PROGETTO “La scuola impara a conoscere il carcere” Soggetto promotore: l’AS.VO.PE. Associazione di volontariato Penitenziario – ONLUS (con sede legale a Palermo in via P. Mattarella, 38 e sede operativa nel locale requisito alla mafia di via M.Bonincontro, 39) costituitasi nel 2000, oltre ad operare all’interno delle carceri di Ucciardone e di Pagliarelli, da anni si occupa di “promuovere una cultura della legalità e della solidarietà nell’intento di prevenire ogni forma di devianza e di esclusione sociale”; in particolare modo questa finalità è stata curata e realizzata mediante incontri formativi e dibattiti all’interno di Istituti scolastici di 2° grado di Palermo e provincia: al liceo classico Garibaldi, ai licei del CEI (Centro Educativo Ignaziano), al liceo classico “Umberto I”, al liceo classico “Mandralisca” di Cefalù, al liceo scientifico “B.Croce” e l’anno scorso a codesto liceo classico “G.Meli”. L’AS.VO.PE. propone anche per il corrente anno scolastico 2014-2015 un corso di informazione e formazione sulla realtà carceraria. Destinatari: un gruppo di 35/40 alunni, frequentanti le classi del triennio superiore, che ne facciano richiesta con il consenso dei genitori e dei loro docenti. Analisi dei bisogni: Pur frequentando la scuola, la maggior parte dei giovani non ha la più pallida idea di cosa sia il carcere, sia perché sembra loro, come del resto anche a buona parte dell’opinione pubblica, un mondo lontano che mai li potrà riguardare, sia perché la diffusa disinformazione e la paura per la propria sicurezza, caratteristica oggi della società civile, induce a considerare il carcere come il luogo in cui vanno a finire i “delinquenti nati” e dove è bene che rimangano a pagare il fio delle colpe commesse, anzi, in certi casi, che ci rimangano soffrendo e senza possibilità di uscirne. I giovani pertanto sono sospettosi di fronte a chi va ad ”aiutare i detenuti” e chiedono ragione di questa scelta di volontariato. D’altra parte essi non sono neppure preparati ad affrontare il rischio della microcriminalità e delle sue conseguenze, a causa sia dell’imperante consumismo, sia della loro intrinseca fragilità, essendo talvolta anche abbandonati dalle famiglie che devolvono alla scuola ogni responsabilità educativa. I giovani allora possono diventare attori o vittime di varie forme di violenza, di uso e abuso di droghe e di alcool ed entrare in circuiti pericolosi a stretto contatto con la criminalità organizzata. I giovani non hanno coscienza né della necessità di conoscere le norme che regolano la convivenza civile, né delle nefaste conseguenze della loro inosservanza. Infine la diffusa mentalità giustizialista, i troppi pregiudizi che accompagnano coloro che hanno infranto la legge ed offeso la società, la necessità di garantire la sicurezza non a prezzo di vendetta, ma attraverso la rieducazione e risocializzazione dei detenuti, richiedono con urgenza un’informazione onesta, la correzione di stereotipi, la formazione della cultura del rispetto per la dignità di ogni uomo, anche se colpevole o diverso per razza e cultura. Il rischio giovanile di cadere nel reato e quindi di andare in carcere non deve essere sottovalutato e, poiché i giovani studenti di oggi sono i soggetti protagonisti di futuri cambiamenti culturali, la loro educazione richiede la formazione di una maturità psicologica e culturale, un’informazione giuridica nonché l’acquisizione di una mentalità orientata ad un futuro di giustizia e di progresso civile. FINALITÀ: PROMUOVERE 1) IL RISPETTO DELLE LEGGI FONDAMENTALI CHE REGOLANO LO STATO DI DIRITTO 2) L’ACQUISIZIONE DI UNA FILOSOFIA DI VITA ATTENTA ALLA CENTRALITÀ DELLA PERSONA UMANA E DELLA SUA DIGNITÀ 3) L’ATTENZIONE E L’ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DELLE PERSONE PIÙ DEBOLI ED EMARGINATE. OBIETTIVI: 1) CONOSCENZA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA NELLE PARTI CHE MAGGIORMENTE RIGUARDANO LA LIBERTÀ PERSONALE 2) INFORMAZIONE SULLE PRINCIPALI NORME PENALI E SUI PROCEDIMENTI CONNESSI 3) PRESA DI CONTATTO CON LA VITA IN CARCERE 4) CONOSCENZA DELLE ATTIVITÀ DI RECUPERO DEL VOLONTARIATO PENITENZIARIO. MODI E TEMPI: AZIONE 1: FORMAZIONE IN AULA organizzata in n. 4 incontri: 1) Il senso della legalità (Che cosa intendiamo per “Legalità” - Le leggi fondamentali che regolano lo Stato di diritto - Principi della Costituzione Italiana); - a cura di specialisti del settore con eventuale partecipazione di docenti di educazione civica della scuola di appartenenza e testimonianze di volontari operanti nel settore. 2) La vita in carcere (Conseguenze psicologiche della carcerazione. Il trattamento ovvero l’attività rieducativa e risocializzante); - a cura di psicologi esperti del settore penitenziario e/o di educatori penitenziari. 3) I procedimenti penali e le pene (La pena carceraria e le misure alternative); - a cura di avvocati penalisti. 4) Responsabilità della società civile (Che cosa è il carcere per l’opinione pubblica. Come garantire la sicurezza attraverso un impegno operativo a favore di ogni forma di giustizia sociale) - a cura di Volontari del settore penitenziario. AZIONE 2: VISITA AL CARCERE DI UCCIARDONE Lo svolgimento del corso sopra descritto avverrà in orario non scolastico (tranne la visita al carcere), secondo i tempi che saranno concordati con la scuola. Costi: Nessun costo graverà sulla scuola per quanto attiene il corso che sarà svolto dai volontari a titolo gratuito e da specialisti, collaboratori dell’Associazione, a totale carico di quest’ultima. Palermo 20 novembre 2014 Il Presidente dell’AS.VO.PE. Prof. Francesco Chinnici
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