01_RelAnn_DSP_2014_definitivo 27 maggio

Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
BOZZA
RISULTATI 2013
OBIETTIVI 2014
REGGIO EMILIA - Marzo 2014
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Relazione Annuale 2013-2014
INDICE
PRESENTAZIONE
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1. LA VISIONE STRATEGICA: IL LAVORO IN RETE
1.1 MISSION E VISION del Dipartimento di Sanità Pubblica
1.2 LA STRATEGIA DI PROGRAMMAZIONE DEL DIPARTIMENTO S.P.
1.3 CARATTERISTICHE DEL BACINO D'UTENZA
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5
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2. ALCUNI APPROFONDIMENTI EPIDEMIOLOGICI
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3. LA PREVENZIONE RIVOLTA A TUTTA LA POPOLAZIONE
3.1 PROGRAMMI PER PROMUOVERE STILI DI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE
17
17
3.1.1 SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DELL’OBESITA’
3.1.2 PREVENZIONE DEL TABAGISMO
3.1.3 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE INNOVATIVI
3.1.4 ALTRI PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE
3.2 PROGRAMMI DI PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE MALATTIE TRASMISSIBILI
3.2.1 EPIDEMIOLOGIA E SORVEGLIANZA
3.2.2 ZOONOSI
3.2.3 LOTTA ALLA ZANZARA TIGRE E PREVENZIONE CHIKUNGUNYA E DENGUE
3.2.4 SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLA LEGIONELLOSI
3.2.5 STRATEGIE VACCINALI
3.3 LE RELAZIONI TRA AMBIENTE E SALUTE
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3.3.1 PROGETTI AMBIENTE E SALUTE
3.3.2 CONTROLLO RISCHIO AMIANTO
3.3.3 REGOLAMENTO REACH
3.4 ALIMENTAZIONE E SALUTE
71
3.4.1 LA FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI
3.4.2 IGIENE DEGLI ALIMENTI
3.4.2.1 CONTROLLO DELLA PRODUZIONE E DEL COMMERCIO DEGLI ALIMENTI
3.4.2.2 RISTORAZIONE COLLETTIVA
3.4.2.3 CONTROLLO PRODUZIONE AGRICOLA PRIMARIA
3.4.2.4 SICUREZZA NUTRIZIONALE
3.4.2.5 TUTELA DELLE ACQUE POTABILI
3.4.2.6 ISPETTORATO MICOLOGICO
3.4.3 SERVIZIO SANITA' PUBBLICA VETERINARIA
3.4.3.1 SANITA’ ANIMALE
3.4.3.2 IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
3.4.3.3 IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
3.5 LAVORO E SALUTE
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3.5.1 SALUTE E SICUREZZA COMPARTO AGRICOLTURA
3.5.2 SALUTE E SICUREZZA COMPARTO EDILIZIA
3.5.3 PREVENZIONE RISCHIO CANCEROGENO
3.5.4 PREVENZIONE PATOLOGIE MUSCOLO SCHELETRICHE PPMS
3.5.5 VIGILANZA SULLA FORMAZIONE E FORMAZIONE UTENZA
3.5.6 PREVENZIONE INFORTUNI DERIVANTI DA ATTREZZATURE E IMPIANTI SOGGETTI A VERIFICA PERIODICA
3.6 LA RELAZIONE TRA AMBIENTE COSTRUITO E SALUTE
3.6.1 IGIENE E SICUREZZA NELLA PROGETTAZIONE DELLE OPERE EDILIZIE
3.6.2 LA SCUOLA: SALUTE DELLE NUOVE GENERAZIONI E SALUBRITA’ DEGLI AMBIENTI
3.6.3 STRUTTURE SANITARIE – AUTORIZZAZIONE - VIGILANZA
3.6.4 STRUTTURE SOCIO ASSISTENZIALI – AUTORIZZAZIONI – VIGILANZA - ACCREDITAMENTO
3.6.5 GLI INCIDENTI DOMESTICI
3.7 LA VIGILANZA E IL CONTROLLO SUI RISCHI PRESENTI IN AMBIENTI DI VITA E LAVORO
3.8 LE EMERGENZE DI SANITA’ PUBBLICA
3.8.1 IL SISTEMA LOCALE D’ALLERTA PER GLI ALIMENTI DESTINATI AL CONSUMO UMANO E ANIMALE
3.8.2 PRONTA DISPONIBILITA’
4. LA PREVENZIONE SU GRUPPI SELEZIONATI DI POPOLAZIONE
4.1 PROGRAMMI PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE CRONICHE
4.1.1 PRESCRIZIONE ATTIVITA’ FISICA
4.1.2 PREVENZIONE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
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4.1.3 PROGETTO DISABILI E SPORT
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4.2 TUTELA DELLE FASCE DEBOLI
162
4.2.1 IMMIGRATI
4.2.2 POPOLAZIONE CARCERARIA
4.2.3 PROFILASSI E CURA SENZA REGOLARE PERMESSO DI SOGGIORNO
4.2.4 ALTRE POPOLAZIONI E FATTORI DI RISCHIO
4.3 ACCERTAMENTO INVALIDITA’ CIVILI, HANDICAP e DISABILITA’ AI SENSI DELLA L. 68/99
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5. DATI DI ATTIVITA’: CONSUNTIVO 2013 e BUDGET 2014
180
6.ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO
186
LEGENDA
189
ALLEGATO 1 - ATTIVITA’ DI STAFF
AGGIORNAMENTO OPERATORI
QUALITA’ – ACCREDITAMENTO
COMUNICAZIONE
SISTEMA INFORMATIVO
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193
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ALLEGATO 2 – PROGRAMMI DEL DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
A – PROGRAMMA: SICUREZZA ALIMENTARE
B – PROGRAMMA: IGIENE E SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO
C – PROGRAMMA: EFFETTI DELL’AMBIENTE SULLA SALUTE
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PRESENTAZIONE
Il 2013 è stato un anno molto difficile per il paese per la grave crisi economica e sociale e le inevitabili
conseguenze di attuazione di politiche di rigore sui bilanci degli Enti Pubblici. Per attenuare l’impatto
recessivo negativo sulla produzione industriale e sul debito del paese l’Azienda USL ha intrapreso con
forza azioni di lotta agli sprechi, cercando di definire ciò che non produce risultati positivi di salute,
ridefinendo assegnazioni di risorse, responsabilità e compiti ad ogni Dipartimento. Anche il 2014 si
profila come un anno impegnativo sia per le per le previste difficoltà economiche generali, per il
costante incremento dei bisogni socio-assistenziali di una popolazione sempre più fragile, per la
riduzione della ricchezza del paese a causa della cessazione d’imprese e per la continua perdita di
posti di lavoro. Aumenta il numero di indigenti e non autosufficienti e la vulnerabilità sociale della
nostra comunità di riferimento.
Questa Relazione Annuale e le Relazioni dei singoli Servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica sono
fortemente influenzate da tale contesto e l’indice stesso di questo documento è stato strutturato
tenendone conto. In un sistema che manifesta evidenti segni di debolezza sia in termini di
rappresentatività che di fiducia, questa relazione vorrebbe rappresentare un ponte per incoraggiare la
“partecipazione dal basso”, informando in modo semplice ed efficace i nostri interlocutori esterni
(stakeholders) per un ampio coinvolgimento e una partecipazione sociale attiva. In particolare si è
voluto focalizzare l’attenzione sui problemi, sugli obiettivi e sui risultati. Quest’attenzione ai cosiddetti
risultati, agli “esiti”, in altre parole quanto delle nostre azioni ha modificato positivamente la realtà di
benessere della nostra comunità, ha influito positivamente sui fattori di salute di gruppi di
popolazione, è il terreno su cui opera la Sanità Pubblica. Il Dipartimento dovrà sempre più misurarsi,
auto valutarsi e rendicontare alla comunità su questi temi, senza perdere ovviamente l’attenzione sui
processi e sui percorsi necessari per perseguire gli obiettivi, utilizzando i relativi indicatori e standard
(STD) individuati. Una Relazione 2014, quindi, che rafforza la strada iniziata negli anni scorsi e che sarà
oggetto di ampia diffusione a Istituzioni, Enti e Associazioni e strumento per la Direzione Generale e
per la dirigenza dell’Azienda, per gli Amministratori reggiani e per altri soggetti della comunità locale
allo scopo di fornire informazioni sulla Sanità Pubblica e indicare le direzioni su cui il Dipartimento si
sta muovendo. Ricordiamo infine che la Relazione Annuale non può essere un documento esaustivo e
onnicomprensivo delle informazioni di Sanità Pubblica, ma va contestualizzata nella produzione più
ampia dell’AUSL sui temi di salute della comunità reggiana. Questo documento va quindi letto in
continuità con la Relazione 2013, ma soprattutto con il Bilancio di Missione dell’AUSL, con i piani
nazionali e regionali della prevenzione e della salute cui un lettore che vuole maggiori dettagli può
facilmente accedere.
Infine un sentito ringraziamento a tutte le persone che ogni giorno lavorano con passione e
dedizione nel Dipartimento di (Prevenzione) Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Reggio Emilia.
Siamo all’interno di un percorso difficile, innovativo che tenta con ambizione di delineare
nuovi scenari rispetto a rapidi cambiamenti del mondo esterno.
Reggio Emilia, Maggio 2014
Il Direttore Dipartimento di Sanità Pubblica
Dr. Mauro Grossi
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1. LA VISIONE STRATEGICA: IL LAVORO IN RETE
“…L’immagine di organizzazione come istituzione predefinita al cui interno sono inserite persone
“adatte” a svolgere determinate mansioni e coprire ruoli dati… deve lasciare il posto a una
organizzazione (pensata) come insieme di individui e gruppi in relazione tra loro, dinamica nella sua
forma in dipendenza dalle persone che la compongono.
…In un certo senso le organizzazioni devono svuotarsi delle infrastrutture per concentrarsi nella
definizione dei limiti, dello spazio ed entro il quale le azioni e le scelte sul “come “ raggiungere il
miglior risultato siano lasciate libere di emergere dai processi stessi e di esprimersi. I confini di questo
spazio sono costituiti dai valori, dalla cultura condivisa, dal senso di una missione aziendale comune,
tutti elementi che creano identità” (F. Prandstraller).
E’ una premessa indispensabile per poter cogliere i significati di un percorso che parte proprio dal
lavoro di riflessione e condivisione dei valori e della mission e della vision per svilupparsi in modo
creativo, ancorché strutturato e guidato verso un approccio al servizio con lo sguardo del
fruitore/utente.
La promozione della salute comporta un’assunzione di responsabilità ampia e diffusa, il cui baricentro
cade al di fuori del Servizio Sanitario Nazionale. La partecipazione dei cittadini rappresenta il
presupposto innovativo, che assieme alle politiche intersettoriali, può realizzare concretamente la
promozione della salute di una popolazione in un determinato contesto. È in atto una lenta e
inarrestabile trasformazione culturale, che sta portando anche i singoli a sentirsi sempre più
responsabili della tutela della propria salute. Cittadini, politici, insegnanti, imprenditori, … sempre più
protagonisti, attraverso l’acquisizione della consapevolezza che il proprio ruolo non è tanto quello di
soggetto passivo dell’intervento sanitario, ma quello di attore, di fautore di salute per sé e per la
collettività. Gli indirizzi strategici dell’Azienda USL di Reggio Emilia mettono al centro la comunicazione
efficace, promuovendo una nuova idea di salute come progetto sociale e assegnando ai Servizi Sanitari
e ai professionisti un ruolo che non può prescindere dal confronto e dalla cooperazione con la
comunità, da logiche di rete, da responsabilità di appropriatezza e d’informazione. Una visione di
sistemi aperti e dialoganti guidati anche da stimoli provenienti da interlocutori esterni introduce la
necessità di cambiamento culturale, di una nuova etica che mette al centro i bisogni degli utenti, della
comunità. L’esigenza espressa e condivisa con i professionisti del Dipartimento di Sanità Pubblica
(DSP) è quella di sviluppare le condizioni per articolare l’attività in modo integrato attraverso un
percorso a quattro obiettivi:
1. condividere la “mission” Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) e tradurla in obiettivi
strategici in grado di orientare il lavoro delle singole èquipes professionali
2. approfondire i bisogni della comunità nelle sue dimensioni sanitarie e socio-sanitarie di
prevenzione e tutela della salute come condizione per definire le priorità di intervento.
3. Rafforzare, rimodulare il sistema dell’offerta secondo i criteri del lavoro per processi in
cui ogni professionista sia responsabile della sua parte in relazione ai risultati condivisi
in termini di qualità tecnica, organizzative e relazionale.
4. Sviluppare competenze diffuse per l’analisi dei risultati in termini di servizio e di salute
da cui partire per analizzare le criticità e costruire programmi di miglioramento
continuo della qualità dell’offerta.
Problema In questo quadro la comunicazione interna nel Dipartimento di Sanità Pubblica e nei
Dipartimenti dell’Azienda USL si configura come possibile elemento di criticità. La realtà attuale
propone nei, e tra i Dipartimenti, frammentazioni di esperienze, disomogeneità circa il valore, il
tempo, gli strumenti dedicati alla comunicazione, ridondanze informative e scarsità di
partecipazione, conflitti tra competenze professionali e gestionali, differenti interpretazioni delle
reti sociali di riferimento, atteggiamenti professionali passivi o ipercritici, dubbi sulle differenze di
trattamento e sui sistemi premianti. Una comunicazione scadente favorisce equivoci e pregiudizi,
posizioni di potere, porta gli operatori a non percepire il valore delle informazioni fondamentali,
sostiene comportamenti difensivi di chiusura tra gruppi e tra professionisti.
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1.1 MISSION E VISION del Dipartimento di Sanità Pubblica
Mission: Il Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) promuove lo stato di salute e il benessere dei
cittadini. S’impegna a mantenere la qualità della vita di tutte le persone, a prevenire i rischi che
determinano infortuni e malattie negli ambienti di vita e di lavoro, a garantire la sicurezza
alimentare, a garantire la sanità e il benessere animale.
Vision: Il DSP è impegnato nella ricerca del miglioramento continuo dell’appropriatezza, della
qualità e dell’efficacia degli interventi svolti; in futuro si impegnerà a ricercare e sviluppare sinergie
e alleanze con altri soggetti che realizzano azioni e interventi di sanità pubblica, allo scopo di
conseguire risultati più efficaci nell’affrontare la multidimensionalità e multifattorialità delle
problematiche di salute pubblica.
Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) dell’Azienda USL di Reggio Emilia è l’insieme dei Sevizi di
prevenzione preposti alle attività di tutela collettiva e di tutela della salute pubblica dai rischi
di origine ambientale, lavorativa, alimentare e di tutela della salute e del benessere degli
animali.
Del Dipartimento di Sanità Pubblica fanno parte:
1.
Igiene e Sanità Pubblica (SIP - Servizio di Igiene Pubblica);
2.
Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN - Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione);
3.
Servizio di Sanità Pubblica Veterinaria (SSPV);
4.
Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL Servizio Prevenzione e Sicurezza
negli Ambienti di Lavoro);
5.
Servizio di Sicurezza Impiantistica-Antinfortunistica (SSIA);
6.
Servizio di Medicina Legale (SML).
Che si occupano di:
a) prevenzione e profilassi delle malattie infettive e diffusive della collettività
b) prevenzione dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di vita e alle attività
lavorative.
c)
sorveglianza e controllo sulla produzione di alimenti in tutte le fasi della filiera
produttiva.
d) Sviluppo della salute e del benessere animale
e) Tutela dell'attività sportiva
f)
esecuzione visite medicolegali collegiali per l’accertamento dell’invalidità civile,
handicap e disabilità.
g) In tali ambiti compie funzioni di analisi e descrizione epidemiologica dei fattori di rischio
e di danno per la salute, di controllo e vigilanza, d’informazione e comunicazione al fine
di favorire la diffusione della cultura della prevenzione e l'adozione di comportamenti
orientati alla tutela della salute.
La direzione di Dipartimento, in sede di Esecutivo 2013/2014, ha definito alcuni traccianti per il lavoro sul
territorio, traccianti che possono essere cosi sintetizzati:
• Necessità di partire dalla comunità locale e dal territorio di competenza per analizzare i bisogni e
le risorse su cui calibrare il lavoro dei servizi. Serve concretamente costruire modalità di lavoro
capaci di valorizzare tutte le risorse e lavorare nella logica della “sussidiarieta”.
• Utilità di sviluppare logiche e modalità di lavoro orientate ai problemi attraverso il lavoro di
“squadra” uscendo dalle secche del servizio e delle specificità funzionali. Rilevante in questa
direzione è lo sviluppo di sinergie tra saperi diversi come condizione per l’efficacia degli
interventi di prevenzione.
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Dare concretezza alle dimensioni del lavoro processuale con attenzione alla globalità del progetto
di prevenzione e alle dimensioni tecniche, organizzative e relazionali dell’agire professionale.
Sostenere la complessità dell’agire professionale e organizzativo come ricchezza per il DSP: è
evidente che il territorio esprime bisogni alla cui soluzione contribuisce tutta la comunità, sia
professionale che sociale in senso ampio. In tal senso il valore della relazione diviene cruciale per
la qualità dell’offerta
Infine diviene sostanziale il poter sostenere il DSP come unità organizzativa capace di un proprio
livello programmatorio che dà valore e significato agli apporti dei singoli servizi in cui è
organizzata la Azienda sanitaria.
1.2 LA STRATEGIA DI PROGRAMMAZIONE DEL DIPARTIMENTO
Il Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) dell’AUSL di Reggio Emilia intende sviluppare la capacità di leggere
i principali fenomeni di rischio per la salute sul territorio, per tovare soluzioni di prevenzione idonee e
orientando il proprio lavoro in modo da offrire concrete risposte ai più rilevanti problemi di salute
pubblica. Questo implica l’abbandono graduale di attività che oggi possono essere considerate di scarso o
nullo impatto sulla salute della popolazione (criterio di appropriatezza e costo/beneficio), a favore di una
più intensa attività di promozione della salute. Molte attività burocratiche costano molto in termini
d’impegno ma producono scarsi benefici come salute; in altre situazioni rapidi cambiamenti nella
comunità creano nuove emergenze che, non sempre, siamo preparati ad affrontare (competenze,
strumenti, personale, risorse…). Anche per questi problemi il DSP si sta organizzando per sviluppare
integrazione e il “lavoro in rete” quale metodo operativo corrente, sia al proprio interno sia nella
costruzione di obiettivi, percorsi e programmi con altri soggetti istituzionali e non, interni ed esterni
all’Azienda USL di Reggio Emilia.
PRIORITA’ STRATEGICHE del DSP
• APPROPRIATEZZA
•
COMUNICAZIONE
•
SICUREZZA
• TRASPARENZA
• ANTICORRUZIONE
• CODICE COMPORTAMENTALE
Nella programmazione delle attività del DSP è necessario
osservare la realtà per progettare azioni “adattate” mirate ai
bisogni reali, gravi e diffusi, cui siamo capaci di dare una risposta
efficace, non dimenticandoci dei bisogni emergenti.
Ciò traduce in operatività concreta altri valori fondanti dell’Azienda USL: “Promuovere la
partecipazione”, “Costruire reti” e “Garantire un servizio universale ed equo”. In quest’ottica, riguardo
alla complessità dei temi da affrontare e delle richieste, talvolta tra loro contraddittorie, formulate
dalla popolazione, occorre sviluppare: il lavorare insieme, la tensione al risultato e buone capacità di
ascolto e nel comunicare la natura e l’entità dei rischi presenti o potenziali e, con trasparenza e
puntualità, le azioni intraprese o che s’intendono intraprendere per affrontare la situazione fonte di
criticità (comunicazione).
« Le organizzazioni sono delle realtà socialmente costruite che si trovano più nelle menti dei
loro membri che nelle strutture » (Gareth Morgan)
Interlocutori interni all’Azienda
Il Dipartimento di Sanità Pubblica è una delle strutture produttive dell’Azienda e, come tale, risponde
del suo comportamento al Direttore Sanitario e, più in generale, garantisce che le attività svolte dai
Servizi siano conformi alla programmazione generale, annuale o poliennale dell’Azienda USL e in linea
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con i piani Regionali. Collabora con altri Dipartimenti, territoriali o ospedalieri, per la realizzazione di
specifici progetti. In particolare, collabora con il sistema delle cure primarie, non solo per offrire ai
cittadini servizi più integrati ed efficienti, ma soprattutto per costruire una risposta integrata e multi
professionale ai problemi più rilevanti di salute della collettività. Si rapporta con i Distretti, ai quali
compete la committenza delle attività, sia in fase di programmazione del lavoro annuale sia nella
gestione delle criticità di rilevante interesse locale. Il DSP è un sistema, un'organizzazione, che
coordina strutture e persone, diverse per compiti e competenze, che operano con il comune obiettivo
di garantire il miglior servizio possibile alle persone, utilizzando conoscenze e saperi di natura diversa
(scientifici, medici, tecnici, amministrativi, organizzativi, etc) cercando di fare in modo che per
ciascuna domanda e per ciascuna esigenza espressa, dall'esterno, dal cittadino, venga attivata,
all'interno, quel mix di conoscenze utili a soddisfare efficacemente lo specifico bisogno.
Il Dipartimento di Sanità Pubblica è un sostenitore del cambiamento di un’idea di politica sanitaria
prevalentemente centrata sulla cura della malattia verso la prevenzione e la promozione di stili di vita
sani, privilegiando politiche di tutela della salute. I Servizi del DSP partecipano alll’Ufficio di
Coordinamento Distrettuale che è stato pensato, nell’impianto organizzativo aziendale, come risorsa del
Direttore del Distretto e come tavolo di lavoro che dà concretezza alla partecipazione e al confronto dei
diversi professionisti membri dello stesso, ed erogatori locali di servizi sanitari.
In particolare i Servizi che afferiscono al Dipartimento partecipano all’Ufficio di coordinamento del
Distretto, collaborano alla programmazione delle attività del Distretto e informano tempestivamente il
Direttore di Distretto delle situazioni critiche eventualmente accadute nonché delle azioni intraprese
per affrontarle, già concordate con la Direzione del Dipartimento (Integrazione Socio-Sanitaria).
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Il capitale sociale della nostra comunità
Sviluppare nella comunità coesione sociale e una profonda etica di uguaglianza significa creare una
rete sociale (forte e ramificata rete di relazioni). La rete sociale è un potente agente di salute, accelera
il processo di guarigione, aumenta la sopravvivenza. La presenza o l’assenza di una rete sociale stabile
e fiduciosa, costituisce un circolo virtuoso o un circolo vizioso che incide sulla prognosi di malattia o
sulla longevità.
Il capitale sociale è quell’insieme di caratteristiche dell’organizzazione sociale, quali la
fiducia, le norme di reciprocità e le reti di impegno civico che possono aumentare l’efficienza
della società facilitando il coordinamento delle azioni individuali una società forte,
un’economia forte, uno stato forte
R.Putnam (1993)
La cultura di un’organizzazione è la “colla” che tiene insieme le persone; la cultura è rappresentata
dai valori e dalle prospettive che condividiamo, è il modo di pensare e costruire insieme qualcosa di
buono (qui e oggi), partendo da ciò che conosciamo e sappiamo fare come professionisti e che gli alri
ci riconoscono come competenza.
Il valore degli Interlocutori esterni
L’Assessorato regionale alle politiche per la salute, attraverso il Servizio di Sanità pubblica e quello di
Sanità veterinaria e igiene degli alimenti, ha compiti d’indirizzo e coordinamento dei Dipartimenti di
Sanità Pubblica. Le Amministrazioni locali, Comuni e Provincia, sono gli interlocutori istituzionali
privilegiati, sia per il ruolo di consulenza tecnica che il Dipartimento svolge nei loro confronti, sia per
quello più generale di Autorità sanitaria che il Sindaco ricopre. La funzione di committenza esterna in
materia di sanità pubblica (principalmente rappresentata dalla Conferenza Sociale e Sanitaria
Territoriale e nei Comitati di Distretto) si sostanzia, attraverso gli indirizzi della committenza interna
(Direzioni generale e di Distretto), nei Piani di lavoro del DSP e delle sue strutture organizzative. Le
varie forme di associazione in cui si esprime la società (associazioni imprenditoriali, organizzazioni
sindacali, associazioni ambientaliste e altre di cittadini sorte intorno a specifici interessi)
rappresentano i portavoce d’interessi differenti, talvolta contrastanti, con i quali il Dipartimento vuole
interloquire su specifici problemi o in collaborazioni di più ampio respiro con il massimo della
competenza e della trasparenza. Principali interlocutori tecnici locali sono ARPA e Istituto
Zooprofilattico Sperimentale, con i quali sono annualmente concordati i programmi di lavoro e con i
quali quotidianamente si collabora per le materie di specifica competenza. Altri importanti partner
con cui costruire sinergie, programmi comuni, scambi di esperienze e condividere supporti
documentali e professionali, e strumenti operativi ed interpretazioni normative, sono costituiti dai
Dipartimenti di Sanità Pubblica dell’Area Vasta Emilia Nord (AVEN: Reggio E., Modena, Parma,
Piacenza) con i quali la collaborazione tra i relativi Servizi è in continua evoluzione. Altro interlocutore
tecnico di rilievo è l’Azienda ospedaliera, sia per la produzione di dati d’interesse epidemiologico sia
per la gestione comune di specifici problemi, soprattutto in tema di patologie infettive. Con le
Università e altri Istituti di ricerca vi sono rapporti strutturati per il tirocinio degli specializzandi e altri
più occasionali, ma da rafforzare, per l’effettuazione di specifici progetti di ricerca o d’iniziative di
formazione. Un’importante modalità di lavoro è rappresentata dal fatto che dal 2009 è operativo
l’Organismo Provinciale - Sezione permanente dell’Ufficio di Coordinamento regionale per la salute e
sicurezza sul lavoro che sta assumendo sempre più i connotati di una vera e propria sinergia tra gli Enti
e che nel 2014 vedrà ulteriori sviluppi di cooperazione per le attività di tutti gli Enti prov.li che si
occupano di vigilanza nei luoghi di lavoro (AUSL, VV.F., DPL, INAIL-ISPESL, INPS, ARPA) e il cui
coordinamento è demandato alla Azienda USL di Reggio Emilia.
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Sviluppare “reti” intese come: collaborazioni multiprofessionali, responsabilizzazione e partecipazione
degli operatori e degli utenti, alleanze, integrazione organizzativa e di risorse, per agire la prevenzione sui
principali determinanti delle malattia e e degli infortini. Sviluppare “reti” nel Dipartimento di Sanità
pubblica come sviluppo e buon utilizzo delle competenze distintive, del capitale professionale, per creare
un’offerta capace di soddisfare i bisogni di salute della nostra comunità.
Il valore delle alleanze
Sviluppare nella comunità alleanze per “mettere insieme più persone, organizzazioni , istituzioni, che si
riconoscono in un minimo di valori e prospettive comuni, e non solo di interessi materiali, per :
• aumentare la fiducia nel sistema sociale e sanitario e più in generale nel sistema di politiche
per la salute.
• Migliorare ed ottimizzare l’uso delle risorse (appropriatezza).
• Diminuire la vulnerabilità del sistema.
• Velocizzare le decisioni.
• Migliorare la varietà e la qualità dei servizi offerti.
• Conquistare nuovi consensi.
I vantaggi del costruire alleanze sono:
1.
La sinergia creata sfrutta al meglio le risorse e le competenze degli alleati per sviluppare
nuove opportunità (per migliorare le risposte a nuove domande, ampliare la gamma
dell’offerta, sviluppare nuove tecnologie)
2.
Potenziali concorrenti diventano alleati per ottenere maggio forza (massa critica) per
permettere risposte adeguate a domande complesse ed inevase (penetrare nuovi mercati);
si evitano duplicazioni e ridondanze con sprechi di risorse.
3.
Rapida acquisizione di conoscenze che è impossibile ottenere in altro modo; utilizzazione di
tali nuove competenze per sviluppare opportunità anche fuori dall’alleanza
Il valore della comunicazione
Sviluppare e presidiare la comunicazione tra professionisti come elemento di gestione, per dare vita alla
partecipazione, alla trasparenza delle responsabilità, al contrasto della corruzione, alla circolazione delle
conoscenze, per promuovere le innovazioni e ridurre l’incertezza, per fare dell’organizzazione un luogo di
apprendimento. Sviluppare e presidiare la comunicazione verso i portatori di interesse esterni,
rispettando il senso di questa parola cha ha la sua radice in “commune – agere” (elaborare, condividere e
agire). Questo concetto implica: informare, condividere, provocare contributi, costruire progetti comuni,
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responsabilizzare, produrre modificazioni comportamentali in un rapporto di apprendimento reciproco.
La comunicazione ha quindi un rapporto stretto con la cultura e con i valori, con il patrimonio di
esperienze acquisite che diventa il modo “giusto” di cogliere la realtà e individuare soluzioni. E’ la
partecipazione di più soggetti, con la capacità e disponibilità di mettere in comune un progetto in cui
diventa fondamentale la costruzione della cultura del “noi”: valori comuni, storia condivisa, norme
accettate, influenzamento reciproco, flessibilità e produzione di risultati positivi. La comunicazione per i
professionisti diventa pertanto un importante fattore di qualità e soddisfazione, in quanto condiziona il
processo di erogazione dei servizi e costruisce l’immagine del loro rapporto con l’azienda.
Cose nuove da fare oppure fare diversamente le cose?
“Le organizzazioni complesse devono imparare ad innovare oppure non sopravviveranno….
Questo richiede qualcosa che è molto difficile da attuare, abbandonare, piuttosto che
difendere, il passato.”
Piter Drucker economista e saggista austriaco
naturalizzato statunitense
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1.3 LE CARATTERISTICHE DEL BACINO D’UTENZA
La provincia di Reggio Emilia comprende 45 comuni, suddivisi in 6 distretti sanitari, con una
popolazione al 01.01.2013 di 535.869 residenti. Reggio Emilia è una delle province più "giovani"
dell'Emilia-Romagna e gli ultrasessantacinquenni rappresentano il 20,1% della popolazione, mentre gli
ultraottantacinquenni sono il 3,2%.
La tabella successiva riporta la distribuzione per distretto e genere della popolazione residente in
provincia.
Rispetto all'anno precedente la popolazione cala leggermente nei distretti di Guastalla e Castelnovo
Monti e cresce leggermente negli altri distretti. La popolazione è aumentata costantemente negli
ultimi decenni e, dall'inizio del nuovo millennio l'incremento annuo è stato costantemente tra il 1,5 e il
2%. Quest’aumento era legato principalmente all'incremento della popolazione anziana, ma
soprattutto alla netta ripresa della natalità e al netto aumento del saldo migratorio, soprattutto nella
componente straniera. Si osserva un rallentamento negli ultimi anni di osservazione a causa della crisi
economica (crescita rispetto all'anno precedente intorno all'1% negli ultimi 4 anni), che ha provocato
una riduzione del saldo migratorio.
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Andamento del numero totale di residenti in provincia di Reggio Emilia dal 31.12.1987 al 31.12.2012.
Fonte: Ufficio Statistica Regione Emilia-Romagna.
La natalità mostra infatti un costante incremento a partire dalla metà degli anni '90, con una leggera
flessione negli ultimi tre anni, a fronte di un tasso di mortalità sostanzialmente stabile e in calo negli
ultimi due anni. Nel 2012, per la prima volta dal 2003 la mortalità supera la natalità.
Nati
5.347
Morti
5.380
Saldo
naturale
-33
Iscritti
da altri
comuni
15.015
Iscritti
dall'estero
Altri
iscritti
4.293
3.660
Bilancio demografico 2012 della provincia di Reggio Emilia. Fonte: ISTAT
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Cancellati
18.239
Saldo
Saldo
migratorio complessivo
4.729
4.696
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Rispetto al 2011 si rileva una riduzione delle nascite (- 199) e un aumento dei decessi. Per la prima
volta dopo molti anni il saldo naturale è negativo. Al contrario, il saldo migratorio e quello complessivo
appaiono in netta crescita rispetto all'anno precedente, rispettivamente + 2.163 e + 1.494.
Come nel resto d'Italia, ma in maniera ancora più consistente in provincia di Reggio Emilia, si registra
da tempo un rilevante aumento di residenti stranieri, che nel 2010 erano il 13,0% della popolazione (+
7% rispetto al 2009). In alcuni comuni la proporzione di stranieri è anche maggiore, superiore al 20%.
La tabella successiva riporta la suddivisione per macroaree geografiche al 01.01.2012.
Distribuzione degli stranieri residenti in provincia di Reggio Emilia per area geografica di provenienza e genere al
01.01.2013 (dati provvisori). Fonte: Ufficio Statistica Regione Emilia-Romagna.
Gli europei rappresentano complessivamente il 36% degli immigrati, seguiti dall'Africa (31%) e
dall'Asia (30%). L'immigrazione è prevalentemente femminile per Europa e Asia occidentale, mentre è
soprattutto maschile per l'Africa e l'Asia centro-meridionale. Tra i paesi comunitari quello ampiamente
più rappresentato è la Romania (5.337), seguita a distanza da Polonia (1.243) e Bulgaria (293). Tra gli
altri paesi europei la quota maggiore è quella degli albanesi (7.578) seguiti da ucraini (4.151) e moldavi
(3.285). I soggetti non europei rappresentano il 64% degli immigrati. I paesi maggiormente
rappresentati sono: Marocco (10.285), India (6.807), Repubblica Popolare Cinese (6.693), Pakistan
(5.587), Ghana (3.207) e Tunisia (2.841). In tutte le aree geografiche è stato registrato un lieve
aumento di residenti rispetto al 2011.
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2. ALCUNI APPROFONDIMENTI EPIDEMIOLOGICI
Epidemiologia ambientale
Il Dipartimento di Sanità pubblica collabora con il Servizio Interaziendale di Epidemiologia per progetti
sulle interazioni fra ambiente e salute. Nel corso del 2013 si sono concluse le analisi del Progetto
Moniter (Monitoraggio degli inceneritori nel territorio dell'Emilia-Romagna) per i nati pretermine e
sono in fase di chiusura quelle sugli aborti. Il primo articolo sull'argomento è stato pubblicato su
Epidemiologi nel 2013, mentre il secondo lavoro sarà sottoposto a una rivista internazionale nei primi
mesi del 2014. Inoltre sono in corso le attività di raccolta dati della linea epidemiologica del progetto
Supersito. Attualmente è in fase di ricostruzione, con la collaborazione di 74 comuni, della coorte di
residenti sui quali verrà eseguito lo studio. Il servizio partecipa al "gruppo di progetto" regionale e
coordina le attività dell'Area Vasta Emilia Nord. Inoltre il DSP e il servizio di epidemiologia collaborano
per le analisi su tutte le emergenze e istanze di ambiente e salute presentate da enti locali e
rappresentanze della società civile.
Implementazione dei programmi di screening
Dal 2001 gli screening per i tumori della mammella, della cervice uterina e del colon-retto, per i
quali esistono interventi di popolazione efficaci, sono inclusi nei LEA (Livelli Essenziali di
Assistenza). L'implementazione dei programmi di screening vede però enormi differenze fra
Nord e Sud Italia. È stato programmato uno studio multicentrico nazionale per l'analisi e la
soluzione delle barriere all'implementazione dei programmi.
Epidemiologia ambientale
È stato completato nell'ambito del Progetto Moniter (Monitoraggio degli inceneritori nel
territorio dell'Emilia-Romagna) la replicazione nel periodo 2007/2010 e l'analisi pooled
sull'intero periodo 2003/2010 dello studio sugli eventi avversi della gravidanza. L'articolo è
stato sottoposto per la pubblicazione a una rivista internazionale. Sono state avviate le attività
della linea epidemiologica del progetto Supersito. Attualmente è in fase di ricostruzione, con la
collaborazione di 74 comuni, della coorte di residenti sui quali verrà effettuato lo studio. Il
servizio partecipa al "gruppo di progetto" regionale e coordina le attività dell'Area Vasta Emilia
Nord.
Epidemiologia descrittiva: gli indicatori per descrivere la salute degli immigrati
Il Servizio partecipa al Gruppo Nazionale coordinato da AgeNaS e ha la responsabilità
scientifica dell'Area Tematica "Sviluppo nuovi indicatori", creata per la realizzazione
dell'obiettivo specifico n. 3 "Affinare i flussi informativi ai fini della rintracciabilità dell'utente
non italiano e per sviluppare strumenti più specifici di sorveglianza epidemiologica".Il Servizio
partecipa alle attività del Board Equità Aziendale.
Epidemiologia dei tumori
Continuano la raccolta e/o la diffusione dei dati per studi "high resolution", quali: EUROCARE
sulla sopravvivenza dei tumori in Europa, RARECARE riguardante la diagnosi, il trattamento e
sopravvivenza di alcune neoplasie rare e Prostate Cancer Survival Patients sui percorsi
diagnostico-terapeutici e sopravvivenza del tumore della prostata. Il servizio è impegnato
attivamente nella raccolta di variabili ad hoc per lo studio IMPATTO dei tre screening
oncologici (mammella, cervice e colon-retto). Inoltre sta lavorando sui percorsi assistenziali e
in particolare fa da supporto a due studi rivolti ad indagare il possibile follow-up del tumore
della mammella a basso rischio, gestito a livello territoriale dai MMG. È in fase di
progettazione, in collaborazione con l'IRCCS, il progetto "Early Palliative Care" che studia in
alcuni tumori a cattiva prognosi la presa in carico e le attività, della medicina palliativa.
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Impatto del terremoto in Emilia su salute e servizi
Lo studio di tipo osservazionale, coordinato dalla ASSR Emilia-Romagna, si propone di
analizzare nelle 4 province maggiormente colpite dal sisma, gli effetti a breve e lungo termine
sulla salute sulla popolazione e su alcuni gruppi di persone vulnerabili, di valutare le risposte
del Servizio Sanitario, di indagare la salute percepita, gli stili di vita e l'utilizzo dei servizi
sanitari tramite interviste telefoniche su un campione "PASSI" allargato.
Studio longitudinale emiliano su correlazione tra condizione socioeconomica (dati censuari) ed effetti
sulla salute
Lo studio viene condotto nei comuni di Bologna, Modena e Reggio Emilia e coinvolge i Servizi
di Epidemiologia e l'ASSR Emilia-Romagna. È inserito nel Programma Statistico Nazionale
insieme agli studi condotti in Piemonte, Toscana, Lazio, Veneto
Gravidanze fisiologiche
Studio collaborativo con lo Staff Ricerca e Innovazione e i consultori materno-infantili sulla
valutazione comparativa degli esiti delle gravidanze fisiologiche seguite dalle ostetriche o dai
ginecologi.
Studi di efficacia di un intervento di counselling sui bambini sovrappeso.
Studio di efficacia in collaborazione con il Programma Cure Primarie e i Pediatri di libera scelta
dell'intervento di couselling nei bambini di 4-7 anni rispetto a un gruppo di controllo.
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3. LA PREVENZIONE RIVOLTA A TUTTA LA POPOLAZIONE
3.1 PROGRAMMI PER PROMUOVERE STILI DI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE
Dai dati di PASSI, Sistema di Sorveglianza Sanitaria che rileva le abitudini di vita, la nostra popolazione
presenta questi stili di vita a rischio (dati 2009-2012) :
•
•
•
•
Il 43% è sovrappeso
Il 21% è completamente
sedentario
Il 21% ha un consumo di alcol
a rischio
Il 29% fuma sigarette
A cui si aggiungono fattori di
rischio come:
alta pressione arteriosa
elevati valori di colesterolo nel
sangue
Il Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012, prorogato 2013-2014 sottolinea l’importanza di
interventi di promozione della salute considerato che molte malattie si possono prevenire con
interventi di riconosciuta efficacia. In particolare le malattie croniche, che vedono fra i principali fattori
di rischio l’abitudine al fumo, il consumo eccessivo di alcol, una scorretta alimentazione o l’inattività
fisica. Come previsto anche dal PRP verranno effettuati, su tali argomenti, programmi di prevenzione
collettiva o rivolti a gruppi di popolazione a rischio. Per coordinare le attività previste per promuovere
stili di vita sani nel 2012 è stato istituito il Programma Interdipartimentale Promozione della Salute.
La salute come prodotto di una molteplicità di fattori Le condizioni sociali, economiche, igieniche, il
modo in cui è organizzata la società, hanno un impatto significativo sulla salute e devono sostenere
l’idea di un rinnovato modo di intendere le strategie di promozione della salute.
La diminuzione delle disuguaglianze sanitarie costituisce un elemento cruciale di sanità pubblica.
L’OMS invita a valutare il possibile effetto paradosso (allargamento delle disuguaglianze) dei
programmi di prevenzione.
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3.1.1 SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DELL’OBESITA’
Problema – L'obesità, in Italia come nel mondo, rappresenta un’emergenza tra le più urgenti, poiché
principale fattore di rischio d’insorgenza di numerose malattie croniche, a loro volta responsabili del
60% di tutte le morti. Il DSP nella sua attività di sorveglianza dovrà affrontare uno dei temi giudicato
d’interesse prioritario dal piano sanitario nazionale e regionale: “il rischio per la salute prevalente,
soprattutto in alcune fasce di popolazione, è legato agli errori nutrizionali”.
Il livello di salute segue un gradiente sociale: rischio di mortalità, obesità, stili di vita scorretti
aumentano in ragione inversa alle risorse sociali di cui gli individui dispongono. Le disuguaglianze
sanitarie sono evidenti non solo a livello socio economico, ma anche di sesso, etnia, nella popolazione
anziana e nella popolazione psichiatrica o con disturbi di apprendimento. Spesso riguardano gruppi
sociali non facilmente raggiungibili da informazioni e interventi di prevenzione; persone che non
hanno le risorse per avere stili di vita sani o sono sottoposte a determinanti ambientali negativi.
Inoltre chi ha una vita difficile si preoccupa di problemi più immediati e non di eventuali problemi di
salute futuri, dovuti ad uno stile di vita scorretto.
Obiettivo generale
In aderenza al piano regionale per la prevenzione si è posta l’attenzione al problema dell’obesità
ricercando l’integrazione con tutti servizi aziendali interessati e con le agenzie educative e sanitarie del
territorio al fine di agire a più livelli, ma sulla base di un programma comune e coordinato.
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014
PROGETTI EDUCAZIONE SALUTE
Progetti
Cerca cibo
nidi e materne
Coloriamo la nostra
tavola
scuola primaria
Forza 5
scuola primaria
Piramidando
secondaria 1°
Dal bosco alla tavola
primaria- secondaria
Apri gli occhi, prima
della bocca
scuola secondaria 2°
Rassegna
Cinematografica
scuola secondaria 2°
Obiettivi/modalità
SCUOLA
Conoscere gli alimenti e le loro proprietà. utilizzando
il gioco Materiale didattico: CD con immagini in
gestione ai docenti.
Aumentare il consumo di frutta e verdura. Intervento
diretto con gli studenti. Prosecuzione nella
realizzazione del progetto e presentazione congiunta
con “Diamoci una mossa”
Promuovere comportamenti alimentari salutari
all’interno del programma curricolare scolastico.
Intervento diretto con gli insegnanti, differenziato per
classe
Conoscere la piramide dell’alimentazione e le regole
di una sana alimentazione. Materiale didattico: gioco
in scatola in gestione ai docenti.
Conoscere i funghi per prevenire i rischi sulla salute.
Intervento diretto con gli studenti (lezioni teoriche e
uscite nei boschi).
Migliorare la scelta alimentare in particolare la merenda.
Intervento diretto con gli studenti.
Favorire comportamenti salutari. Materiale didattico Film
su temi legati agli stili di vita presentati e commentati
totale
Progetti realizzati/ richiesti (STD=100%)
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istituti
classi
studenti
2014
S/N
11
11
230
S
/
/
5
/
29
/
/
3
3
/
/
4
23
Su
richiesta
725
/
Su
richiesta
60
/
9
S
228
52
1243
23/23=100
Su
richiesta
S
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Progetti
“Cucinare” la salute
Percorso di supporto al
malato psichico-giovani a
rischio progetto regionale
“Percorso di supporto al
malato neoplastico attività
presso” progetto regionale
“Palestre sicure” progetto
regionale
“Scegli con gusto e gusta la
salute” progetto regionale
Percorsi di alimentazione
rivolti a scuole, insegnanti
Formazione per pediatri,
medici e personale sanitario
Formazione mediatori
culturali
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ALTRI SOGGETTI
Obiettivi/modalità
n. interventi
Favorire comportamenti
salutari alimentari:
seminari interattivi con
attività cucina e seminari
sulle caratteristiche
merceologiche e
nutrizionali dei prodotti in
commercio
progetti per favorire
comportamenti salutari
effettuati nell’ambito di Luoghi
di Prevenzione
totale
n. partecipanti
Enti
3
60
6
180
LPD
S
7
230
LDP
S
2
60
LDP
S
2
90
S
82
1640
Istituti
alberg.
/
6
600
1
20
109
2880
Progetti realizzati/ richiesti (STD=100%)
Comitato
C.M
distretto dio
Scandiano
2014
S/N
su
richiesta
S
S
109/109=100
Per quanto attiene al progetto Forza 5 sono stati individuati indicatori di risultato specifici per quantificare il
cambiamento.
STUDIO FORZA 5
CLASSI
1°
2°
3°
4°
PORZIONI FRUTTA-VERDURA CONSUMATE A MERENDA
ante intervento/ post
ORE ATTIVITA’ FISICA SETTIMANALI
ante intervento/ postCOLAZIONI SETTIMANALI ADEGUATE **
ante intervento/ post
MERENDE SETTIMANALI ADEGUATE **
ante intervento/ post
2012
2013
2014
Incremento %
80-50x100/50= 60%
Incremento %
82-65x100/65= 26%
SI/NO
S
37-25x100/25= 48%
78-65x100/65= 20%
S
87-80x100/80= 18%
61-51x100/51= 20%
S
69-40x100/40= 73%
79-77x100/77= 3%
S
94-76x100/76= 24%
S
94-86x100/86= 9,3 %
S
PRANZI SETTIMANALI ADEGUATE **
ante intervento/ post
ORE TV < 2 ORE GIORNALIERE
ante intervento/ post
PORZIONI DI CALCIO SETTIMANALI ADEGUATE **
ante intervento/ post
S
n. BAMBINI CHE BEVONO ACQUA A MERENDA
ante intervento/ post
S
NOTA T = Tempi di rilevazione finale da T0 al quinto mese di intervento
** adeguate riferimento agli standard nutrizionali Regione Emilia-Romagna 2013
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(T5-T0x100/T0 >= 1%)
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Sorveglianza Nutrizionale
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014
OKkio alla salute -sorveglianza nutrizionale bambini di 8 anni
2009
2010
2011
2012
2008
istituti
Dati
11
classi
11
stud
report
reg/ausl
istituti
1
21
251
classi
stud
report
reg/ausl
istituti
21
440
2
25
2013
2014
classi
stud
report
reg/ausl
S/N
25
505
2
S
HBSC sorveglianza stili di vita adolescenti di 11-13-15 anni
istituti
Dati
18
2010
classi
26
studenti
602
2011
report
1
2014
Sì/No
S
ANALISI - I progetti di sorveglianza sono progetti nazionali ed europei che consentono di ricavare dati
di salute della popolazione infantile e adolescenziale; Okkio ha una cadenza biennale , HBSC
quadriennale; sono in corso i campionamenti delle scuole per l’anno 2014.
Progetto Nutrizione delle Collettività
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014
UULL – verifica standard nutrizionali
2011
2012
eseguito
2013
48 +
6*=54
2014
60+5
=65
programmato
MENU’ VALIDATI
425
eseguito
programmato
469
354
350
ORE FORMAZIONE UTENZA
197
eseguito
programmato
134
174
150
ATTIVITA’ DIVULGATIVA
PUBBLICAZIONI eseguito
RELAZIONE CONVEGNI , TRASMISSIONI RADIO E TV
eseguito
N° COMMISSIONI MENSA
eseguito
programmato
Nota *verifica distributori automatici nelle scuole
Struttura di riferimento -Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
10
8
5
23
10
28
27
28
28
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3.1.2 PREVENZIONE DEL TABAGISMO
Problema - Da un'analisi aggiornata dell'evoluzione del fenomeno a livello nazionale, si segnalano le
seguenti peculiarità:
- il numero totale e la percentuale dei fumatori negli ultimi anni è in riduzione;
- rimane stabile l'abitudine al fumo nella popolazione con una leggera diminuzione nelle classi di età
più giovane 18-49 anni;
- gli effetti dannosi di tale abitudine si evidenziano nel continuo aumento della mortalità per neoplasie
polmonari nel sesso femminile che negli ultimi 20 anni ha aumentato l’abitudine al fumo.
Risultati 2013
La lotta al fumo viene attuata essenzialmente attraverso un Progetto articolato in 6 programmi
specifici come previsto dal Piano Regionale Tabagismo approvato con DGR 844/2008, coordinati da un
gruppo di lavoro denominato “Territorio senza Fumo” composto da rappresentanti:
- Ordine dei Medici di Reggio (Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta ),
- Lega Italiana Lotta Tumori di Reggio (LILT),
- IPASVI,
- Aziende sanitarie reggiane (AUSL e ASMN),
- Associazioni di volontariato,
- Farmacie Comunali Riunite.
Il Ministero della Salute ha individuato dal 2005 la Regione Emilia-Romagna capofila dei Piani nazionali
sul tabagismo. La Regione ha individuato la LILT di Reggio e l’AUSL di Reggio quali riferimenti
organizzativi dei Piani nazionali sopra citati. Attualmente è in fase di realizzazione il CCM
2012-RETE. Per approfondimenti è possibile visitare il sito www.luoghidiprevenzione.it. Il
2013 è stato caratterizzato dalla collaborazione tra LUOGHI DI PREVENZIONE con le
UNIVERSITA’ nazionali per la pubblicazione di un corso E-learning sul counseling
motivazionale per la promozione di stili di vita, rivolti agli specializzandi delle Facoltà di tipo
sanitario e della Formazione. Si è inoltre attivata una importante collaborazione con il Dr.
Carlo Di Clemente (Università di Baltimora – ideatore del metodo transteorico del
cambiamento) che ha riconosciuto “Luoghi” come luogo di eccellenza nazionale per la
‘applicazione del metodo.
Organizzarsi perchè ….. la forza dei progetti e delle collaborazioni
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Obiettivi specifici 2014
Il gruppo continuerà a lavorare al fine di realizzare le attività previste nel Piano Regionale Tabagismo
approvato nel 2008 e nel nuovo Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012 prorogato al 2014 e le
attività citate nei vari sottoprogetti. Continuerà l’applicazione in tutte le Divisioni di Medicina degli
Ospedali dell’AUSL e del ASMN della Istruzione Operativa IO già in vigore a Scandiano ed approvata nel
2011 come IO di tutti gli ospedali e gli ambulatori specialistici della AUSL . Verrà applicato il nuovo
regolamento AUSL proposto dalla Regione Emilia Romagna e verrà realizzato quanto in esso previsto
anche relativamente all’individuazione delle aree esterne sottoposte al divieto di fumo. Verrà
realizzato quanto previsto nel progetto regionale F.R.E.S.C.O. che prevede una collaborazione tra 3
Cardiologie del nostro territorio ed i Centri Antifumo per incentivare la disassuEsercizio Fisico
Adattatozione dal tabagismo e incentivare l’attività fisica in pazienti ricoverati per I.M.A. Nel 2014
proseguirà l’attività all’interno del Quinto Progetto del Ministero della Salute–CCM, come da
convenzione con la Regione Emilia Romagna e il Ministero.
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2013
AZIONI
2014
RISULTATI
interrelazioni
AZIONI
RISULTATI ATTESI
1. PREVENZIONE DELL’ABITUDINE AL FUMO TRA GLI STUDENTI DELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO rivolto a studenti e insegnanti
Collaborare con LILT e Scuole per
realizzazione progetto
Verificare l’applicazione della
normativa inerente il divieto di
fumare nelle attività di vigilanza
effettuate
n…. studenti a LDP
Gruppo
Territorio senza
Fumo
n. 134 scuole
controllate sulla
applicazione del
divieto di fumo
134/134=100%
Si mantengono le azioni del 2013.
i implementa il progetto con
l’applicazione delle azioni previste dal
progetto “SCUOLE LIBERE DAL FUMO”
risultato efficace secondo i parametri
dell’ EBP.
n. studenti a LDP
n. controlli effettuati con
l’uso di check-list che
prevede anche
l’applicazione normativa
antifumo / n. controlli
effettuati = 90%
n. istituti aderenti a
SCUOLE LIBERE DAL FUMO
2. PREVENZIONE DELL’ABITUDINE AL FUMO TRA LA POPOLAZIONE PER INTERVENTO DEI MMG E COLLABORAZIONE CON CENTRO ANTI
FUMO CAF rivolto a Popolazione generale e cadriopatici
Collaborazione con gruppo.
“Territorio senza fumo” e MMG
Collaborazione con il Centro Antifumo
Collaborazione con 2 Case della Salute
per la realizzazione del Progetto
CardioVascolare
Realizzazione degli
impegni assunti in
sede di gruppo
Territorio senza
fumo
Gruppo
Territorio senza
Fumo,
Sert,
LILT, MMG
Ai partecipanti ai gruppi di
disassuEsercizio Fisico Adattatozione dal
fumo verrà preposta la partecipazione a
gruppi di cammino per incentivazione
all’attività fisica.
n. partecipanti percorsi di
disassuEsercizio Fisico
Adattatozione dal fumo
n. partecipanti ai gruppi di
cammino
Progetto terminato
N .. persone
aderenti al
progetto
3. OSPEDALI E SERVIZI SANITARI SENZA FUMO rivolto a operatori sanitari e pazienti
Applicare per quanto di competenza
la normativa inerente il divieto di
fumare.
Rispetto nei locali
del DSP del divieto
di fumare.
Segnaletica
inerente le
sigarette
elettroniche
Identificazione delle aree esterne ove
vietato fumare.
Estensione della procedura di
Scandiano agli altri reparti di medicina
dell’AUSL e ambulatori specialistici
Adozione della I.O.
ai reparti di
Medicina dell’AUSL
e ambulatori
specialistici in
almeno il 50% delle
strutture
ospedaliere
dell’AUSL
accertatori.
Si mantengono le azioni del 2013
Attivazione del progetto regionale
F.R.E.S.C.O. con invio di pazienti
cardiopatici fumatori ai Centri
Antifumo, in 3 Cardiologie
Nel 2013 parere
positivo dal
Comitato Etico
attivazione dal
2014
I pazienti inviati ai CSF verrà proposta la
partecipazione a gruppi di cammino
dedicati.
90 agenti agenti
formati
Si mantengono le azioni del 2013
Verifica del rispetto della normativa
antifumo nelle ispezioni effettuate dal
DSP negli Ospedali o Servizi Sanitari
con l’inserimento della voce nei
verbali
Corso di formazione per agenti
accertatori
Identificazione delle aree
esterne ove vietato fumare
in almeno il 70% degli
ospedali
n. pazienti percorsi di
disassuEsercizio Fisico
Adattatozione dal fumo
n. pazienti ai gruppi di
cammino
Pagina 23 di 211
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
2013
AZIONI
Collaborazione con gruppo”
Territorio senza fumo” e LILT
per realizzazione dello specifico
sottoprogetto regionale
Partecipazione al “Monitoraggio
dell’osservanza della normativa
inerente il divieto di fumare
negli ambienti di lavoro”,
(Ministero della Salute e CCM).
2014
interrela
AZIONI
zioni
4. LUOGHI DI LAVORO LIBERI DAL FUMO / rivolto a lavoratori e aziende
RISULTATI
Realizzazione
degli
interventi
previsti
progetto
Monitoraggio
terminato
Gruppo
Territorio
senza
Fumo,
RER,
SERT,
LILT,
Sindacati
e
Imprendit
ori,
Medico
Compete
nte
Interventi sugli stili di vita nei
luoghi di lavoro in collaborazione
con i MC.
RISULTATI ATTESI
n. aziende che hanno
attivato percorsi
specifici
Formazione Medici del Lavoro
SERVIZIO PREVENZIONE E
SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI
LAVORO
5. TUTELA DEI BAMBINI DAL FUMO
a) BABY NO SMOKE - intervento di counselling effettuato dalle ostetriche
Collaborazione con
gruppo”Territorio senza fumo”
per realizzazione del progetto
con il coinvolgimento di
pediatri, neonatologi e
ostetriche ospedaliere e
territoriali, durante i percorsi
pre-parto.
Effettuato i
counselling
nei distretti
Distribuzione materiale
informativo da parte del
personale sanitario
Effettuata
distribuzione
materiale
informativo e
gadget alle
neomamme
nel mese di
Maggio
Gruppo
Territorio
senza
Fumo,
Pediatri,
Ostetrich
ee
Ginecolog
i, AUSL,
ASMN
Si mantengono le azioni del 2013
Si mantengono le azioni del 2013
Effettuazione del
councelling alle
gravide nel 90% dei
distretti
Distribuzione
materiale
informativo e gadget
alle neomamme nel
90% dei distretti
b) DIFENDI IL TUO BAMBINO DAL FUMO / Intervento di supporto motivazionale realizzato dai pediatri
rivolto a Genitori dei neonati, adolescenti
Collaborazione con gruppo
“Territorio senza Fumo” e
Pediatri per realizzazione del
progetto.
Verificare l’applicazione della
normativa inerente il divieto di
fumare nelle attività di vigilanza
su scuole e locali pubblico
spettacolo
Continuare la diffusione di
materiale informativo anche in
lingua per genitori e neonati da
parte dei PLS
Realizzazione
del degli
impegni
assunti in
sede di
gruppo
Territorio
senza fumo
Gruppo
Territorio
senza
Fumo,
Pediatri
Evidenza
degli
interventi nei
verbali di
sopralluogo
Evidenza
diffusione di
materiale
informativo
Pagina 24 di 211
Si mantengono le azioni del 2013
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
2013
AZIONI
2014
interrela
AZIONI
RISULTATI ATTESI
zioni
6. COUNSELLING DI COMUNITÀ A SCANDIANO rivolto a popolazione del comune di Scandiano
RISULTATI
Collaborazione con gruppo
“Territorio senza Fumo” per
realizzazione progetto:
Realizzazione del percorso di
disassuEsercizio Fisico
Adattatozione dal fumo per i
pazienti ricoverati, condiviso tra
medici ospedalieri, MMG e CAF
Attivazione
del percorso
nel Reparto di
Medicina
Generarle
dell’Ospedale.
Verificare l’applicazione della
normativa inerente il divieto di
fumare nelle attività di vigilanza
su scuole, locali pubblico
spettacolo e locali aperti al
pubblico sottoposti a vigilanza
da parte dei servizi del DSP
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Collaborare alla valutazione del
progetto
Evidenza
interventi nei
verbali di
sopralluogo
Collaborazione alla realizzazione
di programmi nazionali,
regionali e locali per la parte
economico organizzativa
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Collaborazione con la RER per la
prosecuzione dei progetti
nazionali
Evidenza
documentale
Gruppo
Territorio
senza
Fumo,
Comune
di
Scandian
o, Servizi
del
Distretto,
Scuole,
LILT,
Volontari
ato ecc.
Si mantengono le azioni del 2013
Estensione ad altri reparti
Evidenza
documentale
7. PIANO NAZIONALE DI FORMAZIONE SUL TABAGISMO
Ministeri
della
Salute e
dell’Istruz
ione,
CCM,
RER,
AUSL,
LILT
Termina il progetto CCM RETE
2012.
In attesa di indicazioni per
eventuali ulteriori progetti.
Collaborazione con il Ministero
della salute per la stesura delle
GUIDA DIDATTICA CCM 2 – azioni
di progetto nelle aziende USL
8. PIANO REGIONALE TABAGISMO
Collaborazione alla realizzazione
di programmi regionali e locali
previsti dal Piano Regionale
della Prevenzione e dal Piano
Regionale Tabagismo
Gestione tecnica dei programmi
previsti dal Piano Regionale
Tabagismo e PRP., tramite la
collaborazione di un Dirigente
del DSP in qualità di
Coordinatore del Piano
Regionale Tabagismo e del
Gruppo Territorio senza Fumo.
Attivi 4 tavoli
di lavoro
regionali con
la presenza di
un membro
per ogni Az
USL, a tema –
giovani,
ospedali,
luoghi di
lavoro e
centri
antifumo.
RER,
AUSL,
Attivo il
tavolo di
coordinament
o regionale.
Struttura di riferimento –vari Servizi del DSP e dell’Azienda
Pagina 25 di 211
Si mantengono le azioni del 2013
Si mantengono i
medesimi indicatori
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
3.1.3 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE INNOVATIVI
PROGETTI DI COMUNITA’ rivolti alla popolazione generale di una comunità di circa 20.000 persone
Problema - L’adozione di sani stili di vita è fortemente influenzata dall’ ambiente in cui si vive e dalla
comunità di appartenenza. Numerosi studi dimostrano che per migliorare gli stili di vita di una popolazione
i risultati più efficaci si ottengono con progetti che vedono un ruolo attivo dei cittadini nella promozione
della propria salute. Nel 2013 la Regione Emilia Romagna ha promosso un bando per la realizzazione di
progetti di comunità in modo coordinato tra almeno due AUSL, a cui la nostra AUSL ha partecipato in
collaborazione con quella di Modena.
Obiettivi specifici 2014-2015
Realizzare le azioni previste dei due progetti di comunità finanziati dalla Regione, con modalità
programmazione partecipata.
Progetto 1 “GIOVANI E SALUTE” rivolto alla popolazione giovanile tra i 10 e i 24 anni , nei quartieri NordEst di RE, attività fisica per riduzione disagio giovanile.
Azioni
Costruzioni rete soggetti sia pubblici che privati
Offerta attività fisica ludico-motorie, quali parkuor, break dance, skate
Realizzazione percorso motivazionale
Proposte percorsi disabili
Creazioni connessioni tra attività fisica comportamentali alimentare fumo e alcol
Collaborazione mondo della sanità
Formazione integrata di tutti gli attori coinvolti
Collaborazione grande distribuzione per il consumo consapevole
Risultati attesi
Realizzazione iniziative sugli stili di vita , dove i giovani sono protagonisti attivi dalla progettazione alla
realizzazione degli interventi
Conversione delle funzioni dei servizi socio-sanitari per potenziare la capacità di individuazione di casi di
disagio precoce.
Progetto 2 “ MONTAGNE DI SALUTE” rivolto alla popolazione adulta, del distretto di Castelnovo Monti,
attività fisica come volano per adozione stili di vita sani (alcol, alimentazione, fumo).
Azioni
Costruzioni rete soggetti sia pubblici che privati
Promozione attività motoria per aggregazione, volano adozione stili di vita sani e valorizzazione del
territorio
Promozione corretta abitudine alimentare, consumo moderato di alcol
Collaborazione del mondo della sanità, attivazione percorsi assistenziali
Formazione condivisa specifica sul counselling motivazionale
Confronto con la comunità per la costruzione di un ambiente che promuove salute in una logica di
responsabilità verso il futuro.
Risultati attesi
Realizzazione incontri per la progettazione partecipata
Assunzione responsabilità della comunità nell’adozione di sani stili di vita
Aumento attività motoria nella popolazione adulta comprese le persone con disabilità e patologie
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
PREVENZIONE INCIDENTI NEI BAMBINI
Obiettivi specifici 2014
Aumento della consapevolezza negli adulti di riferimento, sulla frequenza e gravità degli incidenti domestici
e stradali nei bambini.
Azioni
Costruzioni rete soggetti sia pubblici che privati
Campagna informativa specifica, incidenti domestici e trasporto in auto dei bambini (campagna BIMBO
SICURO), realizzata tramite i PLS,pediatria di comunità, ostetriche a tutti i bimbi neo-nati circa 5500 (dato
nascita 2013)
Interventi specifici con i mediatori culturali per la comunità immigrate
Formazione per operatori scuole dell’infanzia e sanitarie
Verifica da parte delle forze dell’ordine sull’adozione delle misure di sicurezza per il trasporto dei bimbi
Risultati attesi
Realizzazione azioni
3.1.4 ALTRI PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE
Obiettivi specifici 2014
- Prosecuzione della sorveglianza a livello locale sui comportamenti e gli stili di vita, all’interno del
progetto nazionale PASSI.
- Coordinamento della collaborazione dell’Azienda USL alle attività del Centro Regionale di Didattica
Multimediale “Luoghi di Prevenzione”, costituito a RE per iniziativa della LILT, del Comune, della
Provincia e della Azienda Sanitaria. In particolare, si prevede un contributo dei servizi del DSP sui temi:
il rapporto tra ambiente e salute, la Nutrizione, Alcol, Fumo, Attività Fisica, benessere psicofisico,
sicurezza sul lavoro, affettività e sessualità, prevenzione oncologica e attivazione di un nuovo percorso
inerente la prevenzione degli incidenti domestici nei bambini.
- Realizzare/collaborare ad altri progetti afferenti alle aree tematiche, come previsto dal Piano
Regionale della Prevenzione.
- Stili di vita Sani nella AUSL di Reggio Emilia – progetto connesso con HPH; coordinamento dei
progetti inerenti gli stili di vita sani da realizzarsi all’interno degli ospedali e dei servizi sanitari della
AUSL rivolti ai pazienti, agli utenti, agli operatori sanitari dipendenti. Tali progetti saranno svolti in rete
con il territorio in modo da realizzare un contesto favorevole a comportamenti positivi per la salute.
- Realizzare le azioni previste in un progetto promosso dal CUG per la promozione del benessere nei
dipendenti dell’Azienda USL che prevede l’incentivazione dell’attività fisica ed una corretta
alimentazione.
- Prosegue dal 2013 l’attività dei due nuovi gruppi interaziendali per la prevenzione degli incidenti nei
bambini e della cadute negli anziani.
Dal 2012 è DSP che ha il ruolo di coordinamento delle azioni previste dal Programma
Interdipartimentale di Promozione della Salute.
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
2013
AZIONI
PASSI
Popolazione residente dai 18 ai
69 anni
PASSI D’ARGENTO
Popolazione residente di età
superiore ai 65 anni
Collaborazione alla
predisposizione delle schede
Report Regionali ed alla
presentazione dei dati in vari
Seminari Regionali.
Diffusione dei dati ai
dipartimenti AUSL e altri
soggetti interessati, anche
tramite i mass media.
Utilizzo dei dati per
progettazione interventi di
promozione della salute.
2014
interrela
AZIONI
zioni
1. SORVEGLIANZE: PASSI, PASSI D’ARGENTO / progetto nazionale
Indagine sui comportamenti e sugli stili di vita ad un campione di reggiani
Interviste
AUSL
Si mantengono le azioni del 2013
CED
per PASSI.
n. 275
MMG
Enti
locali
PASSI D’ARGENTO – sospesi le
RER
interviste. Elaborazione dei dati
n. 50
ISS
per la programmazione sanitaria,
Minister
diffusione.
o della
Si mantengono le azioni del 2013
Realizzato
Salute
Pubblicazione Dossier STILI DI
Dossier STILI
DI VITA nei
VITA nei pazienti con malattie
croniche respiratorie.
CARDIOPARI
CI
(“prevenzion
e rischio
Si mantengono le azioni del 2013
recidive”)
RISULTATI
Pubblicato
su sito
internet e
oggetto di
interviste
televisive.
Si mantengono le azioni del 2013
attivazione
gruppi di
cammino e
incontri con
associazioni
diabetici e
cardiopatici.
Pagina 28 di 211
RISULTATI ATTESI
n. interviste
telefoniche
realizzate / n.
interviste
previste>=90%
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
2013
AZIONI
Vedi progetto PREVENZIONE
OBESITA’
Promosso da UISP, con
l’obiettivo di sensibilizzare allo
svolgimento dell’attività fisica e
alla corretta alimentazione,
coordinato con il progetto
“Coloriamo la nostra tavola”.
Vedi progetto PRESCRIZIONE
ATTIVITA’ FISICA
Attivata attività fisica adattata
AFA
Attivazione Gruppi di cammino
per distretto in collaborazione
con UISP.
Progetto “TUTTI IN BICI IN
SALUTE” rivolto a tutta la
popolazione
2014
RISULTATI
interrela
zioni
AZIONI
2. ATTIVITÀ FISICA
a)L’attività fisica e le correzioni alimentari nel bambino sovrappeso e obeso
//
AUSL,
Vedi progetto PREVENZIONE
Pediatri,
OBESITA’
MMG,
Associazi
oni
sportive,
Universit
à,
Comuni,
Provinci
a, scuole
LILT
2. ATTIVITÀ FISICA
b)Diamoci una mossa rivolto a scuole primarie
//
UISP
Vedi progetto PREVENZIONE
OBESITA’
2. ATTIVITÀ FISICA
c) Progetto Prescrizione dell’attività Motoria
//
Ausl,
Attivazione Esercizio Fisico
ASMN
Adattato ESERCIZIO FISICO
Associazi
ADATTATO
oni
sportive,
ente
promozio
ne
sportiva,
palestre
sicure
n. 4 gruppi
UISP
Prosecuzione e attivazione per
attivati
Comuni
Reggio e Castelnovo Monti
Montecchio,
ASMN
Guastalla
Correggio
Scandiano
Tavolo di
Associazi
Attivazione progetto da Marzo due
lavoro e
one
uscite a settimana
definizione
Tuttiinbici
collaborazioni
Comune
di Reggio
Emilia
ASMN
Pagina 29 di 211
RISULTATI ATTESI
//
//
//
Partecipazione
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
2013
AZIONI
2014
RISULTATI
interrela
zioni
AZIONI
2. ATTIVITÀ FISICA
d) Percorsi protetti per cardiopatici nel Parco Nazionale Tosco-Emiliano rivolto a pazienti cardiopatici
vedi progetto PREVENZIONE
//
AUSL,
Vedi progetto PREVENZIONE
MALATTIE CARDIOVASCOLARI
ASMN,
MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Enti
Promozio
ne Sport,
Comune,
Università
Associazi
one di
Volontari
ato
2. ATTIVITÀ FISICA
e) Disabili e sport rivolto a studenti disabili
vedi progetto DISABILI E SPORT
//
AUSL,
vedi progetto DISABILI E SPORT
RER
Comitato
Paralimpi
co,
Scuole,
Società
Sportive
2. ATTIVITÀ FISICA
f) Palestre sicure
vedi progetto Palestre Sicure
//
RER
vedi progetto Palestre Sicure RER
RER
Comune
Castelnuo
vo Monti
AUSL,
Palestre
private
Enti
promozio
ne
sportiva
Pagina 30 di 211
RISULTATI ATTESI
//
//
//
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
2013
AZIONI
2014
RISULTATI
interrela
zioni
AZIONI
RISULTATI ATTESI
3. INCIDENTI STRADALI
a) Interventi educativi per la riduzione della guida in stato di ebbrezza rivolti alle scuole
Coordinare gli interventi
educativi svolti dai Servizi della
AUSL
Collaborare alla realizzazione
della manifestazione Maggio in
Strada
Partecipazio
ne dei servizi
dell’AUSL
alle
manifestazio
ni
Provinci
a–
Prefettu
ra Comuni
Scuole Forze
dell’ordi
ne
Associazi
oni ,
ASMN SERT
AUSLLILT,
Scuole
Guida,
Si mantengono le azioni del 2013
Attivazione progetto di comunità
con Istituto alberghiero di
Castelnovo Monti; partecipazione
attiva dell’istituto a iniziative per
la popolazione
3. INCIDENTI STRADALI
b) ALCOL e GUIDA rivolti a scuole guida ( neo patentati), autisti afferenti commissioni patenti per guida in stato di ebbrezza
Diffondere il materiale
informativo su alcool e guida.
Consegna ai neopatentati.
Continuare il percorso
sperimentale presso LDP rivolto
agli utenti afferenti alla CPP per
abuso di alcol al fine di
aumentare la consapevolezza
dei rischi connessi alla guida in
stato di ebbrezza, in relazione a
quanto previsto dal Progetto
Regionale Dipendenze
Patologiche.
Formazione dei docenti delle
scuole guida
Diffusione del
materiale
nelle sedi
opportune
n. utenti
afferenti alla
CPP per
abuso d’alcol
che hanno
partecipato al
percorso
specifico / n.
utenti
afferenti alla
CPP per
abuso d’alcol
previsti per
partecipazion
e al percorso
specifico
600/600=100
%
Provincia
–
Prefettur
aComuni Forze
dell’ordin
e
Associazi
oni ,
ASMN SERT
AUSLLILT,
Scuole
Guida,
Si mantengono le azioni 2013.
Attivazione di un percorso
dedicato ai recidivi alla guida in
stato di ebbrezza con LDP
NO
n. 60 docenti
formati
Pagina 31 di 211
Stessi indicatori
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
2013
AZIONI
2014
RISULTATI
interrela
zioni
AZIONI
RISULTATI ATTESI
4. ALCOL –GRUPPO AZ.LE ALCOL
a) Progetto Regionale “Alcol e Lavoro” rivolto a lavoratori, datori di lavoro, RSPP, MC, RLS
Partecipazione del Medico del
Lavoro SERVIZIO PREVENZIONE
E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI
DI
LAVORO
al
“Tavolo
aziendale: territorio senza
alcol”.
RER Sindacat
i
Vari
Servizi
AUSL
Si integrano le azioni con il
progetto TABAGISMO Luoghi di
lavoro liberi dal fumo
//
Assistenza a datori di lavoro,
sindacati, consulenti, Medici
Competenti per l’applicazione
della normativa sull’alcol nei
luoghi di lavoro, anche
fornendo risposte ai quesiti più
complessi e diffondendo il
materiale informativo mirato.
- Collaborazione col gruppo
dipartimentale “Tutela delle
fasce deboli” per la
progettazione e realizzazione
di iniziative di
informazione/formazione a
lavoratori stranieri sulle
problematiche legate all’alcol e
stili di vita/alcol e lavoro.
4. ALCOL –GRUPPO AZ.LE ALCOL
b) Prevenzione dell’abuso di alcool nella comunità di Correggio rivolto a giovani, donne, vari gruppi di cittadini e professionisti e
lavoratori, neopatentati
Cambiare la percezione e gli
atteggiamenti della popolazione
rispetto al consumo di alcool.
Realizzazione di tutte le azioni
sopradescritte per i vari targhet
Vedi
indicatori
precedenti
Provincia
- Comuni
Scuole Forze
dell’ordin
e
Associazi
oni , LILT ASMN
Vari
Servizi
AUSL RER
Medici
Compete
nti,
Scuole
Guida
Pagina 32 di 211
Si mantengono le azioni 2013
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
2013
AZIONI
2014
RISULTATI
interrela
zioni
AZIONI
RISULTATI ATTESI
5. PROGETTI DI COMUNITA’ rivolti alla popolazione generale di una comunità di circa 20.000 persone
Partecipazione bando regionale
con AUSL di MO (selezione di 6
progetti di comunità a livello
regionale) per la promozione di
stili di vita sani su almeno due
temi.
Temi
Popolazione adulta: attività
fisica come volano per adozione
stili di vita sano Alcol,
alimentazione, fumo.
Comunità
selezionate:
Castelnovo
Monti
(popolazione
adulta)
Comuni,
scuola,
Associazi
oni,
oratori,
centri
aggregazi
one
giovanili,
Attivazione delle azioni con
modalità di programmazione
partecipata
quartieri di
Reggio Emilia
(popolazione
giovani)
Popolazione giovanile: attività
fisica per riduzione disagio
giovanile.
6. INCIDENTI DOMESTICI
Prevenzione cadute negli anziani – Prevenzione incidenti bimbi
Vedi progetto INCIDENTI
DOMESTICI
Si mantengono le azioni 2013.
Vedi progetto INCIDENTI
DOMESTICI
Integrazione del Gruppo
Incidenti Domestici con gruppo
Promozione della salute
Interventi inerenti
Anziani - Prevenzione delle
cadute con istituzione tavolo
inter-aziendale
n. 40 anziani
reclutati per
interventi di
ginnastica a
domicilio
diverse
iniziative
ASMN,
MMG,
UISP
Bimbi (0 -4-anni) ( Vedi sotto)
Pagina 33 di 211
CAMPIOLI
BOZZA PROGETTO 2014
Incontri con i vari
stake holder
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
2013
2014
AZIONI
RISULTATI
Bimbi (0 -4-anni) – prevenzione
incidenti sia domestici che di
trasposto stradale , istituzione
unico tavolo
distribuzione
materiale
informativo
Realizzazione
della
campagna
“Bimbo
sicuro”
interrela
zioni
AZIONI
RISULTATI ATTESI
7. PREVENZIONE INCIDENTI NEI BAMBINI
Bambini (8 anni)
Percorso sperimentale
“INCIDENTI DOMESTICI “ presso
Luoghi di prevenzione ( vedi
Luoghi di prevenzione)
//
ASMN,
PLS,
pediatria
di
comunità,
ostetriche
,
Scuole,CA
AD
Associazi
oni,
C.C.Q.S
Coord.
Pedagogi
co prov.le
Vigili
urbani
LDP
Scuole
primarie
Distribuzione materiali informativo
tramite i PLS,pediatria di
comunità, ostetriche a tutti i bimbi
neo-nati circa 5500 (dato nascita
2013).
Interventi specifici con i mediatori
culturali.
Realizzazione
interventi
Formazione dei PLS e del
personale scolastico.
Verifica ispettiva presso le scuole
Valutazione attivazione del
percorso per il 2015.
//
8. SICUREZZA SUL LAVORO
Rassegna Cinema e Salute
Informazione e formazione
utenza
vedi
progetto
SCUOLA
Vedi
progetto
FORMAZION
E UTENZA
Comune
di RE
Scuole
RSPP,
RLS
Pagina 34 di 211
vedi progetto SCUOLA
//
vedi progetto SCUOLA
//
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
2013
AZIONI
2014
RISULTATI
interrela
zioni
AZIONI
RISULTATI ATTESI
10. LUOGHI DI PREVENZIONE
Centro Regionale di Didattica Multimediale rivolto a Operatori sanitari, operatori scolastici, studenti
Sono attivi 12 percorsi vedi
tabella sottostante.
Prosegue la collaborazione tra
LILT e i servizi della AUSL per
gestione dei laboratori.
Prosegue la formazione sulle
metodologie utilizzate per
operatori AUSL .
n. percorsi 12
n. studenti
11810 (RE)
totali 23150
vedi tabella
n. 12
operatori
AUSL
impegnati
Prosegue la sperimentazione
nelle scuole del DVD “Paesaggi
di Prevenzione”e al suo
monitoraggio a livello regionale
e aziendale.
E’ in fase di valutazione
l’efficacia dell’intervento.
Prosegue la realizzazione di
giornate a carattere formativo
rivolte ad utenti del mondo
della sanità e della scuola
previste da Progetti Locali o
inserite nei Piani Reg. e
Nazionali Alcol, Tabagismo,
attività fisica e nutrizione.
RER,
AUSL,
LILT
Scuola,
Provincia,
Comune
di R.E.
Ministero
della
Salute e
dell’Istruz
ione
Epidemiol
ogia
Torino e
ISPO
Firenze
n. circa 2000
persone
formate.
Divulgazione risultati inerenti la
valutazione di efficacia del
percorso inerente il fumo di
LDP.
Pagina 35 di 211
Si mantengono le azioni 2013
Prosegue la collaborazione tra
LUOGHI DI PREVENZIONE con le
UNIVERSITA’ nazionali per la
pubblicazione di un corso Elearning
sul
counseling
motivazionale per la promozione
di stili di vita, rivolti agli
specializzandi delle Facoltà di tipo
sanitario e della Formazione.
Prosegue la collaborazione con il
Dr. Carlo Di Clemente.
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Interrelazioni con altre strutture: amministrazioni comunali e provinciale, Prefettura, ARPA, Regione,
Agenda 21, USP, scuole, forze dell’ordine, MMG e PLS, gruppo “Provincia senza fumo”, associazioni
sportive, associazioni di volontariato, gruppo “alcol” AUSL, gruppo “incidenti domestici AUSL, altri
servizi dell’AUSL, ASMN, DORS Piemonte, Ministero della Salute e dell’Istruzione
Strutture di riferimento – Tutti i Servizi del DSP
Pagina 36 di 211
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
3.2 PROGRAMMI DI PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE MALATTIE TRASMISSIBILI
Progetto Piano Regionale Prevenzione 2010-2012 - continuativo
3.2.1 EPIDEMIOLOGIA E SORVEGLIANZA
Problema Le malattie infettive considerate come causa di morte in Italia e negli altri paesi industrializzati
nel secolo scorso, sono stati caratterizzate dal passaggio da una mortalità sostenuta da alti tassi
sopratutto nei più giovani, a una mortalità sostenuta da alti tassi per malattie croniche (cardiopatie,
pneumopatie, diabete, immunodeficienze primitive o acquisite, demenza ….), soprattutto nella
popolazione più anziana. Tubercolosi, epatite, scabbia, meningite, sono condizioni note ma in più, ogni
anno, fanno la loro comparsa nuove malattie infettive; un ritmo inquietante che ha portato a scoprire,
dal 1967 ad oggi, 39 nuovi agenti patogeni. Tra questi i virus all'origine di aids, ebola (febbre emorragica),
e sars (sindrome respiratoria acuta severa) e Meningoencefalite da virus West Nile.
Le malattie infettive sono da sempre oggetto di estrema attenzione per la Sanità Pubblica e, nel corso degli
anni questo impegno ha richiesto la capacità del Servizio ad adeguarsi a mutati scenari epidemiologici.
Nella tabella sono riportati i dati riguardanti le malattie infettive più indicative dal punto di vista degli
interventi di profilassi, verificatesi in provincia di Reggio Emilia negli anni 2009-2013.
MALATTIA
2009
2010
2011
2012
2013
Dengue
0
2
0
1
0
Epatite A
24
8
4
10
13
Epatite B
9
10
10
4
10
Epatite NANB
2
2
4
7
3
Legionellosi
6
13
16
15
17
Malaria
21
22
33
22
20
Malattia di Lyme
28
19
16
21
26
Meningite e encefalite acuta virale
9
11
23
11
12
Meningite meningococcica
0
0
1
0
1
Meningiti batteriche altre
7
2
6
9
15
Sepsi (pneumococco)
8
8
4
8
7
Morbillo
0
7
23
3
5
Rosolia
0
1
0
1
0
Salmonellosi non tifoidee
148
124
177
150
120
Scabbia n. casi totali
298
309
217
196
167
Scabbia n. focolai
73
69
41
49
41
Sifilide
4
10
4
3
10
Tossinfezioni ed inf. alimentari (TA)
11
5
10
6
15
Tubercolosi
57
68
72
55
50
Meningoencefalite da virus West Nile
0
0
0
0
6
Nel 2013 il Servizio di Igiene Pubblica, come peraltro da diversi anni, è stato impegnato negli interventi
legati a casi di Tubercolosi ( 50 ) malattia che colpisce soprattutto gli immigrati da paesi ad alta endemia
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(80% dei casi nel 2013), i soggetti che assumono terapie immunosoppressive o che sono affetti da patologie
croniche. In 4 casi sono state coinvolte anche collettività scolastiche. Sono stati registrati, dopo l’anno
epidemico 2011, 5 casi di Morbillo che hanno interessato prevalentemente soggetti adulti, non vaccinati.
Si segnala che anche la nostra Provincia è stata coinvolta nel focolaio registrato in Italia di casi di Epatite
acuta da virus A legati al consumo di frutti di bosco congelati: per questi casi è stato attivato un sistema di
sorveglianza che prevedeva oltre alla diagnosi clinica la conferma virologica e la genotipizzazione presso il
Laboratorio dell’IZS della Lombardia e dell’Emilia-Romagna sezione di Brescia.
Sono stati poi segnalati 15 focolai di Tossinfezione alimentare tra i quali si segnalano 2 casi di particolare
rilievo sostenuti da Salmonella spp: un focolaio familiare con 5 casi (1 decesso) causati da Salmonella
Tiphimurium legati al consumo di un salame suino di produzione artigianale e un focolaio legato a
ristorazione pubblica ( 13 casi) causato da Salmonella enteritidis. Sono stati inoltre segnalati 2 casi di
Febbre tifoide di importazione da aree endemiche
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Si è confermata la diffusione di casi di diarrea da Clostridium difficile ( 139 casi ) di origine
nosocomiale, che ha coinvolto oltre a strutture sanitarie e socio-assistenziali anche il territorio.
L’andamento epidemiologico della Legionellosi ha confermato il trend degli ultimi due anni
precedenti. E’ proseguita anche nel 2013 l’attività di sorveglianza di casi gravi ospedalizzati di
influenza, come da indicazioni nazionali e regionali.
Nell’ambito delle malattie trasmesse da vettori per le quali sono attivi specifici sistemi di sorveglianza, nel
corso del 2013 l’evidenza della circolazione di West Nile virus (6 casi di malattia neuroinvasiva nell’uomo
ed 1 caso in un cavallo ) ha comportato, oltre alla sorveglianza sanitaria, alla sorveglianza veterinaria ed
entomologica, anche specifici interventi rivolti alla riduzione delle zanzare vettori ( Culex spp ).
La dengue, è una malattia infettiva tropicale causata dal virus Dengueè e viene trasmessa agli esseri
umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Nella nostra
provincia sono stati rilevati due casi nel 2010 e un caso nel 2012. La malattia dà luogo a febbre
nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è
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accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle
articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del
corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre.
Nella nostra provincia si registra un decremento dei casi diagnosticati di tubercolosi dal 2009 1l 2013. La
quasi totalità dei casi di tubercolosi attiva nel nostro Paese si manifesta come riattivazione di un’infezione
tubercolare latente in persone che non sono state adeguatamente diagnosticate e trattate; secondo stime
recenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono più di 9 milioni i nuovi casi tubercolosi ogni
anno con più di 2 milioni di decessi per anno. Le persone infettate dal micobatterio della tubercolosi
possono ospitare il germe nei polmoni per lunghi periodi di tempo, pur non avendo segni di malattia. In
seguito possono poi sviluppare una tubercolosi attiva in caso di una diminuzione delle difese del sistema
immunitario in qualsiasi momento della loro vita ed essere fonte di contagio per soggetti sani.
Obiettivi specifici 2014
• Monitorare l’andamento epidemiologico delle principali malattie infettive al fine di fornire informazioni
agli organismi sanitari ed istituzionali per programmare interventi sanitari utilizzando il Sistema
informativo regionale delle malattie infettive (Sorveglianza Malattie Infettive – SMI ), web-based.
• Continuare il progetto di profilassi della Tubercolosi e Scabbia nella popolazione immigrata, in
particolare nei Distretti di Guastalla e Correggio (si rimanda al capitolo Fasce deboli ).
• Intervenire tempestivamente al verificarsi dei casi, anche sospetti, di Chikungunya, Dengue e West Nile
Disease, garantendo gli interventi sanitari ed ambientali entro 24 ore dalla segnalazione (vedi capitolo
“Lotta alla zanzara tigre e prevenzione Chikungunya, Dengue e sorveglianza di West Nile Disease”).
• Raggiungere nell’attività di medicina dei viaggi le tipologie di viaggiatori a maggior rischio di contrarre
malattie infettive: viaggiatori per lavoro e per motivi sanitari, stranieri che rientrano per lunghi periodi
nel Paese di origine.
• Garantire, come negli anni precedenti, che tutti gli interventi di profilassi per malattie infettive vengano
effettuati correttamente e nei tempi previsti, secondo le indicazioni regionali/nazionali, in particolare
per le malattie a maggior impatto sulla popolazione/collettività.
Le malattie infettive meningite batterica, epatite A, morbillo, Tossinfezioni alimentari costituendo un rischio
per la collettività, richiedono l’attivazione del Servizio di Igiene Pubblica entro 24 ore.
INCHIESTE – TEMPI
meningite batterica, epatite A, morbillo, Tossinfezioni
Alimentari
ricevute
Di cui meningite batteriche
effettuate entro 24 ore
(STD ≥ 95%)
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2011
2012
2013
48
28
48
100%
28
100%
47
16
47
100%
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Meningiti batteriche
Problema - Le meningiti batteriche, malattie gravi seppur poco frequenti, costituiscono un importante
problema di Sanità Pubblica anche per il notevole impatto emotivo che suscitano nella popolazione e nelle
collettività.
Obiettivi specifici 2014
Gli interventi di profilassi per meningiti batteriche saranno effettuati su tutto l’ambito provinciale entro i
tempi e con le modalità previste dalla indicazioni regionali/nazionali.
Meningiti batteriche verificatesi in provincia di RE
MENINGITI BATTERICHE
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
M. da meningococco
M. da haemophilus
M. da pneumococco
M. da streptococco
M. da stafilococco
M. da altri batteri specificati e non
Totale
SEPSI
Sepsi da pneumococco
Sepsi da altri batteri spec.
Totale
5
0
5
1
0
1
12
2
1
5
0
0
2
10
2
1
5
2
0
6
16
0
0
4
1
0
3
8
0
0
4
3
0
0
7
0
0
4
2
1
4
11
0
0
0
0
0
2
2
1
0
5
0
0
1
7
0
0
3
0
0
6
9
1
0
3
1
1
10
16
0
0
0
6
6
21
21
8
2
10
8
6
14
4
8
12
8
3
11
7
10
17
* MENINGITE BATTERICA = M. da meningococco, da Haemophilus influenzae, da Pneumococco, batterica n.s. (ad eziologia non specificata/non
nota); ** SEPSI tra le quali sono state segnalate: n° 1 da Meningococco, n° 1 da Listeria monocytogenes, n° 1 da Salmonella.
Tubercolosi
Problema In totale nel 2013 si sono verificati 50 casi di TB nella Provincia; i Distretti con carico di malattia
più elevato sono Guastalla e Correggio.
Sorveglianza, prevenzione e controllo della malattia tubercolare fanno parte del Progetto “controllo delle
malattie socialmente rilevanti” del PRP 2010-2012. Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica coordina il Gruppo
Interaziendale per la Sorveglianza e il Controllo della Tubercolosi (GITb) composto da operatori AUSL ed
ASMN. Le attività di controllo della TB rientrano nel Progetto Dipartimentale Tutela delle Fasce Deboli
Il Programma di prevenzione e controllo della tubercolosi (TB) richiede un approccio integrato e
multidisciplinare, in quanto la malattia colpisce sottogruppi di popolazione con criticità culturali e di salute
(immigrati, detenuti, anziani, soggetti con patologie predisponenti). Le attività di prevenzione hanno una
particolare rilevanza per evitare la diffusione dell’infezione all’interno delle collettività (strutture
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scolastiche e sanitarie, casa circondariale, ecc.). La TBC negli immigrati negli anni passati si è confermata
una patologia diagnosticata spesso in fase avanzata, condizione che può favorire la trasmissione ai
conviventi e ai contatti; tra gli immigrati si registra ancora una frequenza maggiore tra i maschi, mentre tra
gli italiani il rapporto è sostanzialmente in parità. L’età media è nettamente diversa tra i due gruppi: si
mantiene elevata tra gli italiani, mentre tra gli immigrati l’età media è tra i 15 e 44 anni. Infine tra gli italiani
la malattia è quasi sempre polmonare, tra gli immigrati si rilevano anche localizzazioni extrapolmonari.
DISTRIBUZIONE DEI CASI DI TB PER FASCIA DI ETÀ E PROVENIENZA NELLA PROVINCIA DI RE - 2013
Analisi e commento dei dati: Negli ultimi anni l’incidenza di TB negli italiani è rimasta stabile. La malattia
colpisce soprattutto gli immigrati da paesi ad alta endemia (80% dei casi nel 2013), i soggetti con patologie
croniche o che assumono terapie immunosoppressive. Nel 2013 si sono verificati 4 focolai di TB in ambito
famigliare in pazienti immigrati e 4 casi in alunni frequentanti collettività scolastiche, in assenza di casi
secondari di malattia. Grazie all’integrazione tra AUSL, ASMN, servizi di prevenzione e di cura, sono stati
garantiti sul territorio provinciale lo screening delle categorie a rischio, la presa in carico dei contatti di TB
polmonare e il follow-up ambulatoriale dei malati, con monitoraggio attivo dell’adesione al trattamento. In
totale nel 2013 sono stati presi in carico 815 contatti di TB polmonare e sono stati sottoposti a test di
screening 3.146 soggetti a rischio, con la collaborazione di DSP, DCP, ASMN e Presidi Ospedalieri, SerT, e
Casa Circondariale. Lo screening ha permesso di identificare 7 pazienti con TB in fase precoce e 580
soggetti con sospetta infezione latente, sottoposti poi a profilassi farmacologica o sorveglianza sanitaria.
Sono stati raggiunti tutti gli obiettivi di adesione ai percorsi e alle terapie. Per 3 bambini con scarso
supporto famigliare e per 1 adulto con adesione dubbia al trattamento è stata attivata la somministrazione
direttamente osservata della terapia (DOT), con la collaborazione di Servizio Infermieristico Domiciliare,
Medici di Medicina Generale , Pediatri di Libera Scelta, Servizio di Igiene Pubblica e PdC.
TUBERCOLOSI
2011
2012
RE C RE N RE S TOT
2013
RE C RE N RE S TOT
RE C
RE N
RE S
TOT
N° di casi tb
polmonare
37
22
13
72
21
26
8
55
16
24
10
50
n. contatti
e screening
positivi
presi in carico
155
144
107
406
415
398
46
859
203
520
142
865
RE C = Area Reggio Centro; RE n = Area Reggio Nord; RE s = Area Reggio Sud
Obiettivi specifici 2014
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Assicurare le attività fondamentali per la prevenzione e il controllo della TB sul territorio: diagnosi precoce;
accessibilità e adesione al trattamento; identificazione e follow-up dei contatti di TB polmonare; screening
delle categorie a rischio; monitoraggio attivo dell’adesione ai percorsi.
TB POLMONARI – TEMPI
trattamento completato
segnalate
adesione alla terapia
(STD ≤ 80%)
contatti di TB polmonare follow-up concluso
contatti di TB polmonare follow-up iniziato
adesione al programma di sorveglianza
(STD ≥ 85%)
2011
33
36
(anno 2010)
92%
2012
33
38
(anno 2011)
87%
2013
34
38
(anno 2012)
89%
373
390
(anno 2010)
394
406
(anno 2011)
764
859
(anno 2012)
96%
97%
89%
3.2.2 ZOONOSI
Problema: Con il termine zoonosi s’intende un importante gruppo di malattie infettive che hanno la
caratteristica di essere trasmissibili dagli animali all’uomo e viceversa. Le zoonosi conosciute sono molto
numerose (oltre 150) e il loro studio costituisce uno dei settori di maggior interesse della medicina
umana e veterinaria. Nel mondo moderno queste malattie, a causa dell’intensificarsi degli scambi
commerciali di animali e prodotti di origine animale tra i vari paesi, acquistano un’importanza crescente.
Inoltre il pericolo della loro diffusione è ulteriormente aggravato dall’aumento degli animali, domestici e
selvatici, che sempre più numerosi vivono in ambiente urbano.
Le zoonosi possono diffondersi da un animale all’altro e dagli animali all’uomo, mentre di solito non si
trasmettono da un uomo all’altro. Perciò l’uomo si ammala soltanto tramite gli animali. La sorveglianza e
controllo di West Nile Disease e Leishmaniosi rientrano nel progetto relativo alle malattie trasmesse da
vettori definito nel Piano della Prevenzione 2010-2012 ( e proroga al 31.12.2013 ) della Regione EmiliaRomagna.
Sorveglianza West Nile Disease
Problema - Nel 2013 la circolazione del virus responsabile della “West Nile Disease” ha causato, nella
provincia di Reggio Emilia, 6 casi di malattia neuroinvasiva nell’uomo ed 1 caso in un cavallo; in una persona
con scarse difese immunitarie ha causato la morte. I casi hanno interessato prevalentemente persone
anziane affette da malattia cronica.
La West Nile Disease o Malattia del Nilo Occidentale è un’infezione virale trasmessa dalle zanzare, che trova
negli uccelli il serbatoio naturale. Può essere contratta dall’uomo e dal cavallo, se punti da una zanzara
portatrice del virus. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Circa nel 20% dei casi
si manifesta nella forma conclamata con tosse, eruzioni cutanee, diarrea, linfadenopatia (linfonodi
ingrossati) e difficoltà a respirare. Questi sintomi durano solitamente 3-5 giorni e possono variare molto a
seconda dell’età della persona.
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In pochi casi, negli anziani e nei soggetti più deboli
(immunodepressi), possono aggiungersi gravi
complicazioni neurologiche quali meningite o
encefalite. Anche gli animali possono essere colpiti
da questo virus, in particolare uccelli selvatici e
cavalli. Nel cavallo il decorso della malattia è simile
a quello dell’uomo: di solito si notano febbre,
difficoltà di movimento degli arti posteriori, fino ad
arrivare all’impossibilità ad alzarsi da terra. La
zanzara rappresenta l’unico vettore del virus e
quindi l’unica possibilità di contrarre l’infezione.
La Regione ha emanato il Piano di sorveglianza e controllo malattia di West Nile Disease, Chikungunya e
Dengue e altri arbovirus in Emilia-Romagna – Anno 2013 nel quale: la sorveglianza sull’avifauna selvatica e
sui casi clinici negli equini e la sorveglianza entomologica sulle zanzare sono affidate al Servizio di Sanità
Pubblica Veterinaria (SSPV) mentre al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SIP), è affidata la sorveglianza sui
casi umani di encefaliti/meningiti a liquor limpido/poliradicoloneuriti o paralisi flaccida acuta che si
verificassero nel periodo compreso tra 15 giugno e 30 novembre (periodo di attività delle zanzare vettrici
principali di questa infezione) avvalendosi per i controlli del laboratorio del Centro di Riferimento Regionale
di Bologna.
ESAMINATI
CORVIDI
Altre specie di
uccelli
Zanzare
POSITIVI
( PCR )
per WNV
122
9
2
0
Totale
zanzare
Catturate
Totale
pool
27.570
290
Pool
positivi
PCR per
WNV
19
Pool
positivi
PCR per
USUTU
virus
20
La maggior parte di catture di zanzare ha riguardato la specie Cx. Pipiens, nella quale si è riscontrata la
positività per WNV. Nei pool di zanzare è stato ricercato con PCR anche Usutu virus (potenzialmente
responsabile di malattia neuroinvasiva nell’uomo )
Dettagli:
1^ positività documentata nei corvidi: prima quindicina di agosto; 1^ positività documentata nelle
zanzare: seconda quindicina di luglio – ultima positività prima quindicina di settembre; 1^ caso di
sindrome neurologica nell’uomo: seconda quindicina di agosto – ultimo caso prima quindicina di
settembre. Caso di sindrome neurologica negli equidi: 1 caso in settembre. Il sistema di
sorveglianza entomologica ha documentato la circolazione di virus West Nile circa 30 gg prima del
primo caso di malattia neuroinvasiva nell’uomo ( dato analogo nelle altre Province della Regione in
cui è stata documentata la circolazione virale )
Obiettivi specifici 2014
Garantire il sistema di sorveglianza sanitaria e di segnalazione rapida per i casi di sospetta West Nile
Disease nell’uomo. Garantire l’attività per la sorveglianza nelle specie serbatoio e nel vettore e la
sorveglianza passiva sui cavalli. Mantenere supporto tecnico ai Comuni fornendo indicazioni per la lotta alle
zanzare. Assicurare formazione in particolare per gli interventi per West Nile disease. Fornire informazioni
alla popolazione.
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ANALISI - L’attività di sorveglianza nel 2013 ha dimostrato la circolazione del virus tra uccelli e vettori, con
casi clinici nell’uomo e nel cavallo. Per quanto attiene all’attività di sorveglianza veterinaria in questa
provincia, nell’anno 2013 si è articolata secondo la programmazione regionale in:
-sorveglianza entomologica effettuata nel periodo di attività del vettore a cura dell’IZS sezione di Reggio
Emilia; sono state dislocate sul territorio trappole entomologiche che hanno reso possibile effettuare le
catture degli insetti vettore. In totale sono stati saggiati 290 pool di zanzare di cui 19 positivi osservati
tra luglio e settembre;
-sorveglianza nelle specie di uccelli serbatoio del virus effettuata attraverso la cattura di 122 corvidi e 2
uccelli di altre specie: 9 corvidi sono risultati positivi nei mesi di agosto e settembre;
-sorveglianza passiva, cioè la vigilanza sulle forme neurologiche nella popolazione di equidi della provincia:
1 cavallo con sintomatologia neurologica compatibile confermato positivo.
Le attività di sorveglianza entomologica promosse dalla Regione hanno documentato la circolazione nella
nostra Provincia anche di virus Usutu (anch’esso possibile agente eziologico di meningoencefaliti) in vari
pool di zanzare e negli uccelli.
Attività
Proseguirà l’impegno degli anni precedenti ed in particolare per garantire : il sistema di sorveglianza
sanitaria e di segnalazione rapida di meningo-encefaliti virali sospette da WNV nell’uomo flusso rapido da
medico segnalatore a DSP ( 12 ore ) e da questo immediato alla Regione (sistema ALERT, e-mail + telefono);
inchiesta epidemiologica + prelievo in 24 ore (invio del campione al laboratorio di riferimento Microbiologia
S. Orsola; il prelievo per casi possibili di West Nile Disease verrà effettuato ed inviato al Laboratorio di
riferimento dal Presidio Ospedaliero in cui è ricoverato il caso ) invio alla RER della scheda di sorveglianza (
entro 24 ore ). l’approfondimento dei sospetti clinici negli equidi la sistemazione nella provincia in luoghi
definiti con l’Istituto ZS di trappole per la cattura degli insetti vettori la collaborazione con la Provincia di
Reggio Emilia nella cattura ed analisi degli uccelli serbatoio, si prevede di catturare 9 capi quindicinalmente
da maggio a ottobre. Il DSP rimarrà a disposizione per fornire informazioni e rispondere ad eventuali
segnalazioni dei cittadini.
Leishmaniosi
Problema - La Leishmaniosi Viscerale Zoonotica (LVZ), causata dal protozoo Leishmania infantum, è una
grave patologia riemergente in tutta l’area mediterranea. In Italia i casi notificati di malattia nell’uomo sono
andati aumentando nel corso dell’ultimo decennio fino anche a superare il numero di 200 nuovi casi ogni
anno. Va però rilevato che per molte Regioni i dati disponibili soffrono di evidente sottonotifica, mentre
presentano discreta attendibilità i dati relativi ad alcune Regioni dove sono stati attuati, anche per periodi
limitati, programmi appositi di sorveglianza attiva (Campania, Sicilia e Liguria). Gran parte delle infezioni
umane risulta a carico di individui immunocompetenti, sia bambini sia adulti. Ad esse si aggiungono le coinfezioni HIV-Leishmania che, seppure diminuite in incidenza grazie alle terapie HAART, costituiscono
tuttora un grave problema sanitario per la difficile gestione dei pazienti altamente resistenti alle terapie.
Numerosi sono anche i casi riportati nei pazienti organo-trapiantati.
Il cane infetto da L.infantum costituisce l’unico serbatoio domestico della LVZ. L’elevata suscettibilità al
parassita fa sì che il cane costituisca un eccellente indicatore della diffusione dell’infezione nel territorio .
Anche per la leishmaniosi canina si è assistito nell’ultimo decennio ad un aumento di incidenza e diffusione
geografica. Dalle aree tradizionalmente endemiche rappresentate dai versanti tirrenico, ionico e
dell’Adriatico centromeridionale della penisola e dalle isole, l’infezione si è diffusa sul versante centrosettentrionale adriatico della penisola e, a macchia di leopardo, in molte aree collinari prealpine e
preappenniniche delle Regioni del nord Italia (Emilia-Romagna compresa). L’aumento di incidenza e
diffusione delle patologie umana e canina sembrano tra loro correlati ed associati alla diffusione,
attualmente pressoché ubiquitaria, del principale vettore di L. infantum in Italia, Phlebotomus perniciosus.
A questa specie si associa, nelle aree del versante adriatico, un secondo vettore, P. perfiliewi, che
rappresenta una costante all’interno dei focolai emiliano-romagnoli di recente segnalazione. Non va inoltre
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dimenticato quale potenziale vettore, P. neglectus, reperito recentemente n alcuni focolai del nord Italia
(Lombardia, Piemonte, Veneto). Già con la nota regionale Sistema di sorveglianza regionale della
leishmaniosi PG/2009/14857 del 22.01.2009 e successive integrazioni veniva chiesta una stretta
collaborazione tra Servizio di Igiene Pubblica/SSVP/Medici curanti/Veterinari LP a seguito della
segnalazione di casi umani o veterinari di leishmaniosi
Nel corso del 2013, nella provincia di Reggio Emilia, sono stati segnalati 2 casi di leishmaniosi viscerale
nell’uomo.
ANALISI - Per ogni segnalazione di leishmaniosi umana viscerale o cutanea, accertata o sospetta, il Servizio
di Igiene Pubblica conduce l’inchiesta epidemiologica e con i dati ottenuti compila la scheda di sorveglianza.
Se il caso risulta confermato secondo i criteri diagnostici previsti nella definizione di caso il Servizio di Igiene
Pubblica : trasmette la scheda di sorveglianza al SSVP per le valutazioni di competenza; provvede ai flussi
informativi con la Regione ( eventualmente all’AUSL di residenza del caso ); informa il paziente sulle misure
di prevenzione e sul controllo del rischio di trasmissione. Il piano regionale di controllo prevede per la
competenza veterinaria azioni specifiche quali: piano di controllo veterinario a seguito di caso umano
autoctono. Nel 2013 sono stati segnalati 2 casi di Leishmaniosi umana e sono state quindi istituite due aree
di controllo sistematico dei cani presenti. Nessuna positività è stata rilevata nei cani se non un dubbio in un
cane di proprietà di un malato. sorveglianza passiva sui cani di proprietà. Per ogni segnalazione di
leishmaniosi umana viscerale o cutanea, accertata o sospetta, il Servizio di Igiene Pubblica conduce
l’inchiesta epidemiologica e con i dati ottenuti compila la scheda di sorveglianza. Se il caso risulta
confermato secondo i criteri diagnostici previsti nella definizione di caso il Servizio di Igiene Pubblica:
trasmette la scheda di sorveglianza al SSVP per le valutazioni di competenza; provvede ai flussi informativi
con la Regione (eventualmente all’AUSL di residenza del caso); informa il paziente sulle misure di
prevenzione e sul controllo del rischio di trasmissione. Il piano regionale di controllo prevede per la
competenza veterinaria azioni specifiche quali:
a) piano di controllo veterinario a seguito di caso umano autoctono. Nel 2013 sono stati segnalati 2 casi di
Leishmaniosi umana e sono state quindi istituite due aree di controllo sistematico dei cani presenti.
Nessuna positività è stata rilevata nei cani se non un dubbio in un cane di proprietà di un malato.
b) sorveglianza passiva sui cani di proprietà. Nel 2013 sono stati riscontrati 2 casi di cani di proprietà con
malattia sintomatica (casi incidenti).
c) piano di sorveglianza nei canili, che prevede oltre al controllo periodico sui cani ricoverati e sui cani di
nuova introduzione, il controllo entomologico mediante l’installazione di trappole attrattive. Le
strutture di ricovero cani coinvolte sono 14 classificate nel 2014 rispettivamente 5 in classe 1 (presenza
sia di vettore e di cani infetti), 1 in classe 2 (presenza di cani infetti e assenza del vettore), 7 in classe 3
(presenza del vettore e assenza di cani infetti), 1 in classe 4 (assenza di vettore e di cani infetti). In
totale sono stati esaminati 412 cani e tutte le catture di insetti vettori.
Obiettivi specifici 2014
Garantire gli interventi di sorveglianza previsti dalle indicazioni regionali, ribadite anche recentemente nel
“Piano regionale di controllo della leishmaniosi canina Triennio 2011-2014 PG/2011/7494 del 13.01.2011” e
successivi aggiornamenti. Assicurare i flussi informativi Servizio di Igiene Pubblica SSPV e con i MMG/PLS
e Veterinari Libera Professione.
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Rabbia
Problema - La rabbia pur non essendo presente da tempo in Provincia, rappresenta un potenziale pericolo
legato a fattori di rischio molteplici quali ad esempio: spostamento di animali selvatici (volpi) infetti da zone
europee endemiche, situazione che periodicamente si verifica in Trentino e Veneto; introduzione di animali
da compagnia (cani, furetti ecc.) da Paesi del Mondo ove la rabbia risulta essere endemica attraverso il
turismo e gli scambi commerciali. Nell’ottobre del 2008 la rabbia è ricomparsa in Italia; il primo focolaio è
apparso nel territorio del Comune di Resia (UD), a seguito dell’evolversi dell’epidemia che interessa i paesi
dell’est limitrofi (Slovenia e Croazia). Nel corso del 2009 e inizio 2010 l’epidemia si è diffusa in direzione
Sud-Ovest, comprendendo il Friuli Venezia Giulia, il Veneto in particolare la provincia di Belluno e provincia
di autonoma di Trento. La prevalenza dei casi ha interessato gli animali selvatici, per lo più le volpi, che
rappresentano il principale serbatoio della malattia, ed alcuni caprioli e tassi Sono stati riscontrati positivi
anche animali domestici tra cui cani, gatti un cavallo ed un asino. L’area interessata dalla epizoozia è stata
dichiarata indenne a fine 2012
Obiettivi specifici 2014
Proseguire l’attività prevista sia per quanto riguarda le azioni veterinarie che per la prevenzione della
malattia nell’uomo.
INTERVENTI PER PROFILASSI DELLA RABBIA NELL’UOMO
2011
RE
CENTRO
RE
NORD
2012
RE
SUD
TOT
RE
CENTRO
RE
NORD
2013
RE
SUD
TOT
RE
CENTRO
RE
NORD
RE
SUD
n. cani vaganti senza
identificazione
TOT
972
n. segnalazioni
morsicature
209
124
172
505
185
166
194
545
222
147
172
541
n. dosi di vaccino
antirabbico
somministrato postesposizione
18
5
11
34
20
12
3
35
11
0
1
12
ANALISI - Nella Provincia le azioni di profilassi in abito veterinario vengono intraprese, sistematicamente:
1) Con la cattura dei cani vaganti. Tutti sono stati sottoposti ad osservazione nei canili sanitari;
2) Mediante il controllo degli animali morsicatori sia cani che gatti o altre specie animali.
3) Saggiando le carcasse di volpi rinvenute morte con i test diagnostici di laboratorio.
Nel 2013 tutte le volpi saggiate hanno avuto esito negativo. La profilassi della rabbia nell’uomo viene
effettuata dal Servizio di Igiene Pubblica che svolge le funzioni di Centro Antirabbico a partire dal 1998.
Riceve le segnalazioni di morsicature diagnosticate dai Pronto Soccorso ospedalieri e provvede a
comunicare al SSPV gli animali morsicatori che devono essere sottoposti a sorveglianza. Se dall’inchiesta
epidemiologica emerge che il cane morsicature non può essere sottoposto a sorveglianza e proviene da
area endemica per la rabbia il Servizio di Igiene Pubblica propone al soggetto morsicato la vaccinazione
antirabbica con ciclo post-esposizione, unico intervento sanitario di provata efficacia nella prevenzione
della rabbia.
Influenza Aviaria
Problema - Nel corso dell’anno 2013 l’intensa attività di sorveglianza veterinaria non ha fatto registrare
situazioni di emergenze sanitarie riferite all’influenza aviaria in provincia, nonostante l’epizoozia di virus ad
alta patogenicità per le specie avicole sviluppatasi nell’Imolese e Ferrarese che ha coinvolto allevamenti di
ovaiole e tacchini.
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Applicazione delle misure sanitarie per il territorio regionale relative all’influenza aviaria
L'influenza aviaria è una malattia virale che colpisce alcuni volatili.
Normalmente questi virus non infettano gli esseri umani. Solo in rare
occasioni si sono ammalate persone a stretto contatto con animali
infetti in condizioni di forte promiscuità e scarsa igiene.
Continuamente le conoscenze si arricchiscono con informazioni
nuove, a volte anche non esatte. Si stanno anche verificando episodi
di allarme non giustificato dalle effettive condizioni di pericolo, che
possono produrre convinzioni e comportamenti sbagliati.
Obiettivi specifici 2014
Continuare la sorveglianza periodica negli allevamenti avicoli in
funzione dei fattori di rischio legati alle tipologie produttive.
Mantenere efficiente il sistema di intervento veterinario in caso di
sospetti/conferme di focolaio di influenza aviaria con relativo
abbattimento dei capi.
Monitoraggio dei casi influenzali umani con identificazione del tipo di virus presente. Organizzazione di una
eventuale campagna vaccinazione in emergenza.
PIANO DI SORVEGLIANZA
CAMPIONI
2011 2012 2013
campioni raccolti negli allevamenti avicoli
Di cui campioni di siero
tamponi tracheali e cloacali per la rilevazione dell’agente eziologico
10.470
4120
6350
ANALISI - Inoltre si è intervenuti in tre allevamenti in cui si è voluto escludere l’infezione. Parimenti le
verifiche tese ad accertare lo stato sanitario degli animali negli allevamenti aventi consistenza di animali
superiore ai 250 capi e l’applicazione negli stessi delle buone pratiche di biosicurezza, sono state effettuate
anche con l’utilizzo delle check-list appositamente approntate allo scopo. Anche quest’anno ingenti risorse
sono state impegnate nell’attività di vigilanza e controllo dello svolgimento del “Mercato degli Hobbies”
domenicale di Reggio Emilia, operata da n. 2 veterinari in turno di pronta disponibilità festiva. È importante
ricordare che è obbligatorio segnalare al Servizio Veterinario dell’AUSL eventuali casi di mortalità che
coinvolgano contemporaneamente diversi volatili o anche sintomi di malattia quali febbre (penne arruffate,
occhi chiusi, tendenza a stare fermi, a non alimentarsi), respiro più frequente e a becco aperto, starnuti,
tosse, occhi gonfi, diarrea, torcicollo, impossibilità a camminare per paresi-paralisi delle zampe o per
problemi di equilibrio, etc.
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Malattia di Lyme
Problema - La malattia di Lyme ( il nome deriva dall'omonima cittadina americana dove fu descritto il primo
caso nel 1975) è un'infezione batterica che colpisce prevalentemente la pelle, le articolazioni, il sistema
nervoso e gli organi interni. Il vettore dell’infezione è Ixodes ricinus, zecca ampiamente diffusa
nell’ambiente silvestre della nostra provincia così come è diffuso il rischio d’infezione. Dalla letteratura e
dalle esperienze in ambito regionale i serbatoi sono da ricercarsi principalmente nei piccoli roditori, altre
specie selvatiche quali riccio, scoiattolo ed alcuni uccelli che sono ospiti di mantenimento dell’infezione.
CASI DI MALATTIA DI LYME SEGNALATI IN PROVINCIA DI RE
Distretti
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
RE CENTRO
8
3
4
2
4
2
2
Correggio
Guastalla
RE NORD
1
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
TOTALE
25
1
1
1
0
1
0
0
0
0
2
Scandiano
Montecchio Emilia
Cast. Monti
7
1
20
0
3
23
1
2
19
0
0
17
2
0
10
3
0
16
1
2
21
14
8
126
TOTALE
28
37
26
29
22
27
17
19
12
16
19
21
24
26
148
175
RE SUD
Nella sede di Castelnovo ne’ Monti, in cui si registra la maggior incidenza di M. di Lyme, le persone che si
presentano al Pronto Soccorso dell’Ospedale a seguito di puntura di zecca vengono indirizzate al Servizio
Igiene e Sanità Pubblica per ricevere informazioni dettagliate sui rischi connessi alla puntura, sulla
sorveglianza da mettere in atto nei 40 giorni successivi e sulla corretta terapia da assumere qualora
insorgano sintomi suggestivi in tale periodo.
PUNTURE DI ZECCA SEGNALATE DAL PRONTO SOCCORSO AL Servizio di Igiene Pubblica 2007-2013
Distretto Castelnovo ne’ Monti
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Totale segnalazioni/anno
97
167
165
68
67
47
68
I trimestre
II trimestre
III trimestre
IV trimestre
7
74
13
3
4
128
26
9
5
108
44
8
3
43
20
2
2
43
17
5
4
35
4
4
0
49
11
8
Obiettivi specifici 2014
Continuare l’attuale modalità di gestione dei casi umani di malattia con verifica del corretto percorso
diagnostico-terapeutico. Formazione e informazione dei Medici di Medicina Generale nelle aree a maggior
incidenza. Informazione ed educazione all’utilizzo di modalità di protezione individuale per popolazione che
frequenta luoghi a rischio.
2011
Relazioni per intervento a seguito di segnalazione di caso di zoonosi redatte
casi di zoonosi rientranti nell’ambito di applicazione dello schema
(STD ≥ 95%)
2012
2013
5
5
100
ANALISI - Intervento integrato dei Servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) dell’Azienda USL di
Reggio Emilia in caso di zoonosi: Tubercolosi, Brucellosi, Influenza a carattere zoonosico, Listeriosi al fine di
ottimizzare le azioni e incrementarne l’efficacia sanitaria. L'insorgenza delle malattie zoonosiche richiede da
parte dei Servizi SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE, SSPV, Servizio di Igiene Pubblica e
SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO del Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP)
un intervento coordinato al fine di mettere in essere tutte le misure necessarie a contenere l'infezione. A
tale scopo è stato implementato dal DSP il progetto che è iniziato nel marzo 2012 che si è completato con la
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definizione della Procedura Dipartimentale 02 del 4/3/2013 nella quale si definisce il protocollo di
intervento nel caso di insorgenza di zoonosi attraverso specifiche modalità di attivazione ed intervento
delle varie professionalità del DSP coinvolte nella applicazione delle misure necessarie al contenimento ed
estinzione del focolaio di malattia zoonosica. Nel 2013, anno di prima applicazione della procedura, sono
stati gestiti 5 focolai di malattia zoonosiche: 2 casi di Leishmaniosi viscerale umana, 1 caso di Febbre
bottonosa umana e 2 casi di Leptospirosi negli animali. I Servizi coinvolti sono stati Servizio di Igiene
Pubblica e SSPV per 4 casi mentre in un caso è stato attivato anche SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA
NEGLI AMBIENTI DI LAVORO. L’introduzione di questa modalità di intervento ha favorito la collaborazione
tra Servizi del DSP anche in casi che, pur rientrando nell’alveo delle malattie zoonosiche, hanno presentato
un rischio tale da non giustificare l’attivazione della procedura; si è comunque assistito ad un fattiva
attivazione interservizi alla quale ha partecipato anche il SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE. E’
stato realizzato un evento formativo che ha coinvolto gli stessi operatori che hanno partecipato alla
formazione del 2012 ed ha avuto come obiettivo la comunicazione tra colleghi e con il cittadino a cui si
rivolge l’intervento sanitario.
Strutture di riferimento – Servizio Igiene e Sanità Pubblica – Servizio Sanità Pubblica Veterinaria
3.2.3 LOTTA ALLA ZANZARA TIGRE E PREVENZIONE CHIKUNGUNYA E DENGUE
Problema: Dal 1991 è consolidata nel territorio provinciale la presenza di Aedes Albopictus (Zanzara Tigre),
infestante che oltre ad interferire nelle abitudini di vita dei cittadini ( ha infatti un’attività ematofaga nelle
ore diurne) comporta rischi per la salute legati principalmente alla trasmissione di Arbovirosi. La
sorveglianza e controllo delle malattie trasmesse da vettori rientra nei progetti definiti nel Piano della
Prevenzione 2010-2012 ( e proroga al 31.12.2013 ) della Regione Emilia-Romagna. La Regione ha emanato il
Piano di sorveglianza e controllo malattia di West Nile Disease, Chikungunya e Dengue e altri arbovirus in
Emilia-Romagna – Anno 2013 che dà mandato ai Dipartimenti di Sanità Pubblica affinché mantengano un
alto livello di attenzione per contenere il rischio di nuove epidemie di Febbre da virus Chikungunya (come
accaduto nel 2007 ) o Dengue attraverso interventi volti alla massima riduzione della popolazione di
zanzare ed alla capacità di intercettare più precocemente possibile eventuali casi sospetti di Chikungunya e
Dengue, per mettere in atto immediatamente le misure di controllo ambientali.
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Obiettivi specifici 2014
Garantire il sistema di sorveglianza sanitaria e di segnalazione rapida per casi di Chikungunya e Dengue,
rinnovando gli accordi previsti nella Procedura interaziendale (AUSL - AO ASMN ) per la corretta
applicazione delle indicazioni regionali. Coordinare l’attività di monitoraggio dell’infestazione da zanzara
tigre mediante ovitrappole. Mantenere supporto tecnico ai Comuni fornendo indicazioni per la lotta alle
zanzare. Assicurare la formazione agli operatori Servizio di Igiene Pubblica. Rinnovare il protocollo
concordato con Comuni e Ditta di disinfestazione per interventi urgenti di disinfestazione straordinaria in
occasione di casi di Chik /Dengue
SOPRALLUOGHI AREE A RISCHIO
eseguito
2011
21
2012
12
2013
6
29
32
37
35
82
37
86
40
92
/
0
1
1
100
/
0
ORDINANZE
emesse
richieste ai Comuni sotto i 500 m
(STD ≥ 80%)
PRELIEVI TEMPI
inchieste + prelievo effettuati entro 24 ore
segnalazioni ricevute per sospetto Chick e Dengue
(STD =100%)
ANALISI - La collaborazione nel Gruppo Regionale ha operato per assicurare omogeneità nelle attività di
sorveglianza dell’infestazione nell’ambito regionale, soprattutto attraverso:
coordinamento dell’attività di monitoraggio dell’infestazione da zanzara tigre mediante ovitrappole
come da organizzazione proposta dal gruppo entomologico regionale
iniziative di formazione indirizzate agli alunni delle classi IV e V della scuola primaria
Informazione rivolta alla popolazione generale anche attraverso il materiale informativo disponibile nel
sito web www.zanzaratigreonline.it; sul sito web sono consultabili, da parte dei soggetti autorizzati, i
dati del monitoraggio dell’infestazione
interventi informativi locali con partecipazione ad iniziative organizzate dai Comuni o sui mezzi di
comunicazione;.
L’attività locale di monitoraggio tramite 227 ovitrappole è affidata ai Comuni ed effettuata nel periodo
metà maggio-metà ottobre da volontari di associazioni GGEV, GEL su postazioni individuate dal CAA; il DSP
ha coordinato i rapporti tra ARPA e DSP Cesena (sede di raccolta di tutti i dati del monitoraggio). A seguito
di una specifica richiesta della Regione, l’attività di monitoraggio è proseguita anche nel periodo invernale
con cadenza quindicinale su 10 postazioni nel Comune di Reggio Emilia svolta, in questo periodo,
direttamente da TdP Servizio di Igiene Pubblica. Il personale tecnico Servizio di Igiene Pubblica ha svolto
attività di vigilanza in aree private, produttive e siti sensibili a seguito di segnalazioni di particolari
infestazioni. Il Servizio di Igiene Pubblica si è attrezzato per garantire gli interventi di sorveglianza sanitaria
a seguito della segnalazione di casi umani sospetti nei tempi richiesti dalla Regione ( inchiesta
epidemiologica tempestiva entro 24 ore, prelievo per conferma diagnostica, invio campioni ai laboratori di
riferimento regionale) e coordinare interventi ambientali nelle aree coinvolte (disinfestazioni straordinarie
adulticide in ambito sia pubblico che privato), come da indicazioni fornite nel Piano Regionale. Sono stati
rinnovati gli accordi descritti nella procedura interaziendale ( AUSL – Azienda Ospedaliera) per gli interventi
da mettere in atto e le procedure redatte dalle Direzioni Sanitarie ( AUSL e Az. Ospedaliera) rivolte al
personale dei PS ospedalieri e dei reparti di ricovero di pazienti affetti da Chik /Dengue per la corretta
applicazione delle indicazioni regionali. Si è anche redatto un protocollo concordato con Comuni e Ditta di
disinfestazione per interventi urgenti di disinfestazione straordinaria in occasione di casi di Chik /Dengue
nell’uomo.
Nel 2013 non sono pervenute segnalazioni di casi di febbre di Dengue.
Struttura di riferimento - Servizio Igiene e Sanità Pubblica
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3.2.4 SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLA LEGIONELLOSI
Problema - La Legionellosi rappresenta una malattia infettiva emergente causata da un batterio chiamato
Legionella che colpisce l’apparato respiratorio in modo grave determinando polmonite. L’infezione da
Legionella non si trasmette da persona a persona, piuttosto tramite flussi d'aerosol e/o d'acqua
contaminata, quindi potenzialmente in luoghi nei quali è in funzione un sistema di condizionamento, di
umidificazione o di trattamento dell’aria o di ricircolarizzazione delle acque. La presenza di un serbatoio
ambientale molto ampio del microrganismo non permette di porsi l’obiettivo di eliminare la legionella dagli
impianti idrici artificiali, ove disseminandosi e moltiplicandosi può costituire un potenziale rischio per la
salute umana.
È una malattia in crescita come evidenziato dal significativo incremento dei casi notificati in Italia ed anche
nella nostra Regione, correlabile anche al miglioramento degli strumenti diagnostici. Essendo difficile
eliminare tutti i serbatoi ambientali, più ragionevolmente occorre mettere in atto un sistema coordinato di
interventi che evidenzi la responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nella progettazione, realizzazione,
gestione e manutenzione di quegli impianti che possono essere a rischio colonizzazione, soprattutto se ad
essi sono esposte persone immunodepresse o con condizioni predisponenti la malattia.
Obiettivi specifici 2014
1.Completare la procedura di Servizio per definire gli interventi da mettere in atto in seguito a notifica di un
caso di legionellosi e di riscontro di positività ambientale correlata al caso
2.Il piano di lavoro di vigilanza che privilegi strutture ritenute a maggior impatto sulla salute pubblica:
strutture sanitarie, socio-sanitarie, socio-assistenziali, turistico-recettive, palestre, piscine. Si
programma di eseguire una verifica su 2 strutture sanitarie, 35 socio-assistenziali, 10 turistico-recettive,
6 palestre, nel corso della quale verrà fornita a tutte le strutture individuate una adeguata informazione
circa le misure di sicurezza che si ritiene opportuno che adottino così da creare una sensibilizzazione sul
problema specifico
3.Dare risposta alla richiesta della Direzione aziendale che ha espressamente richiesto di verificare la
definizione e applicazione dei Piani di controllo nelle strutture socio-assistenziali.
4.Promuovere l’adeguamento dei Regolamenti comunali a quanto previsto dalla DGR n.1115/2008 e, ove
condiviso fra i DSP di Area Vasta ER ovest, richiedere alle Amministrazioni Comunali l’emissione di
Ordinanza di adeguamento a quanto previsto dalla Direttiva stessa, al fine di avere a supporto della
vigilanza uno strumento amministrativo cogente.
5.Partecipare con un proprio rappresentante al Gruppo di lavoro AUSL sul controllo delle infezioni da
legionella che dovrà produrre la revisione del documento inerente le strutture sanitarie e redigere il
documento relativo alle strutture territoriali Azienda USL
6.
LEGIONELLOSI
2011
2012
2013
17
100
100
100
127
127
100
56
56
100
eseguito
/
43
44
programmato
/
53
53
/
81
83
Casi segnalati
SITI PER LEGIONELLOSI
campionati
considerati a rischio potenziale
(STD =100%)
STRUTTURE VIGILANZA *
(STD ≥ 80%)
ANALISI - La gestione dei casi 2013 ha evidenziato alcune criticità legate in particolare alle azioni da attuare
una volta individuata la probabile fonte di esposizione e alle conseguenti implicazioni anche eventualmente
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legali. I casi registrati e la loro gravità hanno reso evidente l’esigenza di indirizzare, attraverso un progetto
specifico, le azioni di vigilanza verso le realtà emerse come prioritariamente a rischio per la collettività, in
applicazione anche di quanto previsto nella Delibera di Giunta Regionale n. 1115/2008 “Le linee guida
regionali per la sorveglianza ed il controllo della legionellosi.” * Nell’attività di vigilanza degli impianti
sportivi si è portato a termine un progetto di verifica della presenza di contaminazione da Legionella
nelle reti idriche di un campione di 8 palestre. Sono stati effettuati complessivamente 16 campioni di
acqua calda sanitaria. ( vedi Capitolo Impianti sportivi della presente relazione di servizio Servizio di
Igiene Pubblica).
Strutture di riferimento - Servizio Igiene e Sanità Pubblica
3.2.5 STRATEGIE VACCINALI
Problema: Il ricorso alla vaccinazione è ancora ampiamente al di sotto dei livelli attesi in particolare per
quelle persone che sono affette da malattie croniche (cardiopatici, diabetici, bronco-pneumopatici ……)
che con la sovrapposizione di una malattia virale potrebbero peggiorare di molto la loro condizione di
salute. In più, negli ultimi anni, l’attenzione della popolazione, si è andata concentrando sui possibili
effetti collaterali delle vaccinazioni rispetto ai possibili benefici dimenticando che l’avvento dei vaccini ha
consentito di ridurre la diffusione di malattie gravi e mortali o addirittura di eliminarle. La riduzione delle
infezioni, e dei conseguenti decessi e sequele invalidanti è andata di pari passo con l’aumento delle
coperture vaccinali.
Il Piano Regionale della Prevenzione ( PRP ) 2010-2012 della Regione Emilia-Romagna individua nei
Programmi di vaccinazione uno dei Progetti mirati alla prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili.
La profilassi delle Malattie Infettive attraverso le vaccinazioni è universalmente riconosciuto come uno degli
interventi di Sanità Pubblica di maggiore efficacia, caratterizzato da rapporti rischio-beneficio e costobeneficio estremamente favorevoli. La pratica vaccinale comporta benefici non solo per effetto diretto sui
soggetti vaccinati, ma anche in modo indiretto, inducendo protezione ai soggetti non vaccinati (herd
immunity ). In ambito aziendale, l’attività vaccinale è assicurata da più Servizi, i quali si attivano e si
coordinano per espletare le campagne vaccinali inserite nelle politiche vaccinali regionali. Il Servizio di
Igiene Pubblica è chiamato ad un ruolo di indirizzo, coordinamento e monitoraggio delle strategie vaccinali
e svolge un ruolo operativo in alcune campagne rivolte alla popolazione giovanile/adulta ed in particolare:
1. prevenzione dell’influenza
2. prevenzione del tetano
3. campagne vaccinali rivolte agli adolescenti
4. applicazione del nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012-2014
5. applicazione del Piano Nazionale di Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita
6. prevenzione delle malattie invasive batteriche e di altre malattie infettive prevenibili con
vaccinazione in soggetti ad alto rischio
7. prevenzione delle malattie legate a viaggi internazionali
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Relazione Annuale 2013-2014
TOTALE
8.237
12.825
39.618
18.000
3.716
4.522
8.238
6.750
4.417
2.230
13.397
39.635
3229
3.589
12.573
5.970
1.561
1.787
3.348
2.265
1.515
0
3.780
13.098
TOT
RE SUD
17.800
5.651
Mon
39.040
12.674
Cast.
M
12.170
3.331
Sca
8.515
di cui in
minori
3.320
TOT
18.355
Gua
DOSI TOT
6.023
Cor
RE
NORD
RE
CENTRO
TOTALE
RE SUD
RE
NORD
RE
CENTRO
TOTALE
RE SUD
RE
NORD
RE
CENTRO
VACCINAZIONI SOMMINISTRATE DAL Servizio di Igiene Pubblica
2011
2012
2013
Nel primo semestre 2013 il Servizio di Igiene Pubblica ha partecipato all’indagine conoscitiva promossa
dalla Regione nell’ambito del PRP 2010-2012 “La qualità percepita degli ambulatori vaccinali dalla parte
degli utenti” attraverso la distribuzione di un questionario ad un campione di utenti degli ambulatori
vaccinali definito dalla Regione.
Vaccinazione Antinfluenzale stagionale
Influenza 2013-2014
Problema - Visti i risultati insoddisfacenti della campagna 2012-2013, è stato costituito un gruppo di lavoro
interaziendale ( a cui hanno partecipato le Direzioni sanitarie dell’AUSL e dell’AO, il Presidio Ospedaliero
AUSL e il Servizio Igiene e Sanità Pubblica ) al fine di individuare strategie per migliorare la copertura
vaccinale dei soggetti a rischio ed in particolare di coloro che sono affetti da gravi patologie croniche. La
promozione dell’offerta vaccinale è stata rivolta sia agli specialisti ( ospedalieri e ambulatoriali ) che ai
MMG. La Direzione Sanitaria dell’AUSL ha approvato una modifica alla lettera di dimissione informatizzata
che comporta l’inserimento in automatico nella lettera stessa della dicitura “si consiglia la vaccinazione
antinfluenzale stagionale” alla dimissione di soggetti ultra 64enni, con possibilità di inserimento di analoga
indicazione anche in soggetti di età inferiore con fattori di rischio. E’ stata inviata una lettera di invito alla
vaccinazione a circa 2.700 assistiti affetti da alcune gravi patologie che espongono a maggior rischio di
complicanze a seguito di influenza.
L’andamento dell’epidemia influenzale in Italia è monitorato attraverso il sistema nazionale di sorveglianza
epidemiologica e virologica dell’influenza ( InfluNet ), coordinato dal Ministero della Salute, che si avvale
della collaborazione dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e della rete dei laboratori
periferici per l’influenza. A tale sorveglianza hanno contribuito anche 12 medici sentinella dell’Az. USL di
Reggio Emilia ( 9 MMG e 3 PLS ) distribuiti su tutto il territorio provinciale che hanno partecipato su base
volontaria, segnalando direttamente sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità i casi di ILI (Influenza Like
Illness) che si sono presentati alla loro osservazione ed eseguendo tamponi faringei sui propri assistiti,
tamponi inviati per le analisi al Laboratorio regionale di riferimento per l’influenza con sede a Parma
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Il picco epidemico è stato raggiunto nella quinta e sesta settimana del 2014 con valore di incidenza pari a
6,5 casi per mille assistiti. Il livello di incidenza fino ad ora registrato è inferiore a quello osservato nella
maggior parte delle precedenti stagioni influenzali, tuttavia si osserva una maggiore durata del periodo
epidemico. Per quanto riguarda l’età, come sempre i più colpiti sono i bambini, in particolare nella fascia 04 anni seguita da quella 5-14 anni, elemento questo sempre presente in tutte le stagioni influenzali e in
tutti i Paesi del mondo
La sorveglianza virologica in Italia ha documentato una maggior circolazione di virus A/H3N2, il virus
A/H1N1pdm2009 risulta predominante nei soggetti ospedalizzati. Negli altri Paesi europei, ha prevalso la
circolazione di virus A/H1N1pdm2009 e, in misura minore, di A/H3N2, negli USA quella del virus
A/H1N1pdm2009. Si è fino ad ora documentato un match tra ceppi virali contenuti nel vaccino e virus
circolanti. Sono stati monitorati i casi gravi di influenza come previsto dal Ministero della Salute, e cioè le
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gravi infezioni respiratorie acute (SARI) e le sindromi da distress respiratorio acuto (ARDS), comprendendo
tutti quei casi che richiedono un ricovero in reparti di Terapia intensiva o Rianimazione e che risultano
positivi ai virus influenzali. Il numero dei casi gravi di influenza al momento registra un andamento
concordante all’epidemia influenza, con valori inferiori rispetto a quelli della stagione precedente
Obiettivi specifici 2014
Migliorare la copertura vaccinale nei soggetti ultra64enni, per raggiungere l’obiettivo fissato dal Ministero
della Salute (copertura > 75%)
DOSI COMPLESSIVE SOMMINISTRATE
E % COPERTURA IN CORSO DI CAMPAGNE ANTINFLUENZALI
Totale dosi
06/07
07/08
08/09
09/10
10/11
11/12
12/13
13/14*
111.010
108.496
113.673
106.301
100.991
93.078
77.314
84.560*
76,1
75,5
75,9
76,9
70,5
65,6
55,5
59,6
% copertura in ultra
64enni (STD > 75%)
*2013/14 dato provvisorio
CAMPAGNE VACCINALI 2011 -2012 - 2013
2011
2012
2013*
Dosi acquistate Servizio di Igiene Pubblica
110.150
81.050
91.850
Dosi somministrate TOTALE
94.650
77.314
84.581
Dosi somministrate in ultra 64enni
Popolazione residente ultra 64enne
69.398
103.663
59.653
105.861
64.119
107.547
65,6
55.5
59,6
17.656
13.015
15.418
91,9
91
93,7
Copertura vaccinale soggetti ultra 64enni (STD ≥ 75 %)
Dosi somministrate in soggetti di età compresa tra 6 mesi e 64 anni con
patologie croniche
% Dosi somministrate dai MMG
(*il dato del 2013 sarà definitivo non appena sarà completato l’inserimento delle vaccinazioni dai MMG e saranno disponibili i dati
della popolazione al 31.12.13)
ANALISI - Il Servizio di Igiene Pubblica coordina la campagna vaccinale, fornendo il vaccino a MMG,
strutture AUSL, AO ASMN, strutture socio-assistenziali, carcere, OPG ed erogando direttamente la
vaccinazione presso le proprie sedi vaccinali. Complessivamente sono state somministrate in totale 84.560*
( dato provvisorio ) dosi di vaccino antinfluenzale, registrando un miglioramento rispetto all’anno
precedente. Nelle ultime campagne vaccinali si era registrato purtroppo un importante decremento nelle
coperture vaccinali sia nella categoria dei soggetti ultra 64enni che nei soggetti di età inferiore con fattori di
rischio specifici. Una minor copertura vaccinale, favorendo una maggior circolazione di virus influenzali,
espone a maggior rischio le persone con fattori predisponenti, legati sia all’età sia alla presenza di patologie
croniche, a complicanze gravi da influenza. La valutazione della copertura raggiunta è comunque ancora
provvisoria dal momento che i MMG hanno facoltà di inserire le vaccinazioni effettuate fino al 31 marzo.
Vaccinazione Antitetanica nelle Donne 60enni
Problema - A livello nazionale si registrano ancor oggi circa 70-100 casi di tetano l'anno, con una maggiore
frequenza nelle donne (71.7%) e nei soggetti di età > 65 anni ( 70% dei casi). La malattia compare sovente
in seguito a ferite banali e trascurate, procurate nel corso di attività domestiche o di giardinaggio, per le
quali i pazienti non ricorrono a cure mediche; nel 97% dei casi vi è assenza di vaccinazione.
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RE Centro
RE Nord
RE Sud
Totale
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N. CASI DI TETANO SEGNALATI IN PROVINCIA DI RE
1996-2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
1
4
8
1
1
13
1
1
0
0
2013
0
TOTALE
1
4
10
15
Obiettivi specifici 2014
Proseguire la chiamata attiva delle donne residenti 60enni ( per il 2014, le donne nate nel 1954),
confermando gli obiettivi di copertura vaccinale pari almeno al 50 % delle donne residenti. Viste le recenti
indicazioni regionali, a partire dall’anno 2014 verranno convocati per la proposta della vaccinazione diftotetanica anche i maschi che nel corso dell’anno compiranno 65 anni ( per il 2014 i maschi nati nel 1949).
COPERTURA ANTITETANICA DONNE 60ENNI
2011
2012
2013
Donne 60enni immuni
1587
1656
1548
Donne 60enni residenti
3004
3023
3096
52,8
54,1
50
Copertura vaccinale (STD ≥ 50%)
ANALISI - E’ continuata la campagna di vaccinazione antitetanica rivolta alle donne, con chiamata attiva
delle donne residenti 60enni; nel 2013 sono state invitate le donne residenti nate nel 1953, con valutazione
della % di copertura, con l’obiettivo di vaccinare almeno il 50% delle donne invitate.
Nel 2013 la copertura complessiva è stata raggiunta.
Vaccinazione Antipneumococcica
Il vaccino anti-pneumococco può aiutare a prevenire l'infezione da Pneumococco (prevenzione delle
malattie invasive batteriche ed altre malattie infettive prevenibili con vaccinazione in soggetti ad alto
rischio )
Problema - Lo Pneumococco o Streptococcus pneumoniae è un batterio molto diffuso che si ritrova
comunemente nel tratto respiratorio superiore (naso e gola) di bambini e adulti sani; nel caso in cui i germi
si riproducano per minori difese dell’organismo in sedi del corpo dove normalmente non sono presenti,
come il sangue, il liquor (liquido trasparente che avvolge il cervello e il midollo spinale) o i polmoni, la
malattia si manifesta in forma grave, con quadri rispettivamente di batteriemia, meningite e polmonite.
Queste gravi forme di infezione, dette forme invasive, possono progredire fino alla sepsi, una condizione ad
elevatissima mortalità caratterizzata dalla invasione disseminata dei batteri nel sangue.
Continua il progetto aziendale che ha preso avvio nel 2006 per la promozione della vaccinazione in
specifiche categorie a rischio, e che prevede la collaborazione di Medici ospedalieri, Medici specialisti
ambulatoriali, MMG e Medici delle strutture socio-assistenziali. La Regione Emilia-Romagna in data
26/03/12 ha prodotto il documento “Aggiornamento delle indicazioni sulle vaccinazioni per la prevenzione
delle Malattie Invasive Batteriche nelle persone con condizioni di rischio.” nel quale vengono fornite
specifiche indicazioni per la protezione di soggetti ad alto rischio anche dalle forme invasive causate da
Streptococcus pneumoniae avvalendosi dei 2 differenti vaccini attualmente disponibili (vaccino coniugato
13valente e vaccino polisaccaridico 23valente) utilizzati per cicli sequenziali. Rientrando la vaccinazione
antipneumococcica nei più ampi interventi vaccinali rivolti a soggetti ad alto rischio, viene direttamente
proposta dal Servizio di Igiene Pubblica ai soggetti inviati dagli specialisti di riferimento o dai MMG.
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Obiettivi specifici 2014
- Proseguire la collaborazione con medici specialisti ospedalieri e MMG per individuare i soggetti ad alto
rischio di MIB ed altre patologie a cui proporre le vaccinazioni indicate nel Piano Nazionale della
Prevenzione Vaccinale 2012-2014, attivando percorsi specifici per l’effettuazione della stesse (anche
direttamente presso i Reparti ospedalieri ).
- Nel corso del 2014 si opererà per definire protocolli condivisi con Malattie Infettive, Reumatologia,
Ematologia. Tale attività sarà oggetto del Progetto di miglioramento dell’area sanitaria.
- Continuare la ricerca nominativa dei soggetti splenectomizzati e portatori di protesi cocleari, attraverso le
SDO ospedaliere anno 2013, con verifica e/o effettuazione delle vaccinazioni indicate e chiamata attiva
dei soggetti non vaccinati.
- Completare la stesura di un documento che fornisca indicazioni vaccinali in soggetti con fattori di rischio,
redatto in collaborazione con l’Area Rischio Clinico AUSL e le Direzioni Sanitarie AO ASMN e AUSL, che
verrà condiviso con PdC, specialisti ospedalieri e MMG/PLS.
n. soggetti
RE CENTRO
RE NORD
RE SUD
31
13
22
TOTALE
66
SPLENECTOMIZZATI
Vacc
Vacc
Vacc
% copertura
Pneumo Meningo Emofilo Pneumo *
22
20
18
71
8
4
2
61,5
16
17
16
72,7
46
41
36
PORTATORI PROTESI COCLEARI
n.
Vacc
% copertura
soggetti Pneumo
Pneumo
3
2
67
7
3
43
6
5
83,3
70
16
10
62,5
(STD ≥70 %)
(STD ≥70 %)
* La copertura per pneumococco viene calcolata tenendo conto che alcuni soggetti individuati attraverso le SDO sono già stati
vaccinati in altre sedi (ad es., reparti ospedalieri).
VACCINAZIONI EFFETTUATE IN PAZIENTI CON PATOLOGIE CRONICHE – ANNO 2013
RE CENTRO
SPLENECTOMIZZATI
TRAPIANTO MIDOLLO
VACC.
HBV
VACC.
PNEUMO
VACC.
MENTETRA
VACC.
PNEUMO
VACC.
Hib
187
72
77
43
19
CORREGGIO
46
4
12
13
1
GUASTALLA
43
5
21
9
4
RE NORD
89
9
33
22
5
SCANDIANO
76
3
38
32
10
MONTECCHIO
37
7
11
12
2
CAST. MONTI
15
0
0
7
1
RE SUD
128
10
49
51
13
TOTALE
404
91
159
116
37
VACC.
MENTETRA
VACC.
PNEUMO
VACC.
Hib
TOT
ATTUALMENTE NON DISPONIBILE
IRC
9
3
410
0
0
76
1
1
84
1
1
160
4
3
166
3
1
73
0
0
23
7
4
262
17
8
832
ANALISI - Sono state assicurate da parte del Servizio di Igiene Pubblica:
- attività di coordinamento di promozione della vaccinazione antipneumococcica e la conoscenza delle
indicazioni presso i MMG, gli specialisti Ospedalieri interessati e le Strutture socio-assistenziali.
- promozione della vaccinazione nei soggetti splenectomizzati e portatori di protesi cocleari, con ricerca
nominativa attraverso le SDO ospedaliere ( relative all’anno 2012 ) e chiamata attiva.
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Relazione Annuale 2013-2014
E’ stato condiviso con medici ed infermieri della Struttura di Nefrologia e Dialisi dell’AO ASMN il protocollo
vaccinale per HBV per pazienti in dialisi e pre-dialisi, con proposta anche della vaccinazione
antipneumococcica.
Piano Nazionale Eliminazione Morbillo e Rosolia Congenita 2010-2015
Problema: il morbillo e la rosolia sono malattie ancora pericolose che sono trasmissibili con il respiro e
che sono in grado di diffondersi velocemente tra i soggetti recettivi. Il morbillo viene considerato la più
grave tra le “comuni” malattie infettive dell’infanzia a causa delle sue complicanze, tanto più frequenti e
gravi quanto più piccolo è il bambino. Esse sono: otite media, laringite, broncopolmonite, convulsioni,
encefalite. Quest’ultima si verifica in 1 bambino ogni 1000 colpiti da morbillo e consiste in una grave
infiammazione del cervello (encefalite) che può avere esito infausto (15% dei casi) oppure lasciare esiti
permanenti (40% dei casi): convulsioni, sordità e ritardo mentale. Per la rosolia l'infezione può
trasmettersi al feto durante la fase viremica per via trasplacentare, essa può verificarsi in diversi periodi
della gravidanza e la gravità delle conseguenze che la stessa avrà sul feto dipendono proprio da questo.
Il Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia – 2010-2015 ( PNEMoRC ), approvato nel 2011
dalla Conferenza Stato Regioni e recepito dalla Regione Emilia-Romagna con propria DGR, persegue
l’obiettivo di eliminare il morbillo endemico ed eliminare i casi di rosolia congenita attraverso la
prevenzione generale della malattia, in particolare nelle donne in età fertile e nelle gravide. La vaccinazione
contro il morbillo e la rosolia è il principale strumento attraverso cui si possono raggiungere tali obiettivi. In
effetti mentre in età pediatrica sono stati raggiunti elevati valori di copertura vaccinale sia in ambito locale
che regionale (intorno al 90%), la protezione delle donne in età fertile nei confronti della rosolia risulta
ancora bassa (dallo Studio Passi risulterebbe suscettibili alla malattia circa il 10% delle donne in età fertile).
Al fine di perseguire gli obiettivi previsti dal PNEMoRc la Direzione aziendale ha deliberato nel 2011 la
costituzione di un coordinamento interaziendale per :
- sensibilizzare tutti gli operatori sanitari coinvolti nel progetto al controllo dell’avvenuta vaccinazione
e/o dello stato immunitario verso la rosolia delle donne in età fertile e nelle gravide
- migliorare la copertura per la vaccinazione antimorbillosa al 24° mese e promuovere la vaccinazione
antimorbillosa in tutti i soggetti suscettibili
- ridurre la percentuale di donne suscettibili alla rosolia al momento del parto con particolare
attenzione alle cittadine immigrate
- rendere attivo ed efficace il sistema di sorveglianza della rosolia congenita ed i flussi informativi verso
la Regione
- rendere uniformi le procedure di diagnosi, gestione clinica del paziente, gestione clinica della gestante
con infezione rubeolica contratta in gravidanza e gestione clinica del neonato con sospetta rosolia
congenita
- creare alleanze ed unità di intenti tra le diverse figure professionali ospedaliere e territoriali coinvolte
- organizzare la formazione degli operatori sanitari coinvolti
Obiettivi specifici 2014
Migliorare l’applicazione del documento interaziendale, monitorando le segnalazioni dei casi di rosolia,
intervenendo in modo uniforme nella gestione delle gravide con infezioni rubeolica e nei neonati con
rosolia congenita, attivando i flussi informativi previsti verso la Regione. Promuovere il percorso di
vaccinazione nel post-partum delle puerpere suscettibili direttamente in ospedale o in alternativa
prevedere che i reparti ospedalieri inviino le donne suscettibili al Servizio di Igiene Pubblica per effettuare
la vaccinazione. I dati del CEDAP dovranno essere incrociati con le sierologie negative delle donne che
hanno partorito ottenute dai Laboratori per calcolare la % di copertura al momento del parto (con
particolare attenzione alle cittadine straniere ). Tutte le donne in età fertile negative al rubeo-test segnalate
dalla Microbiologia ASMN verranno convocate al Servizio di Igiene Pubblica per effettuare la vaccinazione.
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Relazione Annuale 2013-2014
2011
DONNE
2012
sieronegative residenti suscettibili invitate dal
Servizio di Igiene Pubblica
sieronegative residenti segnalate al Servizio di
Igiene Pubblica
(STD =100%)
2013
548
548
52,8
54,1
50
LABORATORI ANALISI
Laboratori che segnalano al Servizio di Igiene
Pubblica donne in età fertile sieronegative
Laboratori (AUSL e AO ASMN) che effettuano
sierologia per rosolia presenti in provincia
(STD =100%)
3
3
52,8
54,1
100
ANALISI - Sono proseguite le attività previste nel Documento interaziendale per la prevenzione della rosolia
e rosolia congenita prodotto nel 2008, tra cui la vaccinazione delle puerpere non immuni presso il reparto
di Ostetricia (reparto di Ostetricia di Montecchio e Scandiano ). E’ proseguito nel 2013 il percorso avviato
nel 2011, con AO ASMN e Microbiologia dell’Ospedale di Guastalla e Cast. Monti al fine di ricevere
periodicamente (mensilmente) direttamente dalla Microbiologia l’elenco delle donne con rubeo-test
negativo: tutte le donne in età fertile negative al rubeo-test sono state convocate presso Servizio di Igiene
Pubblica per effettuare la vaccinazione.
Campagne vaccinali rivolte agli ADOLESCENTI
(vaccinazione dTpa, antimeningococcico C, Antivaricella e MPR )
Problema - Nell’ambito di una collaborazione tra Servizi vaccinali, afferenti a diversi dipartimenti, dal 2005 il
Servizio Igiene e Sanità Pubblica ha preso in carico la chiamata per le vaccinazioni proposte agli
adolescenti.Le vaccinazioni offerte sono il booster per dTpa e la vaccinazione contro il meningococco C. In
occasione della chiamata degli adolescenti vengono promosse nei soggetti che risultano suscettibili
all’anamnesi le vaccinazioni contro MPR e varicella. Viene rinnovata la proposta della vaccinazioni
antipapillomavirus ( HPV ) nelle ragazze che non avevano aderito all’invito della loro coorte. E’ proseguito il
progetto che, seguendo le indicazioni regionali, porterà all’anticipo del richiamo delle vaccinazioni
dell’adolescente al 14° anno anziché al 16°, che sarà a regime verosimilmente nel 2014.
Nel 2013, è stata completata la chiamata della coorte 1998 e chiamata l’intera coorte 1999.
% copertura DT
(SP≥ 85 %)
2008
2009
2010
Coorte
Coorte
Coorte
1992
1993
1994
RE CENTRO
88.3
79.9
92
RE NORD
83.7
85.5
90
RE SUD**
89.5
82.7
90,69
TOTALE
87.6
82.2
91,39
** Per il distretto di Castelnovo ne’ Monti eseguite dalla PdC
% copertura MENINGO
(SP ≥ 80 %)
2008
2009
2010
Coorte
Coorte
Coorte
1992
1993
1994
RE CENTRO
75.0
65.4
78
RE NORD
76.8
78.5
80
RE SUD**
77.5
81.2
75,73
TOTALE
76.2
73.8
77,69
** Per il distretto di Castelnovo ne’ Monti eseguite dalla PdC
2011
Coorte
1995
86,5
91,3
89,33
88,56
2011
Coorte
1995
81
85,8
77,77
81,12
Pagina 60 di 211
2011
Coorte
1996
79,3
88,5
90,06
85,76
2011
Coorte
1996
73
80,3
77,46
79,42
2012
Coorte
1997
89,6
88
87
88,4
2012
Coorte
1997
78,6
87,1
82,5
81,9
2013
Coorte
1998
88,9
93,7
86,7
87,7
2013
Coorte
1998
81,7
91,7
82,7
83,8
2013
Coorte
1999
75,7
89
86,2
81,9
2013
Coorte
1999
71,7
84,2
80,8
77,5
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Obiettivi specifici 2014
Verrà convocata la coorte di nati nel 2000, con le modalità attuate negli anni precedenti. In occasione della
convocazione si proporrà il richiamo della vaccinazione difterite-tetano-pertosse acellulare ( booster dTpa ),
la vaccinazione contro il meningococco C e si valuterà lo stato di suscettibilità/immunità verso la varicella
proponendo la vaccinazione ai suscettibili, come da specifico calendario. Ove previsto, offerta attiva della
prima e/o seconda dose del vaccino MPR e del ciclo vaccinale per Papillomavirus.
n. tot. adolescenti vaccinati DT nati nel 2000 / n. adolescenti vaccinati Td nati nel 2000 (SP≥ 85 %)
n. tot. adolescenti vaccinati Meningococco C nati nel 2000 / n. adolescenti residenti nati nel 2000 (SP ≥ 80 %)
Vaccinazione anti papillomavirus (HPV)
Problema - Prosegue il progetto nazionale/regionale relativo alla riduzione dell’incidenza del tumore della
cervice uterina attraverso la prevenzione primaria delle infezioni da Papillomavirus (HPV) attuata con la
vaccinazione, che va ad affiancare le politiche di screening già in atto da diversi anni.
Obiettivi specifici 2014
Mantenimento dell’attività.
ANALISI - Nel 2013 è proseguita la campagna di vaccinazione antiHPV rivolta alle donne fino al compimento
dei 45 anni ed ai maschi fino ai 26 anni, come previsto dalla DGR n.1702/2012 “Aggiornamento ed
estensione del programma regionale di vaccinazione anti-HPV di cui al DGR n.236/2008 e ss mm” con le
seguenti modalità:
offerta attiva e gratuita alle ragazze nel 12° anno di vita con mantenimento del diritto fino al compimento
del 18° anno
possibilità di effettuare la vaccinazione su richiesta, con co-payment come da tariffario regionale, nei
ragazzi fino a 26 anni e alle donne fino al compimento dei 45 anni
possibilità di effettuare la vaccinazione gratuitamente per i soggetti adulti HIV positivi con i limiti di età
previsti dalla scheda tecnica del vaccino ( fino a 26 anni nei maschi e fino ai 45 nelle femmine ).
Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica ha garantito l’effettuazione della vaccinazione per le età di competenza
(≥ 14 anni ).
Strutture di riferimento - Servizio Igiene e Sanità Pubblica
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Relazione Annuale 2013-2014
3.3 LE RELAZIONI TRA AMBIENTE E SALUTE
3.3.1 PROGETTI AMBIENTE E SALUTE
Problema - L’ambiente rappresenta uno dei principali determinanti della salute e il nesso tra ambiente salute è da tempo all’attenzione del dibattito politico e scientifico internazionale, per l’impatto che ha sulla
qualità della vita e sullo sviluppo economico e sociale. Le prospettive della produzione industriale, i processi
di globalizzazione, le strategie nel campo dell’energia, dei trasporti e della gestione dei rifiuti sono solo
alcuni evidenti esempi di settori che determinano rilevanti impatti sull’ambiente e sulla salute. In questo
ambito vanno considerati anche i cambiamenti climatici, per gli effetti propri e per le interazioni con i
diversi settori della vita umana. Un particolare interesse, poi, presenta anche lo sviluppo urbano. Le città
sono i luoghi, infatti, dove sempre più si concentrano le attività lavorative ed i servizi per i cittadini e per
questo attraggono un numero crescente di persone che vi risiedono e di lavoratori pendolari. Le aree
urbane sono anche il luogo dove un ampio ventaglio di fattori condizionano la qualità della vita e dove si
giocano importanti sfide, ambientali e sociali. Considerando l’ambiente come l’insieme di tutti i fattori fisici,
chimici e biologici, esterni all'individuo, si stima che in Europa il 15% delle malattie e il 15% delle morti
Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizioneo attribuibili a fattori ambientali modificabili.
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
Prevenzione (Tab 1 )
PARERI
2011
Emissioni in atmosfera
76
Bonifiche siti contaminati trattamenti 64
rifiuti
IPPC – AIA (per esteso)
/
Procedimenti VIA
23
2012
206
86
2013
128
73
43
20
36
34
Strumenti urbanistici legge 20
Varianti urbanistiche
Stazioni radio base telefonia mobile
Amianto
5
104
107
128
699
17
108
168
138
702
Totale
nd
181
59
nd
403
2014
Note 2013
Trattamento meccanico
biologico rifiuti ,
Autostrada Cispadana,
etc
Pareri
2011
2012
2013
250
200
150
100
50
0
Emissioni inBonifiche siti IPPC-AIA Procedimenti Strumenti
Varianti
Stazioni
atmosfera contaminati
VIA
urbanistici urbanistiche Radio base
trattamenti
L.R. 20
telefonia
rifiuti
mobile
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Amianto
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Relazione Annuale 2013-2014
ANALISI - L’attività descritta è tutta su richiesta e le tabelle e i grafici indicano l’impegno del Servizio
nell’espressione dei pareri richiesti dalle norme vigenti. L’attività per l’anno 2013 ha registrato , rispetto agli
anni precedenti un aumento della richiesta di pareri nell’ambito dell’urbanistica , delle stazioni radio base ,
dei procedimenti di VIA e una diminuzione delle richieste dei restanti pareri . In particolare per quanto
attiene la richiesta di parere per le emissioni in atmosfera si segnala un cambiamento normativo che
riunisce tutte le autorizzazioni ambientali in un unico procedimento (AUA autorizzazione unica ambientale )
e che per la più parte vede coinvolta ARPA e non il DSP. Le richieste di parere per procedimenti AIA si sta
non esaurendo in quanto si sta esaurendo il numero delle ditte in rinnovo in questi anni Da segnalare due
pareri di procedimenti di VIA molto impegnativi affrontati nel 2013 e che hanno coinvolto diversi operatori:
Autostrada Cispadana e Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti
Obiettivi 2014
Si prevede il mantenimento delle attività in essere e la risposta alle richieste che perverranno Informazione
/Formazione ( Tab. 2 )
Iniziative 2013
Partecipazione
Assemblee
Pubbliche
Partecipazione
a
Corso come docenti
n.
3
3
Rivolte a
Popolazione
.
comitati
e
associazioni…
Operatori tecnici
sanitari
Obiettivi/ contenuti
Dati epidemiologici riferiti a SRB, discariche, inquinamento
atmosferico
Emergenze ambientali Rimini, Scheda di sicurezza e etichetta
di pericolo, Utilizzo di diserbanti in ambiente
extragricolo:attività di vigilanza operatori Servizio di Igiene
Pubblica
ANALISI Informazione.
Si mantiene l’impegno di partecipare alle Assemblee pubbliche richieste dai Comuni e dalle Associazioni
nell’anno 2013 gli argomenti trattati hanno riguardato la discarica di Poiatica, una stazione radio base e un
incontro dedicato all’inquinamento atmosferico
Formazione
Sono stati eseguiti i due corsi previsti dal programma aziendale formazione e abbiamo partecipato come
docenti al corso “Emergenze ambientali “ c/o l’ASL di Rimini . Ciò ha portato anche ad un incontro ad hoc
sull’argomento con i colleghi dell’area vasta della Romagna
Altre Attività 2013
Valutazione di Impatto Sanitario (VIS).
E’ stato avviato il primo percorso di utilizzo del protocollo VIS in Conferenza dei Servizi in occasione della
valutazione del TMB (trattamento meccanico biologico ) di Reggio Emilia
Aziende a Rischio di Incidente Rilevante:
Si è partecipato a 5 Commissioni del CVR regionale per valutazioni di istanze provenienti dalle aziende a RIR
presenti con 7 stabilimenti nel territorio provinciale (Arkema Coating Resins-Boretto , Dow Italia spa Correggio, Procter&Gamble- Gattatico, IGR Puianello, Scat -Reggio Emilia, Energy Group Reggio Emilia
Eurogas Energy Casalgrande, Liquigas Cadelbosco), Sono stati inoltre effettuati 6 sopralluoghi c/o
stabilimenti e si è partecipato al “Gruppo di Coordinamento provinciale” per la redazione del PEE della ditta
Liquigas a cui partecipano vari Enti con il coordinamento della Amministrazione Provinciale (6 incontri e 4
pareri)
Si è partecipato, con un intervento su invito, al Convegno ”Attività del DSP nelle emergenze ambientali”
organizzato dalla AUSL di Rimini il 3/6/2013
Controllo sull’uso dei Prodotti Fitosanitari in ambiente civile ed extragricolo:
Nel 2013 è stata effettuata una vigilanza e controllo nelle operazioni di diserbo lungo i bordi delle strade
provinciali, le linee ferroviarie della provincia, tratto provinciale della autostrada A1, controllando i prodotti
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fitosanitari utilizzati le modalità di distribuzione al fine della tutela della popolazione e dell’ambiente (3
pareri, 2 interventi di vigilanza, 3 interventi di consulenza /assistenza). E’ stata preparata una IO sulla
vigilanza dal Servizio di Igiene Pubblica nelle operazioni di diserbo con prodotti chimici delle strade o delle
linee ferroviarie. Sono stati eseguiti controlli sulla correttezza dell’etichettatura dei p. fitosanitari destinati
al pubblico presso due distributori di prodotti fitosanitari. E’ stato organizzato un corso “Utilizzo dei
diserbanti in ambienti extrargricoli: attività di vigilanza degli operatori Servizio di Igiene Pubblica” a Reggio
Emilia Il 14/6/2013 rivolto agli ispettori del Servizio di Igiene Pubblica di AVEN con l’obiettivo di presentare i
risvolti innovativi per la tutela della popolazione sia nella recente Normativa europea (Direttiva sull’uso
sostenibile dei pesticidi 128/2019 e Reg.1107/2009) che in quella italiana con il D.lgs. 150/2012 e il Piani
Attuativi Nazionali.
Controllo dell’uso dei Prodotti biocidi
Nei “trattamenti adulticidi” contro la zanzara Culex (zanzara domestica) in occasione di feste con la
presenza di molte persone nelle ore serali individuati, dal Piano di Emergenza Regionale per il controllo
della malattia da virus West Nile previsti nel 2013, come modalità straordinaria per intensificare il sistema
complessivo di sorveglianza e controllo della malattia nella fase epidemica. Attività di controllo e vigilanza
nella scelta dei prodotti biocidi idonei per i diversi trattamenti in funzione della popolazione esposta e
indicazioni una corretta modalità di distribuzione con particolare attenzione alla tutela della salute della
popolazione esposta
Allerte per uso di prodotti chimici pericolosi
In ambito civile: nel 2013 è stato eseguito un articolato intervento di vigilanza su segnalazione della
procura, per la presenza di metalli pesanti in concentrazione vietata in alcuni tipi di inchiostri per tatuaggi
prodotti e distribuiti da una azienda reggiana che ha comportato il sequestro dei prodotti in giacenza il
divieto di vendita e uso nonché la loro verifica/ritiro presso i centri di tatuaggio, utilizzatori di tali inchiostri,
nel territorio della provincia.
La vigilanza dell’applicazione dei Regolamenti REACH e CLP nell’ambito della- Prevenzione delle patologie
da esposizione ad agenti chimici nei prodotti immessi sul mercato, commercializzati ed in uso si rimanda alla
attività svolta dal gruppo DSP ai cui si è partecipato attivamente con particolare attenzione alla tutela della
popolazione generale.
Commissione Tecnica Consultiva Provinciale per l’uso e il deposito dei Gas tossici: nel 2013 si è continuata
l’attività afferente alla CTC rispondendo a tutte le richieste di parere di competenza della Commissione. Per
una completa lettura delle attività in programma per il 2014 si fa riferimento al capitolo 2.2.3.1
REGOLAMENTO REACH E PREVENZIONE RISCHIO CHIMICO.
Interrelazioni Provincia, Comuni, Sportello Unico Attività Produttive, Scuole ed Enti di Formazione,
associazioni di categoria, ordini professionali
Strutture di riferimento - Servizio Igiene e Sanità Pubblica
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3.3.2 Controllo rischio Amianto
Problema: L’amianto, materiale largamente utilizzato sino ai primi anni ’90 (L. 257/92 “Norme relative alla
cessazione dell’amianto”), può essere causa di insorgenza nell’uomo di specifiche e gravi patologie a carico
dell’apparato respiratorio (mesotelioma, cancro bronchiale, asbestosi) a distanza anche di molti anni
dall’inizio dell’esposizione. Un’attenzione particolare meritano i lavori di bonifica amianto, in quanto al
rischio di caduta dall’alto si somma quello di esposizione a polveri contenenti fibre di amianto, soprattutto
per lavori di bonifica del “cemento amianto” e del “friabile”.
Obiettivi specifici 2014
Vigilanza Verificare il rispetto delle norme di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nei cantieri di
bonifica amianto con particolare riferimento alla esposizione a fibre cancerogene e al rischio di caduta
dall’alto. Verificare la corretta gestione dei rischio per i materiali presenti nelle strutture edilizie e negli
impianti, con particolare attenzione agli edifici pubblici o aperti al pubblico. Prevenzione controllare
preventivamente i piani di lavoro e le notifiche, con richiesta di modifica delle modalità di intervento se
ritenute non idonee o insufficienti a garantire salute e sicurezza. Effettuare prelievi di materiali e indagini
ambientali per identificare e valutare i livelli di rischio per i lavoratori. Assistenza organizzare e partecipare
a incontri, corsi, seminari, destinati agli operatori del dipartimento sanità pubblica e agli utenti esterni,
preparare diffondere pubblicazioni, materiali informativi sui diversi supporti, con particolare attenzione al
sito internet aziendale.
Consuntivo 2013 – Programmazione 2014 - Storico (2011-2013)
Vigilanza
CANTIERI AMIANTO COPERTURE
eseguito
sanzionate (prescrizione/sanzione amministrativa)
% non a norma/ eseguito
con disposizione (azioni di miglioramento)
violazioni ottemperate
violazioni verificate
% (STD≥ 90%)
2011
2012
2013
SPSAL
SPSAL
RE NORD
RE CENTRO
RE SUD
SPSAL
103
20
19
88
19
22
14
2
27
3
45
8
86
13
15
35
18
24
19
5
2
10
2
8
8
23
12
20
90
19
100
2
100
2
100
8
100
12
100
CANTIERI 2011_ 2013
120
100
80
controllati
60
non a norma
40
20
0
2011
2012
2013
ANALISI Vigilanza cantieri di bonifica
E’ importante segnalare che la quasi totalità degli interventi sono relativi alla rimozione di lastre di
copertura in Cemento Amianto, i cantieri di rimozione di Amianto in matrice friabile sono poche unità e di
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piccole dimensioni. Sono stati rispettati i parametri minimi Regionali del 5% di cantieri ispezionati per
Amianto compatto e il 100% dei cantieri ispezionati per Amianto friabile rispetto al totale dei cantieri.
Vigilanza
Ispezioni per gestione del rischio (valutazioni rischio Amianto in edifici ed impianti, mappatura etc. ) rilevanza DSP
UULL
2011
eseguito
sanzionate (prescrizione/sanzione amministrativa)
% non a norma / eseguito
con disposizione (azioni di miglioramento)
violazioni ottemperate
violazioni verificate
% (STD 90%)
2012
2013
SPSAL
SIP
SPSAL
SIP
SPSAL
NORD
SPSAL
CENTRO
SPSAL
SUD
SPSAL
TOT
SIP
43
0
185
--
41
2
132
--
4
0
18
0
19
0
41
0
117
--
0
5
0
----
5
3
2
----
0
0
0
0
----
0
100
---
2
100
---
0
100
---
INDAGINI AMBIENTALI
2011
0
0
2012
2013
SPSAL
SIP
SPSAL
SIP
SPSAL
NORD
SPSAL
CENTRO
SPSAL
SUD
SPSAL TOT
SIP
22
--
5
--
6
2
1
9
--
eseguito
ANALISI - Vigilanza gestione del rischio
La maggior parte degli interventi è relativa a segnalazioni di coperture da parte di singoli cittadini o comitati,
i relativi interventi vedono coinvolti quasi sempre gli uffici tecnici comunali e/o ARPA. Periodicamente
vengono visitati anche i fabbricati inseriti nella mappatura Regionale, particolare attenzione viene posta alle
Scuole di ogni ordine e grado, dal 2005, nei 187 fabbricati mappati in Provincia di Reggio Emilia 117 sono
stati oggetto di rimozione completa, 28 di bonifica per confinamento o incapsulamento, i rimanenti sono
soggetti a Programma di manutenzione e controllo. La programmazione è rimasta costante nel triennio,
dalle tabelle si rileva un numero molto basso di situazioni “non a norma” in quanto si tratta di monitoraggi
periodici di edifici in prevalenza pubblici o aperti al pubblico con presenza di manufatti in Amianto segnalati
dalle amministrazioni territoriali o dai cittadini. Sia i monitoraggi periodici che le indagini eseguite
all’interno dei locali dopo la rimozione, non hanno rilevato presenza di fibre di Amianto nell’aria, ciò indica
che i materiali di posa monitorati non rilasciano fibre in aria e che gli interventi di rimozione sono stati
eseguiti in modo corretto.
Prevenzione
Controllo preventivo dei piani di lavoro e notifiche Amianto
PIANI DI LAVORO
2011
2012
eseguito (controllo documentale)
risposte entro 30gg **
2013
2014
SPSAL
SPSAL
RE NORD
RE CENTRO
RE SUD
SPSAL
SPSAL
602
52
716
43
276
27
207
6
273
0
756
33
---
49
47
153
--
NOTIFICHE AMIANTO
eseguito (controllo documentale)
119
147
57
** si è stimato di rispondere a circa il 10% dei piani presentati
ANALISI - Controllo preventivo dei piani di lavoro e delle notifiche Amianto
Nel triennio si rileva che, sia per i Piani di lavoro che per le notifiche, l’attività effettuata è stata sempre
crescente e superiore a quella programmata, si tratta di un dato in controtendenza in quanto le altre attività
di edilizia tradizionale hanno subito invece, nello stesso periodo, un forte calo. Un importante contributo
all’incremento dei piani è stato fornito dagli incentivi economici stanziati dalla Regione Emilia Romagna. Da
una analisi più dettagliata dei piani di lavoro si può rilevare una diminuzione delle dimensioni medie dei
cantieri, le notifiche fanno riferimento quasi tutte a piccoli interventi di manutenzione e smaltimento
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materiali a terra, solo in minima parte si tratta di interventi di incapsulamento e sovra copertura. Tale
controllo preventivo dei piani di lavoro e delle notifiche consente di richiedere alle ditte esecutrici, quando
necessario, modalità operative migliori di quelle proposte, nonché di programmare la vigilanza sui cantieri
considerati significativi, i fattori principali di scelta sono: il rischio di sfondamento della copertura, le
dimensioni e la durata dei lavori e il contesto urbanistico in cui vengono svolti.
Prevenzione
Attività 2013
n.
livello
Preparazione audiovisivo
“Le strade della salute”
1
Provinciale
Obiettivi / Contenuti
Elaborazione PR AMIANTO
1
Dipartimento
100
50
Dipartimento
Telereggio Gestione del rischio Amianto e
obblighi dei proprietari
2014 - S/N
N
2014
Opuscolo Amianto nelle Scuole
Opuscolo Amianto nelle strutture Socio
Sanitarie
Gestione interventi con presenza di Amianto, integrata tra
SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI
LAVORO e Servizio di Igiene Pubblica, per segnalazione e di
iniziativa, sia in attività programmata che in emergenza.
Valutazione e gestione del rischio per lavoratori, preposti,
dirigenti
Interrelazioni
Servizio
Sopralluoghi congiunti
SPSAL
Obiettivi / Contenuti
Ambienti di lavoro aperti al pubblico
2014- S/N
S
Strutture di riferimento Servizi di Igiene Pubblica - Servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro,
Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione.
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3.3.3 REGOLAMENTO REACH
Problema - Le sostanze chimiche sono presenti in molti prodotti utilizzati quotidianamente in cicli
produttivi e non sempre è ben definito il rischio per la salute a cui è esposto il lavoratore, e quali sono le
relative procedure di prevenzione da adottare; manca una informazione esaustiva della valutazione del
rischio chimico in ambiente di lavoro che è riconducibile all’insieme dei rischi per la Sicurezza e per la
Salute, connessi con la presenza, nell’ambito dello svolgimento delle lavorazioni, di “agenti chimici
pericolosi”. La Comunità Europea ha emanato il Regolamento REACH che istituisce un sistema integrato di
registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche. Scopo di tale sistema è
migliorare la protezione della salute umana e dell’ambiente, mantenendo la competitività e rafforzando lo
spirito di innovazione dell’industria chimica europea.
Malattie professionali da agenti chimici
Un’indagine statistica nella banca dati
INAIL, per il periodo 2005-2009, ha
evidenziato che le denunce di malattie
professionali da agenti chimici sono circa il
10% delle denunce totali pervenute
all’INAIL. La maggior parte di tali denunce
afferisce al settore Industria e Servizi.
Un’analisi delle tipologie di malattia ha
messo in evidenza che il 40% delle
malattie denunciate consistono in tumori,
il 32% in malattie respiratorie, il 24% in
dermatiti.
altro; 4%;
dermatiti; 24%
tumori; 40%
patologie
rspiratorie; 32%
In data 1 giugno 2007 è entrato in vigore il Regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorization of
CHemicals), cioè il Regolamento (CE) n.1907/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio che distinguerà
gradualmente nel tempo le sostanze chimiche in phase-in, cioè le sostanze chimiche già presenti sul
mercato, per le quali l’obbligo di registrazione è scaglionato nel tempo in funzione dei quantitativi, e le
sostanze chimiche non phase-in, cioè le sostanze nuove (messe in commercio per la prima volta dopo
l’entrata in vigore del Regolamento REACH), per le quali la registrazione andrà presentata al momento della
prima immissione sul mercato. Quando tutto sarà a regime, cioè quando sarà trascorsa la fase transitoria
per le sostanze phase-in, varrà il principio per cui se una sostanza non sarà registrata non potrà essere
commercializzata (“no data, no market”).
Obiettivi specifici 2014
REACH
Controlli Verificare l’applicazione dei Reg. REACH, CLP e SDS per ridurre l’esposizione, professionale e non,
ad agenti chimici presenti nei prodotti immessi sul mercato, commercializzati ed in uso; verificare il rispetto
delle restrizioni relative alla fabbricazione, immissione sul mercato, uso di sostanze chimiche;
Prevenzione Approfondire a tutti i livelli (cittadini, produttori, lavoratori, Associazioni e operatori DSP) le
conoscenze sui Regolamenti REACH, CLP e SDS in modo da diffondere l’informazione sui pericoli chimici
riferiti sia agli ambienti di vita che di lavoro ed uniformare le attività di controllo;
Assistenza Divulgare la conoscenza dei Reg. REACH, CLP e SDS attraverso sinergie tra imprese ed istituzioni
per la creazione di una rete a livello regionale per la gestione integrata delle politiche sulle sostanze
chimiche.
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Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011-2013)
Vigilanza
UULL
eseguito
2011
2012
2013
2014
Note
6
6
7
7
6
6
100
6
6
100
7
7
100
Interventi con follow up
in corso
-
1
20
0
14
in base anche al Piano
Nazionale Prevenzione
e Enforcement ECHA
5
0
ADEGUAMENTI REACH/CLP
adeguamento a REACH dopo intervento
situazioni non adeguate al primo sopralluogo
% (STD >90%)
n. Schede di Sicurezza SDS non adeguate dopo intervento
n. SDS non adeguate controllate al primo sopralluogo
% (STD ≤ 0%)
ANALISI - Il controllo delle SDS ha portato ad un loro miglioramento di modo che i DDL possano avere a
disposizione strumenti adeguati per effettuare la valutazione del rischio chimico. Il Piano prosegue anche
nel 2014 secondo le linee d’indirizzo dei GRUPPI REGIONALI (REACH e AMBIENTI CONFINATI) con l’obiettivo
di verificare l’applicazione delle migliori misure di gestione del rischio chimico, in particolare per la
sicurezza chimica (spazi confinati o sospetti di inquinamento). Il raggiungimento del numero di interventi
previsti per il Reg. REACH sarà legato alla definizione della rete di controllo regionale e alla capacità
laboratoristica di ARPA di garantire le analisi dei campioni prelevati. Il controllo del tenore di CrVI nei
cementi avrà ricadute evidenti nell’edilizia.
Prevenzione/Assistenza
Iniziative 2013
n.
livello
Obiettivi/ contenuti
Corsi/ Iniziative utenza
REACH
1
Provinciale
- seminari per tutor REACH scolastico progetto CCM
scuole (6 ore)
- Corsi per operatori ARPA (8 ore)
- Iniziativa per aziende/produttori, consulenti su
aggiornamenti e sportello REACH/CLP (4 ore)
- Seminari per OdC su sostanze chimiche (12 ore)
- Incontri informativi Unindustria su REACH/CLP (8 ore)
- Corsi aggiornamento per RSPP e consulenti su
ambienti confinati (8 ore)
- Corsi aggiornamento per RSPP e consulenti su
interazioni REACH/DLgs 81 (12 ore)
-AIDII Istruzioni Operative Ambienti Confinati
-Ambiente e lavoro - Confined Spaces 3° convegno
-Workshop AIDII Ricadute REACH su DLgs 81/08
- Bologna Presentazione ufficiale Istruzioni Operative
Ambienti Confinati
Sportello informativo web DSP, rete regionale
REACH/CLP rivolti a DDL, utilizzatori a valle,
consulenti,ecc
2
1
3
4
CHIMICO
Convegni
Divulgato opuscolo informativo
Sportello REACH/CLP – EEN Network
2
3
1
1
1
1
Nazionale
Nazionale
Nazionale
Regionale
200
Regionale
1
Provinciale
1
2
1
Provinciale
Nazionale
Provinciale
2014
Corsi/Iniziative utenza
REACH
CHIMICO
Convegni
2
1
1
Provinciale
Nazionale
Nazionale
-Iniziativa per produttori, utilizzatori a valle, consulenti
su Autorizzazioni/restrizioni REACH
-Iniziativa Unindustria per Downstream Users
-Convegno REACH dedicato a RSPP e aziende
- Rischi occupazionali da pesticidi – Per medici
competenti e non
-Formazione RSPP,consulenti su rischio chimico
-AIDII 2014
-Confined Spaces 2014
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ANALISI - E’ necessario tenere elevata l’attività di formazione/informazione e aggiornamento in quanto le
normative sulle sostanze chimiche sono in continuo aggiornamento, con implicazioni complesse e continue
ricadute sugli ambienti di lavoro e di vita. La formazione di una rete di ispettori REACH a livello locale ed
europeo richiede competenze continuamente aggiornate.
Interrelazioni
Attività
ENTI
Obiettivi/ contenuti
Programma Salute
e Ambiente
SERVIZIO IGIENE PUBBLICA, altri servizi del
DSP
Ambienti Confinati
Università di MO-RE, Napoli, Roma, INAIL,
Ministero, AUSL Roma, Bologna, Roma
Capitale
Università di Bologna, Ordine degli
Ingegneri regionale, AUSL Bologna e Parma
IREN, VVF, 118
Integrazione delle attività di controllo
Servizio di Igiene Pubblica e SERVIZIO
PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI
AMBIENTI DI LAVORO in merito alla
sicurezza delle sostanze chimiche sia in
ambienti di vita che di lavoro.
Definizione di Linee Guida a livello
nazionale e creazione di un portale Web
Ambienti Confinati
Ambienti Confinati
REACH/CLP/SDS
REACH/CLP/SDS
Rischio chimico
Tutti i DSP Regione Emilia Romagna,
Assessorato Regionale, UnionCamere
Ispettori REACH altri DSP RER
ARPA
2014- S/N
Nuovo
Definizione di una banca dati soluzioni
Nuovo
Procedure emergenza torri
piezometriche
Firma protocollo di Intesa sportello
REACH CLP
Definizione protocolli comuni
Realizzazione analisi
Nuovo
Continua
Continua
Nuovo
Strutture di riferimento Servizi di Igiene Pubblica - Servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro
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3.4 ALIMENTAZIONE E SALUTE
Tutta la comunità scientifica è d’accordo sul fatto che esista uno stretto legame tra una corretta
alimentazione e una vita in buona salute. Per mantenersi in salute e in forma bisogna essere attivi tutti i
giorni ed alimentarsi in modo adeguato dal punto di vista nutrizionale sia sul piano qualitativo che
quantitativo. È certo però che se da un lato l'alimentazione aiuta a preservare e migliorare la salute in altri
casi, al contrario, può comprometterla, in quanto gli alimenti possono diventare un veicolo di sostanze
tossiche, nocive per l'apparato digerente o cardiocircolatorio, per il sistema immunitario e perfino
potenzialmente cancerogeni. La sicurezza alimentare può essere garantita solo da pratiche adeguate di
produzione e manipolazione degli alimenti, che nel loro insieme costituiscono una serie di misure di
prevenzione e di controllo dei rischi. Se queste misure non sono applicate correttamente, gli alimenti
contaminati da diversi agenti, di natura fisica, chimica e microbiologica, possano causare una serie di
patologie, che in qualche caso si rivelano anche letali.
Obiettivi generali
Premesso che il Programma è diretto da un Responsabile (Direttore di una delle strutture organizzative
afferenti al programma), gli obiettivi del Programma stesso sono i seguenti:
• promuovere le azioni utili ad ottenere elevati livelli di efficienza, appropriatezza, efficacia e qualità
tecnica,
• omogeneizzare le modalità di analisi e di intervento sugli ambiti del Programma , su tutto il
territorio provinciale,
• promuovere le azioni di miglioramento sulla qualità degli interventi/prestazioni, anche mediante
procedure interne e Formazione/Aggiornamento del personale,
• promuovere azioni di semplificazione, trasparenza e oggettività nelle metodologie d’intervento,
• gestire la programmazione dell’attività integrata connessa allo svolgimento delle funzioni, della
verifica e della valutazione dei risultati,
• sostanziare gli interventi di vigilanza e controllo con il fine di aumentarne l’efficacia su settori di
produzione e commercializzazione rilevanti per quantità e tipologia di prodotto,
• sviluppare eventuali altre azioni integrate utili alla tutela del consumatore,
• garantire tutte le attività in emergenza in merito alla univocità e tempestività della risposta,
• garantire le attività di interesse per la fase sperimentale del progetto microbiologia predittiva.
Obiettivi Specifici 2014
Mantenimento e miglioramento dei livelli di qualità raggiunta nei controlli ufficiali su ambiti di particolare
complessità – artigianato di servizio e distribuzione - impegnati nella preparazione, deposito e
vendita di alimenti.
Controllo igienico sanitario su esercizi di vendita, preparazione cibi sia crudi che cotti e depositi di
alimenti collocati in zone selezionate del nostro territorio.
Controllo igienico sanitario su esercizi di vendita, preparazione cibi sia crudi che cotti e depositi di
alimenti collocati in zone selezionate del nostro territorio in collaborazione con Enti esterni (Polizia
municipale, INPS, DTL).
Controllo sulla sicurezza negli ambienti di lavoro sui medesimi esercizi, previa attivazione da parte del
gruppo di lavoro impegnato ad effettuare il controllo igienico sanitario.
Aderire al progetto regionale Sibilla con indagini microbiologiche su matrici individuate dagli Operatori
del programma sicurezza alimentare
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Consuntivo 2013 – Programmazione 2014
2013
AZIONI DI COORDINAMENTO
S/N
note
2014
AZIONI DI COORDINAMENTO
RISULTATI ATTESI
Formazione generale
Formazione per gli operatori che effettuano
SI
vigilanza presso le strutture/esercizi selezionati
9 incontri
Adozione delle check list regionali previo
adattamento/integrazione a seconda della
specificità degli esercizi da controllare
Tutti i TdP SIAN
e svet
Formazione per tutti i TdP dei due
servizi, relativa a temi specifici e di
approfondimento della metodologia di
conduzione dell’audit.
MEZZA GIORNATA DI
FORMAZIONE
SI
04 check
Applicazione protocollo Aziendale Sanzioni
Formazione operatori in tema di provvedimenti
sanzionatori amministrativi e sulle modalità di
applicazione del procedimento sanzionatorio e
trattamento degli atti conseguenti come da
protocollo aziendale
SI
6 incontri
Tutto il
personale
sanitario
SIAN/SSPV
Sistema informativo del Programma
Formazione mirata alla registrazione informatica
dell’attività e alla estrazione della relativa
reportistica dati
Formazione mirata alla registrazione
informatica dell’attività e alla
estrazione della relativa reportistica
dati
SI
8 incontri
Effettuazione incontri
Revisione/aggiornamento istruzione operativa determina regionale 16842/2011
Aggiornamento della i.o. n 14/2009 svet per
renderla comune ai due servizi
NO
ricerche su prodotti a matrice selezionata
SI
Emanata nuova
determina il
13.11.13
Aggiornamento I.O. n.14/2009 a
seguito emanazione nuova determina
regionale n. 14738 del 13/11/2013
I. 0. AGGIORNATA
Formazione specialistica
Affettati/propor ricerche su prodotti a matrice
zionati
selezionata
preincartati in
GDO
Affettati/proporzionati
preincartati in GDO
Programmazione Controllo Ufficiale: distribuzione, depositi, ristorazione collettiva, mercati
Vedi tabella sottostante per i dati di vigilanza e
formazione
SI
ricerche su prodotti a matrice
selezionata
Affettati/proporzionati
preincartati in GDO
Programmazione Controllo Ufficiale: distribuzione, depositi, ristorazione collettiva, mercati
Vigilanza
UULL
2011
2012
2013
2014
44
35
125%
39
36
108%
46
44
104%
96
44
39
43
43
//
//
3
53
Sanzionate (contravvenzione)
Disposta sospensione temporanea
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
0
0
9
20%
0
0
3
8%
6
2
11
24%
senza uso di check /eseguito
% (SDT = 100%)
0
100%
0
100%
0
100%
% (STD ≥ 90%)
9
9
100%
3
3
100%
8
8
100%
eseguito
programmato
% (STD =100 %)
Controlli congiunti con SERVIZIO IGENE DEGLI
ALIMENTI E NUTRIZIONE
Controlli congiunti con INPS-DTL-PM
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
Audit programmati - novità
8
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Relazione Annuale 2013-2014
UULL 2011_ 2013
50
45
40
35
30
UL programmate
25
UL controllate
20
Totale UL “non a norma”
15
10
5
0
2011
2012
2013
Prevenzione
CORSI ALIMENTARISTI
eseguiti
programmati
% (STD =100 %)
2011
184
180
2012
218
180
2013
216
2014
180
210
102%
121%
120%
ANALISI
Le attese difficoltà dovute all’integrazione operativa degli operatori tecnici dei due servizi coinvolti passano
in secondo piano rispetto ai vantaggi ottenuti che sono essenzialmente
2
La formazione in comune
3
La predisposizione di strumenti, materiali e metodologie di lavoro comuni
4
La sperimentazione dell’uso degli stessi
5
La discussione critica sull’avanzamento del lavoro e sulle metodiche e strumenti utilizzati
6
L’uniformità di approccio ed esecuzione dei controlli ufficiali
7
L’omogeneità e i tempi medi dei follow up
8
L’ uniformità di implementazione del sistema informativo del programma sicurezza alimentare
Strutture di riferimento Servizio Sanità Pubblica Veterinaria, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
Responsabile Programma: Antonio Cuccurese
Strutture di riferimento Servizio Sanità Pubblica Veterinaria, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
3.4.1 LA FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI
Obiettivi specifici 2014 Assolvere le richieste formative del singolo utente con realizzazione di corsi presso
le varie sedi distrettuali - validare gli interventi di formazione gestiti dalle ditte o dalle associazioni di
categoria - rilasciare l’attestato di formazione a chi ha effettuato l’idonea formazione.
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011-2012)
Corsi - Attestati di formazione
Per rilascio (corsi / attestati)
Per rinnovo (corsi / attestati)
Formazione ditte (pareri/attestati)
Attestati aventi titolo
Totale
2011
87 / 2757
96 / 2923
-- /2337
124
8141
2012
108 / 3157
110 / 3094
107/3847
173
10271
2013
101 / 3202
115 /3188
117/2595
163
9148
2014
100/ 3000
110/3000
100/2500
150
8650
ANALISI - Dei 216 corsi di formazione realizzati nel 2013, 5 corsi sono stati rivolti ad operatori di lingua
cinese con presenza del mediatore culturale e 5 ad operatori con progetti di inserimento lavorativo per
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Relazione Annuale 2013-2014
diversamente abili. Inoltre 2 corsi si sono svolti presso la casa circondariale per i detenuti impegnati in
cucina e nella distribuzione pasti. Sono stati espressi 64.117 pareri per la validazione di corsi realizzati dalle
ditte sul posto di lavoro. Si è ampliata, su richiesta delle scuole, la collaborazione con alcuni istituti
d’istruzione superiore per permettere agli studenti inseriti in stage, di acquisire l’attestato di formazione
durante il percorso scolastico (2.337 attestati).
Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, Servizio Sanità Pubblica Veterinaria,
3.4.2 IGIENE DEGLI ALIMENTI
3.4.2.1 CONTROLLO DELLA PRODUZIONE E DEL COMMERCIO DEGLI ALIMENTI
Progetto: Piano Regionale Prevenzione 2010-2012 - continuativo
Obiettivi specifici 2014
Verificare le condizioni igieniche ex reg. CE 852/04 della produzione,trasformazione e commercio di
prodotti alimentari promuovendo un continuo miglioramento delle imprese, sia riconosciute che registrate.
Predisporre ed adottare una procedura formalizzata per l’attività di controllo delle ditte riconosciute come
da indicazioni regionali. Effettuare ispezioni ed audit nelle UULL selezionate secondo i criteri indicati nel
protocollo tecnico regionale di categorizzazione del rischio e sulla base dei dati di controllo degli anni
precedenti. Assicurare il controllo di parametri di sicurezza degli alimenti prodotti e somministrati.
Effettuare l’attività di controllo congiunta nell’ambito del programma “ Sicurezza Alimentare”. Censire e
categorizzare le UULL del comparto “ industria del vino” predisponendo criteri e modalità per il controllo di
questo specifico settore.
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2012 – 2013) Controllo produzione
Vigilanza
UULL
2012
2013
riconosciute/ autorizzazione ministeriale ex DL.gs 111/02
registrate di gelateria e pasticceria
registrate di produzione pane e prodotti da forno
registrate industria del vino
registrate altri comparti produttivi
registrate commercio ingrosso
commercio al dettaglio a rischio (etnici,supermercati, farmacie)
Totale eseguito
11
174
214
17
57
53
170
696
13
164
272
24
56
55
189
773
90
13%
155
20%
34
38
90
98
89%
92%
908
1120
2014
programmato
18
130
130
36
59
46
167
586
UULL non a norma
Totale “ non a norma”
% non a norma su eseguito
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =90 %)
ISPEZIONI (TOTALE ACCESSI)
eseguito
di cui ispezioni congiunte con SSPV
di cui ispezioni congiunte con altri enti
27
586
27
26
17
CAMPIONI
eseguito
Conformi al piano regionale
% (SP>=95%)
Totale “ non a norma”
% non a norma/eseguito
Pagina 74 di 211
386
386
400
400
0%
0%
1
0,2%
3
0,75%
366
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
produzione e commercio alimenti
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
eseguito
programmato
non a norma
ispezione congiunta
2012
2013
ANALISI - Nel 2013 gli operatori del servizio hanno controllato il 100% dei panifici in seguito all’attivazione
del progetto regionale finalizzato alla produzione di pane con basso contenuto di sale,garantendo
comunque una minima percentuale di controllo anche sulla produzione degli altri prodotti da forno,
riscontrando diverse non conformità di tipo manutentivo e gestionale. Nel commercio sono stati privilegiati
i controlli sui supermercati e sugli esercizi etnici e si è garantita la partecipazione alla commissione
aziendale farmacie. L’attività congiunta con il Servizio veterinario ha riguardato il controllo di 27 strutture
sia produttive che commerciali. Per il 2014 l’attività di controllo riguarderà sia le attività soggette a
riconoscimento di produzione e di deposito che le attività registrate; per quanto riguarda il comparto”
industria del vino” verrà controllato il 100% delle cantine di dimensioni industriali del territorio e delle
realtà che effettuano attività di esportazione del prodotto per un complessivo 50% del comparto.
Interrelazioni
2013
Servizi DSP/AUSL RE
Obiettivi/ contenuti
2014 S/N
SIAN
SSPV
attività congiunta su comparti specifici del programma
Sicurezza Alimentare
S
SIAN
Polizia Municipale INPS ispet. del
lavoro
attività congiunta su comparti specifici programma
Sicurezza Alimentare
S
IZS
Analisi microbiol. e chimiche su alimenti
S
ARPA
Analisi microbiologiche e chimiche per acque minerali e
radiometriche su alimenti
S
Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
3.4.2.2 RISTORAZIONE COLLETTIVA
Obiettivi specifici 2014
Verificare le condizioni igieniche e le modalità di produzione del comparto ristorazione collettiva
promuovendo un continuo miglioramento delle imprese. Effettuare ispezioni nelle UULL con produzione
pasti selezionate secondo i criteri indicati nel protocollo tecnico regionale di categorizzazione del rischio e
sulla base dei dati di controllo degli anni precedenti. Verificare l’applicazione della Legge n° 55 del 21.03.05
relativa alla disponibilità per il consumatore, di sale arricchito con iodio. Assicurare il controllo di parametri
di sicurezza degli alimenti prodotti e somministrati. Effettuare l’attività di controllo congiunta nell’ambito
del programma “ Sicurezza Alimentare”.
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Relazione Annuale 2013-2014
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2012 – 2013)
Vigilanza
UULL
2012
2013
ristorazione collettiva utenza sensibile
260
di cui ispezioni congiunte con SSPV
5
ristorazione pubblica e aziendale
814
terminali di distribuzione pasti
36
gastronomie
8
feste popolari
109
Totale eseguito
1232
UULL non a norma
Totale “ non a norma”
186
% non a norma / eseguito
15%
prescrizioni ottemperate
85
prescrizioni verificate
95
% (STD =80 %)
89%
ISPEZIONI (TOTALE ACCESSI)
eseguito
1360
CAMPIONI
eseguito
24
Conformi al piano regionale
24
256
5
687
29
7
66
1050
% (SP>=95%)
192
18%
99
104
95%
1206
1215
29
29
16
0%
0
0%
Totale “ non a norma”
% non a norma/eseguito
2014
programmato
255
5
891
13
6
50
1220
0%
0
0%
UULL Ristorazione
1400
1200
1000
eseguito
800
programmato
600
non a norma
400
ispezione congiunta
200
0
2012
2013
ANALISI - A fronte di una diminuzione del personale avvenuta soprattutto nell’ultimo anno si è garantito il
controllo del 100% delle attività rivolte ad utenza sensibile sia scolastica che socio assistenziale come da
indicazioni regionali. Le non conformità rilevate hanno riguardato prevalentemente aspetti documentali.
L’attività congiunta con il SSPV ha riguardato il controllo di 5 cucine ospedaliere. Nell’ambito della
ristorazione pubblica (bar e ristoranti) le non conformità hanno interessato prevalentemente aspetti
gestionali-operativi relativi all’igiene dei locali e delle lavorazioni e alla conservazione degli alimenti.
interelazioni
2013
SIAN
IZS
Servizi DSP/AUSL RE
SSPV
Obiettivi/ contenuti
2014 S/N
Attività congiunta in rist. ospedaliera
programma Sicurezza Alimentare
S
Analisi dei campioni di alimenti per ricerche
microbiologiche e chimiche
S
Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
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Relazione Annuale 2013-2014
3.4.2.3 CONTROLLO PRODUZIONE AGRICOLA PRIMARIA
Obiettivi specifici 2014
Verificare la capacità di analisi e controllo dei rischi per la salute del consumatore nei processi di
coltivazione, magazzinaggio e trasporto delle produzioni vegetali delle aziende agricole; assicurare il
controllo dei residui di prodotti fitosanitari sulle matrici vegetali e derivati posti in vendita.
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2012 – 2013)
Vigilanza
UULL
2012
aziende agricole
Di cui congiunta SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA
NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
rivendite prodotti fitosanitari
35
2013
2014
programmato
67
30
8
12
14
25
Totale “ non a norma” aziende agricole
% non a norma / eseguito
Totale “ non a norma” rivendite
% non a norma / eseguito
11
31%
2
14%
11
16%
1
4%
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
10+1
10+1
100%
9+1
9+1
100%
8
14
UULL non a norma
% (STD =80 %)
ISPEZIONI (TOTALE ACCESSI)
eseguito aziende agricole
eseguito rivendite
49
14
81
29
30
14
24
24
29
29
16
% (SP>=95%)
100%
107
107
100%
100%
98
96
100%
Totale “ non a norma” Ricerca fitosanitari
% non a norma/eseguito
2
1,9%
0
0%
CAMPIONI
eseguito
Conformi al piano regionale
% (SP>=95%)
eseguito alimenti - Ricerca fitosanitari
Conformi al piano regionale
UULL aziende agricole
80
70
60
eseguito
50
progr ammato
40
non a norm a
30
ispezioni congiun te
20
10
0
2012
2013
Pagina 77 di 211
87
87
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Campioni di alimenti per ricerca residui fitosanitari
120
100
80
eseguito
60
programmato
40
nonanorma
20
0
2012
2013
ANALISI - Il superamento degli standard di attività stabiliti dell’aziende agricole nel 2013, si correla
principalmente all’incremento di controlli, previsti nell’ambito del programma sicurezza alimentare nei
principali mercati contadini, che hanno riguardato un numero non programmabile di aziende agricole.
Relativamente alle rivendite di prodotti fitosanitari, si è assistito nel 2013 ad un aumento significativo
dell’attività su domanda.
Prevenzione
Iniziative 2013
Informazione
n.
1
Rivolte a
aziende agricole
collaborazione
Amministrazione
Comunale
Obiettivi/ contenuti
Requisiti igienici laboratori di vinificazione
Interrelazioni
2013
DSP
SPSAL
SIP
SSPV
Consorzio fitosanitario
Assessorato Agricoltura
della provincia
ARPA
Obiettivi/ contenuti
Ispezioni in aziende agricole con addetti e in aziende
gestite da extra UE
Ispezioni in aziende agricole gestite da extra UE
Ispezioni al Mercato del contadino nell’ambito del
Progetto “Sicurezza alimentare”
Modalità di utilizzo dei prodotti fitosanitari
Gestione dei rifiuti agricoli
Formazione
Gestione dei rifiuti agricoli
Analisi dei campioni per ricerca residui prodotti
fitosanitari
2014 - S/N
S
S
S
S
S
S
Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
3.4.2.4 SICUREZZA NUTRIZIONALE
Problema - Questo settore d’attività dovrà affrontare uno dei temi giudicati d’interesse prioritario sia dal
piano sanitario nazionale che regionale: il rischio per la salute prevalente, soprattutto in alcune fasce di
popolazione, è legato agli errori nutrizionali. L’ambito d’intervento è molto vasto e investe servizi
dell’azienda come Enti e Istituzioni del territorio. Impostare un piano di attività significativo che coinvolga il
più possibile tutti gli organismi sensibili al problema è compito non semplice e verrà affrontato per gradi.
Obiettivi specifici 2014
Piano regionale per la prevenzione prevede la verifica di:
• qualità nutrizionale dei prodotti al consumo,
• correttezza delle procedure di lavorazione nelle realtà di ristorazione collettiva pubblica e privata
che effettuano pasti per celiaci
• applicazione della L. n. 55 del 21.03.05
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
la formazione di:
• addetti alla produzione di prodotti per celiaci
• famiglie di celiaci
• panificatori aderenti al progetto “pane meno sale”
Consuntivo attività 2013 programmazione 2014
* corsi rivolti esclusivamente agli insegnanti
Vigilanza
UULL
2012
2013
2014
programmato
Produzione alimenti senza glutine
Applicazione L. n°55/2005 nelle strutture di ristorazione
controllo prodotti per celiaci (campioni analitici)
controllo sale nel pane (campioni analitici)
109
313
12
231
260
12
21
220
250
12
40
49
14
81
29
30
14
2012
2013
18
2
12+4*
1
9
UULL non a norma
Totale “ non a norma”
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =80 %)
ISPEZIONI (TOTALE ACCESSI)
eseguito aziende agricole
eseguito rivendite
CAMPIONI
Prevenzione
CORSI FORMAZIONE
Celiachia per OSA
Famiglie di celiaci
“pane meno sale”
2014
programmato
Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
3.4.2.5 TUTELA DELLE ACQUE POTABILI
Problema - L’acqua è un bene prezioso ed essenziale per la vita e deve avere caratteristiche di salubrità e
qualità.
Obiettivi specifici 2014
Effettuare il campionamento per l’analisi delle acque in distribuzione come da tabella allegata.
Effettuare ispezioni con apposita scheda di riscontro in 30 substrutture acquedottistiche secondo il
seguente criterio: criticità delle strutture e verifica delle prescrizioni ritenute rilevanti al fine della
qualità dell’acqua destinata al consumo umano.
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
Vigilanza
CAMPIONI
eseguito
2012
2720
ACCESSI x CAMPIONI
1458
ISPEZIONI UULL progetto specifico
49
eseguito
eseguito
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =80 %)
40
40
100%
2013
2768
2014
programmato
2755
1637
1479
32
46
42
42
100%
20
20
CAMPIONI
1700
1650
1600
1550
1500
eseguito
programmato
1450
1400
1350
1300
1250
2011
2012
2013
ANALISI – La variabilità dei campioni negli anni eseguiti è dovuta per i campionamenti effettuati nei campi
d’accoglienza dei terremotati (2012) e per la necessità di monitorate l’introduzione di nuove modalità di
trattamento delle acque (UV) in aree localizzate (2012 e nel 2013). Per il 2014 si prevedono 1384 accessi
alle reti e alle fonti di approvvigionamento idrico con 2541 campioni.
Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
3.4.2.6 ISPETTORATO MICOLOGICO
Obiettivi specifici 2014
Prevenire il manifestarsi di intossicazione da funghi assicurando il controllo dei prodotti al consumo e al
commercio e l’informazione alla popolazione. Garantire il supporto professionale del micologo alle
strutture ospedaliere di pronto soccorso in caso di intossicazione
CERTIFICAZIONE
eseguito
eseguito
totali
2012
237
ACCESSI x CAMPIONI
1458
INTERVENTI IN PRONTO SOCCORSO
3
Di cui in orari di pronta disponibilità PD
2
% interventi in PD
70%
persone coinvolte
ricoveri
% (STD =80 %)
Pagina 80 di 211
8
1
100%
2013
439
2014
programmato
241
1637
1479
17
14
82%
11
8
73%
29
26
100%
22
16
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Prevenzione
Iniziative 2013
n.
rivolte a
collaborazione
Obiettivi/ contenuti
realizzazione stand in fiera di
San Michele C. Monti
incontri e visita guidata nel
bosco
trasmissione tv
1
popolazione
4
studenti
1
popolazione
Comune di C.
Monti
I. P. per
l’agricoltura
Telereggio
Informazione per la raccolta e il
consumo
Informazione per la raccolta e il
consumo
Informazione per la raccolta e il
consumo
Interrelazioni
2013
Dip. Emergenza urgenza Ausl e AOSMN
ARPA
DSP
Obiettivi/ contenuti
2014 - S/N
collaborazione per supporto micologico ai pronto
Soccorso
S
Analisi microscopica dei campioni per
riconoscimento di specie
S
ANALISI - il consumo di funghi spontanei continua a rappresentare un problema di sanità pubblica per gli
episodi di intossicazione correlati e richiede di mantenere alto il livello di attenzione assicurando il controllo
dei prodotti al consumo e al commercio e l’informazione alla popolazione e garantendo il supporto
professionale del micologo alle strutture ospedaliere di pronto soccorso. L’apertura al pubblico per l’attività
di certificazione per l’autoconsumo, stabilità sulla base dell’andamento stagionale di produzione fungina,
viene ampiamente pubblicizzata sui mass media locali. La pronta disponibilità notturna e festiva, attivata in
coincidenza con il maggior consumo di funghi freschi epigei spontanei, viene comunicata direttamente a
tutte le strutture ospedaliere del territorio.
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
3.4.3 SERVIZIO SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA
Il Servizio Veterinario dell’Azienda U.S.L. di Reggio Emilia è organizzato in Aree specialistiche e precisamente:
Area “A” – “Sanità Animale”;
Area “B” – “Igiene della produzione e della commercializzazione degli alimenti di origine animale”;
Area “C” – “Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche”;
la cui mission prioritaria è quella di soddisfare le richieste dei consumatori in termini di salute, attraverso:
- il controllo delle malattie infettive e infestive trasmissibili a carattere zoonosico;
- il controllo della qualità igienico-sanitaria degli alimenti di origine animale;
- la partecipazione, con altri Servizi sanitari alla tutela dell’ambiente e al miglioramento della qualità della vita
della popolazione.
- porre in atto azioni per tutelare il patrimonio zootecnico mediante il controllo dello stato di salute nei confronti
di quegli eventi (infettivi e non) che determinano danni socio-economici importanti alla popolazione animale
presente sul territorio della provincia di Reggio Emilia.
Il SSPV ha attivato una forte integrazione con gli altri Servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica ad esempio con:
- Programma Sicurezza alimentare (SIAN)
- Progetto controllo esercizi di commercializzazione e produzione alimenti (SIAN e SPSAL)
- Progetto controllo Aziende Agricole (SPSAL)
- Progetto Zoonosi (SIP, SIAN e SPSAL)
- e con tutte le attività che fanno capo al DSP quali le allerte sanitarie, MTA, notifiche di registrazione ed istanze
per riconoscimento.
Le vigenti normative spostano la responsabilità della produzione in capo agli Operatori del settore alimentare
(OSA). Il Servizio Veterinario ha un vincolo di terzietà rispetto al sistema produttivo, proprio per la garanzia di
salute al consumatore ed al cittadino più in generale ed esplica questo vincolo attraverso il controllo del processo
di produzione di ogni operatore: ad esempio per gli alimenti ma anche per l’allevamento , produzione di animali.
I controlli sui processi di produzione degli alimenti di origine animale sono espletati dall’allevamento fino alla
vendita al consumatore finale. I controlli riguardano le condizioni edilizie e strutturali, lo stato sanitario, igiene
zootecnica, benessere animale, utilizzo medicinale veterinario, norme di biosicurezza, idoneità degli animali alla
macellazione per uso alimentare umano, condizione delle attrezzature e dei macchinari, condizioni di pulizia e di
sanificazione, igiene della lavorazione, igiene del personale, formazione del personale, rintracciabilità dei
prodotti, HACCP (autocontrollo) e controlli sui pets.
Tutti i controlli vengono effettuati in base a frequenze determinate in funzione della categorizzazione del rischio,
generalmente valutata per specifica attività. I controlli ufficiali si distinguono in verifiche, ispezioni ed audit.
La verifica è un controllo, mediante esame e considerazione di prove obiettive, volto a stabilire se siano stati
soddisfatti requisiti specifici.
L’ispezione è l’esame di qualsiasi aspetto relativo ai mangimi, agli alimenti, alla salute ed al benessere degli
animali per verificare che tali aspetti siano conformi alle prescrizioni di legge relative ai mangimi, agli alimenti,
alla salute ed al benessere degli animali.
L’audit è un esame sistematico indipendente e documentato per accertare se determinate attività ed i risultati
correlati siano conformi alle disposizioni previste, se tali disposizioni siano attuate in modo efficace e siano
adeguate per raggiungere determinati obiettivi.
Criteri di appropriatezza e rilevanza nella programmazione dell'attività
Importante innovazione del 2013 è l’aver individuato criteri capaci di selezionare le attività del SSPV secondo
parametri di adeguatezza e di rilevanza per il miglioramento del livello di salute di una popolazione. La
classificazione dei criteri per le attività istituzionali, definisce priorità e appropriatezza delle attività e lo standard
qualitativo, inoltre riconduce l’attività istituzionale al rapporto obiettivo/risorse. Gli indici individuati valutano la
performance delle attività. Sono stati identificati i seguenti criteri:
• Esistenza di normative o procedure documentate
• Significatività (PSN – PNP- PRP – Az. USL – DSP- Servizio)
• Diffusione delle attività (numero distretti, A.T.V. , organizzazioni coinvolte, destinatari, target)
• Temporalità (progetto su più anni, un solo anno, occasionale, sporadico)
• Interdisciplinarità e integrazione tra servizi
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•
•
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Relazione Annuale 2013-2014
Formazione specifica
Potenzialità di comunicazione interna-esterna (per singola attività/per gruppi di attività).
Criteri che saranno compendiati, per ogni singola attività con la stringa sotto-riportata ad esemplificazione. La pesatura dei
singoli criteri, per le attività di Sanità Animale che si allargherà a tutte le attività non ricomprese nella categorizzazione del
rischio regionale, porterà alla creazione di una graduazione di priorità delle attività.
Metodo di pesatura dei CRITERI per la valutazione di appropriatezza e rilevanza delle attività
I pesi così calcolati sono in funzione delle proprietà intrinseche dell’attività.
Per quanto riguarda la ricaduta dell’attività sui cittadini viene introdotto il Coefficiente di impatto:
Impatto sulla salute umana = 5
Impatto economico su settori produttivi = 3
Impatto sulla pubblica opinione = 2
La somma dei pesi viene moltiplicata (fattore di moltiplicazione = importanza) alla somma coefficienti
opportunamente selezionati.
3.4.3.1 SANITA’ ANIMALE
A quest’Area Disciplinare è demandata la prevenzione ed il controllo delle malattie degli animali. Dovrà pertanto
garantire l’erogazione dei seguenti livelli essenziali di assistenza (L.E.A.):
- Sorveglianza epidemiologica e profilassi ai fini della eradicazione delle malattie infettive e diffusive degli
animali
- Prevenzione e controllo delle zoonosi
- Interventi di Polizia Veterinaria
- Vigilanza sui concentramenti e spostamenti di animali, compresa l’importazione e l’esportazione e sulle
strutture ed attrezzature a tal fine utilizzate
- Lotta al randagismo e controllo della rabbia.
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-
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Relazione Annuale 2013-2014
Controllo delle popolazioni sinantrope e selvatiche ai fini della tutela della salute umana e dell’equilibrio fra
uomo, animale ed ambiente
L’allevamento rappresenta nella nostra provincia ancora un punto di forza tra le attività agro economiche con
punte di eccellenza in quelli della specie bovina e suina. Analizzando i dati relativi al patrimonio zootecnico
osservato nel 2013 rispetto al 2012 il numero degli allevamenti è sostanzialmente costante come i capi a conferma
di un assestamento funzionale ai mercati di riferimento.L’allevamento di bovini da latte e la pratica della
suinicoltura, oltre a costituire l’attività zootecnica predominante del nostro territorio, rappresentano in seno alla
Sanità Animale (e non solo), i principali destinatari delle azioni di prevenzione e controllo della medicina veterinaria
pubblica, ciò anche in ragione della specificità dei prodotti derivanti dalla trasformazione delle relative produzioni
zootecniche, in merito alle quali occorre salvaguardare e, come sempre maggiormente risulta richiesto, garantire
la salubrità. Associata all’attenzione sanitaria sull’allevamento avicolo per quanto concerne le zoonosi ed in
particolare l’influenza, si registra negli equidi, oltre ad un incremento numerico delle scuderie, anche un
innalzamento delle azioni di sanità pubblica correlate alla sicurezza alimentare in quanto buona parte dei soggetti
sono destinati alla produzione alimentare (DPA) pur essendo in maggioranza utilizzati a scopo ludico - sportivo.Le
strutture non collegate alle produzioni agro zootecniche, in particolare l’ambito degli animali d’affezione e
selvatici, assumono una maggiore valenza rispetto a qualche anno fa, richiedendo una maggiore attività e
presenza soprattutto in ambito urbano.
DIMENSIONI DEL CONTROLLATO
Specie animali
Allevamenti
2013
1574
Confronto
2012 %
=
Capi
2013
143.019
Confronto
2012 %
=
Ovicaprini
521
397
=
=
294.361
5.753
+1%
-9%
Equidi
1386
=
5.557
-7%
Avicoli
36
=
443139
=
Bovini
Suini
Obiettivi specifici 2014
L’attività di Sanità Animale è in stretta applicazione dei Piani Nazionali e Regionali e per l’anno 2013 è la seguente:
Piano di sorveglianza di TBC-BRC-LBE bovine e BRC ovicaprina
BRC bovina controlli semestrali negli allevamenti bovini produttori di latte, campionando il latte di massa, gli altri
allevamenti bovini con riproduttori campionati a cadenza triennale con matrice sangue (> 24 mesi di età).TBC
triennale (>24 mesi di età). Controllo sistematico introduzioni.
Per il piano BRC ovicaprina gli allevamenti produttivi (latte, carne, misti) vengono controllati a cadenza biennale
mentre quelli a finalità autoconsumo vengono controllati a cadenza quadriennale.
Indicatori 2014
n. allevamenti controllati /n. allevamenti sottoposti al piano = (STD 95%)
n. allevamenti bovini controllati /n. allevamenti bovini sottoposti al piano = (STD 95%)
n. allevamenti ovicaprini controllati /n. allevamenti ovicaprini sottoposti al piano = (STD 95%)
Piano di sorveglianza attiva BSE - TSE
Piano BSE sorveglianza attiva 2 volte anno check list negli allevamenti bovini ed 1 volta ovicaprini
Bovini morti test in quelli di età >48mesi
Ovicaprini morti test in quelli di età >18 mesi
Indicatori 2014
n. capi bovini sottoposti a prelievo/n.capi da campionare = (standard - STD 98%)
n. allevamenti ovi-caprini controllati /n. allevamenti ovi-caprini sottoposti al piano = (STD 95%)
n. capi ovi-caprini sottoposti a prelievo /n.capi da campionare = (STD 98%)
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Piano di sorveglianza della MVS, PSC, MA e qualifica Trichine
Vengono controllati 2 volte all’anno tutti gli allevamenti suini da riproduzione a ciclo chiuso > 20 riproduttori e
ciclo aperto. Glia allevamenti da riproduzione a ciclo chiuso <20 riproduttori sono controllati 1 volta all’anno.
Vengono scelti 35 allevamenti da ingrasso individuati secondo i seguenti criteri:
- Allevamenti per i quali siano state verificate non conformità nei controlli relativi alla biosicurezza
- Allevamenti per i quali siano state verificate non conformità nelle registrazioni delle movimentazioni in BDN
- Allevamenti di consistenza superiore a 500 capi che non applicano il tutto pieno/tutto vuoto
- Allevamenti che conferiscono suini a macelli del circuito internazionale (export verso Paesi Terzi).
e controllati 2 volte all’anno, secondo la seguente numerosità per ATV:
Castelnovo Monti 4 - Correggio 4 - Guastalla 9 - Montecchio 5 - Reggio Emilia 6 – Scandiano 7.
Inoltre verranno individuati gli allevamenti da ingrasso ad alto turnover e saranno controllati mensilmente.
Piano di sorveglianza della Blue Tongue
18 allevamenti bovini in cui sono state identificate 17 sentinelle ciascuno, vengono controllati a cadenza mensile
nel periodo marzo – dicembre
Le trappole per cattura insetti vettori sono posizionate: 1 a Castelnovo Monti e 1 a Bibbiano
Piano di applicazione delle misure sanitarie per il territorio regionale relative all’influenza aviare
Ispezioni negli allevamenti sullo stato sanitario utilizzando come verbale il campo note scheda campioni.
-Tacchini da carne Tacchini settimana precedente la macellazione 10 tamponi tracheali, se extraregionale
sierologico su 5 soggetti per capannone fino ad un massimo di 20. Minimo 10.
Anatidi da ingrasso settimana precedente macellazione 10 tamponi cloacali
Riproduttori, selvaggina e importatori
Cadenza trimestrale 20 campioni di sangue
– Quaglie 40-50 animali all’anno anche al macello
– Anatre e oche riproduttori cadenza mensile tampone cloacale 10 soggetti
– Faraone almeno 2 volta anno 20 campioni sierologico anche al macello
Galline ovaiole, tutti, quadrimestrale 10 campioni sierologico per capannone fino a massimo 20
Pollastre, una volta per ciclo 10 campioni sangue
Svezzatori e commercianti
tutti, mensilmente, almeno 10-20 campioni sangue e 10 tamponi. Campione rappresentativo 5 campioni per
specie/tipologia/struttura;anatre e oche 10 tamponi cloacali.
Ratidi campione sierologico su almeno 5 soggetti 2 volte all’anno.
Piano di sorveglianza della salmonellosi da s. typhimurium e s. enteritidis negli allevamenti di ovaiole da consumo,
da cova e nei broiler
In ciascun allevamento soggetto al piano verrà effettuato:
- controllo veterinario sistematico in allevamento ad ogni ciclo, almeno 1 volta all’anno.
- verifica dei requisiti di Biosicurezza
- verifica dati anagrafici e registrazioni aziendali
- approvazione e verifica del piano di autocontrollo
In ufficio verifica autocontrollo su SIS.In caso di positività si utilizzerà la procedura regionale.
Vengono controllati 1 volta all’anno le seguenti tipologie di allevamenti, RIPRODUTTORI, OVAIOLE, BROILER,
TACCHINI.
Piano di sorveglianza nazionale per la encEsercizio Fisico Adattatolomielite di tipo West Nile (West Nile Disease)
Prevede la sorveglianza passiva sulle sindromi neurologiche del cavallo, la cattura degli uccelli sensibili e la cattura
degli insetti vettori.
Indicatore 2014
Sorveglianza passiva nei cavalli: n° casi sospetti/confermati.
Controllo sul sistema di identificazione e registrazione dei bovini, suini, ovicaprini ed equidi
Indicatore 2014
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Relazione Annuale 2013-2014
Bovini– n. allevamenti controllati / n. allevamenti presenti = (STD = 3%)
Ovini – n. allevamenti controllati / n. allevamenti presenti = (STD = 3%)
Suini - n. allevamenti controllati / n. allevamenti presenti = (STD = 1%)
Equidi – n. allevamenti controllati / n. allevamenti presenti = (STD = 5%)
Controllo della popolazione canina
Piano Leishmaniosi
Vengono classificati i canili secondo lo schema regionale ed a ciascuna ATV è stato fornito un piano delle azioni
specifica canile per canile.
Indicatore 2014
n. canili controllati /n. canili da controllare = (STD 95%)
n. cani campionati /n. cani da controllare secondo piano = (STD85%)
Piano di controllo popolazione canina e felina
Indicatore 2014
n.animali sterilizzati /n.animali programmati = (STD 98%)
n. animali microchippati / n.animali programmati = (STD 95%)
Rabbia
Indicatore 2014
n. cani morsicatori visitati \ n. cani morsicatori segnalati = ( STD 98%)
Verifica funzione anagrafe bovina:
n. allevamenti con prescrizioni adempiute / n. allevamenti con prescrizioni impartite = (STD 90%)
Strutture di riferimento Servizio Sanità Pubblica Veterinaria
Piano di Sorveglianza Tubercolosi, Brucellosi, Leucosi bovina e Brucellosi ovina e caprina
Obiettivo specifico: applicazione piani Regionali DGR 493/2012 e DGR 917/2011.
Appropriatezza rilevanza:
norme significatività
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Si
Si
Più anni
Si
Si
Si
25
15
15
15
15
5
10
Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto
Impatto sulla salute umana = Sì = 5
Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3
Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2
Per cui 100 x 10 = 1000
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013)
UU.LL.
eseguito
2011
2012
2013
2014 programmato
1513
1450
1225
1175
0
0
0
0%
0%
0%
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
UU.LL.
2000
1500
eseguito
1000
programmato
Totale “non norma”
500
0
2011
2012
2013
Anno
L’attività, effettuata nel corso dell’anno 2013 secondo le modalità operative e frequenze dettate dalle norme di
settore, ha evidenziato un totale di n.429 aziende controllate relativamente alla Tubercolosi Bovina e Bufalina, n.
1.095 per la Brucellosi Bovina e Bufalina e Leucosi Bovina Enzootica.
Non avendo avuto alcun focolaio, allevamento positivo per le malattie indagate, la situazione sanitaria degli
allevamenti della Provincia hanno mantenuto la qualifica di Ufficialmente Indenne.
La D.P.G.R.ER n. 917/2011 prevede per gli ovicaprini il controllo per BRC biennale per gli allevamenti da reddito e
quadriennale per gli allevamenti da autoconsumo, pertanto nel 2013 sono stati controllati 130 allevamenti su un
totale di n. 131 allevamenti controllabili senza riscontri di infezione.
Piano di sorveglianza attiva BSE – TSE
Obiettivo specifico: Ispezione allevamenti bovini e ovini per BSE TSE
Appropriatezza rilevanza:
norme significatività
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Si
Si
Più anni
Si
Si
Si
25
15
15
15
15
5
10
Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto
Impatto sulla salute umana = Sì = 5
Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3
Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2
Per cui 100 x 10 = 1000
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013)
UU.LL.
eseguito
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
Sanzionate
2011
2012
2013
1779
1557
1510
0
0
0
0%
0%
0%
0
0
0
Pagina 87 di 211
2014
programmato
1400
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
2000
UU.LL.
1500
eseguito
1000
programmato
Totale “non norma”
500
0
2011
2012
2013
Anno
I rispettivi interventi, ossia il controllo ispettivo semestrale degli allevamenti bovini, ovicaprini e le verifiche sui
correlati animali deceduti presso le rispettive aziende, come risulta nella seguente tabella, sono esitati tutti
favorevolmente.
Aziende Bovine
ispezionate
Aziende Ovine
ispezionate
1306
Bovini morti in
allev. controllati
Ovicaprini morti in
allev. controllati
Ispezioni n 2.385
204
Ispezioni n 204
2.762
66
Di cui sottoposti a
prelievo obex
Di cui sottoposti a
prelievo obex
864
26
Piano di Sorveglianza Blue Tongue
Obiettivo specifico: monitoraggio sierologico per Blue Tongue bovini secondo piano regionale.
Appropriatezza:
norme significatività
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Si
Si
Più anni
No
Si
No
25
15
15
15
0
5
0
Totale = 75 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto
Impatto sulla salute umana = No = 0
Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3
Impatto sulla pubblica opinione = No = 0
Per cui 75 x 3 = 225
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013)
2011
2012
2013
2014
programmato
eseguito
19
19
18
18
Totale “non norma”
0
0
0
0%
0%
0%
UU.LL.
% non a norma/eseguito
Pagina 88 di 211
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
20
UU.LL.
15
eseguito
10
programmato
Totale “non norma”
5
0
2011
2012
2013
Anno
Il piano di sorveglianza della Blue Tongue nel 2013 ha previsto il controllo in 18 allevamenti di 18 bovini sentinella
da sottoporre a prelievo mensile nel periodo marzo – dicembre. Questi interventi hanno comportato il prelievo di
3030 sieri bovini e 5 campioni in PCR per accertamenti relativi a reattività non specifiche. Non sono state
rinvenute criticità.
Piano di applicazione delle misure sanitarie per il territorio regionale relative all’influenza aviare - BIOSICUREZZA
Obiettivo specifico: monitoraggio sierologico Influenza aviare allevamenti avicoli secondo piano regionale e
verifica biosicurezza.
Appropriatezza rilevanza:
norme significatività
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Si
Si
Più anni
Si
Si
Si
25
15
15
15
15
5
10
Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto
Impatto sulla salute umana = Sì = 5
Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3
Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2
Per cui 100 x 10 = 1000
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013)
UU.LL.
2011
37
435
0
2012
35
439
2
2013
29
498
1
0%
6%
3%
Sanzionate (sanzione
amministrativa)
0
0
0
prescrizioni ottemperate
0
2
0
0
N.a.
2
100%
1
0%
eseguito
accessi
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
prescrizioni verificate
% (STD 90%)
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2014 programmato
27
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
UU.LL.
Azienda U.S.L. Reggio E.
Relazione Annuale 2013-2014
40
35
30
25
20
15
10
5
0
eseguito
programmato
Totale “non norma”
2011
2012
2013
Anno
Nel corso dell’anno 2013 l’intensa attività di sorveglianza veterinaria non ha fatto registrare situazioni di
emergenze sanitarie riferite alla influenza aviaria in provincia, nonostante l’epizoozia di virus ad alta patogenicità
per le specie avicole sviluppatasi nell’Imolese e Ferrarese che ha coinvolto allevamenti di ovaiole e tacchini.
L’attività connessa al piano di sorveglianza nei riguardi della suddetta infezione ha visto l’effettuazione di n.
10.470 campioni raccolti negli allevamenti avicoli di cui 4.120 campioni di siero, 6.350 tamponi tracheali e cloacali
per la rilevazione dell’agente eziologico. Inoltre si è intervenuti in tre allevamenti in cui si è voluto escludere
l’infezione. Parimenti le verifiche tese ad accertare lo stato sanitario degli animali negli allevamenti aventi
consistenza di animali superiore ai 250 capi e l’applicazione negli stessi delle buone pratiche di biosicurezza, sono
state effettuate anche con l’utilizzo delle check-list appositamente approntate allo scopo. Anche quest’anno
ingenti risorse sono state impegnate nell’attività di vigilanza e controllo dello svolgimento del “Mercato degli
Hobbies” domenicale di Reggio Emilia, operata da n. 2 veterinari in turno di pronta disponibilità festiva.
Piano di controllo delle Salmonelle enteritidis e Typhimurium negli allevamenti di ovaiole da consumo, da cova,
broiler e tacchini da carne
Obiettivo specifico: monitoraggio salmonelle negli allevamenti avicoli secondo piano regionale e verifica
biosicurezza
Appropriatezza rilevanza:
norme significatività
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Si
Si
Più anni
Si
Si
Si
25
15
15
15
15
5
10
Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto
Impatto sulla salute umana = Sì = 5
Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3
Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2
Per cui 100 x 10 = 1000
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013)
UU.LL.
2011
2012
2013
2014
eseguito
15
16
15
15
Totale “non norma”
0
2
1
N.c.
13%
7%
% non a norma/eseguito
Pagina 90 di 211
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
20
UU.LL.
15
eseguito
10
programmato
Totale “non norma”
5
0
2011
2012
2013
Anno
Il settore avicolo non rappresenta un’attività di punta nella nostra provincia, comunque la sorveglianza per le
salmonelle ha interessato la totalità degli allevamenti a carattere industriale e più precisamente: 1 allevamenti di
riproduttori i 8 allevamenti di galline produttrici di uova da consumo, i 8 allevamenti di polli da ingrasso (broiler) e
i 4 allevamenti di tacchini da ingrasso secondo i piani nazionali e regionali. Sono stati effettuati controlli sullo stato
sanitario, biosicurezza e presenza di piano di autocontrollo. Sono stati evidenziati sporadici casi di salmonelle
minori.
Piano di sorveglianza Malattia vescicolare del suino, Peste suina classica, Malattia di Aujeszky e qualifica trichine BIOSICUREZZA
Prodotto: ispezione
Obiettivo specifico: monitoraggio sierologico MVS, PSC e MA allevamenti suini secondo piano regionale e verifica
biosicurezza
Appropriatezza rilevanza:
norme significatività
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Si
Si
Più anni
No
Si
Si
25
15
15
15
0
5
10
Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto
Impatto sulla salute umana = No = 0
Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3
Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2
Per cui 85 x 5 = 425
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013)
UU.LL.
2011
2012
2013
2014
eseguito
87
89
92
87
Sanzionate (contravvenzione)
0
0
0
Totale “non norma”
8
6
4
9%
7%
4%
Sanzionate (sanzione
amministrativa)
0
0
0
prescrizioni ottemperate
8
6
2
prescrizioni verificate
8
6
4
100%
100%
50%
% non a norma/eseguito
% (STD  90%)
Pagina 91 di 211
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
100
UU.LL.
80
eseguito
60
programmato
40
Totale “non norma”
20
0
2011
2012
2013
Anno
L’attività relativa al Piano di Sorveglianza della Malattia Vescicolare del Suino, Peste Suina Classica PSC e Malattia
di Aujeszky nel 2013 è stata finalizzata, secondo le direttive regionali, al mantenimento dell’accreditamento delle
aziende suine. Pertanto sono state sottoposte a campionamento semestrale le 40 aziende suine da riproduzione e
52 delle 224 aziende suine da ingrasso controllabili presenti sul territorio provinciale.
Controllo della popolazione canina
Le strutture relative al presente paragrafo presenti sul nostro territorio contano: 6 canili permanenti privati, 3
canili permanenti pubblici, 6 canili temporanei pubblici, 19 allevamenti di cani e 3 gattili.
Con attinenza alla lotta al randagismo, si riportano i seguenti dati relativi all’anno 2013
CANI INTRODOTTI NEL CANILE NEL 2013
CANI CATTURATI
NON
IDENTIFICATI
IDENTIFICATI
377
972
CANI USCITI DAI CANILI NEL 2013
RINUNCE DI
PROPRIETA'
SOPPRESSIONI
EUTANASICHE
CANI
RESTITUITI
CANI
AFFIDATI
CANI MORTI
PER
MALATTIA
55
52
434
773
195
Nel corso dell’anno 2013 sono stati effettuati n. 1.430 interventi chirurgici per la sterilizzazione di gatti
appartenenti a colonie di animali randagi viventi in libertà, e n. 314 microchippature per l’identificazione di
animali (principalmente cani).
Piano di controllo Leishmaniosi
Obiettivo specifico: controllo sierologico della Leishmania nei canili
Appropriatezza rilevanza:
norme significatività
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Si
Si
Più anni
Si
Si
Si
25
15
15
15
15
5
10
Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto
Impatto sulla salute umana = Sì = 5
Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3
Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2
Per cui 100 x 10 = 1000
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013)
UU.LL.
eseguito
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
Sanzionate (sanzione amministrativa)
2011
14
0
0%
0
Pagina 92 di 211
2012
14
0
0%
0
2013
14
0
0%
0
2014
14
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
16
14
UU.LL
12
10
eseguito
8
programmato
6
Totale “non norma”
4
2
0
2011
2012
2013
Anni
Piano di controllo Rabbia
Obiettivo specifico: sorveglianza della rabbia attraverso controllo cani morsicatori
Appropriatezza rilevanza:
norme significatività
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Si
Si
Più anni
Si
Si
Si
25
15
15
15
15
5
10
Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto
Impatto sulla salute umana = Sì = 5
Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3
Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2
Per cui 100 x 10 = 1000
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013)
UU.LL.
eseguito
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
Sanzionate (sanzione amministrativa)
2011
413
0
0%
0
2012
419
0
0%
0
2013
488
0
0%
0
600
500
UU.LL
400
eseguito
300
programmato
Totale “non norma”
200
100
0
2011
2012
2013
Anni
Pagina 93 di 211
2014
400
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Controllo anagrafe ed identificazione animali: bovini, suini, Equidi, ovini e caprini
Obiettivo specifico: verifica della corretta identificazione e completezza anagrafica degli animali di interesse
zootecnico.
Appropriatezza rilevanza:
norme significatività
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Si
Si
Più anni
No
Si
Si
25
15
15
15
0
5
10
Totale = 100 a cui va moltiplicato il coefficiente di impatto
Impatto sulla salute umana = Sì = 5
Impatto economico su settori produttivi = Sì = 3
Impatto sulla pubblica opinione = Sì = 2
Per cui 85 x 10 = 850
- BOVINI:
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013)
UU.LL.
2011
2012
2013
2014
eseguito
83
57
75
50
Totale “non norma”
2
1
9
2%
2%
12%
Sanzionate (sanzione amministrativa)
prescrizioni ottemperate
0
2
0
1
0
5
prescrizioni verificate
2
1
9
100%
100%
% non a norma/eseguito
UU.LL.
% (STD = 90%)
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
56%
eseguito
programmato
Totale “non norma”
2011
2012
2013
Anno
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
- SUINI:
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013)
UU.LL.
2011
2012
2013
2014
eseguito
17
18
24
5
Totale “non norma”
0
0
1
0%
0
0%
0
4%
0
prescrizioni ottemperate
0
0
1
prescrizioni verificate
0
0
1
N.c.
N.c.
100%
% non a norma/eseguito
Sanzionate (sanzione amministrativa)
% (STD = 90%)
30
UU.LL.
25
20
eseguito
15
programmato
10
Totale “non norma”
5
0
2011
2012
2013
Anno
L’azione nelle verifiche collegate all’anagrafe zootecnica nell’anno 2013 è stata improntata nell’effettuazione
delle ispezioni mediante l’utilizzo delle liste di riscontro implementate secondo le frequenze e la modalità indicate
dalla Regione; pertanto, sono stati controllati 75 allevamenti bovini riscontrando 9 non conformità soggette a
prescrizione di cui 5 risolte, 21 allevamenti ovicaprini con 3 prescrizioni tutte ottemperate, 24 allevamenti suini
con 1 prescrizione ottemperata e 85 allevamenti di equidi con 12 prescrizioni di cui 6 ottemperate.
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Vigilanza
PIANO DI SORVEGLIANZA* quadro riassuntivo
UULL - ALLEVAMENTI
2011
2012
2013
2014
programmato
Tubercolosi, Brucellosi, Leucosi bovina e Brucellosi ovina e caprina
attiva BSE – TSE
Blue Tongue
Influenza aviare - BIOSICUREZZA
Salmonelle enteritidis e Typhimurium negli allevamenti di ovaiole
da consumo, da cova, broiler e tacchini da carne
Malattia vescicolare del suino, Peste suina classica, Malattia di
Aujeszky e qualifica trichine - BIOSICUREZZA
Controllo anagrafe ed identificazione animali: BOVINI
Controllo anagrafe ed identificazione animali: SUINI
Totale eseguito allevamenti
INTERVENTI SU SINGOLI ANIMALI
Leishmaniosi( vedi ZOONOSI cap.
Rabbia ( vedi ZOONOSI cap.
UULL non a norma
Tubercolosi, Brucellosi, Leucosi bovina e Brucellosi ovina e caprina
BSE – TSE
Blue Tongue
Influenza aviare - BIOSICUREZZA
Salmonelle enteritidis e Typhimurium negli allevamenti di ovaiole
da consumo, da cova, broiler e tacchini da carne
Malattia vescicolare del suino, Peste suina classica, Malattia di
Aujeszky e qualifica trichine - BIOSICUREZZA
Controllo anagrafe ed identificazione animali: BOVINI
Controllo anagrafe ed identificazione animali: SUINI
% non a norma /eseguito
Influenza aviare - BIOSICUREZZA
Salmonelle enteritidis e Typhimurium negli allevamenti di ovaiole
da consumo, da cova, broiler e tacchini da carne
Malattia vescicolare del suino, Peste suina classica, Malattia di
Aujeszky e qualifica trichine - BIOSICUREZZA
Controllo anagrafe ed identificazione animali: BOVINI
Controllo anagrafe ed identificazione animali: SUINI
Prescrizioni
Influenza aviare - BIOSICUREZZA
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =90 %)
Malattia vescicolare del suino, Peste suina classica, Malattia di
Aujeszky e qualifica trichine - BIOSICUREZZA
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =90 %)
Controllo anagrafe ed identificazione animali: BOVINI
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =90 %)
Controllo anagrafe ed identificazione animali: SUINI
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =90 %)
Pagina 96 di 211
1513
1779
19
37
1450
1557
19
35
1225
1510
18
29
1175
1400
18
27
15
16
15
15
87
89
92
87
83
17
3550
57
18
3241
75
24
2988
50
5
2777
14
413
14
419
14
488
14
400
0
0
0
0
0
0
0
0
2
2
0
0
0
1
1
8
6
4
2
0
1
0
9
1
na
na
6%
13%
3%
7%
9%
7%
4%
2%
na
2%
na
12%
4%
0
0
0
0
2
2
100
1
1
100
8
8
0
6
6
100
2
4
50
2
2
100
1
1
100
5
9
56
0
0
0
0
0
100
1
1
100
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
3.4.3.2 IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
Nell’intero territorio di competenza, caratterizzato da una produzione agro alimentare tradizionalmente forte,
orientata anche verso i mercati esteri, l’attenzione del sistema sanitario aziendale per garantire elevati livelli di
sicurezza alimentare, trova evidenza nei dati epidemiologici forniti dal sistema di sorveglianza sulle malattie
trasmesse da alimenti e sulle zoonosi e nell’attività del controllo ufficiale svolto dal servizio veterinario. In
conformità a quanto previsto dalle normative comunitarie e dagli organismi internazionali e nazionali, i controlli
sono attuati nel rispetto di specifiche regole e modalità tecniche condivise, tali quindi da garantire
appropriatezza, rilevanza, omogeneità ed efficacia. A garanzia dei consumatori, le regole europee prevedono
inoltre la programmazione degli interventi in base al livello di rischio sanitario connesso alle diverse tipologie
produttive e definito sulla base delle evidenze scientifiche e dei dati epidemiologici. A tal fine il livello Regionale
ha definito gli standards ed i requisiti di funzionamento che, di fatto, rappresentano il modello cui anche questo
servizio si è uniformato. Gli aspetti tecnici e le attività esaminate durante i controlli, riguardano la gestione
igienico-sanitaria dello stabilimento, compresa l’appropriatezza delle strutture e delle attrezzature, nonchè la
gestione del processo di produzione degli alimenti di origine animale. La valutazione finale degli stessi impianti e
processi compresi i provvedimenti adottati, sono riportati su un apposito report controfirmato dai produttori
coinvolti. Il controllo ufficiale degli alimenti ha la finalità di verificare e garantire la conformità dei prodotti in
questione alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, a proteggere gli interessi dei
consumatori e ad assicurare la lealtà delle transazioni commerciali nazionali ed internazionali.
I settori di attività possono essere ricondotti schematicamente all’erogazione dei sottodescritti LEA.
1- Controllo veterinario, zoosanitario e sul benessere degli animali negli impianti di macellazione.
2- Controllo veterinario e zoosanitario degli impianti di sezionamento delle carni e degli impianti di deposito
delle carni fresche.
3- Controllo veterinario degli impianti di produzione di carni macinate e di preparazioni a base di carne e
degli impianti di produzione di prodotti a base di carne.
4- Controllo veterinario presso altri impianti di produzione degli alimenti di origine animale.
5- Controllo veterinario sul trasporto, sul deposito e sulla commercializzazione all’ingrosso ed al dettaglio
delle derrate e degli alimenti di o.a., sui laboratori di produzione di prodotti gastronomici a base di carne
annessi agli esercizi di vendita al dettaglio e sulle strutture agrituristiche.
6- Indagine epidemiologica e gestione degli episodi di malattie a trasmissione alimentare.
DIMENSIONI DEL CONTROLLATO
ATV Guastalla
ATV Correggio
ATV Reggio E
ATV Scandiano
ATV Montecchio
ATV
Monti
TOATLE
Casteln.
TAB. 1 IMPIANTI
IMPIANTI MACELLAZIONE
IMPIANTI SEZIONAMENTO
4
7
2
3
2
6
4
9
3
5
7
7
22
37
DEPOSITI
8
3
18
12
8
0
49
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
TAB. 2 CAPI
CAPI MACELLATI
BOVINI
EQUINI
OVI-CAPRINI
SUINI
POLLAME
CONIGLI
CARNI TONNELLATE
Carni sezionate
ton.
2011
144.031
6.404
3.132
26.224
770.044
401.449
2012
143.045
6.288
3.072
23.337
720.789
418.099
2013
142.664
6.089
2.774
22.667
776.399
446.508
47.552
50.284
45.256
TAB. 3 IMPIANTI TRASFORMAZIONE
IMPIANTI
CE INDUSTRIALI
CE ARTIGIANALI
Annessi altri impianti
96
74
22
21
TAB. 4 COMMERCIALIZZAZIONE, DISTRIBUZIONE E VENDITA DI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE.
IMPIANTI
Macellerie e
pescherie
Mercati,
rist. spacci,
feste popolari.
gastronomie
Depositi
alimentari
Labor. annessi
a spaccio
Laboratori produz.
Confezionamento
miele
TOT.
Controlli
777
498
121
32
40
86
375
Obiettivi specifici 2014
Controllo igienico sulla produzione delle carni fresche
L’attività di controllo presso gli impianti di macellazione, di sezionamento carni fresche e di deposito degli stessi,
per controlli che vanno dall’ispezione sanitaria delle carni ai c.u. per la sicurezza alimentare del consumatore sarà
effettuata secondo la tabella sottoriportata.
Si procederà anche al controllo scrupoloso degli atti di riconoscimento di tutti gli impianti per la verifica della
corretta elencazione delle attività/sezioni esercitate con contestuale confronto a quanto riportato sull’apposito
sito Ministeriale.
Attività
n. impianti
macellazione
n. impianti
sezionamento
n.depositi
ATV
ATV
Casteln.
Montecchio
Monti
ATV
Guastalla
ATV
Correggio
ATV
Reggio E
ATV
Scandiano
4
2
2
4
3
7
22
7
3
7
9
5
7
38
8
3
18
12
8
0
49
Indicatori 2014
Indicatori di processo
n. impianti controllati/n. impianti sottoposti al piano (STD= 95%)
n. verifica applicazione Reg. 1099/2009 mediante uso di chek list / n. macelli in attività (STD 100%)
n. atti di riconoscimento controllati / n. atti di riconoscimento esistenti (STD= 100%)
Indicatori di risultato
n. audit su OSA con giudizio favorevole * /n. audit condotti su OSA (STD= 50%)
n. supervisioni effettuate / n. supervisioni programmate (STD = 100%)
Pagina 98 di 211
SSPV
TOT.
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
* Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità ( no – NO)
Controllo Veterinario sulla produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni e degli altri prodotti
di origine animale
Gli sforzi dell’Autorità competente, a livello territoriale, continuano ad essere indirizzati soprattutto a far acquisire
agli OSA la consapevolezza della responsabilità primaria nelle loro attività mediante l’applicazione piena e
responsabile delle GMP, delle SOP e dell’HACCP, in linea quindi con i principi ispiratori dei Regolamenti. Tale
impegno risulta ancora particolarmente oneroso nei confronti delle ditte non strutturate, delle piccole e medie
imprese o di quelle a carattere familiare; in tale direzione pertanto si orienta la nostra attività che rispetterà gli
impegni di budget.
Dati stabilimenti di trasformazione di carne e pesce a. 2014
n Impianti SSPV
(totale)
CE IND.
CE
artigianali
Annessi altri
impianti
96
74
22
21
Sistematico utilizzo delle metodologie, delle tecniche e degli strumenti di controllo validati dalla Regione e fatti
propri dal nostro manuale qualità. Attenzione particolare sarà posta alla qualità e completezza dei documenti
compilati ed alla loro archiviazione, oltre alla corretta e puntuale registrazione nel sistema informativo in uso per
la necessaria rendicontazione dell’attività svolta.
Si procederà anche al prelievo delle matrici alimentari per rispondere al Piano Regionale Alimenti- controllo
microbiologico e chimico- nella quantità assegnata..
La valenza temporale è ovviamente su base annuale; la frequenza è quella definita in ambito aziendale, mentre i
controlli ufficiali sono eseguiti su programmazione degli uffici delle singole aree territoriali ed avvengono senza
preavviso(audit esclusi). Le certificazioni sono rilasciate, su richiesta dell’interessato, nei tempi e nei modi previsti
dalle norme di riferimento e seguendo le indicazioni della specifica procedura del Servizio.
Indicatori 2014
Indicatori di processo
n. controlli effettuati su OSA / n. controlli programmati (STD= 100%)
n. campioni PRA effettuati / n. campioni PRA assegnati (STD= 100%)
n. atti di riconoscimento controllati / n. atti di riconoscimento esistenti ( STD= 100%)
Indicatori di risultaton.
audit su OSA con giudizio favorevole * /n. audit condotti su OSA (STD= 50%)
n. supervisioni effettuate / n. supervisioni programmate (STD = 100%)
* Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità ( no – NO)
Controllo igienico - sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale
Attenzione particolare continuerà ad essere posta alla gestione organizzativa ed operativa durante le verifiche ed
i controlli ufficiali tenendo nella massima considerazione l’accordo con SIAN aziendale che prevede per il SSPV
l’attività di controllo delle strutture a prevalente matrice di prodotti di origine animale ( rosticcerie, gastronomie,
paste fresche ecc. ). Le criticità sono dovute all’aumento del numero dei gestori di negozi di diverse etnie, al
frequente cambio di gestione degli stessi, assommate alla diversa cultura ed abitudini oltre alle difficoltà
linguistiche.
Commercializzazione, distribuzione e vendita di prodotti di origine animale.
TOT.
Impianti
SSPV
Macellerie e
pescherie
777
498
Mercati,
rist. spacci,
feste popolari.
gastronomie
121
Depositi
alimentari
Labor. annessi
a spaccio
Laboratori produz.
Confezionamento
miele
Controlli
Programm.
32
40
86
389
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Anche per il corrente anno si conferma il controllo sul 50% degli esercizi presenti, mediante l’utilizzo della “
Scheda Controllo Ufficiale “ ed all’occorrenza di quella per le “ Prescrizioni”. Ovviamente le prescrizioni impartite
saranno verificate dando precedenza a quelle che hanno in impatto diretto sulla sicurezza dei prodotti e sulla
salute dei consumatori.
L’attività sarà svolta tenendo conto dell’accordo operativo SIAN/SSPV prot. n° 12092 del 01.02.07 in merito ai
controlli eseguiti “ per matrice prevalente” ed anche alle sinergie previste dal “Programma Sicurezza Alimentare”
che prevede modalità di controllo interservizi nella ristorazione ospedaliera, sulla grande distribuzione, nelle
aziende di stoccaggio e molitorie di cereali ed in alcuni mercati.
Rilevanza particolare assume, in questo settore, la conferma di un piano mirato di campionamento per controlli
microbiologici e chimici su varie matrici. La comunicazione all’utenza viene considerato strumento utile alla
prevenzione delle malattie di origine alimentare.
Controllo, entro quattro mesi, delle nuove attività pervenute tramite “ notifica”.
Indicatori 2014
n. nuove attività verificate / n. notifiche pervenute (STD = 80%)
n. controlli effettuati / n. controlli programmati (STD = 100%)
n. campioni PRA effettuati / n. campioni PRA programmati (STD = 100%)
Malattie trasmissibili con alimenti di origine animale
Nel corso dell’anno considerato, sono pervenute n. 14 segnalazioni di casi di tossinfezione alimentare in ambito
soprattutto domestico e in sede di ristorazione collettiva. Tutti gli episodi sono stati gestiti secondo procedura
dipartimentale in stretta relazione e collaborazione con gli altri servizi del DSP coinvolti.
Indicatori di processo
n. 14 episodi gestiti in procedura / n. 14 episodi segnalati = 100% (STD >= 95%)
Obiettivi 2014
Trattasi di attività non programmabile poiché il verificarsi dell’evento, non è prevedibile. Il Servizio viene di solito
attivato attraverso i recapiti della pronta disponibilità, oppure da segnalazioni del Pronto Soccorso o dai Medici di
Base o dagli altri Servizi del dipartimento.
Nel corso dell’anno si procederà alla revisione della procedura dipartimentale MTA-PR 04/2011.
Le funzioni riguarderanno il monitoraggio della situazione e la gestione operativa di eventuali focolai di T.A.
Indicatore di processo 2014
n. episodi gestiti in procedura / n. episodi segnalati (STD >= 95%)
Controllo igienico sanitario delle carni fresche (macelli, sezionamenti, depositi)
Obiettivo specifico: applicazione normative comunitarie; applicazione piano regionale PG/2011/278134 lett. 1274
– Attività di controllo sulla produzione di carne fresca in macello e nei laboratori di sezionamento
Appropriatezza-rilevanza
norme significatività
Si
Si
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Più anni
Si
Si
Si
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013)
UULL SSPV
2011
48
144.031
6.404
3.132
26.224
770.044
401.449
47.552
2012
49
143.045
6.288
3.072
23.337
720.789
418.099
50.284
2013
50
142.664
6.089
2.774
22.667
776.399
446.508
45.256
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
Sanzionate (sanzione amministrativa)
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD ≥ 90%)
29
60%
3
29
29
100%
22
44%
3
22
22
100%
15
30%
1
15
15
100%
Audit favorevoli*
Audit eseguiti
% non a norma/eseguiti
4
4
0
100%
4
5
20%
80%
5
9
44%
55%
eseguito
Capi macellati: BOVINI
EQUINI
OVI-CAPRINI
SUINI
POLLAME
CONIGLI
Carni sezionate:
tons
% (STD ≥ 40%)
2014
50
8
Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità (no-NO)
UULL 2011_ 2013
60
50
40
UL programmate
30
UL controllate
Totale UL “non a norma”
20
10
0
2011
2012
2013
VIOLAZIONI
120
100
80
violazioni verificate
60
violazioni ottemperate
40
% (STD> 90%)
20
0
2011
2012
2013
Nell’ambito territoriale di competenza dell’AUSL sono presenti 22 impianti di macellazione in cui oltre alla
costante presenza del veterinario ufficiale durante tutte le fasi di macellazione al fine di garantire l’ispezione
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sanitaria delle carni prodotte, sono state effettuate n. 20 ispezioni mirate al controllo del benessere degli animali
in fase di macellazione; tali verifiche hanno evidenziato due non conformità, seguite da prescrizioni con
eliminazione delle carenze. In tale contesto si è proceduto anche alla verifica, a campione, dei requisiti di idoneità
dei mezzi di trasporto e delle condizioni di benessere dei capi trasportati. In sette strutture di macellazione sono
state rilevate carenze gestionale e/o strutturali con formalizzazione di 22 prescrizioni, tutte risolte; inoltrate due
denunce all’Autorità Giudiziaria; nessuna sanzione amministrativa; respinti nove equini in Francia, cinque in
Germania per N. C. documentali. Sono inoltre presenti nella nostra provincia n. 38 impianti di sezionamento e vari
depositi di prodotti alimentari, di cui n. 31 “ riconosciuti” nei quali sono state rilevate e quindi formalizzate n. 25
prescrizioni in 16 strutture per carenze gestionali e/o strutturali ed ai prerequisiti. Emessi due atti di “sospensione
temporanea dell’attività” per due stabilimenti; una sanzione amministrativa elevata.
Controllo sulla produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni e degli altri prodotti di origine
animale (stabilimenti di trasformazione)
Appropriatezza-rilevanza
norme significatività
Si
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Più anni
No
Si
Si
Si
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013)
UULL SSPV
eseguito
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
Sanzionate (contravvenzione)
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD ≥ 90%)
Audit favorevoli*
Audit eseguiti
% non a norma/eseguiti
% (STD ≥ 40%)
programmato
n. campioni PA regionale - eseguiti
n. campioni PA regionale - assegnati
2011
52
20
38%
1
20
20
100%
2012
54
11
20%
0
11
11
100%
2013
54
12
22%
0
12
12
100%
6
10
40%
60%
4
4
0
100%
1
2
50%
50%
7
30
30
75
75
75
75
Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità (no-NO)
UULL 2011_ 2013
60
50
40
UL programmate
30
UL controllate
Totale UL “non a norma”
20
10
0
2011
2014
54
2012
2013
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VIOLAZIONI
120
100
80
violazioni verificate
60
violazioni ottemperate
40
% (STD> 90%)
20
0
2011
2012
2013
In questo settore operativo il Controllo Ufficiale interviene a verifica di quanto predisposto dall’azienda
produttrice ed in particolare a far modificare o correggere quanto implementato ed attuato se inadeguato o
anche formalmente sbagliato. Delle 96 attività controllate nei 54 impianti (UULL), solo in 15 strutture si è dovuto
fare ricorso a 31 prescrizioni scritte; nessuna contravvenzione elevata. Il dato evidenzia l’attenzione e la buona
capacità dei titolari nella gestione di queste attività, nelle quali l’ Autorità di controllo ufficiale concentra la
propria attenzione soprattutto sui processi produttivi, sulla tracciabilità delle materie prime, dei semilavorati e del
prodotto finito, sulla etichettatura, sulla conformità dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con
gli alimenti. Degno di nota è il notevole impegno del servizio per il rilascio di svariate certificazione per l’export nei
Paesi Terzi.
Controllo igienico sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale
Appropriatezza-rilevanza
norme significatività
Si
Si
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Più anni
Si
Si
Si
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – storico (2011 – 2013)
UULL
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
Sanzionate (contravvenzione)
Disposta sospensione temporanea
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD ≥ 90%)
n. campioni PA regionale - eseguiti
n. campioni PA regionale - assegnati
2011
191
27%
10
10
191
191
100%
2012
49
12,5%
12
3
49
49
100%
2013
72
19%
21
13
71
72
98%
20
19
39
37
37
37
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2014
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UULL 2011_ 2013
800
700
600
500
UL programmate
400
UL controllate
300
Totale UL “non a norma”
200
100
0
2011
2012
2013
VIOLAZIONI
250
200
violazioni verificate
150
violazioni ottemperate
100
% (STD> 90%)
50
0
2011
2012
2013
Commento: Le criticità sono dovute all’aumento del numero dei gestori di negozi di diverse etnie, al frequente
cambio di gestione degli stessi, assommate alla diversa cultura e abitudini oltre alle difficoltà linguistiche. Per
quanto concerne i controlli relativi alla Commercializzazione, distribuzione e vendita di prodotti di origine
animale, sono stati effettuati 433 interventi di cui 58 per la verifica di nuove attività/cambio gestione. In 72
impianti si è dovuto fare ricorso a prescrizioni scritte; si è resa necessaria l’adozione di tredici atti di “sospensione
dell’attività” per svariati giorni, oltre al sequestro e distruzione di 10 partite di prodotti alimentari pari a 12
tonnellate; sono state comminate ventuno sanzioni amministrative; questi dati confermano le criticità sopra
evidenziate.
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ANALISI generale / Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2012 – 2013)*
Vigilanza * Quadro sinottico riassuntivo
UULL
2011
2012
2013
produzione, commercializzazione e distribuzione degli alimenti di
origine animale (VEDI TAB. 1 e 2)
produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni
e degli altri prodotti di origine animale (stabilimenti di
trasformazione) (VEDI TAB. 3)
Sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale
(VEDI TAB 4)
Totale eseguito
UULL non a norma
produzione, commercializzazione e distribuzione degli alimenti di
origine animale
produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni
e degli altri prodotti di origine animale (stabilimenti di
trasformazione)
Sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale
% non a norma /eseguito
produzione, commercializzazione e distribuzione degli alimenti di
origine animale
produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni
e degli altri prodotti di origine animale (stabilimenti di
trasformazione)
Sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale
Prescrizioni
produzione, commercializzazione e distribuzione degli alimenti di
origine animale
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =90 %)
produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni
e degli altri prodotti di origine animale (stabilimenti di
trasformazione)
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =90 %)
Sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =90 %)
Disposta Sospensione temporanea
Sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale
48
49
50
2014
programmato
50
52
54
54
54
710
392
375
389
810
495
479
493
29
22
15
20
11
12
191
49
72
60%
44%
30%
38%
20%
22%
27%
12,5%
19%
29
29
100
22
22
100
15
15
100
20
20
100
11
11
100
12
12
100
191
191
100
49
49
100
71
72
98
10
3
13
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AUDIT
produzione, commercializzazione e distribuzione degli alimenti di
origine animale
favorevoli *
eseguiti
% eseguiti
% non a norma/eseguiti % (STD ≥40 %)
produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni
e degli altri prodotti di origine animale (stabilimenti di
trasformazione)
favorevoli *
eseguiti
% eseguiti
% non a norma/eseguiti % (STD ≥40 %)
Relazione Annuale 2013-2014
2011
2012
2013
2014
programmato
4
4
100%
0
4
5
100%
20%
5
9
100%
44%
6
10
100%
40%
4
4
100%
0
1
2
100%
50%
2011
2012
2013
30
75
75
20
39
37
36
50
114
112
111
8
7
Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità (no-NO)
CAMPIONI
produzione dei prodotti a base di carne, delle preparazioni di carni
e degli altri prodotti di origine animale (stabilimenti di
trasformazione) eseguiti
Sanitario sulla commercializzazione degli alimenti di origine animale
/- eseguiti
TOTALE
2014
programmato
75
3.4.3.3 IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
Anche l’attività di controllo dell’Area Disciplinare “C” è relativa alla Sicurezza Alimentare. Basti pensare ai controlli
sulla distribuzione, commercializzazione e utilizzo dei medicinali veterinari; ai controlli sulla fabbricazione degli
alimenti destinati agli animali; ai controlli sulla produzione e trasformazione del latte; ai controlli sul benessere
animale durante tutto il percorso di nascita, allevamento, trasporto e macellazione degli animali; ai controlli sulla
riproduzione animale; ai controlli sui residui negli alimenti, ai contaminanti ambientali, alla radioattività.
L’obiettivo primario del controllo ufficiale è finalizzato ad assicurare al consumatore alimenti conformi ai
Regolamenti Comunitari specifici della filiera.
I sottodescritti LEA schematizzano i diversi settori di attività:
- Controllo e vigilanza sulla distribuzione ed impiego del farmaco veterinario in coordinamento con il servizio
farmaceutico , e programmi per la ricerca dei residui di trattamenti illeciti o impropri;
- Controllo e vigilanza sull’alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei mangimi;
- Controllo e vigilanza sulla riproduzione animale;
- Controllo sul latte e sulle produzione lattiero-casearie;
- Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione;
- Protezione degli ambienti da rischi biologici, chimici e fisici con documentazione epidemiologica;
- Vigilanza e controllo sull’impiego di animali nella sperimentazione.
Il territorio di questa Azienda si caratterizza per un consistente numero di strutture da considerarsi di filiera agli
allevanti presenti:
- produzione e distribuzione di medicinali veterinari;
- produzione e distribuzione di alimenti per animali;
- produzione e distribuzione di materiale genetico;
- produzione, lavorazione e deposito di latte e prodotti a base di latte.
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L’elevato numero di impianti comporta un intervento costante e continuo del servizio veterinario pubblico al fine
di garantire livelli sanitari a tutela sia della salute animale che pubblica.
DIMENSIONI DEL CONTROLLATO
TAB. 1 IMPIANTI
IMPIANTI PROD. COMM. DEP. RIV.
ALLEVAMENTI
TOTALE
IMPIANTI LATTE
168
1061
1229
IMPIANTI FARMACO
285
3914
4199
289
3914
4203
35
3914
3949
7
3914
3921
192
27
120
IMPIANTI
ALIMENTAZIONE
ANIMALE
IMPIANTI
RIPRODUZIONE
ANIMALE
IMPIANTI BENESSERE
ANIMALE
IMPIANTI BENESSERE
ANIMALE PET
Obiettivi specifici 2014
Controllo veterinario sulla distribuzione, commercio e utilizzo del farmaco per uso veterinario
L’attività di controllo presso i depositi di medicinali, farmacie, allevamenti, ambulatori veterinari, per la verifica
della corretta commercializzazione ed utilizzo dei medicinali sarà effettuata secondo la tabella sottoriportata.
N° Impianti SSPV
285
N° Allevamenti SSPV
3914
Controlli previsti
93
Controlli in allevamento
1497
Anche per l’anno 2014 dovrà essere applicato il Piano Nazionale Residui.
Indicatore 2014
n.allevamenti controllati/n. allev sottoposti al piano (STD 95%)
n. impianti controllati/n. impianti sottoposti al piano (STD 95%)
n. campioni PNR effettuati /n.campioni PNR programmati STD >= 90%
Controllo e vigilanza sull’alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei mangimi
I controlli interesseranno gli allevamenti, le industrie produttrici di premiscele, i mangimifici, le Ditte produttrici di
alimenti per uso umano e che forniscono i sottoprodotti per uso zootecnico, le strutture di commercio (depositiintermediari e rivendite), come di seguito riportato.
N° Impianti SSPV
293
N° Allevamenti SSPV
3914
Controlli
483
Controlli in allevamento
1458
Si darà puntuale attuazione anche nel 2014 del Piano Nazionale Alimentazione Animale, del Piano OGM, del Piano
Aflatossine e del Piano radioattività, da completarsi nei tempi e nei modi previsti.
E’ previsto l’impegno del SSPV anche nel settore degli impianti di trattamento dei rifiuti animali e dei
sottoprodotti di origine animale.
Indicatore 2014
n. allevamenti controllati/n. allev sottoposti al piano (STD 95%)
n. impianti controllati/n. impianti sottoposti al piano (STD 95%)
n.campioni PNAA effettuati /n.campioni PNAA programmati STD >= 90%
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Controllo e vigilanza sulla riproduzione animale
Anche per il 2014 i controlli interesseranno tutti gli impianti del settore ed in particolar modo due strutture: un
centro di produzione sperma bovino e un centro di magazzinaggio, entrambi riconosciuti ai sensi della normativa
vigente per gli scambi intracomunitari .
Indicatore 2014
n.impianti controllati/n. impianti sottoposti al piano (STD 95%)
Controllo sul latte e sulle produzione lattiero-casearie
L’attività di controllo in questo settore interesserà tutta la filiera del latte, dalla produzione (allevamenti) agli
impianti di lavorazione e trasformazione e deposito latte e derivati.
N° Impianti latte SSPV
(totale)
171
N° Allevamenti SSPV
(totale)
1061
Controlli
863
Controlli
in allevamento
190
E’ confermato per il 2014 il piano di ricerca aflatossine nel latte e nel mangime per vacche da latte.
Continua l’attività di controllo dei distributori di latte crudo mediante campionamento per la ricerca di aflatossina
, residui di antibiotici, carica batterica totale, contenuto in cellule somatiche , Staphylococcus aureus, listeria
monocytogenes, salmonella spp., Eschrichia coli O15, Campylobacter termo tolleranti, indice crioscopico. Altri
campionamenti saranno effettuati in applicazione del piano radioattività.
Indicatore 2014
n. impianti controllati/n. impianti sottoposti al piano (STD 95%)
n. allevamenti controllati/n. allevamenti sottoposti al piano (STD 95%)
n. campioni effettuati per aflatossine, radioattività, ecc./n. campioni programmati per aflatossine, radioattività,
ecc. STD >= 90%
Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione e Vigilanza e controllo sull’impiego di animali
nella sperimentazione
Sono eseguiti controlli a livello di impianti di allevamento, di commercio (quali mercati e stalle di sosta), di
detenzione (quali fiere e manifestazioni zootecnico-sportive) e sul trasporto animale, al fine della verifica della
tutela del benessere degli animali da reddito secondo la tabella sottoriportata.
n. impianti
7
n. allevamenti
3914
Controlli in impianti
7
Controlli in allevamento
184
Per quanto riguarda gli animali da affezione saranno effettuati controlli nella fase di allevamento e di
commercializzazione, nonché durante le manifestazioni zootecnico-sportive. Pertanto i controlli interesseranno
allevamenti, negozi, stabulari, canili, pensioni per animali, gattili, oasi feline.
n. impianti
192
n. allevamenti
27
Controlli
192
Controlli. in allevamento
27
Indicatore 2014
n.impianti controllatin./n. impianti sottoposti al piano (STD 95%)
n.allevamenti controllati/n. allevamenti sottoposti al piano (STD 95%)
n. campioni effettuati per benessere vitelli carne bianca/n. campioni programmati STD >= 90%
Modifica comportamento utenza
n. non conformità rimosse nei tempi prescritti /n. non conformità rilevate STD >= 80%
Riduzione del rischio
n. audit su OSA con giudizio considerato favorevole * /n. audit condotti su OSA (STD 60%)
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- * Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità ( no – NO)
Strutture di riferimento Servizio Sanità Pubblica Veterinaria
Farmaco-sorveglianza degli animali i cui prodotti sono destinati al consumo umano
Obiettivi specifici: applicazione normative specifiche di derivazione UE, nonché indirizzi e linee guida nazionali e
regionali.
Appropriatezza-rilevanza
norme significatività
Si
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Più anni
Si
Si
Si
Si
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
UULL
2011
eseguito
3588
% (STD = 100 % a 2011-2012; 95% a.2013) 100%
Totale “non norma”
5
% non a norma/eseguito 0,14%
Sanzionate (sanzione amministrativa)
5
prescrizioni ottemperate
5
prescrizioni verificate
5
% (STD = 80%) 100%
2012
3053
100%
4
0,13%
4
4
4
100%
2013
1586
102%
7
0,44%
3
2
2
100%
2014
1590
L’attività di controllo effettuata presso depositi di medicinali, farmacie, allevamenti, ambulatori veterinari, per la
verifica della corretta commercializzazione ed utilizzo dei medicinali , ha avuto esito favorevole. Relativamente al
controllo sulle farmacie si è applicata apposita procedura predisposta con il Servizio Farmaceutico Territoriale.
Campioni PNR SSPV
eseguito
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
2011
875
2012
816
0,%
0,%
2013
842
1
0,12%
2014
802
Anche per l’anno 2013 è stato portato a termine il Piano Nazionale Residui. I controlli per la ricerca delle varie
molecole fissate dal piano sono stati eseguiti lungo tutta la filiera produttiva (allevamento, macello, laboratorio di
produzione/trasformazione alimenti di origine animale). Un campione prelevato presso un macello è risultato non
conforme per la presenza di cadmio.
UULL 2011_ 2013
4000
3500
3000
2500
UL programmate
2000
UL controllate
1500
Totale UL “non a norma”
1000
500
0
2011
2012
2013
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Relazione Annuale 2013-2014
Vigilanza sull’alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei mangimi
Obiettivi specifici: applicazione normative specifiche di derivazione UE, nonché indirizzi e linee guida nazionali e
regionali.
Appropriatezza-rilevanza
norme significatività
Si
Si
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Più anni
Si
Si
Si
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
UULL SSPV
2011
eseguito
1811
Totale “non norma”
5
% non a norma/eseguito
0,14%
Sanzionate (sanzione amministrativa)
2
prescrizioni ottemperate
66
prescrizioni verificate
68
% (STD= 80%) 97%
2012
1787
4
0,13%
3
30
30
100%
2013
1878
13
0,69%
1
4
16
25%
2014
1941
I controlli interessano gli allevamenti, le industrie produttrici di premiscele, i mangimifici, le Ditte produttrici di
alimenti per uso umano e che forniscono i sottoprodotti per uso zootecnico, le strutture di commercio (depositiintermediari e rivendite). E’ previsto l’impegno del SSPV anche nel settore degli impianti di trattamento dei rifiuti
animali e dei sottoprodotti di origine animale.
Campioni PNAA SSPV
eseguito
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
2011
211
2012
193
0,%
0,%
2013
193
1
0,52%
2014
177
La puntuale attuazione del Piano Nazionale Alimentazione Animale, del Piano OGM, del Piano Aflatossine e del
Piano radioattività, da completarsi nei tempi e nei modi previsti, avviene tramite la realizzazione del numero di
campioni indicato in tabella per i singoli anni. Nel 2013 n. 1 campione è risultato non regolamentare per la
presenza di salmonella
UULL 2011_ 2013
2500
2000
1500
UL programmate
UL controllate
1000
Totale UL “non a norma”
500
0
2011
2012
2013
Pagina 110 di 211
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Vigilanza sul latte e sulle produzioni lattiero-casearie
Obiettivi specifici: applicazione normative specifiche di derivazione UE, nonché indirizzi e linee guida nazionali e
regionali.
Appropriatezza-rilevanza
norme significatività
Si
Si
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Più anni
Si
Si
Si
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
UULL SSPV
eseguito
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
Sanzionate (sanzione amministrativa)
Audit favorevoli*
Audit eseguiti
% non a norma/eseguiti
% (STD  40%)
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD  80%)
2011
1053
191
18,1%
14
3
8
37,5%
2012
1064
120
11,2%
9
1
8
87,5%
2013
985
99
10,0%
7
1
10
90,00%
5
5
100%
115
120
96%
95
308
30,8%
2014
863
12
*Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità (no-NO)
L’attività di controllo in questo settore ha interessato tutta la filiera del latte , dalla produzione (allevamenti) con
197 controlli agli impianti di lavorazione e trasformazione e deposito latte e derivati con 985 controlli. Nel corso
del 2013 secondo le indicazioni del piano aflatossine si è proceduto al prelievo di 264 campioni di latte per la
ricerca di aflatossine M1 presso gli allevamenti bovini, e 3 campioni sono risultati non conformi. Negli allevamenti
bovini da latte si è proceduto ad effettuare 197 controlli con l’utilizzo dell'apposita check-list del manuale bovino.
Si è proceduto inoltre al controllo dei distributori di latte crudo con l’esecuzione di n.44 campioni per la ricerca di
aflatossina M1 e n. 30 campioni per la ricerca: di residui di antibiotici; carica batterica totale, contenuto in cellule
somatiche , Staphylococcus aureus, listeria monocytogenes, salmonella spp., Eschrichia coli O15, Campylobacter
termo tolleranti, indice crioscopico. Di questi campioni 2 sono risultati non conformi per carica microbica totale
Campioni SSPV
eseguito
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
2011
592
2012
351
0,%
0,%
2013
415
4
0,96%
2014
384
I campioni derivano dall’applicazione del piano di ricerca aflatossine nel latte . Così per l’attività di controllo dei
distributori di latte crudo mediante campionamento per la ricerca di aflatossina , residui di antibiotici, carica
batterica totale, contenuto in cellule somatiche , Staphylococcus aureus, listeria monocytogenes, salmonella spp.,
Eschrichia coli O15, Campylobacter termotolleranti, indice crioscopico. Si è proceduto inoltre al prelievo dei
campioni. presso impianti per il trattamento del latte ad uso alimentare e di produzione di prodotti a base di latte
freschi e stagionati, in applicazione del Piano aflatossine, 63 campioni di cui 1 non regolamentare, e del piano
radioattività (14 campioni).
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Relazione Annuale 2013-2014
UULL 2011_ 2013
1200
1000
800
UL programmate
600
UL controllate
Totale UL “non a norma”
400
200
0
2011
2012
2013
Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione:
Prodotto: Controllo, secondo percentualizzazione indicata per singola specie animale e per indirizzo produttivo
dal Ministero della Salute e dalla Regione Emilia-Romagna.
Prelievi relativi al tasso di emoglobina presente nel sangue di vitelli cosiddetti “a carne bianca”.
Obiettivi specifici: applicazione normative specifiche di derivazione UE, nonché indicazioni e linee guida nazionali
e regionali.
Appropriatezza-rilevanza
norme significatività
Si
Si
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Più anni
Si
Si
Si
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
UULL SSPV
2011
eseguito
106
Totale “non norma”
191
% non a norma/eseguito
18,1%
Sanzionate (sanzione amministrativa)
4
Audit favorevoli*
0
Audit eseguiti
0
% non a norma/eseguiti
%
% (STD  40%)
prescrizioni ottemperate
0
prescrizioni verificate
0
% (STD  50%)
%
2012
95
4
4,2%
4
0
0
%
2013
531
33
6,2%
3
0
0
4
4
100%
12
37
32,4%
2014
410
*Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità (no-NO)
Per quanto riguarda gli animali da affezione sono effettuati controlli nella fase di allevamento e di
commercializzazione, nonché durante le manifestazioni zootecnico-sportive. Pertanto i controlli interessano
allevamenti, negozi, stabulari, canili, pensioni per animali, gattili, oasi feline. per un totale di 245 controlli di cui 27
in allevamenti. L’importanza della verifica delle condizioni di benessere degli animali, per gli allevamenti da
produzione di alimenti, è stata riconosciuta anche dai recenti Regolamenti UE quale elemento che concorre in
maniera rilevante a garantire la sicurezza alimentare degli alimenti da questi derivanti. Sono stati eseguiti 12
controlli a livello di impianti di allevamento, di commercio (quali mercati e stalle di sosta), di detenzione (quali
fiere e manifestazioni zootecnico-sportive) e sul trasporto animale, al fine della verifica della tutela del benessere
degli animali da reddito. Riguardo il controllo del benessere animale durante il trasporto sono stati effettuati n.
120 controlli. Relativamente al controllo del benessere animale in allevamenti di animali da reddito sono stati
effettuati n. 274 interventi che hanno interessato prevalentemente allevamenti suini e bovini
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Campioni emoglobina SSPV
eseguito
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
2011
70
0
0,%
Relazione Annuale 2013-2014
2012
14
0
0,%
2013
56
0
0%
2014
70
trattasi di campioni da effettuarsi in un allevamento di vitelli a carne bianca insistente nel cratere del sisma 2012 che non ha
permesso di operare in sicurezza.
UULL 2011_ 2013
600
500
400
UL programmate
300
UL controllate
Totale UL “non a norma”
200
100
0
2011
2012
2013
Vigilanza sulla riproduzione animale
Obiettivi specifici: applicazione normative specifiche di derivazione UE, nonché indicazioni e linee guida nazionali
e regionali.
Appropriatezza-rilevanza
norme significatività
Si
Si
diffusione
tempo
Interdisciplinarietà
formazione
comunicazione
Si
Più anni
Si
Si
Si
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
UULL SSPV
eseguito
Totale “non norma”
% non a norma/eseguito
Sanzionate (sanzione amministrativa)
Audit favorevoli*
Audit eseguiti
% non a norma/eseguiti
% (STD = 40%)
programmato
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD = 50%)
2011
171
0
%
0
0
0
%
2012
249
0
%
0
0
0
%
2013
275
1
0,3%
0
0
0
0
0
0
%
0
0
%
1
1
100%
2014
49
*Il criterio per il giudizio favorevole è la mancanza di rilievi di non conformità (no-NO)
** La differenza tra controlli programmati ed eseguiti sta negli interventi per certificazione per l’esportazione di seme ed embrioni che,
ovviamente, non sono programmabili.
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Relazione Annuale 2013-2014
UULL 2011_ 2013
300
250
200
UL programmate
150
UL controllate
Totale UL “non a norma”
100
50
0
2011
2012
2013
I controlli effettuati hanno interessato tutti gli impianti del settore, ma in particolar modo due strutture: un
centro di produzione sperma bovino e un centro di magazzinaggio, entrambi riconosciuti ai sensi della normativa
vigente per gli scambi intracomunitari . Nel centro produzione sperma sono stati effettuati nel 2013 n. 84
interventi per garantire i controlli sull’attività ed i vari accertamenti diagnostici previsti dalla normativa che regola
gli scambi di sperma, e per poter soddisfare le richieste da parte dei Paesi terzi verso i quali l’impianto esporta il
seme. Nel centro di magazzinaggio sono stati effettuati 144 interventi, la maggior parte per l’emissione di
certificati per l’estero.
Strutture di riferimento Servizio Sanità Pubblica Veterinaria
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Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2012 – 2013)*
Vigilanza – qudaro sinottico riassuntivo
UULL
2011
2012
2013
Farmaco-sorveglianza degli animali i cui prodotti sono destinati al
consumo umano
Alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei
mangimi
latte e produzioni lattiero-casearie
Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione
Riproduzione animale
Totale eseguito
UULL non a norma
Farmaco-sorveglianza degli animali i cui prodotti sono destinati al
consumo umano
Alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei
mangimi
latte e sulle produzioni lattiero-casearie
Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione
Riproduzione animale
% non a norma /eseguito
Farmaco-sorveglianza degli animali i cui prodotti sono destinati al
consumo umano
Alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei
mangimi
latte e sulle produzioni lattiero-casearie
Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione
Riproduzione animale
Prescrizioni
Farmaco-sorveglianza degli animali i cui prodotti sono destinati al
consumo umano
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =90 %)
Alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei
mangimi
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =90 %)
latte e sulle produzioni lattiero-casearie
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =90 %)
Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =90 %)
Riproduzione animale
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD =90 %)
3588
3053
1586
2014
programmato
1590
1811
1787
1878
1941
1053
106
171
6729
1064
95
249
6248
985
531
275
5255
863
410
49
4853
5
4
7
5
4
13
191
191
0
120
4
0
99
33
1
0,14%
0,13%
0,44%
01,4%
0,13%
0,69%
18,1%
18,1%
0
11,2%
4,2%
0
10%
6,2%
0,3%
5
5
100
4
4
100
2
2
100
66
68
96
30
30
100
4
16
25
5
5
100
115
120
96
95
308
30,8
0
0
5
5
100
12
37
32,4
0
0
0
0
1
1
100
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AUDIT
Relazione Annuale 2013-2014
2011
2012
2013
3
8
1
8
1
10
2011
2012
2013
2014
programmato
875
816
842
802
211
193
193
592
70
351
14
415
56
384
70
8
0
0
Non
programmabil
e
100%
37,5%
100%
87,5%
100%
90%
Produzione lattiero-casearia
favorevoli *
eseguiti
CAMPIONI
Farmaco-sorveglianza degli animali i cui prodotti sono destinati al
consumo umano / eseguiti
Alimentazione animale e sulla preparazione e distribuzione dei
mangimi
latte e sulle produzioni lattiero-casearie
Sorveglianza sul benessere degli animali da reddito e da affezione
Riproduzione animale
2014
programmato
12
177
totale
% eseguiti
% non a norma/eseguiti % (STD ≥40 %)
L’intera attività è stata espletata al fine di garantire il benessere degli animali allevati, la tutela dell'ambiente, la
salubrità delle produzioni zootecniche. Questo attraverso il controllo del processo di filiera, ad iniziare dagli
impianti di produzione di mangimi e farmaci , all'allevamento, al macello ed in tutta catena alimentare.Inoltre è
stata garantita l’attività di verifica degli impianti e strutture di ricovero, commercio e vendita degli animali allevati
ad altri scopi: affezione, sperimentazione.
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Relazione Annuale 2013-2014
3.5 LAVORO E SALUTE
Gli infortuni sul lavoro rappresentano un problema di assoluto rilievo, non solo per la dimensione numerica ma
anche per la gravità del fenomeno soprattutto in occasione di eventi mortali ed eventi con postumi permanenti.
Dal 2002 gli infortuni denunciati in Regione Emilia-Romagna (RE-R), accaduti sul lavoro, sono in diminuzione;
questo si evidenzia nella tabella seguente in cui sono riportati tutti gli infortuni denunciati all’INAIL nella gestione
Industria Commercio e Servizi e nella gestione Agricoltura. Il dato dell’anno 2012 risulta provvisorio e meno
stabile degli anni precedenti.
Tabella 1- Infortuni denunciati e infortuni indennizzati per tipologia in RE-R. Anni 2002-2012. Gestione Industria,
Commercio e Servizi e Gestione Agricoltura
Regione Emilia Romagna
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Inabilità
temporanea
84.431
81.950
81.983
80.110
79.522
78.059
71.613
62.134
61.588
57.634
52.957
Inabilità
permanente
3.170
3.779
4.256
4.314
4.733
4.816
4.876
4.705
4.424
3.892
3.782
Casi mortali
157
142
128
140
125
119
116
93
92
89
96
TOTALE
INDENNIZZATI
87.758
85.871
86.367
84.564
84.380
82.994
76.605
66.932
66.104
61.615
56.835
TOTALE
DENUNCIATI
137.563 135.881 138.863 135.503 133.249 130.608 120.871 104.680 103.092
97.076
89.468
63,47%
63,53%
%Indennizzati/
Denunciati
63,79% 63,20% 62,20% 62,41% 63,33%
Fonte: banca dati INAIL. Aggiornamento (2008-2012) al 31/10/2013
-
63,54%
63,38%
63,94%
64,12%
Gli infortuni denunciati sono diminuiti negli anni tra il 2002 e il 2012 di circa il 35%; passando da 137.563
infortuni a 89.468. Gli infortuni definiti-indennizzati passano da 87.758 nel 2002 a 56.835 nel 2012 (30.923
eventi in meno). La proporzione di infortuni indennizzati sui denunciati è sempre superiore al 60% e rimane
sostanzialmente stabile negli anni. Gli infortuni con Inabilità permanente, mostrano un andamento in crescita
nel periodo 2002-2008,poi in decremento nel periodo successivo. In incremento anche la loro quota sul totale
degli infortuni indennizzati dal 2002 al 2012: 3,6% nel 2002 vs 6,7% nel 2012. Gli infortuni mortali mostrano
un chiaro andamento in calo, sia in valore assoluto (-61 casi, pari al -38,9%, tra il 2002 e il 2012) sia per il peso
percentuale sul totale degli infortuni indennizzati: 0,18% nel 2002 vs 0,17% nel 2012.
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Relazione Annuale 2013-2014
ESTRATTO DATI SINTETICI INFORTUNI Provincia e Regione – Anni 2002 - 2012
Tabella 2 -Andamento dell’Indice Incidenza delle province della RE-R. Anni 2002-2012. (Indice x 100)
PC
PR
RE
MO
BO
FE
RA
FC
RN
RE-R
2002
4,7
5,2
5,2
5,3
4,3
5,6
6,1
6,8
6,1
5,2
2003
4,7
5,1
5,0
4,9
4,4
5,3
5,7
6,0
5,8
5,0
2004
4,6
5,3
4,8
4,8
4,2
5,2
5,6
5,7
6,2
4,9
2005
4,7
5,1
4,6
4,8
4,2
5,1
5,7
5,5
6,0
4,9
2006
4,8
5,0
4,5
4,9
4,2
5,0
5,4
5,1
6,0
4,8
2007
4,6
4,8
4,4
4,8
4,0
4,9
5,4
5,0
5,5
4,6
2008
4,3
4,1
3,9
4,3
3,7
4,4
5,0
4,6
4,8
4,2
2009
4,0
3,9
3,5
3,9
2,9
4,2
4,8
4,1
4,7
3,8
2010
4,1
3,9
3,7
4,0
3,0
3,9
4,9
4,2
5,0
3,8
2011
3,8
3,7
3,5
3,7
3,2
3,7
4,6
3,7
4,4
3,7
2012
3,7
3,6
3,3
3,5
2,9
3,4
4,2
3,4
4,1
3,4
8
7
6
5
4
3
2
1
0
PC
2002
PR
2003
RE
2004
MO
2005
BO
2006
FE
2007
RA
2008
FC
2009
RN
2010
RE-R
2011
2012
Fonte: banca dati INAIL. Aggiornamento (2008-2012) al 31/10/2013
INFORTUNI MORTALI nei LUOGHI di LAVORO (ESCLUSI STRADALI) – PROVINCIA RE 2002 -2013
Anno
2002
Infortuni totali
9
Agricoltura
2
Edilizia
3
Ceramica
2
Altri comparti
2
2003
13
6
6
0
1
2004
9
5
1
0
3
2005
8
2
3
0
3
2006
7
3
2
0
2
2007
10
2
3
0
5
2008
6
2
4
0
0
2009
5
3
1
0
1
2010
2
0
1
1
0
2011
11
6
2
1
2
2012
6
0
2
0
4
2013
5
1
0
0
4
Totali
91
32
28
4
27
%
100,0
35,2
30,8
4,4
29,7
Fonte: Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro-Inail , elaborazione OReIL
NB: Gli infortuni accaduti a lavoratori edili in ceramica sono stati qui attribuiti alla ceramica; i dati relativi agli
infortuni mortali sono stati oggetto di una revisione in base a criteri condivisi con INAIL, Sezione provinciale di
Reggio Emilia.
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Relazione Annuale 2013-2014
Malattie Professionali
La riduzione delle patologie e disturbi da lavoro o lavoro correlati costituiscono, insieme al calo progressivo degli
infortuni, l’obiettivo principale delle azioni di vigilanza e prevenzione SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI
AMBIENTI DI LAVORO. La tabella di seguito riportata illustra i casi di Malattia Professionale (MP) denunciati in
provincia di Reggio Emilia negli anni 2002 – 2012. Va notata la conferma di un incremento pressoché costante
delle segnalazioni di patologie muscolo scheletriche che rappresentano, da più di un quinquennio, i danni
correlati al lavoro più frequentemente denunciati. Negli ultimi anni, si assiste anche ad una tendenza al
decremento delle denunce di ipoacusie da rumore che hanno costituito in passato la tecnopatia più
frequentemente segnalata. L’evidenza epidemiologica delle patologie citate consente, nel corso dell’attività di
vigilanza, di porre la dovuta attenzione sia alla diffusione/gravità del rischio e alla correttezza della sua
valutazione, sia soprattutto alle misure di prevenzione da attuare negli ambienti di lavoro. Il SERVIZIO
PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO sta, inoltre, impegnandosi per promuovere
maggiormente l’emersione di altre patologie da lavoro sicuramente sottostimate nei dati di denuncia disponibili,
in particolare tumori e malattie da esposizione a polveri (pneumoconiosi). Nel corso del 2012, oltre alla attività di
vigilanza programmata in comparti a rischio, ha partecipato attivamente al Gruppo Cancerogeni regionale
scaturito dal PRP e ad alcune iniziative informative rivolte ai medici con l’obiettivo di sensibilizzare alla
segnalazione dei casi di tumore di sospetta origine professionale. I soli tumori da amianto (mesoteliomi) vengono
segnalati con una frequenza che può essere stimata compatibile con la pregressa (30 anni o più) esposizione dei
lavoratori e della popolazione in generale. Questa evidenza contribuisce all’alta l’attenzione sia da parte dei
Servizi dell’AUSL che della cittadinanza sulla necessità della eliminazione e controllo del rischio, attualmente
concentrato nelle operazioni di rimozione e/o bonifica dei siti industriali e/o residenziali in cui l’amianto è stato
utilizzato, fino all’epoca del bando del 1994, per coibentazioni, coperture o pavimentazioni. La scarsa
segnalazione di denunce di pneumoconiosi (silicosi in particolare) in comparti con esposizione lavorativa a silice,
oramai dimostrata, ha suggerito lo sviluppo di un progetto mirato alla valutazione del protocollo di sorveglianza
sanitaria sui lavoratori esposti attivato nel 2008. Tale progetto ha portato ad una ridefinizione degli standard
qualitativi degli accertamenti sanitari effettuati nei lavoratori esposti, che dovrebbe costituire un utile strumento
per la diagnosi di eventuali lesioni anche in fase precoce.
Tabella 9 - Malattie Professionali segnalate al SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI
DI LAVORO di Reggio Emilia 2002 -2012
Tecnopatia
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Tot
%
Pat. Musc.
Scheletr.
Ipoacusia
Dermatiti
Mesoteliomi
Mal. App.
Respiratorio
Neoplasie
Asbestosi
Intossicazioni
Stress/Mobbi
ng
Silicosi
Epatopatie
Altre
Totale
256
146
290
330
278
375
414
484
614
859
1.189
5.235
62,7
216
21
8
11
150
6
12
7
152
18
12
7
195
22
4
1
263
23
3
3
349
26
12
13
257
11
11
12
352
7
10
2
233
10
10
4
167
18
24
7
143
11
19
6
2.477
173
125
73
29,7
2,1
1,5
0,9
12
5
0
2
6
6
0
0
9
6
7
6
4
4
4
6
11
4
8
4
6
11
2
2
7
9
0
6
7
6
0
1
5
7
0
1
10
13
0
1
7
5
0
0
84
76
21
29
1,0
0,9
0,3
0,3
2
2
1
536
1
0
1
335
2
0
0
509
0
0
1
571
1
0
5
603
2
1
8
807
4
0
11
742
0
0
2
871
0
0
1
885
2
0
2
1.103
1
0
3
1.384
15
3
35
8.346
0,2
0,0
0,4
100
Fonte dei dati: Relazioni regionali SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO 2002-2012
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Relazione Annuale 2013-2014
Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
L’anno 2013 e è stato caratterizzato da logiche aziendali nate dal forte richiamo regionale alla riduzione dei costi e
degli sprechi relativi ai fondi per il sistema socio sanitario, e quindi alla necessità di stimolare un uso appropriato
delle risorse disponibili. Questo input si è tradotto in azioni attraverso lo strumento del budget che, come ogni
anno, è luogo di confronto e patto tra la direzione aziendale e le strutture professionali, grazie alla definizione
degli obiettivi e del loro monitoraggio periodico. L’attività del Servizio SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI
AMBIENTI DI LAVORO del 2013, nel suo complesso, è risultata coerente con la programmazione predisposta ad
inizio anno; in particolare sono stati raggiunti e soddisfatti tutti gli obiettivi previsti dal Piano Regionale della
Prevenzione 2010-2013 e del Budget di Servizio. La maggior parte degli obiettivi sono stati misurati con indicatori
volumetrici e di processo; pochi sono stati gli indicatori in grado di valutare l’esito degli interventi. Considerando
questa una criticità del DSP, sono state previste azioni di miglioramento da attivare nel 2014. Sarà quindi il
concetto di “innovazione” a caratterizzare gli obiettivi di qualità del 2014; in particolare nel corso del primo
semestre sarà fornito ai dirigenti responsabili di struttura, ai coordinatori e ai responsabili di progetto, per la
prima volta in maniera sistematica, un cruscotto di indicatori in grado di descrivere gli aspetti di processo, di
qualità e di esito della propria struttura, con il mandato di individuare eventuali criticità ed elaborare piani di
miglioramento. Il programma complessivo delle attività del SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI
DI LAVORO 2013 ricalca in gran parte quello del 2012 per l’esecuzione di attività e progetti consolidati e
pluriennali, integrati con i numerosi progetti del Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012 che è stato
prorogato a tutto il 2013.
Programmazione 2014
La metodologia di lavoro dei Servizio PSAL si basa principalmente sulla programmazione dell’attività e sulla
esecuzione di progetti/piani mirati. Essi consistono nella definizione d’interventi di comparto o di rischio nei quali
si individuano: le aziende coinvolte, i fattori di rischio presenti, le misure note o da studiare per la loro
eliminazione o riduzione, i criteri per l’emanazione di atti tesi ad estendere a tutti gli ambienti di lavoro le azioni
da attuare per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori. I luoghi di lavoro nei quali
vengono rilasciati verbali di prescrizione e disposizione sono sempre oggetto di un ulteriore sopralluogo di
verifica, alla scadenza dei termini concessi per la regolarizzazione, per verificare l’adempimento a quanto
prescritto e/o disposto. Dal 2013 i Gruppi di Progetto e di Attività hanno il mandato di programmare anche
nominativamente le aziende che devono essere controllate, allo scopo di evitare duplicazioni di interventi e per
rispettare criteri di equità e trasparenza. Gli elenchi nominativi considerati sono disponibili per i soli operatori del
SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO e coperti dal segreto d’ufficio. La
programmazione dei controlli non può prescindere da eventi che, nel corso dell’anno, richiedano al Servizio di
intervenire anche in aziende già controllate (eventi infortunistici, segnalazioni e richieste da parte di utenti). Gli
interventi complessivi del Servizio PSAL nei luoghi di lavoro vengono quindi, di norma, effettuati:
• nell’ambito della programmazione prevista dai PROGETTI o ATTIVITA’di prevenzione;
• a seguito di infortuni o per accertamenti su casi di malattia professionale;
• su richiesta dei lavoratori, loro rappresentanze sindacali o di altri soggetti;
• su richiesta dell’Autorità Giudiziaria.
Come per l’anno 2013, la vigilanza nei luoghi di lavoro verrà esercitata nel 9% delle UULL individuate
sulla base delle posizioni assicurative INAIL 2012 .
Criteri di programmazione per la scelta delle aziende
La programmazione dell’attività di vigilanza tiene conto delle indicazioni di priorità regionali (PRP: Agricoltura,
Edilizia, Cancerogeni, PPMS) e della diffusione, nel tessuto produttivo locale, di alcuni specifici comparti (es.
metalmeccanica, legno, ceramica….) o fattori di rischio di particolare rilevanza o di particolare connotazione (es.
“silice”,”amianto”, “cromo”, rischi da sovraccarico biomeccanico per l’apparato muscolo-scheletrico in GDO,
sanità, logistica…….). Due elementi guida: gravità e diffusione del problema infortunistico e delle malattie
professionali: In Agricoltura e in Edilizia (costruzioni) si concentrano, a Reggio E., la maggior parte degli infortuni
invalidanti e mortali. Non meno importati risultano i danni da infortuni nei comparti metalmeccanica e legno.
Spesso nelle indagini si rilevano responsabilità per mancanza di protezione di macchine/impianti, per mancato
utilizzo di dispositivi personali di protezione, per mancanza di formazione o di procedure di sicurezza, più in
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generale per una poco diffusa cultura del “valore” prevenzione in tutti gli attori coinvolti. Le principali modalità di
accadimento sono riconducibili a: schiacciamento, scivolamento, investimento, caduta dall’alto , folgorazione,
scoppio incendio di sostanze comburenti o esplosive. In generale le principali cause fanno riferimento
all’ambiente di lavoro, alle attrezzature di lavoro non idonee, al comportamento imprudente del lavoratore, in
alcuni casi associato alla scarsa formazione ed alla mancata vigilanza a cura dell’azienda. Per quanto attiene alle
malattie professionali il Rapporto annuale INAIL conferma negli ultimi anni un aumento delle denunce di malattie
professionali (il numero di denunce a Reggio E. è uno dei maggiori per provincia in Italia), in particolare le malattie
osteo-articolari e muscolo-tendinee e ipoacusia da rumore. La crescita del fenomeno, che si può interpretare
positivamente come “emersione” di un problema diffuso ma sommerso, è riconducibile a diversi motivi:
intensificazione delle attività di vigilanza, di informazione/formazione e prevenzione da parte di Enti competenti,
di aumento della popolazione lavorativa sottoposta a specifica sorveglianza sanitaria e maggiore sensibilizzazione
da parte dei medici competenti.
Criteri di scelta delle aziende oggetto di vigilanza per il 2014
- flussi INAIL aziende con più di 2 infortuni definiti nel triennio 2009-2011 con prognosi superiore a 15 gg;
- flussi INAIL aziende con più di 2 malattie professionali riconosciute nel triennio 2009-2011;
- aziende non ispezionate nell’ultimo triennio;
- aziende selezionate per fasce di numerosità di addetti (es. da 5 a10; > di10 ecc…) diversificate per comparti e
rischi.
In coerenza con le norme della trasparenza, i suddetti criteri saranno dichiarati nei documenti di Dipartimento e
consultabili da chiunque sia interessato alle attività del Servizio PSAL; analogamente saranno adottate strategie
utili a rispondere al principio di proporzionalità degli interventi che prevede maggiore integrazione e
programmazione da parte di tutti gli Enti preposti ad attività di vigilanza ( DTL, INAIL,INPS, VVFF, ARPA ).
Modalità di applicazione delle norme di prevenzione della corruzione
Rispetto del Codice di Comportamento dei dipendenti dell’ Azienda USL.
Rotazione del personale addetto alle aree a rischio di corruzione:
le procedure aziendali prevedono che le attività di vigilanza vengano svolte, di prassi, da coppie di operatori; il
piano anticorruzione stesso indica le modalità di formazione delle coppie che svolgano attività di PG e la mobilità
degli operatori sul territorio provinciale:
- il massimo di aziende viste dalla stessa coppia non può essere superiore al 25% delle aziende assegnate a
ciascun operatore;
- ambito territoriale (area territoriale): il 10% delle ispezioni eseguite da ciascun operatore deve essere svolto
in una area territoriale diversa da quella di appartenenza.
Normativa di riferimento D.Lgs. 33/2013 Trasparenza – L. 190/2012 Anticorruzione DG aziendale 11 del
29.1.2014 Adozione di programmi e piani Programma triennale trasparenza e integrità - Piano prevenzione della
corruzione DGR 200/2013 “Linee guida regionali per le aziende USL sulle metodologie di esercizio della funzione
di vigilanza/controllo da parte dei Dipartimenti di Sanità Pubblica” in attuazione della DGR 2071/2010
Modalità di applicazione dell’orario di lavoro: la rimodulazione dell’orario di servizio e di lavoro (di cui si è
iniziato a discutere nel 2013) e la flessibilità di utilizzo del personale, si rende indispensabile per uniformare gli
orari di lavoro delle Strutture Organizzative operanti nelle tre Aree (nord, centro e sud) in cui è articolato il
Servizio PSAL provinciale e, nel contempo, favorire la presenza del personale durante il turno pomeridiano e
predisporre i turni di PD, in un’ottica orientata al migliore utilizzo delle risorse umane a fronte delle criticità
riscontrate nella disponibilità del parco auto aziendali.
Azioni strategiche del Servizio: le parole chiave del 2014 saranno:
Appropriatezza ovvero spendere bene le risorse a disposizione per ottenere il massimo dell’efficacia
Comunicazione ovvero ricercare modalità informative per l’utenza chiare, pertinenti e facilmente comprensibili;
facilitare i flussi informativi all’interno del Servizio in modo che tutti i componenti dei gruppi di lavoro
acquisiscano una conoscenza diffusa delle scelte, delle risorse disponibili, dei risultati ottenuti e delle
azioni intraprese.
Integrazione: sviluppare il lavoro di squadra con forme di collaborazione ed alleanze sia interna al dipartimento
che con Enti esterni
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Semplificazione : rendere il rapporto con gli utenti più facile e snello
Dematerializzazione: limitare l’impiego del materiale cartaceo nella formulazione degli atti di competenza e per
le comunicazioni istituzionali
Informazione, formazione, assistenza: fornire agli utenti maggiore elementi di conoscenza utili per dare un
contributo positivo allo sviluppo culturale (valoriale) della prevenzione “nei luoghi di lavoro”, alle
imprese, ai lavoratori, al sindacato e a tutti i portatori di interesse. In particolare alle imprese, oggi
investite da una crisi che sembra assumere contorni sempre più difficili e lontani dalla percezione di
garanzia di sicurezza al che dovrebbe essere garantita ad ogni cittadino.
Piste di lavoro per il 2014: il SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO dovrà tendere
prima all’integrazione delle sue professionalità e subito dopo alla loro autonomia e responsabilizzazione.
L’integrazione e la responsabilizzazione sono legate alla qualità dell’informazione e alla comunicazione, in
particolare a come le decisioni vengono prese collegialmente e comunicate a tutti i componenti del Servizio.
L’attività di vigilanza crea forti spazi di autonomia, che a sua volta è fortemente collegata alla responsabilità. È
indubbio che in base alle decisioni possibili si condizionano esiti prevedibili e non prevedibili e si gioca il valore
dell’equità sia in ambito provinciale che di area vasta e regionale. Dall’informazione, dall’uso di strumenti
condivisi, dalla valutazione delle azioni svolte e dal confronto con i colleghi (gruppi di lavoro) deriva la
possibilità del professionista di creare consenso e decidere con cognizione. La comunicazione per i
professionisti diventa pertanto un importante fattore di qualità e soddisfazione, in quanto condiziona il
processo di erogazione dei servizi e costruisce l’immagine del loro rapporto con l’azienda.
Lo sviluppo della comunicazione interna come rete di relazioni determina il valore aggiunto alla qualità delle
prestazioni, in quanto accresce l'adesione degli operatori alle finalità dell'Azienda e contribuisce alla
riorganizzazione razionale dei servizi.
Il SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO dovrà tendere a sviluppare la “cultura di rete
organizzativa”: le diverse aree, gruppi di lavoro e unità operative e le diverse conoscenze dovranno diventare una
risorsa l’una per l’altra e per l’Azienda, secondo un principio di interdipendenza e di possibile sinergia delle parti
del sistema. Si tratta di superare logiche dell’iperspecialismo e quelle concorrenziali interne per mettere in
collegamento saperi, attrezzature e competenze e considerare interi percorsi e processi di prevenzione e vigilanza
invece che singole prestazioni o servizi. La rete è primariamente rete di conoscenza che lascia circolare le
informazioni, valorizza il sapere, i rapporti già presenti tra i professionisti, i canali informali, sollecita un
atteggiamento attivo nei confronti delle informazioni e la ricerca di standard che possano rappresentare punti di
riferimento comuni. Cultura della rete significa che non vi sono luoghi privilegiati, separati , di deposito del
sapere, ma è presente la capacità di diffondere le informazioni da ogni nodo in cui vengono prodotte arricchendo
il patrimonio di competenze (Reti Intranet aziendali e regionali). La rete, tra professionisti e Dipartimenti, diventa
un modo fondamentale per tenere conto delle interdipendenze tra le parti del sistema e per rispondere
attraverso una maggiore integrazione alla complessità dello stesso. Viene superata la vecchia visione
autoreferenziale della cultura professionale per arrivare ad una visione condivisa basata su standard
(accreditamento, standard di prodotto, linee guida, procedure organizzative). La responsabilizzazione dei
professionisti si sostiene sulla possibilità di far convergere aspirazioni individuali con la visione dell’azienda, per
far crescere la fiducia ed il senso di appartenenza aziendale, ma anche come rinnovato atteggiamento di
attenzione di valorizzazione della disponibilità e impegno e delle abilità innovative, viste come aspetto
motivazionale e trainante del teamwork dipartimentale.
3.5.1 SALUTE E SICUREZZA COMPARTO AGRICOLTURA
Progetto Piano Regionale Prevenzione 2010-2012/13 - continuativo
Obiettivi 2014
Vigilanza Verificare il rispetto delle norme di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento
ai requisiti di sicurezza delle macchine ed attrezzature agricole e degli impianti.
Prevenzione Approfondire, migliorare le conoscenze su tematiche di tipo igienico_sanitario da parte delle
aziende;
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Assistenza Divulgare materiali informativi prodotti dal gruppo regionale agricoltura o altri Enti Pubblici (es. INAIL)
al fine di aumentare le conoscenze delle varie figure aziendali (Datore lavoro, lavoratori ecc..).
Consuntivo 2013 – programmazione 2014 – Storico (2011-2013) Vigilanza
UULL
2011
2012
SPSAL
55
SPSAL
54
RE CENTRO
29
RE NORD
27
RE SUD
22
SPSAL
78
vigilanza congiunta con SIAN
12
8
4
4
2
10
Sanzionate (prescrizione/sanzione amministrativa)
19
17
25
% non a norma/eseguito
35
31
32
con disposizione (azioni di miglioramento)
44
46
47
violazioni ottemperate
17
26
19
violazioni verificate
18
27
24
94,4
96,3
79,2
eseguito
% (STD  90%)
2013
2014
programmato
26
22
22
70
2
4
4
10
vigilanza congiunta con SIAN
UULL 2011_ 2013
90
80
70
60
50
controllati
40
non a norma
30
20
10
0
2011
2012
2013
ANALISI - Nel 2013 sono aumentate le UL programmate, il dato è stato assegnato a livello regionale al fine di
poter contribuire al raggiungimento della quota assegnata alla regione Emilia Romagna dal Piano Nazionale
Agricoltura. La percentuale delle UULL “non a norma” si mantiene intorno al 32 %, le irregolarità riguardano
principalmente i sistemi di sicurezza delle macchine ed attrezzature agricole, in particolare la trattrice e gli alberi
cardanici.
Prevenzione/Assistenza
Iniziative 2013
n.
rivolte a
collaborazione
Titolo/Contenuti
Divulgazione
Opuscoli informativi
Divulgazione schede INAIL
sui requisiti di sicurezza
delle macchine agricole
30
Lavoratori del comparto
zootecnico
Datori di lavoro aziende
agricole, Associazioni
Datoriali
11 Aziende USL
Regione
11 Aziende USL
Regione
“Sicurezza in agricoltura” del vignettista Gianni
Carino
“requisiti di sicurezza delle trattrici”
Divulgazione raccolta di
n°13 schede denominate
“coltiviamo la salute”
50
Datori di lavoro aziende
agricole, Associazioni
Datoriali
11 Aziende USL
Regione
50
2014
Materiale informativo su aspetti di salute e
sicurezza in agricoltura destinato a Datori di Lavoro,
Associazioni Datoriali, ecc..
Struttura di riferimento - Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro
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3.5.2 SALUTE E SICUREZZA COMPARTO EDILIZIA
Problema - Il comparto edile ha evidenziato in questi ultimi anni una riduzione assai significativa degli indici
infortunistici. Nonostante questo il fenomeno rimane rilevante e tale da dover mantenere il controllo nel settore.
L’obiettivo della riduzione degli infortuni prevede il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati affinché una
azione coordinata possa concorrere a migliorare le condizioni di sicurezza nei cantieri. Il Piano è attuato secondo
agli obiettivi del Piano Nazionale di Prevenzione e del conseguente Piano Regionale che prevedono azioni
coordinate e congiunte con gli altri Enti deputati alla vigilanza del settore a partire dalla Direzione Territoriale del
Lavoro. Sono altresì identificati i principali profili di rischio su cui focalizzare la vigilanza: caduta dall’alto,
sprofondamento e seppellimento (Piano Nazionale); impianto elettrico, caduta di gravi, demolizioni strutturali
(Piano Regionale).
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
Vigilanza
CANTIERI
2011
2012
2013
SPSAL
SPSAL
RE CENTRO
RE NORD
RE SUD
SPSAL
vigilanza congiunta con altri enti
782
18
794
11
317
19
190
5
308
0
815
24
Sanzionati (prescrizione/sanzione amministrativa)
Sequestri
% non a norma/eseguito
con disposizione (azioni di miglioramento)
203
1
26
273
175
1
22
280
43
0
13,5
155
44
0
22,5
84
42
2
14,3
57
129
2
16
296
violazioni ottemperate
violazioni verificate
230
236
97,5
137
2014
181
182
99,5
94
45
45
100
20
46
46
100
15
46
46
100
25
137
137
100
60
261
180
279
720
eseguito
% ottemperato/ eseguito
di cui violazioni per rischi di caduta dall'alto
programmato
Vigilanza 2011 - 2013
CANTIERI 2011- 2013
900
800
700
600
500
controllati
400
300
200
100
0
non a norma
2011
2012
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Indice incidenza totale costruzioni edili R.E. 2000- 2012 Infortuni indennizzati (banca dati INAIL)
ANNO
INDICE
INCIDENZA
VARIAZ.
%
ANNUALE
VARIAZ. %
TRIENNALE
VARIAZIONE
DAL 2000 %
2000
6,98
2001
6,82
-2,3%
2002
6,39
-6,3%
-8,5%
-8,5%
2003
6,04
-5,5%
-11,4%
-13,5%
2004
5,62
-7,0%
-12,1%
-19,5%
2005
5,87
4,4%
-2,8%
-15,9%
2006
5,26
-10,4%
-6,4%
-24,6%
2007
4,11
-21,9%
-30,0%
-41,1%
2008
3,93
-4,4%
-25,3%
-43,7%
2009
3,66
-6,9%
-10,9%
-47,6%
2010
3,78
3,3%
-3,8%
-45,8%
2011
3,13
-17,2%
-14,5%
-55,2%
2012
3,00
-4,2%
-20,6%
-57,0%
-2,3%
8,00
7,00
6,98
6,82
6,39
6,04
6,00
5,62
5,87
5,26
5,00
4,11
4,00
3,93
3,66
3,78
3,13
3,00
3,00
2,00
1,00
0,00
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Prevenzione
Iniziative
n.
rivolte a
collaborazione
Obiettivi/contenuti
Ristampa Guida
antinfortunistica
2000
Imprese,
capocantieri,
coordinatori
SPSAL - Regione
Informazioni relative alla tutela della salute e agli
obblighi legislativi in cantiere
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Interrelazioni
Coordinamento per la vigilanza
Organizzazione di vigilanza congiunta
con altri enti
Progetto “costruire Sicuramente”
DSP/ AUSL
DTL
DTL INAIL INPS
Obiettivi/contenuti
Organizzazione della vigilanza a livello provinciale
Organizzazione di periodi di vigilanza intensiva
INAIL DTL ASE
Favorire la formazione avanzata di tutti gli attori
d’impresa (lavoratori, preposti, dirigenti). Comitato
scientifico/attività formativa
ANALISI – Gli obiettivi del piano edilizia derivanti dai Piani Nazionale e Regionale di prevenzione sono stati
raggiunti; il piano edilizia prevede vigilanza oltre che nei cantieri tradizionali, anche nei cantieri per grandi opere e
cantieri ove avvengono lavorazioni con presenza di materiali contenenti amianto. Permane la difficoltà di rendere
organica la vigilanza congiunta con altri Enti, quali DTL, INAIL, INPS che viene praticata prevalentemente durante i
periodi di vigilanza intensiva. Il coordinamento con DTL avviene attraverso il portale dedicato alle Notifiche
Preliminari on-line. Le violazioni inerenti il rischio di caduta dall’alto che vengono puntualmente monitorate
mostrano nel tempo un calo costante sia assoluto che percentuale; nell’ultimo triennio il calo misurato è del 16%
circa. In ragione della rilevanza che nel comparto dell’edilizia gli infortuni causati da caduta dall’alto rivestono, si
proseguirà sia l’azione di vigilanza che di monitoraggio. L’andamento dell’indice di incidenza provinciale del
comparto evidenzia un costante e marcato calo . Il Piano prosegue anche nel 2014 programmando l’attività
secondo gli indirizzi del Piano regionale specifico che a sua volta trae origine dal Piano Nazionale. In corso d’anno
è prevedibile l’introduzione di vigilanza anche su aspetti inerenti la prevenzione di alcune malattie professionali. I
rischi di igiene indagati saranno quelli legati all’esposizione di agenti chimici (polveri) e alla movimentazione
manuale dei carichi.
Struttura di riferimento Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
3.5.3 PREVENZIONE RISCHIO CANCEROGENO
Progetto Piano Regionale Prevenzione 2010-2012/13 - continuativo
I principali cancerogeni indagati I principali agenti cancerogeni professionali che , in questi anni sono stati oggetto
dell’attività del progetto sono stati : Benzene (nelle benzine) ; Metalli tossici (Cr. Ni.) nei fumi di saldatura, Fibre
Ceramiche Refrattarie come isolanti o coibenti termici, polveri di Legni Duri, Polveri contenenti Silice Libera
Cristallina. Dal 2013 il piano si è allargato all’esposizione professionale ad Aflatossine nella filiera agroalimentare.
Le scelte praticate derivano dalla analisi del tessuto produttivo provinciale e in parte dalle indicazioni di altri
gruppi di lavoro analoghi su scala regionale e nazionale.
Obiettivi specifici 2014
Vigilanza Controllare le condizioni di esposizione ad agenti CANCEROGENI, individuare ed implementare le misure
di prevenzione più adeguate e verificare il rispetto delle norme di tutela della salute inerenti tale fattore di rischio.
Prevenzione Approfondire, migliorare le conoscenze su tematiche di tipo igienico sanitario da parte delle figure
aziendali e degli operatori addetti alla vigilanza.
Assistenza Aumentare la conoscenza delle buone prassi di prevenzione indicate da gruppi di lavoro nazionali ,
regionali o provinciali o da altri Enti Pubblici (es. INAIL) al fine di favorirne l’applicazione da parte delle varie figure
aziendali (Datore di lavoro, lavoratori ecc..).
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
Vigilanza
UULL
2011
2012
2013
SPSAL
SPSAL
RE CENTRO
RE NORD
RE SUD
SPSAL
eseguito
43
40
12
10
18
40
Sanzionate (prescrizione/sanzione amministrativa)
% non a norma/eseguito
con disposizione (azioni di miglioramento)
7
16
24
3
8
18
1
3
1
8
7
5
5
43
20
violazioni ottemperate
violazioni verificate
7
7
100
2014
3
3
100
1
1
3
3
1
1
5
5
100
14
10
16
40
% (STD ≥ 90%)
programmato
Vigilanza 2011 - 2013
UULL 2011_ 2013
50
45
40
35
30
controllati
25
non a norma
20
15
10
5
0
2011
2012
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2013
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Prevenzione
Attività 2013
Enti
Obiettivi/ contenuti
Ridefinizione lista di controllo
Indagini biologiche in mangimifici ed
essiccatoi
IZS, ISS, ARPA
Indagini Ambientali su livelli di
inquinamento aereo da Silice, Metalli
ARPA
Relazione Annuale 2013-2014
2014 S/N
Sul tema AFLATOSSINE, in base ai risultati delle indagini
in corso, definire possibili, specifiche indicazioni di
prevenzione tecniche /procedurali
Livelli di inquinamento aereo di Aflatossine, Indicatori di
avvenuto assorbimento di Aflatossine in esposti e
controlli
Adeguatezza della velocità di cattura del particolato o
dei gas aerodispersi durante lavorazioni a rischio
S
ANALISI – Il Piano prosegue anche nel 2014 programmando l’attività anche secondo le linee d’indirizzo dei
GRUPPI REGIONALI (CANCEROGENI e SILICE) con l’obiettivo di perseguire la più ampia applicazione delle Buone
Prassi di Prevenzione di volta in volta individuate attivando , ogniqualvolta possibile, iniziative per la loro
promozione e diffusione, di concerto con Associazioni datoriali e OO.SS e momenti di aggiornamento degli
operatori SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO .Si estende l’attività del gruppo su
varie aziende della filiera agroalimentare per proseguire l’analisi del rischio da AFLATOSSINE e per individuare
prime misure di prevenzione anche per i lavoratori esposti al rischio da inalazione di polvere contaminata o da
contatto cutaneo con la stessa, attualmente non sufficientemente tutelati da una carente normativa .
Struttura di riferimento- Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro
3.5.4 PREVENZIONE PATOLOGIE MUSCOLO SCHELETRICHE PPMS
Obiettivi specifici 2014
Vigilanza Verificare il rispetto delle norme di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento
all’applicazione dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro. Prevenzione Approfondire le
conoscenze su tematiche di natura ergonomica e sul nuovi Technical Report ISO da parte degli operatori addetti
alla vigilanza e dei vari soggetti della prevenzione nelle aziende. Assistenza Divulgare materiali informativi
prodotti dalla ISO, dal gruppo regionale Ergonomia-PPMS o da altri Enti Pubblici (es. INAIL) o da gruppi di lavoro
specifici (Concertazione, Gruppo nazionale GDO, ecc.) al fine di aumentare le conoscenze anche in tema di misure
di prevenzione dei vari soggetti aziendali.
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
Vigilanza
UULL
2011
2012
SPSAL
SPSAL
RE CENTRO
RE NORD
RE SUD
SPSAL
eseguito
52
51
13
15
25
53
sanzionate (prescrizione/sanzione amministrativa)
% non a norma/eseguito
con disposizione (azioni di miglioramento)
15
29
25
15
29
17
3
6
2
7
9
10
11
47
26
violazioni ottemperate
violazioni verificate
20
23
87
13
14
93
% (STD ≥ 90%)
2013
14
16
87,5
2014
programmato
15
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15
20
50
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Relazione Annuale 2013-2014
UULL 2011_ 2013
60
50
40
controllati
30
non a norma
20
10
0
2011
2012
2013
Comparti oggetto della Vigilanza
Grande Distribuzione Organizzatat : 16 UULL; servizi, facchinaggio, logistica: 5; strutture sanitarie e socioassistenziali: 6; caseifici;; alimentari e lavorazioni carni: 7; ceramica: 5; metalmeccanica e legno; Attività dei
Medici competenti
ANALISI – Il Piano prosegue con la vigilanza anche nel 2014 seguendo le linee d’indirizzo del GRUPPO REGIONALE
ERGONOMIA-PPMS nelle seguenti tipologie di UULL: caseifici, strutture sanitarie e di assistenza, GDO-DMO
insieme a una serie di UULL programmate in base ai dati INAIL su infortuni e malattie professionali. Le carenze
maggiormente rilevate nel 2013 si riferiscono alla mancata adozione di efficaci misure di prevenzione e a DVR non
in grado di fornire informazioni utili per la loro programmazione. Sono state rilevate carenze anche da parte dei
Medici competenti nell’effettuazione degli accertamenti sanitari previsti. Il 2014 sarà caratterizzato
dall’inserimento di un operatore nel piano Edilizia formato ai rischi ergonomici specifici . Anche in tale comparto il
trend delle denunce di malattie professionali e infortuni a carico dell'apparato muscolo-scheletrico è in forte
aumento e si vuole iniziare a verificare sul campo gli aspetti più significatici e frequenti presenti nei cantieri edili
anche con strumenti informativi dedicati (checklist mirata).
Prevenzione
Iniziative 2013
n.
rivolte a
collaborazione
Obiettivi/ contenuti
Formazione
3
65 Datori di lavoro,
RSPP,
Consulenti
Medici competenti
Materiale
IES-epm
Corso “La checklist ocra: approfondimenti e
applicazione pratica”
Formazione
1-2
Datori di lavoro,
RSPP,
Consulenti
Medici competenti
Gruppo RER PPMS
2014
I TR ISO 12295 e 12296: nuovi strumenti per la
gestione dei rischi
Interrelazioni
Partecipazione a Comitato di
concertazione Prevenzione patologie
muscolo scheletriche di Reggio Emilia
Enti
Obiettivi/contenuti
Ass. datoriali e
Organizzazioni
Sindacali
Mettere a punto un protocollo per la stesura del
documento di valutazione dei rischi specifici comune e
condiviso
ANALISI – Nel 2014 si lavorerà per ottenere la condivisione nel gruppo di Concertazione di RE delle Linee
d’indirizzo sulle modalità di stesura del DVR specifico. L’applicazione dei principi e criteri di tale documento
consentirà nei prossimi anni di migliorare sensibilmente la qualità dei DVR redatti dai datori di lavoro orientando
gli investimenti aziendali sulla sicurezza e igiene del lavoro alla realizzazione di concrete ed efficaci misure di
miglioramento delle modalità di produzione senza sovvertire l’organizzazione complessiva delle aziende e senza
pesare eccessivamente sui loro bilanci.
Struttura di riferimento- Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro
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Relazione Annuale 2013-2014
3.5.5 VIGILANZA SULLA FORMAZIONE E FORMAZIONE UTENZA
Progetto Piano Regionale della Prevenzione 2010-2013 – dal 2014 non più regionale
Obiettivi specifici 2014
Vigilanza – Prosecuzione della verifica dell’ adempimento degli obblighi formativi per i vari Soggetti aziendali
(Lavoratori,RLS, Preposti, Dirigenti,….) Titolo I D.Lgs. 81/08 in vari comparti produttivi: agricoltura,
metalmeccanica, legno, aziende sanitarie, scuole. Valutazione dell’efficacia della formazione sulla sicurezza
erogata ai lavoratori di aziende del comparto Metalmeccanico, tramite questionario.
Formazione – Prosecuzione da parte del SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO dei
corsi di aggiornamento per i soggetti previsti dal D.Lgs. 81/08. Avvio di un progetto sperimentale di formazione
per ottenere il ruolo di ASPP nel curriculum scolastico degli studenti dell’ istituto per Geometri.
Consuntivo 2013 – Programmazione 2014 – Storico (2011-2013)
Vigilanza
UULL
2011 2012
2013
SPSAL
SPSAL
RE CENTRO
RE NORD
RE SUD
SPSAL
eseguito
120
110
36
37
37
110
Sanzionate (prescrizione/sanzione amministrativa)
% non a norma/ eseguito
con disposizione (azioni di miglioramento)
11
9
80
7
6
60
2
3
2
33
22
9
7
6
64
Violazioni ottemperate
Violazioni verificate
3
3
100
14
14
100
4
4
100
3
3
100
2
2
100
9
9
100
22
14
18
54
% (STD≥ 90%)
2014
programmato
UULL 2011_ 2013
140
120
100
80
controllati
60
non a norma
40
20
0
2011
2012
2013
ANALISI - 2013 Si chiude il piano di vigilanza della formazione inserito nel PRP. I dati della irregolarità dimostrano
che le aziende avevano effettuato la formazione, ma necessitavano di ulteriori miglioramenti quali l’aumento
degli addetti alle emergenze e l’aggiornamento continuo, mentre le violazioni hanno riguardato soprattutto le
figure di sistema quali preposti e dirigenti. L’attività di vigilanza sulla formazione prosegue come gli altri anni,
all’interno di ogni singolo piano, quale adempimento del Titolo I. 2014 La vigilanza viene orientata maggiormente
alla verifica di efficacia attraverso l’ intervista ai lavoratori, durante l’ispezione, tramite un questionario mirato a
comprendere il loro livello di consapevolezza dei rischi. La vigilanza sarà effettuata su aziende del comparto
Metalmeccanico già oggetto di una verifica ispettiva nel triennio 2008-2011. L’obiettivo è quello di fornire ai DDL
elementi per l’effettuazione della formazione, in ragione delle prossime scadenze legislative.
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Relazione Annuale 2013-2014
Prevenzione
ORE
2011
2012
SPSAL
SPSAL
Formazione (corsi e seminari)
Informazione (incontri strutturati)
294
Assistenza (sportello)
Temi: applicazione D.Lgs. 81/08,
ambienti di lavoro, attività di vigilanza,
formazione, rischi specifici
CORSI *
RSPP- RLS partecipanti
2013
RE CENTRO
RE NORD
2014
RE SUD
SPSAL
programmato
384
376
500
1354
1457
1000
1000
14
17
23
423
505
560
* 2013 CORSI (elenco non esaustivo)
PIANI
SOGGETTI
n.
ore
RSPP- ASPP -RLS Aggiornamento DDL=RSPP
1. valutazione rischi - 4 ed.
2. rischio chimico - 3 ed
3. ocra - 3 ed.
4. Attrezzature - 3 ed
5. Ambienti confinati - 2 ed
6. CEM - 4 ed
RSPP-ASPP (moduli A BC)^ RLS
Studenti classi 3° n. 5 sezioni
Studenti classi 5
Scuola edile anticaduta
Operatori sanitari
19
76
4
2
2
4
2
33
108
16
3
18
8
245
15
3
60
18
Scuola
Scuola ASSP Geometri Secchi
Luoghi di Prevenzione/Percorso Rischio Lavorativo
Edilizia
REACH - CLP
Totale
2014
RSPP- ASPP -RLS DDL=RSPP Aggiornamento
Scuola ASSP Geometri Secchi
Convegno AIDII e workshop
REACH – aggiornamenti normativi
Presentazione Piani lavoro
Cancerogeni - comunicazione su rischio sistemi di
prevenzione e sorveglianza sanitaria
Seminari - argomenti da definire
Studenti classi 3° e 4° n. 6
sezioni Sistema vigilanza –
soggetti 81 – rischi fisici-chimici
- MP
Operatore del settore
Aziende utilizzatrici e grande
distribuzione
Ass. Datoriali _ Org. Sindacali
Associazioni e aziende del
comparto lapidei
1
1
1
1
ANALISI 2013 L’attività di formazione si è ormai consolidata con l’effettuazione di seminari di aggiornamento per
le figure del sistema di prevenzione aziendale, ogni anno afferiscono oltre 500 professionisti. E’ una attività
importante di confronto e miglioramento sulla interpretazione delle norme. Prosegue la formazione per i soggetti
“D.Lgs.81” per la SCUOLA. Il 2013 è stato caratterizzato dall’inizio del progetto con l’istituto per Geometri SECCHI
che vede i contenuti dei moduli A e B per ASPP insegnati durante il curriculum scolastico direttamente dai docenti
con alcune lezioni effettuate dal Servizio PSAL. 2014 La formazione prevede una attività minore in quanto non
vengono effettuati i corsi per i soggetti “81” per la Scuola, in ragione del completamento dei percorsi l’anno
precedente.
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Altro
Iniziative
n.
livello
Obiettivi/ contenuti
Incontri Partecipazione gruppi
6
Nazionale
3
1
Regionale
Provinciale
1
5
200 h
Provinciale
Tecnici della
prevenzione
Sottogruppo Regioni formazione
Revisione Accordo stato regione RSPP
PRP formazione – elaborazione Check list
Valutazione efficacia formazione
Intervista a 5 lavoratori per UULL
CK semplificata
Vedi Convenzione con Università
Elaborazione questionario
lavoratori - Consapevolezza rischio
Revisione Check List
Tirocini Università MORE e PR
2014 S/N
S
S
S
S
S
Struttura di riferimento - Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro
3.5.6 PREVENZIONE INFORTUNI DERIVANTI DA ATTREZZATURE E IMPIANTI SOGGETTI A VERIFICA PERIODICA
Problema - Il Servizio Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica (S.S.I.A. ex U.O.I.A.), si occupa principalmente
dell’effettuazione di omologazioni e di verifiche periodiche successive alla prima d’impianti, apparecchi, ed
attrezzature installate sia in ambienti di vita che di lavoro. L’area d’intervento si estende all’intera Provincia.
L’attività è svolta da varie figure professionali, quali ingegneri e tecnici della prevenzione, su impianti elettrici,
impianti di riscaldamento, apparecchi di sollevamento, attrezzature a pressione ed ascensori e, fino al 2012, di
ascensori e montacarichi.
Novità legislative
Dopo l’entrata in vigore della Legge 98/13 (Decreto del fare), da fine agosto 2013 le verifiche periodiche
successive alla prima delle attrezzature da lavoro di cui All. VII del D.Lgs.81/08 e s.m.i. possono essere richieste a
scelta dell’utilizzatore od al SSIA dell’Az. USL od a Soggetti Abilitati dal Ministero (S.A.). Questo come in passato
era già avvenuto per le verifiche degli ascensori e montacarichi di cui al D.P.R.162/99 e s.m.i. e degli impianti
elettrici di messa a terra per il D.P.R. 462/01, impianti per i quali il Servizio agiva già alla stessa stregua degli
Organismi Abilitati privati. Il SSIA mantiene invece la titolarità esclusiva delle verifiche delle attrezzature ed
impianti soggetti, installati in luoghi di vita, quali ad esempio gli impianti ad acqua calda di riscaldamento
ambienti od i serbatoi per GPL, le autoclavi monta liquidi al servizio delle abitazioni ecc., oltre che l’omologazione
(prima verifica) degli impianti elettrici installati in luoghi con pericolo d’esplosione. A differenza di quanto avviene
per le verifiche degli impianti elettrici di messa a terra ed ascensori e montacarichi dove l’attività di controllo
dell’operato dei Soggetti Individuati o degli Organismi di Certificazione Notificati è esercitata dai Ministeri
competenti, il SSIA dovrà esercitare azione di vigilanza e controllo sull’operato dei detti S.A. anche se ancora non
ne sono state definite le norme ed i criteri. Tutto questo ha già comportato, e comporterà sempre più per il
futuro, un rilevante cambiamento nelle modalità di programmazione ed effettuazione dell’attività del Servizio.
Tali differenti strategie saranno oltremodo necessarie anche per l’avvenuta riduzione dell’organico del Servizio a
causa di avvenuti pensionamenti e trasferimenti e che, per le difficoltà che sta attraversando l’intero paese, solo
in minima parte verranno reintegrati.
Vigilanza/Controllo
Criteri di programmazione
Il SSIA opera la scelta delle verifiche, sia tra le attrezzature ed impianti rimasti di competenza esclusiva che
selezionando le richieste ricevute per i non esclusivi, secondo priorità e criteri derivanti dalle nuove normative
oltreché sulle indicazioni regionali per il Piano Regionale della Prevenzione (PRP) e per le conseguenti indicazioni
aziendali. Il PRP 2010-12 prevede per i Servizi Impiantistici il mantenimento del livello storico del numero di
verifiche effettuate, compatibilmente con le risorse disponibili per cui, dato l’alto numero di richieste, in generale
vengono privilegiati gli impianti con più rilevanti fattori di rischio anche in relazione al tipo di utenza. Nello
specifico per le richieste di verifica degli apparecchi o impianti il servizio opera prevalentemente una selezione
secondo le seguenti priorità:
• Impianti o apparecchi a servizio delle fasce più deboli della popolazione quali strutture sanitarie
(Ospedali, Strutture con sale operatorie, poliambulatori, ecc..), socio – assistenziali e scuole,
• edifici pubblici ad alta affluenza di persone,
• le verifiche di attrezzature da lavoro sia di tipo usuale che nuovamente introdotte all’obbligo di verifica
dal D.lgs. n. 81/08 e s.m.i., con particolare attenzione a quelle impiegate in edilizia ed agricoltura.
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Il SSIA collabora anche all’attività Dipartimentale di vigilanza del 9% delle Unità Locali mediante verifiche nei
cantieri edili su mezzi di sollevamento (in particolare per rischi derivanti da cadute dall’alto e di seppellimento) e
su impianti elettrici particolarmente critici segnalati da SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI
LAVORO. Per le altre attività produttive, l’attività viene da tempo orientata verso i comparti ritenuti più
significativi quali ad esempio luoghi con pericolo di esplosione ed a maggior rischio in caso d’incendio, luoghi con
maggior affluenza di pubblico, grandi aziende od a rischio d’incidente rilevante, come poi detto in agricoltura e
cantieri edili, in particolare per quelli ubicati nelle zone del sisma del maggio 2012.
VERIFICHE PERIODICHE
2011
2012
2013
2014
programmato
Impianti elettrici di messa a terra
Impianti elettrici istallati in luoghi con pericolo di
esplosione
Impianti di protezione da scariche atmosferiche
Verifiche apparecchi di sollevamento
Verifiche attrezzature a pressione
Verifiche Impianti di riscaldamento
709
168
664
154
443
112
460
105
67
2241
2230
293
80
2185
2539
327
83
2030
1878
353
70
1800*
2130**
335
(*)l’unico Tecnico della Prevenzione in sostituzione dei tre mancanti è arrivato da fine gennaio ’14; sarà operativo solo nella seconda metà
dell’anno dopo formazione, per cui il consuntivo potrà essere inferiore.
(**) di cui circa 220 verifiche di generatori di vapore, eseguite dall’ingegnere del servizio.
Vigilanza/Controllo: n° verifiche in strutture a servizio delle fasce deboli della popolazione
Strutture Sanitarie
anno
2011
2012
2013
Strutture Assistenza
Totale
scuole
AUSL
Non
AUSL
Dentisti
disabili
anziani
Tossicodip.
psichia
trica
bimbi
immi
grati
102
131
112
99
86
55
95
94
66
91
80
71
8
13
3
52
55
30
2
5
2
10
4
3
1
2
2
21
11
11
481
481
355(*)
(*) Non essendo stato sostituito l' ingegnere addetto alla verifica di ascensori e montacarichi, attività eseguita per legge solo da
ingegneri, il SSIA ha dovuto sospendere l’attività anche per gli impianti al servizio delle “Fasce deboli”.
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
DATI DI ATTIVITÀ
2011
2012
2013
Apparecchi e impianti da sottoporre a verifica.
14795
14815
14815
2014
Preventivo
15.000
Verifiche di apparecchi e impianti
6286
6200
4901
4900
di cui: verifiche di apparecchi e impianti per fasce
deboli
Unità Locali controllate in vigilanza
481
481
355
355
250
210
160
160
100%
100%
100%
100%
433.889
418.796
967.267
700.000
Indicatori per i progetti specifici:(*)
Promozione della Salute - Piano RER Prevenzione
- Infortuni Domestici e sul Lavoro - Progetto
Dipartimentale Qualità
Entrate ( importi fatturati e note di addebito)
(*) Il Servizio contribuisce agli specifici piani regionali e dipartimentali indicati, eseguendo la totalità dei compiti assegnati nel
quadro delle specifiche attività complessive.
ANALISI
L’andamento dei dati di attività risente del fatto che tra il 2012 ed il 2013, si è avuta una riduzione di quattro
tecnici del Servizio per collocamenti a riposo e richieste di trasferimenti ad altre Amministrazioni. Di questi tecnici
solo uno viene reintegrato da gennaio 2014 e dovrà necessariamente compiere il necessario periodo di
formazione. Le verifiche sono onerose per legge. Le variazioni sulle entrate derivanti dalle verifiche, sono dovute
alla recente introduzione del Tariffario nazionale che ha elevato in modo considerevole gli importi rispetto al
precedente Tariffario regionale. Il preventivo per il 2014 risentirà del fatto che i possessori degli apparecchi ed
impianti, sono stati esortati ad operare la riqualificazione dei propri impianti che, per una analisi del rischio
prevista da norme specifiche, consente di dilatare le periodicità di verifica dalle precedenti ed indistinte annuali,
in biennali, triennali ed anche quinquennali. Questa attività d’informazione è sembrata doverosa relativamente
alla difficile situazione generale del Paese. Tra il 2012 ed il 2013, il Servizio ha subito la riduzione di quattro tecnici
verificatori per trasferimenti e collocamenti a riposo, di cui un Ingegnere e tre Tecnici della Prevenzione ciò ha
comportato una riduzione del numero di verifiche degli impianti elettrici di messa a terra e di apparecchi a
pressione e la sospensione dell’attività di verifica degli ascensori in quanto al momento, non è stato sostituito
l’ingegnere del Servizio preposto e collocato a riposo a fine 2012. Nonostante la maggior parte degli interventi
SSIA venga effettuato su richiesta volontaria del datore di lavoro e si ripeta periodicamente negli anni sugli stessi
apparecchi e impianti, le non conformità sugli impianti rimangono significative come si evidenzia nella seguente
tabella.
NON CONFORMITÀ RILEVATE
impianti elettrici
n. verifiche con Sanzioni
(prescriz. e/o sanz. amm.)
n.verifiche con solo
disposizioni
violazioni ottemperate
violazioni verificate
apparecchi di
sollevamento
attrezzature a
pressione
Impianti di
riscaldamento
2011
5
2012
2
2013
1
2011
11
2012
2
2013
0
2011
0
2012
0
2013
0
2011
0
2012
0
2013
0
246
220
131
112
37
72
36
107
35
10
12
14
247
219
121
123
39
72
36
107
35
10
12
14
251
222
128
123
39
72
36
107
35
10
12
14
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Relazione Annuale 2013-2014
Prevenzione
Il Servizio oltre all’attività di verifica d’Istituto, effettua varie azioni di formazione ed informazione sia agli utenti,
sia ad altri Servizi ed Enti; fornisce a richiesta, e come compito d’Istituto, supporto tecnico specialistico sia ad altri
Servizi dell’AUSL che ad Enti quali Comuni e Provincia, Prefettura, VV.F, Carabinieri NAS, Magistratura, e partecipa
ai lavori di vari gruppi aziendali e regionali quali il Coordinamento Enti per la sicurezza, Gruppo Emergenze
Ambientali, di Autorizzazione e di Vigilanza di Strutture Sanitarie e Socio-Assistenziali, gruppo Incidenti Domestici,
di Promozione della Salute e della Qualità ecc.;
Interrelazioni
Il SSIA partecipa a varie commissioni comunali, provinciali o prefettizie di autorizzazione come le Commissioni
Scuole, le Commissioni Carburanti, le Commissioni d’esame per l’Abilitazione alla conduzione dei Generatori di
Vapore e per il rilascio dell’Abilitazione alla manutenzione di ascensori e montacarichi.
Principali partecipazioni a varie Commissioni
Scuole; promozione salute e sicurezza
2011
10
2012
10
2013
9
Collaudo distributori di carburanti
Pareri nuovi distributori carburanti o modifiche per gli esistenti
Esami per conduzione caldaie a vapore
Accertamento tirocinanti per conduzione caldaie a vapore
Interventi per Autorizzazioni e vigilanza Strutture Sanitarie e
Socio-Assistenziali
Reg.li, Prov.li ed interventi congiunti, di coordinamento Enti per
la Sicurezza ex art.7 D.Lgs.81/08
Ore supporto tecnico su richiesta
26
10
24
214
57
23
12
9
71
55
23
10
16
114
47
17
13
14
505
500
380
Le partecipazioni del Servizio alle Commissioni alla attività di supporto tecnico, dipendono dalle richieste ricevute,
dai piani regionali e dipartimentali d’intervento e si cerca di privilegiarle in relazione alle forze specifiche
disponibili.
Struttura di riferimento Servizio Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica SSIA
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Relazione Annuale 2013-2014
3.6 LA RELAZIONE TRA AMBIENTE COSTRUITO E SALUTE
3.6.1 IGIENE E SICUREZZA NELLA PROGETTAZIONE DELLE OPERE EDILIZIE
Problema - Nel corso del 2013 la Regione Emilia Romagna ha promulgato la legge di semplificazione edilizia, n.
15/13, entrata in vigore il 1.10.13, che ha sospeso l'emanazione dei pareri di competenza della Commissione NIP.
I nuovi indirizzi nazionali e regionali hanno spostato la responsabilità dell’espressione di pareri atti a valutare
preventivamente (progetto) il rispetto dei requisiti igienico-sanitari e delle norme di tutela della salute e sicurezza
sul lavoro, ad altri enti non del DSP. Allo SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
restano le funzioni di vigilanza.
Obiettivi specifici 2014
Vigilanza Verificare il rispetto delle norme di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento
ai requisiti di cui al titolo II LUOGHI DI LAVORO del Dl Lgs. 81/08. Prevenzione Riformulare a livello regionale atti
relativi ai requisiti igienico sanitari degli insediamenti produttivi e di servizio, al fine di semplificare e agevolare i
tecnici e i loro committenti alla redazione delle autocertificazioni, delle attestazioni e delle asseverazioni.
Assistenza Divulgare materiali informativi ai tecnici progettisti, agli SUAP e ai datori di lavoro.
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
Vigilanza
2011
UULL
2012
NIP
eseguito
2013 (1) in AGIBILITA’
NIP
RE CENTRO
RE NORD
RE SUD
NIP
55
1
30
29
60
0
0
0
0
Sanzionate (prescrizione + sanzione
amministrativa)
provvedimenti ottemperati
“rischio cadute dall’alto” (agibilità)
provvedimenti impartiti (parere)
% (STD  90%)
138
75
1
30
29
60
158
87
89
84,2
1
100
30
100
29
100
60
100
10
10
10
30
RE CENTRO
RE NORD
2014
programmato
AGIBILITA’
2011
2012
NIP
NIP
2013
eseguito
194
114
1
PARERI – Pdc - DIA - Notifica - Strumenti urbanistici - Agibilità
eseguito
861
578
55
parere espresso entro 30 gg
861
578
55
% (STD =100 %)
100
100
100
RE SUD
NIP
30
29
60
85
85
100
115
115
100
255
255
100
76
76
100
106
106
100
224
224
100
PRATICHE CONFORMITA’
pratiche conformi (DGR 1446/07 e protocolli)
valutate
% (STD  90%)
619
677
91,4
430
464
92,6
42
42
100
ANALISI - Si evidenzia un importante diminuzione dei pareri espressi in parte imputabile all'entrata in vigore della
già citata legge, ma anche dalla crisi economica che in questo periodo attraversa la provincia di Reggio Emilia. Il
trend in diminuzione era già stato evidenziato anche negli ultimi anni, in particolare il 2011 e 2012. Di
conseguenza anche il numero delle agibilità risulta in diminuzione. La principale novità del 2014 è caratterizzata
dal cambio dell’attività sui NIP da attività preventiva ad attività di controllo programmata. Il controllo consiste
nella verifica delle notifiche (art. 67 del D.Lgs. 81/08) che saranno trasmesse dagli SUAP. Il numero delle notifiche
non risulta a priori programmabile, pertanto è stata ipotizzata una attività di minima, che comunque garantirà il
controllo sulle notifiche. Sono in corso continue modifiche legislative, di ultima emanazione la DGR 240/14 che
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Relazione Annuale 2013-2014
permette ai sindaci, attraverso gli SUAP di richiedere un parere al DSP, laddove le tipologie di attività produttive e
di servizio Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizioneo caratterizzate da significative interazioni con la salute e con
l'ambiente; cioè significherebbe una ripresa del lavoro delle commissioni NIP. Tale supporto tecnico dei DSP potrà
essere richiesto fino all'approvazione degli atti di coordinamento tecnico previsto dalla Legge Regionale di
semplificazione edilizia. Anche in questo caso come in quello delle notifiche non e' possibile programmare il
numero delle richieste avanzate dagli SUAP.
Prevenzione
Attività
n
livello
Obiettivi/ contenuti
Corsi/ iniziative utenza
4
Scheda Notifica (art..67 D.Lgs. 81/08)
Scheda informativa
Programma “Igiene e sicurezza negli
ambienti di vita e di lavoro”
1
1
Aree territoriali
e Provinciale
Regionale
Provinciale
Presentazione nuove schede dei requisiti igienico
sanitari dei luoghi di lavoro
Aggiornamento “DECRETO DEL FARE”
informazioni da acquisire nel corso di valutazione
di progetti per impianti di Recupero inerti e
Centrali di betonaggio (Amianto)
2014 S/N
S
S
S
ANALISI - Le attività previste nel 2013 relativamente alla stesura di una scheda informativa relativa alla
valutazione di progetti per impianti di Recupero inerti e Centrali di betonaggio (Amianto), non e' stata realizzata a
seguito dell'emanazione della LR EMR n.15/13, che a far data dal 01.10.13, ha semplificato le procedure di
emanazione dei pareri, mediante l'istituto dell' asseverazione. Stesso dicasi per i corsi rivolti sia agli ordini, che a
progettisti e datori di lavoro; la LR 15, sospendendo di fatto l'emissione del parere di competenza, ha contribuito
all'annullamento dei corsi previsti.
Interrelazioni
Attività
Pareri e Agibilità
Enti
Obiettivi/ contenuti
Provincia, Comuni, Sportello Unico Attività
Produttive, Scuole ed Enti di Formazione,
associazioni di categoria, ordini professionali
Presentazione nuova delibera
regionale:modalità di applicazione relativa
all'emissione del parere
Strutture di riferimento Commissioni Nuovi Insediamenti Produttivi e di Servizio distrettuali
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2014 S/N
S
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Relazione Annuale 2013-2014
3.6.2 LA SCUOLA: SALUTE DELLE NUOVE GENERAZIONI E SALUBRITA’ DEGLI AMBIENTI
Problema L'Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE Italia in occasione della quarta edizione delle Giornate
Italiane Mediche per l'Ambiente, ha affrontato il tema dello stato degli edifici scolastici riguardo la loro salubrità,
sicurezza e compatibilità ambientale. Il complesso delle rilevazioni e delle evidenze scientifiche documentano
varie criticità dell'ambiente scolastico che richiedono norme aggiornate, piani, strategie, azioni e risorse per la
sicurezza e la promozione della salute in ambienti confinati (aule, percorsi, laboratori, palestre….). La scuola
rappresenta un luogo di vita, di lavoro e di formazione dei futuri cittadini, per queste sue peculiarità è un luogo
determinante per strutturare la salute del cittadino in quanto a competenze, relazioni, comportamenti e stili di
vita sani.
Obiettivo generale
Progettazione organica e unitaria da parte DSP, di interventi di promozione della salute e di salubrità e sicurezza
delle scuole.
a) PROMOZIONE DELLA SALUTE A SCUOLA E PER LA VITA
Obiettivi specifici 2014
Sensibilizzare e promuovere i temi della salute nelle scuole proponendo interventi su temi d’attualità sviluppando
un lavoro di co-progettazione con la Scuola, Luoghi di Prevenzione, tra Servizi e con altri soggetti interni ed esterni
all’azienda.
Consuntivo 2013 – Programmazione 2014
Servizio Argomento progetti
DSP
Luoghi
Prevenzione
secondaria 2°
alcol-fumo
di alimentazione
attività fisica
affettività
Disturbi
Comportamento
laboratorio
Alimentare DCA
didattico
Sicurezza lavoro
multimediale
a incidenti
valenza regionale, domestici
dedicato
alla sperimentale
sperimentazione
primaria
didattica
PROGETTI EDUCAZIONE SALUTE
Obiettivi/modalità
con consultorio giovani RE
istituti
classi
studenti
167
61
35
6
4
487
184
106
17
6
13155
4980
2875
460
170
1
8
2
135
50
Percezione rischio lavorativo
2014
S/N
totale
274
810
21825
studenti partecipanti ai percorsi all’interno di Luoghi di Prevenzione collegate con interventi
10.000
Servizi AUSL
studenti partecipanti ai percorsi
21825
(STD≥20%)
confronto questionari pre e post effettuazione percorsi (quali ?)
Diffusione dello studio di valutazione di efficacia dei percorsi realizzati presso Luoghi di Prevenzione che
hanno dato risultati positivi.
Fumo – vedi pubblicazioni:
Bosi S. et al., A school-based peer-led smoking prevention intervention with extra-curricular activities: the
LILT-LDP cluster randomized controlled trial design and study population. Tumori, 99: 572-577, 2013.
G. Gorini, G. Carreas, S.Bosi, M.Tamelli, C. Monti, S.Storani, A. Martini, E. Allara, P.Angelini, F. Faggiano,
Effectiveness of a school-based multi-component smoking prevention intervention: The LdP cluster
randomized controlled trial. Submitted to Preventive Medicine
Rassegna
Cinema & Salute 9°
edizione
21-26.10.2013 con
Ufficio Cinema RE
3 film a tema
Film su temi legati agli stili di vita.
Ad ogni proiezione un operatore del Dipartimento ha presentato i progetti sul tema proposto
Alimentazione
“Super size me”
4
9
228
Affettività
“Noi siamo infinito”
6
12
300
Sicurezza Lavoro
“La fabbrica dei tedeschi”
9
16
380
in collaborazione INAIL e ANMIL.
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S
S
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INAIL tramite convenzione mette a
disposizione un contributo per
donare, come ogni anno, agli
studenti il kit dei Dispositivi di
Protezione Individuali
totale
SERVIZIO
IGENE Cerca cibo
CD con immagini create usando il
DEGLI ALIMENTI E nidi e materne
cibo tratte da fotografie e quadri
NUTRIZIONE
d’autore. Obiettivo Conoscere gli
Alimentazione
alimenti e le loro proprietà.
Materiale didattico in gestione ai
docenti.
Coloriamo la nostra Obiettivo: Aumentare il consumo
tavola
di frutta e verdura. Intervento
primaria
diretto
con
gli
studenti.
Prosecuzione nella realizzazione
del progetto e presentazione
congiunta con “Diamoci una
mossa”
Forza5
Obiettivo:
promuovere
primaria
comportamenti
alimentari
salutari
all’interno
del
programma
curricolare
scolastico. Intervento diretto con
gli insegnanti, differenziato per
classe
Piramidando
Gioco in scatola. Obiettivo
secondaria 1°
Conoscere
la
piramide
dell’alimentazione e le regole di
una
sana
alimentazione.
Materiale didattico in gestione ai
docenti.
Dal bosco alla
Obiettivo Conoscere i funghi per
tavola primariaaumentarne il consumo. Intervento
secondaria
diretto con gli studenti (lezioni
teoriche e uscite nei boschi).
Apri gli occhi, prima Obiettivo Modificare la scelta
della bocca
della
merenda.
Intervento
secondaria 2°
diretto con gli studenti.
SSPV
Rapporto uomoIntervento diretto con gli
Sicurezza
animale
studenti lezioni teoriche e uscite
alimentare
fattorie o fabbriche
SERVIZIO PSAL
Dalla scuola un
Obiettivo Formare gli studenti
lavoro sicuro
impegnati
nella
alternanza
secondaria 2°
Scuola-lavoro sulla salute e
sicurezza sul lavoro come
previsto dalle norme. Materiale
didattico in gestione ai docenti
Mostrischio
Aumentare la percezione del rischio
primaria
nei bambini attraverso un percorsogioco di 8 ore che affronta i rischi a
scuola, casa, strada e lavoro.
Realizzato a scuola con i genitoriformatori.
Finanziamento RER 60.000 €
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Relazione Annuale 2013-2014
19
11
28
11
908
230
S
/
/
/
Su
richiesta
5
29
725
S
/
/
/
Su
richiesta
3
3
60
Su
richiesta
/
/
/
S
S
52
67
1340
S
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Servizio Argomento progetti
Paesaggi di
prevenzione
Reggio Emilia
Aids e malattie
sessualmente
trasmesse
Sicurezza stradale
Fumo
Alcol
PROGETTI EDUCAZIONE SALUTE
Obiettivi/modalità
Relazione Annuale 2013-2014
istituti
classi
studenti
2014
S/N
20
75
2000
S
CD “Fai la cosa giusta” , distribuito a tutti gli istituti
superiori, a tutti i Sert della R.E.R., inserito e scaricabile dal
sito regionale HELPAIDS e distribuito a richiesta alle scuole
ed ai servizi interessati di tutto il territorio nazionale.
Prosecuzione dell’intervento in collegamento con i piani
sociali di zona con attivazione di un consultorio giovani nel
distretto di Montecchio, sito internet, consulenza on-line,
Collaborazione con USP per “maggio in strada” a RE e Vedi progetti promozione salute
Castelnuovo Monti. Prosecuzione della collaborazione con
il Piano Nazionale Alcol e della collaborazione con il
progetto “No alcol on the road” in collaborazione con la
polizia stradale rivolto agli istituti superiori
interventi operatoti LILT a Scandiano all’interno di un Vedi progetti promozione salute
progetto sperimentale di councelling di comunità con il
coinvolgimento di tutte le scuole di Scandiano con
interventi di promozione e partecipazione attiva degli
studenti negli altri settori di intervento (sanità, lavoro).
Effettuazione nelle scuole secondarie di primo e secondo
grado dei progetti “Liberi di scegliere” e “Scuole libere dal
fumo”.
interventi operatoti LILT, Sert a Correggio all’interno di un Vedi progetti promozione salute
progetto sperimentale di councelling di comunità con il
coinvolgimento di tutte le scuole di Correggio con
interventi di promozione e partecipazione attiva degli
studenti negli altri settori di intervento (sanità, lavoro) .
S
ALTRI PROGETTI
CD regionale sugli Stili di vita (alcool, ,alimentazione)
S
I progetti si articolano tra interventi direttamente rivolti agli studenti e interventi di formazione dei
docenti/formatori.
Interrelazioni con altre strutture: Comune di RE, Scuole, coordinamento con gli altri Dipartimenti.
Strutture di riferimento Servizi di Igiene Pubblica - Servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro – Servizio
Igiene Alimenti Nutrizione
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Relazione Annuale 2013-2014
b) SALUBRITA’ e SICUREZZA NELLE STRUTTURE SCOLASTICHE
Obiettivi specifici 2014
Migliorare il livello di salubrità e sicurezza delle strutture scolastiche, attraverso l’integrazione dell’attività di
vigilanza, assistenza e formazione dei servizi del DSP.
Dati tratti da Annuario Scuola Reggiana 20013/2014, pubblicato da ’Ufficio Scolastico Provinciale e Provincia di RE.
Prima infanzia
Reggio Emilia
Montecchio
Scandiano
Castelnovo né Monti
Correggio
Guastalla
totale
n. istituzioni pubbliche
15
4
7
1
7
11
45
Scuole materne
Reggio Emilia
Montecchio
Scandiano
Castelnovo né Monti
Correggio
Guastalla
n. istituzioni private
20
7
5
5
5
1
43
n. istituzioni pubbliche
39
11
18
16
9
14
totale
Ciclo Scuola Primaria*
Reggio Emilia
Montecchio
Scandiano
Castelnovo né Monti
Correggio
Guastalla
totale
n. servizi integrativi
3
3
11
1
2
0
20
n. istituzioni private
45
11
13
6
10
15
107
totale
38
14
23
7
14
12
94
totale Bambini
2164
579
748
137
514
568
4710
Totale scuole
84
22
31
22
0
29
totale Bambini
6121
1867
2399
922
1667
1963
188
14939
100
n. istituzioni pubbliche
51
13
21
19
11
13
n. istituzioni private
3
2
2
0
1
1
totale Scuole
54
15
23
19
12
14
totale Alunni
11466
3197
4123
1314
3122
3491
128
9
137
26713
Nota - *scuola primaria e secondaria di primo grado - ex elementari e medie / Sono stati considerati il n. dei plessi
Scuola Secondaria di I° grado
Reggio Emilia
Montecchio
Scandiano
Castelnovo né Monti
Correggio
Guastalla
n. istituzioni pubbliche
18
8
7
8
8
8
n. istituzioni private
1
1
1
0
1
1
totale Scuole
19
9
8
8
9
9
totale Studenti
6758
1937
2429
774
1743
2039
57
5
62
15680
n. istituzioni pubbliche
18
2
1
4
4
3
n. istituzioni private
3
1
0
0
1
0
totale Scuole
21
3
1
4
5
3
totale Studenti
12870
1232
1108
1368
2603
1626
32
5
37
20807
totale
Scuola Secondaria di II° grado
Reggio Emilia
Montecchio
Scandiano
Castelnovo né Monti
Correggio
Guastalla
totale
Ente formazione professionale
Reggio Emilia
Montecchio
Scandiano
Castelnovo né Monti
Correggio
Guastalla
totale
n. strutture pubbliche
2
2
n. strutture private
totale Enti
2
2
1
1
5
5
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Relazione Annuale 2013-2014
Università di Modena e Reggio Emilia
Agraria / Ingegneria/ Scienza comunicazione e economia/ Scienza Formazione / Medicina e chirurgia
n. strutture
5
Consuntivo 2013 – Programmazione 2014 – Storico (2011-2013)
I Servizi del DSP che intervengono con funzione di vigilanza sono : il Servizio Igiene e Sanità Pubblica, Il Servizio di
Prevenzione Sicurezza Ambienti di lavoro, Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, il Servizio Sicurezza Impiantistica
Antinfortunistica
Vigilanza
UULL
2011
2012
2013
eseguito
SIP
SPSAL
SIAN
TOT
144
15
115
274 119
Di cui controlli integrati Servizio
di Igiene Pubblica_SPSAL
Di cui controlli interenti VVF
Disposizione
Relazioni Autorità competente
SIP
SPSAL
SIAN
TOT
SIP
SPSAL
SIAN
TOT
10
186
315
134
10
179
323
10
6
3
1
10
9
144
Disposizioni ottemperate
Disposizioni verificate
% (STD≥ 90%)
6
0
6
119
8
8
100
8
8
100
10
10
4
4
100
10
10
100
134
6
6
100
6
6
100
12
12
100
14
14
100
2014
prima infanzia/nidi
primarie
secondarie
programmato
(STD=100%)
70
20
10
100
2
8
10
179
ANALISI
SERVIZIO IGIENE PUBBLICA – I controlli integrati tra le varie AT sono stati effettuati con l’applicazione della check
list e verifica della applicazione della PR09. La vigilanza effettuata in questi anni ha permesso di verificare tutte le
scuole della provincia e di ottenere buoni miglioramenti, negli anni si osserva un progressivo aumento delle
situazioni di conformità rispetto alle situazioni di non conformità (vedi Tab 1). Per il 2014, il controllo sarà
orientato sulle strutture scolastiche che hanno presentato problematiche e su altre situazioni in cui la vigilanza è
stata meno frequente, per un 20% circa del totale (98 scuole). Si prevede anche di rivedere le check list in essere e
migliorarle per quanto attiene i giudizi di non conformità al fine di omogeneizzare l’attività , la valutazione e i
criteri di scelta per le successive verifiche. Atti emessi –per ogni struttura visitata viene redatta una relazione di
sopralluogo e inviata all’ Ente competente con richiesta dei miglioramenti .
Tab 1 Controlli scuole Servizio di Igiene Pubblica
Efficacia controlli scuole dal 2007 al 2013
%
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
UU.LL. non conformi
UU.LL. conformi
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Il grafico descrive tutte le non conformità: gestionali, strutturali, di sicurezza e le conformità. Il trend dimostra un
netto miglioramento, nonostante le notevoli difficoltà economiche che si registrano dal 2008 ad oggi e che non
sempre permettono gli adeguamenti che comportano impegni di spesa. Si può affermare pertanto che l’azione
costante di vigilanza effettuata in questi anni ha promosso una importante consapevolezza e attenzione ai temi
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della salubrità e sicurezza nelle strutture, permane comunque la necessità di vigilanza costante e di successivo
controllo in caso di carenze che possono comportare situazioni di rischio.
SERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE
Nel 2013 eseguiti controlli con check list in 158 cucine rivolte ad utenza sensibile secondo quanto previsto dal
“Protocollo tecnico regionale per la categorizzazione del rischio”ed in 21 centri produzione pasti mirati alla
verifica di idoneità della struttura e del processo produttivo con particolare attenzione alla preparazione pasti per
celiaci ai sensi della Determina Regionale n. 16963 del 29/12/11. Contemporaneamente è stata verificata la
disponibilità, per il consumatore, di sale arricchito con iodio (L. 55 del 21.03.05). Le non conformità evidenziate
sono legate prevalentemente ad aspetti di tipo documentale e non interessano le condizioni igienico sanitarie
delle strutture e del ciclo produttivo. Nel 2014 previsto il mantenimento del controllo utilizzando criteri e
modalità dell’anno precedente.
SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
I controlli sono eseguiti prioritariamente negli istituti superiori, in ragione della equiparazione degli studenti a
lavoratori e sono stati orientati a: formazione studenti in Alternanza Scuola-Lavoro, sicurezza
laboratori,formazione dei soggetti 81/08, emergenza. Non sono presenti gravi violazioni alle norme, persiste una
difficoltà sugli aspetti legati alla formazione delle squadre di emergenza, che necessitano dell’aggiornamento. Le
azioni di miglioramento richieste sono ottemperate. Prosegue il colloquio costante con gli enti proprietari per gli
adeguamenti di loro pertinenza. L’ attività ispettiva, ove richiesto, si svolge insieme a VVF. Prosegue l’ attività di
formazione dei soggetti 81/08 sia con corsi base per DDL, RSPP, ASPP e RLS sia con l’aggiornamento periodico. Si
può affermare che la totalità delle scuole ha un RSPP (responsabile del Servizio di Prevenzione e Sicurezza)
interno, formato e in costante contatto con il Servizio.
Servizio Impiantistica Antinfortunistica - SSIA
IMPIANTI
Rilievo data base SSIA
n.
attivi
in carico*
2011
2013
2012
2014
programmato
verificati
SCUOLE
Strutture
Ascensori
Elettrici
Scariche atmosferiche
Terre
Esplosione
Pressione
Riscaldamento
255
60
0
0
0
24
133
1
12
142
15
97
1
7
142
4
45
0
5
17
4
43
0
7
17
372
262
73
71
0
0
0
11
0
0
2
0
13
0
0
2
13
15
ASILI
Strutture
Ascensori
Elettrici
Scariche atmosferiche
Terre
Esplosione
Pressione
Riscaldamento
42
2
1
27
0
0
15
1
22
0
0
15
45
eseguito
104
49
programmato
(STD=100%)
104
100
49
100
86
86
100
Presa in carico su richiesta della Provincia di RE di tutte scuole superiori per la verifica impianti di messa a terra. Il
settore “ASCENSORI” è stato dismesso.
NOTA : Per la maggior parte delle scuole le verifiche periodiche d’impianti elettrici hanno periodicità di 2 anni; in rari casi la
scuola è considerata ambiente ordinario e la periodicità è di 5 anni. Gli impianti di riscaldamento hanno periodicità di verifica
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5 anni. Gli impianti a pressione hanno periodicità di verifica variabile in base alla tipologia di serbatoio e di fluido contenuto e
può variare da 1 a 4 anni. Pertanto l’indicazione di “aspettativa” è un dato indicativo, dipendente dalla data di scadenza degli
impianti. Per gli impianti elettrici inoltre il contratto di verifica con l’utente è tacitamente rinnovato, quindi è ragionevole
aspettarsi la ripetizione della verifica. Al contrario per gli impianti a pressione l’utente deve ripetere la richiesta di verifica ad
ogni scadenza, e, può rivolgersi ad altro Soggetto Abilitato privato.
Nelle scuole le irregolarità più diffuse si concretizzano in mancanze documentali e in una sostanziale mancanza di
sistema di manutenzione e gestione che garantisca nel tempo il mantenimento del livello di sicurezza ottenuto; in
aggiunta l’evidente mancanza di fondi nelle strutture pubbliche, determina l’impossibilità di eseguire interventi
strutturali il che contribuisce alla presenza di diverse situazioni in cui risulta problematica l’ottemperanza ai
verbali di disposizione emessi dall’organismo di vigilanza.
Prevenzione
CORSI
2011
2012
2013
SPSAL
SPSAL
SPSAL
SPSAL
6
6
100
6
3
104
7
% (STD=100%)
3
3
100
% (STD=100%)
52
52
100
24
24
100
108
108
100
50
80
60
10
20
22
eseguito
programmato
Temi
2014
Formazione base soggetti
81/08 Dirigenti scolastici
RSPP – ASPP - RLS
Aggiornamento
ORE
eseguito
programmato
Incontri periodici con i
dirigenti scolastici
PARTECIPANTI
RSPP- ASPP- RLS-DDL
ABILITATI
Soggetti idonei
COMMISSIONI
Commissione tecnica provinciale per autorizzazione delle strutture educative
prima infanzia private( Servizio di Igiene Pubblica+SSIA)
Attivate o in attivazione per garantire il controllo delle strutture per la prima
infanzia presenti nel territorio Servizio di Igiene Pubblica sovracomunali
Commissione paritetica sicurezza SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI
AMBIENTI DI LAVORO
2011
2012
2013
5
5
4
n.r
10
19
1
2
0
2014
1
Da luglio 2014 cesserà l’attività della Commissione per effetto della nuova normativa regionale n.6 del
22/06/2012 (modifiche e integrazioni della L. R n1 del 10/1/2000).
Struttura di riferimento - - Servizio Igiene e Sanità Pubblica– Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione– Servizio
Impiantistica Antinfortunistica SSIA - Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro
3.6.3 STRUTTURE SANITARIE – AUTORIZZAZIONE - VIGILANZA
Problema: La realtà territoriale provinciale delle strutture socio sanitarie si caratterizza per un’estrema
complessità e specificità, sia strutturale che dell' attività svolta; è per tali ragioni che l’attività di vigilanza deve
essere pluridisciplinare destinata alla verifica della corretta gestione delle strutture sanitarie e socio-assistenziali e
di verifica puntuale dei criteri autocertificati di accreditamento.
Obiettivi specifici 2014
Pareri autorizzazione: accertare la rispondenza ai requisiti normativi edilizi ed organizzativi previsti dalla LR 34/98
ulteriormente rivista con l’emanazione della LR 4 del 19.2.2008, nella quale è ancora prevista una Commissione di
esperti del Dipartimento di Sanità Pubblica di cui il Comune si avvale per l’accertamento dei requisiti. La
Commissione dovrà quindi mantenere l’attività inerente al rilascio del parere per le autorizzazioni per le nuove
strutture sanitarie pubbliche e private nonché per i nuovi studi odontoiatrici, medici e di altre professioni sanitarie
ove attrezzati per erogare prestazioni di chirurgia ambulatoriale, o procedure diagnostiche e terapeutiche di
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particolare complessità o che comportino un rischio per la sicurezza del paziente, compresa l’attività di presa
d’atto nel caso di subentro o trasferimento di studi odontoiatrici già autorizzati (rif. Commissione Dipartimentale).
Controlli: in base alle indicazioni della Legge Regionale 4/2008 e le “Linee di programmazione per il 2009”,
redatte dalla Regione Emilia Romagna, sono state messe a punto le procedure di vigilanza e si è continuata
l’attività di sorveglianza e controllo presso le strutture sanitarie pubbliche e private attraverso strumenti
predisposti a livello di Area Vasta (rif. Gruppi di Vigilanza).
Assistenza: divulgare la conoscenza delle procedure e dei requisiti previsti per l’autorizzazione all’esercizio
dell’attività sanitaria ai sensi della normativa vigente al fine di favorirne l’applicazione e promuovere la
semplificazione delle procedure autorizzative.
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
Autorizzazione al funzionamento – ex LR 34/04 e LR 4/08
UULL
2011
2012
2013
2014
programmato
30
10
20
12
30
100
32
11
21
17
32
100
30
6
24
16
30
100
30
32
30
100
100
100
pareri (nuova autorizzazione o di modifica di autorizzazione ) emessi
entro 60 gg
44
39
33
Di cui pareri per procedure amministrative di presa
d’atto o diniego autorizzazione
14
7
3
44
39
33
100
100
100
UULL autorizzate (con necessità di sopralluogo)
di cui UULL (strutture) pubbliche +AVIS
di cui UULL (strutture) private
di cui studi odontoiatrici
nuove autorizzazioni richieste (con necessità di sopralluogo)
% (STD≥ 90%)
27
PARERI
pareri per nuove autorizzazioni/ nuove autorizzazioni
richieste (con necessità di sopralluogo)
% (STD≥ 90%)
richieste (nuova autorizzazione o di modifica di autorizzazione )
% (STD=100%)
ANALISI – Il Piano prosegue anche nel 2014 programmando l’attività secondo le linee dettate dall’andamento
storico. L’attività autorizzativa si mantiene incentrata sulle richieste provenienti dalle strutture private, che
riguardano prevalentemente apertura e modificazione/trasformazione di studi odontoiatrici esistenti. E’
necessario interagire maggiormente con gli uffici comunali preposti all’emissione dell’atto autorizzativo per
evitare l’invio di richieste improprie di parere. Tutte le richieste di sono state esaminate entro 60 giorni e sono
stati effettuati i relativi sopralluoghi ed espresso il parere di competenza.
Vigilanza
UULL - STRUTTURE
eseguito
2011
2012
2013
2014
1
4
3
3
ANALISI – L’attività di controllo nel 2011 e 2012 si è espletata prevalentemente nei confronti dell’Azienda
Ospedaliera Santa Maria Nuova, con interventi in diversi reparti, incontri con la Direzione Sanitaria e i
Rappresentanti dei Lavoratori e verifica degli atti amministrativi emessi. I rimanenti interventi sono scaturiti da
segnalazioni dei NAS o a seguito di rilevanze emerse durante le procedure di autorizzazione. Nel 2014 l’attività di
controllo riguarderà strutture (pubbliche o private) con livelli di rischio elevati per procedure o per attrezzature.
Commissione Dipartimentale (Autorizzazione)
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Relazione Annuale 2013-2014
Attività 2013
Livello
Obiettivi/ contenuti
Attività di informazione/assistenza
Provinciale
Assicurare la conoscenza della normativa
di riferimento e delle corrette procedure
di autorizzazione
Altro
Attività 2013
Livello
Obiettivi/ contenuti
Revisione check list
Area Vasta
Aggiornamento dell’anagrafe
informatizzata
Provinciale
Omogeneizzazione dei comportamenti tra gruppi
ispettivi
Migliorare lo strumento di guida alla vigilanza
2014 - S/N
Interrelazioni
Attività
ENTI - Altre strutture/funzioni AUSL
Obiettivi/ contenuti
Emissione parere
autorizzazione
Commissione Dipartimentale – Comuni –
Ordine dei Medici
Assistenza su richiesta
Commissione Dipartimentale - Comuni
Vigilanza
N.A.S. – Comuni – Ordine dei medici – Servizi
DSP
Verifica della sussistenza dei requisiti di
autorizzazione finalizzata a perfezionare
giudizi di merito su richiesta di pareri di
competenza. Confronto per la
standardizzazione dei processi di
valutazione finalizzati all’emissione di
parere
Diffusione delle informazioni sui requisiti
autorizzativi. Confronto per la
standardizzazione dei processi di
valutazione finalizzati all’emissione di
parere
Verifica del rispetto delle norme di
autorizzazione al funzionamento
S
2014 - S/N
S
S
2014 - S/N
S
S
S
Presidente Commissione Autorizzativa (ex LR 34/98 –LR 4/2008): Direttore DSP Mauro Grossi.
3.6.4 STRUTTURE SOCIO ASSISTENZIALI – AUTORIZZAZIONI – VIGILANZA - ACCREDITAMENTO
Obiettivi specifici 2014
Pareri autorizzazione: accertare la rispondenza ai requisiti normativi edilizi ed organizzativi previsti dalla DGR
564/2000, su richiesta delle Amministrazioni Comunali, delle strutture che intendono svolgere l’attività
assistenziale. (rif. Commissione Dipartimentale). Pareri accreditamento: accertare la rispondenza ai requisiti
previsti dalla DGR 514/2009, su richiesta dell’Autorità Istituzionale (Comune od associazione di Comuni) di
riferimento, relativamente alle richieste di gestori di strutture socio sanitarie che intendono accreditarsi (requisiti
ulteriori all’autorizzazione), al fine di ottenere un “contratto di servizio” con il Servizio Sanitario Regionale.(rif.
Organismo Tecnico Ambito Provinciale)
Vigilanza: verificare il mantenimento dei requisiti previsti per l’autorizzazione.
(rif. Nuclei Distrettuali di Vigilanza)
Accreditamento
Prevenzione: Valutazione delle documentazioni presentate dai soggetti gestori che intendono accreditarsi con
funzione di “facilitatori” del processo;
Controllo: sopralluoghi di audit con espressione di un giudizio di merito sull’accreditabilità in funzione dei requisiti
previsti dalla DGR 514/2009;
Altro: omogeneizzazione comportamentale tra i vari team di auditor (incontri presso O.T.A.P.)
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
Autorizzazione al funzionamento – ex DGR 564/2000
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RICHIESTE
Richieste autorizzazione pervenute
Di cui pareri per procedure amministrative di presa
d’atto o diniego autorizzazione (senza necessità di sopralluogo)
Di cui pareri per nuove autorizzazioni richieste (con necessità di
sopralluogo)
Relazione Annuale 2013-2014
2011
2012
2013
23
17
5
4
17
2
18
13
15
2014
Programmato
UULL CONTROLLATE
16
18
89
12
13
92
10
15
67
18
16
22
% (STD ≥ 90%)
100
100
100
pareri (nuova autorizzazione o di modifica di autorizzazione ) emessi entro
60 gg
richieste (nuova autorizzazione o di modifica di autorizzazione )
% (STD=100%)
23
17
22 **
eseguite
nuove autorizzazioni richieste (con necessità di sopralluogo)
% (STD ≥ 90%)
10
PARERI
pareri per nuove autorizzazioni/nuove autorizzazioni richieste (con
necessità di sopralluogo)
23
17
17
100
100
129
** nota il numero maggiore dei pareri è dovuto alla chiusura di pratiche relative all’anno precedente.
ANALISI – Il Piano prosegue anche nel 2014 programmando l’attività secondo le linee dettate dall’andamento
storico: continua l’impegno all’assistenza alle strutture in merito a modifiche strutturali ed organizzative legate ad
aspetti autorizzativi e l’impegno a rispondere alle richieste di parere nei tempi più brevi possibili in funzione delle
richieste dei gestori delle strutture.
Accreditamento – Istruzione pratica ed iter accreditatore
I disposti normativi Regionali hanno prorogato i termini per l’avvio dei processi di accreditamento delle
strutture socio sanitarie a maggio 2014, pertanto tale attività prenderà corpo nel corso del 2014.
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Vigilanza
UULL - STRUTTURE
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
2011
Relazione Annuale 2013-2014
2012
2013
RE CENTRO
Strutture res. per anziani
Centri diurni per anziani
Strutture res. per disabili
Centri diurni per disabili
Totale esistenti
eseguito
55
53
richiesti
verificati
ottemperati (scaduti e verificati)
% (STD ≥ 90%)
210
188
179
88
185
179
166
93
REQUISITI ASSISTENZIALI
2011
2012
RE NORD
RE SUD
TOT
Corr
Gua
Sc
CM
Mo
21
16
5
7
12
6
1
1
13
10
0
4
9
7
2
3
11
3
1
3
14
10
1
2
81
52
10
20
48
20
27
21
18
27
161
17
7
8
7
6
9
54
80
0
0
0
96
0
0
0
40
40
40
100
38
19
19
100
43
31
31
100
315
175
175
100
ADEMPIMENTI
98
85
85
100
2013
RE CENTRO
Strutture Residenziali
strumenti assistenziali adeguati
Totale strutture Residenziali
ispezionate
% (STD ≥ 75%)
Adozione procedure contenzione
fisica
Totale UULL (strutture) ispezionate
% (STD ≥ 75%)
RE NORD
RE SUD
TOT
Corr
Gua
Sc
CM
Mo
35
35
35
37
2
2
6
6
3
4
4
4
4
5
6
6
25
27
100
95
100
100
75
100
80
100
92
32
32
17
6
3
5
6
9
46
33
97
37
86
17
100
7
86
8
37
7
72
6
100
9
100
54
85
17
6
9
7
6
9
54
2014
programmato
(STD ≥ 90%)
ANALISI – L’efficacia della vigilanza è evidenziata non solo dalla percentuale di adeguamenti realizzati, che è
andata aumentando, ma anche dagli adeguamenti richiesti che si sono ridotti negli anni. L’adozione di una
procedura assistenziale, ad esempio come quella della contenzione fisica, indica un miglioramento della qualità
assistenziale in cui l’utente viene messo al centro cogliendo i propri bisogni, a volte, inespressi. Tutte le richieste
di nuova autorizzazione o di modifica di autorizzazione sono state esaminate entro 60 giorni e sono stati effettuati
i relativi sopralluoghi ed espresso il parere di competenza.
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Relazione Annuale 2013-2014
Prevenzione
Attività 2013
Attività di informazione/assistenza
Livello
Provinciale
Informazione gestori strutture e
stakeholder
Provinciale
Produzione opuscolo informativo
intradipartimentale
Aggiornamento
informatizzata
Provinciale
dell’anagrafe
Obiettivi/ contenuti
Assicurare la conoscenza della
normativa di riferimento e delle
corrette procedure di autorizzazione
Condividere gli elementi oggetto di
vigilanza / informazione sulla corretta
applicazione delle norme di sicurezza
e di igiene - Educazione verso la
corretta applicazione degli strumenti
assistenziali;
Misure per la prevenzione delle
cadute nell’anziano
Migliorare lo strumento conoscitivo
della realtà territoriale
2014 - S/N
S
S
S
S
2014
Incontri di consensus conference
Provinciale
Standardizzazione dei processi di
valutazione finalizzato all’espressione
di un giudizio di merito corretto.
Altro
Attività 2013
n
livello
Revisione lista di controllo
1
Provinciale
Incontri con i Coordinatori Distrettuali
1
Provinciale
Obiettivi/ contenuti
Migliorare lo strumento di
guida alla vigilanza
Omogeneizzazione
comportamentale della
vigilanza
2014 - S/N
S
S
2014
Istruzione pratiche pervenute
Provinciale
Standardizzazione della qualità
assistenziale attraverso il
processo di facilitazione e
guida dei gestori di servizi alla
persona
Interrelazioni
Attività 2013
ENTI - Altre strutture
AUSL
Programma intradipartimentale
“Igiene degli ambienti di vita e di
lavoro”
Progetto
“Incidenti
domestici”
Progetto “Amianto”
Vigilanza su richiesta
N.A.S. – Richieste esterne
–
Commissioni
Autorizzative
Assistenza su richiesta
Commissione
Dipartimentale
Autorizzazione – O.T.A.P.
* (accreditamento)
processi di accreditamento
Nuclei
di
Vigilanza
Strutture Socio Sanitarie O.T.A.P.
Facilitazione al
accreditamento
processo
di
Produzione
O.T.A.P.
Regolamento
Uffici di Piano O.T.A.P. - Istituzioni
Competenti
(ex. DGR 514/2009)
O.T.A.P.
Obiettivi/ contenuti
2014 - S/N
Prevenzione cadute nell’anziano
S
Valutare la presenza dell’amianto nelle strutture
socio sanitarie
Verifica del rispetto delle norme di autorizzazione al
funzionamento e dei requisiti di sicurezza – igiene assistenza
Verifica della sussistenza dei requisiti di
autorizzazione finalizzata a perfezionare giudizi di
merito su richiesta di pareri di competenza.
S
S
2014
Garantire il rispetto dei requisiti di autorizzazione al funzionamento
attraverso l’acquisizione degli esiti dell’attività di vigilanza nell’ottica
dell’efficienza interna ottimizzando tempi e risorse.
Supportare i gestori ad un corretto approccio proattivo finalizzato
all’efficacia del processo di accreditamento
Regolamentare l’attività istituzionale per coordinare gli interventi per
razionalizzare l’attività nella logica dell’efficienza evitando ridondanze.
*Organismo Tecnico di Ambito Provinciale (DGR 514/2009)
Presidente Commissioni Autorizzative (ex DGR 564/00, DGR 1904/2011): Direttore DSP Mauro Grossi.
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Relazione Annuale 2013-2014
3.6.5 GLI INCIDENTI DOMESTICI
Il Piano Regionale della Prevenzione 2010 – 2012 collocava i progetti di contrasto al fenomeno degli incidenti
domestici come azione di prevenzione rivolta a tutta la popolazione (in particolare a bambini ed anziani) e come
azione di prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia (nei casi di traumi dell’anziano).
Problema - Il problema della sorveglianza e prevenzione degli incidenti domestici rimane uno dei temi del Piano
Regionale della Prevenzione. Per la gravità del fenomeno e per i costi sociali sostenuti dalla collettività, questo
tema si distingue come uno degli aspetti meno complessi ma più diffusi nell’ambito della prevenzione. Il DSP è in
una rete regionale di sperimentazione ed attuazione dei progetti legati agli interventi informativi e formativi che
riguardano bambini ed anziani.
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014
2013
AZIONI DI COORDINAMENTO
S/N
2014
AZIONI DI COORDINAMENTO
note
RISULTATI
ATTESI
P1 – Anziani ginnastica a domicilio
Somministrazione di attività fisica a domicilio per anziani fragili
Progetto sperimentale che coinvolge 40
Proseguiranno gli incontri informativi presso
S
In
anziani fragili ultraottantenni, già caduti in
circoli ed associazioni che lo richiedano per la
collaborazion
e con
casa, eletti, fra i diversi casi prospettati,
divulgazione alla popolazione anziana del
AUSL, ASMN
nei 6 Distretti Sanitari.
rischio domestico.
e MMG
Nel corso dell’anno è proseguito il lavoro
Verrà ultimato nel corso dell’anno il progetto
del gruppo Incidenti Domestici con i
“Tavoli di Quartiere” , peculiarità reggiana
che di concerto con i Poli Sociali comunali
mentre non sono stati richiesti ulteriori
interventi di incontro con la popolazione
anziana sul rischio “incidenti domestici”
convenzione
fra la Azienda
USL e
l’associazione
UISP
Incontri
informativi
di Somministrazione di attività fisica a
domicilio per anziani fragili e si potranno
analizzare le condizioni per il proseguo della
azione.
P2 – Bambini/neo-genitori
Intervento di prevenzione degli incidenti
associato al calendario delle vaccinazioni
dei nuovi nati e/o interventi nei corsi preparto/spazio mamma ecc…
N
rinviata
la 2014
Organizzazione di incontri specifici sui due
percorsi :
- vaccinale
- pre-parto ecc
Pediatria
Ospedale di
Montecchio
impegnato
nel progetto
“Bimbo
siluro? Bimbo
sicuro
Il gruppo Promozione della Salute e quello
Incidenti Domestici lavoreranno per una
azione coordinata su tutto il territorio che
metta in rete il Pediatra di Libera Scelta, le
strutture sanitarie, i genitori dei bambini
vaccinati. Per la figura del PLS verrà
proposto un corso specifico di formazione
obbligatoria.
In “Luoghi di Prevenzione rispetto al
percorso “Scuole primarie “ si preferirà
sperimentare quello destinato agli
educatori delle scuole dell’infanzia.
P4 – Bambini
Incontri in nidi / scuole d’infanzia ad
operatori o genitori di piccoli 0-6 anni
Corso di formazione tecnici della
prevenzione Servizio di Igiene Pubblica – 1
incontro per 20 tecnici
Si mantiene attività 2013
S
S
P5 – anziani incontri nei centri sociali e accessi domiciliari
Incontri di formazione presso centri di
aggregazione e accessi domiciliari da parte
di anziani volontari
S
n. 6 incontri e 12 insegnanti formati per
nell’ambito del progetto regionale “Scuole
di Italiano per stranieri”
S
Si mantiene attività 2013
Altre attività
Gruppo fasce
deboli
Si mantengono le azioni 2013 per attività di
formazione
NOTA
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Attivazione
percorsi
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Per la Azienda USL di Reggio Emilia il PRP sugli incidenti domestici nel 2013 ha coinciso con un anno di
riorganizzazione strutturale in cui il “gruppo Incidenti Domestici” e le sue competenze sono confluite nel
Programma Interdisciplinare “Promozione della Salute” ed in un nuovo gruppo inter-aziendale chiamato
“Prevenzione cadute anziano”
Strutture di riferimento – Servizio Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica SSIA, Servizio Igiene Sanità Pubblica
SIP
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3.7 LA VIGILANZA E IL CONTROLLO SUI RISCHI PRESENTI IN AMBIENTI DI VITA E LAVORO
Premessa
La vigilanza è una delle attività “storiche” dei Servizi di prevenzione. Anche oggi è tra le attività principali svolte
dai Dipartimenti di Sanità Pubblica (DSP). Si può stimare che l’attività di vigilanza in regione assorba almeno il 50%
delle risorse dei DSP, anche se in maniera disomogenea tra i diversi Servizi. I mutamenti del contesto e normativi
degli ultimi anni hanno messo in profonda discussione il "modello" storico di “fare vigilanza” da parte dei
Dipartimenti di sanità pubblica, ovvero la metodologia e l'organizzazione attraverso cui era esercitata. Nei DSP,
pur in modo disomogeneo, si è progressivamente sviluppata la capacità di programmare interventi secondo
valutazioni di rischio e sono nate significative esperienze anche di Area Vasta per la definizione di protocolli utili a
“guidare” gli operatori in taluni settori. Per spiegare come la vigilanza sia uno strumento fondamentale per
promuovere la prevenzione dei fattori di rischio per la salute, sono state potenziate le iniziative di buona
comunicazione sia all’interno del Dipartimento, sia nei confronti dell’utenza, con il portale web dipartimentale
all’interno del sito web aziendale. A tutto questo si aggiunge il forte impulso della Regione e dell’azienda USL di
Reggio Emilia verso una sanità d’iniziativa che sollecita la promozione della salute a livello territoriale, operando
con un modello forte di presa in carico dei determinanti di salute (prevenzione primaria e secondaria), nell’ambito
di un approccio organizzativo che affida alla prevenzione la programmazione ed il coordinamento degli interventi
che propongono stili di vita sani. Infine sempre più si è sviluppato un confronto sui temi della vigilanza in Area
Vasta Emila Nord (AVEN) quale sistema di confronto, ricerca di consenso, scambio di buone pratiche,
programmazione dipartimentale che mira a sviluppare una cultura cooperativa, favorendo, nel pieno rispetto dei
vincoli economici, attività programmate e concertate, e sviluppando l’appropriatezza clinica ed organizzativa. Gli
obiettivi delle attività di vigilanza discusse in area vasta sono stati orientati ad ottimizzare l’utilizzazione delle
tecnologie, delle risorse umane, di ridurre i costi di produzione, di migliorare i tempi di risposta.
Obiettivi
L’attività di vigilanza va organizzata non tanto come risposta ad eventi occasionali, comunque sempre dovuta, o
come attività di routine avulsa dalle effettive esigenze del territorio, ma deve rispondere alle indicazioni di priorità
che derivano dalla valutazione del rischio, favorendo il lavoro per obiettivi. La programmazione della vigilanza
deve privilegiare “ciò che è necessario ed efficace” piuttosto che ”ciò che è previsto dalla legge”. Controllo
preventivo e vigilanza devono configurarsi come strumenti dei DSP, entrambi utili alla tutela della salute della
popolazione. In tal senso, vanno esercitati in modo coordinato e sinergico agli altri strumenti utilizzati dai Servizi
di Sanità Pubblica, quali l’assistenza, l’informazione, la formazione, l’educazione alla salute, la produzione di
strumenti informativi, la documentazione, ecc. La programmazione dell’attività di vigilanza è annuale, tiene conto
delle competenze proprie di ciascun Servizio e delle specificità territoriali esistenti nei Distretti, ricercando risorse
e collaborazioni esterne al DSP. In tal senso, ad esempio, sono valorizzate le attività svolte nell’ambito dell’
“Organismo provinciale-Sezione permanente” che, coordinato dal Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti
di Lavoro, vede la presenza dei vari Enti che in provincia hanno competenze di controllo e vigilanza per la
sicurezza e la salute sul lavoro. L’attività di vigilanza è esercitata secondo metodologie e criteri che garantiscano il
più possibile, all’interno dei Servizi di Sanità Pubblica, l’omogeneità dei comportamenti, dell’applicazione delle
normative e della tensione all’efficacia rispondendo a standard qualitativi riconosciuti. A tal fine sono state
validate specifiche procedure operative per ciascun Servizio che definiscono:
• metodologie di lavoro;
• strumenti per la trasparenza l’equità e l’anticorruzione dei processi (contenuti minimi dei provvedimenti:
descrizione dell’intervento, motivo e contenuti del provvedimento, modalità e tempi di rilascio degli atti
conseguenti al sopralluogo, riconoscibilità degli operatori, modalità di ricorso);
• criteri di valutazione dei risultati sulla base di indicatori predefiniti ed omogenei, utilizzabili anche per
confronti in Area Vasta, per arrivare poi ai modi e agli strumenti di esercizio e di rendicontazione;
• modalità di divulgazione attraverso una comunicazione efficace, interna ed esterna, dei risultati.
Sono 4 i Progetti sui quali siamo impegnati nei prossimi anni:
• Miglioramento del nuovo Sistema Informativo sui luoghi di vita e di lavoro;
• Riorientamento delle attività di controllo/valutazione preventiva e di vigilanza alla luce delle modifiche
del quadro normativo;
• Monitoraggio delle metodologie di attuazione delle funzioni di vigilanza/controllo;
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• formazione/aggiornamento degli operatori.
Nel 2013 La RER ha concluso un Corso rivolto a tutti gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria (UPG) dei Servizi Prevenzione
Sicurezza Ambienti di Lavoro e Unità/Servizi Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica sulle funzioni di PG, con il
Procuratore Generale della Toscana dr. Beniamino Deidda uno tra i massimi esperti della materia. Per portare a
compimento i processi di miglioramento in atto e diffonderli sull’ambito regionale, la regione Emilia-Romagna ha
approvato, con atto n.200 del 25 febbraio scorso, apposite Linee guida per le Aziende USL sull’esercizio della funzione
di vigilanza/controllo, per costruirne un “modello” coerente con il contesto e capace di superare le criticità presenti e
farlo diventare "sistema", partendo da una chiara enunciazione dei valori e degli impegni da assumersi da parte dei DSP
verso i soggetti terzi.
3.8 LE EMERGENZE DI SANITA’ PUBBLICA
Il problema di salute
Negli ultimi anni, in Emilia-Romagna, è stata particolarmente impegnativa l’attività legata alle emergenze di tipo
infettivo, in particolare alle malattie emergenti legate ai fenomeni citati e alla trasmissione da vettori: l’epidemia
di Chikungunya che ha coinvolto alcune zone della Romagna e poi la malattia di West Nile, che ha interessato
un’area geografica al confine tra Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. Nel 2009 si è infine presentato il
problema della pandemia influenzale H1N1, la sars (sindrome respiratoria acuta severa), i casi di epatite virale da
frutti di sottobosco inportati, la sindrome respiratoria Medio-Orientale da coronavirus e alcune forme di
MeningoencEsercizio Fisico Adattatolite da virus. Ancora a fianco delle emergenze di tipo infettivo, vanno
ricordatate le attività dei Servizi sanitari in corso di emergenze di tipo chimico o connesse a eventi naturali
catastrofici o anomali, sotto il coordinamento delle Prefetture locali e della Protezione Civile, e in raccordo con le
locali Sezioni di ARPA, i Comuni, la Provincia….. Risulta quindi evidente che la prevenzione e la gestione delle
emergenze sia di carattere ordinario che straordinario implica la necessità di una decisa azione di coordinamento
sia interno ai Dipartimenti Aziendali sia con interlocutori istituzionali esterni (sistema integrato e coordinato). Il
DSP dell’Azienda USL di RE nel 2013 ha concluso il processo di accreditamento per essere pronti, tra l’altro, alla
gestione di emergenze straordinarie (ad es. rischio idrogeologico e sismico, eventi terroristici, pandemia
influenzale, emergenza immigrazione ecc..), oltreché quelle di carattere ordinario (ad es. danni da impianti
produttivi, incidentalità nei luoghi di lavoro e negli ambienti di vita, focolai epidemici, allerta vari….), e ha adottato
una serie di procedure e protocolli di intervento che stabiliscono le modalità e i ruoli di gestione delle attività di
sanità pubblica in questi casi. Inoltre il DSP risponde alle segnalazioni e garantisce consulenze di carattere medicolegale nei casi che si riferiscono ad eventuali Abusi sui minori violenza sulle donne. La gestione delle emergenze di
Sanità pubblica, come di quelle che riguardano altri settori può essere schematicamente distinta in tre fasi:
preparazione, sorveglianza, intervento.
Fase 1: Preparazione
In questa fase, sulla base dei dati di letteratura o di precedenti esperienze, si ipotizzano le caratteristiche e l’entità
del fenomeno che si potrebbe presentare (analisi del rischio e definizione degli scenari), si individuano i
professionisti più preparati a fronteggiare l’emergenza, le metodologie migliori per seguirne nel tempo
l’andamento, e si definiscono dettagliatamente gli interventi da effettuare, la loro organizzazione nella fase di
emergenza, le modalità di allarme, la formazione degli operatori coinvolti, le modalità di coinvolgimento di altri
Servizi, Dipartimenti, Enti, la comunicazione fra il Dipartimento e la popolazione. Il DSP ha partecipato nel tempo
ai diversi Piani regionali elaborati in occasione dei fenomeni legati al Bioterrorismo e alla SARS, al “Piano regionale
per la pandemia Influenzale”, al “Piano per mitigare gli effetti sulla salute delle ondate di calore”, al “Piano
regionale per l’Influenza aviaria”, al “Piano per la lotta alla zanzara tigre e il controllo della Chikungunya e della
Dengue”, al “Piano per il controllo delle infezioni da West Nile Virus” con specifici Piani d’intervento a carattere
locale. Localmente il DSP ha sempre partecipato alla stesura dei Piani di Protezione civile e/o comunque a Piani
locali per la gestione di possibili, specifiche emergenze.
Fase 2: Sorveglianza
La sorveglianza su potenziali situazioni di pericolo per la salute pubblica è uno strumento indispensabile per
individuare tempestivamente la presenza di motivi di allarme. In Emilia-Romagna i sistemi di sorveglianza sulle
malattie infettive sono stati fortemente rafforzati e resi più rapidi e efficienti con l’attivazione nel 2005 del
“Sistema di segnalazione rapida, Alert”. Esso si basa su un solido sistema organizzativo, operante h 24 in tutti i
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giorni dell’anno, articolato a livello locale sui Dipartimenti di Sanità Pubblica e sulle Unità operative cliniche delle
Aziende sanitarie e, a livello regionale, sui Servizi della Direzione generale sanità e politiche sociali e dell’Agenzia
sociale e sanitaria: il sistema inoltre si avvale di una rete laboratoristica efficiente e qualificata che fa capo al
Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche (CRREM), attivo dal 2004, collocato presso
l’Unità Operativa di microbiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, il quale opera in
collegamento con laboratori di riferimento nazionali (Istituto Superiore di Sanità) e Centri internazionali per la
diagnosi di laboratorio di molte malattie (Chikungunya, Dengue, West Nile, altri Arbovirus, Influenza, Infezioni
invasive batteriche). Altrettanto consolidato e rilevante è il sistema di allerta rapido comunitario RASFF, istituito
per notificare e gestire in tempi rapidi i gravi rischi, diretti o indiretti per la salute pubblica, connessi al consumo di
alimenti e di mangimi non conformi ai requisiti igienico-sanitari. A livello regionale la rete di sorveglianza,
valutazione e relativa gestione delle allerta alimenti e mangimi vede il coinvolgimento ed il coordinamento
puntuale e sistematico del nodo regionale e dei punti di contatto dei competenti Servizi dei Dipartimenti di Sanità
Pubblica delle AUSL. Sono poi attivi altri sistemi di sorveglianza su altri fattori di rischio: il Sistema di sorveglianza
e allarme per le ondate di calore, gestito da ARPA Emilia-Romagna, in funzione tutti gli anni dal mese di maggio a
tutto settembre, il Sistema di sorveglianza sull’inquinamento atmosferico, il Sistema di sorveglianza entomologica
sugli insetti vettori (in particolare Aedes albopictus e altre specie di zanzare), sistemi di sorveglianza veterinaria
sulle antropozoonosi e prodotti e preparati pericolosi messi in commercio.
Fase 3: Intervento
L’attività da svolgere nelle fasi di emergenza vede sempre il contributo coordinato del Servizio sanitario regionale
(operatori di sanità pubblica e operatori dei servizi clinici) e di altri Enti e Istituzioni (ARPA, Protezione civile,
Comuni, Conferenze territoriali sociali e sanitarie, Istituti di ricerca, Associazioni). Anche la comunicazione con i
cittadini e con i mass media riveste un ruolo decisivo nelle situazioni di emergenza. Un’informazione tempestiva e
affidabile è infatti uno strumento essenziale per la trasparenza e la correttezza delle relazioni con i cittadini, al
fine di ottenerne la collaborazione e di prevenire atteggiamenti non appropriati o negativi. Alcune criticità sono
connesse all’appropriatezza e all’efficacia delle possibili azioni del DSP:
- la non chiarezza sul ruolo dei DSP nei rapporti con Enti esterni
- la disomogeneità nell’interpretazione di tale ruolo nelle diverse Aziende;
- i diversi criteri di valutazione del rischio e la conseguente possibile diversa scelta degli interventi di sanità
pubblica da adottare, con particolare riferimento alle emergenze di tipo ambientale;
- la problematica della integrazione tra i Servizi del DSP per le competenze interferenti.
Le attività previste per l’attuazione del PRP 2010-12 riferite alle emergenze in sanità pubblica consistono nel
miglioramento di alcuni aspetti di tipo organizzativo-strutturale del sistema, nello sviluppo delle competenze
tecnico-specistiche del DSP e nella stesura di procedure operative per la gestione delle principali
allerta/emergenze (allerte alimentari, profilassi malattie infettive, infortuni sul lavoro, emergenze ambientali)
nelle quali definire:
- la titolarità dell’intervento con la definizione dei professionisti coinvolti, delle modalità di coordinamento dei
diversi Servizi in ragione delle molteplici competenze necessarie;
- le modalità di comunicazioni interne ed esterne ;
- le modalità di comunicazione del rischio alla popolazione.
3.8.1 IL SISTEMA LOCALE D’ALLERTA PER GLI ALIMENTI DESTINATI AL CONSUMO UMANO E ANIMALE
Problema - Il Regolamento della Comunità Europea CE n° 178/2002 ha disposto in tutte le fasi della produzione,
della trasformazione, della distribuzione e la “rintracciabilità” degli alimenti, dei mangimi, degli animali destinati
alla produzione alimentare e di qualsiasi altra sostanza destinata a entrare a far parte di un alimento o di un
mangime. A tal fine gli operatori del settore alimentare (OSA) e dei mangimi (OSM) devono disporre di sistemi e
procedure per individuare le imprese a monte e a valle delle loro produzioni; le informazioni al riguardo sono
messe a disposizione delle autorità competenti che le richiedono. Nel caso di prodotti non adatti al consumo
umano o animale, il sistema prevede il loro ritiro dal mercato a tutela del consumatore. La non idoneità dei
prodotti comporta l’attivazione di una “ allerta “ dei servizi di Sanità Pubblica, a seconda della competenza, per
verificarne la reale esecuzione e stabilire il destino dei prodotti stessi.
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Permane stazionario il numero di segnalazioni di allerta anche se non sempre supportate da elementi oggettivi
che rappresentano un reale rischio per la salute dell’uomo e/o degli animali, che obbligano ad un’attenta e
precisa valutazione tecnica di ogni segnalazione al fine di adottare provvedimenti corretti ed adeguati a tutela
della salute dell’uomo e degli animali secondo criteri di efficienza ed efficacia.La Conferenza permanente
Governo-Regioni ha emanato nuove linee guida per la gestione operativa del sistema di allerta con l’intento di
semplificarlo, sveltirlo e di renderne più uniforme l’applicazione; con apposita Delibera di Giunta la nostra
Regione ha provveduto a recepire tale intesa ed a produrre apposite linee guida; ne consegue pertanto la
necessità della revisione della specifica procedura operativa dipartimentale.
Obiettivi specifici 2014
Garantire che il sistema di allerta venga gestito secondo procedura dipartimentale e indicazioni regionali e
nazionali.
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011-2012)
Allerte
In ingresso
In uscita
totale
Secondo procedura dipartimentale
% (SP ≥95%)
2011
107
2
109
109
100%
2012
104
3
107
107
100%
2013
96
3
99
99
100%
2014
ALLERTE 2011_ 2013
120
100
80
entrata
60
uscita
secondo procedura
40
20
0
2011
2012
2013
ANALISI - Commento: Le tre notifiche attivate dal DSP di Reggio Emilia nel corso del 2013 sono state:
1 Notifica di allerta per presenza di fumonisine in “farina di mais per polenta bramata”
1 Notifica di allerta per presenza di acido peracetico in “acqua minerale naturale frizzante”
1 Notifica di allerta per migrazione di formaldeide da “insalatiera” di origine extra UE
Si conferma anche nel 2013, come negli anni precedenti, la presenza di un rischio sia di natura chimica che
batteriologica: per l’aspetto chimico i contaminanti rilevati sono in linea con i dati del Ministero della Salute dai
quali risulta che i residui dei prodotti fitosanitari, le micotossine e le migrazioni di elementi tossici in materiali
destinati a venire a contatto con alimenti sono tra i contaminanti più frequentemente notificati; per gli aspetti
batteriologici sembra in aumento il rinvenimento di Listeria monocytogenes e di E. Coli sia nei prodotti della pesca
che nei formaggi freschi.
Strutture di riferimento Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, Servizio Sanità Pubblica Veterinari
3.8.2 PRONTA DISPONIBILITA’
La Pronta Disponibilità (P.D.) attuata dal DSP comprende diverse attività ed emergenze nelle quali è necessario
intervenire in tempi rapidi o addirittura immediati e riguardano principalmente interventi di profilassi alle
persone, eliminazione o riduzione dei rischi ai singoli o a comunità di cittadini in seguito ad eventi verificatisi,
individuazione di eventuali responsabilità e raccolta di prove per l’Autorità Giudiziaria. L’attuale organizzazione
della Pronta Disponibilità è riportata nella tabella allegata e vede coinvolte, secondo la tipologia di emergenza,
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diverse professionalità interne al DSP. La partecipazione ai turni di P.D. presuppone elevate competenze dei
professionisti coinvolti, capacità di fronteggiare situazioni delicate e di prendere decisioni in condizioni a volte di
forte impatto e di impellente urgenza, per cui non tutti gli operatori possono essere assegnati ai team di P.D. e
comunque solo dopo una verifica sul campo della acquisita necessaria autonomia. La P.D. è stata nel corso degli
anni il più possibile ridotta e dal 2013 la riorganizzazione ai fini della Revisione di spesa ha visto una ulteriore
contrazione dei turni dei Veterinari allo scopo del massimo equilibrio possibile tra le necessità di intervento e la
riduzione delle risorse impiegate.
Pronta Disponibilità Attuale
P.D. Tipologia intervento
Servizi
coinvolti
Turni
Risorse umane
impiegate
contemporan.
Modalità
attivazione
Modalità di
intervento
Infortuni sul lavoro (2PR)
SERVIZIO
PREVENZION
EE
SICUREZZA
NEGLI
AMBIENTI DI
LAVORO
SERVIZIO
IGIENE
PUBBLICA
Notturno
Prefestivo
Festivo
3 operatori
tecnici sulle tre
Aree Territoriali
118
Forze dell’ordine
A.G.
Intervento sul
luogo entro 30
min. secondo
Procedura
118
Prefestivo
Festivo
2 medici
2 tecnici
ARPA
Polizia mortuaria
Visite necroscopiche
SML
Prefestivo
Festivo
3 medici (*)
On. funebri
Tossinfezioni alimentari
Allerta alimentari
Emergenze acque potabili Incidenti
sul trasporto alimenti
Controllo malattie animali;
Incidenti sul trasporto di animali;
Incidenti sul trasporto alimenti;
Emergenze per fauna selvatica e
animali rinselvatichiti;
Controllo benessere animale;
Tossinfezioni alimentari;
Allerte alimentari
Micologica
SERVIZIO
IGENE DEGLI
ALIMENTI E
NUTRIZIONE
SSPV
Festivo
Prefestivo
1 medico e 2
operatori tecnici
su prov.
118 - Servizio di
Igiene Pubblica
Festivo
Prefestivo
notturno
5 veterinari
118
Forze dell’ordine
A.G.
Attivazione a
seguito di
chiamata
Procedure
disponibili per
alcuni interventi
Regolamento
Polizia
Mortuaria
Tempo di
percorrenza
secondo
procedura
Intervento su
chiamata
Profilassi malattie infettive (1PR)
Emergenze ambientali (1PR)
DSP
Da giu. a
1 micologo per
Pronto soccorso
SERVIZIO
dic.:
tutto il territorio
degli ospedali
IGENE DEGLI Notturno
provinciale
provinciali
ALIMENTI E
Prefestivo
NUTRIZIONE Festivo
(*) il numero può variare a seconda della disponibilità dei medici di medicina generale convenzionati.
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Tempo di
percorrenza
dall’abitazione
alla sede di
intervento
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4. LA PREVENZIONE SU GRUPPI SELEZIONATI DI POPOLAZIONE
4.1 PROGRAMMI PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE CRONICHE
Programmi di prevenzione, rivolti a persone che presentano consolidati fattori di rischio o manifestano una patologia
conclamata (cardiopatici, diabetici, Parkinsoniani, Osteopatici etc.) a crescente livello di gravità.
4.1.1 PRESCRIZIONE ATTIVITA’ FISICA
Problema - Le evidenze scientifiche indicano chiaramente che svolgere una regolare attività fisica anche di
moderata intensità riduce i fattori di rischio delle malattie croniche degenerative (ipertensione,
ipercolesterolemia, sovrappeso, iperglicemia etc.); d’altro canto la stessa attività fisica interviene favorevolmente
nel migliorare lo stato e la prognosi delle stesse malattie croniche degenerative, quando conclamate.
Obiettivi generali
Nel Modello operativo promosso dalla Regione Emilia Romagna si prefigurano tre livelli di intervento, che
prevedono assetti organizzativi diversi di prescrizione di attività fisica personalizzata.
Primo livello: nel caso di soggetti a basso rischio (con scorretto stile di vita) presi in carico dai Medici di Medicina
Generale (MMG) o dal Pediatra di Libera Scelta (PLS), l’esercizio può essere svolto direttamente in ambiente
libero o utilizzando le risorse disponibili sul territorio (aree verdi, gruppi di cammino, palestre, strutture sportive,
percorsi casa-scuola, lavoro-spesa). In questo ambito è rilevante il riferimento agli obbiettivi del Piano della
Prevenzione regionale ed il collegamento al modello di esperienza del Progetto di Comunità ”una Montagna di
salute” che ha prodotto informazione ed educazione della collettività, formazione sul tema di MMG e specialisti di
branca, realizzazione di una rete fra Enti locali, Società Sportive ed Associazioni, tutti concorrenti a creare
occasioni di attività fisica, collegate al territorio.
Secondo livello: I soggetti portatori di patologie croniche in fase iniziale nelle quali la pratica motoria ha un valore
terapeutico (soggetti dismetabolici, diabetici, cardiopatici, portatori di disturbi dell’umore, di patologie muscolo
scheletriche, Parkinson etc) trovano nel MMG e nello Specialista di riferimento la figura che li stimola a svolgere
una attività fisica adeguata e continuativa. I Centri di Medicina dello Sport possono contribuire con una
valutazione funzionale e la definizione di una attività fisica personalizzata, da svolgersi poi autonomamente in
impianti sportivi od all’aperto. Un ruolo di riferimento per lo svolgimento dell’attività fisica è la Palestra o Società
sportiva etica.
Terzo livello: soggetti affetti da patologie croniche con problemi di salute più complessi, trovano nell’Attività
Fisica Adattata (per patologie croniche osteo-articolari, fibromialgie, Parkinson,) o nell’Esercizio Fisico Adattato
(per diabetici, cardiopatici, neurologici, trapiantati, obesi etc.) un presidio che riduce la tendenza alla recidiva ed
alla comparsa di complicazioni. Per tali soggetti deve essere prescritto un programma personalizzato di attività
fisica da specialisti in Medicina dello Sport (MdS) e di Branca; in casi selezionati può anche essere necessario lo
svolgimento di un periodo di avvio alla pratica motoria in ambiente protetto: in una palestra, con costi a carico del
dal SSN, in cui operano Laureati in Scienze motorie specializzati, sotto la supervisione ed in stretto collegamento
con gli specialisti della Unità Operativa di Medicina dello Sport. Completata questa fase i soggetti in parola
saranno inviati per il proseguimento dell’attività motoria presso specifiche strutture esterne al Servizio Sanitario
Nazionale: Palestre Sicure riconosciute dal Servizio sanitario regionale, che garantiscono qualità degli interventi e
sicurezza attraverso la presenza di laureati magistrali in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e
adattate.
Consuntivo 2013
Nell’ambito di questo terzo livello di intervento, è già attivo in AUSL RE il Progetto Attività Fisica Adattata, per
soggetti affetti da sindromi dolorose (rachide, cingolo superiore ed inferiore) da ipomobilita’, patologie croniche
neuorologiche (Parkinson) e neuromuscolare croniche (fibromilagia), attraverso Convenzione con UISP (distretti di
RE e Montecchio) e Palestra Sicura “Onda della Pietra” nel distretto C. Monti.
Obiettivi specifici 2014
-Con l’obiettivo di ampliare la presenza sul territorio provinciale di Palestre Etiche, verrà effettuata la verifica dei
requisiti di accreditamento di altre Palestre o Società Sportive, presenti sul territorio reggiano e richiedenti il
riconoscimento di Palestra Etica, atto preliminare alla loro iscrizione all’albo regionale.
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Relazione Annuale 2013-2014
La Palestra Etica può decidere di intraprendere il precorso propedeutico al riconoscimento di Palestra Sicura ove è
possibile l’invio dei casi di Esercizio Fisico Adattato. La presenza diffusa sul territorio di Palestre sicure consentirà
una offerta di Esercizio fisico adattato con accessibilità omogenea per la popolazione reggiana. Rendere attivi in
tutti i distretti i percorsi di Attività Fisica Adattata (AFA) e formare MMG e specialisti di branca alla prescrizione. A
completamento del modello di Prescrizione dell’attività fisica previsto dai Piani della Prevenzione della nostra
Regione, anche nel territorio reggiano andrà attivato il percorso di Esercizio Fisico Adattato indirizzato ai portatori
di patologie croniche (diabetici, cardiopatici, neurologici, trapiantati, obesi etc.). Il modello di Esercizio Fisico
Adattato già sperimentato in AUSL regionali pilota (fra cui il vicino S. di MdS di MO) potrà essere perseguito
attraverso finanziamenti dedicati; nel 2014 saranno finanziate le AUSL di RE e Rimini, nel 2015 la AUSL di
Piacenza. Nella realizzazione del progetto Esercizio Fisico Adattato il contributo della Unità Operativa di Medicina
dello Sport deve svolgere un ruolo determinante nella:
- organizzazione e gestione dei collegamenti/sinergie fra il Centro di MdS e MMG, specialisti e U O di Cardiologia,
Diabetologia, Psichiatria etc. per l’invio dei casi selezionati.
- effettuazione della valutazione funzionale e definizione della attività fisica personalizzata dei soggetti presi in
carico,
- allestimento/attivazione di una palestra per lo svolgimento di un periodo di avvio alla pratica motoria in
ambiente protetto dei casi inviati dagli specialisti di branca, a carico del SSN .
- supervisione dell’attività della Palestra e direzione dei Laureati in Scienze motorie con formazione
specialistica AFA od EFA, ivi operanti.
- invio per le attività motorie di mantenimento presso specifiche strutture esterne al SSN individuate quali
Palestre Sicure presenti sul territorio reggiano (oggi Palestra EDEN nel Distretto di RE e nella Palestra “Onda
della Pietra” nel distretto C. Monti.)
- relazioni con le Palestre Sicure allo scopo di monitorare modalità di lavoro e risultati.
La realizzazione del Progetto EFA comporta un impegno economico per garantire le necessarie risorse umane,
strumentali e strutturali e la scelta del percorso di attuazione a fronte di varie ipotesi riferite ad impegni
economici o logistici; in fase di avvio sarà possibile utilizzare il finanziamento regionale ma per il futuro si renderà
necessario analizzare la sostenibilità nel tempo del Progetto. Nell’ambito complessivo del ruolo della UO MdS
nella promozione in età adulta dello sport in sicurezza e della prevenzione delle malattie cronico degenerative,
dovrà essere attivata una riflessione sui contenuti e prospettive derivanti dagli accordi in essere da anni fra AUSL
RE e Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova.
4.1.2 PREVENZIONE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Problema - Operatori della UO MdS sono presenti nei gruppi di lavoro aziendale e regionale su Prevenzione delle
malattie cardiovascolari e portano il loro contributo nell’ambito della prevenzione primaria e secondaria,
rapportato al ruolo e competenze in Medicina dello Sport e delle esperienze relative alla Prescrizione dell’attività
fisica. In ambito di prevenzione terziaria va evidenziato che la frequenza e la gravità, in termini di mortalità ed
invalidità residue, delle recidive e complicanze di eventi cardiovascolari, costituisce uno dei temi rilevanti di sanità
pubblica, tanto che è posto tra quelli all’attenzione del Piano Regionale della Prevenzione.
Obiettivo generale
Il DSP intende contribuire allo sviluppo locale di progetti di prevenzione “terziaria” che, per la complessità della
rete di collaborazione necessaria all’attivazione, hanno carattere di progetto, condotti su un ambito geografico
limitato e facilmente osservabile. Per avere corso, il progetto vede in essere una rete di collaborazioni fra Servizio
Sanitario nazionale, Enti locali, Associazioni di Volontariato e strutture dl Servizio Sanitario Nazionale.
Obiettivo specifico
Per aumentare il ricorso all’attività fisica protetta da parte dei pazienti cardiopatici anche dopo l’evento acuto,
è stata utilizzata nel Distretto di C. Monti la opportunità di moto all’aria aperta offerte dalla montagna reggiana,
abbinata ad un alto livello di sicurezza garantito dalla disponibilità di rapido soccorso in caso di necessità,
collegato alla Struttura di Cardiologia dell’Ospedale S. Anna di C. Monti.
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Il percorso cardioprotetto della Pietra di Bismantova, per le sue caratteristiche morfologiche, di accessibilità per
l’utenza, di vicinanza alla Struttura di Cardiologia dell’Ospedale S. Anna di C. Monti ed infine di rapidità di
intervento in caso di emergenza sanitaria, ha dimostrato di essere il più adatto. Nel tempo l’utilizzo del percorso
è stato allargato anche a soggetti di età medio avanzata non cardiopatici. Alla continuità del progetto concorrono
il reparto di Cardiologia dell’Ospedale S. Anna di C. Monti, sede distaccata dell’AOSMN, il Comune di C. Monti, il
Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano, la Associazione di Volontariato “Il Cuore della Montagna ed il
Distretto SS di C. Monti.
PROGETTO PERCORSO CARDIOPROTETTO DISTRETTO DI CASTELNOVO NÈ MONTI
Consuntivo 2013 – programmazione 2014
Il percorso cardioprotetto della Pietra di Bismantova è stato nel 2013 utilizzato da soggetti cardiopatici selezionati
e da soggetti di età medio avanzata non cardiopatici. La gestione organizzativa delle escursioni protette e degli
accompagnatori è affidato all’Associazione “ Il Cuore della Montagna”. L’attività riprenderà anche quest’anno
dalla primavera, coinvolgendo soggetti cardiopatici selezionati ed allargata ai soggetti di età medio avanzata non
cardiopatici.
Interrelazioni : Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano, UO di Cardiologia Azienda Ospedaliera di RE,
Distretto e Ospedale di Castelnovo Monti, Distretto di C. Monti.
CONTRIBUTO AL PROGETTO FRESCO
(Fumo nella Regione Emilia-Romagna nei pazienti con sindrome coronarica acuta dopo ospedalizzazione)
Problema - Si calcola che ogni anno in Emilia Romagna vengano ricoverati per sindrome coronarica acuta nelle UO
di cardiologia circa 7000 soggetti di cui il 30% è fumatore (circa 2000-2200 pazienti). Tra i fumatori si può
ipotizzare che circa i 2/3 smettano di fumare dopo l’evento, mentre circa 1/3 continua a fumare. Questo
andamento, anche se basato solo su stime, fa pensare che la prescrizione a frequentare un trattamento di
disassuEsercizio Fisico Adattatozione al fumo, debba essere iniziato al più presto possibile e sostenuto
costantemente nel tempo. Allo stesso modo si rende necessario effettuare un intervento sui pazienti in cui si
prevede o si manifesta il rischio di ricaduta. La abitudine al fumo in tutti questi soggetti è associata ad uno stile di
vita sedentario.
Obiettivi generali
Riduzione dell'abitudine tabagica nei pazienti dimessi con diagnosi di infarto miocardico acuto attivando un
collegamento diretto che consenta alla dimissione l'invio dei pazienti dai reparti di Cardiologia ai Centri Antifumo.
Miglioramento dello stile di vita e contrasto alla sedentarietà.
Obiettivi Specifici 2014
Contribuire al Progetto con l’offerta di Esercizio Fisico adattato ai soggetti arruolati.
L’attività sarà proposta in forma di partecipazione a Gruppi di Cammino condotti da Laureato in Scienze Motorie,
specializzato in attività motorie preventive e adattate.
La proposta verrà resa operativa nei Distretti di RE, Guastalla e C. Monti in stretto rapporto con i Reparti di
Cardiologia degli stessi territori.
Interrelazioni Responsabili Reparti cardiologia partecipanti al Progetto, CAF di AUSL RE, Laureato in Scienze
Motorie.
Strutture di riferimento Medicina dello Sport
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Relazione Annuale 2013-2014
4.1.3 PROGETTO DISABILI E SPORT
Problema - Molti disabili non svolgono attività motoria in modo continuativo, pochi svolgono sport a livello
amatoriale, ancor meno a livello agonistico; pur segnalando che in questi ultimi anni la pratica dello sport
agonistico è in aumento fra i disabili. Le abitudini alimentari dei soggetti disabili sono spesso sovrapponibili a
quelle del resto della popolazione, quindi caratterizzate da errori, sia di tipo qualitativo che quantitativo. In questi
soggetti è ancor più importante favorire sane abitudini alimentari e motorie perché si trovano in condizioni di
maggior fragilità in relazione al loro deficit fisico o mentale. L’inattività fisica è tra le principali cause di malattia e
di morte, principalmente per gli effetti che determina sull' apparato cardio-vascolare, da correlare sovente al
sovraccarico ponderale. Nella popolazione disabile, che è limitata per lo svolgimento delle attività quotidiane, un'
attività motoria insufficiente ed il conseguente aggravio ponderale, determina riduzione delle abilità residue,
compromettendo ulteriormente autonomia e salute. Nello stesso tempo un’attività motoria inadeguata alla
disabilità può causare problemi rilevanti, o, semplicemente, non essere piacevole e gratificante, provocandone
abbandono. Per questo motivo, è necessario che i disabili siano indirizzati verso una pratica idonea a
mantenere/migliorare lo stato di salute e le abilità. Sul territorio si devono sviluppare ed articolare opportunità,
facilmente fruibili, per lo svolgimento di attività ludico/motorie e sportive gradite ed idonee ai disabili.
Obiettivo generale
Obiettivo fondamentale è favorire la pratica motoria e sportiva, all’interno di uno stile di vita sano, per i soggetti
disabili per menomazione motoria, cognitiva, sensoriale o compresenza delle diverse condizioni. Secondo
obiettivo è creare e sviluppare una rete territoriale, sociale, sanitaria e sportiva, che realizzi il progetto,
promuovendo e organizzando momenti di informazione/formazione/educazione rivolti ai disabili, alle loro
famiglie, ad insegnanti, educatori, allenatori, a società sportive e scuola. Tutto ciò contribuisce alla conquista di un
livello di salute più elevato, agevolando l'integrazione dei disabili di ogni età, fornendo un messaggio di
accettazione e aiuto ai soggetti più deboli.
Obiettivi specifici 2014
Continuerà l’attività dell’ambulatorio di Medicina dello Sport che fa da supporto al Progetto Disabili e Sport.
Personale della UO verrà impegnato nella gestione diretta dei rapporti con gli Istituti scolastici, a fronte della
ridotta presenza operativa seguita dalla chiusura del Comitato provinciale CIP di RE .
Nei tempi di attuazione del PdP verranno consolidate le iniziative già in essere di promozione di sport e
movimento fra i disabili e valutata la fattibilità di attivazione di ulteriori proposte motorio-sportive in gruppi di
popolazione fragile.
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011-2012)
VISITA
2011
2012
Visite di idoneità sportiva ed avviamento allo sport per soggetti
disabili
191
283
201
3
201
2014
obiettivo
250
ANALISI
L’Unità Operativa di Medicina dello Sport dell’Azienda USL RE contribuisce, in accordo con Comitato Paraolimpico
Italiano, alla realizzazione del Progetto CIP Disabili e Sport, indirizzato alla promozione dell’attività motoria fra gli
alunni disabili della scuola primaria; il progetto vede tecnici del CIP attivi nelle scuole per promuovere la
partecipazione degli studenti disabili alle attività curricolari di educazione motoria, valorizzandone le individualità
e di promozione di attività motorie e sportive extra curricolari. Nell’anno è stata rinnovata la Convenzione che
formalizza le attuali modalità di collaborazione CIP-AUSL RE con una presenza programmata di operatori CIP
(laureato in scienze motorie specializzato in attività fisica adattata, psicologo) a supporto delle attività
dell’ambulatorio dedicato. Purtroppo la profonda riorganizzazione delle strutture nazionali e regionali del IP ha
visto la chiusura delle strutture provinciali CIP, ciò ha comportato un pesante effetto di riduzione dell’intensità di
rapporto fra CIP e Istituti scolastici della provincia di RE con blocco delle attività nel primo semestre 2013. Per fare
fronte alla ridotta presenza di CIP nelle Scuole la UO MdS ha dovuto prendere in carico direttamente i rapporti
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con gli Istituti scolastici, assegnando questo compito ad un amministrativo di particolari capacità con impegno di
1,5 giornate lavorative/settimana di media nel periodo scolastico. In tal modo con l’inizio dell’anno scolastico
2013/2014 il flusso di studenti disabili all’ambulatorio dedicato ha ripreso consistenza. A fine anno inoltre è
iniziato un rapporto diretto con INAIL per la valutazione di invalidi del Lavoro da avviare alla attività fisica e
sportiva come previsto dalla Convenzione fra i DSP delle AUSL di MO e RE, rinnovata per il biennio 2013-2014, ha
continuato la sua attività la équipe specialistica interaziendale, che svolge la sua attività presso i Centri di
Medicina dello Sport di MO e RE nell’ambulatorio dedicato. Un ambulatorio dedicato alla promozione dell’attività
motoria dei disabili è aperto una mattina alla settimana con presenza degli operatori della équipe interaziendale :
Medico dello Sport, Fisiatra , dietista, infermieri, con supporto amministrativo impegnato nel rapporto con le
Scuole e per la organizzazione delle visite. Nell’ambulatorio è presente un Laureato in Scienze Motorie inviato da
CIP per il collegamento con le Società Sportive che svolgono attività sportiva per disabili.
Strutture di riferimento UO Medicina dello Sport
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4.2 TUTELA DELLE FASCE DEBOLI
4.2.1 IMMIGRATI
1.Promozione della salute accesso ai Servizi di Sanità Pubblica
2.Profilassi malattie infettive
3.Salute ambiente di vita e lavoro
Problema -Con il progetto “Tutela delle fasce deboli” il Dipartimento di Sanità Pubblica si inserisce in modo
integrato nella rete dei servizi per dare risposta sistematica e organica a quelle fasce di popolazione che si trovano
ai margini della società e possono essere più esposte a importanti fattori di rischio per la salute.
La provincia di Reggio Emilia al 31 dicembre 2012 ha raggiunto i 535.869 abitanti, cittadini stranieri sono 74.122
(13.8% della popolazione) ed è al terzo posto in Emilia Romagna e al quinto in Italia, per incidenza percentuale di
cittadini stranieri sulla popolazione complessiva ( sito Provincia RE). Se prendiamo in considerazione la
percentuale di immigrati residenti si evidenzia come quattro Comuni della provincia di Reggio Emilia sono tra i
primi dieci in Regione Emilia Romagna per incidenza di cittadini immigrati residenti. ( vedi Tabella)
Posizione in RER
2°
6°
7°
Comune
Luzzara
Rolo
Fabbrico
Incidenza stranieri
21.7 %
19.5%
19,3%
Posizione in RER
10°
11°
18°
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Comune
Reggio Emilia
Boretto
Novellara
Incidenza stranieri
18.4 %
18,4%
17.8%
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Incidenza dei cittadini stranieri sul totale della popolazione
25
21,7
20
19,5 19,3
18,4 18,4
17,8 17,3
15
15,5 15,3
15,1
13,8
12,2
10
5
RER
pag
no l
a
Cam
peg
in e
R io
Sal
ice
to
Gu
as t
alla
RE
P ro
vin
c ia
ella
ra
C am
No v
Bo r
etto
mil
ia
bri c
o
gi o
E
lo
Ro
Reg
F ab
Luz
za r
a
0
Il fenomeno migratorio nella nostra provincia ha assunto un carattere di stabilizzazione e lo dimostra la forte
presenza femminile, il continuo aumento di giovani tanto da essere la provincia più giovane dell’Emilia Romagna.
Il dibattito sull’immigrazione in Italia, in Regione e in Provincia è particolarmente acceso in questi mesi,
evidenziando quanto sia difficile realizzare un’integrazione effettiva, al di la delle buone intenzioni e dei
pregiudizi. La presenza d’immigrati è ancora caratterizzata da una componente significativa d’irregolarità giuridica
(gli irregolari o clandestini), da condizioni di vita spesso disagiate, fattori che favoriscono un evidente svantaggio e
il loro possibile sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali (microcriminalità). Rilevante è la mancanza di
un supporto psico-affettivo, tale situazione riguarda soprattutto la prima generazione di migranti; l’abbandono
dei propri affetti, la fase particolarmente critica di vita, comporta una maggiore fragilità psicologica. I principali
fattori di rischio per la salute dell’immigrato sono:
disoccupazione o precarietà occupazionale, scarsa tutela del lavoro;
inadeguatezza alloggiativa, sovraffollamento, carenze igieniche;
alimentazione insufficiente o sbilanciata;
diversità climatiche;
lontananza dagli affetti, mancanza di supporto psico-affettivo;
sradicamento culturale, diversità di costumi e valori;
difficoltà comunicative e di inserimento sociale;
fallimento o minaccia di fallimento del progetto migratorio;
discriminazione nell’accesso e/o utilizzo dei servizi socio-sanitari.
Il dialogo e le incomprensioni:
Sanità Multietnica sono due parole che concentrano in un unico concetto attualità e complessità ma anche
stereotipi e velleitarismo. L’incontro con lo straniero, l’immigrato, l’extracomunitario è uno dei momenti
abbastanza nuovi dell’essere impegnati in campo sanitario in Italia, non tanto e non solo perché da ciò nascano
nuovi problemi, o nuove esigenze, ma perché è nuovo il modo con cui queste situazioni si pongono, spesso in
situazioni di emergenza. La Sanità non poteva rimanere esente da queste aree di contatto, tanto più oggi,
quando, superato il momento di immigrazione pionieristica, numericamente limitata e costituita soprattutto da
giovani sani, i ricongiungimenti familiari hanno ristabilito una struttura sociale più simile alla nostra, anche nei
bisogni assistenziali.
“Quando ho qualcosa, un dolore, dirlo in italiano è difficile. Il nome della malattia, cosa sento è difficile da dire”.
Un adolescente straniero, figlio di italiani profughi dalla Libia, alle prese con una forma di delirio adolescenziale,
ripeteva: ” mi dicono marocchino, marocchino… Io sono Libico”
Promozione della salute accesso ai Servizi di Sanità Pubblica
Il Dipartimento di Sanità Pubblica è impegnato nel diffondere la cultura della prevenzione attraverso vari
momenti d’informazione/formazione, agendo in modo integrato con la rete dei servizi del territorio ed entrando
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in relazione con le varie Istituzioni coinvolte. Si è consolidata la collaborazione con il Servizio Mediazione
Linguistico Culturale Staff Ricerca e Innovazione dell’Ausl di RE per il coinvolgimento dei mediatori culturali negli
incontri di formazione, l’attività di produzione di materiale in lingua e la partecipazione da parte del Servizio di
Igiene Pubblica al Tavolo di Lavoro Distrettuale sulla Mediazione Culturale.
Si sono realizzati 28 incontri con 606 presenze .
Temi affrontati :prevenzione malattie infettive,accesso ai servizi,sicurezza sul lavoro, infortuni domestici,
alimentazione e altro. In occasione degli incontri, ai mungitori immigrati etnia indo-pakistana e alle donne dell’est
Europa è stata offerto il test Mantoux e la vaccinazione antitetanica ai presenti.
Che cos’è l’integrazione? Tutti lo sanno. Nessuno lo sa.
Di certo non si autogenera
Se immaginiamo un modello di organizzazione deputata alla informazione e formazione in campo sanitario,
relativamente all’utenza straniera, possiamo pensare ad una rete di servizi e settori, nei quali le conoscenze
richieste dall’insieme siano contenute nelle singole parti che si connettono, pubbliche o private, istituzionali o
volontaristiche, in modo tale da ottenere un’organizzazione in grado di apprendere, di auto-apprendere e di
auto-organizzarsi. La prevenzione nei confronti di alcune malattie, soprattutto infettive, deve essere agita
soprattutto sui fattori di rischio che si esprimono principalmente sul piano ambientale (garanzie abitative e
lavorative), stili di vita sani, scolarizzazione, mediazione culturale per una migliore conoscenza ed accessibilità ai
servizi sanitari. Tutto questo esige tempo, la costruzione di progetti specifici all'interno dei Piani Nazionale e
Regionali per la Prevenzione (fascie deboli) e nei Piani per la salute (livello locale), che rendano possibile la presa
in carico di queste persone. Di certo non è con interventi di breve durata e in condizioni di “emergenza” che si
ottiene il miglior risultato. Il quadro che emerge indica che l’integrazione è un processo che non si autogenera,
dotato di una complessità intrinseca, necessitante di una negoziazione attenta, permanente e rispettosa del
contributo di tutti gli attori implicati, stranieri compresi.
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Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
Prevenzione
CTP
SIAN
Scuola di italiano per
stranieri
Novellara
4
P
92
CTP
SIP Cure
Primarie
Guastalla
Donne Est Europa
Reggio Emilia
4
P
72
Centro
Cul.Madrep
erla
SIP
SIAN
Datori di
lavoro
SIP
SPSAL
SSPV
Igiene e sicurezza sul
posto di lavoro
igiene mungitura TB
S
Ministero
Giustizia
SIAN
Corsi per
alimentaristi
S
attestato di formazione
SI
SIP
S
attestato di formazione
SI
N
N
SI
Lavoratori-mungitori
stranieri etnia indopakistana
Montecchio
1
M
47
Carcerati
Reggio Emilia
1
M
10
2
M
75
Donne sud est asiatico
Fabbrico
Comunità cinese
2
M
54
Note
Si/no*
2
Mediazione
culturale
1
Obiettivi/
contenuti
Scuola di italiano per
stranieri
Reggio Emilia
In
collaborazione
N. partecipanti
2014
N. incontri
Popolazione target
Servizi coinvolti
2013
Alimentazione
S
S
Mal infettive
Accesso ai servizi
Consultorio
famigliare
Malattie infettive
Alimentazione e
S
SI
S
attestato partecipazione
questionario gradimento
SI
Eseguite 10 vaccinazioni
antinfluenzali
attestato partecipazione
SI
Eseguite n. 31 Mantoux
n.10 Vaccinazioni
Antitetaniche
CTP
Fabbrico
SIP
SIAN
Malattie infettive
sessualmente
trasmesse
Malattie infettive
Alimentazione
Progetto
Manodori
SIP
Malattie infettive
S
N
Se
richies
to
SIAN
Corsi per
alimentaristi
S
S
SI
Eseguite 21 vaccinazioni
Antitetaniche
1
M
25
3P
45
3
M
25
Centro
Bassa
Reggiana
SIP
SPSAL
SIAN
Malattie infettive
Infortuni domestici
Alimentazione
S
N
SI
3
M
38
Centro
donne nel
mondo
SIP
SPSAL
SIAN
Malattie infettive
Infortuni domestici
Alimentazione
N
N
SI
CEIS comunita per
tossicodipendenti
1
M
13
SIP
N
N
Badanti
1P
69
Malattie infettive
sessualmente
trasmesse
Movimentazione
dell’anziano
N
N
Se
richies
to
Se
richies
to
Reggio Emilia
Donne indo pakistane
Novellara
Donne emigrate
Correggio
Reggio Emilia
CEIS
SPSAL
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Storico (2011 – 2013)
DSP
2011
36
925
61
n. iniziative
n. presenze
n. vaccinati- Mantoux durante incontri
2012
23
516
45
2013
28
606
72
numero
Attività svolta negli anni 2011-2013
1000
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
2011
2012
2013
a nni
n. iniziative
n. partecipanti
n. vaccinati Mantoux durante incontri
ANALISI Promozione della salute accesso ai Servizi di Sanità Pubblica
Si è mantenuta costante negli anni l’attività di formazione e informazione rivolta agli immigrati , nei loro luoghi di
incontro e socializzazione in collaborazione con Enti esterni, relativa a temi di prevenzione e promozione della
salute.
Malattie infettive negli immigrati
TUBERCOLOSI
Nel 2013 gli immigrati hanno rappresentato il 80% dei casi segnalati di tubercolosi (50 casi di cui 40 in immigrati).
La maggior parte dei casi si è verificata in soggetti provenienti dall’Asia (52%), in particolare da India e Pakistan
residenti in gran parte nel Distretto Nord.
Distribuzione dei casi di TB in immigrati per area di provenienza 2013
Africa sub-sahariana
3%
Nord Africa
19%
Est Europa
13%
Altro Asia
5%
Cina
8%
Pakistan
37%
India
15%
Totale Asia: 65%
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Relazione Annuale 2013-2014
N° nuovi casi TB/100.000 abitanti/anno
Incidenza di tubercolosi nella provincia di Reggio Emilia per Area territoriale di residenza
(anno 2013)
25
18,5
20
15
9,0
10
6,6
5,1
5
0
RE NORD
RE CENTRO
RE SUD
PROVINCIA
Storico (2011 – 2013)
TB n. casi negli anni
2011
2012
italiani
21
13
immigrati
51
42
Totale
72
55
CASI DI TUBERCOLOSI – INDICATORI *
2010
2011
2013
10
40
50
2012
RE
CENTRO
RE
NORD
RE
SUD
TOT
RE
CENTRO
RE
NORD
RE
SUD
TOT
RE
CENTRO
RE
NORD
RE
SUD
TOT
12
14
2
28
12
6
6
24
10
12
4
26
12
16
3
31
13
7
8
28
10
13
4
27
100
88
67
90
92
86
75
86
100
92
100
96
TB polmonari con esito
favorevole della
terapia in immigrati
TB polmonari segnalati
in immigrati
% Esito favorevole
della terapia in
immigrati, obiettivo ≥
80%
* Gli indicatori di adesione ai percorsi vengono perseguiti attraverso una organizzazione provinciale degli ambulatori
specialistici e delle attività
RE NORD
RE SUD
CENTRO
STRANIE
RI
TOTALE
RE
CENTRO
RE NORD
RE SUD
CENTRO
STRANIE
RI
TOTALE
RE
CENTRO
RE NORD
RE SUD
CENTRO
STRANIE
RI
TOTALE
Immigrati con
percorso di
screening
concluso
Immigrati con
percorso di
screening
iniziato
% Adesione al
programma di
screening
immigrati,
obiettivo ≥ 60%
2012
RE
CENTRO
SCREENING IMMIGRATI DA PAESI AD ALTA ENDEMIA – INDICATORI *
2010
2011
70
301
33
174
578
96
608
26
206
936
53
413
54
197
717
77
326
33
210
646
102
640
26
271
1939
53
441
57
215
766
91
92
100
83
89
94
95
100
76
90
100
94
95
92
94
* Gli indicatori di adesione ai percorsi vengono perseguiti attraverso una organizzazione provinciale degli ambulatori specialistici e delle attività
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ANALISI : TUBERCOLOSI Si conferma anche quest’anno la maggior incidenza di TB nel l’Area Nord con la presa in
carico del 48% dei casi. Si è garantito negli anni lo screening per l’infezione tubercolare latente nella popolazione
immigrata proveniente da Paesi ad alta endemia con la collaborazione del CSFS e Il monitoraggio costante della
compliance ai percorsi di screening, alla chemioterapia preventiva e al trattamento nei soggetti immigrati. Si
collaborato al funzionamento del “ Dispensario funzionale” con la presa in carico dei casi e dei contatti da parte
del Servizio di Igiene Pubblica
SCABBIA
La scabbia rappresenta una malattia della povertà e del disagio sociale, il 81 % di casi notificati si sono manifestati
in immigrati.
Distribuzione dei casi di scabbia in immigrati per area di provenienza 2013
AMERICA
2%
ITALIA
19%
EST EUROPA
5%
AFRICA
37%
INDIA
16%
CINA
2%
PAKISTAN
19%
Totale Asia 49
Storico (2011 – 2013)
N. casi scabbia negli anni
italiani
stranieri
Totale
N. Focolai
2011
25
192
217
41
2012
42
154
196
49
2013
31
136
167
41
ANALISI - Scabbia
Nel 2013 si è assistito ad un ulteriore calo dei casi di scabbia (167 vs 196) dovuto sia alla diminuzione dei rientri al
Paese d’origine, primo fattore di rischio d’infezione, visti i problemi economici esistenti in questo momento, sia ai
tempestivi interventi profilattici posti in essere dai Servizi di competenza. Si mantiene alta l’attenzione su questa
malattia infettive mantenendo in ogni Distretto un percorso dedicato.
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Relazione Annuale 2013-2014
MALARIA La malaria rappresenta la più comune malattia d’importazione.
n. casi italiani e immigrati anni 2000-2013
35
30
25
20
15
10
5
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Immigrati
Storico (2011 – 2013)
Anni
Immigrati
Italiani
TOTALE
2011
31
2
33
Italiani
2012
22
0
22
2013
19
1
20
ANALISI - Malaria
I casi di malaria nel 2013 sono ridotti rispetto al 2012 (20 vs 22). Il 95% dei casi notificati erano immigrati che
hanno manifestato la malattia al rientro dal paese di origine.
AMBIENTI DI VITA E LAVORO
Un numero considerevole di immigrati della nostra provincia svolge la propria attività lavorativa in esercizi di
produzione di alimenti, in attività commerciali in proprio (macellerie, punti di vendita all’ingrosso e al dettaglio di
alimenti, gastronomie – kebab) e in attività di tipo zootecnico.
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014
Vigilanza
UULL
Esercizi di produzione e commercializzazione alimenti
presenti
sopralluoghi eseguiti
Attività zootecniche eseguito
Pagina 169 di 211
2011
144
2012
157
2013
157
2014 S/N*
129
114
114
S
5
5
4
no
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Relazione Annuale 2013-2014
4.2.2 POPOLAZIONE CARCERARIA
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
Il carcere rappresenta una realtà a elevato rischio per la salute sia degli ospiti che degli operatori a causa del
sovraffollamento e della tipologia di utenza (alta percentuale di immigrati e tossicodipendenti), sono inoltre
rilevanti le problematiche igienico sanitarie legate agli ambienti di vita e all’utilizzo delle cucine.
CASA CIRCONDARIALE
n.
238
Nuovi ingressi nell’anno
20
HCV positivi
62
HbsAg positivi
6
VDRL positivi
Stato sanitario dei detenuti
Detenuti presenti al 31 dicembre 2013
Tossicodipendenti
Alcol dipendenti
HIV positivi
PREVENZIONE
2011
Vaccinazioni
DT
2012
2013
2014 S/N
Soggetti vaccinati
107
Epatite
B
104
Soggetti suscettibili
111
108
105
99
92
87
96%
96%
99%
99%
93%
93%
% (ST ≥80%)
DT
n.
497
24
8
2
DT
Epatite B
104
Epatite
B
98
86
81
%(ST ≥70)
9
6
0
100
100
100
VIGILANZA.sopralluoghi eseguiti in carcere da operatori DSP
2
2
2
Di cui congiunta SERVIZIO
IGENE DEGLI ALIMENTI E
NUTRIZIONE
2
2
2
Vaccinazione eseguite da operatori SIP in carcere anni 2011-2013
120
n. vaccinazioni
Epatite B
S
S
S
S
Segnalazione HbsAg positivi alla AUSL di residenza
9
6
0
soggetti con infezione
HBV informati
n. soggetti infetti
identificati
eseguito
DT
100
80
60
40
20
0
2011
2012
diftotetano
2013
epatite B
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ANALISI -CARCERE
Sono migliorati la conoscenza e la prevenzione delle malattie infettive e il rispetto delle norme igieniche
all’interno della collettività. Si è mantenuta un’adeguata copertura vaccinale dei detenuti per evitare/contenere le
patologie diffusive all’interno della collettività, offrendo le vaccinazioni raccomandate in relazione all’età e
appartenenza a categorie a rischio.
4.2.3 PROFILASSI E CURA SENZA REGOLARE PERMESSO DI SOGGIORNO
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011 – 2013)
Prevenzione
Operatori del Servizio di Igiene Pubblica coinvolti nell’attività ambulatoriale, oltre all’assistenza di base, hanno
assicurato la profilassi e la cura delle malattie infettive ed la gestione di ambulatori dedicati alla tubercolosi, alle
vaccinazioni dei minori, alla profilassi delle malattie infettive nella popolazione immigrata.
CENTRO SALUTE FAMIGLIA STRANIERA
2013
2014
ATTIVITÀ
n. sedute
n.
Obiettivi/contenuti
Note
S/N
con
visite
Servizio
di Igiene
Pubblica
Assicurata la gestione di
Mantoux
203
S
ambulatori dedicati alla
Ambulatorio TB
10
165
S
Ambulatorio Medicina Generale
Vaccinazioni
tubercolosi
Assicurata la gestione di
ambulatori di medicina
generale
57
Adulti
Minori
Visite malattie infettive
Prelievi per HBV, HCV, HIV E LUE
312
1349
274
214
assicurata la gestione di
ambulatori dedicati
alle vaccinazioni dei minori
assicurata la gestione di
ambulatori dedicati alla
profilassi delle malattie
infettive delle persone a
rischio
Medici/
AS
Servizio
di Igiene
Pubblica
S
S
S
S
*n.
generale
Storico (2011 – 2013)
ATTIVITÀ
2011
2012
2013
2014 S/N
n. visite TB
130
205
165
S
Prelievi per HBV, HCV, HIV E LUE
n. sedute ambulatoriali con presenza di operatori
Servizio di Igiene Pubblica
151
56
182
62
214
63
S
S
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Attività svolta negli anni 2011-2013
250
numero
200
150
100
50
0
2011
n. visite TB
2012
Prelievi per HBV, HCV, HIV E LUE
2013
Presenze operatori SIP
ANALISI: immigrati senza permesso di soggiorno
Si e’ avuto negli anni un incremento dell’attività degli ambulatori presso il CSFS a seguito del aumento delle
persone irregolari di ritorno, ossia che hanno perso il permesso di soggiorno in quanto senza lavoro.
Si mantiene l’ambulatorio periodico TB per i soggetti senza regolare permesso di soggiorno (STP) presso il CSFS
per la prevenzione della tubercolosi e la presenza degli operatori del DSP presso tale struttura sanitaria.
4.2.4 ALTRE POPOLAZIONI E FATTORI DI RISCHIO
Problema - Il Progetto Tutela delle fasce deboli si occupa anche di altre popolazioni fragili quali anziani,
tossicodipendenti, soggetti psichiatrici , diversamente abili e lavoratrici madri.
Consuntivo 2013 - Programmazione 2014 - Storico (2011-2013)
ANZIANI
2011
2012
2013
n. pasti serviti a domicilio da aziende di
23
25
27
ristorazione
n. pasti estivi modificati
23
25
27
% (STD =100 %)
100
100
100
SOGGETTI TOSSICODIPENDENTI E PSICHIATRICI
n° Commissioni effettuate per avviamento al
27
48
lavoro
Non rilevati
n° Commissioni alle quali ha partecipato il Medico
27
48
del Lavoro SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA
Non rilevati
NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
% (STD =100 %)
100
100
SERVIZIO IGIENE PUBBLICA Area Nord attività vaccinali svolta presso i SERT
n. sedute
2
2
2
n. vaccini somministrati
33
39
14
n. soggetti vaccinati
24
24
13
Mantoux eseguite
5
34
1
Soggetti diversamente abili
Commissioni SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
n. soggetti esaminati da Medico del lavoro
830
340
394
SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI
AMBIENTI DI LAVORO
n. soggetti convocati
830
340
394
% (STD =100 %)
100
100
100
n. ricorsi presentati – Art.10 Legge 68/99
8
12
12
n. sopralluoghi effettuati
8
12
12
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2014 S/N
s
s
S
s
s
s
s
s
S
S
s
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% (STD ≥ 90%)
Relazione Annuale 2013-2014
100
Lavoratrici madri
33
n. sopralluoghi richiesti per cambio mansione
100
100
19
7
s
n. sopralluoghi effettuati
33
19
7
% (STD ≥ 90%)
100
100
100
ANALISI : altre fasce di popolazione
Sono stati valutati e migliorati i menu estivi serviti a domicilio per gli anziani da aziende di ristorazione sul modello
dei LARN (livelli di assunzioni giornalieri raccomandati di nutrienti per la popolazione italiana)
Nell’Area Nord Servizio di Igiene Pubblica continua la collaborazione con i SerT per quanto riguarda le vaccinazioni
e interventi di profilassi presso le strutture SerT.
Prosegue la collaborazione con il DSM per l’esecuzione delle vaccinazioni presso le strutture o con invio al Servizio
di Igiene Pubblica con le stesso modalità in essere per il SerT .
Strutture di riferimento - Servizio Igiene e Sanità Pubblica – Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro
Incidenza dei cittadini stranieri sul totale della popolazione
100%
80%
60%
40%
20%
0%
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
eterosex
omosex
tossicodipendenti
altro
25
21,6
19,5
20
18,9
18,6
17, 7
17, 5
16,8
14, 9
15,4
14, 6
15
13,5
11,9
10
5
Pagina 173 di 211
RE
R
RE
P ro
v in
c ia
et o
R io
Sa l
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ll a
Gu
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in e
Ca m
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No
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Rol
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r
a
0
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Relazione Annuale 2013-2014
Dai problemi alla lettura dei bisogni all’interno del sistema sociale per formulare obiettivi di salute
(Fonte: Pineault. Daveluy, 1995 modificato)
L’analisi dei “bisogni di salute” di una comunità è strettamente legata alla percezione che ognuno di noi
ha di “benessere”. Il benessere è una grandezza multidimensionale: è legato a molti indicatori che
descrivono i diversi aspetti che influenzano la qualità della vita, aspetti che per essere misurati occorre
collegarli ad una serie di variabili quantificabili statisticamente. La comunità è il luogo dove vengono si
generano i bisogni di salute e i bisogni sociali e dove si esplicita la domanda di servizi. La comunità è
anche il contesto in cui si sviluppa il concetto di reciprocità, di fiducia, di norme di convivenza, di reti di
impegno civico (capitale sociale) e quindi deve essere considerata come potenziale risorsa per rispondere
adeguatamente e modificare continuamente i bisogni di salute e i bisogni sociali dei cittadini e delle loro
famiglie. “Gran parte delle variazioni di salute nella popolazione è dovuta a determinanti che hanno
poco a che fare col sistema sanitario e molto a che fare con le condizioni di vita e di lavoro, condizioni
ambientali e fisiche, condizioni sociali, e con le risorse e le opportunità che le storie di vita offrono alle
persone e ai gruppi sociali.”
…. “ le persone che godono di una posizione sociale privilegiata, che sono maggiormente scolarizzate
e con posizioni di lavoro più prestigiose e remunerate, godono di una salute migliore, si ammalano di
meno soffrono di minori disabilità, sanno proteggere meglio la loro salute” …..…. “l’effetto sfavorevole
sulla salute della bassa posizione sociale della persona si farebbe molto più intenso nelle Regioni più
povere e con minore capitale sociale ” ……
La sfida del Diparimento che scommette sulla conoscenza e la valutazione per affrontare la complessità
La creazione di conoscenza specialistica, relazionale, organizzativa è la nuova chiave dell’innovazione a livello del
Dipartimento di Sanità Pubblica. Si delineano le caratteristiche della Learning Organization che focalizza
l’attenzione sull’apprendimento individuale ed organizzativo, in particolare, sostenendo l’apprendimento in
“team”. Si sta entrando in una società basata sulla conoscenza dove la risorsa fondamentale non è più
rappresentata dal capitale e dal lavoro, ma dalla conoscenza e dai soggetti che la generano. Il “sapere aziendale”,
diventa il principio fondamentale della competitività aziendale; l’interrelazione continua fra sapere formalizzato
dell’impresa e conoscenza informale dei singoli individui è alla base del processo di innovazione.
Un’organizzazione basata sulla conoscenza nasce, quindi, soprattutto con il cambiamento reale delle persone e del
loro modo di interagire; nasce quando gli individui che costituiscono l’organizzazione iniziano a percepire il loro
essere in azienda come un appartenere ad una comunità. Nasce in altri termini con il riconoscimento aziendale e
l’autoriconoscimento individuale dell’essere “lavoratori della conoscenza” intesa come detenzione del capitale
intellettuale su cui si basa la ricchezza dell’azienda USL di reggio emilia. Si vuole sviluppare una nuova idea di
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“teams” che possono essere di produzione, d’integrazione, di miglioramento, di gestione, ma che tendono ad
introdurre all’interno dei servizi il valore del gioco di squadra e che comprendendo che l’integrazione fra
professionalità complementari rappresenta il modo più ottimale per ottenere dei validi risultati. Tutti i dati
analizzati sono funzionali all’articolazione Dipartimentale delle AziendeUSL per l’attuazione della produzione delle
prestazioni, dell’organizzazione e della gestione delle risorse, e del governo clinico. Il governo clinico è l’insieme
delle relazioni e degli strumenti organizzativi, attraverso i quali le Aziende assumono responsabilità diretta per il
miglioramento continuo della qualità dell’assistenza. Il principio di appropriatezza rappresenta un dovere
istituzionale e un diritto prl tutte le persone. Gli strumenti del governo clinico sono rappresentati da precise linee
di responsabilità individuali e collettive, trasparenza dei risultati clinici, programmi di miglioramento della qualità,
audit e medicina basata sulle evidenze, gestione e comunicazione del rischio, accreditamento professionale. I
principi fondamentali sono: ”la collaborazione multiprofessionale, la responsabilizzazione e la partecipazione degli
operatori e degli utenti”; principi che trovano realizzazione nella “learning organization” che è la più moderna
concezione organizzativa delle aziende nella nuova economia della conoscenza. Il Dipartimentodi Sanità Pubblica
è una struttura che deve tendere prima all’integrazione delle sue professionalità e subito dopo alla loro
autonomia e responsabilizzazione nell’ambito del governo clinico. L’integrazione e la responsabilizzazione sono
legate alla qualità dell’informazione e alla comunicazione, in particolare a come le decisioni vengono prese e
comunicate a tutti i componenti del Dipartimento. All’interno del Dipartimento la comunicazione tra professionisti
si propone come elemento di gestione, per dare vita alla partecipazione, alla trasparenza delle responsabilità, alla
circolazione delle conoscenze, per promuovere le innovazioni e ridurre l’incertezza, per fare dell’organizzazione un
luogo di apprendimento.
L’obiettivo di una “learning organization” dipartimentale è quello di “imparare ad imparare”, riuscire cioè ad
affrontare in modo intelligente e flessibile nuove situazioni favorendo la produzione di idee e la loro applicazione.
Si tratta di una nuova forma di organizzazione basata su valori condivisi e non su meccanismi di controllo,
caratterizzata dalla responsabilizzazione di tutti i suoi professionisti. La comunicazione sta alla base dei processi
decisionali, della costruzione e della circolazione di informazioni, della creazione di consensi sulle principali finalità
dell’istituzione. È inevitabilmente legata anche alla storia, ai valori, alle credenze (cultura) del gruppo istituzionale
a cui l’organizzazione appartiene, che influenzano i ruoli e le aspettative che vi sono legate. Dall’informazione
deriva la possibilità del professionista di decidere con cognizione. La comunicazione per i professionisti diventa
pertanto un importante fattore di qualità e soddisfazione, in quanto condiziona il processo di erogazione dei servizi
e costruisce l’immagine del loro rapporto con l’azienda. L’organizzazione Dipartimentale è alla base della cultura
di rete: le diverse unità operative e le diverse conoscenze costituiscono risorsa l’una per l’altra e per l’Azienda,
secondo un principio di interdipendenza e di possibile sinergia delle parti del sistema.
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Relazione Annuale 2013-2014
Si tratta di superare logiche concorrenziali interne per mettere in collegamento attrezzature e
competenze, e considerare interi percorsi assistenziali invece che singole prestazioni o servizi. La rete è
primariamente rete di conoscenza che lascia circolare le informazioni, valorizza il sapere, i rapporti già
presenti tra i professionisti, i canali informali, sollecita un atteggiamento attivo nei confronti delle
informazioni e la ricerca di standard che possano rappresentare punti di riferimento comuni. Cultura
della rete significa che non vi sono luoghi privilegiati, separati, di deposito del sapere, ma è presente la
capacità di diffondere le informazioni da ogni nodo in cui vengono prodotte arricchendo il patrimonio di
competenze (Reti Intranet aziendali e regionali). La rete, tra professionisti e Dipartimenti, diventa un
modo fondamentale per tenere conto delle interdipendenze tra le parti del sistema e per rispondere
attraverso una maggiore integrazione alla complessità dello stesso. Viene superata inoltre la vecchia
visione autoreferenziale della cultura professionale per arrivare ad una visione condivisa basata su
standard (standard di prodotto, linee guida, procedure organizzative). La responsabilizzazione dei
professionisti si sostiene a sua volta sulla comunicazione e, in modo molto concreto, sull’effettivo accesso
alle informazioni, sulla trasparenza delle condizioni contrattuali, sul ruolo attivo che essi possono
giocare all’interno dei processi decisionali, sulla possibilità di far convergere aspirazioni individuali con
la visione dell’azienda. Il coinvolgimento reale in termini di partecipazione alle decisioni da una parte
richiede una considerazione delle specificità legate ai ruoli e alle specializzazioni che orientano le
conoscenze e gli interessi, dall’altra richiede una volontà diffusa di collegamento tra vertice e luoghi di
produzione, con una pratica di comunicazione a due vie. Infine danno valore alla comunicazione la
visibilità e la comprensibilità dei processi decisionali, la chiara definizione dei livelli e degli ambiti di
autonomia e di responsabilità che li rendono contestabili. Una pratica della trasparenza riduce i dubbi
circa l’effettiva validità delle comunicazioni ufficiali, il valore dell’interesse dichiarato, la validità dei
contesti decisionali.
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Relazione Annuale 2013-2014
4.3 ACCERTAMENTO DELLE INVALIDITA’ CIVILI, DELL’HANDICAP e DELLA DISABILITA’ AI SENSI DELLA
LEGGE 68/99
Obiettivo generale
Dal 01.01.2010 per effetto del disposto dell’art. 20 della legge 3 agosto 2009 n. 102 e delle successive disposizioni
INPS tutte le domande di accertamento dell'invalidità civile (nonché cecità,sordità, handicap e disabilità ai fini del
collocamento mirato ex Legge 68/99) e relativa certificazione medica devono essere presentate all'INPS per via
telematica; le Commissioni mediche AUSL, che mantengono la competenza dell’accertamento sanitario, sono
integrate da un medico INPS quale componente effettivo; la valutazione definitiva è effettuata dall'INPS che
provvede alla trasmissione del verbale al cittadino richiedente. La cooperazione applicativa tra la procedura
telematica dell’INPS INVCIV 2010 e l’applicativo AUSL, attiva dal luglio 2012, ha velocizzato non solo l’acquisizione
delle domande da parte degli uffici AUSL ma anche i tempi della validazione del giudizio da parte dell’INPS,
(mediamente circa 30 giorni).
Consuntivo 2013 - Storico (2011 – 2012)- Programmazione 2014
2011
TOT
ISTANZE
Istanze presentate
di cui invalidità
104
Cecità
Sordità
Legge 68
2012
TOT
RE
CM
SC
2013
MO
2014
CO
GU
TOT
20959 20378 9603
1546 2904 2379 2257 2729 21418
10492
9614
193
86
574
828
688
18
12
/
10144
9135
212
114
773
4632
4042
91
42
796
1521
1345
25
13
/
1212
1133
15
19
/
1152
1078
19
8
/
1396
1285
28
20
/
10741
9571
196
114
796
21000
11000
9000
190
100
650
Revisioni
4670
4224
399
301
861
591
93
54
4299
4200
Totale (istanze presentate +
revisioni)
25629
24602
12002
1847
3765
2970
2350
2783
25605
25200
Visite
25561 24577 10884 1480 3869 3158 2654 3176 25221
Visite /istanze presentate +
revisioni
(STD > 90%)
99,7%
Istanze definite
21657 20340 10078 1347 3183 2679 2337 2707 22111
99,8%
91%
80%
103%
106%
113%
114%
25000
98%
21670
di cui Invalidità
11423
10801
4855
714
1619
1359
1181
1394
11122
11000
104
Cecità
Sordità
Legge 68
9755
108
19
352
8843
159
25
512
4467
61
11
684
621
12
0
/
1528
36
0
/
1293
8
19
/
1142
14
0
/
1285
26
2
/
10336
157
32
684
10000
140
30
500
Istanze definite/istanze
presentate + revisioni
(STD > 80%)
84%
83%
84%
73%
84%
90%
99%
97%
86%
TEMPI ATTESA
Convocazioni a visita (prima
convocazione) entro 60 gg dalla
domanda/ totale convocazioni a
visita
(STD ≥70 %)
Attesa gg - tra domanda e prima
convocazione
Complessivi (STD 60 gg)
Oncologici (STD 15 gg)
55%
69%
35%
38%
86%
90%
58%
71%
56%
> 70%
63
23
52
22
74
23
74
29
46
17
42
20
56
19
54
22
62
22
60
15
ANALISI - Nel 2013 si è osservato un incremento delle istanze (1040 in più rispetto all’anno precedente) dopo tre
anni di trend in calo. Istanze di accertamento sordità. Il consistente divario tra numero istanze presentate e n.
istanze definite deriva dall’elevato numero di istanze inappropriate presentate da disabili affetti da ipoacusia non
insorta in età perlinguale. Quando all’atto dell’accertamento di invalidità si riscontra che non sussistono i requisiti
di legge per il riconoscimento si valuta l’ipoacusia nel solo ambito dell’invalidità. Il problema è stato portato
all’attenzione dei Patronati nell’incontro tenutosi presso l’INPS. Il superamento dei tempi di attesa nel Distretto di
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Reggio Emilia è derivato dalla necessità di smaltire, con nuova convocazione, l’arretrato di istanze di persone
assenti alla prima convocazione dell’anno precedente. Il superamento dei tempi di attesa nel Distretto di
Castelnovo Monti è derivato dalla difficoltà di organizzare una seconda seduta settimanale per la problematicità
del reperimento di operatori AUSL disponibili ad assumere il ruolo di componenti (specialisti, operatori sociali); il
problema è stato risolto nel febbraio 2014 grazie all’individuazione da parte della Direzione del Distretto di un
operatore sociale che garantisce la presenza anche in una seconda seduta settimanale. Per quanto riguarda
l’accertamento della disabilità ai fini del collocamento mirato (L.68/99), in considerazione delle minori risorse di
personale presenti nei Distretti e dell’esigenza di garantire omogeneità valutativa nella formulazione della
diagnosi funzionale, anche nel 2013 si è ritenuto opportuno mantenere l’attività valutativa centralizzata nel
Distretto di Reggio Centro (esclusa la valutazione dei disabili affetti da patologie psichiche), effettuando, nel caso
di domande contestuali a quella di invalidità, l’accertamento dopo la validazione del giudizio di invalidità da parte
dell’INPS.
30000
25000
20000
ISTANZE presentate +
revisioni
15000
ISTANZE definite
10000
5000
0
2011
2012
2013
70
60
50
40
TEMPI ATTESA complessivi
30
TEMPI ATTESA oncologici
20
10
0
2011
2012
2013
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Prevenzione
Attività 2013
n.
Corso
2
Incontro
1
Corso
1
rivolte a
collaborazione
Medici Medicina Generale
Guastalla - Scandiano
Comitato misto Consultivo
Distretto di Reggio Emilia
Geriatri Centri Disturbi Cognitivi
Coordinamento
MMG - INPS
URP
Programma
Demenze AUSL INPS
Relazione Annuale 2013-2014
Obiettivi/ contenuti
Certificazioni invalidità civilenecroscopiche
Processo di accertamento
dell’invalidità civile
Valutazione autosufficienza per
indennità di accompagnamento
2014
Opuscolo
informativo
1
Utenti del SML
Ufficio
Comunicazione
Corso
1
UO NPI
Corso
1
Componenti Commissioni per
accertamento disabilità
Componenti Commissioni per
accertamento disabilità
Interrelazioni
Attività
Accertamento della
disabilità
Enti
INPS
Associazioni di
categoria
AUSL: Area
Sociale
Dipartimento
Salute
Mentale
SPSAL
Dipartimento
Cure Primarie
DCP – Centro
Disturbi Cognitivi
Obiettivi/ contenuti
Composizione della Commissione come
prevista dalla L.R. 4/2008 e dalle legge
120 del 2009
Struttura di riferimento: Servizio Medicina Legale
Pagina 179 di 211
Informazioni sul percorso della
domanda di accertamento della
disabilità
La valutazione dei minori con
patologie neuropsichiatriche
La valutazione dell’autosufficienza
nell’anziano
note
2014 S/N
S
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
5. DATI DI ATTIVITA’: CONSUNTIVO 2013 e BUDGET 2014
Direzione Dipartimento Sanità Pubblica
Cons
2011
64
Cons
2012
50
Cons
2013
71
Budget
2014
57
di cui strutture per minori
2
2
10
2
di cui strutture sanitarie
44
39
49
40
di cui strutture socio assistenziali
18
9
12
15
n. Strutture socio-assistenziali controllate
Raggiungimento indicatori per i progetti specifici
Progetto fasce Deboli
Piano RER Prevenzione
Entrate NIP
45
55
55
55
100%
100%
100%
100%
118.746
103.279
92.766,76
50.000
Altre entrate
6.691
28.573
50.662,00
50.000
Totale entrate
125.437
131.852
143.428,76
100.000,00
Pareri per autorizzazioni ex L.R. 34/98
Servizio Medicina Legale
Accertamenti necroscopici
Cons
2011
2.100
Cons
2012
2.389
Visite collegiali:
34.958
32.902
2192
33.097
Di cui per invalidità civile
11.558
10.952
11.348
11.000
Di cui per legge 104/92
10.557
9.836
10.358
10.000
Di cui per Legge 68/99
352
512
684
500
12.327
11.456
10.605
10.000
164
146
102
120
Di cui per commissione medica locale patenti di guida.
Di cui altre visite collegiali
Tempo d'attesa per invalidità civile (giorni)
Cons
2013
Budget
2014
2.200
31620
63
52
62
60
Visite individuali per certificazioni medico-legali
1.017
870
968
750
Consulenze legali assicurative
Raggiungimento indicatori per i progetti specifici
Progetto fasce Deboli inserito
Totale entrate
223
136
150
70
100%
100%
100%
100%
395.021
247.661
242.593
200.000
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Relazione Annuale 2013-2014
Servizio Igiene e Sanità Pubblica
Vaccinazioni eseguite dal Servizio di Igiene Pubblica
Cons.
2011
38.485
Cons.
2012
39.618
Cons
2013
39.635
Budget
2014
38.500
Di cui eseguite a minori
12.302
12.573
13.098
10.500
Copertura Vacc. antitetanica in coorte donne di 60 anni
52,82%
55%
51%
50%
Campagna antinfluenzale: n. dosi
94650
81.050
93.000
Copertura antinfluenzale su popolazione >64 anni
67%
55,30%
91.850
Dato non
ancora
disponibile
Indice di trattamento completato dei casi notificati di
tubercolosi polmonare
92%
86,11%
92%
80%
N. soggetti coinvolti in inchieste epidemiologiche
4.890
3534
3.824
3.600
Visite per profilassi internazionale
1.902
1794
1.926
1.900
Visite individuali profilassi malattie infettive
4.837
4.369
4.382
4.300
Visite individuali per certificazioni medico legali
17.041
16.361
15.617
15.200
Ambiente di vita: n. pareri tutela ed uso territorio
151
188
161
1110
Ambienti confinati: n. pareri edilizia prod. E di servizio
Ambienti confinati: n. atti/ relazioni in materia di igiene
dell’abitato e dell’ambiente costruito
621
678
403
140
1.729
1.583
1.407
1.400
2.345
2.027
1.854
1.950
n. strutture scolastiche controllate
148
113
134
98
n. strutture socio assistenziali controllate
69
55
64
174
2.095
1.764
1.755
1.500
100%
100%
Igiene dell'ambiente di vita e degli ambienti confinati: n.
Ispezioni:
n. campioni (piscine, radiocontaminazione)
Raggiungimento indicatori per i progetti specifici
Fasce Deboli
Piano RER Prevenzione i
Campagne vaccinali
Entrate (escluso NIP e sanzioni)
100%
Sanzioni amministrative comminate di pertinenza AUSL
Totale
75%
615.588
100%
573.554,86
526.262
510.000,00
343
0,00
0,00
2.500,00
615.932
Pagina 181 di 211
573.554,86 521.462,14 512.500,00
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DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Unità Operativa Medicina dello Sport
Cons
2011
N. visite a minori
Cons
2012
Cons.
2013
Budget
2014
8.862
9.089
9.722
8.800
N. visite adulti 18 - 35 anni
814
1.067
836
850
N. visite ad atleti diversamente abili
191
283
201
250
N. controlli su certificati di idoneità sportiva non agonistica
per minori
275
eliminato
eliminato
Raggiungimento indicatori per i progetti specifici:
Piano RER Prevenzione inserito
Progetto fasce Deboli inserito
100%
100%
100%
Totale entrate
25.544
24.291
Cons
2011
Cons
2012
eliminato
100%
19.684
25.000
Servizio Igiene Alimenti Nutrizione
Cons
2013
Budget
2014
n. Insediamenti di produzione, e commercializzazione e
commercializzazione esistenti a rischio
4.423
4.671
4440
4000
n. Insediamenti di produzione, e commercializzazione e
commercializzazione esistenti a rischio da controllare
2.015
1.937
1802
1800
36
50
50
2.588
2846
2700
8
8
8
di cui Agricoltura
47
Ispezioni alimenti, nutrizione, acque e pesticidi
2.874
Audit Aziende
8
n.. pareri di igiene degli alimenti, acque potabili
409
455
354
400
n.. certificazioni micologiche
237
439
241
300
3.486
3304
3.000
Campioni di alimenti , acque potabili
3.229
n.. pareri e consulenze in campo nutrizionale
425
469
434
350
ore di formazione informazione utenti
197
134
174
150
ore di formazione per alimentaristi
678
776
708
650
10.087
9000
8000
n. attestati rilasciati ad alimentaristi
Raggiungimento indicatori per i progetti specifici
Piano RER Prevenzione inserito
Progetto fasce Deboli inserito
7.788
100%
Entrate (escluso NIP e sanzioni)
180.156
Sanzioni amministrative comminate di pertinenza AUSL
101.471
Totale
281.696
Pagina 182 di 211
100%
100%
205.757 238.639,38
43.646
49477,9
249.404 288.117,28
100%
205.000
50.000
255.000
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Servizio Sanità Pubblica Veterinaria
Cons
2011
23
Cons
2012
21
Cons.
2013
22
94
96
100
101
1.928
1.995
1928
1.800
Impianti di distribuzione e somministrazione alimenti di
origine animale
710
756
775
777
Accessi in impianti di distribuzione e somministrazione
alimenti di origine animale
800
424
433
389
n. allevamenti bovini, suini ed equini
3.398
3.413
3.415
3.425
Accessi in allevamenti bovini,suini e equini
10.665
9.645
8.960
8.917
n. schede di check list in allevamenti bovini - suini
9.187
8.240
6.608
6.535
Impianti di commercializzazione, sosta, ricovero e cura
animali vivi ed altri allevamenti
234
217
219
219
Accessi in impianti per controlli con uso di schede di
check list
295
248
245
219
Impianti produzione, deposito e commercializzazione
alimenti per alimentazione animale
208
289
291
293
429
414
416
483
168
168
171
171
1.133
1.094
985
863
42
39
43
52
Campioni per BSE/PNR/PNAA/Aflatossine/Igiene
Zootecnica
1.733
1.709
1694
1.500
n.. sterilizzazioni piccoli animali
1.596
1.557
1.430
1.200
206
271
314
250
75.702
78.499
235
182
100%
100%
1.184.170
1.149.215
124.406
129.931
1.308.576
1.279.146
Impianti di macellazione
Impianti di lavorazione e trasformazione di carni e
pesce
Controlli in impianti di produzione, lavorazione,
trasformazione e deposito di carni
Controlli in impianti produzione, deposito e
commercializzazione alimenti per alimentazione
animale
Impianti di lavorazione e trasformazione di latte e
derivati
Controlli in impianti di lavorazione e trasformazione di
latte e derivati
n. di verifiche di Audit totali
n.. microchippature
Certificati, attestazioni, dichiarazioni a pagamento
rilasciate nell'interesse del privato
Ore formazione/informazione/Educazione alla salute
Raggiungimento indicatori per i progetti specifici
Fasce Deboli
Piano RER Prevenzione inserito
Entrate (escluso NIP e sanzioni)
Sanzioni amministrative comminate di pertinenza AUSL
Totale entrate
Pagina 183 di 211
Budget
2014
22
86.649
80.000
151
150
100%
100%
1.084.873,02
1.000.000
175.920,00
100.000
1.260.793,02
1.100.000
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
ServizioPrevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro
UULL esistenti (dati INAIL 2011)
Cons.
2011
27.000
Cons.
2012
24.400
Cons.
2013
24.100
Budget
2014
23.981
UL controllate
2.275
2.401
2.024
2.025
di cui: imprese edili
1.394
1.494
1.396
1.396
Cantieri edili ispezionati
782
729
813
720
UULL controllate / esistenti
8,43%
9,84%
9,15%
8,4%
UULL controllate su programmazione
1.962
2.141
1.991
1.910
UULL controllate su programmazione senza uso di check list
UULL controllate su programmazione senza uso di check
list/ UULL controllate su programmazione
Totale lavoratori addetti (dati INAIL 2011)
62
3,16%
64
2,99%
65
3,26%
60
3,00%
199.111
207.978
202.189
188.872
Lavoratori addetti alle UULL controllate
47.031
50.865
54.602
45.000
Addetti alle UULL controllate su addetti
24,00%
23,62%
24,46%
27,01%
Ispezioni
3.459
3.371
3073
2.900
Prestazioni sanitarie
1.469
1.303
1.443
1.300
di cui rivolte a lavoratrici madri (indicatore da togliere)
285
137
69
60
Pareri
827
656
373
400
Ore formazione/informazione utenti
294
384
398
150
Ore assistenza utenti
1.352
1.457
1.051
1.000
Raggiungimento indicatori per i progetti specifici
Piano RER Prevenzione
Progetto fasce Deboli inserito
Sanzioni amministrative comminate
100%
100%
100%
100%
10.700
15.150
16.528
15.000
Sanzioni comminate ex art. 13 c. 6 e art. 14 c. 5 lett.b D.Lgs. 81/2008
Altre entrate
583.196
424.533
344.803
325.000
43.772
70.836,84
72.532
60.000
Totale entrate
637.668
510.519,84
433.863
400.000
Pagina 184 di 211
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Servizio Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica
Apparecchi e impianti da sottoporre a verifica
Cons
2011
14.795
Cons
2012
14.815
Cons
2013
14.815
Budget
2014
14.815
Verifiche di apparecchi e impianti
6.286
6.014
4.901
4.900
di cui: verifiche di apparecchi e impianti per fasce deboli
481
481
355
Verifiche apparecchi e impianti/ apparecchi e impianti da
sottoporre a verifica
42,49%
40,59%
33,08%
6.211
5.940
4.841
75
74
60
1,21%
1,25%
1,24%
UULL controllate in vigilanza
250
210
160
160
Ore supporto tecnico su richiesta
505
485
380
370
100%
100%
100%
433.890
418.796
976.267,00
Sanzioni amministrative comminate
6.250
1.015
0
0
Sanzioni comminate ex art. 13 c. 6 e art. 14 c. 5 lett.b D.Lgs. 81/2008
16.200
3.815
500
0
Totale entrate
456.340
423.626
976.767,00
Verifiche su programmazione
Verifiche su programmazione senza uso di check list
Verifiche su programmazione senza uso di check
list/Verifiche su programmazione
Raggiungimento indicatori per i progetti specifici
Piano RER Prevenzione (Inf. Dom. e sul Lavoro)
Progetto fasce Deboli inserito
Entrate ( importo fatturato)
Pagina 185 di 211
355
33,07%
4.840
60
1,24%
100%
700.000
700.000
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
6.ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO
Organigramma
DIREZIONE M. Grossi - Medico
Responsabile funzioni logistico-amministrative – E. Boretti
Staff referenti – Comunicazione: L. Gallinari / Accreditamento: L. Gallinari
Formazione: F. Marseglia / Sistema informativo: A. Cucchi
Coordinatori tecnico infermieristici – Tecnico: D. Pioli / Infermieristico: C. Perilli
SIP SOC
G. Tirelli
(Medico)
Direttore
SIAN SOC
M.Rosi
(Medico)
Direttore
SIP
RE centro
Reggio Emilia - SOC
R.Rispogliati
(Medico)
SIP
RE nord
Guastalla Correggio
SOC
L. Monici
(Medico)
Correggio - SOS
L. Monici (Medico)
SIP RE sud
Castelnovo Monti
SOC
G.Tirelli (Medico)
Montecchio - SOS
M. Bigliardi
(Medico)
Scandiano - SOS:
I.Cervi (Medico)
MEDICINA SPORT
SOS
F.Bruschi (Medico)
AT RE Sud SOS
C.Fanini (Medico)
SSPV SOC
A.Cuccurese
(Veterinario)
Direttore
AREA A
SANITA’ ANIMALE
SOC
I. Massirio
(Veterinario)
AREA B
IG. ALIMENTI DI
ORIGINE ANIMALE
SOC
D. Carobbi
(Veterinario)
SSIA SOC
V. Notari (Ingegnere)
Direttore
AREA C
IG. PRODUZIONI
ZOOTECNICHE
SOC
I.Ceci (Veterinario)
Strutture territoriali
6 SOS
ATV ReggioE
D. Marzi
(Veterinario)
ATV Guastalla
M.Bassoli
(Veterinario)
ATV Correggio
A.Poeta (Veterinario)
ATV Montecchio
C.Casoni
(Veterinario)
ATV Scandiano
G.Di Quattro
(Veterinario)
ATV Castelnuovo
Monti
S.Parisoli
(Veterinario)
Pagina 186 di 211
SPSAL SOC
M. Grossi (Medico)
Direttore
SPSAL
RE centro
Reggio Emilia - SOC
M. Grossi (Medico)
SPSAL
RE nord
Guastalla Correggio SOC
G.Venturi (Medico)
SPSAL RE sud
Scandiano
Castelnovo Monti
Montecchio – SOC
M. Grossi (Medico)
Scandiano Castelnovo Monti
SOS - F.Ferri
(Medico)
SML SOC
M.Cecchini
(Medico)
Direttore
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
STRUTTURE
Il DSP è organizzato su 6 distretti e 3 Aree Territoriali: Reggio Emilia(AT RE Centro) Correggio, Guastalla (AT RE
Nord), Montecchio, Scandiano e Castelnovo nè Monti (AT RE Sud). Complessivamente le sedi di erogazione delle
prestazioni sono 27, tra uffici e ambulatori autorizzati (20) Servizio di Igiene Pubblica e SML. La dotazione delle
attrezzature per i servizi alla persona, per le rilevazioni tecniche, per campionamenti ambientali, per le verifiche
impianti e gestione delle emergenze sono in carico ai Servizi.
PERSONALE
Nel DSP lavorano complessivamente 301 operatori dipendenti con diverse professionalità: 124 dirigenti di cui 42
medici, 76 veterinari, 3 ingegneri, 2 chimici, 1 biologo e 177 operatori del comparto di cui 48 amministrativi, 81
Tecnici Sanitari, 38 Personale Infermieristico, 10 altro Personale.
COMITATO DI DIPARTIMENTO
Il Comitato del DSP è l’organo collegiale di supporto al Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, con
l’obiettivo di realizzare una forma di consultazione e partecipazione dei professionisti. Il Comitato assicura la
partecipazione degli operatori ai processi relativi alla programmazione delle attività e alla definizione del suo
assetto organizzativo –gestionale. Al Comitato di Dipartimento partecipano componenti di diritto e componenti
elettivi. I componenti di diritto sono così individuati:
- Responsabili/Direttori delle strutture organizzative semplici/complesse, e dei Programmi
- Dirigenti con incarichi di alta professionalità
- Responsabile delle Funzioni logistico-amministrative
- Posizioni Organizzative e Referenti tecnico-infermieristici definiti nel DSP
- I Coordinatori Tecnici e Infermieristici di ogni Servizio
I componenti elettivi sono individuati, mediante elezione, tra i dirigenti ed operatori del comparto eletti nella
misura di 5 per il Dipartimento di Sanità Pubblica, così ripartiti:
- · n. 2 dirigenti eletti dai dirigenti;
- · n. 3 rappresentanti del comparto eletti dagli operatori del comparto.
UFFICIO DI COORDINAMENTO (ESECUTIVO)
Il Direttore si avvale, per l’esercizio corrente delle attività dipartimentali, di un Ufficio di Coordinamento
(Esecutivo), composto dai Direttori di Servizio e dal Responsabile delle Funzioni logistico-amministrative del DSP.
Delle riunioni è predisposto apposito verbale, redatto in forma sintetica e dal quale si evincano le questioni
discusse e le conclusioni raggiunte, conservato agli atti del Dipartimento e tempestivamente inviato ai Direttori di
Servizio e al Responsabile delle Funzioni logistico-amministrative del DSP.
STAFF
Il Direttore si avvale di uno staff amministrativo e tecnico che risponde al Direttore del DSP per le seguenti
funzioni: Formazione, Qualità, Comunicazione e Sistema informativo.
Per tutti gli aspetti organizzativi del Dipartimento si rimanda al REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA (Atto 2010/DSP/0040 del 06/07/2010) in attuazione dell’Atto Aziendale
2009 (delibera 47 del 2.3.2009), del Documento per l’assetto organizzativo dell’Azienda USL di Reggio E. (delibera
80 del 13.4.2010), del Regolamento di funzionamento dei dipartimenti (delibera 81 del 13.4.2010).
Nell’Ottobre 2012 il Dipartimento di Sanità Pubblica è stato ACCREDITATO.
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
RECEPIMENTO ATTO AZIENDALE 2009 E DOCUMENTO DI ASSETTO ORGANIZZATIVO
Si riporta l’Organigramma del DSP tratto dal “Documento sull’Assetto Organizzativo AUSL”.
Dal 2009 ad oggi il DSP ha subito modifiche organizzative, evidenziate nello schema.
DIPARTIMENTO di SANITA’ PUBBLICA
Funzioni Logistico Amministrative
Formazione
Qualità
Comunicazione
SML
Medicina
Legale
EPI
Epidemiologia
Comunicazione
del rischio
SOC
Coordinatori tecnico e
infermieristico
Esecutivo DSP
SIP
Igiene
Sanità
Pubblica
SOC (*)
SIAN
Igiene
Alimenti e
Nutrizione
SOC (*)
SPV
Sanità
Pubblica
Veterinaria
SOC
SPSAL
Prevenzione
Sicurezza
Amb. Lavoro
SOC (*)
2 Aree
disciplinari
1 Area
disciplinare
Area A - SOC
Area B - SOC
Area C - SOC
2 Aree
disciplinari
SIA
Sicurezza
Impiantistica
Antinfortunistica
SOC
Reggio Sud
SOS
Reggio Nord
SOC
SOC
Igiene e sicurezza
degli ambienti
di vita e di lavoro
Effetti dell’ambiente
sulla salute
Registro
Tumori
SOS
MODIFICA ASSET TO ORGANIZZATIVO 2009
-EPIDEMIOLOGIA dal 1.8.12 al GOVERN O CLINICO
- AT V Cast Sotto e Puianello nel 2013 accorpate in altre ATV
Reggio E. - SOS
Reggio Nord
SOC
C ast. Sotto - SOS
Correggio
SOS
Puianello - SOS
Reggio Centro
SOC
Medicina dello Sport
SOS
Sicurezza alimentare
Comitato DSP
Sist. Informativi
Reggio Sud
SOC
P
R
O
G
R
A
M
M
I
Direttore DSP
S
T
A
F
F
Guastalla - SOS
Montecchio
SOS
Correggio - SOS
Scandiano - SOS
Scandiano
SOS
Montecchio - SOS
Cast. Monti - SOS
Reggio Centro
SOC
GRUPPI DI LAVORO
Reggio Sud
SOC
Scandiano
C. Monti
SOS
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GRUPPI DI PROGETTO
(*) Uno dei Direttori delle SOC territoriali
è Il Direttore della SOC provinciale
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
LEGENDA
Sigle delle Strutture del DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
SIGLA
AUSL
Azienda Unità Sanitaria Locale
ATV
Area Territoriale Veterinaria
DSP
Dipartimento Sanità Pubblica
EPI
Servizio Epidemiologia
SIAN
Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
SIP
Servizio Igiene Sanità Pubblica
MdS
Unità Operativa Medicina dello Sport
SML
Servizio Medicina Legale
SPSAL
Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro
SSIA
Servizio Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica ex UOIA
SSPV
Servizio Sanità Pubblica Veterinaria
Altre sigle in uso
SIGLA
AIRTuM
Associazione Italiana Registri Tumori
AntiHBV
Anticorpi Epatite B
ARPA
Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente
ANOSC
Associazione Nazionale Studenti non comunitari
AO ASMN
Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova
ASS IMP
Associazioni Imprenditoriali
ASSR
Assessorato Sanità Regionale
ATO
Ambito Territoriale Ottimale
AVEN
Area Vasta Emilia Nord
AVIS
Associazione volontari Italiani Sangue
BDN
Banca Dati Nazionale
BDR
Banca Dati Regionale
BPCO
Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva
BSE
EncEsercizio Fisico Adattatolopatia Spongiforme Bovina
CAF
Centro antifumo
CCP
Punto critico di controllo
CCM
Centro per il Controllo delle Malattie
CPP
Commissione Provinciale Patenti
CESVIP
Centro sviluppo Piccole e medie Imprese
CMVP
Commissione Medica Verifica Patenti
CSFS
Centro Salute Famiglia Straniera
CODEX
Commissione per lo sviluppo di linee guide standard per gli alimenti
CONI
Comitato Olimpico Nazionale Italiano
CUG
Comitato Unico Garanzia
DCP
Dipartimento Cure Primarie
DGR
Delibera Giunta Regionale
DIA
Denuncia Inizio Attività
DSM
Dipartimento Salute Mentale
Dt
Difterite
DTL
Direzione Territoriale del Lavoro
DVR
Documento Valutazione Rischi
FCR
Farmacie Comunali Riunite
GDO
Grande Distribuzione Organizzata
GISCoR
Gruppi Italiano Screening Colonrettale
GMP
Buone pratiche di lavorazione
HACCP
Hazard Analysis Critical Control Point
HbsAg
Hepatitis B surface antigen (Epatite B)
HCV
Hepatitis (Epatite C)
HPH
Health Promoting Hospitals
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Relazione Annuale 2013-2014
Azienda U.S.L. Reggio E.
HPV
HTA
IAP
IMA
INAILISPESL
IPA
IPASVI
INPS
IRCCS
ISS
ISTAT
IZS
LARN
LDP
LEA
LILT
LMR
MA
MAPO
MI
MLC
MP
MMC
MMG
MMP
NIP
NC
OGM
OM
OIE
OMS
ONS
OOSS
OREIL
OSA
PAF
PAI
PASSI
PAT
PdC
PdC
PNAA
PNR
POC
PRP
PS
PSC
PLS
PSC
PSN
PSR
PSZ
PTCP
RLS
RSA
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Papilloma virus
Health Technology Assessment
Informazioni Accesso Prestazioni – data base aziendale
Infarto miocardico acuto
Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul lavoro
Idrocarburi policiclici aromatici
Federazione Nazionale Collegi Infermieri professionali, Assistenti sanitari, Vigilatrici d'infanzia
Istituto Nazionale Previdenza Sociale
Istituto ricovero e cura a carattere scientifico
Istituto Superiore di Sanità
Istituto Nazionale di Statistica
Istituto Zooprofilattico Sperimentale
Livelli di assunzione raccomandati nutrienti
Luoghi di Prevenzione
Livelli Essenziali di Assistenza
Lega Italiana Lotta Tumori
Limiti Massimi di Residui
Malattia Aujezsky
Metodo MAPO Movimentazione Pazienti in Ospedale
Malattie infettive
Mediazione linguistico culturale
Malattie Professionali
Movimentazione Manuale Carichi
Medici Medicina Generale
Movimentazione Manuale Pazienti
Nuovi Insediamenti Produttivi
Non conformità
Organismi Geneticamente Modificati
Ordinanza Ministeriale
Organizzazione Internazionale Epizoozie
Organizzazione Mondiale Sanità
Osservatorio nazionale screening
Organizzazioni Sindacali
Osservatorio Regionale Infortuni sul lavoro
Operatori del Settore Alimentare
Piano Formazione Aziendale
Piano Assistenziale Individuale
Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia
Programma delle Attività Territoriali
Permesso di costruire
Pediatria di Comunità
Piano Nazionale Alimentazione Animale
Piano Nazionale Residui
Piani Operativi Comunali
Piano Regionale della Prevenzione
Pronto soccorso
Peste Suina Classica
Pediatri Libera Scelta
Piano Strutturale Comunale
Piano sanitario Nazionale
Piano sanitario Regionale
Piani Sociali di Zona
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza
Residenza Sanitaria Assistenziale
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Azienda U.S.L. Reggio E.
RSPP
RSU
RSU
RURER
SBAS
SCU
SERT
SIRS
SLC
SMIEE
SOC
SOS
SOP
SP
SS
STD
STP
STR
SUAP
TA
TAV
TMB
Tb – TBC
TdP
UONPIA
UISP
URP
UULL
UVAC
UVG
UVH
UVM
VIA
VD
VP
VDRL
VVF
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Responsabili Servizio Prevenzione e Protezione
Rappresentanza Sindacale Unitaria
Rifiuti Solidi Urbani
Repository Unico Regione Emilia Romagna
Sovraccarico Biomeccanico Arti Superiori
Scheda Controllo Ufficiale
Servizio Recupero Tossicodipendenti
Sportello Informativo per Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza
Silice Libera Cristallina
Servizio Materno Infantile Età Evolutiva
Struttura Operativa Complessa
Struttura Operativa Semplice
Procedure operativa standard
Standard di Prodotto
Socio Sanitario
Standard
Stranieri Temporaneamente Presenti
Requisiti Strutturali
Sportello Unico Attività Produttive
Tossinfezioni alimentari
Treno Alta Velocità
Trattamento Meccanico Biologico Rifiuti (termovalorizzatore)
Tubercolosi
Tecnici della Prevenzione
Unità operativa neuropsichiatria infantile
Unione Italiana Sport per Tutti
Ufficio Relazioni Pubblico
Unità locali
Ufficio Veterinario Adempimenti Comunitari
Unità di Valutazione Geriatrica
Unità di Valutazione Handicap
Unità di Valutazione Multidisciplinare
Valutazione Impatto Ambientale
Verbale Disposizione
Verbale Prescrizione
Venereal Disease Reference Laboratory (Sifilide)
Vigili del Fuoco
Alcune parole chiave
1. Formazione.
Definire modalità e contenuti nuovi per competenze idonee ad affrontare la complessità e la
velocità di cambiamento del mondo che ci circonda. Una idea di formazione è quella che che
si basa, per citare Crozier, sulla capacità di sollecitare i professionisti a porsi domande nuove
e più pertinenti al mutare dei bisogni, delle culture della salute e delle organizzazioni. È una
formazione che rispetta la complessità del percorso di apprendimento nel senso che si impegna
non solo nella trasmissione di nuovi saperi ma anche nella costruzione delle condizioni per il
cambiamento, offre spazi per recuperare e rielaborare saperi già presenti, lascia il tempo e
sollecita sperimentazioni e momenti di progettazione nuovi come condizioni che accompagnino
i cambiamenti professionali e organizzativi.
2. Professione.
Anche questo aspetto è fondamentale se si condivide l’idea di formazione che sopra è stata
accennata. Professione viene proposta come spazio/opportunità organizzativa che recupera
dimensioni non solo tecnico specialistiche manche organizzative e relazionali quali parti
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Azienda U.S.L. Reggio E.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
determinanti dell’agire professionale. Si vuole cioè dare ai professionisti la opportunità di
pensarsi come risorsa di un progetto di salute agito in contesti precisi e con altri professionisti
che costringono a rielaborare continuamente i saperi specifici e riformularli secondo criteri
proprio del lavoro di squadra
Processo.
E’ convinzione della direzione del DSP che i risultati in termini di servizio sono possibili solo
con il contributo di tanti. Il processo è la sequenza dei contributi di ognuno secondo criteri
finalistici che vedono il cittadino/utente al centro del lavoro e la sua soddisfazione come
impegno di tutti.
Sistema.
Si ribadisce una vista dell’organizzazione dipartimentale come integrata e coordinata in tutte
le sue parti. I contributi di ognuno acquistano valore se integrati tra loro;ma è altrettanto vero
che il DSP è sottosistema da una parte della azienda sanitaria e dall’altra della comunità.
Questa consapevolezza ridetermina sia le azioni che le relazioni del dipartimento
Comunità.
Come già detto si sottolinea il valore relativo dei servizi in funzione della comunità locale di
cui il sistema dei servizi è risorsa e strumento ma le cui dimensioni sociali e potenzialità vanno
oltre per sostenere un progetto di salute che è ben più ampio della sanità e dei servizi sanitari.
Governo clinico.
E’ l’insieme di strategie e di strumenti di un lavoro di promozione della salute di qualità, è un
lavoro integrato che ricomprende sia la dimensione tecnica dell’agire delle comunità
professionali (efficacia, sicurezza, appropriatezza…) che le dimensioni organizzative (il valore
delle risorse messe in campo, la formazione, la E.B.P., la comunicazione….) che le dimensioni
dell’impatto sociale (la soddisfazione dei cittadini/utenti). Si vuole provare a sviluppare una
attenzione a tutti questi aspetti mettendo in campo forme di lavoro professionale che siano
orientate a ridurre la variabilità dell’offerta, a presidiare i risultati e a comunicare la salute.
Coerenza.
Ci si pongono in ordine sequenziale tre domande che danno significati al lavoro delle èquipe
distrettuale: 1) sto affrontando i problemi prioritari di salute della comunità nell’ambito di un
disegno sociale di salute condiviso? 2) quello che faccio è coerente,compatibile,utile,
adeguato ai problemi prioritari e documentati di salute? 3) quello che faccio la faccio bene e
questa qualità è percepita da tutti i vari interlocutori? In fondo si prova a sostenere che è più
difficile decidere quale è la cosa giusta da fare che non farla bene.
Salute.
la riflessione è rivolta all’attenzione delle persone e delle comunità intorno alla idea di
“benessere” come valore soggettivo e non tanto come assenza di malattie. Per il DSP è una
parola chiave perché permette di reinterpretare il lavoro quotidiano ribaltando il “focus” da
ciò che i servizi sanno fare a ciò che le persone e la comunità si aspetta come risposta al
bisogno,dando così corpo e valore al principio della sussidiarietà.
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
ALLEGATO 1 - ATTIVITA’ DI STAFF
AGGIORNAMENTO OPERATORI
Obiettivi Specifici 2014
1. Ampliare il sistema di raccolta dei fabbisogni formativi degli operatori anche predisponendo specifici
strumenti. 2. Migliorare le evidenze della formazione esterna svolta dagli operatori e le sue ricadute
all’interno dei Servizi. 3. Approfondire il tema della misurazione della ricaduta/impatto della formazione con
alcune sperimentazioni sul campo.
Consuntivo 2011-2013 – Fonte PAF 2013
CORSI
%R/P
2011
32
38
84%
2012
24
50
48%
2013
34
54
63%
%R/P
20
22
91%
20
23
87%
8
12
66%
eseguito
programmato
FORMAZIONE SUL CAMPO
eseguito
programmato
2014
55
10
Programmazione 2014 – Fonte PAF 2014
PROGRAMMI
Corsi
FSC
Tot
SERVIZI
Direzione
FLA
SicAl
SaAb
SIP
MdS
SPSAL
SSPV
SIAN
SML
SSIA
Tot
10
0
10
4
0
4
2
0
2
4
0
4
8
1
9
1
7
1
8
8
2
10
3
4
7
6
2
8
2
55
10
65
1
2
COMMENTO
Dal 2012 il DSP si è dotato del Dossier Formativo (DF) secondo le indicazioni regionali per governare il processo
formativo dei propri operatori. Nei primi due anni (2012-2013) il DF ha guidato sia la programmazione della
formazione sia la raccolta di evidenze di quanto realizzato. Nel 2014 si prevede di renderlo sempre più uno
strumento di orientamento per l’intero processo formativo sviluppando in particolare l’ambito dell’analisi dei
fabbisogni formativi ed approfondendo il difficile tema della valutazione della ricaduta/impatto della formazione.
Con il 2013 è terminato il triennio, in via di definizione prossimo triennio. Vincoli Documento “Gestione
formazione ECM - 2014 (Staff SRU) – area riservata DSP – Staff Formazione
Procedure (vedi Manuale Qualità DSP – sezione 6. formazione)
Componenti gruppo: Ganzi A. Servizio di Igiene Pubblica, Marseglia F. (Servizio di Igiene degli Alimenti e
Nutrizione), Iotti A. (SSPV), Crivellaro L. (MdS), Bedogni L. (SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI
DI LAVORO), Montanari A. (SSIA), Cecchini M.G. (SML), Bonocore C. (Staff Logistico DSP), Cucchi A (comparto)
Referente Staff DSP Marseglia Filomena
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
QUALITA’ – ACCREDITAMENTO
Obiettivi Specifici 2014
Accreditamento DSP – Audit interno aziendale Ottobre 2014
Revisione sistema qualità DSP: gestione Non Conformità, progetti di miglioramento, aggiornamento politica
vigilanza in ragione delle norme sulla trasparenza, anticorruzione e linee guida regionali.
Consuntivo 2013 – Programmazione 2014
Servizio
Attività
2014 S/N
DSP DO08
DSP DOXX
SIP DO17
SIP DO18
Riorganizzazione dell’attività amministrativa del DSP - 2012-2013-2014
Costruzione pannello indicatori DSP per il monitoraggio attività 2014-2015
Riduzione NC PR gestione vaccinazioni 2012-2013 (area sanitaria) – concluso
Costruzione standard condivisi attività di vigilanza (area tecnica) 2012-2013 –
concluso
Revisione modulo Autodichiarazione minori (MdS) – concluso
Percorsi vaccinali in pazienti portatori di patologie croniche in collaborazione con
gli specialisti ospedalieri e ambulatoriali
Realizzazione e gestione di idonee chek-list da utilizzare nell'attività di vigilanza ed
elaborazione dati
Nuovo sistema di prenotazione delle visite di idoneità agonistica on line
( VISSPO ) miglioramento dell'accessibilità, riduzione delle assenze e conseguente
contenimento delle liste di attesa
Documentazione Controllo ufficiale – verifica quali/quantitativa dell’inserimento
della documentazione del controllo ufficiale per sistema AVELCO per processi
2013-2014
Verifica quali /quantitativa attività in funzione della programmazione del
controllo ufficiale MOD 4/d4 2012- 2014
Monitoraggio Piano miglioramento 2009
De-materializzazione nell’attività di vigilanza 2013-2015
Archiviazione dossier aziendali (sia materiale che dematerializzazione) 2014-2015
De_materializzazione archivi apparecchi a pressione/sollevamento 2012-2014
Revisione processi di comunicazione verso l’utenza 2013-2014
N
PROGETTI MIGLIORAMENTO
SIP DO19
SIP DO25
SIP DO26
MDS DO13
SIAN DO25
SSPVMOD 4/d4
SPSAL DO17
SPSAL DO24
SSIA DO13
SML DO10
S
S
N
N
1
N
S
4
2
3
S
S
S
5
S
6
S
S
S
S
S
progetti miglioramento
Articolazione (Servizi+DSP)
(STD=100%)
7
8
9
9
7
>100
AUDIT INTERNI e ESTERNI
SIP
UOMdS
SIAN
SSPV
SPSAL
DSP
SIP-SIAN-SSPV
SIAN
PR 13 doc. sanitaria - PR14 atti vigilanza - PR06 vaccinazioni (annuale)
PR19 Gestione documentazione sanitaria (annuale)
PR9 controllo ufficiale IO 19 segnalazione utenza
IO 21 certificati di esportazione (biennale)
PG13 rev1 del 02/09/2013 Verifica ispettiva interna (annuale)
PR14 Sopralluogo (biennale)
Audit interno Staff Azienda – (verifica intermedia) PR35 – ottobre 2014 RG-RS
Audit regionale malattie trasmesse da alimenti
IO 20 Gestioni pareri menù
S
S
3
1
5
S
7
1
S
S
S
eseguiti
programmati
(STD=100%)
18
7
>100
PROCEDURE – DOCUMENTI SQ
DSP
DSP - SIP - SIAN
SPSAL - SSIA
SSPV - SML
Zoonosi - validata 2013
Amianto - nuova / capofila SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI
DI LAVORO
Tossinfezioni alimentari - 2008 revisione / capofila Servizio di Igiene Pubblica
Emergenza ambientale - nuova / capofila Servizio di Igiene Pubblica
Relazioni Annuali - risultati e obiettivi
Presentati Comitato DSP 22.03.2013
Pagina 194 di 211
S
S
S
S
7
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
RECLAMI – QUESTIONARI UTENZA
DSP
Reclami 2013
Reclami chiusi
Questionari soddisfazione utenza (ott. – nov. 2013)
SERVIZIO IGIENE PUBBLICA 866 - MdS 220 - SML 447 - SERVIZIO IGENE DEGLI
ALIMENTI E NUTRIZIONE 708 - SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI
DI LAVORO 235 - Totale 2476
INDICATORI REQUISITI SPECIFICI DGR - 385/ 2011
S
S
S
11
2
2476
2014
Adeguatezza della progettazione relativa a nuove aree/attività/progetti ai criteri stabiliti
Nel 2013 non vi sono state nuove progettazioni, vedi 2012
S
1
progettazioni effettuate secondo i criteri previsti
nuove attività-progetti identificati nell’anno
(STD>80%)
Programmazione integrata per almeno i cinque ambiti identificati
Sicurezza alimentare – Igiene e sicurezza ambienti di vita e lavoro (igiene edilizia,scuole,
S
1
autorizzazione vigilanza nelle strutture sanitarie e socio assistenziali, amianto, incidenti domestici) Stili di vita sani
programmi - ambiti con progettazione-realizzazione integrata
3
programmi con progettazione integrata definiti nella programmazione del DSP
3
(STD>80%)
100
Adeguatezza della gestione delle emergenze -procedure
DSP
Tossinfezioni alimentari, Allerta alimentari, Continuità assistenziale
S
3
SPSAL
Pronta disponibilità inchieste infortuni
S
2
SIP
Profilassi malattie infettive, Emergenza post-vaccinali, Emergenze utenti durante
S
4
esami, Emergenza ambientale
SIAN
Acqua potabile
S
1
SSPV
Situazione gestite in emergenza (Controllo malattie epidemiche animali, Incidenti
S
7
sul trasporto di animali, Incidenti sul trasporto alimenti, Emergenze per fauna
selvatica e animali inselvatichiti, segnalazione inconvenienti, segnalazione
influenza aviaria, intervento malattie notificabili, sospetti malattie
vescicolari,animali sottoposti a eventi ambientali)
SML
Abuso e violenza minori e donne - in corso
S
1
procedure per la gestione delle emergenze definite secondo i criteri
18
emergenze definite come da gestire
7
(STD>80%)
>100
Garanzia di tempestività nell’emergenza
Il calcolo è effettuato da parte di ogni servizio all’interno della specifica procedura
S
casi gestiti nel rispetto dei tempi definiti nella singola procedura
casi gestiti
(STD>90%)
100
Garanzia di attuazione di Politica di vigilanza
DSP
DO10 Politica vigilanza
S
1
SPSAL
Sopralluogo sui luoghi di lavoro
S
1
SIP
Vigilanza su ambiente costruito
S
1
SIAN
Controllo ufficiale su OSA - controllo ufficiale con campionamenti
S
2
SSPV
Controllo ufficiale su OSA
S
2
SSIA
Verifiche periodiche
S
5
procedure per l’ effettuazione della vigilanza secondo i criteri stabiliti
16
ambiti di vigilanza da garantire
7
(STD=100%)
>100
Garanzie di qualità nel processo di vigilanza
Il calcolo è effettuato da parte di ogni servizio con modalità differenti (vedi piano audit) nella
S
maggioranza i modelli sono emessi da sistemi informatici che garantiscono la conformità provinciale
provvedimenti conformi ad un modello
provvedimenti rilasciati
(STD>90%)
Tempo medio di rilascio dei provvedimenti
Ogni servizio ha individuato e calcolato uno specifico indicatore in ragione del tipo di atto (vedi STD
S
PRODOTTO DSP)
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Risorse beni e servizi Partecipazione agli aggiornamenti previsti dall’Azienda e dalla Regione
Procedure tutte le PR DSP e Aziendali
Componenti Gruppo I. Magnani, Farina, Olmi (SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO),
Bigliardi, Ganzi, Jacopetti, Scarano, Rispogliati Servizio di Igiene Pubblica, Fantini (SSPV), De Vita (Servizio di Igiene
degli Alimenti e Nutrizione), Cucchi (SSIA), Crivellaro (Med. Sport), Cuoghi (SML), Montanari (Staff logistico
amministrativo DSP)
Referente Staff Gallinari (DSP)
COMUNICAZIONE
Obiettivi Specifici 2014
Comunicazione esterna – 1. Semplificazione per una maggiore leggibilità della Relazione annuale DSP e della
Modulistica compilabile e scaricabile da internet. 2. Pubblicazione liste di controllo utilizzate in vigilanza e
schede dei controlli, collegate al sito dell’Amministrazione Trasparente.
Comunicazione interna – Mantenimento e sviluppo dell’utilizzo delle pagine DSP
Consuntivo 2013 – Programmazione 2014
COMUNICAZIONE ESTERNA
Temi
Rapporto con Mass Media
Articoli – giornali
Interviste – Telereggio
Conferenze stampa
Sport, disabilita , Km di salute,Obesità
infantile,Alcol e guida,Potabilità
acqua,Viaggi
Zoonosi,sicurezza sul
lavoro,vaccinazioni,
alimentazione,sale,incidenti
In collaborazione con Staff comunicazione aziendale domestici,Stili di vita sani,Palestre etiche
e sicure,Consumo Funghi, ecc
Rapporto con Interlocutori istituzionali
a) Pubblica Amministrazione – Enti
Invio Relazione DSP in PEC
Bilancio di Missione - parti LEA
b) Assoc. Datoriali – Organizz. Sindacali
Presentaz. Piani di lavoro
c) Soggetti del sistema 81/08
Vedi relazione Servizi
Professionisti - Consulenti - MMG
d) Cittadini
Vedi relazione Servizi
Internet – nuovo sito
prestazioni
Controllo e revisione generale
documenti
Aggiornamento IAP
liste di controllo
luoghi
moduli
convegni-corsi
Amministrazione Trasparente - Sezioni
Tipo procedimento
Controlli sulle imprese
Segnaletica nei luoghi
Schede e link a prestazioni e liste di
controllo - tutti i Servizi
Convegni
Nessuno
n.
2014 S/N
S
10
14
7
S
100
4
6
20
10
50
5
20
6
60
Revisione segnaletica DSP RE
S
Nuova pagina
AMIANTO
(programma
”Salute e sicurezza
negli ambienti di
vita e di lavoro”)
S
S
Verifica chiusura
sedi ATV
S
SERVIZIO IGENE
DEGLI ALIMENTI E
NUTRIZIONE
Ristorazione
scolastica
COMUNICAZIONE INTERNA
Intranet
Implementazione aree riservate
Verbali riunioni
Documenti sistema qualità
Aggiornamento gestori
Corso formazione COMUNICAZIONE
Abilitazione e formazione nuovi gestori
Indirizzato ai vari professionisti DSP
30
25
S
S
1
2
S
S
ALTRE ATTIVITA’
Pagina 196 di 211
Azienda U.S.L. Reggio E.
2013
Servizio
DSP
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
MATERIALI INFORMATIVI (distribuzione gratuita)
Argomento
Tipo
Piani
Scuola
Fasce deboli
Amianto
SPSAL
Relazione Annuale 2013-2014
Reach-Clp
Edilizia
Rassegna cinematografica
Macellazioni rituali
Ritorno a Casa vaccinazioni viaggi
internazionali
Linee guida alimentazione
Amianto nelle strutture pubbliche
Amianto nei condomini
Apertura sportello Reach
Ristampa Guida Gialla
Copie Realizzato S/N n.
Depliant
Depliant in lingua
350
200
600
S
S
S
1
1
1
200
200
200
200
1000
S
N
N
S
S
1
Depliant
Depliant
Depliant regionale
Libro b/n pag. 240
1
1
Libretto pg. 36
Depliant pg. 6
1000
500
In lavoraz.
S
1
Depliant pg. 12
Depliant
Depliant
Depliant
500
500
500
500
3000
N
N
N
S
N
Depliant
500
S
Finanz. progetto sanzioni 10.500 euro
Attività
sanitaria
SIP
SIAN
SML
Commissioni
disabilita
MdS
Manuali di Pronto Soccorso
Buon lavoro Mamma (in lingua)
Inglese,Francese,Arabo,Cinese,Russ
o, Albanese,Urdu, Hindi, Punjabi
Incidenti domestici (in lingua)
Ristampa Caldo anziani
Ristampa sale
Ristampa mangia con gusto ..
Informazione sui percorsi e sui
diritti
Informazioni accesso
1
1
materiali realizzati / 9
materiali previsti 16
% 56
2014
Servizio
MATERIALI INFORMATIVI (distribuzione gratuita)
Piani
Argomento
Tipo
Copie
n.
DSP
Scuola
Depliant
500
1
Depliant
Depliant
Depliant
Depliant
200
200
500
4000
1
1
1
1
Depliant
1000
1
Depliant
500 per ogni
servizio
5
Libretto pg. 36
Depliant pg. 12
Depliant
Depliant
Depliant
1000
500
500
500
3000
1
1
1
1
1
Amianto
SIP
vaccinazioni
SPSAL
Prevenzione
mal infettive
Accesso Servizi
SIP
SSPV – SIAN
E SML
SPSAL
SIAN
SML
Commissioni
disabilita
Rassegna cinematografica Settimana
della prevenzione sul lavoro –
campagna pubblicitaria – Ottobre 2014
Amianto nelle strutture pubbliche
Amianto nei condomini
Ristampa Caldo anziani
Ristampa
rivisitata
Vaccinazione
antitetanica
Ristampa depliant su Protezione da
punture di zecche
Ristampa depliant presentazione Servizi
Nuove sedi
Cambio sede
Manuali di Pronto Soccorso
Incidenti domestici (in lingua)
Ristampa sale
Ristampa mangia con gusto
Informazione sui percorsi e sui diritti
materiali previsti
16
Vincoli CED e PROGEL per database IAP e URP per n. verde e formazione intranet
Procedure – vedi Manuale Qualità DSP – sezione 3. comunicazione
Componenti gruppo Rispogliati Servizio di Igiene Pubblica, Marseglia (Servizio di Igiene degli Alimenti e
Nutrizione), Carobbi, Iotti (SSPV), Greco, Ilari (Med. Sport), Gallinari (SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI
AMBIENTI DI LAVORO), Cucchi (SSIA), Bavutti (MdL), Terenziani , Gabbi (Staff Logistico DSP)
Referente Staff DSP Gallinari
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
SISTEMA INFORMATIVO
Obiettivi Specifici 2014
Continuare il processo di definizione del Sistema Informativo a livello Dipartimentale tramite il presidio delle
principali aree di interesse, come richiesto dal percorso di accreditamento e dal Regolamento di
organizzazione del DSP, al fine di garantirne l’esercizio unitario delle attività, l’uniformità nell’applicazione
delle procedure è la corretta funzionalità, sia nei confronti dell’utenza interna, che degli stakeholder.
PROGRAMMI INFORMATICI
Applicativo
Livello Utilizzo
SID
DSP RE
UAV
DSP RE
Gestione
Percorsi TBC
Ge.Pro.Cert
InterDipartiment.:
SIP; Centro
Famiglie Straniere;
Pediatria di
comunità
SIP - SML
Vaccinazioni
USL di RE
Invalidi Civili
SML
Portale
Ministero
Infrastrutture
Trasporti
SIP - SML
Visspo!
Mds
GSAP- SPSAL
GASP-SIP
SPSAL
SIP
Stato
Area Dipartimentale
Il SID (Sistema Informativo Dipartimentale) dal
19 giugno 2013 permette una visione integrata
a livello dipartimentale delle anagrafiche degli
applicativi gestionali presenti nei servizi:
Servizio di Igiene Pubblica, SERVIZIO
PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI
LAVORO, SSIA, SSPV e SERVIZIO IGENE DEGLI
ALIMENTI E NUTRIZIONE
Permette la gestione delle anagrafiche presenti
in SID da parte dei componenti del’UAV (Ufficio
Anagrafe Virtuale) formato da 2 operatori
individuati per ognuno dei servizi: Servizio di
Igiene Pubblica, SERVIZIO PREVENZIONE E
SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO, SSIA,
SSPV e SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E
NUTRIZIONE
Area Sanitaria
In fase di realizzazione:
marzo 2014: previsto il collaudo e l’inizio della
formazione del personale coinvolto.
aprile 2014: implementazione distretto di RE
e a seguire gli altri distretti.
Collaudato il 28 febb. 2013
In uso da diversi anni; interessato a incisive
richieste
di
modifiche
che
saranno
implementate durante il 2014
Il collaudo del 10 ott. 2012 ha permesso il
collegamento, attraverso l’applicativo regionale
RURER, con il rispettivo programma informatico
INPS. Sono stati richiesti aggiornamenti di
alcune delle sue parti. In attesa di proposta da
parte della software house Zen Sistemi
Utilizzato dall’8 febbraio 2014. Richiesto
progetto di integrazione alla software house
Zen Sistemi per gli applicativi in uso nei servizi
Servizio di Igiene Pubblica – SML. Realizzazione
prevista estate 2014.
Di nuova realizzazione: collaudato il 9 dic. 2013
Area Tecnica
In uso dal 2001. Implementate nel 2013 alcune
migliorie. In fase di analisi di fattibilità per
l’aggiornamento tecnologico.
In uso dal 2004. Implementate nel 2013 alcune
migliorie. In fase di analisi di fattibilità per
l’aggiornamento tecnologico
In uso dal 2008. La parte a servizio dell’utenza,
Pagina 198 di 211
Realizzato
Tecnologia
Zen Sistemi
Web
Zen Sistemi
Web
Dedalus
Web
Zen Sistemi
Web
Dedalus
Client server
Zen Sistemi
Client server
Non
disponibile
Web
Miliaris
Web
Zen Sistemi
Client server
Zen Sistemi
Client server
Client server;
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
GASP-SSIA
SSIA
SPSAL - SIP
SIRSaP
Gestionale
Gestionale
ORSA
SSPV
SIAN
SSPV - SIAN
DocSuite
AUSL di RE
Programma
economato
AUSL di RE
2. INNOVAZIONE
Tema
Dematerializz
azione
Ambito
SPSAL
SSIA
Digitalizzazio
ne
Archivi
SPSAL
Mdl
Lavoro
mobilità
in
SPSAL
SSIA
SSPV
Videoconfere
nza
DSP
Relazione Annuale 2013-2014
collaudata il 18 marzo 2013, risulta realizzata
con tecnologia web based.
Applicativo Regionale di recente collaudo.
Attualmente in fase di sperimentazione il
collegamento con alcuni Servizi presenti nei
DSP della RER. Nei prossimi anni dovranno
essere collegati a SIRSaP gli applicativi gestionali
dei servizi SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA
NEGLI AMBIENTI DI LAVORO – Servizio di Igiene
Pubblica - SSIA del DSP di RE
Area Alimenti e Veterinaria
In uso presso il SSPV dal 2009
In uso presso il SERVIZIO IGENE DEGLI
ALIMENTI E NUTRIZIONE dal 2009
Applicativo Regionale. Attualmente in fase di
sperimentazione il collegamento con alcuni
applicativi dei Servizi presenti nei DSP della RER.
Nei prossimi anni dovranno essere collegati ad
ORSA gli applicativi gestionali dei servizi SSPV e
SERVIZIO IGENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE
del DSP di RE
Area Amministrativa
applicativo utilizzato per la gestione del
protocollo,
della
Pec,
come
archivio
documentale digitale e consente la firma
digitale dei documenti. Nel 2014 risulta
aggiornato alla versione 8.6.0
Già utilizzato per la gestione acquisti a
magazzino, nel 2013 è stato ampliato con una
parte che permette la distinta elettronica per le
liquidazioni
Zen Sistemi
AVELCO
Web
AVELCO
AVELCO
Client server
Client server
Cup2000
Web
Vecomp
Web
Data
Processing
Web
Stato
Dematerializzazione
processo
verbali
SERVIZIO
PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
con disposizioni, realizzata tramite cooperazione
applicativa tra i programmi informatici GASP-SERVIZIO
PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO e
DocSuite. Realizzazione prevista: 2014
nel 2014 continuerà la digitalizzazione degli “apparecchi di
sollevamento” e terminerà la digitalizzazione degli archivi
“apparecchi a pressione e riscaldamento”
Nel 2013 è terminato il processo di Dematerializzazione
dell’archivio ReNaM
Per la digitalizzazione degli archivi cartacei e la
dematerializzazione di alcuni processi è stato
commissionato alla Software house Zen Sistemi uno studio
di fattibilità.
In maggio 2013 è stata collaudata l’infrastruttura per
l’utilizzo, direttamente sul posto del sopralluogo, di 20 PC
portatili e di altrettanti stampanti.
Dal 2014 in sperimentazione l’utilizzo, direttamente sul
posto del sopralluogo, di tablet con relativa stampante.
Attive 7 postazioni di videoconferenza: 2 a Reggio Emilia, 1
Montecchio, 1 Guastalla, 1 Castelnuovo Monti, 1
Correggio, 1 Scandiano.
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Web
(Portale)
Realizzato da
Zen Sistemi
e
Vecomp
Zen Sistemi
Zen Sistemi
Zen Sistemi
SIT Aziendale
Zen Sistemi
SIT Aziendale
AVELCO
SIT Aziendale
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
3. HARDWARE
Al 01-01-2014 risultano installati presso il DSP di RE 369 Personal Computer; di cui: il 34% (124) installati negli
anni compresi tra il 2009 e il 2013; il 51% installati negli anni compresi dal 2004al 2008 e il restante 16% risultano
avere data di acquisto posteriore al 2004.
Queste informazioni forniscono spunti di preoccupazione per il grado di obsolescenza delle attrezzature
informatiche soprattutto in relazione alla necessità di tecnologia performante richiesta dall’aggiornamento degli
applicativi in uso.
Nel 2014 ogni servizio potrà effettuare un controllo sul tipo di utilizzo dei Personal Computer in carico e decidere
eventuali spostamenti, fatto ciò sarà possibile definire quali macchine andranno prioritariamente sostituite.
4. FLUSSI INFORMATIVI
Nel corso del 2013:
sono stati assolti in debiti informativi come previsto nei confronti degli stakeholder, in particolare verso i
Servizi della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociale della R.E.R.
su richiesta della Direzione della AUSL di RE è stato aggiornato il censimento dei flussi informativi del DSP.
Il progetto “Indicatori DSP”, iniziato nel 2013 e che si concluderà nel 2014, prevede, per i macroprodotti vigilanza,
attività sanitarie, attività di Certificazione e Formazione, la realizzazione di un Sinottico a livello Dipartimentale
che permetterà il loro monitoraggio dal punto di vista quantitativo, qualitativo e di impatto.
5. SICUREZZA DATI
Sono indicati nel Documento programmatico sulla sicurezza “DPS” (ultima edizione aggiornata 2012) i criteri: per
l'individuazione e la valutazione dei rischi, delle misure di prevenzione e protezione adottate, delle modalità per il
ripristino della disponibilità dei dati personali e degli Interventi formativi degli incaricati del trattamento.
Le procedure di utilizzo dei singoli applicativi presenti nel DSP e contenenti dati sensibili, contengono specifiche
modalità di utilizzo integrative al DPS vigente.
6. FORMAZIONE
Nel corso del 2013 ogni servizio ha analizzato, in relazione all’utilizzo dei propri applicativi, la necessità di
formazione del personale. I corsi proposti sono riportati nel PAF e nel Dossier Formativo 2013 del DSP.
Vincoli: risorse messe a disposizione dal Servizio Aziendale di Information Technology (SIT).
Componenti del gruppo: I. Cervi, I. Venturi, Jacopetti D. Servizio di Igiene Pubblica, A. Zema (MdS), M.
Cecchini, M. Cattini (SML) M. Rosi, G. Gabrietti (Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione), A. Aldrovandi
(SSPV), M. Bassoli, P. Serafino (SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO), D. Orsini
(SSIA), C. Gabbi (Staff Logistico DSP)
Referente: Staff DSP A. Cucchi
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
ALLEGATO 2 – PROGRAMMI DEL DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
I programmi sono finalizzati alla presa in carico dei problemi prioritari di salute che necessitano, per la loro
gestione, di una forte integrazione fra le diverse strutture organizzative che sono coinvolte completamente o in
parte. Una caratteristica del programma è che esso non gestisce né è responsabile della produzione. Il
programma è piuttosto una risorsa a supporto e a beneficio dell’integrazione. I programmi intradipartimentali
coinvolgono in tutto o in parte i Servizi/Unità Operative del Dipartimento, che pur mantenendo la propria
autonomia tecnico-professionale e gestionale nell’ambito delle competenze affidate dai L.E.A., devono agire in
forte integrazione tra loro per:
- raggiungere gli obiettivi negoziati con la direzione del DSP, sia in termini di produzione di prestazioni,
garantendo anche elevati livelli di efficacia, appropriatezza, efficienza, e qualità tecnica, sia in termini di
organizzazione e di gestione efficiente delle risorse assegnate in sede di negoziazione budgetaria;
- promuovere il mantenimento e lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze tecniche e professionali che
a vario titolo e livello di responsabilità operano nell’ambito del programma, attraverso attività di
formazione, aggiornamento e ricerca.
- In particolare la forma organizzativa del Programma è finalizzata a garantire:
- A programmazione delle attività connesse allo svolgimento delle funzioni, la verifica e la valutazione dei
risultati;
- lo svolgimento coordinato ed uniforme, su base aziendale e/o dipartimentale, delle funzioni e delle attività;
- l’integrazione operativa tra le strutture organizzative ad esso afferenti;
- l’univocità e tempestività delle risposte in situazioni di emergenza;
- il coordinamento tecnico-professionale delle discipline specialistiche ad esso afferenti;
- i rapporti di integrazione e sinergia operativa con gli altri programmi intradipartimentali e con Enti ed
Organizzazioni esterne;
- l’ottimizzazione dell’uso delle risorse con particolare riferimento a quelle di uso comune dei Servizi.
Vengono istituiti i seguenti Programmi intradipartimentali finalizzati alla realizzazione di obiettivi integrati in
materia di:
- Sicurezza alimentare
- Igiene e sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro
- Effetti dell’ambiente sulla salute
Vengono di seguito presentati i tre Programmi che sono stati validati dal DSP.
L’ attività dei programmi organizzati inizia nell’anno in corso e in base ai risultati ottenuti e alle criticità
riscontrate, potranno in futuro essere apportati i necessari cambiamenti per migliorare l’efficienza e l’efficacia
delle azioni da attuare.
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
A – PROGRAMMA: SICUREZZA ALIMENTARE
Obiettivi generali
Premesso che il Programma è diretto da un Responsabile (Direttore di una delle strutture organizzative afferenti a
ciascun programma), gli obiettivi del Programma stesso sono i seguenti:
- promuovere le azioni utili ad ottenere elevati livelli di efficienza, appropriatezza, efficacia e qualità tecnica,
- omogeneizzare le modalità di analisi e di intervento sugli ambiti del Programma , su tutto il territorio
provinciale,
- promuovere le azioni di miglioramento sulla qualità degli interventi/prestazioni, anche mediante procedure
interne e Formazione/Aggiornamento del personale,
- promuovere azioni di semplificazione, trasparenza e oggettività nelle metodologie d’intervento,
- gestire la programmazione dell’attività integrata connessa allo svolgimento delle funzioni, della verifica e
della valutazione dei risultati,
- sostanziare gli interventi di vigilanza e controllo con il fine di aumentarne l’efficacia su settori di produzione e
commercializzazione rilevanti per quantità e tipologia di prodotto,
- sviluppare eventuali altre azioni integrate utili alla tutela del consumatore,
- garantire tutte le attività in emergenza in merito alla univocità e tempestività della risposta,
- garantire le attività di interesse per la fase sperimentale del progetto microbiologia predittiva.
Obiettivi Specifici 2014
1. Mantenimento e miglioramento dei livelli di qualità raggiunta nei controlli ufficiali su ambiti di particolare
complessità – artigianato di servizio e distribuzione - impegnati nella preparazione, deposito e vendita di
alimenti.
2. Controllo igienico sanitario su esercizi di vendita, preparazione cibi sia crudi che cotti e depositi di alimenti
collocati in zone selezionate del nostro territorio.
3. Controllo igienico sanitario su esercizi di vendita, preparazione cibi sia crudi che cotti e depositi di alimenti
collocati in zone selezionate del nostro territorio in collaborazione con Enti esterni (Polizia municipale,
INPS, DTL).
4. Controllo sulla sicurezza negli ambienti di lavoro sui medesimi esercizi, previa attivazione da parte del gruppo di
lavoro impegnato ad effettuare il controllo igienico sanitario.
5. Aderire al progetto regionale Sibilla con indagini microbiologiche su matrici individuate dagli Operatori del
programma sicurezza alimentare
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Consuntivo 2013 – Programmazione 2014
2013
AZIONI DI COORDINAMENTO
S/N
note
2014
AZIONI DI COORDINAMENTO
RISULTATI ATTESI
Formazione generale
Formazione per gli operatori che effettuano
SI
vigilanza presso le strutture/esercizi 9 incontri
selezionati
Adozione delle check list regionali previo
adattamento/integrazione a seconda della
specificità degli esercizi da controllare
Tutti i TdP
sian e svet
SI
04 check
Formazione per tutti i TdP dei due MEZZA GIORNATA DI
servizi, relativa a temi specifici e di FORMAZIONE
approfondimento della
metodologia di conduzione
dell’audit.
Applicazione protocollo Aziendale Sanzioni
Formazione
operatori
in
tema
di
provvedimenti sanzionatori amministrativi e
sulle modalità di applicazione del
procedimento sanzionatorio e trattamento
degli atti conseguenti come da protocollo
aziendale
SI
6 incontri
Tutto il
personale
sanitario
SIAN/SSPV
Sistema informativo del Programma
Formazione mirata alla registrazione
informatica dell’attività e alla estrazione
della relativa reportistica dati
Formazione mirata alla
registrazione informatica
dell’attività e alla estrazione della
relativa reportistica dati
SI
8 incontri
Effettuazione incontri
Revisione/aggiornamento istruzione operativa determina regionale 16842/2011
Aggiornamento della i.o. n 14/2009 svet per
renderla comune ai due servizi
NO
Emanata
nuova
determina il
13.11.13
Aggiornamento I.O. n.14/2009 a
seguito emanazione nuova
determina regionale n. 14738 del
13/11/2013
I. 0. AGGIORNATA
Formazione specialistica
ricerche su prodotti a matrice selezionata
SI
Affettati/propor ricerche su prodotti a matrice
zionati
selezionata
preincartati in
GDO
Affettati/proporzionati
preincartati in GDO
Programmazione Controllo Ufficiale: distribuzione, depositi, ristorazione collettiva, mercati
Vedi tabella sottostante per i dati di vigilanza
e formazione
SI
Affettati/proporzionati
preincartati in GDO
ricerche su prodotti a matrice
selezionata
Programmazione Controllo Ufficiale: distribuzione, depositi, ristorazione collettiva, mercati
Vigilanza
UULL
2011
44
35
2012
39
36
2013
46
44
125%
108%
104%
Controlli congiunti con SIAN
Controlli congiunti con INPS-DTL-PM
44
//
39
//
43
3
Sanzionate (contravvenzione)
Disposta sospensione temporanea
Totale “non norma”
0
0
9
0
0
3
6
2
11
20%
8%
24%
0
0
0
100%
100%
100%
9
9
3
3
8
8
100%
100%
100%
eseguito
programmato
% (STD =100 %)
% non a norma/eseguito
senza uso di check /eseguito
% (SDT = 100%)
prescrizioni ottemperate
prescrizioni verificate
% (STD ≥ 90%)
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2014
96
43
53
Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
Audit programmati - novità
8
UULL 2011_ 2013
50
45
40
35
30
UL programmate
25
UL controllate
20
Totale UL “non a norma”
15
10
5
0
2011
2012
2013
Prevenzione
CORSI ALIMENTARISTI
eseguiti
programmati
2011
184
180
% (STD =100 %)
102%
2012
218
180
121%
2013
216
2014
180
210
120%
ANALISI
Le attese difficoltà dovute all’integrazione operativa degli operatori tecnici dei due servizi coinvolti passano in
secondo piano rispetto ai vantaggi ottenuti che sono essenzialmente
- La formazione in comune
- La predisposizione di strumenti, materiali e metodologie di lavoro comuni
- La sperimentazione dell’uso degli stessi
- La discussione critica sull’avanzamento del lavoro e sulle metodiche e strumenti utilizzati
- L’uniformità di approccio ed esecuzione dei controlli ufficiali
- L’omogeneità e i tempi medi dei follow up
- L’ uniformità di implementazione del sistema informativo del programma sicurezza alimentare
Strutture di riferimento Servizio Sanità Pubblica Veterinaria, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
Responsabile Programma: Antonio Cuccurese
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
B – PROGRAMMA: IGIENE E SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO
Premessa
Il Programma Intradipartimentale “Igiene e Sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro” coinvolge i Servizi di Igiene
e Sanità Pubblica (SIP) , Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL), Sicurezza Impiantistica ed
Antinfortunistica (SSIA) e intende sviluppare tutte le azioni integrate necessarie per la tutela della salute del
cittadino in ambiente di vita e di lavoro nonchè garantire tutte le attività in emergenza.
In particolare all’interno di questo Programma afferiscono attività di competenza trasversale di più Servizi del
Dipartimento, già oggetto di Gruppi di lavoro, intendendo in questo modo presidiarne la gestione e il
raggiungimento degli obiettivi privilegiando l’integrazione delle risorse dei Servizi e lo svolgimento coordinato ed
uniforme, su base aziendale, delle funzioni e delle attività;
In particolare si procederà alla gestione coordinata delle seguenti attività:
- Igiene edilizia (progettazione)
- Scuole (vigilanza)
- Strutture sanitarie e socio-assistenziali (vigilanza)
- Amianto (mappatura e vigilanza)
- Incidenti domestici
Obiettivi Specifici 2014
- Alla luce delle ultime indicazioni della regione Emilia Romagna, si ritiene utile un confronto tra gli operatori
che si occupano della valutazione delle progettazioni e quelli che si occupano di vigilanza.
- Si parteciperà attivamente al Progetto di Prevenzione degli incidenti della prima infanzia secondo la
programmazione presentata alla Direzione Aziendale che prevede un ruolo per gli operatori che si occupano
di vigilanza nelle scuole per la sensibilizzazione degli insegnanti.
- Supporto da parte del Referente DSP “Incidenti Domestici” agli operatori che effettuano vigilanza con
predisposizione dei materiali e momenti di formazione sull’argomento
- Predisposizione di Opuscoli con informazioni su Amianto
Consuntivo 2013 – Programmazione 2014
2013
AZIONI DI COORDINAMENTO
S/N
2014
AZIONI DI COORDINAMENTO
note
RISULTATI ATTESI
AMIANTO
Formazione per gli operatori che
effettuano vigilanza presso le scuole e
le strutture socio assistenziali e
sanitarie
-predisposizione di un opuscolo con
informazioni su Amianto da distribuire
in corso di vigilanza dedicato sia alle
strutture scolastiche che sociosanitarie.
-predisposizione di un Opuscolo
informativo sull’Amianto da
distribuire, al bisogno, a cittadini o
amministratori condominiali per la
valutazione della presenza di amianto
in contesti abitativi.
S
1 incontro
5/6/2013
Predisporre una scheda con
informazioni da acquisire nel corso di
valutazione di progetti per impianti di
Recupero inerti e Centrali di
betonaggio (Amianto).
N
-predisposizione di un opuscolo con Realizzazione 2 opuscoli
informazioni
su
Amianto
da su Amianto
distribuire in corso di vigilanza
dedicato sia alle strutture scolastiche
che socio-sanitarie.
-predisposizione di un Opuscolo
informativo
sull’Amianto
da
distribuire, al bisogno, a cittadini o
amministratori condominiali per la
valutazione della presenza di
amianto in contesti abitativi.
N
posticipato
2014
N
posticipato
2014
NIP
Confronto tra gli operatori che si
occupano della valutazione delle
progettazioni e quelli che si
occupano di vigilanza: realizzazione
di almeno un incontro
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Condividere le
conoscenze ed
omogeneizzare le
valutazioni.
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Relazione Annuale 2013-2014
STRUTTURE SANITARIE
Attività collegate al progetto”Incidenti N
domestici” in particolare nei confronti
della prevenzione delle cadute negli
anziani, progettando la formazione
degli operatori che, all’interno
dell’Azienda
USL,
si
occupano
dell’argomento (Dip.Cure primarie).
Inoltre si amplierà la check list
utilizzata durante il sopralluogo con
informazioni sulla
presenza di
amianto.
Confronto con gli operatori addetti
alla valutazione delle progettazioni
almeno 1 incontro
Realizzazione almeno 1
incontro
STRUTTURE SOCIO SANITARIE
attività collegate al progetto”Incidenti N
domestici” in particolare nei confronti
della prevenzione delle cadute negli
anziani, progettando la formazione
degli operatori che, all’interno
dell’Azienda
USL,
si
occupano
dell’argomento (Dip.Cure primarie).
Inoltre si amplierà la check list
utilizzata durante il sopralluogo con
informazioni sulla
presenza di
amianto.
Attivare in collaborazione con il
Referente DSP “Incidenti Domestici”
la vigilanza e la sensibilizzazione circa
la Prevenzione delle cadute
nell’anziano.
SCUOLA
Formazione per gli operatori che
S
effettuano vigilanza presso le scuole
1 incontro
per la Prevenzione degli incidenti
5/6/2013
domestici e scolastici nei bambini e nel
progetto “Amianto” per la valutazione
della presenza di Amianto nelle
strutture.
Partecipazione attiva al “Progetto di
intervento per la prevenzione degli
incidenti nei bambini per il 2014”
Gli operatori addetti al controllo
delle scuole procederanno a :
- effettuare la formazione, in
collaborazione con Luoghi di
prevenzione alle coordinatrici
pedagogiste e referenti, per la
sicurezza delle scuole
- applicare l'utilizzo della check list
sugli incidenti domestici e
sensibilizzare gli insegnanti su queste
tematiche,consegnare loro le check
list sugli incidenti domestici per
controllare le situazioni di rischio
esistenti nelle strutture,consegnare il
CD regionale utile per affrontare
l'argomento con i genitori dei
bambini.
Utilizzo della check list
sugli incidenti domestici
e consegnare il CD
regionale in almeno il
40% delle scuole per la
prima infanzia oggetto di
controllo
INCIDENTI DOMESTICI
Gli aspetti di integrazioni si effettuano S
in particolare sulla attività di
progettazione del gruppo “Igiene
Edilizia”, sulla vigilanza dei gruppi
“Scuole” e “Strutture Sanitarie e SocioAssistenziali” proposti due momenti
interni di formazione per i tecnici
afferenti ai programmi di vigilanza
nelle scuole e nelle strutture sanitarie
e socio-assistenziali per un totale di
circa 30 operatori.
Supporto da parte del Referente DSP
“Incidenti Domestici” agli operatori
che effettuano vigilanza con
predisposizione dei materiali e
momenti di formazione
sull’argomento
COMMENTO Pur essendo stato istituito da poco e con le difficoltà legate alla nuova impostazione proposta, la
istituzione del programma ha cominciato a produrre alcuni risultati rilevanti, soprattutto nella messa in comune di
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Relazione Annuale 2013-2014
conoscenze, informazioni sulle attività e conseguente possibilità di collaborazione e condivisione di punti di vista e
valutazioni sulle varie realtà.
Indubbiamente rimane ancora molto lavoro da fare sulla reale possibilità di lavorare in rete e con una
coordinamento comune, ma le azioni proposte per il 2014 sono una forte spinta verso questo obiettivo.
Componenti Gruppo Montorsi Amianto (mappatura e vigilanza) / Magnani M NIP(progettazione) / Cervi Scuole
(vigilanza) Ferdenzi Strutture sanitarie (vigilanza)/ Farina Strutture socio-assistenziali (vigilanza)/ Campioli
Incidenti domestici
Strutture di riferimento Servizio Igiene Sanità Pubblica, Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro, Servizio
Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica, Servizio Sanità Pubblica Veterinaria, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
Responsabile Programma Rispogliati Rosella
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Relazione Annuale 2013-2014
C – PROGRAMMA: EFFETTI DELL’AMBIENTE SULLA SALUTE
Obiettivo generale
L’ambiente, inteso come insieme di fattori fisici, chimici e biologici esterni all’individuo e di tutti i comportamenti
correlati rappresenta uno dei determinanti principali della salute. Lo sviluppo industriale, la gestione dei rifiuti, la
mobilità, ma anche le molteplici sostanze immesse sul mercato, la produzione di energia e lo sviluppo urbano
sono alcuni esempi di settori interessati che determinano rilevanti impatti sull’ambiente e sulla salute.
Nella nostra Provincia da anni le tematiche ambientali, con particolare attenzione ai possibili effetti sulla salute
legati all’inquinamento atmosferico ed alla gestione dei rifiuti, sono all’attenzione del dibattito tra cittadini ed Enti
locali.
Obiettivi Specifici 2014
PER IL 2014 TUTTE LE ATTIVITA’ E LE TEMATICHE INDIVIDUATE SARANNO IN MANTENIMENTO
Si ritiene che il PROGRAMMA sia il modo efficace per affrontare le tematiche di Ambiente e Salute nella loro
complessità e che possa permettere di valorizzare ed integrare le conoscenze, le competenze, le esperienze dei
diversi servizi del DSP, in collaborazione con ARPA e con le istituzioni locali impegnate in campo ambientale e
sanitario.
Le importanti competenze dei singoli Servizi in questo ambito debbono essere coordinate al meglio per ottenere i
risultati di salute per la popolazione ; è altresì fondamentale un ruolo di coordinamento dei Servizi del DSP e
Aziendali (Servizio di Epidemilogia) al fine di fornire le risposte alle innumerevoli richieste di informazioni
sull’ambiente come determinante di salute che pervengono dai cittadini singoli o associati (Comitati) o dagli Enti
Istituzionali (Comune, Provincia, Regione ). Nel corso del 2013 queste richieste hanno comportato un importante
impegno in questo ambito
Consuntivo 2013 – Programmazione 2014
2013
AZIONI DI COORDINAMENTO
S/N
2014
AZIONI DI
RISULTATI ATTESI
COORDINAMENTO
note
PREVENZIONE DEI RISCHI PER LA SALUTE DERIVANTI DALL’AMBIENTE E DALL’AMBIENTE COSTRUITO
(SIP – Epidemiologia – SVET – SPSAL - SIAN)
Formazione per gli operatori che
effettuano vigilanza presso le scuole e
le strutture socio assistenziali e
sanitarie
Non si prosegue
S
1 incontro
In prosecuzione dal 2013
Opuscolo
In prosecuzione dal 2013
Opuscolo
La metodologia VIS
è stata proposta
alla VIA del
progetto del TMB
Elaborazione delle schede
raccolte presentate dagli
Enti della Conferenza de
Servizi
prosecuzione dal 2013
Scheda
È stato realizzato
quanto previsto dal
progetto
In prosecuzione dal 2013
Ganzi Angela è l’operatore
di riferimento.
-predisposizione di un opuscolo con
n.
informazioni su Amianto da distribuire posticipato
2014
in corso di vigilanza dedicato sia alle
strutture scolastiche che sociosanitarie.
n
-predisporre un Opuscolo informativo
sull’Amianto da distribuire, al bisogno, posticipato
2014
a cittadini o amministratori
condominiali per la valutazione della
presenza di amianto in contesti
abitativi.
Altre azioni sono state:
A) individuazione dei progetti dove
applicare la metodologia della VIS,
(SIP-SPSAL)
S
B)Partecipazione Progetto SUPERSITO
Qualità dell'aria e della salute (SIP ed
Epidemiologia)
S
/
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C) Valutazione inquinamenti di acque
profonde utilizzate per alimentazione
degli acquedotti della provincia (SIPSIAN)
S
D) Contaminanti ambientali di origine
animale (SIP-SVET)
N
E) Utilizzo dei prodotti fitosanitari in
ambito civile (SIP_SPSAL_SIAN)
S
divulgazione dei dati a
livello regionale
N
In prosecuzione dal 2013
Ganzi Angela è l’operatore
di riferimento.
F) Promozione di un momento di
approfondimento con i valutatori
degli strumenti urbanistici: (SIP e
Programma Promozione della Salute)
richiedendo ai
comuni i dati
anagrafici
Nel 2013 sono stati
presentati e valutati
i PSC di diversi
Comuni per le
scadenze
amministrative del
2014 ciò ha
comportato una
notevole mole di
lavoro che ha
compromesso lo
svolgimento del
momento di
formazione
specifico
valutazione
Valutazione dei risultati di
monitoraggio.
Continuazione
In prosecuzione dal 2013
Come per il 2013 si
prevede di rispondere
puntualmente alle richieste
di contributi ai diversi Piani
Urbanistici proposti dai
Comuni
LE EMERGENZE AMBIENTALI
(Tutti i SERVIZI DSP)
N
Presentazione la procedura “Gestione
si posticipa
emergenze ambientali “
approvata a fine 2012 agli operatori
2014
del SIP e ai Servizi coinvolti.
prevede
di
Nuova procedura
I due operatori hanno svolto Si
formazione presso il DSP di rivedere
la Emergenze ambientali
Rimini e hanno condiviso la procedura del SIP e
come
nostra esperienza con il DSP distenderla
Forlì
procedura del DSP.
Operatori
di
riferimento Rinaldi
Giovanni e Ganzi
Angela , Sghedoni
StEsercizio
Fisico
Adattatono,
Camurri Cinzia
REGOLAMENTI REACH – CLP PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE DA ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI NEI
PRODOTTI IMMESSI SUL MERCATO, COMMERCIALIZZATI ED IN USO
(SIP - SPSAL)
Dare piena attuazione ai regolamenti
REACH e CLP e conseguentemente
ridurre l’esposizione, professionale e
non, a agenti chimici presenti nei
prodotti immessi sul mercato,
S
E’ stata eseguita la
vigilanza programmata e
sono stati effettuati i
percorsi formativi
Si prevede di
continuare quanto
intrapreso in questi
anni in termini di
vigilanza e
formazione . Le
azioni per il SIP
sono coordinate dai
due Ispettori REACH
: Ganzi Angela e
Sghedoni
StEsercizio Fisico
Adattatono
COMMENTO
Il 2013 ha comportato un notevole impegno degli operatori in particolare per:
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Continuazione vedi
Capitolo relazione di
Servizio SPSAL
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Relazione Annuale 2013-2014
Piani urbanistici:
Sono stati valutati gli strumenti urbanistici dei diversi Comuni della provincia che ancora non avevano modificato i
PRG ai sensi della legge regionale 20 /2000.
Per citarne alcuni :
Castellarano, Rubiera, Montecchio, S. Ilario, Bibbiano, C. Monti , ecc
VIA, VAS : (Valutazioni di impatto ambientale)
In questo ambito il contributo richiesto ai Servizi è notevole nell’anno sono stati espressi 34 pareri .
Tra questi meritano menzione due importanti progetti :
a) Autostrada Cispadana che verrà costruita a Reggiolo
b )Trattamento meccanico biologico dei rifiuti di Reggio Emilia
a) sono stati svolti diversi incontri in RER e al DSP con gli operatori degli SPSAL e SIP delle province di
attraversamento dell’opera al fine di integrare le osservazioni e prescrizioni in merito. Sono statti svolti diversi
incontri anche all’Assessorato all’Ambiente della provincia con Arpa
b) il nuovo impianto ha comportato un notevole impegno da parte degli operatori tecnici di riferimento delle Sede
di Reggio Emilia e anche Correggio in quanto l’impianto sorgerà al confine . La valutazione è stata affrontata con
un gruppo di lavoro SIP e SPSAL e si è conclusa con una richiesta di integrazioni presentata in Conferenza di
Servizi.
Rischio chimico per la popolazione:
• Aziende a Rischio di Incidente Rilevante: si è partecipato a 5 Commissioni del CVR regionale per
valutazioni di istanze provenienti dalle aziende a RIR presenti con 7 stabilimenti nel territorio provinciale .
• Controllo sull’uso dei Prodotti Fitosanitari in ambiente civile ed extragricolo: nel 2013 è stata effettuata
una vigilanza e controllo nelle operazioni di diserbo .Sono stati eseguiti controlli sulla correttezza
dell’etichettatura dei p. fitosanitari destinati al pubblico presso due distributori di prodotti fitosanitari.
E’ stato organizzato un corso “Utilizzo dei diserbanti in ambienti extrargricoli: attività di vigilanza degli
operatori SIP” a Reggio Emilia Il 14/6/2013 rivolto agli ispettori del SIP di AVEN
Controllo dell’uso dei Prodotti biocidi nei “trattamenti adulticidi” contro la zanzara Culex (zanzara
domestica) in occasione di feste con la presenza di molte persone nelle ore serali individuati, dal Piano di
Emergenza Regionale per il controllo della malattia da virus West Nile previsti nel 2013, come modalità
straordinaria per intensificare il sistema complessivo di sorveglianza e controllo della malattia nella fase
epidemica.
Emergenze ambientali
• Nel corso dell’anno due operatori del SIP sono stati relatori al Corso "attività del DSP nelle Emergenze
ambientali” organizzato dal DSP di Rimini. Questo ha permesso di avere un confronto con altre realtà
regionali e permetterà di affrontare la nuova stesura della procedura con il coinvolgimento dei Servizi del
DSP interessati alle emergenze ambientali
Formazione operatori
• Diversi operatori anche non impegnati sugli ambiti descritti hanno partecipato ad una importante
formazione organizzata dalla
Regione sui temi di
i“Salute e Ambiente” questo permetterà importanti ricadute organizzative in questo ambito
Componenti Gruppo
Prevenzione dei rischi per la salute derivanti dall’ambiente e dall’ambiente costruito:
Rinaldi Giovanni /Ganzi Angela (Camurri SIP, Sghedoni SIP Cuccurese SSPV Rosi SIAN)
Emergenze ambientali :
Rinaldi Giovanni /Ganzi Angela (Sghedoni/Camurri – SIP Ferdenzi SPSAL– Notari SSIA – Rosi SIAN - Cuccurese
SSPV)
Regolamenti REACH – CLP
Ferdenzi Patrizia (Bedogni SPSAL,Ganzi SIP, Sghedoni SIP)
Strutture di riferimento: Servizio Igiene Sanità Pubblica, Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro, Servizio
Sicurezza Impiantistica Antinfortunistica, Servizio Sanità Pubblica Veterinaria, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
Responsabile Programma: Ida Cervi
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Azienda U.S.L. Reggio E.
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA
Relazione Annuale 2013-2014
La presente relazione è pubblica in internet, intranet e viene inviata in PEC a:
Ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Reggio Emilia
Al Presidente della Conferenza Sociale e Sanitaria Territoriale
Agli Assessorati Sanità, Ambiente, Agricoltura, Lavoro, Pianificazione Territoriale, Mobilità sostenibile della
Provincia di Reggio Emilia
Alle Associazioni di Categoria
Alle Confederazioni Sindacali
Al Responsabile Servizio Sanità Pubblica della Regione Emilia Romagna
Al Responsabile Servizio Veterinario e Igiene degli alimenti della Regione Emilia Romagna
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Ai Direttori dei Dipartimenti di Sanità Pubblica di Piacenza, Parma, Modena
Al Direttore dell’ARPA Sezione di Reggio Emilia
Al Direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Reggio Emilia
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Al Direttore Generale dell’Azienda USL di Reggio Emilia
Ai Direttori Sanitario, Sociosanitario e Amministrativo
Ai Direttori di Distretto
Al Direttore del Presidio Ospedaliero
Al Responsabile Staff Sviluppo Risorse Umane
Al Responsabile Staff Comunicazione Aziendale
Al Responsabile Staff Programmazione e Controllo
Al Responsabile Programma Efficienza e Sicurezza delle cure
Al Responsabile Qualità – Accreditamento
Al Direttore Programma Cure Primarie
Ai Direttori dei Dipartimenti Cure Primarie
Al Direttore del Dipartimento Salute Mentale
Al Direttore del Dipartimento Farmaceutico
Al Direttore del Programma Salute Mentale e Dipendenze Patologiche
Al Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione
Al Responsabile della Direzione Infermieristica e Tecnica
Al Referente aziendale per i Piani per la salute
Ai Direttori dei Servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica
Ai Referenti dei Progetti Dipartimentali del DSP
Ai Referenti di Staff del DSP
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