ore 16.45 - Sfogliami.it

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Sommario
passaparola
www.maddalena52.org
Distribuzione gratuita
novembre 2014 n°7
Mario Gagliardi
Cooperativa il Laboratorio
Matteo Casari
Disorderdrama | Teatro Altrove
Ruben Cigliano
Cooperativa il Laboratorio
Ilaria Fuoco
Associazione Libera
Eva Kindlein
Associazione A.Ma
Federica Pastorino
Associazione A.Ma
Andrea Scali
Associazione A.Ma
Padre Andrea Decaroli
Basilica San Siro
Don Nico
Basilica S. M. delle Vigne
1
Quel tipo bello bello
2
Poliziotto,
che fucile grande che hai!
3
La battaglia di Piazza Lavagna
4
Si abbassano le saracinesche
ma non la testa
6
Sapori di Giustizia
8
Calendario Eventi
10 Il Cantiere per la Legalità
Responsabile
12 Cronaca di una Biennale
annunciata
14 Torna la REGINA DISADORNA
di Lunaria Teatro
16 Ci riproviamo!!!
17 L’amico ritrovato
Padre Paolo
Casa della Maddalena
Il logo Madd@news
Ideazione
Stefania Orengo
Associazione A.Ma
Progetto grafico, impaginazione
marta moretto
Associazione A.Ma
In Copertina: “Prossimità”
a cura di Eva Kindlein
Associazione A.Ma
madd@news | passaparola
si trova al madd@lena52, la
casa della maddalena e in tutti
gli esercenti del CIV Maddalena
Nel prossimo numero
l’immagine di copertina
o un articolo potrebbe
essere il tuo!
Collabora con noi inviandoci le tue
foto/illustrazioni,
o un articolo che riguarda
il nostro quartiere.
scrivi a:
[email protected]
Quel tipo bello bello
«
Cari lettori, questo mese vogliamo abbracciare la città di Genova e i suoi
abitanti colpiti dal dramma dell’alluvione. Anche alla Maddalena
la furia dell’acqua ha fatto danni ma, ancora una volta, grazie
a una grande solidarietà, rialziamo la testa e ripartiamo.
Fino a quando ancora?
»
La conoscete voi la storia di quel tipo bello bello
Che se ne uscì proprio quel dì senza prendere l'ombrello?
Lassù in alto certe nubi coprivan tutto il cielo
D'azzurro neanche un filo, di sole manco un velo.
Scappò fuori di casa, non prese la mantella, neppure gli stivali
Andava sì di corsa, acchiappò giusto gli occhiali.
Il lavoro lo chiamava e le lancette andavan forte
Non accese la TV che sparava le notizie appena sorte.
Giornalisti collegati che invitavano a scappare a salire ai piani alti
Il fango è il nuovo asfalto e auto naviganti e poi fiumi che fan salti
Niente avvisi i giorni prima, niente azioni gli anni addietro
Solo inutile cemento, betoniere che hanno fame e poi sboccano sul greto.
Ma chi ci dormirebbe in un letto
che si stringe giorno dopo giorno?
Se non si riposa bene, ci si gira e si rigira, ci si allarga tutt'intorno.
L'acqua mica dorme, lei da quando è nata dai monti scende al mare.
Lo sanno anche i bambini che non si può stringere, che non si può fermare
La gara il giorno dopo è a dir io lo sapevo, avea previsto tutto
La colpa non è mia ma dell'acqua eccezionale che tutto mi ha distrutto.
La credibilità, i modelli matematici, i piani di emergenza
L'andare tra la gente a dar pacche sulle spalle e fingere assistenza.
E dire mi dispiace per quello che ci è morto
ma si poteva anche informare
Guardare i tabelloni, seguire quel canale e farsi dire cosa fare.
Rimarrà che è colpa sua se quel tipo bello bello
Era uscito proprio quel dì senza prendere l'ombrello!
Luca Curtaz | Presidente Ass. A.ma Abitanti della Maddalena
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Poliziotto,
che fucile grande che hai!
Caro Madd@News, alle 17.00 di un dato giorno, con un certo
numero di bambini al seguito, mi dirigevo in un luogo X
mentre una squadra di poliziotti, in assetto
antisommossa, raggiungeva una camionetta poco distante,
ignorando completamente la fila che con molti sforzi
provavo a mantenere e, in sostanza, spezzandola a
metà, nell’intento di raggiungere la suddetta camionetta nel
minor tempo possibile. Al di là del diritto di
precedenza (sul quale si potrebbe aprire una parentesi, che per altro
ho aperto, ma ora chiudo) i sopra citati bambini mi chiesero dove si
dirigessero i poliziotti, come mai fossero vestiti così e cosa fosse successo;
sottolineando con stupore la grandezza delle armi
che recavano con loro. Nello stesso istante, nell’intento
di assomigliare a una showgirl Y, Rosalinda (12
anni) metteva su facebook una delle sue migliori
foto, accompagnata dall’ovazione di tutti gli amici. Dalla vetrina
di un negozio a lato strada scorrevano le immagini che
uno sproporzionato televisore, sintonizzato su un
canale qualunque, mandava in onda a ciclo continuo. E da un
vicolo giungeva il vociare di due prostitute che a tratti
comparivano nel mio spettro visivo per scomparire subito dopo.
Trovatomi per puro caso a vivere questa serie di circostanze e
assai provato dal costante turbamento che
alcune immagini provocano in me, sento il
bisogno di proporti un gigantesco album di
quartiere da proiettare in piazza il più sovente
possibile, in modo che tutti ci si possa riconoscere
in quello che siamo realmente e ripulirci un po’ dalle
immagini distorte e artefatte che costantemente ci inquinano.
11
2
P.S. Le immagini possono essere pericolose per ciò che simboleggiano o per
il significato che viene loro attribuito; e tra le tante immagini a cui quel
dato giorno mi venne dato di assistere, solo su una di queste porterò la mia
e la vostra attenzione, curandomi di sottolineare che le prostitute, in
quanto simbolo di schiavitù, non sono affatto pericolose, ma ahimè,
solamente una realtà triste che è bene ricordarci esiste.
La Redazione
Nel 1922, in Italia, i partiti democratici perdono sempre
più il loro ruolo e il fascismo trova spazio per evolversi in
regime. Sono diversi gli episodi nella nostra città che
vedono fronteggiarsi militanti socialisti o comunisti e
fascisti. Il 6 marzo, dopo un comizio fascista
in piazza De Ferrari, i dimostranti fanno un
corteo e assaltano la sede del giornale “Il
Lavoro” in Salita S. Caterina e tentano lo
stesso in Galleria Mazzini con la sede
dell'“Avanti” ma non riescono nel loro
intento perché caricati e dispersi dalla forza
pubblica. In risposta a questi eventi, martedì 8
marzo, avviene uno sciopero operaio con
comizio di politici socialisti e comunisti in
piazza Caricamento: si svolge nella
mattinata e senza incidenti. Alle 14,30 dello
stesso giorno, un gruppo di fascisti muniti
di bastoni transita in via della Maddalena
quando una donna urla loro “Rovina
famiglie”. Questi non raccolgono la provocazione ma,
all’altezza di vico Lavagna, la stessa frase viene ripetuta da
un uomo che si trova lì in compagnia di altri abitanti del
quartiere. Ne segue una violenta colluttazione
Maddalena Antifascista
La battaglia di Piazza Lavagna
che costringe gli abitanti a fuggire e
rifugiarsi nell’osteria Caneva in piazza
Lavagna. I fascisti inseguiono gli avversari e, sfondata la
porta dell’esercizio, si precipitano all’interno dove vengono
accolti da una pioggia di bottiglie e bicchieri. Vengono
esplosi anche alcuni colpi di pistola e un
proiettile colpisce a una gamba la lavandaia
Caterina Pudioli, abitante in vico Salvaghi,
che stava lavando presso i vicini trogoli. Alla
Notizie tratte da
"Il Secolo XIX".
battaglia partecipano anche altri abitanti che, dalle finestre
delle proprie case, gettano oggetti vari contro i fascisti.
Andrea Scali
3
Facciamo Rete
Si abbassano le saracinesche
ma non la testa
Siamo i commercianti del CIV Maddalena e,
come tutti gli operatori economici iscritti o no al consorzio,
siamo preoccupati per la situazione del quartiere. Siamo
preoccupati dalle troppe saracinesche chiuse,
dalla percezione di degrado che ancora, se
non di più, si respira, dalla presenza di
un'illegalità diffusa e una fragile consapevolezza
di essa, da tutti quegli elementi che non
permettono una frequentazione e una ripresa
economica serena. Nel 2014, nel sestiere della
Maddalena, il cuore del centro storico di Genova, vari
esercenti si sono trovati costretti a chiudere
le loro attività, altri chiuderanno, altri ancora
pensano di spostare i loro negozi in un'altra
zona della città. Certo le cause non sono solo
riconducibili alla situazione del quartiere. La crisi economica,
mai tanto reale come negli ultimi anni, l'indisponibilità
dei proprietari dei locali a ridiscutere gli
affitti, la pressione fiscale insostenibile in
periodi di così scarso lavoro, sono le ragioni
forti che portano alla chiusura. Diventa ancor più
difficile resistere e affrontare la pesantezza della crisi se si
aggiungono il degrado crescente, l'abbrutimento di alcune vie
di pregio dove l'alta qualità ed eccelenza dei negozi viene
mortificata dalla presenza di malavita, prostituzione, spaccio.
Sebbene ancor oggi alcuni non vogliono
ammetterlo, così è iniziata la desertificazione di
via della Maddalena: le attività sane hanno
chiuso e le organizzazioni malavitose si sono
appropriate del territorio. Non è possibile alcuno
sviluppo economico e sociale in tali condizioni. Oggi è
più che mai necessario giungere a un punto
di equilibrio per difendere le attività
economiche esistenti e per sostenere la
nascita di nuove. La chiusura di tante attività sane ha
fiaccato l'intera rete commerciale della Maddalena,
profondamente delusa dalla sottovalutazione
costante di preoccupazioni espresse tante,
troppe volte, di segnalazioni di fenomeni pericolosi che
si propagano a macchia d'olio a causa della mancanza
di misure di contrasto efficaci da parte delle
istituzioni e delle forze dell'ordine.
Consapevoli della difficoltà di affrontare situazioni tanto
complesse e sedimentate nei decenni, abbiamo aspettato
segnali che non sono però arrivati.
Il degrado, il disagio, l'impunità
dell'illegalità creano rabbia, rassegnazione,
lentamente ci si abitua, sorge una sorta di
ammirazione verso le persone tenaci che,
nonostante tutto, tirano avanti e resistono.
Non abbassiamo né lo sguardo né la testa, non
vogliamo accettare frasi del tipo "ma è sempre stato così in
centro storico", "non si può cambaire", oppure "è anche il
bello del centro storico, il suo folklore". No. Il cuore di
Genova deve tornare sano e pulsare forte per ridar vita
all'intera città. La bellezza del centro storico sta
nei suoi antichi palazzi ma si riflette e
rigenera nelle luci dei negozi curati, di
qualità, "puliti", dove persone cortesi e
competenti vigilano e curano il territorio ed
esprimono entusiasmo e affetto per la loro
città. Sono persone come Agnese di Le ceramiche del
grifo, Chiara e Luisa di Melampo, Andrea della Bottega
intollerante, Norma e Francesca di Le Gramole, tutte
persone per bene con le quali abbiamo condiviso idee,
opinioni, entusiasmo, anche tristezze e combattuto tante
battaglie. I loro negozi sono ora saracinesche
chiuse, spazi vuoti. Ci mancheranno
nell'affetto e nell'impegno sociale.
Gli esercenti che continuano a lavorare alla Maddalena
dovranno pensare a superare divisioni e portare avanti idee
magari avanzate da altri, ma insieme, perché insieme
si hanno più idee, più capacità, più forza.
Daniela Vallarino | Presidentessa del CIV Maddalena
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Bando per interventi sociali e culturali nel Sestiere della Maddalena, edizione 2013
Facciamo
Rete
Progetto
Vincitore
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Sapori di giustizia
“È allarmante il ritardo con il quale la
società civile […] ha compreso il pericolo
della presenza sul territorio della regione
(e non solo nel Ponente Ligure) della
criminalità organizzata di stampo mafioso e
la scarsa consapevolezza dei rischi ai quali il
tessuto socio economico è attualmente
esposto”. A parlare è la Commissione parlamentare di
inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni
criminali. Il testo è molto recente, 2013, e si accompagna a
diversi altri rapporti in cui si rileva che “le organizzazioni
criminali [sul territorio genovese] hanno scelto una via di
estrema prudenza: sono molto silenziose. […]: lavorano sotto
traccia, sembrano […] interessate ad acquisire un ruolo
nell’economia legale, ad infiltrarsi in essa, a condizionare
anche la vita complessiva di questa collettività”. Usura,
riciclaggio di denaro sporco attraverso l'acquisizione di
esercizi commerciali e imprese artigianali, infiltrazione negli
appalti, gestione di videopoker, oltre ai più tradizionali
traffico di stupefacenti e dello sfruttamento della
prostituzione sono le aree di attività delle mafie a Genova e
nel quartiere della Maddalena. Il progetto “Sapori di
giustizia” – promosso da circolo Arci
Belleville, Arci Genova e San Benedetto, col
supporto del Presidio Francesca Morvillo di
Libera e del CIV Maddalena e l'adesione di
moltissimi cittadini del quartiere – nasce
con l'obiettivo di far emergere la
consapevolezza di questo fenomeno e
promuovere l'attivazione solidale di cittadini
ed esercizi commerciali del quartiere. Per
spezzare l'isolamento in cui si trova stretto dalle pressioni
mafiose. Come? Siamo partiti dall'esempio di chi si è
trovato a fare scelte simili in territori molto più difficili,
come la Sicilia. A Palermo, nel 2004, un gruppo
di amici che aveva trovato nel business-plan
del loro pub la voce “pizzo” decise di
ribellarsi. In una notte cosparse la città di adesivi che
recitavano “Un intero popolo che paga il pizzo
è un popolo senza dignità”. Ne nacque Addio
Pizzo. Chiedendo ai cittadini di scegliere per i loro
acquisti i negozi che si riconoscevano nel disciplinare di
Addio Pizzo, l'associazione saldò un patto di
solidarietà reciproca tra commercianti e
cittadini antimafia, offrì la possibilità a ognuno di
combattere la mafie attraverso una scelta
semplice e quotidiana come fare la spesa,
coniugò lotta alle mafie e consumo critico. Addio Pizzo
è un'esperienza di successo mutuata da
allora in molti altri territori, cresciuta in
molti settori che incontreremo al Teatro
Altrove la sera di mercoledì 5 novembre.
Da noi la crisi stringe i commercianti nella morsa dei debiti,
della liquidità che manca, delle banche restie a concedere
prestiti. Molti cadono nella rete degli usurai, alcuni sono
costretti a cedere l'attività ai mafiosi. Sostenere i
commercianti che resistono alle proposte
della mafia significa, come cittadini,
sceglierli nei consumi di ogni giorno.
“Sapori di giustizia” promuove la nascita di
una rete di commercianti, ristoranti e locali
che condividono un disciplinare antimafia e
scelgono di rendersi identificabili attraverso
un adesivo che li connoti come “antimafia”.
Allo stesso tempo i cittadini del quartiere – che già si
stanno battendo attraverso moltissime iniziative comunitarie
contro la presenza della criminalità alla Maddalena – si
impegnano a sostenere questi negozi attraverso i loro
consumi. “Sapori di giustizia” è anche un
progetto di comunicazione, che mira a
raccontare la Maddalena come quartiere
antimafia e a diffondere fra i turisti
l'abitudine di visitarla per sostenere i
commercianti antimafia.
Silvia Melloni | coordinatrice del progetto "Sapori di giustizia"
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Eventi Novembre
Concerti e Sermones | Oratorio S. Filippo
“Vi farà Lui buoni in quello che vi vorrà adoperare” come Dio
educa la sua Chiesa è il tema della X edizione dei Sermones,
conversazioni su fede, attualità e cultura. L’ingresso è libero.
I Sermones saranno introdotti da un momento musicale a cura
dell’associazione Progetto Musica e dell’ensemble Ars Antiqua.
Sabato 1 | ore 16.45 | Oratorio S. Filippo
Concerto per tutti i Santi: Gabriel Fauré – Il
Requiem e la musica del suo tempo. (via Lomellini)
Ass. musicale “I Concerti Spitiruali del Gonfalone”, in
collaborazione con Genova Vocal Ensemble.
Dir. Marco Zambelli.
Sabato 8 |ore 16.45 | Oratorio S. Filippo
“Avete visto l’amore dell’anima mia?”
S. Teresa di Avila e il primato della contemplazione
Relatore Padre Andrea Bello.
Sabato 15 | ore 16.45 | Oratorio S. Filippo
“Guai a me se non evangelizzassi”
S. Francesco Saverio e la necessità della missione
Relatore Padre Bernardo Cervellera P.I.M.E.,
direttore di Asianews.
Sabato 22 |ore 16.45 | Oratorio S. Filippo
“Che io ti conosca intimamente”
Oratorio di
San Filippo
via Lomellini
oratorium.onlus@
gmail.com
S. Ignazio di Loyola e la vita in Cristo
Relatore Padre Giampaolo Salvini S.J.,
già direttore de La Civiltà Cattolica.
Sabato 29 |ore 16.45 | Oratorio S. Filippo
Concerto : “A tempo nel tempo”, contaminazioni
8
musicali dal ‘700 al ‘900, Ensemble Idee in note
dell’Associazione Progetto Musica.
Mercoledì 5 | ore 19.30 | Teatro Altrove
Sapori di Giustizia: incontro con Addio Pizzo.
Mercoledì 5 | ore 20.30 |B. Berio|Sala Chierici
Aspettando l'Altra Metà Del Libro 2014. Letture da
Jonathan Coe a cura del Gruppo Lettori Accaniti.
Altrove
Sabato 8 |ore 16/23 | Sestiere della Maddalena
Il Formicaio
Coop. Il Laboratorio
Notte Bianca dei Bambini. Laboratori, giochi, spettacoli.
tel. 0109753672
[email protected]
info: www.
coopillaboratorio.com
Sabato 15 |ore 9.30 | Circolo Autorità Portuale
Cantiere per la Legalità Responsabile: presentazione
della Legge 109/96. (C.A.P. Via Albertazzi)
Sabato 15 | ore 15/18 | Il Formicaio
Circoimparando: Laboratori di circo gratuiti
alla Maddalena | Piazza Cernaia 3/6
SABATO 8 NOVEMBRE
Sabato 15|22|ore 15|16|17|Chiostro S. Matteo
Altrove
Teatro
RistoranteLunaria
e bar
La Regina Disadorna di Lunaria Teatro
Mercoledì 19 Programmazione riservata alle scuole.
Mercoledì 19|ore 17.00 |B. Berio|Sala Chierici
Inaugurazione mostra: Tavole ispirate ai Nativi Americani
Mercoledì 26|ore 18.00 |B. Berio|Sala Chierici
Indiani con la Penna. Letture da autori Nativi Americani
contemporanei | Gruppo Lettori Accaniti | Soconas Incomindios
info
e prenotazioni
Il Bistrot
è aperto dal
tel.
0102477045
giovedì
alla domenica
[email protected]
dalle 19. Il Bar del Foyer
Ingresso
è aperto 12€
tutte le sere di
Dal 19 al 29
ESPOSIZIONE
di Tavole disegnate
ispirate ai Nativi
Americani in occasione
dei 30 anni di TEPEE
rivista di Soconas
Incomindios
a cura di Gruppo Lettori
Accaniti | Soconas
Incomindios
Sabato 29 | ore 20 | Lab. Sociale Vico Papa
Sapori di Giustizia: incontro con cooperative del
marchio Centopassi.
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Cantiere per la legalità
Il Cantiere per la
Legalità Responsabile
Nello scorso numero di Madda@news vi abbiamo raccontato
la legge 109/96, confluita nel D.lg.s.159/1, attraverso
la quale i beni sequestrati e confiscati alla
mafia sono destinati a essere riutilizzati a
fini sociali. Questa scelta dal forte valore simbolico, la
restituzione alla collettività di quanto ingiustamente e
violentemente le è stato sottratto, può concretizzarsi in un
reale cambiamento attraverso l'impegno delle istituzioni e
la collaborazione di una società civile attiva, interprete
della legge nelle sue pratiche. Con questa
consapevolezza nasce a Genova il “Cantiere per
la Legalità Responsabile”: su iniziativa di un
gruppo di cittadini partecipi di associazioni di
promozione sociale, cooperative, commercianti
che nel cuore della Maddalena non si arrendono
alla diffusa illegalità e si impegnano
quotidianamente per dare al Sestriere un altro
futuro. Il “Cantiere” vuole crescere invitando a unirsi
coloro che a Genova vogliano portare il proprio contributo
in risposta a importanti e recenti eventi: a febbraio
oltre 100 immobili appartenenti ai
Canfarotta, una famiglia che operava
illegalmente nel centro storico, sono stati
confiscati e sequestrati in via definitiva. Si
tratta della confisca più grande del nord
Italia realizzata sino ad oggi, gli immobili sono collocati
10
in grande maggioranza nel centro storico e in restante parte
a Coronata, Sampierdarena e Cornigliano. L'Agenzia
nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni
sequestrati e confiscati alla mafia (ANBSC) sta lavorando
all’individuazione di un Ente destinatario che possa
amministrarli con finalità istituzionali o sociali direttamente
oppure assegnandoli in concessione a organizzazioni del
terzo settore. Cosa possono fare i cittadini che aderiranno al
“Cantiere per la legalità responsabile”? Il 15 novembre
gruppi di lavoro ciascuno potrà offrire il proprio contributo
raccontando i quartieri in cui i beni si trovano, le iniziative,
le idee, i progetti di riutilizzo che potrebbero contribuire a
rendere queste realtà positive e vive dal punto di vista
sociale e culturale. Avendo come riferimento
precedenti esperienze in Italia, si vuole
costruire una rete che, dialogando con l’Ente
destinatario, possa contribuire alla
costruzione di un bando pubblico per
l’assegnazione di almeno una parte dei beni
al terzo settore. Con quale spirito unirsi al Cantiere?
I principi che guidano l'iniziativa dei promotori
sono il rispetto delle persone, delle decisioni
prese insieme e la cura degli spazi collettivi;
la responsabilità delle proprie azioni e dei
propri comportamenti di fronte agli altri; la
collegialità, affinché le decisioni prese
insieme in modi e forme condivise vengano
rese operative; la trasparenza, perché lo
spazio nel quale ci si muove è da
considerarsi pubblico, per cui tutto ciò che
si fa deve essere il più possibile pubblico e
chiaro; la legalità responsabile con il
rispetto e la pratica di quelle leggi che
contribuiscono alla costruzione di una
società più giusta ed equa a partire dal
territorio. Dalla giornata del 15 novembre verrà prodotto
Le Nostre Botteghe
alle 9.30 presso il Cap, Circolo Autorità
Portuale, si entrerà nel vivo delle attività del
Cantiere con una presentazione della legge
109/96 e i partecipanti saranno invitati a
proporre delle idee per il riutilizzo degli
immobili sequestrati: attraverso la discussione in
un documento riassuntivo dei contributi raccolti da
presentare all'attenzione degli Enti istituzionali.
Per unirsi o saperne di più, scrivete a
[email protected]
Chiara Cifatte | Presidio Francesca Morvillo
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Facciamo
Rete
Le Nostre
Botteghe
Cronaca di una Biennale annunciata
Ottobre 2013: Social Club di Genova e di Torino,
Fondazione E’bbene, Consorzio Idee in rete, Associazione Isnet e
Emporio della Solidarietà iniziano a progettare la
Biennale della Prossimità. Seguono innumerevoli
incontri.
3 ottobre 2014, Genova, piazza Don Gallo:
conferenza stampa con gli assessori, il presidente del
municipio, le televisioni locali, interviste, foto, si dà visibilità
all’evento! Capiamo che abbiamo creato un evento
nazionale.
8 ottobre: ospiti del tg3 regionale apriamo con
una battuta sulle previsioni nefaste dell’Arpa
ligure, smentendole. In quei giorni si lavora alacremente,
bisogna recuperare tavoli, sedie, contattare gli elettricisti e le
cuoche, confermare le targhe dei mezzi, allestire i luoghi,
coordinare i coordinatori, pensare a come proteggere i seminari
da eventuali piogge… L’aria è tesa tra la paura di non farcela e
la voglia di fare bella figura. Si delineano ruoli, si sorvola su
alcuni errori, incomprensioni, non detti, ci cerchiamo e ci
troviamo. Ci conoscevamo da prima ma non sapevamo se
eravamo capaci di fare squadra. Ora sappiamo che siamo in
grado di farlo.
Abbiamo visto crescere la Biennale: a giugno
eravamo in 37 aderenti, a luglio 70, a
settembre 90, a ottobre oltre 120. Il passa
parola è stato determinante e la curiosità è
stata l'anima. La ricchezza dei "prodotti di prossimità" è
altissima. La presenza di persone autorevoli in merito è di
grande rilievo. Arriveranno partecipanti da 15
12
regioni. Sarà un evento nazionale dove
s'incontreranno e confronteranno realtà,
esperienze e culture differenti, ci si rivolgerà a
bambini, adulti, anziani, stranieri, disabili e
verranno affrontati temi eterogenei quali
disabilità, tossicodipendenze, autismo,
profughi, enti pubblici e organizzazione
spontanee… Una troupe composta da giovani volontari,
preparati e motivati, si occuperà del reportage. La Biennale
è totalmente organizzata da volontari. Solo da
pochi giorni sappiamo che la Compagnia di San Paolo offrirà un
contributo. La città ha messo a disposizione le
“location” di pregio.
9 ottobre: si caricano pedane, tavoli, sedie,
schermi, video proiettori, impianti… Piove a
dirotto, siamo bagnati fradici, ma la sera è
tutto pronto. Ognuno ripassa i propri impegni, i propri
discorsi, si chiede se manca qualcosa, sa di aver fatto qualche
errore, dimenticanza, ma la vera consapevolezza è che ce
l’abbiamo fatta.
Ore 24: la pioggia non cessa, squillano i
telefoni, ci si dà appuntamento la mattina seguente alla
10 ottobre, ore 8.30: diluvia ma ci siamo tutti.
Che si fa? La sera precedente un'alluvione ha
devastato molte zone della città, una persona è
morta. La Biennale non sarà più una festa.
Vorremmo almeno garantire la giornata seminariale, anche per i
tanti partecipanti giunti a Genova e intanto prendere tempo per
valutare meglio l'accaduto.
Ore 11.02: è diramata l’allerta 2.
Ore 12.00: viene comunicato l’obbligo di
interrompere qualsiasi manifestazione
pubblica. La Biennale non si farà: sul viso di tutti delusione
e sconforto, siamo frastornati.
Ore 14.30, Palazzo Tursi: si riunisce una piccola
assemblea, molto emotiva e forse poco lucida,
per informare tutti i partecipanti che la
Biennale è annullata.
4 novembre, Milano: i promotori si sono
incontrati e hanno deciso che
La Biennale tornerà a Genova in primavera.
VI TERREMO INFORMATI… www.prossimita.net
Mario Gagliardi | Georges Tabacchi
Basilica di San
Loggia di Banchi per decidere sul da farsi.
13
Bando per interventi sociali e culturali nel Sestiere della Maddalena, edizione 2013
Progetto
Vincitore
Storie
della Maddalena
Torna LA REGINA DISADORNA
di Lunaria Teatro
Il celebre romanzo La
regina disadorna, dello
scrittore e giornalista genovese Maurizio
Maggiani, torna ad “abitare” la Maddalena
attraverso un percorso spettacolare ambientato negli stessi
luoghi dell’antico Sestiere al centro del racconto.
Dopo l’eccezionale gradimento dell’edizione di giugno, Lunaria
Teatro riproporrà La regina disadorna sabato 15 e 22
novembre (partenze dal Chiostro di San
Matteo alle 15, alle 16 e alle 17).
È prevista una programmazione riservata alle scuole la mattina
di mercoledì 19 novembre. Personaggi e atmosfere
del secolo scorso rivivranno
nell’interpretazione di attori noti al grande pubblico
televisivo come Enrico Mutti e Carola Stagnaro e in
quella degli attori di Lunaria Teatro, Andrea
Benfante e Paolo Drago, con il coinvolgimento
dei partecipanti al laboratorio per non
professionisti curato da Daniela Ardini
(ideatrice e curatrice dello spettacolo) e Anna
Nicora. Ogni giorno tre percorsi itineranti, nei quali gli
spettatori ripercorreranno alcune vicende del
romanzo, mentre una guida dell’Associazione
Guide Turistiche Liguria, grazie alla
collaborazione del CIV Consorzio della
Maddalena, illustrerà la storia e le bellezze del
quartiere. La prima tappa sarà il Chiostro di
San Matteo, dove verranno presentati i giovani
protagonisti Paride e Sascia, con Enrico Mutti e i partecipanti
al laboratorio: Marina Abisso, Renata Benvenuto, Giulio
Campanella, Giancarlo Caroti, Ilaria Devoti, Marcella Ferraris,
Coca Frigerio, Mario Lai, Giorgio Niccoli, Simonetta Pedemonte,
Andrea Pellegro, Giancarlo Pesce, Francesco Pittaluga e
Federica Speranza. Quindi ci si sposterà all’Altrove
– Teatro della Maddalena o, per meglio dire,
alla bottega di Giggi o Strassê, impersonato da
Andrea Benfante. Infine, alla
Galleria Nazionale di
Palazzo Spinola si racconteranno i traffici e la
vendetta della Combattuta alias Carola Stagnaro, con
Paolo Drago, Enrico Mutti e la partecipazione del Coro Le vie
del canto, diretto da Giovanna Ponsano. Il percorso
spettacolare La regina disadorna è una delle
attività di Il salotto letterario della
Maddalena. Libbri in sciá stradda, un progetto
di Lunaria Teatro realizzato con il sostegno del
Comune di Genova nell'ambito delle iniziative
del Patto per lo sviluppo della Maddalena e con
il contributo della Compagnia di San Paolo, tramite il bando
pubblico indetto per il finanziamento di progetti e interventi
di carattere sociale e culturale nel Sestiere della Maddalena.
Il percorso spettacolare La regina disadorna è reso possibile
dalla collaborazione di: Abbazia di San Matteo, Galleria
Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria, CIV Consorzio della
Maddalena, Coro Le vie del canto, A Compagna, Associazione
Guide Turistiche Liguria, Giangiacomo Feltrinelli Editore.
Il romanzo: “La regina disadorna” è una favola
storica che ha per sfondo lo scenario operaio
del porto di Genova e i vicoli della Maddalena;
fulcro dell’azione è l'Ecce Homo di Antonello
da Messina, custodito alla Galleria Nazionale
di Palazzo Spinola di Pellicceria.
Informazioni: La prenotazione è obbligatoria, possono
partecipare, infatti, fino ad un massimo di 40 persone a turno.
Per iscriversi è necessario telefonare allo 010/2477045 o
scrivere a [email protected].
Biglietto intero: 12 euro (comprende la visita guidata
e l’ingresso alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di
Pellicceria). Biglietto ridotto under 18: 10 euro.
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Notte Bianca dei Bambini
Ci riproviamo!!!
3....2....1... Noooooo!!! L’alluvione, noooooo!!!
A distanza di qualche settimana ci riproviamo,
le analisi e gli articoli che avete trovato all’interno del
Madd@News sottolineano come tutti i soggetti promotori e non
solo, non abbiano l’intenzione di voltare pagina,
bensì di continuare a costruire reti di
condivisione e consapevolezza.
A distanza di qualche settimana la Notte Bianca dei Bambini
(dopo il necessario rinvio) prova a riproporsi in tutto il suo
splendore.
Sabato 8 Novembre a partire dalle ore 16 in
tutto il sestiere della Maddalena si
avvicenderanno laboratori, giochi e spettacoli
dedicati ai bambini con la volontà di
sottolineare ancora una volta che la città
appartiene anche a loro.
La Notte Bianca Dei Bambini è un momento di incontro e di
scoperta. Durante l’evento i bambini avranno
occasione di sperimentarsi nella costruzione di
oggetti in legno, scoprire il mondo delle piante
e le infinite possibilità di utilizzo degli oggetti
riciclati; saranno catturati dal fantastico mondo
dei burattini e delle fiabe, scopriranno il
mondo della musica e gli infiniti strumenti
musicali e soprattutto avranno la possibilità di
giocare liberamente.
L’iniziativa dedica anche una piazza agli adolescenti
dove si avvicenderanno spettacoli e prove
aperte di hip hop e parcour.
Dove si trova il programma completo?
Sul sito www.coopillaboratorio.com o sulla
pagina facebook Notte Bianca dei Bambini.
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Vi aspettiamo numerosi!
Ruben Cigliano
Come vi ho raccontato un po’ di tempo fa, mia nonna Clara
sostiene che chi trova un amico trova un tesoro. Fin
qua tutti d’accordo. Ma perché non hanno fatto un
detto anche su chi l’amico lo perde? Direte voi che
chi trova un amico se lo tiene ben stretto e non
lo molla più. E anche questo è vero. Però, a volte, né tu, né
il tuo amico vorreste mai e poi mai perdere l'amicizia, ma
semplicemente accade. Proprio come quando ha
chiuso la mia preferitissima libreria in via San
Luca. Quella grande su tre piani, dove c’erano millemila libri,
seggiole per noi bambini, dove i librai sapevano tutto
sui libri. Quando ricevevo un invito per il compleanno di un
amico, ero troppo contenta: contenta per la festa, ma
soprattutto perché la mia mamma mi portava in quella libreria e
stavamo lì ore a scegliere un regalo. Guardavamo i libri, li
sfogliavamo, ne leggevamo un pezzetto, ci consultavamo. Era
bellissimo perché lì una cosa mancava proprio:
la fretta. Poi, un giorno, l’anno scorso, la
saracinesca larga di fronte alla chiesa di San
Luca non si è più alzata. È rimasta giù, la strada è
diventata un po’ più buia, senza la luce dalla vetrata larga che
non aveva mai le porte chiuse, neanche d’inverno. Era
proprio un amico che avevo perso, ma non solo io,
in tanti erano molto tristi. Eravamo anche andati con la scuola
davanti alle porte chiuse per protestare, ma forse in verità era
per dire alla libreria che ci sarebbe mancata tanto. E ora, da
quasi una settimana, quell’amico che
pensavamo di aver perso, l’abbiamo ritrovato.
E lui ha ritrovato noi. Da giovedì scorso ha aperto una
nuova libreria in via Luccoli, bella e piena di luce, con
millemila libri, le lettere colorate appese al muro e con gli
stessi librai di prima, quelli che sanno tutto sui
libri. È proprio come dicevamo all'inizio: i veri amici non si
mollano mai. Lo sapete come si chiama la libreria?
L’amico ritrovato!
Maddalina
Maddalina
7 giugno
L’amico ritrovato
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