ESTRATTI RASSEGNA STAMPA “Sul palco del Carroponte arriva Brugole, un piccolo capolavoro” LiviaGrossi, Corriere della Sera. “Brugole,ovvero la vita come un mobile dell'Ikea, montabile e rimontabilesecondo (assurde) istruzioni per l'uso che qualcuno ha scritto alposto tuo. Un'istantanea intelligente e molto precisa di unagenerazione sconfitta da un precariato che diventa categoriadell'anima. Il testo di Lisa Nur Sultan è un puzzle di dialoghismaglianti, la regia una partitura a incastri serrati per brugole,assi e due attori di bella energia.”SaraChiappori, Repubblica “Coreografiadi corpi e assi piena di energia, un meccanismo teatrale ironico,intelligente, carico di un’amara comicità sempre travolgente,bravissimi i protagonisti, Leonardo Maddalena e Elisa Lucarelli,capaci di condensare con speciale leggerezza un’infinità diproblemi, senza mai tradirli, lasciandoli sospesi nell’aria,irrisolti per i personaggi e, s’immagina, per tanti spettatori.Perché non paiono esistere “Brugole” –così il titolo diquesto prezioso testo di Lisa Nur Sultan che firma la regia conEmiliano Masala – capaci di mettere a posto la vita come si puòfare con un mobile. Tutto, in questo spettacolo colto, ilare,delizioso, scorre veloce, con movimenti coordinati, scansioniprecise, mentre il dialogo attraversa una miriade di questioni in unasuperficialità solo apparente. (..) In un’atmosfera che, nellavaga follia, continua a raccontare, giocosamente, malinconicamente,la nostra contemporaneità.”Valeria Ottolenghi, Gazzetta di Parma “All'Elfosi ride con Brugole. Ne è autrice e coregista Lisa Nur Sultan,lombarda, classe 1980, laureata in Economia e Commercio alla Bocconie autrice tv nella nuova trasmissione di Serena Dandini su La7 “TheShow Must Go Off”. Brugole è una commedia spassosa che vede comeprotagonisti Marta e Giulio alle prese con una libreria Ikea damontare, la Billy, dove le viti, le nostre costrizioni, girano avuoto.” MarilenaGiaimis, La Provincia “All'ElfoPuccini l'arguta e ironica commedia Brugole. Lo spettacolo fa ridereil pubblico e pone interrogativi eterni che trovano una spiegazonenelle assi della libreria, vera e propria metafora della nostraprecaria e confusa contemporaneità.” DnewsMilano “Quandoci si trova di fronte ad una scrittura così immediata, pungente eironica nella sua semplicità, come quella di LisaNur Sultan,è impossibile non farsi coinvolgere. Il testo si costruisceattraverso un dialogo serrato, apparentemente confuso, che sfioral’assurdo beckettiano: botta e risposta lucidi che condensano insessanta minuti le ansie di una vita”Iltamburo di Kattrin “Brugole:spietato ritratto delle effimere vite contemporanee. E' unadrammaturgia spietata quella di Brugole, spettacolo pluripremiatovisto ieri al Teatro Verdi, che si dipana strettamente allacciata auna messa in scena frenetica, in cui lo spazio viene incessantementemodificato e riorganizzato attraverso lo smontaggio di una libreria icui pezzi evocano di volta in volta scenari differenti, facendosiletto, panchina, tavolo, altare, tapis roullant.”Clelia Delponte, Il Gazzettino di Pordenone. “E’un’encomiabile macchina scenica. Modello arte povera. Un congegnoad orologeria perfetto. Un meccanismo ad incastro non solo di parolepuntuali e ben costruite, ma anche di tecnica di avvitamenti, dimontaggio e smontaggio. Che offre infinite possibilità. Brugole èil titolo di questo spettacolo nell’arguta e sorprendente scritturascenica di Lisa Nur Sultan che ne cura anche la regia insieme adEmiliano Masala. Nella frenesia di un illusorio riempimento dellavita, con quelle brugole in mano sempre in azione, si dialoga araffica. Ci si racconta, si fanno domande cui prontamente l’altrorisponde, ci si nega, si litiga, si balla, si urla, si ride. Ma illoro è solo un girare a vuoto, una supplire ad una mancataprogettualità di vita, ad una precarietà non solo lavorativa maesistenziale che l’autrice sa raccontare con umorismo e leggerezza,senza la pesantezza di un argomento oggi realisticamente edrammaticamente serio. E sono impeccabili, nella manualità freneticaed espressiva, i due giovani attori Elisa Lucarelli e LeonardoMaddalena a formulare opportunità, sogni ad occhi aperti, ansie,espressi in quella trappola scenica che essi stessi si costruisconoincapaci di uscirne fuori” GiuseppeDi Stefano “Brugoledi Lisa Nur Sultan e Emiliano Masala, un gioco di azioni e parole conla precisione degli scacchi, montando e disfacendo all’infinito unalibreria rossa, che è giaciglio, panchina, rifugio, altalena, per lecelie dei bravi protagonisti Elisa Lucarelli, Leonardo Maddalena,Emiliano Masala, costretti dalle incertezze di un lavoro fluttuantealle piroette di un teatro danza in cui il movimento è tantoespressivo quanto il dialogo, sempre sorprendente e sorridente.”Inscenaonline “Sonoproprio i protagonisti, Elisa Lucarelli e Leonardo Maddalena, asostenere impeccabilmente, sia fisicamente che metaforicamente, ilritmo del testo. Giusto equilibrio tra i due, i quali mostrano oltreche una grande preparazione artistica, una splendida preparazioneatletica: iniziano e concludono lo spettacolo col fardello di assi,viti e brugole che, a loro piacimento, diventano libreria, letto,tavolo, pensilina, rifugio… (…) Una rappresentazione senz’altroben strutturata e gradevolissima.” Oltrecultura “L’interospettacolo ha il pregio di correre via facilmente con una leggerezzadavvero incisiva, che tuttavia non perde mai in eleganza e mai cedealla trivialità; l’uso della scena a fini drammaturgici è peròforse il dato che più colpisce, dove si nota maggiormente lacompromissione delle intelligenze, di una qualità troppo spesso indisarmo come la fantasia, di nuove e sempre dense soluzioni.Garbo e stile ne sono elementi cardine, dunque, e un ritmo furente,cui come detto avrebbe giovato forse qualche pausa. I due attori siscambiano grande energia e mostrano una sintonia puntuta, LeonardoMaddalena ha una versatilità davvero convincente, Elisa Lucarelliuna vitalità esplosiva che non può non contagiare.” SimoneNebbia,teatroecritica “Amaro,pur nella sua apparente comicità. (…) Lo spettacolo scivolaleggero, fa ridere il pubblico, ma ad un’attenta osservazione larecitazione spezzata, il cambio di argomento repentino, i gesti e imovimenti degli attori che si intersecano con gli oggetti creati, losmontare e il rimontare i pezzi per trasformare la libreria in letto,tavolo, panchina, cabina telefonica, tutto questo crea un’angosciasotterranea che emerge nello spettatore solo all’uscita dal teatro.Ci rendiamo conto di aver riso di noi stessi; ci aspetteremmo che ipersonaggi, fuori dal palco, ci chiedessero dispiaciuti: “perchéridi?”. Dramma.it
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