docenti primaria.pdf - IC "Don Lorenzo Milani" Lamezia Terme

Il 2014 inizia per “El Tanguero” dando il benvenuto al nostro nuovo Direttore Responsabile, il Dott. Pier
Paolo Pedriali che avrete modo di leggere ad ogni numero. Ben arrivato Direttore!
C’è
un dato sorprendente e in contraddizione
con il prisma sfaccettato della crisi
aspra e complessa, che continua ad
attanagliare ed esasperare il nostro
Paese. È il fascino crescente con cui si propone o ripropone
il tango argentino, non solo seducente ballo di coppia o
esibizione artistica sotto i riflettori di un palcoscenico, ma
articolata espressione culturale che accresce la sua influenza
e la sua presa, con formidabile progressiva accelerazione di
simpatia e di consenso, su migliaia di appassionati oltre ogni
steccato anagrafico o sociale. Si tratti di moda o di “follia” –
“locura” dicono con qualche ironia i “callejeros” di Baires – il
tango attrae per il suo straordinario continuo scomporsi e
ricomporsi in un variopinto caleidoscopio di poesia, musica
e danza secondo modelli, che certo si sono perfezionati e definiti nel tempo, ma che non hanno mai
escluso ampi margini di suggestiva creatività e di magistrale improvvisazione. E per comprenderne
tutte le impreviste rifrazioni negli ambiti più diversi, basti citare l’opera di uno scrittore come Jorge
Luis Borges, in cui troviamo conferma di quanto profonda ed intensa sia ancora percepibile l’eco del
tango o della milonga anche a livello poetico e letterario. Se poi volessimo individuare e motivare il
segreto del suo più recente successo di pubblico nel nostro paese, dovremmo dire che esso prende
nome e sostanza dalla miriade di festival, di milonghe, di “stage” e di corsi a vario livello, che si
snodano ed intrecciano lungo itinerari noti e meno noti di un’Italia maggiore e minore, aperta
all’incontro e alla celebrazione di un rito coinvolgente, insieme individuale e sociale. Qualcosa che
si sta affermando persino grazie al contributo inatteso di un Papa, che, venuto dalla fine del mondo
e libero da ingessature clericali, ci conferma nel volume autobiografico “El Jesuita” l’amore mai
rinnegato per un ballo che si presenta innanzi tutto come espressione della stratificata cultura di un
popolo disposto a raccontarsi anche attraverso questa poliedrica forma artistica. Nel momento in cui
un periodico specializzato come “El Tanguero” inaugura il suo quinto anno di vita può forse valere la
pena tentare di riannodare con sempre maggiore sommessa tenacia i fili di una cultura rioplatense
e latinoamericana dall’ordito caldo di colori senza rinunciare a proporre, almeno in sede di ipotesi
di lavoro, il profilo di una linea editoriale, che coniughi in modo sempre più efficace il dato culturale
con quello sociale e tecnico-didattico o promozionale in senso lato, teso alla sensibilizzazione e al
coinvolgimento di sempre nuovi appassionati, giovani e meno giovani. È questo l’augurio con cui
ci accingiamo ad assumere la responsabilità della condivisione di un percorso, che con una nota di
ottimismo vorremmo immaginare di reciproco ascolto e di consapevole attenzione a tutto ciò che
di interessante e di nuovo potrà via via presentarsi sulla scena italiana ed internazionale.
Pier Paolo Pedriali
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El Tanguero
Anno V n°13
Gennaio-Marzo 2014
Rivista periodica trimestrale
di cultura tanguera rioplatense
a cura dell’Associazione TangoJazz
Scaricabile online
Abbonamento annuale cartaceo €20
per 4 numeri
Editore
Associazione TangoJazz
Direttore editoriale
Andrea De Dominicis
Direttore artistico
Helga Corpora
Direttore responsabile
Pier Paolo Pedriali
Grafica e impaginazione
Montag Frazier
[email protected]
Redazione
[email protected]
Pubblicità e abbonamenti
[email protected]
+39.348.2915008
+39.328.4830095
Collaboratori
Paolino Fierro
Giulia Zimei
Mario Abbati
Memè
Vanna Gasparini
Zuleika Fusco
Stampa
Poligrafica Srl
Via Friuli 29, Dalmine (BG)
Reg. al Tribunale di L’Aquila n°6/2010
del 21/07/2010
Iscrizione al ROC n°20287
del 08/11/10
www.eltanguero.it
Indice
il mondo del tango
Maestri di tango
pag 8
Gloria e Eduardo
Arquimbau
Hector Verela:
croce e delizia
pag 20
Il tango vestito da
Emanuela Pansèra
pag 26
A tu per tu…
Musicalizadores: Analia Del Giglio “La Rubia”
Organizzatori: Pietro Colella
pag 30
pag 31
tango arts
Orchestre
pag 32
Pintura de tango
pag 40
Hijos ilegitimos de Astor
Maria Luisa Russo
curiosando
News & Pillole
Tangueri impossibili
pag 16
Empanadas
pag 28
Dipendenza o Autonomia?
pag 36
Recensioni
pag 38
Maurilio maestro
per caso
pag 23
/eltangueroII
Con il patrocinio della
Ambasciata Argentina
Con il patrocinio della
Ambasciata dell’Uruguay
tango agenda
pag 42
Festivalmap
Milonghe, eventi, scuole pag 44/46
Gloria e Eduardo
Arquimbau
Una vita insieme nel Tango
Impossibile ballare il tango e non conoscerne un pezzo di storia!
Gloria e Eduardo ballano insieme da più di 50 anni e sono una delle
coppie che hanno fatto conoscere al mondo il tango argentino. Hanno ballato con tutte le orchestre più famose tra i sipari dei teatri più
importanti del mondo e per noi è un vero onore conoscerli e ascoltare
i loro affascinanti racconti.
G
loria, Eduardo raccontateci come vi siete conosciuti.
G.: Ci siamo conosciuti il giorno che sono nata! Eravamo vicini di casa ed Eduardo, che aveva già 10 anni, quel
giorno stava giocando a casa mia con mio fratello quando ha sentito il mio pianto…
E.: Si, io non mi ricordo ma ce lo hanno raccontato!
G.: Nemmeno io mi ricordo jajajaj ero appena venuta al mondo!
E.: Vivevamo del quartiere Parque Patricios, dove è nato il tango,
era un quartiere di mercanzia e molti emigranti andavano lì perché
c’era molto lavoro, c’erano i soldi e c’erano le donne. Essendo nato
in quel quartiere ho iniziato a praticare tango a 12 anni con un
amico più grande di me perché volevo andare a ballare al “Baile de
Carnaval”, un evento che si ripeteva una volta l’anno dove andavano
tutti coloro che iniziavano a ballare perché se sbagliavi nessuno ti
diceva niente, una specie di battesimo dei ballerini. E quando arrivava il mese del carnevale tutti volevano andare a questo evento!
Tre mesi prima ci si iniziava a preparare praticando tra uomini.
Ci si preparava prima per andare a ballare una volta l’anno?
E.: No no, quella era la prima uscita ufficiale, dopo il “Baile de Carnaval”, che durava circa 1 mese, si poteva andare a ballare ovunque.
In questo mese si poteva sbagliare senza che gli altri ti guardassero
male, eravamo tutti giovani! Dopo gli anni ‘50 con il boom del rock
tutti i giovani iniziarono a spostare la loro attenzione su questo ballo e noi eravamo dei vecchi ventenni che ballavano tango! Si perse
così l’essenza del tango… per questioni commerciali spingevano il
rock e ciò accade in tutto il mondo.
G.: Adesso se Eduardo mi permette visto che parla sempre lui, vi
racconto come ho iniziato io a ballare tango! jajaja… in realtà io
ballo da quando avevo 5 anni, danza classica, spagnola, zapadeo
americano, folklore, musica italiana…
Musica italiana?
G.: Si, c’erano molti emigranti italiani e nei club spesso si metteva
musica italiana per ballare. A 8 anni ho iniziato a ballare con Eduardo questa musica, e qualche anno dopo lui formò un corpo di ballo
per uno spettacolo che doveva andare in scena per la tv argentina e
8
maestri di tango
o
“Per assaporare veramente
il tango bisogna aspettare, nessuno può
ballare con sentimento se non passano
almeno sei, sette anni!”
mi chiese se volevo partecipare. Gli dissi di si, ma avrei dovuto ottenere il permesso di mio padre perché una ragazzina di 13 anni che
ballava tango non era usuale in quell’epoca, quasi impossibile. Però
visto che mio padre era ballerino di tango e conosceva Eduardo
dalla nascita mi disse di si. Così a 13 anni, e lui a 23, cominciammo
a ballare tango!
Caspita a 13 anni già in televisione!
E.: E già! A quel tempo in televisione c’erano vari programmi dove
si vedeva il tango ed io conoscevo il primo ballerino di Anibal Troilo
di quel periodo che lavorava in questo programma, lui ballava solo
tango, non era coreografo e mi chiese di aiutarlo a montare una
coreografia. Nemmeno noi eravamo coreografi, avevamo appena
iniziato, però avevamo più esperienza di lui e così cominciammo.
Poiché la televisione si sa è mezzo potentissimo di popolarità, la
gente iniziò a conoscerci rapidamente e diventammo da lì a breve i
primi ballerini di Francisco Canaro e nel ‘61 andammo per la prima
volta in Giappone. Un viaggio che non dimenticherò mai, con Gloria
e sua madre!
G.: jajajaj io avevo solo 15 anni quando partimmo per il Giappone, potevano lasciarmi partire da sola a quell’età e in quell’epoca?
Francisco Canaro pagò a mia madre tutto il viaggio, l’hotel e tutte
le spese facendola passare per una ballerina e nel programma figurava anche lei! E così siamo potuti rimanere un mese e mezzo!
Parliamo dei luoghi dove si ballava il tango, com’era la milonga
in quell’epoca?
E.: Io ho iniziato ad andare presto in milonga, nel mio quartiere.
In realtà in milonga si poteva entrare solo se avevi compiuto 18
9
anni, però se conoscevi qualcuno riuscivi ad entrare anche a 16/17 anni! I più vecchi avevano 28 anni
circa…
La maggior parte eravamo giovanissimi, sui
vent’anni e le ragazze venivano tutte accompagnate dalle madri!
Gli uomini stavano al centro, le donne intorno e le mamme in una specie di tribuna ad aspettare che finissero di
ballare!
Quando si avevano più soldi,
perché si iniziava a lavorare, si
andava nelle milonghe del
centro della città frequentate da gente più grande
dove le ragazze andavano sole ed era possibile quindi invitarle
a bere qualcosa, a relazionarsi di più. L’età
in queste milonghe
andava dai 28 ai
35 anni circa.
Esistevano le
cortine?
E.: Si, ogni
2 tanghi, per permettere di cambiare più rapidamente ballerino. Dopo gli anni ‘50 si iniziarono a
mettere dopo 4 tanghi, anche perché iniziavano ad
esserci i tavoli intorno alla pista e si poteva aspettare seduti, non dovevi aspettare in piedi 4 temi!
E da quando si decise di mettere due tande di
tango una di vals, due di tango e una di
milonga?
E.: Da poco, dall’epoca del turismo.
Quando ero giovane durante le
serate il 50% era tango e l’altro 50% si metteva Jazz,
conga, rumba, vals,
milonga, etc…
C’erano locali che
mettevano 3
tanghi
in
una tanda,
altri che ne
mettevano
2. Il musicalizador annunciava sempre
la tanda che seguiva
e la successione era la
seguente: una tanda di
“Il cabeceo era importantissimo
e utilissimo perché non ti comprometteva
con nessuno.”
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tango, una di jazz, una di tango, una di tropical, una
di tango e una di milonga, sempre così.
La milonga che frequentavo io addirittura metteva, tutta una sera 50% Di Sarli, un’altra sera 50%
di D’Arienzo e così via e poi l’altro 50% come vi
ho detto prima. Era la migliore milonga di Buenos
Aires che oggi non esiste più, si chiamava “El Buenos Aires”.
Oggi invece, in Europa e in Italia in particolar
modo, mettono troppa musica degli anni ‘30 e si
è persa l’epoca d’oro, troppo noiosa tutta la sera
con quella musica. Il musicalizador, inoltre, non
guarda la pista, invece quando propone una tanda
deve guardarla, deve gestire la gente in pista, far in
modo che tutti ballino.
Nel tango si invitava con la “mirada e cabeceo”,
durante le tande di jazz o rumba come avveniva
l’invito?
G.: Uguale! Il cabeceo era importantissimo e utilissimo perché non ti comprometteva con nessuno.
La donna quando voleva ballare con qualcuno lo
guardava e così avveniva l’invito altrimenti l’uomo
non poteva andare a prendere la donna, era ritenuto scortese poiché in un certo senso la obbligava
a dirgli di si. Il cabeceo si iniziò ad usare prima degli anni ‘40 poiché quando un uomo invitava una
donna, ma a lei non piaceva e gli diceva di no, lui
reagiva male, si intromettevano le famiglie e litigavano. Con il “cabeceo” si introdusse l’invito a distanza che garantiva il consenso di entrambi. È un
rituale che anche oggi andrebbe usato senza alcun
dubbio per essere sicuri che la voglia di ballare ci
sia da entrambe le parti.
“Abbiamo ballato con Canaro, con D’Arienzo,
con Troilo, con Fresedo, con De Angelis, con Calò,
con Pugliese e con moltissime altre orchestre!”
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momento però Claudio Segovia, il direttore dello
spettacolo, non voleva che le coppie dello spettacolo insegnassero durante il tour, l’unico che aveva il permesso di farlo era Eduardo perché glielo
aveva chiesto prima di partire e prima del successo
dello spettacolo! Erano d’accordo già da prima! E
così abbiamo iniziato ad insegnare.
E.: Era difficile prevedere quello che sarebbe successo con lo spettacolo! Un successo mondiale, in
Francia, in Germania, In Giappone, in Italia.
Cosa ricordate del vostro lavoro con maggiore
emozione?
E.:Tutti i nostri spettacoli! Noi abbiamo fatto tantissimi spettacoli, ideati e realizzati da noi. In particolare lo spettacolo “Tokio Luminoso”, tango che Pugliese dedicò a Daisaku Ikeda, il presidente di una
associazione buddista, e ancora “Corazon de Tango”, “Alma de Tango”, “Tanghissimo” con quest’ultimo siamo stati 3 volte in
Giappone.
Una vita piena di tango, fin da giovanissimi,
che bello… e oggi? Che
ne pensate dei giovani
che ballano tango oggi?
Cosa c’è di diverso rispetto alla gioventù di
allora?
E.: Intanto sono contento che ci sono tanti giovani che ballano, un po’
come ai miei tempi, e
questa è una cosa buona. La differenza forse è
che oggi si ha fretta, tutti
diventano maestri subito,
credono di saper ballare
dopo due, tre anni! Per
assaporare veramente il
tango bisogna aspettare,
nessuno può ballare con sentimento se non passano almeno sei, sette anni. Per essere coppia con
la “C” maiuscola bisogna provare insieme almeno
5 anni per 6/7 ore al giorno, per trasmettere del
sentimento, poi, io credo che debbano trascorrere
almeno dieci anni!
Gloria, una vita per il tango o una vita per Eduardo?
G.: Una vita per Eduardo, perché Eduardo è il tango!
E.: jajajaj molto bene Gloria, giusta risposta!
G.: È la verità, per me è così, senza ombra di dubbio…
Gloria e Eduardo con Pugliese
E le orchestre quanto suonavano?
E.: Le orchestre suonavano per 45 minuti, c’era un
presentatore (ogni orchestra aveva il proprio presentatore) che conduceva il ballo annunciando le
tande che avrebbero suonato. In genere si facevano tande da tre, poi si suonava un vals, poi nuovamente tre tanghi, poi entrava il cantante e così
via. Non c’erano regole come adesso, nella stessa
serata si ballava anche paso doble, musica tropicale; era più divertente! Chi non sapeva ballare tango
poteva ballare altro!
Con quali orchestre avete lavorato e ballato?
E.: Professionalmente abbiamo ballato con tutte
tranne che con Di Sarli poiché morì quando avevamo appena cominciato. Abbiamo ballato con Canaro, con D’Arienzo, con Troilo, con Fresedo, con De
Angelis, con Calò, con Pugliese e con moltissime altre orchestre! Dal ‘62 al ‘67 abbiamo lavorato ad un
programma televisivo dove
ogni due mesi cambiava orchestra, per cui sono passate
di là tutte le orchestre più o
meno famose dell’epoca! Il
programma si chiamava “Yo
soy porteño” e raccontava la
vita di alcune famiglie di Buenos Aires degli anni ‘30. Poi
viaggiando in tutto il mondo
abbiamo ballato con tantissime altre orchestre!
Qual è la vostra orchestra
preferita?
E.: Non ho un’orchestra preferita, in realtà mi piacciono
le epoche delle orchestre,
per esempio D’Arienzo del
‘35, Di Sarli del ‘40, ma anche del ‘50, Pugliese del ‘40,
Troilo mi piace del ‘40 e non
del ‘50 e così via.
Quando avete iniziato a insegnare il tango?
E.: Tutto quello che oggi voi state vivendo è grazie
allo spettacolo “Tango Argentino”, fino a che non
siamo andati a Broadway il tango non era così conosciuto.
Prima di allora non c’erano maestri di tango, eravamo ballerini di tango. Dopo Broadway la gente
iniziò a chiamarci, tutto il mondo voleva imparare il
tango argentino!
G.: Si incredibile! Questo perché lo spettacolo aveva coppie diverse, per età, per costituzione fisica
e la gente ci riconosceva come persone normali
con le quali era facile identificarsi, “se ballano loro,
possiamo ballare anche noi” pensavano. Il quel
E con questa frase bellissima ringraziamo Gloria ed
Eduardo per i loro racconti che ci hanno portato,
seppur per qualche ora, indietro nel tempo.
Helga Corpora e Andrea De Dominicis
12
curiosando
news & pillole
Tango ad alta quota!
Si ballerà a più di 1100 metri sul livello del mare in questa terza edizione dell’International
L’Aquila Tango Festival & Marathon, un weekend lungo, quello del 30 maggio - 2 giugno, che
vi lascerà senza fiato, una location unica in una stagione che offre una magia intensa di colori
e di profumi!
Quattro giorni di tango nel verde della località “La Villetta” alla base del Gran Sasso una delle
vette più affascinanti d’Italia! Escursioni, passeggiate, coccole alla spa ed esperienze culinarie
per i palati più raffinati accompagneranno i centinaia di tangueri che arriveranno per l’evento.
Il tutto farà da cornice agli artisti del festival: Fausto Carpino e Stephanie Fesnau, Neri Piliu e Yanina Quiñones, Osvaldo Roldan e Anna Maria Ferrara, Andrea De Dominicis ed Helga Corpora.
Novità del 2014, oltre alla nuova location, le milonghe pomeridiane oltre a quelle serali ed una
speciale milonga a 2.100 metri proprio in cima al Gran Sasso!
Otto dj internazionali faranno ballare gli appassionati dal pomeriggio all’alba tra cui Vivi La
Falce (Argentina), Mauro Berardi (Italia), Analia La Rubia (Argentina), Alexandra Kotelnitskaya
(Ucraina), Andrea Dedò (Italia).
Tutte le info su www.laquilatangofestival.com
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Buon compleanno alla radio 2x4
La famosa radio argentina 2x4 FM 92.7 ha festeggiato con un grande spettacolo al teatro
Maipo di Buenos Aires, il tredicesimo anno di trasmissione tanguera.
Un emittente che possiamo ascoltare 24 ore su 24 anche il Italia: www.buenosaires.gob.ar/
la2x4. Feliz Cumple da El Tanguero!
A Bari la primavera arriva a suon di tango!
Che ne dite di festeggiare l’arrivo della primavera ballando tango? Proprio il 21 marzo, fino
al 23, si inaugura nella bellissima città di Bari la terza edizione del Bari tango Congress,
un appuntamento che vede come protagonisti Sebastian Arce e Mariana Montes, Stefano
Giudice e Marcela Guevara con tre giorni intensi di workshop. Il Dj set delle milonghe in
programma è affidato a SuperSabino, Sergio Chiaverini e Andrea Dedò. Durante la kermesse
anche proiezioni video, istallazioni artistiche ed esposizioni tanguere.
Per maggiori dettagli visitate il sito www.tangon.it
“Memorie di un Tanguero” in scena al teatro Greco di Roma
Una storia d’amore e tradimento alla ricerca del perdono. “Memorie di un tanguero”, lo spettacolo scritto
e diretto da Fabiana Fusaro che si terrà domenica 23
febbraio al Teatro Greco di Roma ore 21, parte dal ritrovamento di un fascio di lettere che man mano sveleranno i segreti nascosti di una famiglia. Nello spettacolo
si intrecciano storie di artisti importanti tra la Parigi di
inizio ‘900, Buenos Aires all’epoca d’oro e l’attualità nelle milonghe di oggi. Un opera ricca di suspense, romanticismo, ironia liberamente ispirata alla storia di Flora
Rodriguez e Alfredo Gobbi.
Lo spettacolo vedrà come protagonisti: Fabiana Fusaro,
Claudia Fusillo, Laura Grandi, Claudio Jurman, Adriano
Mauriello, Mariano Navone e Giogio Carosi come voce
narrante.
Prevendita biglietti presso Artetoiles, Via Casal Boccone
102 b, o direttamente al botteghino la sera dello spettacolo.
il mondo
Hector Varela: Croce e delizia
Q
ualche anno fa avrei intitolato questo articolo “Il Dio Varela” per quanto fossero richiesti i suoi brani nelle milonghe italiane dei primi anni
duemila. Puntuali come un orologio svizzero,
verso la fine della serata i TJ mandavano la tanda di Varela, che aveva un potere così evocativo da far risvegliare i ballerini più assonnati, ma
soprattutto le ballerine più romantiche.
“El flaco Varela” è probabilmente il direttore
d’orchestra tipica più chiacchierato sui blog e
sui social networks. Attraverso le sue opere è
stato capace, negli ultimi anni, di creare schieramenti contrapposti tra fan agguerritissimi e
puristi de la decada del ‘40.
E questa contrapposizione ha prima di tutto
generato centinaia di post sui principali social
network, cosa che normalmente incuriosisce le
persone, ma soprattutto ha acceso una falsa
polemica, alimentata da una chiosa di pareri
di opinionisti della domenica, che continua ad
infervorare i ballerini.
A dire il vero, Varela non è mai stato un personaggio anonimo nella storia del tango. Il
primo bandoneon e arrangiatore dell’orchestra di Juan D’Arienzo, “Per dieci anni è stato
identificato con le correnti di netta estrazione
tradizionale, facendo emergere, come elemento qualificante la sua Orchestra, la precisione
di una difficile realizzazione tecnica, all’interno
di un’attenta marca ritmica che gli è propria”.
Jorge ”Faruk” Palacio in un bellissimo libro intitolato La storia dell’orchestra tipica aggiunge: “Tutto ciò è, né più né meno, quello che
ha cercato Varela durante tutta la sua carriera,
ottenere che con la sua orchestra si potesse
ballare”.
Nacque nel 1914 nel quartiere di Avellaneda,
dove visse la sua infanzia e la sua giovinezza. Divenne ragioniere ma mai praticò questa
professione. Iniziò i primi studi del bandoneon
con maestri locali, ma poi proseguì presso il
Conservatorio diretto da Eladio Blanco per poi
iniziare a suonare, giovanissimo, nella prima
20
orchestra di Juan D’Arienzo. Nel 1940 a 26 anni
era già un bandoneonista consacrato, che condivideva i teatri e i club con grandi musicisti di
tango: il violinista Cayetano Puglisi, il collega
Carlos Lazzari ed il pianista Fulvio Salamanca.
È stato il primo bandoneon e arrangiatore di
D’Arienzo nel corso dei dieci anni trascorsi nella sua orchestra.
Furono pieni anni di successo su Radio El Mundo, nei club, nel cabaret “Chantecler”, con il
principe cubano, durante le estati uruguaiane,
quando il pubblico inondava l’Hotel Casino
Carrasco (a Montevideo), per godere delle interpretazioni del grande maestro.”
Durante quel periodo Varela compose diversi
tanghi diventati poi dei classici: “Mirame en
la cara”, “Lilian”, “Si supiera que la extraño”,
“Salí de perdedor”, “Chichipía”, “Don Alfonso”,
“Te espero en Rodríguez Peña”, “Tres horas”
e “Bien pulenta”. Solo D’Arienzo ha registrato
una ventina delle sue opere.
Di quel periodo Jorge “Faruk” Palacio, storico
del tango, scrive: “La decade del ’40 divenne
straordinaria grazie ad un bandoneonista eccezionale: Anibal Troilo. Non che gli altri grandi
maestri fossero da meno, ma la gente scelse
Troilo come suo idolo, in virtù delle sue doti di
musicista e di direttore. Chi ha avuto la fortuna di vivere in quell’epoca non si rese conto di
tale meraviglia, fin quando, giunta la decade
successiva, quella del ’50, risultava sempre più
difficile trovare locali dove si potesse ballare
un buon tango”. Così come nel 1935 irruppe
D’Arienzo con tutta la sua forza, negli anni ‘50
Buenos Aires stava cercando un altro scossone
ritmico. Naturalmente quello che tutti stavano cercando non poteva che uscire dalle fila
dell’orchestra del Rey del compas: Hector Varela! Se un “grassone malinconico e geniale”
si era appropriato della decade del ’40, “uno
smilzo dinamico e nervoso” stava diventando
astro incontrastato della decade che iniziava.
Lascia l’orchestra nel 1950, nel
periodo di maggior successo,
per formarne una propria. Il
pubblico e la critica avevano previsto, la nascita di un
nuovo raggruppamento con
il vecchio stile D’Arienzo, ma
Varela sorprese praticamente
tutti presentando un mix di
ritmo e suono assolutamente
personale.
Varela ebbe un successo esagerato. In radio era
sempre in prima serata e fu assunto al cabaret
“Chantecler”, il club di D’Arienzo. Inserì nell’orchestra il cantante Armando Laborde e quando
questi si svincolò assunse Argentino Ledesma
e Rodolfo Lesica proponendo un tango romantico che gli procurò, grazie anche alla diffusione in radio, una popolarità impressionante.
Colgo l’occasione per raccontare un aneddoto personale. Mia suocera argentina Yuli, classe 1930, ascolta tutto il giorno la Radio 2x4,
ricorda vagamente orchestre come Troilo con
Fiorentino o D’Agostino con Vargas, ma quando va in onda Varela con Lesica, l’espressione del suo viso, segnato dalla vita, cambia, si
commuove e dalla sua bocca esce il verso di
una canzone ascoltata nella decade del ’50 la
prima volta. Questa è stata la potenza di Hector Varela, arrivare negli anni ’50 al cuore delle
gente, soprattutto di quelli che non ballavano
il tango. Piaceva praticamente
a tutti… tranne che ai ballerini, forse delusi della vena così
commerciale che aveva assunto la sua proposta.
Questa dura critica giunse fino
alla fine degli anni ’70, quando
Astor Piazzolla si scomodò per
criticare duramente il lavoro di
Varela in una intervista di fuoco a una rivista specializzata.
In quell’occasione il Maestro
disse: “Oggi, 1979, non è pos-
21
sibile che due tipi cantino facendo gesti con la
bocca e con le mani. Questo è il tango di oggi?
Questa è la canzone maschia che vogliamo
imporre? I cantanti di oggi sono uno peggio
dell’altro e la colpa è certamente dei direttori
come Hector Varela o come altri che è meglio
non nominare. Escludendo Osvaldo Pugliese,
Raul Garello o Rodolfo Mederos, quanto tempo è che non si sente una buona orchestra di
tango popolare? Tutto ciò è volgare e di pessimo gusto” (Rivista Spot, 1979).
Varela rispose a questa dura critica per le rime,
pubblicando una lettera su un quotidiano di tiratura nazionale: “Penso che Piazzolla sia un risentito sociale, un antiargentino e un denigratore di tutto ciò che rappresenta l’immagine
del nostro paese. Viene a guadagnare dollari
qui per poi spenderli in Costa Azzurra insieme
a pseudointellettuali che gli girano intorno. Si
sente il messia del Tango, il padrone della musica porteña, ma con la terribile disgrazia di non
essere né Beethoven né tantomeno Francisco
Canaro. Attaccare in questo modo i sui colleghi
vuol dire sentirsi inferiore e incapace di competere”. (Asì Cronica, 24 settembre 1979).
Qualche tempo dopo, Varela ad un giornalista
che ricordava i fatti del 1979 rispose, infastidito nel rammentare gli eventi, di non essere
una persona polemica, ma che il fatto di essere
uno di quelli che aveva venduto più dischi nella
storia del tango aveva un significato e cioè di
essere benvoluto dalla gente. “Me buscan y me
encuentran” soleva spesso dire.
Certo Piazzolla non aveva un buon carattere.
La sua arroganza veniva perdonata in relazione
al suo genio. D’altronde aveva criticato lo stesso Troilo, el bandoneon major de Buenos Aires,
sostenendo che pur essendo stato un buon
musicista “era rimasto incastrato nel tango”.
Che dire di Varela, un arrangiatore geniale e un
ottimo bandoneonista, croce e delizia del popolo dei ballerini, c’è chi lo ama e chi lo odia.
A mio avviso, ritengo che il Varela del ’50 sia
eccessivo in milonga, ma amo da morire gli
arrangiamenti degli istrumental di D’Arienzo
della decade del ’40. D’altronde dove c’è gusto
non c’è perdenza.
Paolino Fierro - Salon Baires Napoli
[email protected]
c
curiosando
tangueri impossibili
Maurilio il maestro per caso
L
Foto: Laura Sabatino
o conoscono tutti ma di lui nessuno sa nulla, quando ha cominciato a ballare il tango, dove ha imparato, chi sono stati i suoi
insegnanti. Però in milonga non manca
mai, se uno decidesse di provare un nuovo locale nell’angolo più assurdo della città, di sicuro lo
troverebbe. Penso che abbia il dono dell’ubiquità,
che nella stessa notte riesca a frequentare tutte le
milonghe segnate sul calendario, altrimenti non si
spiegherebbe.
È Maurilio, il ballerino che conosce il tango meglio
delle sue scarpe, che non perde mai occasione per
elargire dritte fondamentali alle fanciulle che si
concedono al suo abbraccio. Un ometto distinto
sulla sessantina, sempre vestito in camicia a righe
e cravatta, il cappello alla Gardel con la falda di
traverso. Spesso mi accorgo di lui mentre ballo,
non perché me lo trovi davanti o inciampi nei suoi
piedi, no, lo riconosco dalla sua voce da baritono.
Lui quando balla
parla. Ogni dama
che gli capita fra le
braccia lui la passa
ai raggi x, in pochi
metri di parquet
riesce a scovare
difetti congeniti e
a fornire in diretta i rimedi tecnici
per superarli. Me
l’hanno confermato diverse amiche,
dopo che Maurilio
le ha arpionate a
bordo pista e le ha
obbligate a sorbirsi
la teoria ristretta del
tango universale.
Una sera ho deciso di fare un esperimento.
Ero alla Milonga dei bicchieri insieme a Gisela, una
carissima amica di Buenos Aires che passava per
Roma in incognito e che, per risparmiarle l’albergo, avevo ospitato a casa mia. Quando ho visto
Maurilio che scansionava i paraggi in cerca di una
preda da invitare ho chiesto a Gisela d’immolarsi
e ballare come se stesse gareggiando ai mondiali.
Lei si è avvicinata al suo tavolo, Maurilio ha notato
by Memè
una faccia nuova da sottoporre al tirocinio e non si
è fatto sfuggire l’occasione.
Al termine della tanda, quando si è separato dalla
mia amica, l’ho bloccato al limite della pista.
«Ciao Maurilio.»
Lui ha incurvato la bocca in un sorriso tattico.
«Ti ho visto che ballavi» ho accennato alla scia di
Gisela. «Brava, eh?»
«Era argentina» il suo sorriso presuntuoso è salito
di un’ottava.
«Leggera come una piuma» l’ho provocato.
«Sembrava esperta, però…» ha sollevato un dito
ammonitorio, «l’asse non era del tutto stabile, con
la fronte spingeva troppo e ogni tanto si perdeva
la gamba sinistra.»
A quel punto avrei potuto mollare e salutarlo, invece no, ho deciso di affondare il colpo.
«Sai chi era?» gli ho chiesto con aria innocente.
«Chi.»
«La tizia con cui hai
appena ballato.»
La sua testa mi ha
detto di no.
«Gisela
Fernandez» gli ho rivelato. «Quella che
ha vinto le ultime
due edizioni dei
campionati
del
mondo.»
Il sorriso di Maurilio si è spento
come se gli avessero tolto la corrente.
«Va a Berlino per
esibirsi in un festival» gli ho assestato un’ultima stilettata. «Si ferma a Roma solo
oggi.»
Pochi istanti dopo Gisela ci è sfrecciata davanti
mentre piroettava con Fernando Muñoz, il maestro più osannato della comunità locale. Maurilio
l’ha seguita per un tratto di pista con le pupille
sgranate e le labbra schiuse. Poi, senza aggiungere una sillaba, ha girato le spalle ed è sparito. Da
quella notte non l’ho più incontrato.
23
Il Tango vestito da
Emanuela Pansèra
Un pomeriggio tra stoffe e lustrini penso che lo vorrebbero trascorrere un po’ tutte le donne, tanguere e
non! E mentre aspetto che Emanuela finisca con una
cliente sbircio tra i suoi book e mi accorgo che in molte riviste di moda di qualche anno fa si parla di lei…
Emanuela il tuo background stilistico inizia prima
del tango o sbaglio?
E.: No, non sbagli! Nasco come stilista di moda, modellista e sarta dall’Università popolare della Svezia
e a 19 anni mi sono trasferita in Italia per studiare
moda all’Istituto Europeo di Design dove mi sono
specializzata in sartoria e modellismo di alta moda.
Ho lavorato presso alcune case di moda, in seguito
ho aperto un mio atelier e nel 2006 ho iniziato a
creare abiti per la danza, prima per la salsa e poi
per il tango.
Raccontaci della tua prima produzione tanguera…
E.: Ah ah ah… mi ricordo come se fosse ieri, un’esperienza negativa! Confezionai dieci pezzi uguali e lì
capii che la donna tanguera voleva il pezzo unico
piuttosto che l’abito in serie. Tuttora è così, la donna vuole sentirsi unica nel capo. E dopo una breve collaborazione con mie due carissime amiche,
Bruna Pardo e Francesca Del Buono, che mi hanno
spronata e sostenuta in questa impresa, ho deciso
di creare il marchio “Semplice Danza”.
La linea “Semplice Danza” nasce comunque dalla
tua passione per il tango!
E.: Si, sicuramente la passione per il ballo mi ha stimolata. Ai tempi non c’erano molti abiti disegnati
per il tango e allora decisi di proporre una linea
che ha avuto molto successo anche perché è stata
tra le prime a Roma ad essere completamente e
unicamente dedicata al tango argentino.
In quel periodo si trovavano in giro per le milonghe
alcuni espositori dall’Argentina con i loro abiti, ma
io volevo realizzare qualcosa di diverso, di qualità
e di design.
Quali sono le richieste che ti fanno le tanguere per
il confezionamento dei loro abiti?
E.: C’è chi vuole un abito per apparire senza essere volgare o ancora chi vuole essere sensuale senza
esagerare… a me piace, prima di realizzare l’abito,
26
scoprire cosa desiderano e come vorrebbero sentirsi
per poi cercare di creare un abito che esalti meglio
non solo le loro forme, ma anche il loro carattere!
Quindi è proprio il caso di dire che l’abito fa il monaco!
E.: Ah ah ah… si, direi proprio di si, secondo me
aiuta molto!
Da quando lo pensi a quando lo realizzi, come avviene la creazione di un abito?
E.: L’ispirazione può avvenire da un testo di una
canzone, da uno stato d’animo, dal colore di un
fiore o anche da una scollatura, spesso inizio da un
particolare per disegnare un abito.
Pian piano gli schizzi diventano modelli ben disegnati, scelgo il tessuto e in base ad esso creo il
cartamodello. Realizzo il modello, si correggono
i difetti e si realizza il modello definitivo. Questo
processo a volte può essere molto lungo,
spesso ho dovuto correggere varie volte
i modelli prima di arrivare a quello finale
che mi soddisfacesse.
Chi sceglie le stoffe degli abiti?
E.: Io, assolutamente. Ho un’esperienza
ventennale sulla ricerca dei tessuti e la
loro scelta per un abito da tango direi che
è fondamentale per la sua riuscita!
Quante linee ha “Semplice danza” e quale
ti stimola di più nella creazione?
E.: Direi quattro: una per la pratica, una per
la milonga, una per le competizioni e una
per le esibizioni.Tutti pezzi quasi unici in
modo da essere sicura che ogni cliente abbia il suo pezzo.
La mia preferenza sicuramente va alla linea
per l’esibizione poiché posso sbizzarrirmi di
più e dove devo tirar fuori il meglio della
ballerina perché quel giorno lei deve sentirsi speciale e comoda. Una bella sfida!
Hai vestito qualche “stella del tango” in particolare?
E.: Si, ho avuto l’onore di vestire Andrea Missè, Mariana Montes e Juana
Sepulveda e ti assicuro
che vedere i tuoi abiti addosso a ballerine
come loro è veramente emozionante. Poi
ho vestito tantissime
maestre e ballerine in
giro per l’Europa e ho
vestito alcune attrici in
delle puntate “tanguere” di alcune fiction
televisive come Don Matteo e il Commissario Rex.
Com’è l’abito ideale di Emanuela Pansera?
E.: È un abito seducente, un abito che esalta la femminilità, un abito firmato “Semplice Danza”!
Nero o Colorato?
E.: Assolutamente nero!
D’altronde da sempre il black dress è il capo passepartout per eccellenza e un po’ come per i diamanti sarebbe proprio il caso di dire: “L’abito nero
è per sempre”.
Per chi volesse un abito firmato Emanuela Pansera può contattarla su facebook alla pagina “Semplice Danza”; per e-mail: emanuela.pansera@
gmail.com e da febbraio 2014 www.emanuela.
pansera.com.
Helga Corpora
27
EMPANADAS
S
apori sono sapori, dentro la nobile pasta
della EMPANADA può trovarsi ogni tipo di
ripieno. Le più tradizionali sono di carne
ma anche di pesce, verdure, prosciutto e
formaggio, mille e una variante di lì e di là. Sottili differenze tra i gusti dell’entroterra e della sua
origine, più remote di quanto si immagini insieme
con l’ASADO, le EMPANADAS hanno conquistato
il cuore degli argentini. Le più tradizionali sono
ripiene di tenera carne di manzo tritata o tagliata a coltello con l’aggiunta di cumino. Ci sono 9
specialità provinciali ben differenziate, per esempio en LA RIOJA contiene porro e patate ma esiste una variante della stessa provincia un po’ più
piccante dovuta al peperoncino che si aggiunge
alla preparazione. In TUCUMAN si preparano con
olive, uvette e tantissimo pimento in polvere. A
MENDOZA e SAN JUAN il segreto è nel saggio
abbinamento in parti uguali di cipolla e carne aggiungendo inoltre peperoni. A JUJUY e CATAMARCA alcuni aggiungono grani di mais. A CORDOBA
si mettono carote e si lucidano con uovo e zucchero regalando così un delizioso sapore dolce. A
SALTA si riconoscono perché sono molto succose
e allo stesso tempo molto piccanti. SANTIAGO
DEL ESTERO rivendica il primato della EMPANADA più succosa del mondo, in PATAGONIA ci sono
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perfino quelle con ripieno di carne di agnello o
coniglio, limone, cipolla, uovo sodo e uvette. Nella
zona del litorale MESOPOTANICO (Misiones, Corrientes, Entre Rios) si fanno con la carne di pesce
di fiume. Molti secoli prima di Cristo gli antichi
persiani mangiano qualcosa di molto somigliante
alle EMPANADAS, come può vedersi nelle sculture e basso rilievi dell’epoca. Erano dei panini
tondi che gli arabi dopo trasformarono in “FATAY
o ESFIHA”, con carne di agnello e grano burgol
molto simili a quelle che mangiamo oggi. Quando i Mori occuparono la Spagna arrivando poi in
America, las EMPANADAS fecero lo stesso cammino. Ovviamente nei distinti paesi Sudamericani
troverà differenti varianti, più o meno succosa più
o meno piccante, al forno, fritta, con orli in alto
o di lato e ripiena di ogni cosa. Ma gli argentini sono i campioni, si fanno tornei internazionali
premiando un vincitore ogni anno, generalmente
donna, che per queste cose ha la mano migliore.
Tratto dal libro “Tango in scatola-Manuale tattico culinario di sopravvivenza tanguera” di Vanna Gasparini.
Articolo pubblicato nella pagina Gourmet della rivista
Aerolines Argentinas Magazine n.124 di settembre 2004
e artisticamente tradotto dal Maestro HUGO AISEMBERG.
29
A tu per tu con... i Musicalizadores
Nome:
Analia Del Giglio
“La Rubia”
Età: Ah Ah Ah
Tantissimi Quasi
40!
Temperamento:
Mio padre mi
chiama la ragazza
effervescente!
Quando e come hai iniziato a mettere musica?
Ho iniziato a mettere musica esattamente 10 anni fa dopo vari anni di ricerca
e studio perché avevo come obiettivo quello di dare luce alla scena del tango
nella mia città: Rosario in Argentina.
Com’è maturato il tuo approccio alla consolle da allora?
Il mio cammino e la crescita sono maturati contemporaneamente dalla mia ricerca e dalle diverse opportunità di lavoro a Rosario, Buenos Aires in Europa
e in Asia.
La tanda di tango del mese di Analia La Rubia.
Non ho una tanda del mese… diciamo che adesso sono innamorata di Osmar Maderna.
Tre orchestre che non possono mai mancare alle tue serate?
Difficile dirlo… però senza Pugliese mi verrebbe da piangere!
Cosa cerchi di trasmettere da dietro la consolle?
Spero sempre di entrare in sintonia con le emozioni dei ballerini.
Festival , maratone o milonghe? Dove ti trovi più a tuo agio?
Basta che sia Tango, con organizzatori che amano il Tango, solo questo importa.
C’è una serata che ricordi in particolare o alla quale sei rimasta particolarmente
legata?
Vari Festival in realtà… però quello di Berlino del 2011 non lo dimenticherò mai!
L’errore che un musicalizador non dovrebbe mai fare.
Non amare il tango è un grosso peccato!
C’è differenza tra mettere musica in Italia e all’estero?
La differenza direi che sta tra Buenos Aires e il resto del mondo.
Ma se c’è una differenza tra l’Italia e il resto d’Europa è sicuramente la maggiore vicinanza della cultura italiana a quella argentina pertanto il feeling
emotivo tra musicalizador e ballerini è maggiore.
Un saluto ai lettori di El Tanguero.
Buon anno, buon tango a tutti e tanti abbracci!
Per contattarmi: [email protected]
30
A
A tu per tu con... gli organizzatori
Nome: Pietro Co
lella
Età: 45
Temperamento:
Riflessivo
e dinamico
L’Associazione Contratango in Puglia, di cui tu fai parte, propone in Puglia già da parecchi anni eventi di vario tipo per promuovere e far crescere la cultura del tango. Come si è
evoluto nella vostra regione il tango negli ultimi anni?
Ho iniziato 15 anni fa la mia esperienza tanguera. Per me è stato amore a prima vista,
all’inizio soprattutto per la musica delle orchestre tradizionali, dei tempi d’oro.
Poi è arrivato anche il piacere di ballare il tango e la voglia di divulgare anche la
cultura, le sonorità, le emozioni e la socialità del tango argentino, insieme alle sue
movenze eleganti e sensuali. Per questo abbiamo fondato l’associazione ContraTango nel
2004 e promosso una serie di iniziative, corsi, seminari, eventi musicali e milonghe
classiche, soprattutto per gettare le basi di un’affiatata comunità tanguera nel capoluogo pugliese, impegnata a evitare sterili rivalità e a favorire socializzazione e
coesione tra ContraTango e altre comunità presenti o fiorite progressivamente in tutta
la regione, tra le più interessanti negli ultimi per vivacità nel panorama nazionale.
Un artista che prima o poi ti piacerebbe chiamare?
Desideravo coinvolgerli da tempo, ora è arrivato finalmente il momento: saranno proprio
loro gli ospiti speciali della prima edizione de La Reuniòn Tango Marathon, i musicisti della Solo Tango Orquesta. Lo spessore musicale del quartetto moscovita, ormai
orchestra ufficiale dei maggiori festival di tango internazionali, sarà tra le colonne
portanti del nostro evento. Il viatico migliore per lanciare una manifestazione e un
appuntamento annuale che vuole e sa puntare solo sulla qualità. Ho anche altri sogni
nel cassetto. Mi auguro di realizzarli nelle prossime edizioni della Reuniòn!
Raccontaci a grande linee il programma di “La Reuniòn Tango Marathon”, la full immersion di
tango che Monopoli (Bari) ospiterà dal prossimo 24 al 27 aprile.
Sarà una maratona intensissima, 63 ore suddivise in quattro giorni e quattro notti.
Sono attesi talenti straordinari, artisti, tdj e ballerini, che si incontreranno per
rinnovare nel modo più autentico la magia del Tango argentino, le atmosfere, l’eleganza e l’armonia che solo le note della danza più sensuale del mondo possono suscitare, dando vita a nuove sinergie creative. Da queste, prevedo, nascerà lo spettacolo
più bello e le emozioni più grandi. Per una volta, in onore del Tango, la bellezza
della Puglia farà da contorno, pronta però a offrire ai nostri ospiti, nelle “cortine” dell’evento, una ospitalità straordinaria, ormai universalmente apprezzata,
dando il meglio in tema di sole, mare, vegetazione e panorami e sapori unici.
La cosa più “fastidiosa” nell’organizzazione di un evento?
Nessun fastidio particolare. Per organizzare eventi servono due elementi fondamentali: capacità organizzativa e passione. Se ci sono questi ingredienti, le difficoltà
scompaiono per magia. Il giorno in cui dovessi avvertire fastidi, prometto di passare
la mano ad altri più motivati.
Un saluto per i lettori de El Tanguero
Un forte abbraccio agli amici di El Tanguero, spero di condividere anche con voi una quattro
giorni di divertimento e musica indimenticabile. Se, come noi, non riuscite a resistere
all’attrazione del Tango, vi aspettiamo numerosi a Monopoli!
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Hijos ilegitimos de Astor
Hijos ilegitimos de Astor è un’incredibile orchestra
composta da ben dieci elementi, un sound contemporaneo con gli strumenti tipici del tango. In
occasione dell’uscita del loro secondo disco “Intuición Tango”, incontriamo l’ideatore del progetto, il
compositore e bandoneonista Alejandro Fasanini,
insieme al suo fido primo bandoneonista Giampaolo Costantini.
Q
uest’anno a distanza di 3 anni dal
precedente lavoro “Tentación Tango”
è uscito il secondo disco dell’orchestra, “Intuición Tango” editato da Rai
Trade. Tutti i brani sono di tua composizione.
Come nasce questo secondo lavoro?
Alejandro: Questo disco è nato una mattina, la
notte precedente avevo sognato Riccardo il chitarrista dell’orchestra, la cui moglie Annalisa era
incinta di 9 mesi. Mi son svegliato con l’immagine di loro due nudi abbracciati, lei con il pancione. Subito mi alzai, sul tavolo c’era un foglio
e scrissi una frase musicale in 5/4. Non finisco di
scriverla che mi viene in mente subito la risposta, e così decisi di scrivere una fuga (una forma
musicale solitamente formata da tre o quattro
frasi). Mi venne subito di getto la terza frase,
e poi la quarta e poi la quinta… a quel punto
lasciai la matita e mi alzai. Ero lì con l’emozione nel petto quando mi ricordo ancora suonò
il telefono, era Riccardo che mi comunicava la
nascita di Linda! Ancora mi emoziono quando
lo racconto…
Bellissimo! Così nascono tutte le tue composizioni?
A.: La mia musica nasce sempre da un’emozione
fortissima che mi coinvolge tanto. Un’emozione
che poi diventa suono. Non mi siedo però mai subito a scriverla. Discepolo diceva che scriveva nel
ricordo dell’emozione. Quando la vivi, l’emozione,
rimani lì a godertela o a soffrirla, paralizzato, o
volando! Se ti siedi a scrivere immediatamente
è troppo banale, machiavellico. Queste emozioni diventano suoni, se poi qualche suono rimane
dentro di me lo scrivo. Sai quante volte vivendo
un l’emozione avevo un suono da scrivere? Tantissime… poi aspettavo qualche giorno per farlo
e non me lo ricordavo più, se avessi preso nota
subito avrei altri 5-10 dischi già pronti!
Per comporre quindi bisogna sapersi emozionare?
A.: Bisogna saper ascoltare, ascoltare, ascoltare,
non solo se si compone. L’essere umano fa fatica ad ascoltare l’altro. Io non potrei vivere senza
ascoltare, non solo musica, ma le altre persone
e tutto ciò che accade intorno a me. Allenando
l’ascolto riesci a sentire le emozioni da un’altro
punto di vista, ascoltare non è solo con le orecchie, si può ascolta con tutto il corpo. Ogni cosa
ha una sua vibrazione, gli oggetti vibrano se li
stimoli, le emozioni vibrano, anche i pensieri vibrano. Questa vibrazione ha un suono, che poi io
metto su carta. È facile, perlomeno per me.
Questo secondo disco è molto più rilassato e riflessivo del precedente, cosa c’è di diverso?
orchestre arts
tango
32
s
Sono contento che questo sia il secondo e non il
primo. Il primo è stato un disco molto sentito, ma costruito. “Tentación
Tango” l’ho composto nel 2000,
poi ho formato l’orchestra, ma
solo dopo 9 anni di ricerca,
di prove e con un mutuo di
10.000 € in banca sono riuscito a registrarlo!
Questo invece è un disco che ha l’imprinting,
l’intuizione, qualcosa
che accade senza essere pensata, se la pensi
già non è più. Ci siamo
visti la domenica, il lunedì eravamo in studio
e dopo 2 giorni il disco
era già finito.
Giampaolo: È stata parecchio dura. Le giornate
di lavoro erano molte lunghe, iniziavano alle otto di
mattina e finivano alle otto
di sera. Tornai a casa giovedì
morto di fatica. Gli spartiti di
Alejandro sono dei misteri, sono
difficilissimi da suonare. Il primo
disco è stato più facile da registrare,
perché abbiamo avuto molto tempo per
fare prove ed assimilare la sua musica.
Questa volta invece non è stato facile, immagina dieci persone che suonano una musica nuova
per la prima volta. Lui aveva fatto tutte le prove
separatamente, non ci ha fatto provare mai tutti
insieme.
A.: Volevo cercare la spontaneità e la freschezza.
Per fortuna con loro è facile suonare questa musica, con altri musicisti non si potrebbe suonare.
G.: Secondo me questo secondo disco è più emotivo rispetto al primo. Ci siamo trovati con le parti
a scoprire improvvisamente l’emotività del lavoro,
è stato complicato entrarci subito in sintonia, non
è una cosa che hai pensato e che gestisci.
A.: Non si arriva con il pensiero a tutto. Ci son
cose che non possono essere capite, come gran
parte della vita. Ascoltata si, ma non con la mente.
Allenarsi a non pensare, la meditazione è buona
per questo. Anche quando si balla non si pensa.
E se uno pensa forse non sta ballando. Quando si
suona è la stessa cosa.
In Intuición Tango quanto c’è d’Italia e quanto
di Buenos Aires?
A.: C’è un pizzico d’Italia in questo disco, infatti
due dei tre brani cantati sono in Italiano,
ormai sono 14 anni che vivo qua e
non so perché non riesco a tornare a Buenos Aires. Forse perché la città è cambiata o forse
perché sono cambiato io. “A
Buenos Aires” è la seconda
traccia del disco, e come
dico lì, per me Buenos Aires è una bella prostituta,
della quale sei innamorato, ma sai che appartiene
anche ad altri uomini e a
te va bene così. A me la
città ha salvato la vita, ho
vissuto per le sue strade
tutta la mia adolescenza.
Ho studiato tantissimo
il tango, ma vivere nelle
strade di Buenos Aires te
lo fa davvero capire. E lei
accoglie, accogli tutti. Anche quando la maltrattano.
Se ti siedi ad ascoltare la storia
del tango raccontata nei tanghi
stessi, tutta quella poesia dedicata alla città, ti rendi conto di quanti
uomini hanno amato questa donna
chiamata Buenos Aires; le hanno scritto
tante cose comparate con la letteratura mondiale
più alta.
Come definiresti la musica degli Hijos ilegitimos, tango contemporaneo?
G.: Non è sicuramente musica da milonga, non
è ballabile. Prendi per esempio il primo tema in
tempo 5/4, all’ascoltatore o al tanguero che lo
sente per la prima volta, gli avanzerà un pezzo,
non si troverà col ritmo. Come tutte le cose nuove, come tutti i tanghi nuovi, non è tanto tango al
momento, però se non conosci il tango “tradizionale” non riesci a suonarlo, non lo puoi suonare.
A.: Si non c’è lo stereotipo tanguero, lo stereotipo
per me non è arte. C’è la ricerca del nuovo sicuramente, se una cosa è già sentita, è già stata fatta
che senso ha ripeterla?
Una curiosità perché questo nome: Hijos ilegitimos de Astor?
A.: Una volta mi hanno fatto la stessa domanda in
una radio di Buenos Aires, e mi è scappato senza
pensare questa frase: “Ho preferito essere un figlio illegittimo di qualcuno che figlio legittimo di
nessuno”. Io a 12 anni sono andato via da casa e
33
Hijos ilegitimos de Astor - Musicisti
Alejandro Fasanini - Bandoneon,
Compositore
Giampaolo Costantini - Bandoneon
Daniela Ferrati - Piano
Riccardo Bertozzini - Chitarra
Francesco Bonacini - Violino
Aurelio Venanzi - Viola
Andrea Agostinelli - Violoncello
Valeria Visconti - Voce
Ivan Gambini - Percussioni
Giacomo Dominici - Contrabasso
non ho visto mai più nessuno della famiglia. Mi
è sempre piaciuto studiare e a Buenos Aires era
facile, poiché il conservatorio di sera era gratis.
Ho sempre lavorato e studiato. Quindi se dovessi
essere figlio di qualcuno, vorrei esserlo di Astor,
con la sua musica ti parte la testa. È musica molto
semplice da suonare per un musicista, per come
è scritta. Ma quasi tutti suonano male Astor Piazzolla, perché tralasciano il lato emozionale della
sua musica.
Portare avanti un’orchestra di tango di 10 elementi al giorno d’oggi è una scelta davvero coraggiosa.
G.: In un mondo economico come il nostro, spesso purtroppo un musicista si arrangia suonando
in duo o trio, ma suonare con un’orchestra completa di 10 elementi è una bomba. Per il musicista
è straordinario!
Nella vita tante cose le fai per te stesso. Suonare
“Recuerdo” in dieci, con la variazione all’unisono è
una gioia che si trasmette. L’orchestra che è felice
di fare quello che fa rende felici anche gli ascoltatori, questo è matematico.
A.: Il mio dono più grande è essere riuscito a raccogliere questi miei fratelli, questi mostri della
musica, perché nel momento in cui suonano non
ci stanno più con la testa. La partitura la guardiamo prima, ma nel momento di suonare c’è una
magia, e quando finiamo non abbiamo parole in
bocca.
Alejandro oltre alle tue composizioni proponete
anche un repertorio di tango classico ballabile?
A.: Io ho un database con ventimila tanghi e molto altro materiale che negli anni ho passato ai
miei musicisti, facendogleli ascoltare, cercando di
34
capire le diverse orchestre. Due anni fa ho scritto gli arrangiamenti di una trentina di brani che
suoniamo in milonga e nei festival, facciamo una
tanda di D’Arienzo, una di Troilo, una di Pugliese,
una di Di Sarli e così via, ognuna con il suo stile.
Vi racconto un’aneddoto: la seconda volta che
abbiamo suonato in milonga, non c’era spazio a
sufficienza per l’orchestra, allora ho detto: “Benissimo andiamo in mezzo alla pista”, e tutti mi han
dato del pazzo. Abbiamo suonato in 10 nel mezzo della pista, strettissimi, tanto che il bandoneon
non potevamo aprirlo tanto. Guardandoci tra noi
con la gente che ballava alle nostre spalle. Senza
amplificazione. È stato eccezionale!
G.: Io adoro suonare in milonga. Non per tutti
i musicisti è così, ma se io dovessi scegliere tra
il teatro e una milonga, sicuramente preferirei
quest’ultima. Mi sento proprio a casa. Il posto del
tango prima di tutto è quello, e suonarci in mezzo
è bellissimo!
Dopo tentazione e intuito cosa verrà?
G.: Meditazione… ahahahah
A.: Il prossimo disco si chiamerà Contemplation
Tango, la copertina è in bianco ed il disco è vuoto.… ahahahah!
Dischi vuoti a parte progetti per il futuro?
G.: Dai confessa.… stiamo lavorando per il tradizionale…
A.: Si è vero sto scrivendo un disco di tango tradizionale strumentale, per ballare. Tutto con brani
miei originali.
Ed in attesa di poter ballare sulle note degli “Hijos ilegitimos de Astor” per ora ci godiamo questo
bellissimo lavoro seduti in poltrona in cerca di…
Intuizioni!
www.hijosilegitimosdeastor.com
Andrea De Dominicis e Helga Corpora
Dipendenza o Autonomia?
Il tango come metafora della
propria condizione
I
l tango… La ricerca spasmodica di armonia,
un incrocio di anime che si esprimono attraverso due corpi nel tentativo di essere uno.
Ma armonia significa prima di tutto fiducia.
Di chi? Dell’altro? Certamente… ma come secondo passaggio, perché prima di tutto per ballare
un tango bisogna fidarsi di sé, del proprio corpo
e del proprio sentire. Bisogna avere equilibrio e
la postura è semplicemente una metafora della
nostra condizione interiore. Una relazione che
si crea nel tempo di una tanda presuppone una
notevole autonomia. Ballare per cercare un’intesa, costruire un dialogo, senza proiettare sull’altro
i nostri desideri, le aspettative o i bisogni non è
semplice, soprattutto quando ci concediamo un
abbraccio stretto, in cui il contatto è intenso, ma
non dobbiamo pesare sull’altro o prevaricarlo né
esserne dipendente. Il tempo di una tanda è una
relazione in cui si investe tantissimo sapendo che
tutto finirà lì. È praticamente l’esemplificazione di
un concetto filosofico di oraziana memoria, ma
anche tanto più antico. Vivere l’eterno presente.
Sapere che esiste solo l’attimo e coglierne la preziosità, le risorse.
Non dobbiamo infatti aver fretta. Ogni atto è fine
a se stesso. Di ogni movenza si gode, perché dà
un’emozione che basta. Il tango potrebbe cessare lì, esattamente alla conclusione di ogni movimento, e dovremmo per questo viverlo come
se a seguire non esistesse nulla. L’alta qualità di
quello stare, di quel sentire, cercando equilibrio
e armonia, diventa il presupposto fondamentale
al pregio del passo che verrà dopo, poiché solo
quando si comincia bene, la sequenza si costrui-
36
sce con pulizia e si conclude con soddisfazione.
Questa ricerca ideale dell’intesa perfetta rende
i tangueri schiavi o liberi? Coraggiosi o pavidi? Trasgressivi o riflessivi? Generosi o egoisti?
Come fatto sociale ballare tango non è solo
piacere, ma anche una responsabilità e spesso
non ce ne rendiamo conto, perché manca in
noi la consapevolezza che l’intesa non è una
condizione naturale, ma necessita di una educazione, di regole di buon comportamento e di
condivisione. Ballare ci rende liberi o schiavi a
seconda della nostra capacità proprio di saper
gestire corpo e sentimenti e l’equilibrio nelle
relazioni non è innato. Si conquista per il
proprio e per l’altrui
benessere.
Quel senso di fusione con l’altro che a
volte viviamo con
soddisfazione e con
gratificazione, quando balliamo, diventa
la chiave della felicità
o la trappola che ci
pone in una condizione di dipendenza.
Infatti il desiderio di
fusione, di perdersi
nel partner, è adatto
solo ad una condizione della nostra
vita. Ai momenti di
intimità, quelli in cui
facciamo
l’amore,
consci che cadranno
confini, perché ci lasciamo andare, abbandonandoci a noi
stessi e al compagno. Un tango invece
non è sessualità, non
presuppone il concedersi completamente e il
lasciarsi andare senza riserve. Richiede una presenza, la consapevolezza dei propri limiti e della
propria individualità. La tensione – il pathos – è
data proprio da uno spostamento continuo del
baricentro fisico ed emotivo e che non deve
trovarci impreparati. Quando invece sentiamo
che nella danza il bisogno dell’altro è totale non
stiamo più ballando, dipendiamo, e la dipendenza esprime sempre un disagio.
L’elezione di anime che si scelgono è un con-
cetto goethiano e romantico, che ci nutre l’intelletto e suggestiona i cuori, ma la quotidianità è fatta di contratti e di mediazioni. Ogni
coppia, nel tango come nella vita, ha le sue
leggi, uniche, originali, elette in maniera esplicita o silente dai suoi due componenti. Qualsiasi scelta dell’anima, anche la più profonda,
nulla può contro le banali avversità di un corpo
che non risponde, di un odore non gradito, di
una pista affollata che ci mettono costantemente alla prova, ed, essendo noi fatti anche
di materia, ci confrontiamo prima di tutto con
quei limiti che imbrigliano l’anima e che spesso
non ne assecondano le
inclinazioni.
Ballare diventa bello e
buono anche per questo, perché ci mette in
difficoltà. Ci fa misurare
con l’altro, schermo su
cui proiettiamo il nostro sentire e le nostre
vulnerabilità, e non è
questione facile.
Qual è la risposta a
tutto questo in termini psicologici? Curare
la propria autonomia,
rendersi persone libere
nel movimento come
nel vivere. Pensare che
il tango funziona se
l’applicazione del principio di libertà riguarda
prima di tutto la nostra
capacità di gestirci e
di darci delle regole. Il
tango non può essere
solo sentimento. Richiede concentrazione
e volontà di crescere.
Prevede un aspetto
tecnico e la disciplina che ci consente di apprenderlo. Il nostro essere da questo punto di
vista esigenti con noi stessi ci offre l’opportunità di essere più disponibili, accoglienti e fluidi
nel dialogo corporale che si instaura tra noi e
la persona con cui abbiamo scelto di condividere la tanda. E che soddisfazione camminare
con l’altro, quando siamo consapevoli di saper
camminare da soli!
Zuleika Fusco
37
curiosando
recensioni
libro • Amore… a passo
di Maria Calzolari
di tango
Una storia di passione e amicizia che parla la lingua di una
danza sensuale e avvolgente.
“La Magia di un tango si sente, come se un’energia particolare
fluisse tra due corpi. La sua mano sinistra, ferma e delicata,
stringe la mia. Balliamo. Balliamo per ore. Balliamo e viviamo. I
nostri corpi volteggiano al ritmo della musica… condividiamo
tempo e spazio. Condividiamo emozioni.“
Un esordio letterario vivace e spontaneo quello dell’autrice
bolognese in cui il tango fa da cornice alle emozioni di Maggie e Sara, amiche d’infanzia che scopriranno, tra insicurezze,
fragilità, fantasie, un nuovo modo di percepire il loro corpo e
i loro sentimenti.
Il tango diventerà un canale privilegiato di conoscenza di sé e
dell’altro, rivelerà emozioni che abitano nel profondo e soprattutto insegnerà loro a far uscire allo scoperto ogni sfumatura,
femminilità, dolcezza, creatività, sensualità e insegnerà loro a
ritrovarsi, ad azzerare le distanze con se stesse e con gli altri.
“Ballare il tango è danzare la vita, con tutto ciò che siamo, sta
solo a noi decidere se guardarci riflessi dentro quell’abbraccio,
oppure no.”
Un libro sicuramente da leggere!
www.mariacalzolari.it
libro • Tango
Guida tecnica ai fondamenti e analisi
dei comportamenti emotivi nella danza
di Carlo Colajanni
“Il tango è chiaramente un’arte e come tutte le forme d’arte richiede conoscenza, disciplina e passione. C’è un unico
strumento che il ballerino deve conoscere e saper usare: è il
proprio corpo, un corpo i cui singoli elementi danzano all’unisono in perfetta armonia ed equilibrio tra loro e con quelli del
proprio partner”. Così l’autore apre la prima parte del libro
intitolata “I Fondamenti del Tango” una vera e propria guida
ricca di dettagli, suggerimenti e consigli pratici che servono ad
avvicinarsi allo studio della danza in maniera corretta, ottimizzando tempi e metodi di apprendimento senza perdersi nei
meandri delle connotazioni stilistiche e delle “figure”. A questa
parte più tecnica ne segue una seconda sui “Comportamenti
emotivi del tango” in cui vengono analizzati gli aspetti psicologici, comportamentali ed emozionali del tanguero nel contesto “sociale” della milonga, cosa si può esprimere attraverso il
tango, quali possono essere i punti di forza o i limiti di questa
danza. Una lettura interessante non solo per chi si è avvicinato
da poco al tango!
Il libro è edito da Youcanprint.
www.percorsotango.com
38
tango arts
Maria Luisa Russo
Sono nata in una Sicilia di mare e di fuoco.
Girovaga per il mondo, per il desiderio di conoscere il nuovo e la curiosità di scoprire gli uomini
e le cose.
La voglia di creare ed i sogni del costruire, mi
portano a Roma ed alla laurea in Architettura.
Architettando, architettando, passando per moschee e deserti, arrivo in Africa ed in Oman, per
costruire case e cose.
Tornata nella mia terra, creo ancora case, gusci
di anime e sogni; ed ogni volta è un’avventura
nuova.
Poi il tango mi incontra e sono travolta da questa scoperta che cresce e cambia con me.
Come un marinaio venuto da lontano che incanta, apre la porta del cuore e racconta storie,
condite con poche gocce d’acqua.
40
pintura de tango
42
43
milonghe ed eventi in italia
ABRUZZO
L’AQUILA
La milonga di Camila…
Domenica 20.30-02.00
@ Movi dance, Via B.Vecchioni 3,
Tel. 348.2915008
MONTESILVANO (PE)
La Milonga al Club La Balera
Venerdì 22.00-03.00
@ La balera, Via F. Cavallotti 9/B,
Tel. 340.3401442
MONTESILVANO (PE)
Tango Club
Sabato (a settimane alterne)
22.00-03.00 @ Via Verrotti 61,
Tel. 368.534592
PESCARA
Milonga Popolare
della Tipografia
Giovedì 22.00-02.30 @ Circolo
Arci, Via Raiale 169,
Tel. 328.3514207
PESCARA
Gricel
Domenica 21.00-02.00 @ Kidland,
Via Ravasco 7, Tel. 348.8979928
CALABRIA
REGGIO CALABRIA
(San Gregorio) – La milonga di
Reggiotango
Venerdì 21.30-01.00 @ Scuola da
ballo “Nuova fata morgana”, Via
delle Industrie 6, Tel. 338.9853711
CASTROLIBERO (CS)
Casita Calabriatango Milonga
Tradicional
Sabato 22.00-03.00 @ contradada
Motta 10, Tel. 338.4996611
CAMPANIA
SALERNO
La Milonguita
Giovedi 22.00-00.30 @ Corazon Al
Sur Tango Club, Via Petrosino 2,
Tel. 347.3591568
SALERNO
La Milonga Argentina
Sabato 22.00-02.00 @ Corazon Al
Sur Tango Club, Via Petrosino 2,
Tel. 347.3591568
Napoli
Salon Baires
Venerdi 22.30-03.30
@ Club Majestic, Via D.Padula 109,
Tel. 348.2622770
Napoli
La Milonga Porteña
Venerdì E Sabato 22.30 @ Via
G.Capuozzo 52, Tel. 081.2428567
Napoli
Milonga Al Quater
Venerdì 22.30-03.00
@ Quater, Via Diocleziano 400,
Tel. 081.19570369
Napoli
Salon Baires La Tardecita
Domenica 20.00-01.30
@ Salon Baires, Via G.Piscicelli, 36
(Zona Chiaia), Tel. 348.2622770
Napoli
Milonga Dominguera al Salone
44
Margherita
Domenica 21.30 @ Via Verdi 5,
Tel. 081.426097
Battipaglia (Sa)
El Abrazo
Sabato 22.00-02.30 @ Maminacafè, Tel. 393.388353799
Capua (Ce)
Milonga Di Casertango
Domenica (ultima del mese)
21.30-00.30 @ Ex-Libris, C.So Gran
Priorato Di Malta, Tel 0823.622924
EMILIA ROMAGNA
RIMINI
La maquina tanguera
Sabato o Domenica 22.00 @ Via P.
Ghinelli 5 Rivazzura di Rimini (RN)
Tel. 334.7693051
PARMA
Carmin Cafe’
Sabato 22.30 @ Via Meazza 23/A
Tel. 347.9658980
BOLOGNA
La fabrika del tango
Venerdì 21.30 @ Via Del Colle n.1
- San Lazzaro di Savena (Bo) Tel.
335.7032968
LIGURIA
GENOVA
Milonga Brava
Sabato 22.30-03.00 @ Via Sant’Ilario 108 nero, Tel. 349.3782539
LOMBARDIA
SOLA (BG)
Milonga Malena
Venerdi 22.00-02.00 @ Via Biagi,
Tel. 340.6053315
BERGAMO
Milonga de la Tarde
Domenica 20.30-02.00
@ Via Bergamo 64 ss Briantea
Cumo, Tel. 389.2716121
MARCHE
CASTEL DI LAMA (AP)
La milonga di tango Rodoldo
Domenica 21.00-01.00 @ Via 232/
ma - zona industriale
Campolungo Tel. 339.4868987
PESARO
La casa del tango
Venerdì 22.30-03.00 @ Via Cattabrighe 21, Tel. 333.4213403
PIEMONTE
ASTI
Milonga alma y pasion
Sabato 22.00-02.00 @ Via al Mulino 8, Tel. 347.8890073
PUGLIA
BARI
La Milonga del Giovedi
Giovedì 22.00-02.00 @ Reef (ex
Cafè del Mar) Via Alfredo Giovine
60, Tel.333.2762572
GIOVINAZZO (BA)
La Reuniòn
Sabato 22.30-03.30 @ L’ancora,
Via Fossato 64, Tel. 333.9241820
SICILIA
PALERMO
Milonga dell’Accademia
di Danza
Sabato 21.30-02.00 @ Via
D.Trentacoste 36, Tel. 327.3474116
TOSCANA
FIRENZE
Bailongo Milonguero
Martedì 21.30-00.30 @ Via di
Brozzi 312, Tel. 055.340166
FIRENZE
La milonga del teatro
Affratellamento
Giovedì 21.30-01.30 @ Via Orsini
73, Tel. 055.340166
FIRENZE
Milonga delle Caldine
Sabato 22.30-03.00 @ Via Faentina 183, Tel. 055.340166
FIRENZE
Buenos Aires Tango Club
Domenica 21.30-01.30
@ Via Vittorio Emanuele 135,
Tel. 055.496670
MASSAROSA (LU)
La Chandelle
Domenica 19.00-02.00 @ Via Casa
Rossa 303, Tel. 333.7882977
FORTE DEI MARMI (LU)
La Milonga del Forte
(1° e 3° sabato del mese)
Mercoledì 22.00-02.00 @ Via G.
Montauti 6, Tel. 347.6565311
PONTELUNGO (PT)
Mas Tango circolo Arci
21.00-24.00 @ Via Lucchese 85,
Tel. 328.3119994
UMBRIA
PERUGIA
La Milonga di Alice
Sabato 22.00-04.00 @
Via Alessandro Arienti 3,
Tel. 340.4580573
PERUGIA
Milonga del Atardecer
Domenica 19.30-24.00 @ Via dei
mestieri 13, Tel. 348.8762534
PERUGIA
Music All
Domenica 21.00-00.30 @ Music
Hall, Via Ruggero D’Andreotto, 19
Tel. 348.7033658 - 349.3752408
TODI (PG)
Milonga a Todi
Sabato 21.30-03.00 @ Via Giuseppe Mazzini, Tel. 338.5281307
TERNI
Interamnatango
Domenica 21.30-01.30 @ strada di
sabbione 28b, Tel. 333.7825680
VENETO
SPINEA (VE)
Contatto
Sabato 22.00-03.00 @ Via del
Commercio 34/b, Tel. 340.7861032
SPINEA (VE)
Contatto
Domenica 20.00-01.00 @ Via del
Commercio 34/b, Tel. 340.7861032
VILLORBA (TV)
El Garufa tango club
Venerdi 22.00-02.00 @ Via Everardo 6/b, Tel. 349.8672866
-
i
2
2
partner della rivista El Tanguero
a
scuole di tango in italia,
6
LAZIO
Lezioni a Roma
Scuola Traspiè
Piazza San Pancrazio 7 con Marco
Evola e Paola Palaia
Martedì
20.00 – 2° livello; 21.15 – Intermedi
Giovedì
20.00 – Principianti assoluti
21.15 – Avanzati
Venerdì dalle 21.00 alle 23.00
Pratica/Seminario di Milonga
www.traspie.it
22.00 – Avanzati
Mercoledì c/o Via dei Cessati Spiriti 89
20.00 – Intermedi 1
21.30 – Principianti assoluti
Domenica c/o Via Appia Nuova 665
16.45 – Principianti
18.00 – Intermedi 2
19.30 – Avanzati
www.tanguedia.net
Scuola Prati Tango Club
Via Donatello 20
Lunedì con Pablo Moyano e Roberta
Beccarini
Scuola Royal Tango
20.30 – Principianti/Intermedi
con Roberto Castrucci e Alessia Leoni 21.45 – Avanzati
Lunedì c/o Via dell’Arcadia 108
Martedì con P. Moyano, R. Beccarini,
21.00 – Intermedio II
M. Navone, C. Fusillo
Martedì c/o Via Santa Lucia 12/a –
20.30 – “Figure in musica”
Bracciano
22.00 – Tecnica di Coppia
20.00 – Principianti assoluti
Mercoledì con Pablo Moyano e
Giovedì c/o Via Romolo Gessi 6
Roberta Beccarini
20.30 – Principianti; 21.45 – Intermedi 20.30 – Intermedi; 21.45 – Milonga
www.royaltango.it
Giovedì con Mariano Navone e
Claudia Fusillo
Scuola Tango al Piso
20.30 – Principianti
con Pablo Moyano e Roberta
21.45 – Intermedi/Avanzati
Beccarini
www.pratitangoclub.it
Lunedì c/o Via Donatello 20
20.30 – Principianti/Intermedi
Scuola La Violeta Tango
21.45 – Avanzati
con Giulia Zimei, Maurizio Bovini e
Martedì c/o Via Donatello 20
Luigi Vai
20.30 – Musicalità
Lunedì c/o via A. Avoli 3/a
21.45 – Tecnica Femminile
20.00 – Principianti
Mercoledì c/o Via Donatello 20
21.15 – Avanzati
20.30 – Intermedi/Avanzati
Martedì c/o Via Pellegrino Matteucci,
21.45 – Lezione di Milonga
98
Giovedì c/o Circonvallazione Appia
18.30 – Principianti
107
Mercoledì c/o Via Pellegrino Mat20.00 – Principianti Assoluti
teucci, 98
Domenica c/o Via Fracassini 60
19.45 – Intermedi
17.00 – Principianti assoluti
21.00 – Principianti
18.15 – Principianti Intermedi
Sabato c/o via Locri 42
www.robertabeccarini.com
19.00 – Principianti
www.lavioletatango.it
Scuola Artetoiles
Via di Casal Boccone 102/b
Scuola Baile de Oro
Lunedì con Fabiana Fusaro e Mariano con Massimo Pianelli e Elena Rojeva
Navone
Mercoledì c/o Via dei Piani di Monte
21.30 – Avanzati
Savello, 48/b – Albano Laziale
Martedì con Fabiana Fusaro ed Ema- 20.30 – Principianti
nuele Zangara
22.00 – Intermedi /Avanzati
20.30 – Principianti assoluti
Giovedì c/o Via Fratelli Wright, 47 –
Mercoledì con Fabiana Fusaro ed
Ciampino
Emanuele Zangara
21.00 – Principianti
20.30 – Intermedi
Venerdì c/o Piazzale delle Regioni,
Venerdì con Fabiana Fusaro e Claudio 19 – Pomezia
Jurman
21.30 – Principianti
21.15 – Intermedi I /II
Sabato c/o Riviera Zanardelli, 76 –
Domenica con Fabiana Fusaro, MaAnzio; 19.00 – Livello Unico
riano Navone e Pablo Garcia
www.bailedeoro.com
a domeniche alterne, seminari
Lezioni a Rieti
tematici
Scuola Istinto Tango
www.artetoiles.it
con Andrea De Dominicis e Helga
Scuola Tanguedia
Corpora
con Dario Pizzini ed Emanuela
Giovedì c/o Viale Maraini 75
Pansera
19.30 – Principianti assoluti
Lunedì c/o Via degli Olimpionici 7
21.00 – Intermedi
19.30 – Principianti assoluti
www.istintotango.it
20.45 – Intermedi 1
LOMBARDIA
22.00 – Avanzati
Lezioni a Milano
Martedì c/o Via Angelo Battelli 6
Scuola di Tango
19.30 – Principianti assoluti
con Selene Gamba e
20.45 – Intermedi 1
Alessandro Antonucci
Lunedì c/o ABC Dance
20.00 – Principianti
Via Taormina 9 – Busto Arsizio (VA)
Lunedì c/o Jungle Gym
22.00 – Avanzati
Via Sabonet 1 Vercelli
Martedì c/o Il Melograno
20.30 – Principianti
21.30 – Intermedi Avanzati
Via Novara 25, Castellanza (VA)
Giovedì c/o Love Dance
21.00 – Principianti
via Garibaldi 84 – Carnago (Va)
Venerdì c/o Alkimia Tanguera
20.30 – Principianti
21.30 – Intermedi/Avanzati
Viale dei Fontanili 49 – Rho (MI)
www.selenegamba.com
CAMPANIA
Lezioni a Salerno
Accademia Corazon al Sur
di Neri Piliu e Yanina Quiñones
Via Nicola Petrosino 2
Lunedì
20.00 – Principianti assoluti
21.30 – Avanzati
Martedì
21.00 – Tecnica Femminile
Mercoledì
20.00 – Pratica Guidata
21.00 – Intermedi
Giovedì
21.00 – Lezione di Milonga
Dalle 22.00 Milonguita
www.corazonalsurtangoclub.com
ABRUZZO
Lezioni a L’Aquila
Scuola Istinto Tango
con Andrea De Dominicis e Helga
Corpora
Domenica c/o Via Rocco Carabba 17
17.00 – Principianti assoluti
18.30 – Intermedi I
Lunedì c/o Piazza San Bernardino 4
19.30 – Principianti assoluti
21.00 – Intermedi II/Avanzati
www.istintotango.it
Lezioni ad Avezzano (AQ)
Scuola Istinto Tango
con Andrea De Dominicis e Helga
Corpora
Martedì c/o Via Tiburtina Valeria Km
111,500
19.30 – Principianti assoluti
21.00 – Intermedi /Avanzati
www.istintotango.it
Lezioni a Montesilvano (PE)
Scuola Calesita
c/o Via Verrotti 61
con Gianluca Viola e Monica Chiavarini
Lunedì 20. 00 – Intermedi II
21.30 – Intermedi I
Martedì 20.00 – Principianti
21.30 – Principianti assoluti
Mercoledì 20.00 – Principianti assoluti
21.30 – Pratica livello unico
www.calecita.it
45
milonghe a roma
LUNEDI’
La Pulperia
22.30-02.00
Via L. F. De Magistris 91
328.1249409
MARTEDI’
MILONGA DI TRASPIE’
22.30-01.00
P.zza San Pancrazio 7
339.7627738
MILONGA DEL BARRIO
22.30-02.00
Via di Pietralata 135
349.5629314
SAN SALVADOR
21.00-02.00
Via dell’Oceano Atlantico 271
339.8209385
TANGOFFICINA
21.00-01.30
Via Cupa 5
338.1104076
MILONGA DOUBLEART
22.30-02.00
Via degli Ausoni 84
349.4018084
ELETTROTANGO@BAR
Milonga itinerante
21.00-03.00
335.5913434
MERCOLEDI’
MILONGA DEL BARRIO
22.30-02.00
Via di Pietralata 135
349.5629314
IL GIARDINO DEL TANGO
Milonga Sin Rumbo
22.30-03.00
Via degli Olimpionici 7
333.1881716
OBSCURA
23.00-03.30
Via Locri 42
333.2650562
ANTIGUA MILONGA
21.45-02.00
Via Cupa 5
342.7719084
CAFETIN DE ROMA
22.00-01.30
Via Bordoni 50
347.6937644
GIOVEDI’
SIN PALABRAS
22.30-02.00
Via di Pietralata 135
349.5629314
QUERER
22.00-02.00
P.le K. Adenauer 12 o
46
Via Ciro il Grande
348.3862271
IL GIARDINO DEL TANGO
Cachirulo
22.30-03.00
Via degli Olimpionici 7
333.1881716
KRIMINAL TANGO
(a giovedì alterni) c/o Spartaco
22.00-03.00
Via Selinunte 57
VENERDI’
EL ARRABAL
22.30-03.00
Via Luigi Bombicci 60
392.8481847
MILONGA DEL BARRIO
22.30-03.00
Via di Pietralata 135
349.5629314
TANGUERA
22.30-03.00
Via degli Angeli 146
342.7719084
IL GIARDINO DEL TANGO
Milonga dell’Abbraccio
22.30-03.00
Via degli Olimpionici 7
333.1881716
LA MILONGA DELLE CILIEGIE
(4° venerdì del mese)
22.30-03.00
Via delle Ciliegie 42
328.1516410
MALQUERIDA
Milonga queer
22.30-03.00
Via Macerata 9
347.870 8871
SABATO
RECOLETA 44
22.30-03.00
Via Deserto Di Gobi 44
339.4366587
CONVENTILLO
c/o Arca Dancing
22.30-03.00
Via degli Angeli 146
335.435473
MILONGA DEL BARRIO
22.30-03.00
Via di Pietralata 135
349.5629314
MILONGA CLASSICA
c/o Spazio Diamante
22.30-03.00
Via Prenestina 230 B
346.3481823
IL GIARDINO DEL TANGO
La Milonga de los Artistas
22.30-03.00
Via degli Olimpionici 7
333.1881716
TANGOFFICINA
22.30-03.00 Via Cupa 5
360.602693 - 06.9374270
MIO TANGO - GRICEL
(2° e 4° sabato del mese)
22.00-02.30
Via Filoteo Alberini 53
329.9170544
LA MIRADA
22.30-04.00 c/o Los Latinos,
Via della Divina Provvidenza 90
06.66411175
MILONGA CASA DEL TANGO
18.30-22.00
Via dei Gordiani 401/413
331.3725008
ELETTROTANGO@BAR
Milonga itinerante
21.00-03.00
335.5913434
MILONGA DELLE CILIEGIE
(2° sabato del mese)
22.00-03.00
Via delle Ciliegie 42
328.1516410
DOMENICA
MILONGA ASSISI 33
20.00-01.00
Via Assisi 33
338.7440845
LA MILONGA DEL BARRIO
21.30-02.00
Via di Pietralata 135
349.5629314
LA MILONGA PIGRA
17.30-23.30
Via Capistrano 36
LA MILONGA DI ALICE
20.00-00.00
Via Romolo Gessi 6
340.4580573
TANGOFFICINA
Tè Tango
18.00-21.00 Via Cupa 5
360.602693 - 06.9374270
IL MITREO
21.30-01.30
Via M. Mazzacurati 63
333.5300844
TANGO BAR
18.30-23.00 Via Macerata 9
06.70301101
POMERIDIANA AL BESO
c/o Saturno dancing
19.00-22.00
Via Appia Nuova, Km 17.800
366.7178018
milonghe a milano
LUNEDI’
Puro Tango
21.30-01.30 @ Via Gallarate 200,
Tel. 334.9540036
COMoUNAvez
22.30-02.00 @ Via Parenzo 7, Tel.
329.6541562
MARTEDI’
Le Banque
19.00-02.00 @ Via Porrone Bassano 6,
Tel. 02.86996565
La milonga del Sio
22.00-02.00 @ Via Temolo 1,
Tel. 347.7588350
Arcibellezza
22.30-01.30 @ Via Bellezza 16/a,
Tel. 347.2446899
Maison Milano
22.30 @ Via Montegani 68,
Tel. 02.89540234
MERCOLEDI’
Cafè Caribe
22.30-02.00 @ Via Natale Battaglia 12,
Tel. 02.312922
La parada del miercoles
22.30 @ Shangai caffè,
Via Giovanni Battista Sammartini 124,
Tel. 333.6177426
GIOVEDI’
La Mariposa
22.00-02.00 @ Via Prandina 31,
Tel. 338.2877110
VENERDI’
Tangoy
22.30-02.00 @ Via Monza 140,
Tel. 334.5240235
La Liberty di Casa Cambalache
22.30 @ Largo Marinai d’Italia 1,
Tel. 333.4711727
Che Bailarin
22.00 @ Via G.Watt 5, Tel. 334.9837399
Milonga Melograno
21.30-02.30 @ Via Novara 25,
CASTELLANZA (VA) Tel. 331.632105
COMoUNAvez
22.30-03.00 @ Via Parenzo 7,
Tel. 329.6541562
SABATO
Milano Milonga
21.30 @ Via Riva Di Trento 5,
Tel. 333.3749663
La Mariposa
22.00-02.00 @ Via Prandina 31,
Tel. 338.2877110
Milonga de Las Brujas
22.00 @ Via Granelli 1, c/o Il Maglio,
SESTO SAN GIOVANNI
Tel. 339.6819769
Milonga Melograno
21.30-02.30 @ Via Novara 25,
CASTELLANZA (VA) Tel. 331.632105
Milonga Dorada
22.00 @ Via Amendola 21,
Paderno Dugnano - Tel. 339.3810993
COMoUNAvez
22.30-03.00 @ Via Parenzo 7,
Tel. 329.6541562
DOMENICA
Milonga Shuheta
18.30 @ Via R. Livatino 8 - Melzo,
Tel. 333.4393430
Milonga del Treno
21.30 @ Via San Gregorio 46,
Tel. 02.6700479
Sentimento Gaucho
21.30 @ c/o Principe - Viale Jenner 67,
Tel. 02.69018437
Milonga Pensalobien
19.00 @ Via Tito Speri
ang. Via Maroncelli 8
Milonga La Viruta
21.30 @ Via F.lli Gracchi, 39
Cinisello Balsamo, Tel. 340.6053416
Milonga Dorada
21.00 @ Via Amendola 21,
Paderno Dugnano
Tel. 339.3810993
Milonga La Baldosa
21.00 @ Via Albano 1
Cesano Maderno
Tel. 348.2791077
Tutti i dati riportati sulla tango agenda sono stati forniti (aggiornati al trimestre
in corso) dai diretti interessati. I dati verranno ricompilati da capo dal prossimo
numero. Chi non aggiornerà i dati verrà cancellato. La redazione non è pertanto
responsabile di eventuali cambiamenti e/o inesattezze. Per inserire e/o modificare
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