Comune di Osimo/ASSO/AMAT con il contributo di MiBACT e Regione Marche TEATRO LA NUOVA FENICE STAGIONE TEATRALE 2014/15 _ Prosa _ Ricerca di Teatro PRESENTAZIONE PUBBLICA Osimo, Teatro La Nuova Fenice 30 Ottobre 2014 PROSA 23 novembre ANNA GALIENA, MARINA MASSIRONI, AMANDA SANDRELLI, SERGIO MUNIZ TRES Juan Carlos Rubio | regia Chiara Noschese 14 dicembre IAIA FORTE HANNO TUTTI RAGIONE Paolo Sorrentino 18 gennaio JUNIOR BALLETTO DI TOSCANA GISELLE Adolphe Adam | coreografia Eugenio Scigliano 1 febbraio LAURA MARINONI, STEFANO RANDISI, ENZO VETRANO L’ONOREVOLE Leonardo Sciascia | regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi 14 febbraio STEFANO ACCORSI DECAMERONE Giovanni Boccaccio | adattamento e regia Marco Baliani 13 marzo MONICA GUERRITORE, CAROLINA CRESCENTINI QUALCOSA RIMANE Donald Margulies | regia Giorgio Diritti RICERCA DI TEATRO 18 dicembre GIUSEPPE COMUNIELLO/COMPAGNIA VIRGILIO SIENI PINOCCHIO LEGGERMENTE DIVERSO coreografia Virgilio Sieni 25 gennaio* TEATRO APERTO & MAURIZIO BOLDRINI COSTELLAZIONI D’AMORE 20 febbraio PAOLO BENVEGNÙ EARTH HOTEL [concerto in collaborazione con Loop Live Club] 6 marzo ISABELLA CARLONI/TEATRO MANET & ROVINE CIRCOLARI ALDA MERINI. I BEATI ANNI DELL’INNOCENZA Antonio Lovascio 29 marzo * SANDRA CATTANEO E COSIMO GALLOTTA/TEATRO A SUD EST VOI CHE VIVETE SICURI 17 aprile MARIANGELA GUALTIERI/TEATRO VALDOCA VOCI DI TENEBRA AZZURRA Mariangela Gualtieri | regia, scene e luci Cesare Ronconi * inizio ore 17.30 domenica 23 novembre 2014 Tiesseteatro ANNA GALIENA, MARINA MASSIRONI, AMANDA SANDRELLI, SERGIO MUNIZ TRES una commedia di Juan Carlos Rubio traduzione Isabella Diani adattamento Pino Tierno regia Chiara Noschese Tre amiche inseparabili al liceo si ritrovano dopo più di vent'anni, hanno avuto tre vite diverse, con esperienze diverse. Marisa (Anna Galiena) è un’affermata conduttrice televisiva. Carlotta (Marina Massironi) ha divorziato da un marito che la tradiva, ha perso molti chili dal liceo e vive sola con il suo gatto. Angela (Amanda Sandrelli) ha da poco perso il marito e fatica a sbarcare il lunario. Tre donne con un passato completamente diverso che però hanno una cosa in comune, non sono più giovanissime e nessuna di loro ha mai avuto un bambino. Dopo una notte folle tra risse, recriminazioni, risate e alcool giungono ad una conclusione: rimanere incinta insieme e dello stesso uomo. Reclutano così un "prescelto" che, nel loro ricordo, rappresenta e corrisponde all'uomo ideale. Farà quindi ingresso nella vicenda anche un uomo, Adalberto (Sergio Muniz), che però nasconde un segreto... La storia si svilupperà con un finale a sorpresa, paradossale, toccando con levità argomenti come la solitudine, l'infedeltà, la prostituzione, la maternità. Tres è una macchina comica, un intreccio di situazioni esilaranti e irriverenti, nata dalla prolifica penna di Juan Carlos Rubio, che in Spagna ne ha curato anche la regia. Chiara Noschese domenica 14 dicembre 2014 Pierfrancesco Pisani e OffRome in collaborazione con Nidodiragno Produzione e Distribuzione e Infinito IAIA FORTE HANNO TUTTI RAGIONE di Paolo Sorrentino canzoni di Pasquale Catalano e Peppino Di Capri eseguite da Fabrizio Romano elementi scenici Katia Titolo - Marina Schindler assistente alla regia Carlotta Corradi disegno luci Paolo Meglio Iaia Forte, pluripremiata attrice, torna a lavorare con Paolo Sorrentino dopo lo straordinario successo internazionale de La Grande Bellezza In Hanno Tutti Ragione, adattamento dell’omonimo romanzo di Paolo Sorrentino, Iaia Forte è Tony Pagoda, cantante napoletano all'apice della carriera nella New York degli anni '50, mentre aspetta di tenere il concerto più importante della sua carriera: si esibirà al Radio City Music Hall davanti a Frank Sinatra. Lo spettacolo ha conquistato nel 2013 il pubblico italiano ed è stato acclamato dalla critica, ottenendo il tutto esaurito in molti dei teatri dove è stato presentato. «L’idea di mettere in scena il protagonista del romanzo di Paolo Sorrentino mi è venuta per innamoramento. Avevo letto in pubblico due capitoli del libro in occasione del “Premio Letterario di Fiesole”, e il piacere di incarnare Tony Pagoda e di dare suono alla bellissima lingua del libro è stato tale, che mi ha fatto desiderare di farne uno spettacolo. Questo cantante cocainomane, disperato e vitale, è una creatura così oltre i generi che può essere, a mio avviso, incarnato anche da una donna. Mi piace immaginare che il ghigno gradasso di Pagoda nasconda un anima femminile, una “sperdutezza”, un anelito ad un “armonia perduta”. E poi, semplicemente, il teatro è, per fortuna, un luogo dove il naturalismo può essere bandito ed i limiti della realtà espandersi. Lo spettacolo è concepito come un concerto, in cui i pensieri del cantante nascono nell’emozione di esibirsi davanti a Frank Sinatra, al Radio City Music Hall. In una sorta di allucinazione del sentire provocatagli da alcool e cocaina, Pagoda, mentre canta, è attraversato da barlumi di memoria, illuminazioni di sé, “struggenze” d’amore, sarcastiche considerazioni partorite tra le note delle canzoni, dove la musica che accompagna la performance dialoga con le parole stesse usate come una partitura». Iaia Forte domenica 18 gennaio 2015 Junior BdT in collaborazione con Fondazione Teatro Comunale di Vicenza e Arteven JUNIOR BALLETTO DI TOSCANA GISELLE Balletto in un atto unico musica di Adolphe Adam drammaturgia, regia e coreografia di Eugenio Scigliano con (personaggi e interpreti) Giselle: Laura Massetti / Lucia Zimmardi Educatore: Mirko De Campi / Luca Cesa Istitutrice : Giovanna Pagone / Chiara Afilani / Eleonora Peperoni Studentesse: Chiara Afilani, Sofia Barilli, Giulia Cella, Martina Consoli, Elena Martinelli, Eleonora Peperoni, Myriam Tomè, Lucia Zimmardi / Giorgia Drago, Carolina Giornelli, Sofia Manca, Elena Pera. Studenti: Joseph Caldo, Luca Cesa, Lorenzo Savino, Alberto Tardanico, Giovanni Visone / Donato Barile, Giovanni Imbroglia. luci di Carlo Cerri in collaborazione con Andrea Narese costumi di Santi Rinciari realizzati da Opificio della Moda e del Costume Per affrontare Giselle Eugenio Scigliano torna direttamente alle fonti poetiche e letterarie del balletto. Proprio partendo dalla leggenda delle Wilis che tanto suggestionò Theophile Gauthier nello scrivere lo scenario di Giselle, il coreografo si immerge direttamente nell'atmosfera gotica e notturna tanto cara alle culture nordiche, della quale il tema dell'irresistibile passione amorosa legata all'idea della 'non-morte' è fulcro portante. Con molte altre creature inquiete dell'aldilà create dalla letteratura romantica, le Wilis condividono il vagare in luoghi boschivi e notturni, la bellezza selvaggia ed esangue, la silenziosa e sfuggente seduttività, il potere di far sperimentare un sentimento così forte e irresistibile da lasciarne in chi l'ha provato indelebile traccia. Di fatto l'altra faccia del femminino romantico le Wilis sono insomma l'aspetto oscuro e liberato di donne obbligate dalle convenzioni a reprimere le loro pulsioni ed emozioni più profonde. In questo senso la Giselle inventata da Gauthier diventa l'epitome di una condizione femminile tipica del periodo, fusione perfetta tra la virginale fanciulla obbediente alle regole della società, ma anche suo doppio ribelle e perturbante, seppure disumanizzato. Scigliano riconduce la vicenda in quella età vittoriana, con la giovane Giselle attratta e sedotta dal Precettore che in realtà è legato all'Istitutrice della scuola. Scoperto l'inganno, in preda alla vergogna nei confronti dei suoi compagni e della stessa Istitutrice la fanciulla si uccide. Nella nuova scrittura drammaturgica del famoso secondo ‘atto bianco’, angosciato dai sensi di colpa il Precettore viene tormentato dalla visione degli spiriti furenti e vendicativi delle Spose Non-Morte, le Wilis: tra loro c'è Giselle, la cui innocenza e amore sono restati immutati anche oltre la vita. All'alba l'uomo si ritrova solo, smarrito, ma ormai profondamente toccato dall'esperienza vissuta tra sogno e realtà. In questa trasfigurazione della realtà Scigliano si fa guidare dalla musica di Adam e affrontando la sfida di una pagina 'assoluta' del repertorio ballettistico trova la sua personalissima, coerente risposta alla vicenda, alla quale offre la sua inconfondibile cifra stilistica e la sua sensibilità di autore capace di registrare le minime sfumature del cuore in gesti e movimenti di ampio respiro teatrale. (da una nota di Silvia Poletti) domenica 1 febbraio 2015 Teatro Biondo Stabile di Palermo in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione/DiabloguesCompagnia Vetrano-Randisi LAURA MARINONI, STEFANO RANDISI, ENZO VETRANO L’ONOREVOLE di Leonardo Sciascia con Aurelio D'Amore, Aurora Falcone, Angelo Campolo, Giovanni Moschella Antonio Lo Presti, Alessio Barone adattamento e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi L’onorevole è un testo che racconta con intrigante ironia come l’ascesa politica di un onesto professore di lettere possa diventare un’ineluttabile ma pacifica, perfino brillante, caduta morale. Il modesto professor Frangipane rappresenta un modello di correttezza e idealità basato sulla cultura e sul rispetto. Inaspettatamente riceve l’offerta di una candidatura alle elezioni nella circoscrizione è quella della Sicilia occidentale. Pur titubante, viene convinto ad accettare l’onere e l’onore di sedere come deputato in Parlamento. Ha inizio una carriera politica inarrestabile che lo porta a conquistare un potere sempre più forte, a muoversi tra agi e lusso, ma anche a scendere a compromessi sempre più miseri e a stringere loschi accordi con personaggi malavitosi. Gli fa da contraltare la moglie Assunta che comincia come ad appropriarsi dell’identità che il marito va perdendo, attraverso un’immersione nell’idealismo, nel senso di giustizia e nella sete di cultura di Don Chisciotte, lettura prediletta di Frangipane quando era ancora professore. Letto oggi, questo testo scritto nel 1965, che ci parla di connivenze tra politica, affari, alti prelati e criminalità organizzata, di favori e corruzioni, di furbizie e tradimenti, assume il carattere di un’amara profezia. Due sono i tratti che sentiamo particolarmente vicini in questo testo: da un lato il considerare la verità come una visione distorta della realtà, qualcosa da cui allontanarsi gradualmente, ridicolizzare e infine mettere all’indice come un’espressione della follia; dall’altro il modo, tipico della scrittura di Sciascia – ma con lui anche di tanti autori e letterati siciliani, Pirandello in testa – di descrivere la società in cui vive attraverso meccanismi narrativi che sembrano portare in un luogo e un tempo paralleli, quasi astratti e invece sono una descrizione lucida e spietata di ciò che avverrà oggi o in un futuro più o meno incombente. Un finale sorprendente ribalta la rassegnazione della protagonista femminile in un più crudele e disarmante epilogo che ci fa scorgere in un trionfo di glamour l’abisso quotidiano ormai percepito dall’intera collettività come raggiungimento del vero successo. Enzo Vetrano e Stefano Randisi sabato 14 febbraio 2015 Nuovo Teatro in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola di Firenze STEFANO ACCORSI DECAMERONE vizi, virtù, passioni liberamente tratto dal “Decamerone” di Giovanni Boccaccio con (in o.a.) Salvo Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia, Mariano Nieddu, Naike Silipo adattamento teatrale e regia di Marco Baliani drammaturgia Maria Maglietta scene e costumi Carlo Sala disegno luci Luca Barbati [progetto “grandi italiani” Marco Baliani, Stefano Accorsi, Marco Balsamo] Le storie servono a rendere il mondo meno terribile, a immaginare altre vite, diverse da quella che si sta faticosamente vivendo, le storie servono ad allontanare, per un poco di tempo, l’alito della morte. Finché si racconta, finché c’è una voce che narra siamo ancora vivi, lui e lei che racconta e noi che ascoltiamo. Per questo ci si sposta da Firenze verso la collina e lì si principia a raccontare. La città è appestata, la morte è in agguato, servono storie che facciano dimenticare, storie di amori ridicoli, erotici, furiosi, storie rozze, spietate, sentimentali, grottesche, paurose , purché siano storie, e raccontate bene, perché la vita reale là fuori si avvicina con denti affilati e agogna la preda. Abbiamo scelto di raccontare alcune novelle del Decamerone di Boccaccio perché oggi ad essere appestata è l’intera società. Ne sentiamo i miasmi mortiferi, le corruzioni, gli inquinamenti, le conventicole, le mafie, l’impudicizia e l’impudenza dei potenti, la menzogna, lo sfruttamento dei più deboli, il malaffare. In questa progressiva perdita di un civile sentire, ci è sembrato importante far risuonare la voce del Boccaccio attraverso le nostre voci di teatranti. Per ricordare che possediamo tesori linguistici pari ai nostri tesori paesaggistici e naturali, un’altra Italia, che non compare nei bollettini della disfatta giornaliera con la quale la peste ci avvilisce. Per raccontarci storie che ci rendano più aperti alla possibilità di altre esistenze, fuori da questo reality squallido in cui ci costringono a recitare come partecipanti di un globale Grande Fratello. Perché anche se le storie sembrano buffe, quegli amorazzi triviali e laidi, quelle puzzonate, quelle strafottenti invenzioni che muovono al riso e allo sberleffo, mostrano poi, sotto sotto, come in tutte le grandi storie, il mistero della vita stessa, un’amarezza lucida che risveglia di colpo la coscienza, facendoci di botto scoprire che il re è nudo, e che per liberarci dall’appestamento, dobbiamo partire dalle nostre fragilità e debolezze, riconoscerle, farci un bell’esame, ridendoci sopra, e digrignando i denti, magari uscendo da teatro poco indignati ma ragionevolmente incazzati, anche con noi stessi. Marco Baliani venerdì 13 marzo 2015 Pierfrancesco Pisani – Parmaconcerti in collaborazione con Comune di Urbino / AMAT MONICA GUERRITORE,CAROLINA CRESCENTINI QUALCOSA RIMANE Collected stories di Donald Margulies traduzione Enrico Luttman regia Giorgio Diritti Ruth Steiner insegna letteratura ed è un’apprezzata scrittrice, acuta e disincantata. Sua allieva prediletta è Lisa Morrison che nei sei anni di corso si è trasformata da studentessa insicura in autrice di un certo successo. Lisa, dopo l’uscita di una sua raccolta ben accolta da pubblico e critica, si accinge a scrivere un romanzo basato sulla relazione fra Ruth e il poeta Delmore Schwartz, grazie anche al quale la Steiner appena ventenne venne accolta nella ‘cittadella’ letteraria del Village. Richiamando alla memoria la vicenda Ruth è tormentata dal dilemma morale se gli eventi della vita privata di qualcuno possano essere adoperati da un'altra persona per i propri fini creativi. Sebbene il poeta e narratore Schwartz sia realmente esistito (1913-1966), i personaggi di Ruth Steiner e di Lisa sono invece totalmente immaginari. La regia di Giorgio Diritti fa emergere la storia di “comportamenti e morale degli scrittori” (come puntualizzò un critico del New York Times), attraverso il più semplice gioco teatrale, liberato da effetti e sovrastrutture. Un lavoro quasi completamente incentrato sulla bravura di Carolina Crescentini e di Monica Guerritore e sulla loro capacità di coinvolgere il pubblico per poi astrarsene completamente per aprire ad un dialogo intimo e ravvicinato. Collected stories del premio Pulitzer per la drammaturgia Donald Margulies, ha debuttato nel 1998 ed è finora inedito in Italia. La franchezza e l’intensità con cui il testo affronta i temi dell’amicizia e della rivalità richiamano alla memoria l’ altro celebre e appassionante scontro generazionale del film con Bette Davis e Anne Baxter Eva contro Eva. RICERCA DI TEATRO giovedì 18 dicembre 2014 Compagnia Virgilio Sieni in collaborazione con AMAT per Civitanova Danza GIUSEPPE COMUNIELLO / COMPAGNIA VIRGILIO SIENI PINOCCHIO LEGGERMENTE DIVERSO coreografia, regia, luci Virgilio Sieni assistente al progetto Giulia Mureddu musica John Dowland elementi scenici Antonio Gatto tecnico luci Roland Van Ulden tecnico suono Umberto Foddis Pinocchio di Virgilio Sieni è una fiaba sulla nascita e la crescita dell'uomo alla ricerca dell'origine dei sensi. Giuseppe è un non vedente che da alcuni anni si prepara alla danza. Giuseppe/Pinocchio ci conduce al dettaglio e nelle varie scene ci mostra l’addentrarsi nei particolari, tra intimità e inquietudine. Lo spettacolo è composto da fughe, quadri che sono viaggi ed esercizi commoventi nel dettaglio, nel luogo, nella luce: ritratti di vita che perdono resistendo con uno sguardo dentro. Questo Pinocchio leggermente diverso si avvicina al silenzio, corre adiacente a certi corpi come nelle albe di Piero della Francesca (“Battesimo di Cristo” a Londra), nei colori della luce del Tiepolo (“Mosè salvato dalle acque”), nell’incarnato del Bellini (“Pietà” all’Accademia di Venezia). Giuseppe/Pinocchio ha piantato il suo bosco sacro, lasciandoci al bosco e donandoci uno spazio che è recinto di resistenza e non luogo del consumo: intimo e struggente cammino verso una benevolenza del gesto, a desiderare di essere nell’ombra del burattino e a proteggere il danzatore cieco. domenica 25 gennaio 2015* TEATRO APERTO COSTELLAZIONI D’AMORE con la partecipazione straordinaria di Maurizio Boldrini con gli attori di Teatro Aperto e le danzatrici dell’associazione “Il balletto” diretta da Adua De Candia regia di Marco Frontalini Lo spettacolo prodotto è una concertazione vocale, sonora e coreografica dei versi poetici di Giacomo Leopardi, Eugenio Montale, Dino Campana e Marguerite Yourcenar. Attraverso l'unione della danza della musica e della poesia si conduce lo spettatore in un viaggio emozionale e catartico alla riscoperta della propria sensibilità più profonda. Lo spettacolo vedrà la partecipazione straordinaria di Maurizio Boldrini con una riduzione del suo spettacolo “Le differenze della voce”, un recital che supera il concetto di autore: padre e madre delle parole sono le voci che si liquidano in esse. Le voci dei poeti sono la poesia stessa, corpo sonoro che sopravvive al corpo della scrittura, e questa che rivive nel corpo-voce dell’attore, gli spettatori avranno la possibilità di partecipare ad un’arte vera come quella dei trapezisti che si lanciano e si prendono al volo, un’arte che non vuole fare la bella, che non compiace e che non è abbonata ai luoghi comuni di facile consumo. Teatro aperto è stata fondata nel 1982 da don Aldo Compagnucci e opera nel settore dello spettacolo con lo scopo di promuovere la conoscenza e la pratica del teatro. *inizio ore 17.30 venerdì 20 febbraio 2015 PAOLO BENVEGNÙ EARTH HOTEL concerto [in collaborazione con Loop Live Club] Earth Hotel è il nuovo disco di Paolo Benvegnù, il quarto per l'artista milanese e fiorentino d’adozione exScisma, a tre anni di distanza dalla pubblicazione del precedente Hermann. Dodici brani in cui l’arte e la poetica di Benvegnù esplorano l’amore da diversi punti di vista. All’interno dell’Earth Hotel, luogo a cui tutti apparteniamo ed in cui tutti abitiamo, trova posto l’amore in ogni sua declinazione, i luoghi dove esso si espande e si consuma, i viaggi che ne acuiscono la distanza o la riducono, i tempi brevi o lunghissimi che ne scandiscono i ritmi. Un inno fortissimo alla vita, urlato a gola piena. Una riflessione profonda e ammaliante, senza sconti, lucida ed appassionata, carica di amore, necessità irrinunciabile che l’artista persegue con l’ostinazione di un capitano che, senza bussola, affida alla propria intuizione e alle stelle la sua rotta. venerdì 6 marzo 2015 Teatro Manet e Rovine Circolari ISABELLA CARLONI ALDA MERINI. I BEATI ANNI DELL’INNOCENZA di Antonio Lovascio abiti di scena Stefania Cempini I Beati Anni dell’Innocenza nasce da un incontro/intervista che Alda Merini ha concesso ad Antonio Lovascio. Da questa suggestiva esperienza Lovascio ripercorre drammaturgicamente la vita della poetessa partendo dalla dicotomia che ne caratterizzava la personalità. La Merini era capace di creare versi poetici durante una banale conversazione e poco dopo di lamentarsi riguardo alle futili questioni condominiali, come una qualsiasi persona di una certa età. Ciò che emerge dal testo teatrale è proprio la dualità fra il genio e la persona, l’alto e il basso, il tangibile e l’intangibile, l’apollineo e il dionisiaco. L’opera della Merini è vasta e complessa. Attraversa il mito, la religione, l’erotismo e soprattutto l’amore. Non a caso era definita la poetessa dell’amore. L’aspetto della follia è un tema dominante. I dieci anni di manicomio hanno condizionato sia la sua vita che la sua arte ma è fondamentale distinguere la follia dalla creazione artistica con la quale non ha nulla a che vedere se non come tematica affrontata a posteriori. Nello spettacolo emerge dunque la figura umana di Alda Merini, capace di slanci poetici dall’incredibile bellezza. Compaiono anche due componimenti inediti che la poetessa ha dettato telefonicamente ad una amica in comune con Antonio Lovascio. I toni dell’opera risultano a tratti grotteschi, come grottesca sapeva e voleva apparire la Merini “diva dissacrante”. Tuttavia, dal tono colloquiale si passa ad un registro più elevato quando emerge la sofferenza come amore e visione mistica del poeta in relazione alla passione di Cristo. Lei stessa parla del tempo trascorso in manicomio come “I beati anni dell’innocenza”. “La brillante interpretazione di Isabella Carloni restituisce il gesto, lo humour, l’arguzia, il disincanto e l’incanto di una donna piena di passioni e di fede, capace di trasfigurare anche le peggiori disgrazie e i più grandi dolori in esperienze di grazia e di crescita esistenziale. Il pittore e artista marchigiano Bruno d’Arcevia firma, con le sue croci e i suoi centauri, le due grandi tele che delineano la scenografia dello spettacolo” domenica 29 marzo 2015 * Teatro a Sud Est SANDRA CATTANEO E COSIMO GALLOTTA/TEATRO A SUD EST VOI CHE VIVETE SICURI spettacolo teatral-musicale di Sandra Cattaneo e Cosimo Gallotta drammaturgia e regia Sandra Cattaneo suono Mauro Pagiaro luci Roberto Raccagni costumi Ludo A partire dal verso tratto dalla famosa poesia di Primo Levi, un‘incursione in musica e parole, sopra un treno lungo una vita. Esseri umani, punti in movimento… Storie e racconti di persone libere, orme e forme di libertà all’interno di una qualsivoglia prigionia. È lo spazio di libertà che hanno saputo e sanno ritagliarsi donne e uomini schiavi di culture, religioni o pregiudizi… È la prigione che ci creiamo noi stessi, nelle nostre tiepide case e dietro la quale ci ripariamo troppo spesso quando la paura del cambiamento si cammuffa in prudenza o precauzione. Fania, Ingrid, Gaia, Alis: come in un quadro espressionista, dipinto a pennellate grosse. Macchie di colore gettate su un fondale che cambia colore a seconda della scena, esse appaiono, vivono il loro momento e poi scompaiono, se ne vanno per la loro strada senza però dimenticarsi di fare, di essere loro stesse la domanda scagliata come una freccia a chi le guarda: e la tua libertà? Qual è la tua libertà? Come l'ossigeno, ci accorgiamo del suo valore solo quando viene a mancare... Una sola figura al centro, ma tante anime sul palco raccontate in poesia, parole, musica e movimento. *inizio ore 17.30 venerdì 17 aprile 2015 Teatro Valdoca in collaborazione con Teatro A. Bonci di Cesena MARIANGELA GUALTIERI /TEATRO VALDOCA VOCI DI TENEBRA AZZURRA di Mariangela Gualtieri regia, scene e luci Cesare Ronconi oggetti e abiti di scena Patrizia Izzo cura del suono Luca Fusconi In Voci di tenebra azzurra una donna poeta si dispone al dialogo con interlocutori non visibili, in un’apertura che chiama in campo le maestre e i maestri del passato, ciò che hanno detto e pensato: è stato tutto inutile se siamo arrivati fin qui? O forse è tempo di un ascolto più acuto, di un silenzio più largo, di un amore più adorante per la terra e per tutte le specie che la popolano. In questo viaggio nella contemporaneità, Mariangela Gualtieri struttura il suo recitato in una forma più prossima al monologo, intercalando l’aspra denuncia all’intima introspezione, le osservazioni stupite della natura a una serie di domande decisive, fino a condurre lo spettatore verso un atteggiamento di risvegliata attenzione, fuori dai torpori del presente. Il preciso disegno di luci e la regia di Cesare Ronconi, l’accurata ricerca del suono e alcuni pregnanti oggetti di scena creati da Patrizia Izzo, fanno di questa essenziale partitura visiva e sonora una piccola, preziosa pièce di vivo teatro. Teatro Valdoca Nasce nel 1983 a Cesena, dal sodalizio fra il regista Cesare Ronconi e la drammaturga Mariangela Gualtieri. Cresciuta con l’attenzione rivolta agli artisti più innovativi di quegli anni, la Valdoca, con i due spettacoli Lo spazio della quiete (1983) e Le radici dell'amore (1984), è presente fin da principio sulla scena europea con una cifra stilistica e poetica molto netta. Dai primi anni Novanta la Compagnia si dedica anche al lavoro pedagogico dando vita ad una Scuola di Poesia che coinvolge i maggiori poeti italiani, si apre poi all’incontro con numerosi giovani allievi attori, attraverso una vera e propria Scuola Nomade, esperienza che prosegue attraverso tre Corsi Europei di Alta Formazione nel 2002, 2005 e 2011. Il Teatro Valdoca persegue con rigore e raffinatezza una ricerca a ridosso della parola poetica e del lavoro d’attore, creando spettacoli corali, ma anche lavori concentrati su pochi interpreti, in una scrittura scenica che fonde danza, arti visive e musica dal vivo. Fra le ultime opere della Valdoca vanno ricordate: la trilogia Paesaggio con fratello rotto (2004/2005) e Caino (2011). Mariangela Gualtieri Nasce a Cesena, in Romagna. Si laurea in architettura allo IUAV di Venezia. Nel 1983 fonda, insieme al regista Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, di cui è drammaturga. Fin dall’inizio cura la consegna orale della poesia, dedicando piena attenzione all’apparato di amplificazione della voce e al sodalizio fra verso poetico e musica dal vivo. Fra i testi pubblicati: Antenata (ed. Crocetti, Milano 1992), Sue Dimore (Palazzo delle Esposizioni di Roma, Roma 1996), Nei Leoni e nei Lupi (I Quaderni del Battello Ebbro, Porretta 1996), Parsifal (Teatro Valdoca, Cesena 2000), Chioma (Teatro Valdoca, Cesena 2000), Fuoco Centrale (Giulio Einaudi Editore, Torino 2003), Donna che non impara (Galleria Emilio Mazzoli, Modena 2003), Senza polvere senza peso (Giulio Einaudi Editore, Torino 2006), Sermone ai cuccioli della mia specie (L’arboreto Editore, Mondaino 2006, nuova edizione con CD+libro Teatro Valdoca, Cesena 2012), Paesaggio con fratello rotto (libro e DVD, Luca Sossella Editore, Roma 2007), Bestia di gioia (Giulio Einaudi Editore, Torino 2010), Caino, (Giulio Einaudi Editore, Torino 2011). Cesare Ronconi Nasce a Cesena, in Romagna. Dopo la laurea in Architettura allo IUAV di Venezia, fonda nel 1983 a Cesena, insieme a Mariangela Gualtieri, la compagnia Teatro Valdoca. La sua scrittura registica ha due elementi fondanti: l’attore, inteso come corpo glorioso e fonte prima di ispirazione ed il verso poetico che egli affida fin dal principio a Mariangela Gualtieri, poeta e drammaturga. Il ruolo centrale dell’attore porta in primo piano il magistero pedagogico di Ronconi, che per ogni spettacolo forma gli interpreti, portando così a maturità professionale molti giovani esordienti. Memorabili in questo senso Ossicine (1994) e Fuoco Centrale (1995) o Parsifal (1999), che vede insieme attori maturi e attori esordienti. Tra il 2002 e il 2005 Cesare Ronconi dirige due Corsi Europei di Alta Formazione per l’attore. Molti gli spettacoli da lui diretti, tra cui Paesaggio con fratello rotto, Misterioso Concerto Duo e Trio, Senza polvere senza peso, Paesaggio con voce sola, Lo spazio della quiete e Nel silenzio dei fiori. Nel 2008 Cesare Ronconi comincia la sua collaborazione con la Facoltà di Architettura Aldo Rossi di Cesena. Nel 2011 cura regia, luci e scene dello spettacolo Caino, grande opera corale all’interno della quale si svolge il Cantiere Trasnazionale delle Arti per Giovani attori. Attualmente sta lavorando al progetto triennale Trilogia della gioia. BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI ABBONAMENTI Biglietteria del Teatro La Nuova Fenice aperta dalle ore 17 alle ore 20 da sabato 8 novembre a martedì 11 novembre diritto di prelazione agli abbonati stagione 2013.14 con conferma del posto mercoledì 12 novembre diritto di prelazione agli abbonati stagione 2012.2013 con possibilità di cambiare il posto giovedì 13 e venerdì 14 novembre nuovi abbonamenti PREZZI ABBONAMENTI PROSA [6 spettacoli] Settore A 138 euro Settore B 122 euro Settore C 97 euro Loggione 71 euro Speciale giovani 35 euro ridotto fino a 25 anni valido nei palchi laterali di III ordine e loggione RICERCA DI TEATRO [6 spettacoli] Posto unico numerato 50 euro ridotto 40 euro PROSA + RICERCA DI TEATRO [12 spettacoli] Settore A 170 euro Settore B 155 euro Settore C 130 euro Loggione 110 euro PREZZI BIGLIETTI PROSA Settore A Settore B Settore C Loggione Speciale giovani 27 euro ridotto 25 euro 24 euro ridotto 22 euro 19 euro ridotto 17 euro 14 euro ridotto 12 euro 7 euro ridotto fino a 25 anni valido nei palchi laterali di III ordine e loggione RICERCA DI TEATRO Posto unico numerato 10 euro ridotto 8 euro Il ridotto è valido per under 25, over 65, soci Touring Club, convenzionati vari. Per Giselle e Pinocchio ridotto valido anche per iscritti scuole danza. ACQUISTO BIGLIETTI 7 giorni prima di ogni spettacolo è possibile acquistare i biglietti presso i punti vendita AMAT e on-line sul sito www.vivaticket.it La biglietteria del Teatro La Nuova Fenice è aperta il giorno precedente lo spettacolo dalle ore 17 alle ore 20 e il giorno stesso dalle ore 17 ad inizio spettacolo PRENOTAZIONE BIGLIETTI Esclusivamente presso gli uffici AMAT, da confermare con il pagamento entro 3 giorni. La prenotazione è annullata nel caso in cui il biglietto non venga ritirato entro il primo giorno di apertura del botteghino. INFORMAZIONI AMAT tel. 071 2072439 www.amatmarche.net Biglietteria Teatro La Nuova Fenice tel. 071 7231797 INIZIO SPETTACOLI Feriali ore 21.15 Domenica e festivi ore 17.30
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