Approfondimenti dei workshop della giornata di

Approfondimenti dei workshop della giornata di domenica 2 marzo suddivisi secondo quattro aree tematiche AUTO CONOSCENZA Mi conosco veramente? Mi esprimo e comunico con gli altri con trasparenza? Per l'educatore è importante conoscersi; la stessa parola "educazione" deriva dal latino educere che significa tirare fuori qualcosa di sconosciuto e nascosto. L'idea sottintesa è quella di un essere umano impegnato in un processo di crescita che può essere facilitato dalla mediazione di altre persone. Esplorare e abitare con consapevolezza le proprie risorse rende più fluido il raggiungimento degli scopi educativi. L'auto-­‐conoscenza dell'educatore potrà facilitare lo stesso processo negli allievi, permettendo una comunicazione più autentica e congruente. I gruppi di auto aiuto Gestalt per insegnanti Paolo Baiocchi Da cinque anni ho messo a punto un modello di auto-­‐aiuto ispirato alla teoria della Gestalt che ha generato risultati significativi nell'area della lucidità mentale e della gestione delle emozioni. L'integrazione di questo lavoro, nel campo dell'insegnamento può diventare una chiave di volta nella professione dell'insegnante, sia nel piano del suo sviluppo personale che tecnico. Nel workshop saranno attivati sperimentalmente i gruppi, in modo che i partecipanti possano viverne l'eccitante esperienza. Narrazione e autoconoscenza Claudio Billi Il dialogo interiore è una profonda esperienza di contatto con l'autenticità e con il senso della propria esistenza, ed è un’occasione di comprensione della propria coscienza, oltre che una importante pratica educativa e formativa. Meditazione e autoconoscenza Vincenzo D’Ambrosio La pratica costante del momento presente favorisce un processo di educazione della mente e, allo stesso tempo, permette d’identificare le nostre reazioni automatiche, ovvero essere una pratica di conoscenza di sé e sviluppo personale Stress professionale e autoconoscenza Luana Sevirio L’Educatore si trova quotidianamente ad affrontare lo stress relazionale generato dai mutamenti comunicativi sociali e individuali che coinvolgono il suo rapporto con gli alunni, la famiglia, l’istituzione. Si può trasformare lo stress quotidiano attraverso un lavoro di consapevolezza dei punti di forza e di debolezza delle proprie caratteristiche personali e arrivare alla scoperta di forme relazionali efficaci e creative 1 EMOZIONE Come esprimiamo le emozioni? Come le gestiamo per accompagnare l'allievo nel suo percorso di crescita? Quando ci permettiamo l’emozione come qualcosa di naturale, siamo più aperti, ci accettiamo di più, diventiamo più flessibili e comprensivi con noi stessi e più autentici ed empatici anche con gli altri. Riconoscere e regolare le nostre emozioni ci aiuta a sviluppare la Simpatia, l’Empatia, la Fiducia e l’Assertività per poter andare incontro alle esigenze degli alunni e entrare in contatto con la nostre risorse creative. Solo se siamo in contatto con noi stessi, possiamo esserlo anche con gli altri. Educare al piacere Sara Bagli Bellini Non solo la ragione, ma anche il piacere è un indicatore valido. Come la pianta che si orienta verso il sole, l’organismo si orienta per le sue necessità e il piacere è l’indicatore della direzione più propizia: "esser-­‐ci". Spogliati delle aspettative riparative e difensive possiamo cominciare a fidarci dell’esperienza impagabile del senso dell’essere semplicemente presenti. Il dialogo con noi stessi prende le forme della curiosità di un bambino che esplora il mondo in cui vive, dove il piacere è il nutrimento e la motivazione a continuare l’esplorazione. L’amore, il perdono, la compassione Maria Grazia Cecchini Come la ricerca dell’amore trova risposta nel recupero della propria capacità d’amare, che richiede l’elaborazione delle questioni lasciate in sospeso nelle relazioni con la famiglia di origine. Empatia: l'energia del cuore Rosita Piovesan Un'occasione per sperimentare e sviluppare l'intelligenza emotiva che origina dal cuore. L'empatia implica la capacità di sintonizzarsi con l'altro a livello emozionale. Appartiene a un campo della relazione che va oltre le parole e permette la comprensione sottile e profonda di ciò che sta "dentro" l'altro. Questo è importante in tutte le relazioni interpersonali e diventa indispensabile nella relazione educativa. 2 CORPO Quali aspetti di noi stessi teniamo fuori dalla classe e dalle relazioni educative? La libertà dai condizionamenti dell’infanzia è necessaria all'educatore per coltivare l'incontro autentico con se stesso e con gli allievi per rendere possibile un'educazione più umana, libera e amorosa. Un invito ad approfondire l'esperienza del corpo attraverso la musica, il movimento, il teatro, il silenzio, per fare spazio all'espressione spontanea, oltre i concetti e le parole che li descrivono. Fidarsi di ciò che ancora non si conosce, è un passo verso la saggezza e libera la creatività per una trasformazione dell'educazione. Movimento Spontaneo Alba Arena Che accade quando si volge l'attenzione allo spazio interiore lasciandosi guidare da ciò che semplicemente fiorisce? Lo scopriremo attraverso una pratica di spontaneità di ciò che si manifesta di sé e attraverso sé con il corpo. È parte integrante di questa pratica sperimentare anche l'attitudine ad essere testimoni empatici e imparziali dell'esperienza altrui, sempre preziosa e toccante. Si consigliano abiti comodi e un paio di calze antiscivolo. Teatraining: giocare con le parti curiose di sé Duccio Barlucchi In inglese e francese, recitare e giocare sono lo stesso verbo. TEATRAINING è infatti giocare, to play, jouer, con gli strumenti teatrali, risvegliando energie dormienti, stimolando fantasia e consapevolezza propria e dell’altro, dando voce e corpo ai tanti personaggi che ci abitano, con la forza, l’ironia e la magia del teatro, arte del qui e ora. Esplorare ed approfondire il proprio vivere e le modalità espressive e relazionali è un gioco appassionante, da gestire con la serietà del bimbo e la curiosità dell’adulto in cerca di strumenti per conoscere e conoscersi, per migliorarsi e trovare in sé le risorse migliori per partecipare alla grande improvvisazione permanente che è la vita. Il work-­‐shop, rivolto ad operatori dell’educazione e della comunicazione, parte dalla presenza, dall’attenzione e dall’ascolto, e mira a sviluppare con la libera associazione d’idee un’apertura ad una creatività immediata, che attinga con leggerezza ed efficacia al proprio patrimonio personale di vissuti e fantasie di tutti i colori, per una rappresentazione d’autenticità e piacere. Artificio sincero. Teatro trasformatore: potenziali creativi dei propri personaggi interni Antonio Ferrara Desideri e bisogni da una parte e divieti e “tabù” dall’altra, creano conflitti interiori che possono sfociare in sintomi o disagi esistenziali. Questi limiti autoimposti e l’energia che sprechiamo per mantenerli in vita, inficiano le nostre naturali capacità di scegliere e decidere il meglio per noi stessi. Con l’ausilio di esperienze che provengono dal modello integrato di Gestalt, Analisi Transazionale e Caratterologia degli Enneatipi, scopriremo bisogni e aspirazioni represse, dando spazio a parti oscure, dimenticate o negate di sé. Questo sarà facilitato anche da ‘vivaci’ rappresentazioni che si ispirano al modello del ‘Teatro Trasformatore” ideato dal conduttore del workshop. PER UNA NUOVA EDUCAZIONE Esperienze per cambiare l’educazione 3 Roberta Ranalli Sperimentando insieme potremo condividere attività propedeutiche a un’educazione che dia spazio alle emozioni dei ragazzi e alla loro espressione, un’educazione che favorisca l’incontro con sé e con l’altro. Creiamo con gioia una scuola del cuore oltre che della mente! I conduttori dei workshop Paolo Baiocchi: Psichiatra, Psicoterapeuta. Direttore dell' Istituto Gestalt Trieste, e Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt per medici e psicologi. Claudio Billi: Psicologo, Psicoterapeuta. Direttore Scientifico dell’Istituto “Mille una Mèta” di Livorno. Didatta Supervisore in Psicoterapia Gestalt e Cognitivo-­‐Costruttivista. Vincenzo D’ambrosio: Psicologo, Psicoterapeuta. Docente presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Breve Integrata a cura dell’Iserdip. Luana Sevirio: Psicologa, Psicoterapeuta. Svolge attività professionale a Roma dove vive e lavora. E’ docente invitata dal 2004 ai corsi di specializzazione della facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia -­‐IUSVE-­‐ . Sara Bagli Bellini: Counsellor in Gestalt Therapy. Musicoterapeuta. Maria Grazia Cecchini: Psicoterapeuta Gestalt e Sistemico-­‐familiare. Patrona della Fondazione Claudio Naranjo, Presidente del Centro di formazione Atmos-­‐artiterapeutiche di Roma. Lavora sull’integrazione tra psicoterapia, meditazione e Psicologia degli Enneatipi. Rosita Piovesan: Psicologa, Psicoterapeuta individuale e di gruppo, integra analisi transazionale, Gestalt, emdr, meditazione, lavoro corporeo. In particolare si occupa della formazione degli educatori nel SAT Educazione. Ha svolto nella scuola attività di insegnante e di psicopedagogista. Alba Arena: Neuropsichiatra, Psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico. Duccio Barlucchi: Attore, regista, autore, è fondatore e direttore della Compagnia Teatro d’Almaviva (TdA), Centro produzioni e formazione attivo dal 1994 a Firenze, con cui ha realizzato numerosi spettacoli in Italia ed all’estero (Europa, Canada, Messico, Brasile). Docente di recitazione, drammaturgia, uso della maschera, improvvisazione, con amatori e professionisti, per un’efficacia scenica ed umana d’espressività e consapevolezza, humor, fantasia e suggestione. Agisce in progetti per le giovani generazioni e con insegnanti, con spettacoli e laboratori di 4 sperimentazione teatrale come altra didattica e valorizzazione delle prerogative individuali. Docente ospite della Scuola di Counselling “Miriam Polster” di Firenze, collabora in seminari di Teatro e tecniche Gestalt. Antonio Ferrara: Direttore della Scuola Quadriennale di Psicoterapia IGAT -­‐ Napoli. Didatta Supervisore in psicoterapia della Gestalt (FISIG) e Analisi Transazionale (ITAA/EATA). Supervisore in Italia e all’estero nei programmi SAT, diretti da Claudio Naranjo. Ha elaborato il modello terapeutico Teatro Trasformatore. Roberta Ranalli: Insegnante di ruolo nella scuola primaria. Autrice di testi per la scuola primaria. Illustratrice di libri per l'infanzia. Allieva e collaboratrice di Claudio Naranjo. Membro del direttivo del SAT Educazione. Relatrice durante il convegno "Una nuova educazione per superare la mente patriarcale" (2011). Co-­‐docente in corsi di formazione del SAT Educazione. 5