copertina 2013 4-06-2013 9:34 Pagina 1 Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma PARCO ARCHEOLOGICO DELLA VIA LATINA a cura di: Marina Bertinetti testi di: Francesca Montella progetto grafico: Stefano Novelli elaborazione planimetria: Società Poleis Collana a cura del Servizio Educativo direzione: Tiziana Ceccarini Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma Soprintendente Mariarosaria Barbera Indice Parco Archeologico della Via Latina Direzione Marina Bertinetti Responsabile tecnico Stefano Antonetti Staff Francesca Montella Vittoria Lecce Indirizzo Ingresso e parcheggio in Via dell’Arco di Travertino, 151 Telefono 06.7809255 Metropolitana Autobus Linea A, fermata Arco di Travertino Capolinea ATAC - Arco di Travertino Il Parco è aperto gratuitamente dalle ore 9:00 a un’ora prima del tramonto. La visita alle tombe dei Pancrazi e dei Valeri è consentita previa prenotazione al concessionario Soc. Coopculture, Tel. +39 06.39967700 Sepolcro a pilastro Colombario Sepolcro c.d. Barberini, o dei Corneli Basolato antico Sepolcro “Fortunati 25” Sepolcro n.29 Edificio Circolare pag. 1 pag. 1 pag. 2-3 pag. 4 pag. 5 pag. 5 pag. 6 Basolato Sepolcro dei Pancrazi Sepolcro dei Calpurni Villa e Basilica di S. Stefano Protomartire Sepolcro Baccelli Sepolcro dei Valeri Edifici a varia destinazione pag. 6 pag. 7-8-9 pag. 9 pag. 10-11 pag. 11 pag. 12 pag. 13 copertina 2013 4-06-2013 9:34 Pagina 2 Parco Archeologico della Via Latina VILLA E BASILICA DI S.STEFANO PROTOMARTIRE SEPOLCRO C.D. BARBERINI O DEI CORNELI SEPOLCRO A PILASTRO SEPOLCRO “FORTUNATI 25” SEPOLCRO DEI CALPURNI SEPOLCRO DEI PANCRAZI EDIFICIO CIRCOLARE BASOLATO Via Demetriade SEPOLCRO N.29 Via Latina o rtin ve Tra di rco ll’A de Via Via App ia N uov a Planimetria generale del parco aggiornata agli scavi 1998-99. In giallo le strutture rilevate nella planimetria del Fortunati del 1859 attualmente non visibili. COLOMBARIO BASOLATO ANTICO SEPOLCRO A PILASTRO SEPOLCRO DEI VALERI EDIFICI A VARIA DESTINAZIONE SEPOLCRO BACCELLI Il Parco archeologico, racchiuso in una porzione del suburbio romano gravitante intorno al III miglio della via Latina antica, conserva ancora sostanzialmente intatto l’aspetto tradizionale della strada romana. La via Latina, che collegava Roma con Capua attraversando, sin da epoca preromana, il Lazio meridionale lungo le valli del Sacco e del Liri, si presenta ancora contornata su entrambi i lati da monumenti che ne attestano la vita dall’età repubblicana fino all’alto medioevo. La scoperta della maggior parte dei resti archeologici attualmente compresi nell’area del Parco si deve all’iniziativa di un cittadino privato, Lorenzo Fortunati, un insegnante con la passione per l’archeologia. Gli scavi furono eseguiti negli anni 1857-1858 e il resoconto è riportato nella “Relazione generale degli scavi e scoperte fatte lungo la via Latina” (Roma, 1859), scritta da Fortunati stesso. “ tredici Ea DIFICI varia destinazione Intorno al sepolcro dei Valeri, il Fortunati rinvenne ... un esteso reticolo di strutture murarie, che si può ipotizzare appartenente a una mansio, un complesso destinato alla sosta e all’accoglienza dei viaggiatori lungo la via Latina. Per una ricostruzione cronologica si può supporre che queste strutture furono costruite intorno al sepolcro dei Valeri, eretto a sua volta su un’area già edificata. Esse, in parte modificate nel IV secolo d.C., continuarono probabilmente a essere frequentate anche dopo l’interro degli ambienti sotterranei della tomba. Il Fortunati nella Relazione di scavo definì genericamente “bagni” gli ambienti a destra del sepolcro, dove si conservano, ancora parzialmente visibili, i tubuli di terracotta inseriti nelle murature per il riscaldamento dei vani. Le indagini archeologiche compiute negli anni 199899 hanno messo in luce una situazione complessa e ampliato le conoscenze in merito alla funzione degli ambienti. Un reticolo di condotti idraulici per l’afflusso e lo scarico dell’acqua alimentava sia una fontana situata al centro di un cortile porticato, sia un ninfeo costruito all’estremità di un portico pavimentato a mosaico, che delimita il complesso sul lato retrostante la tomba. Tutti gli edifici erano decorati con lastre di marmo sulle pareti, mosaici pavimentali a disegni geometrici in bianco e nero oppure a intarsi di lastrine marmoree. La parte orientale degli edifici riconducibile alla mansio, parzialmente rilevata nella Relazione del Fortunati, è emersa nel corso di campagne di scavo archeologico tenute negli anni 2006-2007 nell’area compresa tra il sepolcro dei Valeri e il sepolcro Baccelli. Si tratta di tre ambienti in opera laterizia con probabile funzione di tabernae. Nel corso della medesima indagine sono stati rinvenuti altri due edifici distinti, separati dal complesso ricettivo mediante un corridoio accessibile dalla strada. Il più antico di essi, in opera reticolata, era un sepolcro prospiciente la via Latina. Altri sette vani, edificati attorno al sepolcro, erano pertinenti a un edificio di almeno due piani con muri in laterizio e blocchetti di tufo. In uno degli ambienti è emersa una porzione di pavimento in mosaico a motivi geometrici composto da tessere di diversi materiali e colori. La comprensione delle funzioni e destinazioni degli ambienti suddetti, non ancora precisabile, si rimanda alla conclusione delle attività di scavo archeologico. ” interno brochure 2013 4-06-2013 9:30 Pagina 1 Parco Archeologico della Via Latina “ uno Iniziamo il percorso che ci aspetta e varcato il cancello del parco ... è visibile a destra un massiccio manufatto in conglomerato cementizio con scaglie di tufo, alto m 6. Questa struttura è ciò che resta di un monumentale sepolcro a ILASTRO, una tipologia di edificio funerario, normalmente destinato ad P accogliere le ceneri del defunto, costituito generalmente da un alto nucleo in calcestruzzo decorato esternamente con un rivestimento marmoreo, di cui è visibile l’impronta sul conglomerato conservato. Un’iscrizione inserita nella muratura ricorda gli scavi del Fortunati. ” “ Proseguendo sulla via ... sul lato sinistro, emerge parzialmente dal terreno una struttura in laterizio che Fortunati interpretò come un OLOMBARIO. C ” interno brochure 2013 4-06-2013 9:30 Pagina 2 due Parco Archeologico della Via Latina Sepolcro c.d. Bo ARBERINI dei CORNELI “ Pochi metri avanti si trova ... il c.d. sepolcro Barberini, che deve il suo nome alla famiglia aristocratica, ultima proprietaria della zona. La struttura del monumento funerario, caratteristica soprattutto del II secolo d.C., è costituita da due piani sopraterra e da uno ipogeo. L’ingresso al piano terra e al primo piano si trova sul lato opposto alla via Latina; al piano ipogeo si accedeva dall’esterno tramite una scala a due rampe. Il buono stato di conservazione dei prospetti esterni del monumento permette di ammirare la ricchezza delle decorazioni architettoniche fittili; analisi specialistiche compiute negli anni 199899 hanno inoltre determinato che in antico le modanature in cotto erano dipinte a colori vivaci: giallo, rosso, blu. Il primo piano sopra terra presenta tre aperture, attualmente murate, di cui quella mediana doveva contenere l’epigrafe commemorante i defunti sepolti nella tomba: un disegno realizzato nel ‘500 da Pirro Ligorio riporta sulla facciata un frammento di iscrizione, ora perduto, relativo ad un Q. Cornelius, forse il capostipite della famiglia proprietaria del sepolcro. Il piano rialzato era illuminato da una grande finestra ad arco, di cui si percepisce l’ampiezza attraverso la tamponatura moderna. La tomba originariamente era visibile solo in parte dalla strada, essendo circondata da un muro che chiudeva l’area di rispetto; all’interno di esso si trovava uno stretto corridoio scoperto, con pavimento a mosaico a tessere bianche e nere, che conduceva sia alla porta d’ingresso al piano terra, sia alla scala esterna al sepolcro, coperta a doppio spiovente, interno brochure 2013 4-06-2013 9:30 Pagina 3 Parco Archeologico della Via Latina tre interamente rivestita di intonaco affrescato ed elementi in stucco: su uno sfondo rosso si alternano bande azzurre, gruppi di personaggi, vittorie alate su bighe, amorini, uccelli, animali marini, riquadri con soggetti mitologici entro sottili cornici stuccate, mentre sulle pareti sono dipinti sfondi architettonici. attraverso la quale si scendeva alla camera sepolcrale sotterranea. Quest’ultima è circondata sui quattro lati da un ulteriore corridoio, che fu utilizzato nel tempo per numerose sepolture, sia poste sulle pareti, sia scavate al di sotto del pavimento a mosaico dove sono stati recentemente recuperati circa 40 individui deposti su numerosi letti funebri sovrapposti. Il solaio che separava il piano terra dal primo piano non si è conservato; è visibile comunque sul muro l’impronta della scala che collegava i livelli. Il piano superiore è coperto con una volta a crociera Altri edifici a destinazione funeraria, di cui rimangono poche tracce, circondavano in antico il sepolcro. ” interno brochure 2013 4-06-2013 9:30 Pagina 4 quattro “ Parco Archeologico della Via Latina Dopo il sepolcro c.d. Barberini ... B A sono visibili tracce del ASOLATO NTICO: questo tratto originale della via ha una larghezza di 3,95 m, e ai lati di esso affiorano le crepidini a delimitazione dei marciapiedi. ” interno brochure 2013 4-06-2013 9:30 Pagina 5 Parco Archeologico della Via Latina cinque Sepolcro FORTUNATI 25 “ Poco dopo il sepolcro Barberini, sul lato sinistro della via ... si trova il sepolcro c.d. “Fortunati 25” per la numerazione data alle strutture nella planimetria allegata alla Relazione di scavo. Costituito da una struttura a pianta quadrata, con camera sepolcrale sotterranea, vi si accedeva Sepolcro “ dalla via Latina per mezzo di una scala a due rampe di gradini, che conservano ancora tracce del rivestimento in lastre di marmo. Le pareti della camera funeraria, dove sono ritagliate le nicchie per le olle cinerarie, sono conservate fino all'imposta delle finestre mentre, sull’angolo nordovest, sono visibili tracce della copertura con volta a crociera. Sullo stesso lato si apre una galleria scavata nella pozzolana, utilizzata per ulteriori sepolture. La N.29 Avanzando sul tracciato della via, sul lato sinistro ... poco prima di un altro rudere di sepolcro a pilastro, sono in parte emergenti le murature di un edificio funerario, che Fortunati indica nella Pianta di scavo con il n. 29. Si tratta di un sepolcro laterizio composto da due camere sotterranee divise da un’arcata centrale, destinato ad accogliere numerosi individui sovrapposti, alcuni dei quali rinvenuti nella deposizione originaria in occasione di decorazione delle pareti era organizzata su due registri: la parte inferiore era rivestita di lastre di marmo, di cui rimane la preparazione e i fori delle grappe; superiormente le pareti mostrano l’intonaco affrescato con rappresentazione di uccelli ed elementi vegetali, frammentariamente conservato. Intorno al sepolcro sono emerse numerose strutture funerarie, parzialmente esplorate. ” uno scavo archeologico svoltosi negli anni 198283. Nel corso delle medesime indagini sono emerse strutture funerarie preesistenti al sepolcro n. 29, che ospitavano altre sepolture intatte, databili intorno al I secolo d.C. grazie al rinvenimento di bolli sulle tegole di copertura delle tombe a cappuccina. ” interno brochure 2013 4-06-2013 9:30 Pagina 6 sei Parco Archeologico della Via Latina “ Proseguendo il cammino ... si scorgono a sinistra, affioranti dal terreno, i muri concentrici di un edificio a IANTA IRCOLARE, di cui si distinguono un ambiente rettangolare centrale e una serie di P C vani radiali di modeste dimensioni. “ il ” Seguendo il nostro percorso possiamo notare che ... BASOLATO in questo punto ha dimensioni oscillanti tra i 4,1 ed i 3,8 metri; ai lati sono perfettamente visibili le crepidini ed i marciapiedi in terra battuta. ” interno brochure 2013 4-06-2013 9:30 Pagina 7 Parco Archeologico della Via Latina sette Sepolcro dei PANCRAZI “ Sempre sulla sinistra, dopo qualche decina di metri ... è situato il sepolcro dei Pancrazi. La denominazione attribuita al monumento deriva dal rinvenimento di due iscrizioni all’interno della prima sala funeraria che citano il collegio funeratizio dei Pancratii, una delle tante associazioni che si occupavano di fornire una sepoltura dignitosa ai suoi membri. La struttura che spicca è una costruzione moderna che protegge il monumento e che si imposta sui resti di muratura antica in laterizio e opera reticolata conservati fino all’altezza di un metro. Attualmente l’ingresso si affaccia direttamente sulla via Latina, ma in origine il monumento doveva essere completamente circondato da altre strutture, le cui rovine emergono per modesta altezza, che permettevano di scorgere solo il piano rialzato della tomba. Dall’ingresso si entra in un vasto ambiente pavimentato a mosaico bianco con riquadri raffiguranti scene marine, attraverso cui si accede alle camere sotterranee e, in antico, al piano superiore. In una fase successiva, presumibilmente nel corso del III secolo d.C., questo ambiente fu diviso in due locali da un muro di tramezzatura. La scala d’accesso originale alle sale sotterranee è posta immediatamente all’entrata dell’edificio moderno, sul lato sinistro. La prima camera ipogea è coperta da una volta a botte, su cui si apre un lucernario rettangolare. Intorno alla stanza, su tre lati, corre un basamento ad archetti realizzati in laterizio, decorato con colore rosso sulle ghiere degli archi e con una complessa modanatura in cotto sulla cornice superiore. Sul fondo della sala è tuttora murato un sarcofago decorato con baccellature, che presenta un tondo centrale con la raffigurazione dei due coniugi defunti; un’iscrizione interno brochure 2013 4-06-2013 9:30 Pagina 8 otto sottostante cita il collegio dei Pancrazi. Gli affreschi della volta si conservano visibili su metà della superficie, dove si alternano figure femminili, teste allegoriche di donna, paesaggi naturali e architettonici, presenti anche sulla lunetta di fondo e sulle pareti. Resti di pitture sono visibili anche sotto i due archetti del bancone di fondo e rappresentano anatre, pavoni, un cesto di frutta a colori vivaci da cui si dipartono ghirlande. Il pavimento della camera è in mosaico bianco con due cornici nere e risulta costruito in leggera pendenza verso un pozzo coperto da una grata, tagliato nel banco tufaceo e parzialmente scavato; Fortunati, al momento del rinvenimento del sepolcro, liberò il pozzo dalla terra di riempimento fino alla Parco Archeologico della Via Latina profondità di 10 metri dall’imboccatura attualmente visibile. La seconda camera ipogea è coperta da una volta a crociera con archi ribassati, decorata da un complesso di raffigurazioni ad affresco e stucco, eccezionale per la finezza e la ricchezza dei motivi e per il suo stato di conservazione. Al centro della sala campeggia un grande sarcofago per due deposizioni in marmo greco, con tetto a spiovente e agli angoli decorazioni in stile orientale. Le grandi dimensioni del sarcofago, che non risulta trasportabile attraverso la scala e la porta d’ingresso alla camera, fanno presumere che i muri della tomba fossero stati eretti intorno ad esso. La composizione decorativa della volta è organizzata intorno a un tondo centrale, in mediocre stato di conservazione, rappresentante una figura maschile con scettro, seduta su un’aquila, interpretata come Giove oppure come il defunto stesso elevato verso l’aldilà, ritratto con gli attributi del dio. La volta si articola in numerose raffigurazioni ad affresco e stucco, tra cui risaltano quattro rettangoli in stucco bianco rappresentanti scene mitologiche e divinità: il giudizio di Paride, Alcesti e Admeto, Priamo e Achille, Ercole nell’Olimpo. Ai lati di questi, altri rettangoli affrescati riproducono delicati e idillici paesaggi, mentre sopra ad essi sono illustrate, con pennellate delicate ma ricche di particolari, varie specie di uccelli. Ai quattro angoli della volta rimangono tracce di figure femminili scolpite ad altorilievo che ritraggono le quattro stagioni; sopra di esse si aprono dei triangoli che rappresentano combattimenti di centauri, leoni e pantere, a cui si aggiungono molte altre figure tra cui baccanti, sfingi, grifoni, uccelli, animali in interno brochure 2013 4-06-2013 9:30 Pagina 9 Parco Archeologico della Via Latina rilievo bianco su sfondo rosso, blu, violetto o giallo. Anche nelle lunette delle pareti i personaggi raffigurati sono divinità od eroi: Apollo e Dioniso barbato - Achille Ulisse e Filottete - Mercurio e di nuovo Dioniso. La camera sepolcrale era illuminata da lampade appese a ganci, di cui rimangono i fori sulla volta. Il pavimento è a mosaico bianco per tutta la sala, tranne che nella fascia che separa la soglia dal sarcofago, realizzata a motivi geometrici con tessere bianche e nere. All’interno di questa camera funeraria Fortunati rinvenne accatastati tre sarcofagi nove scolpiti, attualmente esposti ai Musei Vaticani, che rappresentano rispettivamente scene dal mito di Adone, scene dal mito di Ippolito e Fedra, il trionfo di Bacco e Arianna; scoprì anche un coperchio di sarcofago, forse appartenente a un’altra cassa, con raffigurazioni del mito di Edipo. Secondo l’ipotesi più accreditata, il sepolcro sarebbe stato costruito tra la fine del I sec. d.C. e l’inizio del II, per ospitare le spoglie di esponenti di una famiglia Sepolcro dei CALPURNI “ romana sicuramente benestante - si noti la ricchezza della decorazione a stucchi e pitture - forse i proprietari della villa retrostante. Probabilmente in seguito il sepolcro subì numerosi passaggi di proprietà, con relative modifiche strutturali e ornamentali, fino ad essere rilevato dal collegio funeratizio dei Pancrazi. ” Ultimo sepolcro visibile al lato sinistro della strada ... è quello dei Calpurni, così detto dal nome della famiglia che lo adoperò; esso è composto da un’unica camera sotterranea accessibile tramite una scala di 21 gradini. L’ambiente funerario conserva labili tracce dell’originario rivestimento in intonaco e stucco; gli arcosoli realizzati nella muratura dovevano ospitare i sarcofagi, uno dei quali conservato integro all’interno della camera. Lo scarso stato di conservazione delle strutture non consente di formulare ipotesi ricostruttive sull’elevato dell’edificio funerario. ” interno brochure 2013 4-06-2013 9:30 Pagina 10 dieci Parco Archeologico della Via Latina Villa e Basilica di i secoli. Il bollo più antico porta il nome di Valeria Paullina, figlia di C. Valerius Paullinus, console nel 107 d.C. e amico di Plinio il Giovane. Il padre, o il La nipote, potrebbe avere completato la costruzione in età adrianea (117-138). Verso la metà del II secolo d.C. la villa fu acquisita dalla famiglia senatoria dei Servili Silani, originaria dell’Africa Proconsolare. Durante il regno di Commodo la residenza fu incamerata nel demanio imperiale: dalle fonti storiche antiche si legge che l’imperatore fece giustiziare un Servilio Silano, fratello o figlio di M. Servilius nonno, di quest’ultimo era probabilmente C. Valerius Paullinus, tribuno della coorte pretoria, amico di Vespasiano; questi potrebbe avere iniziato la costruzione della villa, in età tardo-flavia, domizianea, o al più tardi traianea (fine I sec. d.C.inizio II sec.). Silanus proprietario della villa, proprio come accadde al proprietario della villa dei Quintili sulla via Appia Antica. Dopo circa un secolo di inclusione nel demanio imperiale, la villa ritornò di proprietà privata: tra la seconda metà del III e l’inizio del IV secolo d.C. fu S.Protomartire STEFANO “ L’area alle spalle del sepolcro dei Pancrazi era occupata da ... una villa di grande estensione, che fu abitata a lungo, da numerosi proprietari. Lorenzo Fortunati descrive nella Relazione di scavo le strutture e i numerosi reperti emersi, tra cui frammenti di sculture, resti di pitture, mosaici, stucchi, iscrizioni. L’entrata principale della villa in antico era situata non sulla via Latina, ma approssimativamente di fronte alla c.d. tomba Barberini; vicino al sepolcro dei Pancrazi si apriva un ingresso secondario, che immetteva in un grande cortile, circondato da un portico che sul lato orientale terminava con una fila di 26 camere, probabilmente usate come magazzini. Il rinvenimento da parte di Fortunati di tre condotti di piombo con impresso il bollo del proprietario consente di seguire le vicende della villa attraverso interno brochure 2013 4-06-2013 9:30 Pagina 11 Parco Archeologico della Via Latina acquisita dalla potente famiglia degli Anicii, la cui discendente, Demetriade, fece erigere nel V secolo la basilica di S.Stefano protomartire in onore di S. Leone Magno. La residenza fu abitata fino al VI secolo d.C. Attualmente le uniche sezioni visibili della villa sono la basilica e parte di un tardo complesso termale retrostante il sepolcro dei Pancrazi. Il corpo centrale della residenza, compreso l’accesso principale, fu sotterrato poco dopo la scoperta. I resti della basilica di S.Stefano Protomartire sono protetti da un muro moderno impostato undici sull’antico. Le strutture interne emergenti configurano una pianta a tre navate con l’abside e l’altare elevato. La superficie dell’edificio è cosparsa di resti architettonici, mentre sul lato nord si scorge il fonte battesimale; al centro si trovava la confessione, dove erano conservate le reliquie considerate di S.Stefano. Nella parte centrale della navata maggiore la basilica ha inglobato una struttura preesistente, relativa al peristilio della villa, suddivisa in due ambienti e terminante a ovest con un muro semicircolare, dove fu ricavata la cripta. Le fonti storiche danno notizia dell’esistenza della basilica come meta di pellegrinaggi ancora nel medioevo, fino al XIII secolo; successivamente l’edificio religioso fu abbandonato e se ne perse la memoria. ” Sepolcro BACCELLI “ Attraversando la via Latina, sul lato destro ... rialzata rispetto al tracciato stradale, si staglia la facciata di un’altra tomba: il cosiddetto sepolcro Baccelli, dal nome del Ministro che agli inizi del ‘900 si interessò all’area archeologica. Similmente al sepolcro Barberini, l’edificio funerario si era conservato integro per secoli, come testimoniano disegni, incisioni e fotografie a partire dal XVI secolo; nel 1959 andò in rovina. La struttura è quella tipica delle tombe del II secolo d.C.: due piani in laterizio con cornici, mensole e architrave decorati in cotto, e due camere funerarie sotterranee, attualmente non accessibili. ” interno brochure 2013 4-06-2013 9:30 Pagina 12 dodici Parco Archeologico della Via Latina Sepolcro c.d. dei VALERI “ Di fronte al sepolcro dei Pancrazi si affaccia ... un complesso di strutture murarie che si articolano intorno all’edificio del c.d. sepolcro dei Valeri; l’attribuzione comune a un’antica famiglia dei Valeri non trova però un fondamento diretto nei rinvenimenti di scavo. Gli scavi del Fortunati del 1858 hanno rivenuto e messo in luce principalmente la parte sotterranea della tomba, ovvero le due scale simmetriche d’accesso, il vestibolo e le due camere funerarie; emersero anche tracce dell’elevato originario del monumento, che configurano una struttura non direttamente comunicante con gli ambienti sotterranei, come nel sepolcro c.d. Barberini. Tra il 1859 e il 1861 fu realizzata, al fine di proteggere gli ambienti ipogei riccamente decorati, la ricostruzione ipotetica dell’elevato del sepolcro impostata sulle murature antiche, e la piccola porzione di fronte al colonnato antistante. Le superfici delle camere funerarie e le relative scale di accesso erano in antico rivestite di lastre di marmo, di cui rimangono un frammento pavimentale, le cornici dell’ingresso e gli zoccoli che ornavano le pareti della sala principale. Laddove le lastre furono asportate sono ancora visibili i fori delle grappe di ferro che le sostenevano e le loro impronte in negativo sulle pareti. Un’elaborata decorazione in stucco bianco, articolata in 35 medaglioni e riquadri di dimensioni variabili, riveste le lunette e la volta a botte. Nei medaglioni sono illustrati soggetti dionisiaci, delicate figure femminili, animali marini. Nel tondo centrale, sul dorso di un grifone, una figura velata rappresenta la defunta portata nell’aldilà. Tra i reperti rinvenuti nel sepolcro, si cita il frammento di un sarcofago con raffigurazione delle fatiche di Ercole, ed un altro frammento di sarcofago con che riproduce un tema bacchico, datato intorno al 265-270 d.C. La costruzione della tomba si può collocare intorno agli anni 160-170 d.C., grazie al rinvenimento di frammenti di laterizi della volta con bollo con datazione consolare. ” copertina 2013 4-06-2013 9:34 Pagina 2 Parco Archeologico della Via Latina VILLA E BASILICA DI S.STEFANO PROTOMARTIRE SEPOLCRO C.D. BARBERINI O DEI CORNELI SEPOLCRO A PILASTRO SEPOLCRO “FORTUNATI 25” SEPOLCRO DEI CALPURNI SEPOLCRO DEI PANCRAZI EDIFICIO CIRCOLARE BASOLATO Via Demetriade SEPOLCRO N.29 Via Latina o rtin ve Tra di rco ll’A de Via Via App ia N uov a Planimetria generale del parco aggiornata agli scavi 1998-99. In giallo le strutture rilevate nella planimetria del Fortunati del 1859 attualmente non visibili. COLOMBARIO BASOLATO ANTICO SEPOLCRO A PILASTRO SEPOLCRO DEI VALERI EDIFICI A VARIA DESTINAZIONE SEPOLCRO BACCELLI Il Parco archeologico, racchiuso in una porzione del suburbio romano gravitante intorno al III miglio della via Latina antica, conserva ancora sostanzialmente intatto l’aspetto tradizionale della strada romana. La via Latina, che collegava Roma con Capua attraversando, sin da epoca preromana, il Lazio meridionale lungo le valli del Sacco e del Liri, si presenta ancora contornata su entrambi i lati da monumenti che ne attestano la vita dall’età repubblicana fino all’alto medioevo. La scoperta della maggior parte dei resti archeologici attualmente compresi nell’area del Parco si deve all’iniziativa di un cittadino privato, Lorenzo Fortunati, un insegnante con la passione per l’archeologia. Gli scavi furono eseguiti negli anni 1857-1858 e il resoconto è riportato nella “Relazione generale degli scavi e scoperte fatte lungo la via Latina” (Roma, 1859), scritta da Fortunati stesso. “ tredici Ea DIFICI varia destinazione Intorno al sepolcro dei Valeri, il Fortunati rinvenne ... un esteso reticolo di strutture murarie, che si può ipotizzare appartenente a una mansio, un complesso destinato alla sosta e all’accoglienza dei viaggiatori lungo la via Latina. Per una ricostruzione cronologica si può supporre che queste strutture furono costruite intorno al sepolcro dei Valeri, eretto a sua volta su un’area già edificata. Esse, in parte modificate nel IV secolo d.C., continuarono probabilmente a essere frequentate anche dopo l’interro degli ambienti sotterranei della tomba. Il Fortunati nella Relazione di scavo definì genericamente “bagni” gli ambienti a destra del sepolcro, dove si conservano, ancora parzialmente visibili, i tubuli di terracotta inseriti nelle murature per il riscaldamento dei vani. Le indagini archeologiche compiute negli anni 199899 hanno messo in luce una situazione complessa e ampliato le conoscenze in merito alla funzione degli ambienti. Un reticolo di condotti idraulici per l’afflusso e lo scarico dell’acqua alimentava sia una fontana situata al centro di un cortile porticato, sia un ninfeo costruito all’estremità di un portico pavimentato a mosaico, che delimita il complesso sul lato retrostante la tomba. Tutti gli edifici erano decorati con lastre di marmo sulle pareti, mosaici pavimentali a disegni geometrici in bianco e nero oppure a intarsi di lastrine marmoree. La parte orientale degli edifici riconducibile alla mansio, parzialmente rilevata nella Relazione del Fortunati, è emersa nel corso di campagne di scavo archeologico tenute negli anni 2006-2007 nell’area compresa tra il sepolcro dei Valeri e il sepolcro Baccelli. Si tratta di tre ambienti in opera laterizia con probabile funzione di tabernae. Nel corso della medesima indagine sono stati rinvenuti altri due edifici distinti, separati dal complesso ricettivo mediante un corridoio accessibile dalla strada. Il più antico di essi, in opera reticolata, era un sepolcro prospiciente la via Latina. Altri sette vani, edificati attorno al sepolcro, erano pertinenti a un edificio di almeno due piani con muri in laterizio e blocchetti di tufo. In uno degli ambienti è emersa una porzione di pavimento in mosaico a motivi geometrici composto da tessere di diversi materiali e colori. La comprensione delle funzioni e destinazioni degli ambienti suddetti, non ancora precisabile, si rimanda alla conclusione delle attività di scavo archeologico. ” copertina 2013 4-06-2013 9:34 Pagina 1 Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma PARCO ARCHEOLOGICO DELLA VIA LATINA a cura di: Marina Bertinetti testi di: Francesca Montella progetto grafico: Stefano Novelli elaborazione planimetria: Società Poleis Collana a cura del Servizio Educativo direzione: Tiziana Ceccarini Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma Soprintendente Mariarosaria Barbera Indice Parco Archeologico della Via Latina Direzione Marina Bertinetti Responsabile tecnico Stefano Antonetti Staff Francesca Montella Vittoria Lecce Indirizzo Ingresso e parcheggio in Via dell’Arco di Travertino, 151 Telefono 06.7809255 Metropolitana Autobus Linea A, fermata Arco di Travertino Capolinea ATAC - Arco di Travertino Il Parco è aperto gratuitamente dalle ore 9:00 a un’ora prima del tramonto. La visita alle tombe dei Pancrazi e dei Valeri è consentita previa prenotazione al concessionario Soc. Coopculture, Tel. +39 06.39967700 Sepolcro a pilastro Colombario Sepolcro c.d. Barberini, o dei Corneli Basolato antico Sepolcro “Fortunati 25” Sepolcro n.29 Edificio Circolare pag. 1 pag. 1 pag. 2-3 pag. 4 pag. 5 pag. 5 pag. 6 Basolato Sepolcro dei Pancrazi Sepolcro dei Calpurni Villa e Basilica di S. Stefano Protomartire Sepolcro Baccelli Sepolcro dei Valeri Edifici a varia destinazione pag. 6 pag. 7-8-9 pag. 9 pag. 10-11 pag. 11 pag. 12 pag. 13
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