A volte ritornano: gli scaffali vuoti del Polo di Biblioteca Digitale di Villa Forno tornano a popolarsi di libri e riviste in occasione della mostra “Sulla Luna” dal 3 al 19 ottobre. Potrebbe apparire un paradosso realizzare un’esposizione di materiale bibliografico all’interno di uno spazio che sin dalla sua inaugurazione ha rivendicato la sua “natura digitale”. Si potrebbe pensare che la carta ritorni a farla da padrona sugli scaffali della biblioteca di Villa Forno, che negli ultimi mesi avevano ospitato unicamente dei QR Code utili a scaricare e-book e riviste elettroniche possedute dall’Università di Milano Bicocca: una sorta di rivincita della tradizione bibliotecaria sull’innovazione tecnologica. Nella realtà, l’esperimento che ha preso la forma di uno dei numerosi eventi espositivi che compongono il progetto “Sulla Luna: da Galileo ad Armstrong” e che coinvolgono Università e Comune di Cinisello Balsamo, si pone come un altro elemento di innovazione nel panorama dei servizi di biblioteca. Tutto il materiale a stampa esposto, selezionato dai bibliotecari dell’università per dare forma a un percorso culturale che si sviluppa dalle osservazioni galileiane ai più recenti sviluppi delle stazione spaziali, passando per il momento storico più significativo dell’intera vicenda e cioè lo sbarco sulla luna, è posseduto dalla biblioteca di Ateneo ma di esso è disponibile anche la versione elettronica, accessibile all’interno della “biblioteca digitale” di Bicocca. Il visitatore della mostra può in questo modo seguire un percorso guidato fra le diverse sezioni della mostra e “interagire” con il materiale esposto, toccarlo, sfogliarne le pagine, consultarlo come farebbe in qualsiasi biblioteca tradizionale. La collocazione della mostra in una biblioteca enfatizza questo aspetto, nella quale lo “scaffale aperto” mantiene tutte quelle caratteristiche di fruibilità che ne hanno fatto uno degli elementi più apprezzati delle nostre biblioteche. E così anche quella serendipity tanto citata per rappresentare l’opportunità di individuare connessioni fra concetti per la semplice “vicinanza fisica” sugli scaffali, può trovare una nuova espressione all’interno di una mostra che, se pur connotata da un percorso pre-ordinato da parte dei curatori, lascia comunque libero lo spettatore di trovare punti di contatto e suggestioni a partire da un libro o una rivista esposta. Il percorso della mostra si snoda fra gli scaffali della biblioteca 1 Nello stesso tempo la presenza dei QR Code accanto ai volumi consente a chi voglia “portarsi a casa” un pezzo della mostra, di scaricare il testo in formato digitale, selezionando soltanto ciò che più gli interessa e approfondendo gli argomenti attraverso link e ricerche nell’ingente patrimonio digitale disponibile presso la biblioteca. La biblioteca metterà a disposizione del visitatore curioso ma privo di strumenti i propri tablet attraverso cui “fotografare” e scaricare i testi per poi leggerli all’interno degli spazi della Villa, oppure salvarli per una successiva lettura. Chi invece dispone della tecnologia necessaria, è sufficiente uno smartphone con il sw per la scansione dei QR Code, potrà ricreare una sorta di “mostra virtuale personale” raccogliendo i contenuti che più lo hanno interessato. Il Polo di Biblioteca Digitale mette a disposizione alcuni tablet ai propri utenti che ne siano sprovvisti, per la lettura in loco delle risorse elettroniche disponibili in rete In conclusione i concetti di “biblioteca”, “scaffale aperto”, “esposizione” si andranno contaminando, rendendo immediatamente fruibile la mostra, sia fisicamente sia virtualmente, superando i limiti della fruizione passiva da parte dell’osservatore, tipica delle esposizioni, proprio grazie alla realizzazione dell’allestimento all’interno di spazi di biblioteca nei quali la fruizione non è per natura passiva. La tecnologia consentirà poi di oltrepassare i limiti di spazio e di tempo, consentendo la fruizione delle opere anche dopo che la mostra avrà chiuso i battenti e gli scaffali della biblioteca torneranno a svuotarsi di libri e riviste per riempirsi di soli QR Code. 2 Da Galileo ad Armstrong, per arrivare ai giorni nostri, sono cambiate molte cose e gli strumenti di osservazione dello spazio si sono evoluti per arrivare a gradi di precisione “da fantascienza”, ma la curiosità dell’uomo verso l’ignoto è rimasta la stessa. Alcuni modellini della serie Mattel del maggiore Matt Mason esposti alla mostra Anche le biblioteche stanno cambiando, sempre più rapidamente, e con esse i loro strumenti, ma la loro missione di soddisfare questa curiosità resta immutabile. A prima vista potrebbe sembrare che la vignetta seguente, apparsa sulla Domenica del Corriere del 1950 che immaginava il futuro delle biblioteche, abbia ragione, ma pensandoci bene i nuovi lettori digitali continueranno a frequentare biblioteche, anche se, forse, di tipo diverso. Domenica del Corriere del 10 dicembre 1950: “Come vivrete nell’anno 2000?” 3
© Copyright 2024 ExpyDoc