Galileo - Giornale di Scienza | Dai crostacei un biomateriale contro le l... 1 di 2 http://www.galileonet.it/blog_posts/52e67b10a5717a3d63000063 RICERCA D'ITALIA Temi ambiente, tecnologia 1 di redazione | Pubblicato il 28 Gennaio 2014 10:21 Piccoli tubi di chitosano, sostanza estratta dai gusci dei crostacei, che guidano - come attraverso un tunnel - la ricrescita delle fibre nervose periferiche dopo una lesione. Lo studio - pubblicato sulla rivista Biomaterials - ha la firma del consorzio internazionale Biohybrid che riunisce centri di ricerca e imprese distribuiti tra Germania, Spagna, Portogallo, Israele, Svezia e per l’Italia l’Università di Torino con il NICO Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi e il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche. Il progetto di ricerca, coordinato dall’Hannover Medical School in collaborazione con l’Università di Torino, è stato finanziato dall’Unione Europea per un totale di 5,9 milioni di euro e si concluderà nel 2015. Incidenti sul lavoro, sulla strada o anche in casa possono provocare una lacerazione dei nervi periferici che controllano i movimenti e la sensibilità in tutto il corpo. La soluzione ad oggi consiste nell’unire chirurgicamente i due monconi nervosi lacerati, trapiantando segmenti di nervo prelevati dallo stesso paziente. In questo modo si fornisce alle fibre nervose che ricrescono una guida per raggiungere gli organi da loro controllati. Le protesi nervose in chitosano sono un’alternativa molto promettente: permettono infatti di evitare l’autotrapianto, fornendo alle fibre nervose un tunnel attraverso il quale ricrescere. Queste protesi hanno inoltre il vantaggio di essere stabili, biologicamente compatibili, facili da suturare chirurgicamente, biodegradabili nel medio periodo (il chitosano si dissolve infatti nel corpo dopo alcune settimane) e assicurano un recupero funzionale dei nervi lesionati paragonabile a quello degli innesti autotrapiantati. Inoltre, l’ottenimento della materia prima ha un bassissimo impatto ambientale poiché vengono utilizzati prodotti di scarto dell’industria alimentare. Trials clinici controllati e multicentrici (in ospedali di diversi paesi europei) permetteranno di definire in modo preciso le potenzialità di questo nuovo strumento a disposizione della medicina rigenerativa e della chirurgia ricostruttiva. 30/01/2014 9.30 Crostacei: dal piatto al cervello, il passo non è breve - torinoscienza.it 1 di 1 http://www.torinoscienza.it/articoli/crostacei_dal_piatto_al_cervello_i... Cerca in TS Home Chi siamo Telecomunicazioni Ambiente Fisica, Chimica e Matematica Scienza e Arte Scienza e Società Medicina Spazio Scienze della Terra Storia Tecnologia Scienze della vita Esplora Articoli CROSTACEI: DAL PIATTO AL CERVELLO, IL PASSO NON È BREVE SUGGERIMENTI Arriva da granchi e affini un nuovo biomateriale, il chitosano, che offre interessanti speranze nel campo della medicina rigenerativa neuronale Un by-pass per il cervello Mi piace 1 Tweet 0 D'ora in avanti dovremo guardare con maggior rispetto i granchi che zampettano velocissimi sulla spiaggia, per non dire dei crostacei che, loro malgrado, finiscono spesso e volentieri nei nostri piatti. E' grazie a una sostanza estratta dal loro guscio, il chitosano, che si accendono nuove speranze per la ricrescita delle fibre nervose periferiche dopo una lesione. In pratica si tratta di realizzare con questo biomateriale dei microscopici tubi che guidano, come delle gallerie, la rigenerazione dei nervi periferici. Lo studio - pubblicato sulla rivista Biomaterials e presentato di recente nel corso di un Congresso internazionale svoltosi a Torino - ha la firma del consorzio internazionale Biohybrid che riunisce centri di ricerca e imprese distribuiti tra Germania, Spagna, Portogallo, Israele, Svezia e per l’Italia l’Università di Torino con il NICO - Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi e il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche. Il progetto di ricerca, coordinato dall’Hannover Medical School in collaborazione con l’Università di Torino, è stato finanziatodall’Unione Europea per un totale di 5,9 milioni di euro e si concluderà nel 2015. Incidenti sul lavoro, sulla strada o anche in casa possono provocare una lacerazione dei nervi periferici che controllano i movimenti e la sensibilità in tutto il corpo. A differenza del sistema nervoso centrale, i nervi periferici mostrano capacità rigenerative. Tuttavia, la rigenerazione dopo una perdita nervosa sostanziale è molto scarsa e può comunque portare alla perdita di funzionalità del muscolo con il quale interagisce. Questo problema rende necessario sviluppare terapie innovative nel settore della riparazione e del recupero dei danni subiti dai nervi periferici. La soluzione ad oggi consiste nell’unire chirurgicamente i due monconi nervosi lacerati, trapiantando segmenti di nervo prelevati dallo stesso paziente. In questo modo si fornisce alle fibre nervose che ricrescono una guida per raggiungere gli organi da loro controllati. I3P, Incubatore d'innovazione I3P è un’iniziativa del Politecnico di Torino e dei principali enti territoriali piemontesi rivolto a chiunque sia interessato ... L'Istituto di Ricerca e Cura del Cancro di Candiolo L'IRCC è un centro di ricerca dove scienziati e medici studiano e lavorano in team per perfezionare nuovi percorsi diagnostici di ... Viaggio al centro del cervello Da settembre sarà in funzione a Pisa la prima Risonanza Magnetica 7 Tesla a campo ultra alto in Italia. Si apre una nuova ... Cervello artificiale: ci siamo quasi Obiettivo del progetto Compass quello di ricreare il più complesso e affascinante organo del nostro corpo Le protesi nervose in chitosano sono un’alternativa molto promettente: permettono infatti di evitare l’autotrapianto, fornendo alle fibre nervose un tunnel attraverso il quale ricrescere. Queste protesi hanno inoltre il vantaggio di essere stabili, biologicamente compatibili, facili da suturare chirurgicamente, biodegradabili nel medio periodo (il chitosano si dissolve infatti nel corpo dopo alcune settimane) e assicurano un recupero funzionale dei nervi lesionati paragonabile a quello degli innesti autotrapiantati. Altro aspetto di rilevante importanza è che l’ottenimento della materia prima ha un bassissimo impatto ambientale poiché vengono utilizzati prodotti di scarto dell’industria alimentare. Finita la fase delle ricerche in laboratorio, sta per iniziare quella dei test clinici sui pazienti in diversi ospedali tra Europa e Israele. Si sa che il chitosano ha queste potenzialità di rigenerazione nervosa: adesso dalle sperimentazioni sui pazienti dovranno arrivare indicazioni più precise riguardo all’applicazione di questa soluzione. Per esempio, su quali lesioni è più efficace. Difficile dire di preciso quanto dureranno i test: si prevedono circa tre anni, dopo i quali potrà iniziare la fase di produzione vera e propria e le protesi al chitosano potranno arrivare nelle sale operatorie degli ospedali di tutto il mondo. A cura di Redazione Torinoscienza, del 27/01/2014 © Copyright Provincia di Torino | P.IVA: 01907990012 27/01/2014 16.40 Da gusci crostacei materiali per riparare lesioni dei nervi - Medicina - ... 1 di 3 http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2014/01... Cerca sul sito di Salute e Benessere Ricerca Sanità Medicina Associazioni Alimentazione Estetica Stili di vita Terme e Spa Studio finanziato da Ue, si concluderà nel 2015 26 gennaio, 18:07 salta direttamente al contenuto dell'articolo salta al contenuto correlato 0 Tweet 3 Consiglia 8 Indietro Stampa Invia Scrivi alla redazione Suggerisci () 1 di 1 precedente successiva 27/01/2014 16.57 Da gusci crostacei materiali per riparare lesioni dei nervi - Medicina - ... 2 di 3 http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2014/01... Crostacei precedente successiva Dal guscio dei crostacei potrebbe fornire biomateriale utile alla riparazione delle lesioni nervose. A dimostrarlo una ricerca coordinata dall'Hannover Medical School in collaborazione con l'Università di Torino e finanziata dall'Unione Europea per un totale di 5,9 milioni di euro, si concluderà nel 2015. Trials clinici controllati e multicentrici (in ospedali di diversi paesi europei) permetteranno di definire in modo preciso le potenzialità di questo nuovo strumento a disposizione della medicina rigenerativa e della chirurgia ricostruttiva. Lo studio, pubblicato sulla rivista Biomaterials, è stato presentato oggi a Torino al 2/o Simposio Internazionale sulla Rigenerazione dei Nervi Periferici che vede coinvolti 200 scienziati provenienti da tutto il mondo, impegnati nel settore delle neuroscienze. E' un'occasione per presentare e discutere i più recenti sviluppi nel campo della rigenerazione dei nervi e dell'ingegneria dei tessuti. La ricerca ha la firma del consorzio internazionale Biohybrid che riunisce centri e imprese distribuiti tra Germania, Spagna, Portogallo, Israele, Svezia e per l'Italia l'ateneo torinese con il NICO (Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi) e il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche. Le protesi nervose in chitosano, ottenibile dall' esoscheletro di crostacei, sono un'alternativa molto promettente. Permettono infatti di evitare l'autotrapianto, fornendo alle fibre nervose un tunnel attraverso il quale ricrescere. Queste protesi - dicono gli esperti - hanno inoltre il vantaggio di essere stabili, biologicamente compatibili, facili da suturare chirurgicamente, biodegradabili nel medio periodo (il chitosano si dissolve infatti nel corpo dopo alcune settimane) e assicurano un recupero funzionale dei nervi lesionati paragonabile a quello degli innesti auto trapiantati. Un altro aspetto non secondario è che la materia prima ha un bassissimo impatto ambientale poiché vengono utilizzati prodotti di scarto dell'industria alimentare. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA Indietro Home condividi: 27/01/2014 16.57 La Stampa - “Dal guscio dei crostacei una protesi naturale per ricostruir... 1 di 2 ABBONAMENTI ARCHIVIO MUSEO PIÙ VISTI SOCIAL http://www.lastampa.it/2014/01/24/cronaca/dal-guscio-dei-crostacei-u... METEO TUTTOAFFARI LAVORO LEGALI NECROLOGIE SERVIZI Cerca... TORINO - CUNEO - AOSTA - ASTI - NOVARA - VCO - VERCELLI - BIELLA - ALESSANDRIA - SAVONA - IMPERIA e SANREMO VOCI DI: MILANO - ROMA ATTUALITÀ OPINIONI ECONOMIA SPORT TORINO CULTURA SPETTACOLI COSTUME MOTORI DONNA CUCINA SALUTE VIAGGI FOTO VIDEO HOME POLITICA ECONOMIA Tweet 9 COSTUME 1 SPORT APPUNTAMENTI TORINOSETTE TUTTOAFFARI FONDAZIONE SPECCHIO DEI TEMPI indoona SANITÀ 24/01/2014 - AL SAN LUIGI UNO STUDIO EUROPEO L’annuncio oggi a Torino Incontra a 200 esperti provenienti da tutto il mondo MARCO ACCOSSATO TORINO Nasce dal guscio dei crostacei una speranza nuova per ricostruire i nervi tranciati da un trauma. Dalla sostanza (il chitosano) scartata da gamberi, scampi, aragoste e granchi durante la lavorazione dell’industria alimentare si può creare una protesi in grado di indirizzare la ricrescita dei nervi All’ospedale San Luigi di Orbassano hanno sede il Neuroscience Institute fino all’organo da ricollegare. Cavalieri Ottolenghi (Nico) e il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, coordinamento italiano di questo importante studio europeo Il progetto, sostenuto dall’Unione Europea con un finanziamento di 5,9 milioni di euro, ha la firma del consorzio internazionale Biohybrid che riunisce centri di ricerca e imprese distribuite tra Germania, Spagna, Portogallo, Israele, Svezia e Italia. Nel nostro Paese, presso i laboratori del Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (Nico) e del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche al San Luigi di Orbassano c’è - insieme alla Medical School di Hannover - il coordinamento italiano del progetto, affidato al professor Stefano Geuna. Spiega il professore: «Incidenti sul lavoro, sulla strada o in casa possono provocare una lacerazione dei nervi periferici che controllano i movimenti e la sensibilità in tutto il corpo». Di fronte agli infortuni più gravi, «la soluzione al momento consiste nell’unire chirurgicamente i due monconi nervosi lacerati, trapiantando segmenti di nervo prelevati dallo stesso paziente». Per salvare una parte del corpo, in pratica, se ne sacrifica un’altra, meno importante e determinante. Come nastro isolante che tiene unite due parti di un cavo elettrico interrotto, le protesi in chitosano formano una specie di tunnel attraverso il quale le fibre nervose ricrescono nella giusta direzione, anche se - a differenza dei cavi elettrici - il passaggio dell’«energia» non riprende immediatamente. Il progetto sarà presentato oggi e domani al secondo simposio internazionale sulla rigenerazione dei nervi periferici in programma a Torino Incontra: 200 scienziati da tutto il mondo saranno impegnati in un settore delle neuroscienze in grande espansione. «Malgrado i notevoli progressi scientifici raggiunti sottolineano a questo proposito gli organizzatori dell’evento - l’applicazione dell’ingegneria dei tessuti ai pazienti è ancora limitata. Occorre ottimizzare la ricerca di base in una prospettiva clinica, obiettivo che richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga tutti i pilastri dell’ingegneria dei tessuti: la microchirurgia, i trapianti, la scienza dei biomateriali e la fisioterapia». L’utilizzo del guscio dei crostacei - già sperimentato in campo biomedicale per la creazione di speciali cerotti che agevolano la riparazione dei tessuti - richiederà per la ricostruzione dei nervi una sperimentazione clinica in più centri italiani e stranieri. Si prevede ci vorranno due o tre anni di studi, confronti e approfondimenti per poter definire con precisione le potenzialità della nuova protesi, e su quali lesioni e pazienti sarà possibile ottenere i risultati migliori. «Queste protesi ottenute dal guscio dei crostacei - spiega ancora il coordinatore italiano del progetto oltre a evitare il ricorso all’autotrapianto hanno il vantaggio di essere stabili, biologicamente compatibili, facili da suturare chirurgicamente, e biodegradabili». Il chitosano si dissolve infatti nel corpo dopo alcune settimane «e assicura un recupero funzionale dei nervi lesionati del tutto paragonabile alla tecnica degli innesti autotrapiantati». La nuova metodica ha inoltre un bassissimo impatto ambientale, poiché sfrutta prodotti di scarto alimentare destinati allo smaltimento. Speciale Dossier Stamina Concorso Invia le tue foto Rispondi a quattro semplici domande su San Valentino, potrai vincere un weekend sulla Riviera Romagnola! Gioca con Lodigrana Scopri i vincitori Abbonamenti 9 MESI DI ABBONAMENTO + 2 BIGLIETTI JUVENTUS - TRABZONSPOR 3 MESI DI ABBONAMENTO + 2 BIGLIETTI JUVENTUS - CHIEVO VERONA 3 MESI DI ABBONAMENTO + 2 CARNET DA 4 SPETTACOLI AL TEATRO BARETTI 30/01/2014 10.27 T1 CV PR T2 LA STAMPA VENERDÌ 24 GENNAIO 2014 La storia LETIZIA TORTELLO C i sono fili che si intrecciano, inspiegabili. Che uniscono persone perché era destino che andasse così, nell’assurda roulette della vita. Guillaume De Talliet, 24 anni, di Annecy, la vita non l’ha più. È rimasto schiacciato sotto una slavina, il 26 dicembre scorso, a Bardonecchia. Una tragedia della neve, come troppe nelle scorse settimane di questo inverno anomalo, dalle temperature elevate e dalle tante imprudenze sulle piste. Al gioco di un destino crudele, risponde il coraggio e la grande generosità di una famiglia. I genitori di Guillaume hanno dato l’autorizzazione alla donazione delle ossa del ragazzo deceduto. Una di queste, un omero, ha permes- . Cronaca di Torino .47 Il regalo di Guillaume salva la vita a una donna La famiglia ha autorizzato l’espianto di “tutto ciò che può essere utile” gg Dossier/Allarme valanghe Dopo la tragedia fuoripista vietato a Bardonecchia UngiovanefrancesemortoperlaslavinaalMelezet Damaestridisciedespertiappelliallaprudenza AMEDEO MACAGNO Con la neve abbondante è arrivata, purtroppo, anche la prima vittima. Un giovane francese è morto sotto una valanga causata da lui stesso mentre scendeva in «fresca». Il sindaco di Bardonecchia ha firmato un’ordinanza per vietare le discese fuoripista. Ma Aurelio Amerio, della squadra montagna della Croce Verde di Torino, fra i primi a intervenire ieri mattina in soccorso al giovane recuperato sotto una delle due slavine scese a Bardonecchia, non ha dubbi: «Per chi non lo sapesse ancora, esiste uno specifico decalogo da osservare quando si pratica lo sci o lo snowboard. Sia in pista che fuori. Per chi ama il “free ride”, è indispensabile informarsi sulle condizioni meteo e della neve. Bisogna sapere se Ci sono regole da rispettare Consultare e attenersi ai bollettini meteo ci sono divieti specifici oppure se l’indice valanghe è alto. Nel caso di pericolo, è imperativo evitare di uscire dalle piste. Purtroppo oggi (ieri, ndr) questo è costato la vita a un giovane sciatore». Indice 4 di pericolo Ancora Amerio: «Quel giovane, purtroppo, non ha osservato alcune regole che dovrebbero es- I soccorsi Cesana L’elicottero del 118 che ha recuperato lo sciatore francese morto in ospedale. Al lavoro anche gli alpini della Taurinense Perfetto l’innevamento anche nelle piste intorno a Cesana, località dove si sta registrando un notevole afflusso da parte dei proprietari delle seconde case lo anche gli sciatori più prudenti. E in questo senso si esprime anche Gian Beppe Gatti, 44 anni di servizio sugli sci nella Croce Verde: «Di fianco alla biglietteria c’è un grande pannello elettronico bilingue, sempre aggiornato sulle condizioni della neve e del pericolo valanghe. Ieri il pannello segnalava un indice 4. Significa forte pericolo di valanghe. Quindi nessuno avrebbe dovuto azzardare le discese in fuoripista. Purtroppo non è andata così». Le due slavine di ieri hanno travolto altrettanti sciatori. Uno, però, non è sopravvissuto. E in tutta la valle di Susa non si parla d’altro. «Non conoscevo quel giovane francese, con loro l’Arva, l’apparecchio elettronico che serve, in caso di incidenti, a localizzare il corpo sotto la neve. Senza dubbio hanno rischiato e i risultati li abbiamo visti. Ma credo che nella zona in cui hanno sciato non potessero mettere in pericolo altre persone. Hanno rischiato, sono stati indubbiamente incoscienti, ma credo sapessero a che cosa potevano andare incontro e che le condizioni non erano ottimali». Il rischio dell’avventura Secondo le prime ricostruzioni dei soccorritori, a causare la tragedia non sarebbe stata la scarsa padronanza degli attrezzi o la po- IL METEOROLOGO Neve inconsistente in quota Da evitare anche le ciaspolate DANIELE CAT BERRO I l prolungato periodo di tempo anticiclonico, sereno e secco dei primi 20 giorni di dicembre, aveva assottigliato il manto nevoso e preoccupato gli operatori turistici delle Alpi torinesi, ma ecco che la neve è tornata in sto copiosi, con 30-50 cm di neve fresca in media, e punte di 50-70 centimetri in alta Val di Susa, dove ieri mattina, nel comprensorio di Bardonecchia, imprudenti sciatori hanno causato il distacco di valanghe di neve umida e pesante, di cui una mortale. Questo episodio nevoso, al- Carniche, dove sono caduti talora oltre 150 cm di neve in un paio di giorni a quote di 2000 metri. Già oggi ampie schiarite interessano il Piemonte grazie alla rotazione dei venti da Nord-Ovest, tuttavia il sereno durerà solo poche ore: già domani giungerà dall’Atlantico Il 26 dicembre scorso una valanga ha travolto e ucciso un giovane francese di Annecy, Guillaume De Talliet, mentre sciava in fuoripista al Melezet, a Bardonecchia 1 valvole cardiache, il dottore ha estratto femori, omeri e parti delle articolazioni del giovane. Le ossa sono state sottoposte a esami batteriologici, necessari per effettuare il trapianto. L’omero di Guillaume, il dottor Piana l’ha impiantato questa settimana nella spalla della donna affetta da un tumore osseo che - secondo le previsioni - poteva essere completamente rimosso. Una coincidenza che permetterà alla paziente di recuperare in pieno le funzionalità della parte malata. «Torino è la quarta banca dei tessuti muscolo-scheletrici – puntualizza Piana – ma non eravamo finora riusciti a trovare l’osso da impiantare sulla paziente. Avremmo dovuto operare con una protesi, meno duratura». AL CTO Il trapianto eseguito dal medico che aveva tentato di salvarlo so di restituire una vita normale a una donna di cinquant’anni malata di cancro, operata tre giorni fa al Cto dallo stesso medico che soccorse Guillaume sulle piste. Il giovane morto sotto la valanga a Melezet L’incidente Il medico e gli altri operatori del 118 hanno provato a rianimare il giovane. Ma Guillaume non reagiva agli stimoli. Ai fratelli, che erano con lui, non è rimasto altro che chiamare, disperati, i genitori, corsi a Torino da Annecy. Al loro arrivo, la decisione è stata lucida e ferma: «Autorizziamo l’espianto di ciò che può essere utile per aiutare altre persone e salvare altre vite», hanno detto mamma e papà agli anestesisti dell’ospedale. «Una scelta che la- Sulla «Stampa» Per uno strano scherzo del destino il medico che ha cercato di salvargli la vita sulle piste ha compiuto al Cto l’intervento che è servito ad impiantare su una cinquantenne malata di tumore osseo il suo omero 8 10 ore pazienti La durata dell’intervento con il quale sono stati estratti femori, omeri e parti delle articolazioni del giovane Coloro che potranno tornare ad una vita normale grazie agli organi donati da Guillaume sciò tutti a bocca aperta, un gesto di un’umanità che appartiene ancora troppo poco alla nostra cultura», spiega Raimondo Piana, responsabile della Struttura Complessa Oncologica e Ricostruttiva del Cto. Il prelievo Il caso ha voluto che fosse proprio Piana, quella mattina, di turno in Croce Verde a Bardonec- chia: «Ho soccorso Guillaume, sperato fino all’ultimo di poterlo aiutare». Il trauma è stato fatale: elettrocardiogramma piatto, elettroencefalogramma piatto dopo molti tentativi in ospedale. Si poteva procedere con l’espianto. «E’ stata durissima. L’avevo soccorso e dovevo operarlo per l’espianto», spiega il medico. Con un intervento durato quasi 8 ore, dopo che erano state prelevate le Il rammarico del medico Poi è arrivato l’osso di Guillaume. «Quasi un miracolo questa storia. Se avessimo più donatori, migliorerebbe molto certa chirurgia ortopedica». Non si deve pensare soltanto alle malattie gravi: «Le articolazioni del ragazzo permetteranno di ricostruire almeno quattro “crociati”», aggiunge il medico. Con un rammarico nel cuore: «Avrei voluto stringere le mani di questi genitori straordinari. Guillaume è stato sfortunato, ma farà del bene a una decina di pazienti». Al San Luigi uno studio europeo Il progetto Dal guscio dei crostacei una protesi naturale per ricostruire i nervi All’ospedale San Luigi di Orbassano hanno sede il Neuroscienze Institute Cavalieri Ottolenghi e il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, coordinamento italiano di questo importante studio europeo L’annuncio oggi a Torino Incontra ai 200 esperti da tutto il mondo MARCO ACCOSSATO Nasce dal guscio dei crostacei una speranza nuova per ricostruire i nervi tranciati da un trauma. Dalla sostanza (il chitosano) scartata da gamberi, scampi, aragoste e granchi durante la lavorazione dell’industria alimentare si può creare una protesi in grado di indirizzare la ricrescita dei nervi fino all’organo da ricollegare. Il progetto, sostenuto dall’Unione Europea con un finanziamento di 5,9 milioni di euro, ha la firma del consorzio internazionale Biohybrid che riunisce centri di ricerca e imprese distribuite tra Germania, Spagna, Portogallo, Israele, Svezia e Italia. Nel nostro Paese, presso i laboratori del Neuroscienze Institute Cavalieri Ottolenghi (Nico) e del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche al San Luigi di Orbassano c’è - insieme alla Medical School di Hannover - il coordinamento italiano del progetto, affidato al professor Stefano Geuna. Spiega il professore: «Incidenti sul lavoro, sulla strada o in casa possono provocare una lacerazione dei nervi periferici che controllano i movimenti e la sensibilità in tutto il corpo». Di fronte agli infortuni più gravi, «la soluzione al momento consiste nell’unire chirurgicamente i due monconi nervosi lacerati, trapiantando segmenti di nervo prelevati dallo stesso paziente». Per salvare una parte del corpo, in pratica, se ne sacrifica un’altra, meno importante e determinante. Come nastro isolante che tiene unite due parti di un cavo elettrico interrotto, le protesi in chitosano formano una specie di tunnel attraverso il quale le fibre nervose ricre- Test Hiv 1 Da questo mese i me- dici di famiglia del Distretto Circoscrizione 5 dell’Asl To2 possono effettuare il test rapido dell’Hiv. L’iniziativa coinvolge tutti gli 89 medici dei quartieri Vallette, Lucento, Madonna di Campagna e Borgo Vittoria. «L’introduzione di un test a risposta rapida negli ambulatori dei medici di famiglia - commenta il dottor Giancarlo Orofino, infettivologo all’Amedeo di Savoia - è un’arma in più per diagnosticare nuove infezioni». scono nella giusta direzione, anche se - a differenza dei cavi elettrici - il passaggio dell’«energia» non riprende immediatamente. Il progetto sarà presentato oggi e domani al secondo simposio internazionale sulla rigenerazione dei nervi periferici in programma a Torino Incontra: 200 scienziati da tutto il mondo saranno impegnati in un settore delle neuroscienze in grande espansione. «Malgrado i notevoli progressi scientifici raggiunti - sottolineano a questo proposito gli organizzatori del- l’evento - l’applicazione dell’ingegneria dei tessuti ai pazienti è ancora limitata. Occorre ottimizzare la ricerca di base in una prospettiva clinica, obiettivo che richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga tutti i pilastri dell’ingegneria dei tessuti: la microchirurgia, i trapianti, la scienza dei biomateriali e la fisioterapia». L’utilizzo del guscio dei crostacei - già sperimentato in campo biomedicale per la creazione di speciali cerotti che agevolano la riparazione dei tessuti - richiederà per la ricostruzione dei nervi una sperimentazione clinica in più centri italiani e stranieri. Si prevede ci vorranno due o tre anni di studi, confronti e approfondimenti per poter definire con precisione le potenzialità della nuova protesi, e su quali lesioni e pazienti sarà possibile ottenere i risultati migliori. «Queste protesi ottenute dal guscio dei crostacei - spiega ancora il coordinatore italiano del progetto - oltre a evitare il ricorso all’autotrapianto hanno il vantaggio di essere stabili, biologicamente compatibili, facili da suturare chirurgicamente, e biodegradabili». Il chitosano si dissolve infatti nel corpo dopo alcune settimane «e assicura un recupero funzionale dei nervi lesionati del tutto paragonabile alla tecnica degli innesti autotrapiantati». La nuova metodica ha inoltre un bassissimo impatto ambientale, poiché sfrutta prodotti di scarto alimentare destinati allo smaltimento. twitter @MarAcc La Stampa - Dai crostacei un biomateriale per riparare le lesioni nervose 1 di 2 ABBONAMENTI ARCHIVIO MUSEO PIÙ VISTI SOCIAL METEO http://www.lastampa.it/2014/01/24/scienza/ambiente/green-news/dai-cr... TUTTOAFFARI LAVORO LEGALI NECROLOGIE SERVIZI Cerca... TORINO - CUNEO - AOSTA - ASTI - NOVARA - VCO - VERCELLI - BIELLA - ALESSANDRIA - SAVONA - IMPERIA e SANREMO VOCI DI: MILANO - ROMA ATTUALITÀ OPINIONI ECONOMIA SPORT TORINO CULTURA SPETTACOLI COSTUME MOTORI DONNA CUCINA SALUTE VIAGGI FOTO VIDEO HOME POLITICA Consiglia 0 ESTERI Tweet CRONACHE 0 TECNOLOGIA 0 TUTTOGREEN LAZAMPA I TUOI DIRITTI DESIGN MARE MONTAGNA SPECIALI INSERTI indoona GREEN NEWS 24/01/2014 VERONICA ULIVIERI Cos’hanno a che fare i gamberetti con le lesioni nervose? Chi sta pensando a uno Stamina 2 è totalmente fuori strada. Questi sono infatti i due elementi al centro di un ambizioso progetto scientifico internazionale, che punta a ottenere protesi naturali, costituite da chitosano, sostanza estratta dai gusci dei crostacei, in grado di riconnettere le fibre nervose periferiche “spezzate” a causa di un trauma. Blog dei giornalisti Anna Masera + Biohybrid, che coinvolge centri di ricerca e imprese distribuiti tra Germania, Spagna, Portogallo, Israele, Svezia e, per l’Italia, l’università di Torino con il Nico (Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi) e il dipartimento di Scienze cliniche e biologiche, sarà presentato oggi al 2° Simposio internazionale sulla rigenerazione dei nervi periferici, che si chiude domani nel capoluogo piemontese. L’obiettivo, in linea con l’idea di bioeconomia sostenuta con forza dall’Ue – che infatti ha finanziato il progetto con quasi sei milioni di euro – è quello di ottenere un biomateriale che possa sostituire le sostanze chimiche di sintesi per le protesi nervose. La chitina, con cui si ottiene il chitosano, è già utilizzata per prodotti dietetici e cerotti e si è rivelata efficace anche nel rimarginare le lesioni nervose: “E’ naturale, compatibile con i tessuti del corpo umano, e funziona meglio delle protesi di origine sintetiche. Queste infatti hanno un alto grado di compatibilità ma, a differenza del chitosano, non favoriscono il processo rigenerativo dei nervi periferici”, spiega Stefano Geuna, neurologo dell’università di Torino, che coordina il progetto insieme all’Hannover Medical School. Ma come si arriva in concreto all’applicazione di questo biomateriale in ambito clinico? “Con il chitosano, estratto e trattato in modo da poter essere usato in ambito medico, si ottengono dei tubicini che vengono posizionati dal chirurgo tra i due tronconi del nervo leso, così da riconnetterlo, fornendo alle fibre nervose una guida attraverso la quale ricrescere”. Queste protesi hanno inoltre il vantaggio di essere stabili, biologicamente compatibili, facili da suturare chirurgicamente, biodegradabili nel medio periodo (il chitosano si dissolve infatti nel corpo dopo alcune settimane) e assicurano un recupero funzionale dei nervi lesionati paragonabile a quello degli innesti auto trapiantati, usando cioè nervi prelevati da altre parti dell’organismo del paziente. Ai significativi vantaggi clinici, se ne aggiungono altri legati al processo di fabbricazione, che rendono molto interessante questo biomateriale. Il chitosano viene infatti estratto utilizzando prodotti di scarto dell’industria alimentare, con un basso impatto sull’ambiente. DIGITA MUSICA Valerio Mariani + MONDO MAC Federico Guerrini + START ME UP Ivan Fulco + Un saluto agli amici di Web Notes Il Prince del deserto, in lavorazione un remake tuareg di Purple Rain Le 25 password più banali: "123456" batte "password" CENTRO MESSAGGI Bruno Ruffilli + Tutti i Blog WEB NOTES Luca Castelli + + Trent’anni fa il primo Mac Ecco lo storico spot di Apple Nasce la Startup Europe Partnership: alla guida, una fondazione italoamericana Indie 2013: quattro storie, quattro videogame OVER GAME Alessandra © + VIDEOGIOCHI + TWITTER Assassin’s Creed IV Black Flag Dove sventola Jolly Roger Segui i nostri giornalisti Sezioni + Approfondimenti + Green news Blog ospite Oxfam Italia + + Tutti i blog Tutti al mare? DESTINAZIONE RIO +20 Il progetto si concluderà nel 2015: finita la fase delle ricerche in laboratorio, sta per iniziare quella dei test clinici sui pazienti in diversi ospedali tra Europa e Israele. “Sappiamo che il chitosano ha queste potenzialità di rigenerazione nervosa: adesso dalle sperimentazioni sui pazienti dovranno arrivare indicazioni più precise riguardo all’applicazione di questa soluzione. Per esempio, su quali lesioni è più efficace”. Difficile dire di preciso quanto dureranno i test: “Si prevedono circa tre anni, dopo i quali 24/01/2014 16.52 La Stampa - Dai crostacei un biomateriale per riparare le lesioni nervose 2 di 2 Fai di LaStampa la tua P.I.00486620016 potrà iniziare la homepage fase di produzione vera e Sede http://www.lastampa.it/2014/01/24/scienza/ambiente/green-news/dai-cr... Copyright Perchitosano la pubblicità potranno Scrivi alla redazione propria e le2013 protesi al Gerenza Dati societari Stabilimento arrivare nelle sale operatorie degli ospedali di tutto il mondo”. In vista dei passi futuri, i responsabili del progetto hanno già chiesto all’Ue di finanziare la fase due attraverso il programma di sostegno alla ricerca e innovazione Horizon 2020. “Siamo abbastanza ottimisti, perché la Commissione europea insiste molto sul fatto che la ricerca non sia fine a se stessa, sul far incontrare laboratorio e industria. Nel nostro caso questo sta diventando realtà”. Anche in mancanza dei soldi comunitari, si andrà avanti comunque: “L’azienda tedesca ha assicurato che vuole concludere i test. E in futuro potremmo mettere a punto anche una protesi più sofisticata”. TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE: (4WNet) Castagne per tutto l'inverno Un gel per riparare i nervi e curare la paralisi “Dal guscio dei crostacei una protesi naturale per ricostruire i nervi” Pannelli Fotovoltaici. Ora Costano Meno. Confronta 5 Preventivi Gratuiti! Annunci PPN Scopri Carta Verde Amex Nessuna quota il primo anno e tanti vantaggi per te! americanexpress.it Il nuovo iPad a 17 €? Agli utenti italiani uno sconto del 80% grazie a un trucco megabargains24.com Un angelo chiede aiuto Dona la speranza ad un bambino maltrattato Adotta a distanza 24/01/2014 16.52 Avvenire Home Page > Scienza&Tecnologia > Lesioni nervose, un aiuto dai crostacei Scienza&Tecnologia 24 gennaio 2014 Ricerca medica Lesioni nervose: da guscio crostacei biomateriale per ripararle 1 di 3 http://www.agi.it/salute/notizie/201401231540-hpg-rsa1031-lesioni_ne... DB ARCHITECT Milano, LOM DESIGN ENGINEER - PRO E Sesto San Gio... AREA MANAGER GERMANIA Crespellano, ... Promozione basata su interesse Home Cronaca Politica Economia Estero Spettacolo Sport Salute Food Ricerca e sviluppo News in English Borsa | Tech | Travel | Cinema | Musica | Motori | Arte | People | Moda | Che animali! | I News I Portali AGI Regionali AGI Login PEI News Cerca Giovedì 30 Gennaio 2014 Breaking News Salute autotrapianto cellule staminali www.smartbank.it Per Terapie in Tutto il Mondo! Onestà e Trasparenza; Leggi Qui Lesioni nervose: da guscio crostacei biomateriale per ripararle 15:40 23 GEN 2014 (AGI) - Torino, 23 gen. - Dal guscio dei crostacei un biomateriale per riparare le lesioni nervose. E' quanto illustra uno studio, che sara' discusso domani a Torino nel 2ˆ Simposio Internazionale sulla Rigenerazione dei Nervi Periferici, progetto finanziato dall'Ue che coinvolge le imprese biotech e centri di ricerca di sei Paesi diversi, tra cui il 'Nico Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi' dell'universita' degli Studi di Torino. Un panel interdisciplinare che coinvolgera' 200 scienziati provenienti da tutto il www.immobiliare.it mondo impegnati nel settore delle 900.000 Annunci in tutta Italia Trova neuroscienze, che sara' l'occasione ora la tua Casa! per presentare e discutere i piu' recenti sviluppi nel campo della rigenerazione dei nervi e dell'ingegneria dei tessuti. Il progetto di ricerca, coordinato dall'Hannover Medical School in collaborazione con l'universita' di Torino e finanziato dall'Unione europea per un totale di 5,9 milioni di euro, si concludera' nel 2015. Lo studio - pubblicato sulla rivista 'Biomaterials' - ha la firma del consorzio internazionale 'Biohybrid' che riunisce centri di ricerca e imprese distribuiti tra Germania, Spagna, Portogallo, Israele, Svezia e per l'Italia l'Universita' di Torino con il Nico - Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi e il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche. "Le protesi nervose in chitosano - si rileva in una nota dell'ateneo torinese - sono un'alternativa molto promettente: permettono infatti di evitare l'autotrapianto, fornendo alle fibre nervose un tunnel attraverso il quale ricrescere. Queste protesi hanno inoltre il vantaggio di essere stabili, biologicamente compatibili, facili da suturare chirurgicamente, biodegradabili nel medio periodo (il chitosano si dissolve infatti nel corpo dopo alcune settimane) e assicurano un recupero funzionale dei nervi lesionati paragonabile a quello degli innesti auto trapiantati". Inoltre - si spiega ancora - l'ottenimento della materia prima ha un bassissimo impatto ambientale poiche' vengono utilizzati prodotti di scarto dell'industria alimentare. Trials clinici controllati e multicentrici (in ospedali di diversi Paesi europei) permetteranno di definire in modo preciso le potenzialita' di questo nuovo strumento a disposizione della medicina rigenerativa e della chirurgia ricostruttiva. . . Annunci Appartamenti Annunci di lavoro su AUDITOR JR Basiglio, LOM LEAN TRAINING EXPERT Località Multiple PROGETTISTA MECCANICO JR BolognaBologna, EMR Junior System Engineer Security Reggio nell'Emilia, Vedi altre offerte di lavoro Promozione basata su interesse DA LEGGERE SU AGI.IT Cervello: dislessia non causata da meno materia grigia cerebrale Scoperte in topi 2 molecole legate a dolore cronico Staminali: partnership triennale tra Generali e onlus Revert Maltempo: frana a Genova, interrotto traffico ferroviario Levante Scienza: scoperto lievito che riduce alcol e migliora sapore vino POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE Staminali: Generali finanzia la ricerca dell'onlus Revert Terremoto: scossa in mare al largo di Palermo RSS Like Share 4 0 Tweet 0 Condanna choc in India: non puo' pagare multa, stupro di gruppo su una 20enne - Video 30/01/2014 9.24 Salute: da guscio crostacei biomateriale per lesioni nervose 1 di 3 http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/201401231328-eco-rt10... 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Onestà e domani a Torino nel 2ˆ Simposio Trasparenza; Leggi Qui Internazionale sulla Rigenerazione dei Nervi Periferici, progetto finanziato dall'Ue che coinvolge le imprese biotech e centri di ricerca di sei Paesi diversi, tra cui il 'Nico Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi' dell'universita' degli Studi di Torino. Un panel interdisciplinare che coinvolgera' 200 scienziati provenienti da tutto il mondo impegnati nel settore delle neuroscienze, che sara' l'occasione per presentare e discutere i piu' recenti sviluppi nel campo della rigenerazione dei nervi e dell'ingegneria dei tessuti. Il progetto di ricerca, coordinato dall'Hannover Medical School in collaborazione con l'universita' di Torino e finanziato dall'Unione europea per un totale di 5,9 milioni di euro, si concludera' nel 2015. Lo studio - pubblicato sulla rivista 'Biomaterials' - ha la firma del consorzio internazionale 'Biohybrid' che riunisce centri di ricerca e imprese distribuiti tra Germania, Spagna, Portogallo, Israele, Svezia e per l'Italia l'Universita' di Torino con il Nico - Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi e il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche.? "Le protesi nervose in chitosano - si rileva in una nota dell'ateneo torinese - sono un'alternativa molto promettente: permettono infatti di evitare l'autotrapianto, fornendo alle fibre nervose un tunnel attraverso il quale ricrescere. Queste protesi hanno inoltre il vantaggio di essere stabili, biologicamente compatibili, facili da suturare chirurgicamente, biodegradabili nel medio periodo (il chitosano si dissolve infatti nel corpo dopo alcune settimane) e assicurano un recupero funzionale dei nervi lesionati paragonabile a quello degli innesti auto trapiantati". Inoltre - si spiega ancora - l'ottenimento della materia prima ha un bassissimo impatto ambientale poiche' vengono utilizzati prodotti di scarto dell'industria alimentare. Trials clinici controllati e multicentrici (in ospedali di diversi Paesi europei) permetteranno di definire in modo preciso le potenzialita' di questo nuovo strumento a disposizione della medicina rigenerativa e della chirurgia ricostruttiva. (AGI) Chc . RSS Receptionist/Segretaria appartene... Rozzano, LOM software developer banking milano, LOM Stagista Chiasso, TI Design Engineer Sesto San Giovanni, Vedi altre offerte di lavoro Promozione basata su interesse BORSA Descrizione Valore Var. % FTSE MIB 19.553,05 -1,32 FTSE Italia All-Share 20.780,94 -1,36 FTSE Italia Mid Cap 26.618,58 -1,51 FTSE Italia STAR 17.608,35 -1,48 Spread BTP-Bund 225 punti +4,44 0 Tweet Ultime da "Ricerca e Sviluppo" Apple: lavora a due nuovi iPhone con schermi piu' grandi 24/01/2014 14.05 Young Turin - Torino Repubblica.it 1 di 3 http://torino.repubblica.it/young-turin/ 23/01/2014 14.42 Un crostaceo può guarire 200 ricercatori a confronto - Torino - Repubbl... 1 di 2 http://torino.repubblica.it/young-turin/2014/01/23/news/un_crostaceo_... 23/01/2014 14.47 Gravità Zero: DAL GUSCIO DEI CROSTACEI UN BIOMATERIALE... 1 di 5 http://www.gravita-zero.org/2014/01/dal-guscio-dei-crostacei-un.html 23/01/2014 11.51 Gravità Zero: DAL GUSCIO DEI CROSTACEI UN BIOMATERIALE... 2 di 5 http://www.gravita-zero.org/2014/01/dal-guscio-dei-crostacei-un.html 23/01/2014 11.51
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