Norme tecniche di attuazione - Comune di Settimo Torinese

REGIONE PIEMONTE
COMUNE DI SETTIMO TORINESE
PROVINCIA DI TORINO
PIANO ESECUTIVO CONVENZIONATO IN SETTIMO TORINESE
VIA VAGLIE' ZONA HaBa1 DEL P.R.G.C.
PIANO ESECUTIVO CONVENZIONATO
Riferimento_
DOC.04
titolo documento_
Aggiornamento_
marzo 2014
categoria_ARCHITETTONICO
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
COMMITTENTE_
BOSCO Franco
BOSCO Marina
PETRATTO Anna
M.C.M. Immobiliare S.r.l.
FIRME E TIMBRI_
IL GRUPPO DI PROGETTAZIONE_
adstudio
via Torino, 47 10036 Settimo Torinese (TORINO)
t.+f 011.82 11 318 - [email protected]
w w w . a d s t u d i o . t o . i t
Arch. Angelo DELLI GATTI
Arch. Maurizio GONTIER
il committente
BOSCO Franco
BOSCO Marina
PETRATTO Anna
M.C.M. Immobiliare S.r.l.
il capogruppo
Arch. Angelo DELLI GATTI
PIANO ESECUTIVO CONVENZIONATO IN SETTIMO TORINESE, VIA VAGLIE' ZONA HaBa1 DEL P.R.G.C.
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
INDICE
1.
OGGETTO E FINALITA’ DEL PIANO ESECUTIVO CONVENZIONATO 3
2.
ELABORATI COSTITUTIVI DEL PIANO
3
3.
CONTENUTI PROGETTUALI DEL PIANO
3
4.
VARIANTI AL PIANO IN FASE DI ATTUAZIONE
4
5.
ASPETTI EDILIZI AI FINI DEL RILASCIO DI PERMESSI
4
6.
CARATTERIZZAZIONE DELL’INTERVENTO
4
7.
ELEMENTI COMPOSITIVI E MATERIALI
5
8.
SISTEMA RACCOLTA RIFIUTI DIFFERENZIATA
6
9.
SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
7
10. PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI
7
11. ALTRE NORME
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NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
1. OGGETTO E FINALITA’ DEL PIANO ESECUTIVO CONVENZIONATO
Il presente Piano Esecutivo Convenzionato di iniziativa privata, quale strumento urbanistico
esecutivo, è stato redatto ai sensi del Piano Regolatore Generale vigente.
Definisce l’impianto complessivo dell’area in proprietà esclusiva dei proponenti signori Franco
BOSCO, Marina BOSCO, Anna GREMO Francesca e GREMO Laura, compresa nel perimetro
dell’area normativa identificata con la sigla HaBa1 dal P.R.G.C. vigente.
Il Piano Esecutivo Convenzionato nei limiti del perimetro indicato graficamente nella Tavola 1
costituente la tavola di progetto del Piano, è assoggettato alle prescrizioni specificate negli
elaborati che lo compongono.
2. ELABORATI COSTITUTIVI DEL PIANO
Relazione tecnica;
Norme tecniche di attuazione;
Schema di convenzione;
Elaborati grafici costituiti da:
-
Tav. 01 ESTRATTI e SCHEMI GRAFICI;
-
Tav. 02 PIANTE e VISTE;
-
Tav. 03 PROSPETTI e SEZIONI;
Documentazione fotografica;
Relazione geologica e geotecnica;
Documentazione previsionale di clima acustico;
Relazione sull’ invarianza idraulica.
3. CONTENUTI PROGETTUALI DEL PIANO
Gli
elaborati grafici del
Piano Esecutivo Convenzionato individuano le
caratteristiche
planovolumetriche degli interventi edilizi da realizzare e definiscono il prodotto che il Piano
intende conseguire.
Il progetto planivolumetrico degli interventi previsti, con profili e sezioni in scala adeguata e con
indicazione delle tipologie edilizie, viene specificato nei suoi caratteri architettonici mediante
Tavole esemplificative ed indicative delle linee guida.
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4. VARIANTI AL PIANO IN FASE DI ATTUAZIONE
Nel corso dell'attuazione del P.E.C., per il miglior esito della realizzazione, possono presentarsi
esigenze di messa a punto, di specificazione, di adeguamento, di adattamento ed anche di
modificazione.
Non costituisce variante al piano la realizzazione dei box auto previsti dal PRG vigente, sul sedime
dei posti auto previsti sul retro dell’edificio in progetto. Nello specifico il Piano Regolatore prevede
su tale area la realizzazione di box auto fuori terra all’interno di una sagoma definita (riportata
nella tavola 1 e 2 del PEC). Le caratteristiche di tali manufatti dovranno essere tali da permettere
un corretto inserimento dei volumi nel contesto esistente e comunque con caratteri simili a quelli
già realizzati su lotti adiacenti.
Costituisce variante al piano la modifica di tutti i patti e le condizioni prescrittive normate
all’interno del PEC.
Dette modifiche dovranno essere valutate ed approvate secondo le vigenti disposizioni di legge
in materia urbanistica e di lavori pubblici.
5. ASPETTI EDILIZI AI FINI DEL RILASCIO DI PERMESSI
Tutte le funzioni previste dal Piano saranno approvabili, successivamente alla definizione della
specifica convenzione, mediante Permesso di Costruire, nel rispetto delle prescrizioni dei
Regolamenti Comunali vigenti.
6. CARATTERIZZAZIONE DELL’INTERVENTO
La preesistenza dell’impianto urbanistico, della viabilità comunale, la conformazione del lotto, la
disposizione dei fabbricati limitrofi e il P.R.G. ha suggerito l’impostazione progettuale presentata.
La proposta insediativa reinterpreta la tipologia aggregativa in linea degli edifici circostanti, con
lo scopo di dare continuità al costruito e stabilire un dialogo con quel carattere più urbano che
questa porzione di città sta cercando di assumere.
Nello specifico, gli elaborati grafici allegati riportano l’intera area oggetto del presente Piano
Esecutivo Convenzionato, e:
-
il dimensionamento complessivo, distinguendo le parti della stessa destinate alle
attrezzature pubbliche;
-
le superfici di pavimento massime come riportato nelle sagome edilizie;
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-
i limiti di altezza;
-
le caratteristiche architettoniche;
-
l’attuazione in un unico lotto funzionale.
Le sagome edilizie e i limiti di altezza assumono valore prescrittivo, mentre i progetti plano
altimetrici da predisporre in concomitanza alla richiesta del titolo abilitativo alla costruzione,
potranno subire modifiche planimetriche diverse rispetto a quelle rappresentate negli elaborati
grafici, sempre nel più assoluto rispetto delle quantità definite in base alle norme vigenti.
Negli elaborati costituenti il P.E.C. in argomento è stato predisposto un progetto plano
volumetrico dove il fabbricato è stato localizzato entro la sagoma limite prevista dal PRG.
In sede di progettazione sono ammessi scostamenti rispetto alle sagome edilizie previste, secondo
quanto previsto all’articolo 23 comma 16 punto c) fermo restando:
-
l’immutabilità dell’impianto urbanistico;
-
la massima superficie coperta e sul attribuiti;
Stante i caratteri sopra riportati, è comunque ammesso apportare modifiche in riduzione a
quanto stabilito dal P.E.C.
7. ELEMENTI COMPOSITIVI E MATERIALI
Gli elementi compositivi e i materiali delle nuove costruzioni devono essere adeguati alle scelte
progettuali espresse dal Piano, con particolare riguardo agli sporti e all’articolazione delle falde
del tetto, all’utilizzo dei materiali di facciata e di copertura, così come descritti di seguito.
Fronti delle costruzioni
Il progetto non prevede fronti principali e secondari e pertanto gli stessi dovranno essere trattati
con uguale attenzione e coerenza.
I paramenti esterni possono essere intonacati e tinteggiati o in alternativa è ammessa la
realizzazione di murature faccia vista o intonacati. L’utilizzo di altri materiali è ammesso purchè
l’utilizzo sia coerente con le caratteristiche architettoniche rappresentate dal contesto esistente.
Sono ammessi zoccoli in pietra.
I parapetti dei balconi terrazzi potranno essere in ferro verniciati a smalto o in cristallo, i serramenti
possono essere in legno o in alluminio preverniciato.
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Balconi, terrazzi.
Sono ammessi terrazzi che si sviluppano lungo i fronti ed aventi profondità variabile ma capaci di
integrarsi costruttivamente nel disegno dei prospetti.
Possono essere previste, ai sensi del D.G.R. 45/11967 del 4.8.2009, verande chiuse adatte alla
funzione “serra” idonee per il ricovero invernale di piante e del verde in genere, purchè realizzate
con soluzioni architettoniche adeguate e nei limiti della normativa vigente.
Tetto e copertura
Il tetto a falde è rappresentato di massima nelle tavole di progetto e rappresenta una ipotesi
possibile quale organizzazione del manto di copertura.
Il manto di copertura dovrà essere unitario e dovrà essere in tegole di laterizio in tinta unitaria,
nonché in lamiera di rame o lamiera di acciaio o di alluminio preverniciate.
I canali di gronda potranno essere in rame per le coperture in tegole o lamiera metallica o in
tinta per le parti trattate come copertura in lamiera di acciaio o di alluminio.
Sistemazione ambientale
Le aree di pertinenza dei fabbricati dovranno essere sistemate a verde piantumato con la
formazione di giardini di proprietà esclusiva.
Le sistemazioni esterne sono per lo più a verde su terrapieno, lungo i fronti stradali, mentre verso
l’interno, sulla corsia di manovra, è stato previsto un giardino privato comune con integrati posti
auto scoperti con pavimentazione in prato armato.
La collocazione delle essenze dovrà rispettare i dettami del Codice Civile, la cui distanza dal
confine dovrà essere funzione dell’altezza e delle dimensioni delle piante.
8. SISTEMA RACCOLTA RIFIUTI DIFFERENZIATA
In fase di stesura del progetto si è fatto fronte alla localizzazione logistica di un' area su suolo
privato, opportunamente dimensionata, ove collocare i contenitori per la raccolta rifiuti, in linea
con le indicazioni comunali e del gestore del servizio, perseguendo l'obiettivo della riduzione
della produzione di rifiuti e della separazione dei flussi delle diverse tipologie di materiali che li
compongono, tendendo a ridurre la quantità della componente indifferenziata non riciclabile e
non recuperabile.
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Indipendentemente dalla scelta operata, le prescrizioni riguardano soprattutto l’individuazione
del sito da localizzarsi in prossimità di strada di accesso e facilmente raggiungibili dai mezzi
addetti allo svuotamento dei contenitori.
9. SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
Il PEC prevede la realizzazione di:
un edificio residenziale pluripiano con spazi comuni e pertanto risponde al requisito
-
dell’accessibilità per le parti comuni, e della visitabilità nelle singole unità immobiliari.
marciapiede e aree di sosta, in fregio alla viabilità esistente. Tali aree dovranno
-
rispettare il requisito della accessibilità previsto dalla L. 13/89 e D.M. 236/89 e pertanto
deve essere garantito il superamento del dislivello tra piano strada e piano
marciapiede in progetto (15 cm.) attraverso una rampa con pendenza idonea.
10. PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI
Nello specifico il complesso edilizio in progetto dovrà essere realizzato con soluzioni e
accorgimenti per perseguire la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico quali ad
esempio:
IMPIANTO
DI
RISCALDAMENTO
CENTRALIZZATO,
con
collegamento
all’impianto
di
teleriscaldamento o con l’installazione di apposito generatore, alimentato a gas metano,
opportunamente dimensionato e ad alto rendimento energetico.
INTEGRAZIONE ALLA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA MEDIANTE IMPIANTI SOLARI
TERMICI, con una percentuale minima del 60%.
INERZIA TERMICA DELLE SUPERFICI DISPERDENTI coibentazioni di particolare qualità per spessori e
caratteristiche ma soprattutto per metodi di posa e per cura dei particolari, con l’obbiettivo di
annullare l’effetto dei ponti termici.
SISTEMI AUTOMATIZZATI DI REGOLAZIONE DELLA TEMPERATURA in grado di massimizzare il
rendimento di regolazione.
PREDISPOSIZIONE SISTEMA FOTOVOLTAICO.
Con riferimento alle normative vigenti, il proponente, quale soggetto attuatore, contestualmente
alla presentazione dei progetti per il rilascio del Permesso di Costruire, dovrà predisporre una
relazione dettagliata di calcolo dell’isolamento termico.
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11. ALTRE NORME
Per quanto non disciplinato nelle presenti norme occorre fare riferimento alle Norme Tecniche di
Attuazione del PRGC vigente e a quanto prescritto nel Regolamento Edilizio comunale.
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