PROVINCIA DI FIRENZE COMUNE DI BAGNO A RIPOLI

PROVINCIA DI FIRENZE
PROT. 0293753/2014
DEL 09/07/2014 CL.008.06
PROVINCIA DI FIRENZE
COMUNE DI BAGNO A RIPOLI
Titolo progetto:
ACQUISIZIONE ISO 14000 IMPIANTI DI PUBLIACQUA
Titolo disegno/elaborato:
RELAZIONE IDROGEOLOGICA DEPURATORE PONTE A NICCHERI
Tavola/elaborato
P.O.T.
ODI
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-------------DATA
ARCHIVIO INFORMATICO
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APRILE 2012
IL RESPONSABILE SERVIZIO
GEOLOGIA E GEOTECNICA
COLLABORATORI ALLA PROGETTAZIONE
U.O. GEOTECNICA E GEOLOGIA
Dott. Geol. Filippo Landini
ORDINE REGIONALE DEI GEOLOGI n° 507
Dott. Geol. Lorenzo Porazzini
Dott. Geol. Duccio Falcioni
Dott. Geol. Irene Giacomelli
IL RESPONSABILE
SERVIZI DI INGEGNERIA
Ing. AnnaClaudia Bonifazi
Rev.
0
Data
04/12
Descrizione/Motivo della revisione
REDATTO
EMISSIONE
GIACOMELLI
CONTROLLATO
APPROVATO
LANDINI
IMPORTANTE: proprietà riservata di Publiacqua: Vietata la Riproduzione e la Diffusione
Sommario
Ubicazione ........................................................................................................................... 1
Inquadramento geomorfologico ........................................................................................... 2
Contesto geologico strutturale ............................................................................................. 3
Contesto idrogeologico ........................................................................................................ 4
Rilievo di eventuali pozzi d’acqua, di opere di presa e profondità della falda ...................... 4
Area di tutela assoluta dei pozzi .......................................................................................... 4
Rilievo di eventuali scarichi dell’ambiente ............................................................................ 5
Raccolta dei dati necessari alla valutazione della vulnerabilità dell’acquifero ...................... 5
Sintesi .................................................................................................................................. 7
Fonti Bibliografiche .............................................................................................................. 8
Documentazione Fotografica ............................................................................................... 9
Il presente lavoro costituisce la relazione geologica per gli impianti gestiti da Publiacqua
s.p.a., per acquisire lo standard ISO 14000. L’acquisizione della certificazione dimostrerà
che l'organizzazione ha un sistema di gestione adeguato a tenere sotto controllo gli impatti
ambientali
delle
proprie
attività;
Publiacqua
ne
ricercherà
sistematicamente
il
miglioramento in modo coerente, efficace e soprattutto sostenibile. In particolare, la
presente relazione tratta gli aspetti geologici del territori in cui ricade il depuratore di Ponte
a Niccheri.
Ubicazione
L’area sulla quale è ubicata il depuratore, si trova in nel Comune di Bagno a Ripoli (FI) in
località Ponte a Niccheri, ad una quota di circa 84 m slm.
Cartograficamente questa area è mappata nel Foglio 275080 della C.T.R. a scala
1:10.000.
1
Inquadramento geomorfologico
Il Comune di Bagno a Ripoli si estende per circa 74 km2 ad est di Firenze.
Dal punto di vista morfologico si tratta di un paesaggio prevalentemente collinare con
andamento relativamente omogeneo in cui le sommità dei rilievi presentano quote
medie comprese fra 200 e 400 m s.l.m. ad eccezione del Poggio delle Piglie, posto in
prossimità del Passo di Fontesanta, che raggiunge i 597,3 m.s.l.m. .
Tale paesaggio e la varietà di forme associate sono da mettere in relazione
con
l’evoluzione geologico-strutturale antica e recente dell’area.
I lineamenti fisiografici principali vengono di seguito riportati:
- la porzione nord-occidentale del territorio comunale è caratterizzata da una
morfologia pianeggiante. Infatti, dalle Gualchiere di Remole sino al confine con
l’amministrazione comunale di Firenze, il territorio comunale comprende una porzione
della Pianura di Firenze-Prato-Pistoia di cui il Comune di Bagno a Ripoli occupa una
porzione della fascia di raccordo sud-orientale con i rilievi collinari e montuosi del Chianti.
E’ in questo settore che si pone il centro storico del capoluogo. Altri settori pianeggianti
si riconoscono in corrispondenza del corso del Torrente Ema che delimita ad occidente il
territorio comunale. E’ proprio questa la zona ove è ubicato il depuratore di Ponte a
Niccheri, oggetto della relazione;
- la porzione orientale del territorio comunale è caratterizzata dai rilievi della parte
settentrionale dei Monti del Chianti che delimitano i settori collinari del Bacino del Valdarno
è contraddistinta geologicamente dai depositi flyschoidi delle unità liguri e toscane;
- spostandosi verso il settore centrale e meridionale, la morfologia è caratterizzata da
blande acclività con geometrie prevalentemente collinari definite da depositi riconducibili
alle unità liguri a prevalente composizione calcarea e/o argillitica.
Riguardo all’aspetto idrografico, i principali corsi d’acqua sono il Fiume Arno, che delimita
il confine settentrionale del Comune, ed il Torrente Ema che marca il confine occidentale.
Altri corsi d’acqua di rilievo sono il Fosso di Rimaggio, il Fosso di Vallina, il Borro di
Bagnolo e il Fosso della Docciola, affluenti di sinistra del Fiume Arno, il Borro dell’Antella,
il Fosso di Dimezzo, il Borro delle Macchie, il Borro di Sant’Andrea e il Fosso di Rapale,
affluenti di destra del Torrente Ema, e il Torrente Grassina affluenti di sinistra del Torrente
Ema.
Il regime dei corsi d’acqua che interessano l’ambito comunale, con la sola esclusione dei
due corsi d’acqua maggiori, risulta di tipo torrentizio. Si hanno notevoli portate durante la
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stagione piovosa ed in occasione di intense precipitazioni, mentre durante la stagione
estiva le portate si riducono notevolmente fino a mostrare in taluni casi condizioni di
completa assenza d’acqua.
Il reticolo idrografico mostra un andamento generale dei principali corsi d'acqua, il Fiume
Arno ed il Torrente Ema, in direzione NE - SW (antiappenninica).
Gli affluenti di ordine gerarchico inferiore, più brevi, sono orientati in linea di massima in
direzione NW-SE (appenninica), come il Torrente Isone e il Fosso di Rimaggio.
Il reticolo può essere definito di tipo sub-rettangolare, con aste impostate lungo
linee
di
frattura o di dislocazione. Infine, si osserva un aumento della densità del
drenaggio nelle aree in cui si rileva la presenza di terreni prevalentemente limosoargillosi, rispetto a tipi litologici a prevalente composizione sabbioso-ghiaiosa.
In particolare, il depuratore oggetto della relazione è ubicato nella zona di Ponte a
Niccheri, ad una quota di circa 86 metri s.l.m, nella parte centro occidentale del Comune,
in destra idrografica del Torrente Ema, che nella zona assume un comportamento meandri
forme.
Contesto geologico strutturale
Il
territorio comunale di Bagno a Ripoli appartiene alla fascia centrale della
catena
orogenica dell’Appennino settentrionale, parte integrante della fascia di deformazione
perimediterranea sviluppatesi prevalentemente in tempi
neogenici e costituita da una
struttura complessa di falde e thrust formatasi in relazione a più fasi tettoniche.
L’elemento strutturale più rilevante della zona corrisponde alla faglia che segna il limite
sud-orientale del bacino di Firenze e che dà origine alla formazione di due diversi ambienti
sia dal punto di vista geologico che geomorfologico. Tale faglia, con direzione nord-sud,
dai Monti del Chianti prosegue verosimilmente fino a Candeli passando anche sotto i
sedimenti lacustri o sotto i calcari della Formazione di Monte Morello che costituisce le
colline di Vicchio di Rimaggio e i rilievi dell’Incontro e di Monte Pilli; la zona più ribassata
ad Ovest, invece, è costituita prevalentemente dalla Formazione di Sillano.
Al di sopra delle formazioni litoidi si ritrovano i depositi lacustri che rappresentano i
massimi livelli raggiunti dal riempimento del lago villafranchiano, costituiti prevalentemente
da argille e limi sabbiosi che presentano livelli di ghiaie immersi nella matrice limososabbiosa o più raramente argillosa. Infine, la porzione superiore della successione è
rappresentata dalle alluvioni recenti dell’Arno e dei corsi d’acqua costituiti da ghiaie e
3
sabbie che passano verso a limi argillosi e limi sabbiosi depositati dal fiume durante le sue
esondazioni.
Nella carta geologica del Piano Strutturale di Bagno a Ripoli si può osservare la presenza
dei depositi alluvionali terrazzati di secondo ordine nella zona ove è ubicato il depuratore.
Contesto idrogeologico
Il corpo acquifero principale è rappresentato dal complesso macroclastico costituito da
depositi fluvio-lacustri di delta conoide. Alla base ciottolami e sabbie con matrice sabbiosa
(più raramente argillosa) sovrastati da ciottoli, ghiaie e sabbie più o meno argillosi. I
sedimenti macroclastici si intercalano e si mescolano ad argille francamente lacustri. Sono
presenti fenomeni più o meno diffusi di cementazione per diagenesi, comunque non in
grado elevato.
Rilievo di eventuali pozzi d’acqua, di opere di presa e
profondità della falda
All’interno del terreno del depuratore è presente un pozzo ad uso industriale profondo
sette metri (cartografia allegata).
Il Piano strutturale non dispone di una carta idrogeologica con la rappresentazione
piezometrica della zona, tuttavia vista la tipologia di acquifero e la esigua profondità del
pozzo all’interno del depuratore si intende ipotizzare che la profondità della falda sia
dell’ordine di qualche metro dal p.c. L’unica carta delle isofreatiche rinvenuta è quella
presente nel lavoro “Inquadramento idrogeologico dell’area di Bagno a Ripoli (Firenze)” di
Capecchi, Guazzone e Pranzini in cui il livello freatico dell’intorno della zona (anno 1970)
era di circa 80 m slm, pertanto piuttosto superficiale. Nonostante siano passati decine di
anni si pensa che l’altezza del livello sia rimasta pressoché costante.
Area di tutela assoluta dei pozzi
Il concetto di aree di salvaguardia delle risorse idriche e di conseguenza di quello di tutela
assoluta è stata introdotto per la prima volta con il DPR 236/88, e successivamente
richiamato e ridefinito nei successivi Dl 152/99 e Dl 152/2006. In particolare, come indicato
nel Dl 152/2006, la zona di tutela assoluta è costituita dall’area immediatamente
circostante le captazioni o derivazioni: essa, in caso di acque sotterranee e, ove possibile,
per le acque superficiali, deve avere un’estensione di almeno dieci metri di raggio dal
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punto di captazione, deve essere adeguatamente protetta e dev’essere adibita
esclusivamente a opere di captazione o presa e ad infrastrutture di servizio.
Le captazioni, sia superficiali che profonde afferenti alla centrale, sono state costruite
antecedentemente al 1988, e pertanto non tenendo conto delle disposizioni ancora
inesistenti.
Tuttavia, l’inserimento delle captazioni nel sistema acquedottistico instauratosi nel territorio
ormai da decenni, che non ha mai subito interruzioni a causa di inquinamenti, consente di
ritenere adeguatamente protetta l’area circostante le captazioni nonostante la destinazione
non esclusiva.
Inoltre, per rendere efficace la tutela della risorsa, ove non siano presenti recinzioni tali da
impedire l’accesso di personale non autorizzato e di materiali inquinanti alla risorsa,
possono essere allestite opportune segnaletiche, ove sia ben evidenziata la presenza
della captazione e i divieti ad essa correlati.
In particolare l’unico pozzo presente all’interno dell’impianto viene utilizzato a scopo
industriale, pertanto non sussistono le prescrizioni dettate nel Dl 152/2006. Tuttavia l’area
del depuratore è interamente circondata, pertanto il pericolo di inquinamento nell’area
strettamente vicina al pozzo è strettamente legato alle attività effettuate all’interno della
centrale.
Rilievo di eventuali scarichi dell’ambiente
E’ presente un punto di scarico dell’impianto nel fosso Isone, canale cementato
(ubicazione presente nello schema dei flussi). Parallelamente al primo c’è un secondo
punto di scarico (alternativo).
Raccolta dei dati necessari alla valutazione della vulnerabilità
dell’acquifero
Il rischio di inquinamento delle risorse idriche sotterranee è rappresentato dalla elevata
vulnerabilità delle falde idriche alimentate in prevalenza dalle acque superficiali.
La vulnerabilità di un acquifero è definita come la propensione di un corpo idrico
sotterraneo a subire una contaminazione. La definizione areale della vulnerabilità degli
acquiferi consiste in una zonazione
del territorio
tale da evidenziare la possibilità
di penetrazione e diffusione di un inquinante idroveicolato nell'acquifero soggiacente e che
contenga indicazioni relative alla "tutela delle risorse idriche potabili" ai fini della
5
tutela delle acque destinate al consumo umano sulla “carta della vulnerabilità degli
acquiferi”.
La carta della vulnerabilità degli acquiferi (cartografia allegata) consiste in una zonazione
del territorio che in base alle caratteristiche litologiche dei terreni.
Uno dei criteri principali da seguire nella realizzazione di questo tematismo consiste nel
distinguere le formazioni sulla base della diversa permeabilità dei litotipi costituenti,
ma
vanno
accuratamente
valutati anche il grado di fratturazione ed i fenomeni di
alterazione che possono localmente modificare l’originaria permeabilità.
In particolare, la zona di interesse è caratterizzata da una vulnerabilità ELEVATA in
quanto l’acquifero si presenta libero
in
materiali
alluvionali
a
granulometria
da
grossolana a media (alluvioni recenti e attuali – b, bn1, bn2, bn3, bn4, depositi di
conoide dalla carta geologica) senza o con scarsa protezione.
La tutela della qualità delle acque sotterranee rappresenta un elemento sostanziale per
garantire una riserva duratura nel tempo e significativa sia da un punto di vista
qualitativo che quantitativo. Il mantenimento di una riserva di acque sotterranee
permette
di
evitare
un
sovrasfruttamento
delle
risorse idriche
superficiali
e,
soprattutto, consente di affrontare situazioni critiche, tenendo conto dell’elevata
vulnerabilità delle risorse idriche superficiali nei periodi siccitosi.
La risorsa idrica da tutelare per il pubblico utilizzo deve essere, secondo il Comune di
Bagno a Ripoli, oggetto di tutela mediante apposita normativa ispirata ai seguenti criteri
generali per le aree a “vulnerabilità elevata” (E).
Si dovrà, in linea di massima, escludere l’insediamento di infrastrutture e/o attività
potenzialmente inquinanti: discariche di R.S.U., stoccaggio di sostanze inquinanti,
depuratori, depositi di carburanti, pozzi neri a dispersione, spandimenti di liquami,
etc.
Le fognature dovranno essere alloggiate in manufatti impermeabili. L’uso di fertilizzanti,
pesticidi
e
diserbanti
ed
anche
l’autorizzazione
al
pascolamento
intensivo
e
all’allevamento dovrebbero costituire oggetto di specifica regolamentazione e controllo
avendo cura che per i primi, i quantitativi usati siano solo quelli strettamente necessari, e
che per i secondi, la pratica e la permanenza non siano eccessive.
6
Per quanto concerne le destinazioni esistenti, controlli periodici dell’acqua di falda
consentiranno di verificare la compatibilità dell’uso attuale dei presidi sanitari con la
qualità d’acqua del sottosuolo.
Deroghe a queste linee di indirizzo potranno essere realizzate nel caso che:
- si dimostri la necessità, in rapporto a esigenze di interesse pubblico, di
localizzare comunque la previsione all’interno della zona E;
- vengano eseguite specifiche indagini geognostiche ed idrogeologiche che accertino
situazioni locali di minore vulnerabilità intrinseca delle falde; a tal fine dovranno essere
misurate le permeabilità dei livelli posti al
di
sopra
dell’acquifero,
calcolando
sperimentalmente il “tempo di arrivo” di un generico inquinante idroveicolato.
Nelle cartografie successive sono riportate quelle inerenti alle fasce di rispetto – carta dei
vincoli e delle salvaguardie ove si può vedere la fascia di rispetto dal confine dell’area di
pertinenza dall’impianto di depurazione e la carta della pericolosità idraulica del torrente
Isone e/o Borro dell’Antella (ove viene effettuato lo scarico del depuratore).
Sintesi
L’importanza dello studio del rischio d’inquinamento delle acque nasce dal peso che la
risorsa idrica sotterranea riveste nell’approvvigionamento idrico, pertanto nel caso del
Gestore dell’acquedotto risulta fondamentale.
La tutela della risorsa deve essere salvaguardata evitando gli interventi che possono
aumentare il rischio all’inquinamento della stessa.
Il pozzo ad uso industriale è un pozzo ad anelli. Esso si trova all’interno della recinzione
della centrale.
Il pericolo di inquinamento nell’area strettamente vicina al pozzo è legato alle attività
effettuate all’interno della centrale.
In particolare, l’area in cui è sita la centrale è classificata, secondo la carta del Piano
strutturale di Bagno a Ripoli, come a vulnerabilità elevata.
La presenza dello scarico del depuratore nel Fosso Isone rappresenta una fonte di
pericolo per la vulnerabilità dell’acquifero, pertanto siamo in una situazione in cui
convivono sia una elevata vulnerabilità all’inquinamento, sia un rischio presente alla
contaminazione dello stesso: ciò caratterizza un pericolo per la salvaguardia della risorsa.
Inoltre la criticità più importante per questo sito è proprio la presenza del depuratore.
Tuttavia si ritiene che la struttura, che è presente sul territorio da molti anni, non
costituisca un danno per l’ambiente, bensì un servizio di pubblica utilità per la cittadinanza.
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I processi del depuratore saranno comunque tenuti sotto il massimo controllo al fine di
tutelare la risorsa.
Fonti Bibliografiche
Autorità di Ambito Territoriale Ottimale 3 Medio Valdarno - Analisi della disponibilità
attuale e futura delle risorse idriche – Aggiornamento al 2004
Comune di Comune di Bagno a Ripoli - Revisione generale Piano Strutturale
Novembre 2008
Inquadramento idrogeologico dell’area di Bagno a Ripoli (Firenze) - Capecchi,
Guazzone e Pranzini – estratto dal Bollettino degli ingegneri n.1 -1977 Firenze
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Documentazione Fotografica
Foto 1 – Pozzo depuratore Ponte a Niccheri
Foto 2 – Pozzo depuratore Ponte a Niccheri (particolare interno)
9
UBICAZIONE DEL DEPURATORE PONTE A NICCHERI
N
W
E
S
DE00078
PONTE( DE00078
A NICCHERI
)
0km
0.2km
0.4km
0.6km
0.8km
1km
1.2km
UBICAZIONE POZZO DEL DEPURATORE DI PONTE A NICCHERI
N
W
E
S
DE00078
PO00956
PONTE( DE00078
A NICCHERI
)
0km
0.02km
0.04km
0.06km
0.08km
0.1km
0.12km
CARTA GEOLOGICA– Stralcio Revisione Generale Piano Strutturale di Bagno a Ripoli
CARTA DELLA VULNERABILITÀ DELL’ACQUIFERO SUPERFICIALE FREATICO –
Stralcio Revisione Generale Piano Strutturale di Bagno a Ripoli
FASCE DI RISPETTO – CARTA DEI VINCOLI E DELLE SALVAGUARDIE – Stralcio
Revisione Generale Piano Strutturale di Bagno a Ripoli
CARTA DELLA PERICOLOSITÀ IDRAULICA DEL TORRENTE ISONE E/O BORRO
DELL’ANTELLA – Stralcio Revisione Generale Piano Strutturale di Bagno a Ripoli