John Lee Hooker Nell’anno di riferimento (1975) John Lee Hooker ha 58 anni. “Piccolo, con due fessure profonde al posto degli occhi, la voce abrasiva e tagliente di chi ha fumato troppe sigarette e scolato troppe bottiglie, donnaiolo inveterato sempre con in testa il suo cappello di feltro”, John Lee Hooker è già famoso in tutto il mondo come “il re del Boogie Woogie”, ha inciso innumerevoli dischi con tutte le etichette discografiche europee e americane, ha suonato con una straordinaria quantità di differenti musicisti di cui è rimasto amico e che lo vengono spesso a trovare ed è già al suo terzo matrimonio. Dalla sua ultima moglie, sposata tre anni prima nel ’75, ha appena avuto due figlie che hanno ora rispettivamente 2 e 3 anni, ma i due hanno già programmato di avere molti altri figli (e di fatto arriveranno a sette). L’unico figlio avuto invece molti anni prima dalla sua prima moglie ha ormai 33 anni, vive nell’Arkansas dove seguendo le orme del nonno fa il predicatore della chiesa battista, ma almeno una volta l’anno viene a trovare il padre. Per il suo lavoro e per la vita che conduce Hooker ha bisogno di spazi chiaramente distinti da quelli domestici in cui fare musica e vivere la sua disordinata e rumorosa socialità. In particolare ha bisogno di una grande sala con bar annesso in cui comporre e provare i nuovi pezzi, fare jam sessions con gli amici ma anche in cui organizzare feste, party o bevute sfrenate lontano dagli sguardi della famiglia. Lo spazio domestico invece, vista –anche in proiezione– la composizione familiare, dovrà avere diverse stanze da letto (almeno 3 oltre la principale per Hooker e la moglie), un soggiorno e una grande cucina in cui la famiglia si riunisce a colazione ogni mattina anche quando Hooker è rimasto a dormire per la sbronza della sera precedente. Una terza unità funzionale richiesta è uno spazio per gli ospiti chiaramente distinto dagli spazi della famiglia, ma soprattutto separato da quelli dedicati alla musica e alla socialità. In esso infatti sarà ospite una volta l’anno il figlio predicatore che, come il nonno, considerava inaccettabile tutto quanto non riguardasse l’ambito religioso e definiva in particolare il blues “la musica del diavolo”. Tuttavia questo spazio dovrà anche avere un collegamento, magari richiudibile o occultabile, con quello stesso spazio ‘sociale’ da cui deve essere attentamente isolato perché (molto più spesso di una volta l’anno) dovrà anche accogliere tutti gli ospiti di Hooker che, per la buona riuscita delle feste, non sono più in grado di tornare la sera autonomamente a casa loro. Ringo Starr Nato nel 1940, nell’anno di riferimento (1973) Ringo Starr ha 33 anni. Protagonista indiscutibile (a dispetto di quanti si ostinano a considerarlo un mediocre batterista) della più grande rivoluzione musicale del ‘900 -quella dei Beatles- Ringo, sciolta da pochi anni la storica formazione, sta incidendo il suo terzo album da solista (Ringo appunto, quello che avrà maggior successo tra tutti) ma pensa anche ad una possibile carriera cinematografica visto che sulla scia dei famosi video dei Beatles si è trovato alla fine degli anni ‘60 accanto ad attori come Marlon Brando, Peter Sellers o Raquel Welch. Ricco e famoso, felicemente sposato dal ’65 con la modella Maureen Cox (sette anni più giovane di lui e soprannominata da tutti "Mo") da cui ha avuto due figli, Zak e Jason di 8 e 5 anni, e una figlia, Lee di 3 anni, Ringo ha seppellito da tempo la memoria dei sobborghi grigi di Liverpool che hanno segnato la sua infanzia, ed è ormai abituato a vivere una vita piena di agi in cui ogni manifestazione del suo vitale attivismo non conosce ostacoli (di denaro in particolare): è appassionato di pittura, dipinge e sovvenziona molti premi di pittura, gli piace giocare a ping-pong e a biliardo, gli piacciono gli animali domestici (ha nove gatti) e la natura. Gli piace naturalmente anche l’aspetto più sociale della vita: ricevere amici, ammiratori e conoscenti in quantità, bere, ballare… La casa di Ringo dovrà quindi essere costituita da diverse unità funzionali: Lo spazio dedicato al lavoro potrà essere isolato dalle restanti parti della casa e dovrà comprendere: una sala prove insonorizzata sufficientemente grande per ospitare sessions di diversi musicisti, attrezzata per le registrazioni e dotata di cabina mixer separata; uno spazio più privato di studio dove Ringo lavora alle nuove composizioni, scrive i testi o le sceneggiature dei video, collegato ad una saletta di proiezione che utilizza spesso per rivedere video e provini cinematografici. Lo spazio domestico comprenderà 4 stanze (una stanza per figlio più quella principale per se e la moglie), più un grande spazio di soggiorno dedicato ai pasti ed alla vita comune della famiglia. Questo spazio dovrà essere in continuità o comunque collegato ad uno spazio esterno, un giardino dove vivono i nove gatti e dove Maureen può coltivare un piccolo orto. Lo spazio ‘sociale’ per feste, balli, banchetti e ricevimenti (la “sala da ballo o il soggiorno molto spazioso e appariscente” esplicitamente richiesti nell’intervista del ‘68) con annessi servizi di bar e cucina potrà essere separato da quello domestico ma dovrà comunque esservi collegato. Ancora dovrà essere collegato sia allo spazio domestico che a quello sociale, lo spazio dedicato alle altre attività di Ringo: una sala molto luminosa per dipingere, eventualmente connessa a una piccola galleria di esposizione, la stanza del biliardo e quella per il ping-pong. Dmitri Shostakovich Nell’anno di riferimento (1950) Shostakovich ha 44 anni. Nato nella borghesia illuminata di San Pietroburgo, “enfant gaté dell’avanguardia intellettuale ma al tempo stesso pupillo dell’ultimo compositore perfettamente zarista per stile e dottrina (Alexander Glazunov)”, Shostakovich nel ’50 è già chiaramente riconosciuto come uno tra i due massimi esponenti, insieme a Prokofiev, della musica sovietica del ’900. Sta lavorando alla sua Decima sinfonia (che vedrà la luce tre anni più tardi) ma scrive anche musica per film per tamponare le momentanee difficoltà economiche in cui si trova. Da 18 anni è sposato con la (allora giovane e bellissima) biologa Nina Varzar con la quale ha avuto sempre un rapporto passionale e contraddittorio tanto che i due si sono separati nel ’35 per risposarsi l’anno successivo alla nascita della prima figlia, Galina, che ha ora 14 anni. Da Nina Dmitri ha avuto anche un altro figlio, Maxim, di 12 anni. Personalità contraddittoria e per certi aspetti ossessiva e maniacale, Dmitri è “debole, fragile, ritirato, diretto come un bambino, ma insieme duro, acido, estremamente intelligente, apparentemente forte, dispotico…”, ama il calcio (la sua squadra del cuore è il Football Club Zenit di San Pietroburgo), gli piace passare il tempo a fare solitari a carte, ma adora anche la compagnia e si diverte a organizzare ricevimenti e serate danzanti. La personalità duale di Shostakovich si riflette nella richiesta delle aree funzionali per la casa: una privata dedicata allo studio, alla riflessione e alla famiglia, l’altra più pubblica destinata alle attività sociali, ai ricevimenti, alla condivisione delle partite con gli amici. Per la prima, oltre alle due camere per i figli, Dmitri vuole una grande stanza da letto munita di un amplio guardaroba per se separato da quello della moglie perché la sua maniacale attenzione all’abbigliamento, all’ordine ed alla pulizia non gli consentono di dividere con lei gli spazi in cui riporre vestiti e scarpe. Poiché inoltre ha l’abitudine di suonare un po’ il piano ogni sera prima di andare a letto, questa stanza dovrà essere direttamente collegata al suo studio personale con il pianoforte che usa per comporre e la biblioteca piena di libri e partiture. Collegato alle stanze da letto ci sarà anche un soggiorno con piccolo angolo cottura giusto per riscaldare cibi pronti perché sia Nina che Dmitri odiano cucinare. La parte pubblica sarà invece composta, oltre che da un grande salone per ricevimenti e banchetti e dai servizi annessi, da una sala della musica abbastanza grande per contenere un pianoforte a coda ed ospitare almeno un quartetto d’archi e da uno spazio per giocare a carte, ascoltare dischi e registrazioni o per vedere le partite di calcio in tv insieme agli amici. Dizzy Gillespie Nell’anno considerato, il 1980, Dizzy Gillespie, nato nel ’17 da una famiglia povera e numerosa della Carolina del Sud, ha 63 anni. Idolo degli hipsters, i musicisti jazz di New York, già dalla fine degli anni ’40, venerato inventore insieme a Charlie Parker “di quel nuovo jazz cui era stato dato il nome di bepop” ma anche esploratore del jazz afro-cubano, Dizzy Gillespie, con la sua tromba storta (adottata dopo un incidente a Parigi nel ’53), è già unanimemente considerato uno dei maggiori trombettisti e compositori jazz del ‘900. Sposato da quarant’anni con l’allora giovanissima ballerina Lorraine Willis che gli resterà fedele per tutta la vita, Dizzy ha avuto soltanto una figlia da una scappatella extra-coniugale con Connie Bryson, una scrittrice che lo aiutava per i testi dei suoi pezzi. Jane Bryson – questo il nome della figlia – ha 24 anni e, combinando sulle orme del padre jazz, pop e musica latina, è già diventata una cantante di successo e quando può va a trovare Dizzy a cui è molto legata sia affettivamente che professionalmente. Lorraine dal canto suo ha perdonato il marito già da tempo (Connie è morta in un incidente aereo anni prima) e, pur senza particolare entusiasmo, accetta con comprensione le frequenti visite di Jane aiutata anche dall’autonomia che ha ritrovato da quando, terminata la carriera di ballerina, ha aperto dei corsi di danza jazz fondati su tecniche innovative che fa sperimentare alle sue giovani allieve. Gli spazi domestici della casa di Dizzy riflettono la situazione familiare: oltre agli spazi tradizionali (una comoda camera da letto, un soggiorno, una grande cucina che soddisfi le passioni da chef di Lorraine) sarà necessario un piccolo appartamento per Jane, sufficientemente autonomo e isolato, ma anche direttamente collegato agli spazi di lavoro di Dizzy con cui Jane ama spesso fare duetti. Oltre agli spazi domestici sono necessari due altri distinti nuclei funzionali: gli spazi dove Dizzy prova e compone i suoi pezzi: uno spazio più grande per le prove e le registrazioni in gruppo ed uno più piccolo e privato con un pianoforte a muro per comporre o suonare insieme a Jane quando viene a trovarlo; gli spazi dove Lorraine insegna e sperimenta le sue tecniche innovative di danza: una grande sala da danza con specchi alle pareti, parquet e sbarra, collegata ad uno spogliatoio ed ad un piccolo studio con scrittoio e biblioteca. Demetrio Stratos Nell’anno di riferimento, il 1978, Demetrio Stratos ha 33 anni. Sposato da 9 anni con Daniela Ronconi, sua collega negli anni ’60 quando frequentava la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, ha una figlia di 8 anni, Anastassia (ed è proprio da lei, dall’osservazione del periodo “in cui il bambino gioca con la propria voce e ne misura le potenzialità, destinate con il tempo e con l’acquisizione del linguaggio a normalizzarsi, che è nato in Stratos lo spunto iniziale per le sue ricerche”). Sperimentatore delle potenzialità vocali unico nel ‘900, Demetrio è ancora negli Area ma il percorso intrapreso alcuni anni prima a partire dalle diverse esperienze con John Cage o dall’incontro con Tran Quang Hai che lo ha introdotto alla musica orientale e al canto armonico di Tuva, hanno spostato il suo interesse dal pop sperimentale del gruppo che ha fondato e seguito per quasi un decennio, alla ricerca pura sulla voce, alla necessità di “impostare un discorso sulle potenzialità della voce non come semplice virtuosismo ma come evoluzione e potenziamento di un mezzo di comunicazione non ancora esplorato fino in fondo”. Con Daniela, che fa l’architetto e colleziona bambole antiche, ha una vita molto attiva e intellettualmente viva: amano l’aria, la natura e la luce e ricevono ospiti di continuo, soprattutto, naturalmente, musicisti. La casa di Stratos può essere compatta e molteplice come la sua voce polifonica. Servono due stanze da letto (per gli sposi e la figlia) e almeno altre due stanze per gli ospiti (eventualmente con ingresso autonomo), una cucina abbastanza grande per le colazioni familiari e un amplio soggiorno-pranzo destinato anche agli incontri e alle discussioni con i diversi ospiti. Questo spazio dovrà essere in contatto con uno spazio esterno attrezzato di barbeque per i pranzi all’aperto quando il tempo lo consente. Sullo stesso spazio aperto si affaccerà la sala da musica coibentata dove Demetrio canta, compone, o suona con gli amici. I suoi esperimenti vocali infatti risentono molto della risonanza degli ambienti e Demetrio sente spesso la necessità di passare dallo spazio chiuso all’aperto quando lavora. Gli spazi per l’attività di architetto della moglie includono una sala più grande dove Daniela lavora ai progetti con i suoi due collaboratori, uno studio-biblioteca e una sala riunioni con un piccolo ufficio ed un accesso esterno autonomo per ricevere i clienti.
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