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Lunedì 2 aprile – Teatro Fondamenta Nuove
MM+RV= | I.V.N. (Incipit Vita Nova)
performance, 60'
E' una performance che si svolge inizialmente come un concerto di musica elettronica con video proiezioni,
per poi assumere una valenza più teatrale, generando una graduale mutazione dell’impatto sensoriale.
I.V.N. è un discorso sull’individuo, sulla nascita, sull’essere al mondo, sull’amore e di nuovo sulla nascita.
Michelangelo Miccolis [Città del Messico - Messico, 1981] è laureato in cinematografia presso la Brunel
University, Londra. Sta concludendo una laurea specialistica in regia teatrale presso lo IUAV di Venezia.
Riccardo Vecchiarelli [Belgio, 1979]. Si sta laureando in architettura presso lo IUAV di Venezia. Lavora
sulla creazione e commistione tra musica elettronica, video, performance e pittura.
Collaborano dal 2001, realizzando numerosi dj/vj sets, installazioni e performances.
Dal 3 al 14 aprile – Galleria A+A
FRANCISCO XAVIER BASSIM “GOMA” | Ego
Installazione
250X250cm
L'ego è rappresentato come la forma di amore più pura, ovvero l'adorazione della propria personalità. L'ego
si mostra, in questo caso, in forma di viso, viso che dà la sensazione di essere una maschera, posta dentro
un cuore (cioè la forma più simbolica dell'amore). Questo cuore è circondato da una cornice formata da
verità e bugie. Il viso si trova al centro di altri esseri che sono in realtà la stessa persona in tutte le varianti
dell'amore per il suo ego. L'ego, dentro tutta la sua disgraziata gloria, è la più grande e la più disastrosa
rappresentazione dell'amore.
Francisco Xavier Bassim “Goma” [Caracas - Venezuela, 1964] vive e lavora a Venezia. Ha studiato alla
“Escuela de Artes Plásticas Cristobal Rojas” e ha iniziato ad esporre i suoi lavori nel 1989 a New York,
partecipando poi a numerose personali e collettive. Tra le più recenti: Imago-Goma al Centro Culturale Brolo
di Mogliano [2004], L’innocenza del male al Centro Culturale Candiani di Mestre [2005] e il “XII Concorso
Internazionale di Illustrazione - Un Giallo da Favola” [Oddo De Grandis,Venezia].
FABIO BORDONE | Silenzio
installazione video & foto
OMOFOBIA (Il Germe dell’Omofobia)
2004, 4’15’’, Video Art, DV
Per la maggior parte della gente l’omosessualità tende a presentarsi come una infermità o un'infezione
contagiosa, passando per tutto il corpo. Il germe può uscire per contagiare più persone, propagarsi e
cospargere paura nel mondo degli omofobi.
L’ESSERE PERFETTO
2006, 5’57”, Video Art, DV
Anna è una donna incinta che non sa come può essere la vita di un figlio omosessuale. Dubbi e domande,
fino a quando Anna pensa che, per la felicità di suo figlio, la miglior soluzione è lasciare libertà e rispetto.
ATTRAZIONE
E' una serie di tre foto: in alcuni luoghi di vita quotidiana si è più liberi di fantasticare e di agire, ma l’occhio
indiscreto della gente è sempre pronto a spiare, invadendo la privacy e l’intimità altrui.
Fabio Bordone [S.Vito al Tagliamento - Italia, 1979] è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia,
specializzandosi in Fotografia, Studio e Tecnica dei Mass Media e della Cinematografia. Ha partecipato a
“Corporea - Rassegna d’Arte Contemporanea” in Villa Manin di Passariano [2001] e a "Poles Apart/Poles
Together" evento a latere della Biennale di Venezia 2005, promosso dall'International Artists' Museum di Tel
Aviv. Nel 2006 è stato selezionato al Festival internazionale di cortometraggi di Udine.
ANNA COLITTI | Il pomo della discordia
foto/photos
In questi anni la trasgressione è un fenomeno ordinario, se non addirittura necessario, in vari ambiti, tra cui
quello artistico: sembra che suscitare scalpore sia il miglior mezzo per attirare l’attenzione su i concetti che
si vuole esprimere. Con la mia opera cerco di rimanere a margine della provocazione. Il titolo e le immagini
del dittico, attraverso un rimando alla mitologia greca, provano a pensare: troppo spesso l’omosessualità
all’interno della nostra società è come il Pomo della discordia portato da Eris al banchetto degli dei.
Anna Colitti [Udine, 1975] è diplomata all'Accademia di Belle Arti di Venezia, con una specializzazione in
arti visive e discipline dello spettacolo. Usa diversi mezzi espressivi, tra cui vari metodi pittorici e la
fotografia. Ha partecipato a numerose collettive, l'ultima a Pordenone [2006], In hoc signo.
GIAN PAOLO D’AMBROSIO | Just like me
2006, video, 2' 30'', DV, b/n
Spesso cerchiamo la causa o la soluzione dei nostri problemi al di fuori di noi. Il fatto che siamo noi a soffrire
probabilmente significa che il problema da risolvere è nostro e non di qualcun altro. Se stiamo cercando di
cambiare gli altri, potremmo aspettare molto a lungo. Ciò nonostante si fanno sforzi straordinari per
modificare il comportamento degli altri con la convinzione di far funzionare le relazioni. Ma in definitiva
questo è vano, come per l'appunto pulire uno specchio nel tentativo di pulire il proprio viso. Lo specchio,
ineluttabilmente, continuerà a riflettere la stessa identica immagine di sè.
Gian Paolo D'Ambrosio [Maracaibo - Venezuela, 1973] vive e lavora tra Roma e Venezia. Ha studiato
all'Accademia di Belle “Arti Julio Arraga”, all'Istituto Universitario del Design Sucre, Venezuela e all'Istituto
Europeo di Design di Roma. Ha partecipato nel 2006 alla Triennale di Milano, 100 Stili, e al Moble Cenama,
Center for Contemporary Arts Afghanistan CCAA di Kabul.
MR.BJ | Mutants
Foto
3 x 35cm x 35 cm
Queste foto sono un riflesso di una cultura adrogina, dove il sesso è indefinito, maschile o femminile non è
importante. Al centro vi è il personaggio e le sue esperienze virtuali. Non è necessariamente qualcosa di
gay, molto più della bisessualità e del libero amore, amore per gli altri e per se stessi.
Qui la cultura cyber post-moderna è mixata con le tecniche pubblicitarie di moda delle foto ritoccate, in modo
da far impressionare il pubblico. E' reale? Al primo sguardo, no. Ma la tecnica non è così definita, così che è
difficile credere che non lo sia. Perché no? Perché non ci sono persone come questa nel Ventunesimo
secolo in cui viviamo.
Mr. BJ [Rio de Janeiro – Brasile, 1979] ha studiato design industriale all'Università di Brasilia. Vive e lavora
tra Amsterdam e Venezia, nel campo del design e delle consulenze d'arte. Ha lavorato a “Fabrica”, il
laboratorio culturale Benetton a Treviso. I suoi lavori sono esposti in numerosi paesi e i suoi prodotti sono in
vendita in molti negozi di musei.
MASSIMO PREMUDA | Piccole grandi icone crescono
foto-installazione
3 x 100cm x 70cm
15 x 45cm x 30cm
E' un’installazione fotografica composta da 6 minicicli di foto che ritraggono i personaggi in scene di vita
quotidiana. Il titolo del lavoro prende spunto dal libro Piccole donne crescono [Little Women-Good Wives] di
Louise May Alcott e vuole essere proprio una sorta di romanzo di formazione per le giovani coppie in cerca
di stabilità; un unico elemento inquietante e destabilizzante però esce dagli scatti ed è proprio, nella
rassicurante serenità dello scorrere della vita, il fatto che gli stessi partner, prima impegnati in una relazione
omosessuale, si ritrovino nello scatto successivo coinvolti in una relazione eterosessuale o bisessuale.
Massimo Premuda [Trieste - Italia, 1978], vive e lavora fra Trieste, Venezia e Lubiana. Attualmente lavora
per la Moderna Galerija [Lubiana]. Espone dal 2002: galleria Viafarini [Milano], Fondazione Bevilacqua La
Masa [Venezia], GAM-Villa Delle Rose [Bologna], galleria Base [Firenze], Museo Revoltella [Trieste], Museo
Civico [Rovino – Croazia], Maribor Art Gallery [Slovenia] e Craft & Cultural Arts Gallery [California – USA].
Nel 2006 ha vinto il VII Concorso Internazionale di Design [Trieste Contemporanea], presieduto da Gillo
Dorfles.
Dal 16 al 30 aprile, Galleria A+A
LAURA ABDULCADIR | Amore in sospensione
installazione audio-visiva
Amore…sospensione, percezione di un segreto contatto condiviso, orecchie sensibili a suoni intimi, profondi
che non hanno occhi, generano frequenze incontrollabili, composizioni che lasciano orchestrare sentimenti
che non necessitano definizioni sessuali. Un incontro imprevedibile, transitorio nel quale si intrecciano
passati presenti e futuri. Verità inconscie che lasciano trapelare sconosciuti desideri della mente.
Un'installazione audio visiva nella quale pittura musica e spazio si intrecciano accogliendo lo spettatore in
una dimensione intima.
Laura Abdulcadir [Belluno – Italia, 1981] vive e lavora tra Istanbul e Venezia. Ha collaborato con Alicia
Framis [per la Biennale di Venezia, 2003], Yona Freedman [Domus Academy di Milano, 2005] e Olafur
Eliasson (2005). Nel 2006 ha partecipato alla collettiva nella Art Gallery Paradiso [Rab, Croazia], al Mestre
Film Fest e alla Galleria C.A.M di Istanbul.
H.E.N. | Fightgamble
video
2007, 4', DV, b/n e colore
Un gioco d'azzardo, la roulette russa. Mi sono chiesta fino a che punto sia possibile amare il pericolo, come
paura e piacere. La stessa scena viene girata in situazioni diverse, in casa, in un locale, in un ambiente
bianco ed anonimo. Ne è nata una miscellanea di emozioni e di follia, che seguendo la legge dell’assurdo
creano un punto d’incontro tra le persone.
H.E.N., alias Henory Elisabetta Nausicaa Lozzi [Brescia, 1980] vive e lavora a Venezia, dove si è laureata in
lingue e letteratura giapponese all'Università Ca Foscari,con una tesi sul performer buto Ono Kazuo. Ha
partecipato al laboratorio buto per la Par Tot a Bologna. Nel 2004 ha esordito con un reportage fotografico
allo Shangri-là di Piacenza. Il suo interesse creativo è sul cinema sperimentale e il teatro d’improvvisazione.
ZELJKO MARINKOVIC & NIKA RUKAVINA | Loveroom
videoinstallazione / video-installation
Un tavolo da lavoro con due schermi girati verso le sedie posizionate sui lati opposti. Lo stesso video, una
conversazione privata fra due persone che si incontrano in una chat, compare su tutti e due i monitor. La
conversazione, svolta in inglese, tiene loro nascosto il fatto che siano di 2 sessi incompatibili ai loro
orientamenti sessuali. Lo spettatore, potendo vedere l'identità degli interlocutori, riesce a capire il malinteso
sin dal inizio e ne è l'unico testimone. Loveroom è la simulazione di quanto possano essere vere e forti le
emozioni che si provano nel mondo virtuale e di quanto si possa essere assoggettati ad esse.
Zeljko Marinkovic [Belgrado - Serbia, 1977] e Nika Rukavina [Rijeka - Croazia, 1980] sono laureati
all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Hanno collaborato insieme in diversi progetti artistici. Una mostra
personale si è tenuta alla Galleria Nuova Icona di Venezia nel 2005, curata da Camilla Seibezzi e Vittorio
Urbani.
MERATI & MOLISANI | Agape ∞Prelude
videoart
2006, 7' 00”, DV, colore
“Agape ∞ Prélude” è uno degli episodi del più complesso e strutturato “Agape”, work in progress di sette
cortometraggi/capitoli, ideati e scritti durante i workshops del Q2Q. “Prélude” rappresenta il ciclo di morte e
rinascita, attraverso una sorta di ritualità pagana e simbolica, scandita dalle frasi-chiave del “Simposio” di
Platone e da una atmosfera primordiale e mistica. Il tema è il superamento del conflitto di genere, attraverso
la similarità del maschile e del femminile come potenza creatrice.
Simone Merati (Saronno, 1978) vive a Venezia, dove studia lingue persiana e russa all'Università Ca'
Foscari. Nel 2005 ha realizzato il corto “Venice-Kabul” con Ekaterina Samudio Kostina, presentato al “Venice
Film Meeting” durante la Mostra del Cinema, al Festival del Mediterraneo di Tunisi e alla Film Commission di
Santiago de Compostela. Con Elena Molisani e Laura Abdulcadir ha realizzato “L’abolizione del piatto fondo
dal mondo”, presentato al Mestre Film Fest 2006.
Elena Molisani (Atene, 1980) vive a Venezia, dove studia cinema all'Università. Ha collaborato con l'attrice
Eleni Anghelopoulos e ha realizzato i cortometraggi “Rosso”, “Hunger”, “L’abolizione del piatto fondo dal
mondo”, “Venezia, liberata”.
GIORGIA PARTESOTTI | Macrocosmo
videoinstallazione
2006, 3' 40”, DV, b/n
L'effetto etereo delle nuvole in movimento e due corpi femminili innamorati. Un passaggio effimero tra natura
e fisicità. I corpi femminili che si amano come visione soave, uno scambio di dolcezze, che il maschile non
può concepire. I veli che accompagnano la video-proiezione segnano la leggerezza delle immagini e aprono
verso un'idea del mondo, un macrocosmo emotivo.
Giorgia Partesotti [Padova – Italia, 1980] si è diplomata in pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia e
dottoranda in Arti Visive presso l'Università Politecnica di Belle Arti di Valencia. Ha esordito nel 2003 in una
collettiva a Padova e alla rassegna di Land Art “Ciamps” di Pordenone. A Valencia ha partecipato al
Cineforum di Buňol con la performance “Le 3 parche” e alle collettive “Sombras y relejos” [2004] e “Antispot”
[2006] al Museo di Arte Moderna IVAM.