TORRENEWS 281 dal 31 Gennaio al 7 Febbraio 2015

Assemblaggio settimanale di notizie prelevate dal web e dalla carta stampata numero 225/281
http://www.torremare.net IL NOSTRO SCOPO E’….SOLO INFORMARE anno 2015
Da Sabato 31 Gennaio a Sabato 7 Febbraio 2015
Il nuovo Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
“Grazie, il pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini. E’ sufficiente questo”
Sergio Mattarella è il dodicesimo presidente della Repubblica
Italiana. Il Parlamento lo ha eletto con 665 voti favorevoli:
un'ampia maggioranza tenuto conto che i voti sufficienti per
l'elezione alla quarta votazione erano 505. Oltre ai voti del Pd
(che Renzi è riuscito a ricompattare) sono arrivati anche quelli
dell'area centrista e soprattutto del Ncd di Alfano. Forza Italia
ha invece votato scheda bianca. Sergio Mattarella è nato a Palermo, il 23 luglio 1941. Dal 2011 è giudice costituzionale di
nomina parlamentare. In passato è stato un politico di area democristiana, deputato dal 1983 al 2008, prima per la D C e poi
per il Partito Popolare Italiano e infine per la Margherita, e più volte ministro. Il nuovo presidente della Repubblica è
figlio di Bernardo Mattarella, politico democristiano più volte ministro tra gli anni '50 e '60, e fratello minore di Piersanti, che nel 1980 fu assassinato da Cosa Nostra mentre era presidente della Regione Siciliana. In gioventù militante di Azione Cattolica. E' laureato in giurisprudenza, è stato docente di Diritto parlamentare presso l'Università di Palermo.In politica ha avuto più volte il ruolo di ministro: negli anni 80 fu ministro della Pubblica Istruzione e si segnalò
per essere tra i più forti oppositori della legge Mammì. Negli anni 90 fu solo sfiorato dall'inchiesta Mani Pulite e fu tra
i traghettatori della DC verso il Partito Popolare Italiano, contrastando apertamente la scelta di Buttiglione di allearsi
con Berlusconi. La sua linea politica nei confronti del Cavaliere non fu mai troppo conciliante e anzi in qualche modo
ne contrastò l'ingresso nel Partito popolare europeo. Ma negli anni '90 il suo nome fu soprattutto legato alla stesura
della nuova legge elettorale di impronta maggioritaria, che i detrattori definirono sarcasticamente "Mattarellum". Alla
fine degli anni '90 nel governo D'Alema ricoprì anche la carica di Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e di Ministro della Difesa. Dal 2011 è Giudice costituzionale nomina parlamentare.“Grazie, il pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini. E’ sufficiente questo”. Sono le prime parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Consulta dopo la comunicazione ufficiale della sua elezione da parte della presidente della Camera Laura Boldrini. Nessun discorso, nessun riferimento al Parlamento che lo ha eletto (a cui riserva
solo un ‘grazie’ generico), ma solo un paio di frasi, un mezzo sorriso e tanta emozione. Il nuovo capo dello Stato non
ha voluto rilasciare altre dichiarazioni, a testimonianza di una sobrietà non solo di facciata. Martedì prossimo alle 10
di mattina, invece, è previsto alla Camera il giuramento e il messaggio del nuovo capo dello Stato.
Torre del Greco, il marito è affetto da una grave patologia: la
moglie ottiene lo stop all’abbattimento
Quando sono arrivati in via Cappella degli Orefici - la strada che collega la
zona di Cappella Nuova alla Panoramica di Boscotrecase - si sono trovati
davanti una donna disperata. Le lacrime agli occhi, in mano una serie di
certificati medici che attestavano l’invalidità al 100% del marito: «Il bagno
abusivo è stato realizzato per esigenze familiari, ci serve per vivere», il disperato appello lanciato agli operai incaricati di eseguire la demolizione ordinata dalla procura della repubblica presso la corte d’appello di Napoli.
Una «resa» - solo una delle migliaia in arrivo nella città del corallo - capace
di scatenare un vero dramma: «Il bagno ci serve, così ci rendete la vita impossibile», la disperata difesa di C.M. per
evitare che i servizi igienici realizzati senza alcuna autorizzazione per rendere più facile la vita del marito A. D.G.
fossero «cancellati» dalle ruspe. Un’imprese che già il legale della coppia - l’avvocato Sabato Tufano - aveva provato a centrare attraverso un’accorata missiva inviata non solo alla procura della Repubblica presso la corte d’appello
di Napoli bensì anche ai responsabili del servizio acquisizioni e demolizioni del Comune. Una lettera che è riuscita,
insieme alla disperazione di C.M., a raggiungere lo scopo: davanti al dramma familiare, gli operai della ditta incarica1
ta della demolizione hanno chiamato in via Cappella degli Orefici il capo di gabinetto del sindaco Ciro Borriello: ascoltate le rimostranze della coppia e letta la missiva del legale, Luigi Pepe ha contattato il primo cittadino. Pronto a
chiedere, a sua volta, la sospensione del provvedimento per consentire ai coniugi di individuare la soluzione giusta
per fronteggiare eventuali emergenze. Fermo restano il rispetto dell’ordinanza di demolizione del bagnetto realizzato
all’interno dell’immobile di via Cappella degli Orefici. Un importante rinvio che, tuttavia, apre nuovamente il caso degli abbattimenti all’ombra del Vesuvio: in arrivo, infatti, ci sarebbe una nuova valanga di ordinanze di demolizione
destinate a scatenare l’ennesima rivolta popolare nella quarta città della Campania. Una città-simbolo della colate di
cemento selvaggio, ma in larga parte realizzate - come nel caso di C.M. e A. D.G. - a scopo abitativo e non speculativo. Un dettaglio che ha salvato, per ora, il bagno abusivo dell’invalido al 100%. di ALBERTO DORTUCCI
Camorra, il super-pentito Isidoro Di Gioia inchioda il boss
Mario Papale
C’è anche la firma di un ex pezzo da Novanta della camorra vesuviana sull’ennesimo terremoto giudiziario che
in queste ore ha travolto la malavita di Ercolano. Oltre alle
dichiarazioni dell’esercito di pentiti che in questi anni sono
stati in grado di mettere in ginocchio- con l’ appoggio fondamentale della Dda- i vertici delle cosche AscionePapale e Birra- Iacomino, a inchiodare i padrini di Ercolano arrivano anche i racconti di Isidoro Di Gioia: il rampollo
della cosca criminale con base a Torre del Greco, capitanata- fino al 2009- dal padre Gaetano “‘o tappo”. E’ proprio l’ex numero uno della malavita corallina a svelare ai
magistrati i dettagli di uno dei 4 agguati finiti nel mirino della maxi inchiesta che nei giorni scorsi ha portato all’arresto
di 7 persone: tutte accusate di aver avuto un ruolo chiave in una delle pagine nere della guerra tra clan nella città
degli scavi. Una testimonianza che, secondo gli investigatori, confermerebbe le parole di Salvatore Fiore, il killer poeta del clan Ascione-Papale che si è autoaccusato, tra gli altri, dell’agguato costato la vita a Vincenzo Abbate. E’
proprio la storia di quel delitto consumato nel cuore della città degli scavi il 28 settembre 2007, a due passi da piazza
Pugliano, a finire al centro dei pensieri dell’ex boss di Torre del Greco. Nel mirino ci sono le parole ripetute a Di Gioia
- secondo il pentito- da Mario Papale, per l’Antimafia uno degli uomini di punta del clan dei “siciliani”. Dettagli che
l’uomo accusato di essere tra i mandanti dell’omicidio di Abbate, racconta proprio a Di Gioia nel corso di un summit a
casa di Gaetano “‘o tappo”. Di Gioia e Papale, secondo le inchieste di questi anni e sulla scorta delle deposizioni dei
pentiti, erano- fino alla pioggia di blitz che ha messo in ginocchio i due clan- cosche alleate, unite dall’asfalto di corso
Garibaldi- la strada delle “roccaforti di camorra” con veduta sul porto- e dagli interessi sullo spaccio e le estorsioni: i
business principali attorno alle quali ruotavano le casse delle organizzazioni. Retroscena svelati dal pentito in un
interrogatorio del giugno 2014. «L’omicidio di ‘o pellicciaro- afferma Di Gioia- fu la risposta per l’omicidio di Antonio
Papale. Ho appreso di questo proprio da Mario Papale nel corso di una riunione che il predetto, assieme a Pietro
Papale, Bartolomeo Palomba, stavano facendo a casa di mio padre». Un summit di camorra nel corso del quale,
secondo il pentito, Papale si sarebbe vantato delle missioni di morte messe a segno dalla cosca, confermando la
sua personale partecipazione all’omicidio di Abbate. «Mario Papale si appartò con me e mi confidò non solo che avevano fallo l’ omicidio di ‘o pellicciaro, ma anche che avevano ucciso un altro affiliato dei Birra chiamato cap ‘è
merd (il soprannome di Abbate ndr) consumato materialmente da Salvatore Fiore e fu lo stesso Mario Papale a recuperare Fiore Salvatore dopo l’omicidio». Un’altra spina per i vertici dell’ organizzazione criminale con base e interessi
tra Ercolano e Torre del Greco, chiamata oggi a fare i conti con gli effetti devastanti prodotti dalla lunga serie di inchieste che, oggi, hanno messo al tappeto la malavita nella città degli scavi. di CIRO FORMISANO
Domenica 1 Febbraio
Futsal Stella Nascente blitz esterno Turris Octava sconfitta
dalla prima della classe
Con Vip Club-Afragolese sospesa per pioggia sullo 0-0, L’Ottaviano allunga temporaneamente a +11 sul team del
duo Mugione-Laezza. Il Cus Napoli viola il Murialdo per la prima volta in questa stagione, ne approfitta la Stella Nascente che sale al quarto posto. Non si è disputata Atletico Cardito- Virtus Ischia, gli isolani non si sono imbarcati a
causa del maltempo. Sorridono Cicciano e Pomigliano. Andiamo ad analizzare la 16esima giornata delle torresi
REAL OTTAVIANO – TURRIS OCTAVA 7-4
L’Ottaviano trova il 14esimo successo consecutivo battendo la Turris Octava, unica squadra ad aver costretto al pari
la capolista. Altomare griffa una tripletta nei primi nove minuti della partita. Accorcia Volpe tra il 18′ ed il 27′. Nella
ripresa Amirante, a cavallo tra il 36′ ed il 38′, fa 5-2, Mazzochi e Altomare mettono il punto esclamativo alla gara. La
doppietta di Ballarano nel finale fissa il punteggio sul 7 a 4 finale.
REAL FUTSAL CASORIA – STELLA NASCENTE 1 – 7
Blitz della Stella Nascente sul campo bagnato del Real Futsal Casoria. Nastri fa 0-1, raddoppia Fierro poco più tardi.
Maravolo fallisce il rigore dell’1 a 2, i padroni di casa subiscono lo 0-3 di Fierro. Nella ripresa Santangelo realizza il 4
a 0, Ugo Mazzocchi accorcia le distanze. Nel finale i gol di Santangelo, Scarfogliero e Carpentieri chiudono la contesa sull’1 a 7
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TURRIS, SECONDO PAREGGIO CONSECUTIVO, ORA
RISCHIA IL SORPASSO DALLA SESSANA
A Sant'Anastasia la Turris pareggia 0-0 contro lo Stasia e in attesa della Sessana
va a due punti di vantaggio sulla formazione di Sessa Aurunca, Nella Turris Majella in panchina, al suo posto gioca Ferraro, al 3' i padroni di casa si fanno avanti
con una punizione di Di Costanzo parata da Apuzzo, dopo un avvio stentato dei
corallini anche a causa delle non ottime condizioni del campo al 19' si vede in avanti la Turris con Ferraro che tira ma il portiere blocca in due tempi, al 20' proteste
dei corallini per un 'atterramento in area di La Montagna, ma l'arbitro non concede
il rigore, al 23' pericoloso lo Stasia con Micalizzi che tira ma il pallone sfiora la traversa, al 32' sugli sviluppi di un angolo i padroni di casa vanno vicini al vantaggio,
Apuzzo é battuto ma a salvare la Turris c'è il palo che viene colpito dal pallone.
Primo tempo dove prevalentemente ha giocato lo Stasia andando più volte vicino
al vantaggio, mentre la Turris così come contro il Campania ha preferito giocare
con lanci lunghi andando poche volte in avanti in un campo in alcuni punti impraticabile a causa della pioggia. Nel secondo tempo entra Majella al posto di Ferrara
per dare più peso in attacco, ma al 60' ancora Stasia pericoloso con un colpo di
testa di Micalizzi che va alto sopra la traversa, la Turris prova a non fa giocare i
padroni di casa e al 71' hanno un grande occasione per passare in vantaggio con
un tiro-cross di Iuliano, il portiere non trattiene, sul pallone va Majella che tira debole, Al 79' ancora Turris con Iuliano che passa il pallone a Cavezza che tira ma il pallone va poco fuori, all'89' ci prova ancora la Turris con Iuliano
che serve Ferraro che in acrobazia non trova la porta. Corallini che non vincono e ora devono sperare in un buon
risultato del Procida contro la Sessana per non subire il sorpasso. I corallini non hanno giocato bene e solo negli
ultimi 30 minuti hanno provato a rendersi pericolosi, senza però trovare il goal, ora i corallini dopo due trasferte, nella
prossima giornata giocheranno in casa contro il San Giorgio..dal nostro inviato Christian Scala,
Torre del Greco, l'oro di Amnesia: l'ultimo tesoro della
holding dello spaccio
Per gli esperti del settore è semplicemente una delle droghe “leggere” più
vendute in Italia. Per i boss della camorra- l’organizzazione che prima di
tutte ha messo le mani su quel mix fatale di marijuana, eroina e metadone- è invece un grande affare da circa 12 euro al grammo: il costo
dell’acquisto all’ingrosso. Si tratta dell’Amnesia, una delle più pericolose
varianti della cannabis, la droga a basso costo che dai laboratori americani è finita prima nei coffee shop olandesi e poi nei vicoli di mezza Campania. Dalle strade della Napoli bene alle discoteche, dalla metropoli alle
periferie. Il viaggio della marijuana che cancella ricordi e brutti pensieri- tenendo fede al suo nome- è una nuvola di
fumo denso che avvolge anche la camorra di provincia, le organizzazioni criminali sempre pronte a mettere le mani
su nuove fonti di guadagno per combattere arresti e crisi. L’ultima tappa di quel viaggio partito già prima che
l’Amnesia diventasse una delle smart drugs più famose del mondo, ha la “faccia” grigia del casello di Torre del Greco: la città del gruppo criminale specializzato nello spaccio degli stupefacenti diretto da Domenico Falanga, ma anche della holding criminale torrese, capace di mettere le mani su canali internazionali, diventando uno dei fulcri del
sistema di import-export della droga tra Campania, Francia, e Spagna. Rotte dello spaccio grazie alle quali- secondo
la raffica d’inchieste messe in piedi in questi anni- malavita e narcos torresi erano stati in grado di rifornire le piazze
di spaccio della zona con fumo e cocaina. Poi la svolta, quelle richieste pressanti che arrivano dal mondo dei consumatori, dall’universo opaco che già aveva saggiato le potenzialità della droga low cost dagli effetti fatali. Che ci fosse
anche l’Amnesia nella lista delle droghe da tenere nel cassetto per i pusher di Torre del Greco, lo dicono i fatti, lo
ripetono a chiare lettere i contorni della maxi inchiesta di polizia e Dda che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di
oltre 50 persone: tutte considerate organiche alla rete dello spaccio tessuta con il bene placito di Domenico Falanga,
il rampollo del padrino “Peppe ‘o struscio”, per risollevare le sorti dell’organizzazione. Tra i punti cardine di quell’asse
costruito grazie ai canali di approvvigionamento a disposizione del clan- dai francesi agli “amici” di Torre Annunziatac’è Aniello Pompeo: il reggente della dinastia criminale nata a pane, amore e cocaina nei vicoli della città vesuviana.
E’ proprio a una delle figure principali del “sistema” di spaccio torrese, che arriva- secondo gli investigatori- una delle
prime richieste di acquisto della nuova droga. Per gli inquirenti, infatti, la “minestra” che viene ordinata al pusher da
uno dei soggetti finiti al centro dell’inchiesta, non è una variante della succulenta pietanza natalizia, ma il “pacco” di
erba con venature bianche che con un solo tiro cancella i ricordi di una giornata. Che ci fosse anche l’Amnesia
nell’elenco delle droghe più vendute dai pusher della provincia, però, lo conferma lo stesso collaboratore di giustizia,
delineando i contorni dei suoi legami con altri indagati. «Iniziammo nuovamente a lavorare insieme, sia acquistando
erba, amnesia, che andava di più in quel periodo, sia sotto Natale acquistando cocaina. Vittorio Imperato aprì una
piazza di spaccio a Viale del Gatto mentre io ne aprii un‟altra nelle palazzine». A confermare la potenza e soprattutto le doti di quella nuova droga finita nel mirino dei pusher è Rosa Pompeo, sorella di Aniello, altra rappresentante
della famiglia dello spaccio. «Ora vi spiego meglio: omissis già portava erba a mio fratello Aniello, che veniva pagata
a 12 euro a grammo, ricordo che la droga si chiamava amnesia. Questo tipo di sostanza veniva smerciata nel giro di
3
una settimana. Questa droga la passavamo a Vittorio Imperato che provvedeva a passarla sulle piazze di spaccio
nel viale del gatto ed anche a via Lamaria». Basi operative dalle quali, secondo i pentiti, sarebbe partito il viaggio
dell’Amnesia: la droga che cancella i ricordi finita anche nelle piazze di spaccio della città fulcro dei traffici di droga
all’ombra del Vesuvio. di CIRO FORMISANO
Torre del Greco. Lady Turris è ora di cambiare marcia
Archiviata l’eliminazione in semifinale di Coppa Campania e la paura per il malore di Cimmino,
la Lady Turris torna a gettarsi in campionato. Cosi come la scorsa stagione, questa volta in
trasferta a Casalnuovo, Murat & C., nell’ultima d’andata, faranno visita alla Domina Neapolis,
fuori classifica. Le coralline sono alla ricerca della prima vittoria stagionale in campionato che
ormai manca dalla scorsa stagione; quando lo scorso 16 Maggio sconfissero per 5-0 la Virtus
Partenope. L’ultimo incontro con le baby di Patron Napolitano risale al 25 Maggio 2014 quando le due formazioni si incontrarono per l’ultima del campionato e pareggiarono 1-1. D’allora
sono molte le cose che sono cambiate: Saviano, Leone e Iazzetta erano della Domina ed ora
sono passate alla Lady Turris, le partenopee nonostante siano FC hanno totalizzato 9 punti,
mentre la squadra di Patron Ifigenia ha avuto un rendimento positivo solo in Coppa Campania arrivando fino in Semifinale. Isabella Lamberti
La Turris resta impantanata, ma è ancora in vetta
Zero a zero della Turris sabato pomeriggio, zero a zero della Sessana
domenica pomeriggio. A scacciare l’incubo sorpasso ci ha pensato il
Procida: gli isolani, infatti, hanno fermato i casertani sul pari ed in testa alla classifica tutto è rimasto invariato, con i corallini che per la
seconda settimana consecutiva si godono la vetta solitaria. Sessana a
meno uno, quindi; accorcia invece il distacco l’Ercolano da nove a sette punti grazie alla vittoria (2-0) nel derby con il Portici; ormai fuori dai
giochi il Volla. Se il punto ottenuto con lo Stasia (così come quello con
il Campania) sia da vedere come bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, a questo punto, è un rompicapo di difficile
soluzione: da un lato il rammarico per aver fallito la seconda occasione consecutiva di allungo (nella migliore delle
ipotesi, la Turris si sarebbe potuta trovare addirittura a +5), dall’altro la consolazione di essere rimasti ancora in testa
nonostante i due pareggi ottenuti nelle ultime due partite su due campi in terra battuta che oggettivamente hanno
messo non poco in difficoltà Manzo e compagni. La verità, come sempre, sta nel mezzo e prendere un punto (anche
quando non si può vincere) permette adesso alla Turris di guidare comunque la classifica, con una giornata in meno
da disputare e con lo scontro diretto che si avvicina. La torre 1905
Lunedì 2
Droga, le rotte dello spaccio da Torre del Greco a Barra
Ci sarebbe una vera e propria cupola di dieci persone tra boss,
fornitori narcos e pusher in cima alla piramide dello spaccio ricostruita dall’inchiesta «Free Tower», capace di smantellare la
holding criminale specializzata nel traffico di stupefacenti tra
Torre del Greco e Torre Annunziata. L’impresa dello spaccio che
operava con il placet della camorra era diretta dalle punte della
cupola messa in piedi da Domenico Falanga, figlio del padrino
Peppe ’o struscio. In cima alla piramide - secondo gli investigatori - c’era Domenico Gaudino, alias uallarella considerato a tutti
gli effetti uno dei pezzi da Novanta degli amici di giù a mare. Al
suo fianco, ci sarebbero stati Pasquale Magliulo ’o ciuccio, Salvatore Borrelli, Tore ‘o curt e Aniello Pompeo, detto ‘o mammone: tutti considerati figure chiave all’interno dello scacchiere criminale che viene fuori dalle 1.200 pagine dell’inchiesta. Secondo gli investigatori, i tre indagati - insieme a Vittorio
Imperato, Salvatore Gaudino e Nunzio Magliulo, il «Maradona» dello spaccio - erano gli organizzatori materiali del
giro. Il tutto facendo leva sui fiumi di cocaina e fumo che sbarcavano a Torre del Greco grazie ai canali a disposizione della holding. Dai “francesi” di Secondigliano - incastrati dalle parole del super-pentito Isidoro Di Gioia- agli uomini
di Torre Annunziata. A fornire la merce ai narcos di Torre del Greco, secondo l’Antimafia, sarebbero stati, infatti, i
“Tittone”, Salvatore e Luigi Monaco che coadiuvati dai vettori - gli uomini addetti al trasporto della droga tra le due
torri- e grazie al ruolo da intermediario che sarebbe stato svolto da Michele Chierchia, avrebbero portato fumo e cocaina nei vicoli della città del corallo. L’altro canale di droga che viaggiava ai piedi della piramide dello spaccio, invece, arrivava da Barra. A gestirlo, secondo gli investigatori, era Giuseppe Sannino - l’unico indagato irreperibile - e
Pasquale Troise. Con loro anche Massimo Loffredo, considerato l’uomo del fumo, e poi la lunga sfilza di sottocapi e
“amici” dell’organizzazione impegnati nella vendita al dettaglio, nella distribuzione e nell’occultamento della droga.
Poi le squadre dello spaccio di Aniello Pompeo - capo della Spa a conduzione familiare diretta anche dalle sorelle
Rosa e Barbara- ma anche il gruppetto di pusher al servizio di Nunzio Magliulo. “Maradona”, secondo l’inchiesta,
poteva infatti far leva sul contributo operativo di Vincenzo Garofalo, Carlo Oliviero, Fabio Diamante e Giuseppe Vitiello. Ai piedi della piramide, poi i piccoli pusher di quartiere. di CIRO FORMISANO
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Mercoledì la premiazione del primo concorso di arte presepiale rivolto alle scuole cittadine
Otto istituti comprensivi coinvolti, dodici presepi realizzati, oltre duecento bambini partecipanti. Sono i numeri della prima edizione del
concorso di arte presepiale rivolto alle scuole e organizzato dal Comune nell’ambito della mostra “Sulle orme del Sammartino”, svoltasi
nei locali di palazzo Baronale e che ha richiamato centinaia di visitatori. Mercoledì 4 febbraio, alle ore 10, nell’aula consiliare del Comune, sarà effettuata la cerimonia di premiazione delle tre migliori opere, scelte da un’apposita e qualificata giuria. A
fare gli onori di casa saranno l’assessore alla Pubblica istruzione e promotrice dell’iniziativa, Romina Stilo, e Marco
Ferrigno, noto maestro dell’arte presepiale di San Gregorio Armeno. Le classi che si aggiudicheranno i primi tre posti
riceveranno in premio proprio una visita nel laboratorio di Ferrigno, dove saranno allestiti per l’occasione apposite
sedute con dimostrazioni pratiche per i giovani partecipanti.“Il presepe – spiega l’assessore Stilo – è un simbolo di
gioia, di amore, di sincerità. Sono questi i sentimenti che hanno guidato la nostra iniziativa. Raccontare il significato
del presepe e più in generale del Natale ai bambini, non è certo un compito facile: bisogna cercare di utilizzare un
linguaggio adatto e che, partendo dalle loro singole esperienze, ne stimoli la creatività e li predisponga al lavoro di
gruppo. Un risultato che è stato raggiunto attraverso questo concorso presepiale, che ha impegnato i bambini degli
istituti comprensivi e allo stesso tempo ha saputo valorizzare la capacità di fare sintesi e di formare una squadra
quanto più affiatata possibile”.COMUNICATO STAMPA
Torre del Greco Incontro su chiusura di due plessi scolastici
Questa mattina l’assessore con delega alla Pubblica
istruzione, Romina Stilo, ha incontrato una delegazione
di mamme e papà degli alunni di Villa Capano e Parco
Merola, i due plessi che nelle intenzioni dell’ amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Borriello
saranno chiusi alla fine del corrente anno scolastico,
sulla scorta di un intervento per ridurre la spesa legata
ai fitti passivi. I genitori sono stati accompagnati dalla
dirigente scolastica della D’Assisi Don Bosco, Grazia
Paolella, istituto comprensivo nel quale rientrano le platee scolastiche di Villa Capano e Parco Merola.Sul tavolo le
proposte dell’amministrazione, che con una recente delibera ha confermato l’intenzione di procedere alla chiusura
delle due strutture, frequentate complessivamente da circa 170 studenti, con un risparmi annuo per le casse del Comune di oltre 50mila euro l’anno. Una chiusura a cui seguirà, come annunciato in precedenza della giunta e
dall’assessore Stilo, la riattivazione di cinque aule nella scuola Don Bosco, individuate nel corso di un sopralluogo
effettuato dai tecnici comunali di concerto con i rappresentanti della giunta, sopralluogo durante il quale è stato anche deciso di procedere a interventi di riqualificazione della vecchia cucina destinata alla refezione scolastica e chiusa da alcuni anni. Una proposta che ancora una volta ha trovato il parere contrario dei rappresentanti dei genitori
presenti: “Abbiamo anche evidenziato ai genitori che si lamentavano della distanza tra gli attuali plessi e la sede della Don Bosco – spiega l’assessore alla Pubblica istruzione – che si potrebbe prevedere anche l’allocazione nei locali
dell’istituto di via Venezia della Presidenza e di altri uffici scolastici oggi presenti alla D’Assisi, così da trasferire a
viale Campania le classi di Villa Capano e Parco Merola. Senza dimentica che alla stessa Francesco D’Assisi si trovano spazi che, se adeguatamente ristrutturati, possono fungere da aule per la scuola dell’Infanzia. Inoltre, al plesso
Conte del comprensivo Scauda- Falcone sono già state individuate tre aule che, a partire dall’anno scolastico
2015/2016, saranno destinate a scuola dell’Infanzia. Una soluzione che, con la prossima apertura di un’arteria che
collegherà via Litoranea, sarà facilmente raggiungibile dalle zone interessate”.Di contro, il dirigente scolastico ha
avanzato altre due proposte: “Noi pensiamo – ha sostenuto Grazia Paolella – che si potrebbero trasferire gli alunni
ospitati nei due plessi che si vogliono dismettere, nella sede comunale di palazzo La Salle, con la possibilità di individuare un ingresso diverso rispetto a quello riservato ai dipendenti in servizio. In alternativa, si potrebbe pensare di
tenere acceso uno solo dei due fitti passivi, più precisamente quello di Parco Merola, con un primo risparmio per
l’ente che si libererebbe di parte della spesa finora sostenuta”. Due proposte che al momento non sembrano trovare
d’accordo l’amministrazione, come sottolinea l’assessore Romina Stilo: “Il trasferimento a La Salle appare impraticabile visto l’inevitabile commistione tra studenti della scuola dell’infanzia e dipendenti comunali. Tenere invece attivo il
fitto passivo di una soltanto delle due strutture significherebbe non rispondere a dovere alle esigenze dettate dalla
spending review, ma soprattutto va contro le leggi, visto che l’immobile di Parco Merola a tutti gli effetti una civile
abitazione e non è certo adeguato ad ospitare una struttura scolastica”.“La vicenda della ricollocazione dei plessi
scolastici in altri edifici – conclude l’assessore – effetto diretto della spending review, è seguita con attenzione e puntualità nei suoi diversi aspetti, sebbene complessi, e soluzioni possibili sono già state individuate. Che un plesso scolastico venga ricollocato in un altro edificio non è certamente un evento consueto nella quotidianità della vita scolastica. Ma possibile. Succede. Sia per causa della spending review, sia perché può sempre intervenire la necessità di
lavori manutentivi, sia per le imperscrutabili del caso. È successo in passato, succederà ancora. Non giovano, o
quanto meno non apportano contributi utili, i tentativi di utilizzare la vicenda della ricollocazione dei plessi come un
evento di grondante apprensione, che possa indelebilmente ‘segnare il destino scolastico e lavorativo di decine di
persone”. http://www.torresette.it
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Osservatorio Rifiuti Zero, un nuovo incontro
Assemblea Osservatorio Rifiuti Zero dopo domani, mercoledì 4 febbraio, alle ore 16 presso la sede della Casa del
Combattente, in villa Comunale, corso Vittorio Emanuele. Lo Zero rifiuti o Rifiuti Zero (in inglese Zero Waste) è una
strategia di gestione dei rifiuti che si propone di riprogettare la vita ciclica dei rifiuti considerati non come scarti ma
risorse da riutilizzare come materie prime seconde, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente
processi di incenerimento o discarica, e tendendo ad annullare o diminuire sensibilmente la quantità di rifiuti da
smaltire. Il processo si basa sul modello di riutilizzo delle risorse presente in natura. Tra i suoi maggior teorizzatori vi
è il prof. Paul Connett, professore emerito della St. Lawrence University.Rifiuti Zero può rappresentare un’alternativa
economica al sistema dei rifiuti tradizionale, dove nuove risorse vengono continuamente utilizzate per rimpiazzare le
risorse finite in discarica. Può anche rappresentare un’importante alternativa per l’inquinamento visto che la discarica
produce una quantità significativa di inquinamento ambientale http://www.latorre1905.it
Martedì 3
Torre del Greco, proteste contro il Circo Orfei: “animali abusati e trascurati”
Da diversi giorni a Torre del Greco, in zona Leopardi, si trova il tendone del Circo Orfei, e il giorno 1 febbraio è stata organizzata una
protesta all’esterno del tendone da parte di un gruppo di persone
che sottolineavano maltrattamenti subìti dagli animali, dei quali non
si conoscono neanche le condizioni di salute. Una delle organizzatrici, Antonella Di Rosa, ha affermato:“Il Primo febbraio un gruppo di
attivisti animalisti ha partecipato al presidio contro il circo Orfei, attendatosi da diverse settimane in via Nazionale, zona Leopardi.
L’evento è stato organizzato da me, Di Rosa Antonella, e da Cinzia
De Marco, che facciamo attività di sensibilizzazione oltre che per i
randagi (cani e gatti) anche per gli animali che per anni vivono reclusi in gabbie e costretti a esibirsi in esercizi ridicoli, grotteschi ed etologicamente incompatibili. È stata fatta anche
richiesta alla ASL prima che cominciassero gli spettacoli che si facesse una visita di controllo agli animali, richiesta
che a tutt’oggi seppur regolarmente protocollata agli uffici preposti non sappiamo se è stata eseguita, e non sappiamo nemmeno se è stata presa in considerazione il nostro esposto al Signor Sindaco affinché vieti l’attendamento dei
circhi sul territorio comunale. Eravamo circa 15 persone, pochi torresi, di più quelli venuti da Napoli, Pozzuoli e San
Giorgio a Cremano e abbiamo gridato il nostro no al circo con gli animali”.Ricordiamo che in Europa alcune nazioni,
Grecia, Olanda e Austria, hanno già vietato l’utilizzo degli animali nel circo, dove perciò si possono esibire soltanto
gli umani .http://www.vesuviolive.it
Torre del Greco e l’operatività dell’ospedale “Maresca”
Anni di sterili polemiche, il rischio costante di una fine ingloriosa non sono bastati a ledere l’operatività
dell’ospedale “Maresca” di Torre del Greco vera e propria
oasi per le comunità vesuviane attigue. Efficiente il pronto
soccorso: in tempi utili vengono sistematicamente attuati i
protocolli d’intervento disponendo nel contempo di apparecchiatura Tac indispensabile nella stesura di diagnosi
cliniche come quelle legate ad Ictus o eventi traumatici
interni. Tra mille difficoltà accoglie quotidianamente degenti, spesso a rischio vita, il reparto di medicina interna:
porto successivo al pronto soccorso le unità mediche dirette dal primario Vittorio De Feo si relazionano con umanità e professionalità con la sofferenza di chi si trova sospeso tra la vita e la morte guardando ai camici bianchi
quali ancora di salvezza dal definitivo naufragio. E’ facile all’ombra del Vesuvio puntare il dito, etichettare in modo
negativo (quando non dispregiativo) chi giorno per giorno opera in condizioni logistiche proibitive a salvare vite umane o quanto meno a lenirne sensibilmente la sofferenza. Ottimo il servizio svolto dal settore di sorveglianza : con
profonda competenza la sicurezza si cala nelle necessità della struttura ospedaliera e nella psicologia provata dei
parenti dei degenti che con trepidazione attendono di poter visitare il proprio caro o di parlare con il medico di turno.
Al dott. De Feo il merito di dirigere con profonda umanità, è il caso di sottolinearlo, un reparto che nell’insieme dei
servizi (pochi purtroppo) offerti dall’ospedale Maresca testimonia inequivocabilmente il valore del personale infermieristico , medico e tecnico operante nel nosocomio corallino .In un oceano di mala sanità, nell’implosione miserabile
del sistema Asl rasserena l’idea di poter contare su isole felici forse in passato erroneamente definite inefficienti da
politici senza scrupoli e amministratori poco amanti della propria realtà d’origine. Sotto il camice c’è sempre un essere umano con i suoi pregi e difetti, onesto o truffaldino: ma a giudicare dalla condotta del primo figlio della medicina
interna del Maresca De Feo non si può che lodare chi della professione e della coscienza etica ha fatto ragione di
vita. Della serie: onore al merito. Alfonso Maria Liguori http://www.ilgazzettinovesuviano.com
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Torre del Greco. Chiuso il progetto "Il Comune che vorrei"
Folla di bambini a palazzo Baronale per la conclusione del progetto “Il comune che vorrei”
della scuola Leopardi succursale Strade più pulite e meno trafficate,
più aree verdi e parchi, semafori funzionanti, meno barriere architettoniche.
Ecco “Il comune che vorrei”,iniziativa promossa dall’istituto comprensivo Leopardi succursale e che ha coinvolto circa cento ragazzi iscritti alle quarte elementari della scuola con sede in via Montedoro. Grazie all’impegno dell’ assessore alla Pubblica istruzione, Romina Stilo, al coordinamento dell’ insegnante Franca Tarantino e alla collaborazione di Pasquale Manna (genitore di
un alunno della quarta B che ha curato i rapporti tra ente e scuola), il progetto
ha fatto registrare una notevole partecipazione. Questa mattina, in un’aula
consiliare di palazzo Baronale gremita da giovani, a partecipare alla conclusione del progetto c’era anche il sindaco Ciro Borriello, che ha accolto i ragazzi, ascoltato le loro proposte e spiegando loro che “l’ amministrazione sta lavorando per migliorare la città. Tutte le cose segnalatemi, sono già comprese
nella nostra agenda. Sappiamo che avere tutto sarà difficile, ma sicuramente non lesineremo sforzi”.“Tutti i grandi
sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano”. È la frase di Antoine de Saint Exupery, scrittore francese autore de “Il piccolo principe”, scelta dai responsabili dell’istituto leopardi succursale per presentare l’iniziativa
che aveva come finalità “rendere gli alunni cittadini attivi, avvicinarli alla vita amministrativa e renderli protagonisti
della loro città”. “Obiettivi raggiunto – spiega l’assessore Romina Stilo – viste le idee e le proposte pervenute dai ragazzi, che hanno scritto una serie di lettere indirizzate al sindaco, ricche di proposte e speranze per migliorare la
città”.Gli elaboratori sono stati consegnati ai rappresentanti dell’amministrazione comunale. Al termine dell’iniziativa i
ragazzi che hanno preso parte all’incontro hanno effettuato una visita di palazzo Baronale e della mostra presepiale
allestita al primo piano. COMUNICATO STAMPA
Alberi a rischio crollo: chiusa la villa comunale di Torre del
Greco
Quando il furgone degli agenti di polizia municipale ha varcato
l’ingresso della villa comunale di corso Vittorio Emanuele non è
mancata qualche polemica: «Si doveva verificare una tragedia,
prima che qualcuno si decidesse a intervenire», l’accoglienza riservata ai vigili urbani agli ordini del comandante Salvatore Visone. Accorsi all’interno dell’unico parco pubblico del centro storico
per mettere in sicurezza l’area minacciata dal crollo di un leccio,
pericolosamente piegato dal forte vento del week end: una circostanza che ha convinto gli uomini in divisa a delimitare con il classico nastro bianco e rosso l’intera zona compresa tra l’ingresso
principale della villa comunale e la storica casa del combattente. Una decisione assunta all’indomani della denuncia
di diversi passanti che avevano segnalato il pericolo crollo: una denuncia diventata oggetto di un apposito sopralluogo da parte dei tecnici del Comune e dei vigili del fuoco, pronti a disporre la chiusura della villa comunale. Un provvedimento che, in ogni caso, non ha scongiurato il rischio-polemiche: «Solo per un caso non si è verificata una tragedia. Eppure la segnalazione era scattata già da diversi giorni», accusano gli abitanti della zona. Nei prossimi giorni
si valuterà se abbattere o meno il leccio a rischio crollo. di ALBERTO DORTUCCI
Mercoledì 4
Rischio abbattimenti, oggi corteo dei comitati al comune
Oggi mercoledì 4 febbraio, a Palazzo Baronale una manifestazione dei comitati che sono contro gli abbattimenti delle abitazioni nella zona rossa. “Il coordinamento dei comitati e associazioni unite in difesa del diritto alla casa monti
lattari, area torrese stabiese, penisola sorrentina, area flegrea, area vesuviana, cava de’ tirreni e altri comuni della
provincia di Napoli – si legge in una nota a firma del coordinatore dei comitati e associazioni in difesa del diritto della
casa Domenico Elefante – preso atto dell’imminente ripresa delle demolizioni che interessano vari comuni della regione Campania, in particolare tanti comuni della provincia di Napoli uniti per difendere il diritto costituzionale alla
casa e non rivedere le terribili scene vissute in passato e ancora presente considerato l’urgenza del problema invita
le autorità istituzionali e la cittadinanza tutta a partecipare alla manifestazione che si terrà mercoledì 04 febbraio
2015 alle ore 16.00 presso la sede del comune di Torre del Greco “palazzo baronale”. Partecipate in massa”, è la
conclusione del comunicato. Sull’argomento, il 29 gennaio scorso, il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, prese
carta e penna per scrivere al presidente del consiglio Matteo Renzi. Il Sindaco Ciro Borriello ha deciso di farsi portavoce delle centinaia di famiglie alle prese con ordini di abbattimento. L’ha fatto con un’accorata lettera inviata ai principali riferimenti istituzionali: la missiva scritta dal primo cittadino è stata infatti recapitata a presidente del Consiglio
dei Ministri, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, presidente della Regione Campania, Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata. A tutti Ciro
Borriello ha ricordato le tante difficoltà di coloro che hanno un ordine di abbattimento che gli pende sul capo la torre
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Deiulemar, domani obbligazionisti in piazza
Crac Deiulemar. Il 5 febbraio è fissato il nuovo appuntamento in cui i giudici
entreranno nel merito del sequestro dei beni per il valore di circa 500 milioni di
euro . Ricordiamo che, il giudice Del Sorbo del Tribunale di Torre Annunziata
aveva sciolto la riserva, confermando la giurisdizione italiana e ha anche confermato che il processo e relativo sequestro giudiziario dei beni Deiulemar ( del
valore di circa 500 milioni di euro) è di competenza dei giudici di Torre Annunziata e non del Tribunale delle Imprese di Napoli, ma, al contempo, ha revocato
il sequestro conservativo: riferito ai terzi non direttamente riconducibili alla società armatrice. Il 5 febbraio è fissato il nuovo appuntamento in cui i giudici entreranno nel merito del sequestro . alla notizia ci fu piena soddisfazione da parte del componente del Comitato dei Creditori Deiulemar, l’avvocato Antonello Amato: “Una buona notizia. Almeno
sappiamo finalmente di chi è la competenza nella questione dei sequestri”.La vicenda della Deiulemar Società di
fatto, si riferisce al sequestro dei beni mobili, immobili, crediti, quote, partecipazioni, fino alla concorrenza della somma di 500 milioni di euro appartenente alle tre famiglie di armatori torresi. La storia di questi beni da sequestrare va
avanti da parecchio ormai. Tutto era nato dalla richiesta di restituzione di fondi esteri avanzata da alcuni indagati.
Ovvero, la restituzione dei fondi esteri contenuti in un conto corrente gestito da una banca francese. Di qui la richiesta a un’agenzia con base a Milano e la segnalazione dell’istituto di credito ai magistrati che ha spinto i giudici ad
emettere il maxi provvedimento di sequestro conservativo per evitare che gli indagati potessero usufruire dei fondi
esteri. Ma prima ancora, e siamo a marzo, il tribunale di Torre Annunziata decise di revocare i sequestri effettuati,
dichiarandosi incompetente e dirottando la decisione al Tribunale delle Imprese. Poi il ricorso della curatela fallimentare della società di fatto e la decisione del giudice D’Ambrosio, ad aprile, di sequestrare le imprese riconducibili alle
famiglie degli armatori. Seguito, poi, dalla decisione del tribunale delle imprese di pronunciarsi contro il sequestro dei
beni. Di qui la decisione di fare ricorso da parte dei legali dei tanti obbligazionisti che hanno investito nella società
armatoriale torrese la bellezza di poco più di 700 milioni di euro. http://www.latorre1905.it
Torre del Greco: presentazione dell’ultimo libro di Maurizio
De Giovanni
Conclusi i festeggiamenti per i due anni di attività, celebrati insieme al grande disegnatore Bruno Brindisi, l’ Associazione Lettori Torresi ospita un altro pezzo da novanta, Maurizio De Giovanni, uno dei più grandi ed apprezzati scrittori contemporanei partenopei. De Giovanni presenterà, il prossimo 6 febbraio alle 18, nella bella sede del Circolo
Professionisti di Torre del Greco, il suo ultimo romanzo edito da Enaudi, dal titolo “Gelo”, una trama avvincente ed
intricata che soddisferà quei lettori desiderosi di vivere ancora le avventure dei “Bastardi di Pizzofalcone” e
dell’ispettore Lojacono. L’incontro, moderato da Salvatore Cervasio, presidente di ALT!, Giovanna Russo, appassionata Degiovannofila e Isabella Insolvibile, responsabile culturale del caffè letterario ArcheoBar, sarà arricchita dalle
letture tratte dal romanzo, a cura della compagnia teatrale “Gli Smaniosi”.Durante la presentazione sarà possibile
acquistare le copie di “Gelo” e degli altri romanzi di De Giovanni e, per l’occasione, l’autore sarà ben lieto di autografarli a tutti i partecipanti. l’appuntamento è per venerdì 6 febbraio, alle ore 18.00, presso in Circolo Professionisti di
Torre del Greco (Corso Vittorio Emanuele, adiacente al Multisala Corallo). IGV News
Raccolta dei rifiuti, la gaffe sugli «ingombrandi» finisce a
Striscia la Notizia
I precari della Nu sul piede di guerra per «avere garanzie sul nostro futuro». All’indomani del passaggio di cantiere tra la Ego Eco e i Fratelli
Balsamo, esplode la rivolta degli otto lavoratori esclusi dal passaggio di
cantiere per mancanza di requisiti perché assunti come «stagisti»: gli ex
netturbini si sono presentati - a tre giorni dal «grande ritorno» dei Fratelli
Balsamo - in municipio per incontrare il sindaco e avere rassicurazioni
sulle proprie assunzioni. Un sit-in durato circa un’ora e terminato senza
alcuna novità per i precari rimasti senza lavoro: «Non ci arrendiamo - la
presa di posizione degli ex netturbini - perché abbiamo sempre lavorato
come i nostri colleghi e vogliamo essere trattati allo stesso modo».Il tempo di archiviare la protesta dei precari della
Nu e in città è piombato Luca Abete di Striscia la Notizia. L’inviato della popolare trasmissione televisiva di Canale 5
ha puntato l’isola ecologica allestita all’interno del parcheggio Bottazzi di via Marconi per accendere le telecamere su
una gaffe che sta già «spopolando» sul web: l’etichetta «ingombrandi» appiccicata sui cassoni della differenziata al
momento del passaggio di cantiere alla «ditta di casa». Un evidente errore di battitura diventato virale in rete e capace di attirare all’ombra del Vesuvio la troupe del Tg satirico: immortalata la figuraccia degli «esperti» in rifiuti - i Fratelli Balsamo si sono occupati a lungo del servizio di raccolta in città - Luca Abete ha proseguito il tour della monnezza in città a caccia di «spiegazioni» per l'incredibile svista. Spiegazioni che arrivano dal responsabile dell'azienda di
igiene urbana con sede in viale Europa: «Si tratta di un evidente errore di battitura che stiamo già provvedendo a
risolvere con l’applicazione di etichette corrette - afferma di Massimo Balsamo, titolare della «ditta di casa» -.
L’aspetto positivo della vicenda è che tutti si sono accorti della “d” al posto della “t”: significa che non ci sono più rifiuti in terra e i cassoni per la raccolta sono tutti tirati a lucido».di ALBERTO DORTUCCI
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RACCOLTA DIFFERENZIATA, GLI OBIETTIVI E NOVITA' PER
I COMMERCIANTI
Obiettivo, fare calare del 5-10% il costo della tariffa sullo smaltimento dei rifiuti
relativamente all’anno in corso. È quanto annunciato pubblicamente ieri pomeriggio, martedì 4 febbraio, dal sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, nel corso di
un incontro svoltosi nell’aula consiliare di palazzo Baronale alla presenza tra gli
altri di rappresentanti dei commercianti, del mondo della scuola, della chiesa e dei
responsabili dei comitati di quartiere. Per ottenere questo risultato, l’ amministrazione comunale ha intenzione di dare una decisa accelerata alla raccolta differenziata, in maniera da fare aumentare la percentuale di rifiuti avviata a riciclo.
“L’idea – ha fatto sapere il primo cittadino – è di puntare su un sistema di premialità, che permetta da un lato di recuperare con maggiore facilità alcuni rifiuti differenziati e dall’altra di assegnare ai
cittadini virtuosi particolari agevolazioni e benefici. Un programma che riteniamo possa portare, in tempi anche ragionevolmente brevi, a risultati importanti per il miglioramento della percentuale di raccolta differenziata”. Ma per ottenere i maggiori riscontri possibili, il sindaco ha chiesto che vi sia la collaborazione di tutti: “Non possiamo pensare che
da soli si possano ottenere i risultati auspicati. Per questo chiedo la collaborazione di chi sul territorio ha, come il
Comune, uno stretto contatto con la gente. Penso alle chiese e ai comitati di quartiere, oltre alle scuole, in
quest’ultimo caso per incentivare le giovani generazioni. Ai commercianti chiederemo di affiggere, e ove possibile
distribuire, apposite locandine che sintetizzino e spieghino le iniziative intraprese in materia di raccolta differenziata.
Ho parlato dell’obiettivo di fare calare il costo complessivo della tariffa sullo smaltimento di un 5-10%: abbiamo pensato in tal senso che le maggiori agevolazioni saranno riservate proprio ai commercianti. E questo non per una particolare simpatia: molti titolari di attività commerciali, penso ai ristoratori e ad altri grandi produttori di umido, sono costretti a pagare importi alti per lo smaltimento dei rifiuti, che in periodi di crisi come quello attuale sono ancora più
gravosi. Per questo puntiamo ad alleggerire il peso di questi costi”. Variegato e ricco di spunti il dibattito che si è aperto dopo l’introduzione del sindaco, alla presenza tra gli altri di un rappresentante della ditta Fratelli Balsamo, di
recente subentrata alle Eco Ego nella gestione del servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura. Il rappresentante dell’osservatorio “Rifiuti zero”, Giovanni Caracciolo ha chiesto “un rilancio del servizio, che tenga in debita considerazione l’istituzione del porta a porta” evidenziando come “spesso il Comune di Torre del Greco sia risultato assente agli incontri promossi da tutte le realtà che hanno aderito al protocollo Rifiuti zero”. “Il porta a porta – ha sostenuto Ciro Borriello – è stato sperimentato nel corso della mia precedente esperienza amministrativa, con risultati purtroppo deludenti. Abbiamo invece bandito una gara per l’acquisto di nuovi cassoni chiusi per i centri di raccolta e per
l’acquisto di ventuno mini -isole ecologiche, che verranno posizionate, avendo un ingombro ridotto, nei punti non serviti o serviti in maniera ritenuta non adeguata dagli attuali centri. Per quanto riguarda invece la partecipazione agli
incontri, garantiamo che – da ora e in avanti – un nostro rappresentante sarà sempre presente alle iniziative legate
all’osservatorio Rifiuti zero”. Grossa attenzione alle iniziative dell’amministrazione è stata manifestata dai commercianti (era presente tra gli altri il presidente della locale ASCOM, Giulio Esposito) e dai rappresentanti della scuola.
Collaborazione è stata garantita anche dal mondo della chiesa. COMUNICATO STAMPA
Deiulemar, l'assalto al tesoretto dei risparmiatori: liquidazione d'oro per il custode giudiziario
L’ennesima doccia gelata per i risparmiatori della Deiulemar compagnia di navigazione arriva direttamente da Roma,
sotto forma di «appendice» alla sentenza di primo grado con cui i giudici della quarta sezione penale hanno condannato gli armatori dell’ex fiore all’occhiello dell’economia all’ombra del Vesuvio a complessivi 86 anni e mezzo di carcere. Lo stesso collegio presieduto da Laura Di Girolamo ha emesso, infatti, un decreto destinato a ridimensionare
ulteriormente il patrimonio potenzialmente a disposizione delle 13.000 famiglie di risparmiatori travolte dal crac da
800 milioni di euro della Parmalat del mare di Torre del Greco: un patrimonio che - a partire da oggi - potrà contare
su 82.455 euro in meno, riconosciuti come «liquidazione» per il custode dei beni sequestrati ai titolari dell’ex banca
privata di via Tironi. I giudici della quarta sezione d’appello del tribunale di Roma hanno riconosciuto la parcella d’oro
al dottore Claudio Santini, incaricato di «vigilare» sulle proprietà immobiliari e sulle quote societarie sottratte in via
cautelare alle famiglie Della Gatta-Iuliano-Lembo: una somma inferiore al minimo previsto per legge - pari a circa
302.000 euro, mentre il massimo super il milione di euro - ma destinata, ugualmente, a scatenare polemiche e proteste. Non solo perché l’incarico affidato al professionista è durato solo 179 giorni - in pratica a Claudio Santini è stato
riconosciuto un compenso di 460 euro al giorno - ma perché la liquidazione d’oro rischia di pesare come un macigno
sulle residue speranze degli obbligazionisti di portare a casa gli «spiccioli» del tesoretto-fantasma delle famiglie Della Gatta-Iuliano-Lembo. Il decreto firmato dal giudice Lauro Di Girolamo inquadra, infatti, Claudio Santini come creditore privilegiato nel fallimento della società di fatto: in pratica, al momento della distribuzione dei beni rimasti nel salvadanaio della società di fatto, il custode giudiziario metterà la freccia e incasserà i soldi prima di qualsiasi «truffato».
Una circostanza capace di creare forte disappunto tra gli stessi legali degli armatori: «Si tratta di una vera e propria
beffa che avevamo cercato di evitare in tutti i modi - sottolinea l’avvocato Gennaro Imbò, difensore di Giovanna Iuliano e Maria Luigia Lembo -. Sono soldi che si potevano risparmiare, considerato che avevamo già messo a disposizione tutto ciò che è stato successivamente sequestrato».Una politica del risparmio che, evidentemente, non ha attecchito in nessuna delle parti interessate al grande crac da 800 milioni di euro. Con il risultato che a pagare il conto
per tutti potrebbero essere gli obbligazionisti. di ALBERTO DORTUCCI
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Giovedì 5
Crac della Deiulemar oggi il giorno della verità
Arriva il giorno della verità per le 13.000 famiglie messe in ginocchio dal
crac della Deiulemar compagnia di navigazione. Oggi, infatti, il tribunale
di Torre Annunziata si dovrebbe esprimere su un crocevia chiave per il
destino degli obbligazionisti travolti dal fallimento da 800 milioni di euro
dell’ex colosso armatoriale. Sulla scrivania del giudice Vincenzo Del Sorbo della sezione fallimentare c’è, infatti, il ricorso che rischia di estromettere dal fallimento della società di fatto le famiglie che hanno investito i
risparmi di una vita nelle cedole «carta-straccia» emesse dall’ex banca
privata di Torre del Greco. Un provvedimento che renderebbe praticamente nulle le speranze di recupero dei fondi investiti dai risparmiatori, in
particolare dopo il flop del tesoretto fantasma venuto fuori dalla compagnia di navigazione. Il patrimonio annesso al
fallimento personale degli armatori - confermato anche in appello - rappresenta, come ribadito in questi mesi dagli
esperti, la fetta più grossa del crac. L’atteso verdetto dovrebbe spingere alle porte del tribunale una folta delegazione
di risparmiatori: i vertici dei principali comitati di obbligazionisti hanno infatti chiamato a raccolta il popolo dei
«truffati» nel corso delle ultime ore, ribadendo l’importanza della decisione che dovrebbe essere emessa domani
mattina. Un nuovo viaggio verso il tribunale di Torre Annunziata che arriva a poco più di una settimana dal corteo di
protesta culminato nell’incontro tra una delegazione di risparmiatori e il giudice delegato al fallimento Deiulemar,
Massimo Pelascandolo. Vertice nel corso del quale gli obbligazionisti sono stati messi al corrente dell’ammontare
complessivo dei beni contenuti nel paniere della crac della compagnia- 20 milioni- e delle ipoteche che paralizzano
gli immobili dell’impresa. Una doccia gelata che potrebbe essere cancellata- per i risparmiatori- dall’accesso ai tesori
personali della dinastia armatoriale capitanata dalle famiglie Iuliano, Lembo e Della Gatta. di CIRO FORMISANO
Polemiche sul restyling di via Roma
Restyling via Roma, scoppia la polemica. Sono durati parecchi
mesi i lavori per rifare il volto alla via dello shopping principale
di Torre del Greco: via Roma, e a pochi mesi dalla fine dei lavori già si vedono le mattonelle dei marciapiedi che sono saltate dalla base. Puntuale scoppia la polemica sui social network.
“I soldi pubblici hanno fatto comodo ai pezzi grossi che sono
stati in mezzo a tale operazione – il signor Ciro Caccavale
commenta velenoso – ,poi dei lavori che sono stati fatti a loro
non gli interessa un tubo come vediamo dalla foto”. “Io sono
caduta l’altra sera vicino a quel palo – denuncia Paola Pignataro – ringrazio quei ragazzi che mi hanno soccorso”. Un’altra denuncia la fa la signora Angela Granato: “Io proprio in
questo posto sabato scorso sono caduta con mio figlio in braccio e purtroppo si e fatto male di più lui che io è una
vergogna”. “Mai un lavoro fatto bene e mai un lavoro ultimato!”, grida Pia Rivieccio. “Proprio ieri mi chiedevo del perché non avessero ancora completato tutte le parti intorno ai lampioni..ho pensato ad un problema tecnico?”, ha scritto ingenuamente il signor Vincenzo Tagliamonte. Ricordiamo che a fine settembre ci fu una dura polemica sollevata
dai commercianti di via Roma proprio per la lentezza dei lavori. I negozianti del triangolo commerciale, via Roma, via
Salvator Noto, via Diego Colamarino e di tutte le principali arterie dello shopping erano coesi nel denunciare il fallimento delle politiche per la salvaguardia e l’incentivazione del commercio da parte dell’amministrazione cittadina. “I
lavori sono letteralmente congelati. Spero che quanto prima dal Comune possano spiegarci i motivi di tale blocco.
Chiediamo un piano parcheggi, con sconti e altro, che alimenti il nostro commercio. Penso che prima di avviare i lavori di restyling bisognava fermarsi a riflettere che non lo si poteva realizzare allo stato attuale senza parcheggi né
mezzi pubblici. Se non dovessero arrivare risposte siamo pronti a nuove e più incisive forme di protesta”, sottolineava Mario Amabile, presidente del consorzio Le Botteghe Torresi. Anche i commercianti non iscritti a consorzi e associazioni di categoria erano sul piede di guerra. “Forse ci sarebbero i presupposti per chiedere i danni al Comune –
spiegava il signor Renato, titolare di un negozio di abbigliamento a via Roma -, quanto meno potrebbero venirci incontro congelando per quest’anno le imposte comunali. Così, come anche i proprietari dei locali dovrebbero ribassare i fitti, visto che sono non proporzionali agli incassi. Lo stato in cui ci troviamo adesso è veramente grave”. Da quello che sembra, con la fine dei lavori, le polemiche non sono finite. http://www.latorre1905.it
A Torre del Greco un ponte del 1°Maggio da non perdere
con il Festival del Ciclismo dedicato a Vincenzo Nibali
TORRE DEL GRECO – Torre del Greco è pronta a mettersi in moto per il primo Festival di Ciclismo con
l’organizzazione affidata all’Asd Black Panthers: venerdì 1°maggio la Cronoscalata Vincenzo Nibali di8 chilometri,
mentre domenica 3 maggio il Trofeo Ciclistico Città di Torre del Greco in linea sulla distanza di 54 e 63 chilometri in
circuito sotto l’egida dell’US Acli. L’Asd Black Panthers è nata appositamente per creare un punto di riferimento per i
ciclisti torresi: “giocare in casa” e organizzare una competizione è stata una diretta conseguenza. Torre del Greco è
una città che ama lo sport: non si vive di solo calcio all’ombra del Vesuvio perché ad oggi il ciclismo amatoriale sta
diventando sempre più un punto di riferimento, grazie alle tante realtà sportive presenti sul territorio campano.” Ci
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troviamo ad allestire – fa sapere il responsabile dell’ organizzazione Francesco Vitiello – un evento straordinario che potrebbe
consacrarci come fulcro del ciclismo. Ciò significa far calamitare
a Torre del Greco centinaia e centinaia di persone per tre giorni.
E’ nostra intenzione, unitamente all’ amministrazione comunale,
che questo evento lasci il segno sotto tutti gli aspetti come miglior biglietto da visita per essere in prima fila ad ospitare una
tappa del Giro d’Italia nel 2016 ”.L’impegno degli organizzatori è
che nei giorni del ponte tra l’1 e il 3 maggio, gli appassionati possano vivere due giornate di sport e di ciclismo alle falde del Vesuvio e con l’onda emotiva per il trionfo al Tour del France di Vincenzo Nibali e al campione siciliano è dedicata la tre giorni. Lo
Squalo dello Stretto ha trovato la sua “terza casa” nella città torrese dove ha sede l’omonimo fan club Campania (presieduto da
Luigi Auricchio): il corridore dell’Astana Team, di fronte ai giornalisti e agli appassionati, ha presentato l’8 gennaio scorso il libro “Di furore e lealtà” (edito da Mondadori e scritto insieme a Enrico Brizzi), un lungo viaggio dalle prime pedalate in compagnia del papà fino ai trionfi nelle tre grandi
corse a tappe, tale da essere annoverato tra coloro (Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Felice Gimondi, Bernard Hinault e Alberto Contador) che hanno conquistato la Tripla Corona. http://www.caleno24ore.it
Holding dello spaccio a Torre del Greco: i pizzini del figlio
del boss dal carcere
Il boss seduto davanti a un tavolino. L’ombra delle
sbarre a coprire il foglio bianco, la rabbia che dagli
occhi scende nelle mani fino alla punta della penna
per sfiorare quel pezzo di carta a righe, per raccontare
- con messaggi cifrati scolpiti nel gergo dei vicoli- le
origini di quella holding dello spaccio che per anni ha
inondato di droga le strade di Torre del Greco. La storia del “sistema” torrese, l’alba dell’impresa criminale
specializzata nel traffico degli stupefacenti finita al
centro dell’ultima inchiesta della Dda, è tutta in
quell’immagine, nei flash di quella gelida cella diventata casa per l’uomo che scrive seduto davanti al tavolino. Si, perché al centro delle 1200 pagine del provvedimento di custodia cautelare che nei giorni scorsi ha
portato all’arresto di oltre 50 persone, non ci sono soltanto centinaia di intercettazioni e i verbali dei pentiti. Nel vortice di parole che costruiscono il castello di accuse mosse nei confronti degli indagati, ci sono, infatti, anche quei messaggi inviati da una cella silenziosa, le parole
dell’uomo che- per gli investigatori- è semplicemente una delle menti del gruppo di narcos che spacciavano fumo,
cocaina e amnesia nelle strade della città del corallo. Quell’uomo seduto nella cella è Domenico Falanga, il figlio di
Giuseppe: padrino della cosca criminale nata da una costola del clan Gionta e sbarcata a Torre del Greco negli anni
90. E’ lui a tessere le trame di quell’organizzazione nata con il bene placito della camorra, a costruire dal carcere la
rete dello spaccio facendo leva sulle amicizie con i “canali” di Torre Annunziata e impartendo ordini agli uomini della
cupola dello spaccio. La prima missiva, quella che secondo l’Antimafia rappresenta la pietra miliare per la nascita
della holding, è datata novembre 2011. Falanga, all’epoca non ancora collaboratore di giustizia, scrive dal carcere a
Pasquale Magliulo, alias “’o ciuccio”, per gli inquirenti una figura di spicco del clan. Falanga mette nero su bianco il
suo rammarico per la condizione di abbandono nella quale sarebbe stato confinato dagli uomini del clan, parlando
anche dei “regalini” mai arrivati: un messaggio che per l’Antimafia sarebbe un chiaro riferimento alla mancata consegna di denaro provento di attività illecite. “So‟ che la vita fuori e dura e necessita‟ solo di stare con gli occhi aperti –
scrive Falanga- e quanto meno non ti chiedo chi sa cosa, pero almeno per tirare avanti, per questo cerca di stare più
in sintonia con mio cugino che è tornato a casa”. Il cugino è Domenico Gaudino, considerato uomo di punta della
cosca dello spaccio, e la “sintonia”- secondo gli inquirenti- rappresenta il punto di partenza per l’avvio della holding.
Magliulo, secondo l’interpretazione delle missive, viene considerato una figura di “garanzia” dal boss anche nei rapporti con Aniello Pompeo, altro narcos della holding. Una triade- Pompeo, Gaudino, Magliulo- che sarebbe poi diventata, stando alle accuse, la punta della cupola dello spaccio. Un’organizzazione nata, come chiarito da un’altra lettera inviata da Falanga a Pompeo nel luglio 2011, per far fronte alla crisi del clan. Nella missiva in cui il boss redarguisce l’alleato che “non si fa sentire”, Falanga parla dei suoi problemi, della fine di quel lavoro in carcere, minacciando
velatamente anche Pompeo. “Però ricordati che con me stai facendo errori assai- scrive Falanga- e vero che sei mio
cugino – ma io no sono l‟uomo di essere preso in giro e quanto e vero dio io esco dal carcere poi ti faccio vedere io
il sciacallaggio”. Parole alle quali si aggiunge un’altra lettera inviata a Domenico Gaudino in cui si parla di vaglia e
soldi mai ricevuti. Fiumi di parole, o meglio vere e proprie “imbasciate” come le definisce il pentito confermando la
tesi degli investigatori in un interrogatorio del 2013. Inchiostro nero che segna, tra lettere e verbali, l’inizio e la fine
della holding dello spaccio messa in piedi dal figlio di Peppe “’o struscio”.di CIRO FORMISANO
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Crac Deiulemar, l´on. Gallo incontra Procuratore
Questa mattina, presso il tribunale di Torre Annunziata, il deputato del Movimento Cinque Stelle Luigi Gallo ha incontrato gli obbligazionisti della Deiulemar ed il Procuratore Alessandro Pennasilico. Gallo ha sottoposto all´ attenzione del Procuratore la lettera con cui la Banca d´Italia interveniva sul caso
della compagnia di navigazione di Torre del Greco. Sin dal 2000 la Deiulemar
risultava essere stata coinvolta in indagini giudiziarie per esercizio abusivo
dell’attività finanziaria a causa dell’intensa attività di raccolta del risparmio
attraverso l’emissione di prestiti obbligazionari. All’epoca, gli inquirenti hanno
chiesto informazioni all’Ufficio Italiano dei Cambi (UIC), allora competente per
l’analisi delle segnalazioni di operazioni sospette. «Collaborazione della Banca D’Italia - ha spiegato Gallo - che sembra continuare negli anni successivi».Nel 2002, infatti, la Banca d’Italia forniva informazioni alla Procura della
Repubblica in merito all’attività di raccolta del risparmio effettuata dalla compagnia, denunciando l’anomalo volume
dei prestiti obbligazionari iscritti a bilancio negli esercizi 1999 e 2000. Mentre, sempre tra il 1999 ed il 2012, il nucleo
speciale di Polizia Valutaria e la DIA ricevevano segnalazioni circa le operazioni sospette ed i movimenti "anomali"
riguardanti la vicenda Deiulemar. «E´ dal 1999 - si domanda ancora il deputato Gallo - che la Procura e gli organi
preposti sono informati della "anomalia" Deiulemar. Possibile che il caso sia esploso soltanto nel 2012?».Il parlamentare penta stellato aveva espresso le proprie perplessità sul caso anche all´ex ministro Orlando e al sottosegretario Ferri «nonostante il ministero della Giustizia abbia tenuto costantemente la bocca cucita sulla vicenda - ha ribadito Gallo -. Quest´oggi ho incontrato anche gli obbligazionisti Deiulemar, vittime di una corruzione quanto mai diffusa, che non crea terreno fertile per le imprese oneste e l´occupazione, sia a livello locale e regionale che nazionale.
Mi hanno trasmesso una profonda indignazione, frutto della volontà dei partiti di rigettare la discussione sul pacchetto anticorruzione proposto dal Movimento Cinque Stelle al Senato e che prevede la riforma della prescrizione; il whistleblowing, ovvero un sistema di protezione per chi denuncia la corruzione; la reintroduzione del falso in bilancio;
l´auto riciclaggio, che colpirebbe il riutilizzo dei capitali indebitamente percepiti o comunque frutto di corruzione;
l´aumento della pena prevista per il 416ter, la legge che punisce lo scambio politico mafioso».COMUNICATO
Abbattimenti, marcia su Roma il prossimo 25 febbraio
Coinvolgere tutti i Comuni interessati dalla problematica degli abbattimenti per valutare la possibilità di predisporre
un atto deliberativo condiviso, che permetta di acquisire al patrimonio di ogni singolo ente gli immobili da demolire
per destinarli, ove possibile, a case popolari. E ancora: una marcia su Roma bipartisan dei sindaci della zona rossa
per chiedere un incontro al premier Matteo Renzi e alla presidente della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, al fine di conoscere lo stato dell’arte del disegno di legge promosso dal senatore Ciro Falanga e già
licenziato in prima lettura dal Senato, da tempo però fermo all’attenzione dell’organismo consiliare della Camera dei
deputati. Una marcia che sarà organizzata il prossimo 25 febbraio, quando della questione si cercherà di informare
anche il neoeletto Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.Sono gli impegni assunti ieri sera, nel corso di un
lungo incontro con un’ampia delegazione di proprietari di abitazioni a rischio abbattimento, dal sindaco di Torre del
Greco, Ciro Borriello. Ieri, mercoledì 4 febbraio, si è infatti svolta una manifestazione all’esterno di palazzo Baronale
organizzata dal “coordinamento dei comitati e associazioni unite in difesa del diritto alla casa”. Un presidio che si è
concluso dopo l’incontro con il primo cittadino e l’assessore all’Urbanistica, Luigi Mele, che da tempo seguono da
vicino l’intera problematica: “Non è un caso – afferma Ciro Borriello – che gli organizzatori abbiano voluto manifestare a Torre del Greco, nonostante fossero rappresentanti i comitati di diverse realtà della provincia di Napoli. Abbiamo
ascoltato le idee e le proposte degli organizzatori della manifestazione, ai quali abbiamo espresso la nostra volontà
di attivarci al fine di trovare una possibile soluzione al loro dramma”.“Ci siamo da subito mossi – fa sapere ancora il
sindaco – per contattare gli altri sindaci e organizzare assieme una iniziativa, che non abbia colori politici, per il prossimo 25 febbraio, quando ci recheremo a Roma per provare a sensibilizzare il Governo e in particolare il premier.
Partendo dal tentativo di sbloccare l’iter del ddl Falanga, che prevede una calendarizzazione degli abbattimenti ponendo a ‘fondo scala’ le strutture destinati a prima casa e atte ad ospitare attività lavorative. Per questo chiederemo
di essere ricevuti dalla presidente della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, organismo dove da
tempo è fermo il disegno di legge già licenziato in prima lettura dal Senato. Allo stesso tempo, sulla scorta di quanto
pare sia stato fatto da altre amministrazioni, abbiamo attivato i nostri canali per capire se è possibile acquisire al patrimonio comunale gli immobili da demolire e se, soprattutto, gli stessi possono poi essere riconvertiti a case popolari”.Grossa partecipazione ha avuto l’incontro, che ha visto la presenza di quasi duecento manifestanti, non tutti ospitati all’interno della sala giunta, dove si è svolto l’incontro col sindaco Borriello e l’assessore all’Urbanistica: “Stiamo
valutando se – afferma Luigi Mele – a differenza di quanto aveva sostenuto il professor D’ Angelo nel corso della
passata amministrazione, sia possibile acquisire gli immobili oggetto di ordinanze di demolizione a patrimonio comunale, per poi destinare le stesse a uso abitativo. In caso contrario, valuteremo con gli altri sindaci della zona rossa
altre possibili destinazioni. Il problema sociale è facilmente riscontrabile nei volti delle persone: si tratta di cittadini
che non hanno altra possibilità di dimora, non avendo disponibilità economiche e sulle cui spalle, in molti casi, grava
la presenza nel proprio nucleo familiare di disabili”.Poi Mele racconta uno dei tanti episodi raccolti negli ultimi giorni:
“Abbiamo parlato con una donna che rappresenta una famiglia con tre persone disabili: la signora ci ha raccontato
che il marito non sta bene, è fermo a letto a causa di una grave malattia e nonostante tutto ciò entro il 5 marzo saranno costretti a demolire la loro abitazione”.COMUNICATO STAMPA
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Iniziati i lavori al Liguori: scongiurato il pericolo in vista
della Sessana
Buone notizie in casa Turris per quanto concerne gli attesi lavori al Liguori. Nella giornata di ieri sono iniziate le opere per il restyling del muro laterale della tribuna, i cui danni avevano causato una riduzione della capienza dello stesso settore a 700 unità. Nel giro di pochi giorni tutti gli interventi previsti saranno completati, in modo da rendere la
tribuna totalmente agibile in vista dello scontro diretto con la Sessana del 22 febbraio. Scongiurato dunque il temuto
pericolo di dover spostare il match in un'altra sede, considerando il notevole afflusso di gente atteso per quell'occasione, trattandosi dello scontro diretto che potrà decidere le sorti di questo campionato nella volata promozione. Rispettata la scadenza fissata dal Comune, che un mese fa aveva rassicurato i tifosi corallini sui tempi d'intervento.
Torre del Greco incontro con gli operatori della linea di
costa Iniziative per valorizzare la strutture cittadine e attenzione ai lavori al porto
Il mare come volano di sviluppo economico e di rilancio per la città.
È la convinzione dell’amministrazione comunale, che ha voluto
radunare questo pomeriggio nell’aula consiliare di palazzo Baronale le realtà economiche e produttive legate alla risorsa-mare di Torre del Greco. Si è infatti deciso di gettare le basi per la prossima
estate, chiedendo da subito il parere e il supporto degli operatori
balneari. E la risposta, alla presenza tra gli altri del sindaco Ciro
Borriello e degli assessori ai Lavori pubblici e ai Rifiuti Luigi Mele e
Salvatore Quirino, è stata decisamente positiva. In particolare i
titolari degli stabilimenti balneari hanno accettato la “sfida” lanciata
loro dall’ente, ovvero di programmare iniziative che richiamino non
solo i torresi ma anche i cittadini dei comuni limitrofi e delle aree
interne. Alla fine il consorzio che riunisce i lidi torresi ha lanciato
l’idea di realizzare una iniziativa, prevista il 6 o il 7 giugno prossimi,
da chiamare “Tutti in festa”, che punti anche a valorizzare i prodotti
tipici cittadini: “Il nostro sostegno – afferma il sindaco – come richiesto dai rappresentanti degli stabilimenti, sarà di
supportare la manifestazione con la chiusura, dove necessaria, di alcune arterie e con il patrocinio morale”.“ Ovviamente – gli fa eco l’assessore Mele – l’amministrazione è a disposizione di tutti coloro vogliano offrire il loro contributo in termini di idee e proposte, al fine di collaborare alla realizzazione di questi e altri progetti”.L’incontro di oggi, al
quale ha preso parte anche il comandante della Capitaneria di porto Rosario Meo, è servito anche per fare il punto
sui progetti legati al miglioramento strutturale dell’intera area portuale, con la necessità di redigere un nuovo regolamento. Anche in questo caso, grazie alla presenza di alcuni armatori che operano a ridosso del porto, prezioso è
stato il contributo fornito dagli operatori del settore. Infine una riflessione è stata fatta sulla continua erosione della
costa. Un discorso, quest’ultimo, che sarà ripreso a breve grazie alla collaborazione fornita da alcuni tecnici che fanno parte delle associazioni che operano prevalentemente lungo il litorale. COMUNICATO STAMPA
Venerdì 6
Torre del Greco, ex guardia giurata nascondeva una pistola
clandestina: arrestato
Alla sua abitazione di via Campi Flegrei - una traversa di via Scappi Novesca,
all’interno del parco nazionale del Vesuvio - i carabinieri della caserma Dante
Iovino sono arrivati grazie alla classica «soffiata» di una fonte confidenziale:
«Il proprietario di casa non è solo uno specialista della droga, indagate a fondo», il suggerimento raccolto dagli investigatori. Un consiglio che gli uomini
agli ordini del maggiore Michele De Rosa hanno colto al volto, organizzando
una perquisizione domiciliari nel villino a Torre Nord. E la «visita» a Gaetano
Loffredo - ex guardia giurata di 52 anni, volto già noto alle forze dell’ordine
che operano sul territorio - non ha deluso le attese: durante gli accurati controlli all’interno del garage di pertinenza
dell’abitazione, i militari dell’Arma hanno scoperto - accuratamente nascosti in uno scatolone - un revolver e decine
di munizioni di vari calibri. Ai carabinieri è bastata una rapida occhiata alla pistola per capire che si trattava di
un’arma clandestina, sprovvista di qualsiasi etichettatura. Ascoltato dagli investigatori, il cinquantaduenne - già arrestato a metà aprile del 2014, quando fu scoperto in possesso di circa 400 grammi di marijuana - non ha saputo fornire spiegazioni sulla presenza dell’arma clandestina e delle munizioni all’interno del suo garage. L’uomo è stato arrestato per detenzione illegale di arma da fuoco, mentre il revolver è stato sequestrato e sarà inviato al raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche di Roma per gli accertamenti del caso. L’ex guardia giurata incastrata dai
militari dell’Arma vanta, infatti, parentele «eccellenti» con diversi esponenti di spicco della malavita organizzata di
Torre del Greco: parentela diretta con Massimiliano Loffredo - recentemente arrestato nell’ambito del blitz Free Tower - e indiretta con il capo della colonia di via Fontana del clan Papale. Intrecci pericolosi su cui, adesso, i carabinieri agli ordini del maggiore Michele De Rosa vogliono fare piena luce. di ALBERTO DORTUCCI
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Torre del Greco. Abbattimenti, sindaco scrive a Mattarella
Questione abbattimenti: il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, scrive al Presidente della Repubblica, chiedendo anche un incontro. Dopo la missiva inviata tra gli altri al premier Matteo Renzi, ai ministri del Lavoro e delle politiche sociali, al procuratore generale della Corte di Cassazione, al presidente della Regione, al procuratore generale
della Corte di Appello di Napoli, al procuratore della Repubblica di Napoli e Torre Annunziata, il primo cittadino ha
voluto evidenziare il dramma che vivono migliaia di famiglie residenti nell’area vesuviana anche a Sergio Mattarella.
L’ha fatto con una lunga lettera che ricalca alcuni dei passaggi fondamentali della precedente missiva, lettera inviata
dopo la manifestazione svoltasi mercoledì scorso a palazzo Baronale, organizzata dal “coordinamento dei comitati e
associazioni unite in difesa del diritto alla casa” e dopo la quale si è deciso di promuovere un’iniziativa bipartisan a
Roma il prossimo 25 febbraio, alla presenza di sindaci e amministratori dei Comuni interessati. Nella lettera il primo
cittadino, proprio in vista dell’iniziativa prevista fra poco più di due settimane, manifesta “vivamente l’auspicio” che il
Presidente Mattarella “che in occasione del suo messaggio di insediamento ha sottolineato quanto il rispetto della
Costituzione risieda soprattutto nel rendere quotidianamente vicine, alle esigenze dei cittadini, le sue norme di garanzia e di equità sociale” voglia “fornire il suo alto contributo per la risoluzione della problematica che, a mio avviso,
se non adeguatamente affrontata rischia di mettere a dura prova la stessa architettura democratica e solidale della
Repubblica”.“Allo scopo – scrive ancora Borriello – chiedo altresì di essere ricevuto in udienza da lei, o di avere comunque l’opportunità di interloquire con qualcuno dei suoi più stretti collaboratori, al fine di poter esplicitare ancor
meglio l’estrema delicatezza della questione che mi trovo ad affrontare”.Passaggi finali di una missiva nella quale il
sindaco ricorda il dramma vissuto da alcuni nuclei familiari, esempi di una tematica comunque ben più ampia e articolata. La speranza è che si possa giungere a “una possibile risposta legislativa” che – secondo il sindaco – potrebbe “consistere nell’approvazione del Disegno di legge che porta il nome del suo primo firmatario, il senatore Ciro Falanga, che prevede una sorta di classificazione degli abbattimenti di opere costruite abusivamente, ponendo a ‘fondo
scala’ la demolizione degli immobili destinati a prima casa e di quelli che ospitano attività economico-produttive.
Questo Ddl, nonostante sia stato celermente licenziato dal Senato, giace da troppi mesi all’attenzione della Commissione Giustizia della Camera dei deputati”.Il primo cittadino sottolinea inoltre che “è vero che l’abusivismo costituisce
una cancrena e una piaga della comunità, ma è altrettanto vero che la risoluzione della problematica relativa al giusto contemperamento tra l’interesse urbanistico e i diritti fondamentali della persona non può essere scaricata sulle
amministrazioni locali, ma è demandata all’autorità giudiziaria, e prima ancora compete allo Stato e prioritariamente
al legislatore nazionale, cui spetta il compito di bilanciare gli interessi, fissando le regole di comportamento”.
Fallimento Deiulemar, s'allunga l'agonia per 13.000 famiglie
di risparmiatori
Si chiude con l’ennesima fumata grigia l’atteso atto dell’
odissea giudiziaria che vede protagonisti i 13.000 risparmiatori travolti dal crac della Deiulemar compagnia di
navigazione. Il giudice Francesco Del Sorbo della sezione fallimentare del tribunale di Torre Annunziata ha, infatti, deciso di concedere una proroga alle parti coinvolte
nel ricorso che rischia di estromettere gli obbligazionisti
dal fallimento della società di fatto. Ovvero, la costola
economicamente più corposa del grande crac da 800
milioni di euro dell’ex fiore all’occhiello dell’economia
all’ombra del Vesuvio. Difesa e accusa avranno tempo
fino al 20 marzo per depositare le memorie difensive che
saranno poi analizzate dal giudice Francesco Del Sorbo.
Una scelta che fa slittare a fine marzo-inizio aprile il verdetto definitivo su un passaggio-chiave del fallimento dell’ex
banca privata di via Tironi. L’ennesima doccia gelata per i risparmiatori, racchiusa nei volti cupi dei circa 150 obbligazionisti che hanno affollato il primo piano del palazzo di giustizia di Torre Annunziata. A caratterizzare la lunga
attesa fino all’inizio dell’udienza - partita intorno alle 12 - alcuni momenti di tensione tra le vittime del crac, con scontri e attacchi verbali immediatamente sedati dagli «irriducibili» alle porte del tribunale. A condividere con i risparmiatori speranze e amarezze, c’erano gli avvocati - i legali del comitato dei creditori «azzerato» dal giudice delegato
Massimo Palescandolo - e Luigi Gallo, il parlamentare del Movimento 5 Stelle originario di Torre del Greco. Il deputato penta stellato - sempre al fianco dei risparmiatori messi in ginocchio dal crac del maggio 2012 - ha partecipato
con gli obbligazionisti all’udienza, definendo le 13.000 famiglie affondate con la Deiulemar compagnia di navigazione
«vittime della corruzione». Nel mirino di Luigi Gallo, in particolare, le ombre che si celerebbero sul fallimento e il
«giallo» relativo alle presunte segnalazioni che sarebbero piovute - a detta del deputato «grillino» - sulla banca
d’Italia già nel 2000, dodici anni prima del crac. «E’ dal 1999 che la procura e gli organi preposti sono informati delle
anomalie della Deiulemar compagnia di navigazione - ribadisce Luigi Gallo - . Possibile che il caso sia esploso soltanto nel 2012?». Nel corso della visita a Torre Annunziata, Luigi Gallo ha incontrato il procuratore capo Alessandro
Pennasilico, a cui «ho consegnato - le parole del deputato - una copia della lettera ricevuta dalla Banca d’Italia» in
cui si parla delle attenzioni rivolte alle anomalie sul flusso di denaro sospetto che ruotava attorno alla Deiulemar
compagnia di navigazione. Il deputato del M5S ha chiesto ai risparmiatori di inviare alla commissione finanze del
parlamento una serie di lettere per riuscire a ottenere l’apertura, in tempi brevi, di una commissione d’inchiesta sul
caso. di CIRO FORMISANO
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Sabato 7
Torre del Greco INVARIATE PER L'ANNO IN CORSO TARIFFE 'TRIBUTI MINORI
Di seguito il comunicato stampa del comune di Torre del Greco (Na) che informa: "Attenzione agli operatori commerciali: restano invariate per l’anno in corso le tariffe dei cosiddetti tributi minori. È quanto stabilito da una specifica delibera approvata nel corso dell’ultima seduta dalla giunta guidata dal sindaco Ciro Borriello, delibera proposta dall’
assessore al Bilancio Ciro Accardo. Con questo atto, l’esecutivo di Torre del Greco ha di fatto “bloccato” i costi relativi in particolare alla tariffa sulla pubblicità e a quella per l’occupazione di suolo pubblico, confermando i canoni praticati già nel corso del 2014.“Abbiamo inteso – spiega Accardo – d’accordo con quanto evidenziato a più riprese dal
sindaco, in un momento che a causa della crisi resta particolare e delicato per i titolari delle attività commerciali cittadine, mostrare la nostra attenzione ed essere così vicini a questi operatori. Ridurre al minimo la pressione fiscale su
chi in questi anni sta facendo già numerosi sacrifici, ci è parso quanto mai doveroso”.Per questo motivo, di concerto
con gli uffici preposti, l’assessore al Bilancio ha lavorato per evitare un ulteriore aumento che potesse gravare sui
titolari di negozi e altre attività similari. Un atto che va in continuità con quanto dichiarato dal primo cittadino nei giorni - si legge - scorsi nel corso di una iniziativa pubblica legata alla raccolta dei rifiuti e all’incentivazione della differenziata, nel corso della quale Ciro Borriello ha sottolineato come l’obiettivo dell’amministrazione sia “puntare a ridurre per l’anno in corso il costo del servizio del 5-10%” con benefici sulla tariffa che “in particolare riguarderanno proprio le attività commerciali, a cominciare dai grossi produttori di umido”.http://www.goldwebtv.it
Scandalo abusivopoli a Torre del Greco, la procura vuole 3
anni e mezzo di carcere per il sindaco Ciro Borriello
Tre anni e mezzo di reclusione per il sindaco Ciro Borriello. E' la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero Emilio Prisco al termine della requisitoria per lo scandalo abusivopoli a Torre del Greco. Il pm ha utilizzato il pugno di ferro con il primo cittadino e con tutti i
politici coinvolti a vario titolo nell'inchiesta sulle mazzette e i regali incassati dalla cricca di
vigili urbani e tecnici comunali per chiudere un occhio sulle colate di cemento selvaggio
all'ombra del Vesuvio: la procura è arrivata a chiedere fino a 12 anni di reclusione per i principali indagati tra i 38 finiti alla sbarra. Il verdetto dei giudici della prima sezione del tribunale
di Torre Annunziata è atteso per il 6 marzo. Un verdetto che Ciro Borriello attende con serenità: «Sono fiducioso nell’operato dei giudici chiamati a valutare la mia posizione - le prime
parole di commento del sindaco alla richiesta avanzata dal pubblico ministero -. Nel corso
del dibattimento sono venuti fuori elementi utili a provare la mia estraneità ai fatti contestati. Senza entrare nello specifico, cosa che invece farà il mio avvocato Giancarlo Panariello nel prosieguo del dibattimento, nonostante la richiesta avanzata quest’oggi dal pubblico ministero, resto sereno e fiducioso nel buon esito dell’intera vicenda».di ALBERTO DORTUCCI
Torre News a tavola oggi l’esperta ci propone Uova in purgatorio " ova 'mpriatorio"
Le uova in purgatorio rappresentano un tipico esempio di cucina
casereccia e tradizionale di un tempo, ma anche di oggi. Si tratta di un piatto presente nelle tradizioni non soltanto di Napoli
ma un po' di tutta l'Italia centrale e meridionale. Questo piatto,
per la sua facilità racchiude in se semplicità e gusto ricco. Cerchiamo di capire da dove spunta fuori il nome: ova 'mpriatorio.
A Napoli, da secoli, è molto sentito il culto delle anime del purgatorio o "anime pezzentelle". Nei vicoli del centro storico vi
sono molte edicole votive dedicate ai vari santi, e quasi in ognuna di esse vi è un angolino dedicato alle anime del purgatorio.
Esse sono raffigurate da figure bianche avvolte dalle fiamme.
Le uova sono un po' come le anime che fuoriescono dai pomodori rossi come le fiamme e tentano di fuggire: sono le "ova
'mpriatorio" !anime del purgatorio nelle edicole votive ma veniamo ora alla semplicissima realizzazione di questo squisito piatto Ingredienti per 4 persone - 8 uova - 500 g di pomodori pelati - mezza cipolla, uno spicchio d’aglio - olio extra vergine di oliva - sale, pepe, prezzemolo o basilico Preparazione:in una padella o un largo tegame, soffriggere la cipolla e l'aglio nell'olio. Aggiungere quindi i pomodori pelati
e far cuocere, a fuoco lento, per una decina di minuti.. Quando la salsa sarà cotta,praticate in essa dei piccoli incavi
e versate in ognuno un uovo, coprite con un coperchio e cuocete a fuoco basso per altri dieci minuti. A termine cottura l'albume dovrà risultare bianco e sodo e il tuorlo ancora morbido. Salate,pepate e impiattate. Per decorare qualche foglia di basilico e, se lo gradite, una spruzzata di parmigiano e... buon appetito!
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