Rassegna Stampa Parametri di Ricerca impostati: Intervallo di tempo: dal 05/02/2014 al 12/03/2014 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende 20129 Milano – Via Mameli, 11 Tel. 02/43990431 – Fax 02/45409587 [email protected] Rassegna del 11 marzo 2014 ALT ONLUS Enrico Fovanna 11 MILANO CAPITALE DELLO SMOG DUECENTO MORTI ALL'ANNO DAI MEDICI SÌ AL PEDAGGIO LA BUONA NOTIZIA 1, 3 SMOG, A MILANO SI VIVE 3 ANNI IN MENO Stefano Giani 5 La Gazzetta Dello Sport 43 Lomb. La Provincia Di Cremona4 L'INQUINAMENTO UCCIDE A RISCHIO GIOVANI E DONNE Daniele Redaelli 7 SMOG, OGPI ANNO TRE MILIONI DI MORTI 8 L'eco Di Bergamo_it NON SOLO MALATTIE RESPIRATORIE LO SMOG PROVOCA TROMBOSI E INFARTO 9 Libero.it SMOG CAUSA TRE MILIONI DI MORTI L'ANNO 11 Ansa_it SMOG CAUSA TRE MILIONI DI MORTI TANNO 12 Informaverona L INQUINAMENTO E LA CAUSA TRE MILIONI DI MORTI TANNO 14 Corrieredellasera_it LO SMOG CAUSA 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO 15 Ansa_it MILANO LA CITTÀ PIÙ INQUINATA D'ITALIA 16 Adnkronos 17 Ansa Val D'aosta TRE MILIONI DI MORTI TANNO NEL MONDO PER LO SMOG, IN ITALIA MILANO 'MAGLIA NERA' MILANO CAPITALE D'ITALIA, MA PER LO SMOG: "EFFETTI DEVASTANTI SULLA SALUTE" ESPERTI, POLVERI PROVOCANO TROMBOSI, INFARTI E ICTUS Cado In Piedi LO SMOG FA MALE AL CUORE 21 Primocanale 22 Iamm E Press TRISTE PRIMATO PER MILANO, È LA CITTÀ PIÙ INQUINATA D'ITALIA INSIEME A TORINO ALLARME INQUINAMENTO, LE ISTITUZIONI DEVONO PASSARE SUBITO AI FATTI Milanotoday.it DI SMOG SI MUORE: ASPETTATIVA INFERIORE DI 2-3 ANNI A MILANO 25 Verdecologia 26 Corriere Della Sera.it MILANO E TORINO CAPITALI ITALIANE DELLO SMOG: 3 MLN MORTI ANNO NEL MONDO MILANO RISPONDE A ALT, TRAFFICO E PM10 GIÙ Clic Medicina IL FORUM "MI CURO DI TE" DI ALT, UN AIUTO A CHI AIUTA 30 Healthdesk.it INQUINAMENTO KILLER, TRE MILIONI LE VITTIME OGNI ANNO 31 Clic Medicina IL FORUM "MI CURO DI TE" DI ALT, UN AIUTO A CHI AIUTA Pharmastar 33 Pharmastar SMOG: OLTRE AL DANNO AI POLMONI CAUSA ANCHE TROMBOSI, INFARTO E ICTUS SMOG E MALATTIE POLMONARI, COSA C'È DI VERO? Pharmastar INQUINAMENTO E ICTUS, ESISTE UNA RELAZIONE? 35 36 Il Giorno - Milano 5 Il Giorno - Milano Il Giornale Milano Il Giorno It 1 4 19 20 23 29 Stefania Bortolotti 32 34 Radio Padania 2 L'eco Di Bergamo 15 INTERVISTA A PAOLA SANTALUCIA, VICEPRESIDENTE DI ALT - 7 FEBBRAIO 2014RADIO PADANIA QUANTO FAMALE LO SMOG SCOPERTA MADE IN SIAD Giornale Di Lecco 23 SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO 39 Benessere.com INCONTRI: TROMBOSI E INQUINAMENTO 40 Benessere.com INTERNET: UN FORUM PER L'ALT 42 Simone Casiraghi 37 Giornale Di Monza 30 SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO 44 La Voce Di Rovigo 33 NEL MONDO CI SONO TRE MILIONI DI MORTI ALL'ANNO PER LO SMOG 45 La Nuova Periferia (chivasso) Sanihelp 24 SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO 46 Corriere Adriatico 25 SMOG, MILANO "MAGLIA NERA" IN ITALIA 48 Corriere Del Giorno 13 49 Benessere.com TRE MILIONI DI MORTI ALL'ANNO NEL MONDO PER SMOG, MILANO "MAGLIA NERA" IN ITALIA Silvia Valenti ALLARME INQUINAMENTO: LO SMOG TRA LE CAUSE DELLA TROMBOSI Humanitas Salute SMOG, QUANDO LA TROMBOSI È NELL'ARIA 52 SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO 54 Settegiorni LO SMOG E IL RISCHIO DI MALATTIE CARDIOVASCOLARI 25 Valeria Leone 47 50 Novaraoggi 24 SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO 55 Giornale Di Treviglio 29 SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO 56 Giornale Di Arona 22 SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO 57 La Nuova Del Sud 28 3 MLN DI MORTI L'ANNO NEL MONDO PER SMOG, MILANO 'MAGLIA NERA' IN ITALIA 58 Giornale Di Cantu 34 SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO 60 Giornale Di Erba 16 SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO 61 Giornale Di Olgiate 27 SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO 62 LIDIA VENDER, UNA VITA DEDICATA ALLA RICERCA 63 64 La Provincia Di Cremona17 TRE MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO PER SMOG, MILANO "MAGLIA NERA" IN ITALIA L'USO PROLUNGATO DI ORMONI PER RITARDARE LA MENOPAUSA ACCELERA L'INVECCHIAMENTO DEL CERVELLO L'INQUINAMENTO È CAUSA DI INFARTI, ICTUS E TROMBOSI Giornale Di Arona 22 SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO 68 Come Stai 28, 2 SMOG PERICOLOSO COME L'AMIANTO Silvia Finazzi 69 Viversani&belli 42, 4 TROMBOSI, È ANCHE COLPA DELLO SMOG Cinzia Testa 75 Corriere Della Sera.it La Voce Di Mantova 14 Iamm E Press 65 67 Milano capitale dello smog duecento morti all'anno Dai medici sì al pedaggio «Unica via: meno motori, più bici, bus e cor sharing» IL MIGLIORAMENTO MENO LONGEVI PALAZZO MARINO RIVENDICA LA RIDUZIONE PROGRESSIVA DEI GIORNI IN CUI LA SOGLIA DI POLVERI È SOPRAI LIMITI LOMBARDIA E MILANO LE AREE PIÙ A RISCHIO E TRA LE ZONE PIÙ INQUINATE D'EUROPA SI VIVE 2-3 ANNI IN MENO RISPETTO ALLA MEDIA L'ULTIMA SCOPERTA IL MECCANISMO DI INFIAMMAZIONE DEI BRONCHI SCATENATO DALLO STATO DELL'ARIA PORTA ANCHE ALL'ATTIVAZIONE DELLA TROMBOSI schio di polmonite. Il superamenMILANO si riconferma capitale to della soglia di polveri sottili italiana dello smog, insieme a To- causa in Lombardia 300 morti rino. A dirlo sono medici e specia- all'anno, 231 dei quali a Milano. «La prima causa scatenante listi riuniti in un incontro in Asdell'infarto acuto è proprio lo solombarda dell'Associazione lotta alla trombosi (Alt). L'inquina- smog», spiega Pier Mannuccio mento, è la tesi, provoca malattie Mannucci, direttore scientifico respiratorie, ma anche trombosi, della Fondazione Ca' Granda. «E infarto, ictus ed embolia polmona- per contrastare questi numeri re. E proprio per questo le istitu- non ci sono ricette particolari, bizioni devono intervenire con ur- sogna ridurre il traffico e considegenza. Anche perché i dati sono a rare il ruolo non trascurabile dir poco allarmanti. dell'inquinamento nelle case». I livelli di smog a Milano e Tori- «L'aumento dello smog - spiega no provocano infatti secondo gli Sergio Harari, primario di Pneuesperti una riduzione dell'aspetta- mologia dell'Ospedale San Giutiva di vita di 2-3 anni rispetto al- seppe - si traduce in aumento dei la media. Nella Pianura Padana si casi di asma bronchiale, di broncalcola addirittura che ogni abi- chioliti del bambino, delle polmotante perda in media da 2 a 3 anni niti, ma anche di tumori, in partidi vita per lo smog e ogni aumen- colare di carcinomi polmonari». to di 5 micron al millimetro cubo di pm 2.5 moltiplica per 4 il ri- Ma cosa si può fare? «A parte i tentativi ancora embrionali - dice - MILANO - Mannucci - di favorire il car sharing e l'uso della bicicletta (poche e insicure le ciclabili) avanti sulla strada tracciata con Ecopass e poi con Area C. Nel 2012 la diminuzione media del traffico privato del 34% (46.133 veicoli in menoin centro) ha ridotto del 18% le concentrazioni di PM10, e del 10% quelle dagli ossidi d'azoto». Ma il dato più importante èer Mannucci è «il marcato miglioramento della qualità dell'aria attraverso la riduzione della componente del particolato chiamata black carbon, la più nociva per la salute, per la sua elevata capacità di superare la barriera polmonare ed entrare nella circolazione ematica». E nelle domeniche senza traffico, «tanto criticate per la loro inefficacia nel ridurre le concentrazioni globali di PmlO, è stata ottenuta una riduzione del black carbon del 78%». Enrico Fovanna MEDICINA & FARMACOLOGIA ALT ONLUS Pag. 1 L'ANALISI TAVOLA ROTONDA SUI VELENI Malattìe al cuore e ai polmoni Aumento esponenziale li dottor Sergio Harari del San Giuseppe di Milano 1 MILANO INFORMARE i cittadini sui sintomi della trombosi «in modo che tutti possano conoscerli ed evitarli, e promuovere iniziative a sostegno di chi è sano». È lo scopo dell'Associazione lotta alla trombosi (Alt), che ha organizzato ieri la tavola rotonda con esperti per sensibilizzare sul pericoloso legame tra smog e malattie cardiovascolari, tra le quali ictus, infarto ed embolie polmonari. «Fra tutte le sostanze nocive contenute nell'aria - spiega la presidente di Alt, Lidia Rota Vender due sono davvero letali: il particolato e l'ozono cosiddetto troposferico. Con questi due veleni si sta allargando il ventaglio delle malattie con le quali questo avvelenamento continuo subdolo e progressivo si manifesta: oltre alle malattie dell'apparato respiratorio, come asma, raffreddore, bronchite, polmonite, enfisema, sono in aumento anche altre malattie fi- no a qualche anno fa non attribuibili allo smog, ma che costituiscono il big killer dei nostri tempi». ALT SOSTIENE il progetto italiano per lo studio dell'Ictus cerebrale nei giovani, e il progetto per la valutazione del rischio trombotico nei bambini italiani obesi con un contributo economico di oltre 38mila euro. Di tutte le iniziative dell'associazione, e dei consigli su come mantenere uno stile di vita sano, si parlerà anche il 16 aprile, in occasione della Terza Giornata per la Lotta alla Trombosi, organizzata da Alt con la partecipazione della Gazzetta dello Sport e del Centro Sportivo Italiano (Csi). «La partita che non possiamo permetterci di perdere - ha detto il presidente del Csi, Massimo Achini - è quella di migliorare, attraverso lo sport, la salute dei cittadini, in particolare quella dei giovani». E.F. Lidia Rota Vender relatrice e presidente di Alt QUI COMUNE Le nuove politiche su macchine e caldaie A MILANO nel 2013 la media delle concentrazioni di PmlO è stata di 37 mg/m3, inferiore al valore limite UE di 40. «Grazie - dice il Comune - a politiche su traffico, efficienza e risparmio energetico». Il 2013 è stato l'anno con il minor numero di sforamenti (81) dal 2002. A favorire il calo, Area C e potenziamento dei mezzi, estensione del BikeMi e liberalizzazione del car sharing. Politiche che hanno portato Milano a scendere di ben 13 posizioni nella classifica sulla congestione. Nel 2013, Milano è stata la migliore in Europa dal punto di vista della riduzione del traffico». MEDICINA & FARMACOLOGIA ALT ONLUS Pag. 2 Smog in pianura effetti sulla salute yk GIF llFl • aria CJ • • • • 3-4% 2-3 gli anni che si calcola ogni abitante perda sull'aspettativa di vita per l'inquinamento la riduzione stimata dell'aspettativa di vita a causa dell'inquinamento ^P volte l'aumento del rischio di polmonite ogni aumento di 5 microgrammi per metro cubo d'aria del pm 2,5 i giorni di superamento della soglia di 50 microgrammi per metro cubo d'aria di pm10 a Milano • • • ••*• rn* la riduzione del traffico privato a Milano nel i ' • • 2012 grazie ad m*»«* Area C • m• • • iliill i morti annui che si calcola provochi lo smog in Lombardia (231 a Milano) la riduzione delle concentrazioni di pm10 a Milano nell'Area C MEDICINA & FARMACOLOGIA ALT ONLUS Pag. 3 ^ BUONA NOTIZIA t I I Unf.rumper^df ura «afelio dall' A»» t I , ?a 0 «r P aTaUre chi. p r e n * rischio di infarto, ictus ALT ONLUS Pag. 4 Smog, a Milano si vive 3 anni in meno / datifanno paura: impennata di infarti e ictus. Area C e divieti servono a poco • Lo smog ci costa tre anni di vita. Milano, Torino, lapianurapadanaingenerale, vivono sotto questa spada di Damocle. L'allarme viene dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari che ieri, in Assolombarda, ha lanciato un appello alle istituzioni. «Passare subito ai fatti e cambiare stile di vita è ormai un'urgenza». AreaCele misure ambientali generiche prese da Palazzo Maronio si sono rivelate del tutto insufficienti per risolvere l'emergenza. Insomma, un fallimento. Secondo studi scientifici, i veleni dell'aria aumentano di un quarto i rischi di infarto e di un terzo quelli di ictus e gli specialistiparlano anche dirisvolti dannosi che andrebbero a colpire bronchi e polmoni con asma, polmoniti, bronchiti e tumori. La colpa sarebbe individuabile nella conformazione geografica di questazonad'Italiaincuiigasele polveri tendono a «ristagnare» con ridotti riflussi che ne diraderebbero le concentrazioni, riducendone le conseguenze. L'unico rimedio è considerato quello di un impegno globale per limitare sensibilmenteiltraffico,evitandorimmissione di gas nell'atmosfera. Ma non solo. Anche l'inquinamento domestico è nel mirino. Contenere il riscaldamento e utilizzare enrgia pulita può certamente aiutare a migliorare le condizioni e la salute dei cittadini. Stefano Giani a pagina 3 IL CASO La ricerca di medici e specialisti: impennata di infarti e ictus Smog, a Milano si vive tre anni di meno Area Ce le polìtiche ambientali di Palazzo Marino non sono servite: i dati dell'inquinamento fanno paur Stefano Giani • Lo smog ci costa tre anni di vita. Milano, Torino e la pianura padana in generale, vivono sotto questa spada di Damocle. L'allarme viene dall'Associazioneperlalottaailatrombosie alle malattie cardiovascolari (Alt) che ieri, in Assolombarda, ha fatto appello alle istituzioni. «Passare subito ai fatti e cambiarestiledivitaèormai un'urgenza». Area C e le misure ambientali generiche prese dal Comune non sono bastate. Secondo studi scientifici, i veleni dell'aria au- mentano di un quarto i rischi di infarto e di un terzo quelli di ictus. Gli specialisti parlano anche di risvolti dannosi che andrebbero a colpire bronchi e polmoni con asma, polmoniti, bronchiti e tumori. La colpa sarebbe della conformazione geografica di questa zona d'Italia in cui i gas e le polveri tendono a «ristagnare» con ridotti riflussi che ne diradereb bero le concentrazioni, riducendoneleconseguenze.L'unico rimedio è considerato quello di un impegno globale per limitare sensibilmente il traffico, evitando l'immissione di gas nell'atmosfera. Ma non solo. Anche l'inquinamento domestico è nel mirino. Contenere il riscaldamento e utilizzare enrgia pulita può aiutare a migliorare le condizioni e la salute dei cittadini. Inparticolare, RobertoBerto- ALT ONLUS lini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms all'Unione europea, raccomanda che «la presidenza di turno italiana sia l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento». Il dipartimento di epidemiologia del Lazio ha calcolato che a Ro ma, metropoli molto più ventilata di Milano, un aumento di 10 micron per millimetro cubo di Pm 10 provoca un rischio di rinfarti di oltre il 20%. In termini numerici, secondo gli epidemiologi riducendo le polveri si potrebbero salvare ogni anno 600 romani e risparmiare un milione di euro. In Lombardia i morti per motivi da collegare allo smog sono stimati in 300 all' anno dei quali 230 solo a Milano che, insieme a Torino, è considerata la capitaledell'inquinamento. Suscala mondiale invece su 53 milioni di morti si considera che 3,3 Pag. 5 milioni perdono la vita per malattie causate dalle condizioni dell'aria. In questa prospettiva, l'Expo 2015, su temi ambientali, assumeunarilevanza assoluta e globale. Una conferma all'allarme lanciato da Alt viene da un ex as sessorediPalazzoMarino.Edoardo Croci, titolare di traffico e mobilità nella giunta Moratti e oggi presidente del comitato «Milanosimuove», sostiene che «dipassi avantine sono sta- mezzi pubblici, intensificare il ti fatti molti ma la battaglia per controllodellecaldaiedariscalgarantire qualità dell'ambien- damento, lavorare sull' efficiente e la salute dei cittadini è anco - za energetica degli edifici, decura lunga come ha ammonito la plicare gli sforzi sulla mobilità stessaAlt.Labussolaperrafforciclabile». zare l'impegno c'è: i cinque referendum approvati nel 2011». PRIMATO Preoccupazione viene da Auto e riscaldamento, Carlo Monguzzi (Pd), da sempre impegnato su questi temi, siamo la città che rilancia: «Allargare l'Area meno vivibile d'Italia C, potenziare sempre di più i ALT ONLUS Pag. 6 L'ALLARME LE RICERCHE DI ALT ALL'ASSOLOMBARDA L'inquinamento uccide A rischio giovani e donne hanno illustrato alcuni aspetti dello stretto legame fra inquinamento e trombosi, un legame perverso che aumenta di pericolosità nelle grandi città. Spiace che Regione Lombardia e Comune di Milano, i due patrocinatori del forum di ieri, abbiamo sì patrocinato, ma non pensato di inviare qualcuno ad ascoltare dati che dovrebbero provocare una reazione o avviare studi e progetti per la prevenzione. Lidia Rota Vender BOZZANI DANIELE REDAELLI ^ M Nella Sala Falck dell'Assolombarda, ALT, l'associazione onlus per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari, ha lanciato un allarme inquietante supportato da dati inconfutabili raccolti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. La presidente, dottoressa Lidia Rota Vender, insieme agli esperti, il professor Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda, il dottor Sergio Harari, direttore dell'unità di pneumologia all'ospedale San Giuseppe, la dottoressa Paola Santalucia, specialista di neurologia e cardiologia al Policlinico di Milano, e la dottoressa Anna Gerometta, presidente dell'Associazione Genitori Antismog, coordinati da Nicoletta Carbone di Radio24, Aspettativa di vita Ogni anno sono 3 milioni nel mondo le persone che muoiono a causa dell'aria che respirano. La Lombardia è una delle aree più inquinate, le polveri sottili provocano malattie cardiovascolari, infarto, ictus, embolie, trombosi. In totale: l'aspettativa di vita si riduce mediamente di 2-3 anni. Donne e giovani sono i soggetti più a rischio. ALT ha presentato due progetti di ricerca scientifica che finanziera nel prossimo biennio, uno sul rischio cardiovascolare nei bambini obesi, l'altro sul rischio di ictus cerebrale nei giovani dai 18 ai 45 anni. Anche quest'anno, in occasione della Giornata Mondiale della Lotta alla Trombosi (16 aprile), verrà creata, insieme alla Gazzetta dello Sport, una Squadra della Salute formata da campioni dello sport che faranno da testimonial della giornata. La squadra sarà presentata in sala Buzzati il 14 aprile. ALT ONLUS C» RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 7 Smog, ogpi anno tre milioni di morti Milano — L ' i n q u i n a m e n t o causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni anno, e Milano riconferma il triste primato di 'capitale dello smog' d'Italia insieme a Torino. A dirlo sono medici e specialisti che l a n c i a n o l ' a l l a r m e : l'inquinamento provoca anche trombosi, infarto e ictus. ALT ONLUS Pag. 8 Non solo malattie respiratorie Lo smog provoca trombosi e infarto Lo smog provoca molte malattie (Foto by Zanchi) L'inquinamento causa oltre tre milioni di morti ogni anno. Malattie respiratorie, ma non solo: trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare sono solo alcune delle malattie cardiovascolari causate dallo smog. Tutti siamo a rischio, ma in particolare anziani e bambini. Un problema che ci tocca da vicino: nella classifica le aree più inquinate d'Europa la Lombardia ha un triste primato, con una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media Milano risulta, al pari di Torino, la capitale dello smog in Italia. «Il lavoro di ALT è fondamentale perché informa sui sintomi della trombosi in modo che tutti possano conoscerli ed evitarli, promuove iniziative a sostegno di chi è sano, di chi ha avuto un incontro ravvicinato con la trombosi e da oggi anche di chi assiste le persone in terapia anticoagulante con il nuovo strumento del forum "Mi curo di te. Senza mai dimenticare il sostegno alla ricerca» ha spiegato la presidente di ALT Lidia Rota Vender introducendo la tavola rotonda. «Questa iniziativa vuole essere un punto di partenza per incentivare la sensibilità della cittadinanza e l'intervento delle istituzioni sullo stato di salute dell'ambiente e, di conseguenza, delle persone». Medici e specialisti si sono confrontati nel corso della tavola rotonda, moderata da Nicoletta Carbone di Radio24 "Trombosi... nell'aria", organizzata dall'Associazione per la Lotta alla Trombosi (ALT)partendo dai dati allarmanti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. «Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - ha spiegato il professor Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano -. Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case». Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili: «L'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari», ha sottolineato Sergio Harari, direttore dell'Unità Operativa di Pneumologia e direttore del Dipartimento di Scienze Mediche dell'Ospedale San Giuseppe di Milano. Lo smog è responsabile anche dell'ictus, con una relazione che solo negli ultimi tempi è stata accertata dai ricercatori: «Tra gli inquinanti certamente responsabili ci sono le polveri ultrasottili generate dai tubi di scappamento delle auto - ha spiegato Paola Santalucia, neuroioga e vicepresidente ALT - È proprio la loro capacità di depositarsi a livello polmonare e di provocare uno stato infiammatorio che provoca un aumento di ictus di tipo ischemico. ALT ONLUS Pag. 9 Alle istituzioni, sia locali sia nazionali, gli scienziati lanciano un appello perché si intervenga al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. Anche i cittadini possono fare molto, cambiando il loro stile di vita, come da tempo sostengono i "Genitori Anti Smog" di Milano, che promuovono iniziative sul territorio per sensibilizzare le istituzioni ma anche le famiglie. Un ruolo di grande responsabilità lo riveste l'Europa: «All'Unione Europea la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che produce un grave danno di salute e in termini economici - sottolinea Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms presso l'Unione europea -. La presidenza di turno italiana deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento». Fondamentale l'impegno di ALT nella ricerca, con il sostegno del progetto italiano per lo studio dell'Ictus cerebrale nei giovani e del progetto per la valutazione del rischio trombotico nei bambini italiani obesi con un contributo economico di oltre 38mila euro. Allo stesso tempo ALT pensa alle necessità delle persone che devono convivere con la trombosi e ai loro familiari. Molti di loro hanno voluto testimoniare in prima persona paure e bisogni: «La mia salute mi ha portato a diventare un appassionato di medicina: un paziente spesso non si limita a ciò che dice il medico, sente il bisogno di documentarsi, informarsi, sentirsi rassicurato - racconta Antonio -. Sapere che esistono dei siti come quello di ALT di cui potersi fidare aiuta a superare la malattia e a conviverci con positività». La rete è anche uno strumento efficace per stare vicino alle persone, come dimostra il forum "Mi curo di te", realizzato in collaborazione con l'agenzia Mosaicoon presentato in anteprima nel corso della tavola rotonda. Una piazza dove potersi confrontare: «Quello che mi ha fatto più paura quando ho scoperto di avere un episodio di trombosi è stata di essere sola - confessa una signora -.Non sapevo a chi rivolgermi, che cosa fare, e ancora oggi ho sempre paura di non sapere abbastanza». Parlarne e confrontarsi è sicuramente la via migliore per non sentirsi soli. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 16 aprile, in occasione della Terza Giornata per la Lotta alla Trombosi. Di fianco ad ALT la Gazzetta dello Sport e il CSI, Centro Sportivo Italiano. "La partita che non possiamo permetterci di perdere - ha detto il presidente del CSI Massimo Achini - è quella di migliorare, attraverso lo sport, la salute dei cittadini, in particolare quella dei giovani". "Per fare questo - ha ribattuto Daniele Redaelli della Gazzetta dello Sport - è fondamentale che lo sport, così come l'educazione ad un corretto stili di vita, diventi un "fatto culturale". Non una pratica sporadica ma un atto volontario continuativo". Il link per scaricare il libro Aria da Morire scritto da Pier Mannuccio Mannucci e Margherita Fronte ALT ONLUS Pag. 10 Smog causa tre milioni di morti l'anno Esperti, polveri provocano trombosi, infarti e ictus. Le istituzioni devono passare subito ai fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza". Secondo gli esperti, l'inquinamento così alto a Milano e Torino provoca "una riduzione dell'aspettativa di... ALT ONLUS Pag. 11 Smog causa tre milioni di morti Tanno Esperti, polveri provocano trombosi, infarti e ictus Smog causa 3 min morti l'anno MILANO - L'inquinamento causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni anno, e Milano riconferma il suo triste primato di 'Capitale dello smog' d'Italia insieme a Torino. A dirlo sono medici e specialisti che, riuniti in un incontro dell'Associazione lotta alla trombosi (Alt), lanciano l'allarme: perché l'inquinamento provoca "malattie respiratorie, ma anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare. Le istituzioni devono passare subito ai fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza". Secondo gli esperti, l'inquinamento così alto a Milano e Torino provoca "una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media". Su 53 milioni di morti l'anno in tutto il pianeta "3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - commenta Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda - per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case". Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili: "L'aumento dello smog - spiega Sergio Harari, direttore dell'Unità Operativa di Pneumologia dell'Ospedale San Giuseppe di Milano - si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolare di carcinomi polmonari". All'Unione Europea "la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva ALT ONLUS Pag. 12 per contrastare l'inquinamento dell'aria - conclude Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms - che produce un grave danno di salute e in termini economici. La presidenza di turno italiana deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento". RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA ALT ONLUS Pag. 13 L inquinamento e la causa tre milioni di morti Tanno mercoledì 5 Febbraio 2014 - Salute Esperti, polveri provocano trombosi, infarti e ictus L'inquinamento causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni anno e Milano riconferma il suo triste primato di 'Capitale dello smog' d'Italia insieme a Torino. A dirlo sono medici e specialisti che, riuniti in un incontro dell'Associazione lotta alla trombosi (Alt), lanciano l'allarme: perché l'inquinamento provoca "malattie respiratorie, ma anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare. Le istituzioni devono passare subito ai fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza". ALT ONLUS Pag. 14 Lo smog causa 3 milioni di morti l'anno 05 Febbraio 2014 15:51 SCIENZE E TECNOLOGIE (ANSA) - MILANO - L'inquinamento causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni anno e Milano riconferma il suo triste primato di 'Capitale dello smog' d'Italia insieme a Torino. A dirlo sono medici e specialisti che, riuniti in un incontro dell'Associazione lotta alla trombosi (Alt), lanciano l'allarme: perché l'inquinamento provoca "malattie respiratorie, ma anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare. Le istituzioni devono passare subito ai fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza". ALT ONLUS Pag. 15 Milano la città più inquinata d'Italia Trombosi e infarti, aspettativa di vita cala di 2-3 anni' 05 febbraio, 17:35 • salta direttamente al contenuto dell'articolo • salta al contenuto correlato (ANSA) - MILANO, 5 FEB L'inquinamento causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni anno, e Milano riconferma il suo triste primato di 'capitale dello smog' d'Italia insieme a Torino. Adirlo sono i medici riuniti in un incontro dell'Associazione lotta alla trombosi (Alt): l'inquinamento provoca 'malattie respiratorie, ma anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare'. Secondo gli esperti, l'inquinamento così alto a Milano provoca 'una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media'. ALT ONLUS Pag. 16 Tre milioni di morti Tanno nel mondo per lo smog, in Italia Milano 'maglia nera' Alt lancia un appello alle istituzioni ultimo aaaiornamento: 05 febbraio, ore 18:39 Milano - (Adnkronos Salute) - Trecento vittime l'anno in Lombardia e 230 nel capoluogo Milano, 5 feb. (Adnkronos Salute) - L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino oerde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, Don punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i 'morti per smog' sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo 3 Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Alt, l'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari, che oggi a Milano dalla sede di Assolombarda ha lanciato un appello alle stituzioni: "Devono passare subito ai fatti, cambiare stile di vita è un'urgenza". "Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente ssterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - afferma Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Policlinico di Milano - Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case". Secondo studi scientifici, o smog aumenta di circa un quarto (+24%) il rischio di infarto e di oltre un terzo (+35%) quello di ictus. Ma oltre agli effetti su cuore e arterie, "l'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari", sottolinea Sergio Harari, direttore dell'Unità Dperativa di pneumologia e direttore del Dipartimento di scienze mediche dell'ospedale San Giuseppe di Milano. Alle istituzioni, sia locali che nazionali, gli scienziati chiedono di ALT ONLUS Pag. 17 ntervenire al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. E "all'Unione europea la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che oroduce un grave danno di salute e in termini economici", avverte Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms presso l'Ue. "La presidenza di turno italiana - raccomanda - deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento". In Italia soffre di smog anche la Capitale. "Il Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio ha diffuso i dati emersi da uno studio recente", r icorda Livia Rota Vender, presidente di Alt: "A Roma un aumento di 5 micron per millimetro cubo di Pm 2,5 provoca un aumento degli infarti del 13%, mentre un aumento di 10 micron di Pm 10 provoca un ulteriore aumento del 12%". Secondo un lavoro pubblicato sul Giornale europeo di epidemiologia, evidenzia l'esperta, "se riduciamo il Pm 2,5 risparmiamo 17 mila vite ogni anno. Per tradurre i numeri rispetto alla città di Roma, si potrebbero salvare 600 romani e risparmiare 1 milione di euro". Molto possono fare anche i cittadini, se coscienti dell'emergenza e delle possibili soluzioni. Per questo "Alt informa sui sintomi della trombosi in modo che tutti possano conoscerli ed evitarli, promuove iniziative a sostegno di chi è sano, di chi ha avuto un incontro ravvicinato con la trombosi e da oggi - annuncia Rota fender - anche di chi assiste le persone in terapia anticoagulante con il nuovo strumento del forum 'Mi curo di te'", piazza di confronto sul web. Alt aiuta inoltre la ricerca, sostenendo j n progetto italiano per lo studio dell'ictus cerebrale nei giovani e un progetto per la salutazione del rischio trombotico nei bambini italiani obesi, con un contributo economico di cltre 38 mila euro. L'incontro milanese, conclude la presidente di Alt, "vuole essere un punto di partenza per incentivare la sensibilità della cittadinanza e l'intervento delle istituzioni sullo stato di salute dell'ambiente e, di conseguenza, delle persone". Il prossimo appuntamento è oer mercoledì 16 aprile, in occasione della terza Giornata per la lotta alla trombosi. Accanto ad Alt la Gazzetta dello SDort e il Centro SDortivo italiano. ALT ONLUS Pag. 18 Milano capitale d'Italia, ma per lo smog: "Effetti devastanti sulla salute" "A Milano e Torino si vive 2-3 anni in meno rispetto alla media" è l'allarme dei medici riuniti per l'Associazione lotta alla trombosi: "Cambiare stile di vita è un'urgenza" Smog (Newpress) Milano, 5 febbraio 2014 - A Milano e Torino, "capitali italiane dello smog", si vive di meno a causa dell'inquinamento. Lo hanno detto medici e specialisti riuniti in un incontro dell'Associazione lotta alla trombosi (Alt). L'inquinamento causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni anno, e le due città industriali del nord riconfermano il triste primato. L'inquinamento provoca "malattie respiratorie, ma anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare. Le istituzioni devono passare subito ai fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza". Secondo gli esperti, l'inquinamento cosi' alto a Milano e Torino provoca "una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media". Su 53 milioni di morti l'anno in tutto il pianeta "3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto e' proprio lo smog - commenta Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda - per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case". Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili: "L'aumento dello smog - spiega Sergio Harari, direttore dell'Unita' Operativa di Pneumologia dell'Ospedale San Giuseppe di Milano - si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolare di carcinomi polmonari". All'Unione Europea "la comunità' scientifica e le associazioni chiedono una politica più' decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria - conclude Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms - che produce un grave danno di salute e in termini economici. La presidenza di turno italiana deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento ALT ONLUS Pag. 19 Esperti, polveri provocano trombosi, infarti e ictus 13:55-05/02/2014 (ANSA) - MILANO, 5 FEB - L'inquinamento causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni anno, e Milano riconferma il suo triste primato di 'Capitale dello smog' d'Italia insieme a Torino. Adirlo sono medici e specialisti che, riuniti in un incontro dell'Associazione lotta alla trombosi (Alt), lanciano l'allarme: perché l'inquinamento provoca "malattie respiratorie, ma anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare. Le istituzioni devono passare subito ai fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza". Secondo gli esperti, l'inquinamento così alto a Milano e Torino provoca "una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media". Su 53 milioni di morti l'anno in tutto il pianeta "3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - commenta Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda - per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case". Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili: "L'aumento dello smog - spiega Sergio Harari, direttore dell'Unità Operativa di Pneumologia dell'Ospedale San Giuseppe di Milano - si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolare di carcinomi polmonari". All'Unione Europea "la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria - conclude Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms - che produce un grave danno di salute e in termini economici. La presidenza di turno italiana deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento". (ANSA). ALT ONLUS Pag. 20 Lo smog fa male al cuore Lo smog fa male al cuore. Che l'inquinamento fosse dannoso per la nostra salute non è una novità: ma ora c'è uno studio pubblicato sul British medicai journal, che ne ha quantificato esattamente l'impatto, arrivando a definire che a ogni aumento nella media annuale di esposizione al Pm10 corrisponde un aumento del rischio di attacchi cardiaci del 12%. PERICOLO ANCHE AL DI SOTTO DEI LIMITI CONSENTITI L'indagine, coordinata dal Dipartimento di Epidemiologia, Servizio sanitario regionale del Lazio, che ha esaminato per 12 anni più di lOOmila persone in sette città di cinque Paesi europei, tra cui le italiane Roma e Torino, ha verificato che l'esposizione cronica al particolato atmosferico non solo è correlabile all'incidenza di eventi coronarici acuti, ma lo è anche a livelli inferiori rispetto ai limiti fissati dall'Unione europea. "Gli effetti sanitari del Pm2,5" ha spiegato Francesco Forastiere, del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio "i verificano anche a concentrazioni inferiori di quelle accettate dalla normativa europea sia di quelle indicate nelle linee guida pubblicate nel 2005 dall'Organizzazione mondiale della sanità". RISCHI MAGGIORI PER GLI OVER 70 I ricercatori hanno riscontrato un rischio maggiore per le persone sopra i 60 anni, e soprattutto dopo i 70 anni. I meccanismi attraverso cui l'esposizione all'inquinamento dell'aria influisce sul sistema cardiovascolare sono vari, e comprendono l'infiammazione sistemica, lo stress sistemico ossidativo, trombosi e coagulazione, cambiamenti nella pressione sanguigna e aterosclerosi. ALT ONLUS Pag. 21 Triste primato per Milano, è la città più inquinata d'Italia insieme a Torino Milano - L'inquinamento causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni anno, e Milano riconferma il suo triste primato di 'Capitale dello smog' d'Italia insieme a Torino. 3. A dirlo sono medici e specialisti che, riuniti in un incontro dell'Associazione lotta alla trombosi (Alt), lanciano l'allarme: perché l'inquinamento provoca "malattie respiratorie, ma anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare. Le istituzioni devono passare subito ai fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza". Secondo gli esperti, l'inquinamento così alto a Milano e Torino provoca "una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media". Su 53 milioni di morti l'anno in tutto il pianeta "3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - commenta Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case". Notizia a cura della Redazione di Primocanale © RIPRODUZIONE RISERVATA ALT ONLUS Pag. 22 Allarme inquinamento, le istituzioni devono passare subito ai fatti Home » Salute » Allarme inquinamento, le istituzioni devono passare subito ai fatti Milano, 5 febbraio 2014 - L'inquinamento causa oltre tre milioni di morti ogni anno. Malattie respiratorie, ma non solo: trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare sono solo alcune delle malattie cardiovascolari causate dallo smog. Tutti siamo a rischio, ma in particolare anziani e bambini. Un problema che ci tocca da vicino: nella classifica le aree più inquinate d'Europa la Lombardia ha un triste primato, con una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media Milano risulta, al pari di Torino, la capitale dello smog in Italia. «Il lavoro di ALT è fondamentale perché informa sui sintomi della trombosi in modo che tutti possano conoscerli ed evitarli, promuove iniziative a sostegno di chi è sano, di chi ha avuto un incontro ravvicinato con la trombosi e da oggi anche di chi assiste le persone in terapia anticoagulante con il nuovo strumento del forum "Mi curo di te. Senza mai dimenticare il sostegno alla ricerca» ha spiegato la presidente di ALT Lidia Rota Vender introducendo la tavola rotonda. «Questa iniziativa vuole essere un punto di partenza per incentivare la sensibilità della cittadinanza e l'intervento delle istituzioni sullo stato di salute dell'ambiente e, di conseguenza, delle persone». Medici e specialisti si sono confrontati nel corso della tavola rotonda, moderata da Nicoletta Carbone di Radio24 "Trombosi... nell'aria", organizzata dall'Associazione per la Lotta alla Trombosi (ALT) partendo dai dati allarmanti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. «Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - ha spiegato il professor Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano -. Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case». Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili: «L'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari», ha sottolineato Sergio Harari, direttore dell'Unità Operativa di Pneumologia e direttore del Dipartimento di Scienze Mediche dell'Ospedale San Giuseppe di Milano. Lo smog è responsabile anche dell'ictus, con una relazione che solo negli ultimi tempi è stata accertata dai ricercatori: «Tra gli inquinanti certamente responsabili ci sono le polveri ultrasottili generate dai tubi di scappamento delle auto - ha spiegato Paola Santalucia, neuroioga e vicepresidente ALT È proprio la loro capacità di depositarsi a livello polmonare e di provocare uno stato infiammatorio che provoca un aumento di ictus di tipo ischemico. Alle istituzioni, sia locali sia nazionali, gli scienziati lanciano un appello perché si intervenga al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. Anche i cittadini possono fare molto, cambiando il loro stile di vita, come da tempo sostengono i "Genitori Anti Smog" di Milano, che promuovono iniziative sul territorio per sensibilizzare le istituzioni ma anche le famiglie. Un ruolo di grande responsabilità lo riveste l'Europa: «All'Unione Europea la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più ALT ONLUS Pag. 23 decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che produce un grave danno di salute e in termini economici - sottolinea Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms presso l'Unione europea -. La presidenza di turno italiana deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento». Fondamentale l'impegno di ALT nella ricerca, con il sostegno del progetto italiano per lo studio dell'Ictus cerebrale nei giovani e del progetto per la valutazione del rischio trombotico nei bambini italiani obesi con un contributo economico di oltre 38mila euro. Allo stesso tempo ALT pensa alle necessità delle persone che devono convivere con la trombosi e ai loro familiari. Molti di loro hanno voluto testimoniare in prima persona paure e bisogni: «La mia salute mi ha portato a diventare un appassionato di medicina: un paziente spesso non si limita a ciò che dice il medico, sente il bisogno di documentarsi, informarsi, sentirsi rassicurato - racconta Antonio -. Sapere che esistono dei siti come quello di ALT di cui potersi fidare aiuta a superare la malattia e a conviverci con positività». La rete è anche uno strumento efficace per stare vicino alle persone, come dimostra il forum "Mi curo di te", realizzato in collaborazione con l'agenzia Mosaicoon presentato in anteprima nel corso della tavola rotonda. Una piazza dove potersi confrontare: «Quello che mi ha fatto più paura quando ho scoperto di avere un episodio di trombosi è stata di essere sola - confessa una signora -. Non sapevo a chi rivolgermi, che cosa fare, e ancora oggi ho sempre paura di non sapere abbastanza». Parlarne e confrontarsi è sicuramente la via migliore per non sentirsi soli. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 16 aprile, in occasione della Terza Giornata per la Lotta alla Trombosi. Di fianco ad ALT la Gazzetta dello Sport e il CSI, Centro Sportivo Italiano. "La partita che non possiamo permetterci di perdere - ha detto il presidente del CSI Massimo Achini - è quella di migliorare, attraverso lo sport, la salute dei cittadini, in particolare quella dei giovani". "Per fare questo - ha ribattuto Daniele Redaelli della Gazzetta dello Sport - è fondamentale che lo sport, così come l'educazione ad un corretto stili di vita, diventi un "fatto culturale". Non una pratica sporadica ma un atto volontario continuativo". ALT- Associazione per la lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari Onlus ALT ONLUS Pag. 24 Di smog si muore: aspettativa inferiore di 2-3 anni a Milano L'allarme dei medici: l'inquinamento pericoloso per la salute, nel mondo è la prima causa di infarto Redazione 5 febbraio 2014 Smog a Milano Tre milioni di persone muoiono ogni anno nel mondo per colpa dell'inquinamento. Un problema che a Milano è particolarmente sentito, visto che il capoluogo lombardo è, con Torino, la città più inquinata d'Italia. Un primato non di oggi, ma che non si riesce a invertire. Questa volta a lanciare l'allarme è l'associazione per la lotta alla trombosi. E proprio la trombosi, oltre all'infarto e all'ictus, è una delle conseguenze dello smog. Si parla, per Milano, di due o tre anni in meno di aspettativa di vita per chi ci abita. E lo smog è nel mondo la prima causa dell'infarto acuto. "Bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case", ha commentato Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda. ALT ONLUS Pag. 25 Milano e Torino capitali italiane dello smog: 3 min morti anno nel mondo allarme inquinamento - L'inquinamento causa oltre tre milioni di morti ogni anno. Malattie respiratorie, ma non solo: trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare sono solo alcune delle malattie cardiovascolari causate dallo smog. Tutti siamo a rischio, ma in particolare anziani e bambini. Un problema che ci tocca da vicino: nella classifica le aree più inquinate d'Europa la Lombardia ha un triste primato, con una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media Milano risulta, al pari di Torino, la capitale dello smog in Italia. «Il lavoro di ALT è fondamentale perché informa sui sintomi della trombosi in modo che tutti possano conoscerli ed evitarli, promuove iniziative a sostegno di chi è sano, di chi ha avuto un incontro ravvicinato con la trombosi e da oggi anche di chi assiste le persone in terapia anticoagulante con il nuovo strumento del forum "Mi curo di te. Senza mai dimenticare il sostegno alla ricerca» ha spiegato la presidente di ALT Lidia Rota Vender introducendo ieri la tavola rotonda "Trombosi... nell'aria" «Questa iniziativa vuole essere un punto di partenza per incentivare la sensibilità della cittadinanza e l'intervento delle istituzioni sullo stato di salute dell'ambiente e, di conseguenza, delle persone». Medici e specialisti si sono confrontati nel corso della tavola rotonda, moderata da Nicoletta Carbone di Radio24, organizzata dall'Associazione per la Lotta alla Trombosi (ALT) partendo dai dati allarmanti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. «Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - ha spiegato il professor Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano -. Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case». Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili: «L'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari», ha sottolineato Sergio Harari, direttore dell'Unità Operativa di Pneumologia e direttore del Dipartimento di Scienze Mediche dell'Ospedale San Giuseppe di Milano. Lo smog è responsabile anche dell'ictus, con una relazione che solo negli ultimi tempi è stata accertata dai ricercatori: «Tra gli inquinanti certamente responsabili ci sono le polveri ultrasottili generate dai tubi di scappamento delle auto - ha spiegato Paola Santalucia, neuroioga e vicepresidente A L T - È proprio la loro capacità di depositarsi a livello polmonare e di provocare uno stato infiammatorio che provoca un aumento di ictus di tipo ischemico. Alle istituzioni, sia locali sia nazionali, gli scienziati lanciano un appello perché si intervenga al più presto nel migliorare le ALT ONLUS Pag. 26 condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. Anche i cittadini possono fare molto, cambiando il loro stile di vita, come da tempo sostengono i "Genitori Anti Smog" di Milano, che promuovono iniziative sul territorio per sensibilizzare le istituzioni ma anche le famiglie. Un ruolo di grande responsabilità lo riveste l'Europa: «All'Unione Europea la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che produce un grave danno di salute e in termini economici - sottolinea Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms presso l'Unione europea -. La presidenza di turno italiana deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento». Fondamentale l'impegno di ALT nella ricerca, con il sostegno del progetto italiano per lo studio dell'Ictus cerebrale nei giovani e del progetto per la valutazione del rischio trombotico nei bambini italiani obesi con un contributo economico di oltre 38mila euro. Allo stesso tempo ALT pensa alle necessità delle persone che devono convivere con la trombosi e ai loro familiari. Molti di loro hanno voluto testimoniare in prima persona paure e bisogni: «La mia salute mi ha portato a diventare un appassionato di medicina: un paziente spesso non si limita a ciò che dice il medico, sente il bisogno di documentarsi, informarsi, sentirsi rassicurato - racconta Antonio -. Sapere che esistono dei siti come quello di ALT di cui potersi fidare aiuta a superare la malattia e a conviverci con positività». La rete è anche uno strumento efficace per stare vicino alle persone, come dimostra il forum "Mi curo di te", realizzato in collaborazione con l'agenzia Mosaicoon presentato in anteprima nel corso della tavola rotonda. Una piazza dove potersi confrontare: «Quello che mi ha fatto più paura quando ho scoperto di avere un episodio di trombosi è stata di essere sola - confessa una signora -. Non sapevo a chi rivolgermi, che cosa fare, e ancora oggi ho sempre paura di non sapere abbastanza». Parlarne e confrontarsi è sicuramente la via migliore per non sentirsi soli. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 16 aprile, in occasione della Terza Giornata per la Lotta alla Trombosi. Di fianco ad ALT la Gazzetta dello Sport e il CSI, Centro Sportivo Italiano. "La partita che non possiamo permetterci di perdere - ha detto il presidente del CSI Massimo Achini - è quella di migliorare, attraverso lo sport, la salute dei cittadini, in particolare quella dei giovani ALT ONLUS Pag. 27 «Per fare questo - ha ribattuto Daniele Redaelli della Gazzetta dello Sport - è fondamentale che lo sport, così come l'educazione ad un corretto stili di vita, diventi un "fatto culturale". Non una pratica sporadica ma un atto volontario continuativo». ALT ONLUS Pag. 28 Milano risponde a Alt, traffico e Pm10 giù' 06 Febbraio 2014 17:05 AMBIENTE A Milano nel 2013 la media annuale delle concentrazioni di Pm10 e' stata di 37 milligrammi per metro cubo, inferiore quindi al valore limite stabilito dall'Ile di 40 mg/m3. In risposta ai dati forniti dai medici nel corso di un incontro organizzato dall'Associazione lotta alla trombosi (Alt) il Comune di Milano ha voluto puntualizzare che si tratta del valore più' basso mai registrato, "un risultato proseguono da Palazzo Marino - raggiunto non solo grazie alle condizioni meteo, che nel 2010 sarebbero state addirittura più' favorevoli, ma anche attraverso un'insieme di politiche per ridurre la congestione del traffico e di interventi per l'efficienza e il risparmio energetico". Il 2013 e' stato l'anno con il minor numero di 'sforamenti' (81) dal 2002. Merito delle tante iniziative: da Area C al potenziamento dei mezzi, dall'estensione del BikeMi alla liberalizzazione del car sharing. Politiche di mobilita' che in pochi anni hanno fatto scendere Milano di ben 13 posizioni nella classifica sulla congestione del TomTom Traffic Index: anzi, scendendo dall'11/o posto del 2010 al 24/o del 2013, Milano e' stata la migliore in Europa dal punto di vista della riduzione del traffico. ALT ONLUS Pag. 29 Il Forum "Mi curo di te" di ALT, un aiuto a chi aiuta È online il primo forum "Mi Curo di te" http://www.altforum.it/ dedicato a tutti coloro che vivono e assistono le persone che si curano con farmaci anticoagulanti perché hanno già avuto un evento vascolare da Trombosi (infarto, ictus cerebrale, trombosi, embolia) o perché hanno un alto rischio di subirne uno. Nel corso della conferenza stampa "Trombosi ... nell'aria" organizzata da ALT - Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari - Onlus mercoledì 5 febbraio, in Assolombarda è stato messo on line il forum "Mi curo di te", un nuovo servizio di ALT dedicato a chi si prende cura delle persone colpite da malattie cardiovascolari da trombosi, in particolare ai caregivers di coloro che sono in terapia anticoagulante. "Curare ogni giorno chi è minacciato o è stato colpito da infarto, ictus, embolia polmonare, trombosi venosa e arteriosa è difficile, impegnativo, quotidiano - sottolinea Lidia Rota Vender, presidente di ALT - A volte si pensa di non farcela, si è attaccati dai sensi di colpa perché si deve sottrarre tempo ai propri figli e a se stessi per dedicarlo alla cura di genitori fragili o di altri membri della famiglia colpiti e che hanno bisogno di noi, e che senza di noi non ce la farebbero". Un impegno continuo e responsabile come quello che si richiede al caregiver (letteralmente "colui/colei che presta le cure": in italiano non esiste una parola sintetica e significativa come questa per esprimere questo concetto) in situazioni oggi molto frequenti può creare una grave situazione di ansia e di stress, protratta e soprattutto senza fine, che a volte pensiamo di non poter sostenere: ma non possiamo mollare. "È stress inevitabile ma può alleggerirsi, - spiega Lidia Rota Vender. Cercare e trovare strumenti che ci aiutino a semplificare le cure che prestiamo e ci rassicurino che quello che stiamo facendo è giusto, trovare suggerimenti per risolvere con provvedimenti semplici situazioni e problemi che ci sembrano insormontabili, condividere esperienze con chi queste soluzioni le ha già trovare e sperimentate: è cosi che possiamo alleggerire e ridurre la nostra ansia e migliorare le cure che prestiamo ai nostri cari; è così che possiamo contribuire a non peggiorare lo stato di ansia e di senso di colpa che il paziente comunque prova quando sa di essere dipendente da noi, e si accorge di quanto la sua malattia ha cambiato la qualità della nostra vita, perché ci dobbiamo dividere fra i nostri figli e i nostri genitori". Per questo ALT ha pensato e creato uno strumento che semplifichi la vita dei caregiver e dei pazienti, che metta a disposizione di tanti informazioni semplici ma fondamentali che aiutino a rendere più lieve un compito di per sé impegnativo come l'occuparsi di chi è malato. Per questo è nato il forum "Mi Curo di te" , per aiutare a risolvere problemi grandi che possono diventare piccoli, e superabili. Chi vive la nostra stessa esperienza può darci suggerimenti preziosi: in questo caso per migliorare la qualità del'assistenza che prestiamo ai nostri cari che assumono terapie salvavita come gli anticoagulanti , per migliorare la qualità della loro vita ma anche la qualità della nostra. Non per aggiungere anni alla vita, ma per aggiungere vita agli anni: qualità, non quantità. Alcuni fanno da soli e non sbagliano: si preparano le pastiglie, sanno a che ora prenderle, quali cibi evitare, quando e perché e dove fare il controllo con il prelievo di sangue , come comunicare con il medico che segue il paziente se sono sopravvenute novità, come farmaci nuovi, malattie intercorrenti, disturbi intestinali, febbri. Alcuni sanno che cosa fare se si manifesta un'emorragia, dal naso, dall'intestino, o se si devono affrontare manovre diagnostiche o cure invasive, come le gastro e le colonscopie, le biopsie, i piccoli o grandi interventi chirurgici. Altri non lo sanno, non sanno a chi chiedere, improvvisano e spesso sbagliano, con le ricadute che seguono. Alcuni fortunati hanno accanto qualcuno che si dedica a loro, che li aiuta a non sbagliare, che sorveglia che tutto venga fatto come si deve. Un famigliare, un amico, un figlio, una figlia. Non tutti. "Questo forum- conclude il presidente di ALT - è dedicato a tutti coloro che prestano cure e assistenza a un paziente che prende farmaci anticoagulanti salvavita e che hanno bisogno di un riferimento e di qualche consiglio per gestire una responsabilità così grande. E noi di ALT tendiamo a tutti costoro una mano". Stefania Bortolotti ALT ONLUS Pag. 30 Inquinamento killer, tre milioni le vittime ogni anno Non solo malattie respiratorie. Ma anche patologie cardiovascolari, come trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare. A causarle è l'inquinamento, che ogni anno fa registrare oltre tre milioni di morti. A rischiare di più anziani e bambini. Un problema che ci tocca da vicino, visto che nella classifica delle aree più inquinate d'Europa, la Lombardia si aggiudica un triste primato: con una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media, Milano risulta, al pari di Torino, la capitale dello smog in Italia. A lanciare l'allarme medici e specialisti riuniti nel capoluogo lombardo in occasione della tavola rotonda "Trombosi... nell'aria", organizzata dall'Associazione per la lotta alla trombosi (Alt). «Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno - spiega Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano, commentando i dati allarmanti dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) - e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog. Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case». Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili. Secondo Sergio Harari, direttore dell'Unità operativa di Pneumologia e direttore del Dipartimento di Scienze mediche dell'ospedale San Giuseppe di Milano, «l'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari». Lo smog è responsabile anche dell'ictus, con una relazione che solo negli ultimi tempi è stata accertata dai ricercatori: «Tra gli inquinanti certamente responsabili - afferma Paola Santalucia, neuroioga e vicepresidente Alt - ci sono le polveri ultrasottili generate dai tubi di scappamento delle auto. È proprio la loro capacità di depositarsi a livello polmonare e di provocare uno stato infiammatorio che provoca un aumento di ictus di tipo ischemico». «Questa iniziativa - spiega la presidente di Alt, Lidia Rota - vuole essere un punto di partenza per incentivare la sensibilità della cittadinanza e l'intervento delle Istituzioni sullo stato di salute dell'ambiente e, di conseguenza, delle persone». Alle Istituzioni, infatti, sia locali sia nazionali, gli scienziati lanciano un appello perché si intervenga al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. Anche i cittadini possono fare molto, cambiando il loro stile di vita, come da tempo sostengono i "Genitori Anti Smog" di Milano, che promuovono iniziative sul territorio per sensibilizzare le Istituzioni, ma anche le famiglie. ALT ONLUS Pag. 31 Il Forum "Mi curo di te" di ALT, un aiuto a chi aiuta Genova Anno XII - n. 56 - 16.12.2013 Pagine Nazionali del 07/02/2014 È online il primo forum "Mi Curo di te" http://www.altforum.it/ dedicato a tutti coloro che vivono e assistono le persone che si curano con farmaci anticoagulanti perché hanno già avuto un evento vascolare da Trombosi (infarto, ictus cerebrale, trombosi, embolia) o perché hanno un alto rischio di subirne uno. Nel corso della conferenza stampa "Trombosi ... nell'aria" organizzata da ALT Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari - Onlus mercoledì 5 febbraio, in Assolombarda è stato messo on line il forum "Mi curo di te", un nuovo servizio di ALT dedicato a chi si prende cura delle persone colpite da malattie cardiovascolari da trombosi, in particolare ai caregivers di coloro che sono in terapia anticoagulante. "Curare ogni giorno chi è minacciato o è stato colpito da infarto, ictus, embolia polmonare, trombosi venosa e arteriosa è difficile, impegnativo, quotidiano sottolinea Lidia Rota Vender, presidente di ALT - A volte si pensa di non farcela, si è attaccati dai sensi di colpa perché si deve sottrarre tempo ai propri figli e a se stessi per dedicarlo alla cura di genitori fragili o di altri membri della famiglia colpiti e che hanno bisogno di noi, e che senza di noi non ce la farebbero". Un impegno continuo e responsabile come quello che si richiede al caregiver (letteralmente "colui/colei che presta le cure": in italiano non esiste una parola sintetica e significativa come questa per esprimere questo concetto) in situazioni oggi molto frequenti può creare una grave situazione di ansia e di stress, protratta e soprattutto senza fine, che a volte pensiamo di non poter sostenere: ma non possiamo mollare. "È stress inevitabile ma può alleggerirsi, - spiega Lidia Rota Vender. Cercare e trovare strumenti che ci aiutino a semplificare le cure che prestiamo e ci rassicurino che quello che stiamo facendo è giusto, trovare suggerimenti per risolvere con provvedimenti semplici situazioni e problemi che ci sembrano insormontabili, condividere esperienze con chi queste soluzioni le ha già trovare e sperimentate: è cosi che possiamo alleggerire e ridurre la nostra ansia e migliorare le cure che prestiamo ai nostri cari; è così che possiamo contribuire a non peggiorare lo stato di ansia e di senso di colpa che il paziente comunque prova quando sa di essere dipendente da noi, e si accorge di quanto la sua malattia ha cambiato la qualità della nostra vita, perché ci dobbiamo dividere fra i nostri figli e i nostri genitori". Per questo ALT ha pensato e creato uno strumento che semplifichi la vita dei caregiver e dei pazienti, che metta a disposizione di tanti informazioni semplici ma fondamentali che aiutino a rendere più lieve un compito di per sé impegnativo come l'occuparsi di chi è malato. Per questo è nato il forum "Mi Curo di te" , per aiutare a risolvere problemi grandi che possono diventare piccoli, e superabili. Chi vive la nostra stessa esperienza può darci suggerimenti preziosi: in questo caso per migliorare la qualità del'assistenza che prestiamo ai nostri cari che assumono terapie salvavita come gli anticoagulanti, per migliorare la qualità della loro vita ma anche la qualità della nostra. Non per aggiungere anni alla vita, ma per aggiungere vita agli anni: qualità, non quantità. Alcuni fanno da soli e non sbagliano: si preparano le pastiglie, sanno a che ora prenderle, quali cibi evitare, quando e perché e dove fare il controllo con il prelievo di sangue , come comunicare con il medico che segue il paziente se sono sopravvenute novità, come farmaci nuovi, malattie intercorrenti, disturbi intestinali, febbri. Alcuni sanno che cosa fare se si manifesta un'emorragia, dal naso, dall'intestino, o se si devono affrontare manovre diagnostiche o cure invasive, come le gastro e le colonscopie, le biopsie, i piccoli o grandi interventi chirurgici. Altri non lo sanno, non sanno a chi chiedere, improvvisano e spesso sbagliano, con le ricadute che seguono. Alcuni fortunati hanno accanto qualcuno che si dedica a loro, che li aiuta a non sbagliare, che sorveglia che tutto venga fatto come si deve. Un famigliare, un amico, un figlio, una figlia. Non tutti. "Questo forum- conclude il presidente di ALT - è dedicato a tutti coloro che prestano cure e assistenza a un paziente che prende farmaci anticoagulanti salvavita e che hanno bisogno di un riferimento e di qualche consiglio per gestire una responsabilità così grande. E noi di ALT tendiamo a tutti costoro una mano". Stefania Bortolottì ALT ONLUS Pag. 32 ALT ONLUS Pag. 33 Smog e malattie polmonari, cosa c'è di vero? 0:00 -:5t Smog e malattie polmonari, cosa c'è di vero? 06 febbraio 2014 Intervista ai Dott. Sergio Harari. direttore dell'Unità Operativa di Pneurnologia dell'Ospedale San Giuseppe di Milano ALT ONLUS Pag. 34 ALT ONLUS Pag. 35 I n t e r v i s t a a Paola S a n t a l u c i a , v i c e p r e s i d e n t e di A L T - 7 FEBBRAIO 2 0 1 4 - Radio P a d a n i a , Trasm issione Sani nel terzo m illennio ALT ONLUS Pag. 36 Quanto fa male lo smog Scopertamade in Siad Team di ricercatori trova il metodo sperimentale per misurare le conseguenze nocive sull'uomo SIMONE CASIRAGHI ^ ^ ^ M Mondo della ricerca e della medicina l'hanno già definita una svolta storica nella ricerca sull'inquinamento dell'aria, un passaggio fondamentale dai metodi prettamente statistici a quelli sperimentali. Ed è una ricerca tutta targata Bergamo. Per la prima volta sarà possibile misurare scientificamente e con un'osservazione diretta clinica quanto fanno male, quali sono le più pericolose ed entro quanto tempo le polveri sottili provocano patologie gravi nell'uomo. Sotto osservazione saranno, in particolare, gli effetti delle sole polveri PmlO e Pm2,5, le più sottili presenti nell'aria e per questo in grado di penetrare a fondo nell'organismo, polveri che finiscono direttamente nel sangue causando patologie respiratorie, tosse cronica, bronchiti, allergie, asma fino ad arrivare a ridurre la funzione polmonare o, peggio, ad alterare il battito cardiaco o la coagulazione del sangue. Nei laboratori Siad Una tecnologia altamente innovativa e messa a punto a Bergamo, proprio nella città fra le prime dieci in Italia più colpite dall'inquinamento delle polveri sottili. È stata scoperta nei laboratori del gruppo industriale Siad, quartier generale in via San Bernardino, altamente specializzata nella produzione e trattamento dei gas. Una tec- nologia che l'equipe di ricercatori Siad, tutti bergamaschi, età media 30 anni - Matteo Semperboni, Marco Manenti, Klaus Midali e Diego Ripamonti sotto la guida di Giorgio Bissolotti, ingegnere, research manager di Siad capo del gruppo di ricercatori - ha scoperto dopo un anno e mezzo chiusa in laboratorio fra ricerche, studi, analisi, prove, esperimenti. Sembrava non doversi mai concludere. Poi un mattino la proverbiale lampadina che si illumina. Si accende nella testa di Klaus Midali, il più giovane dei cinque ricercatori bergamaschi. La parola magica era: filtri. 18 mesi di ricerca «È stata una ricerca durata oltre 18 mesi, molto difficile, da diventare quasi matti - confessa oggi Giorgio Bissolotti -. È stata impegnativa perché una ricerca di "frontiera", ma per la prima volta abbiamo trovato la soluzione tecnologica che consente di superare il modello causa-effetto basato finora solo su osservazioni e associazioni statistiche, relazioni epidemiologiche, ma mai probanti al 99,9%: un'alta frequenza di soggetti malati e di patologie era associata numericamente a un alto livello di inquinamenti nell'aria. Non si è mai riusciti a misurare i tanti altri fattori che stavano in mezzo e quanto fossero responsabili degli effetti tossici. Filtro e aerosol Occorreva fare un passo in ALT ONLUS avanti. «Questa nuova tecnologia lo consente - precisa Bissolotti - . Oggi è tecnicamente, infatti, possibile attraverso speciali filtri, selezionare e isolare solo il particolato fra i tanti elementi inquinanti nell'aria (idrocarburi, ossidi di zolfo, metalli pesanti), di riproporlo ed erogarlo sotto forma di aerosol e di poterlo somministrare a un soggetto in maniera controllata durante una ricerca clinica». In campo l'ospedale Sacco È così che la Siad mette le basi per nuovo modello scientifico di osservazione diretta medica e sanitaria dei parametri biologici dell'uomo sotto l'effetto solamente del particolato. E lo consegna ad un'altra équipe di ricercatori, medici dell'Ospedale «Luigi Sacco» di Milano. Nicola Montano, professore associato e medico a Medicina interna dell'ospedale milanese, con la sua équipe di ricercatori, vuole scoprire la responsabilità reale «solo» di PmlO e Pm2,5. Un problema mondiale «Sì, la tecnologia è oggi disponibile - spiega Nicola Montano -, i risultati di fattibilità ci sono tutti, abbiamo fatto sperimentazioni pilota per un anno, ora si possono proporre gli studi. Quello messo a punto da Siad è uno strumento innovativo, che oravavalidato scientificamente. Si possono capire, con esperimenti medici, quali sono gli effetti tossici e quanto dobbiamo preoccuparci. Questo è un problema di salute pubblica mondiale». • Pag. 37 Il gruppo di ricercatori che hanno reso possibile la rivoluzionaria ricerca sull'inquinamento dell'aria e il suo effetto sull'uomo. Da sinistra, Matteo Semperboni; Marco Manenti; Klaus Midali (responsabile della Funzione Ric/Saa e capogruppo); Diego Ripamonti; Giorgio Bissolotti ( Direttore Ricerca di cui Rie /Saa fa parte) ALT ONLUS Pag. 38 Smog, 3 milioni di morti l'anno nel mondo L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti per smog" sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari. ALT ONLUS Pag. 39 INCONTRI: Trombosi e inquinamento Comunicato del 5/2/2014 Allarme inquinamento. Le istituzioni devono passare subito ai fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza. E' questo l'appello diramato nel corso della tavola rotonda "Trombosi... nell'aria" dalla comunità scientifica internazionale riunita a Milano in Assolombarda insieme ad associazioni, pazienti e cittadini. Lo smog causa non solo malattie respiratorie ma anche Trombosi, Infarto, Ictus Ed Embolia polmonare. A rischio anche donne e bambini. Capitale dello smog: Milano. L'inquinamento causa oltre tre milioni di morti ogni anno. Malattie respiratorie, ma non solo: trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare sono solo alcune delle malattie cardiovascolari causate dallo smog. Tutti siamo a rischio, ma in particolare anziani e bambini. Un problema che ci tocca da vicino: nella classifica le aree più inquinate d'Europa la Lombardia ha un triste primato, con una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media Milano risulta, al pari di Torino, la capitale dello smog in Italia. «Il lavoro di ALT è fondamentale perché informa sui sintomi della trombosi in modo che tutti possano conoscerli ed evitarli, promuove iniziative a sostegno di chi è sano, di chi ha avuto un incontro ravvicinato con la trombosi e da oggi anche di chi assiste le persone in terapia anticoagulante con il nuovo strumento del forum "Mi curo di te. Senza mai dimenticare il sostegno alla ricerca» ha spiegato la presidente di ALT Lidia Rota Vender introducendo la tavola rotonda. «Questa iniziativa vuole essere un punto di partenza per incentivare la sensibilità della cittadinanza e l'intervento delle istituzioni sullo stato di salute dell'ambiente e, di conseguenza, delle persone». Medici e specialisti si sono confrontati nel corso della tavola rotonda, moderata da Nicoletta Carbone di Radio24 "Trombosi... nell'aria", organizzata dall'Associazione per la Lotta alla Trombosi (ALT) partendo dai dati allarmanti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. «Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - ha spiegato il professor Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano -. Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case». Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili: «L'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari», ha sottolineato Sergio Harari, direttore dell'Unità Operativa di Pneumologia e direttore del Dipartimento di Scienze Mediche dell'Ospedale San Giuseppe di Milano. Lo smog è responsabile anche dell'ictus, con una relazione che solo negli ultimi tempi è stata accertata dai ricercatori: «Tra gli inquinanti certamente responsabili ci sono le polveri ultrasottili generate dai tubi di scappamento delle auto - ha spiegato Paola Santalucia, neuroioga e vicepresidente ALT - È proprio la loro capacità di depositarsi a livello polmonare e di provocare uno stato infiammatorio che provoca un aumento di ictus di tipo ischemico. ALT ONLUS Pag. 40 Alle istituzioni, sia locali sia nazionali, gli scienziati lanciano un appello perché si intervenga al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. Anche i cittadini possono fare molto, cambiando il loro stile di vita, come da tempo sostengono i "Genitori Anti Smog" di Milano, che promuovono iniziative sul territorio per sensibilizzare le istituzioni ma anche le famiglie. Un ruolo di grande responsabilità lo riveste l'Europa: «All'Unione Europea la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che produce un grave danno di salute e in termini economici - sottolinea Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente deH'Oms presso l'Unione europea -. La presidenza di turno italiana deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento». Fondamentale l'impegno di ALT nella ricerca, con il sostegno del progetto italiano per lo studio dell'Ictus cerebrale nei giovani e del progetto per la valutazione del rischio trombotico nei bambini italiani obesi con un contributo economico di oltre 38mila euro. Allo stesso tempo ALT pensa alle necessità delle persone che devono convivere con la trombosi e ai loro familiari. Molti di loro hanno voluto testimoniare in prima persona paure e bisogni: «La mia salute mi ha portato a diventare un appassionato di medicina: un paziente spesso non si limita a ciò che dice il medico, sente il bisogno di documentarsi, informarsi, sentirsi rassicurato - racconta Antonio -. Sapere che esistono dei siti come quello di ALT di cui potersi fidare aiuta a superare la malattia e a conviverci con positività». La rete è anche uno strumento efficace per stare vicino alle persone, come dimostra il forum "Mi curo di te", realizzato in collaborazione con l'agenzia Mosaicoon presentato in anteprima nel corso della tavola rotonda. Una piazza dove potersi confrontare: «Quello che mi ha fatto più paura quando ho scoperto di avere un episodio di trombosi è stata di essere sola - confessa una signora -. Non sapevo a chi rivolgermi, che cosa fare, e ancora oggi ho sempre paura di non sapere abbastanza». Parlarne e confrontarsi è sicuramente la via migliore per non sentirsi soli. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 16 aprile, in occasione della Terza Giornata per la Lotta alla Trombosi. Di fianco ad ALT la Gazzetta dello Sport e il CSI, Centro Sportivo Italiano. "La partita che non possiamo permetterci di perdere - ha detto il presidente del CSI Massimo Achini - è quella di migliorare, attraverso lo sport, la salute dei cittadini, in particolare quella dei giovani". "Per fare questo - ha ribattuto Daniele Redaelli della Gazzetta dello Sport - è fondamentale che lo sport, così come l'educazione ad un corretto stili di vita, diventi un "fatto culturale". Non una pratica sporadica ma un atto volontario continuativo". ALT ONLUS Pag. 41 INTERNET: Un forum per l'ALT Comunicato del 6/2/2014 Il Forum "Mi curo di te" di ALT (Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari), un aiuto a chi aiuta. È online il primo forum "Mi Curo di te" http://www.altforum.it/ dedicato a tutti coloro che vivono e assistono le persone che si curano con farmaci anticoagulanti perché hanno già avuto un evento vascolare da Trombosi (infarto, ictus cerebrale, trombosi, embolia) o perché hanno un alto rischio di subirne uno. Nel corso della conferenza stampa "Trombosi ... nell'aria" organizzata da ALT - Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari - Onlus mercoledì 5 febbraio, in Assolombarda è stato messo on line il forum "Mi curo di te", un nuovo servizio di ALT dedicato a chi si prende cura delle persone colpite da malattie cardiovascolari da trombosi, in particolare ai caregivers di coloro che sono in terapia anticoagulante. "Curare ogni giorno chi è minacciato o è stato colpito da infarto, ictus, embolia polmonare, trombosi venosa e arteriosa è difficile, impegnativo, quotidiano - sottolinea Lidia Rota Vender, presidente di ALT - A volte si pensa di non farcela, si è attaccati dai sensi di colpa perché si deve sottrarre tempo ai propri figli e a se stessi per dedicarlo alla cura di genitori fragili o di altri membri della famiglia colpiti e che hanno bisogno di noi, e che senza di noi non ce la farebbero". Un impegno continuo e responsabile come quello che si richiede al caregiver (letteralmente "colui/colei che presta le cure": in italiano non esiste una parola sintetica e significativa come questa per esprimere questo concetto) in situazioni oggi molto frequenti può creare una grave situazione di ansia e di stress, protratta e soprattutto senza fine, che a volte pensiamo di non poter sostenere: ma non possiamo mollare. "È stress inevitabile ma può alleggerirsi, - spiega Lidia Rota Vender. Cercare e trovare strumenti che ci aiutino a semplificare le cure che prestiamo e ci rassicurino che quello che stiamo facendo è giusto, trovare suggerimenti per risolvere con provvedimenti semplici situazioni e problemi che ci sembrano insormontabili, condividere esperienze con chi queste soluzioni le ha già trovare e sperimentate: è così che possiamo alleggerire e ridurre la nostra ansia e migliorare le cure che prestiamo ai nostri cari; è così che possiamo contribuire a non peggiorare lo stato di ansia e di senso di colpa che il paziente comunque prova quando sa di essere dipendente da noi, e si accorge di quanto la sua malattia ha cambiato la qualità della nostra vita, perché ci dobbiamo dividere fra i nostri figli e i nostri genitori". Per questo ALT ha pensato e creato uno strumento che semplifichi la vita dei caregiver e dei pazienti, che metta a disposizione di tanti informazioni semplici ma fondamentali che aiutino a rendere più lieve un compito di per sé impegnativo come l'occuparsi di chi è malato. Per questo è nato il forum "Mi Curo di te" , per aiutare a risolvere problemi grandi che possono diventare piccoli, e superabili. Chi vive la nostra stessa esperienza può darci suggerimenti preziosi: in questo caso per migliorare la qualità del'assistenza che prestiamo ai nostri cari che assumono terapie salvavita come gli anticoagulanti , per migliorare la qualità della loro vita ma anche la qualità della nostra. Non per aggiungere anni alla vita, ma per aggiungere vita agli anni: qualità, non quantità. Alcuni fanno da soli e non sbagliano: si preparano le pastiglie, sanno a che ora prenderle, quali cibi evitare, quando e perché e dove fare il controllo con il prelievo di sangue , come comunicare con il ALT ONLUS Pag. 42 medico che segue il paziente se sono sopravvenute novità, come farmaci nuovi, malattie intercorrenti, disturbi intestinali, febbri. Alcuni sanno che cosa fare se si manifesta un'emorragia, dal naso, dall'intestino, o se si devono affrontare manovre diagnostiche o cure invasive, come le gastro e le colonscopie, le biopsie, i piccoli o grandi interventi chirurgici. Altri non lo sanno, non sanno a chi chiedere, improvvisano e spesso sbagliano, con le ricadute che seguono. Alcuni fortunati hanno accanto qualcuno che si dedica a loro, che li aiuta a non sbagliare, che sorveglia che tutto venga fatto come si deve. Un famigliare, un amico, un figlio, una figlia. Non tutti. "Questo forum - conclude il presidente di ALT - è dedicato a tutti coloro che prestano cure e assistenza a un paziente che prende farmaci anticoagulanti salvavita e che hanno bisogno di un riferimento e di qualche consiglio per gestire una responsabilità così grande. E noi di ALT tendiamo a tutti costoro una mano". ALT ONLUS Pag. 43 Smog, 3 milioni di morti l'anno nel mondo L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persia testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti per smog" sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari. ALT ONLUS Pag. 44 AMBIENTE Milano maglia nera in italia, con 230 vittime Nel mondo ci sono tre milioni di morti all'anno per lo L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i 'morti per smog' sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Alt, l'Associazione per la lotta alla trombosi e Un uomo in alle malattie cardiovascolari, che dalla sede di Assolombarda ha lanciato un appello alle istituzioni: "Devono passare subito ai fatti, cambiare stile di vita è un'urgenza". "Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - afferma Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Policlinico di Milano - Per contrastare costretto alla mascherina questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case". Secondo studi scientifici, lo smog a u m e n t a di circa u n quarto (+24%) il rischio di infarto e di oltre un terzo (+35%) quello di ictus. Ma oltre agli effetti su cuore e arterie, "l'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle pol- ALT ONLUS moniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari", sottolinea Sergio Harari, direttore dell'Unità operativa di pneumologia e direttore del Dip a r t i m e n t o di scienze mediche dell'ospedale San Giuseppe di Milano. Alle istituzioni, sia locali che nazionali, gli scienziati chiedono di intervenire al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. E "all'Unione europea la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che produce un grave danno di salute e in termini economici", avverte Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms presso l'Ue. "La presidenza di turno italiana raccomanda - deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento". Pag. 45 Smog, 3 milioni di morti l'anno nel mondo L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti per smog" sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari. ALT ONLUS Pag. 46 Lo smog e il rischio di malattie cardiovascolari L'importanza dello stile di vita di Valeria Leone - Sanihelp.it Pubblicato il: 11-02-2014 Non solo malattie respiratorie: l'inquinamento atmosferico causerebbe anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare. Un rischio che riguarda tutta la popolazione. I danni dell'inquinamento I danni dell'inquinamentoL'inquinamento causa oltre tre milioni di morti ogni anno. Malattie respiratorie, ma non solo: trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare sono solo alcune delle malattie cardiovascolari causate dallo smog. Un rischio che interessa tutti e in particolare anziani e bambini. FONTE - CONFLITTO DI INTERESSI: Comunicato stampa ALT Onlus (Associazione per la Lotta alle Trombosi e alle malattie cardiovascolari) ALT ONLUS Pag. 47 Smog, Milano "maglia nera" in Italia IDATI Milano L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i 'morti per smog' sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Alt, l'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari, che oggi a Milano dalla sede di Assolombarda ha lanciato un appel- lo alle istituzioni: "Devono passare subito ai fatti, cambiare stile di vita è un'urgenza". "Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell' aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - afferma Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Policlinico di Milano - Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case". Secondo studi scientifici, lo smog aumenta di circa un quarto (+24%) ilrischiodi infarto e di oltre un terzo (+35%) quello di ictus. Ma oltre agli effetti su cuore e arterie, "l'au- ALT ONLUS mento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchiolitì del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari", sottolinea Sergio Harari, direttore dell'Unità operativa di pneumologia e direttore del Dipartimento di scienze mediche dell'ospedale San Giuseppe di Milano. Alle istituzioni, sia locali che nazionali, gli scienziati chiedono di intervenire al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno E' una vera emergenza Pag. 48 INQUINAMENTO Appello Alt alle Istituzioni Tre milioni di morti all'anno nel mondo per smog, Milano "maglia nera" in Italia LI L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i 'morti per smog' sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Alt, l'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari, che dalla sede di Assolombarda ha lanciato un appello alle istituzioni: "Devono passare subito ai fatti, cambiare stile di vita è un'urgenza". "Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - afferma Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Policlinico di Milano - Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case". Secondo studi scientifici, lo smog aumenta di circa un quarto (+24%) il rischio di infarto e di oltre un terzo (+35%) quello di ictus. Ma oltre agli effetti su cuore e arterie, "l'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari", sottolinea Sergio Harari, direttore dell'Unità operativa di pneumologia e direttore del Dipartimento di scienze mediche dell'ospedale San Giuseppe di Milano. Alle istituzioni, sia locali che nazionali, gli scienziati chiedono di intervenire al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. E "all'Unione europea la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che produce un grave danno di salute e in termini economici", avverte Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms presso l'Ue. "La presidenza di turno italiana - raccomanda deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento". ALT ONLUS Pag. 49 Allarme inquinamento: lo smog tra le cause della trombosi Silvia Valenti Fra tutte le sostanze nocive che possono essere contenute nell'aria, due sono davvero letali: il particolato e l'ozono cosiddetto troposferico. Gli esperti concordano che questi veleni causano gravi malattie non solo dei polmoni e dei bronchi ma anche del cuore, del cervello, delle arterie e delle vene, quali trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare Il risultato è che ci si ammala e si muore precocemente: gli studi effettuati dimostrano che ogni cittadino europeo perde in media 8,6 mesi di vita per colpa dello smog, in particolare delle polveri sottili che esso contiene e diffonde. Le polveri sottili sono la causa di 3,1 milioni di decessi e in Europa si contano 430mila morti premature ogni anno, con picchi nelle zone più a rischio, come la Pianura Padana, dove si calcola che ogni abitante perda in media da 2 a 3 anni di vita. Il superamento della soglia raccomandata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (il 20%) causa in Lombardia 300 morti all'anno, 231 dei quali nella sola Milano. Un aumento di 5 micron per millimetro cubo di Pm 2,5 provoca un aumento degli infarti del 13%, mentre un aumento di 10 micron di PM 10 provoca un ulteriore aumento del 12%. Ne parliamo con la Dott.ssa Lidia Rota Vender, Presidente dell'Associazione Lotta alla Trombosi e Responsabile del Centro Trombosi dell'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano). ALT ONLUS Pag. 50 Trombicitopenie Normalmente ci sono tra 150 mila e 400 mila piastrine nella millesima parte di un litro di sangue. Alcune persone hanno poche piastrine, allora i medici parlano di piastrinopenia, cioè sono povere... La Fibrillazione atriale La fibrillazione atriale è un'aritmia cardiaca, un tipo di tachicardia caratterizzato da un numero di battiti, teorico, compreso tra i 300 e 600 al minuto. Si tratta di una patologia relativamente... L'arteriopatia cronica ostruttiva degli arti inferiori Quando la malattia interessa i vasi che portano il sangue alle gambe, alle volte, si hanno una serie di disturbi, più o meno invalidanti, il più caratteristico dei quali è la claudicatio... Infarto La cardiopatia ischemica nelle sue forme (angina pectoris, infarto acuto del miocardio) rappresenta la prima causa di ricoveri nella maggior parte dei paesi industrializzati. Varici Semplici inestetismi o vera e propria malattia, le varici rappresentano ancor oggi un serio problema sanitario e sociale. Molto frequenti specie nel sesso femminile, si stima che una donna su dieci... ALT ONLUS Pag. 51 Smog, quando la trombosi è nell'aria L'inquinamento non provoca solo malattie alle vie respiratorie, ma anche trombosi, infarti, ictus ed embolia polmonare. Questo l'allarme lanciato dalla comunità scientifica internazionale riunita a Milano grazie ad ALT, l'Associazione per la lotta alla trombosi. Attenzione allo smog. L'appello è stato lanciato dalla comunità scientifica internazionale riunita a Milano in Assolombarda insieme ad associazioni, pazienti e cittadini. Nel corso della tavola rotonda "Trombosi... nell'aria", organizzata dall'Associazione per la Lotta alla Trombosi (ALT), sono state messe in luce le malattie causate dallo smog che non riguardano soltanto quelle respiratorie ma comprendono anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare. Tutti siamo a rischio, ma in particolare anziani e bambini. Un problema che ci tocca da vicino: nella classifica delle aree più inquinate d'Europa la Lombardia ha un triste primato, con una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media e Milano risulta, al pari di Torino, la capitale dello smog in Italia. Un ambiente sano, per persone sane «Il lavoro di ALT - ha spiegato la presidente dell'associazione Lidia Rota Vender introducendo la tavola rotonda - è fondamentale perché informa sui sintomi della trombosi in modo che tutti possano conoscerli ed evitarli, promuove iniziative a sostegno di chi è sano, di chi ha avuto un incontro ravvicinato con la trombosi e da oggi anche di chi assiste le persone in terapia anticoagulante con il nuovo strumento del forum "Mi curo di te". Senza mai dimenticare il sostegno alla ricerca. Questa iniziativa vuole essere un punto di partenza per incentivare la sensibilità della cittadinanza e l'intervento delle istituzioni sullo stato di salute dell'ambiente e, di conseguenza, delle persone». I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, discussi durante l'incontro moderato da Nicoletta Carbone di Radio24, sono allarmanti: su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, ogni anno, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante ALT ONLUS Pag. 52 l'infarto acuto è proprio lo smog. Questo è responsabile anche dell'ictus, con una relazione che solo negli ultimi tempi è stata accertata dai ricercatori: «Tra gli inquinanti certamente responsabili ci sono le polveri ultrasottili generate dai tubi di scappamento delle auto - ha spiegato Paola Santalucia, neuroioga e vicepresidente ALT-. È proprio la loro capacità di depositarsi a livello polmonare e di provocare uno stato infiammatorio che provoca un aumento di ictus di tipo ischemico». La riduzione del traffico, primo obiettivo da perseguire Alle istituzioni, sia locali, sia nazionali, gli scienziati hanno lanciato un appello perché si intervenga al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. Anche i cittadini possono fare molto, cambiando il loro stile di vita, come da tempo sostengono i "Genitori Anti Smog" di Milano, che promuovono iniziative sul territorio per sensibilizzare le istituzioni ma anche le famiglie. Un ruolo di grande responsabilità lo riveste l'Europa. «All'Unione Europea sottolinea Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms presso l'Unione europea - la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che produce un grave danno di salute e in termini economici. La presidenza di turno italiana deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento». A cura di Simona Camarda ALT ONLUS Pag. 53 Smog, 3 milioni di morti l'anno nel mondo L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti per smog" sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari. ALT ONLUS Pag. 54 Smog, 3 milioni di morti l'anno nel mondo L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti per smog" sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari. ALT ONLUS Pag. 55 Smog, 3 milioni di morti l'anno nel mondo L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti per smog" sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari. ALT ONLUS Pag. 56 Smog, 3 milioni di morti l'anno nel mondo L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti per smog" sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari. ALT ONLUS Pag. 57 3 MLN DI MORTI L'ANNO NEL MONDO PER SMOG, MILANO 'MAGLIA NERA' IN ITALIA 300 vittime l'anno in Lombardia e 230 nel capoluogo, appello Alt alle Istituzioni L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i 'morti per smog' sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Alt, l'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari, che dalla sede di Assolombarda ha lanciato un appello alle istituzioni: "Devono passare subito ai fatti, cambiare stile di vita è un'urgenza". "Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - afferma Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Policlinico di Milano - Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case". Secondo studi scientifici, lo smog aumenta di circa un quarto (+24%) il rischio di infarto e di oltre un terzo (+35%) quello di ictus. Ma oltre agli effetti su cuore e arterie, "l'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle onlmoniti. ma anche di tumori, in ALT ONLUS Pag. 58 particolari di carcinomi polmonari", sottolinea Sergio Harari, direttore dell'Unità operativa di pneumologia e direttore del Dipartimento di scienze mediche dell'ospedale San Giuseppe di Milano. Alle istituzioni, sia locali che nazionali, gli scienziati chiedono di intervenire al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. E "all'Unione eu- ropea la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che produce un grave danno di salute e in termini economici", avverte Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms presso l'Ue. "La presidenza di turno italiana raccomanda - deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento". ALT ONLUS Pag. 59 Smog, 3 milioni di morti l'anno nel mondo L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti per smog" sono stimati in 300 all'anno, di cui 2 3 1 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari. ALT ONLUS Pag. 60 Smog, 3 milioni di morti l'anno nel mondo L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti per smog" sono stimati in 300 all'anno, di cui 2 3 1 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari. ALT ONLUS Pag. 61 Smog, 3 milioni di morti l'anno nel mondo L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti per smog" sono stimati in 300 all'anno, di cui 2 3 1 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari. ALT ONLUS Pag. 62 Lidia Vender, una vita dedicata alla ricerca di Giorgio Fiorentini Fare il bene vuol dire anche realizzare le condizioni perché la salute sia uno dei beni comuni del sistema. E' una buona notizia non rutilante, ma una notizia che costruisce il presente ed il futuro del nostro paese. La costante, continua e sfumata attività di prevenzione di alcune patologie offre vantaggi sociali ed economici per il sistema paese. Lidia Rota Vender, presidente di ALT (Associazione Lotta alla Trombosi ed alle malattie cardiovascolari) è una donna che dedica la sua passione e professionalità per sostenere la ricerca scientifica nel campo delle malattie cardio e cerebrovascolari da trombosi. La missione di Lidia è anche educare la gente a riconoscerne i sintomi e sensibilizzare i medici a diagnosticarle.Agisce in un contesto di alcune cifre ufficiali che affermano che per ogni 10% di aumento di infarto e ictus vi è un rallentamento della crescita economica valutabile intorno allo 0,5%. Nel 2012-2013 Alt ha investito 394.000 euro di cui 150.000 euro in campagne di informazione e prevenzione e 100.000 euro in ricerca scientifica. Poco? Tanto? Certamente significativo. Ma cosa c'entra con il bene al femminile? La risposta può sembrare banale, ma queste cifre sono state frutto del lavoro di una donna, come Lidia, che ha usato il suo "filo di perle" e il suo stetoscopio con la determinazione di chi è convinta di svolgere una missione solidale, altruistica e scientifica. Il "filo di perle" e il "look giusto" per fare fund raising anche nei salotti e nelle occasioni più o meno importanti; il camice e lo stetoscopio per studiare la patologia e per creare centri contro la trombosi in alcuni ospedali italiani. Quando incominciò I' avventura di Alt non ambiva alla presidenza, ma voleva comunque guidare queir associazione per creare il bene comune salute. E la determinazione era tipica di una donna che voleva fare il bene per la gente, scegliendo l'Italia. ALT ONLUS Pag. 63 Tre milioni di morti l'anno nel mondo per smog, Milano "maglia nera" in Italia L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i 'morti per smog' sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Alt, l'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari, che dalla sede di Assolombarda ha lanciato un appello alle isti- tuzioni: "Devono passare subito ai fatti, cambiare stile di vita è un'urgenza". "Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog afferma Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Policlinico di Milano - Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case". Secondo studi scientifici, lo smog aumenta di circa un quarto (+24%) ilrischiodi infarto e di oltre un terzo (+35%) quello di ictus. Ma oltre agli effetti su cuore e arterie, "l'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari", sottolinea Sergio Harari, direttore dell'Unità operativa di pneumologia e direttore del Dipartimento di scienze mediche dell'ospedale San Giuseppe di Milano. Alle istituzioni, sia locali che nazionali, gli scienziati chiedono di intervenire al più presto nel mi sfiorare le condi- ALT ONLUS zioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. E "all'Unione europea la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che produce un grave danno di salute e in termini economici", avverte Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms presso l'Ue. "La presidenza di turno italiana - raccomanda deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento' '. Pag. 64 L'uso prolungato di ormoni per ritardare la menopausa accelera l'invecchiamento del cervello Home » Salute » L'uso prolungato di ormoni per ritardare la menopausa accelera l'invecchiamento del cervello Milano 12 febbraio 2014 - Le terapie ormonali che vengono molto spesso prescritte per alleviare i sintomi da menopausa ("vampate di calore, irritabilità, insonnia, sudorazioni profuse, peggioramento dell'osteoporosi, secchezza vaginale) sono molto amate dalle donne, convinte che gli ormoni rallentino l'invecchiamento delle arterie, della pelle, delle ossa, oltre ad alleviare i sintomi da menopausa, molto fastidiosi, che spesso sono talmente fastidiosi da rovinare la qualità della vita. Nessuna di queste proprietà benefiche in verità è stata dimostrata, se non la riduzione dei sintomi da menopausa: anzi, è ormai f, provato che l'uso prolungato di questi ormoni in molte donne aumenta la probabilità di eventi da trombosi, quali infarto ictus ed embolia. E al cervello? Gli ormoni fanno bene o fanno male? Purtroppo anche qui le notizie non sono buone: uno studio molto accurato (Women's Health Initiative Memory Study) ha seguito un numeroso gruppo di donne fra i 65 e i 79 anni per circa 4 anni, suddividendole in tre gruppi: quelle che non prendevano ormoni, quelle che prendevano estrogeni coniugati + progesterone e quelle che prendevano estrogeni coniugati senza progesterone: ebbene, ambedue i gruppi che prendevano ormoni avevano un numero di ictus cerebrali più alto e una maggiore incidenza di demenza e di declino cognitivo. La risonanza magnetica cerebrale eseguita con controlli a intervalli di tempo evidenziava inoltre lesioni ischemiche simili a quelle presenti in donne con malattia delle carotidi o con alterazioni delle valvole del cuore o da fibrillazione, che causano microemboli a volte silenti. L'età, il fumo di sigaretta, i precedenti vascolari, la magrezza sembrano essere i "complici" di questo quadro di sofferenza vascolare spesso presente nelle forme di demenza: e si è notata nelle donne che prendevano ormoni una riduzione di volume dell'ippocampo forse causata da una sofferenza di tipo neurodegenerativo che non dà segni alla RMN forse perchè le lesioni sono troppo piccole per essere visibili: potrebbe trattarsi di un quadro neurotossico legato alla quantità degli estrogeni se somministrati per lunghi periodi. In conclusione, la terapia ormonale sostitutiva sembra danneggiare le capacità cognitive se viene somministrata a donne di età relativamente avanzata, soprattutto in quelle che già all'inizio della terapia manifestano qualche rallentamento. Può darsi che questi effetti negativi non si presentino se la terapia ormonale viene iniziata subito alla comparsa della menopausa: ma questa ipotesi dovrà essere confermata da ulteriori studi. Per adesso si conferma che l'unica vera indicazione all'uso della terapia ormonale sostitutiva in menopausa è per donne che manifestino sintomi gravi, che rovinano la qualità della loro vita, come vampate, sudorazioni notturne, irritabilità, insonnia, secchezza vaginale: in questi casi il beneficio della terapia potrebbe essere maggiore del rischio che le donne corrono non facendola, sempre che la donna non abbia predisposizione personale o familiare a tumori dell'utero della mammella o ad eventi vascolari arteriosi o venosi (infarto, ictus, embolia, trombosi delle arterie o delle vene). "Gli ormoni sono molecole trasmettitrici fondamentali, non c'è funzione del nostro corpo che non sia regolata dagli ormoni: gli ormoni parlano con le cellule, e parlano fra di loro - spiega Lidia Rota Vender, presidente di ALT Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari - Onlus -. Gli ormoni regolano la fertilità, l'umore, il metabolismo, il ritmo fra sonno e veglia, la crescita, l'attività sessuale, la capacità di procreare, la memoria, la densità delle ossa, la capacità di difenderci dalle infezioni. Con l'arrivo della ALT ONLUS Pag. 65 menopausa l'equilibrio fra gli ormoni cambia: per esempio spesso la tiroide soprattutto nelle donne "impazzisce", cominciando a funzionare troppo o troppo poco, gli ormoni che regolano la pressione del sangue perdono il controllo e arriva l'ipertensione, gli ormoni che regolano l'assorbimento del calcio nelle ossa perdono potenza". ALT- Associazione per la lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari Onlus ALT ONLUS Pag. 66 Salute e ambiente. La LomkiriheMila^ L'mqumamento è causa di inferi ictus e trombosi E ormai provato che lo smog, oltre a causare serie malattie respiratorie, incide sul sistema cardiovascolare MILANO — L ' i n q u i n a m e n t o dell'aria non è responsabile solo di malattie respiratorie, ma anche di malattie cardiovascolari, come infarto, trombosi, ictus ed embolia polmonare. Un killer responsabile di oltre tre milioni di morti l'anno, che mette soprattutto arischio anziani e bambini. E proprio la Lombardia e Milano sono tra le aree più a rischio, essendo tra le zone più inquinate d'Europa: in Lombardia c'è una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla m e d i a , e M i l a n o , con T o r i n o , è la capitale dello smog in Italia. « S u 53 milioni di morti nel mondo — spiega Pier Mannuccio Mannuccij direttore scientifico della Fondazione Cà Granda Policlinico di Milano — 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria e la prima causa scatenante l'infarto acuto è lo smog». La cosa impressionante, rileva Lidia Rota V e n d e r , presidente di Alt (l'Associazione per la lotta alla trombosi) «è che è stato dimostrato che il meccanismo di infiammazione dei bronchi, s c a t e n a t o d a l l ' i n q u i n a mento, porta anche all'attivazione della trombosi». Lo smog è responsabile anche dell'ictus. ALT ONLUS «Traigli inquinanti responsabili ci sono le polveri ultrasottili dei tubi di scappamento delle auto—aggiunge Paola Santalucia, neuroioga — È i a loro capacità di depositarsi nei polmoni e di provocare uno stato infiammatorio che aumenta gli ictus ischemici». Da qui ecco l'appello degli scienziati alle istituzioni di migliorare le condizioni ambientali, a cominciare dalla riduzione del traffico. «La p r e s i d e n z a i t a l i a n a dell'Unione europea — sottolinea Roberto Bertollini, direttore del Programma salute e ambiente delì'Oms presso l'Ue — deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento». Anche perché, conclude Mannucci, «i limiti europei stabiliti per le giornate in cui è possibile sforare i v a l o r i di p o l v e r i sottili sono molto più alti di quelli stabiliti dall'Oms e dagli Usa». Pag. 67 Smog, 3 milioni di morti l'anno nel mondo L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti per smog" sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari. ALT ONLUS Pag. 68 SE NE PARLA CITTA PIÙ I N Q U I N A DEL M O N D O Recentemente il settimanale Economist ha stilato la classifica delle città più inquinate del mando, basandosi sui dati dell'Ortis che ha valutato la media annuale dei livelli di PmlO, le polveri sottili. Prima è risultata Ludhiana, in India, seguita dalla metropoli cinese di Lanzhou e da Mexicali, in Messico. Triste primato italiano di Torino, all'ottavo posto. SMOG PERIC ORA C'È LA CONFERMA SCIENTIFICA: L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO PROVOCA TUMORI TANTO QUANTO ALTRE SOSTANZE CANCEROGENE CERTE E NOTE DA TEMPO. I PROVVEDIMENTI DELLE AUTORITÀ SONO FONDAMENTALI, MA ANCHE IL SINGOLO CITTADINO PUÒ E DEVE FARE QUALCOSA G U SPECIALISTI Il dottor Cesare Gridelli, specializzato in oncologia e medicina interna, è direttore dell'Unità operativa a struttura complessa di oncologia medica e del Dipartimento di onco-ematologia dell'Azienda ospedaliero Moscati di Avellino. Tra gli specialisti più noti in materia di cancro del polmone, svolge attività educazionale per l'European society of medico! oncology (Esmo), l'American society of clinical oncology (Asco) e l'MD Anderson cancer center di Houston (lisa). Giorgio Zampetti, geologo, è responsabile scientifico di Legambiente. Cura varie tematiche ambientali, con particolare riguardo a quelle inerenti l'inquinamento atmosferico. Inoltre, partecipa all'organizzazione e alla realizzazione delle campagne scientifiche di Legambiente, come Malaria e Treno verde, campagne nazionali sui temi dello smog. G li esperti lo sostenevano da tempo e i cittadini lo sospettavano da anni. Ora è arrivata anche la conferma scientifica: lo smog fa davvero malissimo alla salute, non si tratta solamente di un luogo comune. Qualche mese fa l'International agency for research on cancer (lare), l'agenzia di ricerca sul cancro dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha deciso di inserire gli incannanti dell'atmosfera (come il trasporto stradale, gli impiatiLi di riscaldamento e le attività industriali) nel gruppo numero 1, quello dei cancerogeni certi, assieme a sostanze come amianto e benzene. Si tratta di una disposizione storica. 28 MEDICINA & FARMACOLOGIA ALT ONLUS Pag. 69 Lo smog è una forma di inquinamento atmosferico che si manifesta in modo simile alla nebbia e alla foschia e che si concentra negli strati bassi dell'atmosfera, soprattutto in presenza di determinate condizioni climatiche, come scarsità di vento e di pioggia. Il termine è nato nei primi anni del 1900, a Londra. Deriva dall'unione di due parole inglesi: smoke, che significa fumo, e fog, che vuol dire nebbia. In effetti, è stato coniato per descrivere la particolare atmosfera londinese, In cui la nebbia si mescolava ai fumi derivanti dall'uso estensivo del carbone, sia per scopi industriali sia per il riscaldamento domestico. Oggi il carbone è stato sostituito da altre sostanze, soprattutto dal gasolio, il principale combustibile impiegato per il riscaldamento, le auto e l'industria. • <C Infatti, se in passato l'Agenzia che analizza e classifica agenti e sostanze per la loro capacità di provocare il cancro aveva riconosciuto la cancerogenicità solo di alcune sostanze che compongono il classico smog, come i gas combusti del gasolio, recentemente ha stabilito che l'inquinamento outdoor in toto è in grado di provocare tumori. CAUSA IL CANCRO AL POLMONE Il verdetto dello lare è arrivato dopo una lunga e complessa analisi. Un team di studiosi di fama internazionale ha revisionato oltre mille studi sull'argomento, giungendo alla conclusione che l'esposizione protratta nel tempo allo smog contribuisce a provocare senza alcuna ombra di dubbio il tumore al polmone, attraverso un'azione diretta sul Dna. L'analisi rivela che almeno dal 3 al 5 per cento di tutti i casi derivano dalle esposizioni ambientali: secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, significa 223 mila morti in tutto il mondo. «Queste cifre non stupiscono, al contrario. Basti pensare che un recente stu- dio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet oncology ha dimostrato che c'è una correlazione certa fra cancro al polmone e inquinamento outdoor: ogni aumento di 10 microgrammi di sostanze inquinanti nell'aria corrisponde a un incremento del rischio di malattia del 22 per cento» rivela il dottor Cesare Gridelli. 29 MEDICINA & FARMACOLOGIA ALT ONLUS Pag. 70 ffftn PERICOLOSO COME IRRITANTE PER LE V I E RESPIRATORIE Ovviamente il fumo di sigaretta resta il nemico principale da questo punto di vista, ma il fatto di vìvere in ambienti caratterizzati da alte concentrazioni di inquinanti atmosferici rende maggiormente vulnerabili a questa forma di tumore. Non solo. Lo lare ha ammesso che lo smog a c c r e s c e a n c h e le probabilità di sviluppare un cancro alla vescica. Al momento non è chiaro se esistano categorie più suscettibili di altre. Quel che è certo è che più aumenta l'esposizione a queste sostanze nocive, più aumentano le probabilità di ammalarsi. La capacità cancerogena, comunque, non è che l'ultima di ruta lunga lista di caratteristiche negative. «Le sostanze che costituiscono lo smog sono altamente irritanti per le vie respiratorie e sono in grado di indurre risposte infiammatorie a loro carico. Ecco perché hanno uno stretto legame di causa-effetto con molte malattie pneumologiche e respiratorie in g e n e r e . Per esempio, sono in grado di scatenare crisi asmatiche nei soggetti p r e d i s p o s t i , peggiorano la broiicopneumopatia cronica ostruttiva o Bpco*. possono provocare raffreddori, bronchiti, allergie e diminuiscono la funzionalità polmonare» spiega il dottor Gridelli. FA MALE ANCHE AL CUORE E AGU OCCHI L'inquinamento outdoor non mette a dura prova solo le vie aeree, ma anche il sistema cardiocircolatorio. È stato dimostrato che incide sulla composizione del s a n g u e , rendendolo più denso e viscoso. Ecco perché si associa a mi ri- L'AMIANTO Schio aumentato di formazione di trombi ed emboli. ossia coaguli di sangue che ostacolano o addirittura interrompono la circolazione, esponendo a problemi seri come ictus ed embolia*. Comporta anche una maggiore suscettibilità all'aritmia, ossia ad alterazioni del normale ritmo cardiaco. Infine, non bisogna dimenticare che lo smog risulta irritante per gli occhi, causando arrossamento, bruciore, secchezza, appannamento della vista e difficoltà a portare le lenti a contatto, e promuove l'invecchiamento cutaneo, rendendo la pelle più opaca, spenta, rugosa e secca. CONFERME DALL'ULTIMO STUDIO La conferma che l'inquinamento dell'aria è nocivo a 360° arriva da un recentissimo studio, denominato Escape (European study of cohorts far air pollution effeets), che ha coinvolto 367.251 partecipanti, residenti in 13 città europee. Lo scopo era mettere in relazione le concenti-azioni di alcune componenti dello smog, le polveri e gli ossidi di azoto, con la mortalità a lungo termine. Durante la ricerca, che è durata 14 anni, si sono registrati 29.076 decessi, di cui ima parte significativa dovuta allo smog. Dall'analisi dei risultati è emerso, in particolare, che ogni aumento di 5 microgrammi per metro cubo di polveri Piti 2,5 è corrisposto a un i n c r e m e n t o del rischio di morte del 7 per cento. Perfino esposizioni molto basse, dunque, hanno avuto un effetto sulla mortalità. Del resto, anche secondo L'Orna l'inquinamento è letale: oltre 4 2 0 mila persone muoiono prematura- Allo smog tradizionale, recentemente si è aggiunto quello fotochimico, che si verifica soprattutto d'estate e nei periodi di alta pressione. Infatti, si forma solo in presenza di radiazione solare. Caratterizzato da un'elevata concentrazione di ozono a bassa quota, è causato soprattutto dal traffico automobilistico e dai prodotti dei fumi industriali (in particolare di aziende petrolchimiche), anche se alla sua formazione possono contribuire mille altri fattori: in pratica questi elementi, a contatto con le radiazioni solari, si trasformano in sostanze inquinanti. 6 ° posto: lOHANNESBURG - SUDAFRICA 30 MEDICINA & FARMACOLOGIA ALT ONLUS Pag. 71 mente ogni anno per cause legale allo smog. Inquinanti primari e secondari Gli esperti distinguono fra inquinanti primari e inquinanti secondari. I primi derivano dalle attività dell'uomo, soprattutto da quelle che necessitano dell'utilizzo di combustibili o di carburanti. Qualche esempio? La produzione di energia elettrica, utilizzando gas naturale o carbone in grandi centrali; gli spostamenti In auto o aereo, che richiedono la combustione di benzina e gasolio; il riscaldamento, con impiego di gas naturale o kerosene. Tutti questi processi di combustione, infatti, comportano l'emissione diretta di sostanze inquinanti, tipo ossidi di azoto, ossidi di zolfo e monossido di carbonio. Gli inquinanti secondari, invece, si formano nell'atmosfera a partire da altre sostanze emesse dall'uomo in seguito a complessi fenomeni fisico-chimici. L'esempio tipico è l'ozono. Il particolato, infine, in parte viene emesso direttamente nell'aria, per esempio bruciando legna o carbone, e in parte si forma in atmosfera a partire da altre sostanze, come ossidi di azoto, ossidi di zolfo, composti organici volatili, ammoniaca. LE SOSTANZE INCRIMINATE Ma che cosa rende lo smog così deleterio per l'organismo umano? Sicuramente lutto il cocktail è pericoloso, altrimenti non si sarebbe guadagnalo il poco ambito posto nella lista nera dello lare. Tuttavia, ci sono alcuni componenti più dannosi di altri, derivati principalmente da trasporto su strada, riscaldamento e attività industriale. Innanzitutto, i famigerati PmlO e Pm2,5, detti anche particolati. Entrambi sono costituiti da fumo, polvere e minuscole gocce di sostanze liquide: tutti questi elementi sono in sospensione nell'atmosfera sotto forma di particelle microscopiche. Nel caso del PmlO il loro diametro è uguale o inferiore a 10 pm (10 millesimi di millimetro): per questo si parla anche di polveri sottili. mentre nel caso del Pm2,5 è inferiore a 2.5 pm. Ecco perché sono chiamate pure polveri fini. Le polveri sono pericolose perché sono in grado di penetrare nelle vie respiratorie: più sono piccole, maggiore è la capacità di arrivare in profondità nell'apparato respiratorio e in quello cardiovascolare. ATTENZIONE A OZONO E BENZENE «Anche gli ossidi di azoto sono altamente tossici e inquinanti. Oltretutto, sono precursori di altri tipi di inquinamento: in presenza di forte irraggiamento solare, provocano una serie di reazioni fotochimiche secondarie che danno origine al cosiddetto "smog fotoclrimico"» dice Giorgio Zampetti. Questo particolare tipo di smog è caratterizzato dalla presenza di elevate concentrazioni di ozono a livello del terreno. Anche tale gas, infatti, è contaminante e continua a minacciare la qualità dell'aria. Infine, fra le sostanze incriminate non vanno dimenticati il monossido di carbonio, d benzene e l'ossido di zolfo. Occorre precisale, però, che negli ultimi 10 anni i loro livelli sono scesi di molto, tanto che oggi non sono considerati fattori critici: secondo Legamhiente, dal 2000 i livelli di monossido di cari ionio sono scesi del 44 per cento, quelli degli ossidi di zolfo del 72 per cento e quelli del lienzene del 63 per cento. I LIMITI DI LEGGE Già, perché la quantità di queste sostanze nell'aria viene monitorata costantemente. Lo prevede la legge, che impone limiti ferrei. Il decreto legislativo 155/2010 stabilisce come binile per la concentrazione di PmlO il valore di 50 microgrammi per metro cubo come media giornaliera da non superare per più di 35 volte in un anno. «Dal 2011 le città sono obbligate a monitorare anche la frazione più leggera e più pericolosa delle polveri, il Pm2,5, ed è entrato in vigore il decreto che fissa al 2015 il raggiungimento del valore obiettivo di 25 microgrammi come limite medio annuo» racconta Zampetti. Per quanto riguarda gli ossidi di azoto, la legge ha stabilito una concentrazione media annua di 40 microgrammi per metro cubo e una concentrazione media oraria di 200 niicrogrammi da non superare per più di 18 giorni all'anno. I limiti previsti dalla 31 MEDICINA & FARMACOLOGIA ALT ONLUS Pag. 72 ffiPT5 PERICOLOSO normativa per le emissioni di ozono troposferico, invece, consentono un massimo di 2 5 giorni di superamento della soglia giornaliera pari a 120 microgrammi mediata su otto ore consecutive. L A SITUAZIONE ITALIANA Oggi, la situazione non è affatto rosea. Si stima che l'80 per cento della popolazione europea sia esposta a livelli elevati di smog. E il nostro Paese non costituisce certo un'eccezione. «In Italia l'inquinamento atm o s f e r i c o riguarda quasi tutte le città urbane» chiarisce Giorgio Zampetti. «TI nostro ultimo rapporto rivela che su 95 città monitorate nel 2012 per il PmlO. 52 non hanno rispettato il bonus di 35 giorni di sforamento del valore medio giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo stabilito dalla legge. Alessandria, Prosinone, Cremona e Torino sono state le prime classificate. Non mancano, comunque, altre città del Centro e del Sud. Al ventesimo posto, infatti, c'è Napoli e a seguire Cagliari, Pescara, Ancona, Roma e Palermo. Fra le 42 città considerate da Legambiente per il Pm2,5. invece, è risultato fuori nonna il 50 per cento (dati riferiti al 2011). I primi posti sono stati occupati da Torino, Padova e Milano. L'AREA P I Ù C R I T I C A ? L A PIANURA PADANA Per quanto riguarda gli ossidi di azoto. 2-1 delle 8 3 città monitorate dal rapporto 2012 di Legambiente Ecosistema urbano hanno superato la concentrazione media annua stabilita dalla legge. Ai primi posti di COME L'AMIANTO questa speciale classifica si sono piazzate Firenze, Torino, Milano e Roma. Non va molto meglio nemmeno con l'ozono. Dall'indagine condotta da Legambiente nell'ambito del rapporto Ecosistema urbano XIX, con dati riferiti al 2011, emerge che delle 78 città che hanno risposto al questionario, ben 44, cioè il 57 per cento del totale, hanno superato il limite delle 2 5 giornate nell'arco dell'anno. Le prime posizioni sono occupate ancora una volta dalle città del Nord, ma tra le altre città fuori legge ci sono anche capoluoghi del Centro Sud come L'Aquila, Fresinone, L e c c e , Potenza, Ascoli Piceno, Rieti. La zona più critica in assoluto, non solo a I n d io nazionale ma anche europeo, è quella della pianura padana. La colpa è dell'urbanizzazione e dell'industrializzazione intense, ma anche delle caratteristiche morfologiche, che fanno sì che gli inquinanti si concentrino nell'aria per lungo tempo. I GAS SERRA S O N O UN'ALTRA COSA I componenti dello smog non vanno confusi con i gas responsabili dell'effetto serra, detti anche gas serra. Intatti, questi ultimi non sono considerati inquinanti in senso stretto, anche se vanno comunque monitorati, perché sono i principali responsabili dei cambiamenti climatici dovuti alle attività dell'uomo. I principali gas serra sono il vapore acqueo, il metano e l'anidride carbonica. I L BLOCCO DEL TRAFFICO Eppure, non sembra che Governo. Regioni e Comuni siano stati a guardare senza fare nulla. Negli ultimi anni qualche misura importante è s t a t a presa. Si pensi al blocco del traffico, alle taighe alterne e, in alcuni casi, anche alle limitazioni del riscaldamento. Significa che questi provvedimenti, come sostengono in molti, non servono granché? «Si tratta di disposizioni utili, ma solo in situazioni di emergenza. Se, per esempio, i monitoraggi rivelano che l'aria è molto inquinata e le condizioni atmosferiche sono avverse (non piove da molto, c'è poco vento), allora 32 MEDICINA & FARMACOLOGIA ALT ONLUS Pag. 73 9 ° posto: SIVIGLIA • SPAGNA i: mM Lo smog rappresenta un vero e proprio nemico dell'organismo per diverse ragioni. Nel dettaglio: esercita un'azione tossica diretta su vari distretti e apparali; agisce sul Dna, modificandolo; irrita le vie respiratorie; aumenta la coagulabilità del sangue; promuove la produzione dei radicali liberi, molecole che se prodotte in eccesso contribuiscono all'invecchiamento di cellule e tessuti e alla comparsa di svariate malattie (da quelle cardiovascolari a quelle degenerative, dai tumori al diabete); innesca processi infiammatori a carico dei tessuti con cui viene a contatto; diminuisce l'ossigenazione del sangue. 10° posto: PARIGI - FRANCIA ben venga il blocco del traffico. Ma al di fuori di questi momenti particolari, servono interventi più strutturati» risponde il dottor Gridelli. Innanzitutto, sarebbe auspicabile che le industrie si dotassero degli strumenti in grado di abbattere le emissioni inquinanti: oggi esistono le tecnologie in grado di p r o t e g g e r e la qualità dell'aria: il problema è che sono costose, per cui in pochi le adottano. U N A NUOVA MOBILITÀ In secondo luogo si dovrebbe puntare a un altro tipo di mobilità, a basso tasso di motorizzazione e con alti livelli di efficienza. «A Roma si contano 700 automobili ogni mille abitanti, a Parigi 415 e a Londra 398: l'Italia non è certo fra gli stati più avanzati per quanto riguarda il parco auto. Invece, per ridurre l'inquinamento sarebbe essenziale disincentivare l'uso dei mezzi privati a favore di quelli pubblici. Ma per farlo servono interventi mirati, come miglioramento del servizio dei trasporti pubblici, predisposizione di ampie aree di parcheggio nelle periferie delle città, pagamento per l'accesso alle zone più congestionate, tariffe della sosta propoizionali al livello di congestione e alla tipologia di veicolo utilizzato, piste ciclabili, e così via» suggerisce Zampetti. Anche limitare il trasporto delle merci su gomma (oggi l'8590 per cento delle merci viaggia così), contenere l'uso del carbone come fonte fossile, fissare limiti massimi di velocità più bassi nei centri urbani sono tutti mezzi efficaci. S ì ALLE MASCHERINE E il singolo cittadino può fare qualcosa per migliorare la situazione? Ovviamente p e r un'inversione di tendenza significativa servono decisioni, interventi e riorganizzazioni "dall'alto'". Questo non significa, però, che le persone siano del tutto impotenti. Se tutti si impegnassero ad a b b a s s a r e di un solo grado il riscaldamento domestico, a limitare allo stretto necessario l'uso dell'automobile e a privilegiare, dove possibile, l'impiego di fonti di energia rinnovabili, si potrebbero compiere passi avanti importanti. Per quanto riguarda la ùitela diretta della propria salute, può essere utile l'utilizzo delle mascherine nelle aree fortemente industrializzate. «Quelle normali, però, non servono a nulla. Occorre ricorrere a quelle dotate di filtro facciale, che trattengono le sostanze inquinanti, evitandone l'inalazione» conclude il dottor Cesare Gridelli. • Silvia Finozzi ABCDizionario BPCO: malattia cronica dei polmoni ad andamento progressivo. EMBOLIA: ostruzione di un'arteria o di una vena, causata da un corpo estraneo al normale flusso sanguigno, come un coagulo di sangue. Il risultato è un rallentamento o addirittura un'interruzione della circolazione. ^iBMBJPJJB fm^rpfMBTf 33 MEDICINA & FARMACOLOGIA ALT ONLUS Pag. 74 Il legame tra questa malattia e l'inquinamento è provato da studi clinici. Le sostanze dannose'sr insinuano nei polmoni e, da qui, entrano nella circolazione sanguigne E / S C H " COLPADhLLOSMO ATTENZIONE alle polveri sottili «Le polveri sottili possono attivare i meccanismi dell'infiammazione» spiega la dottoressa Lidia Rota Vender, presidente di Alt, Associazione per la lotta alla tromoosi e alìe malattie cardiovascoiari e responsabile del Centro trombosi dell'Istituto clinica Human tas di Rozzano (Mi). «Questo fa sì che nel sangue si accentui la tendenza a coagulare, con il rischio che si formino pericolosi trombi». LE C O N S E G U E N Z E : INFARTO, EMBOLIA P O L M O N A R E , ICTUS Lo smog si associa all'accumulo di abitudini sbagliate che, alla lunga, contribuiscono a formare trombi nelle arterie e nelle vene, con conseguenze pericolose per la salute. * Il coagulo, infatti, rallenta o blocca del tutto l'arrivo del sangue e del nutrimento alle cellule e, a seconda di dove si trova (in una vena, in una arteria o in un capillare), può scatenare una malattia da trombosi diversa, che chiamiamo ictus se colpisce il cervello, infarto se arriva al cuore, embolia polmonare se va al polmone. Più malati, ma meno vittime Gli altri fattori di rischio L'obesità, soprattutto se il grasso è localizzato a livello addominale, e la sedentarietà. Il fumo, perché le sostanze contenute nelle sigarette favoriscono la formazione dei trombi. L'ipertensione, cioè valori eli pressione elevati, diabete e ipercolesterolemia favoriscono un ulteriore aumento del rìschio di trombosi. «Oggi sappiamo che in un caso su tre le trombosi si possono prevenire correggendo le abitudini di vita errate» spiega la dottoressa Rota Vender. * «Negli Stati Uniti e anche in Europa si muore mena per colpa delle malattie cardiovascolari, perché siamo diventati più abili e più rapidi nel diagnosticarle e nel curarle. Però, è in aumento il numero di coloro che vengono colpiti o sono a rischio, dal momento che sono in aumento gli anziani. Conosciamo bene i "nemici", della salute e i Paesi avanzati stanno impostando campagne di informazione martellanti che vengono diffuse con ogni mezzo» conclude Rota Vender. Per prevenire il disturbo Smettere di fumare, chiedendo aiuto al medico di famiglia se da soli non si riesce. Questo vale anche se si fumano solo una o due sigarette. Gli studi, infatti, dicono che non è una questione di quantità giornaliera, ma di accumulo negli anni. Fare movimento per 30 minuti al giorno, come una camminata a passo spedito. Chi vive in città inquinate dovrebbe scegliere le aree alberate e dove il Traffico è minore. Curare l'alimentazione, limitando i cibi e i condimenti ricchi di grassi saturi, i formaggi sragionati, t dolci e i cibi salati come i salumi e oli alimenti conservati io precotti. 42 viversaniebelli ALT ONLUS Pag. 75 ' IL C A M B I O DI ABITUDINI È FONDAMENTALE Per chi m e t t e in pratica queste semplici regole, i benefici sono garantiti. «È come se si rimettesse a regime tutto l'organismo» interviene la dottoressa Rota Vender. «Di conseguenza, si riacquista anche il proprio peso forma e sì abbassano i valori del colesterolo, della pressione e della glicemia, quando sono elevati. Certo, non tutto si può fare da sé. In alcuni casi è indispensabile il medico: ma non dobbiamo delegare a lui anche quello che possiamo e dobbiamo fare da soli». UW AIUTO HI-TECH Nipoti... "salva-nonni" Negli Stati Uniti un neurologo attento al problema della prevenzione dell'ictus cerebrale, molto frequente nelle persone anziane che soffrono di un disturbo del ritmo del cuore cniamato fibrillazione, ha prodotto un videogioco dedicato ai bambini. Se il piccolo impara a riconoscere segni e sintomi sospetti nel nonno o nella nonna, molto orobabilmente salverà loro la vita perché saprà anche quando sarà il caso di chiamare i soccorsi. : . Quando servono ijarmaci Non sempre i cambiamenti nello stile di vira, da soli, sono sufficienti. * «Le cure farmacologiche sono indispensabili se i valori di colesterolo, pressione e glicemia sono troppo elevati, oppure non rienrrano nella norma nonostante le nuove abitudini» chiarisce la dottoressa Rota Vender. Riconoscere i sintomi * «Chi ha già avuto una malattia da trombosi o ha un rischio elevato deve prendere farmaci anticoagulanti che migliorano la fluidità del sangue e impediscono che si addensi formando trombi. Sono medicinali che, per essere efficaci, richiedono disciplina nell assunzione». Quali sono i sintomi che devono far chiamare un'ambulanza? Un dolore al petto simile a una coltellata, il mal di testa lancinante, la sensazione di non avere fiato, la perdita della funzione di una parte del corpo, sono segnali che non lasciano dubbi e che devono far correre subito in ospedale. Ma non sono gli unici. Mai sottovalutare questi segnali Sono un sintomo importante i bruschi e transitori cali della vista, che continuano da almeno mezza giornata. Possono essere spie di un t r o m b o che s ; è staccato dalla parete di un'arteria o dal cuore e d è risalito fino alla retina. * Bisogna rivolgersi al medico anche in caso di dolori a un polpaccio con o senza gonfiore, che non passano e che rendono faticoso camminare, perché possono essere il segnale di una trombosi venosa profonda, pericolosa perché a sua volta p u ò essere causa di una embolìa polmonare Per risolvere problemi pittoli e grandi, un aiuto . v immediato si trova sul forum dedicato a chi assiste lei persone che si curano con farmaci anticoagulanti: h Servizio di Cinzia Testa. Con la consulenza tifila dottoressa Lidia Rota Vender. presidente eli Air. Associazione per Iti lori/i alla trombosi e alle malattie cardiovascolari e responsabile del Centro trombosi deiristituto clinico Httmanìtas di Rozzano (Mi). WWW.ALTFORUM.IT viversaniebelli 4 3 ALT ONLUS Pag. 76
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