Prefazione Secondo le fonti cinesi, she, il carattere cinese per «lingua», era apparso per la prima volta come un’iscrizione su ossa oracolari. Questo contesto è molto rivelatore dell’importanza della lingua. La rappresentazione originale mostra una campana con un batacchio di legno, che sembra muoversi avanti e indietro. Il corpo della campana, che è posto capovolto, forma la parte superiore del disegno, mentre la parte inferiore mostra un batacchio, che sporge come una lingua protrusa.1 È interessante notare che il simbolo originale per «lingua», iscritto sulle ossa, combacia con lo stile di scrittura di due altri caratteri; perciò molte parole con significati differenti sono unite in questi grafemi. Diversamente dal cinese moderno, che utilizza molti caratteri differenti indipendenti, il cinese antico usava un solo carattere, che necessariamente doveva esprimere molte cose. Lo sviluppo della lingua cinese e la sua scrittura possono essere chiaramente rintracciati. Ad esempio, il carattere she è usato anche per indicare gao, «comunicare con», mentre yan, il carattere cinese che significa «parlare» o «conversare», indica anche una «campana col batacchio di legno». Questo significato deriva da un’antichissima tradizione, quando il più anziano del clan voleva comunicare con la sua gente. Dato che egli doveva prima suonare la campana per radunarli insieme, il «suonare la campana» era un segno di una prossima «comunicazione». Questo collegamento si può trovare nel più antico dizionario cinese, il Shuo wen jie zi: XI Prefazione ISBN 88-408-1249-0 She [la lingua] è ciò che parla nella bocca come pure ciò che distingue i sapori.2 Dato che la funzione principale della lingua è la comunicazione orale, il carattere she è stato impiegato in molti testi classici con il significato di «conversare» e «comunicare». In uno dei capitoli del Lun yu, Confucio, conversando con i suoi discepoli, ha discusso la seguente questione: “Come è capace l’uomo superiore di osservare e mantenere le forme e i rituali quando occupa se stesso, a causa del suo essere, con le cose essenziali?” Ji-Cheng disse: “L’uomo superiore si preoccupa dell’essenza, perché è necessario che lui sia infastidito dalle forme?”. Zi-Gong replicò: “La tua conoscenza dell’uomo superiore è davvero deplorevole. Un quattro in mano non può competere con [la velocità della tua] lingua”.3 Zi-Gong, un discepolo prediletto di Confucio, deplora le parole sconsiderate proferite da Ji-Cheng, in cui il carattere she era ovviamente usato per indicare «espressione verbale». L’applicazione del carattere she accanto a ulteriori associazioni si trova nell’Yi jing, cioè nei commentari sui trigrammi in cui si discute il significato simbolico degli otto trigrammi.4 In questo testo la lingua è attribuita al trigramma dui, in cui una linea yin è posta sopra a due linee yang. Mentre questo rappresenta «un lago», è anche una caratteristica essenziale di «matrimonio» o «l’allegro». Il commentario chiosa: L’allegro è il lago, è la sorella minore, è il mago, è la bocca e la lingua. È la perdita e la distruzione. Riferito alla terra significa durezza e salato. Riferito al serraglio è la seconda moglie, non la prima. È la capra.5 Qui «lingua» appare nel contesto di parlare e comunicare. Ad esempio, è il tratto distintivo del mago dare alle proprie parole e abilità uno speciale significato e potere. Se si guarda più strettamente alla qualità fondamentale del trigramma dui in relazione a «l’allegro», si trova nel contesto della medicina cinese un unisono di qualità che rappresenta le qualità essenziali del Cuore. La «lingua come parola» è il germoglio del Cuore e l’orifizio corporeo del Cuore è la «bocca». Mentre la sua manifestazione vocale è la «risata», la sua espressione emotiva è la «gioia». Perciò nel senso pieno della parola – sia letteralmente che metaforicamente – la lingua ha il potere dell’espressione. Da una parte la lingua, in quanto organo, ci mette in grado di comunicare con l’ambiente che ci circonda mediante il linguaggio. È attraverso la lingua che pensieri ed emozioni vengono portati dall’interno all’esterno; questo è il legame tra le nostre parole interne ed esterne. D’altro canto, nell’ambito della medicina cinese, la lingua è uno strumento di diagnosi. Grazie alla diagnosi tramite la lingua un terapista provetto può giudicare la circolazione esterna di energia negli organi yin e il flusso interno negli organi yang. La lingua perciò collega «interno» ed «esterno» di una persona. La prima persona che, secondo la tradizione, ha applicato la diagnosi linguale è Bian Que,6 uno dei più rinomati medici nella Cina pre-Han. Egli ha praticaXII ISBN 88-408-1249-0 Prefazione to durante il periodo degli Stati Combattenti (471-221 a.C.). Prima di diventare medico aveva lavorato in una pensione nell’antico stato di Cheng, che oggi è la provincia di Hebei. Uno dei suoi pensionanti era un grande medico, Chang Sang-Jun, che viaggiava in incognito, e si racconta che Bian Que divenne suo discepolo, dopo aver assunto una prescrizione datagli da Chang.7 Bian Que prese la medicina per trenta giorni consecutivi, dopo di che, si disse, era capace di vedere «dentro» le persone. Bian Que allora ricevette tutte le prescrizioni di Chang e studiò tutti i suoi libri. Grazie a queste conoscenze, viaggiò di stato in stato, praticando con successo come medico in molti differenti campi della medicina, dalla ginecologia alla pediatria, alle malattie otorinolaringoiatriche. Bian Que non si limitò alla diagnosi linguale; si disse che fosse molto abile nell’uso delle erbe e dell’agopuntura, e altamente informato nella diagnosi del polso. La sua fama, tuttavia, non si limitava alla sua incredibile abilità come medico. In un’epoca in cui si discutevano questioni contrastanti concernenti la storia delle idee originate da differenti scuole filosofiche come il Daoismo, il Confucianesimo, il Mohismo e il Naturalismo, il lavoro e l’abilità di Bian Que hanno rappresentato un cambiamento della visione della società, cioè il passaggio da una concezione religiosa del mondo a una razionale. Bian Que si batté per una medicina i cui successi non fossero basati su tecniche sciamaniche, come accadeva nell’epoca Shang (1766-1122 a.C.) e nella prima dinastia Zhou (1122-221 a.C.). Nella cosiddetta «medicina dei demoni» di quel tempo, in cui le cause di malattia erano attribuite a demoni maligni,8,9 il trattamento era finalizzato a espellere gli spiriti demoniaci. Il successo o il fallimento erano, ovviamente, inesplicabili. Al tempo degli Stati Combattenti, le nuove idee filosofiche e l’avvicinamento a un pensiero razionale erano riflessi nella differente conoscenza teoretica, come pure nell’applicazione pratica della medicina. È stato in quell’epoca che Bian Que ha introdotto un metodo di diagnosi obiettivo e comprensivo che utilizzava la lingua e il polso. Non solo qualche sciamano, ma chiunque avesse studiato correttamente poteva osservare e descrivere la qualità di una malattia utilizzando questi metodi. Bian Que ha dimostrato che attraverso la diagnosi della lingua e del polso era possibile introdursi nella condizione attuale del paziente come pure recuperare il suo passato e predirne gli sviluppi futuri. Perciò, l’osservazione della lingua – la sua forma, colore e consistenza – divenne uno degli aspetti più importanti della medicina cinese. Dall’osservazione ravvicinata del paziente, e utilizzando i sensi della vista, dell’udito, dell’olfatto e del tatto, si può ottenere una descrizione completa di tutta la persona. Le prime affermazioni differenziate e complete concernenti il significato della patina e del corpo linguale si sono trovate nel Nei jing: “Quando il qi perverso penetra nel canale shao yang della mano, può causare un blocco del collo, la lingua si curva verso l’alto, la bocca è asciutta e il Cuore è agitato”. Questo è il passaggio comunemente citato sulla diagnosi della lingua, poiché rispecchia non solo la connessione del canale di Triplice Riscaldatore con la lingua, ma anche una patologia che compare in collegamento al calore patogeno. Il seguente passo descrive la lingua lunga e soffice: “Se la lingua è lunga e protrude, ed è senza forza, e se il paziente è spaventato, scegliere il canale shao yin del piede”. XIII Prefazione ISBN 88-408-1249-0 Qui la lingua lunga è anche definita soffice, e quando la si retrae acquista l’apparenza di essere senza forza. Questa è una descrizione del vuoto di yin di Rene, e la malattia dovrebbe essere trattata con il canale di Rene. Gli effetti del calore patogeno sui cinque organi yin sono discussi nel capitolo 32 del Su wen. Descrivendo gli effetti del calore sul Polmone, la patina linguale è così descritta: Se il paziente si è ammalato per calore nel Polmone, avrà innanzitutto brividi. I peli più sottili si drizzano ed egli non ama il vento e il freddo. L’induito linguale è giallo e il corpo è caldo.10 Il canale di Polmone inizia nel Riscaldatore Medio, si collega con il Grosso Intestino e circonda lo Stomaco come pure la bocca. Quando c’è calore nei Polmoni, penetra nello Stomaco e da qui sale; l’induito linguale diverrà giallo e il corpo sarà caldo.11 Anche se questi passaggi storici non danno una descrizione chiaramente sistematizzata e specifica della diagnosi linguale, possiamo già trovare nel Nei jing citazioni importanti sugli elementi essenziali della diagnosi linguale, vale a dire la forma e la patina. Nel contesto dello sviluppo generale delle strategie di diagnosi e trattamento si trovano, in molti testi classici di medicina cinese, nell’arco di mille anni, osservazioni sempre più specifiche in relazione alla diagnosi della lingua. Il primo testo dedicato esclusivamente alla diagnosi della lingua è datato 1341, durante la dinastia Yuan (Mongola). Era stato pubblicato da Du Qing-Bo. Questo testo, dal titolo Ao shi shang han jin jing lu, è basato su un libro della diagnosi della lingua di un autore sconosciuto, detto Ao. Contiene 12 illustrazioni a colori con descrizione del corpo e dell’induito della lingua. Du Qing-Bo aggiunse altre 24 illustrazioni e assegnò alle differenti lingue i quadri clinici e polsi corrispondenti.12 Sfortunatamente le illustrazioni non sono pervenute, ma la tradizione di illustrare con dipinti il corpo e l’induito linguale continuò. In un testo dal titolo Kou chi lei yao, le illustrazioni delle differenti lingue erano assegnate non solo alle sindromi corrispondenti ma anche alle rispettive prescrizioni. I seguenti disegni sono esempi tratti da questo testo.13 Queste illustrazioni, con le loro descrizioni, mostrano chiaramente lo sviluppo della medicina cinese in questa ricerca verso tecniche diagnostiche sempre più raffinate e specifiche con corrispondenti strategie di trattamento e la sua applicazione delle conoscenze esistenti per esaminare e integrare nuove scoperte. In quest’ambito fu solo questione di tempo prima che la medicina cinese assimilasse la medicina occidentale nella propria cultura perché lavorasse al suo fianco. La medicina occidentale è stata adottata in Cina in parte per la credenza coXIV ISBN 88-408-1249-0 Prefazione mune che era superiore alla medicina cinese, e in parte perché si pensava potesse arricchire la medicina cinese, più che competere con lei. In medicina cinese, come in molte altre aree del pensiero cinese, la questione non è mai «uno/l’altro» ma «anche». Barbara Kirschbaum con il suo Atlante ragionato dell’esame della lingua in Medi cina Tradizionale Cinese si pone con forza in questa tradizione. Secondo le fonti ufficiali, molte malattie come le patologie cutanee, la sindrome da fatica cronica e l’AIDS sono più comuni in Occidente che in Cina, e perciò non sono state descritte in dettaglio nella letteratura cinese. In questo testo Barbara Kirschbaum integra con i parametri della diagnosi medica cinese le sue stesse intuizioni e fornisce esempi di molte patologie nuove, o tipicamente occidentali. E questo viene fatto senza perdere le caratteristiche essenziali della medicina cinese, cioè osservazione precisa e diagnosi chiara. Iniziando con la diagnosi dei singoli organi, i segni linguali con le sindromi corrispondenti sono spiegati con chiarezza, e la documentazione della loro patogenesi, dai casi lievi a quelli gravi, è anteposta a casi clinici descritti nei dettagli. Questo atlante è un libro di consultazione e una guida alla diagnosi utile allo studio, sia per i principianti che per i terapisti esperti. Costituirà un inestimabile aiuto nella pratica clinica quotidiana. La qualità delle fotografie, insieme alla loro precisa descrizione, è unica nella letteratura occidentale sulla medicina cinese, ma anche, secondo una mia personale ricerca, nella letteratura cinese originale. Spero che questo libro costituisca un nuovo standard per le pubblicazioni mediche cinesi e raggiunga la più ampia circolazione e il riconoscimento che esso davvero merita. Dominique Hertzer Note 11. Paragona la rappresentazione e il significato di she sulle iscrizioni oracolari con Xu, Z. (a cura di), Jia gu wen ci dian. Chengdu: Sichuan Provincial Publishing House, 1990:208. 12. Zhong zheng xin yin yi cong he da ci dian. Taipei: Zhongzheng shuju, 1990:1536. 13. Lun yu, “Yan yuan” 12/8 in Xin yi si shu du ben. Taipei: Sanmin shuju, 1985:161. 14. Per il significato simbolico dei trigrammi, vedi Hertzer, D., “Das alte und neue Yijing. Die Wandlunges des Buches der Wandlungen”, DiederichsGelbe Reihe 126, S. 137-143, Munchen, 1996. 15. Zhou yi yin de: Concordance to Yijing. Taipei: Harvard Yenching Institute Sinological Index Series, 1966:52. 16. Li, J-W. et al., Zhong yi da ci dian. Beijing: People’s Health Publishing House, 1995:1178. 17. Chuang, Y., Historical Review of the Development of Chinese Acupuncture. Taipei, 1978:47-49. 18. Unschuld, P., Medizin in China. Munich: Eine Ideengeschichte, Beck, 1980:28-48. 19. Guo, A-C. (a cura di), Huang di nei jing su wen xiao zhu. Beijing: People’s Health Publishing House, 1995:769. 10. Ibid., 428. 11. Ibid. 12. Ding, F-B., Zhong guo li dai yi yao shu mu Taipei: Nantian shuju, 1979:378. 13. Chen, M-L. et al., Gu jin tu shu ji cheng yi bu quan lu. Beijing: People’s Health Publishing House, 1995; 5(2):80-85. XV Introduzione Lo scopo di questo libro è semplicemente dimostrare l’importanza della diagnosi linguale in medicina cinese. Benché ci siano in medicina cinese molte valide tecniche diagnostiche, l’uso della diagnosi linguale, specialmente in associazione alla diagnosi del polso, costituisce uno degli strumenti più importanti. Inoltre, la diagnosi linguale può essere insegnata rapidamente, e le sue conclusioni tendono a essere più obiettive di quelle fornite dalla diagnosi pulsologica. Come per gli altri metodi diagnostici in medicina cinese, sono fondamentali la conoscenza, la percezione e l’intuizione del terapista. Chiaramente, un terapista esperto leggerà la lingua più accuratamente e sarà capace di interpretarne i segni in modo più minuzioso. Le condizioni energetiche di un paziente si possono vedere nella forma e nel colore della lingua, e una patologia che si sta sviluppando si riflette nel cambiamento di queste caratteristiche. Normalmente questo procedimento può richiedere settimane, mesi, e anche anni, fornendo così al terapista la possibilità di formulare delle ipotesi sulla profondità e la durata delle malattie. Al contrario, il polso è soggetto a fluttuazioni che possono farlo cambiare nel giro di pochi minuti. L’induito del corpo linguale è probabilmente l’aspetto più debole della diagnosi della lingua. La valutazione del colore, della localizzazione, della consistenza e dei mutamenti patologici nella patina è importante soprattutto nella diagnosi delle malattie acute. L’induito sul terzo posteriore (radice) della lingua può riflettere differenti aspetti dell’umidità nel Riscaldatore Inferiore. Tuttavia, non indica una localizzazione precisa: la patologia può essere in Vescica, Grosso Intestino o Rene. Perciò la scelta può essere ristretta con l’aiuto della diagnosi pulsologica. Prima della dinastia Yuan (1279-1368 d.C.) non era stato pubblicato in Cina alcun libro dedicato esclusivamente alla diagnosi della lingua. Nel 1341 era stato rivisto da Du Qing-Bo un testo scritto dal maestro Ao. La nuova edizione comprendeva numerose illustrazioni di lingue e si discutevano in dettaglio varie forme e patine. Così era stato elaborato un importante fondamento della diagnosi linguale che da allora si è costantemente evoluto ed è cresciuto di importanza.1 XVII Introduzione ISBN 88-408-1249-0 La ricerca attuale è impegnata a stabilire la correlazione tra specifici segni linguali e le manifestazioni di particolari malattie. Chen Ze-Lin e Chen Mei-Fang riferiscono molti studi nel loro libro The Essence and Scientific Background of Ton gue Diagnosis.2 Come esempio di questa ricerca essi riportano che in un collegio medico di Shanghai, un gruppo di ricerca ha osservato che i pazienti che soffrivano di attacchi acuti di colecistite (infiammazione della Vescica Biliare) presentavano una patina linguale spessa, grassa e gialla. Il corpo linguale era di frequente rosso, specialmente ai lati e sulla punta. Questa presentazione era associata con i seguenti sintomi: sensazione di pienezza al torace e all’epigastrio, dolore a stomaco e addome, vomito ripetuto. Questo caso corrisponde alla diagnosi medica cinese tradizionale di ritenzione di umidità-calore nel Fegato e nella Vescica Biliare, blocco del qi nel Riscaldatore Medio, costrizione di qi di Fegato e sviluppo di calore. 3 Una ricerca come questa comprova la natura precisa della diagnosi linguale e ne sottolinea il valore come strumento prognostico. La diagnosi linguale esordisce in Occidente negli anni Ottanta. Il libro di Giovanni Maciocia La Diagnosi attraverso l’Esame della Lingua in Medicina Tradizionale Cinese è stato decisivo allo studio approfondito di questo metodo.4 Il fatto che un gran numero di terapisti in Occidente ora usi la diagnosi linguale può essere attribuito alla sua presentazione sistematica dell’argomento. Questo atlante non si propone di fornire le basi della diagnosi linguale; in questo ambito Maciocia ha fatto un ottimo lavoro. Piuttosto, la mia intenzione è quella di insegnare a leggere come osservare e interpretare i vari segni della lingua. A tal fine, in questo libro ciascuna fotografia della lingua è accompagnata da una spiegazione delle alterazioni patologiche degli organi. Un altro libro raccomandato dagli anni Ottanta, non ultimo per le sue numerose foto, è l’Atlas of Tongue and Lingual Coatings di Song Tian-Bin,5 che è stato pubblicato in Cina. Tuttavia, è importante ricordare che ci sono differenze, anche se non fondamentali, tra le lingue cinesi e occidentali. Nell’atlante di Song tutte le fotografie sono di lingue cinesi, che sovente si presentano con un induito spesso e grasso. È interessante notare che non ho trovato questo tipo di induito, caratteristico dell’accumulo di umidità, così comune nella mia pratica in Europa. Al contrario, le lingue europee tendono ad avere solchi nel corpo linguale, indicazione di vuoto di yin associato al nostro convulso stile di vita e alle nostre abitudini alimentari irregolari. Anche questo tipo di lingua non si vede comunemente negli atlanti di lingue cinesi. Studiando le lingue in questo libro, mi auguro che il terapista possa imparare come arrivare a usare la diagnosi linguale. Molte fotografie sono state scattate nella clinica che ho in comune con Walter Geiger, e mostrano lingue di pazienti soprattutto tedeschi. Le interpretazioni di alcuni segni della lingua sono basate su mie osservazioni nel corso di vent’anni di lavoro clinico, in quanto erano difficili da correlare con i riferimenti esistenti. Il capitolo 1 fornisce una breve introduzione ai principi di base della diagnosi linguale e discute la topografia della lingua. Il capitolo 2 discute i corpi linguali pallidi che riflettono il vuoto di qi o di yang di Milza come pure il vuoto di essenza. I capitoli da 3 a 7 riguardano i segni linguali associati a disarmonie di Rene, Stomaco e Milza, Polmone, Cuore e Fegato. I capitoli da 8 a 10 sono focalizzati sulla patina linguale e i segni della lingua che riflettono stasi di sangue e calore. XVIII ISBN 88-408-1249-0 Introduzione Il capitolo 11 è indirizzato a un segno della lingua specifico e inusuale: le fissurazioni che interessano tutta la superficie linguale. Il capitolo 12 discute le modifiche della lingua che si osservano dopo il trattamento con agopuntura ed erbe cinesi. In alcuni casi, un aspetto specifico della lingua sarà particolarmente significativo per la diagnosi del disordine sottostante. Nel testo queste caratteristiche sono state indicate con carattere corsivo. In ciascun capitolo, la sequenza di fotografie riflette un aumento dello squilibrio energetico. La prima fotografia mostra uno squilibrio leggero, mentre l’ultima riflette una situazione grave. Questo aiuta a sviluppare una percezione degli aspetti essenziali della lingua come pure i livelli differenti di gravità della patologia. I casi clinici alla fine di ogni paragrafo nei capitoli sono concepiti come integrazione delle indicazioni della diagnosi linguale con quelle di altre diagnostiche nel caso in oggetto. Spero che questo libro possa contribuire a una conoscenza più profonda della diagnosi linguale e alla sua applicazione nella pratica clinica. Note 1. Vedi Maciocia, G., Tongue Diagnosis in Chinese Medicine, nuova ed. Seattle: Eastland Press, 1995:24-26 (trad. it. a cura di Giovanardi, C.M., La Diagnosi attraverso l’Esame della Lingua in Medicina Tradizionale Cinese. CEA Casa Editrice Ambrosiana, Milano 1997). Vedi il capitolo 1 del testo per una breve introduzione alla storia della diagnosi linguale. 2. Chen, Z., Chen, M., The Essence and Scientific Background of Tongue Diagnosis. Long Beach, CA: Oriental Healing Arts Institute, 1989. 3. Ibid., 36. 4. Ibid. 5. Song, T-B., Atlas of Tongue and Lingual Coatings in Chinese Medicine. Beijing: People’s Health Publishing House and Editions Sinomedic, 1081:64. XIX Nota dei curatori all’edizione italiana “Yi bing tong zhi, tong bing yi zhi”: una malattia trattamenti differenti, malattie differenti un solo trattamento. Così recita uno degli aforismi classici della Medicina Tradizionale Cinese. La saggezza orientale in un sola frase riesce a cogliere l’essenza di ciò che sta alla base di un vero trattamento di MTC. In MTC il procedimento diagnostico si basa essenzialmente su quattro tempi che coinvolgono globalmente le facoltà di senso, cognitive e intuitive del medico comprendendo la diagnosi tramite l’osservare (si zheng), il domandare (wen zheng), l’odorare (wen zheng) e il toccare (qie zheng), ma solo l’integrazione dei segni raccolti permette di formulare la diagnosi finale di sindrome. Lo studio della lingua, parte fondamentale dell’osservare, ha avuto recentemente in Occidente un grande sviluppo grazie ai lavori di Maciocia (La Diagnosi attraverso l’Esame della Lingua in Medicina Tradizionale Cinese) e della Kirschbaum. Mentre il primo testo è un’organizzazione sistematica della materia, l’atlante ragionato della Kirschbaum, grazie a un ricco materiale iconografico e alla precisa descrizione dei casi clinici, mette direttamente in relazione l’eziopatogenesi con i cambiamenti che avvengono a livello del tessuto linguale. Quello della Kirschbaum è un lavoro che si basa su lunghi, intensi, e attenti anni di pratica clinica; può essere quindi di grande aiuto non solo al neofita che si avvicina per la prima volta alla diagnostica secondo la MTC, ma anche a chi già da tempo pratica questa medicina. Per quanto concerne l’edizione italiana, su suggerimento dell’autrice, abbiamo tenuto come riferimento l’edizione inglese anche se il materiale iconografico è stato tratto da quella tedesca, più fedele nella resa cromatica. Nella traduzione è stata fedelmente rispettata la scelta dei termini operata dalla Kirschbaum. Per questo il lettore di lingua italiana troverà in alcuni casi una terminologia a cui non sempre è aduso: ad esempio, il colore del corpo linguale blu invece che viola o violaceo o costrizione di qi di Fegato (gan yu) invece di ristagno o depressione di qi di Fegato. XXI Nota dei curatori all’edizione italiana ISBN 88-408-1249-0 La sintetica descrizione delle lingue tende a evidenziarne solo le caratteristiche funzionali all’identificazione del quadro clinico; pertanto, il lettore attento potrà notare ulteriori caratteri volutamente omessi. Invece, il tralasciare la descrizione di piccoli solchi può essere collegato alla maggiore diffusione dei solchi nel mondo occidentale rispetto a quello cinese, che tenderebbe a sopravvalutarli, inversamente a quanto avviene per la patina linguale, come afferma l’autrice nell’introduzione. L’indice analitico permette di risalire all’iconografia e alla diagnosi cinese partendo dalle categorie classiche. La presenza delle diagnosi di medicina occidentale consente di verificare l’eventuale corrispondenza tra la patologia e la manifestazione linguale della stessa, nonché di confermare l’esistenza di zone d’ombra in cui la lingua da sola non è in grado di sciogliere i dubbi diagnostici, a conferma del fatto che la lingua è solo una parte di uno dei tempi della diagnosi tradizionale. Grazia Rotolo e Giulio Picozzi XXII
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