MONIA CHIARALUCE C.C. A024 – DISEGNO E STORIA DEL COSTUME LEONARDO DA VINCI E LE REGOLE DELLA PITTURA CLASSE 1° SEZIONE MODA PRESENTAZIONE FRONTALE –VIDEO- ESERCITAZIONI ORE PREVISTE: 1 ORA DI PRESENTAZIONE Lezione frontale e video – 4 ORE DI LAVORO GRAFICO PITTORICO I VIDEO SONO UTILIZZATI PER FACILITARE LA COMPRENSIONE DA PARTE DI TUTTI GLI ALUNNI, IN PARTICOLARE COLORO CHE PRESENTANO DIFFICOLTA’ DI ATTENZIONE E DSA. Del primo principio della scienza della pittura. Il principio della scienza della pittura è il punto, il secondo è la linea, il terzo è la superficie, il quarto è il corpo che si veste di tal superficie; e questo è quanto a quello che si finge, cioè esso corpo che si finge, perché invero la pittura non si estende piú oltre che la superficie, per la quale si finge il corpo figura di qualunque cosa evidente. Il principio primo della scienza della pittura: Il principio della scienza della pittura è il punto,il secondo è la linea, il terzo è la superficie, il quarto è il volume del quale vediamo le superfici che ne compongono la parte esterna; ed il volume sta per quello del quale ne è l'illusione, cioè rappresenta il corpo di cui ne è una finzione, perché è certo che la pittura non può estendersi oltre la superficie, entro la quale di una qualunque cosa visibile è possibile raffigurane una finzione del suo corpo . Per Leonardo da Vinci, la pittura era scienza, al pari di altre scienze come la filosofia, la matematica, e con lo stesso approccio degli altri studiosi si metteva ad osservare la natura ed i fenomeni che ad essa appartengono. Il pittore dunque, per essere tale deve conoscere, sapere ed indagare tutti gli aspetti che lo circondano. Questo ricade ovviamente, in primis sulla diretta osservazione della natura, la botanica il corpo umano, gli animali; ma anche lo studio delle acque e dei venti. L’aspetto della ricerca si muove sul piano di osservazione diretta delle cose e dei fenomeni, ma anche sulla ricerca degli studiosi che prima di lui avevano già scritto trattati e teorizzato principi fondamentali per la conoscenza ed il sapere dell’ uomo, Studi di figura o di meccanica, disegni botanici e d'armi, studi di anatomia e di geometria, progetti d'ingegneria militare e di apparati teatrali furono per Leonardo aspetti di una sola disciplina dello sguardo e della mano. Lo studio matematico delle proporzioni del corpo umano e le riflessioni sulla prospettiva e sull'ottica sono i due principali dati unificanti, le due forme di razionalizzazione dello sguardo che ricorrono nei disegni e negli scritti di Leonardo.Per Leonardo «pittura lineale» è «considerare con somma diligentia i termini [cioè contorni] di qualunque corpo, et il modo del loro serpeggiare» I NODI VINCIANI LINK http://vitruvio.imss.fi.it/flash/iIV_4_B_a.swf LA FIGURA UMANA E L’UOMO VITRUVIANO Nel primo capitolo del terzo libro del De architectura, Vitruvio descrive le misure dell'uomo, aggiungendo che l'uomo ben proporzionato potrebbe essere inscritto in uno schema rotondo e in un quadrato: "Così, il centro del corpo è naturalmente l'ombelico; infatti se si collocasse supino un uomo colle mani e i piedi aperti e se si mettesse il centro del compasso nell'ombelico, discrivendosi una circonferenza si toccherebbero tangenzialmente le dita delle mani e dei piedi. Ma non basta: oltre lo schema del circolo, nel corpo si troverà anche la figura del quadrato. Infatti, se si misura dal piano di posa dei piedi al vertice del capo, e poi si trasporterà questa misura alle mani distese, si troverà una lunghezza uguale all'altezza, come accade nel quadrato tirato a squadra". L'osservazione diretta sarà il punto di crisi di questo modello del corpo, e si annuncia in Leonardo, nella sua eterna incompiutezza dove il modello sembra condannato al fallimento perchè non potrà mai esaurire la "natura". In Leonardo affiora il superamento del modello prospettico, quando inizia con gli studi di anatomia a cercare "dentro" il corpo. Emergono così due ordini di conoscenza del corpo, quello immediatamente visibile all'occhio e quello nascosto, da scoprire e ricostruire. Su queste basa Leonardo andrà a definire il celebre Uomo Vitruviano, nella sua ricerca di vero e di rappresentabile, perché ciò che si vede si può rappresentare, ma seguendo delle regole L’UOMO GEOMETRICO LINK http://vitruvio.imss.fi.it/flash/iIV_1_a.swf MOTI DI ROTAZIONE LINK http://vitruvio.imss.fi.it/flash/iV_6_h_apice2.swf L’UOMO VITRUVIANO ED IL MISTERO SVELATO LINK http://vitruvio.imss.fi.it/flash/iIV_1_b.swf Principio della scienza della pittura. La superficie piana ha tutto il suo simulacro in tutta l'altra superficie piana che le sta per obietto. Provasi, e sia rs la prima superficie piana, e oq sia la seconda superficie piana posta a riscontro alla prima; dico: ch'essa prima superficie rs è tutta in oq superficie e tutta in o e tutta in q e tutta in p, perché rs è bassa dall'angolo o e dall'angolo p e cosí d'infiniti angoli fatti in oq. La superficie piana è la parvenza dell'altra corrispondente posta di fronte alla stessa. La prova è che, se rs è la prima superficie piana, ed oq quella posta a suo riscontro; dico che la superficie rs è tutta compresa in oq ed in o ed in q ed in p,perché rs è bassa dall'angolo o e da quello p e così per tutti gli infiniti angoli possibili in oq Passa dunque attraverso Leonardo la prodigiosa catena che porta dagli studi ottici dei Greci alle traduzioni arabe, al Medio Evo latino, alla scienza moderna. Tradurre in principii matematici e geometrici la realtà osservata, fare dell'occhio un filtro (fra la mente e il foglio) regolato dalla scienza e dall'esperienza: questo aveva in mente Leonardo quando scriveva che «il principio della scienza della pittura è il punto, il secondo è la linea, il terzo la superficie, il quarto il corpo che si veste di tal superficie». Perciò i disegni di Leonardo sono esempio massimo della concezione "processuale" del disegno, il gesto del disegnare e i suoi esiti (come i fogli di Leonardo) sono una procedura cognitiva, una sorta di "pensiero non-verbale" che talvolta si articola in funzione di uno specifico traguardo progettuale (per esempio il Cenacolo ). Il disegno è una meditazione. Sfogliando trattati di ottica, provando e riprovando pensieri e disegni sulla luce, l'ombra e le proporzioni, Leonardo inseguiva il fantasma degli Antichi. Secondo Guglielmo della Porta «Leonardo da Vinci soleva dire, stando esso in Milano, che Roma è il vero maestro dell'arte, che cade sotto il disegno». In questo egli non faceva eccezione al suo tempo: tutta l'arte "cade sotto il disegno", tutto il disegno s'incarna in Roma, serbatoio massimo di ogni antichità. Non mancano disegni di Leonardo dall'antico, e del resto a lui è dedicato il poema in terza rima dell'anonimo Prospectivo Melanese depictore (1498) LA MACCHINA DELLA VISIONE SECONDO LEONARDO LINK http://vitruvio.imss.fi.it/flash/iVI_1_c_apice3.swf In questo disegno viene rappresentata come una sequenza in movimento, una parte del corpo ( particolare del braccio ) in rotazione. La prospettiva e lo studio dello spazio nell’ opera del Cenacolo. VEDUTA IN ROTAZIONE LINK http://vitruvio.imss.fi.it/flash/iVI_2_b_apice3.swf LEDA ED IL CIGNO Analisi e studio di un volto per il dipinto Leda ed il cigno, volto studiato in posizione di scorcio (3/4) inclinato in basso e testa dietro con acconciatura. Eseguire una copia di “ Leda ed il cigno” sulla base di una griglia di proporzione.
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