SCHEDA PROGETTO AVVENTO 2014 “…VOI STESSI DATE LORO DA MANGIARE” (MC 6, 37) PROPOSTA PER LA LITURGIA SCHEDA B Catechesi, liturgia, carità: l’intima natura della Chiesa La Caritas ha come compito istituzionale l’educazione e la formazione ai temi della carità1, tale intento dovrebbe essere realizzato partendo dall’unica fonte che sostiene qualsiasi attività della comunità cristiana: L’EUCARISTIA. Tale principio è ribadito con forza dal Papa Benedetto XVI nella sua prima enciclica Deus Caritas Est, in cui al punto 25 afferma: “L'intima natura della Chiesa si esprime in un triplice compito: annuncio della Parola di Dio (kerygma-martyria), celebrazione dei Sacramenti (leiturgia), servizio della carità (diakonia). Sono compiti che si presuppongono a vicenda e non possono essere separati l'uno dall'altro. La carità non è per la Chiesa una specie di attività di assistenza sociale che si potrebbe anche lasciare ad altri, ma appartiene alla sua natura, è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza” La Caritas, dunque, agisce non come un ente assistenziale ma come un’opera pastorale che annuncia l’amore di Cristo attraverso l’amore verso i propri fratelli. Uno strumento concreto per poter realizzare tale intendimento nella nostra Diocesi è l’animazione del periodo “forte” dell’Avvento. Questo compito ci impegnerà, come gli anni scorsi, nel tentativo di sensibilizzare le nostre parrocchie, ma non solo, ad un tema che è particolarmente rilevante. IL TEMA: “… voi stessi date loro da mangiare” (Mc 6, 37) Il tema di quest’anno si incrocia molto bene con la Campagna internazionale che Caritas sta portando avanti insieme ad altre organizzazioni: “Una sola famiglia, cibo per tutti”2. L’Eucaristia, il gesto dello spezzare il pane, il richiamo alla Comunione, la celebrazione della Messa, sono esplicitazioni del versetto di Marco. Donarsi, consegnarsi, mettersi a servizio, sono gesti propri del cristiano sull’esempio di Gesù. Il richiamo è immediato per riattivare l’attenzione a quanti intorno a noi e nel mondo soffrono la fame. “Una sola famiglia” significa essere attenti a chi ha meno possibilità, a chi soffre maggiormente e trovare i modi per sopperire ai bisogni manifestati dai fratelli. 1 2 art. 1 statuto Caritas “prevalente funzione pedagogica” www.cibopertutti.it 2 SUSSIDIO DIOCESANO I testi biblici di riferimento proposti quest’anno nella nostra diocesi sono le Lettere di San Paolo agli Efesini e ai Colossesi. Nel sussidio preparato dalla diocesi dal titolo “In Cristo ci ha scelti e con lui ci ha fatto rivivere” le schede n. 3 e 4 possono essere utili da approfondire nel periodo di Avvento.3 COSA PROPONIAMO PER LA LITURGIA La liturgia è “fonte e culmine” della nostra vita e di ogni attività pastorale. Per questa ragione la Caritas diocesana intende, con un po’ di anticipo, condividere anche con gli operatori della liturgia nelle parrocchie i particolari della proposta “Avvento Caritas 2014” in modo che si possano eventualmente preparare momenti liturgici in Avvento e in particolare la terza domenica di Avvento che è la giornata diocesana per la Caritas diocesana. Ci sembra importante che le proposte dell’Avvento Caritas alle altre realtà parrocchiali (catechismo, gruppi famiglia, ecc.) possano avere come obiettivo lo sbocco, anche visibile, nella liturgia domenicale o in altri eventi liturgici (es. i bambini della scuola materna o del catechismo che portano in processione offertoriale i lumini su cui hanno lavorato durante il periodo di Avvento o gli alimenti raccolti come classe di catechismo, Vedere Proposta per le scuole dell’infanzia FISM; scheda C – Catechismo 1° - 2° elementare; scheda D – Catechismo 3° - 5° elementare; scheda E – Catechismo delle medie; scheda F – Gruppi giovani; scheda A – Caritas Parrocchiali)4. Abbiamo chiesto alle Caritas e Centri di Ascolto parrocchiali o zonali di fungere da coordinatori e stimolatori delle possibili iniziative che in parrocchia possono nascere per l’Avvento Caritas; può essere proficuo contattarli. PROPOSTE CONCRETE Vi riportiamo qui di seguito alcune indicazioni per l’animazione liturgica. Ovviamente sono solo suggerimenti che possono essere stimolo per pensare anche ad altro. Consigliamo di adattare “il vestito sulla vostra misura” in accordo ovviamente con il vostro parroco e la eventuale commissione liturgica parrocchiale o le persone che si occupano maggiormente di animare la liturgia (es. diaconi, coro, lettori, etc..). Rallegratevi Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino. (Fil 4,4.5) (dalla Antifona d'Ingresso della Terza domenica di Avvento) “La liturgia della Terza domenica di Avvento, detta "Gaudéte", ci invita alla gioia, ad una 3 4 http://s2ew.reggioemilia.chiesacattolica.it/reggioemilia/s2magazine/index1.jsp?idPagina=4891 www.caritasreggiana.it Avvento Caritas 2014: Scheda “B” per la liturgia 3 vigilanza non triste, ma lieta. "Gaudete in Domino semper" – scrive san Paolo: "Gioite sempre nel Signore" (Fil 4,4). La vera gioia non è frutto del divertirsi, inteso nel senso etimologico della parola di-vertere, cioè esulare dagli impegni della vita e dalle sue responsabilità. La vera gioia è legata a qualcosa di più profondo. Certo, nei ritmi quotidiani, spesso frenetici, è importante trovare spazi di tempo per il riposo, per la distensione, ma la gioia vera è legata al rapporto con Dio. Chi ha incontrato Cristo nella propria vita, sperimenta nel cuore una serenità e una gioia che nessuno e nessuna situazione possono togliere.” (Papa Benedetto XVI – Angelus 11-12-2011) La vera gioia, quindi, è riconoscere i doni ricevuti e rimetterli in circolo a favore dei nostri fratelli: rendersi disponibili per fare catechismo, impegnarsi nella Caritas parrocchiale, suonare e cantare nelle liturgie come servizio alla comunità, visitare gli ammalati, impegnarsi in associazioni di volontariato, … Si propongono di seguito alcune idee in questa direzione. Addobbi Si potrebbe fare una piccola processione di ingresso, nella quale i bambini del catechismo, i ragazzi e le famiglie, gli ospiti della Casa della Carità laddove vi sono, portano fiori e decorazioni per l’altare in modo da sottolineare il senso di ringraziamento per i doni della natura e per rendere più bello e più festoso il luogo della celebrazione. Processione offertoriale Valorizzare i doni ricevuti portandoli in processione offertoriale. Il vero senso dell’offertorio è, infatti, quello di portare i doni che serviranno poi per l’Eucaristia e condividere quanto può servire ai fratelli nel bisogno. Fare festa, gioire, non significa evadere ma impegnarsi, essere responsabili in modo reciproco. I doni portati saranno poi consegnati alla Caritas parrocchiale o locale o ad altre realtà di carità sul territorio. E’ bene che questo gesto sia preparato eventualmente con le classi di catechismo e che si inviti anche l’assemblea, nelle domeniche precedenti la terza, a portare alimenti da condividere. Vedi schede proposta per le scuole dell’infanzia FISM; scheda C – Catechismo 1° - 2° elementare; scheda D – Catechismo 3° - 5° elementare; scheda E – Catechismo delle medie; scheda F – Gruppi giovani; scheda A – Caritas Parrocchiali). Luce Il lumino nell’Avvento Caritas è simbolo di un pasto che viene donato a una persona che non può permetterselo: con la Liturgia Dio si prende cura di noi perché ci nutre, con un pasto abbondante e gratuito! La luce serve anche a sottolineare il senso di festa. I lumini possono essere utilizzati a corredo dei doni portati all’altare nella processione offertoriale per unire il significato simbolico con i doni alimentari concreti. Questua E’ bene ricordare che nella terza domenica la raccolta delle offerte è destinata alla Mensa del Povero della Caritas diocesana. Avvento Caritas 2014: Scheda “B” per la liturgia 4 ALCUNI ALTRI CONSIGLI PRATICI Accoglienza prima della messa Il parroco, il diacono, i volontari della Caritas parrocchiale e/o altre persone, possono mettersi sul sagrato della chiesa o davanti alla porta di ingresso e salutare molto semplicemente chi entra, cercando di essere accoglienti verso tutti, soprattutto verso coloro che non si conoscono o si conoscono meno. Un saluto, un benvenuto possono facilitare le relazioni, danno il senso di un impegno da parte della comunità parrocchiale di essere maggiormente accogliente e attenta alle persone e possono essere occasione per instaurare rapporti e conoscenze di situazioni di bisogno da continuare a seguire. Sottolineare lo scambio della pace Nella celebrazione dell’Eucaristia, il segno della pace fa parte dei riti della comunione, in cui è inserito fra la Preghiera del Signore (Padre Nostro) e la frazione del pane. Il gesto liturgico dello scambio della pace deve essere compreso nel suo contesto che è la celebrazione eucaristica e, in particolare, nel contesto dei Riti di comunione. Ecco perché il valorizzarlo e farlo notare può essere un modo per invitare all’accoglienza reciproca di chi partecipa alla celebrazione. Bisogna fare attenzione perché il gesto dello scambio della pace esige sobrietà e interiorità che permetta di scoprire, dietro il gesto umano, la presenza di Cristo. Eccedendo nel modo, nella durata, nello stile, il gesto della pace perde il suo senso vero e si riduce a gesto umano e genera confusione invece di comunione. Preghiere dei fedeli Anche il momento della preghiera dei fedeli può essere occasione per fare spazio all’accoglienza. Invece di leggere le intenzioni dei vari “foglietti” della domenica, il sacerdote può invitare e sensibilizzare tutta l’assemblea (ad esempio raccogliendo preghiere preparate dalle classi di catechismo) ad esprimere le proprie preghiere da rivolgere al Signore. Si fornisce, comunque, qualche intenzione che potrà essere utilizzata soprattutto nella terza domenica di Avvento, giornata dedicata alla Caritas: • Ringraziamo il Signore per il dono della sua Chiesa, essa sia per noi stimolo e aiuto nell’esercizio costante della custodia del nostro rapporto con Dio e con i nostri fratelli. Preghiamo. • Preghiamo per tutta la Chiesa, perché possa sempre vivere nella Carità di Cristo e portare la testimonianza dell’amore di Cristo all’uomo e in particolare al più povero e sofferente sia fisicamente, sia spiritualmente, sia psicologicamente. Preghiamo. • Preghiamo il Signore perché seguendo il nostro Papa Francesco possiamo scorgere nel povero il Signore che si presenta a noi e ci chiede di servirlo. Preghiamo. • Preghiamo per il parroco perché sappia radunare il suo gregge intorno alla mensa della parola, dell’eucarestia e del servizio ai poveri perché l’una non può esistere senza l’altra. Preghiamo. • Preghiamo per la nostra Caritas diocesana e per tutte le espressioni e istituzioni di carità presenti nella nostra diocesi, perché siano sempre fedeli al Vangelo e al mandato ecclesiale di essere animatori ed educatori attraverso l’attenzione e il servizio ai più poveri e bisognosi. Preghiamo. • Ringraziamo il Signore per il dono della nostra Caritas parrocchiale, preghiamo affinché nessun parrocchiano deleghi a questo gruppo l’esercizio della carità ma Avvento Caritas 2014: Scheda “B” per la liturgia 5 • • invece si senta chiamato in prima persona a seguire il Signore nel servizio dei poveri. Preghiamo. Ricordiamo nella preghiera tutte quelle persone che vivono in situazioni di sofferenza, di abbandono, di solitudine, di indigenza, in situazioni di guerra e o di inabilità e provvisorietà. Preghiamo affinché queste persone, vicine e lontane, possano trovare il sostegno di altri fratelli che portino loro conforto, sollievo e speranza. Preghiamo. Preghiamo per la nostra comunità parrocchiale, perché possa sempre essere attenta alle situazioni di debolezza di tutte le persone che vivono sul territorio. Chiediamo anche al Signore la forza di non fermarci a qualche “buona azione” e al cercare solamente una soluzione concreta ai problemi rilevati, ma di perseverare nella “custodia” dei diritti dei più deboli e nella ricerca della giustizia. Preghiamo. Banchetto al di fuori della chiesa La congiuntura economica ha messo in forte crisi il reperimento di cibo per la distribuzione alimentare per le Caritas della nostra Diocesi e per la Mensa Caritas. Può essere allestito un banchetto al di fuori della chiesa con i lumini. La Caritas offre questi oggetti a offerta libera indicando 5 euro che, indicativamente, servono per ogni pasto in mensa. Il lumino sarà il segno tangibile che la comunità ha partecipato alla campagna voluta dal Papa “Una sola famiglia umana, cibo per tutti. È compito nostro”5 condividendo qualcosa con gli altri, in particolare sostenendo la Mensa Caritas attraverso i lumini. Consigliamo di accendere il lumino durante un pasto, il pranzo di Natale o comunque un pasto in famiglia. Quando lo si farò si potrà pensare alla persona che sta mangiando alla Mensa Caritas grazie all’aiuto della famiglia. I lumini sono prodotti dalla Cooperativa Sociale San Giuseppe (Fosdondo). Abbiamo cercato di valorizzare non solo la bellezza dell’oggetto, ma anche la bellezza di come questo oggetto viene costruito. (Vedi scheda di prenotazione lumini) PER INFO E CONTATTI Caritas diocesana: Matteo Gandini o Gianmarco Marzocchini tel. 0522/922520 e-mail: [email protected] 5 www.cibopertutti.it Avvento Caritas 2014: Scheda “B” per la liturgia
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