CAPITOLO QUARTO LA COMPARAZIONE NEL TEMPO E NELLO SPAZIO DEGLI AGGREGATI ECONOMICI SOMMARIO: 1. Introduzione. - 2. La comparazione nel tempo. - 3. La comparazione nello spazio: i programmi ICP ed ECP. - Esercizi svolti e commentati. 1. INTRODUZIONE Il problema della comparazione degli aggregati economici sussiste allorché si vogliano misurare le variazioni registrate dagli stessi in termini reali, cioè a prescindere da variazioni monetarie e allora si parla di comparazione nel tempo, oppure quando si vogliano operare confronti di aggregati economici per studi comparati sulle attività economiche di paesi diversi e allora si parla di comparazione nello spazio. L’interesse per i confronti internazionali delle principali grandezze economiche nasce, non solo dall’esigenza di effettuare studi comparati sullo sviluppo economico di diversi paesi, ma anche dalla necessità di disporre di misure per stabilire un’equa ripartizione nel concorso al finanziamento di organismi internazionali. 2. LA COMPARAZIONE NEL TEMPO I confronti nel tempo di aggregati economici implicano la trasformazione dei valori espressi a prezzi correnti in valori a prezzi costanti atti ad esprimere la misura del volume fisico dei flussi. Sostanzialmente sono stati approntati tre metodi in grado di operare tale trasformazione: — un primo metodo, cosiddetto diretto, è applicabile solo se si posseggono i dati su prezzi e quantità relativi alle componenti elementari di ciascun aggregato. Sia dato un generico aggregato, siano h i beni e servizi costituenti tale aggregato, allora: h ∑p qi ,t è il valore dell’aggregato a prezzi correnti; ∑p qi ,t è il valore dell’aggregato a prezzi costanti. i ,t i =1 h i ,0 i =1 — un secondo metodo, applicabile se si dispone di un idoneo indice dei prezzi dei beni e servizi ( I p ) costituenti l’aggregato, opera la deflazione dell’aggregato attraverso la divisione del suo valore a prezzi correnti per l’indice; in simboli: h ∑p i ,t i =1 Ip qi ,t 110 Capitolo Quarto — un terzo metodo, applicabile se si dispone di un idoneo indice delle quantità dei beni e servizi ( I q ) costituenti l’aggregato, consiste nel moltiplicare il valore a prezzi costanti dell’aggregato per l’indice; in simboli: h ∑p i ,0 qi ,0 I q i =1 L’ISTAT pubblica gli aggregati dei conti nazionali sia ai prezzi correnti sia ai prezzi di un anno scelto come base. I dati relativi agli aggregati risultanti dagli ultimi conti sono espressi ai prezzi dell’anno 1995 scelto come base. A tal proposito, per gli anni anteriori al 1999, l’Istituto nazionale di statistica adotta la dicitura «Eurolire». Rapportando gli aggregati espressi a prezzi correnti ai corrispondenti aggregati espressi a prezzi costanti, e moltiplicando i quozienti così ottenuti per 100 si ottengono i cosiddetti deflatori impliciti o indici dei prezzi impliciti. La procedura è di notevole importanza nelle manovre di politica economica in quanto consente di calcolare i tassi di crescita delle corrispondenti grandezze reali. Il deflatore implicito è impiegato per depurare le grandezze osservate dalle variazioni dei prezzi. Dal conto economico delle risorse e degli impieghi risulta che il PIL (in termini nominali o reali) di un qualsiasi anno t è dato dalla somma degli impieghi (consumi nazionali, investimenti fissi lordi, variazione delle scorte e degli oggetti di valore, esportazione di beni e servizi) meno le importazioni di beni e servizi. Rapportando il PIL a prezzi correnti: PILcorr = C corr + I corr + Iscorr + E corr − M corr f al corrispondente PIL a prezzi costanti (anno 2000): PILcost = C cost + I cost + Iscost + E cost − M cost f si ottiene il deflatore implicito del PIL: 2000 DPIL = PILcorr PILcost ESEMPIO Di seguito è riportato il PIL ai prezzi di mercato per gli anni indicati espresso a prezzi correnti (PIL nominale) e il corrispondenti PIL espresso ai prezzi 2000 (PIL reale) entrambi in milioni di euro: 2001 2002 2003 2004 2005 PIL nominale 1.248.648 1.295.226 1.335.354 1.390.539 1.423.048 PIL reale 1.212.442 1.216.588 1.217.040 1.231.689 1.232.773 Tabella 1 – Fonte: ISTAT Calcolare i deflatori del PIL. La comparazione nel tempo e nello spazio degli aggregati economici 111 Il deflatore del PIL si calcola rapportando, per ciascun anno, il PIL nominale al corrispondente PIL reale e moltiplicando il quoziente per 100. Gli stessi sono riportati nello schema seguente: 2001 2002 2003 2004 2005 102,99 106,46 109,72 112,90 115,43 Schema 1 Assunto uguale a 100 il valore del PIL nell’anno 2000, il suo confronto con i risultati dei rapporti appena ottenuti evidenzia le effettive variazioni intervenute nel PIL e non quelle dovute a mutamenti nei prezzi. 3. LA COMPARAZIONE NELLO SPAZIO: I PROGRAMMI ICP ED ECP Prima di illustrare i metodi generalmente seguiti per operare confronti di aggregati economici concernenti paesi diversi, è necessario sottolineare che la questione non è così semplice, in primo luogo perché, ed è più che evidente, tali aggregati sono espressi in diverse unità di misura, ognuna del paese cui si riferisce, in secondo luogo perché diverso è l’ambito in cui si calcolano gli aggregati, per differenza nei gusti, negli stili di vita etc. L’obiettivo è il confronto in volume del prodotto interno lordo (PIL) e dei suoi componenti dal lato degli impieghi, quali sono definiti nel quadro del SEC95. Il confronto può teoricamente essere effettuato ricorrendo ai tassi di cambio, ossia traducendo in una comune unità monetaria l’aggregato. È ovvio che tale metodo presenta limiti notevoli, in quanto risente di fattori economici, finanziari e politici a livello nazionale e internazionale. La necessità di un fattore di conversione da utilizzare come deflatore spaziale del PIL e dei suoi componenti che riflettesse solo le differenze nel livello dei prezzi tra i paesi è stata soddisfatta, a livello mondiale, dal programma di confronti internazionali International Comparison Program (ICP) che, per operare raffronti tra i poteri d’acquisto reali delle monete dei differenti paesi utilizza le parità del potere d’acquisto (PPA). Queste ultime possono essere definite come i tassi di conversione economica che eliminano le differenze nei livelli di prezzo tra i paesi e sono date dai rapporti tra gli ammontari di moneta nazionale necessari per acquistare lo stesso paniere di prodotti comparabili e rappresentativi nei diversi paesi considerati. I singoli rapporti di prezzo (o parità) ottenuti per ogni prodotto del paniere sono aggregati fino a ottenere la parità globale riferita al PIL. Il programma di comparazione internazionale fu proposto dall’Istituto Statistico delle Nazioni Unite (ISNU) nel 1968 e fu elaborato grazie a contributi della Ford Foundation e della World Bank. Mosse le basi da un modesto confronto tra 10 paesi nel 1970, allo stato attuale coinvolge 107 paesi. Nell’ambito dell’ICP si introdusse il programma di comparazione europeo, European Comparison Program (ECP), per il quale l’EUROSTAT condusse, per un numero crescente di paesi europei, indagini sui confronti internazionali dei prezzi. A livello europeo, dopo il 1970 le indagini assunsero una cadenza quinquennale, dopo il 1991 la cadenza delle rilevazioni è diventata annuale. 112 Capitolo Quarto Le parità monetarie sono state pubblicate fino ad ora dagli istituti statistici, come un indicatore dei prezzi internazionali, utilizzando elaborazioni di indici, quali i metodi EKS, Geary Khamis o Gerardi che vedremo alla fine di questo paragrafo. Prima di esaminarli è necessario soffermarsi sulla nozione di parità economiche elementari. Siano A e B due paesi, siano pA e pB i prezzi di uno stesso bene o servizio nei due paesi, allora i rapporti: pA pB e pB pA sono parità economiche elementari e rappresentano, relativamente a quel bene o servizio, rispettivamente, il numero di unità monetarie del paese A equivalenti ad un’unità monetaria del paese B, e viceversa, il numero di unità monetarie del paese B equivalenti ad un’unità monetaria del paese A. Si parla di parità del potere d’acquisto quando ci si riferisce ad un intero paniere dei consumi. In questo contesto, per operare i confronti tra aggregati si rende necessario ricorrere ad una media aritmetica ponderata attraverso la quale si effettua una sintesi delle parità elementari. 3.1 Confronti binari I beni e servizi facenti parte del paniere dei consumi di due paesi possono essere aggregati ricorrendo a sintesi che conducono ad indici di prezzi di tipo Laspeyres e Paasche. A tali indici si perviene operando una sintesi che usa come sistema di ponderazione la struttura dei consumi dei due paesi. Specificamente, se si usa la struttura dei consumi del paese base allora si ottiene un indice di tipo Laspeyres. Paese di riferimento Paese base A B pA ∑p ⋅p q ∑p q A A A A pA ∑p ⋅p q ∑p q B B B B B B = pB ∑p ⋅p q ∑p q A A =1 A A A ∑p q ∑p q A = A ∑p q ∑p q B A A A = A I BL , p pB ∑p ⋅p q ∑p q B A B B B = B I AL , p B B B =1 B Se, invece, si usa la struttura dei consumi del paese di riferimento, allora si ottiene un indice di tipo Paasche. Per ovviare agli inconvenienti tipici dei due indici citati si può, come al solito, ricorrere alla loro media geometrica, ossia all’indice di Fisher. La comparazione nel tempo e nello spazio degli aggregati economici 113 3.2 Confronti multipli Anche nei confronti multipli si può utilizzare l’indice di Fisher, ma l’unico inconveniente è rappresentato dal fatto che, come è noto, esso non gode della proprietà di transitività che, nei confronti tra più di due paesi, è di fondamentale importanza. A tal fine si consideri che si può seguire: — un approccio binario in cui il calcolo degli indici avviene con riferimento ad una coppia di paesi, in questo approccio è da citare il metodo EKS; — un approccio multilaterale in cui il calcolo degli indici avviene contemporaneamente, e per il quale si deve ipotizzare un paniere comune per gli n paesi, in questo approccio sono da citare i metodi GK e G. METODO EKS Approntato dagli statistici Etleto, Köves e Szulc, considerando che il confronto avviene tra n paesi, il metodo muove da una matrice ( n × n ) di indici di Fisher ognuno definito per una coppia di paesi. Esso si prefigge l’obiettivo di calcolare l’indice iEKSj, relativo a due paesi i e j, che soddisfi la proprietà di transitività, e ricavato risolvendo il problema di minimo: n φ = ∑ ( log i EKSs s EKS j − log i IsF s I jF ) = min 2 (3.1) s =1 in cui i IsF e s I jF sono indici dei prezzi di Fisher e, poiché gli indici EKS devono essere circolari, si ha che i EKSs s EKS j = i EKS j , per cui la (3.1) diviene: n φ = ∑ ( log i EKS j – log i IsF s I jF ) = min 2 s =1 derivando rispetto a iEKSj, uguagliando a zero e semplificando: 1 n F Fn i EKS j = ∏ i Is s I j s=1 che può essere scritta in maniera equivalente: 1 n F 2 F F i EKS j = ( i I j ) ∏ i I s s I j s ≠i , j L’indice EKS può essere interpretato come una media geometrica di tutti i confronti tra il paese i e il paese j attraverso tutti i possibili collegamenti tra i paesi, ed è fornito dalla radice n -esima del prodotto del quadrato del confronto diretto i, j per i corrispondenti confronti indiretti. La matrice ottenuta con tale metodo consente confronti multilaterali che prescindono dal tipo di base scelta. 114 Capitolo Quarto METODO GK Per applicare il metodo di Geary-Khamis (GK) si devono definire i fattori di conversione w1, w2, …, wn, mediante i quali i prezzi sono convertiti in moneta comune detta standard di potere d’acquisto. Il prezzo medio in moneta comune per ogni prezzo assume la seguente espressione analitica: n ∑w p q i pj = ij ij j = 1, 2,…, k i =1 n ∑ qij i =1 in cui k è il numero di beni e servizi e in cui il fattore di conversione, definito dalla media aritmetica del rapporto tra il prezzo in moneta comune e il prezzo osservato, è dato da: n ∑pq i wi = ij j =1 n i = 1, 2,…, n ∑p q ij ij i =1 ossia dal rapporto tra il valore del paniere del paese i espresso ai prezzi medi in moneta comune, e il valore del paniere del paese i espresso ai prezzi locali. L’indice GK relativo a due paesi i e j è: i GK j = wi wj Gli indici GK godono della proprietà di transitività. METODO G I due indici appena esaminati non godono di una proprietà fondamentale, la proprietà additiva, per la quale la somma delle parità che si riferiscono a sub-aggregati deve essere pari alla parità globale. Gerardi ha proposto un indice analogo a GK ma che si differenzia dallo stesso per il prezzo medio p j dato da: 1 n n p Gj = ∏ pij i =1 j = 1, 2,…, k ossia dalla media geometrica semplice dei prezzi dei diversi paesi. 115 La comparazione nel tempo e nello spazio degli aggregati economici ESERCIZI SVOLTI E COMMENTATI ESERCIZIO 4.1 La tabella seguente riporta il conto economico delle risorse e degli impieghi italiano pubblicato dall’ISTAT, con valori espressi a prezzi correnti (in milioni di euro): Aggregati RISORSE Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato Importazioni di beni e servizi fob Totale IMPIEGHI Consumi nazionali Investimenti fissi lordi Investimenti fissi netti Ammortamenti Variazione delle scorte Oggetti di valore Esportazioni di beni e servizi fob Totale 2001 2002 2003 2004 2005 1.248.648 1.295.226 1.335.354 1.390.539 1.423.048 321.125 1.569.773 320.776 1.616.002 320.512 1.655.866 342.791 1.733.329 371.780 1.794.828 974.537 253.778 70.505 183.273 1.465 1.730 1.009.106 270.889 77.607 193.282 1.070 1.718 1.051.968 271.776 70.430 201.346 2.435 1.773 1.091.458 285.084 73.172 211.912 1.629 2.308 1.130.291 292.621 70.397 222.223 –1.191 2.377 338.264 1.569.773 333.219 1.616.002 327.913 1.655.866 352.851 370.731 1.733.329 1.794.828 Tabella 2 – Fonte: ISTAT Inoltre, la tabella seguente riporta il medesimo conto economico delle risorse e degli impieghi con dati espressi a prezzi costanti (milioni di euro 2000): RISORSE Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato Importazioni di beni e servizi fob Totale IMPIEGHI Consumi nazionali Investimenti fissi lordi Investimenti fissi netti Ammortamenti Variazione delle scorte Oggetti di valore Esportazioni di beni e servizi fob Totale 2001 2002 2003 2004 2005 1.212.442 1.216.588 1.217.040 1.231.689 1.232.773 310.617 1.523.060 309.145 1.525.726 311.589 1.528.574 319.906 1.551.308 321.541 1.553.972 946.411 248.082 68.894 179.188 … 1.673 952.713 257.974 73.759 184.214 … 1.579 964.599 253.669 65.211 188.478 … 1.568 973.487 257.851 65.224 192.658 … 1.946 981.641 256.622 60.389 196.354 … 1.888 323.816 1.523.060 310.783 1.525.726 303.219 1.528.574 313.270 1.551.308 311.694 1.553.972 Tabella 3 – Fonte: ISTAT Calcolare i deflatori dei diversi aggregati. 116 Capitolo Quarto Risoluzione In generale, i deflatori impliciti indicano le variazioni nel tempo di aggregati dovute all’inflazione e non a variazione delle quantità. I deflatori impliciti sono impiegati per depurare le grandezze osservate dalle variazioni dei prezzi. Essi si calcolano rapportando un aggregato a prezzi correnti al medesimo aggregato espresso a prezzi costanti. I risultati conseguiti sono numeri puri. I calcoli per la determinazione dei deflatori impliciti dei diversi aggregati, per ciascun anno, sono contenuti nello schema seguente, in cui il deflatore implicito del PIL, per ciascun anno, è stato già ottenuto nel testo; inoltre, ad esempio: — il deflatore implicito delle importazioni del 2005 si ottiene rapportando le importazioni a prezzi correnti del 2005 alle importazioni a prezzi costanti del medesimo anno e moltiplicando il risultato per 100; in simboli: 370.731 ⋅ 100 = 118, 94 311.694 — il deflatore implicito dei consumi nazionali del 2001 si ottiene rapportando i consumi nazionali a prezzi correnti del 2001 ai consumi nazionali a prezzi costanti del medesimo anno e moltiplicando il risultato per 100; in simboli: 974.537 ⋅ 100 = 102, 97 946.411 Aggregati 2001 2002 2003 2004 2005 RISORSE Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato Importazioni di beni e servizi fob 102,99 106,46 109,72 112,90 115,43 103,38 103,76 102,86 107,15 115,62 Totale 103,07 105,92 108,33 111,73 115,50 102,97 102,30 102,34 102,28 105,92 105,01 105,22 104,92 109,06 107,14 108,00 106,83 112,12 110,56 112,18 109,99 115,14 114,03 116,57 113,17 103,42 108,84 113,06 118,61 125,91 104,46 107,22 108,14 112,63 118,94 103,07 105,92 108,33 111,73 115,50 IMPIEGHI Consumi nazionali Investimenti fissi lordi Investimenti fissi netti Ammortamenti Variazione delle scorte Oggetti di valore Esportazioni di beni e servizi fob Totale Schema 2 La comparazione nel tempo e nello spazio degli aggregati economici 117 Questionario 1. Supposto uguale a 100 il valore di un aggregato in un anno base, cosa indica un valore del deflatore implicito dell’aggregato pari a 95? (par. 2) 2. Definire le parità del potere d’acquisto e spiegare il motivo per cui sono preferite ai tassi di cambio come deflatore spaziale del PIL. (par. 3) 3. Siano date tre aree A, B e C, individuare l’espressione analitica dell’indice EKS relativo al confronto fra A e B. (par. 3.2) 4. Per l’applicazione del metodo GK, come si confrontano i prezzi dei beni e servizi tra gli n paesi? (par. 3.2)
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