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Il mio cuore volerà con te
27 Marzo 2014. Un giorno qualsiasi,identico agli altri;ma quella mattina per la tredicenne Vittoria
era importante,faceva riaffiorare alla sua mente una serie di ricordi,che l’avevano segnata nel corso
di un anno e cambiata.
Era uscita di casa molto presto,come tutte le mattine e ora camminava nella fitta nebbia mattutina;i
capelli raccolti nella solita coda di cavallo,il passo svelto e lo sguardo perso,apparentemente fisso
sulla strada che stava percorrendo verso la scuola.
Passando per i giardinetti di una chiesa si fermò e si sedette su una panchina ombreggiata da
un’imponente quercia.
Una lunga serie di immagini si sovrappose nella mente della ragazza. Era proprio in quel posto che
lei aveva dato il suo primo bacio al ragazzo di cui era innamorata,Francesco. La loro era stata una
storia lunga e complicata,iniziata per gioco sui sedili di un pullman,in gita scolastica,perché è così
che spesso ci si innamora,per caso,senza rendersene conto e da un giorno all’altro una persona
sconosciuta diventa il Sole del Sistema Solare che è la tua vita.
Vittoria non aveva mai conosciuto l’amore fino ad allora e,temendo la forza di questo
sentimento,in un primo momento cercò di fuggire da tutto,di fuggire dagli occhi di Francesco,che
da quel giorno non smisero neanche una sola mattina di osservarla dolcemente nel cortile della
scuola.
Passarono giorni,settimane,alcuni mesi,in cui Vittoria e Francesco cominciarono a scambiarsi
messaggi e a parlare al telefono per intere ore. Vittoria riuscì ad aprirsi con lui come non aveva mai
fatto con nessuno,gli raccontò che lei non si fidava generalmente delle persone,che aveva donato la
sua fiducia molte volte e sempre alle persone sbagliate ma che,con lui,si sentiva protetta e completa.
Francesco,da parte sua,le disse che era un pezzo di ghiaccio,che nessuna era mai riuscita a
“sciogliere”,ma che con lei vedeva le cose in modo diverso. Era un ragazzo dal passato difficile,i
genitori avevano divorziato. Vittoria,quando gliene parlava,pensava di essere la sua ancora di
salvezza,la luce nel buio che lo avrebbe accompagnato nel percorso per raggiungere la felicità.
E per un periodo andarono proprio così le cose,si sostennero a vicenda e anche lui lentamente
imparò ad amarla in un modo tutto suo. Poi ci fu quel bacio sulla panchina,l’euforia dei primi giorni
passati insieme;ma d’un tratto tutto svanì,come quando nelle fiabe a mezzanotte svanisce la magia
dell’incantesimo. Francesco,il ragazzo dal sorriso dolce,si era rivelato un traditore:
infatti,contemporaneamente a Vittoria,aveva una relazione a distanza con una ragazza conosciuta
durante un viaggio.
Qualcuno una volta ha detto che la felicità è solo una scintilla tra l’alternarsi di periodi di tristezza e
sofferenza ed è proprio questa concezione del mondo che Vittoria ebbe in quel periodo.
I suoi sentimenti,la sua vita,lei stessa,tutto vagava in un miscuglio di rabbia e depressione e lei non
riusciva a trovare una soluzione,o meglio,sapeva che soluzione non ce n’era perché aveva lo stesso
nome della persona per cui stava male.
Nonostante tutto non riusciva a stare senza Francesco e,quando lui tornò da lei,scusandosi e
promettendole che tutto sarebbe stato diverso,lei si illuse alle sue parole e ricominciarono tutto.
Se una persona ti ferisce una volta,dicono,la colpa è sua,ma se lo fa anche una seconda,la colpa è
tua,perché gliel’hai permesso. Infatti Francesco,dopo pochi giorni,la lasciò,senza un motivo,né una
spiegazione,la abbandonò semplicemente e la fece andare via.
Vittoria,confusa e abbattuta,era determinata a farlo uscire dalla sua vita e,per mesi,ci riuscì. Ma
c’erano luoghi in lei,come la mente e il cuore,in cui Francesco era sempre presente. Ricordava ogni
giorno le promesse che le aveva fatto,tutte le belle parole che le aveva detto… ma erano solo parole
e lei lottava contro tutta se stessa per dimenticarselo. Fu proprio quando era quasi riuscita a fare a
meno di lui,che Francesco tornò da lei,una seconda volta. Vittoria pensò che sarebbe stata
sicuramente la causa di un’ulteriore sofferenza,ancora più difficile da superare. Così gli chiese i
fatti,gli chiese di dimostrarle con gesti e azioni concrete che lui teneva veramente a lei e che
avrebbe mantenuto tutte le sue promesse e fu dopo queste richieste che lui non si fece più sentire.