Sezione 1 – Racconto breve Segnalati SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO CLASSE II F – Terontola LUCREZIA VIGNALI UN VINCITORE È UN SOGNATORE CHE NON SI ARRENDE MAI (Nelson Mandela) Finn era un piccolo topolino che viveva tutto solo sul relitto di una barca abbandonata vicino ad una piccola baia. Lui diceva di esserne il capitano ed effettivamente lo era poiché era stato l'unico a non abbandonarla mai come fanno i veri capitani. Era un topolino piccino piccino, ma aveva un cuor di leone. In passato aveva difeso la sua amata nave-casa da invasioni barbariche sia di gatti che di uccelli. Aveva un solo problema, che per la sua “professione” era un vero cruccio e anche grande: lui non sapeva nuotare. Tante volte ci aveva provato, anche solo nei barili piccoli di vino e acqua, ma alla prima difficoltà si arrendeva. Via via si era arreso e cominciò a vivere con questo suo cruccio. Un giorno, mentre stava schiacciando un pisolino, sentì uno zampettio, la nave scricchiolava e si sentiva come il rumore di una ventosa che si staccava continuamente dal legno. Impreparato al possibile attacco, si nascose dentro un secchio e da dietro un buco vide delle goffe zampette arancioni che calpestando il suolo emettevano uno strano rumore. Il corpo sembrava uno smoking. Ben presto il topolino capì che si trattava di un pinguino e sapendo che erano animali buoni si fece avanti e gli chiese: «Chi sei? Che ci fai qui?». Il pinguino rispose: «Mi chiamo Split e mentre nuotavo ho notato questa nave-relitto; incuriosito sono salito a vedere …. Tu invece chi sei?». «Io sono Finn, il capitano di questa nave, molto piacere». «Sembri affamato» disse Finn. «Beh, sì lo sono, non è che ci sarebbe qualcosa da mangiare?» chiese il pinguino un po' imbarazzato. «Ma certo che c'è, sennò non te lo avrei chiesto, vieni, seguimi». Andarono in cucina e Finn offrì generosamente a Split carne secca, pesce sotto sale, formaggio (anche se Split non ne andava pazzo), uva secca e tante altre cose. Mangiarono insieme di buon gusto e poi decisero di giocare a nascondino. «Facciamo così», disse Finn «Io conto e tu ti nascondi, va bene?» «Sì, perfetto». Split si nascose sotto una coperta dietro una botte, ma il topolino lo trovò subito, conosceva troppo bene la sua nave. I due diventarono amici per la pelle e non c'era giorno che non si vedessero e che non giocassero a nascondino insieme, gioco al quale Split era diventato molto bravo e a volte l'aveva avuta vinta pure su Finn. Un giorno chiese al topolino: « Dato che la nave è ancora ben funzionante, perché non andiamo in mare aperto? Potremmo vivere mille avventure insieme! Noi due siamo imbattibili insieme!» «oh» disse con aria dispiaciuta Finn «I... i.. io n.. n… no...n so nuotare, ho paura dell'acqua». «Oh, capisco, beh mi accontenterò di giocare a nascondino». Il giorno dopo Split non andò come d'abitudine dal suo amico Finn e neppure il giorno dopo ancora e così per altri tre/quattro giorni. Finn era molto triste e dispiaciuto perché pensava di aver perso un amico, ma non si abbatté e così decise di andare a cercarlo nell'altra sponda dove viveva ma per fare ciò avrebbe dovuto nuotare. Decise così, senza scuse che questa era l'occasione buona per imparare a nuotare. Ogni giorno si esercitava sul barile che troppe volte lo aveva sconfitto. Inizialmente muoveva solo le zampe posteriori con le zampe anteriori attaccate al bordo; successivamente solo una zampa al bordo e così via fino a staccarsi del tutto e a diventare un nuotatore provetto. Dopo tanto allenamento era arrivato il giorno fatidico. Finn non esitò e si tuffò in mare. Dopo circa un'ora raggiunse l'altra sponda e da lì sentì un pianto. Andò più avanti e vide il suo caro amico Split che aveva un'ala rimasta schiacciata sotto una pesante roccia ed era immobilizzata. «Split, sono venuto! Mi ero preoccupato che non ti vedevo e così ho imparato a nuotare, ora ti libererò. Chiamerò tutti i topi di questa sponda che conosco». «Oh grazie tanto Finn!!» Finn chiamò tutti i topi, anche quelli che non conosceva di quella parte di costa e insieme, anche se faticando, liberarono il povero pinguino e gli fasciarono l'ala. Infine Finn gli disse: «Non mi sono mai arreso, ora potremo andare per mare quanto vogliamo!» Split sorrise e da quel giorno la loro nave non toccò più terra.
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