UMBRIA UMBRIA U M B R IA Perugia, 10 febbraio 2014 Al Presidente Confindustria Umbria Dott. Ernesto Cesaretti Al Direttore Confindustria Umbria Avv. Aurelio Forcignanò Al Presidente Giovani Imprenditori Umbria Dott. Marzio Presciutti Cinti E p.c. Al Presidente Sezione Territoriale di Perugia Confindustria Umbria Dott. Luca Tacconi Al Presidente Sezione Territoriale di Terni Confindustria Umbria Dott. Stefano Neri Oggetto: Lettera aperta a Confindustria Umbria Nel pieno di una lunga recessione che ha colpito pesantemente l’economia della nostra regione e che purtroppo, nonostante i facili ottimismi, sembra dover perdurare ancora, le scriventi organizzazioni, con grande senso di responsabilità, invitano la Vostra importante organizzazione a riflettere sulla situazione di particolare difficoltà che ha colpito i nostri territori e valutare la possibilità di aprire, seppur in ritardo, un confronto. Un dibattito che, partendo dal sociale ed in particolare dal lavoro e dalla produzione, possa rendere protagonisti gli attori che lo rappresentano e che proprio dal cuore della crisi faccia emergere un rinnovato impegno e nuove idee. Un progetto segnato dall’etica della responsabilità che possa produrre un cambio di passo e farci superare una stagnazione che altrimenti rischierebbe di determinare un deserto di povertà e di pericoloso rancore. Nonostante la sensibilità e la buona volontà istituzionale non siamo riusciti ad andare oltre i tavoli, che sono stati purtroppo troppo generici e distrattamente partecipati. Questi non sono riusciti a produrre quelle azioni capaci di smuovere il sistema e segnare quegli auspicati segnali di inversione di tendenza che purtroppo continuano a mancare. La produzione e il lavoro stentano a trovare la centralità dell’azione politico-istituzionale e le conseguenti misure, seppur segnate dalla buona volontà, rimangono atti disordinati e poco efficienti. Via del Bellocchio, 26 PG Tel. 075/506981-Fax 075/5002964 e mail: [email protected] Via Campo di Marte, 4/Q-1 PG Tel. 075/5067458-Fax 075/5006604 e mail: [email protected] Via R. d’Andreotto, 5/A PG Tel. 075/5730115-Fax 075/5732148 e mail: [email protected] UMBRIA UMBRIA U M B R IA La riforma delle agenzie economiche regionali, che noi chiedemmo a gran voce unitariamente qualche tempo fa, non ha sortito il risultato sperato: di fatto per ora, il processo si è fermato ad un riordino, un rifacimento delle agenzie, non compiendo ancora quel cambiamento che è necessario. In questa mancanza si può leggere tutta la debolezza del contrasto alla crisi, evidentemente segnato da ritardi e sottovalutazioni, che non hanno fatto altro che aggravare le condizioni generali della recessione nella nostra regione. Come è importante recuperare un impegno e un progetto industriale nazionale di sostegno anche alle produzioni umbre. Tutto questo non fa altro che confermare dati estremamente negativi sui punti più sensibili della valutazione generale dello stato dell’economia locale, quali la flessione del PIL per abitante e complessivo. L’ulteriore contrazione dei consumi, il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali, l’aumento della disoccupazione sono solo alcuni aspetti per citare i dati di riferimento che non possono essere mitigati dal positivo saldo dell’export, che peraltro da noi è pesantemente caratterizzato da una specifica produzione. Il cuore del problema si annida nelle vecchie fragilità che nessuno è riuscito a superare, quali: - Un eccesso di isolamento dell’Umbria, in debito di infrastrutture materiali e immateriali - Una piccola e piccolissima impresa incapace di innovare le proprie produzioni e di realizzare una consistente presenza di imprese del cosiddetto quarto capitalismo: aziende che, seppur presenti ed interessanti, continuano ad essere troppo poche per risollevare l’economia locale. Queste, infatti, se non sostenute rischiano persino di recedere - Una pubblica amministrazione da semplificare e da rendere più funzionale, quale sostegno alla produttività di sistema. Inoltre per la nostra regione non va sottovalutato l’impatto crescente dell’innalzamento dell’età media della popolazione, che influenzerà sia l’andamento economico futuro che le politiche di indirizzo dei bilanci regionali. Nella situazione data e nel sistema esistente l’unica via possibile è quella di generare ricchezza e curarne la redistribuzione, consapevoli che non sarà ancora possibile ridistribuire debito. Le questioni prevalenti su cui concentrasi, di fatto, sono tre: la creazione di lavoro, la produttività e l’attrazione di capitali. La prima questione è la risultante di una serie di interventi, collegati strettamente agli altri punti, anche tenendo conto di necessarie politiche di sostegno ad una imprenditorialità che con progetti all’altezza della situazione non può non affrontare l’importante sfida rappresentata dall’utilizzo dei fondi europei 2014-2020 come peraltro si deve agire con determinazione sui nuovi settori dell’economia civile, dei beni comuni, della conoscenza, della comunicazione e della green economy. La seconda riguarda il mondo della produzione in senso stretto, quella che si consegue in azienda con il concorso dei fattori legati all’organizzazione del lavoro e al ciclo produttivo. Gli accordi nazionali, a riguardo, demandano ad una contrattazione aziendale più forte e certa. Via del Bellocchio, 26 PG Tel. 075/506981-Fax 075/5002964 e mail: [email protected] Via Campo di Marte, 4/Q-1 PG Tel. 075/5067458-Fax 075/5006604 e mail: [email protected] Via R. d’Andreotto, 5/A PG Tel. 075/5730115-Fax 075/5732148 e mail: [email protected] UMBRIA UMBRIA U M B R IA Mentre la terza, ossia l’attrazione di capitali, riguarda il territorio nel suo insieme, quello che potremmo definire “marketing d’area” o di “sistema”: si tratta del funzionamento, della messa a sistema e dell’integrazione di fattori che oltre che incidere sulla produzione diretta di beni e servizi, concorrono a creare le condizioni ideali per l’attrazione d’investimenti e la movimentazione di capitali. Il riferimento è alla fiscalità di vantaggio, al basso costo dell’energia, alle infrastrutture materiali e immateriali efficienti e innovative, alla burocrazia semplice ed efficiente, al credito e alle garanzie disponibili, ad un’efficiente giurisprudenza civile e del lavoro, ad un sistema di politiche attive del lavoro rispondenti, ad un’integrazione tra imprese, lavoro e mondo della conoscenza e della ricerca e molto altro ancora. I tanti ritardi e l’inasprirsi delle condizioni generali dei lavoratori e dei cittadini, in questi anni, hanno costretto il sindacato ad un enorme lavoro difensivo e di resistenza che si è caratterizzato nelle numerosissime vertenze e nel ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali. In molti casi, nonostante questo lavoro, in alcune importanti vertenze non si sono ottenuti i risultati sperati. In altri casi, si è generata preoccupante incertezza, in quanto non si è potuto contare su uno strumento efficiente quale una vera “cabina di regia” delle crisi: in questo modo si sarebbe potuto gestire, sia in ambito aziendale che di territorio, nelle specificità, tutti gli strumenti possibili ad ogni livello. Inoltre, anche nella nostra regione pesa l’assenza di una politica industriale di sostegno che deve essere svolta dal governo nazionale su eccellenze rilevanti, dalla siderurgia alla chimica. Inoltre, non è possibile dimenticare l’esigenza di salvaguardare la produzione industriale, in particolare quella dell’elettrodomestico nella fascia appenninica. Considerata la situazione e le tante fragilità esistenti e accumulate, le scriventi organizzazioni ritengono non più rinviabile un confronto con la Vostra Associazione, sottolineando il ritardo e la mancanza di un sostegno condiviso del mondo della produzione e del lavoro, capace di mettere al centro le questioni vere. Finora, è invece mancato il contributo del sistema delle imprese all'elaborazione di idee utili a costruire un progetto per l’Umbria che, partendo dalla produzione, possa restituire al lavoro il giusto protagonismo per una nuova stagione politica. Il lavoro, il reddito, la cittadinanza e la comunità devono tornare al centro dell’agire, che deve contrassegnarsi per il merito, la competenza, la responsabilità e la trasparenza. Il mondo del lavoro e le sue rappresentanze si battono da anni, spesso in solitudine e nelle mille avversità, per affermare le ragioni dei diritti, della dignità, della libertà. E’ tempo che anche il mondo della produzione, a partire da quella industriale, che rimane la più importante, accetti la sfida dell’impegno comune e del protagonismo. Anche in Umbria, come conseguenza degli importanti accordi nazionali sottoscritti, per la produttività ed il lavoro prima e per la rappresentanza poi, il mondo della produzione si deve rendere disponibile a riaprire un positivo confronto, che oggi anche alla luce delle rinnovate cariche della Vostra rappresentanza associativa può trovare condizioni più favorevoli. Via del Bellocchio, 26 PG Tel. 075/506981-Fax 075/5002964 e mail: [email protected] Via Campo di Marte, 4/Q-1 PG Tel. 075/5067458-Fax 075/5006604 e mail: [email protected] Via R. d’Andreotto, 5/A PG Tel. 075/5730115-Fax 075/5732148 e mail: [email protected] UMBRIA UMBRIA U M B R IA Oggi riteniamo ci siano quelle condizioni e soprattutto quella consapevolezza per realizzare un patto che parta dalla società civile. Un protagonismo del sociale capace di proporre quelle idee utili ad elaborare un progetto condiviso che sappia affrontare e contrastare la recessione e migliorare le condizioni generali della nostra economia. Per questo siamo a richiederVi un incontro urgente per confrontare le nostre reciproche posizioni e capire se vi sono anche in Umbria, con le nostre specificità, le condizione per realizzare gli impegni già sottoscritti a livello nazionale. I Segretari Generali di CGIL – CISL – UIL dell’Umbria Mario Bravi – Ulderico Sbarra – Claudio Bendini Via del Bellocchio, 26 PG Tel. 075/506981-Fax 075/5002964 e mail: [email protected] Via Campo di Marte, 4/Q-1 PG Tel. 075/5067458-Fax 075/5006604 e mail: [email protected] Via R. d’Andreotto, 5/A PG Tel. 075/5730115-Fax 075/5732148 e mail: [email protected]
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