Seconda Università degli Studi di Napoli DiSTABiF Anno Accademico 2013-14 Corso di Laurea Magistrale in SCIENZE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE UMANA Insegnamento di BIOCHIMICA e BIOTECNOLOGIE degli ALIMENTI Prof. Augusto Parente Lezione 19-2 Le matrici alimentari animali o vegetali contengono migliaia di differenti composti, sia di interesse nutrizionale che non. Questi ultimi comprendono contaminanti ambientali, tossine microbiche e vegetali, farmaci. Pertanto sono disponibili o vengono messi a punto metodi e test per: 1- ISOLARE 2- IDENTIFICARE 3- QUANTIFICARE In maniera precisa, accurata, sensibile i composti di interesse Le matrici di partenza possono essere liquide o solide Latte di vacca pastorizzato, intero Categoria Latte e Yogurt Codice Alimento 135010 Nome Scientifico Note un litro di latte pesa 1030 g Ripartizione percentuale dell'energia Composizione percentuale Proteine 21% Lipidi 51% Carboidrati 28% Alcool 0% COMPOSIZIONE CHIMICA E VALORE ENERGETICO PER 100g di PARTE EDIBILE Composizione chimica Parte edibile (%): Acqua (g): Proteine (g): Lipidi (g): Colesterolo (mg): Carboidrati disponibili (g): Amido (g): Zuccheri solubili (g): Fibra totale (g): Fibra solubile (g): Fibra insolubile (g): Alcol (g): Energia (kcal): Valore per 100g 100 87 3.3 3.6 11 Energia (kJ): 268 4.9 0 4.9 0 0 0 0 64 Note COMPOSIZIONE CHIMICA E VALORE ENERGETICO PER 100g DI PARTE EDIBILE Composizione chimica Valore per 100g Note Sodio (mg): 50 Potassio (mg): 150 Ferro (mg): 0.1 Calcio (mg): 119 Fosforo (mg): 93 Magnesio (mg): 12 Zinco (mg): 0.38 Rame (mg): 0.02 Selenio (µg): 1.6 Tiamina (mg): 0.04 Riboflavina (mg): 0.18 Niacina (mg): 0.1 Vitamina A retinolo 37 5 eq. (µg): Vitamina C (mg): 1 Vitamina E (mg): 0.07 Composizione Proteine(%): 3.3 Lisina: Istidina: Arginina: Acido aspartico: Treonina: Serina: Acido glutamico: Prolina: Glicina: Alanina: Cistina: Valina: Metionina: Isoleucina: Leucina: Tirosina: Fenilalanina: Triptofano: Indice Chimico: Aminoacido limitante: COMPOSIZIONE IN AMINOACIDI mg/100g di parte g/100g Proteine edibile 272 93 105 269 164 203 771 371 70 119 37 233 81 192 355 142 176 50 100 7.77 2.66 3 7.69 4.69 5.8 22.03 10.6 2 3.4 1.06 6.66 2.31 5.49 10.14 4.06 5.03 1.43 Trp Note COMPOSIZIONE IN ACIDI GRASSI Composizione g/100g di parte edibile Lipidi totali(%): 3.6 Saturi totali (%): 2.11 C4:0÷C10:0 0 C12:0 0.11 C14:0 0.37 C16:0 0.92 C18:0 0.39 C20:0 0 C22:0 0 Monoinsaturi totali (%): 1.1 C14:1 0.07 C16:1 0.1 C18:1 0.93 C20:1 0 C22:1 0 Polinsaturi totali (%): 0.12 C18:2 0.07 C18:3 0.05 C20:4 0 C20:5 0 C22:6 0 Altri Componenti acido fitico (g) 0 Rapporto Polinsaturi/Saturi: 0.1 Tabella di composizione degli alimenti Bovino adulto o vitellone - costata – [tessuto muscolare privato del grasso visibile] Categoria Carni Fresche Codice Alimento 101150 Nome Scientifico Bos taurus Ripartizione percentuale dell'energia Composizione percentuale Proteine 61% Lipidi 39% Carboidrati 0% Alcol 0% COMPOSIZIONE CHIMICA E VALORE ENERGETICO PER 100g DI PARTE EDIBILE Composizione chimica valore per 100g Note Parte edibile (%): Acqua (g): Proteine (g): Lipidi(g): Colesterolo (mg): Carboidrati disponibili (g): Amido (g): Zuccheri solubili (g): Fibra totale (g): Fibra solubile (g): Fibra insolubile (g): Alcol (g): Energia (kcal): Energia (kJ): 100 71.6 21.3 6.1 0 0 0 0 0 0 0 140 586 COMPOSIZIONE CHIMICA E VALORE ENERGETICO PER 100g DI PARTE EDIBILE Note Composizione chimica valore per 100g Sodio (mg): 41 Potassio (mg): 313 Ferro (mg): 1.3 Calcio (mg): 4 Fosforo (mg): 172 Magnesio (mg): 16 Zinco (mg): 3.3 Rame (mg): 0.04 Selenio (µg): Tiamina (mg): 0.1 Riboflavina (mg): 0.12 Niacina (mg): 4.2 Vitamina A retinolo eq. tr (µg): Vitamina C (mg): 0 Vitamina E (mg): Composizione Proteine(%): 21.3 Lisina: Istidina: Arginina: Acido aspartico: Treonina: Serina: Acido glutamico: Prolina: Glicina: Alanina: Cistina: Valina: Metionina: Isoleucina: Leucina: Tirosina: Fenilalanina: Triptofano: Indice Chimico: Aminoacido limitante: COMPOSIZIONE IN AMINOACIDI mg/100g di parte g/100g Proteine edibile 1938 822 1278 2066 869 871 3632 875 1059 1310 232 1029 611 920 1832 754 869 239 100 8.96 3.83 6.16 9.68 4.08 3.95 16.51 4.21 5.22 6.14 1.04 4.67 2.87 4.29 8.33 3.37 3.99 1.08 Trip. Note COMPOSIZIONE IN ACIDI GRASSI Composizione g/100g di parte edibile Lipidi totali(%): 6.1 Saturi totali (%): 2.03 C4:0÷C10:0 0 C12:0 0 C14:0 0.13 C16:0 1.06 C18:0 0.74 C20:0 0 C22:0 0 Monoinsaturi totali (%): 1.99 C14:1 0.09 C16:1 0.15 C18:1 1.53 C20:1 0 C22:1 0.15 Polinsaturi totali (%): 1.21 C18:2 0.57 C18:3 0.11 C20:4 0.16 C20:5 0.14 C22:6 0.07 Rapporto Polinsaturi/Saturi: 0.6 PRINCIPIO - ALIMENTI DA MATRICI SOLIDE E LIQUIDE MATRICI SOLIDE - ROMPERE LA STRUTTURA CELLULARE; - REINTRODURRE UN NUOVO ORDINE SULLA BASE DELLE SEGUENTI PROPRIETÀ PRINCIPALI: 1) Solubilità (in soluzioni saline; in solventi organici; al variare del pH della soluzione; al variare della temperatura, ecc.); 2) Adsorbimento e ripartizione tra fasi; 3) Proprietà acido-basiche (cromatografia a scambio ionico; elettroforesi; focalizzazione isoelettrica; …); 4) Grandezza molecolare (setaccio molecolare/gel-filtrazione; ultracentrifugazione; ..); 5) Proprietà idrofobiche (cromatografia ad interazione idrofobica; cromatografia a fase inversa); 6) Proprietà biologiche (cromatografia di affinità) Si definisce una soluzione tampone una soluzione che si oppone alla variazione del pH per aggiunte moderate di acidi o basi. Si tratta generalmente di soluzioni di un acido debole e il suo sale con una base forte (per esempio il sistema acido acetico - acetato di sodio) o, viceversa, di una base debole e il suo sale con un acido forte (per esempio il sistema ammoniaca - cloruro d'ammonio) o ancora di un sale, di una base debole e di un acido debole di acidi e basi forti concentrate. Sistemi tampone di uso comune pK 4,75 Acido acetico - acetato di sodio Acetato d'ammonio Carbonato d'ammonio 6,10 e 10,22 Bicarbonato di sodio Bicarbonato di sodio - carbonato di sodio Fosfato di sodio mono e bibasico 1,93, 6,70 e 12,30 Tricina (N-tris(idrossimetil)metilglicina) 10,0 HEPES (acido N-2-idrossietilpiperazina-N’-2-etansulfonico) 7,50 Tris. HCl (2 ammino-2-idrossimetil propano 1,3-diolo) 8,14 Omogenati di organi, tessuti e cellule Il tipo più semplice di modello in vitro per gli organismi multicellulari è quello dell’omogenato. L’omogeneizzazione distrugge il tessuto e rilascia i componenti intracellulari in sospensione. Queste miscele preliminari (crude) possono essere direttamente utilizzate per l’analisi di enzimi o per studi in cui il rilascio di un metabolita o un composto xenobiotico all’interno di tessuti integri può risultare difficoltoso. L’omogeneizzazione viene anche usata come fase preliminare per la purificazione parziale di organuli cellulari per gli studi sulla compartimentazione metabolica. Per il successo della omogeneizzazione sono molto importanti la scelta del tessuto, le proprietà fisiche e chimiche della soluzione fisiologica usata ed il metodo impiegato per la distruzione delle cellule. Il materiale biologico deve essere ricco di organuli specifici e molto attivo nei processi metabolici di interesse (es. fegato per mitocondri, timo per nuclei). La soluzione impiegata è fondamentale per preservare gli organuli, l’integrità metabolica e, se necessario, prevenire alcune attività enzimatiche. Essa deve mantenere le condizioni isosmotiche, un adatto pH e gli ottimali livelli di ioni inorganici. Di seguito sono elencati alcuni componenti delle soluzioni e la loro funzione. Componente Saccarosio Funzione Agente osmotico 2-mercaptoetanolo, DTT, DTE, cisteina Citrato Agenti riducenti EDTA o EGTA Mg++ Disattivante della desossiribonucleasi neutra Agenti chelanti (rimozione di cationi) Catione bivalente Impiego Prevenire il rigonfiamento e l’esplosione degli organuli Riduzione dei ponti disolfuro degli enzimi Preservazione dei nuclei Inattivazione delle proteasi di membrana Preservare l’integrità del nucleo e dei ribosomi Distruzione delle cellule Le procedure di omogeneizzazione (così come quelle di purificazione delle proteine!) implicano necessariamente una fase di distruzione cellulare. La scelta del metodo dipende dalla natura della parete/membrana cellulare da distruggere. Cellule di mammifero. 10 um. Membrana plasmatica Cellule batteriche. 1-4 um. Parete estremamente rigida (peptidoglicani) Cellule vegetali. 10o um. Parete rigida (complessi di carboidrati, lignina o cera) Cellule di funghi e lieviti. vario. Parete estremamente rigida (polisaccaridi) Metodi di distruzione delle cellule Meccanici, chimici ed enzimatici. Omogeneizzatori. Apparecchi che sfruttano le forze taglianti. Il tessuto viene tagliato in piccoli pezzi e frullato, in presenza di tampone. Utilizzabili per tessuti animali e vegetali. Per adattarlo ai microrganismi occorre introdurre piccole sfere di vetro che, collidendo, riescono a distruggerli. I sistemi più noti sono il Waring-Blender ed il Polytron. Frantumazione con abrasivi. Strumenti e additivi (mortai, sabbia, allumina, ecc.) che disgregano efficacemente pareti cellulari (e/o matrici extracellulari) molto resistenti. Sonicatori. Bagni o sonde ad immersione capaci di generare onde sonore ad alta frequenza (ultrasuoni). La distruzione delle cellule avviene per il fenomeno denominato cavitazione, ossia la formazione durante la fase di pressione negativa di milioni di piccole bolle che, in una delle successive fasi di compressione, implodono con un drastico e improvviso cambiamento della temperatura e della pressione nella zona interessata. ALTRI METODI MECCANICI. La French Press è il sistema più impiegato per cellule con parete estremamente rigida (microbi). La sospensione cellulare viene sottoposta ad elevatissime pressioni ed esce dalla camera pressurizzata attraverso un piccolo foro. La rottura avviene a causa del repentino calo di pressione. Gli omogeneizzatori Dounce e Potter-Elvehjem distruggono le cellule forzandone il passaggio (mediante pressione esercitata manualmente o automaticamente) attraverso il ristretto spazio tra pestello e parete. Metodi enzimatici. Le pareti cellulari possono essere degradate utilizzando enzimi specifici. Il lisozima ad esempio taglia i peptidoglicani e può essere quindi utilizzato per i batteri mentre zimolasi e liticasi esercitano la medesima funzione sulle pareti dei lieviti. La chitinasi viene invece impiegata per i funghi filamentosi. Shock osmotico. L’utilizzo di una soluzione ipotonica determina l’esplosione delle membrane cellulari a causa della penetrazione del solvente nelle cellule. Il metodo può essere impiegato per le cellule non dotate di parete oppure congiuntamente ad altri metodi. Congelamento/Scongelamento. L’integrità delle cellule può essere anche danneggiata da rapidi cicli di congelamento/scongelamento. L’acqua presente all’interno della cellula, formando cristalli di ghiaccio, aumenta di volume e rompe le membrane. Anche in questo caso il trattamento è adatto alle cellule prive di parete. Detergenti e solventi organici. Le membrane possono essere disgregate mediante l’azione di detergenti come l’SDS o solventi organici come il butanolo che dissolvono il doppio strato fosfolipidico e liberano il contenuto cellulare insieme alle proteine di membrana. La scelta del tampone Soluzioni tampone: Gli organismi e le cellule, in genere, possono resistere ad ampie variazioni di pH dell’ambiente esterno. I processi cellulari, al contrario, sono sensibili ai cambiamenti di pH e avvengono in un medium il cui pH è rigidamente controllato. La massima parte dei processi cellulari avviene ad un pH circa neutro (7.2-7.4). Gli studi in vitro richiedono l’utilizzo di sistemi tampone con determinati requisiti: 1) possedere una buona capacità tamponante nell’intervallo di pH richiesto; 2) essere disponibile commercialmente; 3) essere molto solubile in acqua e impermeabile alle membrane biologiche; 4) essere enzimaticamente e idroliticamente stabile; 5) possedere un valore di pH poco influenzabile dalla concentrazione, temperatura composizione del mezzo; 6) non essere tossico; 7) formare complessi solo con cationi solubili; 8) non assorbire la luce nella regione del visibile o dell’ultravioletto. Soluzioni fisiologiche (PM= 58,44 g -> NaCl 0,9%; 900mg/100 mL; 9g/L; 0,154 M) Le soluzioni fisiologiche comprendono soluzioni tampone impiegate per incubazioni di breve durata e medium di crescita a lungo termine di colture cellulari, piante o tessuti animali. Le proprietà chimico fisiche delle soluzioni sono pensate per minimizzare gli artefatti e la loro composizione tende a mimare quella dei fluidi corporei. Fattori cruciali delle soluzioni fisiologiche sono la isotonicità del medium rispetto alle cellule e la capacità tamponante ad un pH fisiologico.
© Copyright 2024 ExpyDoc