Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione Prot.n.V/4449 PEC Alla Regione Calabria Dipartimento Politiche dell’Ambiente Viale Isonso 414 88100 CATANZARO Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela Del Territorio e del Mare Divisione II – Tutela della Biodiversità Via C.Colombo, 44 00147 ROMA Corpo delle Capitanerie di Porto Via C, Colombo, 44 00147 ROMA Al Comune di Praia a Mare Piazza Municipio, 1 87028 PRAIA A MARE (CS) Al Parco Regionale Marino “Riviera dei Cedri” C.da Laccata , n. 84 87028 PRAIA A MARE (CS) Oggetto: Riferimento alla nota del Ministero dell’Ambiente prot. 0015266/PNM del 24.07.2014 Div, II. Problematiche collegate all’ingresso dei natanti nelle grotte dell’Isola di Dino – SIC IT9310034 e del fondali dell’Isola di Dino SIC IT9310035. Facendo riferimento alla nota in oggetto, con la presente si chiede alla Regione Calabria, Dipartimento Politiche dell’Ambiente la revisione e aggiornamento dei formulari standard riferiti ai due SIC IT9310034 e IT9310035 al fine di assegnare alle grotte dell’Isola di Dino, habitat 8330, la giusta rappresentatività che meritano, che l’attuale classificazione limita alla categoria D. Si chiede inoltre che l’habitat 8330, Grotte sommerse e semisommerse, venga coerentemente ricompreso nel limitrofo SIC IT9310034 “Isola di Dino”, ricadendo all’interno della perimetrazione del SIC medesimo. Nel frattempo le grotte ed i fondali di entrambi i SIC di Praia a Mare necessitano di urgente tutela per evitare che le caratteristiche naturali dell’Isola di Dino vengano deturpate dagli scarichi dei motori ed i fondali di posidonia distrutti dagli ancoraggi indiscriminati (*). Seppur in presenza di un Parco Marino Regionale, la gran parte dalla superficie è interessata da SIC, dunque sotto la responsabilità di tutela, salvaguardia e conservazione dello Stato Italiano in forza della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE. Sede Nazionale - Viale Liegi, 33 00198 Roma – Tel. +39.06.8537271 Fax. 039.0685350596 C.F. 80078410588 P.IVA 02121101006 - [email protected] - www.italianostra.org Occorre quindi che si adottino da parte delle Autorità pubbliche competenti sull’area immediate misure amministrative, quali ordini, divieti o prescrizioni riferite a singole aree. Tali misure appaiono ancora più urgenti dal momento che il Parco Marino Regionale “Riviera dei Cedri” con l’emanazione della L.R. n. 24 del 16 maggio 2013 è stato di fatto cancellato, sciolto per esigenze di razionalizzazione in un Ente, costituito dalla fusione dei cinque parchi marini regionali. Data l’attivazione di una procedura di liquidazione e in attesa della nomina di un commissario per l’amministrazione dell’Ente, rimangono in carica per l’ordinaria amministrazione gli organi dell’Ente liquidato. Tuttavia per Il Parco Marino Riviera dei Cedri resta soltanto il Presidente in quanto il Consiglio direttivo era già decaduto a seguito di un precedente provvedimento regionale, mentre il direttore ed il responsabile economico hanno cessato la loro attività per il mancato rinnovo del contratto. Si aggiunga a questo quadro di grande incertezza, che già dal 2013 l’Ente in questione non riceve più finanziamenti regionali, non sono stati assunti i Guardia Parco ed acquistati i Mezzi Nautici del Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri. Alla luce di quanto sopra si rimane in attesa di un sollecito e urgente riscontro. 25 novembre 2014 Roberto Laprovitera Italia Nostra Praia a Mare Teresa Liguori Vice Presidente Nazionale di Italia Nostra (*) In riferimento agli specchi d’acqua destinati all’ancoraggio ed alla nuova perimetrazione del SIC IT9310035, la Provincia di Cosenza ha revocato il Piano Comunale Spiaggia del Comune di Praia a Mare con Decreto Provinciale n 2 prot. N 59973 del 04.09.2014. NOTE TECNICHE Si premettono alcune note di carattere tecnico riferite agli standard Data Form dei siti Natura 2000. Il formulario standard per la raccolta dei dati dei SIC IT9310035 e IT9310034 al punto 3.1 valuta il grado di rappresentatività che rivela “quanto tipico” sia un tipo di habitat. La valutazione dovrebbe tener conto della rappresentatività del tipo di habitat sul sito in questione, per un gruppo di tipi di habitat o per una particolare combinazione di diversi tipi di habitat. Se i dati quantitativi per il confronto non esistono si ricorre alla seguente classificazione: * A - Rappresentatività eccellente * B - Rappresentatività buona * C - Rappresentatività significativa Inoltre, in una quarta categoria devono essere indicati tutti i casi nei quali un tipo di habitat sia presente sul sito in questione in misura non significativa: * D: presenza non significativa Nei casi in cui la rappresentatività del sito per il tipo di habitat in questione sia classificata “D: non significativa”, non bisogna compilare i campi “superficie relativa “, “Stato di conservazione” e “Valore globale”. Premesso quanto sopra, il Ministero dell’Ambiente fa rilevare che nello Standard Data Form l’habitat 8330 “grotte sommerse e semisommerse” del SIC IT3910035 è stato indicato nella categoria D: presenza non significativa. A tale riguardo si specifica: 1. Le grotte marine sommerse e semisommerse, habitat 8330 , sono notoriamente quelle ricadenti nella superficie dell’isola di Dino, all’interno della perimetrazione del SIC IT9310034 “Isola di Dino. Malgrado ciò l’habitat in questione 8330 è riportato soltanto nel formulario standard del SIC IT9310035 “Fondali Isola di Dino-Capo Scalea nella cui perimetrazione non vi è presenza di grotte sommerse o semisommerse. 2. Al punto 4 “altre caratteristiche del sito” del formulario standard del SIC IT9310034 “Isola di Dino” si legge : “Isolotto calcareo con elevato sviluppo di grotte, pareti e scogliere”. E’ indubbio che l’espressione “elevato sviluppo di grotte” contraddice nettamente la classificazione D: presenza non significativa. 3. Allo stesso punto 4 del formulario del SIC IT9310035 “Fondali Isola di Dino e Capo Scalea”si legge: “ L’Isola si presenta molto vicino alla costa, presso Praia a Mare, presenta cavità sommerse con presenza di concrezioni…..” senza fare alcun riferimento alle numerose grotte semisommerse presenti. 4. Alla classificazione D nel campo “Rappresentativity” non doveva seguire la compilazione dei campi “superficie relativa “, “Stato di conservazione” e “Valore globale”. Invece detti campi sono stati compilati nel modo seguente: Superficie relativa C: 2 = p 0%; Stato di conservazione:B buona conservazione; Valore globale B: valore buono. Tutto ciò indurrebbe a ritenere che ci sia stato un errore nella compilazione dei formulari standard dei due SIC e nella stessa compilazione del campo “Rappresentatività” dell’habitat 8330. Infatti le grotte dell’Isola di Dino non hanno uguali lungo tutta la costa Tirrenica, in Calabria non sono paragonabili a nessun altro sito , sono rinomate in tutta Italia e sono visitate ogni anno da migliaia e migliaia di Turisti ed appassionati di subacquea e proprio per questo necessitano di misure di tutela che ne garantiscano una fruibilità sostenibile. Inoltre “le grotte dai magnifici riflessi” dell’Isola di Dino sono inserite nel Decreto Ministeriale 16 febbraio 1970 relativo alla “dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona costiera del Comune di Praia a Mare”. Questo l’elenco e la descrizione delle grotte: GROTTA DEL MONACO “La prima grotta che si incontra venendo da nord è quella del Monaco, essa si presenta di modeste dimensioni e prende il nome dal fatto che, si intravede sulle rocce stesse la figura di un monaco in preghiera, che diventa molto suggestiva quando i raggi del sole la illuminano da ponente.” GROTTA DELLE SARDINE “La seconda grotta che si può ammirare è quella delle Sardine, situata sotto il primo strapiombo, si trova in un'insenatura. Le sue acque, sempre limpide, perché riparate dai venti, consentono di osservare ad occhio nudo il fondale, circa 10 metri di profondità. Qui sono presenti stalagmiti, molto suggestive e si possono trovare stelle marine e intravedere banchi di sardine, che danno il nome alla grotta.” GROTTA DEL FRONTONE “Proseguendo ci si imbatte nella grotta del Frontrone doppiati gli strapiombi della punta occidentale; detta del Frontone, la grande fronte dell’isola, su una banchina di grossi massi c’è l’ampia entrata della Grotta che si affaccia a mare guardando Punta Scalea con due grandi occhi. Quello a sinistra immette in un antro di ridotte dimensioni con pareti levigate dal flusso e riflusso delle acque nella stagione invernale e perciò quasi marmoree; quello di destra è molto più ampio e con le colonne calcaree e le concrezioni che lo sorreggono sembra quasi il pronao di un tempio; da esso, attraverso un’apertura piuttosto ristretta (bisogna essere forniti di una lampada ben luminosa) si entra in un primo ambiente a cupola irregolare le cui pareti sono lisce, levigate e ricche di incrostazioni stalagmitiche; l’antro continua ora restringendosi ora allargandosi in grandi caverne in cui le stalattiti e le stalagmiti hanno creato arabeschi veramente eccezionali.” GROTTA DELLE CASCATE “Successivamente a 50 metri dalla grotta del Frontone, troviamo la Grotta delle Cascate che si presenta come una grande frattura inclinata nella parete rocciosa; essa è lunga 60 metri. Ci si può addentrare solo con una piccola imbarcazione per circa una ventina di metri. È ricca di piccole e bianche stalattiti. Le acque sono limpidissime e lasciano vedere nitidamente le rocce levigate e arrotondate del fondo, ricoperte da un leggero strato di muschio. Ci si addentra poi a piedi e nel fondo della grotta si possono ammirare sui lati le rocce levigate dall’acqua e sul pavimento numerose conche di forma diversa.” GROTTA AZZURRA “Proseguendo troviamo la grotta quella Azzurra, che è la più grande e la più bella di tutte, la sua bellezza è data da varie componenti che armonicamente si fondono e creano uno spettacolo unico e suggestivo. Lunga circa 70 metri, i suoi fondali raggiungono una profondità massima di 12 metri. La sua altezza varia per via della levigazione della roccia stessa. La parte interna orientata verso il levante è leggermente in penombra e la luce che penetra all’interno della grotta attraverso l’ampia apertura in aggiunta alla luce indiretta, riflettendo sul fondo le fanno assumere un colore azzurro verde rame, in contrasto con l’azzurro pastoso dei bordi interni. A mezzogiorno quando i raggi del sole vi entrano in perpendicolare la luminosità e la sua bellezza si manifestano al massimo. Numerosi sono i pesci che stazionano nella grotta, forse perché sono attratti dall'ombra della roccia, e quindi sono li per ripararsi dal sole o sono attratti dai vari colori e riflessi che ci stanno.” GROTTA DEL LEONE “L'ultima grotta semisommersa è quella de Leone. Posta a Sud Est guarda direttamente verso la prospiciente spiaggia alla torre di Fiuzzi, protetta da uno sperone roccioso. La sua cavità è irregolare, il fondale molto basso (circa 5 metri). Il nome trae origine da una roccia che, distesa nell’acqua di colore smeraldo, quasi al fondo della grotta, nella penombra dà l’idea di un leone disteso con la testa sollevata. La roccia della volta, striata ed angolosa, assume colori rossastri e grigio chiari con larghe macchie verticali verde e nero.” GROTTA GARGIULO L'ingresso si trova sulla parete ovest dell'isola a -18m; teoricamente è percorribile per ben 124m, la profondità d'ingresso coincide con quella massima e nel suo sviluppo raggiunge per due volte la superficie con altrettante camere d’aria. E' senza dubbio la meta subacquea più nota nell'intero tratto di costa calabrese e prende il nome da due dei più illustri subacquei italiani, Enrico e Rosaria Gargiulo, già campioni del mondo di fotografia subacquea che per primi la esplorarono completamente tra il 1978 ed il 1982 documentando tutta la loro attività, provvedendo dopo 5 anni di lavoro (1989-1993) con disegni di piante,(all 4) rilevamenti batimetrici, descrizioni dei vari ambienti, all’iscrizione nel catalogo delle Grotte della Calabria come CB 290 “GROTTA GARGIULO”. Hanno realizzato anche un video sulla grotta per mostrare le varie camere, le stalattiti subacquee lunghe 4 metri, le campane d’aria ma anche i pericolo connessi con l’immersione in grotta. Il 6 maggio ’95, nella rubrica linea blù su RAI 1 sono state trasmesse alcune scene della grotta e una intervista a Rosaria Gargiulo. Il Video realizzato sulla grotta disponibile su Internet , assolutamente da vedere per rendersi conto della bellezza e maestosità di questa grotta, ha consentito ai coniugi Gargiulo di trionfare alla XX^ edizione del "Festival de l'Image Sous Marine" di Cannes (1992). Ancora oggi sono loro gli UNICI e VERI esperti di questa grotta e di questa immersione. Recentissimamente , giovedì 26 giugno 2014 presso la Lega Navale di Napoli, Centro Studi tradizioni nautiche è stato proiettato il filmato: I segreti dell’Isola Dino:La Grotta Gargiulo. Rai Uno nel programma Linea Blu del 14 aprile del 2008 ha trasmesso un programma sulle grotte dell’isola di Dino ancora presente su Internet e varie sono le pubblicazioni che riguardano le grotte dell’Isola di Dino.(*) (*) Alvisi M., Colantoni P. Gargiulo R., 1994 – Note su alcune grotte dell’Isola di Dino (Calabria). In : Grotte Marine d’Italia, Mens, Ist. Di Peleologia, 6 II, 183-191. Dodaro S., Ferrini G. Mendicino P. Toccacelli R.M. : La grotta del Frontone (Cb 20) all’Isola di Dino (Praia a Mare): Litostratigrafia del riempimento ed evoluzione quaternaria – pp 55-63 in Atti e Memorie della Commissione Grotte “Eugenio Boegam”, Trieste 2008. Cappa G.: Grotte dell’Isola di Dino- in “Grotte” Boll: Int. Del G.S.P. CAI-UGET n. 16 pp. 14-15 – Torino 1961. Orofino F. Primo elenco catastale delle grotte in Calabria, pag. 15-42 – Roma 1965. Enzo Dei Medici, Le grotte della provincia di Cosenza, Roseto Capo Spulico 2003 Isnardi G. Praia a Mare e l’Isola di Dino “ in “Le vie d’Italia, Pag. 577-588- Milano 1930
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