UMBRIA 1 Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria Direzione Generale 2 INDICE :::::::::::::: 1. 2. 3. introduzione percorso di ascolto e partecipazione: buone pratiche regionali 3 percorso di ascolto e partecipazione Questo ufficio, già in sede di primo rapporto di riflessione presentato al MIUR (settembre u.s.) aveva sottolineato la preoccupazione che fra le criticità possibili potesse esservi quella del disinteresse generale , trattandosi di regione che non presenta grandi dinamicità emergenziali urbane ed era quindi obbligatorio stimolare il dibattito con un programma chiaro di coinvolgimento istituzionale: più che il mondo delle scuole in quanto tali (peraltro già intercettabili attraverso le specifiche modalità attivate dal MIUR) o la componente studentesca che si immaginava avrebbe dato comunque il contributo atteso si trattava di avvicinare platee di potenziali di interlocutori “passivi” che avrebbe preferito “essere raggiunto” piuttosto che passare spontaneamente “all’attacco”. Le forme progettate e realizzate dunque sono state: Dibattito pubblico • organizzato da enti locali o associazioni ( Orvieto, Terni, Massa Martana, Città di Castello, ecc); • organizzato da singoli istituti o reti di essi (I.C.Deruta , I.C. Passignano, Liceo Donatelli, I.C. Norcia e Valnerina, Rete scuole Comune di Gubbio ecc); L’intero programma è rinvenibile in cronologia sull’apposito spazio del nostro sito Web : http://istruzione.umbria.it/id.asp?CatID=La Buona Scuola&action=search&page_no=2 Convegni partecipativi tematici: • Consulte studentesche • Assemblee sindacali su (http://istruzione.umbria.it/id.asp?id=320 specifiche tematiche della Buona scuola 7) :sia Perugia che Terni (raccolta di ed altro riflessione in classe con gli studenti sui (http://istruzione.umbria.it/id.asp?id=320 documenti pubblicati dal MIUR sulla 4): realizzate dal 6 al 22 ottobre, tredici “Buona Scuola” per la formulazione di assemblee pubbliche pari ai distretti in istanze da affidare per delega ai cui si divide il territorio della regione; rappresentanti d'istituto); 4 • digitale tramite la preesistente Educazione fisica e Sport (http://istruzione.umbria.it/id.asp?id=320 piattaforma didattica creata in occasione 9): due convegni in altrettante province del progetto “Nativi digitali” per presentare e discutere le specifiche (http://www.didatticainclusivaumbria.it/) progettualità che, rappresentano "il nodo realizzato nel 2012/13. La sintesi dei loro strategico e fattore di continuità con il contributi viene pubblicata nella sezione Piano "La Buona Scuola; dedicata sito web USR. • • Evento di consultazione World Cafè - La “Buona pubblica in forma di incontro dibattito Scuola” per le lingue. Iniziativa di sulla valutazione del sistema scuola promozione e diffusione del Piano (http://istruzione.umbria.it/id.asp?id=3233 nazionale “La Buona Scuola” in forma di ): momenti aperti di riflessione comune, sulle tematiche connesse per far emergere e raccogliere istanze di all’insegnamento delle lingue e del criticità regionali sui temi proposti; miglioramento delle competenze • plurilingui(http://istruzione.umbria.it/id.a Forum di ascolto e sp?id=3223); consultazione su piattaforma moodle • dedicata - Cinque tutor formatori per le OpenSchool ADi Umbria 2014 tecnologie hanno attivato con i rispettivi c/o l liceo Majorana gruppi di docenti dei forum di discussione 27/10/2014(http://istruzione.umbria.it/id.a sulle tematiche connesse all’innovazione sp?id=3214) Convegni per categorie e/o stakeholders • Iniziativa di promozione nell’ambito della manifestazione "Eurochocolate 2014” (http://istruzione.umbria.it/id.asp?id=3225): proposto un barcamp a soggetto “scuola”, che permette a chiunque, con il coordinamento di alcune figure di riferimento, di “salire in cattedra” e proporre argomenti, soluzioni, sollevare criticità. Un modo originale per ascoltare più voci non formali evitando di concentrare il dibattito attorno a figure di esperti. Tematiche: La Buona Scuola fondata sul lavoro; La scuola per tutti, tutti per la scuola; Sblocca scuola; La Scuola digitale; Cultura in corpore sano ; 5 • Attività dedicata ai genitori - incontro-dibattito (http://istruzione.umbria.it/id.asp?id=3220) • Raccolta di pareri dai docenti (http://istruzione.umbria.it/id.asp?id=3242): Raccolta di idee sul documento nazionale • Incontri di riflessione rivolto ai dirigenti scolastici (Perugia e Terni)(http://istruzione.umbria.it/id.asp?id=3221) • Iniziative su stampa e TV: • Intervista responsabile USR (Petruzzo ) al TG3 Umbria: http://istruzione.umbria.it/id.asp?id=3227 • Intervista responsabile USR (Petruzzo) al messaggero (in quattro puntate) http://istruzione.umbria.it/id.asp?id=3211 Questa è analiticamente la filosofia organizzativa e d’impatto progettata e realizzata. Vediamo di seguito le impressioni che se ne è avuta da osservatori esterni o protagonisti dei vari momenti. Il percorso di ascolto quali numeri complessivi di partecipazione ha avuto? In buona sostanza, l’esperienza ha confermato quello che si poteva prevedere. Partecipazione estesa di “Consulte” e dirigenti scolastici (ai vari momenti, salvo quello finale con il MIUR per questioni contingenti). In particolare gli istituti scolastici da questi diretti, hanno sviluppato iniziative anche coinvolgendo gli enti locali: si esemplifica quello della Valnerina (Norcia) , zona “interna” quindi lontana dalle città; ma la stessa Orvieto, anch’essa zona interna e disagiata, che ha avuto addirittura due momenti (di associazionismo e di conduzione istituzionale), quale esempio di buona affermazione anche dell’apporto degli enti sul territorio (oltre cento dirigenti e docenti provenienti da numerose scuole hanno partecipato al convegno ADI). Naturalmente esiste il rovescio della medaglia: non molta estesa quella dei docenti (singoli ed in associazioni); dei genitori (anch’essi singolarmente ed in associazione); dei cittadini. Il fenomeno è stato attenuato solo da alcune intuizioni felici, quali quella di offrire specifici spazi di comunicazione che ampliassero l’impatto (per esempio legando le iniziative 6 pubbliche -settimana della buona scuola-ad eventi celebrativi autonomi del territorio (Eurochocolate 2014); oppure raccogliendo schede di proposte da parte di singoli docenti (cfr raccolta di idee – ante); collegando l’intervento dei genitori alla rappresentanza nei consigli di classe (cfr link ante: attività dedicata ai genitori). E’ indubbio tuttavia che le idee raccolte per tale strada non sono state molte, nondimeno è possibile che l’indubbia pubblicità che la vetrina ha offerto possa aver implementato la partecipazione dei singoli o comunque il loro interesse al fenomeno. Di contro sono stati opportuni ed interessanti, a nostro avviso, i documenti che sono stati prodotti su specifiche questioni o da particolari categorie: educazione fisica e sport; sintesi delle Consulte; documento sulle lingue; rete scuole di territorio, ecc. Nessuna criticità “emergenziale” nel senso che non si sono avuti fenomeni di protesta sterile o inutilmente aggressiva. In conclusione si è avuta la più che certezza di aver intercettato i territori (anche quelli periferici) , entrambe le province e le categorie. Resta sempre difficile avvicinare in modo soddisfacente gli stakeholders generici, atteso anche che la scuola rimane “comunità” a se stante e non può essere sempre surrogata, sul piano partecipativo, dall’amministrazione. LA SINTESI RAGIONATA DEI CONTRIBUTI E’ RIPORTATA NEL QUADRO “Temi principali emersi”. L’USR è stato protagonista assoluto. Per aver progettato, stimolato, coordinato, ma anche per essere stato presente con proprie rappresentanze praticamente sempre sul territorio. Merito delle contenute dimensioni della regione ma anche del pregresso forte rapporto istituzionale che lo stesso USR ha sempre avuto con il territorio e con gli operatori del medesimo. 7 Di contro, l’inevitabile rilassamento conseguito alla giornata di incontro con il MIUR del 3 novembre a Terni (http://istruzione.umbria.it/id.asp?id=3243) che è stata vista un po’ come una conclusione. Si ringraziano comunque tutti i colleghi che hanno dato il loro forte contributo anche perché l’USR dell’Umbria sconta l’assenza di staff dirigenziale amministrativo ed è quindi naturale che altre attività hanno assorbito l’attenzione dell’unico responsabile. Il documento presente (e buona parte di quelli istruttori), sono stati redatti dal sottoscritto e dallo staff di collaborazione (docenti comandati e dirigenti tecnici) . Non si è data visibilità ad un gruppo specifico di lavoro, perché a causa delle ridotte dimensioni vi è necessaria promiscuità di funzioni, ma si è costituito invece un indirizzo dedicato per facilitare l’attività di comunicazione. Molti dibattiti sono stati registrati e si è operata anche una sintesi video delle parti più significative che sono state rese pubbliche in alcune occasione di incontro: http://we.tl/vuPv72RQmO Si ha motivo di ritenere che le iniziative progettate siano state in massima parte censite sul sito anche se non tutti hanno rilasciato il documento di sintesi (comunque prodotto). In questa sezione va anche dato risalto alla enorme professionalità dimostrata sia sul piano della comunicazione che sull’organizzazione di eventi da parte del personale docente distaccato preso l’USR: prof. Cencetti; Proff.sse Neglia, Monaco, Gambacorta. La qualità delle tematiche proposte e discusse sul piano della valutazione, delle lingue, della scuola digitale ecc, nonché la capacità di coinvolgimento delle figure importanti del territorio (studenti, mondo del lavoro, ecc), hanno dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio che il “sistema” non può essere privato di queste professionalità di cui si auspica una piena incardinazione nella struttura di governo in uno con il processo di riforma della buona suola Indicatore di stima: attesa la forte comunicazione bidirezionale e circolare non è stato necessario monitorare con sistemi di rilevazione specifici il taso di partecipazione. Esso può 8 essere agevolmente ricondotto al: 60% dirigenti scolastici; 80% studenti rappresentanti consulte; 40% studenti non rappresentanti; 30% Comuni ; percentuali fisiologiche di genitori e insegnanti; più importanti categorie di rappresentanza (associazioni datoriali); moltitudine di cittadini (attraverso articoli e TV) ma senza riscontro diretto. In buona sostanza pur con i limiti indicati, è possibile dare un giudizio soddisfacente sui livelli di partecipazione e di informazione realizzati. Temi principali emersi dal processo di ascolto e discussione: dai documenti rilasciati e dalle sintesi valutative espletate con i collaboratori via via che il processo si realizzava è possibile indicare le seguenti proposte di riflessione di sintesi, fermo restando che i documenti in formato integrale solo allegati in cartella zip al presente rapporto: Raccolta di pareri dai docenti: La consultazione pubblica ha previsto momenti aperti di riflessione comune, per far emergere e raccogliere istanze di criticità regionali. La raccolta dei pareri on-line invece è stata posta in essere attraverso un invito e un format dell’USR per l’Umbria alla mailing list dei singoli docenti dello staff, dandone pubblicità attraverso il portale istituzionale dello stesso. Il dibattito è stato molto articolato e ha messo in evidenza le seguenti criticità: • matrice tecnocratica del piano scuola, subordinato al mondo economico e alla logica mercantile..; • Gli organi collegiali non hanno più motivo di continuare a esistere così come sono perché necessitano di un ripensamento all’interno del governo della scuola; • Il criterio meritocratico esaspera, nel mondo della scuola, le componenti della competizione, della settorialità laddove la comunità educativa e la natura del processo di apprendimento-insegnamento hanno bisogno dell’esatto contrario. • Si può riportare la creatività in classe (musica, arte e corpo) senza ripensare i curricoli di riferimento, le strutture, i laboratorî e le modalità di insegnamentoapprendimento o senza un adeguato stanziamento di risorse per innovare la didattica? • Le differenziazioni si devono fondare su criterî certi, sicuri e trasparenti. • Molti docenti si dicono soddisfatti di essere stati pienamente inclusi, dopo tante lotte, nell’ampio piano di assunzioni a tempo indeterminato previsto per l’A.S. 2015/16, Ribadiscono che il concorso deve essere il canale di reclutamento del personale docente. 9 • Il merito deve essere premiato. Si esorta il MIUR a portare a termine questo percorso, contro ogni disfattismo e polemica sterile che da qui in avanti vi si opporrà.; • Molto apprezzata l’assunzione dei 15.000 precari ma con le condizioni di una prova pratica in cui esemplificare simulazioni che mettano in luce e “misurino”la competenza “empatica” del candidato insegnante, le sue “abilità sociali e competenze relazionali”, la sua “motivazione”. • E’ bene prevedere che l’anno di prova non sia una semplice formalità come ora ma vada a valutare l’idoneità del docente. • Formazione obbligatoria a tutti i docenti sugli alunni Bes, Dsa e con disabilità; • Rispetto della legge 249 del 2010: non è pensabile un avanzamento di carriera solo per aggiornamento e merito, una parte va anche all’anzianità di servizio. • Valutare il dirigente scolastico in rapporto alla complessità della scuola; • valutare il docente, non solo a fini “meritocratici” ma proprio per garantire nuova “qualità” alla scuola con controlli a sorpresa ed eventualmente sanzioni; • Apertura pomeridiana della scuola per le attività con il territorio: con i tagli previsti del personale ATA sarà difficile se non impossibile; • Scuola dell’autonomia vera: lo staff di supporto al DS deve avere la possibilità di un orario curricolare ridotto: i vicari, i responsabili di sedi staccate, il docente referente per la disabilità. • Digitalizzare per diventare efficienti: Nel capitolo 3.7 paragrafo 5 è evidenziato “ assicurare comprensione e chiarezza su quanto il MIUR pubblica è un’azione di apertura e trasparenza di pari dignità rispetto all’apertura dei dati”. Ciò che si intende sottolineare è che manca la parola “accessibilità” che è molto importante per garantire a tutti la fruizione di contenuti anche a chi fa uso di strumenti ausiliari per la lettura (screen reader). In particolare, pubblicare “PDF immagine” (ossia scansione di documenti trasformati poi in pdf) come testimoniano il sito del MIUR ed altri siti istituzionali, è un’azione opposta a quanto si sottolinea nel suddetto paragrafo e viola inoltre quanto evidenziato nel DL 179/2012 ed anche nel Dlgs. 33/2013. E’ importante rimuovere questa barrirera per una scuola veramente inclusiva in tutti i suoi aspetti. • Si condivide pienamente a valorizzazione della cultura economica ; • si ritiene indispensabile ( e di questo non si parla in modo esplicito nel documento) l’estensione dello studio anche delle discipline giuridiche quale strumento fondamentale per la formazione dei giovani di una cultura della legalità ,presupposto indispensabile della convivenza civile e di una cittadinanza attiva e consapevole. Ricordiamoci che le relazioni economiche e giuridiche costituiscono la struttura di base delle societa’ evolute. (sintesi documenti presentati con scheda partecipativa da insegnanti come da premessa); 10 Associazione ADI UMBRIA – Proposte Che cosa ci piace: • La rottura con l’andamento lento dei cambiamenti possibili; • L’idea che la scuola sia il veicolo per permettere al Paese di tornare ad essere competitivi; che sia un problema dell’intera società; • La necessità di un nuovo stato giuridico del personale con impegni definiti e rendicontati; La volontà di stabilizzare il corpo docente; • La prospettazione di una possibilità di carriera; • L’intenzione di realizzare pienamente l’autonomia scolastica; • L’idea di una scuola che si apre a se stessa, al territorio e al mondo. Che cosa ci piace poco o non ci piace affatto: • Alle buone intenzioni e alle buone affermazioni corrispondono indicazioni operative coerenti?;. è difficile affrontare senza toccare interessi e quindi non si fanno compromessi al ribasso non sono più compatibili con lo stato reale delle cose.; • vanno assicurati, sicurezza e modernizzazione degli edifici; • banda larga per tutte le scuole , uso sistematico delle tecnologie digitali; • il superamento della didattica sequenziale, il passaggio a processi di scoperta e costruzione interattiva dei saperi; • l’autonomia reale delle scuole, possibilità di un budget certo, organico funzionale da scegliere e valutare, figure di sistema stabili, formazione obbligatoria e valutazione periodica, carriere e relativi stipendi fondati su meriti conclamati; • un nuovo stato giuridico dei docenti e una governance preparata e moderna; curricoli snelli e con materie opzionali; adozione del modello dell’istruzione duale secondaria professionalizzante; • riduzione del percorso scolastico per l’uscita dal sistema a 18 anni; superamento dell’orario di cattedra rigido e passaggio all’orario onnicomprensivo con spazio adeguato al lavoro d’équipe. • La svolta può esserci solo se è reale, cioè coraggiosa e coerente, dunque, se risolve le questioni che abbiamo evidenziato. (documento (sintesi)approvato al termine del seminario organizzato da ADi Umbria Orvieto) 11 Educazione Fisica e Sport un arricchimento dell’offerta formativa e del relativo monte ore settimanale; • si rileva come l’inserimento di 1 ora a settimana di educazione fisica – pag. 92 del Documento – sia del tutto insufficiente, anche solo per la finalità medicosalutistica per cui è stata pensata; 2 ore settimanali appaiono il minimo necessario per un percorso didattico “significativo”;il previsto inserimento dei “docenti specializzati in educazione fisica” attingendo agli “oltre 5.300 soggetti iscritti nelle GAE” per la classe di concorso A029 – pag. 92 del Documento – non dovrebbe limitarsi ad una mera trasposizione numerica di Docenti dalle GAE all’organico di Scuola Primaria; • la professionalità necessaria per insegnare in questo grado di istruzione, richiede una “selezione” dei “docenti specializzati” secondo criteri di competenze didatticopedagogiche specifiche per le caratteristiche evolutive e le strategie di apprendimento peculiari di questa fascia di età dei bambini; • Generale apprezzamento per il fatto che il Piano prenda in considerazione anche l’educazione motoria e lo sport, ambiti formativi tradizionalmente marginali nei curricoli della Scuola Primaria però la concezione dell’Educazione Fisica che si rileva nel documento sembra non tenere conto delle più recenti acquisizioni pedagogico-scientifiche, relative al valore educativo e formativo della dimensione corporea e motoria in età evolutiva; non viene considerato come l’apprendimento motorio si ponga a supporto di tutti gli apprendimenti scolastici, secondo una visione unitaria/olistica della Persona (superamento della concezione dualistica mente – corpo); • identificare l’Educazione Fisica con l’avviamento alla pratica sportiva espone al rischio di una pratica didattica addestrativa ;il monte ore settimanale di 27 ore, nella Scuola Primaria, rappresenta un ulteriore ostacolo in tal senso e si auspica che i nuovi assetti prefigurati dal Piano “La Buona Scuola” (l’effettiva autonomia didattica delle Istituzioni Scolastiche e l’organico “funzionale”) possano consentire (Riunioni provinciali per confronto e dibattito sui temi dell’Educazione Fisica e dello Sport a Scuola) 12 Alternanza scolastica ed apprendistato sperimentale: aziendale dedicati ai progetti): è giusto prevedere delle forme di ristoro di almeno una quota di questi costi. • Gli I.T.S. sono (un patrimonio da salvaguardare) e in considerazione di tale valore degli I.T.S. il Ministero dovrebbe:- mettere in campo maggiori e più vaste azioni di informazione e promozione dello strumento a livello nazionale;garantire la stabilizzazione delle fondazioni; • garantire maggiore snellezza operativa agli I.T.S. procedendo alla semplificazione delle regole e delle procedure; sostenere con risorse dedicate i progetti di infrastrutturazione tecnologica e didattica (laboratori ecc.) validi al completamento della proposta didattica; • L’interazione con il mondo produttivo e il territorio è strategica per gli istituti tecnici e professionali, perché facilita (fra l’altro)la "spendibilità" dei titoli di studio nel mercato del lavoro, le prospettive di sviluppo delle professioni, le competenze richieste dal sistema produttivo.. accresce la motivazione allo studio e aiuta i giovani nella scoperta delle vocazioni personali. • Le aziende che partecipano alla vita degli istituti (meglio se membri dei C.T.S.) ed ospitano gli stage ed i tirocini dei progetti di alternanza si fanno carico di una serie di costi diretti (formazione dei propri tutor, allestimento dell’accoglienza dei ragazzi e delle condizioni di facilitazione e supporto) ed indiretti (mancata produzione per il personale (..Giornata di presentazione da parte del MIUR del piano La Buona Scuola – Confindustria Umbria Didattica inclusiva e Nativi Digitali • LIM ...da rottamare?!I docenti che utilizzano quotidianamente la LIM sono per il NO alla rottamazione. In ogni scuola dovrebbe esserci un docente “tutor” da incentivare.. Si rendono necessarie: maggiori risorse economiche; investimenti anche sulla Scuola dell'infanzia; formazione obbligatoria per tutti gli insegnanti; poter fornire agli alunni la licenza per installare il software autore sul proprio computer. • BYOD: • La pratica del BYOD, se da un lato può rappresentare un risparmio di risorse, presenta anche delle criticità: - è difficile ricevere l'appoggio di colleghi, genitori e Dirigenti; 13 • crea disparità tra gli allievi; si lavora con sistemi operativi diversi (disorientamento nei ragazzi ed eccessivo dispendio di tempo); • è praticabile solo in caso di attività sul web;- in assenza di un laboratorio d'informatica efficiente, il rapporto macchine/alunni che si riesce ad avere è così basso, da rendere non sempre efficace l'intervento didattico;- i mini-tablet non sono adatti ad un uso didattico;- si rende indispensabile la connessione Wi-Fi. • CODING: • grande entusiasmo degli alunni per la trasversalità disciplinare del pensiero computazionale. • Si evidenzia però che sono necessarie attività propedeutiche sin dalla scuola dell'infanzia (in modalità unplugged, cioè senza l'utilizzo del computer); formazione specifica sugli aspetti didattici e formativi; coinvolgimento di tutti i docenti di tutte le discipline (Forum di ascolto e consultazione tra gli ex-corsisti del corso di formazione “Didattica inclusiva e Nativi Digitali”) • Intervento programmato dei Dirigenti scolastici: la governance • Il Piano evidenzia, buone intenzioni… ma il tutto appare, però, in evidente contraddizione con la realtà della situazione attuale della Dirigenza Scolastica. • I “Presidi” sono considerati “prima di tutto Dirigenti..” nella “La Buona Scuola”, ma, si discute per non inserirli nelle aree della Dirigenza unica dello Stato (D.D.L. 1577); • I Dirigenti scolastici sono definiti “responsabili di (quasi) tutto” nello stesso tempo, però, non viene riconosciuto il loro ruolo e il costante impegno con mortificazioni contrattuali e salariali; • Nel documento si sottolinea l’esigenza di “aver bisogno di una squadra attorno al D.S.” ma non si chiarisce in alcun modo come questo possa avvenire e in che modo il dirigente (o la scuola) possa “scegliere la squadra”. • La gestione del personale è tarata sulle scelte e le esigenze del singolo docente invece che sulle esigenze del sistema e sul Dirigente Scolastico che è il garante del Piano dell’Offerta Formativa (POF). • Si condivide l’esigenza di un processo di valutazione per tutte le scuole statali e paritarie, ma, se (come riporta il documento a pag 66) “il livello di miglioramento raggiunto dell’istituto influenzerà in maniera premiale la retribuzione dei dirigenti” gli stessi dovranno essere liberi di poter scegliere la loro squadra; il docente mentor non è scelto dal dirigente, e così altre figure…peraltro sembrerebbe che verranno assunti non i docenti che servono alle scuole ma quelli che sono in graduatoria… • Si condivide pienamente il concetto che il D.S. debba guidare il Piano di miglioramento della scuola. ..ma visti i prossimi annunciati tagli (L. 440/97,MOF,ATA 14 ) difficilmente le proposte in discussione sul “La Buona Scuola” potranno essere realizzate. • Si apprezza l’esigenza di trasparenza per capire e amministrare la scuola con la pubblicazione dei dati dell’organizzazione , …ma (le scuole) non ricevono mai i relativi fidanzamenti o li ricevono con ritardi annuali (esempio art. 9 della L. 440/97). • Ed infine, …per sbloccare la scuola, c’è la necessità di indicazioni chiare su norme e disposizioni che devono essere uniformi (vedasi il registro elettronico) ( sintesi di quanto emerso nella riunione dei Dirigenti Scolastici di Perugia del 21 ottobre 2014 presso I.T.T.S. “A. Volta” di Perugia e di una nota di alcuni Dirigenti Scolastici di Terni in merito al documento la “La Buona Scuola) La vera autonomia: la valutazione del sistema scuola L’incontro descritto in epigrafe si è svolto secondo le modalità di un incontro-dibattito: Alfio Pelli, esperto del settore e Rosalia Monaco dell’USR per l’Umbria, valutatore esperto area 1, hanno aperto e stimolato il dibattito dando in sintesi una panoramica sulla normativa [DPR. 80/2013, Direttiva n.11/2014 e CM. N.47/2014] e sulle strategie di organizzazione scolastica sul sistema valutativo appena varato; hanno risposto alle richieste di approfondimento da parte dell’ampia platea di partecipanti [oltre 100 presenze, di cui il 60% dirigenti, 25% insegnanti, 10% personale ATA e studenti, 5 % genitori] e hanno indicato agli intervenuti le possibili ricerche di approfondimento nel web. • Punti critici: La valutazione è una priorità strategica, ma non ci sono risorse umane e finanziarie per innescarlo nei singoli contesti; • Demotivazione degli insegnanti, che hanno inteso la valutazione come strumento di controllo nei loro confronti I dirigenti chiedono di poter scegliere le figure di sistema che ritengono opportune ; • Necessità di figure di sistema esterne ; • La trasparenza amministrativa e quindi valutativa richiede competenze digitali che a volte la scuola non ha[vedi punto 5]: un webmaster per la cura del portale, addetti amministrativi per il trattamento dei documenti in entrata e in uscita. (Report sull’Incontro – dibattito “La vera autonomia: la valutazione del sistema scuola”Campagna di ascolto e consultazione“ La Buona Scuola”30 ottobre 2014) WORLD CAFE: La Buona Scuola per le Lingue Sono stati invitati all’evento di consultazione soggetti rappresentanti delle principali categorie di stakeholders relative al mondo della scuola: docenti dei vari ordini scolastici, dirigenti scolastici, studenti, genitori nonché alcune figure in qualità di esperti: Prof.ssa 15 Clara Vella, rappresentante A.N.I.L.S Firenze; Prof.ssa Traute Taeschner, Università La Sapienza, Ordinario di Psicologia e sviluppo del linguaggio; Prof.ssa Eliana Terzuoli, Docente di Lingua e Lett. Francese, rappresentante A.N.I.L.S Firenze L’evento, previsto per circa 80 persone, ha visto la partecipazione effettiva di complessivamente n. 72 persone, di cui n. 11 tra Dirigenti Tecnici , Staff USR ed esperti, n. 28 docenti, n. 6 Dirigenti Scolastici, n. 11 genitori e n. 16 studenti . I partecipanti raccolti intorno a 14 tavoli di conversazione di circa 5 persone ciascuno, si sono confrontati sulle tematiche delle lingue straniere e dell’apprendimento linguistico a partire da due domande principali: Sintesi dei contributi Apprendimento precoce, sì,no, da quale età?: la quasi totalità si è espressa a favore dell’introduzione dell’insegnamento linguistico anche fin dal nido ma con attenzione ai processi di acquisizione, ai metodi (da multisensoriale ad analitico) e alle figure docenti, specifiche e competenti, in modalità affettivamente coinvolgente, tramite un approccio ludico e con strategie motivanti, attraverso musica, sport, gioco, mimica, imitazione. Perché i giovani in Italia continuano a non parlare bene le lingue straniere? Quali i fattori di criticità ? Metodi: Diversificazione metodologica; priorità agli aspetti comunicativi, alla produzione orale ed all’ascolto; Creare occasioni di contatto con la lingua anche fuori dell’ambiente scolastico; Lavorare sul metodo e sul rapporto alunnoinsegnante (motivazione); Contenuti veicolati in LS (CLIL) : sì anche nella primaria e nella scuola media; Meno grammatica e più teatro, tecnologie, comunicazione, giochi, divertimento; Mantenere la seconda LS anche nella scuola sec. di 2 grado; Formazione insegnanti non solo nella lingua straniera ma anche nelle nuove strategie educative; Laboratori con insegnanti di lingua madre, promozione di scambi di esperienze all’estero a tutte le età; Più ore di lezione, x migliorare e raggiungere la meta (livello B2) ci vuole più qualità e almeno 4 ore di lezione alla settimana FOCUS GROUP 21/10/2014 - SALA POLIVALENTE "S. FILIPPO" VIA BORGO INFERIORE,7 CITTÀ DI CASTELLO (PERUGIA) (il relativo resoconto in quanto molto articolato si lascia in formato integrale nela cartella. Se ne consuglia comunque la consultazione in quanto interessantissimo. 16 Buone pratiche regionali Si suggeriscono buone pratiche solo in specifici settori che a giudizio di questo ufficio vanno segnalate. La restante parte è desumibile dal precedente quadro. Innovazione tecnologica: un progetto innovativo •Il progetto “Digiscuol@ 2.0” nasce dalla collaborazione di quattro istituti scolastici dell’Alta Valle del Tevere (I Circolo didattico San Filippo, Scuola Secondaria di I grado Alighieri-Pascoli, IIS Patrizi-Baldelli e Polo tecnico FranchettiSalviani), i quali stanno esplorando, attraverso un accordo formale di rete, le nuove possibilità offerte dalle tecnologie informatiche e le ricadute di queste sull’innovazione organizzativa e didattica. Relativamente alla innovazione tecnologica i quattro istituti stanno collaborando per arrivare alla integrazione delle dotazioni e dei sistemi operativi, ricorrendo il più possibile all’open source. Per quanto riguarda l’innovazione organizzativa il progetto punta, sotto il profilo amministrativo, alla dematerializzazione dei flussi documentali delle varie scuole; sotto quello didattico, mira alla riorganizzazione degli spazi di apprendimento: non più aule tradizionali, pensate per un approccio trasmissivo del sapere ma aree destinate all’apprendimento e all’autoapprendimento. Contestualmente vengono ripensati anche i tempi di apprendimento, attraverso la didattica modulare e laboratoriale. Sul piano strettamente didattico i quattro istituti stanno lavorando alla realizzazione di un curricolo verticale (dai 3 ai 19 anni), basato sulla progressiva promozione dell’autonomia del discente, favorita dall’impiego di relativamente nuove metodologie didattiche quali: l’apprendimento cooperativo e l’impegno operativo del discente (learning by doing). Un assunto non secondario della sperimentazione è che la flessibilità didattica, resa più praticabile dalle TIC, dovrebbe portare a una maggiore personalizzazione degli interventi educativi, facilitando l’integrazione di soggetti con BES. Una delle componenti fondamentali del progetto riguarda lo sviluppo professionale dei docenti coinvolti, realizzato prevalentemente con l’ausilio della metodologia della ricercaazione. Riferimenti sitografici: http://www.scuolesanfilippo.net/ http://www.innovascuolaltotevere.net/moodle/ 17 Si segnalano inoltre: Innovazione tecnologica • progetto di formazione per 665 docenti “Nativi digitali e didattica inclusiva”, a.s. 2012/13 (http://www.didatticainclusivaumbria.it/) • Coderdojo Sigillo (http://www.cowinning.it/tecnologia/coderdojo-sigillo/) • Seminari gratuiti per genitori e insegnanti dal titolo “I nativi digitali non esistono” su sicurezza per i ragazzi nell’uso delle tecnologie e informatica di base con Ubuntu e LibreOffice (3. Circ Did. Perugia in collaborazione con LIBREUMBRIA: http://www.libreumbria.it/2014/03/il-software-libero-sbarca-a-scuola/ ) • Seminario regionale “Setting, BYOD e touch devices. Tecnologie innovative a basso costo per le classi 2.0” svolto il 29 aprile 20 14 a Città di Castello presso I° Circolo didattico “S. Filippo” Lingue • International Primary School, 1. Circ. Did. Città di Castello, dal 2009 Sezione di scuola bilingue italiano-inglese che ha ottenuto il Label Europeo delle lingue dall’Unione Europea (2009) e il Label per l’innovazione (2010)m : l’inglese come lingua veicolare per 9/11 ore la settimana (Motoria / Geografia/... svolte in inglese) e certificazione Cambridge University Yle / Ket for School - A1/A2 del quadro comune europeo. • Rete delle scuole Secondarie di 2. Grado della provincia di Terni, capofila Liceo Scientifico Galilei di Terni, per la formazione linguistica dei docenti DNL 18
© Copyright 2024 ExpyDoc