Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 1: Materiali metallici, costituzione, trattamenti Diagrammi di equilibrio delle leghe ferrose - Struttura delle leghe, distribuzione dei componenti STRUTTURA DELLE LEGHE METALLICHE In una lega possiamo avere tre tipi di cristalli: 1) CRISTALLI SEMPLICI Sono formati da un grandissimo numero di celle elementari di un determinato componente puro (per esempio elemento A) riunite in un reticolo cristallino più o meno uniforme. 2) CRISTALLI DI COMPOSTI CHIMICI Sono costituiti da composti chimici C = Ax By formati dai componenti originari A e B non più distinguibili. Gli atomi di A e di B sono disposti in un rapporto preciso. Per esempio, nel caso del carburo di ferro Fe3 C (cementite), si hanno tre atomi di Ferro per ogni atomo di Carbonio. Nelle leghe il composto chimico è detto “Composto intermetallico”. 3) CRISTALLI DI SOLUZIONI SOLIDE (CRISTALLI MISTI) Sono costituiti da soluzioni solide tra componenti puri A e B oppure tra un componente puro A ed un composto chimico C = Ax By. Possiamo avere: - A disciolto in B B disciolto in A A (o B) disciolto in C = Ax By Il metallo preponderante è detto SOLVENTE, l’elemento aggiunto è detto SOLUTO. DISTRIBUZIONE DEI COMPONENTI NELLE LEGHE Nel passaggio dallo stato liquido allo stato solido, i componenti possono distribuirsi fra loro in tre modi: per miscuglio semplice, per combinazione chimica, per soluzione solida. 1) MISCUGLIO SEMPLICE Questo tipo di leghe sono formate dai singoli componenti del sistema A, B … cristallizzati separatamente perché insolubili allo stato solido. Si può avere anche una certa solubilità del componente B in A e/o di A in B. In tal caso le due soluzioni si separano fra loro nei rispettivi cristalli misti α (poco B disciolto in A) e β (poco A disciolto in B). Si ottiene la cosiddetta LEGA EUTETTICA, costituita da una mescolanza intima con caratteristica distribuzione adiacente, di cristalli semplici, ciascuno dei quali è formato da un solo componente, elemento (A o B …) o composto chimico (C = Ax By), o di cristalli di soluzioni solide diverse (α o β). Ogni insieme di cristalli dello stesso tipo forma una fase. Il nome di “Eutettico” (che significa “scorre bene”) indica che la lega possiede il più basso punto di fusione: Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 1 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 1: Materiali metallici, costituzione, trattamenti Diagrammi di equilibrio delle leghe ferrose - Struttura delle leghe, distribuzione dei componenti La lega eutettica fonde ad una temperatura costante, inferiore alla temperatura di fusione dei due componenti. Le leghe eutettiche, per la loro struttura, sono fragili, hanno scarsa resistenza a trazione e sono poco duttili e malleabili; sono però adatte ad ottenere getti di fusione. 2) COMBINAZIONE CHIMICA Questo tipo di leghe sono formate da tutti cristalli uguali dei relativi composti chimici C = Ax By i cui atomi sono disposti nel reticolo cristallino secondo una percentuale ben precisa. Il composto chimico costituisce una sola fase. La distribuzione può essere ordinata o no. 3) SOLUZIONE SOLIDA Tali leghe si hanno quando i componenti sono solubili sia allo stato liquido sia allo stato solido e sono formati da cristalli misti tutti uguali tra loro. • Se la solubilità è completa si ha una sola fase • Se la solubilità è parziale si ricade nel miscuglio fra cristalli misti diversi α e β e quindi si hanno due fasi. Le soluzioni solide, presentando una struttura più omogenea, posseggono caratteristiche meccaniche e soprattutto chimiche (resistenza alla corrosione) migliori di quelle possedute dalle leghe eutettiche. Si distinguono soluzioni solide di sostituzione e soluzioni solide interstiziali. a) Nel caso delle SOLUZIONI SOLIDE DI SOSTITUZIONE, gli atomi hanno all’incirca le stesse dimensioni e cristallizzano secondo lo stesso reticolo. Gli atomi del soluto sostituiscono alcuni atomi del solvente. Si può avere: - Distribuzione casuale, se la distribuzione degli atomi del soluto (elemento aggiunto) è disordinata. Il numero di atomi nel reticolo può variare. - Distribuzione ordinata, se gli atomi del soluto si distribuiscono ordinatamente nel reticolo del solvente (metallo preponderante). Le due specie di atomi sono presenti secondo i loro rapporti. b) Nel caso di SOLUZIONI SOLIDE INTERSTIZIALI, gli atomi di soluto sono inseriti negli spazi interreticolari del solvente senza spostarne gli atomi dalle posizioni fondamentali. Necessariamente il diametro atomico del soluto deve essere inferiore a quello del solvente. L’inserimento è casuale. Gli atomi del soluto finiscono in realtà per distorcere il reticolo cristallino rendendo la lega meno plastica e più resistente. Questo tipo di soluzione avviene in presenza di un metallo (per esempio il ferro) e di un non metallo (per esempio il carbonio) e la presenza di quest’ultimo è sempre modesta ma tale da Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 2 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 1: Materiali metallici, costituzione, trattamenti Diagrammi di equilibrio delle leghe ferrose - Struttura delle leghe, distribuzione dei componenti deformare il reticolo e rafforzare il legame metallico fornendo elettroni agli atomi circostanti (divenendo così ioni positivi). Per effetto di questi legami supplementari, vi è un maggior ostacolo allo scorrimento dei piani reticolari e di conseguenza la lega migliora le sue caratteristiche meccaniche e aumenta la durezza e la fragilità. Solubilità del Carbonio nel Ferro Fra i pochi elementi che danno luogo alle soluzioni interstiziali il più importante è il carbonio i cui atomi si inseriscono tra quelli del ferro nei suoi vari stati allotropici. L’atomo di carbonio ha un raggio di 0,70 Å. Nel sistema C.C.C., rimangono tra le facce degli interstizi, i più grandi dei quali hanno un raggio di 0,36 Å. Nel sistema C.F.C., si formano invece degli interstizi di raggio 0,52 Å al centro di ogni cella. I reticoli suddetti, quindi, non subiscono deformazioni se negli interstizi ricevono atomi rispettivamente ≤ di 0,36 o 0,52 Å. L’atomo di carbonio, che ha un raggio di 0,70 Å, provoca quindi una piccola deformazione nella struttura del Fe γ, provoca invece una distorsione più sensibile nel reticolo del Fe α. Il carbonio è perciò solubile nel Fe γ in quantità superiore che nel Fe α, formando soluzioni solide interstiziali. Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 3
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