Neuroimaging in psichiatria infantile deny menghini luigi mazzone Le Neuroimmagini nei Disturbi dello Sviluppo L’esempio della dislessia evolutiva Ipotesi eziologiche Deficit di natura fonologica Deficit di processamento visivo Deficit di attenzione visiva Deficit di processamento rapido Deficit di automatizzazione Dyslexics Automatisation Deficit Hypothesis Un deficit di automatizzazione potrebbe essere all’origine delle difficoltà nell’acquisizione e nell’esecuzione di nuove competenze, come l’apprendimento della letto-scrittura Dyslexics Automatisation Deficit Hypothesis Secondo tale ipotesi i dislessici manifesterebbero un’incapacità nell’automatizzare abilità elementari di natura motoria e cognitiva DE (n=16) 11, 6 (1,4) Controlli (n=16) 11,6 (1,9) Mirror Drawing Test I giorno: 3 sessioni di 10 min. (le prime 2 consecutive, la 3 a mezz’ora dalla 2) II giorno: 1 sessione di 10 min Il punteggio: rapidità di esecuzione e correttezza DE SESSIONE 1 3 2 4 CONTROLLO SESSIONE 1 2 3 4 Dyslexics Automatisation Deficit Hypothesis 14 adulti con DE età media = 42,1, range 34-55; 10 femmine 14 normolettori età media = 37,2, range 28-47; 10 femmine Risultati Attivazioni fMRI Nel corso dell’esperimento NEI NORMOLETTORI NEI DE DURANTE S1 e S2 NEI NORMOLETTORI DURANTE S4 e S5 NEI DE Studio di VBM Tecniche Di Neuroimmagine Morfologica misure volumetriche manuali indirizzate su specifiche strutture, ad esempio aree prefrontali, il cervelletto, il corpo calloso misure volumetriche automatiche Voxel Based Morphometry (VBM) La tecnica consiste in un’analisi statistica applicata voxel per voxel Analizza le differenze nella concentrazione o nel volume di tessuto partendo dalle RMN Consente di creare delle mappe probabilistiche della localizzazione della: GM WM CSL Ashburner and Friston, 2000; Ashburner et al. 2003; Good et al., 2001 VBM: Pre-processing DD<NR Nei dislessici osservata una riduzione di volume della sostanza grigia nel lobulo posteriore superiore destro (A) e nell’area supplementare motoria di destra (B). Studi fMRI sulla dislessia Auditory processing and oral language training I bambini facevano esercizi per 100 min al giorno, per 5 giorni alla settimana, per una media di 28 giorni Regioni frontali sx Temporo parietale sx Conclusioni I risultati mostrano: miglioramenti nel processing-linguistico e nella lettura attivazione in regioni non attive attivazione in regioni non implicate nei normolettori nel processo Forse con funzione compensatoria? Trattamento trattamento migliora le abilità di lettura agisce anche sull’attivazione corticale in aree critiche è possibile modificare l’attività cerebrale direttamente? Nuove prospettive di trattamento Brain Stimulation Stimolazione magnetica transcranica Induzione Elettromagnetica Introduce disordine in un normale sistema ordinato Neuropsicologia virtuale Un campo magnetico breve e intenso viene applicato sullo scalpo. Induce un’attività elettrica interferendo con il funzionamento dei neuroni per qualche millisecondo. VIRTUAL LESION (Pascual-Leone et al., 1999) VIRTUAL PATIENT (Walsh & Cowey, 1998) Terminologia TMS: termine generale per definire tutte le modalità di stimolazione magnetica transcranica rTMS: stimolazione magnetica transcranica ripetitiva Single-pulse TMS: stimolazione magnetica transcranica a impulso singolo Low-frequency (slow) TMS: frequenza di ripetizione inferiore o uguale a 1Hz – on line o off-line High-frequency (rapid-rate) TMS: frequenza di ripetizione superiore a 1Hz – on line o off-line Theta-burst stimulation Circa 3-5 “pulses” (burst) ad alta frequenza (in genere 50 Hz) ripetuti per 3-5 volte ogni secondo (in genere per 20 s) TMS nelle neuroscienze cognitive Permette di studiare rapporti “causali” tra una regione cerebrale e una certa funzione cognitiva. fMRI, PET, ERPs, MEG hanno un limite consentono solo studi correlazionali - Studi neuropsicologici su pazienti - Lesioni indotte negli animali - Azione facilitatoria o inibitoria Considerationi Pratiche – profondità della stimolazione 70x60 5mm 55x45 40x30 0 15mm 20mm 25mm Non si possono stimolare aree mediali o sottocorticali Considerare la diffusione dell’attivazione Sicurezza Crisi epilettiche - causate dalla diffusione dell’eccitazione indotta; in pazienti e controlli con la rTMS Innalzamento della soglia uditiva - rTMS: rumore sostenuto (90- 130dB): consigliabile l’utilizzo di tappi auricolari Dolori locali o mal di testa - dovuti alla stimolazione di muscoli sottostanti il coil o i nervi, sono intensità e sito dipendenti. Particolarmente fastidiosa nelle aree frontali e temporali. Effetto sul tono dell’umore nei normali – leggeri cambi del tono dell’umore che dipendono dalla frequenza usata e dal sito di stimolazione Nei normolettori Nei dislessici Nei dislessici Risultati : ERRORI Sito e task specifici < errori nelle non parole rispetto a tutte le altre condizioni su L e R IPL < errori nel testo rispetto a tutte le altre condizioni su L STG Risultati : ONSET DISLESSICI Sito e task specifici < tempo nelle parole rispetto a tutte le altre condizioni su L STG Applicazioni terapeutiche Anche per le abilità di LINGUAGGIO: Afasia e Alzheimer (Martin et al., 2004; Neiser et al., 2005; Cotelli et al., 2008). High-frequency rTMS nei controlli: miglioramento di abilità di linguaggio (Cappa et al. 2002) Disturbi dell’umore Numerosi studi dimostrano che la rTMS è un efficace trattamento per la depressione maggiore farmaco resistente Best Practices Treatment Guideline for Depression Based on 2010 APA guidelines and TMS Therapy indication for use Adapted from: Practice Guideline for the Treatment of Patients with Major Depressive Disorder, 3rd Edition, APA (2010) 47 Risposta della MDD MDD associata all’ipoeccitabilità della corteccia prefrontale sinistra e alla ipereccitabilità della corteccia di destra Disturbi d’ansia Studi pilota utilizzando la rTMS A preliminary study of fMRI-guided rTMS in the treatment of generalized anxiety disorder. Bystritsky et al.; J Clin Psychiatry, 2008 Schizofrenia transcranial DIRECT CURRENT STIMULATION (tDCS) LA NEUROSTIMOLAZIONE VARIAZIONE DELLO STATO DI ECCITAZIONE DELLE CELLULE VARIAZIONE DELLA RISPOSTA SINCRONA DI POPOLAZIONI DI NEURONI Applicazione di una corrente elettrica/campo elettrico al tessuto nervoso METODICA La tDCS è una tecnica di stimolazione cerebrale non invasiva che consiste nell’applicazione sullo scalpo di elettrodi eroganti una corrente continua (DC) di bassa intensità ed indolore. Gli elettrodi sono in spugna sintetica ed imbevuti da soluzione salina. STIMOLAZIONE A CORRENTE CONTINUA Semplicità della tecnica Assenza di effetti collaterali Persistenza degli effetti Prospettiva per il trattamento di diverse patologie neurologiche e neuropsichiatriche EFFETTI COLLATERALI SEGNALATI Rari effetti collaterali riportati e considerati “minori”, sono fino ad oggi: Formicolio, prurito o lieve sensazione di bruciore nella zona di applicazione degli elettrodi durante la stimolazione Arrossamento transitorio della pelle dopo la stimolazione. rTMS vs tDCS SIMILITUDINI • Non invasività • Inducono modulazione dell’eccitabilità corticale • Hanno effetti a lungo termine DIFFERENZE • Meccanismo d’azione • La rTMS induce effetti più focali ma meno persistenti • La strumentazione per tDCS è poco costosa, non richiede personale specializzato e non vi sono effetti avversi segnalati C’è complementarietà tra le due metodiche Nuovi studi stanno sperimentando l’effetto della combinazione tDCS – rTMS APPLICAZIONI TERAPEUTICHE La tDSC trova potenziale applicazione in tutte le condizioni patologiche caratterizzate da una alterazione dello stato di attivazione della corteccia cerebrale. DEPRESSIONE (Rigonatti et al., 2008; Ferrucci et al., 2009; Brunoni et al., 2010) STROKE (Riabilitazione cognitiva) (Fregni et al., 2005; Monti et al., 2008; Jo et al., 2009) DOLORE CRONICO (Fregni et al., 2006; Fregni et al., 2006) gy APPLICAZIONI TERAPEUTICHE Pathology Polarity Anodal Polarity Stimulation StimulationReference electrode electrode electrode position position position Anodal F3 on Depression Anodal/ Cathodal Stroke Anodal/ Cathodal Pain Anodal Anodal/ F3/F4 Cathodal bilateral Reference Current electrode(mA) position range F3 Controlateral Controlateral cortex OrbitoFrontalOrbitoFrontal cortex 1-2 F3/F4 bilateral // 1-2 20 // Anodal/ M1 affected M1 affected Controlateral Controlateral1-2 Cathodal cortex hemisphere hemisphere OrbitoFrontalOrbitoFrontal cortex Anodal M1 Current Duration (mA) (min) range M1 Controlateral Controlateral 2 cortex OrbitoFrontalOrbitoFrontal cortex 1-2 20 2 20 Duration Sessions (min) S Once Once20 or Twice a day f day for 5 or 10 consecutive con daily session dail 4 4 weekly s sessions 20 Once a day forOnce 5 consecutive con daily session dail Once20 a day forOnce 5 consecutive con daily session dail POTENZIALE INTERESSE SPECIALITÁ PRINCIPALE INDICAZIONE NUOVE APPLICAZIONI Psichiatria Depressione Craving Disordini alimentari Neurologia Dolore Disordini del movimento Alzheimer Cefalea Riabilitazione Post Ictus (Cognitivo/Motorio) Medicina sportiva Endurance motoria APPLICAZIONI TERAPEUTICHE: PATOLOGIE NEUROLOGICHE STUDI PILOTA - Malattia di Parkinson (Fregni et al., 2006; Wu et al 2008) - Sindrome di Tourette (Mrakic-Sposta et al., 2008) - Distonia (Quartarone et al., 2006; Wu et al. 2008) - Epilessia (Liebetanz et al., 2006) - Malattia di Alzheimer (Ferrucci et al., 2008; Boggio et al., 2009) APPLICAZIONI TERAPEUTICHE: PATOLOGIE PSICHIATRICHE STUDI PILOTA Craving (Boggio et al., 2008; Fregni et al., 2008; Fregni et al., 2008; 2009) - Alcool - Fumo - Cibo - Cannabis Disturbi dell’alimentazione (Hecht D., 2009) PROSPETTIVE APPLICAZIONI IN NEUROPSICHIATRIA INFANTILE: Epilessie focali farmaco-resistenti Sindrome di Gilles de La Tourette Autismo ADHD PROSPETTIVE La tDCS nel trattamento dei disturbi di lettura Studi pilota tDCS e dislessia Progetto finanziato dal Ministero della Salute 2010 Giovani Ricercatori Transcranial direct current stimulation in the treatment of dyslexia: a randomized double-blind study P.I. Deny Menghini tDCS e dislessia Partecipanti: 40 bambini con dislessia (10-18 anni) Durata del trattamento: 6 settimane Frequenza: 3 volte/sett tDCS e dislessia Doppio cieco Randomizzazione dei partecipanti nelle 2 condizioni 2 Condizioni (20 minuti): tDCS 1 mA + trattamento fonologico/velocizzazione Sham tDCS + trattamento fonologico/velocizzazione tDCS e dislessia Velocità e accuratezza Parole Non parole Brano t0 prima della stimolazione t1 immediatamente dopo il training t2 1 settimana dopo t3 1 mese dopo t4 6 mesi dopo In conclusione - E’ possibile modificare (migliorare) la prestazione di lettura dei dislessici stimolando aree cerebrali generalmente ipoattive durante compiti di lettura - Strumenti come la TMS o tDCS offrono nuove prospettive per l’intervento terapeutico?
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