7 Sommario passaparola www.maddalena52.org Distribuzione gratuita novembre 2014 n°7 Mario Gagliardi Cooperativa il Laboratorio Matteo Casari Disorderdrama | Teatro Altrove Ruben Cigliano Cooperativa il Laboratorio Ilaria Fuoco Associazione Libera Eva Kindlein Associazione A.Ma Federica Pastorino Associazione A.Ma Andrea Scali Associazione A.Ma Padre Andrea Decaroli Basilica San Siro Don Nico Basilica S. M. delle Vigne 1 Quel tipo bello bello 2 Poliziotto, che fucile grande che hai! 3 La battaglia di Piazza Lavagna 4 Si abbassano le saracinesche ma non la testa 6 Sapori di Giustizia 8 Calendario Eventi 10 Il Cantiere per la Legalità Responsabile 12 Cronaca di una Biennale annunciata 14 Torna la REGINA DISADORNA di Lunaria Teatro 16 Ci riproviamo!!! 17 L’amico ritrovato Padre Paolo Casa della Maddalena Il logo Madd@news Ideazione Stefania Orengo Associazione A.Ma Progetto grafico, impaginazione marta moretto Associazione A.Ma In Copertina: “Prossimità” a cura di Eva Kindlein Associazione A.Ma madd@news | passaparola si trova al madd@lena52, la casa della maddalena e in tutti gli esercenti del CIV Maddalena Nel prossimo numero l’immagine di copertina o un articolo potrebbe essere il tuo! Collabora con noi inviandoci le tue foto/illustrazioni, o un articolo che riguarda il nostro quartiere. scrivi a: [email protected] Quel tipo bello bello « Cari lettori, questo mese vogliamo abbracciare la città di Genova e i suoi abitanti colpiti dal dramma dell’alluvione. Anche alla Maddalena la furia dell’acqua ha fatto danni ma, ancora una volta, grazie a una grande solidarietà, rialziamo la testa e ripartiamo. Fino a quando ancora? » La conoscete voi la storia di quel tipo bello bello Che se ne uscì proprio quel dì senza prendere l'ombrello? Lassù in alto certe nubi coprivan tutto il cielo D'azzurro neanche un filo, di sole manco un velo. Scappò fuori di casa, non prese la mantella, neppure gli stivali Andava sì di corsa, acchiappò giusto gli occhiali. Il lavoro lo chiamava e le lancette andavan forte Non accese la TV che sparava le notizie appena sorte. Giornalisti collegati che invitavano a scappare a salire ai piani alti Il fango è il nuovo asfalto e auto naviganti e poi fiumi che fan salti Niente avvisi i giorni prima, niente azioni gli anni addietro Solo inutile cemento, betoniere che hanno fame e poi sboccano sul greto. Ma chi ci dormirebbe in un letto che si stringe giorno dopo giorno? Se non si riposa bene, ci si gira e si rigira, ci si allarga tutt'intorno. L'acqua mica dorme, lei da quando è nata dai monti scende al mare. Lo sanno anche i bambini che non si può stringere, che non si può fermare La gara il giorno dopo è a dir io lo sapevo, avea previsto tutto La colpa non è mia ma dell'acqua eccezionale che tutto mi ha distrutto. La credibilità, i modelli matematici, i piani di emergenza L'andare tra la gente a dar pacche sulle spalle e fingere assistenza. E dire mi dispiace per quello che ci è morto ma si poteva anche informare Guardare i tabelloni, seguire quel canale e farsi dire cosa fare. Rimarrà che è colpa sua se quel tipo bello bello Era uscito proprio quel dì senza prendere l'ombrello! Luca Curtaz | Presidente Ass. A.ma Abitanti della Maddalena 1 Poliziotto, che fucile grande che hai! Caro Madd@News, alle 17.00 di un dato giorno, con un certo numero di bambini al seguito, mi dirigevo in un luogo X mentre una squadra di poliziotti, in assetto antisommossa, raggiungeva una camionetta poco distante, ignorando completamente la fila che con molti sforzi provavo a mantenere e, in sostanza, spezzandola a metà, nell’intento di raggiungere la suddetta camionetta nel minor tempo possibile. Al di là del diritto di precedenza (sul quale si potrebbe aprire una parentesi, che per altro ho aperto, ma ora chiudo) i sopra citati bambini mi chiesero dove si dirigessero i poliziotti, come mai fossero vestiti così e cosa fosse successo; sottolineando con stupore la grandezza delle armi che recavano con loro. Nello stesso istante, nell’intento di assomigliare a una showgirl Y, Rosalinda (12 anni) metteva su facebook una delle sue migliori foto, accompagnata dall’ovazione di tutti gli amici. Dalla vetrina di un negozio a lato strada scorrevano le immagini che uno sproporzionato televisore, sintonizzato su un canale qualunque, mandava in onda a ciclo continuo. E da un vicolo giungeva il vociare di due prostitute che a tratti comparivano nel mio spettro visivo per scomparire subito dopo. Trovatomi per puro caso a vivere questa serie di circostanze e assai provato dal costante turbamento che alcune immagini provocano in me, sento il bisogno di proporti un gigantesco album di quartiere da proiettare in piazza il più sovente possibile, in modo che tutti ci si possa riconoscere in quello che siamo realmente e ripulirci un po’ dalle immagini distorte e artefatte che costantemente ci inquinano. 11 2 P.S. Le immagini possono essere pericolose per ciò che simboleggiano o per il significato che viene loro attribuito; e tra le tante immagini a cui quel dato giorno mi venne dato di assistere, solo su una di queste porterò la mia e la vostra attenzione, curandomi di sottolineare che le prostitute, in quanto simbolo di schiavitù, non sono affatto pericolose, ma ahimè, solamente una realtà triste che è bene ricordarci esiste. La Redazione Nel 1922, in Italia, i partiti democratici perdono sempre più il loro ruolo e il fascismo trova spazio per evolversi in regime. Sono diversi gli episodi nella nostra città che vedono fronteggiarsi militanti socialisti o comunisti e fascisti. Il 6 marzo, dopo un comizio fascista in piazza De Ferrari, i dimostranti fanno un corteo e assaltano la sede del giornale “Il Lavoro” in Salita S. Caterina e tentano lo stesso in Galleria Mazzini con la sede dell'“Avanti” ma non riescono nel loro intento perché caricati e dispersi dalla forza pubblica. In risposta a questi eventi, martedì 8 marzo, avviene uno sciopero operaio con comizio di politici socialisti e comunisti in piazza Caricamento: si svolge nella mattinata e senza incidenti. Alle 14,30 dello stesso giorno, un gruppo di fascisti muniti di bastoni transita in via della Maddalena quando una donna urla loro “Rovina famiglie”. Questi non raccolgono la provocazione ma, all’altezza di vico Lavagna, la stessa frase viene ripetuta da un uomo che si trova lì in compagnia di altri abitanti del quartiere. Ne segue una violenta colluttazione Maddalena Antifascista La battaglia di Piazza Lavagna che costringe gli abitanti a fuggire e rifugiarsi nell’osteria Caneva in piazza Lavagna. I fascisti inseguiono gli avversari e, sfondata la porta dell’esercizio, si precipitano all’interno dove vengono accolti da una pioggia di bottiglie e bicchieri. Vengono esplosi anche alcuni colpi di pistola e un proiettile colpisce a una gamba la lavandaia Caterina Pudioli, abitante in vico Salvaghi, che stava lavando presso i vicini trogoli. Alla Notizie tratte da "Il Secolo XIX". battaglia partecipano anche altri abitanti che, dalle finestre delle proprie case, gettano oggetti vari contro i fascisti. Andrea Scali 3 Facciamo Rete Si abbassano le saracinesche ma non la testa Siamo i commercianti del CIV Maddalena e, come tutti gli operatori economici iscritti o no al consorzio, siamo preoccupati per la situazione del quartiere. Siamo preoccupati dalle troppe saracinesche chiuse, dalla percezione di degrado che ancora, se non di più, si respira, dalla presenza di un'illegalità diffusa e una fragile consapevolezza di essa, da tutti quegli elementi che non permettono una frequentazione e una ripresa economica serena. Nel 2014, nel sestiere della Maddalena, il cuore del centro storico di Genova, vari esercenti si sono trovati costretti a chiudere le loro attività, altri chiuderanno, altri ancora pensano di spostare i loro negozi in un'altra zona della città. Certo le cause non sono solo riconducibili alla situazione del quartiere. La crisi economica, mai tanto reale come negli ultimi anni, l'indisponibilità dei proprietari dei locali a ridiscutere gli affitti, la pressione fiscale insostenibile in periodi di così scarso lavoro, sono le ragioni forti che portano alla chiusura. Diventa ancor più difficile resistere e affrontare la pesantezza della crisi se si aggiungono il degrado crescente, l'abbrutimento di alcune vie di pregio dove l'alta qualità ed eccelenza dei negozi viene mortificata dalla presenza di malavita, prostituzione, spaccio. Sebbene ancor oggi alcuni non vogliono ammetterlo, così è iniziata la desertificazione di via della Maddalena: le attività sane hanno chiuso e le organizzazioni malavitose si sono appropriate del territorio. Non è possibile alcuno sviluppo economico e sociale in tali condizioni. Oggi è più che mai necessario giungere a un punto di equilibrio per difendere le attività economiche esistenti e per sostenere la nascita di nuove. La chiusura di tante attività sane ha fiaccato l'intera rete commerciale della Maddalena, profondamente delusa dalla sottovalutazione costante di preoccupazioni espresse tante, troppe volte, di segnalazioni di fenomeni pericolosi che si propagano a macchia d'olio a causa della mancanza di misure di contrasto efficaci da parte delle istituzioni e delle forze dell'ordine. Consapevoli della difficoltà di affrontare situazioni tanto complesse e sedimentate nei decenni, abbiamo aspettato segnali che non sono però arrivati. Il degrado, il disagio, l'impunità dell'illegalità creano rabbia, rassegnazione, lentamente ci si abitua, sorge una sorta di ammirazione verso le persone tenaci che, nonostante tutto, tirano avanti e resistono. Non abbassiamo né lo sguardo né la testa, non vogliamo accettare frasi del tipo "ma è sempre stato così in centro storico", "non si può cambaire", oppure "è anche il bello del centro storico, il suo folklore". No. Il cuore di Genova deve tornare sano e pulsare forte per ridar vita all'intera città. La bellezza del centro storico sta nei suoi antichi palazzi ma si riflette e rigenera nelle luci dei negozi curati, di qualità, "puliti", dove persone cortesi e competenti vigilano e curano il territorio ed esprimono entusiasmo e affetto per la loro città. Sono persone come Agnese di Le ceramiche del grifo, Chiara e Luisa di Melampo, Andrea della Bottega intollerante, Norma e Francesca di Le Gramole, tutte persone per bene con le quali abbiamo condiviso idee, opinioni, entusiasmo, anche tristezze e combattuto tante battaglie. I loro negozi sono ora saracinesche chiuse, spazi vuoti. Ci mancheranno nell'affetto e nell'impegno sociale. Gli esercenti che continuano a lavorare alla Maddalena dovranno pensare a superare divisioni e portare avanti idee magari avanzate da altri, ma insieme, perché insieme si hanno più idee, più capacità, più forza. Daniela Vallarino | Presidentessa del CIV Maddalena 5 Bando per interventi sociali e culturali nel Sestiere della Maddalena, edizione 2013 Facciamo Rete Progetto Vincitore 6 Sapori di giustizia “È allarmante il ritardo con il quale la società civile […] ha compreso il pericolo della presenza sul territorio della regione (e non solo nel Ponente Ligure) della criminalità organizzata di stampo mafioso e la scarsa consapevolezza dei rischi ai quali il tessuto socio economico è attualmente esposto”. A parlare è la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali. Il testo è molto recente, 2013, e si accompagna a diversi altri rapporti in cui si rileva che “le organizzazioni criminali [sul territorio genovese] hanno scelto una via di estrema prudenza: sono molto silenziose. […]: lavorano sotto traccia, sembrano […] interessate ad acquisire un ruolo nell’economia legale, ad infiltrarsi in essa, a condizionare anche la vita complessiva di questa collettività”. Usura, riciclaggio di denaro sporco attraverso l'acquisizione di esercizi commerciali e imprese artigianali, infiltrazione negli appalti, gestione di videopoker, oltre ai più tradizionali traffico di stupefacenti e dello sfruttamento della prostituzione sono le aree di attività delle mafie a Genova e nel quartiere della Maddalena. Il progetto “Sapori di giustizia” – promosso da circolo Arci Belleville, Arci Genova e San Benedetto, col supporto del Presidio Francesca Morvillo di Libera e del CIV Maddalena e l'adesione di moltissimi cittadini del quartiere – nasce con l'obiettivo di far emergere la consapevolezza di questo fenomeno e promuovere l'attivazione solidale di cittadini ed esercizi commerciali del quartiere. Per spezzare l'isolamento in cui si trova stretto dalle pressioni mafiose. Come? Siamo partiti dall'esempio di chi si è trovato a fare scelte simili in territori molto più difficili, come la Sicilia. A Palermo, nel 2004, un gruppo di amici che aveva trovato nel business-plan del loro pub la voce “pizzo” decise di ribellarsi. In una notte cosparse la città di adesivi che recitavano “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. Ne nacque Addio Pizzo. Chiedendo ai cittadini di scegliere per i loro acquisti i negozi che si riconoscevano nel disciplinare di Addio Pizzo, l'associazione saldò un patto di solidarietà reciproca tra commercianti e cittadini antimafia, offrì la possibilità a ognuno di combattere la mafie attraverso una scelta semplice e quotidiana come fare la spesa, coniugò lotta alle mafie e consumo critico. Addio Pizzo è un'esperienza di successo mutuata da allora in molti altri territori, cresciuta in molti settori che incontreremo al Teatro Altrove la sera di mercoledì 5 novembre. Da noi la crisi stringe i commercianti nella morsa dei debiti, della liquidità che manca, delle banche restie a concedere prestiti. Molti cadono nella rete degli usurai, alcuni sono costretti a cedere l'attività ai mafiosi. Sostenere i commercianti che resistono alle proposte della mafia significa, come cittadini, sceglierli nei consumi di ogni giorno. “Sapori di giustizia” promuove la nascita di una rete di commercianti, ristoranti e locali che condividono un disciplinare antimafia e scelgono di rendersi identificabili attraverso un adesivo che li connoti come “antimafia”. Allo stesso tempo i cittadini del quartiere – che già si stanno battendo attraverso moltissime iniziative comunitarie contro la presenza della criminalità alla Maddalena – si impegnano a sostenere questi negozi attraverso i loro consumi. “Sapori di giustizia” è anche un progetto di comunicazione, che mira a raccontare la Maddalena come quartiere antimafia e a diffondere fra i turisti l'abitudine di visitarla per sostenere i commercianti antimafia. Silvia Melloni | coordinatrice del progetto "Sapori di giustizia" 7 Eventi Novembre Concerti e Sermones | Oratorio S. Filippo “Vi farà Lui buoni in quello che vi vorrà adoperare” come Dio educa la sua Chiesa è il tema della X edizione dei Sermones, conversazioni su fede, attualità e cultura. L’ingresso è libero. I Sermones saranno introdotti da un momento musicale a cura dell’associazione Progetto Musica e dell’ensemble Ars Antiqua. Sabato 1 | ore 16.45 | Oratorio S. Filippo Concerto per tutti i Santi: Gabriel Fauré – Il Requiem e la musica del suo tempo. (via Lomellini) Ass. musicale “I Concerti Spitiruali del Gonfalone”, in collaborazione con Genova Vocal Ensemble. Dir. Marco Zambelli. Sabato 8 |ore 16.45 | Oratorio S. Filippo “Avete visto l’amore dell’anima mia?” S. Teresa di Avila e il primato della contemplazione Relatore Padre Andrea Bello. Sabato 15 | ore 16.45 | Oratorio S. Filippo “Guai a me se non evangelizzassi” S. Francesco Saverio e la necessità della missione Relatore Padre Bernardo Cervellera P.I.M.E., direttore di Asianews. Sabato 22 |ore 16.45 | Oratorio S. Filippo “Che io ti conosca intimamente” Oratorio di San Filippo via Lomellini oratorium.onlus@ gmail.com S. Ignazio di Loyola e la vita in Cristo Relatore Padre Giampaolo Salvini S.J., già direttore de La Civiltà Cattolica. Sabato 29 |ore 16.45 | Oratorio S. Filippo Concerto : “A tempo nel tempo”, contaminazioni 8 musicali dal ‘700 al ‘900, Ensemble Idee in note dell’Associazione Progetto Musica. Mercoledì 5 | ore 19.30 | Teatro Altrove Sapori di Giustizia: incontro con Addio Pizzo. Mercoledì 5 | ore 20.30 |B. Berio|Sala Chierici Aspettando l'Altra Metà Del Libro 2014. Letture da Jonathan Coe a cura del Gruppo Lettori Accaniti. Altrove Sabato 8 |ore 16/23 | Sestiere della Maddalena Il Formicaio Coop. Il Laboratorio Notte Bianca dei Bambini. Laboratori, giochi, spettacoli. tel. 0109753672 [email protected] info: www. coopillaboratorio.com Sabato 15 |ore 9.30 | Circolo Autorità Portuale Cantiere per la Legalità Responsabile: presentazione della Legge 109/96. (C.A.P. Via Albertazzi) Sabato 15 | ore 15/18 | Il Formicaio Circoimparando: Laboratori di circo gratuiti alla Maddalena | Piazza Cernaia 3/6 SABATO 8 NOVEMBRE Sabato 15|22|ore 15|16|17|Chiostro S. Matteo Altrove Teatro RistoranteLunaria e bar La Regina Disadorna di Lunaria Teatro Mercoledì 19 Programmazione riservata alle scuole. Mercoledì 19|ore 17.00 |B. Berio|Sala Chierici Inaugurazione mostra: Tavole ispirate ai Nativi Americani Mercoledì 26|ore 18.00 |B. Berio|Sala Chierici Indiani con la Penna. Letture da autori Nativi Americani contemporanei | Gruppo Lettori Accaniti | Soconas Incomindios info e prenotazioni Il Bistrot è aperto dal tel. 0102477045 giovedì alla domenica [email protected] dalle 19. Il Bar del Foyer Ingresso è aperto 12€ tutte le sere di Dal 19 al 29 ESPOSIZIONE di Tavole disegnate ispirate ai Nativi Americani in occasione dei 30 anni di TEPEE rivista di Soconas Incomindios a cura di Gruppo Lettori Accaniti | Soconas Incomindios Sabato 29 | ore 20 | Lab. Sociale Vico Papa Sapori di Giustizia: incontro con cooperative del marchio Centopassi. 9 Cantiere per la legalità Il Cantiere per la Legalità Responsabile Nello scorso numero di Madda@news vi abbiamo raccontato la legge 109/96, confluita nel D.lg.s.159/1, attraverso la quale i beni sequestrati e confiscati alla mafia sono destinati a essere riutilizzati a fini sociali. Questa scelta dal forte valore simbolico, la restituzione alla collettività di quanto ingiustamente e violentemente le è stato sottratto, può concretizzarsi in un reale cambiamento attraverso l'impegno delle istituzioni e la collaborazione di una società civile attiva, interprete della legge nelle sue pratiche. Con questa consapevolezza nasce a Genova il “Cantiere per la Legalità Responsabile”: su iniziativa di un gruppo di cittadini partecipi di associazioni di promozione sociale, cooperative, commercianti che nel cuore della Maddalena non si arrendono alla diffusa illegalità e si impegnano quotidianamente per dare al Sestriere un altro futuro. Il “Cantiere” vuole crescere invitando a unirsi coloro che a Genova vogliano portare il proprio contributo in risposta a importanti e recenti eventi: a febbraio oltre 100 immobili appartenenti ai Canfarotta, una famiglia che operava illegalmente nel centro storico, sono stati confiscati e sequestrati in via definitiva. Si tratta della confisca più grande del nord Italia realizzata sino ad oggi, gli immobili sono collocati 10 in grande maggioranza nel centro storico e in restante parte a Coronata, Sampierdarena e Cornigliano. L'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia (ANBSC) sta lavorando all’individuazione di un Ente destinatario che possa amministrarli con finalità istituzionali o sociali direttamente oppure assegnandoli in concessione a organizzazioni del terzo settore. Cosa possono fare i cittadini che aderiranno al “Cantiere per la legalità responsabile”? Il 15 novembre gruppi di lavoro ciascuno potrà offrire il proprio contributo raccontando i quartieri in cui i beni si trovano, le iniziative, le idee, i progetti di riutilizzo che potrebbero contribuire a rendere queste realtà positive e vive dal punto di vista sociale e culturale. Avendo come riferimento precedenti esperienze in Italia, si vuole costruire una rete che, dialogando con l’Ente destinatario, possa contribuire alla costruzione di un bando pubblico per l’assegnazione di almeno una parte dei beni al terzo settore. Con quale spirito unirsi al Cantiere? I principi che guidano l'iniziativa dei promotori sono il rispetto delle persone, delle decisioni prese insieme e la cura degli spazi collettivi; la responsabilità delle proprie azioni e dei propri comportamenti di fronte agli altri; la collegialità, affinché le decisioni prese insieme in modi e forme condivise vengano rese operative; la trasparenza, perché lo spazio nel quale ci si muove è da considerarsi pubblico, per cui tutto ciò che si fa deve essere il più possibile pubblico e chiaro; la legalità responsabile con il rispetto e la pratica di quelle leggi che contribuiscono alla costruzione di una società più giusta ed equa a partire dal territorio. Dalla giornata del 15 novembre verrà prodotto Le Nostre Botteghe alle 9.30 presso il Cap, Circolo Autorità Portuale, si entrerà nel vivo delle attività del Cantiere con una presentazione della legge 109/96 e i partecipanti saranno invitati a proporre delle idee per il riutilizzo degli immobili sequestrati: attraverso la discussione in un documento riassuntivo dei contributi raccolti da presentare all'attenzione degli Enti istituzionali. Per unirsi o saperne di più, scrivete a [email protected] Chiara Cifatte | Presidio Francesca Morvillo 11 Facciamo Rete Le Nostre Botteghe Cronaca di una Biennale annunciata Ottobre 2013: Social Club di Genova e di Torino, Fondazione E’bbene, Consorzio Idee in rete, Associazione Isnet e Emporio della Solidarietà iniziano a progettare la Biennale della Prossimità. Seguono innumerevoli incontri. 3 ottobre 2014, Genova, piazza Don Gallo: conferenza stampa con gli assessori, il presidente del municipio, le televisioni locali, interviste, foto, si dà visibilità all’evento! Capiamo che abbiamo creato un evento nazionale. 8 ottobre: ospiti del tg3 regionale apriamo con una battuta sulle previsioni nefaste dell’Arpa ligure, smentendole. In quei giorni si lavora alacremente, bisogna recuperare tavoli, sedie, contattare gli elettricisti e le cuoche, confermare le targhe dei mezzi, allestire i luoghi, coordinare i coordinatori, pensare a come proteggere i seminari da eventuali piogge… L’aria è tesa tra la paura di non farcela e la voglia di fare bella figura. Si delineano ruoli, si sorvola su alcuni errori, incomprensioni, non detti, ci cerchiamo e ci troviamo. Ci conoscevamo da prima ma non sapevamo se eravamo capaci di fare squadra. Ora sappiamo che siamo in grado di farlo. Abbiamo visto crescere la Biennale: a giugno eravamo in 37 aderenti, a luglio 70, a settembre 90, a ottobre oltre 120. Il passa parola è stato determinante e la curiosità è stata l'anima. La ricchezza dei "prodotti di prossimità" è altissima. La presenza di persone autorevoli in merito è di grande rilievo. Arriveranno partecipanti da 15 12 regioni. Sarà un evento nazionale dove s'incontreranno e confronteranno realtà, esperienze e culture differenti, ci si rivolgerà a bambini, adulti, anziani, stranieri, disabili e verranno affrontati temi eterogenei quali disabilità, tossicodipendenze, autismo, profughi, enti pubblici e organizzazione spontanee… Una troupe composta da giovani volontari, preparati e motivati, si occuperà del reportage. La Biennale è totalmente organizzata da volontari. Solo da pochi giorni sappiamo che la Compagnia di San Paolo offrirà un contributo. La città ha messo a disposizione le “location” di pregio. 9 ottobre: si caricano pedane, tavoli, sedie, schermi, video proiettori, impianti… Piove a dirotto, siamo bagnati fradici, ma la sera è tutto pronto. Ognuno ripassa i propri impegni, i propri discorsi, si chiede se manca qualcosa, sa di aver fatto qualche errore, dimenticanza, ma la vera consapevolezza è che ce l’abbiamo fatta. Ore 24: la pioggia non cessa, squillano i telefoni, ci si dà appuntamento la mattina seguente alla 10 ottobre, ore 8.30: diluvia ma ci siamo tutti. Che si fa? La sera precedente un'alluvione ha devastato molte zone della città, una persona è morta. La Biennale non sarà più una festa. Vorremmo almeno garantire la giornata seminariale, anche per i tanti partecipanti giunti a Genova e intanto prendere tempo per valutare meglio l'accaduto. Ore 11.02: è diramata l’allerta 2. Ore 12.00: viene comunicato l’obbligo di interrompere qualsiasi manifestazione pubblica. La Biennale non si farà: sul viso di tutti delusione e sconforto, siamo frastornati. Ore 14.30, Palazzo Tursi: si riunisce una piccola assemblea, molto emotiva e forse poco lucida, per informare tutti i partecipanti che la Biennale è annullata. 4 novembre, Milano: i promotori si sono incontrati e hanno deciso che La Biennale tornerà a Genova in primavera. VI TERREMO INFORMATI… www.prossimita.net Mario Gagliardi | Georges Tabacchi Basilica di San Loggia di Banchi per decidere sul da farsi. 13 Bando per interventi sociali e culturali nel Sestiere della Maddalena, edizione 2013 Progetto Vincitore Storie della Maddalena Torna LA REGINA DISADORNA di Lunaria Teatro Il celebre romanzo La regina disadorna, dello scrittore e giornalista genovese Maurizio Maggiani, torna ad “abitare” la Maddalena attraverso un percorso spettacolare ambientato negli stessi luoghi dell’antico Sestiere al centro del racconto. Dopo l’eccezionale gradimento dell’edizione di giugno, Lunaria Teatro riproporrà La regina disadorna sabato 15 e 22 novembre (partenze dal Chiostro di San Matteo alle 15, alle 16 e alle 17). È prevista una programmazione riservata alle scuole la mattina di mercoledì 19 novembre. Personaggi e atmosfere del secolo scorso rivivranno nell’interpretazione di attori noti al grande pubblico televisivo come Enrico Mutti e Carola Stagnaro e in quella degli attori di Lunaria Teatro, Andrea Benfante e Paolo Drago, con il coinvolgimento dei partecipanti al laboratorio per non professionisti curato da Daniela Ardini (ideatrice e curatrice dello spettacolo) e Anna Nicora. Ogni giorno tre percorsi itineranti, nei quali gli spettatori ripercorreranno alcune vicende del romanzo, mentre una guida dell’Associazione Guide Turistiche Liguria, grazie alla collaborazione del CIV Consorzio della Maddalena, illustrerà la storia e le bellezze del quartiere. La prima tappa sarà il Chiostro di San Matteo, dove verranno presentati i giovani protagonisti Paride e Sascia, con Enrico Mutti e i partecipanti al laboratorio: Marina Abisso, Renata Benvenuto, Giulio Campanella, Giancarlo Caroti, Ilaria Devoti, Marcella Ferraris, Coca Frigerio, Mario Lai, Giorgio Niccoli, Simonetta Pedemonte, Andrea Pellegro, Giancarlo Pesce, Francesco Pittaluga e Federica Speranza. Quindi ci si sposterà all’Altrove – Teatro della Maddalena o, per meglio dire, alla bottega di Giggi o Strassê, impersonato da Andrea Benfante. Infine, alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola si racconteranno i traffici e la vendetta della Combattuta alias Carola Stagnaro, con Paolo Drago, Enrico Mutti e la partecipazione del Coro Le vie del canto, diretto da Giovanna Ponsano. Il percorso spettacolare La regina disadorna è una delle attività di Il salotto letterario della Maddalena. Libbri in sciá stradda, un progetto di Lunaria Teatro realizzato con il sostegno del Comune di Genova nell'ambito delle iniziative del Patto per lo sviluppo della Maddalena e con il contributo della Compagnia di San Paolo, tramite il bando pubblico indetto per il finanziamento di progetti e interventi di carattere sociale e culturale nel Sestiere della Maddalena. Il percorso spettacolare La regina disadorna è reso possibile dalla collaborazione di: Abbazia di San Matteo, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria, CIV Consorzio della Maddalena, Coro Le vie del canto, A Compagna, Associazione Guide Turistiche Liguria, Giangiacomo Feltrinelli Editore. Il romanzo: “La regina disadorna” è una favola storica che ha per sfondo lo scenario operaio del porto di Genova e i vicoli della Maddalena; fulcro dell’azione è l'Ecce Homo di Antonello da Messina, custodito alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria. Informazioni: La prenotazione è obbligatoria, possono partecipare, infatti, fino ad un massimo di 40 persone a turno. Per iscriversi è necessario telefonare allo 010/2477045 o scrivere a [email protected]. Biglietto intero: 12 euro (comprende la visita guidata e l’ingresso alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria). Biglietto ridotto under 18: 10 euro. 15 Notte Bianca dei Bambini Ci riproviamo!!! 3....2....1... Noooooo!!! L’alluvione, noooooo!!! A distanza di qualche settimana ci riproviamo, le analisi e gli articoli che avete trovato all’interno del Madd@News sottolineano come tutti i soggetti promotori e non solo, non abbiano l’intenzione di voltare pagina, bensì di continuare a costruire reti di condivisione e consapevolezza. A distanza di qualche settimana la Notte Bianca dei Bambini (dopo il necessario rinvio) prova a riproporsi in tutto il suo splendore. Sabato 8 Novembre a partire dalle ore 16 in tutto il sestiere della Maddalena si avvicenderanno laboratori, giochi e spettacoli dedicati ai bambini con la volontà di sottolineare ancora una volta che la città appartiene anche a loro. La Notte Bianca Dei Bambini è un momento di incontro e di scoperta. Durante l’evento i bambini avranno occasione di sperimentarsi nella costruzione di oggetti in legno, scoprire il mondo delle piante e le infinite possibilità di utilizzo degli oggetti riciclati; saranno catturati dal fantastico mondo dei burattini e delle fiabe, scopriranno il mondo della musica e gli infiniti strumenti musicali e soprattutto avranno la possibilità di giocare liberamente. L’iniziativa dedica anche una piazza agli adolescenti dove si avvicenderanno spettacoli e prove aperte di hip hop e parcour. Dove si trova il programma completo? Sul sito www.coopillaboratorio.com o sulla pagina facebook Notte Bianca dei Bambini. 16 Vi aspettiamo numerosi! Ruben Cigliano Come vi ho raccontato un po’ di tempo fa, mia nonna Clara sostiene che chi trova un amico trova un tesoro. Fin qua tutti d’accordo. Ma perché non hanno fatto un detto anche su chi l’amico lo perde? Direte voi che chi trova un amico se lo tiene ben stretto e non lo molla più. E anche questo è vero. Però, a volte, né tu, né il tuo amico vorreste mai e poi mai perdere l'amicizia, ma semplicemente accade. Proprio come quando ha chiuso la mia preferitissima libreria in via San Luca. Quella grande su tre piani, dove c’erano millemila libri, seggiole per noi bambini, dove i librai sapevano tutto sui libri. Quando ricevevo un invito per il compleanno di un amico, ero troppo contenta: contenta per la festa, ma soprattutto perché la mia mamma mi portava in quella libreria e stavamo lì ore a scegliere un regalo. Guardavamo i libri, li sfogliavamo, ne leggevamo un pezzetto, ci consultavamo. Era bellissimo perché lì una cosa mancava proprio: la fretta. Poi, un giorno, l’anno scorso, la saracinesca larga di fronte alla chiesa di San Luca non si è più alzata. È rimasta giù, la strada è diventata un po’ più buia, senza la luce dalla vetrata larga che non aveva mai le porte chiuse, neanche d’inverno. Era proprio un amico che avevo perso, ma non solo io, in tanti erano molto tristi. Eravamo anche andati con la scuola davanti alle porte chiuse per protestare, ma forse in verità era per dire alla libreria che ci sarebbe mancata tanto. E ora, da quasi una settimana, quell’amico che pensavamo di aver perso, l’abbiamo ritrovato. E lui ha ritrovato noi. Da giovedì scorso ha aperto una nuova libreria in via Luccoli, bella e piena di luce, con millemila libri, le lettere colorate appese al muro e con gli stessi librai di prima, quelli che sanno tutto sui libri. È proprio come dicevamo all'inizio: i veri amici non si mollano mai. Lo sapete come si chiama la libreria? L’amico ritrovato! Maddalina Maddalina 7 giugno L’amico ritrovato Nel prossimo numero l’immagine di copertina o un articolo potrebbe essere il tuo! Collabora con noi inviandoci le tue foto/illustrazioni, o un articolo che riguarda il nostro quartiere. scrivi a: [email protected] Basilica S. M. delle Vigne Basilica di San Siro Chiesa S. M. Maddalena CIV Maddalena DisorderDrama Associazione Y.E.A.S.T. Libera Genova
© Copyright 2024 ExpyDoc