alleg. 2 Relazione bike sharing 1

RELAZIONE TECNICA
Realizzazione di velostazioni per il bike sharing
Premessa
L’obiettivo del sistema di bike sharing (ovvero di biciclette condivise) è quello di offrire una valida
alternativa al mezzo privato nel percorrere tragitti brevi (nell’ordine di 1-3 km) all’interno delle
città e, nel contempo, di affiancarsi all’automobile nei tragitti effettuati dai pendolari, che possono
così avere la possibilità di lasciare l’automobile in un parcheggio in struttura custodito, eliminare il
tempo di ricerca del parcheggio ed effettuare l’ultimo tratto del loro percorso in bicicletta,
lasciandola in un altro sito attrezzato.
Il bike sharing pubblico prevede una serie di biciclette a pedalata assistita che si possono prelevare
e riconsegnare in vari punti nell’area urbana. Un servizio di questo genere mette a disposizione dei
cittadini e dei turisti la possibilità di utilizzare mezzi di trasporto rapidi e flessibili per brevi distanze
e, quindi, rappresenta una valida alternativa al trasporto pubblico e all’automobile.
Per viaggi più lunghi le biciclette possono creare opportunità di mobilità intermodale. Si
potrebbero, per esempio, utilizzare per spostamenti dal parcheggio scambiatore al luogo di lavoro.
Inoltre, può essere visto come un mezzo per promuovere l’attività fisica tra i cittadini e, perciò,
utile a combattere l’obesità e ridurre le malattie cardiovascolari.
Tra i benefici di un servizio di bike sharing pubblico vi sono:
-
Benefici di mobilità: le biciclette offrono una mobilità di corta distanza veloce e flessibile.
Per distanze inferiori ai 5 km, le biciclette possono competere con il trasporto pubblico in
termini di velocità e tempo. Nelle aree ad alta densità, possono addirittura essere più
veloci delle automobili, evitando la congestione del traffico ed ovviando al bisogno di
trovare parcheggio.
-
Benefici sulla salute: I benefici sulla salute fisica e mentale di andare in bicicletta sono ben
conosciuti. Un uso regolare della bicicletta ha dimostrato di combattere molti rischi alla
salute derivati da una vita sedentaria, inclusi i disturbi cardiovascolari e di obesità
-
Benefici ambientali: la bicicletta è il mezzo di trasporto più efficiente. Il passaggio da un
mezzo motorizzato alla bicicletta comporta un minor uso di fonti fossili ed una riduzione di
emissioni inquinanti e di gas serra, oltre ad una riduzione dell’inquinamento rumoroso.
-
Benefici economici: in comparazione con i costi di produzione e mantenimento delle
automobili e dei mezzi pubblici, quelli di un servizio di bike sharing è minimo. Lo spazio
occupato dalle infrastrutture di bike sharing è considerevolmente inferiore a quello delle
automobili o dei mezzi pubblici.
-
Benefici di immagine: questo genere di servizi contribuiscono a migliorare l’immagine della
città, dimostrando la sua attitudine allo sviluppo sostenibile. Un servizio di bike sharing può
diventare un’attrazione turistica, specialmente in Italia, dove iniziative di questo genere
sono assenti in molte città e limitate in generale.
I servizi di bike sharing differiscono dai tradizionali servizi di affitto biciclette. I primi infatti sono
rivolti a soddisfare bisogni di mobilità quotidiana piuttosto che per il tempo libero. Per questo
sono solitamente progettati in considerazione degli altri mezzi pubblici, per offrire cioè modalità di
trasporto intermodali. Quindi, il servizio di bike sharing può essere considerato come componente
addizionale agli altri sistemi di trasporto pubblico e questa Amministrazione ne ha valutato diversi
benefici potenziali, tra cui:
-
I prezzi crescenti delle fonti fossili tendono a rafforzare le esigenze di sostenibilità, l’uso
efficiente delle risorse e lo sviluppo di soluzioni innovative;
-
La crescente urbanizzazione spinge l’introduzione di modalità di trasporto che tengano
conto degli spazi e delle infrastrutture disponibili. Le biciclette occupano poco spazio, oltre
a ridurre le emissioni inquinanti ed i consumi di fonti fossili nelle città;
-
Il bike sharing conviene economicamente agli individui ed alle città. Le biciclette sono
mezzi di trasporto non costosi e necessitano di infrastrutture semplici;
-
Il bike sharing può essere visto come un servizio eco-compatibile per supportare la
modernità e l’unicità della città;
-
La possibilità di collegare il bike sharing con altri mezzi di trasporto potrebbe indurre negli
individui dei cambiamenti nella considerazione e le modalità con cui soddisfano i loro
bisogni di mobilità.
1. Motivazioni dell’intervento e obiettivi da raggiungere
Coerentemente con le sue finalità di mobilità sostenibile il Comune vuole promuovere nuovi
modelli di mobilità sostenibile per decongestionare il traffico, combattere l’inquinamento
atmosferico e acustico, migliorare la qualità della vita dei cittadini.
2
A questo riguardo, per promuovere l’uso della bicicletta il Comune ha sviluppato questo progetto
per creare una rete di piste ciclabili e installare nel territorio cittadino rastrelliere per facilitare il
posteggio delle biciclette.
Il Comune di Tricase e Castrignano del Capo con il progetto proposto intende principalmente
promuovere il bike sharing per incentivare l’uso della bicicletta nelle aree urbane, il collegamento
da e per i rispettivi porti turistici, e la possibilità di fruizione delle aree naturali vicine agli abitati
dei due comuni.
In particolare gli obiettivi che si intendono perseguire sono:
-
Ridurre il traffico veicolare all’interno del tessuto urbano;
-
Ridurre le emissioni derivanti dai mezzi di trasporto con conseguente miglioramento della
qualità dell’aria in città;
-
Migliorare l’offerta turistica presentando la propria città come moderna ed innovativa;
-
Aumentare la consapevolezza dei cittadini sulle modalità di trasporto sostenibili e le due
ruote, e in particolar modo di ridurre il traffico veicolare privato e limitare gli ingressi nel
centro urbano.
2. Indicatori qualitativi del progetto
Le biciclette elettriche a pedalata assistita garantiranno agli utenti di muoversi per la città
agilmente e senza fatica. Assieme alle biciclette, troverà posto una colonnina per la ricarica delle
stesse e per eventuali biciclette a pedalata assistita in possesso dei cittadini.
Le rastrelliere di raccolta delle bici verranno dotate di un sistema di gestione per il controllo degli
utilizzi il quale sarà dotato di un particolare aggancio per ogni bicicletta che integra ad una staffa di
ancoraggio elettroattuata i contatti per la ricarica del veicolo ed il sistema di gestione. In questo
modo il bloccaggio, la gestione mezzi e la ricarica vengono svolte da un unico dispositivo.
In particolare le biciclette a pedalata assistita sono dotate di un motore ausiliario elettrico avente
potenza nominale continua massima di 0,25 kW la cui alimentazione è progressivamente ridotta
ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare.
In questo progetto si è deciso di dare molta attenzione anche al sistema di gestione. Il sistema
prevede, infatti, che siano installate delle stazioni in diversi punti della città dove collocare le
biciclette che sono bloccate e utilizzabili solo dopo averle sbloccate. Il servizio è usufruibile previa
registrazione, così da essere a conoscenza di chi ha utilizzato la bicicletta per prevenirne utilizzi
illeciti e/o danneggiamenti.
3
Il progetto prevede l’utilizzo di un parco di 20 bici con pedalata assistita suddivise nella seguente
maniera:
-
Postazione n.1 – struttura adibita al bike sharing, per 5 biciclette a pedalata assistita, da
realizzare nei pressi di Piazza dell’Abate (centro storico - Tricase);
-
Postazione n.2 – struttura adibita al bike sharing, per 5 biciclette a pedalata assistita, da
realizzare presso il parcheggio di Lungomare Cristoforo Colombo a Tricase Porto;
-
Postazione n.3 – struttura adibita al bike sharing, per 5 biciclette a pedalata assistita, da
realizzare presso Piazza San Giovanni Crisostomo (centro storico – Giuliano di Lecce – fraz.
di Castrignano del Capo);
-
Postazione n.4 – struttura adibita al bike sharing, per 5 biciclette a pedalata assistita, da
realizzare presso il Lungomare Cristoforo Colombo a S. Maria di Leuca – fraz. di Castrignano
del Capo, nei pressi del porto turistico.
Si è pensato di installare in ognuna delle quattro postazioni una rastrelliera da 10 posti bici, in
modo da ospitare le 5 bici della postazione e lasciare 5 posti vuoti per accogliere anche le bici
utilizzate dagli utenti e provenienti dall’altra postazione.
Assieme alle biciclette, troverà posto una colonnina di ricarica da cui si distribuirà la ricarica per le
stesse e per eventuali biciclette a pedalata assistita in possesso dei cittadini. Le strutture verranno
dotate di un sistema per la gestione delle utenze del bike sharing, come anche l’utilizzo della
colonnina di ricarica, sarà fatta grazie ad un sistema operante con tecnologia RFID. Questo
permetterà di identificare le utenze (abbinando, grazie alla tessera badge, l’utente ad un preciso
codice identificativo) e di consentire l’utilizzo solamente alle persone preventivamente autorizzate
attraverso la distribuzione di una apposita tessera.
Il sistema di gestione avrà come interfaccia utente la colonnina di ricarica che, grazie al lettore
schede, riconoscerà l’utente e abiliterà lo sblocco di una bicicletta dalla rastrelliera e/o abiliterà
l’accesso alle prese per la ricarica.
La bici messa a disposizione sarà scelta dal sistema in base anche dello stato di carica, ai tempi di
prelievo e consegna dei veicoli, ecc.
La funzionalità del sistema sarà quindi garantita da:
-
utilizzo di una tessera elettronica nominale. L’utente abilitato può prelevare la bicicletta in
ognuna delle colonnine installate nel territorio e riconsegnarla ovunque trovi un colonnina
libera, anche in un luogo diverso da quello di origine;
4
-
la bicicletta è ancorata solidamente ad una colonnina, che provvede alla ricarica del
sistema di accumulo;
-
il sistema rilascia la bicicletta solo se questa è completamente carica;
-
Il sistema identifica l’utente tramite la tessera elettronica. Il sistema deve quindi abilitare lo
sgancio della bicicletta che l’utente sceglie tra quelle disponibili (completamente cariche).
In particolare, il servizio sarà dotato di un sistema di controllo in remoto gestito da un software
che permetterà di monitorare la disponibilità effettiva di biciclette, chi preleva la bicicletta, per
quanto tempo è utilizzata, in quale postazione è collocata ed eventuali avarie. Sarà possibile quindi
analizzare i flussi di spostamento e realizzare statistiche sull’utilizzo del sistema e quindi pianificare
al meglio l’organizzazione de servizio, oltre che limitare il costo del personale sul posto.
La bicicletta potrà essere riconsegnata in qualsiasi parcheggio appositamente attrezzato: questo
permette di poter condividere tra più utenti lo stesso mezzo nella stessa giornata.
Per garantire l’utilizzo dello stesso mezzo tra più utenti è ipotizzabile che il servizio sia gratuito per
la prima ora. Ciò implicherebbe che chi preleva il mezzo per raggiungere la sede di lavoro in
centro, ricollocandolo nelle apposite fermate, non paghi il servizio rendendo disponibile il mezzo
ad altri utenti. Ogni bici sarà inoltre dotata di un cavo antifurto per chiuderla quando sia lasciata in
un luogo diverso dalle postazioni dedicate.
Non si esclude che il servizio possa essere integrato in futuro anche con biciclette tradizionali non
elettriche, sempre reperibili presso le postazioni dedicate.
Si individuano tra i potenziali utilizzatori del servizio (dati emersi dall’indagine spostamenti casa
lavoro) soprattutto lavoratori, studenti, cittadini e turisti. Ogni fermata sarà corredata da un
pannello informativo sul quale verranno riportate la cartografia del territorio, con la dislocazione
delle postazioni di distribuzione, le regole di utilizzo, gli indirizzi utili ed ogni altra informazione
utile.
Per garantire il successo dell’iniziativa è inoltre prevista una campagna d’informazione (descritta
più approfonditamente al punto 5).
Le stazioni sono tutte a breve distanza dagli itinerari cicloturistici realizzati dalla Provincia di Lecce.
Quelli di interesse per collocazione sono il n. 8 ed il n. 9. L ’itinerario n 8 denominato “INTORNO A
TRICASE” comprende i comuni di Tricase, Alessano, Miggiano, Specchia e Tiggiano per un percorso
di 55 km. L’itinerari n 9 detto “FINIBUS TERRAE” tocca invece i comuni di Acquarica del Capo,
Presicce, Salve, Morciano di Leuca, Patù, Castrignano del Capo, Gagliano del Capo e si snoda per
53,3 km.
5
Le postazioni di bike sharing e il percorso ciclistico sono localizzati nei pressi dei maggiori punti di
interesse turistico e dei punti di importanza logistica per la mobilità cittadina.
3. Sinergia con altre misure per la mobilità sostenibile
Il Comune di Tricase e Castrignano del Capo promuovono il bike sharing per incentivare l’uso della
bicicletta nelle aree urbane, le località marine ed le aree naturali, in primis il “Parco naturale
regionale Otranto Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”. Si tratta di un servizio che permette di
utilizzare gratuitamente una bicicletta per i piccoli spostamenti evitando l’uso dell’auto.
4. Cantierabilità dell’intervento
La cantierabilità dell’intervento ha lo scopo di valutare il margine di redditività del progetto
proposto, mettendo in luce quelle che sono le sue caratteristiche peculiari e i potenziali utilizzatori
finali.
Nella valutazione della cantierabilità dell’intervento si è tenuto conto di:
-
assenza di impedimenti formali alla realizzazione del progetto: il progetto essendo i
Comuni stessi a idearlo e realizzarlo, non è ostacolato da impedimenti burocratici e nelle
piazze, strade ed aree interessate alla realizzazione del progetto non vi sono vincoli tali da
richiedere autorizzazioni o concessioni da parte di Enti esterni.
-
disponibilità delle zone nelle quali installare i punti di ricarica: le zone interessate
dall’intervento sono nella piena disponibilità dell’amministrazione comunale;
-
conformità delle componenti alle norme vigenti: l’intervento è e sarà sviluppato in
conformità alle norme vigenti;
-
compagine sociale e personale dipendente: entrambi dotati dei giusti requisiti di
professionalità.
Il progetto prevede la spesa complessiva (esclusi futuri oneri di gestione e manutenzione) di
€ 144.163,60 (vedi quadro economico)
5. Progetto di comunicazione ed informazione
Il progetto di comunicazione ed informazione ha lo scopo di influenzare le attitudini ed i
comportamenti del pubblico obiettivo. Esso può coprire una serie di argomenti come:
l’educazione, la mobilità turistica, i trasporti pubblici, la salute, il vandalismo ecc…
6
II progetto europeo TAPESTRY1, finanziato dal programma europeo IEE – Azione STEER, ha
evidenziato, nella definizione di una campagna informativa sulla mobilità sostenibile, i seguenti
risultati:
-
per cambiare le abitudini di trasporto degli individui, non è efficace suddividerli in
“automobilisti” e “utilizzatori di trasporti pubblici”;
-
i criteri socio-economici non sono utili per comprendere la consapevolezza, attitudine ed
intenzione al cambiamento delle loro abitudini di trasporto;
-
concentrarsi sull’attitudine alle misure di trasporto degli individui può risultare il miglior
modo per segmentare il mercato, al momento della progettazione della campagna;
-
le barriere che le persone percepiscono quando poste di fronte ad un cambiamento sono i
più importanti elementi di previsione del comportamento e, perciò, ogni iniziativa rivolta a
cambiare i comportamenti deve tener conto di come superare tali barriere;
-
l’abitudine è un altro fattore determinante nel prevedere i comportamenti quindi, da
considerare nella definizione di una campagna informativa.
La campagna promozionale dovrebbe rivolgersi ad individui di età compresa tra i 18 ed i 45 anni,
visto che questo segmento demografico è quello con maggiori bisogni di mobilità e più propenso
all’utilizzo della bicicletta. Si dovrebbero evidenziare i benefici derivanti dall’uso della bicicletta,
come pure i vantaggi specifici offerti da un servizio pubblico di bike sharing.
La strategia promozionale deve cercare di legittimare la bicicletta come modalità di trasporto
urbano. Per questo scopo, il coinvolgimento delle autorità pubbliche può essere essenziale. In
particolare, i politici locali possono contribuire nella disseminazione del messaggio che le biciclette
sono una legittima e desiderabile modalità di trasporto.
Tra le attività che si potrebbero organizzare ci sono:
 organizzazione di corsi di formazione presso scuole;
 campagne informative presso la cittadinanza;
 concorso aperto alla cittadinanza per scegliere il nome del servizio di bike sharing:
pubblicazione del concorso sul sito dell’amministrazione e sui principali mezzi di stampa
locale, prevedendo come premio l’utilizzo gratuito del servizio;
 eventi dimostrativi sul funzionamento del servizio organizzati nei punti di maggiore
visibilità: piazze, centri commerciali, parchi, ecc…
1
Travel Awareness Publicity And Education Supporting A Sustainable Transport Strategy In Europe
7
 programmi di promozione della salute: imprenditori potrebbero fornire ai propri
dipendenti sottoscrizioni al servizio gratuite o scontate;
 programmi turistici: pacchetti promozionali negli hotel, musei ed uffici turistici.
Oltre a sensibilizzare ed informare la cittadinanza attraverso i mezzi di stampa locali,
l’amministrazione ha deciso di espletare il progetto di comunicazione ed informazione con le
seguenti attività:
 Percorso formativo nelle scuole secondarie. Durante la fase di realizzazione dell’intervento,
si organizzerà una serie di incontri nelle scuole secondarie del territorio, per sensibilizzare
ed istruire gli studenti ed i docenti. Durante quattro incontri si realizzeranno laboratori
sperimentali sull’energia rinnovabile, la bicicletta ed il suo uso, oltre che sulla mobilità
sostenibile ed il bike sharing. Inoltre, avvalendosi della competenza di tecnici specializzati,
si svolgeranno utili laboratori operativi rivolti alla manutenzione e riparazione delle
biciclette.
 Evento
inaugurale.
Completata
l’installazione
delle
strutture,
i
referenti
dell’amministrazione pubblica inviteranno la cittadinanza all’inaugurazione del nuovo
servizio di trasporto sostenibile. L’evento sarà organizzato durante un fine settimana, in
modo da consentire la maggior partecipazione dei cittadini.
 Settimana zero del servizio. Durante la prima settimana, gli utenti saranno affiancati da
personale adeguatamente istruito per dare indicazioni sull’utilizzo ed il funzionamento del
servizio. Inoltre, si procederà alla distribuzione ed affissione di messaggi informativi nei vari
luoghi pubblici ed in prossimità delle ciclo stazioni. Il personale sarà a costo zero in quanto
si farà ricorso a dipendenti comunali, studenti di istituti superiori coinvolti nel percorso
formativo (1°punto), volontari o lavoratori in mobilità.
 Concorso rivolto agli studenti. Per coinvolgere gli studenti, che si ipotizza saranno i
principali fruitori del servizio, gli stessi saranno invitati a partecipare ad un concorso sulle
tematiche oggetto del percorso formativo.
Gli strumenti necessari per la campagna di comunicazione e formazione sono:
 brochure informative con le indicazioni per l’utilizzo del sistema, i riferimenti ed i numeri
utili, la cartografia del territorio e l’indicazione della posizione esatta di ogni stazione di
distribuzione biciclette;
 manifesti affissi nei punti strategici della città;
8
 locandine affisse all’interno dei negozi o uffici piano strada per diffondere il messaggio ad
un target di utenza pedonale che frequenta il centro città;
 predisposizione materiale informativo da pubblicare sul sito internet del Comune;
 pannello informativo per ogni parcheggio attrezzato sul quale vengono riportate la
cartografica del territorio, la dislocazione delle postazioni di distribuzione delle biciclette, le
regole di utilizzo, gli indirizzi utili.
6. Gestione
Circa le ipotesi di gestione si rinvia al Piano di gestione del servizio di bike sharing per il quale
l’Unione ha già ricevuto della manifestazioni di interesse da parte di privati. Lo stesso servizio sarà
gestito in coordinamento con altri gestori di servizi di trasporto pubblico.
9