Rassegna Stampa - Associazione per la Lotta alla Trombosi

Rassegna Stampa
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Intervallo di tempo: dal 05/02/2014 al 12/03/2014
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Rassegna del 11 marzo 2014
ALT ONLUS
Enrico Fovanna
11
MILANO CAPITALE DELLO SMOG DUECENTO MORTI ALL'ANNO DAI MEDICI SÌ AL
PEDAGGIO
LA BUONA NOTIZIA
1, 3
SMOG, A MILANO SI VIVE 3 ANNI IN MENO
Stefano Giani
5
La Gazzetta Dello Sport 43
Lomb.
La Provincia Di Cremona4
L'INQUINAMENTO UCCIDE A RISCHIO GIOVANI E DONNE
Daniele Redaelli
7
SMOG, OGPI ANNO TRE MILIONI DI MORTI
8
L'eco Di Bergamo_it
NON SOLO MALATTIE RESPIRATORIE LO SMOG PROVOCA TROMBOSI E INFARTO
9
Libero.it
SMOG CAUSA TRE MILIONI DI MORTI L'ANNO
11
Ansa_it
SMOG CAUSA TRE MILIONI DI MORTI TANNO
12
Informaverona
L INQUINAMENTO E LA CAUSA TRE MILIONI DI MORTI TANNO
14
Corrieredellasera_it
LO SMOG CAUSA 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO
15
Ansa_it
MILANO LA CITTÀ PIÙ INQUINATA D'ITALIA
16
Adnkronos
17
Ansa Val D'aosta
TRE MILIONI DI MORTI TANNO NEL MONDO PER LO SMOG, IN ITALIA MILANO
'MAGLIA NERA'
MILANO CAPITALE D'ITALIA, MA PER LO SMOG: "EFFETTI DEVASTANTI SULLA
SALUTE"
ESPERTI, POLVERI PROVOCANO TROMBOSI, INFARTI E ICTUS
Cado In Piedi
LO SMOG FA MALE AL CUORE
21
Primocanale
22
Iamm E Press
TRISTE PRIMATO PER MILANO, È LA CITTÀ PIÙ INQUINATA D'ITALIA INSIEME A
TORINO
ALLARME INQUINAMENTO, LE ISTITUZIONI DEVONO PASSARE SUBITO AI FATTI
Milanotoday.it
DI SMOG SI MUORE: ASPETTATIVA INFERIORE DI 2-3 ANNI A MILANO
25
Verdecologia
26
Corriere Della Sera.it
MILANO E TORINO CAPITALI ITALIANE DELLO SMOG: 3 MLN MORTI ANNO NEL
MONDO
MILANO RISPONDE A ALT, TRAFFICO E PM10 GIÙ
Clic Medicina
IL FORUM "MI CURO DI TE" DI ALT, UN AIUTO A CHI AIUTA
30
Healthdesk.it
INQUINAMENTO KILLER, TRE MILIONI LE VITTIME OGNI ANNO
31
Clic Medicina
IL FORUM "MI CURO DI TE" DI ALT, UN AIUTO A CHI AIUTA
Pharmastar
33
Pharmastar
SMOG: OLTRE AL DANNO AI POLMONI CAUSA ANCHE TROMBOSI, INFARTO E
ICTUS
SMOG E MALATTIE POLMONARI, COSA C'È DI VERO?
Pharmastar
INQUINAMENTO E ICTUS, ESISTE UNA RELAZIONE?
35
36
Il Giorno - Milano
5
Il Giorno - Milano
Il Giornale Milano
Il Giorno It
1
4
19
20
23
29
Stefania Bortolotti
32
34
Radio Padania
2
L'eco Di Bergamo
15
INTERVISTA A PAOLA SANTALUCIA, VICEPRESIDENTE DI ALT - 7 FEBBRAIO 2014RADIO PADANIA
QUANTO FAMALE LO SMOG SCOPERTA MADE IN SIAD
Giornale Di Lecco
23
SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO
39
Benessere.com
INCONTRI: TROMBOSI E INQUINAMENTO
40
Benessere.com
INTERNET: UN FORUM PER L'ALT
42
Simone Casiraghi
37
Giornale Di Monza
30
SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO
44
La Voce Di Rovigo
33
NEL MONDO CI SONO TRE MILIONI DI MORTI ALL'ANNO PER LO SMOG
45
La Nuova Periferia
(chivasso)
Sanihelp
24
SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO
46
Corriere Adriatico
25
SMOG, MILANO "MAGLIA NERA" IN ITALIA
48
Corriere Del Giorno
13
49
Benessere.com
TRE MILIONI DI MORTI ALL'ANNO NEL MONDO PER SMOG, MILANO "MAGLIA NERA"
IN ITALIA
Silvia Valenti
ALLARME INQUINAMENTO: LO SMOG TRA LE CAUSE DELLA TROMBOSI
Humanitas Salute
SMOG, QUANDO LA TROMBOSI È NELL'ARIA
52
SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO
54
Settegiorni
LO SMOG E IL RISCHIO DI MALATTIE CARDIOVASCOLARI
25
Valeria Leone
47
50
Novaraoggi
24
SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO
55
Giornale Di Treviglio
29
SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO
56
Giornale Di Arona
22
SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO
57
La Nuova Del Sud
28
3 MLN DI MORTI L'ANNO NEL MONDO PER SMOG, MILANO 'MAGLIA NERA' IN ITALIA
58
Giornale Di Cantu
34
SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO
60
Giornale Di Erba
16
SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO
61
Giornale Di Olgiate
27
SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO
62
LIDIA VENDER, UNA VITA DEDICATA ALLA RICERCA
63
64
La Provincia Di Cremona17
TRE MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO PER SMOG, MILANO "MAGLIA NERA" IN
ITALIA
L'USO PROLUNGATO DI ORMONI PER RITARDARE LA MENOPAUSA ACCELERA
L'INVECCHIAMENTO DEL CERVELLO
L'INQUINAMENTO È CAUSA DI INFARTI, ICTUS E TROMBOSI
Giornale Di Arona
22
SMOG, 3 MILIONI DI MORTI L'ANNO NEL MONDO
68
Come Stai
28, 2 SMOG PERICOLOSO COME L'AMIANTO
Silvia Finazzi
69
Viversani&belli
42, 4 TROMBOSI, È ANCHE COLPA DELLO SMOG
Cinzia Testa
75
Corriere Della Sera.it
La Voce Di Mantova
14
Iamm E Press
65
67
Milano capitale dello smog
duecento morti all'anno
Dai medici sì al pedaggio
«Unica via: meno motori, più bici, bus e cor sharing»
IL MIGLIORAMENTO
MENO LONGEVI
PALAZZO MARINO RIVENDICA LA RIDUZIONE
PROGRESSIVA DEI GIORNI IN CUI
LA SOGLIA DI POLVERI È SOPRAI LIMITI
LOMBARDIA E MILANO LE AREE PIÙ A RISCHIO
E TRA LE ZONE PIÙ INQUINATE D'EUROPA
SI VIVE 2-3 ANNI IN MENO RISPETTO ALLA MEDIA
L'ULTIMA SCOPERTA
IL MECCANISMO DI INFIAMMAZIONE DEI BRONCHI
SCATENATO DALLO STATO DELL'ARIA
PORTA ANCHE ALL'ATTIVAZIONE DELLA TROMBOSI
schio di polmonite. Il superamenMILANO si riconferma capitale to della soglia di polveri sottili
italiana dello smog, insieme a To- causa in Lombardia 300 morti
rino. A dirlo sono medici e specia- all'anno, 231 dei quali a Milano.
«La prima causa scatenante
listi riuniti in un incontro in Asdell'infarto
acuto è proprio lo
solombarda dell'Associazione lotta alla trombosi (Alt). L'inquina- smog», spiega Pier Mannuccio
mento, è la tesi, provoca malattie Mannucci, direttore scientifico
respiratorie, ma anche trombosi, della Fondazione Ca' Granda. «E
infarto, ictus ed embolia polmona- per contrastare questi numeri
re. E proprio per questo le istitu- non ci sono ricette particolari, bizioni devono intervenire con ur- sogna ridurre il traffico e considegenza. Anche perché i dati sono a rare il ruolo non trascurabile
dir poco allarmanti.
dell'inquinamento nelle case».
I livelli di smog a Milano e Tori- «L'aumento dello smog - spiega
no provocano infatti secondo gli Sergio Harari, primario di Pneuesperti una riduzione dell'aspetta- mologia dell'Ospedale San Giutiva di vita di 2-3 anni rispetto al- seppe - si traduce in aumento dei
la media. Nella Pianura Padana si casi di asma bronchiale, di broncalcola addirittura che ogni abi- chioliti del bambino, delle polmotante perda in media da 2 a 3 anni niti, ma anche di tumori, in partidi vita per lo smog e ogni aumen- colare di carcinomi polmonari».
to di 5 micron al millimetro cubo
di pm 2.5 moltiplica per 4 il ri- Ma cosa si può fare? «A parte i tentativi ancora embrionali - dice
- MILANO -
Mannucci - di favorire il car sharing e l'uso della bicicletta (poche
e insicure le ciclabili) avanti sulla
strada tracciata con Ecopass e poi
con Area C. Nel 2012 la diminuzione media del traffico privato
del 34% (46.133 veicoli in menoin
centro) ha ridotto del 18% le concentrazioni di PM10, e del 10%
quelle dagli ossidi d'azoto».
Ma il dato più importante èer
Mannucci è «il marcato miglioramento della qualità dell'aria attraverso la riduzione della componente del particolato chiamata
black carbon, la più nociva per la
salute, per la sua elevata capacità
di superare la barriera polmonare
ed entrare nella circolazione ematica». E nelle domeniche senza
traffico, «tanto criticate per la loro inefficacia nel ridurre le concentrazioni globali di PmlO, è stata ottenuta una riduzione del
black carbon del 78%».
Enrico Fovanna
MEDICINA & FARMACOLOGIA
ALT ONLUS
Pag. 1
L'ANALISI TAVOLA ROTONDA SUI VELENI
Malattìe al cuore
e ai polmoni
Aumento esponenziale
li dottor
Sergio
Harari
del San
Giuseppe
di Milano
1
MILANO
INFORMARE i cittadini sui sintomi della trombosi «in modo che
tutti possano conoscerli ed evitarli, e promuovere iniziative a sostegno di chi è sano». È lo scopo
dell'Associazione lotta alla trombosi (Alt), che ha organizzato ieri
la tavola rotonda con esperti per
sensibilizzare sul pericoloso legame tra smog e malattie cardiovascolari, tra le quali ictus, infarto
ed embolie polmonari.
«Fra tutte le sostanze nocive contenute nell'aria - spiega la presidente di Alt, Lidia Rota Vender due sono davvero letali: il particolato e l'ozono cosiddetto troposferico. Con questi due veleni si sta
allargando il ventaglio delle malattie con le quali questo avvelenamento continuo subdolo e progressivo si manifesta: oltre alle
malattie dell'apparato respiratorio, come asma, raffreddore, bronchite, polmonite, enfisema, sono
in aumento anche altre malattie fi-
no a qualche anno fa non attribuibili allo smog, ma che costituiscono il big killer dei nostri tempi».
ALT SOSTIENE il progetto italiano per lo studio dell'Ictus cerebrale nei giovani, e il progetto per
la valutazione del rischio trombotico nei bambini italiani obesi
con un contributo economico di
oltre 38mila euro. Di tutte le iniziative dell'associazione, e dei consigli su come mantenere uno stile
di vita sano, si parlerà anche il 16
aprile, in occasione della Terza
Giornata per la Lotta alla Trombosi, organizzata da Alt con la partecipazione della Gazzetta dello
Sport e del Centro Sportivo Italiano (Csi).
«La partita che non possiamo permetterci di perdere - ha detto il
presidente del Csi, Massimo Achini - è quella di migliorare, attraverso lo sport, la salute dei cittadini, in particolare quella dei giovani».
E.F.
Lidia Rota
Vender
relatrice
e
presidente di Alt
QUI COMUNE
Le nuove politiche
su macchine e caldaie
A MILANO nel 2013 la media delle concentrazioni di
PmlO è stata di 37 mg/m3,
inferiore al valore limite
UE di 40. «Grazie - dice il
Comune - a politiche su traffico, efficienza e risparmio
energetico». Il 2013 è stato
l'anno con il minor numero
di sforamenti (81) dal 2002.
A favorire il calo, Area C e
potenziamento dei mezzi,
estensione del BikeMi e liberalizzazione del car sharing. Politiche che hanno
portato Milano a scendere
di ben 13 posizioni nella
classifica sulla congestione.
Nel 2013, Milano è stata la
migliore in Europa dal punto di vista della riduzione
del traffico».
MEDICINA & FARMACOLOGIA
ALT ONLUS
Pag. 2
Smog in pianura
effetti
sulla salute
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• • •
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3-4%
2-3
gli anni che
si calcola ogni
abitante perda
sull'aspettativa
di vita per
l'inquinamento
la riduzione
stimata
dell'aspettativa
di vita a causa
dell'inquinamento
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volte
l'aumento
del rischio
di polmonite
ogni aumento di
5 microgrammi
per metro cubo
d'aria del pm 2,5
i giorni di
superamento
della soglia
di 50
microgrammi per
metro cubo d'aria
di pm10 a Milano
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la riduzione del
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provochi
lo smog in
Lombardia
(231 a Milano)
la riduzione delle
concentrazioni
di pm10
a Milano
nell'Area C
MEDICINA & FARMACOLOGIA
ALT ONLUS
Pag. 3
^ BUONA NOTIZIA
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rischio di infarto, ictus
ALT ONLUS
Pag. 4
Smog, a Milano si vive 3 anni in meno
/ datifanno paura: impennata di infarti e ictus. Area C e divieti servono a poco
• Lo smog ci costa tre anni di vita. Milano, Torino, lapianurapadanaingenerale, vivono sotto questa spada di Damocle. L'allarme viene dall'Associazione
per la lotta alla trombosi e alle malattie
cardiovascolari che ieri, in Assolombarda, ha lanciato un appello alle istituzioni. «Passare subito ai fatti e cambiare stile di vita è ormai un'urgenza». AreaCele
misure ambientali generiche prese da
Palazzo Maronio si sono rivelate del tutto insufficienti per risolvere l'emergenza. Insomma, un fallimento.
Secondo studi scientifici, i veleni dell'aria aumentano di un quarto i rischi di
infarto e di un terzo quelli di ictus e gli
specialistiparlano anche dirisvolti dannosi che andrebbero a colpire bronchi e
polmoni con asma, polmoniti, bronchiti e tumori. La colpa sarebbe individuabile nella conformazione geografica di
questazonad'Italiaincuiigasele polveri tendono a «ristagnare» con ridotti riflussi che ne diraderebbero le concentrazioni, riducendone le conseguenze.
L'unico rimedio è considerato quello di
un impegno globale per limitare sensibilmenteiltraffico,evitandorimmissione di gas nell'atmosfera. Ma non solo.
Anche l'inquinamento domestico è nel
mirino. Contenere il riscaldamento e
utilizzare enrgia pulita può certamente
aiutare a migliorare le condizioni e la salute dei cittadini.
Stefano Giani a pagina 3
IL CASO La ricerca di medici e specialisti: impennata di infarti e ictus
Smog, a Milano si vive tre anni di meno
Area Ce le polìtiche ambientali di Palazzo Marino non sono servite: i dati dell'inquinamento fanno paur
Stefano Giani
• Lo smog ci costa tre anni di
vita. Milano, Torino e la pianura padana in generale, vivono
sotto questa spada di Damocle.
L'allarme viene dall'Associazioneperlalottaailatrombosie
alle malattie cardiovascolari
(Alt) che ieri, in
Assolombarda,
ha fatto appello
alle istituzioni.
«Passare subito
ai fatti e cambiarestiledivitaèormai un'urgenza». Area C e le
misure ambientali generiche
prese dal Comune non sono bastate.
Secondo studi
scientifici, i veleni dell'aria au-
mentano di un
quarto i rischi di
infarto e di un terzo quelli di ictus. Gli specialisti
parlano anche di risvolti dannosi che andrebbero a colpire
bronchi e polmoni con asma,
polmoniti, bronchiti e tumori.
La colpa sarebbe della conformazione geografica di questa
zona d'Italia in cui i gas e le polveri tendono a «ristagnare» con
ridotti riflussi che ne diradereb bero le concentrazioni, riducendoneleconseguenze.L'unico rimedio è considerato quello di un impegno globale per limitare sensibilmente il traffico, evitando l'immissione di
gas nell'atmosfera. Ma non solo. Anche l'inquinamento domestico è nel mirino. Contenere il riscaldamento e utilizzare
enrgia pulita può aiutare a migliorare le condizioni e la salute
dei cittadini.
Inparticolare, RobertoBerto-
ALT ONLUS
lini, direttore del Programma
per la salute e l'ambiente dell'Oms all'Unione europea, raccomanda che «la presidenza di
turno italiana sia l'occasione
per fissare efficaci strategie di
lotta all'inquinamento». Il dipartimento di epidemiologia
del Lazio ha calcolato che a Ro ma, metropoli molto più ventilata di Milano, un aumento di
10 micron per millimetro cubo
di Pm 10 provoca un rischio di
rinfarti di oltre il 20%. In termini numerici, secondo gli epidemiologi riducendo le polveri si
potrebbero salvare ogni anno
600 romani e risparmiare un milione di euro.
In Lombardia i morti per motivi da collegare allo smog sono
stimati in 300 all' anno dei quali
230 solo a Milano che, insieme
a Torino, è considerata la capitaledell'inquinamento. Suscala mondiale invece su 53 milioni di morti si considera che 3,3
Pag. 5
milioni perdono la vita per malattie causate dalle condizioni
dell'aria. In questa prospettiva,
l'Expo 2015, su temi ambientali, assumeunarilevanza assoluta e globale.
Una conferma all'allarme
lanciato da Alt viene da un ex as sessorediPalazzoMarino.Edoardo Croci, titolare di traffico e
mobilità nella giunta Moratti e
oggi presidente del comitato
«Milanosimuove»,
sostiene
che «dipassi avantine sono sta- mezzi pubblici, intensificare il
ti fatti molti ma la battaglia per controllodellecaldaiedariscalgarantire qualità dell'ambien- damento, lavorare sull' efficiente e la salute dei cittadini è anco - za energetica degli edifici, decura lunga come ha ammonito la plicare gli sforzi sulla mobilità
stessaAlt.Labussolaperrafforciclabile».
zare l'impegno c'è: i cinque referendum approvati nel 2011».
PRIMATO
Preoccupazione viene da
Auto e riscaldamento,
Carlo Monguzzi (Pd), da sempre impegnato su questi temi, siamo la città
che rilancia: «Allargare l'Area
meno vivibile d'Italia
C, potenziare sempre di più i
ALT ONLUS
Pag. 6
L'ALLARME LE RICERCHE DI ALT ALL'ASSOLOMBARDA
L'inquinamento uccide
A rischio giovani e donne
hanno illustrato alcuni aspetti dello
stretto legame fra inquinamento e
trombosi, un legame perverso che
aumenta di pericolosità nelle
grandi città. Spiace che Regione
Lombardia e Comune di Milano, i
due patrocinatori del forum di ieri,
abbiamo sì patrocinato, ma non
pensato di inviare qualcuno ad
ascoltare dati che dovrebbero
provocare una reazione o avviare
studi e progetti per la
prevenzione.
Lidia Rota Vender BOZZANI
DANIELE REDAELLI
^ M Nella Sala Falck
dell'Assolombarda, ALT,
l'associazione onlus per la lotta
alla trombosi e alle malattie
cardiovascolari, ha lanciato un
allarme inquietante supportato da
dati inconfutabili raccolti
dall'Organizzazione Mondiale della
Sanità. La presidente, dottoressa
Lidia Rota Vender, insieme agli
esperti, il professor Pier
Mannuccio Mannucci, direttore
scientifico della Fondazione Ca'
Granda, il dottor Sergio Harari,
direttore dell'unità di pneumologia
all'ospedale San Giuseppe, la
dottoressa Paola Santalucia,
specialista di neurologia e
cardiologia al Policlinico di Milano,
e la dottoressa Anna Gerometta,
presidente dell'Associazione
Genitori Antismog, coordinati da
Nicoletta Carbone di Radio24,
Aspettativa di vita Ogni anno
sono 3 milioni nel mondo le
persone che muoiono a causa
dell'aria che respirano. La
Lombardia è una delle aree più
inquinate, le polveri sottili
provocano malattie
cardiovascolari, infarto, ictus,
embolie, trombosi. In totale:
l'aspettativa di vita si riduce
mediamente di 2-3 anni. Donne e
giovani sono i soggetti più a
rischio. ALT ha presentato due
progetti di ricerca scientifica che
finanziera nel prossimo biennio,
uno sul rischio cardiovascolare
nei bambini obesi, l'altro sul
rischio di ictus cerebrale nei
giovani dai 18 ai 45 anni. Anche
quest'anno, in occasione della
Giornata Mondiale della Lotta alla
Trombosi (16 aprile), verrà creata,
insieme alla Gazzetta dello Sport,
una Squadra della Salute formata
da campioni dello sport che
faranno da testimonial della
giornata. La squadra sarà
presentata in sala Buzzati il 14
aprile.
ALT ONLUS
C» RIPRODUZIONE RISERVATA
Pag. 7
Smog, ogpi anno
tre milioni di morti
Milano — L ' i n q u i n a m e n t o
causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni anno, e Milano riconferma il triste primato di 'capitale dello smog'
d'Italia insieme a Torino. A
dirlo sono medici e specialisti che l a n c i a n o l ' a l l a r m e :
l'inquinamento provoca anche trombosi, infarto e ictus.
ALT ONLUS
Pag. 8
Non solo malattie respiratorie Lo smog provoca
trombosi e infarto
Lo smog provoca molte malattie
(Foto by Zanchi)
L'inquinamento causa oltre tre milioni di morti ogni
anno. Malattie respiratorie, ma non solo: trombosi,
infarto, ictus ed embolia polmonare sono solo alcune
delle malattie cardiovascolari causate dallo smog. Tutti
siamo a rischio, ma in particolare anziani e bambini.
Un problema che ci tocca da vicino: nella classifica le
aree più inquinate d'Europa la Lombardia ha un triste
primato, con una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media Milano risulta, al
pari di Torino, la capitale dello smog in Italia.
«Il lavoro di ALT è fondamentale perché informa sui sintomi della trombosi in modo che tutti
possano conoscerli ed evitarli, promuove iniziative a sostegno di chi è sano, di chi ha avuto un
incontro ravvicinato con la trombosi e da oggi anche di chi assiste le persone in terapia
anticoagulante con il nuovo strumento del forum "Mi curo di te. Senza mai dimenticare il sostegno
alla ricerca» ha spiegato la presidente di ALT Lidia Rota Vender introducendo la tavola rotonda.
«Questa iniziativa vuole essere un punto di partenza per incentivare la sensibilità della cittadinanza
e l'intervento delle istituzioni sullo stato di salute dell'ambiente e, di conseguenza, delle persone».
Medici e specialisti si sono confrontati nel corso della tavola rotonda, moderata da Nicoletta
Carbone di Radio24 "Trombosi... nell'aria", organizzata dall'Associazione per la Lotta alla Trombosi
(ALT)partendo dai dati allarmanti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. «Su 53 milioni di morti
in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la
prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - ha spiegato il professor Pier Mannuccio
Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano -. Per contrastare
questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non
trascurabile dell'inquinamento nelle case».
Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili:
«L'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del
bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari», ha sottolineato
Sergio Harari, direttore dell'Unità Operativa di Pneumologia e direttore del Dipartimento di Scienze
Mediche dell'Ospedale San Giuseppe di Milano.
Lo smog è responsabile anche dell'ictus, con una relazione che solo negli ultimi tempi è stata
accertata dai ricercatori: «Tra gli inquinanti certamente responsabili ci sono le polveri ultrasottili
generate dai tubi di scappamento delle auto - ha spiegato Paola Santalucia, neuroioga e
vicepresidente ALT - È proprio la loro capacità di depositarsi a livello polmonare e di provocare
uno stato infiammatorio che provoca un aumento di ictus di tipo ischemico.
ALT ONLUS
Pag. 9
Alle istituzioni, sia locali sia nazionali, gli scienziati lanciano un appello perché si intervenga al più
presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del
traffico. Anche i cittadini possono fare molto, cambiando il loro stile di vita, come da tempo
sostengono i "Genitori Anti Smog" di Milano, che promuovono iniziative sul territorio per
sensibilizzare le istituzioni ma anche le famiglie.
Un ruolo di grande responsabilità lo riveste l'Europa: «All'Unione Europea la comunità scientifica e
le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento
dell'aria, che produce un grave danno di salute e in termini economici - sottolinea Roberto
Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms presso l'Unione europea -.
La presidenza di turno italiana deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta
all'inquinamento».
Fondamentale l'impegno di ALT nella ricerca, con il sostegno del progetto italiano per lo studio
dell'Ictus cerebrale nei giovani e del progetto per la valutazione del rischio trombotico nei bambini
italiani obesi con un contributo economico di oltre 38mila euro. Allo stesso tempo ALT pensa alle
necessità delle persone che devono convivere con la trombosi e ai loro familiari.
Molti di loro hanno voluto testimoniare in prima persona paure e bisogni: «La mia salute mi ha
portato a diventare un appassionato di medicina: un paziente spesso non si limita a ciò che dice il
medico, sente il bisogno di documentarsi, informarsi, sentirsi rassicurato - racconta Antonio -.
Sapere che esistono dei siti come quello di ALT di cui potersi fidare aiuta a superare la malattia e
a conviverci con positività».
La rete è anche uno strumento efficace per stare vicino alle persone, come dimostra il forum "Mi
curo di te", realizzato in collaborazione con l'agenzia Mosaicoon presentato in anteprima nel corso
della tavola rotonda. Una piazza dove potersi confrontare: «Quello che mi ha fatto più paura
quando ho scoperto di avere un episodio di trombosi è stata di essere sola - confessa una
signora -.Non sapevo a chi rivolgermi, che cosa fare, e ancora oggi ho sempre paura di non
sapere abbastanza». Parlarne e confrontarsi è sicuramente la via migliore per non sentirsi soli.
Il prossimo appuntamento è per mercoledì 16 aprile, in occasione della Terza Giornata per la Lotta
alla Trombosi. Di fianco ad ALT la Gazzetta dello Sport e il CSI, Centro Sportivo Italiano. "La partita
che non possiamo permetterci di perdere - ha detto il presidente del CSI Massimo Achini - è quella
di migliorare, attraverso lo sport, la salute dei cittadini, in particolare quella dei giovani".
"Per fare questo - ha ribattuto Daniele Redaelli della Gazzetta dello Sport - è fondamentale che lo
sport, così come l'educazione ad un corretto stili di vita, diventi un "fatto culturale". Non una pratica
sporadica ma un atto volontario continuativo".
Il link per scaricare il libro Aria da Morire scritto da Pier Mannuccio Mannucci e Margherita Fronte
ALT ONLUS
Pag. 10
Smog causa tre milioni di morti l'anno
Esperti, polveri provocano trombosi, infarti e ictus. Le istituzioni devono
passare subito ai fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza". Secondo gli
esperti, l'inquinamento così alto a Milano e Torino provoca "una
riduzione dell'aspettativa di...
ALT ONLUS
Pag. 11
Smog causa tre milioni di morti Tanno
Esperti, polveri provocano trombosi, infarti e ictus
Smog causa 3 min morti l'anno
MILANO - L'inquinamento causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni anno, e
Milano riconferma il suo triste primato di 'Capitale dello smog' d'Italia insieme a
Torino. A dirlo sono medici e specialisti che, riuniti in un incontro dell'Associazione
lotta alla trombosi (Alt), lanciano l'allarme: perché l'inquinamento provoca "malattie
respiratorie, ma anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare.
Le istituzioni devono passare subito ai fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza".
Secondo gli esperti, l'inquinamento così alto a Milano e Torino provoca "una
riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media". Su 53 milioni di
morti l'anno in tutto il pianeta "3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria
nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog
- commenta Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca'
Granda - per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna
ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle
case".
Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle
polveri sottili: "L'aumento dello smog - spiega Sergio Harari, direttore dell'Unità
Operativa di Pneumologia dell'Ospedale San Giuseppe di Milano - si traduce in
aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti,
ma anche di tumori, in particolare di carcinomi polmonari". All'Unione Europea "la
comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva
ALT ONLUS
Pag. 12
per contrastare l'inquinamento dell'aria - conclude Roberto Bertollini, direttore del
Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms - che produce un grave danno di
salute e in termini economici. La presidenza di turno italiana deve essere
l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento".
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
ALT ONLUS
Pag. 13
L inquinamento e la causa tre milioni di morti Tanno
mercoledì 5 Febbraio 2014 - Salute
Esperti, polveri provocano trombosi,
infarti e ictus
L'inquinamento causa nel mondo oltre
tre milioni di morti ogni anno e Milano
riconferma il suo triste primato di
'Capitale dello smog' d'Italia insieme a
Torino. A dirlo sono medici e specialisti
che, riuniti in un incontro
dell'Associazione lotta alla trombosi
(Alt), lanciano l'allarme: perché
l'inquinamento provoca "malattie
respiratorie, ma anche trombosi,
infarto, ictus ed embolia polmonare. Le
istituzioni devono passare subito ai
fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza".
ALT ONLUS
Pag. 14
Lo smog causa 3 milioni di morti l'anno
05 Febbraio 2014 15:51 SCIENZE E TECNOLOGIE
(ANSA) - MILANO - L'inquinamento causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni anno e Milano
riconferma il suo triste primato di 'Capitale dello smog' d'Italia insieme a Torino. A dirlo sono
medici e specialisti che, riuniti in un incontro dell'Associazione lotta alla trombosi (Alt), lanciano
l'allarme: perché l'inquinamento provoca "malattie respiratorie, ma anche trombosi, infarto, ictus
ed embolia polmonare. Le istituzioni devono passare subito ai fatti. Cambiare stile di vita è
un'urgenza".
ALT ONLUS
Pag. 15
Milano la città più inquinata d'Italia
Trombosi e infarti, aspettativa di vita cala di 2-3
anni'
05 febbraio, 17:35
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(ANSA) - MILANO, 5 FEB L'inquinamento causa nel mondo
oltre tre milioni di morti ogni anno,
e Milano riconferma il suo triste
primato di 'capitale dello smog'
d'Italia insieme a Torino. Adirlo
sono i medici riuniti in un incontro
dell'Associazione lotta alla
trombosi (Alt): l'inquinamento
provoca 'malattie respiratorie, ma
anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare'. Secondo gli
esperti, l'inquinamento così alto a Milano provoca 'una riduzione
dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media'.
ALT ONLUS
Pag. 16
Tre milioni di morti Tanno nel mondo per lo smog, in
Italia Milano 'maglia nera'
Alt lancia un appello alle istituzioni
ultimo aaaiornamento: 05 febbraio, ore 18:39
Milano - (Adnkronos Salute) - Trecento vittime l'anno in Lombardia e 230 nel capoluogo
Milano, 5 feb. (Adnkronos Salute) - L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino
oerde in media 8 mesi e mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria,
Don punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la
Pianura Padana. In Lombardia i 'morti per smog' sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo
3 Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni
dei numeri ricordati dall'Alt, l'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie
cardiovascolari, che oggi a Milano dalla sede di Assolombarda ha lanciato un appello alle
stituzioni: "Devono passare subito ai fatti, cambiare stile di vita è un'urgenza". "Su 53 milioni
di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente
ssterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - afferma Pier
Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Policlinico di Milano - Per
contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e
considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case". Secondo studi scientifici,
o smog aumenta di circa un quarto (+24%) il rischio di infarto e di oltre un terzo (+35%)
quello di ictus. Ma oltre agli effetti su cuore e arterie, "l'aumento dello smog si traduce in
aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche
di tumori, in particolari di carcinomi polmonari", sottolinea Sergio Harari, direttore dell'Unità
Dperativa di pneumologia e direttore del Dipartimento di scienze mediche dell'ospedale San
Giuseppe di Milano. Alle istituzioni, sia locali che nazionali, gli scienziati chiedono di
ALT ONLUS
Pag. 17
ntervenire al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare
dalla riduzione del traffico. E "all'Unione europea la comunità scientifica e le associazioni
chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che
oroduce un grave danno di salute e in termini economici", avverte Roberto Bertollini,
direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms presso l'Ue. "La presidenza di
turno italiana - raccomanda - deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta
all'inquinamento". In Italia soffre di smog anche la Capitale. "Il Dipartimento di epidemiologia
del Servizio sanitario regionale del Lazio ha diffuso i dati emersi da uno studio recente",
r
icorda Livia Rota Vender, presidente di Alt: "A Roma un aumento di 5 micron per millimetro
cubo di Pm 2,5 provoca un aumento degli infarti del 13%, mentre un aumento di 10 micron
di Pm 10 provoca un ulteriore aumento del 12%". Secondo un lavoro pubblicato sul
Giornale europeo di epidemiologia, evidenzia l'esperta, "se riduciamo il Pm 2,5 risparmiamo
17 mila vite ogni anno. Per tradurre i numeri rispetto alla città di Roma, si potrebbero
salvare 600 romani e risparmiare 1 milione di euro". Molto possono fare anche i cittadini, se
coscienti dell'emergenza e delle possibili soluzioni. Per questo "Alt informa sui sintomi della
trombosi in modo che tutti possano conoscerli ed evitarli, promuove iniziative a sostegno di
chi è sano, di chi ha avuto un incontro ravvicinato con la trombosi e da oggi - annuncia Rota
fender - anche di chi assiste le persone in terapia anticoagulante con il nuovo strumento
del forum 'Mi curo di te'", piazza di confronto sul web. Alt aiuta inoltre la ricerca, sostenendo
j n progetto italiano per lo studio dell'ictus cerebrale nei giovani e un progetto per la
salutazione del rischio trombotico nei bambini italiani obesi, con un contributo economico di
cltre 38 mila euro. L'incontro milanese, conclude la presidente di Alt, "vuole essere un punto
di partenza per incentivare la sensibilità della cittadinanza e l'intervento delle istituzioni sullo
stato di salute dell'ambiente e, di conseguenza, delle persone". Il prossimo appuntamento è
oer mercoledì 16 aprile, in occasione della terza Giornata per la lotta alla trombosi. Accanto
ad Alt la Gazzetta dello SDort e il Centro SDortivo italiano.
ALT ONLUS
Pag. 18
Milano capitale d'Italia, ma per lo smog: "Effetti
devastanti sulla salute"
"A Milano e Torino si vive 2-3 anni in meno rispetto alla media" è l'allarme dei medici riuniti
per l'Associazione lotta alla trombosi: "Cambiare stile di vita è un'urgenza"
Smog (Newpress)
Milano, 5 febbraio 2014 - A Milano e
Torino, "capitali italiane dello smog", si
vive di meno a causa dell'inquinamento.
Lo hanno detto medici e specialisti
riuniti in un incontro
dell'Associazione lotta alla trombosi
(Alt). L'inquinamento causa nel mondo
oltre tre milioni di morti ogni anno, e le
due città industriali del nord
riconfermano il triste primato. L'inquinamento provoca "malattie respiratorie, ma anche
trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare. Le istituzioni devono passare subito ai
fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza".
Secondo gli esperti, l'inquinamento cosi' alto a Milano e Torino provoca "una riduzione
dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media". Su 53 milioni di morti l'anno in
tutto il pianeta "3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente
esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto e' proprio lo smog - commenta Pier
Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda - per contrastare
questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il
ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case".
Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri
sottili: "L'aumento dello smog - spiega Sergio Harari, direttore dell'Unita' Operativa di
Pneumologia dell'Ospedale San Giuseppe di Milano - si traduce in aumento dei casi di
asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori,
in particolare di carcinomi polmonari".
All'Unione Europea "la comunità' scientifica e le associazioni chiedono una politica più'
decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria - conclude Roberto
Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms - che produce un
grave danno di salute e in termini economici. La presidenza di turno italiana deve essere
l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento
ALT ONLUS
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Esperti, polveri provocano trombosi, infarti e ictus
13:55-05/02/2014
(ANSA) - MILANO, 5 FEB - L'inquinamento causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni
anno, e Milano riconferma il suo triste primato di 'Capitale dello smog' d'Italia insieme a
Torino. Adirlo sono medici e specialisti che, riuniti in un incontro dell'Associazione lotta alla
trombosi (Alt), lanciano l'allarme: perché l'inquinamento provoca "malattie respiratorie, ma
anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare. Le istituzioni devono passare subito ai
fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza".
Secondo gli esperti, l'inquinamento così alto a Milano e Torino provoca "una riduzione
dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media". Su 53 milioni di morti l'anno in tutto il
pianeta "3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima
causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - commenta Pier Mannuccio Mannucci,
direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda - per contrastare questi numeri non ci
sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile
dell'inquinamento nelle case".
Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri
sottili: "L'aumento dello smog
- spiega Sergio Harari, direttore dell'Unità Operativa di
Pneumologia dell'Ospedale San Giuseppe di Milano - si traduce in aumento dei casi di asma
bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolare di
carcinomi polmonari".
All'Unione Europea "la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa
e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria - conclude Roberto Bertollini, direttore
del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms - che produce un grave danno di salute
e in termini economici. La presidenza di turno italiana deve essere l'occasione per fissare
efficaci strategie di lotta all'inquinamento". (ANSA).
ALT ONLUS
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Lo smog fa male al cuore
Lo smog fa male al cuore. Che
l'inquinamento fosse dannoso per la
nostra salute non è una novità: ma ora c'è
uno studio pubblicato sul British medicai
journal, che ne ha quantificato
esattamente l'impatto, arrivando a definire
che a ogni aumento nella media annuale
di esposizione al Pm10 corrisponde un
aumento del rischio di attacchi cardiaci del
12%.
PERICOLO ANCHE AL DI SOTTO DEI
LIMITI CONSENTITI L'indagine,
coordinata dal Dipartimento di Epidemiologia, Servizio sanitario regionale del Lazio, che ha
esaminato per 12 anni più di lOOmila persone in sette città di cinque Paesi europei, tra cui
le italiane Roma e Torino, ha verificato che l'esposizione cronica al particolato atmosferico
non solo è correlabile all'incidenza di eventi coronarici acuti, ma lo è anche a livelli inferiori
rispetto ai limiti fissati dall'Unione europea. "Gli effetti sanitari del Pm2,5" ha spiegato
Francesco Forastiere, del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del
Lazio "i verificano anche a concentrazioni inferiori di quelle accettate dalla normativa
europea sia di quelle indicate nelle linee guida pubblicate nel 2005 dall'Organizzazione
mondiale della sanità".
RISCHI MAGGIORI PER GLI OVER 70 I ricercatori hanno riscontrato un rischio maggiore
per le persone sopra i 60 anni, e soprattutto dopo i 70 anni. I meccanismi attraverso cui
l'esposizione all'inquinamento dell'aria influisce sul sistema cardiovascolare sono vari, e
comprendono l'infiammazione sistemica, lo stress sistemico ossidativo, trombosi e
coagulazione, cambiamenti nella pressione sanguigna e aterosclerosi.
ALT ONLUS
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Triste primato per Milano, è la città più inquinata
d'Italia insieme a Torino
Milano - L'inquinamento causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni
anno, e Milano riconferma il suo triste primato di 'Capitale dello smog'
d'Italia insieme a Torino.
3.
A dirlo sono medici e specialisti che, riuniti in un incontro dell'Associazione lotta alla
trombosi (Alt), lanciano l'allarme: perché l'inquinamento provoca "malattie respiratorie, ma
anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare. Le istituzioni devono passare subito ai
fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza". Secondo gli esperti, l'inquinamento così alto a
Milano e Torino provoca "una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla
media".
Su 53 milioni di morti l'anno in tutto il pianeta "3,3 milioni sono causati dall'inquinamento
dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog
- commenta Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e
considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case".
Notizia a cura della Redazione di Primocanale
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Pag. 22
Allarme inquinamento, le istituzioni devono passare
subito ai fatti
Home » Salute » Allarme inquinamento, le istituzioni devono passare subito ai fatti
Milano, 5 febbraio 2014 - L'inquinamento causa oltre tre
milioni di morti ogni anno. Malattie respiratorie, ma non solo:
trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare sono solo
alcune delle malattie cardiovascolari causate dallo smog.
Tutti siamo a rischio, ma in particolare anziani e bambini. Un
problema che ci tocca da vicino: nella classifica le aree più
inquinate d'Europa la Lombardia ha un triste primato, con
una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla
media Milano risulta, al pari di Torino, la capitale dello smog in Italia.
«Il lavoro di ALT è fondamentale perché informa sui sintomi della trombosi in modo che tutti
possano conoscerli ed evitarli, promuove iniziative a sostegno di chi è sano, di chi ha avuto
un incontro ravvicinato con la trombosi e da oggi anche di chi assiste le persone in terapia
anticoagulante con il nuovo strumento del forum "Mi curo di te. Senza mai dimenticare il
sostegno alla ricerca» ha spiegato la presidente di ALT Lidia Rota Vender introducendo la
tavola rotonda. «Questa iniziativa vuole essere un punto di partenza per incentivare la
sensibilità della cittadinanza e l'intervento delle istituzioni sullo stato di salute dell'ambiente
e, di conseguenza, delle persone». Medici e specialisti si sono confrontati nel corso della
tavola rotonda, moderata da Nicoletta Carbone di Radio24 "Trombosi... nell'aria",
organizzata dall'Associazione per la Lotta alla Trombosi (ALT) partendo dai dati allarmanti
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. «Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3
milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa
scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - ha spiegato il professor Pier Mannuccio
Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano -. Per
contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e
considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case». Niente nel nostro
organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili: «L'aumento
dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino,
delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari», ha sottolineato
Sergio Harari, direttore dell'Unità Operativa di Pneumologia e direttore del Dipartimento di
Scienze Mediche dell'Ospedale San Giuseppe di Milano. Lo smog è responsabile anche
dell'ictus, con una relazione che solo negli ultimi tempi è stata accertata dai ricercatori: «Tra
gli inquinanti certamente responsabili ci sono le polveri ultrasottili generate dai tubi di
scappamento delle auto - ha spiegato Paola Santalucia, neuroioga e vicepresidente ALT È proprio la loro capacità di depositarsi a livello polmonare e di provocare uno stato
infiammatorio che provoca un aumento di ictus di tipo ischemico. Alle istituzioni, sia locali sia
nazionali, gli scienziati lanciano un appello perché si intervenga al più presto nel migliorare
le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. Anche i
cittadini possono fare molto, cambiando il loro stile di vita, come da tempo sostengono i
"Genitori Anti Smog" di Milano, che promuovono iniziative sul territorio per sensibilizzare le
istituzioni ma anche le famiglie. Un ruolo di grande responsabilità lo riveste l'Europa:
«All'Unione Europea la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più
ALT ONLUS
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decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che produce un grave danno
di salute e in termini economici - sottolinea Roberto Bertollini, direttore del Programma per
la salute e l'ambiente dell'Oms presso l'Unione europea -. La presidenza di turno italiana
deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento».
Fondamentale l'impegno di ALT nella ricerca, con il sostegno del progetto italiano per lo
studio dell'Ictus cerebrale nei giovani e del progetto per la valutazione del rischio trombotico
nei bambini italiani obesi con un contributo economico di oltre 38mila euro. Allo stesso
tempo ALT pensa alle necessità delle persone che devono convivere con la trombosi e ai
loro familiari. Molti di loro hanno voluto testimoniare in prima persona paure e bisogni: «La
mia salute mi ha portato a diventare un appassionato di medicina: un paziente spesso non
si limita a ciò che dice il medico, sente il bisogno di documentarsi, informarsi, sentirsi
rassicurato - racconta Antonio -. Sapere che esistono dei siti come quello di ALT di cui
potersi fidare aiuta a superare la malattia e a conviverci con positività». La rete è anche uno
strumento efficace per stare vicino alle persone, come dimostra il forum "Mi curo di te",
realizzato in collaborazione con l'agenzia Mosaicoon presentato in anteprima nel corso della
tavola rotonda. Una piazza dove potersi confrontare: «Quello che mi ha fatto più paura
quando ho scoperto di avere un episodio di trombosi è stata di essere sola - confessa una
signora -. Non sapevo a chi rivolgermi, che cosa fare, e ancora oggi ho sempre paura di
non sapere abbastanza». Parlarne e confrontarsi è sicuramente la via migliore per non
sentirsi soli. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 16 aprile, in occasione della Terza
Giornata per la Lotta alla Trombosi. Di fianco ad ALT la Gazzetta dello Sport e il CSI, Centro
Sportivo Italiano. "La partita che non possiamo permetterci di perdere - ha detto il
presidente del CSI Massimo Achini - è quella di migliorare, attraverso lo sport, la salute dei
cittadini, in particolare quella dei giovani". "Per fare questo - ha ribattuto Daniele Redaelli
della Gazzetta dello Sport - è fondamentale che lo sport, così come l'educazione ad un
corretto stili di vita, diventi un "fatto culturale". Non una pratica sporadica ma un atto
volontario continuativo".
ALT- Associazione per la lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari Onlus
ALT ONLUS
Pag. 24
Di smog si muore: aspettativa inferiore di 2-3 anni a
Milano
L'allarme dei medici: l'inquinamento pericoloso per la salute, nel mondo è la prima causa di infarto
Redazione 5 febbraio 2014
Smog a Milano
Tre milioni di persone muoiono ogni anno
nel mondo per colpa dell'inquinamento. Un
problema che a Milano è particolarmente sentito,
visto che il capoluogo lombardo è, con Torino, la
città più inquinata d'Italia. Un primato non di oggi,
ma che non si riesce a invertire. Questa volta a
lanciare l'allarme è l'associazione per la lotta alla
trombosi. E proprio la trombosi, oltre all'infarto e
all'ictus, è una delle conseguenze dello smog.
Si parla, per Milano, di due o tre anni in
meno di aspettativa di vita per chi ci abita.
E lo smog è nel mondo la prima causa dell'infarto acuto. "Bisogna ridurre il traffico e
considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case", ha commentato
Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda.
ALT ONLUS
Pag. 25
Milano e Torino capitali italiane dello smog: 3 min morti
anno nel mondo
allarme inquinamento - L'inquinamento causa oltre tre
milioni di morti ogni anno. Malattie respiratorie, ma non
solo: trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare sono
solo alcune delle malattie cardiovascolari causate dallo
smog. Tutti siamo a rischio, ma in particolare anziani e bambini.
Un problema che ci tocca da vicino: nella classifica le aree più
inquinate d'Europa la Lombardia ha un triste primato, con una
riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media Milano risulta, al pari di Torino, la
capitale dello smog in Italia.
«Il lavoro di ALT è fondamentale perché informa sui sintomi della trombosi in modo che tutti possano
conoscerli ed evitarli, promuove iniziative a sostegno di chi è sano, di chi ha avuto un incontro
ravvicinato con la trombosi e da oggi anche di chi assiste le persone in terapia anticoagulante con il
nuovo strumento del forum "Mi curo di te. Senza mai dimenticare il sostegno alla ricerca» ha spiegato la
presidente di ALT Lidia Rota Vender introducendo ieri la tavola rotonda "Trombosi... nell'aria"
«Questa iniziativa vuole essere un punto di partenza per incentivare la sensibilità della cittadinanza e
l'intervento delle istituzioni sullo stato di salute dell'ambiente e, di conseguenza, delle persone».
Medici e specialisti si sono confrontati nel corso della tavola rotonda, moderata da Nicoletta
Carbone di Radio24, organizzata dall'Associazione per la Lotta alla Trombosi (ALT) partendo dai
dati allarmanti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
«Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria
nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - ha spiegato il
professor Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda
Policlinico di Milano -. Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il
traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case».
Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili:
«L'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino,
delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari», ha sottolineato Sergio
Harari, direttore dell'Unità Operativa di Pneumologia e direttore del Dipartimento di Scienze
Mediche dell'Ospedale San Giuseppe di Milano.
Lo smog è responsabile anche dell'ictus, con una relazione che solo negli ultimi tempi è stata accertata
dai ricercatori: «Tra gli inquinanti certamente responsabili ci sono le polveri ultrasottili generate dai tubi
di scappamento delle auto - ha spiegato Paola Santalucia, neuroioga e vicepresidente A L T - È
proprio la loro capacità di depositarsi a livello polmonare e di provocare uno stato infiammatorio che
provoca un aumento di ictus di tipo ischemico.
Alle istituzioni, sia locali sia nazionali, gli scienziati lanciano un appello perché si intervenga al più
presto nel migliorare le
ALT ONLUS
Pag. 26
condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. Anche i cittadini possono
fare molto, cambiando il loro stile di vita, come da tempo sostengono i "Genitori Anti Smog" di
Milano, che promuovono iniziative sul territorio per sensibilizzare le istituzioni ma anche le famiglie.
Un ruolo di grande responsabilità lo riveste l'Europa: «All'Unione Europea la comunità scientifica e le
associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che
produce un grave danno di salute e in termini economici - sottolinea Roberto Bertollini, direttore
del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms presso l'Unione europea -. La presidenza di
turno italiana deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento».
Fondamentale l'impegno di ALT nella ricerca, con il sostegno del progetto italiano per lo
studio dell'Ictus cerebrale nei giovani e del progetto per la valutazione del rischio
trombotico nei bambini italiani obesi con un contributo economico di oltre 38mila euro. Allo
stesso tempo ALT pensa alle necessità delle persone che devono convivere con la trombosi
e ai loro familiari.
Molti di loro hanno voluto testimoniare in prima persona paure e bisogni: «La mia salute mi ha portato a
diventare un appassionato di medicina: un paziente spesso non si limita a ciò che dice il medico, sente
il bisogno di documentarsi, informarsi, sentirsi rassicurato - racconta Antonio -. Sapere che esistono
dei siti come quello di ALT di cui potersi fidare aiuta a superare la malattia e a conviverci con
positività».
La rete è anche uno strumento efficace per stare vicino alle persone, come dimostra il forum "Mi curo di
te", realizzato in collaborazione con l'agenzia Mosaicoon presentato in anteprima nel corso della tavola
rotonda. Una piazza dove potersi confrontare: «Quello che mi ha fatto più paura quando ho scoperto di
avere un episodio di trombosi è stata di essere sola - confessa una signora -. Non sapevo a chi
rivolgermi, che cosa fare, e ancora oggi ho sempre paura di non sapere abbastanza». Parlarne e
confrontarsi è sicuramente la via migliore per non sentirsi soli.
Il prossimo appuntamento è per mercoledì 16 aprile, in occasione della Terza Giornata per la
Lotta alla Trombosi. Di fianco ad ALT la Gazzetta dello Sport e il CSI, Centro Sportivo Italiano.
"La partita che non possiamo permetterci di perdere - ha detto il presidente del CSI Massimo
Achini - è quella di migliorare, attraverso lo sport, la salute dei cittadini, in particolare quella dei
giovani
ALT ONLUS
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«Per fare questo - ha ribattuto Daniele Redaelli della Gazzetta dello Sport - è fondamentale che lo
sport, così come l'educazione ad un corretto stili di vita, diventi un "fatto culturale". Non una pratica
sporadica ma un atto volontario continuativo».
ALT ONLUS
Pag. 28
Milano risponde a Alt, traffico e Pm10 giù'
06 Febbraio 2014 17:05 AMBIENTE
A Milano nel 2013 la media annuale delle concentrazioni di Pm10 e' stata di 37
milligrammi per metro cubo, inferiore quindi al valore limite stabilito dall'Ile di 40
mg/m3. In risposta ai dati forniti dai medici nel corso di un incontro organizzato
dall'Associazione lotta alla trombosi (Alt) il Comune di Milano ha voluto
puntualizzare che si tratta del valore più' basso mai registrato, "un risultato proseguono da Palazzo Marino - raggiunto non solo grazie alle condizioni meteo,
che nel 2010 sarebbero state addirittura più' favorevoli, ma anche attraverso
un'insieme di politiche per ridurre la congestione del traffico e di interventi per
l'efficienza e il risparmio energetico". Il 2013 e' stato l'anno con il minor numero di
'sforamenti' (81) dal 2002. Merito delle tante iniziative: da Area C al
potenziamento dei mezzi, dall'estensione del BikeMi alla liberalizzazione del car
sharing. Politiche di mobilita' che in pochi anni hanno fatto scendere Milano di
ben 13 posizioni nella classifica sulla congestione del TomTom Traffic Index: anzi,
scendendo dall'11/o posto del 2010 al 24/o del 2013, Milano e' stata la migliore in
Europa dal punto di vista della riduzione del traffico.
ALT ONLUS
Pag. 29
Il Forum "Mi curo di te" di ALT, un aiuto a chi aiuta
È online il primo forum "Mi Curo di te" http://www.altforum.it/ dedicato a tutti coloro che vivono e assistono le persone che si curano
con farmaci anticoagulanti perché hanno già avuto un evento vascolare da Trombosi (infarto, ictus cerebrale, trombosi, embolia) o
perché hanno un alto rischio di subirne uno.
Nel corso della conferenza stampa "Trombosi ... nell'aria" organizzata da ALT - Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie
cardiovascolari - Onlus mercoledì 5 febbraio, in Assolombarda è stato messo on line il forum "Mi curo di te", un nuovo servizio di ALT
dedicato a chi si prende cura delle persone colpite da malattie cardiovascolari da trombosi, in particolare ai caregivers di coloro che
sono in terapia anticoagulante.
"Curare ogni giorno chi è minacciato o è stato colpito da infarto, ictus, embolia polmonare, trombosi venosa e arteriosa è difficile,
impegnativo, quotidiano - sottolinea Lidia Rota Vender, presidente di ALT - A volte si pensa di non farcela, si è attaccati dai sensi di
colpa perché si deve sottrarre tempo ai propri figli e a se stessi per dedicarlo alla cura di genitori fragili o di altri membri della famiglia
colpiti e che hanno bisogno di noi, e che senza di noi non ce la farebbero".
Un impegno continuo e responsabile come quello che si richiede al caregiver (letteralmente "colui/colei che presta le cure": in italiano
non esiste una parola sintetica e significativa come questa per esprimere questo concetto) in situazioni oggi molto frequenti può
creare una grave situazione di ansia e di stress, protratta e soprattutto senza fine, che a volte pensiamo di non poter sostenere: ma
non possiamo mollare.
"È stress inevitabile ma può alleggerirsi, - spiega Lidia Rota Vender. Cercare e trovare strumenti che ci aiutino a semplificare le cure
che prestiamo e ci rassicurino che quello che stiamo facendo è giusto, trovare suggerimenti per risolvere con provvedimenti semplici
situazioni e problemi che ci sembrano insormontabili, condividere esperienze con chi queste soluzioni le ha già trovare e
sperimentate: è cosi che possiamo alleggerire e ridurre la nostra ansia e migliorare le cure che prestiamo ai nostri cari; è così che
possiamo contribuire a non peggiorare lo stato di ansia e di senso di colpa che il paziente comunque prova quando sa di essere
dipendente da noi, e si accorge di quanto la sua malattia ha cambiato la qualità della nostra vita, perché ci dobbiamo dividere fra i
nostri figli e i nostri genitori".
Per questo ALT ha pensato e creato uno strumento che semplifichi la vita dei caregiver e dei pazienti, che metta a disposizione di
tanti informazioni semplici ma fondamentali che aiutino a rendere più lieve un compito di per sé impegnativo come l'occuparsi di chi è
malato.
Per questo è nato il forum "Mi Curo di te" , per aiutare a risolvere problemi grandi che possono diventare piccoli, e superabili. Chi vive
la nostra stessa esperienza può darci suggerimenti preziosi: in questo caso per migliorare la qualità del'assistenza che prestiamo ai
nostri cari che assumono terapie salvavita come gli anticoagulanti , per migliorare la qualità della loro vita ma anche la qualità della
nostra. Non per aggiungere anni alla vita, ma per aggiungere vita agli anni: qualità, non quantità.
Alcuni fanno da soli e non sbagliano: si preparano le pastiglie, sanno a che ora prenderle, quali cibi evitare, quando e perché e dove
fare il controllo con il prelievo di sangue , come comunicare con il medico che segue il paziente se sono sopravvenute novità, come
farmaci nuovi, malattie intercorrenti, disturbi intestinali, febbri. Alcuni sanno che cosa fare se si manifesta un'emorragia, dal naso,
dall'intestino, o se si devono affrontare manovre diagnostiche o cure invasive, come le gastro e le colonscopie, le biopsie, i piccoli o
grandi interventi chirurgici. Altri non lo sanno, non sanno a chi chiedere, improvvisano e spesso sbagliano, con le ricadute che
seguono. Alcuni fortunati hanno accanto qualcuno che si dedica a loro, che li aiuta a non sbagliare, che sorveglia che tutto venga
fatto come si deve. Un famigliare, un amico, un figlio, una figlia. Non tutti.
"Questo forum- conclude il presidente di ALT - è dedicato a tutti coloro che prestano cure e assistenza a un paziente che prende
farmaci anticoagulanti salvavita e che hanno bisogno di un riferimento e di qualche consiglio per gestire una responsabilità così
grande. E noi di ALT tendiamo a tutti costoro una mano".
Stefania Bortolotti
ALT ONLUS
Pag. 30
Inquinamento killer, tre milioni le vittime ogni anno
Non solo malattie respiratorie. Ma anche patologie cardiovascolari, come trombosi, infarto, ictus ed embolia
polmonare. A causarle è l'inquinamento, che ogni anno fa registrare oltre tre milioni di morti. A rischiare di più
anziani e bambini. Un problema che ci tocca da vicino, visto che nella classifica delle aree più inquinate
d'Europa, la Lombardia si aggiudica un triste primato: con una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni
rispetto alla media, Milano risulta, al pari di Torino, la capitale dello smog in Italia. A lanciare l'allarme medici e
specialisti riuniti nel capoluogo lombardo in occasione della tavola rotonda "Trombosi... nell'aria", organizzata
dall'Associazione per la lotta alla trombosi (Alt).
«Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente
esterno - spiega Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda Policlinico di
Milano, commentando i dati allarmanti dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) - e la prima causa
scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog. Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari,
bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case».
Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili. Secondo Sergio
Harari, direttore dell'Unità operativa di Pneumologia e direttore del Dipartimento di Scienze mediche
dell'ospedale San Giuseppe di Milano, «l'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma
bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi
polmonari». Lo smog è responsabile anche dell'ictus, con una relazione che solo negli ultimi tempi è stata
accertata dai ricercatori: «Tra gli inquinanti certamente responsabili - afferma Paola Santalucia, neuroioga e
vicepresidente Alt - ci sono le polveri ultrasottili generate dai tubi di scappamento delle auto. È proprio la loro
capacità di depositarsi a livello polmonare e di provocare uno stato infiammatorio che provoca un aumento di
ictus di tipo ischemico».
«Questa iniziativa - spiega la presidente di Alt, Lidia Rota - vuole essere un punto di partenza per incentivare la
sensibilità della cittadinanza e l'intervento delle Istituzioni sullo stato di salute dell'ambiente e, di conseguenza,
delle persone». Alle Istituzioni, infatti, sia locali sia nazionali, gli scienziati lanciano un appello perché si
intervenga al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del
traffico. Anche i cittadini possono fare molto, cambiando il loro stile di vita, come da tempo sostengono i
"Genitori Anti Smog" di Milano, che promuovono iniziative sul territorio per sensibilizzare le Istituzioni, ma anche
le famiglie.
ALT ONLUS
Pag. 31
Il Forum "Mi curo di te" di ALT, un aiuto a chi aiuta
Genova Anno XII - n. 56 - 16.12.2013 Pagine Nazionali
del 07/02/2014
È online il primo forum "Mi Curo di te" http://www.altforum.it/ dedicato a tutti coloro
che vivono e assistono le persone che si curano con farmaci anticoagulanti perché
hanno già avuto un evento vascolare da Trombosi (infarto, ictus cerebrale,
trombosi, embolia) o perché hanno un alto rischio di subirne uno.
Nel corso della conferenza stampa "Trombosi ... nell'aria" organizzata da ALT Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari - Onlus
mercoledì 5 febbraio, in Assolombarda è stato messo on line il forum "Mi curo di te",
un nuovo servizio di ALT dedicato a chi si prende cura delle persone colpite da
malattie cardiovascolari da trombosi, in particolare ai caregivers di coloro che sono
in terapia anticoagulante.
"Curare ogni giorno chi è minacciato o è stato colpito da infarto, ictus, embolia
polmonare, trombosi venosa e arteriosa è difficile, impegnativo, quotidiano sottolinea Lidia Rota Vender, presidente di ALT - A volte si pensa di non farcela,
si è attaccati dai sensi di colpa perché si deve sottrarre tempo ai propri figli e a se stessi per dedicarlo alla cura
di genitori fragili o di altri membri della famiglia colpiti e che hanno bisogno di noi, e che senza di noi non ce la
farebbero".
Un impegno continuo e responsabile come quello che si richiede al caregiver (letteralmente "colui/colei che
presta le cure": in italiano non esiste una parola sintetica e significativa come questa per esprimere questo
concetto) in situazioni oggi molto frequenti può creare una grave situazione di ansia e di stress, protratta e
soprattutto senza fine, che a volte pensiamo di non poter sostenere: ma non possiamo mollare.
"È stress inevitabile ma può alleggerirsi, - spiega Lidia Rota Vender. Cercare e trovare strumenti che ci aiutino
a semplificare le cure che prestiamo e ci rassicurino che quello che stiamo facendo è giusto, trovare
suggerimenti per risolvere con provvedimenti semplici situazioni e problemi che ci sembrano insormontabili,
condividere esperienze con chi queste soluzioni le ha già trovare e sperimentate: è cosi che possiamo
alleggerire e ridurre la nostra ansia e migliorare le cure che prestiamo ai nostri cari; è così che possiamo
contribuire a non peggiorare lo stato di ansia e di senso di colpa che il paziente comunque prova quando sa di
essere dipendente da noi, e si accorge di quanto la sua malattia ha cambiato la qualità della nostra vita, perché
ci dobbiamo dividere fra i nostri figli e i nostri genitori".
Per questo ALT ha pensato e creato uno strumento che semplifichi la vita dei caregiver e dei pazienti, che metta
a disposizione di tanti informazioni semplici ma fondamentali che aiutino a rendere più lieve un compito di per sé
impegnativo come l'occuparsi di chi è malato.
Per questo è nato il forum "Mi Curo di te" , per aiutare a risolvere problemi grandi che possono diventare piccoli,
e superabili. Chi vive la nostra stessa esperienza può darci suggerimenti preziosi: in questo caso per migliorare
la qualità del'assistenza che prestiamo ai nostri cari che assumono terapie salvavita come gli anticoagulanti, per
migliorare la qualità della loro vita ma anche la qualità della nostra. Non per aggiungere anni alla vita, ma per
aggiungere vita agli anni: qualità, non quantità.
Alcuni fanno da soli e non sbagliano: si preparano le pastiglie, sanno a che ora prenderle, quali cibi evitare,
quando e perché e dove fare il controllo con il prelievo di sangue , come comunicare con il medico che segue il
paziente se sono sopravvenute novità, come farmaci nuovi, malattie intercorrenti, disturbi intestinali, febbri.
Alcuni sanno che cosa fare se si manifesta un'emorragia, dal naso, dall'intestino, o se si devono affrontare
manovre diagnostiche o cure invasive, come le gastro e le colonscopie, le biopsie, i piccoli o grandi interventi
chirurgici. Altri non lo sanno, non sanno a chi chiedere, improvvisano e spesso sbagliano, con le ricadute che
seguono. Alcuni fortunati hanno accanto qualcuno che si dedica a loro, che li aiuta a non sbagliare, che
sorveglia che tutto venga fatto come si deve. Un famigliare, un amico, un figlio, una figlia. Non tutti.
"Questo forum- conclude il presidente di ALT - è dedicato a tutti coloro che prestano cure e assistenza a un
paziente che prende farmaci anticoagulanti salvavita e che hanno bisogno di un riferimento e di qualche
consiglio per gestire una responsabilità così grande. E noi di ALT tendiamo a tutti costoro una mano".
Stefania Bortolottì
ALT ONLUS
Pag. 32
ALT ONLUS
Pag. 33
Smog e malattie polmonari, cosa c'è di vero?
0:00
-:5t
Smog e malattie polmonari, cosa c'è di vero?
06 febbraio 2014 Intervista ai Dott. Sergio Harari. direttore dell'Unità Operativa di Pneurnologia dell'Ospedale San Giuseppe di
Milano
ALT ONLUS
Pag. 34
ALT ONLUS
Pag. 35
I n t e r v i s t a a Paola S a n t a l u c i a , v i c e p r e s i d e n t e di A L T - 7 FEBBRAIO 2 0 1 4 - Radio P a d a n i a ,
Trasm issione Sani nel terzo
m
illennio
ALT ONLUS
Pag. 36
Quanto fa male lo smog
Scopertamade in Siad
Team di ricercatori trova il metodo sperimentale
per misurare le conseguenze nocive sull'uomo
SIMONE CASIRAGHI
^ ^ ^ M Mondo della ricerca e
della medicina l'hanno già definita una svolta storica nella
ricerca sull'inquinamento dell'aria, un passaggio fondamentale dai metodi prettamente
statistici a quelli sperimentali.
Ed è una ricerca tutta targata
Bergamo.
Per la prima volta sarà possibile misurare scientificamente e con un'osservazione
diretta clinica quanto fanno
male, quali sono le più pericolose ed entro quanto tempo le
polveri sottili provocano patologie gravi nell'uomo.
Sotto osservazione saranno,
in particolare, gli effetti delle
sole polveri PmlO e Pm2,5, le
più sottili presenti nell'aria e
per questo in grado di penetrare a fondo nell'organismo, polveri che finiscono direttamente nel sangue causando patologie respiratorie, tosse cronica,
bronchiti, allergie, asma fino
ad arrivare a ridurre la funzione polmonare o, peggio, ad alterare il battito cardiaco o la
coagulazione del sangue.
Nei laboratori Siad
Una tecnologia altamente innovativa e messa a punto a
Bergamo, proprio nella città
fra le prime dieci in Italia più
colpite dall'inquinamento delle polveri sottili.
È stata scoperta nei laboratori del gruppo industriale
Siad, quartier generale in via
San Bernardino, altamente
specializzata nella produzione
e trattamento dei gas. Una tec-
nologia che l'equipe di ricercatori Siad, tutti bergamaschi,
età media 30 anni - Matteo
Semperboni, Marco Manenti,
Klaus Midali e Diego Ripamonti sotto la guida di Giorgio
Bissolotti, ingegnere, research
manager di Siad capo del gruppo di ricercatori - ha scoperto
dopo un anno e mezzo chiusa
in laboratorio fra ricerche, studi, analisi, prove, esperimenti.
Sembrava non doversi mai
concludere. Poi un mattino la
proverbiale lampadina che si
illumina. Si accende nella testa
di Klaus Midali, il più giovane
dei cinque ricercatori bergamaschi. La parola magica era:
filtri.
18 mesi di ricerca
«È stata una ricerca durata
oltre 18 mesi, molto difficile,
da diventare quasi matti - confessa oggi Giorgio Bissolotti -.
È stata impegnativa perché
una ricerca di "frontiera", ma
per la prima volta abbiamo trovato la soluzione tecnologica
che consente di superare il modello causa-effetto basato finora solo su osservazioni e associazioni statistiche, relazioni
epidemiologiche, ma mai probanti al 99,9%: un'alta frequenza di soggetti malati e di patologie era associata numericamente a un alto livello di inquinamenti nell'aria.
Non si è mai riusciti a misurare i tanti altri fattori che
stavano in mezzo e quanto fossero responsabili degli effetti
tossici.
Filtro e aerosol
Occorreva fare un passo in
ALT ONLUS
avanti. «Questa nuova tecnologia lo consente - precisa Bissolotti - . Oggi è tecnicamente,
infatti, possibile attraverso
speciali filtri, selezionare e isolare solo il particolato fra i
tanti elementi inquinanti nell'aria (idrocarburi, ossidi di
zolfo, metalli pesanti), di riproporlo ed erogarlo sotto forma di aerosol e di poterlo somministrare a un soggetto in
maniera controllata durante
una ricerca clinica».
In campo l'ospedale Sacco
È così che la Siad mette le basi
per nuovo modello scientifico
di osservazione diretta medica
e sanitaria dei parametri biologici dell'uomo sotto l'effetto
solamente del particolato.
E lo consegna ad un'altra
équipe di ricercatori, medici
dell'Ospedale «Luigi Sacco» di
Milano. Nicola Montano, professore associato e medico a
Medicina interna dell'ospedale
milanese, con la sua équipe di
ricercatori, vuole scoprire la
responsabilità reale «solo» di
PmlO e Pm2,5.
Un problema mondiale
«Sì, la tecnologia è oggi disponibile - spiega Nicola Montano
-, i risultati di fattibilità ci sono tutti, abbiamo fatto sperimentazioni pilota per un anno,
ora si possono proporre gli studi. Quello messo a punto da
Siad è uno strumento innovativo, che oravavalidato scientificamente. Si possono capire,
con esperimenti medici, quali
sono gli effetti tossici e quanto
dobbiamo preoccuparci. Questo è un problema di salute
pubblica mondiale». •
Pag. 37
Il gruppo di ricercatori che hanno reso possibile la rivoluzionaria
ricerca sull'inquinamento dell'aria e il suo effetto sull'uomo. Da
sinistra, Matteo Semperboni; Marco Manenti; Klaus Midali
(responsabile della Funzione Ric/Saa e capogruppo); Diego Ripamonti;
Giorgio Bissolotti ( Direttore Ricerca di cui Rie /Saa fa parte)
ALT ONLUS
Pag. 38
Smog, 3 milioni di morti
l'anno nel mondo
L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni
cittadino perde in media 8
mesi e mezzo di vita per
colpa dei veleni nell'aria,
con punte di 2-3 anni persi a
testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti
per smog" sono stimati in
300 all'anno, di cui 231
solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari.
ALT ONLUS
Pag. 39
INCONTRI: Trombosi e inquinamento
Comunicato del 5/2/2014
Allarme inquinamento. Le istituzioni devono passare subito ai fatti. Cambiare stile di vita è
un'urgenza. E' questo l'appello diramato nel corso della tavola rotonda "Trombosi...
nell'aria"
dalla comunità scientifica internazionale riunita a Milano in Assolombarda insieme ad
associazioni, pazienti e cittadini. Lo smog causa non solo malattie respiratorie ma anche
Trombosi, Infarto, Ictus Ed Embolia polmonare. A rischio anche donne e bambini. Capitale dello
smog: Milano.
L'inquinamento causa oltre tre milioni di morti ogni anno. Malattie respiratorie, ma non solo: trombosi,
infarto, ictus ed embolia polmonare sono solo alcune delle malattie cardiovascolari causate dallo smog.
Tutti siamo a rischio, ma in particolare anziani e bambini. Un problema che ci tocca da vicino: nella
classifica le aree più inquinate d'Europa la Lombardia ha un triste primato, con una riduzione
dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media Milano risulta, al pari di Torino, la capitale dello
smog in Italia. «Il lavoro di ALT è fondamentale perché informa sui sintomi della trombosi in modo che
tutti possano conoscerli ed evitarli, promuove iniziative a sostegno di chi è sano, di chi ha avuto un
incontro ravvicinato con la trombosi e da oggi anche di chi assiste le persone in terapia anticoagulante
con il nuovo strumento del forum "Mi curo di te. Senza mai dimenticare il sostegno alla ricerca» ha
spiegato la presidente di ALT Lidia Rota Vender introducendo la tavola rotonda. «Questa iniziativa vuole
essere un punto di partenza per incentivare la sensibilità della cittadinanza e l'intervento delle istituzioni
sullo stato di salute dell'ambiente e, di conseguenza, delle persone».
Medici e specialisti si sono confrontati nel corso della tavola rotonda, moderata da Nicoletta Carbone di
Radio24 "Trombosi... nell'aria", organizzata dall'Associazione per la Lotta alla Trombosi (ALT) partendo
dai dati allarmanti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. «Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3
milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante
l'infarto acuto è proprio lo smog - ha spiegato il professor Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico
della Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano -. Per contrastare questi numeri non ci sono ricette
particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle
case».
Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili:
«L'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino,
delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari», ha sottolineato Sergio Harari,
direttore dell'Unità Operativa di Pneumologia e direttore del Dipartimento di Scienze Mediche
dell'Ospedale San Giuseppe di Milano.
Lo smog è responsabile anche dell'ictus, con una relazione che solo negli ultimi tempi è stata accertata
dai ricercatori: «Tra gli inquinanti certamente responsabili ci sono le polveri ultrasottili generate dai tubi
di scappamento delle auto - ha spiegato Paola Santalucia, neuroioga e vicepresidente ALT - È proprio
la loro capacità di depositarsi a livello polmonare e di provocare uno stato infiammatorio che provoca un
aumento di ictus di tipo ischemico.
ALT ONLUS
Pag. 40
Alle istituzioni, sia locali sia nazionali, gli scienziati lanciano un appello perché si intervenga al più presto
nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. Anche i
cittadini possono fare molto, cambiando il loro stile di vita, come da tempo sostengono i "Genitori Anti
Smog" di Milano, che promuovono iniziative sul territorio per sensibilizzare le istituzioni ma anche le
famiglie.
Un ruolo di grande responsabilità lo riveste l'Europa: «All'Unione Europea la comunità scientifica e le
associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che
produce un grave danno di salute e in termini economici - sottolinea Roberto Bertollini, direttore del
Programma per la salute e l'ambiente deH'Oms presso l'Unione europea -. La presidenza di turno italiana
deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento».
Fondamentale l'impegno di ALT nella ricerca, con il sostegno del progetto italiano per lo studio dell'Ictus
cerebrale nei giovani e del progetto per la valutazione del rischio trombotico nei bambini italiani obesi
con un contributo economico di oltre 38mila euro. Allo stesso tempo ALT pensa alle necessità delle
persone che devono convivere con la trombosi e ai loro familiari.
Molti di loro hanno voluto testimoniare in prima persona paure e bisogni: «La mia salute mi ha portato a
diventare un appassionato di medicina: un paziente spesso non si limita a ciò che dice il medico, sente il
bisogno di documentarsi, informarsi, sentirsi rassicurato - racconta Antonio -. Sapere che esistono dei
siti come quello di ALT di cui potersi fidare aiuta a superare la malattia e a conviverci con positività».
La rete è anche uno strumento efficace per stare vicino alle persone, come dimostra il forum "Mi curo di
te", realizzato in collaborazione con l'agenzia Mosaicoon presentato in anteprima nel corso della tavola
rotonda. Una piazza dove potersi confrontare: «Quello che mi ha fatto più paura quando ho scoperto di
avere un episodio di trombosi è stata di essere sola - confessa una signora -. Non sapevo a chi
rivolgermi, che cosa fare, e ancora oggi ho sempre paura di non sapere abbastanza». Parlarne e
confrontarsi è sicuramente la via migliore per non sentirsi soli.
Il prossimo appuntamento è per mercoledì 16 aprile, in occasione della Terza Giornata per la Lotta alla
Trombosi. Di fianco ad ALT la Gazzetta dello Sport e il CSI, Centro Sportivo Italiano. "La partita che non
possiamo permetterci di perdere - ha detto il presidente del CSI Massimo Achini - è quella di migliorare,
attraverso lo sport, la salute dei cittadini, in particolare quella dei giovani".
"Per fare questo - ha ribattuto Daniele Redaelli della Gazzetta dello Sport - è fondamentale che lo sport,
così come l'educazione ad un corretto stili di vita, diventi un "fatto culturale". Non una pratica sporadica
ma un atto volontario continuativo".
ALT ONLUS
Pag. 41
INTERNET: Un forum per l'ALT
Comunicato del 6/2/2014
Il Forum "Mi curo di te" di ALT (Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie
cardiovascolari), un aiuto a chi aiuta.
È online il primo forum "Mi Curo di te" http://www.altforum.it/ dedicato a tutti coloro che vivono e
assistono le persone che si curano con farmaci anticoagulanti perché hanno già avuto un evento
vascolare da Trombosi (infarto, ictus cerebrale, trombosi, embolia) o perché hanno un alto rischio di
subirne uno.
Nel corso della conferenza stampa "Trombosi ... nell'aria" organizzata da ALT - Associazione per la Lotta
alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari - Onlus mercoledì 5 febbraio, in Assolombarda è stato
messo on line il forum "Mi curo di te", un nuovo servizio di ALT dedicato a chi si prende cura delle
persone colpite da malattie cardiovascolari da trombosi, in particolare ai caregivers di coloro che sono in
terapia anticoagulante.
"Curare ogni giorno chi è minacciato o è stato colpito da infarto, ictus, embolia polmonare, trombosi
venosa e arteriosa è difficile, impegnativo, quotidiano - sottolinea Lidia Rota Vender, presidente di ALT
- A volte si pensa di non farcela, si è attaccati dai sensi di colpa perché si deve sottrarre tempo ai propri
figli e a se stessi per dedicarlo alla cura di genitori fragili o di altri membri della famiglia colpiti e che
hanno bisogno di noi, e che senza di noi non ce la farebbero".
Un impegno continuo e responsabile come quello che si richiede al caregiver (letteralmente "colui/colei
che presta le cure": in italiano non esiste una parola sintetica e significativa come questa per esprimere
questo concetto) in situazioni oggi molto frequenti può creare una grave situazione di ansia e di stress,
protratta e soprattutto senza fine, che a volte pensiamo di non poter sostenere: ma non possiamo
mollare. "È stress inevitabile ma può alleggerirsi, - spiega Lidia Rota Vender. Cercare e trovare
strumenti che ci aiutino a semplificare le cure che prestiamo e ci rassicurino che quello che stiamo
facendo è giusto, trovare suggerimenti per risolvere con provvedimenti semplici situazioni e problemi che
ci sembrano insormontabili, condividere esperienze con chi queste soluzioni le ha già trovare e
sperimentate: è così che possiamo alleggerire e ridurre la nostra ansia e migliorare le cure che
prestiamo ai nostri cari; è così che possiamo contribuire a non peggiorare lo stato di ansia e di senso di
colpa che il paziente comunque prova quando sa di essere dipendente da noi, e si accorge di quanto la
sua malattia ha cambiato la qualità della nostra vita, perché ci dobbiamo dividere fra i nostri figli e i nostri
genitori".
Per questo ALT ha pensato e creato uno strumento che semplifichi la vita dei caregiver e dei pazienti,
che metta a disposizione di tanti informazioni semplici ma fondamentali che aiutino a rendere più lieve un
compito di per sé impegnativo come l'occuparsi di chi è malato.
Per questo è nato il forum "Mi Curo di te" , per aiutare a risolvere problemi grandi che possono diventare
piccoli, e superabili. Chi vive la nostra stessa esperienza può darci suggerimenti preziosi: in questo caso
per migliorare la qualità del'assistenza che prestiamo ai nostri cari che assumono terapie salvavita come
gli anticoagulanti , per migliorare la qualità della loro vita ma anche la qualità della nostra. Non per
aggiungere anni alla vita, ma per aggiungere vita agli anni: qualità, non quantità.
Alcuni fanno da soli e non sbagliano: si preparano le pastiglie, sanno a che ora prenderle, quali cibi
evitare, quando e perché e dove fare il controllo con il prelievo di sangue , come comunicare con il
ALT ONLUS
Pag. 42
medico che segue il paziente se sono sopravvenute novità, come farmaci nuovi, malattie intercorrenti,
disturbi intestinali, febbri. Alcuni sanno che cosa fare se si manifesta un'emorragia, dal naso,
dall'intestino, o se si devono affrontare manovre diagnostiche o cure invasive, come le gastro e le
colonscopie, le biopsie, i piccoli o grandi interventi chirurgici. Altri non lo sanno, non sanno a chi
chiedere, improvvisano e spesso sbagliano, con le ricadute che seguono. Alcuni fortunati hanno accanto
qualcuno che si dedica a loro, che li aiuta a non sbagliare, che sorveglia che tutto venga fatto come si
deve. Un famigliare, un amico, un figlio, una figlia. Non tutti.
"Questo forum - conclude il presidente di ALT - è dedicato a tutti coloro che prestano cure e assistenza
a un paziente che prende farmaci anticoagulanti salvavita e che hanno bisogno di un riferimento e di
qualche consiglio per gestire una responsabilità così grande. E noi di ALT tendiamo a tutti costoro una
mano".
ALT ONLUS
Pag. 43
Smog, 3 milioni di morti
l'anno nel mondo
L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni
cittadino perde in media 8
mesi e mezzo di vita per
colpa dei veleni nell'aria,
con punte di 2-3 anni persia
testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti
per smog" sono stimati in
300 all'anno, di cui 231
solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari.
ALT ONLUS
Pag. 44
AMBIENTE Milano maglia nera in italia, con 230 vittime
Nel mondo ci sono tre milioni
di morti all'anno per lo
L'inquinamento uccide nel mondo oltre
3 milioni di persone
l'anno. In Europa
ogni cittadino perde
in media 8 mesi e
mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3
anni persi a testa
nelle zone più inquinate come la Pianura
Padana.
In Lombardia i 'morti per smog' sono stimati in 300 all'anno,
di cui 231 solo a Milano che si classifica,
insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri
ricordati dall'Alt,
l'Associazione per la
lotta alla trombosi e Un uomo in
alle malattie cardiovascolari, che dalla sede di Assolombarda ha lanciato un appello
alle istituzioni: "Devono passare
subito ai fatti, cambiare stile di
vita è un'urgenza".
"Su 53 milioni di morti in tutto il
pianeta, 3,3 milioni sono causati
dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima
causa scatenante l'infarto acuto è
proprio lo smog - afferma Pier
Mannuccio Mannucci, direttore
scientifico della Fondazione Policlinico di Milano - Per contrastare
costretto alla mascherina
questi numeri non ci sono ricette
particolari, bisogna ridurre il
traffico e considerare il ruolo non
trascurabile dell'inquinamento
nelle case".
Secondo studi scientifici, lo smog
a u m e n t a di circa u n quarto
(+24%) il rischio di infarto e di
oltre un terzo (+35%) quello di
ictus. Ma oltre agli effetti su
cuore e arterie, "l'aumento dello
smog si traduce in aumento dei
casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle pol-
ALT ONLUS
moniti, ma anche
di tumori, in particolari di carcinomi polmonari",
sottolinea Sergio
Harari, direttore
dell'Unità operativa di pneumologia
e direttore del Dip a r t i m e n t o di
scienze mediche
dell'ospedale San
Giuseppe di Milano.
Alle istituzioni,
sia locali che nazionali, gli scienziati chiedono di
intervenire al più
presto nel migliorare le condizioni
ambientali in cui
viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico.
E "all'Unione europea la comunità scientifica e le
associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per
contrastare l'inquinamento dell'aria, che produce un grave danno di salute e in termini economici", avverte Roberto Bertollini,
direttore del Programma per la
salute e l'ambiente dell'Oms
presso l'Ue.
"La presidenza di turno italiana raccomanda - deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie
di lotta all'inquinamento".
Pag. 45
Smog, 3 milioni di morti
l'anno nel mondo
L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni
cittadino perde in media 8
mesi e mezzo di vita per
colpa dei veleni nell'aria,
con punte di 2-3 anni persi a
testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti
per smog" sono stimati in
300 all'anno, di cui 231
solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari.
ALT ONLUS
Pag. 46
Lo smog e il rischio di malattie
cardiovascolari
L'importanza dello stile di vita
di Valeria Leone - Sanihelp.it
Pubblicato il: 11-02-2014
Non solo malattie respiratorie: l'inquinamento
atmosferico causerebbe anche trombosi, infarto,
ictus ed embolia polmonare. Un rischio che
riguarda tutta la popolazione.
I danni dell'inquinamento
I danni dell'inquinamentoL'inquinamento causa oltre tre milioni di
morti ogni anno. Malattie respiratorie, ma non solo: trombosi, infarto,
ictus ed embolia polmonare sono solo alcune delle malattie
cardiovascolari causate dallo smog. Un rischio che interessa tutti e in
particolare anziani e bambini.
FONTE - CONFLITTO DI INTERESSI: Comunicato stampa ALT
Onlus (Associazione per la Lotta alle Trombosi e alle malattie
cardiovascolari)
ALT ONLUS
Pag. 47
Smog, Milano "maglia nera" in Italia
IDATI
Milano
L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e
mezzo di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i 'morti per
smog' sono stimati in 300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che
si classifica, insieme a Torino,
capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri
ricordati dall'Alt, l'Associazione
per la lotta alla trombosi e alle
malattie cardiovascolari, che oggi a Milano dalla sede di Assolombarda ha lanciato un appel-
lo alle istituzioni: "Devono passare subito ai fatti, cambiare stile di vita è un'urgenza".
"Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono
causati dall'inquinamento dell'
aria nell'ambiente esterno e la
prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - afferma Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della
Fondazione Policlinico di Milano - Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e
considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle
case". Secondo studi scientifici,
lo smog aumenta di circa un
quarto (+24%) ilrischiodi infarto e di oltre un terzo (+35%)
quello di ictus. Ma oltre agli effetti su cuore e arterie, "l'au-
ALT ONLUS
mento dello smog si traduce in
aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchiolitì del bambino, delle polmoniti, ma anche di
tumori, in particolari di carcinomi polmonari", sottolinea Sergio Harari, direttore dell'Unità
operativa di pneumologia e direttore del Dipartimento di
scienze mediche dell'ospedale
San Giuseppe di Milano.
Alle istituzioni, sia locali che
nazionali, gli scienziati chiedono di intervenire al più presto
nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico.
L'inquinamento uccide
nel mondo oltre 3 milioni
di persone l'anno
E' una vera emergenza
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INQUINAMENTO Appello Alt alle Istituzioni
Tre milioni di morti all'anno
nel mondo per smog,
Milano "maglia nera" in Italia
LI L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone
l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo
di vita per colpa dei veleni nell'aria, con punte di 2-3 anni persi
a testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In
Lombardia i 'morti per smog' sono stimati in 300 all'anno, di
cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale
italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati
dall'Alt, l'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie
cardiovascolari, che dalla sede di Assolombarda ha lanciato un
appello alle istituzioni: "Devono passare subito ai fatti, cambiare stile di vita è un'urgenza".
"Su 53 milioni di morti in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono
causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la
prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog - afferma Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della
Fondazione Policlinico di Milano - Per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e
considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle
case". Secondo studi scientifici, lo smog aumenta di circa un
quarto (+24%) il rischio di infarto e di oltre un terzo (+35%)
quello di ictus. Ma oltre agli effetti su cuore e arterie, "l'aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche
di tumori, in particolari di carcinomi polmonari", sottolinea
Sergio Harari, direttore dell'Unità operativa di pneumologia e
direttore del Dipartimento di scienze mediche dell'ospedale
San Giuseppe di Milano.
Alle istituzioni, sia locali che nazionali, gli scienziati chiedono di intervenire al più presto nel migliorare le condizioni
ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. E "all'Unione europea la comunità scientifica e le associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria, che produce un grave danno
di salute e in termini economici", avverte Roberto Bertollini,
direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms
presso l'Ue. "La presidenza di turno italiana - raccomanda deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento".
ALT ONLUS
Pag. 49
Allarme inquinamento: lo smog tra le cause
della trombosi
Silvia Valenti
Fra tutte le sostanze nocive che possono essere contenute nell'aria, due sono
davvero letali: il particolato e l'ozono cosiddetto troposferico. Gli esperti concordano
che questi veleni causano gravi malattie non solo dei polmoni e dei bronchi ma
anche del cuore, del cervello, delle arterie e delle vene, quali trombosi, infarto, ictus
ed embolia polmonare
Il risultato è che ci si ammala e si muore precocemente: gli studi effettuati dimostrano
che ogni cittadino europeo perde in media 8,6 mesi di vita per colpa dello smog, in
particolare delle polveri sottili che esso contiene e diffonde.
Le polveri sottili sono la causa di 3,1 milioni di decessi e in Europa si contano
430mila morti premature ogni anno, con picchi nelle zone più a rischio, come la
Pianura Padana, dove si calcola che ogni abitante perda in media da 2 a 3 anni di
vita. Il superamento della soglia raccomandata dalla Organizzazione Mondiale della
Sanità (il 20%) causa in Lombardia 300 morti all'anno, 231 dei quali nella sola
Milano.
Un aumento di 5 micron per millimetro cubo di Pm 2,5 provoca un aumento degli
infarti del 13%, mentre un aumento di 10 micron di PM 10 provoca un ulteriore
aumento del 12%.
Ne parliamo con la Dott.ssa Lidia Rota Vender, Presidente dell'Associazione Lotta
alla Trombosi e Responsabile del Centro Trombosi dell'Istituto Clinico Humanitas di
Rozzano (Milano).
ALT ONLUS
Pag. 50
Trombicitopenie
Normalmente ci sono tra 150 mila
e 400 mila piastrine nella
millesima parte di un litro di
sangue. Alcune persone hanno
poche piastrine, allora i medici
parlano di piastrinopenia, cioè
sono povere...
La Fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale è un'aritmia
cardiaca, un tipo di tachicardia
caratterizzato da un numero di battiti, teorico, compreso tra i 300 e 600 al minuto. Si
tratta di una patologia relativamente...
L'arteriopatia cronica ostruttiva degli arti inferiori
Quando la malattia interessa i vasi che portano il sangue alle gambe, alle volte, si
hanno una serie di disturbi, più o meno invalidanti, il più caratteristico dei quali è la
claudicatio...
Infarto
La cardiopatia ischemica nelle sue forme (angina pectoris, infarto acuto del
miocardio) rappresenta la prima causa di ricoveri nella maggior parte dei paesi
industrializzati.
Varici
Semplici inestetismi o vera e propria malattia, le varici rappresentano ancor oggi un
serio problema sanitario e sociale. Molto frequenti specie nel sesso femminile, si
stima che una donna su dieci...
ALT ONLUS
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Smog, quando la trombosi è nell'aria
L'inquinamento non provoca solo malattie alle vie
respiratorie, ma anche trombosi, infarti, ictus ed
embolia polmonare. Questo l'allarme lanciato dalla
comunità scientifica internazionale riunita a Milano
grazie ad ALT, l'Associazione per la lotta alla trombosi.
Attenzione allo smog. L'appello è
stato lanciato dalla comunità
scientifica internazionale riunita a
Milano in Assolombarda insieme
ad associazioni, pazienti e
cittadini.
Nel corso della tavola rotonda
"Trombosi... nell'aria",
organizzata dall'Associazione
per la Lotta alla Trombosi
(ALT), sono state messe in luce le
malattie causate dallo smog
che non riguardano soltanto
quelle respiratorie ma
comprendono anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare.
Tutti siamo a rischio, ma in particolare anziani e bambini. Un problema che ci tocca
da vicino: nella classifica delle aree più inquinate d'Europa la Lombardia ha un triste
primato, con una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media e
Milano risulta, al pari di Torino, la capitale dello smog in Italia.
Un ambiente sano, per persone sane
«Il lavoro di ALT - ha spiegato la presidente dell'associazione Lidia Rota
Vender introducendo la tavola rotonda - è fondamentale perché informa sui sintomi
della trombosi in modo che tutti possano conoscerli ed evitarli, promuove iniziative a
sostegno di chi è sano, di chi ha avuto un incontro ravvicinato con la trombosi e da
oggi anche di chi assiste le persone in terapia anticoagulante con il nuovo strumento
del forum "Mi curo di te". Senza mai dimenticare il sostegno alla ricerca. Questa
iniziativa vuole essere un punto di partenza per incentivare la sensibilità della
cittadinanza e l'intervento delle istituzioni sullo stato di salute dell'ambiente e, di
conseguenza, delle persone».
I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, discussi durante l'incontro
moderato da Nicoletta Carbone di Radio24, sono allarmanti: su 53 milioni di
morti in tutto il pianeta, ogni anno, 3,3 milioni sono causati
dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante
ALT ONLUS
Pag. 52
l'infarto acuto è proprio lo smog.
Questo è responsabile anche dell'ictus, con una relazione che solo negli ultimi tempi
è stata accertata dai ricercatori: «Tra gli inquinanti certamente responsabili ci sono
le polveri ultrasottili generate dai tubi di scappamento delle auto - ha spiegato
Paola Santalucia, neuroioga e vicepresidente ALT-. È proprio la loro capacità
di depositarsi a livello polmonare e di provocare uno stato infiammatorio che provoca
un aumento di ictus di tipo ischemico».
La riduzione del traffico, primo obiettivo da perseguire
Alle istituzioni, sia locali, sia nazionali, gli scienziati hanno lanciato un appello perché
si intervenga al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo, a
cominciare dalla riduzione del traffico.
Anche i cittadini possono fare molto, cambiando il loro stile di vita, come da tempo
sostengono i "Genitori Anti Smog" di Milano, che promuovono iniziative sul
territorio per sensibilizzare le istituzioni ma anche le famiglie.
Un ruolo di grande responsabilità lo riveste l'Europa. «All'Unione Europea sottolinea Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e
l'ambiente dell'Oms presso l'Unione europea - la comunità scientifica e le
associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare
l'inquinamento dell'aria, che produce un grave danno di salute e in termini
economici. La presidenza di turno italiana deve essere l'occasione per fissare
efficaci strategie di lotta all'inquinamento».
A cura di Simona Camarda
ALT ONLUS
Pag. 53
Smog, 3 milioni di morti
l'anno nel mondo
L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni
cittadino perde in media 8
mesi e mezzo di vita per
colpa dei veleni nell'aria,
con punte di 2-3 anni persi a
testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti
per smog" sono stimati in
300 all'anno, di cui 231
solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari.
ALT ONLUS
Pag. 54
Smog, 3 milioni di morti
l'anno nel mondo
L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni
cittadino perde in media 8
mesi e mezzo di vita per
colpa dei veleni nell'aria,
con punte di 2-3 anni persi a
testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti
per smog" sono stimati in
300 all'anno, di cui 231
solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari.
ALT ONLUS
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Smog, 3 milioni di morti
l'anno nel mondo
L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni
cittadino perde in media 8
mesi e mezzo di vita per
colpa dei veleni nell'aria,
con punte di 2-3 anni persi a
testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti
per smog" sono stimati in
300 all'anno, di cui 231
solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari.
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Smog, 3 milioni di morti
l'anno nel mondo
L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni
cittadino perde in media 8
mesi e mezzo di vita per
colpa dei veleni nell'aria,
con punte di 2-3 anni persi a
testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti
per smog" sono stimati in
300 all'anno, di cui 231
solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari.
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3 MLN DI MORTI L'ANNO NEL MONDO PER
SMOG, MILANO 'MAGLIA NERA' IN ITALIA
300 vittime l'anno in Lombardia e 230 nel capoluogo, appello Alt alle Istituzioni
L'inquinamento uccide nel mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni cittadino perde in media 8 mesi e mezzo di
vita per colpa dei veleni nell'aria,
con punte di 2-3 anni persi a testa nelle zone più inquinate come
la Pianura Padana. In Lombardia
i 'morti per smog' sono stimati in
300 all'anno, di cui 231 solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Alt, l'Associazione per
la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari, che dalla sede
di Assolombarda ha lanciato un
appello alle istituzioni: "Devono
passare subito ai fatti, cambiare stile di vita è un'urgenza".
"Su 53 milioni di morti in tutto il
pianeta, 3,3 milioni sono causati
dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa
scatenante l'infarto acuto è proprio
lo smog - afferma Pier Mannuccio
Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Policlinico di Milano
- Per contrastare questi numeri non
ci sono ricette particolari, bisogna
ridurre il traffico e considerare il
ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case". Secondo studi
scientifici, lo smog aumenta di circa un quarto (+24%) il rischio di
infarto e di oltre un terzo (+35%)
quello di ictus. Ma oltre agli effetti su cuore e arterie, "l'aumento
dello smog si traduce in aumento
dei casi di asma bronchiale, di
bronchioliti del bambino, delle
onlmoniti. ma anche di tumori, in
ALT ONLUS
Pag. 58
particolari di carcinomi polmonari", sottolinea Sergio Harari, direttore dell'Unità operativa di pneumologia e direttore del Dipartimento di scienze mediche dell'ospedale San Giuseppe di Milano.
Alle istituzioni, sia locali che nazionali, gli scienziati chiedono di intervenire al più presto nel migliorare le condizioni ambientali in cui
viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. E "all'Unione eu-
ropea la comunità scientifica e le
associazioni chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria,
che produce un grave danno di
salute e in termini economici", avverte Roberto Bertollini, direttore
del Programma per la salute e
l'ambiente dell'Oms presso l'Ue.
"La presidenza di turno italiana raccomanda - deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie
di lotta all'inquinamento".
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Smog, 3 milioni di morti
l'anno nel mondo
L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni
cittadino perde in media 8
mesi e mezzo di vita per
colpa dei veleni nell'aria,
con punte di 2-3 anni persi a
testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti
per smog" sono stimati in
300 all'anno, di cui 2 3 1
solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari.
ALT ONLUS
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Smog, 3 milioni di morti
l'anno nel mondo
L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni
cittadino perde in media 8
mesi e mezzo di vita per
colpa dei veleni nell'aria,
con punte di 2-3 anni persi a
testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti
per smog" sono stimati in
300 all'anno, di cui 2 3 1
solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari.
ALT ONLUS
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Smog, 3 milioni di morti
l'anno nel mondo
L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni
cittadino perde in media 8
mesi e mezzo di vita per
colpa dei veleni nell'aria,
con punte di 2-3 anni persi a
testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti
per smog" sono stimati in
300 all'anno, di cui 2 3 1
solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari.
ALT ONLUS
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Lidia Vender, una vita dedicata alla ricerca
di Giorgio Fiorentini
Fare il bene vuol dire anche realizzare le condizioni
perché la salute sia uno dei beni comuni del sistema.
E' una buona notizia non rutilante, ma una notizia che
costruisce il presente ed il futuro del nostro paese.
La costante, continua e sfumata attività di
prevenzione di alcune patologie offre vantaggi sociali
ed economici per il sistema paese. Lidia Rota
Vender, presidente di ALT (Associazione Lotta alla
Trombosi ed alle malattie cardiovascolari) è una
donna che dedica la sua passione e professionalità
per sostenere la ricerca scientifica nel campo delle
malattie cardio e cerebrovascolari da trombosi. La
missione di Lidia è anche educare la gente a
riconoscerne i sintomi e sensibilizzare i medici a
diagnosticarle.Agisce in un contesto di alcune cifre
ufficiali che affermano che per ogni 10% di aumento
di infarto e ictus vi è un rallentamento della crescita
economica valutabile intorno allo 0,5%.
Nel 2012-2013 Alt ha investito 394.000 euro di cui
150.000 euro in campagne di informazione e
prevenzione e 100.000 euro in ricerca scientifica.
Poco? Tanto? Certamente significativo. Ma cosa
c'entra con il bene al femminile? La risposta può
sembrare banale, ma queste cifre sono state frutto
del lavoro di una donna, come Lidia, che ha usato il suo "filo di perle" e il suo stetoscopio con la
determinazione di chi è convinta di svolgere una missione solidale, altruistica e scientifica. Il "filo di perle" e
il "look giusto" per fare fund raising anche nei salotti e nelle occasioni più o meno importanti; il camice e lo
stetoscopio per studiare la patologia e per creare centri contro la trombosi in alcuni ospedali italiani.
Quando incominciò I' avventura di Alt non ambiva alla presidenza, ma voleva comunque guidare queir
associazione per creare il bene comune salute. E la determinazione era tipica di una donna che voleva
fare il bene per la gente, scegliendo l'Italia.
ALT ONLUS
Pag. 63
Tre milioni di morti l'anno nel mondo per smog, Milano
"maglia nera" in Italia
L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni
cittadino perde in media 8
mesi e mezzo di vita per colpa
dei veleni nell'aria, con punte
di 2-3 anni persi a testa nelle
zone più inquinate come la
Pianura Padana. In Lombardia
i 'morti per smog' sono stimati
in 300 all'anno, di cui 231 solo
a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono
alcuni dei numeri ricordati
dall'Alt, l'Associazione per la
lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari, che dalla sede di Assolombarda ha
lanciato un appello alle isti-
tuzioni: "Devono passare subito ai fatti, cambiare stile di
vita è un'urgenza".
"Su 53 milioni di morti in tutto
il pianeta, 3,3 milioni sono
causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la
prima causa scatenante l'infarto acuto è proprio lo smog afferma Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Policlinico di
Milano - Per contrastare questi
numeri non ci sono ricette
particolari, bisogna ridurre il
traffico e considerare il ruolo
non trascurabile dell'inquinamento nelle case". Secondo
studi scientifici, lo smog aumenta di circa un quarto
(+24%) ilrischiodi infarto e di
oltre un terzo (+35%) quello di
ictus. Ma oltre agli effetti su
cuore e arterie, "l'aumento dello smog si traduce in aumento
dei casi di asma bronchiale, di
bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari", sottolinea
Sergio Harari, direttore dell'Unità operativa di pneumologia e direttore del Dipartimento di scienze mediche
dell'ospedale San Giuseppe di
Milano.
Alle istituzioni, sia locali che
nazionali, gli scienziati chiedono di intervenire al più presto nel mi sfiorare le condi-
ALT ONLUS
zioni ambientali in cui viviamo, a cominciare dalla riduzione del traffico. E "all'Unione europea la comunità
scientifica e le associazioni
chiedono una politica più decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria,
che produce un grave danno di
salute e in termini economici",
avverte Roberto Bertollini,
direttore del Programma per la
salute e l'ambiente dell'Oms
presso l'Ue. "La presidenza di
turno italiana - raccomanda deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta
all'inquinamento' '.
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L'uso prolungato di ormoni per ritardare la menopausa
accelera l'invecchiamento del cervello
Home » Salute » L'uso prolungato di ormoni per ritardare la menopausa accelera
l'invecchiamento del cervello
Milano 12 febbraio 2014 - Le terapie ormonali che vengono molto
spesso prescritte per alleviare i sintomi da menopausa ("vampate di
calore, irritabilità, insonnia, sudorazioni profuse, peggioramento
dell'osteoporosi, secchezza vaginale) sono molto amate dalle donne,
convinte che gli ormoni rallentino l'invecchiamento delle arterie, della
pelle, delle ossa, oltre ad alleviare i sintomi da menopausa, molto
fastidiosi, che spesso sono talmente fastidiosi da rovinare la qualità
della vita. Nessuna di queste proprietà benefiche in verità è stata
dimostrata, se non la riduzione dei sintomi da menopausa: anzi, è ormai
f,
provato che l'uso prolungato di questi ormoni in molte donne aumenta la probabilità di eventi da
trombosi, quali infarto ictus ed embolia.
E al cervello? Gli ormoni fanno bene o fanno male? Purtroppo anche qui le notizie non sono buone: uno
studio molto accurato (Women's Health Initiative Memory Study) ha seguito un numeroso gruppo di
donne fra i 65 e i 79 anni per circa 4 anni, suddividendole in tre gruppi: quelle che non prendevano
ormoni, quelle che prendevano estrogeni coniugati + progesterone e quelle che prendevano estrogeni
coniugati senza progesterone: ebbene, ambedue i gruppi che prendevano ormoni avevano un numero
di ictus cerebrali più alto e una maggiore incidenza di demenza e di declino cognitivo. La risonanza
magnetica cerebrale eseguita con controlli a intervalli di tempo evidenziava inoltre lesioni ischemiche
simili a quelle presenti in donne con malattia delle carotidi o con alterazioni delle valvole del cuore o da
fibrillazione, che causano microemboli a volte silenti. L'età, il fumo di sigaretta, i precedenti vascolari, la
magrezza sembrano essere i "complici" di questo quadro di sofferenza vascolare spesso presente nelle
forme di demenza: e si è notata nelle donne che prendevano ormoni una riduzione di volume
dell'ippocampo forse causata da una sofferenza di tipo neurodegenerativo che non dà segni alla RMN
forse perchè le lesioni sono troppo piccole per essere visibili: potrebbe trattarsi di un quadro
neurotossico legato alla quantità degli estrogeni se somministrati per lunghi periodi. In conclusione, la
terapia ormonale sostitutiva sembra danneggiare le capacità cognitive se viene somministrata a donne
di età relativamente avanzata, soprattutto in quelle che già all'inizio della terapia manifestano qualche
rallentamento. Può darsi che questi effetti negativi non si presentino se la terapia ormonale viene iniziata
subito alla comparsa della menopausa: ma questa ipotesi dovrà essere confermata da ulteriori studi. Per
adesso si conferma che l'unica vera indicazione all'uso della terapia ormonale sostitutiva in menopausa
è per donne che manifestino sintomi gravi, che rovinano la qualità della loro vita, come vampate,
sudorazioni notturne, irritabilità, insonnia, secchezza vaginale: in questi casi il beneficio della terapia
potrebbe essere maggiore del rischio che le donne corrono non facendola, sempre che la donna non
abbia predisposizione personale o familiare a tumori dell'utero della mammella o ad eventi vascolari
arteriosi o venosi (infarto, ictus, embolia, trombosi delle arterie o delle vene). "Gli ormoni sono molecole
trasmettitrici fondamentali, non c'è funzione del nostro corpo che non sia regolata dagli ormoni: gli
ormoni parlano con le cellule, e parlano fra di loro - spiega Lidia Rota Vender, presidente di ALT Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari - Onlus -. Gli ormoni regolano la
fertilità, l'umore, il metabolismo, il ritmo fra sonno e veglia, la crescita, l'attività sessuale, la capacità di
procreare, la memoria, la densità delle ossa, la capacità di difenderci dalle infezioni. Con l'arrivo della
ALT ONLUS
Pag. 65
menopausa l'equilibrio fra gli ormoni cambia: per esempio spesso la tiroide soprattutto nelle donne
"impazzisce", cominciando a funzionare troppo o troppo poco, gli ormoni che regolano la pressione del
sangue perdono il controllo e arriva l'ipertensione, gli ormoni che regolano l'assorbimento del calcio
nelle ossa perdono potenza".
ALT- Associazione per la lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari Onlus
ALT ONLUS
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Salute e ambiente. La LomkiriheMila^
L'mqumamento è causa
di inferi ictus e trombosi
E ormai provato che
lo smog, oltre a causare
serie malattie
respiratorie, incide sul
sistema cardiovascolare
MILANO — L ' i n q u i n a m e n t o
dell'aria non è responsabile solo di malattie respiratorie, ma
anche di malattie cardiovascolari, come infarto, trombosi, ictus ed embolia polmonare. Un
killer responsabile di oltre tre
milioni di morti l'anno, che mette soprattutto arischio anziani e
bambini. E proprio la Lombardia e Milano sono tra le aree più
a rischio, essendo tra le zone più
inquinate d'Europa: in Lombardia c'è una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto
alla m e d i a , e
M i l a n o , con
T o r i n o , è la
capitale dello
smog in Italia.
« S u 53 milioni di morti
nel mondo —
spiega Pier
Mannuccio
Mannuccij direttore scientifico della
Fondazione
Cà Granda Policlinico di Milano — 3,3 milioni sono causati
dall'inquinamento dell'aria e la
prima causa scatenante l'infarto acuto è lo smog».
La cosa impressionante, rileva Lidia Rota V e n d e r , presidente di Alt (l'Associazione per
la lotta alla trombosi) «è che è
stato dimostrato che il meccanismo di infiammazione dei bronchi, s c a t e n a t o d a l l ' i n q u i n a mento, porta anche all'attivazione della trombosi». Lo smog
è responsabile anche dell'ictus.
ALT ONLUS
«Traigli inquinanti responsabili ci sono le polveri ultrasottili
dei tubi di scappamento delle
auto—aggiunge Paola Santalucia, neuroioga — È i a loro capacità di depositarsi nei polmoni e
di provocare uno stato infiammatorio che aumenta gli ictus
ischemici». Da qui ecco l'appello degli scienziati alle istituzioni di migliorare le condizioni
ambientali, a cominciare dalla
riduzione del traffico.
«La p r e s i d e n z a i t a l i a n a
dell'Unione europea — sottolinea Roberto Bertollini, direttore del Programma salute e ambiente delì'Oms presso l'Ue —
deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta
all'inquinamento». Anche perché, conclude Mannucci, «i limiti europei stabiliti per le giornate in cui è possibile sforare i
v a l o r i di p o l v e r i sottili sono
molto più alti di quelli stabiliti
dall'Oms e dagli Usa».
Pag. 67
Smog, 3 milioni di morti
l'anno nel mondo
L'inquinamento uccide nel
mondo oltre 3 milioni di persone l'anno. In Europa ogni
cittadino perde in media 8
mesi e mezzo di vita per
colpa dei veleni nell'aria,
con punte di 2-3 anni persi a
testa nelle zone più inquinate come la Pianura Padana. In Lombardia i "morti
per smog" sono stimati in
300 all'anno, di cui 231
solo a Milano che si classifica, insieme a Torino, capitale italiana dell'inquinamento. Sono alcuni dei numeri ricordati dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari.
ALT ONLUS
Pag. 68
SE NE PARLA
CITTA PIÙ I N Q U I N A
DEL M O N D O
Recentemente il settimanale
Economist ha stilato
la classifica delle città
più inquinate del mando,
basandosi sui dati
dell'Ortis che ha valutato
la media annuale dei livelli
di PmlO, le polveri sottili.
Prima è risultata Ludhiana,
in India, seguita dalla
metropoli cinese di Lanzhou
e da Mexicali, in Messico.
Triste primato italiano di
Torino, all'ottavo posto.
SMOG PERIC
ORA C'È LA CONFERMA
SCIENTIFICA: L'INQUINAMENTO
ATMOSFERICO PROVOCA
TUMORI TANTO QUANTO ALTRE
SOSTANZE CANCEROGENE
CERTE E NOTE DA TEMPO.
I PROVVEDIMENTI DELLE AUTORITÀ
SONO FONDAMENTALI, MA
ANCHE IL SINGOLO CITTADINO
PUÒ E DEVE FARE QUALCOSA
G U SPECIALISTI
Il dottor Cesare Gridelli, specializzato in oncologia e medicina interna, è
direttore dell'Unità operativa a struttura complessa di oncologia medica e
del Dipartimento di onco-ematologia dell'Azienda ospedaliero Moscati di
Avellino. Tra gli specialisti più noti in materia di cancro del polmone, svolge
attività educazionale per l'European society of medico! oncology (Esmo),
l'American society of clinical oncology (Asco) e l'MD Anderson cancer center
di Houston (lisa).
Giorgio Zampetti, geologo, è responsabile scientifico di Legambiente.
Cura varie tematiche ambientali, con particolare riguardo a quelle inerenti
l'inquinamento atmosferico. Inoltre, partecipa all'organizzazione e alla
realizzazione delle campagne scientifiche di Legambiente, come Malaria
e Treno verde, campagne nazionali sui temi dello smog.
G
li esperti lo sostenevano da tempo e
i cittadini lo sospettavano da anni. Ora è arrivata anche la
conferma scientifica: lo smog
fa davvero malissimo alla salute, non si tratta solamente
di un luogo comune. Qualche
mese fa l'International agency for research on cancer
(lare), l'agenzia di ricerca sul
cancro dell'Organizzazione
mondiale della sanità (Oms),
ha deciso di inserire gli incannanti dell'atmosfera (come
il trasporto stradale, gli impiatiLi di riscaldamento e le
attività industriali) nel gruppo numero 1, quello dei
cancerogeni certi, assieme a sostanze come amianto e benzene. Si tratta
di una disposizione storica.
28
MEDICINA & FARMACOLOGIA
ALT ONLUS
Pag. 69
Lo smog è una forma di inquinamento atmosferico che si manifesta in modo simile alla nebbia e alla foschia e che si concentra
negli strati bassi dell'atmosfera, soprattutto in presenza di determinate condizioni climatiche, come scarsità di vento e di pioggia.
Il termine è nato nei primi anni del 1900, a Londra. Deriva dall'unione di due parole inglesi: smoke, che significa fumo, e fog, che
vuol dire nebbia. In effetti, è stato coniato per descrivere la particolare atmosfera londinese, In cui la nebbia si mescolava ai
fumi derivanti dall'uso estensivo del carbone, sia per scopi industriali sia per il riscaldamento domestico. Oggi il carbone è stato
sostituito da altre sostanze, soprattutto dal gasolio, il principale
combustibile impiegato per il riscaldamento, le auto e l'industria.
•
<C
Infatti, se in passato l'Agenzia
che analizza e classifica agenti e sostanze per la loro capacità di provocare il cancro
aveva riconosciuto la cancerogenicità solo di alcune sostanze che compongono il classico
smog, come i gas combusti del
gasolio, recentemente ha stabilito che l'inquinamento
outdoor in toto è in grado di
provocare tumori.
CAUSA IL CANCRO
AL POLMONE
Il verdetto dello lare è arrivato dopo una lunga e complessa analisi. Un team di studiosi di fama internazionale ha
revisionato oltre mille studi
sull'argomento, giungendo
alla conclusione che l'esposizione protratta nel tempo allo
smog contribuisce a provocare senza alcuna ombra di
dubbio il tumore al polmone,
attraverso un'azione diretta
sul Dna. L'analisi rivela che
almeno dal 3 al 5 per cento
di tutti i casi derivano dalle esposizioni ambientali:
secondo l'Organizzazione
mondiale della sanità, significa 223 mila morti in tutto
il mondo. «Queste cifre non
stupiscono, al contrario. Basti
pensare che un recente stu-
dio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet oncology ha dimostrato
che c'è una correlazione certa fra cancro al polmone e
inquinamento outdoor: ogni
aumento di 10 microgrammi
di sostanze inquinanti nell'aria corrisponde a un incremento del rischio di malattia
del 22 per cento» rivela il
dottor Cesare Gridelli.
29
MEDICINA & FARMACOLOGIA
ALT ONLUS
Pag. 70
ffftn PERICOLOSO COME
IRRITANTE PER LE V I E
RESPIRATORIE
Ovviamente il fumo di sigaretta resta il nemico principale da
questo punto di vista, ma il fatto di vìvere in ambienti caratterizzati da alte concentrazioni di
inquinanti atmosferici rende
maggiormente vulnerabili a
questa forma di tumore. Non
solo. Lo lare ha ammesso che
lo smog a c c r e s c e a n c h e le
probabilità di sviluppare un
cancro alla vescica. Al momento non è chiaro se esistano
categorie più suscettibili di altre. Quel che è certo è che più
aumenta l'esposizione a queste
sostanze nocive, più aumentano
le probabilità di ammalarsi. La
capacità cancerogena, comunque, non è che l'ultima di ruta
lunga lista di caratteristiche
negative. «Le sostanze che costituiscono lo smog sono altamente irritanti per le vie respiratorie e sono in grado di indurre risposte infiammatorie a loro
carico. Ecco perché hanno uno
stretto legame di causa-effetto con molte malattie
pneumologiche e respiratorie in g e n e r e . Per esempio,
sono in grado di scatenare
crisi asmatiche nei soggetti
p r e d i s p o s t i , peggiorano la
broiicopneumopatia cronica
ostruttiva o Bpco*. possono
provocare raffreddori, bronchiti, allergie e diminuiscono
la funzionalità polmonare»
spiega il dottor Gridelli.
FA MALE ANCHE AL
CUORE E AGU OCCHI
L'inquinamento outdoor non
mette a dura prova solo le vie
aeree, ma anche il sistema cardiocircolatorio. È stato dimostrato che incide sulla composizione del s a n g u e , rendendolo più denso e viscoso.
Ecco perché si associa a mi ri-
L'AMIANTO
Schio aumentato di formazione di trombi ed emboli.
ossia coaguli di sangue che
ostacolano o addirittura interrompono la circolazione, esponendo a problemi seri come
ictus ed embolia*. Comporta
anche una maggiore suscettibilità all'aritmia, ossia ad
alterazioni del normale ritmo
cardiaco. Infine, non bisogna
dimenticare che lo smog risulta
irritante per gli occhi, causando arrossamento, bruciore,
secchezza, appannamento della vista e difficoltà a portare le
lenti a contatto, e promuove
l'invecchiamento cutaneo,
rendendo la pelle più opaca,
spenta, rugosa e secca.
CONFERME
DALL'ULTIMO STUDIO
La conferma che l'inquinamento dell'aria è nocivo a 360°
arriva da un recentissimo studio, denominato Escape (European study of cohorts far air
pollution effeets), che ha coinvolto 367.251 partecipanti,
residenti in 13 città europee.
Lo scopo era mettere in relazione le concenti-azioni di alcune componenti dello smog, le
polveri e gli ossidi di azoto,
con la mortalità a lungo termine. Durante la ricerca, che è
durata 14 anni, si sono registrati 29.076 decessi, di cui
ima parte significativa dovuta
allo smog. Dall'analisi dei risultati è emerso, in particolare,
che ogni aumento di 5 microgrammi per metro cubo di polveri Piti 2,5 è corrisposto a un
i n c r e m e n t o del rischio di
morte del 7 per cento. Perfino esposizioni molto basse,
dunque, hanno avuto un effetto
sulla mortalità. Del resto, anche secondo L'Orna l'inquinamento è letale: oltre 4 2 0 mila
persone muoiono prematura-
Allo smog tradizionale, recentemente si è aggiunto quello fotochimico, che si verifica soprattutto d'estate e nei periodi di
alta pressione. Infatti, si forma solo in presenza di radiazione
solare. Caratterizzato da un'elevata concentrazione di ozono
a bassa quota, è causato soprattutto dal traffico automobilistico e dai prodotti dei fumi industriali (in particolare di aziende
petrolchimiche), anche se alla sua formazione possono contribuire mille altri fattori: in pratica questi elementi, a contatto
con le radiazioni solari, si trasformano in sostanze inquinanti.
6 ° posto: lOHANNESBURG - SUDAFRICA
30
MEDICINA & FARMACOLOGIA
ALT ONLUS
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mente ogni anno per cause legale allo smog.
Inquinanti primari
e secondari
Gli esperti distinguono fra inquinanti primari e inquinanti secondari. I primi derivano dalle attività dell'uomo, soprattutto da quelle che necessitano dell'utilizzo di combustibili o di carburanti. Qualche esempio? La produzione di energia elettrica, utilizzando gas naturale o carbone
in grandi centrali; gli spostamenti In auto o aereo, che
richiedono la combustione di benzina e gasolio; il riscaldamento, con impiego di gas naturale o kerosene. Tutti
questi processi di combustione, infatti, comportano l'emissione diretta di sostanze inquinanti, tipo ossidi di
azoto, ossidi di zolfo e monossido di carbonio. Gli inquinanti secondari, invece, si formano nell'atmosfera a partire da altre sostanze emesse dall'uomo in seguito a complessi fenomeni fisico-chimici. L'esempio tipico è l'ozono.
Il particolato, infine, in parte viene emesso direttamente
nell'aria, per esempio bruciando legna o carbone, e in
parte si forma in atmosfera a partire da altre sostanze,
come ossidi di azoto, ossidi di zolfo, composti organici
volatili, ammoniaca.
LE SOSTANZE
INCRIMINATE
Ma che cosa rende lo smog così deleterio per l'organismo
umano? Sicuramente lutto il
cocktail è pericoloso, altrimenti non si sarebbe guadagnalo il
poco ambito posto nella lista
nera dello lare. Tuttavia, ci sono alcuni componenti più dannosi di altri, derivati principalmente da trasporto su strada, riscaldamento e attività
industriale. Innanzitutto, i
famigerati PmlO e Pm2,5, detti anche particolati. Entrambi
sono costituiti da fumo, polvere
e minuscole gocce di sostanze
liquide: tutti questi elementi
sono in sospensione nell'atmosfera sotto forma di particelle
microscopiche. Nel caso del
PmlO il loro diametro è uguale
o inferiore a 10 pm (10 millesimi di millimetro): per questo si
parla anche di polveri sottili.
mentre nel caso del Pm2,5 è
inferiore a 2.5 pm. Ecco perché
sono chiamate pure polveri fini. Le polveri sono pericolose
perché sono in grado di penetrare nelle vie respiratorie: più
sono piccole, maggiore è la capacità di arrivare in profondità
nell'apparato respiratorio e in
quello cardiovascolare.
ATTENZIONE A OZONO
E BENZENE
«Anche gli ossidi di azoto
sono altamente tossici e inquinanti. Oltretutto, sono precursori di altri tipi di inquinamento: in presenza di forte irraggiamento solare, provocano una
serie di reazioni fotochimiche
secondarie che danno origine
al cosiddetto "smog fotoclrimico"» dice Giorgio Zampetti.
Questo particolare tipo di smog
è caratterizzato dalla presenza
di elevate concentrazioni di
ozono a livello del terreno.
Anche tale gas, infatti, è contaminante e continua a minacciare la qualità dell'aria. Infine,
fra le sostanze incriminate non
vanno dimenticati il monossido di carbonio, d benzene e
l'ossido di zolfo. Occorre precisale, però, che negli ultimi 10
anni i loro livelli sono scesi di
molto, tanto che oggi non sono
considerati fattori critici: secondo Legamhiente, dal 2000 i
livelli di monossido di cari ionio
sono scesi del 44 per cento,
quelli degli ossidi di zolfo del
72 per cento e quelli del lienzene del 63 per cento.
I LIMITI DI LEGGE
Già, perché la quantità di queste sostanze nell'aria viene monitorata costantemente. Lo prevede la legge, che impone limiti ferrei. Il decreto legislativo
155/2010 stabilisce come binile per la concentrazione di
PmlO il valore di 50 microgrammi per metro cubo come media giornaliera da non
superare per più di 35 volte in
un anno. «Dal 2011 le città sono obbligate a monitorare anche la frazione più leggera e più
pericolosa delle polveri, il
Pm2,5, ed è entrato in vigore il
decreto che fissa al 2015 il raggiungimento del valore obiettivo di 25 microgrammi come
limite medio annuo» racconta
Zampetti. Per quanto riguarda
gli ossidi di azoto, la legge ha
stabilito una concentrazione
media annua di 40 microgrammi per metro cubo e
una concentrazione media oraria di 200 niicrogrammi da non
superare per più di 18 giorni
all'anno. I limiti previsti dalla
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MEDICINA & FARMACOLOGIA
ALT ONLUS
Pag. 72
ffiPT5 PERICOLOSO
normativa per le emissioni di
ozono troposferico, invece, consentono un massimo di 2 5 giorni di superamento della soglia
giornaliera pari a 120 microgrammi mediata su otto ore
consecutive.
L A SITUAZIONE
ITALIANA
Oggi, la situazione non è affatto
rosea. Si stima che l'80 per
cento della popolazione europea sia esposta a livelli elevati
di smog. E il nostro Paese non
costituisce certo un'eccezione.
«In Italia l'inquinamento atm o s f e r i c o riguarda quasi
tutte le città urbane» chiarisce Giorgio Zampetti. «TI nostro
ultimo rapporto rivela che su
95 città monitorate nel 2012
per il PmlO. 52 non hanno rispettato il bonus di 35 giorni di
sforamento del valore medio
giornaliero di 50 microgrammi
per metro cubo stabilito dalla
legge. Alessandria, Prosinone, Cremona e Torino sono
state le prime classificate. Non
mancano, comunque, altre città del Centro e del Sud. Al ventesimo posto, infatti, c'è Napoli e a seguire Cagliari, Pescara, Ancona, Roma e Palermo. Fra le 42 città considerate
da Legambiente per il Pm2,5.
invece, è risultato fuori nonna
il 50 per cento (dati riferiti al
2011). I primi posti sono stati
occupati da Torino, Padova e
Milano.
L'AREA P I Ù C R I T I C A ?
L A PIANURA PADANA
Per quanto riguarda gli ossidi
di azoto. 2-1 delle 8 3 città monitorate dal rapporto 2012 di
Legambiente Ecosistema urbano hanno superato la concentrazione media annua stabilita
dalla legge. Ai primi posti di
COME L'AMIANTO
questa speciale classifica si
sono piazzate Firenze, Torino,
Milano e Roma. Non va molto
meglio nemmeno con l'ozono.
Dall'indagine condotta da Legambiente nell'ambito del rapporto Ecosistema urbano XIX,
con dati riferiti al 2011, emerge
che delle 78 città che hanno
risposto al questionario, ben
44, cioè il 57 per cento del totale, hanno superato il limite
delle 2 5 giornate nell'arco
dell'anno. Le prime posizioni
sono occupate ancora una volta
dalle città del Nord, ma tra le
altre città fuori legge ci sono
anche capoluoghi del Centro
Sud come L'Aquila, Fresinone, L e c c e , Potenza, Ascoli
Piceno, Rieti. La zona più critica in assoluto, non solo a I n d io nazionale ma anche europeo,
è quella della pianura padana.
La colpa è dell'urbanizzazione
e dell'industrializzazione intense, ma anche delle caratteristiche morfologiche, che fanno sì
che gli inquinanti si concentrino nell'aria per lungo tempo.
I GAS SERRA
S O N O UN'ALTRA COSA
I componenti dello smog non vanno confusi con i gas
responsabili dell'effetto serra, detti anche gas serra. Intatti, questi ultimi non sono considerati inquinanti in senso
stretto, anche se vanno comunque monitorati, perché sono
i principali responsabili dei cambiamenti climatici dovuti
alle attività dell'uomo. I principali gas serra sono il vapore
acqueo, il metano e l'anidride carbonica.
I L BLOCCO
DEL TRAFFICO
Eppure, non sembra che Governo. Regioni e Comuni siano
stati a guardare senza fare nulla. Negli ultimi anni qualche
misura importante è s t a t a
presa. Si pensi al blocco del
traffico, alle taighe alterne e, in
alcuni casi, anche alle limitazioni del riscaldamento. Significa che questi provvedimenti,
come sostengono in molti, non
servono granché? «Si tratta di
disposizioni utili, ma solo in
situazioni di emergenza. Se,
per esempio, i monitoraggi rivelano che l'aria è molto inquinata e le condizioni atmosferiche sono avverse (non piove da
molto, c'è poco vento), allora
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MEDICINA & FARMACOLOGIA
ALT ONLUS
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9 ° posto: SIVIGLIA • SPAGNA
i: mM
Lo smog rappresenta un vero e proprio nemico dell'organismo per diverse ragioni.
Nel dettaglio:
esercita un'azione tossica
diretta su vari distretti e
apparali;
agisce sul Dna, modificandolo;
irrita le vie respiratorie;
aumenta la coagulabilità
del sangue;
promuove la produzione
dei radicali liberi, molecole
che se prodotte in eccesso
contribuiscono all'invecchiamento di cellule e tessuti e alla
comparsa di svariate malattie
(da quelle cardiovascolari a
quelle degenerative, dai tumori al diabete);
innesca processi infiammatori a carico dei tessuti con
cui viene a contatto;
diminuisce l'ossigenazione
del sangue.
10° posto: PARIGI - FRANCIA
ben venga il blocco del traffico.
Ma al di fuori di questi momenti particolari, servono interventi più strutturati» risponde il
dottor Gridelli. Innanzitutto,
sarebbe auspicabile che le industrie si dotassero degli strumenti in grado di abbattere le
emissioni inquinanti: oggi esistono le tecnologie in grado
di p r o t e g g e r e la qualità
dell'aria: il problema è che sono costose, per cui in pochi le
adottano.
U N A NUOVA MOBILITÀ
In secondo luogo si dovrebbe
puntare a un altro tipo di
mobilità, a basso tasso di motorizzazione e con alti livelli di
efficienza. «A Roma si contano 700 automobili ogni mille
abitanti, a Parigi 415 e a Londra 398: l'Italia non è certo fra
gli stati più avanzati per quanto riguarda il parco auto. Invece, per ridurre l'inquinamento
sarebbe essenziale disincentivare l'uso dei mezzi privati
a favore di quelli pubblici. Ma
per farlo servono interventi mirati, come miglioramento del
servizio dei trasporti pubblici,
predisposizione di ampie aree
di parcheggio nelle periferie
delle città, pagamento per l'accesso alle zone più congestionate, tariffe della sosta propoizionali al livello di congestione
e alla tipologia di veicolo utilizzato, piste ciclabili, e così via»
suggerisce Zampetti. Anche
limitare il trasporto delle
merci su gomma (oggi l'8590 per cento delle merci
viaggia così), contenere l'uso del carbone come fonte
fossile, fissare limiti massimi di velocità più bassi nei
centri urbani sono tutti mezzi efficaci.
S ì ALLE MASCHERINE
E il singolo cittadino può fare
qualcosa per migliorare la situazione? Ovviamente p e r
un'inversione di tendenza significativa servono decisioni,
interventi e riorganizzazioni
"dall'alto'". Questo non significa, però, che le persone siano
del tutto impotenti. Se tutti si
impegnassero ad a b b a s s a r e
di un solo grado il riscaldamento domestico, a limitare
allo stretto necessario l'uso dell'automobile e a privilegiare,
dove possibile, l'impiego di fonti di energia rinnovabili, si potrebbero compiere passi avanti
importanti. Per quanto riguarda la ùitela diretta della propria
salute, può essere utile l'utilizzo
delle mascherine nelle aree
fortemente industrializzate.
«Quelle normali, però, non servono a nulla. Occorre ricorrere
a quelle dotate di filtro facciale, che trattengono le sostanze inquinanti, evitandone
l'inalazione» conclude il dottor
Cesare Gridelli.
•
Silvia Finozzi
ABCDizionario
BPCO: malattia cronica dei polmoni ad andamento progressivo.
EMBOLIA: ostruzione di un'arteria o di una vena, causata da un
corpo estraneo al normale flusso sanguigno, come un coagulo di
sangue. Il risultato è un rallentamento o addirittura un'interruzione
della circolazione.
^iBMBJPJJB
fm^rpfMBTf
33
MEDICINA & FARMACOLOGIA
ALT ONLUS
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Il legame tra questa malattia e
l'inquinamento è provato da studi
clinici. Le sostanze dannose'sr
insinuano nei polmoni e, da qui,
entrano nella circolazione sanguigne
E / S C H " COLPADhLLOSMO
ATTENZIONE
alle polveri
sottili
«Le polveri sottili possono attivare i
meccanismi dell'infiammazione» spiega
la dottoressa Lidia Rota Vender,
presidente di Alt, Associazione per la
lotta alla tromoosi e alìe malattie
cardiovascoiari e responsabile del
Centro trombosi dell'Istituto clinica
Human tas di Rozzano (Mi). «Questo
fa sì che nel sangue si accentui la
tendenza a coagulare, con il rischio
che si formino pericolosi trombi».
LE C O N S E G U E N Z E :
INFARTO, EMBOLIA
P O L M O N A R E , ICTUS
Lo smog si associa all'accumulo
di abitudini sbagliate che, alla lunga,
contribuiscono a formare trombi nelle
arterie e nelle vene, con conseguenze
pericolose per la salute.
* Il coagulo, infatti, rallenta o blocca
del tutto l'arrivo del sangue e del
nutrimento alle cellule e, a seconda
di dove si trova (in una vena, in una
arteria o in un capillare), può scatenare
una malattia da trombosi diversa,
che chiamiamo ictus se colpisce il
cervello, infarto se arriva al cuore,
embolia polmonare se va al polmone.
Più malati, ma
meno
vittime
Gli altri fattori
di rischio
L'obesità, soprattutto se il
grasso è localizzato a livello
addominale, e la sedentarietà.
Il fumo, perché le sostanze
contenute nelle sigarette
favoriscono la formazione
dei trombi.
L'ipertensione, cioè valori
eli pressione elevati, diabete e
ipercolesterolemia favoriscono
un ulteriore aumento del
rìschio di trombosi.
«Oggi sappiamo che in
un caso su tre le trombosi
si possono prevenire
correggendo le abitudini
di vita errate» spiega la
dottoressa Rota Vender.
* «Negli Stati Uniti e anche
in Europa si muore mena
per colpa delle malattie
cardiovascolari, perché siamo
diventati più abili e più
rapidi nel diagnosticarle
e nel curarle. Però, è in
aumento il numero di coloro
che vengono colpiti o sono
a rischio, dal momento che
sono in aumento gli anziani.
Conosciamo bene i "nemici",
della salute e i Paesi avanzati
stanno impostando
campagne di informazione
martellanti che vengono
diffuse con ogni mezzo»
conclude Rota Vender.
Per prevenire
il disturbo
Smettere di fumare,
chiedendo aiuto al medico
di famiglia se da soli non si
riesce. Questo vale anche se
si fumano solo una o due
sigarette. Gli studi, infatti,
dicono che non è una
questione di quantità
giornaliera, ma di accumulo
negli anni.
Fare movimento per 30
minuti al giorno, come una
camminata a passo spedito.
Chi vive in città inquinate
dovrebbe scegliere le aree
alberate e dove il Traffico è
minore.
Curare l'alimentazione,
limitando i cibi e i
condimenti ricchi di grassi
saturi, i formaggi sragionati,
t dolci e i cibi salati come
i salumi e oli alimenti
conservati io precotti.
42 viversaniebelli
ALT ONLUS
Pag. 75
'
IL C A M B I O DI
ABITUDINI È
FONDAMENTALE
Per chi m e t t e in pratica queste
semplici regole, i benefici sono
garantiti. «È come se si rimettesse a
regime tutto l'organismo» interviene
la dottoressa Rota Vender. «Di
conseguenza, si riacquista anche il
proprio peso forma e sì abbassano i
valori del colesterolo, della pressione
e della glicemia, quando sono elevati.
Certo, non tutto si può fare da sé.
In alcuni casi è indispensabile il
medico: ma non dobbiamo delegare
a lui anche quello che possiamo
e dobbiamo fare da soli».
UW AIUTO HI-TECH
Nipoti...
"salva-nonni"
Negli Stati Uniti un neurologo attento al
problema della prevenzione dell'ictus
cerebrale, molto frequente nelle
persone anziane che soffrono di un
disturbo del ritmo del cuore cniamato
fibrillazione, ha prodotto un videogioco
dedicato ai bambini. Se il piccolo
impara a riconoscere segni e sintomi
sospetti nel nonno o nella nonna, molto
orobabilmente salverà loro
la vita perché saprà anche quando
sarà il caso di chiamare i soccorsi.
: .
Quando servono
ijarmaci
Non sempre i cambiamenti
nello stile di vira, da soli,
sono sufficienti.
* «Le cure farmacologiche
sono indispensabili se
i valori di colesterolo,
pressione e glicemia sono
troppo elevati, oppure non
rienrrano nella norma
nonostante le nuove
abitudini» chiarisce la
dottoressa Rota Vender.
Riconoscere
i sintomi
* «Chi ha già avuto una
malattia da trombosi o ha un
rischio elevato deve prendere
farmaci anticoagulanti che
migliorano la fluidità del
sangue e impediscono che
si addensi formando trombi.
Sono medicinali che, per
essere efficaci, richiedono
disciplina nell assunzione».
Quali sono i sintomi che
devono far chiamare
un'ambulanza? Un dolore al
petto simile a una coltellata,
il mal di testa lancinante, la
sensazione di non avere
fiato, la perdita della
funzione di una parte del
corpo, sono segnali che non
lasciano dubbi e che devono
far correre subito in ospedale.
Ma non sono gli unici.
Mai sottovalutare
questi segnali
Sono un sintomo importante
i bruschi e transitori cali
della vista, che continuano
da almeno mezza giornata.
Possono essere spie di un
t r o m b o che s ; è staccato
dalla parete di un'arteria o
dal cuore e d è risalito fino
alla retina.
* Bisogna rivolgersi al
medico anche in caso di
dolori a un polpaccio con
o senza gonfiore, che non
passano e che rendono
faticoso camminare,
perché possono essere il
segnale di una trombosi
venosa profonda, pericolosa
perché a sua volta p u ò
essere causa di una
embolìa polmonare
Per risolvere problemi pittoli e grandi, un aiuto . v
immediato si trova sul forum dedicato a chi assiste lei
persone che si curano con farmaci anticoagulanti:
h
Servizio di Cinzia Testa.
Con la consulenza tifila
dottoressa Lidia Rota Vender.
presidente eli Air. Associazione
per Iti lori/i alla trombosi e alle
malattie cardiovascolari
e responsabile del Centro
trombosi deiristituto clinico
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