Trasporti a fune e su condotta

Trasporti a fune e su condotta
Trasporti a fune e su condotta
• Negli ultimi due secoli ha assunto un ruolo di rilievo il
trasporto per vie d’aria guidato dalla fune: si tratta
della teleferica nelle sue varie applicazioni, utilizzata
inizialmente per le merci poi anche per i viaggiatori.
• La data di invenzione non è certa, ma a metà
Ottocento ne esistevano numerosi esemplari sia
negli Stati Uniti che in Europa.
• Lunghe teleferiche si estendevano, per esempio,
nell’Italia preunitaria tra le zone appenniniche delle
province di Lucca, Pistoia e Modena, impiegate per
trasportare il legname tagliato nei boschi.
La teleferica
• La struttura delle teleferiche presentava diverse varianti, tra le quali era importante il tipo di trazione: la teleferica monofune, con un solo cavo sia portante che traente, era usata in genere per pesi abbastanza limitati e per brevi tragitti; nella teleferica trifune, invece, i vagoncini scorrevano su due funi portanti, mentre il movimento era dato da una terza linea traente. Tipi di teleferiche
• Il sistema monofune aveva una portata massima di circa 150 tonnellate all’ora, quello a tre funi di 400 tonnellate. • Il movimento poteva essere «a va e vieni», con pochi vagoncini spostati alternativamente nel senso della salita e in quello della discesa; oppure poteva essere «continuo», con i vagoncini che percorrevano un anello chiuso tra le due stazioni terminali, viaggiando sempre nello stesso senso nell’ambito dell’anello.
La funzione della teleferica
• La funzione della teleferica fu tanto importante quanto oggi dimenticata, poiché
prima della diffusione degli autocarri il trasporto di minerali e altre materie prime (o talvolta di prodotti agricoli) rimaneva difficoltoso e costosissimo per il tratto che separava dalle più vicine stazioni ferroviarie o dai porti marittimi e fluviali. Dove si trovavano
• Una fitta rete di teleferiche si dipartiva quindi dalle stazioni o dalle banchine di attracco per raggiungere i luoghi di estrazione o di produzione, o anche – nel caso della prima guerra mondiale – il fronte sulle montagne del nord‐est, dove furono realizzati impianti fino a 10 km di lunghezza. • I resti di molte strutture sono tuttora visibili nei pressi delle piccole stazioni di campagna, soprattutto nelle regioni ricche di giacimenti come la Toscana. La teleferica dell’Eritrea
• Tra le maggiori opere deve essere ricordato l’impianto costruito dagli Italiani in Eritrea tra Massaua e Asmara, dove la ditta specializzata Cerretti & Tanfani di Milano realizzò tra il 1935 e il 1937 una linea aerea di 74,5 km, che risultò la più
lunga del mondo. • La linea era dotata di 1.500 carrelli, situati a distanze di 100 metri l’uno dall’altro e veniva gestita dall’amministrazione delle Ferrovie eritree, facente capo al governo coloniale. Funivia
• Un tipo particolare di teleferica è rappresentato dalla funivia, dedicata al trasporto di persone anziché di merci. • La prima funivia adibita a servizio pubblico venne costruita nel 1907 a San Sebastiano in Spagna, mentre in Italia l’impianto iniziale fu quello del Colle di Bolzano, realizzato nel 1913. • Al 1926 risalgono invece le prime tre funivie con avanzati sistemi di trazione e di scorrimento, come la Merano‐Avelegno, la Oropa‐Lago Mucrone e la Torre de’ Busi‐Valcava. La sicurezza
• Pur funzionando con lo stesso principio della teleferica, le funivie furono dotate di apparati di sicurezza più completi e di apparati di soccorso, presentando un maggior numero di funi: oltre alle portanti (sulle quali scorrevano mediante carrelli le cabine), e alle traenti, anche la fune di freno, la fune di soccorso, la fune telefonica. Addio teleferiche, nuove funivie
• Nel secondo dopoguerra le teleferiche cessarono l’esercizio una dopo l’altra soppiantate dal trasporto automobilistico, rimanendo soltanto pochi esemplari nelle zone minerarie e in alta montagna per il rifornimento di baite e rifugi alpini. • Le funivie registrarono invece una costante estensione, per l’affermarsi dello sci invernale. Esempi di funivie
• Tra le più lunghe e alte del mondo, è da ricordare la funivia dell’Aiguille du Midi da Chamonix a Courmayeur, meglio nota come funivia del Monte Bianco, con uno sviluppo di 15 km. Altri impianti
• Con l’espansione del turismo, divenuto uno dei più significativi macrofenomeni sociali, dalle funivie vennero ricavati vari sistemi più
semplici, a servizio delle risalite in montagna, come gli ski‐lift, le seggiovie e le cabinovie: impianti monofune, a cavo continuo e senza arresto, nei quali si sale e si scende in corsa. I primi ascensori
• Diversa origine ebbe invece l’ascensore, sistema a fune per salite e discese in verticale, conosciuto fin dall’antichità per l’utilizzo come montacarichi tramite argani azionati manualmente. • Ma gli ascensori cominciarono a diffondersi soprattutto nel secondo Ottocento grazie all’utilizzo di motori prima a vapore e poi a elettricità.
Importanza degli ascensori
• Gli ascensori furono utilizzati per i passeggeri a partire dal 1857, con la messa a punto di un meccanismo di frenata per il blocco in caso di rottura del cavo.
• L’importanza sociale dell’ascensore è facile da osservare: ha consentito l’innalzamento dei palazzi fino alla costruzione dei grattacieli, necessari nelle metropoli per la mancanza di spazio a terra. Le conduttore
• L’ultimo tipo di trasporto guidato, più antico e più recente allo stesso tempo, è il trasporto di materie per condutture, nato per la necessità
di spostare continuamente sostanze allo stato liquido o gassoso da un luogo all’altro, talora per brevi tratti, altre volte per distanze anche lunghissime: tali sostanze si muovono su reti speciali costruite per convogliare ciascuna di esse. Gli acquedotti
• L’esempio più remoto di tale sistema di trasporto furono gli acquedotti, sviluppati dai Romani, ma esistenti anche in altre civiltà
anteriori nel Mediterraneo e in Asia, sia per il trasporto di acqua dalle sorgenti alle città sia per la distribuzione all’interno delle città
stesse.
Acquedotti XIX‐XX secolo
• Di assoluto rilievo nell’età contemporanea fu la realizzazione, tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, di numerosi acquedotti per rifornire i centri grandi e piccoli.
• Questi acquedotti furono realizzati con tubi di ferro, portando un grande progresso per l’approvvigionamento di acqua potabile, tubi che oggi sono spesso dei colabrodi.
L’acquedotto pugliese
• In Italia il caso più noto è quello dell’acquedotto pugliese, iniziato nel 1906 e terminato nel 1927, che rappresentò all’epoca una delle più ardite opere di pubblica utilità
mai costruite: ne faceva parte la conduttura più lunga del mondo, quella che captava le acque potabili dalle sorgenti del fiume Sele, situata per 97 km in galleria, per 103 km in trincea, per 8 km su ponti. Trasporto elettricità
• Era tuttavia il trasporto di elettricità a dare vita ai lavori più diffusi negli ultimi due secoli: intanto le linee aeree per la trasmissione di impulsi elettrici telegrafici e in seguito telefonici, poi gli elettrodotti per il trasferimento della corrente elettrica dalle centrali di produzione agli utilizzatori. Trasporto energia
• Tali tipi di reti, qui ricordati solo sommariamente per i loro effetti sociali, toccavano un settore fondamentale, quello dell’energia, il cui consumo aumentava costantemente con il procedere dell’industrializzazione e l’affermarsi della società moderna.
Trasporto idrocarburi
• Le reti speciali per il trasporto degli idrocarburi, come oleodotti e gasdotti. I primi oleodotti vennero realizzati negli Stati Uniti per il trasporto di petrolio greggio a iniziare dal 1861, e in una decina di anni raggiunsero diverse centinaia di chilometri di estensione, garantendo un sistema di movimento sicuro ed economico e permettendo quindi di costruire le raffinerie nei luoghi di consumo. Petrolio
• Ma all’epoca il petrolio aveva un impiego ridotto, essendo impiegato soprattutto per l’illuminazione. • Furono infatti il motore a scoppio e la moderna chimica industriale, che utilizzava il petrolio come materia prima, a dare un crescente impulso all’uso dei distillati petroliferi. Oleodotti
• Nel corso del Novecento si estendevano quindi in tutti i paesi industrializzati gli oleodotti, che si rifacevano a due tipi principali: crude oil pipelines per lo spostamento di petrolio greggio, e product
pipelines per convogliare i distillati verso i centri di stoccaggio e di consumo. • Mentre le seconde erano ancora in piena attività alla fine del Novecento, le prime mostravano un deciso ridimensionamento a vantaggio delle navi petroliere. Metanodotti
• Per il trasporto del metano sono richieste ancora più condutture rispetto al petrolio.
• Il metano può andare sui tubi, altrimenti il suo trasporto è vincolato alla liquefazione, da ottenere a una temperatura di –162° nei luoghi di estrazione con spese altissime per realizzare impianti ad hoc. • Il primo metanodotto fu costruito nel 1891 tra Greentown e Chicago, per una distanza di 135 km. Metanodotti fino alle case
• Dopo il 1930 divenne possibile realizzare metanodotti di 20‐24 pollici di diametro e da quel momento il metano si estese come uno dei principali combustibili per usi civili e industriali, aumentando le sue reti di condotte.
• A differenza di quelle petrolifere erano e sono molto più ramificate, dovendo raggiungere gli utilizzatori finali.