DOCUMENTO DI RISPOSTA DELL’AMMINISTRAZIONE COLLICA ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA La mozione presentata in data 25 febbraio 2015 da 12 consiglieri del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto contiene ricostruzioni e accuse assai lontane dalla realtà dei fatti. Alcuni passaggi scadono nell’attacco personale e oltrepassano di gran lunga il limite della critica politica, mirando chiaramente ad una delegittimazione non solo dell’operato dell’Amministrazione ma proprio dell’immagine personale del Sindaco. Omettendo la considerazione che le valutazioni sulla realizzazione di un programma elettorale vanno fatte a fine mandato e non a metà dello stesso, la mozione lascia intendere che il programma elettorale con il quale ci si è presentati alle elezioni sia stato disatteso. Niente di più falso. “RIQUALIFICAZIONE DELLA SPESA PUBBLICA E RISANAMENTO DELLE CASSE COMUNALI” Sulla riorganizzazione degli uffici comunali: l’Amministrazione, una volta insediata, si è dovuta scontrare con le forti carenze di organico – in primo luogo dirigenziale – frutto della dissennata scelta della precedente Amministrazione di preferire lo sforamento del patto di stabilità al ricambio del personale dirigenziale interno. L’Amministrazione Collica è intervenuta con forza su questo, in particolar modo per quanto relativo all’Ufficio Tecnico. Tale Ufficio, oltre ad essere diretto da un funzionario senza qualifica dirigenziale, versava in condizioni di totale abbandono e confusione, con un arretrato considerevole che si manifestava con pile di carpette sparse alla rinfusa sui tavoli degli uffici. L’intervento dell’Amministrazione si è sostanziato nella nomina di un dirigente ad hoc assegnando un capo ufficio per ogni servizio. L’efficacia della riorganizzazione è stata riconosciuta dagli stessi operatori del settore, e va rilevato che tali risultati sono stati ottenuti nonostante il gravoso lavoro cui tutto il settore tecnico è stato sottoposto a seguito dell’alluvione del 2011. I 1 firmatari contestano poi la scarsa efficacia dell’azione amministrativa sull’Ufficio Abusivismo e Sanatoria, ma i dati sulle concessioni edilizie in sanatoria rilasciate tra il 2011 e il 2013 mostrano una sostanziale costanza e, anzi, un leggero incremento. Ad essere stato potenziato è stato anche l’Ufficio Tributi, con il trasferimento di unità di personale a supporto, anche di recente, così come indicato nel programma elettorale. I firmatari dimenticano inoltre gli interventi sul piano delle performance e sul controllo di gestione, strumenti non utilizzati dall’Amministrazione precedente. Con il piano delle performance si è inserito un correttivo importante per premiare esclusivamente chi raggiunge i risultati strategici e operativi. Grazie al controllo di gestione si ricavano i dati necessari per prendere le decisioni strategiche. Di questi risultati, i tanto attenti firmatari, sembrano non essersi accorti. Interventi importanti si sono operati sul fronte dei tagli alle spese e riduzione degli sprechi. Tra questi si ricordano: l’eliminazione dell’indennità chilometrica dei dipendenti: con l’utilizzo dei mezzi propri del Comune si è arrivati ad un risparmio di circa 90.000 euro; la riorganizzazione nell’utilizzo degli edifici comunali al fine di ridurre i costi delle locazioni, con un risparmio vicino ai 100.000 euro annui; l’interruzione della pratica di concedere incentivi di produttività a pioggia, e l’introduzione in pianta stabile del Piano delle performance che consente di premiare chi, all’interno della struttura comunale, raggiunge gli obiettivi di risultato fissati; la rimodulazione della telefonia mobile e fissa dell’Ente; un enorme risparmio in termini di costi del contenzioso, pari a 350.000 euro in due anni; in particolare per gli incarichi legali, è scandaloso che si parli di vecchi metodi. È quanto meno singolare che, coloro che sono stati e sono irriducibili sostenitori della precedente Giunta comunale, portata sempre ad esempio di sana ed efficiente amministrazione, critichino in questo documento il sistema di affidamento degli 2 incarichi legali, accusando l’attuale Amministrazione di scarsa trasparenza, poiché «ricalca in tutto e per tutto la vecchia gestione» (citazione letterale). In realtà, si è stravolto il precedente sistema di affidamento, che non contemplava alcuna rotazione, ma vedeva sempre i “soliti noti” affidatari di importanti e ben remunerati incarichi; sin dal primo momento si è, quindi, proceduto – com’è agevolmente verificabile dalla consultazione delle relative delibere – dandosi come regola quella di non affidare incarichi ulteriori allo stesso professionista, prima del terzo anno da quello precedente; uniche eccezioni gli incarichi di minimo valore (con compensi sotto i 1.000 euro) e le “continuità professionali”. In meno di due anni si sono diminuite le spese quasi del 50%. Notevolmente più basso anche il tetto massimo per singolo incarico. In passato si è arrivati a dare più di 100.000,00 euro per un solo incarico a fronte del massimo di 14.000 euro erogato da questa Amministrazione. Per non parlare del numero di incarichi dati agli stessi avvocati. In un solo anno si era arrivati ad attribuire anche 12 incarichi alla stessa persona. Fa sorridere, poi, il tentativo dei firmatari di attribuirsi il merito della predisposizione di un albo e di un regolamento in materia. L’adozione di tale provvedimento, infatti, oltre ad essere parte del programma elettorale dell’Amministrazione Collica, è stato adottato a seguito di direttiva emanata nel mese di aprile del 2013, circa un anno prima che la quarta Commissione consiliare, i cui vertici vorrebbero appuntarsi ora questa spilla al petto, esitasse il documento con i risultati dello “studio sugli incarichi legali”. Nel mese di Luglio del 2014, dopo vari approfondimenti che hanno visto anche il coinvolgimento del locale Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e delle due Commissioni consiliari interessate, la Giunta ha esitato il provvedimento per l’approvazione del Consiglio. Appare invece francamente inspiegabile il motivo per cui tale regolamento non sia stato ancora approvato dal Consiglio: anche durante la seduta dello scorso 27 febbraio il punto all’ordine del giorno riguardante il regolamento incarichi legali è stato puntualmente rinviato. Gli estensori della mozione menzionano la gara per l’affidamento dell’accertamento 3 dei tributi, la quale è stata bandita già l’anno scorso, e le cui lungaggini si devono alle procedure di gara e non certo all’inerzia dell’Amministrazione. Dimenticano inoltre l’accordo siglato con l’Agenzia delle Entrate che consente di percepire gli incassi di eventuali accertamenti nati da segnalazioni qualificate del Comune, e l’impegno volto a valorizzare l’Ufficio tributi al fine di incrementare le capacità di gestione dell’accertamento. Sul punto della riscossione i firmatari mostrano di avere le idee poco chiare, chiedendosi come mai l’Amministrazione abbia inteso separare le due fasi di gestione dei tributi. Le ragioni di tale scelta non sono chiare solo a chi non ha alcuna competenza in materia. Separare le due fasi consente di riservarsi la possibilità di gestire all’interno la fase della riscossione, al fine di evitare gli abusi che spesso si sono riscontrati nell’affidamento all’esterno di tale delicato aspetto del rapporto con il contribuente. Tale scelta consentirebbe anche un risparmio da parte dell’Ente, che si tradurrebbe in un risparmio del contribuente in termini di aggio per la riscossione. I firmatari lamentano la mancata operatività della mozione per l’automaticità della compensazione fra crediti e debiti della pubblica amministrazione. Tale compensazione, però, come segnalato dal dirigente del Settore Finanziario, è già operata da tempo dal Comune oltre ad essere consentita dalla legge per quanto attiene ai crediti verso l’Ente compensabili con i debiti fiscali. L’Amministrazione si è mossa anche sul fronte dei residui attivi, che la precedente amministrazione si guardava bene dall’affrontare. Prova ne sia l’incidenza dei residui attivi che passa dal 38,25% nel 2011 (Amministrazione Nania) al 25,44% nel 2013. Anche la velocità di riscossione, cioè la percentuale di entrate che il Comune riesce a riscuotere, è passata dal 47,60% del 2011 (Amministrazione Nania) al 65,03% del 2013. Tutti dati inequivocabili che mostrano la falsità delle accuse mosse dai firmatari. Quanto al funzionamento della macchina per la stampa della carte di identità elettronica non corrisponde al vero il fatto che non sia stata riparata per risparmiare. La stampante, infatti, è stata spedita presso la ditta fornitrice per la manutenzione, 4 nonostante i solleciti è stata riconsegnata dopo 13 mesi, ma si è nuovamente rotta. I tecnici della Maggioli hanno più volte tentato di ripararla in loco, senza successo. Finalmente nel mese di gennaio scorso è giunto l’ok da parte della casa madre, l’americana Datacard, che provvederà entro il mese di marzo a inviare un pezzo da sostituire interamente. Da precisare, infine, che non è possibile intervenire in questi casi autonomamente, essendo necessaria la supervisione e l’intervento diretto del Ministero degli Interni. “FINANZIAMENTI” I firmatari lamentano l’esiguità dei finanziamenti ottenuti negli ultimi due anni. Su questo tema è però necessario sapere che molti dei finanziamenti vantati dalla precedente Amministrazione erano praticamente persi e solo con una costante opera di negoziazione si è riusciti a recuperarli. A partire da un dato che è già stato velocemente dimenticato, e cioè gli 11 milioni di euro per le imprese che hanno prestato la propria attività in seguito all’alluvione, soldi che, per le modalità con cui si era agito, gli enti preposti non volevano versare. Un’eventualità che avrebbe certamente mandato al collasso il Comune. Va ricordato che c’è stata una intensa attività di ricostruzione delle pratiche, volta anche a esercitare una verifica, per quanto possibile farlo ex post, sui materiali effettivamente raccolti, attraverso un controllo incrociato delle bolle di accompagnamento, tanto che si è riusciti anche ad abbassare i costi. Altro esempio il finanziamento del parcheggio di via Immacolata, che una causa pendente aveva definitivamente compromesso. Anche in questo caso una delicata e complessa attività di salvaguardia del finanziamento ne ha garantito il recupero. Si vogliono a questo proposito inoltre ricordare le innumerevoli volte in cui i consiglieri firmatari hanno annunciato mezzo stampa la perdita definitiva di questi finanziamenti. Tutte dichiarazioni e attacchi inesorabilmente smentiti dai fatti. Basti pensare al Mercato ortofrutticolo, opera da 6.000.000 di euro, il cui finanziamento era stato cancellato, e che solo con un grosso impegno politico siamo riusciti a riottenere. 5 Ma ai finanziamenti recuperati si aggiungono i nuovi ottenuti, tra gli altri: - circa tre milioni di euro solo per i servizi sociali, tra servizio domiciliare integrato, borse lavoro di Vita Indipendente, Disabili Gravi, Pac Anziani, Pac Infanzia, Cantieri di Lavoro, Sprar, Servizio Civile; - circa altri tre milioni di euro per le scuole (“Destra Longano”, “D’Alcontres”, Asilo di Via Campania, “Verga”), oltre ad aver supportato nell’opera di progettazione gli istituti destinatari dei fondi Po-Fesr, in questi giorni in gara (Capuana, Salita Carmine, Piazza Verga, Sant’Antonino e Foscolo); - 800.000 euro per il consolidamento della “salita del Carmine”, per il quale è già stato affidato incarico con gara. - 50.000 euro per il progetto “Chance for change” nell’ambito del Life Long Learning Programme - Leonardo da Vinci P.L.M che ha offerto a 16 giovani di età compresa tra dai 18 e i 30 anni la preziosa opportunità di effettuare un’esperienza di tirocinio all’estero della durata di 12 settimane. “AMBIENTE” I firmatari della mozione hanno il coraggio di alzare la voce sul tema dei rifiuti, quando le più gravi responsabilità sono da addebitarsi alle scelte scellerate del governo Cuffaro, appoggiato dalla destra, e alla gestione fallimentare dell’ATO ME 2 S.p.a., che i cittadini ricordano bene per due motivi: le esose bollette Tia e i rifiuti che arrivavano al primo piano di alcuni edifici. Risultato di quella gestione: nessuna raccolta differenziata porta a porta – nonostante il cronoprogramma Ato prevedesse l’entrata in funzione nel 2005 – e decine di milioni di euro di debiti che rischiano di riversarsi sulle spalle dei cittadini. Basterebbe questo per privare di ogni autorevolezza l’intervento dei firmatari della mozione. Ma è giusto aggiungere che la raccolta porta a porta è stata inizialmente limitata proprio dagli accordi scriteriati siglati dalla precedente Amministrazione, che attribuivano i contributi Conai derivanti dalla differenziata al gestore del servizio fino a percentuali pari al 20%, impedendo di fatto di trasferire i benefici della 6 differenziazione sui cittadini. L’Amministrazione Collica nel 2012, appena insediata, ha subito avviato un primo progetto sperimentale di raccolta differenziata sul 10% della città (percentuale massima consentita dal contratto ereditato), che proseguirà finalmente, dal 15 marzo 2015, con l’estensione della raccolta porta a porta a metà della popolazione e avrà il pieno compimento con la raccolta differenziata spinta prevista dal prossimo bando rifiuti, per il quale il Comune è assolutamente in regola ed è uno dei pochi ad avere avuto approvato il piano a livello regionale (sono ad oggi approvati solo 6 piani nella nostra Srr). Ogni riferimento a termini scaduti è quindi privo di qualsiasi fondamento. Sulle premialità ai cittadini virtuosi i firmatari della mozione sono proprio disattenti. Forse è comprensibile che non abbiano letto la delibera di Giunta n. 375 del 3/12/2014 con la quale vengono introdotte le premialità a favore di chi conferisce in maniera differenziata al Centro comunale di raccolta. Ma è assai strano che non ricordino, avendolo votato con deliberazione n. 34 dell’8/9/2014, il regolamento IUC che introduce: le suddette agevolazioni per chi conferisce al Centro comunale di raccolta; agevolazioni per chi fa il compostaggio domestico; agevolazioni per chi utilizza pannolini lavabili; agevolazioni per chi vende prodotti alla spina; agevolazioni per chi installa compattatori per il reverse vending; agevolazioni per le utenze non domestiche che avviano a recupero autonomo i rifiuti speciali prodotti. Pare quindi che di fantasioso ci sia solo la ricostruzione dei firmatari, che confermano i problemi di amnesia selettiva. Per quanto riguarda la difesa del territorio, per rispondere a chi afferma che non sia stata intrapresa alcuna apprezzabile iniziativa, ricordiamo che in questi anni si è intervenuti su più alvei dei torrenti puntando sulle parti più a rischio a monte del torrente Longano, sia con personale dell’ESA sia con ditte private. Per assicurare che 7 questi interventi assumano carattere permanente e non straordinario ne è stata inserita la programmazione all’interno del nuovo Piano Rifiuti, che comprenderà anche la pulizia delle spiagge e il diserbo. Mediante Convenzione con ESA e Azienda Foreste Demaniali si è operato per il ripristino anche di alcune strade rurali; altri interventi sulle aree montane sono stati discussi con l’Azienda Foreste Demaniali che ha sviluppato progetti di miglioramento boschivo e ripristino piste forestali oggi finanziati all’interno del bacino del Longano anche nel Comune di Barcellona Pozzo di Gotto: i cantieri dell’Azienda Foreste lavoreranno proprio sulle nostre montagne. Quanto alle opere del post alluvione i ritardi sono legati alla macchina amministrativa, dovendo essere svolti dalla Protezione Civile, che ha incaricato tecnici interni al dipartimento della redazione dei progetti preliminari. Ad oggi sono stati eseguiti i seguenti progetti: progetto delle indagini per la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio sul Torrente Longano (complessivi € 4.000.000,00); già affidate le indagini; progetto preliminare di ricostruzione argini crollati del torrente Idria, da monte fino a Pozzo Perla: da avviare a gara. Sono in fase di progettazione gli interventi sulla Saia Bizzarro, Migliardo e Femminamorta. Per quanto riguarda la pulizia della città il Comune provvede continuamente alla pulizia delle aree dove vengono create micro discariche e da circa un anno tale attività risulta favorita dalle condizioni economiche agevolate ottenute mediante le procedure negoziate con ditte specializzate che hanno permesso di accedere a servizi di buon livello a prezzi contenuti e non solo da parte del Comune, ma anche dei privati cittadini, comunque liberi di scegliere i soggetti da incaricare per smaltimenti di rifiuti non assimilabili a RSU. Sono stati effettuati numerosi interventi di bonifica di intere aree che hanno 8 consentito anche la rimozione di tutte le campane ex ATO distribuite sul territorio, la bonifica della zona industriale di S. Andrea, la rimozione dei fanghi alluvionali e la riapertura al traffico del sottopasso “viale degli aranci”, la rimozione di micro discariche sul Ponte Idria e presso l’arena Montecroci. Inoltre, diversamente da quanto assurdamente riportato nella mozione di sfiducia, nonostante i tanti disagi economici del nostro Ente, servizi di igiene come derattizzazione, demuscazione, disinfestazione sono stati regolarmente svolti non solo in modo cadenzato, ma anche su singole segnalazioni dei cittadini. Tali servizi erano nei compiti delle ATO poi in liquidazione e perciò il Comune è sempre intervenuto in sostituzione dell’ambito ottimale con provvedimenti volti a eliminare e scongiurare problemi di igiene pubblica, lo attestano le determine dirigenziali di incarico del 2014 reg. gen. 1125 e 2200, le ordinanze sindacali 13 e 28 del 2013, le ordinanze 80 e 120 del 2012. Per affrontare il delicatissimo problema dell’amianto non solo si è esperita una indagine di mercato per ricercare ditte specializzate nel settore della raccolta e bonifica ambientale cui il Comune si appoggia per bonificare le discariche di materiali pericolosi, ma si è anche voluta proporre ai cittadini una soluzione a prezzo preconcordato per aiutarli nello smaltimento del pericoloso prodotto Eternit particolarmente diffuso nelle costruzioni edili degli scorsi decenni. Il Comune ha realizzato manifesti informativi su questo tema e l’Ufficio Ambiente è sempre stato a disposizione per guidare i cittadini alle scelte corrette in tema di rifiuti, specie quelli speciali; Depurazione e fognatura Sono stati redatti progetti per l’allaccio delle utenze collinari non collegate al depuratore; per alcune zone non si esclude di ricorrere a sistemi di depurazione delocalizzati nelle contrade, dove tale soluzione risulti economicamente più sostenibile dell’allaccio al depuratore; Si è ottenuta l’autorizzazione allo scarico a mare del nostro impianto di 9 depurazione, grazie al mantenimento delle condizioni di efficienza dell’impianto e conseguente corretto abbattimento degli inquinanti È attualmente in corso una operazione di manutenzione straordinaria sulla rete fognaria che si è riscontrata mal funzionante. Si stanno infatti sostituendo ben 400 metri di condotta che permetteranno di migliorare l’affluenza dei reflui all’impianto di depurazione con eliminazione di miasmi e riduzione dei rischi di scarichi sulla spiaggia in c.da Cantoni. L’ufficio progettazione ha redatto altri 4 interventi volti alla risoluzione di problemi originatisi a seguito dell’alluvione del 22 novembre 2011 che consistono nella ricostruzione e messa in sicurezza di quattro tratti di condotta fognaria attraversanti altrettanti alvei torrentizi. Sono già stati proposti alla Protezione Civile regionale per richiedere la copertura finanziaria necessaria. “LEGALITÀ TRASPARENZA, DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA” I consiglieri firmatari sembrano voler dare lezioni di moralità e legalità, ma nessuno di loro è stato al fianco dell’Amministrazione in questioni molto delicate, nate dalla esigenza del rispetto delle leggi, ma di certo non popolari. Basti pensare in primis all’assegnazione degli alloggi popolari, che sta avvenendo nel pieno rispetto della legge. Questo ha richiesto anche dispendio di forze economiche per mettere in sicurezza gli alloggi ed evitarne l’invasione, per cui sarà la prima volta che un’assegnazione spetterà a chi ne ha veramente diritto. Si ricordano le difficoltà incontrate con gli ambulanti in occasione della festa del santo patrono, un momento nel quale si è tentato di affermare la legalità nei comportamenti, e nel quale nessuno dei consiglieri firmatari si è schierato con le istituzioni, a differenza di quegli otto ambulanti che quest’anno hanno deciso di allestire la propria bancarella restituendo dignità all’intera festa e alla città. Fra i primi atti compiuti da questa Amministrazione vi è stata la revoca del contratto di affitto alla Di.Be.Ca, riconducibile a Rosario Pio Cattafi, oggi al 41 bis, per locali in cui trovavano collocazione uffici comunali. 10 Il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto è stato tra i primi in assoluto, se non il primo, a richiedere ed utilizzare beni mobili confiscati alla mafia. Barcellona inoltre è stato tra i pochi Comuni siciliani ad istituire un regolamento per l’esenzione dai tributi locali a favore delle imprese vittime del racket. Altro segnale importante di trasparenza è stato l’aver tirato fuori dalla cassaforte il PRG, dopo ben sette anni dalla sua consegna. Per la prima volta si è dato effettivamente seguito ad ordinanze di sgombero di ovili abusivi, con le grandi difficoltà che questo ha comportato; basti pensare alla bonifica dell’area retrostante la scuola di S. Andrea, che da decenni era occupata da un ovile, e all’analogo recente sequestro di animali avvenuto nella zona di Via Gianani, per non parlare della cattura dei cavalli che da decenni scorrazzavano indisturbati nelle zone collinari e che avevano provocato gravi problemi. Subito dopo l’insediamento è stata immediatamente affrontata la questione del canile di Taurianova, un canile sotto inchiesta dove da anni venivano mandati i cani accalappiati sul nostro territorio, il canile dei “cani highlander” potremmo definirlo, perché risultavano ancora lì ricoverati cani ricoverati nel 2007. Dopo aver richiesto riscontro fotografico ed effettuato diversi sopralluoghi, si è proceduto alla campagna di adozioni e i cani presenti sono diminuiti da più di 50 a 9, con enorme risparmio delle casse comunali. Sono stati demoliti i chioschi che per decenni occupavano abusivamente la città. Una infondata accusa volta a minare la legalità dell’azione amministrativa, per la quale il livello dell’attacco è sceso vergognosamente, riguarda la questione della proprietà dei locali della Biblioteca comunale, che, stando alla descrizione dei consiglieri, sarebbero stati persi definitivamente dal Comune per la mancata costituzione nel procedimento per la curatela dell’eredità giacente di Francesco Di Giovanni, lasciando palesare una possibile interferenza del Sindaco fino a bloccare l’incarico del professionista deliberato dalla Giunta Comunale. Intanto occorre preliminarmente precisare che essendo nella vicenda coinvolta la famiglia del Sindaco, la stessa ha tempestivamente dichiarato la propria 11 incompatibilità, astenendosi dal partecipare ai lavori della Giunta e alle relative deliberazioni in merito, come risulta dal verbale della seduta di Giunta del 7 giugno 2014. Ne consegue che appare falso e tendenzioso imputare al Sindaco comportamenti e atti che la stessa non ha né formalmente, né materialmente posto in essere. Ma anche guardando al merito della vicenda, la mozione contiene inesattezze e falsità che si traducono in una vera e propria mistificazione della realtà. Le ragioni della mancata costituzione del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto nel procedimento per curatela dell’eredità giacente di Di Giovanni Francesco, lungi dal risultare – come si legge nella mozione – “misteriose” e “inspiegabili”, si fondano su motivazioni giuridico-legali documentabili ed effettivamente documentate. In esecuzione della delibera della Giunta comunale n. 186 del 7 giugno 2014, il vicesindaco dava mandato all’avvocato Andrea Lo Castro di agire in giudizio a tutela delle ragioni dell’Ente. Ricevuto il mandato, l’Avv. Lo Castro procedeva allo studio della causa pervenendo alla conclusione della non necessità di un intervento del Comune nel giudizio in corso tra il Sig. Luigi Bonomo e il Sig. Salvatore Genovese, essendo l’esito dello stesso indifferente rispetto alla posizione giuridica e alle pretese dell’Ente. Delle sue conclusioni l’Avv. Lo Castro dava comunicazione con due pareri debitamente motivati, da cui si evince l’assoluta carenza di interesse del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto ad intraprendere ulteriori azioni legali (oltre a quella già in corso nei confronti del Sig. Genovese) e ad intervenire nel procedimento per curatela dell’eredità giacente di Francesco Di Giovanni. Il provvedimento in questione infatti non incide sulla disposizione testamentaria con la quale il Di Giovanni ha disposto in favore del Comune di Barcellona P.G., che non è erede di tutta l’eredità ma soltanto del bene individuato nel testamento come legato in suo favore, e cioè della biblioteca, sulla validità del quale pende al momento un’altra causa. Ma v’è di più, secondo quanto riferito dalla Dirigente del settore, i consiglieri Antonino Sottile e Giuseppe Sottile, erano stati edotti dalla stessa Dirigente in merito all’esistenza della sopra 12 citata documentazione (ed in particolare dei pareri scritti dell’Avv. Andrea Lo Castro) e, alla possibilità di prenderne visione, avrebbero dichiarato di riservarsi la eventuale possibilità di esaminarla in un momento successivo. Circostanza questa che denota qualcosa di più di una mera superficialità. Ci si trova di fronte a una palese violazione del dovere di verifica delle fonti, a sua volta presupposto del legittimo esercizio del diritto di critica, e, di conseguenza, dinnanzi a una consapevole aggressione alla reputazione del Sindaco, che trascende i confini della contrapposizione politica. “URBANISTICA E SVILUPPO DEL TERRITORIO” Appare persino inutile ricordare che per oltre un anno dopo l’insediamento della Giunta Collica, grandissime risorse umane sono state impiegate per la rendicontazione e ricostruzione delle pratiche degli interventi di somma urgenza effettuati a seguito dell’alluvione del 22 Novembre 2011. Ciò nonostante, molteplici sono stati gli interventi a vari livelli ed in vari ambiti nella nostra città. Proprio nel settore Urbanistica si è proceduto alla regolarizzazione delle procedure di adozione e approvazione PRG, ferme da sette anni, con Approvazione presa d’Atto. Inoltre, si è arrivati alla proposta ed approvazione del piano degli Interventi di recupero in “zona A” con la quale la città si è dotata di un importante strumento di riqualificazione del centro storico; È stato inoltrato all’ufficio del Genio Civile per i dovuti pareri il PP.EE., ulteriore adempimento degli strumenti attuativi del PRG. Nei settori Viabilità e Mobilità è iniziata una revisione della viabilità urbana, di concerto con il Comando dei Vigili Urbani previa consultazione degli abitanti delle zone interessate attraverso riunioni di quartiere. La prima operazione è stata il riordino della viabilità nel quartiere di S. Antonino, le cui strade più problematiche sono state trasformate in sensi unici. 13 Sono stati predisposti, inoltre, interventi sulla riorganizzazione della viabilità urbana anche nel quartiere di Pozzo di Gotto, di concerto con il Comando di Polizia Municipale con il coinvolgimento del CCN “Pozzo dei Goti” e tenuto conto delle istanze dei cittadini e delle istituzioni sanitarie presenti nell’area. È stato predisposto un piano per la realizzazione di parcheggi a sosta controllata nel centro urbano, sviluppato dagli uffici interni e condiviso con le parti sociali e con il Consiglio Comunale, che costituirà la base per la gara. È stato portato a compimento il progetto di bike sharing (il cui finanziamento risultava perduto al momento dell’insediamento dell’attuale Amministrazione ed è stato recuperato a seguito di una tenace opera di negoziazione col Ministero) dopo varie difficoltà iniziali il servizio è adesso funzionante, ma richiederebbe un’estensione sul territorio per aumentarne le potenzialità. Sul fronte Progettazione gli uffici, come anticipato, sono stati impegnati oltre che nel supporto alle Scuole per i progetti finanziati dal Po-Fesr, nella elaborazione dei progetti di ristrutturazione delle scuole Media Verga, Sant’Andrea, Sant’Antonio, Militi e Cairoli e nel completamento del progetto esecutivo del quartiere di Pozzo di Gotto. Nello stesso tempo sono stati redatti altri interessanti progetti come: la realizzazione di un sistema di mobilità dolce lungo il vecchio tracciato ferroviario, che prevede di realizzare, oltre alla strada di attraversamento urbano in prosecuzione di quella esistente tra via Ugo di S. Onofrio e la Via S. Andrea, anche una pista ciclabile che possa collegare la nostra città ai limitrofi territori di Milazzo e Terme Vigliatore; la progettazione di un Parco Avventura, con annesso parco urbano su un pendìo collinare prossimo al centro città. il progetto per il recupero dell’area del “vecchio mercato” di c.da Nasari, come centro per il florovivaismo e come incubatore di imprese. Decoro Urbano e Verde Pubblico 14 Sono state abbattute diverse strutture abusive esistenti sul territorio per la vendita di prodotti alimentari. È stato elaborato un regolamento del decoro urbano per la occupazione del suolo pubblico in favore di attività commerciali; è stata individuata un’area urbana (attraverso apposita DGM del 2013) per la piantumazione degli alberi in ragione delle nuove nascite registrate all’anagrafe comunale: in questi giorni sono cominciati i lavori di sistemazione dell’area e piantumazione delle essenze donate dall’Azienda Foreste demaniali di Messina. Gran parte del verde pubblico cittadino è curato dalle pochissime forze interne (risorse umane per lo più rientranti nella categoria dei LSU e Dipendenti Contrattisti). Anche se la situazione complessiva è migliorata rispetto al momento dell’insediamento della nostra Amministrazione (basta valutare la migliore organizzazione della squadra destinata alle potature degli alberi), l’assenza di risorse economiche adeguate (si è dovuto ad esempio tagliare, per problemi di bilancio, un appalto esterno di 200.000 euro) non ha consentito di raggiungere un buon livello di servizio nella manutenzione e valorizzazione di tutto il verde. Per questo motivo si è deciso di inserire l’attività di diserbo nel nuovo piano dei rifiuti, sì da intervenire in questo settore con un intervento ordinario. Tra le iniziative avviate in questo ambito: avviso pubblico di adozione e sponsorizzazione del verde pubblico, mediante il quale sono state affidate a privati e abbellite alcune aiuole e aree verdi della città; realizzazione, mediante sponsorizzazione privata, di un’area pubblica attrezzata per il fitness. “CULTURA E SCUOLA” Del tutto infondate e forzate appaiono le critiche rivolte ai settori Cultura e Scuola, perché mai come negli ultimi due anni e mezzo questi settori sono stati al centro dell’attività politica e amministrativa dell’Ente. Al momento dell’insediamento la situazione dell’Edilizia Scolastica era veramente 15 drammatica: le segnalazioni da parte delle scuole non si contavano, con situazioni che richiedevano interventi immediati. È stato pertanto elaborato un programma di interventi a breve e lungo termine. Quel che è certo è che le somme disponibili sono state per lo più dirottate sull’edilizia scolastica, prova ne sia che anche alcuni interventi urgenti da effettuare nel palazzo comunale sono stati procrastinati per dare la precedenza alle scuole. A questo fine si è proceduto anche a disdire gli affitti non necessari, con un risparmio di 50.000,00 euro circa annui, che sono stati reinvestiti nei plessi pubblici. Negli ultimi due anni sono stati effettuati interventi di manutenzione straordinaria per circa 160.000 euro, in particolare presso gli asili nido Casa del Fanciullo, Panteini e Petraro, si è provveduto a eliminare delle perdite e a rifare pavimentazioni e intonaci. Le scuole S. Andrea e Capuana sono state ristrutturate affinché potessero accogliere nuove classi. In particolare presso il plesso di S. Andrea, dopo la bonifica dell’ovile che si attendeva da decenni, sono state trasferite classi di scuola elementare, prima collocate in un appartamento in affitto. Con fondi comunali e contributi Unipol si è potuta ripristinare la scuola dell’infanzia Capuana, chiusa a seguito dell’alluvione. Pochi giorni fa si sono conclusi alcuni lavori di messa in sicurezza presso la scuola di Sant’Antonio e oggi si interviene a Cairoli. Sono stati fatti interventi di manutenzione ordinaria per circa 80.000 euro, con interventi presso quasi tutti i plessi scolastici, per la maggior parte relativi a riparazione o sostituzione delle guaine dei tetti, dei pavimenti, degli infissi, delle ringhiere. Alla Media D’Alcontres si è provveduto a installare un elevatore disabili che la Scuola attendeva da anni. Non solo, ai Dirigenti che lo hanno richiesto è stato fornito materiale per pitturazione e piccole migliorie, nel 2014 è stato aumentato il budget annuale assegnato ai comprensivi: 5.000,00 euro circa in più per l’acquisto di arredi. Per quanto riguarda la programmazione a lungo termine, gli uffici sono stati impegnati quotidianamente nell’opera di progettazione e di supporto alle Dirigenze destinatarie dei fondi FESR, si stanno svolgendo infatti le gare per l’affidamento dei 16 lavori di ristrutturazione nei plessi “Capuana”, “Salita Carmine”, “Piazza Verga”, “Sant’Antonino” e “Foscolo”. Lavori che prevedono proprio la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico. Sono attualmente in corso i lavori di ristrutturazione della Scuola dell’infanzia di Militi e della Scuola elementare Destra Longano. È stato firmato qualche giorno fa il decreto di finanziamento per i lavori presso l’Asilo nido di Sant’Antonino, via Campania. Sono iniziati i lavori previsti presso la Scuola Media D’Alcontres, per l’importo di 140.000,00 euro. A breve verrà notificato il Decreto di Finanziamento per la ristrutturazione della Scuola Media Verga, il cui progetto di ristrutturazione è stato ammesso per 1.475.000,00 euro. Sono stati redatti i seguenti progetti esecutivi che, a seguito della partecipazione ad un recente bando regionale, sono stati inseriti in graduatorie come ammissibili ma non ancora finanziati: - Ristrutturazione Scuola Sant’Antonio, Via Villa; - Ristrutturazione Scuola S. Andrea, Via E. Maiorana; - Ristrutturazione Palestra Scuola Media Verga. Per questi interventi è possibile destinare anche l’8 per mille come prevede la recente normativa. Attualmente gli uffici stanno lavorando ai seguenti progetti: - Ristrutturazione del plesso di Cairoli; - Ristrutturazione plesso di Militi; - Ristrutturazione dell’asilo Casa del Fanciullo, per cui è stata già inoltrata istanza per un contributo di 80.000,00 previsto dall’Assessorato Regionale delle Politiche Sociali, della Famiglia e del Lavoro. Per quel che riguarda il settore Cultura, contrariamente a quanto affermato dai firmatari, come da programma, l’Amministrazione ha operato e opera per il rilancio e la valorizzazione della cultura in tutte le sue forme. 17 Le attività della Biblioteca comunale “Nannino Di Giovanni” sono state varie e numerose: incontri con l’autore, convegni, visite guidate per gli studenti, campagne promozionali, (come quella de Il Maggio dei libri e dello Scambialibro). Il patrimonio librario viene periodicamente aggiornato, tanto che anche i più assidui frequentatori non restano mai delusi dall’offerta, il prezioso fondo antico è attualmente al centro di una mostra tematica presso il Villino Liberty. Su indicazione della Soprintendenza BB.CC.AA. si sta procedendo con risorse interne al recupero dell’archivio storico comunale, in gran parte danneggiato dai recenti eventi alluvionali. Il personale incaricato sta infatti procedendo a prelevare i documenti che, una volta trasferiti presso la biblioteca “Nannino Di Giovanni”, vengono puliti e inventariati. La Biblioteca comunale sez. Ragazzi- Oasi, che al momento del nostro insediamento non svolgeva praticamente più la sua funzione, oggi appare rinata. Il progetto “Nati per leggere”, gli incontri di animazione alla lettura, le attività didattiche con le scolaresche rappresentano solo alcuni esempi dell’offerta rivolta all’utenza. Dai registri di iscrizione emerge un aumento per l’a.s 2013/2014 che supera le 200 unità. Per quanto riguarda il Teatro Mandanici, si sottolinea come l’Amministrazione abbia provveduto a completare le opere necessarie per renderne possibile l’apertura e la messa in funzione: la realizzazione delle vasche antincendio, dei percorsi esterni, dell’impianto di videosorveglianza, le verifiche delle strumentazioni di sicurezza, l’adeguamento alle normative vigenti, hanno richiesto una lunga procedura. Nella mozione si cita il bando di affidamento andato deserto, ma si omette di dire che tale bando è risultato particolarmente rigido perché, rispetto alla bozza originariamente proposta dall’Amministrazione, sono stati inseriti diversi vincoli suggeriti proprio dai Consiglieri, i quali rimproveravano all’esecutivo di voler “svendere” il teatro ai privati, per cui è paradossale che si sia mutato atteggiamento 18 ex post. La scelta di convenzionarsi con l’Ente Teatro di Messina, che è stata condivisa con il Consiglio e con le Associazioni del territorio, ha rappresentato e rappresenta una grande opportunità per tutto il territorio della Provincia. Grazie a tale connubio il 6 dicembre scorso ha preso il via la prima stagione teatrale dopo 47 anni, il mese scorso è iniziata anche la stagione rivolta alle scuole. Il rafforzarsi di un polo teatrale pubblico nel messinese consentirà inoltre di accedere con più facilità ai fondi regionali previsti per i Teatri e per lo spettacolo in genere. Ci piacerebbe sapere, a fronte delle numerose riunioni e sollecitazioni ricevute, quanti dei firmatari hanno concretamente sostenuto il rinato Teatro che dicono di amare tanto, quanti hanno acquistato un abbonamento o hanno partecipato alla promozione degli eventi. Posto che solo la graduale opera di educazione e promozione, il coinvolgimento di tutti i cittadini e dei comuni limitrofi potranno decretare il successo di una struttura tanto bella e prestigiosa quanto impegnativa dal punto di vista economico-gestionale. “Partecipazione” e “coinvolgimento” sono state le parole chiave anche del Progetto di restauro del Seme di Arancia, anche a questo proposito i Consiglieri firmatari preferiscono “buttarla” in sterile polemica, piuttosto che sostenere un’operazione che si basa sulla valorizzazione e il rilancio di un bene pubblico. Va chiarita la vicenda della lettera dell’artista Emilio Isgrò, che non è stata resa pubblica solo in quanto facente parte di una lunga corrispondenza “privata” e di un lungo ragionamento che ancora è in essere e che coinvolge i diversi attori del progetto. Quel che è certo è che il progetto“Cantiere del Seme d’Arancia” non si è arenato e ha invece prodotto frutti fecondi, grazie al coinvolgimento di più di 2000 bambini e del collettivi di artisti di tutta la Sicilia. Emilio Isgrò non ha mai parlato di un museo nel senso tradizionale del termine, bensì di “Non museo”, di spazio dedicato al contemporaneo. L’artista esprime a tutt’oggi delle riserve perché i locali del piano terra sono stati destinati a locali commerciali e teme che ciò possa risultare incompatibile con lo spazio artistico pubblico-comunale. Queste sue idee non sono mai state taciute a nessuno, nemmeno 19 agli stessi interessati, tanto che è stato proposto ai locatari di firmare un protocollo di intesa per armonizzare le attività del complesso della Ex stazione. Si fa presente inoltre che nello spazio dei locali della Ex stazione è in corso l’implementazione del Centro Culturale Polivalente previsto all’interno del Progetto “I ART – I Polo diffuso per le Identità e l’Arte contemporanea in Sicilia”. I CCP sono in fase di realizzazione nei 23 comuni facenti parte della rete I Art, di cui è capofila il Comune di Catania. Le forniture dei materiali sono in corso e presto si potrà allestire lo spazio secondo quanto previsto. In ogni caso, non solo è ormai imminente la scopertura del Seme, ma sono in programmazione altri interventi di rigenerazione urbana, a partire dall’opera del “Giardino di Proserpina” di Hidetoshi Nagasawa, ospitato all’interno del Parco Urbano “Maggiore Giuseppe La Rosa”, per la quale si prevedono attività finalizzate a valorizzarlo e a farlo conoscere e apprezzare dalla cittadinanza. Significative iniziative culturali si sono svolte anche presso i locali del Villino Liberty Foti-Arcodaci: dopo la mostra inaugurale dedicata alla Storia del Villino e alle fasi del restauro, si è svolto l’evento “Uno scrittore. Una vita” dedicata all’autore e regista Melo Freni, poi la mostra intitolata “Il Mandanici: due teatri una storia” e adesso è in corso la mostra “Gutenberg & Co nei libri antichi della Biblioteca Comunale Nannino Di Giovanni”. Un progetto in via di realizzazione, in collaborazione con le associazioni cittadine e con la Soprintendenza, si prefigge di istituire presso i locali del Villino un Museo della città. Sono stati presentati alla Regione due articolati progetti volti ad ottenere finanziamenti: il primo fa riferimento ai Riti e alle Tradizioni della Settimana Santa, il secondo al Festival Corto tendenza. “SVILUPPO ECONOMICO E LAVORO” In soli due anni sono state avviate diverse azioni. Intanto basta registrare come 20 l’occasione concessa dalla Regione di poter godere della Zona Franca Urbana abbia dato grandi risultati. Grande impegno è stato profuso per consentire a tutte le piccole e medie aziende barcellonesi di partecipare al bando, al fine di ottenere importanti sgravi fiscali e contributivi, dai quali trarre linfa vitale per la prosecuzione dell’attività in un momento di grave crisi economica. In particolare, oltre alle iniziative pubbliche per la divulgazione del bando e la spiegazione dei termini e modalità di partecipazione, organizzate in più occasioni dal Comune con gli ordini professionali e i rappresentanti delle categorie produttive, si è delimitata, anche visivamente, l’area cittadina interessata dai benefici con cartellonistica ad hoc, e si è creato un “info point” presso lo Sportello Unico per le Attività Produttive. Molto importante è stata questa attività di supporto alla presentazione delle domande, che ha consentito che si arrivasse ad un numero elevatissimo di istanze accolte (564 su 566 presentate), che ha portato Barcellona Pozzo di Gotto ad essere la seconda Zona Franca siciliana, su 18 istituite, per numero di aziende beneficiarie. Avendo, poi, individuato come “riserva di scopo” (per le quali c’era un surplus di benefici) l’area artigianale cittadina, si è proceduto con la messa a bando dei lotti artigianali comunali disponibili, sì da fornire alle aziende del settore una importante occasione di rilancio. Nello scetticismo dell’opposizione, dettato dalla ristrettezza dei tempi rispetto alla scadenza del bando, il Comune è, invece, riuscito a mantenere quanto promesso, anche grazie ad una importante interlocuzione dell’Amministrazione col Ministero dello Sviluppo economico, che ha seguito passo passo la situazione di Barcellona. Lo scorso 24 febbraio, in occasione di un incontro alla sede nazionale dell’ANCI, in cui si è avviato un tavolo di confronto per stabilire i termini del nuovo finanziamento stanziato per le Zone Franche Urbane, che porteranno presto ulteriori risorse alle aziende cittadine, Barcellona Pozzo di Gotto ha ricevuto un plauso per gli importanti risultati ottenuti. Un breve passaggio va fatto anche sullo Sportello Unico per le Attività Produttive: al momento dell’insediamento dell’Amministrazione Collica, il S.U.A.P. era solo un acronimo che ai più non diceva nulla. L’importanza dell’ufficio per il rilancio 21 dell’economia cittadina, in ottica di semplificazione delle procedure, di smaterializzazione delle pratiche e di snellimento della tempistica per tutte le istanze (autorizzazioni, licenze, inizio e cessazione attività, ecc.) ha indotto l’Amministrazione a dedicarvi molta attenzione, con azioni mirate in più direzioni: al potenziamento dell’organico, alla dotazione di un software e di un portale dedicato, che consente la gestione telematica di tutte le pratiche, dalla presentazione, alla acquisizione di tutti i pareri necessari (dagli altri uffici comunali e dagli Enti diversi), e, non ultima, all’attività informativa e divulgativa con convegni organizzati di concerto con le organizzazioni di rappresentanza degli imprenditori e con gli ordini professionali interessati, con relatori altamente qualificati. In questa fase si sta procedendo a stipulare le necessarie convenzioni con le altre Amministrazioni che intervengono nei procedimenti ed a svolgere una attività di formazione congiunta del personale comunale e di quello degli altri Enti coinvolti. Per quel che riguarda il Nuovo Mercato ortofrutticolo di Sant’Andrea, senza disconoscere l’interesse dimostrato dal Consiglio comunale per la realizzazione di un’opera da tutti considerata strategica per lo sviluppo dell’economia cittadina, è veramente incredibile che non si dia atto dell’impegno e della perseveranza dell’Amministrazione comunale, nella difesa di un finanziamento che, risalendo a circa dieci anni fa e senza alcun vincolo di destinazione, era stato bloccato da una nota del Direttore Generale dell’Ente finanziatore per l’indisponibilità delle risorse. Solo una lunga ed estenuante trattativa con i diversi organi, politici ed amministrativi, interessati, ha consentito di salvare l’opera, rendendo disponibile un così ingente trasferimento in un momento in cui la cronica carenza di risorse regionali ha determinato tagli in tutti i settori, a partire, ovviamente, dagli impegni di spesa più datati negli anni. Dallo scorso mese di Novembre si è avviata, quindi, la costruzione dell’importante impianto, che sarà completato entro la fine del prossimo anno. Con riferimento al P.U.D.M. Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (c.d. Piano 22 spiagge): è stato trasmesso alla Regione dalla precedente Amministrazione nel 2010, ma a causa di ritardi cronici dell’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente non è stato ancora esaminato, come per decine e decine di altri comuni siciliani. Ciononostante, il Comune ha fatto in questi anni quanto di propria competenza per favorire le iniziative private nelle aree demaniali marittime ed ha programmato tutta una serie di interventi, di breve e media realizzazione, per favorire lo sviluppo della zona costiera. È stato, ad esempio, sollecitato e favorito lo spostamento delle istallazioni estive dei locali di Calderà, dalla sede stradale, dove erano allocate prima, a Piazza delle Ancore, con notevole beneficio per la circolazione e la sicurezza stradale, nonché per il decoro urbano. Sotto il profilo della pianificazione, pur in assenza del Piano, l’Amministrazione ha previsto la creazione in località Spinesante di una vasta area attrezzata per la realizzazione di iniziative di carattere sportivo, ricreativo e fieristico. A tal fine è stata già depositata la richiesta di concessione demaniale per sei anni, rinnovabili, al competente ufficio dell’A.R.T.A. Per l’intervento sono state stanziate risorse per circa € 240.000. Ed ancora, è in fase di completamento, già munito di tutti i pareri necessari, il progetto per la realizzazione di un “punto di sbarco” in località Cicerata, che sarà finanziato con fondi della misura 3.3 (F.E.P. 2007-2013) “Porti e luoghi di sbarco” azione 1.3 e fornirà alle aziende di pesca locali un’area per il ricovero ed il rimessaggio delle imbarcazioni e per la vendita sul posto del pescato. Con riferimento alla Fiera permanente del Florovivaismo, progetto effettivamente ambizioso ed importante per lo sviluppo del settore, i firmatari della mozione, omettono di dire quale ruolo avrebbe dovuto avere, a loro modo di vedere, il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto e di quale inadempienza si sarebbe macchiato, rispetto ad un progetto del valore complessivo di oltre 20 milioni di euro, del quale non è né finanziatore, né beneficiario del finanziamento (ove questo fosse stato accordato, cosa che non è nemmeno avvenuta). La titolarità è, in realtà, del “Consorzio del Distretto del Florovivaismo Siciliano”, con sede a Milazzo, che non vede neppure il 23 Comune di Barcellona tra gli Enti che lo hanno costituito. Gli stessi firmatari, inoltre, gettano ulteriore fumo negli occhi degli ignari lettori, quando affermano in modo volutamente vago, che «erano stati reperiti ulteriori fondi dalla Comunità Europea», quasi che ci fossero delle somme disponibili che il Comune non ha utilizzato, cosa ovviamente non vera. Quanto alla questione “Aeroporto del Mela” l’Amministrazione, nonostante le perplessità palesate sulla scelta del sito, ritiene una simile scelta rilevante e ha mantenuto l’impegno a valutarne la reale fattibilità, coinvolgendo formalmente la Regione per avviare un confronto politico in merito. A questo riguardo si è già svolto un incontro preliminare all’Assessorato regionale competente e, alla presenza del Dirigente Generale del settore, sono state individuate le tappe principali per avviare un tavolo tecnico sul punto. Nell’ottica degli interventi attuati per lo sviluppo economico, un riferimento va fatto anche agli immobili comunali destinati alle attività produttive. Nell’ambito dell’Area artigianale comunale di Sant’Andrea, oltre alla già citata messa a bando di otto lotti per la realizzazione di insediamenti produttivi in occasione della istituzione della ZFU, tutti assegnati ad imprese artigiane, si è anche dato avvio ad una attività di accertamento sulle attività esistenti, finalizzata alla verifica della sussistenza delle condizioni e dell’interesse degli assegnatari alla realizzazione di insediamenti mai realizzati, sì da consentire l’allocazione di nuove iniziative imprenditoriali. In tale ambito si è proceduto a diverse bonifiche di zone più o meno vaste, che avevano un effetto negativo sull’intera area, tra cui un ovile abusivo. Si sono incrementati gli incentivi per l’assegnazione in locazione dei locali, destinati alla somministrazione di cibi e bevande, nel complesso della ex Pescheria di via Longo, ricadente anch’esso in ZFU, il cui bando ha agevolato la creazione di imprese giovanili che proponevano progetti particolarmente innovativi, oltre a prevedere una esenzione dal canone per cinque anni per coloro che si impegnavano a realizzare iniziative di tipo culturale e ricreativo aperte alla cittadinanza gratuitamente, al fine di 24 farne un punto di ritrovo per giovani, con attività gestite da giovani (in questa ottica è imminente il trasferimento in questo sito dello Sportello Informagiovani). Si sono messi a bando i sei locali commerciali del complesso della ex Stazione ferroviaria, sempre con un sistema di esenzioni ed incentivi volti a favorire, in questo momento di crisi, la nascita di nuove iniziative imprenditoriali. La linea guida, in questo caso, è stata quella di favorire il binomio cultura e sviluppo economico, con progetti che avevano come comune denominatore lo spazio culturale dedicato all’ arte contemporanea situato nella parte centrale dell’edificio restaurato. Ciò ha garantito l’assegnazione di cinque dei sei locali, ad imprenditori infra quarantenni. L’Amministrazione Collica ha, altresì, realizzato, sfruttando un finanziamento già ottenuto, il “Mercato del contadino” in c.da Aja Scarpaci, assegnando a tal fine l’area esterna del Palazzetto dello Sport. Tale realtà è andata via via crescendo ed oggi è allo studio un ampliamento dell’iniziativa in zona centrale. Attualmente una decina di imprenditori agricoli cittadini trovano collocazione in tale area, ove espongono per la vendita il raccolto della loro terra, con tutti i vantaggi, economici e nutrizionali, della filiera corta. Dopo l’avvio della realizzazione del nuovo “Mercato ortofrutticolo” in c.da Sant’Andrea, l’Amministrazione ha predisposto un progetto per il recupero dell’area del “vecchio mercato” di c.da Nasari, per ivi realizzarvi un’area attrezzata per il “florovivaismo” e, soprattutto, un “incubatore di imprese”, destinato a fornire supporto formativo e logistico a tutte le nuove iniziative imprenditoriali del comprensorio. È in fase di definizione l’assegnazione di un immobile comunale nel quartiere di Sant’Antonio all’“Istituto regionale del vino e dell’olio”, la cui interlocuzione con l’Amministrazione comunale porterà a Barcellona Pozzo di Gotto un ufficio che rende servizi di primaria importanza per gli imprenditori vitivinicoli di tutta la Sicilia orientale, con grandi vantaggi per lo sviluppo locale del settore. Con riferimento al Centro Intermodale Merci, i firmatari sostengono che sia stato 25 dimenticato dalla giunta e ripreso in considerazione solo su loro sollecitazione. Niente di più falso! Questa Amministrazione non ha mai avuto niente in contrario alla realizzazione del CIM. Quello che è stato spiegato più volte ai firmatari, ai quali evidentemente conviene non capire, è che il progetto inizialmente presentato dal proponente non prevedeva per nulla la realizzazione del centro intermodale, ma solo un impegno a realizzare un classico centro commerciale. Sulle altre opere collaterali, infatti, tra cui la realizzazione di un CIM, non esisteva nessun impegno formale né erano stati presi contatti con eventuali costruttori interessarti alla loro realizzazione . Durante le trattative preliminari abbiamo ottenuto invece proprio l’impegno ad una realizzazione parallela. Inoltre sono stati richiesti e ottenuti altri impegni, tra cui le opere compensative nel centro cittadino, e un protocollo di legalità non solo con le ditte appaltatrici ma anche con i soggetti che dovrebbero utilizzare gli spazi. Presupposti questi fondamentali per iniziare a ragionare sulla fattibilità dell’opera, e che andavano chiariti a fronte dell’interesse che sulla questione avevano dimostrato gli organismi investigativi. Inoltre, per quel che riguarda la mancata destinazione dei locali comunali, si informano i consiglieri firmatari che: parte dei locali della Ex centrale del Latte sono stati concessi in comodato d’uso gratuito alla Croce Rossa Italiana; l’altra parte sarà destinata ad ospitare i corsi dell’Università di Messina. Si rammenta infatti che la Provincia ha inteso destinare il Palacultura al Liceo Medi, con l’intento di disdire gli affitti trentennali per 200.000 euro annui. i locali della Ex Pescheria sono pienamente funzionati, con regolarità si svolgono eventi sia nella sala convegni che nella sala mostre. parte dei locali del Polifunzionale di Sant’Antonino sono stati concessi in Convenzione all’Istituto Comprensivo Foscolo che si è impegnato a realizzare una biblioteca di quartiere. 26 “SPORT” Per quel che riguarda lo sport, va sottolineato che il ritardo nei lavori per la copertura dell’impianto sportivo di Manno, non sono riconducibili ad alcuna scelta, né ad alcuna omissione da parte dell’Amministrazione. Si erano, infatti, manifestate criticità ben prima dell’insediamento, a causa di diversità di vedute tra gli uffici comunali e l’impresa appaltatrice in merito ad alcuni subappalti. Da ciò scaturiva, subito dopo l’insediamento della nuova Giunta, un provvedimento di “sospensione dei lavori” da parte degli organi tecnici, contestato poi dall’impresa, poiché asseritamente adottato al di fuori delle ipotesi previste dalla normativa e per un periodo eccessivo. La stessa impresa recedeva, quindi, dal contratto e formulava una richiesta di somme, a titolo di risarcimento e di mancato utile, che determinava l’insorgere di un contenzioso. Dopo trattative finalizzate a mettere al riparo l’Ente da una eventuale soccombenza, si sottoscriveva una transazione che riconosceva all’impresa una minima parte di quanto richiesto, pari solo alle spese vive affrontate (comunque dovute). Ciò determinava, però, il trascorrere di un lasso di tempo tale da rendere non remunerativa la realizzazione dell’opera, per le altre imprese che avevano partecipato alla gara, le quali, interpellate sul punto (una ad una con i relativi tempi tecnici per le preventive verifiche) rinunciavano all’appalto. È servito, quindi, un aggiornamento dei prezzi dal quale risulta necessario prevedere una integrazione della copertura finanziaria di circa € 100.000, di cui, tra mille difficoltà conseguenti alla nota carenza di risorse, si sta cercando la disponibilità senza intaccare quanto stanziato per altre opere o servizi. In merito ai Contributi alle società sportive, dopo che sono stati aboliti dalla precedente Amministrazione, l’attuale Giunta aveva deciso di reintrodurre i contributi per dare una boccata di ossigeno ad un settore ritenuto strategico per lo sviluppo sociale della città. Si era, quindi, cercato di innescare un meccanismo virtuoso per il quale da un lato si affidavano (entro limiti e regole imposte a garanzia della finalità sociale degli stessi) alcuni impianti sportivi alle società – che si sarebbero sobbarcate i costi di gestione e manutenzione ordinaria, dall’altro il risparmio ottenuto in termini 27 di costi di gestione sarebbe stato ridistribuito alle società sotto forma di contributo, secondo i parametri del vigente regolamento. Purtroppo, la scarsissima partecipazione di società al bando che si è emanato, ha impedito che ciò si potesse realizzare. Quanto alla critica sulla mancata realizzazione di una piscina olimpionica, da pochi giorni abbiamo ottenuto formalmente l’autorizzazione dalla Ragioneria dello Stato ad utilizzare i fondi per la ristrutturazione della piscina esistente. La scelta è stata dettata da un lato dalla esiguità del finanziamento (insufficiente a poter garantire la costruzione di una simile opera) e dall’altro dalla condizione essenziale di realizzare l’opera in tempi brevi. “ASILI NIDO E ANZIANI” Gli anziani sono stati oggetto di attenzione particolare da parte dell’Assessorato ai Servizi Sociali. Avendo avuto assicurazioni dal Ministero dell’approvazione del progetto presentato per il finanziamento con i fondi PAC, allo scadere dell’appalto si è raggiunto un accordo con la cooperativa che gestiva il servizio di assistenza di protrarre il servizio fino a settembre, recuperando la proposta di progetto migliorativo che la cooperativa aveva fatto e che non era stato possibile attuare in quanto non c’era stato un incremento nel numero degli anziani assistiti. Purtroppo i ritardi nell’erogazione del finanziamento da parte del Ministero non ha permesso di procedere immediatamente ad una nuova gara. Si è affrontata la situazione inserendo gli anziani nel progetto europeo nel frattempo finanziato di assistenza domiciliare integrata in modo tale da non causare disagi. Il progetto ADI, essendo annuale, permette di coprire le esigenze degli anziani fino ad espletamento della nuova gara, il cui bando è stato già elaborato, essendo arrivato il decreto di finanziamento dei fondi PAC. Al contrario di ciò che nella mozione viene detto e suggerito, l’attenzione verso gli asili nido comunali è stata massima. Citando il mancato rinnovo dell’appalto che 28 prevedeva l’impiego di 13 lavoratrici, i Consiglieri dimenticano che tale appalto era stato segnalato dalla Commissione di indagine come anomalo in quanto prevedeva interposizione fittizia di personale. Il mancato rinnovo inoltre è stato imposto dai vincoli imposti dallo sforamento del patto di stabilità. Detto ciò, non è ben chiaro nella mozione quali “colpe” si imputino all’amministrazione: l’aver integrato l’orario del personale interno da 18 a 25 ore settimanali, evitando in tal modo spiacevoli interruzioni durante le 5 ore mattutine? L’aver destinato agli asili personale dipendente con titolo? Totalmente contraddittorio appare inoltre il passaggio sull’avvenuta esternalizzazione dell’asilo nido Petraro, posto che finalmente si è riusciti a conciliare tutte le esigenze. Solo oggi infatti, garantito il pieno utilizzo del personale interno e trovate risorse aggiuntive grazie ai fondi PAC, è stato possibile potenziare il sevizio implementando il personale e aumentando la fascia di apertura al pubblico, senza alcun aumento delle rette. Si è così garantito da un lato il rispetto dei vincoli di legge e dall’altro la tutela delle maestranze sia interne che esterne. Nella mozione si fa poi un generico riferimento a Ospedale, Precari e Cimitero: tre questioni particolarmente sentite e che non possono considerarsi funzionanti in maniera soddisfacente, ma mai trascurate, e in ognuna di esse il ruolo che ha avuto il Comune in questi due anni è stato limitato da condizioni oggettive. Sulla questione dell’Ospedale Cutroni Zodda, è assurdo farne una questione di schieramento politico essendo una di quelle battaglie che deve vedere unita l’intera città. L’infelicità di alcune scelte va ricondotta ad una giusta valutazione, perché tali scelte affondano le loro radici negli anni passati oltre a trovare spiegazione alla luce dei rigidi parametri ormai imposti dalla legge nazionale. Emblematico il caso della chiusura del punto nascita, determinata di fatto dalla mancata attuazione negli anni passati degli interventi indispensabili per mettere in sicurezza il presidio cittadino (sale parto non al piano, mancanza di UTIN, neonatologia). Mancanze che hanno finito per paralizzare la controffensiva giuridica 29 avviata dal Comune. Quanto alla sorte dell’Ospedale in generale, è essenziale per garantirne la sopravvivenza renderlo davvero complementare alla vicina struttura milazzese, garantendo in entrambi l’emergenza urgenza. Diventano pertanto essenziali i prossimi investimenti in questa direzione, sì da invertire i numeri che negli ultimi anni ci hanno visto soccombenti in una valutazione comparativa dei risultati ottenuti dai vari ospedali. L’argomento Precari viene facilmente utilizzato in chiara chiave demagogica. Ma l’unico dato incontrovertibile è che questa Amministrazione ha agito concretamente per porre le basi per una effettiva stabilizzazione del personale precario, a partire dalla condizione imprescindibile e cioè il mancato sforamento del patto di stabilità, raggiunto per il secondo anno consecutivo. Ad oggi però le capacità assunzionali dell’Ente, legate alle cessazioni degli ultimi tre anni, consentirebbero la stabilizzazione di poche decine di unità, per questo si è condivisa l’indicazione dei sindacati di rinviare la procedura di stabilizzazione negli anni a venire, auspicandosi una modifica normativa che consenta di superare il limite economico o l’impegno da parte della Ragione a mantenere attivo il contributo. Ad uno scenario già complicato, si è aggiunto adesso la previsione del Governo Renzi che impedisce agli Enti locali comunque assunzioni in questi due anni. Infine, l’ampliamento del Cimitero, che attende ancora una soluzione definitiva. Il peccato originario del progetto è stato quello di basarsi sulla vendita di tutti i terreni prima di poter iniziare i lavori. Ad oggi manca circa la metà dei fondi necessari per poter avviare i lavori. Lo scorso anno è stato presentato un progetto di finanza che prevede non solo l’ampliamento di una parte del cimitero ma anche la manutenzione del vecchio cimitero, che non richiederebbe per il Comune la necessità di recuperare nuovi finanziamenti. Da poco i proponenti hanno accolto nuove indicazioni, emerse anche da una confronto con i Consiglieri comunali, per cui è imminente un’ultima considerazione prima di decidere eventualmente di procedere con il vecchio progetto, 30 immediatamente dopo l’approvazione del bilancio di previsione. 31
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