Gaza 1956. Note ai margini della storia

PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DELL IMPIANTO SPORTIVO A.NELLI DI OSTE.
REALIZZAZI ONE
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
COMUNE MONTEMURLO (PO)
Intervento: PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE FUNZIONALE
DELL IMPIANTO SPORTIVO A.NELLI DI OSTE.
REALIZZAZIONE NUOVI SPOGLIATOI
Committente: COMUNE DI MONTEMURLO
Località: Via Oglio, 13 - Montemurlo (PO)
Oggetto: P R O G E T T O S T R U T T U R E I N L E G N O
SOMMARIO
1. RELAZIONE TECNICA GENERALE Struttura in legno ............................................................................ 2
2. MATERIALI Struttura in legno .................................................................................................................... 2
3. RIFERIMENTI NORMATIVI Struttura in legno ........................................................................................... 4
4. ROBUSTEZZA E DURABILITA - Struttura in legno .................................................................................... 5
5. ANALISI DEI CARICHI - Struttura in legno................................................................................................. 11
6. VITA NOMINALE, CLASSE D USO E PERIODO DI RIFERIMENTO........................................................ 13
7. RESISTENZE DI CALCOLO Struttura in legno ....................................................................................... 13
8. RELAZIONE DI CALCOLO Struttura in legno ........................................................................................ 17
8.1 Verifica Tavolato di copertura ......................................................................................................... 17
8.2 Verifica Travetti copertura ............................................................................................................... 18
8.3 Verifica cordoli superiori di parete ................................................................................................. 19
8.4 Verifica Montanti di parete ............................................................................................................... 21
8.5 Verifica a compressione ortogonale alle fibre del cordolo di base ............................................. 26
8.6 Deformazione relativa della struttura ............................................................................................. 27
9.
DIMENSIONAMENTO UNIONI Struttura in legno........................................................................... 27
10.
VALIDAZIONE DEL MODELLO Struttura in legno......................................................................... 36
11.
MANUALE D USO E MANUTENZIONE Struttura in legno ............................................................ 38
Progetto delle strutture in legno:
D.L.:
Costruttore:
Ing. Michele Gabiccini
Relazione composta da N° 39 pagine compresa la copertina
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PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DELL IMPIANTO SPORTIVO A.NELLI DI OSTE.
REALIZZAZI ONE
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
1. RELAZIONE TECNICA GENERALE
STRUTTURE
IN
LEGNO
Struttura in legno
L intervento consiste nella realizzazione di una struttura a pareti portanti in legno lamellare e
pannelli lignei, ad utilizzo di locali spogliatoi, in via Oglio, 13 a Montemurlo (PO).
Il fabbricato presenta fondazione in C.A. (non oggetto della presente relazione) e un piano
fuori terra con struttura in legno. I valori delle sollecitazioni sono stati calcolati con un
programma di modellazione strutturale e le verifiche sono state effettuate manualmente. La
struttura in legno è realizzata con pareti portanti formate da telai interni in legno e pannelli
strutturali OSB (pannelli a scaglie orientate). L irrigidimento del piano di copertura verrà
realizzato con pannelli OSB chiodati alle strutture sottostanti.
Detto fabbricato presenta una struttura portante del tipo a pareti con copertura a piano rigido.
I telai lignei delle pareti assorbono le azioni verticali portate dalla copertura, mentre i pannelli
di OSB assorbono le azioni orizzontali dovute al vento e al sisma, l azione di ribaltamento
indotta sui vari pannelli di parete da vento e sisma viene assorbita per trazione e compressione
dai montanti ai lati delle aperture ed agli angoli delle pareti; il ribaltamento viene impedito da
particolari piastre fissate a questi montanti ed ancorate alle fondazioni. Le suddette pareti
esterne sono coibentate e rivestite.
La struttura di copertura è realizzata con doppia orditura di travetti in legno lamellare,
scempiato di tavole in abete massiccio e piano rigido in pannelli OSB inchiodati alle tavole ed
alle strutture sottostanti. La copertura avrà una coibentazione e sarà impermeabilizzata con
doppia guaina catramata.
2. MATERIALI
Struttura in legno
2.1 Legno lamellare
Elementi strutturali in legno lamellare incollato con:
- classe di resistenza GL24 secondo la UNI EN 1194
- classe di durabilità 2 secondo la EN 335-2
I valori caratteristici di resistenze, rigidezze e massa volumica sono:
Proprietà di resistenza
Flessione
Trazione parallela
Trazione perpendicolare
Compressione parallela
Compressione perpendicolare
Taglio
Proprietà di rigidezza
Modulo elastico medio parallelo
Modulo elastico al 5° percentile parallelo
Modulo elastico medio perpendicolare
Modulo tangenziale medio
Massa volumica
Massa volumica al 5° percentile
in N/mm2
fm,g,k
ft,0, gk
ft,90,g,k
fc,0,g,k
fc,90,g,k
fv,g,k
in N/mm2
E0,g,mean
E0,g,05
E90,g,mean
Gg,mean
in kg/m3
k
24
16,5
0,4
24
2,7
2,7
11600
9400
390
720
380
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STRUTTURE
IN
LEGNO
2.2 Legno massiccio
Elementi strutturali in legno massiccio con:
- classe di resistenza C24 secondo la EN 338:2004
- classe di durabilità 2 secondo la EN 335-2
I valori caratteristici di resistenze, rigidezze e massa volumica sono:
Proprietà di resistenza
Flessione
Trazione parallela
Trazione perpendicolare
Compressione parallela
Compressione perpendicolare
Taglio
Proprietà di rigidezza
Modulo elastico medio parallelo
Modulo elastico al 5° percentile parallelo
Modulo elastico medio perpendicolare
Modulo tangenziale medio
Massa volumica
Massa volumica al 5° percentile
Massa volumica media
in N/mm2
fm,,k
ft,0, k
ft,90,k
fc,0,k
fc,90,k
fv,k
in N/mm2
E0,mean
E0,05
E90,mean
Gmean
in kg/m3
24
14
0,5
21
2,5
2,5
11000
7400
370
690
350
420
k
mean
2.3 Pannelli OSB/3 (per le pareti)
I pannelli strutturali a base di legno, usati per la realizzazione delle pareti, sono di tipo OSB
(Oriented Strand Board) tipo 3 (pannelli portanti per uso in ambiente umido), secondo EN 300.
I valori caratteristici di resistenze, rigidezze e massa volumica dei pannelli OSB sono, per
spessori da 18 a 25mm, i seguenti (da EN300):
Proprietà di resistenza
in N/mm2
SOLLECITAZIONE PIASTRA (flessione ortogonale al piano)
Flessione
fm,0,k
14,8
fm,90,k
7,4
Taglio
fv,0,k
1
SOLLECITAZIONE LASTRA (flessione parallela al piano)
Flessione
fm,0,k
9
fm,90,k
6,8
ft,0,k
9
Trazione
ft,90,k
6,8
Compressione
fc,0,k
fc,90,k
Taglio
fv,0,k
14,8
12,4
6,8
2
Proprietà di rigidezza
in N/mm
SOLLECITAZIONE PIASTRA (flessione ortogonale al piano)
E0,mean
4930
Modulo di elasticità
E90,mean
1980
Modulo di taglio
Gmean
50
SOLLECITAZIONE LASTRA (flessione parallela al piano)
E0,mean
3800
Modulo di elasticità
E90,mean
3000
Modulo di taglio
Gmean
1080
Massa volumica
in kg/m3
Massa volumica al 5° percentile
550
k
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STRUTTURE
IN
LEGNO
2.4 Ferramenta
-
Barre filettate classe: 4.8 secondo la EN20898/1 - ISO 898/1.
Proprietà
tensione di snervamento
tensione di rottura
240 N/mm2
400 N/mm2
fyb
ftb
Per elementi metallici e viti Rothoblaas , per i chiodi e comunque per tutti i sistemi di
fissaggio prescritti si dovranno produrre le certificazioni e le bolle di accompagnamento che ne
comprovino le caratteristiche meccaniche indicate nel presente progetto, il marchio e la
provenienza.
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
Struttura in legno
Le scelte progettuali e i calcoli di verifica delle strutture oggetto del presente progetto, sono eseguiti in
conformità alle seguenti norme:
a) D.M. 14 /02 / 2008 (strutture, analisi dei carichi, verifiche sugli elementi in legno)
b) Eurocodice 5
Progettazione delle strutture di legno. Regole generali e regole per gli edifici;
c) CN R D T 2 0 6 / 2 0 0 7
Istruzioni per la Progettazione, l Esecuzione ed il Controllo delle Strutture in
Legno;
d) Eurocodice 8
Indicazioni progettuali per la resistenza simica delle strutture;
e) EN 338: Legno strutturale: classi di resistenza ;
f) EN 1194:
Timber structures
Glued laminated timber
Strength classes and determination of
characteristic values ;
g) EN 300: PANNELLI OSB (Oriented Strand Board);
h) CNR UNI 10011
i) Eurocodice 3
Costruzioni di acciaio
Progettazione delle strutture di acciaio. Regole generali e regole per gli edifici;
j) UN I EN 3 3 5 - 1 : Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno
Definizione delle classi utilizzo
Generalità
k) UNIEN 3 3 5 - 2: Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno
Definizione delle classi utilizzo
Applicazione al legno massiccio (e lamellare)
l)
UN I EN 3 3 5 - 3: Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno
Definizione delle classi utilizzo
Applicazione ai pannelli a base di legno
m)UN I EN 3 5 0 - 1: Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno
massiccio
Guida ai principi di prova e classificazione della durabilità naturale del legno.
n) UN I EN 3 5 0 - 2: Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno
massiccio
Durabilità naturale del legno
Durabilità naturale del legno
Guida alla durabilità naturale e trattabilità di specie legnose scelte di importanza in
Europa.
o) UN I EN 4 6 0 : Durabilità del legno e dei prodotti a base di legno
massiccio
Durabilità naturale del legno
Guida ai requisiti di durabilità per legno da utilizzare nelle classi di rischio
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4. ROBUSTEZZA E DURABILITA
STRUTTURE
IN
LEGNO
- Struttura in legno
4.1 ROBUSTEZZA
-
Sono state valutate la Sicurezza nei confront i degli st at i lim it e ult im i, la Sicurezza nei
confronti degli stati limite di esercizio e la Robustezza nei confronti di azioni eccezionali.
-
Sono stati adottati sist em i st rut t urali e m ezzi di collegam ent o che garantiscano
comportamento intrinsecamente duttile.
-
Nel presente progetto non sono previste zone di materiale legnoso che siano sottoposte
a sollecitazione di trazione ortogonale alla fibra.
4 .2 D URABI LI TA
E stata valutata la Durabilità delle strutture lignee attraverso l analisi delle specifiche norme
europee che definiscono i vari livelli di pericolosità ed offrono un percorso progettuale atto ad
assicurare la durabilità nel tempo delle strutture lignee.
PERCORSO D ECI SI ON ALE N ELLA SCELTA D EI M ATERI ALI A BASE D I LEGN O E D ELLE
SCELTE PROGETTUALI I N M ERI TO ALLA D URABI LI TA
1) Determinazione della classe di utilizzo
2) Selezione della specie di legno e dei materiali derivati
3) Determinazione della durabilità naturale
4) Appropriatezza della durabilità per la classe di utilizzo
5) Azioni proget t uali e cost rut t ive nei confront i dell umidità (funghi xilofagi)
6) Azioni progettuali e costruttive nei confronti di insetti xilofagi
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STRUTTURE
IN
LEGNO
1) Determinazione della classe di utilizzo
Osservando la posizione dell intera struttura lignea, la completa copertura dagli agenti
atmosferici e tutti i particolari costruttivi previsti (vedi tavole progettuali), tutti gli elementi
lignei della struttura potrebbero essere considerati in classe di utilizzo 1 ( sit uazione in cui il
legno o il prodot t o a base di legno è riparat o, non espost o agli agent i at m osferici o
all um idit à ) .
A favore di sicurezza ipotizziamo che:
a) in fase di montaggio gli elementi lignei possano essere esposti alle intemperie, ma
comunque avere la possibilità di riasciugarsi completamente prima della chiusura
definitiva attraverso le opere di completamento.
b) in alcune parti della struttura, per motivi non prevedibili in fase progettuale, si possano
creare, nel corso della vita dell opera, brevi periodi di umidità ambientale. Le
precauzioni costruttive indicate nelle tavole di progetto saranno sufficienti a scongiurare
che la struttura possa assorbire l eventuale umidità, a maggior sicurezza si prevedono
pannelli di finitura interni in cartongesso che, in caso di presenza di umidità daranno
segnali inequivocabili all utenza e potranno limitare il tempo di durata dell umidità
stessa. I pannelli di finitura esterna (cappotto rasato ed intonacato) saranno completati
con guaine impermeabili e taglia-muro nel delicato punto di attacco con la fondazione
e/o piano interrato, in modo da scongiurare possibili infiltrazioni di acqua piovana sulla
parete lignea. Il tutto potrà e dovrà essere verificato periodicamente dalla committenza
in base a quanto stabilito dal manuale di uso e manutenzione allegato alla presente
relazione.
In base a quanto ipotizzato sopra, a favore di sicurezza, si sceglie quindi di ipotizzare gli
elementi della struttura in CLASSE D I UTI LI ZZO 2 ( Sit uazione in cui il legno o il prodot t o a
base di legno è riparat o e non espost o agli agent i at m osferici m a in cui un elevat a umidità
am bient ale può det erm inare um idificazione occasionale m a non persist ent e da ENUNI 335- 1;
l um idit à del legno supera occasionalm ent e il 20% , in t ut t o o solam ent e in part e del
com ponent e, perm et t endo quindi l at t acco da part e di funghi xilofagi . E possibile l at t acco di
inset t i xilofagi da ENUNI 335- 2- 3).
In base alla presente ipotesi, nei passi successivi, verrà verificata la correttezza della scelta dei
materiali e delle scelte progettuali in merito alla durabilità.
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STRUTTURE
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2) Selezione della specie di legno e dei materiali derivati
Si sceglie di utilizzare legno di abete, abete lamellare con incollaggio tipo 1 e pannelli lignei
OSB/3
3) Determinazione della durabilità naturale
da EN350-2
Prendendo in considerazione la riga n°2.1 Abete
Individuiamo per le varie colonne:
D URABI LI TA N ATURALE
-
fu ngh i
durabilità naturale = 4 : materiale poco durabile riferito al comportamento
del legno a contatto con il terreno.
-
H ylot r upe s
(capricorno della casa)
durabilità naturale = NRH: durame non
resistente.
-
An obiu m
-
Te r m it i
(tarlo dei mobili)
durabilità naturale = NRH: durame non resistente.
durabilità naturale = NR: non resistente.
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I M PREGN ABI LI TA
-
Duram e
impregnabilità = 2 - 3 : materiale moderatamente-poco impregnabile
-
Albur n o
impregnabilità = 2v: materiale
moderatamente impregnabile
ma con
variabilità molto elevata.
LARGHEZZA ALBURNO
-
X
nessuna distinzione netta tra alburno e durame
da EN460; EN335-1 si individua CLASSE DI RISCHIO 2 nei confronti dei funghi xilofagi
da EN460 si individua la D URABI LI TA N ATURALE
(intersezione tra riga Classe di rischio 2 e colonna Classe di durabilità 4)
Si individua il simbolo (0): durabilità naturale generalmente sufficiente, ma per certi utilizzi
può essere raccomandato un trattamento preservante (vedi appendice A)
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STRUTTURE
IN
LEGNO
4) Appropriatezza della durabilità per la classe di utilizzo
Visti:
-
la Durabilità naturale con le indicazione in Appendice A
-
la scarsa capacità del legno lamellare di assorbire acqua (modestamente
poco
impregnabile)
-
la posizione della struttura in legno rispetto all attacco con le fondazioni e comunque
con le zone umide
-
le precauzioni progettuali e costruttive
possiamo ritenere non necessario un eventuale trattamento preservante contro i funghi e
gli insetti xilofagi.
5) Azioni pr oge t t ua li e cost r u t t ive ne i confr on t i de ll u m idit à ( fungh i
xilofagi).
La durabilità è garantita attraverso l utilizzo di materiali lignei ed a base di legno atti
all utilizzo in classe di utilizzo 2 ovvero le gn o la m e lla r e con in colla ggio Tipo 1
(resistente alle intemperie) e pa n n e lli OSB/ 3 (uso strutturale in ambiente umido,
classi di servizio 1 e 2, classe di rischio biologico 1 e 2) ed attraverso l adozione di
sistemi costruttivi che mantengano gli elementi lontani da zone umide o possibili
ristagni. Nella fattispecie del progetto in questione verranno utilizzate guaine
impermeabili di separazione dei pannelli lignei dalle strutture in cls, unica zona di
possibile ristagno di umidità. Una possibile umidità infiltrata dalla copertura sarà
immediatamente visibile dalla committenza e quindi immediatamente eliminabile.
6) Azioni progettuali e costruttive nei confronti di insetti xilofagi.
La durabilità è garantita attraverso la chiusura completa all accesso di insetti alle
strutture portanti. L utilizzo di elementi in legno lamellare per la copertura e le pereti
limita l eventuale accesso degli insetti alla sola prima lamella (3-4cm) dell elemento
strutturale stesso poiché l insetto non riesce a superare lo strato di colla che unisce le
varie lamelle. La scelta dei pannelli strutturali osb/3 per le strutture di parete e per la
copertura, assicura che tali elementi, formati da strati intervallati di scaglie di legno
(pochi millimetri) e colla, siano completamente inappetibili agli insetti del legno e quindi
possano proteggere anche i telai lignei presenti all interno della parete stessa e gli
elementi di copertura dal lato superiore.
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STRUTTURE
IN
LEGNO
5. ANALISI DEI CARICHI - Struttura in legno
Carichi di copertura:
CARICHI PERMANENTI NON STRUTTURALI (secondo tab. 2.6.1 del D.M. 14- 01- 2008)
Guaine impermeabilizzanti
0.20 kn/mq
Pannello OSB sp.22mm
0.15 kn/mq
Coibentazione
0.20 kn/mq
Regoli di ventilazione e/o contenimento 0.10 kn/mq
Pannello OSB sp.18mm
0.13 kn/mq
------------------------------------------------------------TOTALE PERMANENTI NON STRUTTURALI
0 .7 8 kn/mq
CARICHI PERMANENTI STRUTTURALI (secondo tab. 2.6.1 del D.M. 14- 01- 2008)
Tavolato Abete sp.18mm
Travetti 10x28cm GL24
0.12 kn/mq
0.26 kn/mq
------------------------------------------------------------0.38 kn/mq
TOTALE PERMANENTI STRUTTURALI
TOTALE PERMANENTI
1 .16 kn/mq
Carico neve
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STRUTTURE
IN
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Peso parete strutturale:
Coibentazione + intonaco:
0,40 kn/mq
Osb sp.18:
0,13 kn/mq
Telaio in legno:
0,20 kn/mq
Coibentazione:
0,20 kn/mq
Osb sp.18:
0,13 kn/mq
Cartongesso con struttura zincata:
0,20 kn/mq
-----------------------------------------------------------1,26 kn/mq
Azione del vento
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STRUTTURE
IN
LEGNO
6. VITA NOMINALE, CLASSE D USO E PERIODO DI RIFERIMENTO
VITA NOMINALE: V N
50
3
4
CLASSE D USO: Classe II
5
PERIODO DI RIFERIMENTO AZIONE SISMICA:
VR
50
6
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7. RESISTENZE DI CALCOLO
Classe di servizio: 2
STRUTTURE
IN
LEGNO
Struttura in legno
Classi di durata del carico:
carico neve:
carico acc.:
breve durata
breve durata
azione del vento:
istantanea
azione sismica:
istantanea
Coefficienti di modificazione
Di conseguenza, secondo il DM 14-01-2008 i valori del coefficiente kmod e kdef per le classi di
durata del carico e per la classe di servizio sono:
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STRUTTURE
IN
LEGNO
Coefficienti di sicurezza dei materiali
SLU
Co m b in a z io n i
M ,ll
1,45
M ,lm
Co m b in a z io n i
M
fo n d a m e n t a li :
1,50
M ,osb
1,40
M ,unioni
1,50
M ,acciaio
1,25
ecce z io n a l i :
1,00
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STRUTTURE
IN
LEGNO
Resistenze di calcolo
Il valore di progetto Xd di una proprietà di resistenza deve essere calcolato come:
X
Xd
kmod k
M
dove:
Xk
M
è il valore caratteristico di una proprietà di resistenza;
è il coefficiente parziale per una proprietà materiale;
kmod è il coefficiente di correzione che tiene conto degli effetti della durata del carico e
dell umidità.
Le proprietà di rigidezza di progetto dell elemento Ed oppure Gd devono essere calcolate come:
Ed
Emean
M
Gd
Gmean
M
dove:
Emean
è il valore medio del modulo di elasticità;
Gmean
è il valore medio del modulo di taglio.
Deformazioni ( Stati Limite di Esercizio)
SLE
M
1,00
Per strutture consistenti di elementi, componenti e connessioni aventi lo stesso
comportamento viscoelastico, e sotto l assunzione di una correlazione lineare fra le azioni e le
deformazioni corrispondenti, come semplificazione del punto 2.2.3(3), la deformazione finale,
uBfinB, può essere considerata come:
ufin = ufin,G
ufin,Q1
ufin,Qi
dove:
per un azione permanente, G
ufin,G = uinst,G 1 kdef
ufin,Q,1 = uinst,Q,1 1
ufin,Q,i = uinst,Q,i
2,1kdef
0,i
2,i kdef
per l azione variabile principale, Q1
per le azioni variabili secondarie, Qi (i > 1)
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SPOGLIATOI - PROGETTO
8. RELAZIONE DI CALCOLO
8.1
STRUTTURE
IN
LEGNO
Struttura in legno
Verifica Tavolato di copertura
Il tavolato di copertura appoggia sui travetti. Lo schema statico è di trave su due appoggi. La
sezione di riferimento, per la verifica del tavolato, è 135x18mm in legno di abete. La larghezza
d influenza del carico sulle tavole in verifica è pari alla dimensione di base stessa del tavolato,
e la luce massima presa in considerazione è pari a 62,5cm (interasse dei travetti).
Nel seguente schema sono indicate le proprietà geometriche dell elemento in verifica, le
verifiche a flessione, taglio e deformazione (Verificato se Valore <1):
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8.2
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
Verifica Travetti copertura
I travetti di copertura appoggiano sulle pareti strutturali esterne con schema statico di trave su
due appoggi.
La luce massima presa in considerazione è pari a 6,6m e la larghezza di influenza è pari a
0,625m.
La sezione di riferimento è 100mm x 280mm in legno lamellare GL24.
Nel seguente schema sono indicate le proprietà geometriche dell elemento in verifica, le
verifiche a flessione, taglio e deformazione (Verificato se Valore <1):
Vd ,tot
5,8KN
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8.3
NUOVI
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STRUTTURE
IN
LEGNO
Verifica cordoli superiori di parete
Il cordolo di parete, appoggiato ai montanti di parete, porta i carichi permanenti e accidentali
della copertura. La luce massima presa in considerazione è pari a 3,25m e la larghezza
d influenza è pari a 3,3m sulla copertura.
La sezione in verifica è 120mm x 320mm in legno massiccio incollato (duo- trio).
Nel seguente schema sono indicate le proprietà geometriche dell elemento in verifica, le
verifiche a flessione, taglio e deformazione (Verificato se Valore <1):
M d ,tot
Td ,tot
14 KNm
17 KN
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REALIZZAZI ONE
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
VERIFICA A TENSO/PRESSOFLESSIONE RETTA:
La sollecitazione massima totale è F x = 222 Kn
La trazione/compressione massima è pari a:
Ft / c , 0,d
M
b
(F / l) l 2 1
8
b
(222 / 9,5) 9,5 2 1
8
6,6
40 KN
Con l = lunghezza dei lati ortogonali alla direzione della forza (del rettangolo di dimensioni
maggiori racchiuso dalle pareti strutturali)
e b = lunghezza dei lati paralleli alla direzione della forza
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PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DELL IMPIANTO SPORTIVO A.NELLI DI OSTE.
REALIZZAZI ONE
8.4
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
Verifica Montanti di parete
MONTANTI GENERICI DI PARETE
I generici montanti di parete vengono sollecitati a flessione dall azione diretta del vento e a
compressione dall azione dei carichi verticali permanenti e accidentali della copertura.
I generici montanti di parete hanno interasse di parete pari a 0,625m e la luce massima presa
in considerazione è pari a 3,0m con sezione di verifica 80mm x 120mm in legno massiccio
incollato.
Nel seguente schema sono indicate le proprietà geometriche dell elemento in verifica, le
verifiche a flessione, taglio e deformazione (Verificato se Valore <1):
VERIFICA A SEMPLICE FLESSIONE
M d ,tot
Td ,tot
0,8KNm
1,1KN
N d ,carichi
4 KN
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NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
VERIFICA A PRESSOFLESSIONE
VERIFICA STABILITA A PRESSOFLESSIONE
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NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
MONTANTI D ANGOLO E AI LATI DELLE APERTURE
I montanti di parete presenti agli angoli e ai lati delle aperture (porte o finestre) vengono
sollecitati a flessione dall azione diretta del vento agente in direzione ortogonale alla parete e a
trazione o compressione da un azione ribaltante dovuta al sisma o al vento agenti in direzione
parallela alla parete di appartenenza del montante (a favore di sicurezza le sollecitazioni
vengono considerate in contemporanea). L azione di compressione si esplica per contatto
diretto tra il montante stesso ed il cordolo ligneo ad esso sottostante. L azione di trazione viene
trasportata dai montanti alle strutture sottostanti in C.A. mediante apposite piastre metalliche
chiodate agli elementi in legno ed ancorate mediante tirafondi resinati alle stesse strutture in
C.A.
I montanti d angolo ed ai lati delle aperture di parete hanno la luce massima presa in
considerazione è pari a 3,0m e larghezza di influenza sulla parete pari a 2,0m; la sezione in
verifica è 160mm x 120mm.
Nel seguente schema sono indicate le proprietà geometriche dell elemento in verifica, le
verifiche a flessione, taglio e deformazione (Verificato se Valore <1):
VERIFICA A SEMPLICE FLESSIONE
M d ,tot
Td ,tot
2,36 KNm
3,2 KN
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REALIZZAZI ONE
N d ,carichi
21KN
N d ,sis / ven
34,9 KN
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
VERIFICA A PRESSOFLESSIONE
VERIFICA A TENSOFLESSIONE
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PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DELL IMPIANTO SPORTIVO A.NELLI DI OSTE.
REALIZZAZI ONE
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
VERIFICA STABILITA A PRESSOFLESSIONE
N.B. i montanti d angolo o quelli ai lati delle aperture potranno essere realizzati anche
componendo due montanti di 8x12cm uniti reciprocamente con viti come indicato nel
particolare di progetto Unione montante- montante
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REALIZZAZI ONE
8.5
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
Verifica a compressione ortogonale alle fibre del cordolo di
base
I cordoli di base sollecitati dall azione di compressione dei montanti hanno sezione
120x120mm.
Carico max sull impronta del generico montante 80x120mm pari a N d ,carichi
K C ,90
2,38
l
250
l eff
0,5
2,38
l
80
250
120
80
4 KN
0,5
2,53
Carico max sull impronta del montante ai lati delle aperture 160x120mm pari a
N d ,carichi
K C ,90
2,38
56 KN
l
250
l eff
l
0,5
2,38
160
250
200
160
0,5
1,94
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REALIZZAZI ONE
8.6
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
Deformazione relativa della struttura
La deformazione relativa di interpiano massima sarà:
1
1000
dr
5
come da DM 14-01-2008 p.to 7.3.7.2
1000
9. DIMENSIONAMENTO UNIONI
PART.1 : Unione travetti di copertura
Struttura in legno
cordoli
Si realizza la giunzione con scarpette metalliche Rothoblaas del tipo BSA100140 cod.PF901320.
La sollecitazione di taglio massima agente sulla giunzione è pari a: Fd
La ditta Rothoblaas certifica la giunzione per
Rv , d
0,9 27650
1,5
16590 N > Fd
Rv , k
5800 N
27650 N quindi nel nostro caso:
5800 N
Tale giunzione è certificata con n°11+11 chiodi Anker
4x60mm o n°11+11 viti
5x60mm per
il fissaggio della scarpetta al cordolo di parete. Il travetto verrà fissato alla scarpetta con
n°2+1 chiodi Anker
4x60mm o n°2+1 viti
5x60mm.
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NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
PART.2 : Unione pannelli Osb di copertura strutture di copertura
La sollecitazione di taglio massima, a metro lineare, agente sulla giunzione è pari a:
Fmax, Ed
7742 N / ml (su parete X3)
Si sceglie una giunzione composta da n°1 chiodo
FV , Rd
2,8x80mm ogni 7cm
631,9 N
considerando n°14 chiodi al metro lineare:
FV , Rd ,tot
631,9 14
8846 N
Fmax, Ed
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PART.3 :
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
Unioni Pareti
Unione Montanti - Cordoli di parete
La sollecitazione di taglio massima agente sulla giunzione montante generico
parete è quella dovuta al vento, pari a:
cordolo di
FV , Ed max 1100 N per i montanti generici di parete.
Si sceglie di fissare i montanti di sezione 80x120mm ai cordoli con n°2 viti
Il taglio massimo resistente della singola vite
6x200mm
6mm è pari a:
FV , Rd
1260 N
considerando n°2 viti nei
montanti generici
FV , Rd ,tot
2520 N
Fd
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NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
La sollecitazione di taglio massima agente sulla giunzione montante ai lati delle aperture
cordolo di parete è quella dovuta al vento, pari a:
FV , Ed max
3,2 N per i montanti generici di
parete.
Si sceglie di fissare i montanti di sezione 160x120mm ai cordoli con n°2 viti
Il taglio massimo resistente della singola vite
8x200mm
8mm è pari a:
FV , Rd
2169 N
considerando n°2 viti nei
montanti generici
FV , Rd ,tot
4338 N
Fd
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NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
Unione montante - montate
Il massimo scambio di taglio è pari a :
Fmax, Ed
10600 N / ml
Si sceglie di fissare reciprocamente i montanti con con n°1 vite
8x160mm Rothoblaas ogni
15cm (sfalsate lungo fibra).
Il taglio massimo resistente della singola vite è pari a:
FV , Rd
2169 N
considerando n°6 viti/metro
TV , Rd ,tot
13014
Fmax, Ed
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NUOVI
Unione Pannelli Osb
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
Strutture di parete
La sollecitazione di taglio massima, ogni metro lineare, agente sui pannelli di parete è pari a:
Tmax, Ed
10600 N / ml
Si sceglie di fissare i pannelli OSB ai montanti ed ai cordoli con n°1 chiodo
2,8x80mm ogni
7cm di lunghezza degli elementi strutturali.
Il taglio massimo resistente del singolo chiodo è pari a:
Per resistere alla sollecitazione di taglio si prescrive l utilizzo di n°14 chiodi ogni metro per
ognuno dei due pannelli di osb:
TRd
2 14 631,9 17660 N / ml
Tmax, Ed
10600 N / ml
N.B. Le t di parete, in uscita dalla modellazione, risentono anche del carico verticale, in realtà i carichi
verticali vengono assorbiti dai montanti e non dai pannelli OSB di parete che sono sollecitati dalle sole
azioni orizzontali del vento e del sisma: si considerano quindi, per il dimensionamento e verifica dei
pannelli e delle unioni di parete, le sole t derivanti dalle azioni orizzontali.
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NUOVI
Unione Cordolo ligneo
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
cordolo in c.a.
La sollecitazione di taglio massima, ogni metro lineare, agente sui cordoli di parete è pari a:
Tmax, Ed
10600 N / ml
Si sceglie di fissare il cordolo alla fondazione con n°1 tassello Rothoblaas SKR avvitabile
12x210mm ogni 30cm lineari di cordolo.
Per la determinazione della capacità portante a taglio (sollecitazione ortogonale all asse del
gambo), si utilizzano i criteri relativi al calcolo della capacità portante delle viti su legno (la
capacità portante della sezione tassello-calcestruzzo risulta comunque sempre maggiore)
TV , Rd
5635 N
Considerando la presenza di
n°3 tasselli ogni metro:
TV , Rd ,tot
16905N
Tmax, Ed
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PART.4 :
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
Unione m on t a n t e d a n golo e m on t a n t i a i la t i de lle a pe r t u r e
fondazione
Si realizza un ancoraggio con holdown del tipo Rothoblaas WHT440 (con rondella rigida) in
modo che i pannelli di parete non tendano a ribaltare lungo il proprio piano sottoposti alle
sollecitazioni orizzontali di vento e/o sisma.
La sollecitazione di trazione massima agente sulla giunzione è pari a: Fmax, Ed
34900 N
La ditta Rothoblaas certifica l elemento Holdown, fissato ai montanti con N°30 chiodi
Ø4x60mm a.m. oppure con n°30 viti Ø5x50mm ciascuno, per un valore di:
quindi R1,d
R1,d
1 57900
1,5
38600 N
R1,k
57900 N
38600 N
Fmax, Ed
35000 N
L ancoraggio alla fondazione viene realizzato con barra filettata Ø16x500mm ancorata per una
profondità di 300mm nella fondazione con resina Hilti HY200.
VERIFICA A TRAZIONE DELLE BARRE
La resistenza a trazione di progetto è pari a:
Ft , Rd
M2
Ft , Ed
0,9 f tb Ares /
1,25
; f tb
M2
45216 N
400 N / mm 2
; Ares
157mm 2 = Area del nocciolo della barra
Ft , Rd
VERIFICA AD ESTRAZIONE DALLA FONDAZIONE
La resistenza di progetto ad estrazione della barra risulta (da manuale tecnico Hilti):
N Rd ,c
0
N Rd
f T f B , N f A, N f R , N
,c
21,4 2 1,05 1 1 44,94 KN
Ft , Ed
34,9 KN
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PART.5 :
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
Unione di continuità cordoli superiori di parete
Il nastro in verifica serve per dare continuità ai cordoli superiori di parete che non potranno,
per motivi di trasporto, essere continui nei lati lunghi dell edificio.
La sollecitazione massima di trazione sul nastro è pari a: Fax , Ed
40 KN
Si utilizzeranno n°2 nastri Rothoblaas 80x1,5mm certificati per resistere ad una trazione di
Fax ,k
34 KN ovvero: Fax , Rd
Per ognuno dei due nastri Fax , Rd
34
1,25
27,2 KN ciascuno, quindi:
27,2 KN > Fax , Ed ,nastro
20 KN
Gli estremi di ciascun nastro metallico dovranno essere fissati agli estremi dei cordoli in legno
mediante n°35 chiodi Ø4x60mm a.m. per ciascuna testa di nastro.
TV , Rd
919 N
Considerando n°7 file di chiodi con n°5 chiodi per ciascuna fila si ha:
TV , Rd ,tot 919 7 3,93 25281N > Fax , Ed ,nastro 20 KN
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REALIZZAZI ONE
10.
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
VALIDAZIONE DEL MODELLO
IN
LEGNO
Struttura in legno
Si confrontano i valori di sollecitazione in uscita dal programma di calcolo automatico con quelli
calcolati attraverso un foglio di calcolo manuale che considera la distribuzione delle
sollecitazioni a seconda della rigidezza a taglio delle pareti, nella combinazione
di Vento in
direzione Y.
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REALIZZAZI ONE
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
MODELLO DI CALCOLO MANUALE
Sollecitazione massima tagliante sulle pareti dovuta al vento agente in direzione Y
TABELLA DI CONFRONTO
PARETE
Programma di calcolo automatico
Modello di calcolo manuale
FX ,V KN
FX ,V KN
Y1
13,4
15,1
Y2
4,7
5,6
Possiamo considerare validato il modello
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REALIZZAZI ONE
11.
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
MANUALE D USO E MANUTENZIONE
LEGNO
Struttura in legno
Il presupposto per la corretta cura e manutenzione è il regolare controllo delle singole parti dell edificio.
Il Manuale è destinato al Committente, al Direttore dei Lavori ed ai Tecnici specializzati in questa attività
che dovrebbero essere chiamati dal Committente a svolgere attività di controllo negli anni successivi alla
costruzione, il tutto come meglio precisato di seguito.
Facendo riferimento ai particolari costruttivi esecutivi e alle schede tecniche dei prodotti impiegati, descrive
le modalità corrette di intervento e stabilisce le procedure da adottare per la raccolta delle informazioni di
ritorno utili ad ottimizzare il processo manutentivo nel tempo.
Per il tetto, la zona di attacco con la parete e le zone di compluvio e displuvio devono essere
frequentemente controllate per rilevare la presenza di infiltrazioni o macchie di umidità.
Deve essere spesso verificato il funzionamento del drenaggio del tetto.
Le chiusure ermetiche, così come le aperture di uscita, devono essere sottoposte annualmente a
un ispezione. L accesso alle superfici esterne di un tetto può comportare il rischio di caduta e/o
scivolamento, pertanto deve sempre avvenire in maniera sicura.
Per gli elementi strutturali portanti è raccomandabile un controllo periodico da parte di uno specialista. Per il
tetto, a bassa pendenza e racchiuso nel perimetro dell edificio, si raccomandano intervalli di ispezione
precauzionale ogni 1-2 anni e controllo per eventuali intasature almeno due volte l anno.
Il manto di copertura del tetto, in quanto pelle della struttura del tetto, è esposto all azione di vento,
pioggia, grandine, neve, ghiaccio, forti escursioni termiche e luce solare. Le sollecitazioni provocate da
questi fattori lasciano i loro segni, anche perché le variazioni dimensionali dovute alle oscillazioni termiche
e/o igrometriche sono, per i diversi materiali, assai differenti tra loro. Per questo motivo sono così importanti
le connessioni elastiche nelle giunzioni (compluvi, displuvi, caminetti, sfiati, abbaini ). La copertura del tetto
deve perciò essere sottoposta, almeno una volta all anno, ad un controllo visivo. Soprattutto dopo violente
precipitazioni, giornate molto ventose e dopo il disgelo del manto di neve, occorre verificare la presenza di
danni superficiali sul tetto.
Oltre a ciò, è necessario controllare se la copertura del tetto mostra segni di deterioramento o è molto
sporca. Le parti deteriorate devono essere riparate rapidamente. Gli accumuli di sporco (foglie, fango,
crescita di piante), che pregiudicano la funzionalità del tetto, devono essere rimossi. Deve anche essere
verificata, all atto del controllo visivo annuale, la presenza di danni sui bordi e su altri punti di connessione
come opere in muratura sporgenti e di eventuali infiltrazioni. Inoltre devono essere controllati i punti di
giunzione con le pareti. L attenzione dovrebbe essere posta specialmente su eventuali danni da corrosione,
danni localizzati sullo strato protettivo di vernice o sui rivestimenti in materia plastica o boituminosa,
eventuali danni allo strato di intonaco, sporco, piante e così via.
Le parti terminali del tetto (canali, condotti di deflusso) devono essere controllati annualmente insieme al
rivestimento del tetto e della terrazza. Occorre fare attenzione ai danni da corrosione nelle parti metalliche
che, se danneggiate, devono essere riparate o sostituite. Alcune materie plastiche tendono a diventare fragili
nel tempo e perdono con ciò la loro capacità di utilizzo. Le parti deteriorate dovrebbero essere cambiate
senza indugio. Il drenaggio dell acqua dal tetto deve essere controllato ogni 6 mesi. In primavera dopo lo
scioglimento delle nevi ed in autunno dopo la caduta delle foglie, le grondaie devono essere interamente
controllate e ripulite da foglie, sporcizia, e simili corpi estranei. Con queste misure si provvede anche a
garantire un rapido scorrimento dell acqua e a limitare così la formazione di ghiaccio o l intasamento da
foglie e simili. Se in inverno si dovesse formare del ghiaccio nella zona delle condutture dell acqua piovana,
esso deve essere rimosso rapidamente ma con cautela, per evitare rotture da gelo nella zona del
basamento dell edificio. Le cause dell indesiderata formazione di ghiaccio devono essere cercate ed
eliminate con appositi provvedimenti. Canali e tubi devono essere privi di deformazioni e fessurazioni, le
opere murarie esterne non devono presentare vistose colorazioni nella zona del drenaggio (danni da
umidità). Tutti gli impluvi in metallo, i ganci di sicurezza e tutti gli elementi aggiuntivi della copertura, devono
essere oggetto di verifica annuale per quanto riguarda la loro sicurezza, corrosione, funzionamento ed
impermeabilizzazione. Nei canali possono formarsi delle sacche d acqua. In questo modo lo scolo dell acqua
piovana risulta del tutto ostacolato, oppure avviene in maniera incontrollata da punti non desiderati. Questi
danni devono essere riparati il più velocemente possibile. L impermeabilità e la funzionalità dei drenaggi
devono essere controllate spesso.
Gli elementi sporgenti e le connessioni situate in esterno nella zona del tetto sono particolarmente sollecitate
da vento, neve e ghiaccio. Soprattutto in quei punti in cui l acqua può penetrare, sono inevitabili piccoli danni
nel corso del tempo. E perciò necessario controllare spesso se compaiono rotture sui comignoli, sfiati o su
altri punti simili. Durante il controllo visivo bisogna inoltre fare attenzione alla presenza di danni, colorazioni o
efflorescenze su intonaco, muro e guarnizione. E poi da esaminare la connessione tra camino ed altri
elementi e rivestimento del tetto e della terrazza.
La facciata e i serramenti costituiscono l involucro esterno delle pareti. Vento, acqua e luce del sole
possono provocare alterazioni del colore nelle diverse zone di una facciata. A seconda di quanto fortemente
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PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DELL IMPIANTO SPORTIVO A.NELLI DI OSTE.
REALIZZAZI ONE
NUOVI
SPOGLIATOI - PROGETTO
STRUTTURE
IN
LEGNO
quest ultima è esposta alle intemperie. Le alterazioni in diversi punti possono essere molto differenti tra loro:
ad esempio, le zone del basamento ed i lati più esposti sono fortemente sottoposti alle influenze del clima. A
seconda del tipo di materiale impiegato per la facciata, gli effetti si manifestano in maniera molto
differenziata. Le superfici delle facciate devono essere controllate annualmente, indipendentemente dal
materiale di cui sono costituite. Contestualmente al controllo delle facciate, devono essere esaminati e/o
ripuliti: tutte le eventuali aperture di ventilazione, la capacità funzionale dell aerazione, la rete metallica di
difesa dagli insetti e, ove presente, il vespaio (o sottocantina).
I locali doccia dovranno essere giornalmente ben aerati in modo che l alta percentuale di umidità non crei
formazione di muffe o funghi xilofagi sulle pareti e sulla copertura. Detti locali potranno anche essere
controsoffittati e tamponati con un adatto sistema che impedisca una forte presenza di umidità sulle strutture
lignee, comunque sarà necessaria sempre una quotidiana aerazione dei locali. A questo scopo potrebbe
essere preso in considerazione anche un sistema automatico di areazione dei locali.
PROGRAMMA DI MANUTENZIONE
OGNI ANNO
Ispezione visiva per accertare che non ci siano dissesti che comportano infiltrazioni d acqua e/o
condensazione di vapore. I punti da controllare con particolare attenzione sono i seguenti: le zone di
appoggio delle pareti, la parte bassa del rivestimento (interno ed esterno).
Ispezione dei pozzetti di drenaggio e dell impianto di smaltimento per accertare che le modalità di
funzionamento siano corrette, che non ci siano ostruzioni, perdite od altri fattori che possano comportare un
cattivo funzionamento.
Ispezione visiva per accertare che non ci siano parti rotte o pericolose.
I punti da controllare con particolare attenzione sono i seguenti: corretta chiusura di porte e finestre,
infiltrazione d acqua sulla parte bassa delle strutture ed eventualmente la presenza di spifferi nei serramenti.
Ispezione visiva per accertare che non ci siano dissesti che comportano infiltrazioni d acqua e/o
condensazione di vapore.
Controllo di eventuali infiltrazioni d acqua ed umidità in particolare nei locali docce e nei bagni.
DOPO IL PRIMO ANNO DI ESERCIZIO E POI OGNI 20-25 ANNI
Ispezione visiva e strumentale da parte di un tecnico specializzato in diagnostica delle strutture lignee, per
accertare e documentare che:
1) la struttura sia utilizzata in accordo alle specifiche di progetto e le condizioni ambientali rispettino le ipotesi
progettuali. In particolare tale accertamento dovrà verificare che le azioni permanenti e, per quanto possibile,
quelle accidentali rispettino quanto previsto in sede di valutazione progettuale;
2) non siano presenti segni di degrado nelle membrature più sollecitate (in senso meccanico e/o come
rischio di attacco biotico)
3) il serraggio dei bulloni e viti sia corretto;
4) lo stato di conservazione della copertura e delle pareti siano corretti.
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