risparmiare sul calore

DIRETTIVA 2012/27/UE del 25 ottobre 2012 sull’efficienza energetica nell’Unione Europea Stabilisce un quadro comune di misure per la promozione dell’efficienza energetica nell’Unione Europea, al fine di garantire il conseguimento dell’obiettivo 20-­‐20-­‐20 entro il 2020 (ridurre del 20% le emissioni di gas serra e il fabbisogno di energia primaria, soddisfare il 20% dei consumi energetici con fonti rinnovabili) . Riguardo la contabilizzazione in edifici esistenti la Direttiva si esprime nell’articolo 9. Articolo 9 “Nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da una fonte di riscaldamento/raffreddamento centrale o da una rete di teleriscaldamento [...], sono inoltre installati entro il 31 dicembre 2016 contatori individuali per misurare il consumo di calore o raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità, se tecnicamente possibile ed efficiente in termini di costi. Nei casi in cui l’uso di contatori individuali non sia tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini di costi, per misurare il riscaldamento, sono usati contabilizzatori di calore individuali per misurare il consumo di calore a ciascun radiatore [...].” RIPARTITORE
Giusto 100R
Dispositivo di ripartizione dei costi di riscaldamento di ultima
generazione, da applicare ad ogni radiatore per la rilevazione
delle unità di consumo termico nei condomini dotati di impianti
centralizzati con distribuzione verticale del calore (detto a
colonne montanti). Permette il conteggio individuale dei
consumi, ottenendo così una quantificazione del reale consumo
termico e, di conseguenza, delle spese. I dati di consumo sono
letti via radio dall'esterno dell'alloggio ed elaborati dal centro
servizi per effettuare il conteggio delle spese individuali.
Unico prodotto MADE IN ITALY
Principali caratteristiche tecniche
Versione compatta dotata di:
-
Display che mostra i consumi e manomissioni
Doppio sensore di temperatura
Alimentazione a batterie di lunga durata
Trasmissioni dati radio, ridottissime emissioni
Dispositivo sicurezza e sistema di auto diagnosi
Come funziona e caratteristiche innovative
Rileva il consumo ogni 2 minuti, sulla base della misura della temperatura superficiale del
radiatore e dell’ambiente
•
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•
viene parametrizzato sulla base della potenza e tipologia del radiatore
i consumi sono in chiaro, evidenti per l’utente, si possono leggere direttamente sul
display
è installato su tutti i radiatori del condominio con identiche procedure
mostra il consumo della stagione termica in corso e della precedente
memorizza i dati giornalieri di tutta la stagione
la radio trasmette solo quando si effettua la lettura
VANTAGGI
L'installazione di un sistema che conteggia i consumi effettivi per appartamento e consente
la temperatura ambiente per ambiente ha principalmente il vantaggio di poter
gestire il proprio confort ed i propri costi in autonomia.
Oltre ad una quota fissa, ogni condomino pagherà solo l'energia che realmente avrà
prelevato dall'impianto termico.
Perché installare ripartitori e valvole termostatiche?
Maggiore equità
nella suddivisione
delle spese di
riscaldamento tra
condomini...
...ripartendo le spese sulla
base dell'effettivo consumo
Migliore confort
negli alloggi...
...per merito della
termoregolazione dei
singoli ambienti
La riduzione degli
sprechi per il
condominio...
...grazie alla possibilità di
prelevare l'energia che
serve, dove serve, quando
serve, unito all'incentivo
economico di pagare gli
effettivi consumi
Si aiuta
l'ambiente...
...riducendo le emissioni di
CO2
Inoltre
•
•
•
l'installazione è rapida e non richiede opere murarie
si ottiene la stessa autonomia dell'impianto autonomo senza avere i rischi della
caldaia in casa
l'energia termica si distribuisce in modo più uniforme tra i vari piani dell'edificio
Il condomino che apporterà migliorie all’isolamento termico di pareti e finestre ridurrà gli
sprechi e sarà immediatamente ricompensato. Ogni suo locale, infatti, disperderà meno
energia verso l'esterno
CONTABILIZZAZIONE
La contabilizzazione e termoregolazione, negli impianti di riscaldamento centralizzato a colonne
montanti, avviene attraverso l'installazione su tutti i caloriferi del condominio di:
ripartitori elettronici, che misurano la quantità di calore effettivamente consumata in ogni
locale dell'appartamento;
• valvole termostatiche, che consentono di regolare la temperatura ambiente per ambiente.
Inoltre, le valvole termostatiche hanno anche una buona influenza sull’equilibrio termico delle diverse
zone dell’edificio. Infatti, quando i piani più caldi arrivano alla temperatura impostata dall'utente (ad
esempio 20°C) le valvole chiudono automaticamente i radiatori consentendo un maggiore afflusso di
acqua calda ai piani più freddi.
•
Gli impianti a colonne montanti sono costituiti da un anello di distribuzione, formato da una
tubazione di mandata e una di ritorno che percorrono la base dell’edificio. Dall’anello si dipartono
delle colonne montanti che alimentano i vari radiatori posti sulla stessa verticale ai vari piani
dell’edificio.
Schema impianto di riscaldamento centralizzato a colonne montanti
Chi decide di introdurre la contabilizzazione nel condominio ?
La decisione di installare un sistema di contabilizzazione sull'impianto centralizzato spetta
all'assemblea di condominio.
La legislazione consente di decidere con maggioranze inferiori rispetto alle normali deliberazioni.
Nella sezione "Normative" sono riportati degli approfondimenti.
SERVIZIO DÌ RIPARTIZIONE
Il Servizio di contabilizzazione e ripartizione delle spese di riscaldamento avviene attraverso
un opportuno iter che si esplica nelle seguenti fasi:
Fase 1
Acquisizione delle letture
I nostri tecnici effettuano la lettura dei ripartitori installati sui radiatori
tramite sistema radio. Ogni ripartitore, infatti, trasmette via radio i
dati relativi ai consumi all’incaricato della lettura, che acquisisce le
letture di tutti gli appartamenti direttamente dal pianerottolo, senza
dover accedere nei singoli alloggi.
Fase 2
Validazione dei consumi
I consumi letti dai ripartitori vengono validati da un esperto Save
Energy, che verifica la correttezza dei dati ed effettua la stima degli
eventuali dati mancanti. Come previsto dalla norma tecnica di
riferimento UNI10200:2005 nel caso il dato non sia disponibile si
effettua una stima, ad esempio per quanto riguarda i consumi di
ventilconvettori, oppure per i periodi di mancato conteggio per
manomissione del ripartitore.
I dati validati possono essere forniti in formato MS Excel con il
dettaglio per singolo ripartitore.
Fase 3
Ripartizione della spesa
I dati di consumo "validati" nella fase precedente costituiscono la base
per predisporre la ripartizione della spesa individuale in un prospetto
completo, calcolata secondo i criteri di ripartizione stabiliti dalla
norma tecnica di riferimento UNI10200:2005.
Le spese ripartite possono essere fornite in formato MS Excel e PDF
con dettaglio per singolo ripartitore
METODI DÌ LETTURA
I ripartitori elettronici di spese di riscaldamento GIUSTO memorizzano i dati di consumo e lo
stato su una loro memoria interna. I dati vengono periodicamente scaricati via radio per la
successiva contabilizzazione.
Due sono i metodi di lettura che adotta Save Energy, in funzione della localizzazione e
dimensione del condominio.
Lettura locale, detta "Walk by floor"
Questo metodo, il più comune, prevede che il tecnico, munito di un PC portatile dotato di relativo software e chiavetta
radio WSL, effettui la lettura radio dei ripartitori direttamente dal vano scala, acquisendo il dato di consumo e lo stato dai
ripartitori. Tali dati vengono successivamente "validati" e utilizzati per la ripartizione economica delle spese.
Tele lettura/Tele gestione
Questo metodo prevede che in alcuni pianerottoli della scala vengano installati i
concentratori, chiamati in gergo "antenne", dispositivi capaci di comunicare in modo
bidirezionale con i ripartitori per leggere i consumi e lo stato ed eventualemente compiere
azioni di manutenzione.
I concentratori comunicano tra di loro e il concentratore principale, dotato di sistema GSM,
trasferisce i dati al centro servizi.
Questo metodo è indicato per condomini dislocati in località non facilmente raggiungibili o
particolarmente grandi.
RIPARTIZIONE - COME FUNZIONA
Ogni utente paga solo il calore che realmente ha consumato, oltre ad una quota fissa.
Come funziona
Negli impianti a colonne montanti, per misurare quanta energia si consuma
individualmente viene installato un ripartitore elettronico su ogni radiatore. La quantità
di energia emessa viene registrata dai ripartitori e viene letta periodicamente dal gestore del
servizio di contabilizzazione, incaricato dall’Amministratore.
Il sistema di ripartizione di Save Energy permette di evitare che la lettura dei consumi sia fatta
all’interno dell’appartamento, radiatore per radiatore. Ogni ripartitore, infatti, può
trasmettere via radio i consumi all’incaricato della lettura, che potrà prelevare i dati di tutti gli
appartamenti direttamente dal vano scala.
RIPARTIZIONE - CALCOLO
Come si calcola la ripartizione ?
La ripartizione delle spese di riscaldamento avviene secondo la norma UNI 10200:2005.
I principi base sono due:
1) una quota si paga a consumo di calore volontariamente prelevato dall'impianto
2) una quota si paga a "millesimi di potenza installata" nell'alloggio come disponibilità del
"servizio riscaldamento"
Spesa totale di riscaldamento = Spesa a millesimi + Spesa a consumo
Spesa a millesimi =
Spesa per la conduzione dell'impianto di riscaldamento
+ Spesa per il servizio di contabilizzazione
+ Eventuali quote di ammortamento per investimenti effettuati nell'impianto
+ Spese per le dispersioni energetiche dell'impianto (stime ricavate da diagnosi energetica)
Spesa a consumo = Spesa totale di riscaldamento - Spesa a millesimi
La spesa a consumo è ripartita tra i condomini secondo gli "scatti" rilevati dai ripartitori nei
singoli alloggi, rispetto agli "scatti" dell'intero condominio.
Quindi, la spesa individuale di riscaldamento imputata ad ogni condomino sarà così
definita:
Spesa individuale di riscaldamento =
quota di Spesa a millesimi di potenza installata nell'alloggio
+ quota di Spesa a consumo in % degli scatti di alloggio
TERMOREGOLAZIONE
La contabilizzazione individuale del calore in impianti non dotati di termoregolazione non ha
nessun vantaggio.
In questo articolo approfondiremo la termoregolazione dei singoli ambienti.
Con la termoregolazione è possibile mantenere i vantaggi di un impianto centralizzato e
contemporaneamente avere la libertà di scegliere le temperature che più soddisfano le
esigenze del singolo utente in ogni locale.
Si potrà infatti gestire autonomamente il riscaldamento.
Come funziona
La valvola termostatica regola automaticamente l’afflusso di acqua calda al calorifero in base
alla temperatura scelta ed impostata su una apposita manopola graduata. La valvola riduce il
flusso mano a mano che la temperatura ambiente, misurata da un sensore, si avvicina a
quella desiderata. Quando la temperatura dell'ambiente scende sotto il valore impostato, il
flusso di acqua aumenta e il calorifero emette una maggiore quantità di calore.
In questo modo si può consumare meno energia nelle giornate più serene, quando il sole è
sufficiente per riscaldare alcune stanze, riducendo la temperatura impostata in caso di
assenze prolungate, regolando in modo differenziato la temperatura nei vari locali
dell'appartamento.
VALVOLE PER LA TERMOREGOLAZIONE
Valvole termostatizzabili
Valvola termo statizzabile predisposta per comandi
termostatici, da applicare nella conduttura di mandata del
radiatore, ha una pressione massima d'esercizio di 10 bar
ed un campo di temperatura: 5÷100°C.
Comando termostatico
Comando termostatico, detto anche testina termostatica,
per valvole termostatizzabili, possiede un sensore
incorporato con elemento sensibile a liquido. Presenta una
scala graduata per la regolazione da 0 a 5 corrispondente ad
un campo di temperatura da 0 a 28°C.
Comando termostatico con sensore a distanza
Comando termostatico per valvole radiatori termostatizzabili
con sensore a distanza ed elemento sensibile a liquido. Ha
una scala graduata per la regolazione da 0 a 5
corrispondente ad un campo di temperatura da 0 a 28°C ed
una lunghezza del tubo capillare 2 metri.
Detentore
Detentore da applicare alla conduttura di ritorno del
radiatore
Valvola monotubo e bitubo
La valvola termo statizzabile può essere utilizzata su
impianti a radiatori di tipologia sia ad anello monotubo che
bitubo. E’ predisposta per l’accoppiamento con comandi
termostatici per effettuare la regolazione della temperatura
ambiente in modo automatico.
La valvola è installabile sul radiatore tramite il solo attacco
inferiore, che viene utilizzato sia per l’entrata che per
l’uscita del fluido
VALVOLA TERMOSTATICA
Con il termine valvola termostatica si intende il complesso di due componenti:
1. una valvola termo statizzabile, elemento idraulico costituito da una valvola da installare al
posto della normale valvola di chiusura manuale del radiatore, su cui è applicato un
elemento di azionamento della valvola a pistoncino. Esso modula l'apertura dell'otturatore e
regola il flusso di acqua nel radiatore.
2. un comando termostatico, costituito da una manopola graduata per impostare la
temperatura desiderata nel locale e un bulbo sensibile alla temperatura ambiente che
aumenta il proprio volume con l'aumentare della temperatura ed aumenta la pressione
sull'elemento di azionamento.
Principio di funzionamento comando termostatico
Il dispositivo di comando della valvola termostatica è un regolatore proporzionale di
temperatura, costituito da un soffietto contenente uno specifico liquido termostatico.
All’aumentare della temperatura, il liquido aumenta di volume e provoca la dilatazione del
soffietto.
Con la diminuzione della temperatura si verifica il processo inverso; il soffietto si contrae
per effetto della spinta della molla di contrasto. I movimenti assiali dell’elemento sensibile
vengono trasmessi all’attuatore della valvola tramite l’asta di collegamento, regolando così
il flusso del fluido nel corpo scaldante.
Il sensore della temperatura dei comandi termostatici non deve essere installato in
nicchie, cassonetti, dietro tendaggi e non deve essere esposto direttamente ai raggi solari
che ne falserebbero le rilevazioni.
BILANCIAMENTO IMPIANTO
L'introduzione di valvole termostatiche nell'impianto permette di raggiungere l'equilibrio
termico in ogni locale. Infatti, impostata la temperatura desiderata (ad esempio 20°C con la
posizione 3 del comando termostatico) la valvola controlla la portata di fluido nel radiatore
per garantire tale temperatura.
E l'equilibrio idraulico ?
Normalmente gli impianti termici degli edifici esistenti sono dotati di pompa di circolazione
di vecchia concezione, a giri fissi.
In assenza di valvole termostatiche, ad ogni radiatore affluisce una grande quantità di fluido
perchè il passaggio idraulico è privo di ostacoli, quindi alte portate,, costanti.
L'introduzione delle valvole termostatiche riduce e modula molto la portata di ogni radiatore
grazie alla loro funzione termoregolatrice. Questo fenomeno può provocare, però, in
presenza di pompe di circolazione a giri fissi, un aumento di pressione ai capi della valvola.
Infatti, la prevalenza della pompa di circolazione si "scarica" principalmente ai capi
dell'otturatore della valvola, provocando della rumorosità. Questo effetto indesiderato si
ottiene qualora ai capi della valvola ci sia una pressione superiore alla massima pressione
differenziale prevista per la specifica valvola dal produttore.
In questo caso, un intervento di bilanciamento dell'impianto è reso necessario con una
"cura" che dipende dalle specificità dell'impianto stesso.
Quindi, contestualmente alla installazione delle valvole termostatiche è fortemente
consigliato prevedere anche il bilanciamento dell'impianto, che normalmente ha una
incidenza ridotta rispetto al totale dell'intervento di termoregolazione e contabilizzazione
RADIATORI
Il ripartitore elettronico dei costi di riscaldamento si può applicare a diverse tipologie di
radiatori, rispettando precise regole di montaggio e utilizzando specifici elementi di fissaggio
per la antimanomissione.
Nella seguente tabella sono riportati le principali tipologie di radiatori:
ghisa a colonne
ghisa piastra
acciaio tubolare
acciaio a tubi piatti
acciaio a pannello
acciaio a colonne
acciao lamellare
alluminio piastra
scaldasalviette
...
convettore
ed altre tipologie.
L'installazione dei ripartitori richiede l'intervento di personale qualificato al fine di rendere
affidabile la fase di rilievo dei corpi scaldanti, montaggio dei ripartitori ed indetificazione dei
parametri di programmazione.
ASSEMBLEA E RIPARTIZIONE SPESE
Come si ripartisce la quota a millesimi ?
La norma tecnica italiana attualmente in vigore, la UNI 10200:2005, definisce la ripartizione
della quota a millesimi tra le unità immobiliari secondo la tabella millesimale costruita per
potenza termica installata (potenza dei radiatori installati in ciascuna alloggio) e non la
tabella millesimale riscaldamento redatta secondo i mc.
Qual è la percentuale di spesa da imputare a millesimi ?
La precedente norma italiana e altri stati Europei prevedono una quota dal 20% al 50%. La
norma tecnica italiana attualmente in vigore, la UNI 10200:2005, prevede che la quota fissa
sia la parte di spesa gestionale (conduzione caldaia e servizio di contabilizzazione) e la quota
energetica derivante dalle dispersioni delle rete di distribuzione del condominio, determinata
da un tecnico abilitato.
Quanto si risparmia con la contabilizzazione e termoregolazione ?
Al livello condominiale si ha un risparmio medio dal 15% al 25% il primo anno e un ulteriore
5% o 8% il secondo. Al livello individuale, l'applicazione di un diverso criterio di riparto basato
sugli effettivi consumi e "non a millesimi", produrrà un risparmio consistente a coloro che
prelevano meno calore dai radiatori e/o che hanno una bassa potenza installata.
Quale maggiornanza in assemblea ?
In base al comma 5 art.26 L.10/91 per le innovazioni relative all'adozione di sistemi di
termoregolazione e di contabilizzazione del calore e per il conseguente riparto degli oneri di
riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato, l'assemblea di condominio valida
decide a maggioranza "dei presenti", in deroga agli articoli 1120 e 1136 del Codice Civile.
Valvole e ripartitori vanno installati su tutti i radiatori dell'unità immobiliare ?
Si, è necessario che il condomino possa impostare la temperatura desiderata su tutti i
radiatori e, di conseguenza, paghi gli effettivi consumi. Lo richiede la norma di riferimento.
VALVOLA TERMOSTATICA
Perchè il calorifero è metà caldo e metà freddo ?
In assenza di valvole termostatiche nel radiatore circola una grande quantità di acqua e la
cessione di calore del radiatore verso l’ambiente non consente il raffreddamento del liquido.
Tecnicamente si dice che il radiatore lavora ad alte portate di fluido e basse differenze di
temperatura tra mandata e ritorno.
In presenza di valvola termostatica, essa regola la temperatura nell’ambiente attraverso la
parzializzazione del passaggio dell’acqua nel radiatore: fa passare solo il liquido necessario a
mantenere il confort impostato sulla scala graduata (es. 20 °C). Tecnicamente si dice che il
radiatore lavora a basse portate di fluido e alte differenze di temperatura tra mandata e
ritorno.
Questo provoca la “stratificazione termica”, ossia l’acqua più calda rimane nella zona alta del
radiatore, l’acqua che ha ceduto il calore, quella fredda, nella zona bassa. Questo effetto,
quindi, identifica il corretto funzionamento delle valvole termostatiche.
Con la manopola della valvola sulla "posizione 3" perché non raggiungo una
temperatura di 20 °C nella stanza ?
La valvola termostatica possiede un sensore collocato nella manopola graduata che è
sensibile alla temperatura ambiente. Pertanto, in caso di accumulo di calore attorno al
sensore per diverse cause (mensola, copri termo, tendaggi pesanti, indumenti posti sopra) il
sensore misura una temperatura diversa della stanza e riduce l’afflusso di acqua calda nel
radiatore. Quindi, è necessario liberare completamente il sensore o richiedere il montaggio
della valvola termostatica con sensore esterno.
Per risparmiare devo abbassare ogni volta che esco di casa la valvola (es. dalla
posizione 3 alla posizione 1) ?
Non si ottiene nessun risparmio modificando nell'arco della giornata l'impostazione della
valvola, perchè il reintegro del calore per effetto della riduzione della temperatura nell'arco
della giornata è costoso dal punto di vista energitico. Una volta deciso e accettato il livello di
confort in ogni locale, bisogna lasciare la manopla della valvola nella medesima posizione.
Solo in caso di assenze prolungate (es. una settimana) abbassare l'impostazione della valvola.
In estate, ad impianto spento, in che posizione devo lasciare il comando della valvola
termostatica ?
Ad impianto di riscaldamento spento, si consiglia di aprire al massimo (posizione 5) il
comando della valvola termostatica per evitare che la guarnizione interna possa bloccarsi.
RIPARTITORE
Quale unità di misura è associata agli scatti dei ripartitori ?
I ripartitori sono realizzati secondo una norma UNI EN 834, la quale chiarisce che i conteggi
dei ripartitori sono proporzionali all’energia emessa dai radiatori, sotto specifiche condizioni
di funzionamento. Pertanto, l'unità di ripartizione (lo scatto) è adimensionale.
L’equità nella ripartizione è garantita dal fatto che tutti i ripartitori devono essere della stessa
marca e modello (quindi alta ripetibilità della misura) e installati con le medesime regole,
secondo la norma UNI di riferimento.
Qual è la differenza tra ripartitore a due sensori ed ad un sensore ?
Il ripartitore effettua il conteggio del consumo attraverso il rilievo della differenza tra la
temperatura media del radiatore e la temperatura dell’ambiente. Nel caso di procedimento ad
un sensore, il ripartitore rileva la temperatura superficiale del radiatore e considera fissa a
20°C la temperatura ambiente. Il ripartitore a sue sensori, oltre a rilevare la temperatura
superficiale del radiatore, rileva anche la temperatura dell’aria. Il ripartitore GIUSTO è a due
sensori, ma commuta automaticamente al funzionamento ad un sensore quando la
temperatura ambiente è falsata per diversi motivi (copri termo, indumenti appoggiati sopra,
tentativo di manomissione, ecc).
I ripartitori si possono manomettere ?
I ripartitori sono costruiti con diverse protezioni per la manomissione. Il sistema di fissaggio
prevede un sigillo ed elementi studiati per l’antimanomissione. In caso di forzatura, oltre ad
avere segni evidenti del sigillo rotto, il sistema memorizza la data e l’ora dell'apertura. Anche
il software si accorge di condizioni particolari di funzionamento, come l'accumulo interno di
calore, ed avvia delle procedure di protezione.
Quanto sono frequenti e intense le emissioni radio ?
Il sistema radio del ripartitore Giusto è normalmente spento ed emette solo quando
l'operatore effettua la lettura dal vano scala (da una a tre volte l'anno). Durante la lettura il
ripartitore emette con una intensità più di 100 volte inferiore ad un telefono cellulare (10 mW
per meno di un secondo).
CONSIDERAZIONI
L’amministratore lo sa già da tempo e i condomini ne hanno forse sentito parlare, ma per la
sempre più ridotta capacità economica delle famigli italiane, quando si parla di contabilizzazione
e termoregolazione c’è un po’ di confusione ed è bene dunque affrontare la questione
evidenziandone i punti forti, oltre che le principali critiche che potrebbero mettere in difficoltà
tecnici e installatori in fase di proposta all’utente.
Cinque sono i messaggi su cui si deve insistere, al di là del fatto che presto o tardi la legge
imporrà l’obbligo di una diversa termoregolazione nei condomini.
Facciamo una breve sintesi:
1) L’utente, attraverso questi strumenti, ha la possibilità di regolare la temperatura secondo le
proprie preferenze e secondo i propri orari. In questo modo si porrà fine alle eterne discussioni
condominiali sulla regolazione della caldaia.
2) Si viene a realizzare un risparmio medio annuale sul combustibile utilizzato dalla caldaia
compreso tra il 10% e il 30% rispetto alla situazione anteriore all’installazione. Tenendo
presente che generalmente il riscaldamento centralizzato arriva a incidere per quasi la metà del
totale delle spese, i conti in tasca sono presto fatti.
3) Gli investimenti, nel caso in cui non occorra sostituire la centrale termica o i radiatori, sono
comunque piuttosto limitati e tutte le incentivazioni fiscali derivanti dall’utilizzo di strumenti per la
riqualificazione edilizia rendono l’operazione più abbordabile.
4) Per quelli più avvezzi alla tecnologia è consigliabile citare un dato, secondo il quale per una
famiglia media il risparmio energetico indotto dalla contabilizzazione del calore è pari a 70 volte
quello che deriva dall’uso di una lavatrice di classe energetica A rispetto a un’altra di classe
energetica C.
5) Agli investitori più scaltri non far mancare la considerazione che la classe energetica
dell’edificio può rivalutarsi a seguito dell’installazione di valvole e ripartitori, facendo quindi
crescere il valore dell’immobile.
Se questi sono i vantaggi dell’adozione di questi sistemi, è corretto tenere in considerazione una
serie di questioni da non sottovalutare perché i conti potrebbero non tornare anche dopo le
installazioni, e le nuove rivendicazioni di dover pagare “più di prima” non si farebbero attendere
alla prima assemblea. Per essere pronti alle obiezioni ecco qualche considerazione (più o meno)
oggettiva.
1) Il passaggio da un sistema di attribuzione dei costi di riscaldamento puramente millesimale a
uno basato sulla contabilizzazione non è indolore: occorre, in sede di definizione del contratto di
servizio energia, tutelare quegli utenti che potrebbero essere soggetti a un incremento anche
considerevole dei propri costi di riscaldamento.
2) Molto spesso, dopo aver adottato la contabilizzazione in uno stabile, gli appartamenti posti
all’ultimo piano e al piano terra sopra le cantine sono tra quelli che non mostrano un risparmio
nella spesa di riscaldamento. Anzi, talvolta la vedono lievitare. Per quale motivo? Perché si è
dimenticato di dire troppo spesso in passato che i consumi energetici delle unità immobiliari degli
ultimi e dei primi piani sono molto più elevati di quelli degli altri. Molto frequentemente sono più del
doppio.
3) A nulla vale l’obiezione secondo la quale “prima si pagava tutti uguale” (in base ai millesimi). Il
Codice civile prevede che ciascuno paghi in ragione dell’uso che fa di un impianto comune e agli
alloggi più esterni dei piani bassi fornisce indubbiamente più calore. Questo vuol dire caloriferi con
potenze più elevate e costi più alti.
4) Se è vero che gli appartamenti che presentano maggiori superfici esposte all’ambiente esterno
si trovano a pagare cifre sensibilmente più elevate di quelle degli appartamenti meno esposti, è
anche vero però che gli stessi appartamenti più esposti fanno, per così dire, da “cappotto” agli
appartamenti attigui riducendone la loro richiesta di fabbisogno di riscaldamento. Quelli che si
trovano ai piani intermedi godono anche di quel calore “rubato” sopra e sotto e di questo, in sede
di analisi energetica, occorre tener conto in un qualche modo.
5) A questo proposito occorre ricordare che il calore utile viene ripartito in parte con la
contabilizzazione e in parte viene calcolato (in millesimi) di anno in anno in base al consumo di
combustibile e a un rendimento determinato nel progetto dell’impianto. Ciò comporta che siano
molti i consumi involontari (leggasi dispersioni). I consumi involontari di acqua calda sanitaria, ad
esempio, sono spesso molto importanti. Se un radiatore viene distaccato dalla rete (intervento
dell’utente che lo spegne) diminuisce l’erogazione di calore. Di conseguenza, aumenta l’incidenza
delle dispersioni percentuali. Se una termostatica va quasi in chiusura, la temperatura di ritorno
non può scendere sotto 20°C e anche questo aumenta l’incidenza delle dispersioni percentuali.
Siamo comunque disponibili a sopralluoghi e preventivazioni gratuite con valutazioni tecniche
ed economiche al fine di valutare l’effettivo risparmio.
E’ bene tenere presente che gli appartamenti agli opposti, primo ed ultimo piano, necessitano
di coibentazioni del sottotetto e delle cantine/garage, per equilibrare le dispersioni termiche
rispetto agli appartamenti intermedi, delle quali siamo in grado di proporre la soluzione
tecnicamente migliore.
SAVE-ENERGY
®
www.save-energy.it
LA CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE:
IL QUADRO NORMATIVO
LA DIRETTIVA EUROPEA
DIRETTIVA 2012/27/UE
del 25 ottobre 2012 sull’efficienza energetica nell’Unione Europea
La nuova Direttiva stabilisce un quadro comune di misure per la promozione
dell’efficienza energetica nell’Unione Europea al fine di garantire l’obiettivo di una
diminuzione dei consumi di energia primaria del 20% entro il 2020.
Riguardo la contabilizzazione in edifici esistenti la Direttiva si esprime nell’articolo 9.
Articolo 9
“Nei condomini e negli edifi ci polifunzionali riforniti da una fonte di riscaldamento/raffreddamento
centrale o da una rete di teleriscaldamento [...], sono inoltre installati entro il 31 dicembre 2016
contatori individuali per misurare il consumo di calore o raffreddamento o di acqua calda per ciascuna
unità, se tecnicamente possibile ed efficiente in termini di costi. Nei casi in cui l’uso di contatori
individuali non sia tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini di costi, per misurare il
riscaldamento, sono usati contabilizzatori di calore individuali per misurare il consumo di
calore a ciascun radiatore [...].”
LEGGI E D.P.R.
LEGGE 10
“Norme per l’attuazione del piano energetico in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di
sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”.
del 9 gennaio 1991
L'approvazione in Assemblea Condominiale della Termoregolazione e della Contabilizzazione del Calore è
regolata da specifiche leggi e norme tecniche.
Il vecchio articolo 26, comma 5 della legge 10 viene modificato in base alle indicazioni dell’art. 28, comma 2, della
legge n° 220 del 2012 inerente le modifiche alla disciplina del condominio negli edifici.
Sulla base di tali indicazioni il nuovo articolo 26, comma 5 recita:
Articolo 26, comma 5, Legge 10
“per le innovazioni relative all’adozione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore e per il conseguente riparto degli
oneri di riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato, l’assemblea di condominio delibera con le maggioranze previste dal
secondo comma dell’articolo 1120 del Codice Civile”
Articolo 1120, comma 2, Codice Civile
“i condomini, con la maggioranza indicata dal secondo comma dell’articolo 1136, possono disporre le innovazioni che, nel rispetto della
normativa di settore, hanno ad oggetto: [...]”
Articolo 1136, comma 2, Codice Civile
“sono valide le deliberazioni approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del
valore dell’edificio.”
Le delibere ritengono che per l'adozione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore la
maggioranza necessaria è quella dei soli condomini presenti all'assemblea. I partecipanti devono rappresentare
almeno la metà del valore del condominio.
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D.P.R. 551
“Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 26
agosto 1993, n. 412, in materia di progettazione, installazione, esercizio e
manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei
consumi di energia.”
del 21 dicembre 1999
L’articolo 5 rende obbligatoria la contabilizzazione del calore negli edifici di nuova costruzione.
Articolo 5
“[...] Ai sensi del comma 3 dell’articolo 26 della legge 9 gennaio 1991, n° 10, gli impianti termici al servizio di edifici di
nuova costruzione, la cui concessione edilizia sia rilasciata dopo il 30 giugno 2000, devono essere dotati di sistemi di
termoregolazione e di contabilizzazione del consumo energetico per ogni unità immobiliare. ”
D.P.R. 74
“Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio,
conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la
climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua
calda per usi igienici sanitari, a norma dell’articolo 4m comma 1, lettere a) e c), del
decreto legislativo 19 agosto 2005, n°192”
del 16 aprile 2013
Il decreto ha ridefinito i valori massimi di riferimento per le medie delle temperature estive ed
invernali negli edifici da climatizzare in funzione delle regioni geografiche (art. 4, comma 2, 3,4).
Tuttavia tali disposizioni riguardanti la durata giornaliera di attivazione dell’impianto non si applicano nei
seguenti casi:
Articolo 4, comma 6, lettera f)
“impianti termici al servizio di più unità immobiliari residenziali e assimilate nei quali sia installato e funzionante,
in ogni singola unità immobiliare, un sistema di contabilizzazione del calore e un sistema di termoregolazione
della temperatura ambiente dell’unità immobiliare stessa dotato di un programmatore che consenta la regolazione
almeno su due livelli di detta temperatura nell’arco delle 24 ore. ”
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D.P.R. 59
“Regolamento di attuazione dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto
legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva
2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.”
del 2 aprile 2009
Il D.P.R. pubblicato è uno dei tre decreti che il Governo è tenuto ad emanare per l’attuazione dei
D.Lgs. 192/2005 e 311/2006 che recepiscono in Italia la Direttiva 2002/91/CE sul rendimento
energetico in edilizia.
Il provvedimento, oltre a ribadire (art. 3) l’adozione delle norme tecniche nazionali della serie UNI/TS 11300 oggi
disponibili (parte 1 e parte 2), stabilisce:
•
adozione di contabilizzazione nel caso di mera sostituzione di generatore
Articolo 4, comma 6
Per tutte le categorie di edifici, [...], nel caso di mera sostituzione di generatori di calore, [...], si intendono rispettate
tutte le disposizioni vigenti in tema di uso razionale dell’energia, [...], qualora coesistano le seguenti condizioni: [...]
e) nel caso di installazione di generatori di calore a servizio di piu’ unita’ immobiliari, [...] al fine di consentire
contemporaneamente, in ogni unita’ immobiliare, il rispetto dei limiti minimi di comfort e dei limiti massimi di temperatura
interna; eventuali squilibri devono essere corretti in occasione della sostituzione del generatore, eventualmente
installando un sistema di contabilizzazione del calore che permetta la ripartizione dei consumi per singola
unità immobiliare;”
•
obbligo di contabilizzazione in caso di ristrutturazione o installazione dell’impianto termico
Articolo 4, comma 10
“In tutti gli edifici esistenti con un numero di unità abitative superiore a 4, appartenenti alle categorie E1 ed E2, [...], in
caso di ristrutturazione dell’impianto termico o di installazione dell’impianto termico devono essere realizzati gli interventi
necessari per permettere, ove tecnicamente possibile, la contabilizzazione e la termoregolazione del calore per singola
unità abitativa. [...]”
•
mantenimento di impianto centralizzato sopra alle 4 unità abitative
Articolo 4, comma 9
“In tutti gli edifici esistenti con un numero di unità abitative superiore a 4, e in ogni caso per potenze nominali del
generatore di calore dell’impianto centralizzato maggiore o uguale a 100 kW, appartenenti alle categorie E1 ed E2, [...], è
preferibile il mantenimento di impianti termici centralizzati laddove esistenti; [...].”
•
errore massimo di misura dei contabilizzatori inferiore al 5%
Articolo 4, comma 11
“Le apparecchiature installate ai sensi del comma 10 devono assicurare un errore di misura, nelle condizioni di utilizzo,
inferiore a più o meno il 5%, con riferimento alle norme UNI in vigore. Anche per le modalità di contabilizzazione si fa
riferimento alle vigenti norme e linea guida UNI”.
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NORME TECNICHE NAZIONALI
UNI 10200
“Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale e produzione di
acqua calda sanitaria - Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione
invernale ed acqua calda sanitaria”.
del 2013
La norma UNI 10200 fornisce i principi per la ripartizione delle spese di
riscaldamento nei condomini in funzione dei consumi di calore di ogni utente,
calcolati con ripartitori e contabilizzatori di calore. La riduzione dei consumi viene
garantita dal sistema di contabilizzazione e termoregolazione che deve essere
realizzato secondo determinati principi di progettazione.
La norma fornisce i principi e le indicazioni per la ripartizione delle spese in
proporzione ai consumi volontari delle singole unità immobiliari al fine di incentivare
la razionalizzazione dei consumi e la riduzione degli sprechi.
É una norma tecnica indirizzata ai progettisti, ai gestori del servizio di
contabilizzazione, ai manutentori e utilizzatori degli impianti di climatizzazione
nonchè agli amministratori condominiali quali soggetti preposti alla ripartizione delle
spese.
LEGGI, DELIBERE E REGOLAMENTI REGIONALI
Il D.P.R. 59, la Direttiva 2012/27/UE e i regolamenti regionali attualmente in vigore, dove esistenti, prevedono
che l’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore, nella maggior parte delle
regioni, venga attuata:
• contestualmente agli interventi effettuati sull’impianto (mera sostituzione del generatore, ristrutturazione di
impianto termico o nuova installazione di impianto termico in edifi ci esistenti);
• in ogni caso, anche senza interventi sull’impianto, entro il 31 dicembre 2016.
Nella seguente tabella vengono riportate le scadenze regionali per l’installazione di sistemi di
contabilizzazione del calore.
REGIONE/PROVINCIA
PIEMONTE
NORMA REGIONALE
D.G.R. n° 85- 3795 del 27 aprile 2012
LOMBARDIA
PROVINCIA AUTONOMA
DI BOLZANO
vedi approfondimento 1
D.G.R. n° IX - 3522 del 23 maggio 2012
D.G.R. n° IX - 3855 del 25 luglio 2012
vedi approfondimento 2
Delibera 15 Aprile 2013 n° 573
Deliberazione della Giunta Regionale n° 488 del 22 marzo
2013 (ai sensi della Legge Regionale 1 agosto 2012 n° 26)
VALLE D’AOSTA
LIGURIA
1 settembre 2014
D.G.R. n° IX - 2601 del 30 novembre 2011
Piano per il risanamento della qualità dell’aria
(da legge regionale 24 dicembre 2010 n° 9)
LAZIO
SCADENZA
Regolamento Regionale 13 novembre 2012 n°6
EMILIA ROMAGNA
Deliberazione Giunta Regionale 26 settembre 2011 n°1366
ALTRE REGIONI
NESSUNA DISPOSIZIONE REGIONALE.
IN QUESTE REGIONI IL RIFERIMENTO NORMATIVO É COSTITUITO
DALLA DIRETTIVA 2012/27/UE E DAL D.P.R. 59/2009.
1 gennaio 2015
1 gennaio 2015
(Roma e Frosinone)
31 dicembre 2014
(tutti gli altri comuni)
Nessuna scadenza
temporale regionale.
Per gli effetti della Direttiva
2012/27/UE scadenza 31
dicembre 2016.
31 dicembre 2016
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Regione Lombardia
Approfondimento 1
SCADENZA
TIPOLOGIA IMPIANTO
Potenza termica > 350 kW - Installazione ante 01/08/1997
1 agosto 2012
Potenza termica > 116,4 kW - Installazione ante 01/08/1998
1 agosto 2013
I restanti impianti
1 agosto 2014
Approfondimento 2
Tabella A valida per i comuni di: Bergamo, Cremona, Lecco, Milano, Sondrio
TIPOLOGIA IMPIANTO
SCADENZA
Impianti termici non alimentati a gas naturale
Potenza termica > 350 kW - Installazione ante 01/08/1997
1 agosto 2012
Impianti termici alimentati a gas naturale
Potenza termica > 350 kW - Installazione ante 01/08/1997
1 agosto 2013
Potenza termica > 116,4 kW - Installazione ante 01/08/1998
Potenza termica > 35 kW - Installazione ante 01/08/1998
Impianti termici per i quali il cambio di combustibile sia avvenuto dopo il 01/08/1997
1 agosto 2014
Impianti termici che sono stati collegati a reti di teleriscaldamento dopo il 01/08/1997
Impianti termici per i quali viene approvato un progetto di ristrutturazione complessiva che consenta un
miglioramento dell’efficienza energetica non inferiore al 40% rispetto al rendimento dell’impianto originario.
Tabella B valida per i comuni di: Varese, Pavia, Lodi (nota 1), comune di Rho, provincia di Lecco (nota 2).
Per gli impianti con potenzialità e vetustà diversa vale la tabella A.
TIPOLOGIA IMPIANTO
Impianti termici alimentati da qualunque tipo di combustibile.
Potenza impianto > 350 kW - Installazione ante 1/8/97
SCADENZA
1 agosto 2013
Nota 1: la deroga è accordata purchè i condomini si impegnino ad elaborare un progetto di riqualificazione energetica dell’immobile che
contempli interventi quali al sostituzione del generatore, riduzioni delle dispersioni dell’involucro, ecc.
Nota 2: la deroga non si applica ai seguenti comuni: Airuno, Brivio, Calco, Cernusco Lombardone, Imbersago, Lomagna, Merate,
Olgiate Molgora, Osnago, Paderno D’Adda, Robbiate, Verderio Inferiore e Superiore. Per questi comuni resta in vigore, per impianti con
potenza termica superiore ai 350 kW ed installati prima del 01/08/1997, la scadenza del 01/08/2012.
Tabella C valida per il comune di Como.
SCADENZA
TIPOLOGIA IMPIANTO
Potenza termica > 350 kW - Installazione ante 01/08/1997
1 agosto 2012
Potenza termica > 116,4 kW - Installazione ante 01/08/1998
1 agosto 2013
I restanti impianti
1 agosto 2014
Tabella D valida per i comuni di: Brescia, Mantova, provincia di Mantova, comune di Cologno Monzese, Vigevano.
TIPOLOGIA IMPIANTO
Impianto di qualunque potenzialità e vetustà
SCADENZA
1 agosto 2014
© 2009 – Save Energy S.r.l. a socio unico
Sede legale, amm.va e op.va – Via della Burrona, 51 – 20090 Vimodrone (MI)
Sede op.va – Via Goretta, 92/L – 10072 Caselle Torinese (TO)
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