 2014 S/N totale 274 810 21825 studenti partecipanti ai percorsi all’interno di Luoghi di Prevenzione collegate con interventi 10.000 Servizi AUSL studenti partecipanti ai percorsi 21825 (STD≥20%) confronto questionari pre e post effettuazione percorsi (quali ?) Diffusione dello studio di valutazione di efficacia dei percorsi realizzati presso Luoghi di Prevenzione che hanno dato risultati positivi. Fumo – vedi pubblicazioni: Bosi S. et al., A school-based peer-led smoking prevention intervention with extra-curricular activities: the LILT-LDP cluster randomized controlled trial design and study population. Tumori, 99: 572-577, 2013. G. Gorini, G. Carreas, S.Bosi, M.Tamelli, C. Monti, S.Storani, A. Martini, E. Allara, P.Angelini, F. Faggiano, Effectiveness of a school-based multi-component smoking prevention intervention: The LdP cluster randomized controlled trial. Submitted to Preventive Medicine Rassegna Cinema & Salute 9° edizione 21-26.10.2013 con Ufficio Cinema RE 3 film a tema Film su temi legati agli stili di vita. Ad ogni proiezione un operatore del Dipartimento ha presentato i progetti sul tema proposto Alimentazione “Super size me” 4 9 228 Affettività “Noi siamo infinito” 6 12 300 Sicurezza Lavoro “La fabbrica dei tedeschi” 9 16 380 in collaborazione INAIL e ANMIL. Pagina 138 di 211 S S Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA INAIL tramite convenzione mette a disposizione un contributo per donare, come ogni anno, agli studenti il kit dei Dispositivi di Protezione Individuali totale SERVIZIO IGENE Cerca cibo CD con immagini create usando il DEGLI ALIMENTI E nidi e materne cibo tratte da fotografie e quadri NUTRIZIONE d’autore. Obiettivo Conoscere gli Alimentazione alimenti e le loro proprietà. Materiale didattico in gestione ai docenti. Coloriamo la nostra Obiettivo: Aumentare il consumo tavola di frutta e verdura. Intervento primaria diretto con gli studenti. Prosecuzione nella realizzazione del progetto e presentazione congiunta con “Diamoci una mossa” Forza5 Obiettivo: promuovere primaria comportamenti alimentari salutari all’interno del programma curricolare scolastico. Intervento diretto con gli insegnanti, differenziato per classe Piramidando Gioco in scatola. Obiettivo secondaria 1° Conoscere la piramide dell’alimentazione e le regole di una sana alimentazione. Materiale didattico in gestione ai docenti. Dal bosco alla Obiettivo Conoscere i funghi per tavola primariaaumentarne il consumo. Intervento secondaria diretto con gli studenti (lezioni teoriche e uscite nei boschi). Apri gli occhi, prima Obiettivo Modificare la scelta della bocca della merenda. Intervento secondaria 2° diretto con gli studenti. SSPV Rapporto uomoIntervento diretto con gli Sicurezza animale studenti lezioni teoriche e uscite alimentare fattorie o fabbriche SERVIZIO PSAL Dalla scuola un Obiettivo Formare gli studenti lavoro sicuro impegnati nella alternanza secondaria 2° Scuola-lavoro sulla salute e sicurezza sul lavoro come previsto dalle norme. Materiale didattico in gestione ai docenti Mostrischio Aumentare la percezione del rischio primaria nei bambini attraverso un percorsogioco di 8 ore che affronta i rischi a scuola, casa, strada e lavoro. Realizzato a scuola con i genitoriformatori. Finanziamento RER 60.000 € Pagina 139 di 211 Relazione Annuale 2013-2014 19 11 28 11 908 230 S / / / Su richiesta 5 29 725 S / / / Su richiesta 3 3 60 Su richiesta / / / S S 52 67 1340 S Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Servizio Argomento progetti Paesaggi di prevenzione Reggio Emilia Aids e malattie sessualmente trasmesse Sicurezza stradale Fumo Alcol PROGETTI EDUCAZIONE SALUTE Obiettivi/modalità Relazione Annuale 2013-2014 istituti classi studenti 2014 S/N 20 75 2000 S CD “Fai la cosa giusta” , distribuito a tutti gli istituti superiori, a tutti i Sert della R.E.R., inserito e scaricabile dal sito regionale HELPAIDS e distribuito a richiesta alle scuole ed ai servizi interessati di tutto il territorio nazionale. Prosecuzione dell’intervento in collegamento con i piani sociali di zona con attivazione di un consultorio giovani nel distretto di Montecchio, sito internet, consulenza on-line, Collaborazione con USP per “maggio in strada” a RE e Vedi progetti promozione salute Castelnuovo Monti. Prosecuzione della collaborazione con il Piano Nazionale Alcol e della collaborazione con il progetto “No alcol on the road” in collaborazione con la polizia stradale rivolto agli istituti superiori interventi operatoti LILT a Scandiano all’interno di un Vedi progetti promozione salute progetto sperimentale di councelling di comunità con il coinvolgimento di tutte le scuole di Scandiano con interventi di promozione e partecipazione attiva degli studenti negli altri settori di intervento (sanità, lavoro). Effettuazione nelle scuole secondarie di primo e secondo grado dei progetti “Liberi di scegliere” e “Scuole libere dal fumo”. interventi operatoti LILT, Sert a Correggio all’interno di un Vedi progetti promozione salute progetto sperimentale di councelling di comunità con il coinvolgimento di tutte le scuole di Correggio con interventi di promozione e partecipazione attiva degli studenti negli altri settori di intervento (sanità, lavoro) . S ALTRI PROGETTI CD regionale sugli Stili di vita (alcool, ,alimentazione) S I progetti si articolano tra interventi direttamente rivolti agli studenti e interventi di formazione dei docenti/formatori. Interrelazioni con altre strutture: Comune di RE, Scuole, coordinamento con gli altri Dipartimenti. Strutture di riferimento Servizi di Igiene Pubblica - Servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro – Servizio Igiene Alimenti Nutrizione Pagina 140 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 b) SALUBRITA’ e SICUREZZA NELLE STRUTTURE SCOLASTICHE Obiettivi specifici 2014 Migliorare il livello di salubrità e sicurezza delle strutture scolastiche, attraverso l’integrazione dell’attività di vigilanza, assistenza e formazione dei servizi del DSP. Dati tratti da Annuario Scuola Reggiana 20013/2014, pubblicato da ’Ufficio Scolastico Provinciale e Provincia di RE. Prima infanzia Reggio Emilia Montecchio Scandiano Castelnovo né Monti Correggio Guastalla totale n. istituzioni pubbliche 15 4 7 1 7 11 45 Scuole materne Reggio Emilia Montecchio Scandiano Castelnovo né Monti Correggio Guastalla n. istituzioni private 20 7 5 5 5 1 43 n. istituzioni pubbliche 39 11 18 16 9 14 totale Ciclo Scuola Primaria* Reggio Emilia Montecchio Scandiano Castelnovo né Monti Correggio Guastalla totale n. servizi integrativi 3 3 11 1 2 0 20 n. istituzioni private 45 11 13 6 10 15 107 totale 38 14 23 7 14 12 94 totale Bambini 2164 579 748 137 514 568 4710 Totale scuole 84 22 31 22 0 29 totale Bambini 6121 1867 2399 922 1667 1963 188 14939 100 n. istituzioni pubbliche 51 13 21 19 11 13 n. istituzioni private 3 2 2 0 1 1 totale Scuole 54 15 23 19 12 14 totale Alunni 11466 3197 4123 1314 3122 3491 128 9 137 26713 Nota - *scuola primaria e secondaria di primo grado - ex elementari e medie / Sono stati considerati il n. dei plessi Scuola Secondaria di I° grado Reggio Emilia Montecchio Scandiano Castelnovo né Monti Correggio Guastalla n. istituzioni pubbliche 18 8 7 8 8 8 n. istituzioni private 1 1 1 0 1 1 totale Scuole 19 9 8 8 9 9 totale Studenti 6758 1937 2429 774 1743 2039 57 5 62 15680 n. istituzioni pubbliche 18 2 1 4 4 3 n. istituzioni private 3 1 0 0 1 0 totale Scuole 21 3 1 4 5 3 totale Studenti 12870 1232 1108 1368 2603 1626 32 5 37 20807 totale Scuola Secondaria di II° grado Reggio Emilia Montecchio Scandiano Castelnovo né Monti Correggio Guastalla totale Ente formazione professionale Reggio Emilia Montecchio Scandiano Castelnovo né Monti Correggio Guastalla totale n. strutture pubbliche 2 2 n. strutture private totale Enti 2 2 1 1 5 5 Pagina 141 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Università di Modena e Reggio Emilia Agraria / Ingegneria/ Scienza comunicazione e economia/ Scienza Formazione / Medicina e chirurgia n. strutture 5 Consuntivo 2013 – Programmazione 2014 – Storico (2011-2013) I Servizi del DSP che intervengono con funzione di vigilanza sono : il Servizio Igiene e Sanità Pubblica, Il Servizio di Prevenzione Sicurezza Ambienti di lavoro, Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, il Servizio Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica Vigilanza UULL 2011 2012 2013 eseguito SIP SPSAL SIAN TOT 144 15 115 274 119 Di cui controlli integrati Servizio di Igiene Pubblica_SPSAL Di cui controlli interenti VVF Disposizione Relazioni Autorità competente SIP SPSAL SIAN TOT SIP SPSAL SIAN TOT 10 186 315 134 10 179 323 10 6 3 1 10 9 144 Disposizioni ottemperate Disposizioni verificate % (STD≥ 90%) 6 0 6 119 8 8 100 8 8 100 10 10 4 4 100 10 10 100 134 6 6 100 6 6 100 12 12 100 14 14 100 2014 prima infanzia/nidi primarie secondarie programmato (STD=100%) 70 20 10 100 2 8 10 179 ANALISI SERVIZIO IGIENE PUBBLICA – I controlli integrati tra le varie AT sono stati effettuati con l’applicazione della check list e verifica della applicazione della PR09. La vigilanza effettuata in questi anni ha permesso di verificare tutte le scuole della provincia e di ottenere buoni miglioramenti, negli anni si osserva un progressivo aumento delle situazioni di conformità rispetto alle situazioni di non conformità (vedi Tab 1). Per il 2014, il controllo sarà orientato sulle strutture scolastiche che hanno presentato problematiche e su altre situazioni in cui la vigilanza è stata meno frequente, per un 20% circa del totale (98 scuole). Si prevede anche di rivedere le check list in essere e migliorarle per quanto attiene i giudizi di non conformità al fine di omogeneizzare l’attività , la valutazione e i criteri di scelta per le successive verifiche. Atti emessi –per ogni struttura visitata viene redatta una relazione di sopralluogo e inviata all’ Ente competente con richiesta dei miglioramenti . Tab 1 Controlli scuole Servizio di Igiene Pubblica Efficacia controlli scuole dal 2007 al 2013 % 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 UU.LL. non conformi UU.LL. conformi 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Il grafico descrive tutte le non conformità: gestionali, strutturali, di sicurezza e le conformità. Il trend dimostra un netto miglioramento, nonostante le notevoli difficoltà economiche che si registrano dal 2008 ad oggi e che non sempre permettono gli adeguamenti che comportano impegni di spesa. Si può affermare pertanto che l’azione costante di vigilanza effettuata in questi anni ha promosso una importante consapevolezza e attenzione ai temi Pagina 142 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 della salubrità e sicurezza nelle strutture, permane comunque la necessità di vigilanza costante e di successivo controllo in caso di carenze che possono comportare situazioni di rischio. SERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE Nel 2013 eseguiti controlli con check list in 158 cucine rivolte ad utenza sensibile secondo quanto previsto dal “Protocollo tecnico regionale per la categorizzazione del rischio”ed in 21 centri produzione pasti mirati alla verifica di idoneità della struttura e del processo produttivo con particolare attenzione alla preparazione pasti per celiaci ai sensi della Determina Regionale n. 16963 del 29/12/11. Contemporaneamente è stata verificata la disponibilità, per il consumatore, di sale arricchito con iodio (L. 55 del 21.03.05). Le non conformità evidenziate sono legate prevalentemente ad aspetti di tipo documentale e non interessano le condizioni igienico sanitarie delle strutture e del ciclo produttivo. Nel 2014 previsto il mantenimento del controllo utilizzando criteri e modalità dell’anno precedente. SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO I controlli sono eseguiti prioritariamente negli istituti superiori, in ragione della equiparazione degli studenti a lavoratori e sono stati orientati a: formazione studenti in Alternanza Scuola-Lavoro, sicurezza laboratori,formazione dei soggetti 81/08, emergenza. Non sono presenti gravi violazioni alle norme, persiste una difficoltà sugli aspetti legati alla formazione delle squadre di emergenza, che necessitano dell’aggiornamento. Le azioni di miglioramento richieste sono ottemperate. Prosegue il colloquio costante con gli enti proprietari per gli adeguamenti di loro pertinenza. L’ attività ispettiva, ove richiesto, si svolge insieme a VVF. Prosegue l’ attività di formazione dei soggetti 81/08 sia con corsi base per DDL, RSPP, ASPP e RLS sia con l’aggiornamento periodico. Si può affermare che la totalità delle scuole ha un RSPP (responsabile del Servizio di Prevenzione e Sicurezza) interno, formato e in costante contatto con il Servizio. Servizio Impiantistica Antinfortunistica - SSIA IMPIANTI Rilievo data base SSIA n. attivi in carico* 2011 2013 2012 2014 programmato verificati SCUOLE Strutture Ascensori Elettrici Scariche atmosferiche Terre Esplosione Pressione Riscaldamento 255 60 0 0 0 24 133 1 12 142 15 97 1 7 142 4 45 0 5 17 4 43 0 7 17 372 262 73 71 0 0 0 11 0 0 2 0 13 0 0 2 13 15 ASILI Strutture Ascensori Elettrici Scariche atmosferiche Terre Esplosione Pressione Riscaldamento 42 2 1 27 0 0 15 1 22 0 0 15 45 eseguito 104 49 programmato (STD=100%) 104 100 49 100 86 86 100 Presa in carico su richiesta della Provincia di RE di tutte scuole superiori per la verifica impianti di messa a terra. Il settore “ASCENSORI” è stato dismesso. NOTA : Per la maggior parte delle scuole le verifiche periodiche d’impianti elettrici hanno periodicità di 2 anni; in rari casi la scuola è considerata ambiente ordinario e la periodicità è di 5 anni. Gli impianti di riscaldamento hanno periodicità di verifica Pagina 143 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 5 anni. Gli impianti a pressione hanno periodicità di verifica variabile in base alla tipologia di serbatoio e di fluido contenuto e può variare da 1 a 4 anni. Pertanto l’indicazione di “aspettativa” è un dato indicativo, dipendente dalla data di scadenza degli impianti. Per gli impianti elettrici inoltre il contratto di verifica con l’utente è tacitamente rinnovato, quindi è ragionevole aspettarsi la ripetizione della verifica. Al contrario per gli impianti a pressione l’utente deve ripetere la richiesta di verifica ad ogni scadenza, e, può rivolgersi ad altro Soggetto Abilitato privato. Nelle scuole le irregolarità più diffuse si concretizzano in mancanze documentali e in una sostanziale mancanza di sistema di manutenzione e gestione che garantisca nel tempo il mantenimento del livello di sicurezza ottenuto; in aggiunta l’evidente mancanza di fondi nelle strutture pubbliche, determina l’impossibilità di eseguire interventi strutturali il che contribuisce alla presenza di diverse situazioni in cui risulta problematica l’ottemperanza ai verbali di disposizione emessi dall’organismo di vigilanza. Prevenzione CORSI 2011 2012 2013 SPSAL SPSAL SPSAL SPSAL 6 6 100 6 3 104 7 % (STD=100%) 3 3 100 % (STD=100%) 52 52 100 24 24 100 108 108 100 50 80 60 10 20 22 eseguito programmato Temi 2014 Formazione base soggetti 81/08 Dirigenti scolastici RSPP – ASPP - RLS Aggiornamento ORE eseguito programmato Incontri periodici con i dirigenti scolastici PARTECIPANTI RSPP- ASPP- RLS-DDL ABILITATI Soggetti idonei COMMISSIONI Commissione tecnica provinciale per autorizzazione delle strutture educative prima infanzia private( Servizio di Igiene Pubblica+SSIA) Attivate o in attivazione per garantire il controllo delle strutture per la prima infanzia presenti nel territorio Servizio di Igiene Pubblica sovracomunali Commissione paritetica sicurezza SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO 2011 2012 2013 5 5 4 n.r 10 19 1 2 0 2014 1 Da luglio 2014 cesserà l’attività della Commissione per effetto della nuova normativa regionale n.6 del 22/06/2012 (modifiche e integrazioni della L. R n1 del 10/1/2000). Struttura di riferimento - - Servizio Igiene e Sanità Pubblica– Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione– Servizio Impiantistica Antinfortunistica SSIA - Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro 3.6.3 STRUTTURE SANITARIE – AUTORIZZAZIONE - VIGILANZA Problema: La realtà territoriale provinciale delle strutture socio sanitarie si caratterizza per un’estrema complessità e specificità, sia strutturale che dell' attività svolta; è per tali ragioni che l’attività di vigilanza deve essere pluridisciplinare destinata alla verifica della corretta gestione delle strutture sanitarie e socio-assistenziali e di verifica puntuale dei criteri autocertificati di accreditamento. Obiettivi specifici 2014 Pareri autorizzazione: accertare la rispondenza ai requisiti normativi edilizi ed organizzativi previsti dalla LR 34/98 ulteriormente rivista con l’emanazione della LR 4 del 19.2.2008, nella quale è ancora prevista una Commissione di esperti del Dipartimento di Sanità Pubblica di cui il Comune si avvale per l’accertamento dei requisiti. La Commissione dovrà quindi mantenere l’attività inerente al rilascio del parere per le autorizzazioni per le nuove strutture sanitarie pubbliche e private nonché per i nuovi studi odontoiatrici, medici e di altre professioni sanitarie ove attrezzati per erogare prestazioni di chirurgia ambulatoriale, o procedure diagnostiche e terapeutiche di Pagina 144 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 particolare complessità o che comportino un rischio per la sicurezza del paziente, compresa l’attività di presa d’atto nel caso di subentro o trasferimento di studi odontoiatrici già autorizzati (rif. Commissione Dipartimentale). Controlli: in base alle indicazioni della Legge Regionale 4/2008 e le “Linee di programmazione per il 2009”, redatte dalla Regione Emilia Romagna, sono state messe a punto le procedure di vigilanza e si è continuata l’attività di sorveglianza e controllo presso le strutture sanitarie pubbliche e private attraverso strumenti predisposti a livello di Area Vasta (rif. Gruppi di Vigilanza). Assistenza: divulgare la conoscenza delle procedure e dei requisiti previsti per l’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria ai sensi della normativa vigente al fine di favorirne l’applicazione e promuovere la semplificazione delle procedure autorizzative. Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) Autorizzazione al funzionamento – ex LR 34/04 e LR 4/08 UULL 2011 2012 2013 2014 programmato 30 10 20 12 30 100 32 11 21 17 32 100 30 6 24 16 30 100 30 32 30 100 100 100 pareri (nuova autorizzazione o di modifica di autorizzazione ) emessi entro 60 gg 44 39 33 Di cui pareri per procedure amministrative di presa d’atto o diniego autorizzazione 14 7 3 44 39 33 100 100 100 UULL autorizzate (con necessità di sopralluogo) di cui UULL (strutture) pubbliche +AVIS di cui UULL (strutture) private di cui studi odontoiatrici nuove autorizzazioni richieste (con necessità di sopralluogo) % (STD≥ 90%) 27 PARERI pareri per nuove autorizzazioni/ nuove autorizzazioni richieste (con necessità di sopralluogo) % (STD≥ 90%) richieste (nuova autorizzazione o di modifica di autorizzazione ) % (STD=100%) ANALISI – Il Piano prosegue anche nel 2014 programmando l’attività secondo le linee dettate dall’andamento storico. L’attività autorizzativa si mantiene incentrata sulle richieste provenienti dalle strutture private, che riguardano prevalentemente apertura e modificazione/trasformazione di studi odontoiatrici esistenti. E’ necessario interagire maggiormente con gli uffici comunali preposti all’emissione dell’atto autorizzativo per evitare l’invio di richieste improprie di parere. Tutte le richieste di sono state esaminate entro 60 giorni e sono stati effettuati i relativi sopralluoghi ed espresso il parere di competenza. Vigilanza UULL - STRUTTURE eseguito 2011 2012 2013 2014 1 4 3 3 ANALISI – L’attività di controllo nel 2011 e 2012 si è espletata prevalentemente nei confronti dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova, con interventi in diversi reparti, incontri con la Direzione Sanitaria e i Rappresentanti dei Lavoratori e verifica degli atti amministrativi emessi. I rimanenti interventi sono scaturiti da segnalazioni dei NAS o a seguito di rilevanze emerse durante le procedure di autorizzazione. Nel 2014 l’attività di controllo riguarderà strutture (pubbliche o private) con livelli di rischio elevati per procedure o per attrezzature. Commissione Dipartimentale (Autorizzazione) Pagina 145 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Attività 2013 Livello Obiettivi/ contenuti Attività di informazione/assistenza Provinciale Assicurare la conoscenza della normativa di riferimento e delle corrette procedure di autorizzazione Altro Attività 2013 Livello Obiettivi/ contenuti Revisione check list Area Vasta Aggiornamento dell’anagrafe informatizzata Provinciale Omogeneizzazione dei comportamenti tra gruppi ispettivi Migliorare lo strumento di guida alla vigilanza 2014 - S/N Interrelazioni Attività ENTI - Altre strutture/funzioni AUSL Obiettivi/ contenuti Emissione parere autorizzazione Commissione Dipartimentale – Comuni – Ordine dei Medici Assistenza su richiesta Commissione Dipartimentale - Comuni Vigilanza N.A.S. – Comuni – Ordine dei medici – Servizi DSP Verifica della sussistenza dei requisiti di autorizzazione finalizzata a perfezionare giudizi di merito su richiesta di pareri di competenza. Confronto per la standardizzazione dei processi di valutazione finalizzati all’emissione di parere Diffusione delle informazioni sui requisiti autorizzativi. Confronto per la standardizzazione dei processi di valutazione finalizzati all’emissione di parere Verifica del rispetto delle norme di autorizzazione al funzionamento S 2014 - S/N S S 2014 - S/N S S S Presidente Commissione Autorizzativa (ex LR 34/98 –LR 4/2008): Direttore DSP Mauro Grossi. 3.6.4 STRUTTURE SOCIO ASSISTENZIALI – AUTORIZZAZIONI – VIGILANZA - ACCREDITAMENTO Obiettivi specifici 2014 Pareri autorizzazione: accertare la rispondenza ai requisiti normativi edilizi ed organizzativi previsti dalla DGR 564/2000, su richiesta delle Amministrazioni Comunali, delle strutture che intendono svolgere l’attività assistenziale. (rif. Commissione Dipartimentale). Pareri accreditamento: accertare la rispondenza ai requisiti previsti dalla DGR 514/2009, su richiesta dell’Autorità Istituzionale (Comune od associazione di Comuni) di riferimento, relativamente alle richieste di gestori di strutture socio sanitarie che intendono accreditarsi (requisiti ulteriori all’autorizzazione), al fine di ottenere un “contratto di servizio” con il Servizio Sanitario Regionale.(rif. Organismo Tecnico Ambito Provinciale) Vigilanza: verificare il mantenimento dei requisiti previsti per l’autorizzazione. (rif. Nuclei Distrettuali di Vigilanza) Accreditamento Prevenzione: Valutazione delle documentazioni presentate dai soggetti gestori che intendono accreditarsi con funzione di “facilitatori” del processo; Controllo: sopralluoghi di audit con espressione di un giudizio di merito sull’accreditabilità in funzione dei requisiti previsti dalla DGR 514/2009; Altro: omogeneizzazione comportamentale tra i vari team di auditor (incontri presso O.T.A.P.) Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) Autorizzazione al funzionamento – ex DGR 564/2000 Pagina 146 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA RICHIESTE Richieste autorizzazione pervenute Di cui pareri per procedure amministrative di presa d’atto o diniego autorizzazione (senza necessità di sopralluogo) Di cui pareri per nuove autorizzazioni richieste (con necessità di sopralluogo) Relazione Annuale 2013-2014 2011 2012 2013 23 17 5 4 17 2 18 13 15 2014 Programmato UULL CONTROLLATE 16 18 89 12 13 92 10 15 67 18 16 22 % (STD ≥ 90%) 100 100 100 pareri (nuova autorizzazione o di modifica di autorizzazione ) emessi entro 60 gg richieste (nuova autorizzazione o di modifica di autorizzazione ) % (STD=100%) 23 17 22 ** eseguite nuove autorizzazioni richieste (con necessità di sopralluogo) % (STD ≥ 90%) 10 PARERI pareri per nuove autorizzazioni/nuove autorizzazioni richieste (con necessità di sopralluogo) 23 17 17 100 100 129 ** nota il numero maggiore dei pareri è dovuto alla chiusura di pratiche relative all’anno precedente. ANALISI – Il Piano prosegue anche nel 2014 programmando l’attività secondo le linee dettate dall’andamento storico: continua l’impegno all’assistenza alle strutture in merito a modifiche strutturali ed organizzative legate ad aspetti autorizzativi e l’impegno a rispondere alle richieste di parere nei tempi più brevi possibili in funzione delle richieste dei gestori delle strutture. Accreditamento – Istruzione pratica ed iter accreditatore I disposti normativi Regionali hanno prorogato i termini per l’avvio dei processi di accreditamento delle strutture socio sanitarie a maggio 2014, pertanto tale attività prenderà corpo nel corso del 2014. Pagina 147 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. Vigilanza UULL - STRUTTURE DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA 2011 Relazione Annuale 2013-2014 2012 2013 RE CENTRO Strutture res. per anziani Centri diurni per anziani Strutture res. per disabili Centri diurni per disabili Totale esistenti eseguito 55 53 richiesti verificati ottemperati (scaduti e verificati) % (STD ≥ 90%) 210 188 179 88 185 179 166 93 REQUISITI ASSISTENZIALI 2011 2012 RE NORD RE SUD TOT Corr Gua Sc CM Mo 21 16 5 7 12 6 1 1 13 10 0 4 9 7 2 3 11 3 1 3 14 10 1 2 81 52 10 20 48 20 27 21 18 27 161 17 7 8 7 6 9 54 80 0 0 0 96 0 0 0 40 40 40 100 38 19 19 100 43 31 31 100 315 175 175 100 ADEMPIMENTI 98 85 85 100 2013 RE CENTRO Strutture Residenziali strumenti assistenziali adeguati Totale strutture Residenziali ispezionate % (STD ≥ 75%) Adozione procedure contenzione fisica Totale UULL (strutture) ispezionate % (STD ≥ 75%) RE NORD RE SUD TOT Corr Gua Sc CM Mo 35 35 35 37 2 2 6 6 3 4 4 4 4 5 6 6 25 27 100 95 100 100 75 100 80 100 92 32 32 17 6 3 5 6 9 46 33 97 37 86 17 100 7 86 8 37 7 72 6 100 9 100 54 85 17 6 9 7 6 9 54 2014 programmato (STD ≥ 90%) ANALISI – L’efficacia della vigilanza è evidenziata non solo dalla percentuale di adeguamenti realizzati, che è andata aumentando, ma anche dagli adeguamenti richiesti che si sono ridotti negli anni. L’adozione di una procedura assistenziale, ad esempio come quella della contenzione fisica, indica un miglioramento della qualità assistenziale in cui l’utente viene messo al centro cogliendo i propri bisogni, a volte, inespressi. Tutte le richieste di nuova autorizzazione o di modifica di autorizzazione sono state esaminate entro 60 giorni e sono stati effettuati i relativi sopralluoghi ed espresso il parere di competenza. Pagina 148 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Prevenzione Attività 2013 Attività di informazione/assistenza Livello Provinciale Informazione gestori strutture e stakeholder Provinciale Produzione opuscolo informativo intradipartimentale Aggiornamento informatizzata Provinciale dell’anagrafe Obiettivi/ contenuti Assicurare la conoscenza della normativa di riferimento e delle corrette procedure di autorizzazione Condividere gli elementi oggetto di vigilanza / informazione sulla corretta applicazione delle norme di sicurezza e di igiene - Educazione verso la corretta applicazione degli strumenti assistenziali; Misure per la prevenzione delle cadute nell’anziano Migliorare lo strumento conoscitivo della realtà territoriale 2014 - S/N S S S S 2014 Incontri di consensus conference Provinciale Standardizzazione dei processi di valutazione finalizzato all’espressione di un giudizio di merito corretto. Altro Attività 2013 n livello Revisione lista di controllo 1 Provinciale Incontri con i Coordinatori Distrettuali 1 Provinciale Obiettivi/ contenuti Migliorare lo strumento di guida alla vigilanza Omogeneizzazione comportamentale della vigilanza 2014 - S/N S S 2014 Istruzione pratiche pervenute Provinciale Standardizzazione della qualità assistenziale attraverso il processo di facilitazione e guida dei gestori di servizi alla persona Interrelazioni Attività 2013 ENTI - Altre strutture AUSL Programma intradipartimentale “Igiene degli ambienti di vita e di lavoro” Progetto “Incidenti domestici” Progetto “Amianto” Vigilanza su richiesta N.A.S. – Richieste esterne – Commissioni Autorizzative Assistenza su richiesta Commissione Dipartimentale Autorizzazione – O.T.A.P. * (accreditamento) processi di accreditamento Nuclei di Vigilanza Strutture Socio Sanitarie O.T.A.P. Facilitazione al accreditamento processo di Produzione O.T.A.P. Regolamento Uffici di Piano O.T.A.P. - Istituzioni Competenti (ex. DGR 514/2009) O.T.A.P. Obiettivi/ contenuti 2014 - S/N Prevenzione cadute nell’anziano S Valutare la presenza dell’amianto nelle strutture socio sanitarie Verifica del rispetto delle norme di autorizzazione al funzionamento e dei requisiti di sicurezza – igiene assistenza Verifica della sussistenza dei requisiti di autorizzazione finalizzata a perfezionare giudizi di merito su richiesta di pareri di competenza. S S 2014 Garantire il rispetto dei requisiti di autorizzazione al funzionamento attraverso l’acquisizione degli esiti dell’attività di vigilanza nell’ottica dell’efficienza interna ottimizzando tempi e risorse. Supportare i gestori ad un corretto approccio proattivo finalizzato all’efficacia del processo di accreditamento Regolamentare l’attività istituzionale per coordinare gli interventi per razionalizzare l’attività nella logica dell’efficienza evitando ridondanze. *Organismo Tecnico di Ambito Provinciale (DGR 514/2009) Presidente Commissioni Autorizzative (ex DGR 564/00, DGR 1904/2011): Direttore DSP Mauro Grossi. Pagina 149 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.6.5 GLI INCIDENTI DOMESTICI Il Piano Regionale della Prevenzione 2010 – 2012 collocava i progetti di contrasto al fenomeno degli incidenti domestici come azione di prevenzione rivolta a tutta la popolazione (in particolare a bambini ed anziani) e come azione di prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia (nei casi di traumi dell’anziano). Problema - Il problema della sorveglianza e prevenzione degli incidenti domestici rimane uno dei temi del Piano Regionale della Prevenzione. Per la gravità del fenomeno e per i costi sociali sostenuti dalla collettività, questo tema si distingue come uno degli aspetti meno complessi ma più diffusi nell’ambito della prevenzione. Il DSP è in una rete regionale di sperimentazione ed attuazione dei progetti legati agli interventi informativi e formativi che riguardano bambini ed anziani. Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 2013 AZIONI DI COORDINAMENTO S/N 2014 AZIONI DI COORDINAMENTO note RISULTATI ATTESI P1 – Anziani ginnastica a domicilio Somministrazione di attività fisica a domicilio per anziani fragili Progetto sperimentale che coinvolge 40 Proseguiranno gli incontri informativi presso S In anziani fragili ultraottantenni, già caduti in circoli ed associazioni che lo richiedano per la collaborazion e con casa, eletti, fra i diversi casi prospettati, divulgazione alla popolazione anziana del AUSL, ASMN nei 6 Distretti Sanitari. rischio domestico. e MMG Nel corso dell’anno è proseguito il lavoro Verrà ultimato nel corso dell’anno il progetto del gruppo Incidenti Domestici con i “Tavoli di Quartiere” , peculiarità reggiana che di concerto con i Poli Sociali comunali mentre non sono stati richiesti ulteriori interventi di incontro con la popolazione anziana sul rischio “incidenti domestici” convenzione fra la Azienda USL e l’associazione UISP Incontri informativi di Somministrazione di attività fisica a domicilio per anziani fragili e si potranno analizzare le condizioni per il proseguo della azione. P2 – Bambini/neo-genitori Intervento di prevenzione degli incidenti associato al calendario delle vaccinazioni dei nuovi nati e/o interventi nei corsi preparto/spazio mamma ecc… N rinviata la 2014 Organizzazione di incontri specifici sui due percorsi : - vaccinale - pre-parto ecc Pediatria Ospedale di Montecchio impegnato nel progetto “Bimbo siluro? Bimbo sicuro Il gruppo Promozione della Salute e quello Incidenti Domestici lavoreranno per una azione coordinata su tutto il territorio che metta in rete il Pediatra di Libera Scelta, le strutture sanitarie, i genitori dei bambini vaccinati. Per la figura del PLS verrà proposto un corso specifico di formazione obbligatoria. In “Luoghi di Prevenzione rispetto al percorso “Scuole primarie “ si preferirà sperimentare quello destinato agli educatori delle scuole dell’infanzia. P4 – Bambini Incontri in nidi / scuole d’infanzia ad operatori o genitori di piccoli 0-6 anni Corso di formazione tecnici della prevenzione Servizio di Igiene Pubblica – 1 incontro per 20 tecnici Si mantiene attività 2013 S S P5 – anziani incontri nei centri sociali e accessi domiciliari Incontri di formazione presso centri di aggregazione e accessi domiciliari da parte di anziani volontari S n. 6 incontri e 12 insegnanti formati per nell’ambito del progetto regionale “Scuole di Italiano per stranieri” S Si mantiene attività 2013 Altre attività Gruppo fasce deboli Si mantengono le azioni 2013 per attività di formazione NOTA Pagina 150 di 211 Attivazione percorsi Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Per la Azienda USL di Reggio Emilia il PRP sugli incidenti domestici nel 2013 ha coinciso con un anno di riorganizzazione strutturale in cui il “gruppo Incidenti Domestici” e le sue competenze sono confluite nel Programma Interdisciplinare “Promozione della Salute” ed in un nuovo gruppo inter-aziendale chiamato “Prevenzione cadute anziano” Strutture di riferimento – Servizio Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica SSIA, Servizio Igiene Sanità Pubblica SIP Pagina 151 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3.7 LA VIGILANZA E IL CONTROLLO SUI RISCHI PRESENTI IN AMBIENTI DI VITA E LAVORO Premessa La vigilanza è una delle attività “storiche” dei Servizi di prevenzione. Anche oggi è tra le attività principali svolte dai Dipartimenti di Sanità Pubblica (DSP). Si può stimare che l’attività di vigilanza in regione assorba almeno il 50% delle risorse dei DSP, anche se in maniera disomogenea tra i diversi Servizi. I mutamenti del contesto e normativi degli ultimi anni hanno messo in profonda discussione il "modello" storico di “fare vigilanza” da parte dei Dipartimenti di sanità pubblica, ovvero la metodologia e l'organizzazione attraverso cui era esercitata. Nei DSP, pur in modo disomogeneo, si è progressivamente sviluppata la capacità di programmare interventi secondo valutazioni di rischio e sono nate significative esperienze anche di Area Vasta per la definizione di protocolli utili a “guidare” gli operatori in taluni settori. Per spiegare come la vigilanza sia uno strumento fondamentale per promuovere la prevenzione dei fattori di rischio per la salute, sono state potenziate le iniziative di buona comunicazione sia all’interno del Dipartimento, sia nei confronti dell’utenza, con il portale web dipartimentale all’interno del sito web aziendale. A tutto questo si aggiunge il forte impulso della Regione e dell’azienda USL di Reggio Emilia verso una sanità d’iniziativa che sollecita la promozione della salute a livello territoriale, operando con un modello forte di presa in carico dei determinanti di salute (prevenzione primaria e secondaria), nell’ambito di un approccio organizzativo che affida alla prevenzione la programmazione ed il coordinamento degli interventi che propongono stili di vita sani. Infine sempre più si è sviluppato un confronto sui temi della vigilanza in Area Vasta Emila Nord (AVEN) quale sistema di confronto, ricerca di consenso, scambio di buone pratiche, programmazione dipartimentale che mira a sviluppare una cultura cooperativa, favorendo, nel pieno rispetto dei vincoli economici, attività programmate e concertate, e sviluppando l’appropriatezza clinica ed organizzativa. Gli obiettivi delle attività di vigilanza discusse in area vasta sono stati orientati ad ottimizzare l’utilizzazione delle tecnologie, delle risorse umane, di ridurre i costi di produzione, di migliorare i tempi di risposta. Obiettivi L’attività di vigilanza va organizzata non tanto come risposta ad eventi occasionali, comunque sempre dovuta, o come attività di routine avulsa dalle effettive esigenze del territorio, ma deve rispondere alle indicazioni di priorità che derivano dalla valutazione del rischio, favorendo il lavoro per obiettivi. La programmazione della vigilanza deve privilegiare “ciò che è necessario ed efficace” piuttosto che ”ciò che è previsto dalla legge”. Controllo preventivo e vigilanza devono configurarsi come strumenti dei DSP, entrambi utili alla tutela della salute della popolazione. In tal senso, vanno esercitati in modo coordinato e sinergico agli altri strumenti utilizzati dai Servizi di Sanità Pubblica, quali l’assistenza, l’informazione, la formazione, l’educazione alla salute, la produzione di strumenti informativi, la documentazione, ecc. La programmazione dell’attività di vigilanza è annuale, tiene conto delle competenze proprie di ciascun Servizio e delle specificità territoriali esistenti nei Distretti, ricercando risorse e collaborazioni esterne al DSP. In tal senso, ad esempio, sono valorizzate le attività svolte nell’ambito dell’ “Organismo provinciale-Sezione permanente” che, coordinato dal Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, vede la presenza dei vari Enti che in provincia hanno competenze di controllo e vigilanza per la sicurezza e la salute sul lavoro. L’attività di vigilanza è esercitata secondo metodologie e criteri che garantiscano il più possibile, all’interno dei Servizi di Sanità Pubblica, l’omogeneità dei comportamenti, dell’applicazione delle normative e della tensione all’efficacia rispondendo a standard qualitativi riconosciuti. A tal fine sono state validate specifiche procedure operative per ciascun Servizio che definiscono: • metodologie di lavoro; • strumenti per la trasparenza l’equità e l’anticorruzione dei processi (contenuti minimi dei provvedimenti: descrizione dell’intervento, motivo e contenuti del provvedimento, modalità e tempi di rilascio degli atti conseguenti al sopralluogo, riconoscibilità degli operatori, modalità di ricorso); • criteri di valutazione dei risultati sulla base di indicatori predefiniti ed omogenei, utilizzabili anche per confronti in Area Vasta, per arrivare poi ai modi e agli strumenti di esercizio e di rendicontazione; • modalità di divulgazione attraverso una comunicazione efficace, interna ed esterna, dei risultati. Sono 4 i Progetti sui quali siamo impegnati nei prossimi anni: • Miglioramento del nuovo Sistema Informativo sui luoghi di vita e di lavoro; • Riorientamento delle attività di controllo/valutazione preventiva e di vigilanza alla luce delle modifiche del quadro normativo; • Monitoraggio delle metodologie di attuazione delle funzioni di vigilanza/controllo; Pagina 152 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 • formazione/aggiornamento degli operatori. Nel 2013 La RER ha concluso un Corso rivolto a tutti gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria (UPG) dei Servizi Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro e Unità/Servizi Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica sulle funzioni di PG, con il Procuratore Generale della Toscana dr. Beniamino Deidda uno tra i massimi esperti della materia. Per portare a compimento i processi di miglioramento in atto e diffonderli sull’ambito regionale, la regione Emilia-Romagna ha approvato, con atto n.200 del 25 febbraio scorso, apposite Linee guida per le Aziende USL sull’esercizio della funzione di vigilanza/controllo, per costruirne un “modello” coerente con il contesto e capace di superare le criticità presenti e farlo diventare "sistema", partendo da una chiara enunciazione dei valori e degli impegni da assumersi da parte dei DSP verso i soggetti terzi. 3.8 LE EMERGENZE DI SANITA’ PUBBLICA Il problema di salute Negli ultimi anni, in Emilia-Romagna, è stata particolarmente impegnativa l’attività legata alle emergenze di tipo infettivo, in particolare alle malattie emergenti legate ai fenomeni citati e alla trasmissione da vettori: l’epidemia di Chikungunya che ha coinvolto alcune zone della Romagna e poi la malattia di West Nile, che ha interessato un’area geografica al confine tra Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. Nel 2009 si è infine presentato il problema della pandemia influenzale H1N1, la sars (sindrome respiratoria acuta severa), i casi di epatite virale da frutti di sottobosco inportati, la sindrome respiratoria Medio-Orientale da coronavirus e alcune forme di MeningoencEsercizio Fisico Adattatolite da virus. Ancora a fianco delle emergenze di tipo infettivo, vanno ricordatate le attività dei Servizi sanitari in corso di emergenze di tipo chimico o connesse a eventi naturali catastrofici o anomali, sotto il coordinamento delle Prefetture locali e della Protezione Civile, e in raccordo con le locali Sezioni di ARPA, i Comuni, la Provincia….. Risulta quindi evidente che la prevenzione e la gestione delle emergenze sia di carattere ordinario che straordinario implica la necessità di una decisa azione di coordinamento sia interno ai Dipartimenti Aziendali sia con interlocutori istituzionali esterni (sistema integrato e coordinato). Il DSP dell’Azienda USL di RE nel 2013 ha concluso il processo di accreditamento per essere pronti, tra l’altro, alla gestione di emergenze straordinarie (ad es. rischio idrogeologico e sismico, eventi terroristici, pandemia influenzale, emergenza immigrazione ecc..), oltreché quelle di carattere ordinario (ad es. danni da impianti produttivi, incidentalità nei luoghi di lavoro e negli ambienti di vita, focolai epidemici, allerta vari….), e ha adottato una serie di procedure e protocolli di intervento che stabiliscono le modalità e i ruoli di gestione delle attività di sanità pubblica in questi casi. Inoltre il DSP risponde alle segnalazioni e garantisce consulenze di carattere medicolegale nei casi che si riferiscono ad eventuali Abusi sui minori violenza sulle donne. La gestione delle emergenze di Sanità pubblica, come di quelle che riguardano altri settori può essere schematicamente distinta in tre fasi: preparazione, sorveglianza, intervento. Fase 1: Preparazione In questa fase, sulla base dei dati di letteratura o di precedenti esperienze, si ipotizzano le caratteristiche e l’entità del fenomeno che si potrebbe presentare (analisi del rischio e definizione degli scenari), si individuano i professionisti più preparati a fronteggiare l’emergenza, le metodologie migliori per seguirne nel tempo l’andamento, e si definiscono dettagliatamente gli interventi da effettuare, la loro organizzazione nella fase di emergenza, le modalità di allarme, la formazione degli operatori coinvolti, le modalità di coinvolgimento di altri Servizi, Dipartimenti, Enti, la comunicazione fra il Dipartimento e la popolazione. Il DSP ha partecipato nel tempo ai diversi Piani regionali elaborati in occasione dei fenomeni legati al Bioterrorismo e alla SARS, al “Piano regionale per la pandemia Influenzale”, al “Piano per mitigare gli effetti sulla salute delle ondate di calore”, al “Piano regionale per l’Influenza aviaria”, al “Piano per la lotta alla zanzara tigre e il controllo della Chikungunya e della Dengue”, al “Piano per il controllo delle infezioni da West Nile Virus” con specifici Piani d’intervento a carattere locale. Localmente il DSP ha sempre partecipato alla stesura dei Piani di Protezione civile e/o comunque a Piani locali per la gestione di possibili, specifiche emergenze. Fase 2: Sorveglianza La sorveglianza su potenziali situazioni di pericolo per la salute pubblica è uno strumento indispensabile per individuare tempestivamente la presenza di motivi di allarme. In Emilia-Romagna i sistemi di sorveglianza sulle malattie infettive sono stati fortemente rafforzati e resi più rapidi e efficienti con l’attivazione nel 2005 del “Sistema di segnalazione rapida, Alert”. Esso si basa su un solido sistema organizzativo, operante h 24 in tutti i Pagina 153 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 giorni dell’anno, articolato a livello locale sui Dipartimenti di Sanità Pubblica e sulle Unità operative cliniche delle Aziende sanitarie e, a livello regionale, sui Servizi della Direzione generale sanità e politiche sociali e dell’Agenzia sociale e sanitaria: il sistema inoltre si avvale di una rete laboratoristica efficiente e qualificata che fa capo al Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche (CRREM), attivo dal 2004, collocato presso l’Unità Operativa di microbiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, il quale opera in collegamento con laboratori di riferimento nazionali (Istituto Superiore di Sanità) e Centri internazionali per la diagnosi di laboratorio di molte malattie (Chikungunya, Dengue, West Nile, altri Arbovirus, Influenza, Infezioni invasive batteriche). Altrettanto consolidato e rilevante è il sistema di allerta rapido comunitario RASFF, istituito per notificare e gestire in tempi rapidi i gravi rischi, diretti o indiretti per la salute pubblica, connessi al consumo di alimenti e di mangimi non conformi ai requisiti igienico-sanitari. A livello regionale la rete di sorveglianza, valutazione e relativa gestione delle allerta alimenti e mangimi vede il coinvolgimento ed il coordinamento puntuale e sistematico del nodo regionale e dei punti di contatto dei competenti Servizi dei Dipartimenti di Sanità Pubblica delle AUSL. Sono poi attivi altri sistemi di sorveglianza su altri fattori di rischio: il Sistema di sorveglianza e allarme per le ondate di calore, gestito da ARPA Emilia-Romagna, in funzione tutti gli anni dal mese di maggio a tutto settembre, il Sistema di sorveglianza sull’inquinamento atmosferico, il Sistema di sorveglianza entomologica sugli insetti vettori (in particolare Aedes albopictus e altre specie di zanzare), sistemi di sorveglianza veterinaria sulle antropozoonosi e prodotti e preparati pericolosi messi in commercio. Fase 3: Intervento L’attività da svolgere nelle fasi di emergenza vede sempre il contributo coordinato del Servizio sanitario regionale (operatori di sanità pubblica e operatori dei servizi clinici) e di altri Enti e Istituzioni (ARPA, Protezione civile, Comuni, Conferenze territoriali sociali e sanitarie, Istituti di ricerca, Associazioni). Anche la comunicazione con i cittadini e con i mass media riveste un ruolo decisivo nelle situazioni di emergenza. Un’informazione tempestiva e affidabile è infatti uno strumento essenziale per la trasparenza e la correttezza delle relazioni con i cittadini, al fine di ottenerne la collaborazione e di prevenire atteggiamenti non appropriati o negativi. Alcune criticità sono connesse all’appropriatezza e all’efficacia delle possibili azioni del DSP: - la non chiarezza sul ruolo dei DSP nei rapporti con Enti esterni - la disomogeneità nell’interpretazione di tale ruolo nelle diverse Aziende; - i diversi criteri di valutazione del rischio e la conseguente possibile diversa scelta degli interventi di sanità pubblica da adottare, con particolare riferimento alle emergenze di tipo ambientale; - la problematica della integrazione tra i Servizi del DSP per le competenze interferenti. Le attività previste per l’attuazione del PRP 2010-12 riferite alle emergenze in sanità pubblica consistono nel miglioramento di alcuni aspetti di tipo organizzativo-strutturale del sistema, nello sviluppo delle competenze tecnico-specistiche del DSP e nella stesura di procedure operative per la gestione delle principali allerta/emergenze (allerte alimentari, profilassi malattie infettive, infortuni sul lavoro, emergenze ambientali) nelle quali definire: - la titolarità dell’intervento con la definizione dei professionisti coinvolti, delle modalità di coordinamento dei diversi Servizi in ragione delle molteplici competenze necessarie; - le modalità di comunicazioni interne ed esterne ; - le modalità di comunicazione del rischio alla popolazione. 3.8.1 IL SISTEMA LOCALE D’ALLERTA PER GLI ALIMENTI DESTINATI AL CONSUMO UMANO E ANIMALE Problema - Il Regolamento della Comunità Europea CE n° 178/2002 ha disposto in tutte le fasi della produzione, della trasformazione, della distribuzione e la “rintracciabilità” degli alimenti, dei mangimi, degli animali destinati alla produzione alimentare e di qualsiasi altra sostanza destinata a entrare a far parte di un alimento o di un mangime. A tal fine gli operatori del settore alimentare (OSA) e dei mangimi (OSM) devono disporre di sistemi e procedure per individuare le imprese a monte e a valle delle loro produzioni; le informazioni al riguardo sono messe a disposizione delle autorità competenti che le richiedono. Nel caso di prodotti non adatti al consumo umano o animale, il sistema prevede il loro ritiro dal mercato a tutela del consumatore. La non idoneità dei prodotti comporta l’attivazione di una “ allerta “ dei servizi di Sanità Pubblica, a seconda della competenza, per verificarne la reale esecuzione e stabilire il destino dei prodotti stessi. Pagina 154 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Permane stazionario il numero di segnalazioni di allerta anche se non sempre supportate da elementi oggettivi che rappresentano un reale rischio per la salute dell’uomo e/o degli animali, che obbligano ad un’attenta e precisa valutazione tecnica di ogni segnalazione al fine di adottare provvedimenti corretti ed adeguati a tutela della salute dell’uomo e degli animali secondo criteri di efficienza ed efficacia.La Conferenza permanente Governo-Regioni ha emanato nuove linee guida per la gestione operativa del sistema di allerta con l’intento di semplificarlo, sveltirlo e di renderne più uniforme l’applicazione; con apposita Delibera di Giunta la nostra Regione ha provveduto a recepire tale intesa ed a produrre apposite linee guida; ne consegue pertanto la necessità della revisione della specifica procedura operativa dipartimentale. Obiettivi specifici 2014 Garantire che il sistema di allerta venga gestito secondo procedura dipartimentale e indicazioni regionali e nazionali. Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011-2012) Allerte In ingresso In uscita totale Secondo procedura dipartimentale % (SP ≥95%) 2011 107 2 109 109 100% 2012 104 3 107 107 100% 2013 96 3 99 99 100% 2014 ALLERTE 2011_ 2013 120 100 80 entrata 60 uscita secondo procedura 40 20 0 2011 2012 2013 ANALISI - Commento: Le tre notifiche attivate dal DSP di Reggio Emilia nel corso del 2013 sono state: 1 Notifica di allerta per presenza di fumonisine in “farina di mais per polenta bramata” 1 Notifica di allerta per presenza di acido peracetico in “acqua minerale naturale frizzante” 1 Notifica di allerta per migrazione di formaldeide da “insalatiera” di origine extra UE Si conferma anche nel 2013, come negli anni precedenti, la presenza di un rischio sia di natura chimica che batteriologica: per l’aspetto chimico i contaminanti rilevati sono in linea con i dati del Ministero della Salute dai quali risulta che i residui dei prodotti fitosanitari, le micotossine e le migrazioni di elementi tossici in materiali destinati a venire a contatto con alimenti sono tra i contaminanti più frequentemente notificati; per gli aspetti batteriologici sembra in aumento il rinvenimento di Listeria monocytogenes e di E. Coli sia nei prodotti della pesca che nei formaggi freschi. Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, Servizio Sanità Pubblica Veterinari 3.8.2 PRONTA DISPONIBILITA’ La Pronta Disponibilità (P.D.) attuata dal DSP comprende diverse attività ed emergenze nelle quali è necessario intervenire in tempi rapidi o addirittura immediati e riguardano principalmente interventi di profilassi alle persone, eliminazione o riduzione dei rischi ai singoli o a comunità di cittadini in seguito ad eventi verificatisi, individuazione di eventuali responsabilità e raccolta di prove per l’Autorità Giudiziaria. L’attuale organizzazione della Pronta Disponibilità è riportata nella tabella allegata e vede coinvolte, secondo la tipologia di emergenza, Pagina 155 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 diverse professionalità interne al DSP. La partecipazione ai turni di P.D. presuppone elevate competenze dei professionisti coinvolti, capacità di fronteggiare situazioni delicate e di prendere decisioni in condizioni a volte di forte impatto e di impellente urgenza, per cui non tutti gli operatori possono essere assegnati ai team di P.D. e comunque solo dopo una verifica sul campo della acquisita necessaria autonomia. La P.D. è stata nel corso degli anni il più possibile ridotta e dal 2013 la riorganizzazione ai fini della Revisione di spesa ha visto una ulteriore contrazione dei turni dei Veterinari allo scopo del massimo equilibrio possibile tra le necessità di intervento e la riduzione delle risorse impiegate. Pronta Disponibilità Attuale P.D. Tipologia intervento Servizi coinvolti Turni Risorse umane impiegate contemporan. Modalità attivazione Modalità di intervento Infortuni sul lavoro (2PR) SERVIZIO PREVENZION EE SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO SERVIZIO IGIENE PUBBLICA Notturno Prefestivo Festivo 3 operatori tecnici sulle tre Aree Territoriali 118 Forze dell’ordine A.G. Intervento sul luogo entro 30 min. secondo Procedura 118 Prefestivo Festivo 2 medici 2 tecnici ARPA Polizia mortuaria Visite necroscopiche SML Prefestivo Festivo 3 medici (*) On. funebri Tossinfezioni alimentari Allerta alimentari Emergenze acque potabili Incidenti sul trasporto alimenti Controllo malattie animali; Incidenti sul trasporto di animali; Incidenti sul trasporto alimenti; Emergenze per fauna selvatica e animali rinselvatichiti; Controllo benessere animale; Tossinfezioni alimentari; Allerte alimentari Micologica SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE SSPV Festivo Prefestivo 1 medico e 2 operatori tecnici su prov. 118 - Servizio di Igiene Pubblica Festivo Prefestivo notturno 5 veterinari 118 Forze dell’ordine A.G. Attivazione a seguito di chiamata Procedure disponibili per alcuni interventi Regolamento Polizia Mortuaria Tempo di percorrenza secondo procedura Intervento su chiamata Profilassi malattie infettive (1PR) Emergenze ambientali (1PR) DSP Da giu. a 1 micologo per Pronto soccorso SERVIZIO dic.: tutto il territorio degli ospedali IGENE DEGLI Notturno provinciale provinciali ALIMENTI E Prefestivo NUTRIZIONE Festivo (*) il numero può variare a seconda della disponibilità dei medici di medicina generale convenzionati. Pagina 156 di 211 Tempo di percorrenza dall’abitazione alla sede di intervento Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 4. LA PREVENZIONE SU GRUPPI SELEZIONATI DI POPOLAZIONE 4.1 PROGRAMMI PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE CRONICHE Programmi di prevenzione, rivolti a persone che presentano consolidati fattori di rischio o manifestano una patologia conclamata (cardiopatici, diabetici, Parkinsoniani, Osteopatici etc.) a crescente livello di gravità. 4.1.1 PRESCRIZIONE ATTIVITA’ FISICA Problema - Le evidenze scientifiche indicano chiaramente che svolgere una regolare attività fisica anche di moderata intensità riduce i fattori di rischio delle malattie croniche degenerative (ipertensione, ipercolesterolemia, sovrappeso, iperglicemia etc.); d’altro canto la stessa attività fisica interviene favorevolmente nel migliorare lo stato e la prognosi delle stesse malattie croniche degenerative, quando conclamate. Obiettivi generali Nel Modello operativo promosso dalla Regione Emilia Romagna si prefigurano tre livelli di intervento, che prevedono assetti organizzativi diversi di prescrizione di attività fisica personalizzata. Primo livello: nel caso di soggetti a basso rischio (con scorretto stile di vita) presi in carico dai Medici di Medicina Generale (MMG) o dal Pediatra di Libera Scelta (PLS), l’esercizio può essere svolto direttamente in ambiente libero o utilizzando le risorse disponibili sul territorio (aree verdi, gruppi di cammino, palestre, strutture sportive, percorsi casa-scuola, lavoro-spesa). In questo ambito è rilevante il riferimento agli obbiettivi del Piano della Prevenzione regionale ed il collegamento al modello di esperienza del Progetto di Comunità ”una Montagna di salute” che ha prodotto informazione ed educazione della collettività, formazione sul tema di MMG e specialisti di branca, realizzazione di una rete fra Enti locali, Società Sportive ed Associazioni, tutti concorrenti a creare occasioni di attività fisica, collegate al territorio. Secondo livello: I soggetti portatori di patologie croniche in fase iniziale nelle quali la pratica motoria ha un valore terapeutico (soggetti dismetabolici, diabetici, cardiopatici, portatori di disturbi dell’umore, di patologie muscolo scheletriche, Parkinson etc) trovano nel MMG e nello Specialista di riferimento la figura che li stimola a svolgere una attività fisica adeguata e continuativa. I Centri di Medicina dello Sport possono contribuire con una valutazione funzionale e la definizione di una attività fisica personalizzata, da svolgersi poi autonomamente in impianti sportivi od all’aperto. Un ruolo di riferimento per lo svolgimento dell’attività fisica è la Palestra o Società sportiva etica. Terzo livello: soggetti affetti da patologie croniche con problemi di salute più complessi, trovano nell’Attività Fisica Adattata (per patologie croniche osteo-articolari, fibromialgie, Parkinson,) o nell’Esercizio Fisico Adattato (per diabetici, cardiopatici, neurologici, trapiantati, obesi etc.) un presidio che riduce la tendenza alla recidiva ed alla comparsa di complicazioni. Per tali soggetti deve essere prescritto un programma personalizzato di attività fisica da specialisti in Medicina dello Sport (MdS) e di Branca; in casi selezionati può anche essere necessario lo svolgimento di un periodo di avvio alla pratica motoria in ambiente protetto: in una palestra, con costi a carico del dal SSN, in cui operano Laureati in Scienze motorie specializzati, sotto la supervisione ed in stretto collegamento con gli specialisti della Unità Operativa di Medicina dello Sport. Completata questa fase i soggetti in parola saranno inviati per il proseguimento dell’attività motoria presso specifiche strutture esterne al Servizio Sanitario Nazionale: Palestre Sicure riconosciute dal Servizio sanitario regionale, che garantiscono qualità degli interventi e sicurezza attraverso la presenza di laureati magistrali in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate. Consuntivo 2013 Nell’ambito di questo terzo livello di intervento, è già attivo in AUSL RE il Progetto Attività Fisica Adattata, per soggetti affetti da sindromi dolorose (rachide, cingolo superiore ed inferiore) da ipomobilita’, patologie croniche neuorologiche (Parkinson) e neuromuscolare croniche (fibromilagia), attraverso Convenzione con UISP (distretti di RE e Montecchio) e Palestra Sicura “Onda della Pietra” nel distretto C. Monti. Obiettivi specifici 2014 -Con l’obiettivo di ampliare la presenza sul territorio provinciale di Palestre Etiche, verrà effettuata la verifica dei requisiti di accreditamento di altre Palestre o Società Sportive, presenti sul territorio reggiano e richiedenti il riconoscimento di Palestra Etica, atto preliminare alla loro iscrizione all’albo regionale. Pagina 157 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 La Palestra Etica può decidere di intraprendere il precorso propedeutico al riconoscimento di Palestra Sicura ove è possibile l’invio dei casi di Esercizio Fisico Adattato. La presenza diffusa sul territorio di Palestre sicure consentirà una offerta di Esercizio fisico adattato con accessibilità omogenea per la popolazione reggiana. Rendere attivi in tutti i distretti i percorsi di Attività Fisica Adattata (AFA) e formare MMG e specialisti di branca alla prescrizione. A completamento del modello di Prescrizione dell’attività fisica previsto dai Piani della Prevenzione della nostra Regione, anche nel territorio reggiano andrà attivato il percorso di Esercizio Fisico Adattato indirizzato ai portatori di patologie croniche (diabetici, cardiopatici, neurologici, trapiantati, obesi etc.). Il modello di Esercizio Fisico Adattato già sperimentato in AUSL regionali pilota (fra cui il vicino S. di MdS di MO) potrà essere perseguito attraverso finanziamenti dedicati; nel 2014 saranno finanziate le AUSL di RE e Rimini, nel 2015 la AUSL di Piacenza. Nella realizzazione del progetto Esercizio Fisico Adattato il contributo della Unità Operativa di Medicina dello Sport deve svolgere un ruolo determinante nella: - organizzazione e gestione dei collegamenti/sinergie fra il Centro di MdS e MMG, specialisti e U O di Cardiologia, Diabetologia, Psichiatria etc. per l’invio dei casi selezionati. - effettuazione della valutazione funzionale e definizione della attività fisica personalizzata dei soggetti presi in carico, - allestimento/attivazione di una palestra per lo svolgimento di un periodo di avvio alla pratica motoria in ambiente protetto dei casi inviati dagli specialisti di branca, a carico del SSN . - supervisione dell’attività della Palestra e direzione dei Laureati in Scienze motorie con formazione specialistica AFA od EFA, ivi operanti. - invio per le attività motorie di mantenimento presso specifiche strutture esterne al SSN individuate quali Palestre Sicure presenti sul territorio reggiano (oggi Palestra EDEN nel Distretto di RE e nella Palestra “Onda della Pietra” nel distretto C. Monti.) - relazioni con le Palestre Sicure allo scopo di monitorare modalità di lavoro e risultati. La realizzazione del Progetto EFA comporta un impegno economico per garantire le necessarie risorse umane, strumentali e strutturali e la scelta del percorso di attuazione a fronte di varie ipotesi riferite ad impegni economici o logistici; in fase di avvio sarà possibile utilizzare il finanziamento regionale ma per il futuro si renderà necessario analizzare la sostenibilità nel tempo del Progetto. Nell’ambito complessivo del ruolo della UO MdS nella promozione in età adulta dello sport in sicurezza e della prevenzione delle malattie cronico degenerative, dovrà essere attivata una riflessione sui contenuti e prospettive derivanti dagli accordi in essere da anni fra AUSL RE e Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova. 4.1.2 PREVENZIONE MALATTIE CARDIOVASCOLARI Problema - Operatori della UO MdS sono presenti nei gruppi di lavoro aziendale e regionale su Prevenzione delle malattie cardiovascolari e portano il loro contributo nell’ambito della prevenzione primaria e secondaria, rapportato al ruolo e competenze in Medicina dello Sport e delle esperienze relative alla Prescrizione dell’attività fisica. In ambito di prevenzione terziaria va evidenziato che la frequenza e la gravità, in termini di mortalità ed invalidità residue, delle recidive e complicanze di eventi cardiovascolari, costituisce uno dei temi rilevanti di sanità pubblica, tanto che è posto tra quelli all’attenzione del Piano Regionale della Prevenzione. Obiettivo generale Il DSP intende contribuire allo sviluppo locale di progetti di prevenzione “terziaria” che, per la complessità della rete di collaborazione necessaria all’attivazione, hanno carattere di progetto, condotti su un ambito geografico limitato e facilmente osservabile. Per avere corso, il progetto vede in essere una rete di collaborazioni fra Servizio Sanitario nazionale, Enti locali, Associazioni di Volontariato e strutture dl Servizio Sanitario Nazionale. Obiettivo specifico Per aumentare il ricorso all’attività fisica protetta da parte dei pazienti cardiopatici anche dopo l’evento acuto, è stata utilizzata nel Distretto di C. Monti la opportunità di moto all’aria aperta offerte dalla montagna reggiana, abbinata ad un alto livello di sicurezza garantito dalla disponibilità di rapido soccorso in caso di necessità, collegato alla Struttura di Cardiologia dell’Ospedale S. Anna di C. Monti. Pagina 158 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Il percorso cardioprotetto della Pietra di Bismantova, per le sue caratteristiche morfologiche, di accessibilità per l’utenza, di vicinanza alla Struttura di Cardiologia dell’Ospedale S. Anna di C. Monti ed infine di rapidità di intervento in caso di emergenza sanitaria, ha dimostrato di essere il più adatto. Nel tempo l’utilizzo del percorso è stato allargato anche a soggetti di età medio avanzata non cardiopatici. Alla continuità del progetto concorrono il reparto di Cardiologia dell’Ospedale S. Anna di C. Monti, sede distaccata dell’AOSMN, il Comune di C. Monti, il Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano, la Associazione di Volontariato “Il Cuore della Montagna ed il Distretto SS di C. Monti. PROGETTO PERCORSO CARDIOPROTETTO DISTRETTO DI CASTELNOVO NÈ MONTI Consuntivo 2013 – programmazione 2014 Il percorso cardioprotetto della Pietra di Bismantova è stato nel 2013 utilizzato da soggetti cardiopatici selezionati e da soggetti di età medio avanzata non cardiopatici. La gestione organizzativa delle escursioni protette e degli accompagnatori è affidato all’Associazione “ Il Cuore della Montagna”. L’attività riprenderà anche quest’anno dalla primavera, coinvolgendo soggetti cardiopatici selezionati ed allargata ai soggetti di età medio avanzata non cardiopatici. Interrelazioni : Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano, UO di Cardiologia Azienda Ospedaliera di RE, Distretto e Ospedale di Castelnovo Monti, Distretto di C. Monti. CONTRIBUTO AL PROGETTO FRESCO (Fumo nella Regione Emilia-Romagna nei pazienti con sindrome coronarica acuta dopo ospedalizzazione) Problema - Si calcola che ogni anno in Emilia Romagna vengano ricoverati per sindrome coronarica acuta nelle UO di cardiologia circa 7000 soggetti di cui il 30% è fumatore (circa 2000-2200 pazienti). Tra i fumatori si può ipotizzare che circa i 2/3 smettano di fumare dopo l’evento, mentre circa 1/3 continua a fumare. Questo andamento, anche se basato solo su stime, fa pensare che la prescrizione a frequentare un trattamento di disassuEsercizio Fisico Adattatozione al fumo, debba essere iniziato al più presto possibile e sostenuto costantemente nel tempo. Allo stesso modo si rende necessario effettuare un intervento sui pazienti in cui si prevede o si manifesta il rischio di ricaduta. La abitudine al fumo in tutti questi soggetti è associata ad uno stile di vita sedentario. Obiettivi generali Riduzione dell'abitudine tabagica nei pazienti dimessi con diagnosi di infarto miocardico acuto attivando un collegamento diretto che consenta alla dimissione l'invio dei pazienti dai reparti di Cardiologia ai Centri Antifumo. Miglioramento dello stile di vita e contrasto alla sedentarietà. Obiettivi Specifici 2014 Contribuire al Progetto con l’offerta di Esercizio Fisico adattato ai soggetti arruolati. L’attività sarà proposta in forma di partecipazione a Gruppi di Cammino condotti da Laureato in Scienze Motorie, specializzato in attività motorie preventive e adattate. La proposta verrà resa operativa nei Distretti di RE, Guastalla e C. Monti in stretto rapporto con i Reparti di Cardiologia degli stessi territori. Interrelazioni Responsabili Reparti cardiologia partecipanti al Progetto, CAF di AUSL RE, Laureato in Scienze Motorie. Strutture di riferimento Medicina dello Sport Pagina 159 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 4.1.3 PROGETTO DISABILI E SPORT Problema - Molti disabili non svolgono attività motoria in modo continuativo, pochi svolgono sport a livello amatoriale, ancor meno a livello agonistico; pur segnalando che in questi ultimi anni la pratica dello sport agonistico è in aumento fra i disabili. Le abitudini alimentari dei soggetti disabili sono spesso sovrapponibili a quelle del resto della popolazione, quindi caratterizzate da errori, sia di tipo qualitativo che quantitativo. In questi soggetti è ancor più importante favorire sane abitudini alimentari e motorie perché si trovano in condizioni di maggior fragilità in relazione al loro deficit fisico o mentale. L’inattività fisica è tra le principali cause di malattia e di morte, principalmente per gli effetti che determina sull' apparato cardio-vascolare, da correlare sovente al sovraccarico ponderale. Nella popolazione disabile, che è limitata per lo svolgimento delle attività quotidiane, un' attività motoria insufficiente ed il conseguente aggravio ponderale, determina riduzione delle abilità residue, compromettendo ulteriormente autonomia e salute. Nello stesso tempo un’attività motoria inadeguata alla disabilità può causare problemi rilevanti, o, semplicemente, non essere piacevole e gratificante, provocandone abbandono. Per questo motivo, è necessario che i disabili siano indirizzati verso una pratica idonea a mantenere/migliorare lo stato di salute e le abilità. Sul territorio si devono sviluppare ed articolare opportunità, facilmente fruibili, per lo svolgimento di attività ludico/motorie e sportive gradite ed idonee ai disabili. Obiettivo generale Obiettivo fondamentale è favorire la pratica motoria e sportiva, all’interno di uno stile di vita sano, per i soggetti disabili per menomazione motoria, cognitiva, sensoriale o compresenza delle diverse condizioni. Secondo obiettivo è creare e sviluppare una rete territoriale, sociale, sanitaria e sportiva, che realizzi il progetto, promuovendo e organizzando momenti di informazione/formazione/educazione rivolti ai disabili, alle loro famiglie, ad insegnanti, educatori, allenatori, a società sportive e scuola. Tutto ciò contribuisce alla conquista di un livello di salute più elevato, agevolando l'integrazione dei disabili di ogni età, fornendo un messaggio di accettazione e aiuto ai soggetti più deboli. Obiettivi specifici 2014 Continuerà l’attività dell’ambulatorio di Medicina dello Sport che fa da supporto al Progetto Disabili e Sport. Personale della UO verrà impegnato nella gestione diretta dei rapporti con gli Istituti scolastici, a fronte della ridotta presenza operativa seguita dalla chiusura del Comitato provinciale CIP di RE . Nei tempi di attuazione del PdP verranno consolidate le iniziative già in essere di promozione di sport e movimento fra i disabili e valutata la fattibilità di attivazione di ulteriori proposte motorio-sportive in gruppi di popolazione fragile. Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011-2012) VISITA 2011 2012 Visite di idoneità sportiva ed avviamento allo sport per soggetti disabili 191 283 201 3 201 2014 obiettivo 250 ANALISI L’Unità Operativa di Medicina dello Sport dell’Azienda USL RE contribuisce, in accordo con Comitato Paraolimpico Italiano, alla realizzazione del Progetto CIP Disabili e Sport, indirizzato alla promozione dell’attività motoria fra gli alunni disabili della scuola primaria; il progetto vede tecnici del CIP attivi nelle scuole per promuovere la partecipazione degli studenti disabili alle attività curricolari di educazione motoria, valorizzandone le individualità e di promozione di attività motorie e sportive extra curricolari. Nell’anno è stata rinnovata la Convenzione che formalizza le attuali modalità di collaborazione CIP-AUSL RE con una presenza programmata di operatori CIP (laureato in scienze motorie specializzato in attività fisica adattata, psicologo) a supporto delle attività dell’ambulatorio dedicato. Purtroppo la profonda riorganizzazione delle strutture nazionali e regionali del IP ha visto la chiusura delle strutture provinciali CIP, ciò ha comportato un pesante effetto di riduzione dell’intensità di rapporto fra CIP e Istituti scolastici della provincia di RE con blocco delle attività nel primo semestre 2013. Per fare fronte alla ridotta presenza di CIP nelle Scuole la UO MdS ha dovuto prendere in carico direttamente i rapporti Pagina 160 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 con gli Istituti scolastici, assegnando questo compito ad un amministrativo di particolari capacità con impegno di 1,5 giornate lavorative/settimana di media nel periodo scolastico. In tal modo con l’inizio dell’anno scolastico 2013/2014 il flusso di studenti disabili all’ambulatorio dedicato ha ripreso consistenza. A fine anno inoltre è iniziato un rapporto diretto con INAIL per la valutazione di invalidi del Lavoro da avviare alla attività fisica e sportiva come previsto dalla Convenzione fra i DSP delle AUSL di MO e RE, rinnovata per il biennio 2013-2014, ha continuato la sua attività la équipe specialistica interaziendale, che svolge la sua attività presso i Centri di Medicina dello Sport di MO e RE nell’ambulatorio dedicato. Un ambulatorio dedicato alla promozione dell’attività motoria dei disabili è aperto una mattina alla settimana con presenza degli operatori della équipe interaziendale : Medico dello Sport, Fisiatra , dietista, infermieri, con supporto amministrativo impegnato nel rapporto con le Scuole e per la organizzazione delle visite. Nell’ambulatorio è presente un Laureato in Scienze Motorie inviato da CIP per il collegamento con le Società Sportive che svolgono attività sportiva per disabili. Strutture di riferimento UO Medicina dello Sport Pagina 161 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 4.2 TUTELA DELLE FASCE DEBOLI 4.2.1 IMMIGRATI 1.Promozione della salute accesso ai Servizi di Sanità Pubblica 2.Profilassi malattie infettive 3.Salute ambiente di vita e lavoro Problema -Con il progetto “Tutela delle fasce deboli” il Dipartimento di Sanità Pubblica si inserisce in modo integrato nella rete dei servizi per dare risposta sistematica e organica a quelle fasce di popolazione che si trovano ai margini della società e possono essere più esposte a importanti fattori di rischio per la salute. La provincia di Reggio Emilia al 31 dicembre 2012 ha raggiunto i 535.869 abitanti, cittadini stranieri sono 74.122 (13.8% della popolazione) ed è al terzo posto in Emilia Romagna e al quinto in Italia, per incidenza percentuale di cittadini stranieri sulla popolazione complessiva ( sito Provincia RE). Se prendiamo in considerazione la percentuale di immigrati residenti si evidenzia come quattro Comuni della provincia di Reggio Emilia sono tra i primi dieci in Regione Emilia Romagna per incidenza di cittadini immigrati residenti. ( vedi Tabella) Posizione in RER 2° 6° 7° Comune Luzzara Rolo Fabbrico Incidenza stranieri 21.7 % 19.5% 19,3% Posizione in RER 10° 11° 18° Pagina 162 di 211 Comune Reggio Emilia Boretto Novellara Incidenza stranieri 18.4 % 18,4% 17.8% Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Incidenza dei cittadini stranieri sul totale della popolazione 25 21,7 20 19,5 19,3 18,4 18,4 17,8 17,3 15 15,5 15,3 15,1 13,8 12,2 10 5 RER pag no l a Cam peg in e R io Sal ice to Gu as t alla RE P ro vin c ia ella ra C am No v Bo r etto mil ia bri c o gi o E lo Ro Reg F ab Luz za r a 0 Il fenomeno migratorio nella nostra provincia ha assunto un carattere di stabilizzazione e lo dimostra la forte presenza femminile, il continuo aumento di giovani tanto da essere la provincia più giovane dell’Emilia Romagna. Il dibattito sull’immigrazione in Italia, in Regione e in Provincia è particolarmente acceso in questi mesi, evidenziando quanto sia difficile realizzare un’integrazione effettiva, al di la delle buone intenzioni e dei pregiudizi. La presenza d’immigrati è ancora caratterizzata da una componente significativa d’irregolarità giuridica (gli irregolari o clandestini), da condizioni di vita spesso disagiate, fattori che favoriscono un evidente svantaggio e il loro possibile sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali (microcriminalità). Rilevante è la mancanza di un supporto psico-affettivo, tale situazione riguarda soprattutto la prima generazione di migranti; l’abbandono dei propri affetti, la fase particolarmente critica di vita, comporta una maggiore fragilità psicologica. I principali fattori di rischio per la salute dell’immigrato sono: disoccupazione o precarietà occupazionale, scarsa tutela del lavoro; inadeguatezza alloggiativa, sovraffollamento, carenze igieniche; alimentazione insufficiente o sbilanciata; diversità climatiche; lontananza dagli affetti, mancanza di supporto psico-affettivo; sradicamento culturale, diversità di costumi e valori; difficoltà comunicative e di inserimento sociale; fallimento o minaccia di fallimento del progetto migratorio; discriminazione nell’accesso e/o utilizzo dei servizi socio-sanitari. Il dialogo e le incomprensioni: Sanità Multietnica sono due parole che concentrano in un unico concetto attualità e complessità ma anche stereotipi e velleitarismo. L’incontro con lo straniero, l’immigrato, l’extracomunitario è uno dei momenti abbastanza nuovi dell’essere impegnati in campo sanitario in Italia, non tanto e non solo perché da ciò nascano nuovi problemi, o nuove esigenze, ma perché è nuovo il modo con cui queste situazioni si pongono, spesso in situazioni di emergenza. La Sanità non poteva rimanere esente da queste aree di contatto, tanto più oggi, quando, superato il momento di immigrazione pionieristica, numericamente limitata e costituita soprattutto da giovani sani, i ricongiungimenti familiari hanno ristabilito una struttura sociale più simile alla nostra, anche nei bisogni assistenziali. “Quando ho qualcosa, un dolore, dirlo in italiano è difficile. Il nome della malattia, cosa sento è difficile da dire”. Un adolescente straniero, figlio di italiani profughi dalla Libia, alle prese con una forma di delirio adolescenziale, ripeteva: ” mi dicono marocchino, marocchino… Io sono Libico” Promozione della salute accesso ai Servizi di Sanità Pubblica Il Dipartimento di Sanità Pubblica è impegnato nel diffondere la cultura della prevenzione attraverso vari momenti d’informazione/formazione, agendo in modo integrato con la rete dei servizi del territorio ed entrando Pagina 163 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 in relazione con le varie Istituzioni coinvolte. Si è consolidata la collaborazione con il Servizio Mediazione Linguistico Culturale Staff Ricerca e Innovazione dell’Ausl di RE per il coinvolgimento dei mediatori culturali negli incontri di formazione, l’attività di produzione di materiale in lingua e la partecipazione da parte del Servizio di Igiene Pubblica al Tavolo di Lavoro Distrettuale sulla Mediazione Culturale. Si sono realizzati 28 incontri con 606 presenze . Temi affrontati :prevenzione malattie infettive,accesso ai servizi,sicurezza sul lavoro, infortuni domestici, alimentazione e altro. In occasione degli incontri, ai mungitori immigrati etnia indo-pakistana e alle donne dell’est Europa è stata offerto il test Mantoux e la vaccinazione antitetanica ai presenti. Che cos’è l’integrazione? Tutti lo sanno. Nessuno lo sa. Di certo non si autogenera Se immaginiamo un modello di organizzazione deputata alla informazione e formazione in campo sanitario, relativamente all’utenza straniera, possiamo pensare ad una rete di servizi e settori, nei quali le conoscenze richieste dall’insieme siano contenute nelle singole parti che si connettono, pubbliche o private, istituzionali o volontaristiche, in modo tale da ottenere un’organizzazione in grado di apprendere, di auto-apprendere e di auto-organizzarsi. La prevenzione nei confronti di alcune malattie, soprattutto infettive, deve essere agita soprattutto sui fattori di rischio che si esprimono principalmente sul piano ambientale (garanzie abitative e lavorative), stili di vita sani, scolarizzazione, mediazione culturale per una migliore conoscenza ed accessibilità ai servizi sanitari. Tutto questo esige tempo, la costruzione di progetti specifici all'interno dei Piani Nazionale e Regionali per la Prevenzione (fascie deboli) e nei Piani per la salute (livello locale), che rendano possibile la presa in carico di queste persone. Di certo non è con interventi di breve durata e in condizioni di “emergenza” che si ottiene il miglior risultato. Il quadro che emerge indica che l’integrazione è un processo che non si autogenera, dotato di una complessità intrinseca, necessitante di una negoziazione attenta, permanente e rispettosa del contributo di tutti gli attori implicati, stranieri compresi. Pagina 164 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) Prevenzione CTP SIAN Scuola di italiano per stranieri Novellara 4 P 92 CTP SIP Cure Primarie Guastalla Donne Est Europa Reggio Emilia 4 P 72 Centro Cul.Madrep erla SIP SIAN Datori di lavoro SIP SPSAL SSPV Igiene e sicurezza sul posto di lavoro igiene mungitura TB S Ministero Giustizia SIAN Corsi per alimentaristi S attestato di formazione SI SIP S attestato di formazione SI N N SI Lavoratori-mungitori stranieri etnia indopakistana Montecchio 1 M 47 Carcerati Reggio Emilia 1 M 10 2 M 75 Donne sud est asiatico Fabbrico Comunità cinese 2 M 54 Note Si/no* 2 Mediazione culturale 1 Obiettivi/ contenuti Scuola di italiano per stranieri Reggio Emilia In collaborazione N. partecipanti 2014 N. incontri Popolazione target Servizi coinvolti 2013 Alimentazione S S Mal infettive Accesso ai servizi Consultorio famigliare Malattie infettive Alimentazione e S SI S attestato partecipazione questionario gradimento SI Eseguite 10 vaccinazioni antinfluenzali attestato partecipazione SI Eseguite n. 31 Mantoux n.10 Vaccinazioni Antitetaniche CTP Fabbrico SIP SIAN Malattie infettive sessualmente trasmesse Malattie infettive Alimentazione Progetto Manodori SIP Malattie infettive S N Se richies to SIAN Corsi per alimentaristi S S SI Eseguite 21 vaccinazioni Antitetaniche 1 M 25 3P 45 3 M 25 Centro Bassa Reggiana SIP SPSAL SIAN Malattie infettive Infortuni domestici Alimentazione S N SI 3 M 38 Centro donne nel mondo SIP SPSAL SIAN Malattie infettive Infortuni domestici Alimentazione N N SI CEIS comunita per tossicodipendenti 1 M 13 SIP N N Badanti 1P 69 Malattie infettive sessualmente trasmesse Movimentazione dell’anziano N N Se richies to Se richies to Reggio Emilia Donne indo pakistane Novellara Donne emigrate Correggio Reggio Emilia CEIS SPSAL Pagina 165 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Storico (2011 – 2013) DSP 2011 36 925 61 n. iniziative n. presenze n. vaccinati- Mantoux durante incontri 2012 23 516 45 2013 28 606 72 numero Attività svolta negli anni 2011-2013 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 2011 2012 2013 a nni n. iniziative n. partecipanti n. vaccinati Mantoux durante incontri ANALISI Promozione della salute accesso ai Servizi di Sanità Pubblica Si è mantenuta costante negli anni l’attività di formazione e informazione rivolta agli immigrati , nei loro luoghi di incontro e socializzazione in collaborazione con Enti esterni, relativa a temi di prevenzione e promozione della salute. Malattie infettive negli immigrati TUBERCOLOSI Nel 2013 gli immigrati hanno rappresentato il 80% dei casi segnalati di tubercolosi (50 casi di cui 40 in immigrati). La maggior parte dei casi si è verificata in soggetti provenienti dall’Asia (52%), in particolare da India e Pakistan residenti in gran parte nel Distretto Nord. Distribuzione dei casi di TB in immigrati per area di provenienza 2013 Africa sub-sahariana 3% Nord Africa 19% Est Europa 13% Altro Asia 5% Cina 8% Pakistan 37% India 15% Totale Asia: 65% Pagina 166 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 N° nuovi casi TB/100.000 abitanti/anno Incidenza di tubercolosi nella provincia di Reggio Emilia per Area territoriale di residenza (anno 2013) 25 18,5 20 15 9,0 10 6,6 5,1 5 0 RE NORD RE CENTRO RE SUD PROVINCIA Storico (2011 – 2013) TB n. casi negli anni 2011 2012 italiani 21 13 immigrati 51 42 Totale 72 55 CASI DI TUBERCOLOSI – INDICATORI * 2010 2011 2013 10 40 50 2012 RE CENTRO RE NORD RE SUD TOT RE CENTRO RE NORD RE SUD TOT RE CENTRO RE NORD RE SUD TOT 12 14 2 28 12 6 6 24 10 12 4 26 12 16 3 31 13 7 8 28 10 13 4 27 100 88 67 90 92 86 75 86 100 92 100 96 TB polmonari con esito favorevole della terapia in immigrati TB polmonari segnalati in immigrati % Esito favorevole della terapia in immigrati, obiettivo ≥ 80% * Gli indicatori di adesione ai percorsi vengono perseguiti attraverso una organizzazione provinciale degli ambulatori specialistici e delle attività RE NORD RE SUD CENTRO STRANIE RI TOTALE RE CENTRO RE NORD RE SUD CENTRO STRANIE RI TOTALE RE CENTRO RE NORD RE SUD CENTRO STRANIE RI TOTALE Immigrati con percorso di screening concluso Immigrati con percorso di screening iniziato % Adesione al programma di screening immigrati, obiettivo ≥ 60% 2012 RE CENTRO SCREENING IMMIGRATI DA PAESI AD ALTA ENDEMIA – INDICATORI * 2010 2011 70 301 33 174 578 96 608 26 206 936 53 413 54 197 717 77 326 33 210 646 102 640 26 271 1939 53 441 57 215 766 91 92 100 83 89 94 95 100 76 90 100 94 95 92 94 * Gli indicatori di adesione ai percorsi vengono perseguiti attraverso una organizzazione provinciale degli ambulatori specialistici e delle attività Pagina 167 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 ANALISI : TUBERCOLOSI Si conferma anche quest’anno la maggior incidenza di TB nel l’Area Nord con la presa in carico del 48% dei casi. Si è garantito negli anni lo screening per l’infezione tubercolare latente nella popolazione immigrata proveniente da Paesi ad alta endemia con la collaborazione del CSFS e Il monitoraggio costante della compliance ai percorsi di screening, alla chemioterapia preventiva e al trattamento nei soggetti immigrati. Si collaborato al funzionamento del “ Dispensario funzionale” con la presa in carico dei casi e dei contatti da parte del Servizio di Igiene Pubblica SCABBIA La scabbia rappresenta una malattia della povertà e del disagio sociale, il 81 % di casi notificati si sono manifestati in immigrati. Distribuzione dei casi di scabbia in immigrati per area di provenienza 2013 AMERICA 2% ITALIA 19% EST EUROPA 5% AFRICA 37% INDIA 16% CINA 2% PAKISTAN 19% Totale Asia 49 Storico (2011 – 2013) N. casi scabbia negli anni italiani stranieri Totale N. Focolai 2011 25 192 217 41 2012 42 154 196 49 2013 31 136 167 41 ANALISI - Scabbia Nel 2013 si è assistito ad un ulteriore calo dei casi di scabbia (167 vs 196) dovuto sia alla diminuzione dei rientri al Paese d’origine, primo fattore di rischio d’infezione, visti i problemi economici esistenti in questo momento, sia ai tempestivi interventi profilattici posti in essere dai Servizi di competenza. Si mantiene alta l’attenzione su questa malattia infettive mantenendo in ogni Distretto un percorso dedicato. Pagina 168 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 MALARIA La malaria rappresenta la più comune malattia d’importazione. n. casi italiani e immigrati anni 2000-2013 35 30 25 20 15 10 5 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Immigrati Storico (2011 – 2013) Anni Immigrati Italiani TOTALE 2011 31 2 33 Italiani 2012 22 0 22 2013 19 1 20 ANALISI - Malaria I casi di malaria nel 2013 sono ridotti rispetto al 2012 (20 vs 22). Il 95% dei casi notificati erano immigrati che hanno manifestato la malattia al rientro dal paese di origine. AMBIENTI DI VITA E LAVORO Un numero considerevole di immigrati della nostra provincia svolge la propria attività lavorativa in esercizi di produzione di alimenti, in attività commerciali in proprio (macellerie, punti di vendita all’ingrosso e al dettaglio di alimenti, gastronomie – kebab) e in attività di tipo zootecnico. Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 Vigilanza UULL Esercizi di produzione e commercializzazione alimenti presenti sopralluoghi eseguiti Attività zootecniche eseguito Pagina 169 di 211 2011 144 2012 157 2013 157 2014 S/N* 129 114 114 S 5 5 4 no Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 4.2.2 POPOLAZIONE CARCERARIA Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) Il carcere rappresenta una realtà a elevato rischio per la salute sia degli ospiti che degli operatori a causa del sovraffollamento e della tipologia di utenza (alta percentuale di immigrati e tossicodipendenti), sono inoltre rilevanti le problematiche igienico sanitarie legate agli ambienti di vita e all’utilizzo delle cucine. CASA CIRCONDARIALE n. 238 Nuovi ingressi nell’anno 20 HCV positivi 62 HbsAg positivi 6 VDRL positivi Stato sanitario dei detenuti Detenuti presenti al 31 dicembre 2013 Tossicodipendenti Alcol dipendenti HIV positivi PREVENZIONE 2011 Vaccinazioni DT 2012 2013 2014 S/N Soggetti vaccinati 107 Epatite B 104 Soggetti suscettibili 111 108 105 99 92 87 96% 96% 99% 99% 93% 93% % (ST ≥80%) DT n. 497 24 8 2 DT Epatite B 104 Epatite B 98 86 81 %(ST ≥70) 9 6 0 100 100 100 VIGILANZA.sopralluoghi eseguiti in carcere da operatori DSP 2 2 2 Di cui congiunta SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE 2 2 2 Vaccinazione eseguite da operatori SIP in carcere anni 2011-2013 120 n. vaccinazioni Epatite B S S S S Segnalazione HbsAg positivi alla AUSL di residenza 9 6 0 soggetti con infezione HBV informati n. soggetti infetti identificati eseguito DT 100 80 60 40 20 0 2011 2012 diftotetano 2013 epatite B Pagina 170 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 ANALISI -CARCERE Sono migliorati la conoscenza e la prevenzione delle malattie infettive e il rispetto delle norme igieniche all’interno della collettività. Si è mantenuta un’adeguata copertura vaccinale dei detenuti per evitare/contenere le patologie diffusive all’interno della collettività, offrendo le vaccinazioni raccomandate in relazione all’età e appartenenza a categorie a rischio. 4.2.3 PROFILASSI E CURA SENZA REGOLARE PERMESSO DI SOGGIORNO Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013) Prevenzione Operatori del Servizio di Igiene Pubblica coinvolti nell’attività ambulatoriale, oltre all’assistenza di base, hanno assicurato la profilassi e la cura delle malattie infettive ed la gestione di ambulatori dedicati alla tubercolosi, alle vaccinazioni dei minori, alla profilassi delle malattie infettive nella popolazione immigrata. CENTRO SALUTE FAMIGLIA STRANIERA 2013 2014 ATTIVITÀ n. sedute n. Obiettivi/contenuti Note S/N con visite Servizio di Igiene Pubblica Assicurata la gestione di Mantoux 203 S ambulatori dedicati alla Ambulatorio TB 10 165 S Ambulatorio Medicina Generale Vaccinazioni tubercolosi Assicurata la gestione di ambulatori di medicina generale 57 Adulti Minori Visite malattie infettive Prelievi per HBV, HCV, HIV E LUE 312 1349 274 214 assicurata la gestione di ambulatori dedicati alle vaccinazioni dei minori assicurata la gestione di ambulatori dedicati alla profilassi delle malattie infettive delle persone a rischio Medici/ AS Servizio di Igiene Pubblica S S S S *n. generale Storico (2011 – 2013) ATTIVITÀ 2011 2012 2013 2014 S/N n. visite TB 130 205 165 S Prelievi per HBV, HCV, HIV E LUE n. sedute ambulatoriali con presenza di operatori Servizio di Igiene Pubblica 151 56 182 62 214 63 S S Pagina 171 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Attività svolta negli anni 2011-2013 250 numero 200 150 100 50 0 2011 n. visite TB 2012 Prelievi per HBV, HCV, HIV E LUE 2013 Presenze operatori SIP ANALISI: immigrati senza permesso di soggiorno Si e’ avuto negli anni un incremento dell’attività degli ambulatori presso il CSFS a seguito del aumento delle persone irregolari di ritorno, ossia che hanno perso il permesso di soggiorno in quanto senza lavoro. Si mantiene l’ambulatorio periodico TB per i soggetti senza regolare permesso di soggiorno (STP) presso il CSFS per la prevenzione della tubercolosi e la presenza degli operatori del DSP presso tale struttura sanitaria. 4.2.4 ALTRE POPOLAZIONI E FATTORI DI RISCHIO Problema - Il Progetto Tutela delle fasce deboli si occupa anche di altre popolazioni fragili quali anziani, tossicodipendenti, soggetti psichiatrici , diversamente abili e lavoratrici madri. Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011-2013) ANZIANI 2011 2012 2013 n. pasti serviti a domicilio da aziende di 23 25 27 ristorazione n. pasti estivi modificati 23 25 27 % (STD =100 %) 100 100 100 SOGGETTI TOSSICODIPENDENTI E PSICHIATRICI n° Commissioni effettuate per avviamento al 27 48 lavoro Non rilevati n° Commissioni alle quali ha partecipato il Medico 27 48 del Lavoro SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA Non rilevati NEGLI AMBIENTI DI LAVORO % (STD =100 %) 100 100 SERVIZIO IGIENE PUBBLICA Area Nord attività vaccinali svolta presso i SERT n. sedute 2 2 2 n. vaccini somministrati 33 39 14 n. soggetti vaccinati 24 24 13 Mantoux eseguite 5 34 1 Soggetti diversamente abili Commissioni SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO n. soggetti esaminati da Medico del lavoro 830 340 394 SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO n. soggetti convocati 830 340 394 % (STD =100 %) 100 100 100 n. ricorsi presentati – Art.10 Legge 68/99 8 12 12 n. sopralluoghi effettuati 8 12 12 Pagina 172 di 211 2014 S/N s s S s s s s s S S s Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA % (STD ≥ 90%) Relazione Annuale 2013-2014 100 Lavoratrici madri 33 n. sopralluoghi richiesti per cambio mansione 100 100 19 7 s n. sopralluoghi effettuati 33 19 7 % (STD ≥ 90%) 100 100 100 ANALISI : altre fasce di popolazione Sono stati valutati e migliorati i menu estivi serviti a domicilio per gli anziani da aziende di ristorazione sul modello dei LARN (livelli di assunzioni giornalieri raccomandati di nutrienti per la popolazione italiana) Nell’Area Nord Servizio di Igiene Pubblica continua la collaborazione con i SerT per quanto riguarda le vaccinazioni e interventi di profilassi presso le strutture SerT. Prosegue la collaborazione con il DSM per l’esecuzione delle vaccinazioni presso le strutture o con invio al Servizio di Igiene Pubblica con le stesso modalità in essere per il SerT . Strutture di riferimento - Servizio Igiene e Sanità Pubblica – Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro Incidenza dei cittadini stranieri sul totale della popolazione 100% 80% 60% 40% 20% 0% 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 eterosex omosex tossicodipendenti altro 25 21,6 19,5 20 18,9 18,6 17, 7 17, 5 16,8 14, 9 15,4 14, 6 15 13,5 11,9 10 5 Pagina 173 di 211 RE R RE P ro v in c ia et o R io Sa l ic ll a Gu as t a in e Ca m pe g ola mp a gn Ca la ra No v el io E m il ia Re g g to re t Bo Fa b bri co Rol o Lu zz a r a 0 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Dai problemi alla lettura dei bisogni all’interno del sistema sociale per formulare obiettivi di salute (Fonte: Pineault. Daveluy, 1995 modificato) L’analisi dei “bisogni di salute” di una comunità è strettamente legata alla percezione che ognuno di noi ha di “benessere”. Il benessere è una grandezza multidimensionale: è legato a molti indicatori che descrivono i diversi aspetti che influenzano la qualità della vita, aspetti che per essere misurati occorre collegarli ad una serie di variabili quantificabili statisticamente. La comunità è il luogo dove vengono si generano i bisogni di salute e i bisogni sociali e dove si esplicita la domanda di servizi. La comunità è anche il contesto in cui si sviluppa il concetto di reciprocità, di fiducia, di norme di convivenza, di reti di impegno civico (capitale sociale) e quindi deve essere considerata come potenziale risorsa per rispondere adeguatamente e modificare continuamente i bisogni di salute e i bisogni sociali dei cittadini e delle loro famiglie. “Gran parte delle variazioni di salute nella popolazione è dovuta a determinanti che hanno poco a che fare col sistema sanitario e molto a che fare con le condizioni di vita e di lavoro, condizioni ambientali e fisiche, condizioni sociali, e con le risorse e le opportunità che le storie di vita offrono alle persone e ai gruppi sociali.” …. “ le persone che godono di una posizione sociale privilegiata, che sono maggiormente scolarizzate e con posizioni di lavoro più prestigiose e remunerate, godono di una salute migliore, si ammalano di meno soffrono di minori disabilità, sanno proteggere meglio la loro salute” …..…. “l’effetto sfavorevole sulla salute della bassa posizione sociale della persona si farebbe molto più intenso nelle Regioni più povere e con minore capitale sociale ” …… La sfida del Diparimento che scommette sulla conoscenza e la valutazione per affrontare la complessità La creazione di conoscenza specialistica, relazionale, organizzativa è la nuova chiave dell’innovazione a livello del Dipartimento di Sanità Pubblica. Si delineano le caratteristiche della Learning Organization che focalizza l’attenzione sull’apprendimento individuale ed organizzativo, in particolare, sostenendo l’apprendimento in “team”. Si sta entrando in una società basata sulla conoscenza dove la risorsa fondamentale non è più rappresentata dal capitale e dal lavoro, ma dalla conoscenza e dai soggetti che la generano. Il “sapere aziendale”, diventa il principio fondamentale della competitività aziendale; l’interrelazione continua fra sapere formalizzato dell’impresa e conoscenza informale dei singoli individui è alla base del processo di innovazione. Un’organizzazione basata sulla conoscenza nasce, quindi, soprattutto con il cambiamento reale delle persone e del loro modo di interagire; nasce quando gli individui che costituiscono l’organizzazione iniziano a percepire il loro essere in azienda come un appartenere ad una comunità. Nasce in altri termini con il riconoscimento aziendale e l’autoriconoscimento individuale dell’essere “lavoratori della conoscenza” intesa come detenzione del capitale intellettuale su cui si basa la ricchezza dell’azienda USL di reggio emilia. Si vuole sviluppare una nuova idea di Pagina 174 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 “teams” che possono essere di produzione, d’integrazione, di miglioramento, di gestione, ma che tendono ad introdurre all’interno dei servizi il valore del gioco di squadra e che comprendendo che l’integrazione fra professionalità complementari rappresenta il modo più ottimale per ottenere dei validi risultati. Tutti i dati analizzati sono funzionali all’articolazione Dipartimentale delle AziendeUSL per l’attuazione della produzione delle prestazioni, dell’organizzazione e della gestione delle risorse, e del governo clinico. Il governo clinico è l’insieme delle relazioni e degli strumenti organizzativi, attraverso i quali le Aziende assumono responsabilità diretta per il miglioramento continuo della qualità dell’assistenza. Il principio di appropriatezza rappresenta un dovere istituzionale e un diritto prl tutte le persone. Gli strumenti del governo clinico sono rappresentati da precise linee di responsabilità individuali e collettive, trasparenza dei risultati clinici, programmi di miglioramento della qualità, audit e medicina basata sulle evidenze, gestione e comunicazione del rischio, accreditamento professionale. I principi fondamentali sono: ”la collaborazione multiprofessionale, la responsabilizzazione e la partecipazione degli operatori e degli utenti”; principi che trovano realizzazione nella “learning organization” che è la più moderna concezione organizzativa delle aziende nella nuova economia della conoscenza. Il Dipartimentodi Sanità Pubblica è una struttura che deve tendere prima all’integrazione delle sue professionalità e subito dopo alla loro autonomia e responsabilizzazione nell’ambito del governo clinico. L’integrazione e la responsabilizzazione sono legate alla qualità dell’informazione e alla comunicazione, in particolare a come le decisioni vengono prese e comunicate a tutti i componenti del Dipartimento. All’interno del Dipartimento la comunicazione tra professionisti si propone come elemento di gestione, per dare vita alla partecipazione, alla trasparenza delle responsabilità, alla circolazione delle conoscenze, per promuovere le innovazioni e ridurre l’incertezza, per fare dell’organizzazione un luogo di apprendimento. L’obiettivo di una “learning organization” dipartimentale è quello di “imparare ad imparare”, riuscire cioè ad affrontare in modo intelligente e flessibile nuove situazioni favorendo la produzione di idee e la loro applicazione. Si tratta di una nuova forma di organizzazione basata su valori condivisi e non su meccanismi di controllo, caratterizzata dalla responsabilizzazione di tutti i suoi professionisti. La comunicazione sta alla base dei processi decisionali, della costruzione e della circolazione di informazioni, della creazione di consensi sulle principali finalità dell’istituzione. È inevitabilmente legata anche alla storia, ai valori, alle credenze (cultura) del gruppo istituzionale a cui l’organizzazione appartiene, che influenzano i ruoli e le aspettative che vi sono legate. Dall’informazione deriva la possibilità del professionista di decidere con cognizione. La comunicazione per i professionisti diventa pertanto un importante fattore di qualità e soddisfazione, in quanto condiziona il processo di erogazione dei servizi e costruisce l’immagine del loro rapporto con l’azienda. L’organizzazione Dipartimentale è alla base della cultura di rete: le diverse unità operative e le diverse conoscenze costituiscono risorsa l’una per l’altra e per l’Azienda, secondo un principio di interdipendenza e di possibile sinergia delle parti del sistema. Pagina 175 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Si tratta di superare logiche concorrenziali interne per mettere in collegamento attrezzature e competenze, e considerare interi percorsi assistenziali invece che singole prestazioni o servizi. La rete è primariamente rete di conoscenza che lascia circolare le informazioni, valorizza il sapere, i rapporti già presenti tra i professionisti, i canali informali, sollecita un atteggiamento attivo nei confronti delle informazioni e la ricerca di standard che possano rappresentare punti di riferimento comuni. Cultura della rete significa che non vi sono luoghi privilegiati, separati, di deposito del sapere, ma è presente la capacità di diffondere le informazioni da ogni nodo in cui vengono prodotte arricchendo il patrimonio di competenze (Reti Intranet aziendali e regionali). La rete, tra professionisti e Dipartimenti, diventa un modo fondamentale per tenere conto delle interdipendenze tra le parti del sistema e per rispondere attraverso una maggiore integrazione alla complessità dello stesso. Viene superata inoltre la vecchia visione autoreferenziale della cultura professionale per arrivare ad una visione condivisa basata su standard (standard di prodotto, linee guida, procedure organizzative). La responsabilizzazione dei professionisti si sostiene a sua volta sulla comunicazione e, in modo molto concreto, sull’effettivo accesso alle informazioni, sulla trasparenza delle condizioni contrattuali, sul ruolo attivo che essi possono giocare all’interno dei processi decisionali, sulla possibilità di far convergere aspirazioni individuali con la visione dell’azienda. Il coinvolgimento reale in termini di partecipazione alle decisioni da una parte richiede una considerazione delle specificità legate ai ruoli e alle specializzazioni che orientano le conoscenze e gli interessi, dall’altra richiede una volontà diffusa di collegamento tra vertice e luoghi di produzione, con una pratica di comunicazione a due vie. Infine danno valore alla comunicazione la visibilità e la comprensibilità dei processi decisionali, la chiara definizione dei livelli e degli ambiti di autonomia e di responsabilità che li rendono contestabili. Una pratica della trasparenza riduce i dubbi circa l’effettiva validità delle comunicazioni ufficiali, il valore dell’interesse dichiarato, la validità dei contesti decisionali. Pagina 176 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 4.3 ACCERTAMENTO DELLE INVALIDITA’ CIVILI, DELL’HANDICAP e DELLA DISABILITA’ AI SENSI DELLA LEGGE 68/99 Obiettivo generale Dal 01.01.2010 per effetto del disposto dell’art. 20 della legge 3 agosto 2009 n. 102 e delle successive disposizioni INPS tutte le domande di accertamento dell'invalidità civile (nonché cecità,sordità, handicap e disabilità ai fini del collocamento mirato ex Legge 68/99) e relativa certificazione medica devono essere presentate all'INPS per via telematica; le Commissioni mediche AUSL, che mantengono la competenza dell’accertamento sanitario, sono integrate da un medico INPS quale componente effettivo; la valutazione definitiva è effettuata dall'INPS che provvede alla trasmissione del verbale al cittadino richiedente. La cooperazione applicativa tra la procedura telematica dell’INPS INVCIV 2010 e l’applicativo AUSL, attiva dal luglio 2012, ha velocizzato non solo l’acquisizione delle domande da parte degli uffici AUSL ma anche i tempi della validazione del giudizio da parte dell’INPS, (mediamente circa 30 giorni). Consuntivo 2013 - Storico (2011 – 2012)- Programmazione 2014 2011 TOT ISTANZE Istanze presentate di cui invalidità 104 Cecità Sordità Legge 68 2012 TOT RE CM SC 2013 MO 2014 CO GU TOT 20959 20378 9603 1546 2904 2379 2257 2729 21418 10492 9614 193 86 574 828 688 18 12 / 10144 9135 212 114 773 4632 4042 91 42 796 1521 1345 25 13 / 1212 1133 15 19 / 1152 1078 19 8 / 1396 1285 28 20 / 10741 9571 196 114 796 21000 11000 9000 190 100 650 Revisioni 4670 4224 399 301 861 591 93 54 4299 4200 Totale (istanze presentate + revisioni) 25629 24602 12002 1847 3765 2970 2350 2783 25605 25200 Visite 25561 24577 10884 1480 3869 3158 2654 3176 25221 Visite /istanze presentate + revisioni (STD > 90%) 99,7% Istanze definite 21657 20340 10078 1347 3183 2679 2337 2707 22111 99,8% 91% 80% 103% 106% 113% 114% 25000 98% 21670 di cui Invalidità 11423 10801 4855 714 1619 1359 1181 1394 11122 11000 104 Cecità Sordità Legge 68 9755 108 19 352 8843 159 25 512 4467 61 11 684 621 12 0 / 1528 36 0 / 1293 8 19 / 1142 14 0 / 1285 26 2 / 10336 157 32 684 10000 140 30 500 Istanze definite/istanze presentate + revisioni (STD > 80%) 84% 83% 84% 73% 84% 90% 99% 97% 86% TEMPI ATTESA Convocazioni a visita (prima convocazione) entro 60 gg dalla domanda/ totale convocazioni a visita (STD ≥70 %) Attesa gg - tra domanda e prima convocazione Complessivi (STD 60 gg) Oncologici (STD 15 gg) 55% 69% 35% 38% 86% 90% 58% 71% 56% > 70% 63 23 52 22 74 23 74 29 46 17 42 20 56 19 54 22 62 22 60 15 ANALISI - Nel 2013 si è osservato un incremento delle istanze (1040 in più rispetto all’anno precedente) dopo tre anni di trend in calo. Istanze di accertamento sordità. Il consistente divario tra numero istanze presentate e n. istanze definite deriva dall’elevato numero di istanze inappropriate presentate da disabili affetti da ipoacusia non insorta in età perlinguale. Quando all’atto dell’accertamento di invalidità si riscontra che non sussistono i requisiti di legge per il riconoscimento si valuta l’ipoacusia nel solo ambito dell’invalidità. Il problema è stato portato all’attenzione dei Patronati nell’incontro tenutosi presso l’INPS. Il superamento dei tempi di attesa nel Distretto di Pagina 177 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Reggio Emilia è derivato dalla necessità di smaltire, con nuova convocazione, l’arretrato di istanze di persone assenti alla prima convocazione dell’anno precedente. Il superamento dei tempi di attesa nel Distretto di Castelnovo Monti è derivato dalla difficoltà di organizzare una seconda seduta settimanale per la problematicità del reperimento di operatori AUSL disponibili ad assumere il ruolo di componenti (specialisti, operatori sociali); il problema è stato risolto nel febbraio 2014 grazie all’individuazione da parte della Direzione del Distretto di un operatore sociale che garantisce la presenza anche in una seconda seduta settimanale. Per quanto riguarda l’accertamento della disabilità ai fini del collocamento mirato (L.68/99), in considerazione delle minori risorse di personale presenti nei Distretti e dell’esigenza di garantire omogeneità valutativa nella formulazione della diagnosi funzionale, anche nel 2013 si è ritenuto opportuno mantenere l’attività valutativa centralizzata nel Distretto di Reggio Centro (esclusa la valutazione dei disabili affetti da patologie psichiche), effettuando, nel caso di domande contestuali a quella di invalidità, l’accertamento dopo la validazione del giudizio di invalidità da parte dell’INPS. 30000 25000 20000 ISTANZE presentate + revisioni 15000 ISTANZE definite 10000 5000 0 2011 2012 2013 70 60 50 40 TEMPI ATTESA complessivi 30 TEMPI ATTESA oncologici 20 10 0 2011 2012 2013 Pagina 178 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Prevenzione Attività 2013 n. Corso 2 Incontro 1 Corso 1 rivolte a collaborazione Medici Medicina Generale Guastalla - Scandiano Comitato misto Consultivo Distretto di Reggio Emilia Geriatri Centri Disturbi Cognitivi Coordinamento MMG - INPS URP Programma Demenze AUSL INPS Relazione Annuale 2013-2014 Obiettivi/ contenuti Certificazioni invalidità civilenecroscopiche Processo di accertamento dell’invalidità civile Valutazione autosufficienza per indennità di accompagnamento 2014 Opuscolo informativo 1 Utenti del SML Ufficio Comunicazione Corso 1 UO NPI Corso 1 Componenti Commissioni per accertamento disabilità Componenti Commissioni per accertamento disabilità Interrelazioni Attività Accertamento della disabilità Enti INPS Associazioni di categoria AUSL: Area Sociale Dipartimento Salute Mentale SPSAL Dipartimento Cure Primarie DCP – Centro Disturbi Cognitivi Obiettivi/ contenuti Composizione della Commissione come prevista dalla L.R. 4/2008 e dalle legge 120 del 2009 Struttura di riferimento: Servizio Medicina Legale Pagina 179 di 211 Informazioni sul percorso della domanda di accertamento della disabilità La valutazione dei minori con patologie neuropsichiatriche La valutazione dell’autosufficienza nell’anziano note 2014 S/N S Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 5. DATI DI ATTIVITA’: CONSUNTIVO 2013 e BUDGET 2014 Direzione Dipartimento Sanità Pubblica Cons 2011 64 Cons 2012 50 Cons 2013 71 Budget 2014 57 di cui strutture per minori 2 2 10 2 di cui strutture sanitarie 44 39 49 40 di cui strutture socio assistenziali 18 9 12 15 n. Strutture socio-assistenziali controllate Raggiungimento indicatori per i progetti specifici Progetto fasce Deboli Piano RER Prevenzione Entrate NIP 45 55 55 55 100% 100% 100% 100% 118.746 103.279 92.766,76 50.000 Altre entrate 6.691 28.573 50.662,00 50.000 Totale entrate 125.437 131.852 143.428,76 100.000,00 Pareri per autorizzazioni ex L.R. 34/98 Servizio Medicina Legale Accertamenti necroscopici Cons 2011 2.100 Cons 2012 2.389 Visite collegiali: 34.958 32.902 2192 33.097 Di cui per invalidità civile 11.558 10.952 11.348 11.000 Di cui per legge 104/92 10.557 9.836 10.358 10.000 Di cui per Legge 68/99 352 512 684 500 12.327 11.456 10.605 10.000 164 146 102 120 Di cui per commissione medica locale patenti di guida. Di cui altre visite collegiali Tempo d'attesa per invalidità civile (giorni) Cons 2013 Budget 2014 2.200 31620 63 52 62 60 Visite individuali per certificazioni medico-legali 1.017 870 968 750 Consulenze legali assicurative Raggiungimento indicatori per i progetti specifici Progetto fasce Deboli inserito Totale entrate 223 136 150 70 100% 100% 100% 100% 395.021 247.661 242.593 200.000 Pagina 180 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Servizio Igiene e Sanità Pubblica Vaccinazioni eseguite dal Servizio di Igiene Pubblica Cons. 2011 38.485 Cons. 2012 39.618 Cons 2013 39.635 Budget 2014 38.500 Di cui eseguite a minori 12.302 12.573 13.098 10.500 Copertura Vacc. antitetanica in coorte donne di 60 anni 52,82% 55% 51% 50% Campagna antinfluenzale: n. dosi 94650 81.050 93.000 Copertura antinfluenzale su popolazione >64 anni 67% 55,30% 91.850 Dato non ancora disponibile Indice di trattamento completato dei casi notificati di tubercolosi polmonare 92% 86,11% 92% 80% N. soggetti coinvolti in inchieste epidemiologiche 4.890 3534 3.824 3.600 Visite per profilassi internazionale 1.902 1794 1.926 1.900 Visite individuali profilassi malattie infettive 4.837 4.369 4.382 4.300 Visite individuali per certificazioni medico legali 17.041 16.361 15.617 15.200 Ambiente di vita: n. pareri tutela ed uso territorio 151 188 161 1110 Ambienti confinati: n. pareri edilizia prod. E di servizio Ambienti confinati: n. atti/ relazioni in materia di igiene dell’abitato e dell’ambiente costruito 621 678 403 140 1.729 1.583 1.407 1.400 2.345 2.027 1.854 1.950 n. strutture scolastiche controllate 148 113 134 98 n. strutture socio assistenziali controllate 69 55 64 174 2.095 1.764 1.755 1.500 100% 100% Igiene dell'ambiente di vita e degli ambienti confinati: n. Ispezioni: n. campioni (piscine, radiocontaminazione) Raggiungimento indicatori per i progetti specifici Fasce Deboli Piano RER Prevenzione i Campagne vaccinali Entrate (escluso NIP e sanzioni) 100% Sanzioni amministrative comminate di pertinenza AUSL Totale 75% 615.588 100% 573.554,86 526.262 510.000,00 343 0,00 0,00 2.500,00 615.932 Pagina 181 di 211 573.554,86 521.462,14 512.500,00 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Unità Operativa Medicina dello Sport Cons 2011 N. visite a minori Cons 2012 Cons. 2013 Budget 2014 8.862 9.089 9.722 8.800 N. visite adulti 18 - 35 anni 814 1.067 836 850 N. visite ad atleti diversamente abili 191 283 201 250 N. controlli su certificati di idoneità sportiva non agonistica per minori 275 eliminato eliminato Raggiungimento indicatori per i progetti specifici: Piano RER Prevenzione inserito Progetto fasce Deboli inserito 100% 100% 100% Totale entrate 25.544 24.291 Cons 2011 Cons 2012 eliminato 100% 19.684 25.000 Servizio Igiene Alimenti Nutrizione Cons 2013 Budget 2014 n. Insediamenti di produzione, e commercializzazione e commercializzazione esistenti a rischio 4.423 4.671 4440 4000 n. Insediamenti di produzione, e commercializzazione e commercializzazione esistenti a rischio da controllare 2.015 1.937 1802 1800 36 50 50 2.588 2846 2700 8 8 8 di cui Agricoltura 47 Ispezioni alimenti, nutrizione, acque e pesticidi 2.874 Audit Aziende 8 n.. pareri di igiene degli alimenti, acque potabili 409 455 354 400 n.. certificazioni micologiche 237 439 241 300 3.486 3304 3.000 Campioni di alimenti , acque potabili 3.229 n.. pareri e consulenze in campo nutrizionale 425 469 434 350 ore di formazione informazione utenti 197 134 174 150 ore di formazione per alimentaristi 678 776 708 650 10.087 9000 8000 n. attestati rilasciati ad alimentaristi Raggiungimento indicatori per i progetti specifici Piano RER Prevenzione inserito Progetto fasce Deboli inserito 7.788 100% Entrate (escluso NIP e sanzioni) 180.156 Sanzioni amministrative comminate di pertinenza AUSL 101.471 Totale 281.696 Pagina 182 di 211 100% 100% 205.757 238.639,38 43.646 49477,9 249.404 288.117,28 100% 205.000 50.000 255.000 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Servizio Sanità Pubblica Veterinaria Cons 2011 23 Cons 2012 21 Cons. 2013 22 94 96 100 101 1.928 1.995 1928 1.800 Impianti di distribuzione e somministrazione alimenti di origine animale 710 756 775 777 Accessi in impianti di distribuzione e somministrazione alimenti di origine animale 800 424 433 389 n. allevamenti bovini, suini ed equini 3.398 3.413 3.415 3.425 Accessi in allevamenti bovini,suini e equini 10.665 9.645 8.960 8.917 n. schede di check list in allevamenti bovini - suini 9.187 8.240 6.608 6.535 Impianti di commercializzazione, sosta, ricovero e cura animali vivi ed altri allevamenti 234 217 219 219 Accessi in impianti per controlli con uso di schede di check list 295 248 245 219 Impianti produzione, deposito e commercializzazione alimenti per alimentazione animale 208 289 291 293 429 414 416 483 168 168 171 171 1.133 1.094 985 863 42 39 43 52 Campioni per BSE/PNR/PNAA/Aflatossine/Igiene Zootecnica 1.733 1.709 1694 1.500 n.. sterilizzazioni piccoli animali 1.596 1.557 1.430 1.200 206 271 314 250 75.702 78.499 235 182 100% 100% 1.184.170 1.149.215 124.406 129.931 1.308.576 1.279.146 Impianti di macellazione Impianti di lavorazione e trasformazione di carni e pesce Controlli in impianti di produzione, lavorazione, trasformazione e deposito di carni Controlli in impianti produzione, deposito e commercializzazione alimenti per alimentazione animale Impianti di lavorazione e trasformazione di latte e derivati Controlli in impianti di lavorazione e trasformazione di latte e derivati n. di verifiche di Audit totali n.. microchippature Certificati, attestazioni, dichiarazioni a pagamento rilasciate nell'interesse del privato Ore formazione/informazione/Educazione alla salute Raggiungimento indicatori per i progetti specifici Fasce Deboli Piano RER Prevenzione inserito Entrate (escluso NIP e sanzioni) Sanzioni amministrative comminate di pertinenza AUSL Totale entrate Pagina 183 di 211 Budget 2014 22 86.649 80.000 151 150 100% 100% 1.084.873,02 1.000.000 175.920,00 100.000 1.260.793,02 1.100.000 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 ServizioPrevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro UULL esistenti (dati INAIL 2011) Cons. 2011 27.000 Cons. 2012 24.400 Cons. 2013 24.100 Budget 2014 23.981 UL controllate 2.275 2.401 2.024 2.025 di cui: imprese edili 1.394 1.494 1.396 1.396 Cantieri edili ispezionati 782 729 813 720 UULL controllate / esistenti 8,43% 9,84% 9,15% 8,4% UULL controllate su programmazione 1.962 2.141 1.991 1.910 UULL controllate su programmazione senza uso di check list UULL controllate su programmazione senza uso di check list/ UULL controllate su programmazione Totale lavoratori addetti (dati INAIL 2011) 62 3,16% 64 2,99% 65 3,26% 60 3,00% 199.111 207.978 202.189 188.872 Lavoratori addetti alle UULL controllate 47.031 50.865 54.602 45.000 Addetti alle UULL controllate su addetti 24,00% 23,62% 24,46% 27,01% Ispezioni 3.459 3.371 3073 2.900 Prestazioni sanitarie 1.469 1.303 1.443 1.300 di cui rivolte a lavoratrici madri (indicatore da togliere) 285 137 69 60 Pareri 827 656 373 400 Ore formazione/informazione utenti 294 384 398 150 Ore assistenza utenti 1.352 1.457 1.051 1.000 Raggiungimento indicatori per i progetti specifici Piano RER Prevenzione Progetto fasce Deboli inserito Sanzioni amministrative comminate 100% 100% 100% 100% 10.700 15.150 16.528 15.000 Sanzioni comminate ex art. 13 c. 6 e art. 14 c. 5 lett.b D.Lgs. 81/2008 Altre entrate 583.196 424.533 344.803 325.000 43.772 70.836,84 72.532 60.000 Totale entrate 637.668 510.519,84 433.863 400.000 Pagina 184 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Servizio Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica Apparecchi e impianti da sottoporre a verifica Cons 2011 14.795 Cons 2012 14.815 Cons 2013 14.815 Budget 2014 14.815 Verifiche di apparecchi e impianti 6.286 6.014 4.901 4.900 di cui: verifiche di apparecchi e impianti per fasce deboli 481 481 355 Verifiche apparecchi e impianti/ apparecchi e impianti da sottoporre a verifica 42,49% 40,59% 33,08% 6.211 5.940 4.841 75 74 60 1,21% 1,25% 1,24% UULL controllate in vigilanza 250 210 160 160 Ore supporto tecnico su richiesta 505 485 380 370 100% 100% 100% 433.890 418.796 976.267,00 Sanzioni amministrative comminate 6.250 1.015 0 0 Sanzioni comminate ex art. 13 c. 6 e art. 14 c. 5 lett.b D.Lgs. 81/2008 16.200 3.815 500 0 Totale entrate 456.340 423.626 976.767,00 Verifiche su programmazione Verifiche su programmazione senza uso di check list Verifiche su programmazione senza uso di check list/Verifiche su programmazione Raggiungimento indicatori per i progetti specifici Piano RER Prevenzione (Inf. Dom. e sul Lavoro) Progetto fasce Deboli inserito Entrate ( importo fatturato) Pagina 185 di 211 355 33,07% 4.840 60 1,24% 100% 700.000 700.000 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 6.ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO Organigramma DIREZIONE M. Grossi - Medico Responsabile funzioni logistico-amministrative – E. Boretti Staff referenti – Comunicazione: L. Gallinari / Accreditamento: L. Gallinari Formazione: F. Marseglia / Sistema informativo: A. Cucchi Coordinatori tecnico infermieristici – Tecnico: D. Pioli / Infermieristico: C. Perilli SIP SOC G. Tirelli (Medico) Direttore SIAN SOC M.Rosi (Medico) Direttore SIP RE centro Reggio Emilia - SOC R.Rispogliati (Medico) SIP RE nord Guastalla Correggio SOC L. Monici (Medico) Correggio - SOS L. Monici (Medico) SIP RE sud Castelnovo Monti SOC G.Tirelli (Medico) Montecchio - SOS M. Bigliardi (Medico) Scandiano - SOS: I.Cervi (Medico) MEDICINA SPORT SOS F.Bruschi (Medico) AT RE Sud SOS C.Fanini (Medico) SSPV SOC A.Cuccurese (Veterinario) Direttore AREA A SANITA’ ANIMALE SOC I. Massirio (Veterinario) AREA B IG. ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE SOC D. Carobbi (Veterinario) SSIA SOC V. Notari (Ingegnere) Direttore AREA C IG. PRODUZIONI ZOOTECNICHE SOC I.Ceci (Veterinario) Strutture territoriali 6 SOS ATV ReggioE D. Marzi (Veterinario) ATV Guastalla M.Bassoli (Veterinario) ATV Correggio A.Poeta (Veterinario) ATV Montecchio C.Casoni (Veterinario) ATV Scandiano G.Di Quattro (Veterinario) ATV Castelnuovo Monti S.Parisoli (Veterinario) Pagina 186 di 211 SPSAL SOC M. Grossi (Medico) Direttore SPSAL RE centro Reggio Emilia - SOC M. Grossi (Medico) SPSAL RE nord Guastalla Correggio SOC G.Venturi (Medico) SPSAL RE sud Scandiano Castelnovo Monti Montecchio – SOC M. Grossi (Medico) Scandiano Castelnovo Monti SOS - F.Ferri (Medico) SML SOC M.Cecchini (Medico) Direttore Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 STRUTTURE Il DSP è organizzato su 6 distretti e 3 Aree Territoriali: Reggio Emilia(AT RE Centro) Correggio, Guastalla (AT RE Nord), Montecchio, Scandiano e Castelnovo nè Monti (AT RE Sud). Complessivamente le sedi di erogazione delle prestazioni sono 27, tra uffici e ambulatori autorizzati (20) Servizio di Igiene Pubblica e SML. La dotazione delle attrezzature per i servizi alla persona, per le rilevazioni tecniche, per campionamenti ambientali, per le verifiche impianti e gestione delle emergenze sono in carico ai Servizi. PERSONALE Nel DSP lavorano complessivamente 301 operatori dipendenti con diverse professionalità: 124 dirigenti di cui 42 medici, 76 veterinari, 3 ingegneri, 2 chimici, 1 biologo e 177 operatori del comparto di cui 48 amministrativi, 81 Tecnici Sanitari, 38 Personale Infermieristico, 10 altro Personale. COMITATO DI DIPARTIMENTO Il Comitato del DSP è l’organo collegiale di supporto al Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, con l’obiettivo di realizzare una forma di consultazione e partecipazione dei professionisti. Il Comitato assicura la partecipazione degli operatori ai processi relativi alla programmazione delle attività e alla definizione del suo assetto organizzativo –gestionale. Al Comitato di Dipartimento partecipano componenti di diritto e componenti elettivi. I componenti di diritto sono così individuati: - Responsabili/Direttori delle strutture organizzative semplici/complesse, e dei Programmi - Dirigenti con incarichi di alta professionalità - Responsabile delle Funzioni logistico-amministrative - Posizioni Organizzative e Referenti tecnico-infermieristici definiti nel DSP - I Coordinatori Tecnici e Infermieristici di ogni Servizio I componenti elettivi sono individuati, mediante elezione, tra i dirigenti ed operatori del comparto eletti nella misura di 5 per il Dipartimento di Sanità Pubblica, così ripartiti: - · n. 2 dirigenti eletti dai dirigenti; - · n. 3 rappresentanti del comparto eletti dagli operatori del comparto. UFFICIO DI COORDINAMENTO (ESECUTIVO) Il Direttore si avvale, per l’esercizio corrente delle attività dipartimentali, di un Ufficio di Coordinamento (Esecutivo), composto dai Direttori di Servizio e dal Responsabile delle Funzioni logistico-amministrative del DSP. Delle riunioni è predisposto apposito verbale, redatto in forma sintetica e dal quale si evincano le questioni discusse e le conclusioni raggiunte, conservato agli atti del Dipartimento e tempestivamente inviato ai Direttori di Servizio e al Responsabile delle Funzioni logistico-amministrative del DSP. STAFF Il Direttore si avvale di uno staff amministrativo e tecnico che risponde al Direttore del DSP per le seguenti funzioni: Formazione, Qualità, Comunicazione e Sistema informativo. Per tutti gli aspetti organizzativi del Dipartimento si rimanda al REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA (Atto 2010/DSP/0040 del 06/07/2010) in attuazione dell’Atto Aziendale 2009 (delibera 47 del 2.3.2009), del Documento per l’assetto organizzativo dell’Azienda USL di Reggio E. (delibera 80 del 13.4.2010), del Regolamento di funzionamento dei dipartimenti (delibera 81 del 13.4.2010). Nell’Ottobre 2012 il Dipartimento di Sanità Pubblica è stato ACCREDITATO. Pagina 187 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 RECEPIMENTO ATTO AZIENDALE 2009 E DOCUMENTO DI ASSETTO ORGANIZZATIVO Si riporta l’Organigramma del DSP tratto dal “Documento sull’Assetto Organizzativo AUSL”. Dal 2009 ad oggi il DSP ha subito modifiche organizzative, evidenziate nello schema. DIPARTIMENTO di SANITA’ PUBBLICA Funzioni Logistico Amministrative Formazione Qualità Comunicazione SML Medicina Legale EPI Epidemiologia Comunicazione del rischio SOC Coordinatori tecnico e infermieristico Esecutivo DSP SIP Igiene Sanità Pubblica SOC (*) SIAN Igiene Alimenti e Nutrizione SOC (*) SPV Sanità Pubblica Veterinaria SOC SPSAL Prevenzione Sicurezza Amb. Lavoro SOC (*) 2 Aree disciplinari 1 Area disciplinare Area A - SOC Area B - SOC Area C - SOC 2 Aree disciplinari SIA Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica SOC Reggio Sud SOS Reggio Nord SOC SOC Igiene e sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro Effetti dell’ambiente sulla salute Registro Tumori SOS MODIFICA ASSET TO ORGANIZZATIVO 2009 -EPIDEMIOLOGIA dal 1.8.12 al GOVERN O CLINICO - AT V Cast Sotto e Puianello nel 2013 accorpate in altre ATV Reggio E. - SOS Reggio Nord SOC C ast. Sotto - SOS Correggio SOS Puianello - SOS Reggio Centro SOC Medicina dello Sport SOS Sicurezza alimentare Comitato DSP Sist. Informativi Reggio Sud SOC P R O G R A M M I Direttore DSP S T A F F Guastalla - SOS Montecchio SOS Correggio - SOS Scandiano - SOS Scandiano SOS Montecchio - SOS Cast. Monti - SOS Reggio Centro SOC GRUPPI DI LAVORO Reggio Sud SOC Scandiano C. Monti SOS Pagina 188 di 211 GRUPPI DI PROGETTO (*) Uno dei Direttori delle SOC territoriali è Il Direttore della SOC provinciale Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA LEGENDA Sigle delle Strutture del DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA SIGLA AUSL Azienda Unità Sanitaria Locale ATV Area Territoriale Veterinaria DSP Dipartimento Sanità Pubblica EPI Servizio Epidemiologia SIAN Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione SIP Servizio Igiene Sanità Pubblica MdS Unità Operativa Medicina dello Sport SML Servizio Medicina Legale SPSAL Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro SSIA Servizio Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica ex UOIA SSPV Servizio Sanità Pubblica Veterinaria Altre sigle in uso SIGLA AIRTuM Associazione Italiana Registri Tumori AntiHBV Anticorpi Epatite B ARPA Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente ANOSC Associazione Nazionale Studenti non comunitari AO ASMN Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova ASS IMP Associazioni Imprenditoriali ASSR Assessorato Sanità Regionale ATO Ambito Territoriale Ottimale AVEN Area Vasta Emilia Nord AVIS Associazione volontari Italiani Sangue BDN Banca Dati Nazionale BDR Banca Dati Regionale BPCO Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva BSE EncEsercizio Fisico Adattatolopatia Spongiforme Bovina CAF Centro antifumo CCP Punto critico di controllo CCM Centro per il Controllo delle Malattie CPP Commissione Provinciale Patenti CESVIP Centro sviluppo Piccole e medie Imprese CMVP Commissione Medica Verifica Patenti CSFS Centro Salute Famiglia Straniera CODEX Commissione per lo sviluppo di linee guide standard per gli alimenti CONI Comitato Olimpico Nazionale Italiano CUG Comitato Unico Garanzia DCP Dipartimento Cure Primarie DGR Delibera Giunta Regionale DIA Denuncia Inizio Attività DSM Dipartimento Salute Mentale Dt Difterite DTL Direzione Territoriale del Lavoro DVR Documento Valutazione Rischi FCR Farmacie Comunali Riunite GDO Grande Distribuzione Organizzata GISCoR Gruppi Italiano Screening Colonrettale GMP Buone pratiche di lavorazione HACCP Hazard Analysis Critical Control Point HbsAg Hepatitis B surface antigen (Epatite B) HCV Hepatitis (Epatite C) HPH Health Promoting Hospitals Pagina 189 di 211 Relazione Annuale 2013-2014 Azienda U.S.L. Reggio E. HPV HTA IAP IMA INAILISPESL IPA IPASVI INPS IRCCS ISS ISTAT IZS LARN LDP LEA LILT LMR MA MAPO MI MLC MP MMC MMG MMP NIP NC OGM OM OIE OMS ONS OOSS OREIL OSA PAF PAI PASSI PAT PdC PdC PNAA PNR POC PRP PS PSC PLS PSC PSN PSR PSZ PTCP RLS RSA DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Papilloma virus Health Technology Assessment Informazioni Accesso Prestazioni – data base aziendale Infarto miocardico acuto Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul lavoro Idrocarburi policiclici aromatici Federazione Nazionale Collegi Infermieri professionali, Assistenti sanitari, Vigilatrici d'infanzia Istituto Nazionale Previdenza Sociale Istituto ricovero e cura a carattere scientifico Istituto Superiore di Sanità Istituto Nazionale di Statistica Istituto Zooprofilattico Sperimentale Livelli di assunzione raccomandati nutrienti Luoghi di Prevenzione Livelli Essenziali di Assistenza Lega Italiana Lotta Tumori Limiti Massimi di Residui Malattia Aujezsky Metodo MAPO Movimentazione Pazienti in Ospedale Malattie infettive Mediazione linguistico culturale Malattie Professionali Movimentazione Manuale Carichi Medici Medicina Generale Movimentazione Manuale Pazienti Nuovi Insediamenti Produttivi Non conformità Organismi Geneticamente Modificati Ordinanza Ministeriale Organizzazione Internazionale Epizoozie Organizzazione Mondiale Sanità Osservatorio nazionale screening Organizzazioni Sindacali Osservatorio Regionale Infortuni sul lavoro Operatori del Settore Alimentare Piano Formazione Aziendale Piano Assistenziale Individuale Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Programma delle Attività Territoriali Permesso di costruire Pediatria di Comunità Piano Nazionale Alimentazione Animale Piano Nazionale Residui Piani Operativi Comunali Piano Regionale della Prevenzione Pronto soccorso Peste Suina Classica Pediatri Libera Scelta Piano Strutturale Comunale Piano sanitario Nazionale Piano sanitario Regionale Piani Sociali di Zona Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza Residenza Sanitaria Assistenziale Pagina 190 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. RSPP RSU RSU RURER SBAS SCU SERT SIRS SLC SMIEE SOC SOS SOP SP SS STD STP STR SUAP TA TAV TMB Tb – TBC TdP UONPIA UISP URP UULL UVAC UVG UVH UVM VIA VD VP VDRL VVF DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Responsabili Servizio Prevenzione e Protezione Rappresentanza Sindacale Unitaria Rifiuti Solidi Urbani Repository Unico Regione Emilia Romagna Sovraccarico Biomeccanico Arti Superiori Scheda Controllo Ufficiale Servizio Recupero Tossicodipendenti Sportello Informativo per Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza Silice Libera Cristallina Servizio Materno Infantile Età Evolutiva Struttura Operativa Complessa Struttura Operativa Semplice Procedure operativa standard Standard di Prodotto Socio Sanitario Standard Stranieri Temporaneamente Presenti Requisiti Strutturali Sportello Unico Attività Produttive Tossinfezioni alimentari Treno Alta Velocità Trattamento Meccanico Biologico Rifiuti (termovalorizzatore) Tubercolosi Tecnici della Prevenzione Unità operativa neuropsichiatria infantile Unione Italiana Sport per Tutti Ufficio Relazioni Pubblico Unità locali Ufficio Veterinario Adempimenti Comunitari Unità di Valutazione Geriatrica Unità di Valutazione Handicap Unità di Valutazione Multidisciplinare Valutazione Impatto Ambientale Verbale Disposizione Verbale Prescrizione Venereal Disease Reference Laboratory (Sifilide) Vigili del Fuoco Alcune parole chiave 1. Formazione. Definire modalità e contenuti nuovi per competenze idonee ad affrontare la complessità e la velocità di cambiamento del mondo che ci circonda. Una idea di formazione è quella che che si basa, per citare Crozier, sulla capacità di sollecitare i professionisti a porsi domande nuove e più pertinenti al mutare dei bisogni, delle culture della salute e delle organizzazioni. È una formazione che rispetta la complessità del percorso di apprendimento nel senso che si impegna non solo nella trasmissione di nuovi saperi ma anche nella costruzione delle condizioni per il cambiamento, offre spazi per recuperare e rielaborare saperi già presenti, lascia il tempo e sollecita sperimentazioni e momenti di progettazione nuovi come condizioni che accompagnino i cambiamenti professionali e organizzativi. 2. Professione. Anche questo aspetto è fondamentale se si condivide l’idea di formazione che sopra è stata accennata. Professione viene proposta come spazio/opportunità organizzativa che recupera dimensioni non solo tecnico specialistiche manche organizzative e relazionali quali parti Pagina 191 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. 3. 4. 5. 6. 7. 8. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 determinanti dell’agire professionale. Si vuole cioè dare ai professionisti la opportunità di pensarsi come risorsa di un progetto di salute agito in contesti precisi e con altri professionisti che costringono a rielaborare continuamente i saperi specifici e riformularli secondo criteri proprio del lavoro di squadra Processo. E’ convinzione della direzione del DSP che i risultati in termini di servizio sono possibili solo con il contributo di tanti. Il processo è la sequenza dei contributi di ognuno secondo criteri finalistici che vedono il cittadino/utente al centro del lavoro e la sua soddisfazione come impegno di tutti. Sistema. Si ribadisce una vista dell’organizzazione dipartimentale come integrata e coordinata in tutte le sue parti. I contributi di ognuno acquistano valore se integrati tra loro;ma è altrettanto vero che il DSP è sottosistema da una parte della azienda sanitaria e dall’altra della comunità. Questa consapevolezza ridetermina sia le azioni che le relazioni del dipartimento Comunità. Come già detto si sottolinea il valore relativo dei servizi in funzione della comunità locale di cui il sistema dei servizi è risorsa e strumento ma le cui dimensioni sociali e potenzialità vanno oltre per sostenere un progetto di salute che è ben più ampio della sanità e dei servizi sanitari. Governo clinico. E’ l’insieme di strategie e di strumenti di un lavoro di promozione della salute di qualità, è un lavoro integrato che ricomprende sia la dimensione tecnica dell’agire delle comunità professionali (efficacia, sicurezza, appropriatezza…) che le dimensioni organizzative (il valore delle risorse messe in campo, la formazione, la E.B.P., la comunicazione….) che le dimensioni dell’impatto sociale (la soddisfazione dei cittadini/utenti). Si vuole provare a sviluppare una attenzione a tutti questi aspetti mettendo in campo forme di lavoro professionale che siano orientate a ridurre la variabilità dell’offerta, a presidiare i risultati e a comunicare la salute. Coerenza. Ci si pongono in ordine sequenziale tre domande che danno significati al lavoro delle èquipe distrettuale: 1) sto affrontando i problemi prioritari di salute della comunità nell’ambito di un disegno sociale di salute condiviso? 2) quello che faccio è coerente,compatibile,utile, adeguato ai problemi prioritari e documentati di salute? 3) quello che faccio la faccio bene e questa qualità è percepita da tutti i vari interlocutori? In fondo si prova a sostenere che è più difficile decidere quale è la cosa giusta da fare che non farla bene. Salute. la riflessione è rivolta all’attenzione delle persone e delle comunità intorno alla idea di “benessere” come valore soggettivo e non tanto come assenza di malattie. Per il DSP è una parola chiave perché permette di reinterpretare il lavoro quotidiano ribaltando il “focus” da ciò che i servizi sanno fare a ciò che le persone e la comunità si aspetta come risposta al bisogno,dando così corpo e valore al principio della sussidiarietà. Pagina 192 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 ALLEGATO 1 - ATTIVITA’ DI STAFF AGGIORNAMENTO OPERATORI Obiettivi Specifici 2014 1. Ampliare il sistema di raccolta dei fabbisogni formativi degli operatori anche predisponendo specifici strumenti. 2. Migliorare le evidenze della formazione esterna svolta dagli operatori e le sue ricadute all’interno dei Servizi. 3. Approfondire il tema della misurazione della ricaduta/impatto della formazione con alcune sperimentazioni sul campo. Consuntivo 2011-2013 – Fonte PAF 2013 CORSI %R/P 2011 32 38 84% 2012 24 50 48% 2013 34 54 63% %R/P 20 22 91% 20 23 87% 8 12 66% eseguito programmato FORMAZIONE SUL CAMPO eseguito programmato 2014 55 10 Programmazione 2014 – Fonte PAF 2014 PROGRAMMI Corsi FSC Tot SERVIZI Direzione FLA SicAl SaAb SIP MdS SPSAL SSPV SIAN SML SSIA Tot 10 0 10 4 0 4 2 0 2 4 0 4 8 1 9 1 7 1 8 8 2 10 3 4 7 6 2 8 2 55 10 65 1 2 COMMENTO Dal 2012 il DSP si è dotato del Dossier Formativo (DF) secondo le indicazioni regionali per governare il processo formativo dei propri operatori. Nei primi due anni (2012-2013) il DF ha guidato sia la programmazione della formazione sia la raccolta di evidenze di quanto realizzato. Nel 2014 si prevede di renderlo sempre più uno strumento di orientamento per l’intero processo formativo sviluppando in particolare l’ambito dell’analisi dei fabbisogni formativi ed approfondendo il difficile tema della valutazione della ricaduta/impatto della formazione. Con il 2013 è terminato il triennio, in via di definizione prossimo triennio. Vincoli Documento “Gestione formazione ECM - 2014 (Staff SRU) – area riservata DSP – Staff Formazione Procedure (vedi Manuale Qualità DSP – sezione 6. formazione) Componenti gruppo: Ganzi A. Servizio di Igiene Pubblica, Marseglia F. (Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione), Iotti A. (SSPV), Crivellaro L. (MdS), Bedogni L. (SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO), Montanari A. (SSIA), Cecchini M.G. (SML), Bonocore C. (Staff Logistico DSP), Cucchi A (comparto) Referente Staff DSP Marseglia Filomena Pagina 193 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 QUALITA’ – ACCREDITAMENTO Obiettivi Specifici 2014 Accreditamento DSP – Audit interno aziendale Ottobre 2014 Revisione sistema qualità DSP: gestione Non Conformità, progetti di miglioramento, aggiornamento politica vigilanza in ragione delle norme sulla trasparenza, anticorruzione e linee guida regionali. Consuntivo 2013 – Programmazione 2014 Servizio Attività 2014 S/N DSP DO08 DSP DOXX SIP DO17 SIP DO18 Riorganizzazione dell’attività amministrativa del DSP - 2012-2013-2014 Costruzione pannello indicatori DSP per il monitoraggio attività 2014-2015 Riduzione NC PR gestione vaccinazioni 2012-2013 (area sanitaria) – concluso Costruzione standard condivisi attività di vigilanza (area tecnica) 2012-2013 – concluso Revisione modulo Autodichiarazione minori (MdS) – concluso Percorsi vaccinali in pazienti portatori di patologie croniche in collaborazione con gli specialisti ospedalieri e ambulatoriali Realizzazione e gestione di idonee chek-list da utilizzare nell'attività di vigilanza ed elaborazione dati Nuovo sistema di prenotazione delle visite di idoneità agonistica on line ( VISSPO ) miglioramento dell'accessibilità, riduzione delle assenze e conseguente contenimento delle liste di attesa Documentazione Controllo ufficiale – verifica quali/quantitativa dell’inserimento della documentazione del controllo ufficiale per sistema AVELCO per processi 2013-2014 Verifica quali /quantitativa attività in funzione della programmazione del controllo ufficiale MOD 4/d4 2012- 2014 Monitoraggio Piano miglioramento 2009 De-materializzazione nell’attività di vigilanza 2013-2015 Archiviazione dossier aziendali (sia materiale che dematerializzazione) 2014-2015 De_materializzazione archivi apparecchi a pressione/sollevamento 2012-2014 Revisione processi di comunicazione verso l’utenza 2013-2014 N PROGETTI MIGLIORAMENTO SIP DO19 SIP DO25 SIP DO26 MDS DO13 SIAN DO25 SSPVMOD 4/d4 SPSAL DO17 SPSAL DO24 SSIA DO13 SML DO10 S S N N 1 N S 4 2 3 S S S 5 S 6 S S S S S progetti miglioramento Articolazione (Servizi+DSP) (STD=100%) 7 8 9 9 7 >100 AUDIT INTERNI e ESTERNI SIP UOMdS SIAN SSPV SPSAL DSP SIP-SIAN-SSPV SIAN PR 13 doc. sanitaria - PR14 atti vigilanza - PR06 vaccinazioni (annuale) PR19 Gestione documentazione sanitaria (annuale) PR9 controllo ufficiale IO 19 segnalazione utenza IO 21 certificati di esportazione (biennale) PG13 rev1 del 02/09/2013 Verifica ispettiva interna (annuale) PR14 Sopralluogo (biennale) Audit interno Staff Azienda – (verifica intermedia) PR35 – ottobre 2014 RG-RS Audit regionale malattie trasmesse da alimenti IO 20 Gestioni pareri menù S S 3 1 5 S 7 1 S S S eseguiti programmati (STD=100%) 18 7 >100 PROCEDURE – DOCUMENTI SQ DSP DSP - SIP - SIAN SPSAL - SSIA SSPV - SML Zoonosi - validata 2013 Amianto - nuova / capofila SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO Tossinfezioni alimentari - 2008 revisione / capofila Servizio di Igiene Pubblica Emergenza ambientale - nuova / capofila Servizio di Igiene Pubblica Relazioni Annuali - risultati e obiettivi Presentati Comitato DSP 22.03.2013 Pagina 194 di 211 S S S S 7 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 RECLAMI – QUESTIONARI UTENZA DSP Reclami 2013 Reclami chiusi Questionari soddisfazione utenza (ott. – nov. 2013) SERVIZIO IGIENE PUBBLICA 866 - MdS 220 - SML 447 - SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE 708 - SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO 235 - Totale 2476 INDICATORI REQUISITI SPECIFICI DGR - 385/ 2011 S S S 11 2 2476 2014 Adeguatezza della progettazione relativa a nuove aree/attività/progetti ai criteri stabiliti Nel 2013 non vi sono state nuove progettazioni, vedi 2012 S 1 progettazioni effettuate secondo i criteri previsti nuove attività-progetti identificati nell’anno (STD>80%) Programmazione integrata per almeno i cinque ambiti identificati Sicurezza alimentare – Igiene e sicurezza ambienti di vita e lavoro (igiene edilizia,scuole, S 1 autorizzazione vigilanza nelle strutture sanitarie e socio assistenziali, amianto, incidenti domestici) Stili di vita sani programmi - ambiti con progettazione-realizzazione integrata 3 programmi con progettazione integrata definiti nella programmazione del DSP 3 (STD>80%) 100 Adeguatezza della gestione delle emergenze -procedure DSP Tossinfezioni alimentari, Allerta alimentari, Continuità assistenziale S 3 SPSAL Pronta disponibilità inchieste infortuni S 2 SIP Profilassi malattie infettive, Emergenza post-vaccinali, Emergenze utenti durante S 4 esami, Emergenza ambientale SIAN Acqua potabile S 1 SSPV Situazione gestite in emergenza (Controllo malattie epidemiche animali, Incidenti S 7 sul trasporto di animali, Incidenti sul trasporto alimenti, Emergenze per fauna selvatica e animali inselvatichiti, segnalazione inconvenienti, segnalazione influenza aviaria, intervento malattie notificabili, sospetti malattie vescicolari,animali sottoposti a eventi ambientali) SML Abuso e violenza minori e donne - in corso S 1 procedure per la gestione delle emergenze definite secondo i criteri 18 emergenze definite come da gestire 7 (STD>80%) >100 Garanzia di tempestività nell’emergenza Il calcolo è effettuato da parte di ogni servizio all’interno della specifica procedura S casi gestiti nel rispetto dei tempi definiti nella singola procedura casi gestiti (STD>90%) 100 Garanzia di attuazione di Politica di vigilanza DSP DO10 Politica vigilanza S 1 SPSAL Sopralluogo sui luoghi di lavoro S 1 SIP Vigilanza su ambiente costruito S 1 SIAN Controllo ufficiale su OSA - controllo ufficiale con campionamenti S 2 SSPV Controllo ufficiale su OSA S 2 SSIA Verifiche periodiche S 5 procedure per l’ effettuazione della vigilanza secondo i criteri stabiliti 16 ambiti di vigilanza da garantire 7 (STD=100%) >100 Garanzie di qualità nel processo di vigilanza Il calcolo è effettuato da parte di ogni servizio con modalità differenti (vedi piano audit) nella S maggioranza i modelli sono emessi da sistemi informatici che garantiscono la conformità provinciale provvedimenti conformi ad un modello provvedimenti rilasciati (STD>90%) Tempo medio di rilascio dei provvedimenti Ogni servizio ha individuato e calcolato uno specifico indicatore in ragione del tipo di atto (vedi STD S PRODOTTO DSP) Pagina 195 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Risorse beni e servizi Partecipazione agli aggiornamenti previsti dall’Azienda e dalla Regione Procedure tutte le PR DSP e Aziendali Componenti Gruppo I. Magnani, Farina, Olmi (SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO), Bigliardi, Ganzi, Jacopetti, Scarano, Rispogliati Servizio di Igiene Pubblica, Fantini (SSPV), De Vita (Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione), Cucchi (SSIA), Crivellaro (Med. Sport), Cuoghi (SML), Montanari (Staff logistico amministrativo DSP) Referente Staff Gallinari (DSP) COMUNICAZIONE Obiettivi Specifici 2014 Comunicazione esterna – 1. Semplificazione per una maggiore leggibilità della Relazione annuale DSP e della Modulistica compilabile e scaricabile da internet. 2. Pubblicazione liste di controllo utilizzate in vigilanza e schede dei controlli, collegate al sito dell’Amministrazione Trasparente. Comunicazione interna – Mantenimento e sviluppo dell’utilizzo delle pagine DSP Consuntivo 2013 – Programmazione 2014 COMUNICAZIONE ESTERNA Temi Rapporto con Mass Media Articoli – giornali Interviste – Telereggio Conferenze stampa Sport, disabilita , Km di salute,Obesità infantile,Alcol e guida,Potabilità acqua,Viaggi Zoonosi,sicurezza sul lavoro,vaccinazioni, alimentazione,sale,incidenti In collaborazione con Staff comunicazione aziendale domestici,Stili di vita sani,Palestre etiche e sicure,Consumo Funghi, ecc Rapporto con Interlocutori istituzionali a) Pubblica Amministrazione – Enti Invio Relazione DSP in PEC Bilancio di Missione - parti LEA b) Assoc. Datoriali – Organizz. Sindacali Presentaz. Piani di lavoro c) Soggetti del sistema 81/08 Vedi relazione Servizi Professionisti - Consulenti - MMG d) Cittadini Vedi relazione Servizi Internet – nuovo sito prestazioni Controllo e revisione generale documenti Aggiornamento IAP liste di controllo luoghi moduli convegni-corsi Amministrazione Trasparente - Sezioni Tipo procedimento Controlli sulle imprese Segnaletica nei luoghi Schede e link a prestazioni e liste di controllo - tutti i Servizi Convegni Nessuno n. 2014 S/N S 10 14 7 S 100 4 6 20 10 50 5 20 6 60 Revisione segnaletica DSP RE S Nuova pagina AMIANTO (programma ”Salute e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro”) S S Verifica chiusura sedi ATV S SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE Ristorazione scolastica COMUNICAZIONE INTERNA Intranet Implementazione aree riservate Verbali riunioni Documenti sistema qualità Aggiornamento gestori Corso formazione COMUNICAZIONE Abilitazione e formazione nuovi gestori Indirizzato ai vari professionisti DSP 30 25 S S 1 2 S S ALTRE ATTIVITA’ Pagina 196 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. 2013 Servizio DSP DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA MATERIALI INFORMATIVI (distribuzione gratuita) Argomento Tipo Piani Scuola Fasce deboli Amianto SPSAL Relazione Annuale 2013-2014 Reach-Clp Edilizia Rassegna cinematografica Macellazioni rituali Ritorno a Casa vaccinazioni viaggi internazionali Linee guida alimentazione Amianto nelle strutture pubbliche Amianto nei condomini Apertura sportello Reach Ristampa Guida Gialla Copie Realizzato S/N n. Depliant Depliant in lingua 350 200 600 S S S 1 1 1 200 200 200 200 1000 S N N S S 1 Depliant Depliant Depliant regionale Libro b/n pag. 240 1 1 Libretto pg. 36 Depliant pg. 6 1000 500 In lavoraz. S 1 Depliant pg. 12 Depliant Depliant Depliant 500 500 500 500 3000 N N N S N Depliant 500 S Finanz. progetto sanzioni 10.500 euro Attività sanitaria SIP SIAN SML Commissioni disabilita MdS Manuali di Pronto Soccorso Buon lavoro Mamma (in lingua) Inglese,Francese,Arabo,Cinese,Russ o, Albanese,Urdu, Hindi, Punjabi Incidenti domestici (in lingua) Ristampa Caldo anziani Ristampa sale Ristampa mangia con gusto .. Informazione sui percorsi e sui diritti Informazioni accesso 1 1 materiali realizzati / 9 materiali previsti 16 % 56 2014 Servizio MATERIALI INFORMATIVI (distribuzione gratuita) Piani Argomento Tipo Copie n. DSP Scuola Depliant 500 1 Depliant Depliant Depliant Depliant 200 200 500 4000 1 1 1 1 Depliant 1000 1 Depliant 500 per ogni servizio 5 Libretto pg. 36 Depliant pg. 12 Depliant Depliant Depliant 1000 500 500 500 3000 1 1 1 1 1 Amianto SIP vaccinazioni SPSAL Prevenzione mal infettive Accesso Servizi SIP SSPV – SIAN E SML SPSAL SIAN SML Commissioni disabilita Rassegna cinematografica Settimana della prevenzione sul lavoro – campagna pubblicitaria – Ottobre 2014 Amianto nelle strutture pubbliche Amianto nei condomini Ristampa Caldo anziani Ristampa rivisitata Vaccinazione antitetanica Ristampa depliant su Protezione da punture di zecche Ristampa depliant presentazione Servizi Nuove sedi Cambio sede Manuali di Pronto Soccorso Incidenti domestici (in lingua) Ristampa sale Ristampa mangia con gusto Informazione sui percorsi e sui diritti materiali previsti 16 Vincoli CED e PROGEL per database IAP e URP per n. verde e formazione intranet Procedure – vedi Manuale Qualità DSP – sezione 3. comunicazione Componenti gruppo Rispogliati Servizio di Igiene Pubblica, Marseglia (Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione), Carobbi, Iotti (SSPV), Greco, Ilari (Med. Sport), Gallinari (SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO), Cucchi (SSIA), Bavutti (MdL), Terenziani , Gabbi (Staff Logistico DSP) Referente Staff DSP Gallinari Pagina 197 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 SISTEMA INFORMATIVO Obiettivi Specifici 2014 Continuare il processo di definizione del Sistema Informativo a livello Dipartimentale tramite il presidio delle principali aree di interesse, come richiesto dal percorso di accreditamento e dal Regolamento di organizzazione del DSP, al fine di garantirne l’esercizio unitario delle attività, l’uniformità nell’applicazione delle procedure è la corretta funzionalità, sia nei confronti dell’utenza interna, che degli stakeholder. PROGRAMMI INFORMATICI Applicativo Livello Utilizzo SID DSP RE UAV DSP RE Gestione Percorsi TBC Ge.Pro.Cert InterDipartiment.: SIP; Centro Famiglie Straniere; Pediatria di comunità SIP - SML Vaccinazioni USL di RE Invalidi Civili SML Portale Ministero Infrastrutture Trasporti SIP - SML Visspo! Mds GSAP- SPSAL GASP-SIP SPSAL SIP Stato Area Dipartimentale Il SID (Sistema Informativo Dipartimentale) dal 19 giugno 2013 permette una visione integrata a livello dipartimentale delle anagrafiche degli applicativi gestionali presenti nei servizi: Servizio di Igiene Pubblica, SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO, SSIA, SSPV e SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE Permette la gestione delle anagrafiche presenti in SID da parte dei componenti del’UAV (Ufficio Anagrafe Virtuale) formato da 2 operatori individuati per ognuno dei servizi: Servizio di Igiene Pubblica, SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO, SSIA, SSPV e SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE Area Sanitaria In fase di realizzazione: marzo 2014: previsto il collaudo e l’inizio della formazione del personale coinvolto. aprile 2014: implementazione distretto di RE e a seguire gli altri distretti. Collaudato il 28 febb. 2013 In uso da diversi anni; interessato a incisive richieste di modifiche che saranno implementate durante il 2014 Il collaudo del 10 ott. 2012 ha permesso il collegamento, attraverso l’applicativo regionale RURER, con il rispettivo programma informatico INPS. Sono stati richiesti aggiornamenti di alcune delle sue parti. In attesa di proposta da parte della software house Zen Sistemi Utilizzato dall’8 febbraio 2014. Richiesto progetto di integrazione alla software house Zen Sistemi per gli applicativi in uso nei servizi Servizio di Igiene Pubblica – SML. Realizzazione prevista estate 2014. Di nuova realizzazione: collaudato il 9 dic. 2013 Area Tecnica In uso dal 2001. Implementate nel 2013 alcune migliorie. In fase di analisi di fattibilità per l’aggiornamento tecnologico. In uso dal 2004. Implementate nel 2013 alcune migliorie. In fase di analisi di fattibilità per l’aggiornamento tecnologico In uso dal 2008. La parte a servizio dell’utenza, Pagina 198 di 211 Realizzato Tecnologia Zen Sistemi Web Zen Sistemi Web Dedalus Web Zen Sistemi Web Dedalus Client server Zen Sistemi Client server Non disponibile Web Miliaris Web Zen Sistemi Client server Zen Sistemi Client server Client server; Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA GASP-SSIA SSIA SPSAL - SIP SIRSaP Gestionale Gestionale ORSA SSPV SIAN SSPV - SIAN DocSuite AUSL di RE Programma economato AUSL di RE 2. INNOVAZIONE Tema Dematerializz azione Ambito SPSAL SSIA Digitalizzazio ne Archivi SPSAL Mdl Lavoro mobilità in SPSAL SSIA SSPV Videoconfere nza DSP Relazione Annuale 2013-2014 collaudata il 18 marzo 2013, risulta realizzata con tecnologia web based. Applicativo Regionale di recente collaudo. Attualmente in fase di sperimentazione il collegamento con alcuni Servizi presenti nei DSP della RER. Nei prossimi anni dovranno essere collegati a SIRSaP gli applicativi gestionali dei servizi SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO – Servizio di Igiene Pubblica - SSIA del DSP di RE Area Alimenti e Veterinaria In uso presso il SSPV dal 2009 In uso presso il SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE dal 2009 Applicativo Regionale. Attualmente in fase di sperimentazione il collegamento con alcuni applicativi dei Servizi presenti nei DSP della RER. Nei prossimi anni dovranno essere collegati ad ORSA gli applicativi gestionali dei servizi SSPV e SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE del DSP di RE Area Amministrativa applicativo utilizzato per la gestione del protocollo, della Pec, come archivio documentale digitale e consente la firma digitale dei documenti. Nel 2014 risulta aggiornato alla versione 8.6.0 Già utilizzato per la gestione acquisti a magazzino, nel 2013 è stato ampliato con una parte che permette la distinta elettronica per le liquidazioni Zen Sistemi AVELCO Web AVELCO AVELCO Client server Client server Cup2000 Web Vecomp Web Data Processing Web Stato Dematerializzazione processo verbali SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO con disposizioni, realizzata tramite cooperazione applicativa tra i programmi informatici GASP-SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO e DocSuite. Realizzazione prevista: 2014 nel 2014 continuerà la digitalizzazione degli “apparecchi di sollevamento” e terminerà la digitalizzazione degli archivi “apparecchi a pressione e riscaldamento” Nel 2013 è terminato il processo di Dematerializzazione dell’archivio ReNaM Per la digitalizzazione degli archivi cartacei e la dematerializzazione di alcuni processi è stato commissionato alla Software house Zen Sistemi uno studio di fattibilità. In maggio 2013 è stata collaudata l’infrastruttura per l’utilizzo, direttamente sul posto del sopralluogo, di 20 PC portatili e di altrettanti stampanti. Dal 2014 in sperimentazione l’utilizzo, direttamente sul posto del sopralluogo, di tablet con relativa stampante. Attive 7 postazioni di videoconferenza: 2 a Reggio Emilia, 1 Montecchio, 1 Guastalla, 1 Castelnuovo Monti, 1 Correggio, 1 Scandiano. Pagina 199 di 211 Web (Portale) Realizzato da Zen Sistemi e Vecomp Zen Sistemi Zen Sistemi Zen Sistemi SIT Aziendale Zen Sistemi SIT Aziendale AVELCO SIT Aziendale Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 3. HARDWARE Al 01-01-2014 risultano installati presso il DSP di RE 369 Personal Computer; di cui: il 34% (124) installati negli anni compresi tra il 2009 e il 2013; il 51% installati negli anni compresi dal 2004al 2008 e il restante 16% risultano avere data di acquisto posteriore al 2004. Queste informazioni forniscono spunti di preoccupazione per il grado di obsolescenza delle attrezzature informatiche soprattutto in relazione alla necessità di tecnologia performante richiesta dall’aggiornamento degli applicativi in uso. Nel 2014 ogni servizio potrà effettuare un controllo sul tipo di utilizzo dei Personal Computer in carico e decidere eventuali spostamenti, fatto ciò sarà possibile definire quali macchine andranno prioritariamente sostituite. 4. FLUSSI INFORMATIVI Nel corso del 2013: sono stati assolti in debiti informativi come previsto nei confronti degli stakeholder, in particolare verso i Servizi della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociale della R.E.R. su richiesta della Direzione della AUSL di RE è stato aggiornato il censimento dei flussi informativi del DSP. Il progetto “Indicatori DSP”, iniziato nel 2013 e che si concluderà nel 2014, prevede, per i macroprodotti vigilanza, attività sanitarie, attività di Certificazione e Formazione, la realizzazione di un Sinottico a livello Dipartimentale che permetterà il loro monitoraggio dal punto di vista quantitativo, qualitativo e di impatto. 5. SICUREZZA DATI Sono indicati nel Documento programmatico sulla sicurezza “DPS” (ultima edizione aggiornata 2012) i criteri: per l'individuazione e la valutazione dei rischi, delle misure di prevenzione e protezione adottate, delle modalità per il ripristino della disponibilità dei dati personali e degli Interventi formativi degli incaricati del trattamento. Le procedure di utilizzo dei singoli applicativi presenti nel DSP e contenenti dati sensibili, contengono specifiche modalità di utilizzo integrative al DPS vigente. 6. FORMAZIONE Nel corso del 2013 ogni servizio ha analizzato, in relazione all’utilizzo dei propri applicativi, la necessità di formazione del personale. I corsi proposti sono riportati nel PAF e nel Dossier Formativo 2013 del DSP. Vincoli: risorse messe a disposizione dal Servizio Aziendale di Information Technology (SIT). Componenti del gruppo: I. Cervi, I. Venturi, Jacopetti D. Servizio di Igiene Pubblica, A. Zema (MdS), M. Cecchini, M. Cattini (SML) M. Rosi, G. Gabrietti (Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione), A. Aldrovandi (SSPV), M. Bassoli, P. Serafino (SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO), D. Orsini (SSIA), C. Gabbi (Staff Logistico DSP) Referente: Staff DSP A. Cucchi Pagina 200 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 ALLEGATO 2 – PROGRAMMI DEL DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA I programmi sono finalizzati alla presa in carico dei problemi prioritari di salute che necessitano, per la loro gestione, di una forte integrazione fra le diverse strutture organizzative che sono coinvolte completamente o in parte. Una caratteristica del programma è che esso non gestisce né è responsabile della produzione. Il programma è piuttosto una risorsa a supporto e a beneficio dell’integrazione. I programmi intradipartimentali coinvolgono in tutto o in parte i Servizi/Unità Operative del Dipartimento, che pur mantenendo la propria autonomia tecnico-professionale e gestionale nell’ambito delle competenze affidate dai L.E.A., devono agire in forte integrazione tra loro per: - raggiungere gli obiettivi negoziati con la direzione del DSP, sia in termini di produzione di prestazioni, garantendo anche elevati livelli di efficacia, appropriatezza, efficienza, e qualità tecnica, sia in termini di organizzazione e di gestione efficiente delle risorse assegnate in sede di negoziazione budgetaria; - promuovere il mantenimento e lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze tecniche e professionali che a vario titolo e livello di responsabilità operano nell’ambito del programma, attraverso attività di formazione, aggiornamento e ricerca. - In particolare la forma organizzativa del Programma è finalizzata a garantire: - A programmazione delle attività connesse allo svolgimento delle funzioni, la verifica e la valutazione dei risultati; - lo svolgimento coordinato ed uniforme, su base aziendale e/o dipartimentale, delle funzioni e delle attività; - l’integrazione operativa tra le strutture organizzative ad esso afferenti; - l’univocità e tempestività delle risposte in situazioni di emergenza; - il coordinamento tecnico-professionale delle discipline specialistiche ad esso afferenti; - i rapporti di integrazione e sinergia operativa con gli altri programmi intradipartimentali e con Enti ed Organizzazioni esterne; - l’ottimizzazione dell’uso delle risorse con particolare riferimento a quelle di uso comune dei Servizi. Vengono istituiti i seguenti Programmi intradipartimentali finalizzati alla realizzazione di obiettivi integrati in materia di: - Sicurezza alimentare - Igiene e sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro - Effetti dell’ambiente sulla salute Vengono di seguito presentati i tre Programmi che sono stati validati dal DSP. L’ attività dei programmi organizzati inizia nell’anno in corso e in base ai risultati ottenuti e alle criticità riscontrate, potranno in futuro essere apportati i necessari cambiamenti per migliorare l’efficienza e l’efficacia delle azioni da attuare. Pagina 201 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 A – PROGRAMMA: SICUREZZA ALIMENTARE Obiettivi generali Premesso che il Programma è diretto da un Responsabile (Direttore di una delle strutture organizzative afferenti a ciascun programma), gli obiettivi del Programma stesso sono i seguenti: - promuovere le azioni utili ad ottenere elevati livelli di efficienza, appropriatezza, efficacia e qualità tecnica, - omogeneizzare le modalità di analisi e di intervento sugli ambiti del Programma , su tutto il territorio provinciale, - promuovere le azioni di miglioramento sulla qualità degli interventi/prestazioni, anche mediante procedure interne e Formazione/Aggiornamento del personale, - promuovere azioni di semplificazione, trasparenza e oggettività nelle metodologie d’intervento, - gestire la programmazione dell’attività integrata connessa allo svolgimento delle funzioni, della verifica e della valutazione dei risultati, - sostanziare gli interventi di vigilanza e controllo con il fine di aumentarne l’efficacia su settori di produzione e commercializzazione rilevanti per quantità e tipologia di prodotto, - sviluppare eventuali altre azioni integrate utili alla tutela del consumatore, - garantire tutte le attività in emergenza in merito alla univocità e tempestività della risposta, - garantire le attività di interesse per la fase sperimentale del progetto microbiologia predittiva. Obiettivi Specifici 2014 1. Mantenimento e miglioramento dei livelli di qualità raggiunta nei controlli ufficiali su ambiti di particolare complessità – artigianato di servizio e distribuzione - impegnati nella preparazione, deposito e vendita di alimenti. 2. Controllo igienico sanitario su esercizi di vendita, preparazione cibi sia crudi che cotti e depositi di alimenti collocati in zone selezionate del nostro territorio. 3. Controllo igienico sanitario su esercizi di vendita, preparazione cibi sia crudi che cotti e depositi di alimenti collocati in zone selezionate del nostro territorio in collaborazione con Enti esterni (Polizia municipale, INPS, DTL). 4. Controllo sulla sicurezza negli ambienti di lavoro sui medesimi esercizi, previa attivazione da parte del gruppo di lavoro impegnato ad effettuare il controllo igienico sanitario. 5. Aderire al progetto regionale Sibilla con indagini microbiologiche su matrici individuate dagli Operatori del programma sicurezza alimentare Pagina 202 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Consuntivo 2013 – Programmazione 2014 2013 AZIONI DI COORDINAMENTO S/N note 2014 AZIONI DI COORDINAMENTO RISULTATI ATTESI Formazione generale Formazione per gli operatori che effettuano SI vigilanza presso le strutture/esercizi 9 incontri selezionati Adozione delle check list regionali previo adattamento/integrazione a seconda della specificità degli esercizi da controllare Tutti i TdP sian e svet SI 04 check Formazione per tutti i TdP dei due MEZZA GIORNATA DI servizi, relativa a temi specifici e di FORMAZIONE approfondimento della metodologia di conduzione dell’audit. Applicazione protocollo Aziendale Sanzioni Formazione operatori in tema di provvedimenti sanzionatori amministrativi e sulle modalità di applicazione del procedimento sanzionatorio e trattamento degli atti conseguenti come da protocollo aziendale SI 6 incontri Tutto il personale sanitario SIAN/SSPV Sistema informativo del Programma Formazione mirata alla registrazione informatica dell’attività e alla estrazione della relativa reportistica dati Formazione mirata alla registrazione informatica dell’attività e alla estrazione della relativa reportistica dati SI 8 incontri Effettuazione incontri Revisione/aggiornamento istruzione operativa determina regionale 16842/2011 Aggiornamento della i.o. n 14/2009 svet per renderla comune ai due servizi NO Emanata nuova determina il 13.11.13 Aggiornamento I.O. n.14/2009 a seguito emanazione nuova determina regionale n. 14738 del 13/11/2013 I. 0. AGGIORNATA Formazione specialistica ricerche su prodotti a matrice selezionata SI Affettati/propor ricerche su prodotti a matrice zionati selezionata preincartati in GDO Affettati/proporzionati preincartati in GDO Programmazione Controllo Ufficiale: distribuzione, depositi, ristorazione collettiva, mercati Vedi tabella sottostante per i dati di vigilanza e formazione SI Affettati/proporzionati preincartati in GDO ricerche su prodotti a matrice selezionata Programmazione Controllo Ufficiale: distribuzione, depositi, ristorazione collettiva, mercati Vigilanza UULL 2011 44 35 2012 39 36 2013 46 44 125% 108% 104% Controlli congiunti con SIAN Controlli congiunti con INPS-DTL-PM 44 // 39 // 43 3 Sanzionate (contravvenzione) Disposta sospensione temporanea Totale “non norma” 0 0 9 0 0 3 6 2 11 20% 8% 24% 0 0 0 100% 100% 100% 9 9 3 3 8 8 100% 100% 100% eseguito programmato % (STD =100 %) % non a norma/eseguito senza uso di check /eseguito % (SDT = 100%) prescrizioni ottemperate prescrizioni verificate % (STD ≥ 90%) Pagina 203 di 211 2014 96 43 53 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Audit programmati - novità 8 UULL 2011_ 2013 50 45 40 35 30 UL programmate 25 UL controllate 20 Totale UL “non a norma” 15 10 5 0 2011 2012 2013 Prevenzione CORSI ALIMENTARISTI eseguiti programmati 2011 184 180 % (STD =100 %) 102% 2012 218 180 121% 2013 216 2014 180 210 120% ANALISI Le attese difficoltà dovute all’integrazione operativa degli operatori tecnici dei due servizi coinvolti passano in secondo piano rispetto ai vantaggi ottenuti che sono essenzialmente - La formazione in comune - La predisposizione di strumenti, materiali e metodologie di lavoro comuni - La sperimentazione dell’uso degli stessi - La discussione critica sull’avanzamento del lavoro e sulle metodiche e strumenti utilizzati - L’uniformità di approccio ed esecuzione dei controlli ufficiali - L’omogeneità e i tempi medi dei follow up - L’ uniformità di implementazione del sistema informativo del programma sicurezza alimentare Strutture di riferimento Servizio Sanità Pubblica Veterinaria, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Responsabile Programma: Antonio Cuccurese Pagina 204 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 B – PROGRAMMA: IGIENE E SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO Premessa Il Programma Intradipartimentale “Igiene e Sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro” coinvolge i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (SIP) , Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL), Sicurezza Impiantistica ed Antinfortunistica (SSIA) e intende sviluppare tutte le azioni integrate necessarie per la tutela della salute del cittadino in ambiente di vita e di lavoro nonchè garantire tutte le attività in emergenza. In particolare all’interno di questo Programma afferiscono attività di competenza trasversale di più Servizi del Dipartimento, già oggetto di Gruppi di lavoro, intendendo in questo modo presidiarne la gestione e il raggiungimento degli obiettivi privilegiando l’integrazione delle risorse dei Servizi e lo svolgimento coordinato ed uniforme, su base aziendale, delle funzioni e delle attività; In particolare si procederà alla gestione coordinata delle seguenti attività: - Igiene edilizia (progettazione) - Scuole (vigilanza) - Strutture sanitarie e socio-assistenziali (vigilanza) - Amianto (mappatura e vigilanza) - Incidenti domestici Obiettivi Specifici 2014 - Alla luce delle ultime indicazioni della regione Emilia Romagna, si ritiene utile un confronto tra gli operatori che si occupano della valutazione delle progettazioni e quelli che si occupano di vigilanza. - Si parteciperà attivamente al Progetto di Prevenzione degli incidenti della prima infanzia secondo la programmazione presentata alla Direzione Aziendale che prevede un ruolo per gli operatori che si occupano di vigilanza nelle scuole per la sensibilizzazione degli insegnanti. - Supporto da parte del Referente DSP “Incidenti Domestici” agli operatori che effettuano vigilanza con predisposizione dei materiali e momenti di formazione sull’argomento - Predisposizione di Opuscoli con informazioni su Amianto Consuntivo 2013 – Programmazione 2014 2013 AZIONI DI COORDINAMENTO S/N 2014 AZIONI DI COORDINAMENTO note RISULTATI ATTESI AMIANTO Formazione per gli operatori che effettuano vigilanza presso le scuole e le strutture socio assistenziali e sanitarie -predisposizione di un opuscolo con informazioni su Amianto da distribuire in corso di vigilanza dedicato sia alle strutture scolastiche che sociosanitarie. -predisposizione di un Opuscolo informativo sull’Amianto da distribuire, al bisogno, a cittadini o amministratori condominiali per la valutazione della presenza di amianto in contesti abitativi. S 1 incontro 5/6/2013 Predisporre una scheda con informazioni da acquisire nel corso di valutazione di progetti per impianti di Recupero inerti e Centrali di betonaggio (Amianto). N -predisposizione di un opuscolo con Realizzazione 2 opuscoli informazioni su Amianto da su Amianto distribuire in corso di vigilanza dedicato sia alle strutture scolastiche che socio-sanitarie. -predisposizione di un Opuscolo informativo sull’Amianto da distribuire, al bisogno, a cittadini o amministratori condominiali per la valutazione della presenza di amianto in contesti abitativi. N posticipato 2014 N posticipato 2014 NIP Confronto tra gli operatori che si occupano della valutazione delle progettazioni e quelli che si occupano di vigilanza: realizzazione di almeno un incontro Pagina 205 di 211 Condividere le conoscenze ed omogeneizzare le valutazioni. Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 STRUTTURE SANITARIE Attività collegate al progetto”Incidenti N domestici” in particolare nei confronti della prevenzione delle cadute negli anziani, progettando la formazione degli operatori che, all’interno dell’Azienda USL, si occupano dell’argomento (Dip.Cure primarie). Inoltre si amplierà la check list utilizzata durante il sopralluogo con informazioni sulla presenza di amianto. Confronto con gli operatori addetti alla valutazione delle progettazioni almeno 1 incontro Realizzazione almeno 1 incontro STRUTTURE SOCIO SANITARIE attività collegate al progetto”Incidenti N domestici” in particolare nei confronti della prevenzione delle cadute negli anziani, progettando la formazione degli operatori che, all’interno dell’Azienda USL, si occupano dell’argomento (Dip.Cure primarie). Inoltre si amplierà la check list utilizzata durante il sopralluogo con informazioni sulla presenza di amianto. Attivare in collaborazione con il Referente DSP “Incidenti Domestici” la vigilanza e la sensibilizzazione circa la Prevenzione delle cadute nell’anziano. SCUOLA Formazione per gli operatori che S effettuano vigilanza presso le scuole 1 incontro per la Prevenzione degli incidenti 5/6/2013 domestici e scolastici nei bambini e nel progetto “Amianto” per la valutazione della presenza di Amianto nelle strutture. Partecipazione attiva al “Progetto di intervento per la prevenzione degli incidenti nei bambini per il 2014” Gli operatori addetti al controllo delle scuole procederanno a : - effettuare la formazione, in collaborazione con Luoghi di prevenzione alle coordinatrici pedagogiste e referenti, per la sicurezza delle scuole - applicare l'utilizzo della check list sugli incidenti domestici e sensibilizzare gli insegnanti su queste tematiche,consegnare loro le check list sugli incidenti domestici per controllare le situazioni di rischio esistenti nelle strutture,consegnare il CD regionale utile per affrontare l'argomento con i genitori dei bambini. Utilizzo della check list sugli incidenti domestici e consegnare il CD regionale in almeno il 40% delle scuole per la prima infanzia oggetto di controllo INCIDENTI DOMESTICI Gli aspetti di integrazioni si effettuano S in particolare sulla attività di progettazione del gruppo “Igiene Edilizia”, sulla vigilanza dei gruppi “Scuole” e “Strutture Sanitarie e SocioAssistenziali” proposti due momenti interni di formazione per i tecnici afferenti ai programmi di vigilanza nelle scuole e nelle strutture sanitarie e socio-assistenziali per un totale di circa 30 operatori. Supporto da parte del Referente DSP “Incidenti Domestici” agli operatori che effettuano vigilanza con predisposizione dei materiali e momenti di formazione sull’argomento COMMENTO Pur essendo stato istituito da poco e con le difficoltà legate alla nuova impostazione proposta, la istituzione del programma ha cominciato a produrre alcuni risultati rilevanti, soprattutto nella messa in comune di Pagina 206 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 conoscenze, informazioni sulle attività e conseguente possibilità di collaborazione e condivisione di punti di vista e valutazioni sulle varie realtà. Indubbiamente rimane ancora molto lavoro da fare sulla reale possibilità di lavorare in rete e con una coordinamento comune, ma le azioni proposte per il 2014 sono una forte spinta verso questo obiettivo. Componenti Gruppo Montorsi Amianto (mappatura e vigilanza) / Magnani M NIP(progettazione) / Cervi Scuole (vigilanza) Ferdenzi Strutture sanitarie (vigilanza)/ Farina Strutture socio-assistenziali (vigilanza)/ Campioli Incidenti domestici Strutture di riferimento Servizio Igiene Sanità Pubblica, Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro, Servizio Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica, Servizio Sanità Pubblica Veterinaria, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Responsabile Programma Rispogliati Rosella Pagina 207 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 C – PROGRAMMA: EFFETTI DELL’AMBIENTE SULLA SALUTE Obiettivo generale L’ambiente, inteso come insieme di fattori fisici, chimici e biologici esterni all’individuo e di tutti i comportamenti correlati rappresenta uno dei determinanti principali della salute. Lo sviluppo industriale, la gestione dei rifiuti, la mobilità, ma anche le molteplici sostanze immesse sul mercato, la produzione di energia e lo sviluppo urbano sono alcuni esempi di settori interessati che determinano rilevanti impatti sull’ambiente e sulla salute. Nella nostra Provincia da anni le tematiche ambientali, con particolare attenzione ai possibili effetti sulla salute legati all’inquinamento atmosferico ed alla gestione dei rifiuti, sono all’attenzione del dibattito tra cittadini ed Enti locali. Obiettivi Specifici 2014 PER IL 2014 TUTTE LE ATTIVITA’ E LE TEMATICHE INDIVIDUATE SARANNO IN MANTENIMENTO Si ritiene che il PROGRAMMA sia il modo efficace per affrontare le tematiche di Ambiente e Salute nella loro complessità e che possa permettere di valorizzare ed integrare le conoscenze, le competenze, le esperienze dei diversi servizi del DSP, in collaborazione con ARPA e con le istituzioni locali impegnate in campo ambientale e sanitario. Le importanti competenze dei singoli Servizi in questo ambito debbono essere coordinate al meglio per ottenere i risultati di salute per la popolazione ; è altresì fondamentale un ruolo di coordinamento dei Servizi del DSP e Aziendali (Servizio di Epidemilogia) al fine di fornire le risposte alle innumerevoli richieste di informazioni sull’ambiente come determinante di salute che pervengono dai cittadini singoli o associati (Comitati) o dagli Enti Istituzionali (Comune, Provincia, Regione ). Nel corso del 2013 queste richieste hanno comportato un importante impegno in questo ambito Consuntivo 2013 – Programmazione 2014 2013 AZIONI DI COORDINAMENTO S/N 2014 AZIONI DI RISULTATI ATTESI COORDINAMENTO note PREVENZIONE DEI RISCHI PER LA SALUTE DERIVANTI DALL’AMBIENTE E DALL’AMBIENTE COSTRUITO (SIP – Epidemiologia – SVET – SPSAL - SIAN) Formazione per gli operatori che effettuano vigilanza presso le scuole e le strutture socio assistenziali e sanitarie Non si prosegue S 1 incontro In prosecuzione dal 2013 Opuscolo In prosecuzione dal 2013 Opuscolo La metodologia VIS è stata proposta alla VIA del progetto del TMB Elaborazione delle schede raccolte presentate dagli Enti della Conferenza de Servizi prosecuzione dal 2013 Scheda È stato realizzato quanto previsto dal progetto In prosecuzione dal 2013 Ganzi Angela è l’operatore di riferimento. -predisposizione di un opuscolo con n. informazioni su Amianto da distribuire posticipato 2014 in corso di vigilanza dedicato sia alle strutture scolastiche che sociosanitarie. n -predisporre un Opuscolo informativo sull’Amianto da distribuire, al bisogno, posticipato 2014 a cittadini o amministratori condominiali per la valutazione della presenza di amianto in contesti abitativi. Altre azioni sono state: A) individuazione dei progetti dove applicare la metodologia della VIS, (SIP-SPSAL) S B)Partecipazione Progetto SUPERSITO Qualità dell'aria e della salute (SIP ed Epidemiologia) S / Pagina 208 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 C) Valutazione inquinamenti di acque profonde utilizzate per alimentazione degli acquedotti della provincia (SIPSIAN) S D) Contaminanti ambientali di origine animale (SIP-SVET) N E) Utilizzo dei prodotti fitosanitari in ambito civile (SIP_SPSAL_SIAN) S divulgazione dei dati a livello regionale N In prosecuzione dal 2013 Ganzi Angela è l’operatore di riferimento. F) Promozione di un momento di approfondimento con i valutatori degli strumenti urbanistici: (SIP e Programma Promozione della Salute) richiedendo ai comuni i dati anagrafici Nel 2013 sono stati presentati e valutati i PSC di diversi Comuni per le scadenze amministrative del 2014 ciò ha comportato una notevole mole di lavoro che ha compromesso lo svolgimento del momento di formazione specifico valutazione Valutazione dei risultati di monitoraggio. Continuazione In prosecuzione dal 2013 Come per il 2013 si prevede di rispondere puntualmente alle richieste di contributi ai diversi Piani Urbanistici proposti dai Comuni LE EMERGENZE AMBIENTALI (Tutti i SERVIZI DSP) N Presentazione la procedura “Gestione si posticipa emergenze ambientali “ approvata a fine 2012 agli operatori 2014 del SIP e ai Servizi coinvolti. prevede di Nuova procedura I due operatori hanno svolto Si formazione presso il DSP di rivedere la Emergenze ambientali Rimini e hanno condiviso la procedura del SIP e come nostra esperienza con il DSP distenderla Forlì procedura del DSP. Operatori di riferimento Rinaldi Giovanni e Ganzi Angela , Sghedoni StEsercizio Fisico Adattatono, Camurri Cinzia REGOLAMENTI REACH – CLP PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE DA ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI NEI PRODOTTI IMMESSI SUL MERCATO, COMMERCIALIZZATI ED IN USO (SIP - SPSAL) Dare piena attuazione ai regolamenti REACH e CLP e conseguentemente ridurre l’esposizione, professionale e non, a agenti chimici presenti nei prodotti immessi sul mercato, S E’ stata eseguita la vigilanza programmata e sono stati effettuati i percorsi formativi Si prevede di continuare quanto intrapreso in questi anni in termini di vigilanza e formazione . Le azioni per il SIP sono coordinate dai due Ispettori REACH : Ganzi Angela e Sghedoni StEsercizio Fisico Adattatono COMMENTO Il 2013 ha comportato un notevole impegno degli operatori in particolare per: Pagina 209 di 211 Continuazione vedi Capitolo relazione di Servizio SPSAL Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 Piani urbanistici: Sono stati valutati gli strumenti urbanistici dei diversi Comuni della provincia che ancora non avevano modificato i PRG ai sensi della legge regionale 20 /2000. Per citarne alcuni : Castellarano, Rubiera, Montecchio, S. Ilario, Bibbiano, C. Monti , ecc VIA, VAS : (Valutazioni di impatto ambientale) In questo ambito il contributo richiesto ai Servizi è notevole nell’anno sono stati espressi 34 pareri . Tra questi meritano menzione due importanti progetti : a) Autostrada Cispadana che verrà costruita a Reggiolo b )Trattamento meccanico biologico dei rifiuti di Reggio Emilia a) sono stati svolti diversi incontri in RER e al DSP con gli operatori degli SPSAL e SIP delle province di attraversamento dell’opera al fine di integrare le osservazioni e prescrizioni in merito. Sono statti svolti diversi incontri anche all’Assessorato all’Ambiente della provincia con Arpa b) il nuovo impianto ha comportato un notevole impegno da parte degli operatori tecnici di riferimento delle Sede di Reggio Emilia e anche Correggio in quanto l’impianto sorgerà al confine . La valutazione è stata affrontata con un gruppo di lavoro SIP e SPSAL e si è conclusa con una richiesta di integrazioni presentata in Conferenza di Servizi. Rischio chimico per la popolazione: • Aziende a Rischio di Incidente Rilevante: si è partecipato a 5 Commissioni del CVR regionale per valutazioni di istanze provenienti dalle aziende a RIR presenti con 7 stabilimenti nel territorio provinciale . • Controllo sull’uso dei Prodotti Fitosanitari in ambiente civile ed extragricolo: nel 2013 è stata effettuata una vigilanza e controllo nelle operazioni di diserbo .Sono stati eseguiti controlli sulla correttezza dell’etichettatura dei p. fitosanitari destinati al pubblico presso due distributori di prodotti fitosanitari. E’ stato organizzato un corso “Utilizzo dei diserbanti in ambienti extrargricoli: attività di vigilanza degli operatori SIP” a Reggio Emilia Il 14/6/2013 rivolto agli ispettori del SIP di AVEN Controllo dell’uso dei Prodotti biocidi nei “trattamenti adulticidi” contro la zanzara Culex (zanzara domestica) in occasione di feste con la presenza di molte persone nelle ore serali individuati, dal Piano di Emergenza Regionale per il controllo della malattia da virus West Nile previsti nel 2013, come modalità straordinaria per intensificare il sistema complessivo di sorveglianza e controllo della malattia nella fase epidemica. Emergenze ambientali • Nel corso dell’anno due operatori del SIP sono stati relatori al Corso "attività del DSP nelle Emergenze ambientali” organizzato dal DSP di Rimini. Questo ha permesso di avere un confronto con altre realtà regionali e permetterà di affrontare la nuova stesura della procedura con il coinvolgimento dei Servizi del DSP interessati alle emergenze ambientali Formazione operatori • Diversi operatori anche non impegnati sugli ambiti descritti hanno partecipato ad una importante formazione organizzata dalla Regione sui temi di i“Salute e Ambiente” questo permetterà importanti ricadute organizzative in questo ambito Componenti Gruppo Prevenzione dei rischi per la salute derivanti dall’ambiente e dall’ambiente costruito: Rinaldi Giovanni /Ganzi Angela (Camurri SIP, Sghedoni SIP Cuccurese SSPV Rosi SIAN) Emergenze ambientali : Rinaldi Giovanni /Ganzi Angela (Sghedoni/Camurri – SIP Ferdenzi SPSAL– Notari SSIA – Rosi SIAN - Cuccurese SSPV) Regolamenti REACH – CLP Ferdenzi Patrizia (Bedogni SPSAL,Ganzi SIP, Sghedoni SIP) Strutture di riferimento: Servizio Igiene Sanità Pubblica, Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro, Servizio Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica, Servizio Sanità Pubblica Veterinaria, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Responsabile Programma: Ida Cervi Pagina 210 di 211 Azienda U.S.L. Reggio E. DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA Relazione Annuale 2013-2014 La presente relazione è pubblica in internet, intranet e viene inviata in PEC a: Ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Reggio Emilia Al Presidente della Conferenza Sociale e Sanitaria Territoriale Agli Assessorati Sanità, Ambiente, Agricoltura, Lavoro, Pianificazione Territoriale, Mobilità sostenibile della Provincia di Reggio Emilia Alle Associazioni di Categoria Alle Confederazioni Sindacali Al Responsabile Servizio Sanità Pubblica della Regione Emilia Romagna Al Responsabile Servizio Veterinario e Igiene degli alimenti della Regione Emilia Romagna xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Ai Direttori dei Dipartimenti di Sanità Pubblica di Piacenza, Parma, Modena Al Direttore dell’ARPA Sezione di Reggio Emilia Al Direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Reggio Emilia xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Al Direttore Generale dell’Azienda USL di Reggio Emilia Ai Direttori Sanitario, Sociosanitario e Amministrativo Ai Direttori di Distretto Al Direttore del Presidio Ospedaliero Al Responsabile Staff Sviluppo Risorse Umane Al Responsabile Staff Comunicazione Aziendale Al Responsabile Staff Programmazione e Controllo Al Responsabile Programma Efficienza e Sicurezza delle cure Al Responsabile Qualità – Accreditamento Al Direttore Programma Cure Primarie Ai Direttori dei Dipartimenti Cure Primarie Al Direttore del Dipartimento Salute Mentale Al Direttore del Dipartimento Farmaceutico Al Direttore del Programma Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Al Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione Al Responsabile della Direzione Infermieristica e Tecnica Al Referente aziendale per i Piani per la salute Ai Direttori dei Servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica Ai Referenti dei Progetti Dipartimentali del DSP Ai Referenti di Staff del DSP Pagina 211 di 211
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