A cura del “Circolo Cittadino S. Barbara V. M.” Periodico semestrale Anno 0 Maggio 2014 edizione I Nasce una nuova realtà. Con vera gioia ho l’onore di presentare ai fedeli la prima uscita del nuovo corriere del Circolo Cittadino S. Barbara V. M. Da circa 5 anni mi trovo ad essere il consigliere Spirituale di una bellissima realtà quale è il Circolo Cittadino S. Barbara che tra le sue molteplici attività, quest’anno ha voluto intraprendere questa nuova iniziativa. Il corriere nasce da tre desideri: rendere pubbliche le attività che ogni anno il circolo svolge nei periodi a ridosso delle tre festività di S. Barbara; promuovere il culto e la devozione a S. Barbara; far conoscere ai cittadini e devoti della santa le vicende storiche che hanno segnato la nostra città e la devozione. Certo che questa iniziativa sarà ben gradita da tutti voi auspico sempre un rinnovo delle nostre coscienze a riscoprire la vera e sana devozione alla martire Barbara che lungo i secoli non ha fatto mancare mai la sua protezione. Don Antonino Pennisi Cos’è il “Circolo Cittadino S. Barbara V. M.” Nel settembre del 2008 un’iniziativa che da decenni era solo teoria finalmente divenne realtà il “Circolo Cittadino S. Barbara V. M.” Esso riunisce i fedeli accomunati dalla devozione alla santa martire Barbara, ha la sua sede presso la chiesa parrocchiale di S. Barbara e si prefigge due scopi: 1. Contribuire e formare cristianamente gli associati; 2. Praticare e promuovere il culto di S: Barbara Il Circolo raggiunge il suddetto scopo attraverso: • Riunioni formative di carattere religioso e socio-culturale; • La partecipazione alle celebrazioni eucaristiche nelle principali solennità dell’anno liturgico secondo le decisioni del Consiglio Direttivo; • La partecipazione alle solenni processioni religiose cittadine; • La promozione di attività e l’organizzazione di manifestazioni di carattere culturale, sociale, ricreativo a sostegno della formazione cristiana, morale e civile degli associati; • Collaborando alla tutela di tutto ciò che ha attinenza al culto della santa Patrona. Rinnoviamo il nostro invito a chiunque ha il desiderio e la volontà di esprimere la propria devozione e impegno nella promozione della devozione alla santa Patrona Il consiglio direttivo del Circolo Cittadino S: Barbara V. M. Le antiche origini del culto di S. Barbara a Paternò Il culto di santa Barbara a Paternò è stato introdotto con molta probabilità dai Cavalieri Teutonici intorno al 1200, i quali possedevano una chiesa ad essa intitolata: presumibilmente l’attuale chiesa della Madonna dell’Idria o quasi certamente che sorgeva nei dintorni di quel sito. Ma la devozione dei paternesi verso la santa inizia a manifestarsi più intensamente agli inizi del XVI secolo. Abbiamo notizie di importanti festeggiamenti che venivano tributati alla santa già verso la metà del ‘500. Il patrocinio su Paternò, invece risale a quel lontano 1576 quando la peste, scoppiata sotto il regno di Filippo II di Spagna, arrivò in Sicilia. Tra il 22 luglio e il 4 agosto morirono circa 70 persone, il che vi fu l’urgenza di costruire due lazzaretti uno nei pressi dell’antica chiesa dell’Annunziata fuori le mura della città e l’altro nel quartiere di S. Antonio. La peste era apparsa nel quartiere di S. Barbara, dove appunto aveva sede l’antica chiesa, furono proprio gli abitanti del quartiere ad invocare l’intercessione della santa che accolse le suppliche della gente a lei devota. Così l’8 settembre dello stesso anno si gridò al miracolo quando tutti gli appestati ricoverati nel lazzaretto di S. Antonio guarirono. Paternò deve dunque la sua salvezza alla protezione di S. Barbara che da quell’anno fu proclamata Patrona. Dalla Giuliana della venerabile chiesa di S. Barbara La festa del Patrocinio di S. Barbara o “S. Barbara delle Rose” Pur non essendo mai mancata la protezione di S. Barbara sulla città di Paternò, la seconda festa che viene celebrata a Paternò in suo onore è proprio la festa del Patrocinio o come viene chiamata comunemente S. Barbara delle Rose. Questa festa trae origine dagli avvenimenti del lontano 1780 in occasione della terribile eruzione dell’Etna, la cui lava minacciava il centro abitato della contrada di Ragalna, contrada appunto appartenente al territorio di Paternò. Le cronache raccontano che nel gennaio del 1780 si aprì una bocca nel versante sud dell’Etna. Da principia la colata non provocò grandi disagi, a parte i boati e le piccole scosse di terremoto, solo a partire degli ultimi giorni di aprile e i primi di maggio la preoccupazione dei cittadini per le loro colture nella contrada di Ragalna iniziò ad aumentare. Il fiume di fuoco non si arrestava anzi avanzava sempre più velocemente e la paura cresceva. Si iniziarono ad organizzare cerimonie religiose, celebrazioni e processione penitenziali proprio per scongiurare il pericolo. Dopo un lungo dibattito tra le autorità ecclesiale e civili si pensò di allestire una solenne processione con le reliquie e il busto reliquiario della patrona. Era il 26 maggio quando dalla chiesa di S. Domenico tutti i cittadini, le autorità civili, ecclesiali secolari e regolari, le confraternite, partirono per raggiungere il fronte lavico. Durante la notte si pregava il Padre per scongiurare il pericolo che da lì a poco si sarebbe consumato. Arrivati dinnanzi al fronte lavico, dopo aver fatto varie suppliche e preghiere alla SS. Trinità e alla vergine S. Barbara, i padri Cappuccini, che avevano l’onore di tenere il busto reliquiario, lo posero dinnanzi al fiume di fuoco e miracolosamente di lì a qualche minuto la lava si fermò. Tutti i fedeli allora con grande gioia ripresero il commino di ritorno verso Paternò. Durante il percorso con grande commozione e gratitudine intrecciarono delle rose formando una collana e la posero al collo della santa, da qui appunto l’appellativo di S. Barbara delle Rose. Da quell’anno ininterrottamente ogni anno per tale ricorrenza viene adornato il mezzo busto della santa con una corona di rose. Rientrati a Paternò il 28 mattina, si pensò quindi di organizzare per la sera dello stesso giorno, una processione penitenziale di ringraziamento, processione che da quell’anno ancor oggi viene celebrata il 27 maggio di ogni mese. Sintesi: “V. ANICITO GUIDO, Brieve Istorica descrizione del portentoso miracolo della gloriosa vergine e martire Santa Barbara, principale patrona della fertilissima città di Paternò, operato a dì 27 maggio dell’anno 1780. Dalla liberazione del Feudo di Villabona ossia Ragalna dall’incendio di Mongibello, Catania 1785. In questa data oltre a far memoria degli avvenimenti del 27 maggio 1780 si fa memoria anche di altri avvenimenti legati alla protezione della Santa verso i suoi devoti. Lo scampato pericolo del terremoto del 28 dicembre del 1908, per il quale furono riedificati gli altarini di piazza Indipendenza e via Roma. L’arresto della colata lavica del 30 aprile del 1983, che si presentò con le stesse caratteristiche del 1780. Proprio per tutti questo motivi la festa del 27 maggio viene identificata con la festa del patrocinio. La sagra del dolce Tante sono le iniziative che ogni anno il circolo si propone di realizzare, tra tutte quella più consolidata e partecipata è la sagra del dolce che ogni anno precede i solenni festeggiamenti della grande festa di dicembre. Tale iniziativa oltre a coinvolgere gran parte dei componenti del circolo rende partecipe molte delle maestranze della città tra pasticceri e panificatori. Essi offrendo il loro contributo con dolci, torte e prodotti tipici rendono possibile la realizzazione di tale evento. I prodotti offerti vengono messi a disposizione dei cittadini che a loro volta aderiscono acquistando e lasciando un contributo in denaro. Molti sono anche i membri dell’associazione che con la loro creatività e impegno partecipano alla sagra mettendosi quasi a confronto con le grandi maestranze cittadine. La sagra viene realizzata durante la quindicina di S. Barbara precisamente due domeniche prima della festa, essa si svolge per l’intera mattinata dalle 9 alle 13. Auspichiamo ad una vostra presenza nella prossima sagra perché possiate gustare e ammirare la nostra iniziativa. Maria Carmela Zuccarotto, vicepresidente del Circolo Sapori e profumi Le feste di S. Barbara, 27 maggio, 27 luglio ma soprattutto 3-4-5 dicembre sono l’espressione religiosa, culturale e sociale di un popolo. Infatti molte sono le tradizioni legate a queste celebrazioni una delle tante è quella culinaria. Tante sono le pietanze tipiche che arricchiscono le tavole e non solo. Parliamo del torrone, dolce tipico siciliano che per i paternesi è consuetudine prepararlo in vista delle festività dicembrine. E’ un dolce a base di mandorle che miscelate con zucchero e miele danno vita ad una prelibata pietanza. Il torrone, inoltre e riconoscibile, per il suo profumo anche nelle bancarelle che ogni anno fanno da contorno alle strade nei giorni di festa, assieme a tanti altri dolciumi da far gola dai più piccoli ai più grandi. Annamaria Tirenna, consigliere del Circolo Corriere del Circolo Cittadino S. Barbara V. M.
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