THE OCCUPATIONAL HEALTH & SAFETY + ENVIRONMENTAL QUARTERLY MAGAZINE Oct-Dec 2014 VOL.12 - N.4 Modelli numerici per analisi di rischio e supporto ad INTERVENTI DI DRAGAGGIO E BONIFICA 1999-2014 15 YEARS OF GROWING COMPETENCE AND EXPERIENCE. After a long-standing background in the civil, industrial and oil & gas sectors, a team of HSE engineers launched a consulting company in 1999 and began by assisting a handful of clients in our hometown. Since then we have developed and refined our experience and know-how during our work with over 500 clients. So far, we have reached a record of 2000 HSE projects carried out in Italy and in several foreign countries. We assist our clients with equal competence and passion, whether the surrounding environment is the most pleasant and relaxing or harsh and demanding to the extreme. For more on TECHNO please visit www.techno-hse.com HS+E MAGAZINE Oct-Dec 2014 / VOL. XII - N. 4 OWNER Techno Srl Via Pirano, 7 - 48122 Ravenna (I) ph. +39 0544 591393 [email protected] EDITOR IN CHIEF Roberto Nicolucci EDITING AND GRAPHIC DESIGN Graziela Duarte [email protected] CONTRIBUTORS Andrea Pedroncini Giuseppe Semeraro Roberto Nicolucci Carlo Papale HS+E MAGAZINE è pubblicato trimestralmente. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della pubblicazione può essere riprodotta o trasmessa in alcuna forma e con alcun mezzo, elettronico o meccanico, inclusa la fotocopia, senza il preventivo consenso scritto dell’Editore. I punti di vista e le opinioni espresse dagli Autori all’interno della rivista non necessariamente coincidono con quelli del Proprietario, dell’Editore e del Direttore responsabile. The HS+E MAGAZINE is published quarterly. All rights reserved. No part of this publication may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic or mechanical, including photocopying, without prior written consent of the publisher. The views and opinions expressed elsewhere in the magazine are not necessarily those of the owner, publisher or Editor in Chief. INTHISISSUE 04 11 12 17 Modelli numerici per analisi di rischio e supporto da INTERVENTI DI DRAGAGGIO E BONIFICA 19 UM MARE DI NOVITÀ La sicurezza in mostra ad Amburgo 25 PRESS REVIEW Safety and the diverse 26 CREARE IN ITALIA UN MERCATO DELLA RICERCA INDUSTRIALE Ecco il progetto del gruppo di ricerca nella gestione ambientale 27 28 TOP GEAR Evac+chair 32 42 TECHNO NEWS Le ultime notizie del mondo HSE SITEMAP Site Safe PALCHI E FIERE CSEPlanner BOOKSHOP Managing the risks of organizational management RISK & COMPLIANCE Quali competenze? EVENTS CALENDAR I prossimi eventi del settore ABSTRACT La quantificazione dell’impatto determinato dalla movimentazione dei sedimenti, nei bacini portuali e nelle aree costiere assume fondamentale importanza sia nell’ottica di un confronto tra diverse alternative progettuali o gestionali, sia al fine di verifica dei limiti normativi vigenti. L’approccio proposto, che prevede l’impiego della modellazione numerica integrata dei processi idrodinamici, di trasporto di sedimenti e di eventuali contaminanti, costituisce da un lato un fondamentale supporto alle tradizionali tecniche di monitoraggio, permettendo di ottimizzarne l’estensione spaziotemporale e di ridurne anche significativamente i costi, e dall’altro offre l’opportunità di analizzare l’intero ecosistema nella sua complessità, in funzione delle reali caratteristiche locali e secondo un canone deterministico e numerico, consentendo quindi di quantificare il grado di rischio o, comunque, la reale influenza della presenza di un fattore di impatto in relazione alla specificità del sito. Modelli numerici per analisi di rischio e supporto ad INTERVENTI DI DRAGAGGIO E BONIFICA Andrea Pedroncini INTRODUZIONE La gestione dei sedimenti nei bacini portuali e nelle aree costiere rappresenta una problematica di grande attualità e rilevanza in molti paesi. La maggior parte dei bacini portuali italiani ed europei presentano un elevato grado di contaminazione, derivante da scarichi industriali, dalla navigazione così come dagli apporti di fiumi e canali. Tale scenario è spesso il risultato di una gestione non attenta agli aspetti ambientali nel passato e determina oggi grandi problematiche sia in termini di rischio ambientale, sia all’insorgere di necessità di dragare i bacini per facilitare l’accesso alle nuove navi. Molti contaminanti vengono infatti adsorbiti sulle componenti più fini dei sedimenti sui fondali rimanendovi per lungo tempo in quanto poco solubili in acqua e caratterizzati da processi di decadimento molto lenti. Tra questi, i componenti più frequentemente presenti nei bacini portuali risultano essere i così detti “metalli pesanti” (mercurio, cromo, cadmio, arsenico, piombo, uranio, ecc…), oli, alcune tipologie di pesticidi, IPA, radionuclidi e molti altri. Poiché tali composti tendono ad adsorbirsi alle componenti più fini, la contaminazione dei fondali rende spesso impossibile l’utilizzo del materiale dragato quale materiale di riempimento, incrementando ulteriormente i costi relativi a tale operazione. Anche in assenza di contaminazione, gli interventi di dragaggio dei fondali o il frequente passaggio di navi che possano favorire la messa in sospensione dei sedimenti del fondale, possono determinare un impatto significativo sull’ecosistema conseguentemente all’incremento di torbidità delle acque. Nel seguito viene illustrato l’approccio proposto dal gruppo DHI nell’affrontare le problematiche legate alla presenza di sedimenti contaminati, sia in fase di valutazione del rischio ecologico in assenza di interventi specifici, così come nella pianificazione di un intervento di dragaggio od altra azione antropica, nonché del relativo monitoraggio. L’approccio proposto si fonda sulla modellazione numerica integrata dei processi idrodinamici, di trasporto dei sedimenti e di qualità delle acque attraverso l’impiego dei codici di calcolo della famiglia MIKE [2]. VANTAGGI DELL’APPROCCIO MODELLISTICO NUMERICO Nell’affrontare le problematiche connesse alla presenza di sedimenti contaminati, anche alla luce della WFD (Water Frame work Directive, che stabilisce gli indirizzi e gli obiettivi da conseguire in termini di qualità dei corpi idrici entro il 2015), risulta sempre più necessario adottare un approccio di tipo deterministico che consenta di analizzare l’effettivo grado di rischio indotto dalla presenza di contaminanti in una specifica area e l’impatto di un intervento sul corpo ricettore e nell’ecosistema in genere attraverso parametri di tipo quantitativo. Stante la complessità e la variabilità spazio temporale dei processi in gioco, i più tradizionali metodi di analisi, che si limitano al confronto di valori di concentrazione registrati nella colonna d’acqua o nei sedimenti sul fondale rispetto a predeterminati valori soglia, pur se caratterizzati da elevata frequenza di campionamento, risultano spesso non adeguati a quantificare in modo oggettivo il grado di contaminazione di un’area. Tali approcci prescindono infatti dalle caratteristiche locali delle correnti e dalla relativa capacità, o meno, di portare in sospensione i sedimenti ed influenzare i processi di diffusione e trasformazione. L’approccio modellistico offre invece l’opportunità di analizzare l’intero ecosistema nella sua complessità, in funzione delle reali caratteristiche locali e secondo un canone deterministico e numerico, consentendo quindi di quantificare il grado di rischio o, comunque, l’influenza della presenza di un fattore di impatto in relazione alla specificità del sito. I modelli numerici hanno infatti raggiunto negli ultimi anni un livello di performance nella rappresentazione oct-dec 2014 HS+E Magazine 5 della fenomenologia fisica, nonché in termini di affidabilità tecnologica, tale da poter essere adottati come standard metodologico nell’affrontare questo tipo di studio. I modelli idrodinamici consentono di rappresentare ad elevato livello di dettaglio i fenomeni quantitativi che caratterizzano un corpo idrico sia nel campo delle acque interne, superficiali e sotterranee, sia in campo marittimo e costiero. Noto il regime idrodinamico del sistema, i codici di simulazione consentono oggi di investigare anche gli aspetti legati alla qualità delle acque in termini di trasporto di soluti, reagenti e non, densità, temperatura e salinità. La modellazione numerica dell’idrodinamica, dei processi di trasporto dei sedimenti e dei contaminanti offre quindi un importante valore aggiunto rispetto all’approccio tradizionalmente adottato nelle attività di Studio di Impatto Ambientale ed Analisi di rischio da cui non si può più prescindere, anche nell’ottica di intervenire con il giusto peso nella valutazione dell’effettivo grado di rischio e nell’individuazione delle strategie di intervento più adeguate in un’ottica costi-benefici. L’approccio qui proposto consente quindi una valutazione del grado di rischio in funzione delle specifiche caratteristiche del sito e dell’ecosistema complessivo, che può risultare significativamente differente, nell’una o nell’altra direzione, rispetto all’approccio basato esclusivamente sul confronto delle concentrazioni misurate con predeterminati valori soglia, consentendo frequentemente un significativo risparmio in termini economici relativamente ai costi di bonifica, nonché all’implementazione di un piano di monitoraggio per un intervento di dragaggio. L’APPROCCIO MODELLISTICO INTEGRATO L’approccio modellistico integrato qui proposto è in particolare finalizzato a caratterizzare l’impatto indotto dalla movimentazione dei sedimenti del fondale in relazione alle caratteristiche ambientali dell’area d’intervento (es: morfobatimetria dei fondali, condizioni meteomarine, natura dei sedimenti da rimuovere, etc.), all’impiego di differenti modalità tecniche e operative di dragaggio e all’eventuale contributo alla messa in sospensione dei sedimenti ad opera delle navi in transito. Da un punto di vista operativo, l’approccio modellistico risulta costituito dall’integrazione dei seguenti passaggi principali: 1. simulazione numerica del regime di correnti indotto dalle forzanti meteo-marine (vento, marea, moto ondoso, correnti, gradienti di salinità e temperatura) mediante utilizzo di un modello idrodinamico. Questa fase prevede la creazione di un dominio di calcolo opportunamente esteso in funzione delle condizioni al contorno disponibili e dei processi da modellare. Per tenere conto della reale variabilità climatica dell’area di studio la durata di simulazione è da prevedersi non inferiore a un anno. In genere si fa riferimento alle condizioni climatiche di un “anno di riferimento” (o “anno tipo”), ricostruito sulla base della disponibilità di serie storiche di dati raccolti presso stazioni opportunamente localizzate. È preferibile un approccio numerico di tipo tridimensionale per riprodurre correttamente il campo di moto laddove il regime delle correnti risulti stratificato e comunque qualora il rilascio e la successiva dispersione del plume di sedimenti sia attesa significativamente variabile lungo la colonna d’acqua [1, 3, 4, 5, 6]. Esempio di distribuzione delle velocità di corrente superficiale in un bacino chiuso calcolata mediante applicazione di un modello idrodinamico. dei mezzi impiegati [1], la sorgente di sedimento rilasciata può essere modellata ipotizzando un rilascio uniforme lungo l’intera colonna d’acqua oppure localizzata in corrispondenza di una quota specifica (ad es. in prossimità del fondale o in superficie). La localizzazione, l’estensione e la profondità dell’area di dragaggio dipendono dalle informazioni di progetto; b) in funzione dell’effetto esercitato sul fondale ad opera delle navi in transito (Bernoulli Wakes) e ad opera delle eliche delle stesse. In particolare, è possibile utilizzare modelli specifici (generalmente modelli di fluidodinamica computazionale – CFD) per la modellazione del campo di moto indotto dalle navi in transito e dalle eliche, responsabile della messa in sospensione dei sedimenti costituenti il fondale. 2. Simulazione numerica della variabilità spaziotemporale della concentrazione dei sedimenti sospesi e della loro deposizione al fondo mediante utilizzo di un modello di trasporto, imponendo come “termine sorgente” uno specifico quantitativo di sedimento rilasciato in colonna d’acqua, stimato: a) in funzione delle modalità tecniche e operative di dragaggio (tipo di draga, tempistiche dell’intervento, velocità del ciclo di dragaggio, volumetria dei sedimenti rimossi per ciclo di dragaggio, profondità dello scavo). In questa fase possono essere modellate attività di escavo con mezzi differenti caratterizzate da specifiche produttività (m3/giorno, [4]]). In funzione Esempio di griglia di calcolo di un modello CFD per il calcolo del campo di moto indotto da una nave in movimento. oct-dec 2014 HS+E Magazine 7 Esempio di distribuzione spaziale della concentrazione di sedimento messa in sospensione dal passaggio di navi e dall’effetto delle eliche. Insieme dei processi di assorbimento e rilascio dei metalli pesanti nei sedimenti e nella colonna d’acqua [2]. 3. Simulazione numerica dei fenomeni di adsorbimento e rilascio di metalli pesanti eventualmente presenti sul fondale (mercurio, cromo, cadmio, arsenico, piombo, uranio, ecc…) sui sedimenti in sospensione od al fondo. Il modello consente quindi di simulare, attraverso un approccio di tipo deterministico e quantitativo, con adeguato margine di incertezza, i processi di trasformazione e decadimento di tutte le sostanze contaminanti in funzione delle reali condizioni idrodinamiche del sito, del grado di compattazione dei fondali e dell’eventuale azione esterna dovuta ad un dragaggio, al passaggio di navi o qualunque altro intervento antropico. La sostanza inquinante adsorbita ad una particolare frazione solida può tornare nella colonna d’acqua per via dell’azione della corrente sul sedimento, portando questo in sospensione ed in seguito al successivo distacco della sostanza dalla particella solida, così come per diffusione diretta dal fondale marino alla matrice acquosa. Risultato ultimo dell’analisi sono quindi le concentrazioni delle diverse componenti nei sedimenti e nella colonna d’acqua variabili nello spazio e nel tempo, da cui è possibile derivare il reale grado di rischio in funzione degli specifici habitat e dei relativi gradi di sensibilità rispetto alle sostanze stesse. 4. Sviluppo e implementazione di specifiche tecniche di analisi e processamento dei risultati ottenuti (serie temporali di direzione ed intensità di corrente, concentrazione di sedimento sospeso e di contaminante, spessori di deposizione, etc.) e individuazione di opportuni parametri statistici sintetici. Le risultanze delle analisi sono predisposte per ottenere mappe di distribuzione spaziale dei diversi parametri prescelti (es: distribuzione spaziale della media stagionale di concentrazione di contaminanti al fondo; mappe rappresentanti il tempo di superamento di determinate soglie di concentrazione di sedimento sospeso o di contaminante, ecc). Esempio di distribuzione della probabilità di superamento di una determinata soglia di concentrazione per una componente modellata. CONCLUSIONI La metodologia proposta presenta, rispetto ai metodi tradizionali di monitoraggio una serie di vantaggi indiscutibili, tra cui: `` `` `` `` l’utilizzo di modelli numerici che consentono di calcolare in modo deterministico e quantitativo il rilascio dei sedimenti e dei contaminanti a mare e valutare le differenti dinamiche di dispersione al variare delle modalità operative e delle condizioni meteoclimatiche; la conseguente possibilità di determinare limiti operativi specifici in funzione delle caratteristiche del sito e della sensibilità degli habitat presenti dimostrando, in alcune circostanze, la possibilità di operare con margini anche superiori rispetto ai metodi tradizionali; la possibilità di ottimizzare la localizzazione delle stazioni di una rete di monitoraggio tradizionale, prevedendo una maggiore densità di misurazioni nelle aree e/o nei periodi nei quali è attesa una maggiore concentrazione di sedimento sospeso /contaminante, riducendo anche significativamente i costi del monitoraggio; la possibilità di intervenire in tempi rapidi con azioni di compensazione, oltre che di operare sul sistema in modo deterministico attraverso indicatori quantitativi dell’effettivo impatto sui diversi habitat. RIFERIMENTI 1. Collins M. 1995. Dredging Induced Near Field Resuspended Sediment Concentration and Source Strengths. USACE, Waterways Experiment Station, 232 pp. 2. DHI Water and Environment, 2014. MIKE 3. Scientific documentation. 3. Salmeri A., Venti F., Feola A., Lisi I., Pedroncini A., Romano E., 2014. Un approccio modellistico integrato per il controllo degli effetti ambientali della risospensione dei sedimenti: il caso della Rada di Augusta. 4. John S.A., Challinor S. L., Simpson M., Burt T.N., Spearman J., 2000. Scoping the assessment of sediment plumes arising from dredging. CIRIA C547, 192 pp. 5. Palermo M.R., Schroeder P.R., Estes T.J., Francingues N.R., 2008. Technical Guidelines for Environmental Dredging of Contaminated Sediments. Environmental Protection Agency, Washington, DC 20314-1000, ERDC/EL TR-08-29, 302 pp. 6. Savioli J.C., Magalhaes M., Pedersen C., Van Rijmenant J., Oliver M.A., Fen C.J., Rocha C., 2013. Dredging - how can we manage it to minimise impacts. Proceedings of 7th International Conference on Asian and Pacific Coasts, Bali, Indonesia, 24-26. ANDREA PEDRONCINI è responsabile della divisione mare in DHI Italia. Opera da circa 15 anni nel campo dell’ingegneria marittima e costiera con particolare esperienza nella modellistica numerica. DHI Italia, Via Operai 40/19 – 16149 Genova | www.dhigroup.com | [email protected] I CODICI DI CALCOLO MIKEbyDHI Frutto di una continua attività di ricerca e sviluppo da più di 40 anni, i codici di simulazione della famiglia “MIKE by DHI” costituiscono oggi lo stato dell’arte tra i modelli numerici nel campo delle risorse idriche, coniugando le più avanzate conoscenze scientifiche con le più recenti tecnologie di calcolo e simulazione. Dai bacini montani all’ambiente marino, dalle reti di distribuzione agli impianti di trattamento, i modelli numerici costituiscono un supporto affidabile ed efficace in tutte le fasi di studio, garantendo robustezza nel calcolo, semplicità di utilizzo ed il massimo livello di integrazione tra le diverse discipline e fenomenologie fisiche. Anche per questo, i codici MIKEbyDHI sono divenuti strumenti di abituale utilizzo da parte di numerose Amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali, ARPA, Autorità Portuali e vari Enti di governo del territorio, i cui tecnici, al pari delle più qualificate società di consulenza e ingegneria operanti in Italia, si avvalgono quotidianamente dei modelli MIKEbyDHI così come del supporto del team DHI Italia. www.dhigroup.com AMBIENTE URBANO MIKE URBAN - Simulazione & GIS per reti urbane WEST - Simulazione di impianti di depurazione e trattamento AMBIENTE MARINO MIKE 21 - Simulazione 2D per fiumi, laghi, costa ed offshore MIKE 3 - Simulazione 3D per fiumi, laghi, costa ed offshore LITPACK - Simulazione 1D dei processi costieri ACQUE SUPERFICIALI MIKE 11 - Simulazione 1D per fiumi e canali MIKE FLOOD - Simulazione integrata 1D e 2D MIKE SHE - Simulazione integrata del ciclo idrologico MIKE HYDRO Basin - Gestione delle risorse idriche MIKE 21C - Simulazione della morfologia fluviale in 2D ACQUE SOTTERRANEE E MEZZI POROSI Site Safe è una organizzazione no-profit neozelandese dedicata alla promozione della cultura della sicurezza nel mondo delle costruzioni. Circa 3500 soggetti fanno parte di Site Safe che ad oggi vanta oltre 500.000 interventi di training nei confronti dei propri membri oltre ad esercitare attività di lobbying nei confronti delle autorità competenti, promuovendo regolamenti sempre più stringenti in ambito HSE e fissando nuovi standard di sicurezza anche attraverso lo sviluppo di codici di buona pratica condivisi. Dalla home page del sito web istituzionale è possibile accedere direttamente a tutti gli schemi di certificazione professionale e di addestramento: di questi ultimi è riportato un interessante indice (seppur sintetico) degli argomenti. Sempre dal banner della home page cliccando su “information & tools” e successivamente su “best practices guidelines” si possono scaricare linee guida molto tecniche (e corredate da interessanti illustrazioni) che riguardano diverse attività tra le quali il lavoro in quota, l’impiego dei ponteggi, la cantieristica in generale, la qualifica HSE dei contrattisti, ecc. Sono anche disponibili linee guida dedicate ai company manager e che illustrano chiaramente come il loro comportamento possa influire sul miglioramento delle performance HSE della loro azienda. SITEMAP www.sitesafe.org.nz Sono anche disponibili a pagamento interessanti “pacchetti” software per lo sviluppo di safety plan. oct-dec 2014 HS+E Magazine 11 PALCHI E FIERE Giuseppe Semeraro, Ingegnere Pubblicato il decreto interministeriale 22 luglio 2014 (c.d. “decreto palchi e fiere”), del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il ministro della Salute, sull’applicazione del Titolo IV del D.Lgs. 81 del 2008 negli allestimenti per spettacoli musicali, cinematografici, teatrali e nelle manifestazioni fieristiche1. Il decreto era atteso in attuazione delle previsioni del “decreto del fare” (D.L. n. 69/2013, convertito con la L. n. 98/2013), che in relazione all’ambito del Capo I, Titolo IV, del D.Lgs. 81/2008 aveva stabilito che: «Le disposizioni di cui al presente titolo si applicano agli spettacoli musicali, cinematografi ci e teatrali e alle manifestazioni fi eristiche tenendo conto delle particolari esigenze connesse allo svolgimento delle relative attività, individuate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro della salute, sentita la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, che deve essere adottato entro il 31 dicembre 2013»2. Il decreto, nato in seguito alla grande indignazione pubblica per gli infortuni mortali accaduti nell’allestimento di alcuni spettacoli musicali nel 2011 e 20123, cerca di trovare un soluzione alla difficile attuazione delle norme di prevenzione infortuni previste dalla direttiva cantieri (recepita nel Capo I, Titolo IV, del D.Lgs. 81/2008) nell’allestimento di “palchi e fiere”. In precedenza il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, nell’interpello n. 7 del 30 gennaio 2014, si era già occupato marginalmente della questione, ponendo particolare attenzione sull’estrema importanza ai fini prevenzionistici della formazione ed informazione dei lavoratori impiegati in tali attività, tanto più che questi risultano essere lavoratori stagionali, se non occasionali alle prime armi4, facendo così prefigurare alcuni aspetti critici che sarebbero stati affrontati nel decreto “palchi e fiere”. ALLESTIMENTI PER LO SPETTACOLO Nello specifico, il decreto stabilisce intanto che non in tutti gli allestimenti di “pachi” si è tenuti ad applicare il Capo I Titolo IV del D.Lgs. 81/2008. Infatti, risultano escluse: »» le attività di montaggio e smontaggio di pedane di altezza fino a 2m rispetto a un piano stabile, non connesse ad altre strutture o supportanti altre strutture; »» le attività di montaggio e smontaggio di travi, sistemi di travi o graticci sospesi a stativi o a torri con sollevamento manuale o motorizzato, il cui montaggio avviene al suolo o sul piano del palco e la cui altezza finale rispetto a un piano stabile, misurata all’estradosso, non superi 6 m nel caso di stativi e 8 m nel caso di torri; »» le attività di montaggio e smontaggio delle opere temporanee prefabbricate, realizzate con elementi prodotti da un unico fabbricante, montate secondo le indicazioni, le configurazioni e i carichi massimi, previsti dallo stesso, la cui altezza complessiva rispetto a un piano stabile, compresi gli elementi di copertura direttamente collegati alla struttura di appoggio, non superi 7 m. 1. Gazzetta Ufficiale, serie Generale, n. 183 dell’8 agosto 2014. 2. Articolo 88, comma 2-bis) del D.Lgs. 81/2008. 3. Il 12 dicembre 2011, nel corso dell’allestimento per il concerto che avrebbe dovuto tenere Jovanotti, si è verificato il crollo del palco, causando la morte di un operaio e il ferimento grave di altri 12. Il 5 marzo 2012, un analogo incidente avvenuto durante l’allestimento del concerto che avrebbe dovuto tenere Laura Pausini, ha provocato la morte di un operaio e il ferimento in maniera non rave di altri due. 4. “Si ritiene opportuno, altresì, richiamare l’attenzione in ordine al fondamentale ruolo che assume, per le categorie professionali in argomento, la disciplina prevenzionistica in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro con particolare riferimento agli obblighi di formazione ed informazione dei lavoratori, in considerazione degli elevati rischi di infortunio e delle problematicità organizzative connesse alla gestione degli appalti riscontrabili nel settore” (interpello n. 7/2014). 12 HS+E Magazine oct-dec 2014 »» i lavoratori incaricati delle attività di montaggio e smontaggio di opere temporanee, hanno l’obbligo di formazione di cui all’allegato XXI del D.Lgs. 81/2008 prevista per gli addetti al montaggio e smontaggio di ponteggi; il datore di lavoro provvede inoltre affinché detti lavoratori, ricevano una eventuale ulteriore formazione, informazione e addestramento adeguati e specifici, tali da consentire lo svolgimento di dette attività in modo idoneo e sicuro. ALLESTIMENTI PER LE FIERE Figure 1 - Esemplificazione di casi di allestimento di strutture per spettacoli in cui non si applica il Capo I Titolo IV del D.Lgs. 81/2008 Negli altri casi si applica il Capo I Titolo IV del D.Lgs. 81/2008, tenuto conto delle particolari esigenze del settore, indicate all’articolo 3 del decreto. Spicca, tra queste l’esigenza, forse non del tutto giustificata, di semplificare la verifica dell’idoneità tecnico professionale delle imprese e dei lavoratori autonomi mediante l’acquisizione del certificato camerale, il DURC e un’autocertificazione sul possesso degli altri requisiti previsti dall’allegato XVII del D.Lgs. 81/2008 e l’adattamento dei contenuti minimi dei piani al particolare settore lavorativo. Particolare rilevo assume, poi, la deroga alle norme sui lavori in quota nell’allestimento di opere provvisionali autonome da quelle in allestimento, quando queste ultime offrono “idoneo sostegno per i lavoratori”. Parimenti, negli allestimenti (disallestimenti) delle fiere si stabiliscono casi in cui le norme del Capo I, Titolo IV, del D.Lgs. 81/2008 non operano. Specificatamente, non si applicano: »» nel caso di strutture allestitive che abbiano un’altezza inferiore a 6,5 m rispetto a un piano stabile; »» nel caso di strutture biplanari che abbiano una superfici della proiezione in pianta del piano superiore fino a 100 m2; »» nel caso di tendostrutture strutturalmente indipendenti, realizzate con elementi prodotti da un unico fabbricante, montate secondo le indicazioni, le configurazioni e i carichi massimi, previsti dallo stesso, la cui altezza complessiva, compresi gli elementi di copertura direttamente collegati alla struttura di appoggio, non superi 8,50 m di altezza rispetto a un piano stabile. Mentre, la redazione di piani di sicurezza (PSC e POS) è effettuata nel rispetto dell’allegato XV (e non poteva essere diversamente), ma con alcuni adattamenti al particolare settore (allegato III). Infine, in relazione alla formazione, informazione ed addestramento dei lavoratori: »» i lavoratori che impiegano sistemi di accesso e di posizionamento mediante funi durante il montaggio/ smontaggio degli allestimenti per spettacoli, devono ricevere a cura del datore di lavoro una eventuale ulteriore formazione, informazione e addestramento adeguati e specifici, tali da consentire lo svolgimento di dette attività in modo idoneo e sicuro; Esemplificazione di casi di allestimento di strutture per fiere in cui non si applica il Capo I Titolo IV del D.Lgs. 81/2008 oct-dec 2014 HS+E Magazine 13 In tali casi, non trovando applicazione il Capo I, Titolo IV, del D.Lgs. 81/2008, il sistema prevenzionistico si basa su quanto disposto dall’articolo 26 del medesimo decreto. A riguardo, però, non si forniscono delucidazioni sul modo di applicarlo al particolare settore, se non l’indicazione dei contenuti minimi del documento unico di valutazione dei rischi interferenti (allegato V). Si puntualizza, poi, che per la definizione di committente di cui all’articolo 89, comma 1, lettera b) del d.lgs. n. 81 del 2008 si intende: il soggetto gestore, organizzatore o espositore che ha la titolarità e che esercita i poteri decisionali e di spesa, per conto del quale si effettuano le attività di cui all’articolo 6, comma 2, limitatamente all’ambito di esplicazione dei richiamati poteri Anche per l’allestimento di fiere la verifica dell’idoneità tecnico professionale delle imprese gode della stessa semplificazione prevista per l’allestimento dei “palchi”. L’allegato VI, inoltre, fornisce gli elementi di semplificazione dei contenuti del piano di sicurezza e coordinamento e del piano operativo di sicurezza. Si dispone, infine, che le disposizioni di cui al Capo II (Norme di prevenzione infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota), Titolo IV, del D.Lgs. 81/2008 valgono, in quanto applicabili, tenuto conto delle particolari esigenze connesse alle attività di allestimento per le fiere. Nello specifico, la recinzione di cantiere di cui all’art. 109, comma 1 del D.Lgs. 81/2008, a seguito di specifica valutazione del rischio, può essere sostituita con opportuna sorveglianza. CONCLUSIONI Il decreto è già operativo, essendo stata data evidenza della sua pubblicazione nel sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dalla Gazzetta Ufficiale, serie Generale, n. 183 dell’8 agosto 2014. Entro 24 mesi dall’entrata in vigore del decreto il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, d’intesa con il Ministero della salute, provvede al monitoraggio della applicazione di quanto previsto dal medesimo decreto rielaborandone eventualmente i contenuti. Pertanto, rinviamo ogni commento dopo la verifica sul campo dei benefici prevenzionistici derivanti dall’attuazione del decreto. CSEplanner Software innovativo per la sicurezza nei cantieri, dedicato al Coordinatore per l ’esecuzione (CSE) e ai sui Assistenti, al Committente o Responsabile dei lavori e alle Imprese disponibile nelle versioni: FREEWARE per sistemi Windows® XP SP3, Vista, 7 e 8 TEAM Controlla il livello di sicurezza nel cantiere pianificando ed effettuando i sopralluoghi e gli altri eventi significativi incidenti sulla salute e sulla sicurezza del cantiere. www.cseplanner.com 14 HS+E Magazine oct-dec 2014 per sistemi Windows® XP SP3, Vista, 7 e 8 MOBILE per dispositivi mobili con connessione ad internet e browser. CLEAN POWER AFRICA 12 – 14 May 2015 Cape Town, South Africa KNOWLEDGE Conference Providing industry professionals with comprehensive market insight, best practices and strategic knowledge delivered by 220 expert speakers across 8 conferences. 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Nelle sue dissertazioni, come poi tanti altri studiosi hanno fatto negli ultimi 10/15 anni, imputa le cause ad errori umani e organizzativi. L’Autore, nell’esporre le sue teorie di risk management, giunge anche ben presto alla conclusione – oggi altrettanto ampiamente condivisa – che esse siano di validità generale e possano efficacemente essere applicate in impianti nucleari, da compagnie aeree, nelle attività petrolifere, nelle industrie chimiche o manifatturiere, o anche da istituti bancari e assicurativi. Una rara combinazione, di chiarezza ed approfondimento, di esposizione sia di principi teorici che di suggerimenti pratici, rende questo testo di estrema utilità per chiunque si occupi di risk management in qualsiasi ambito. MANAGING THE RISKS OF ORGANIZATIONAL MANAGEMENT di James T. Reason Ed. Ashgate Publishing Co. ISBN: 978-18140141054 ©1997 – pp. 252 - $ 49.95 SICUREZZA in EDILIZIA Ambienti Confinati Pianificazione e gestione del lavoro in ambito civile ed industriale di Nicolucci Roberto pagg. 400, 50,00 - Codice: 00141429 Gli ambienti confinati sono particolarmente pericolosi e infatti gli incidenti che vi accadono sono spesso mortali. Il motivo che trasforma un incidente all'interno di un ambiente confinato in un infortunio mortale è spesso riconducibile alla scarsa percezione della rischiosità di questi luoghi. Il volume unisce la teoria e la pratica delle attività lavorative svolte negli ambienti confinati e affronta i principali aspetti delle operazioni condotte in ambiente confinati, fornendo una serie di informazioni al tecnico per avvicinarsi alla materia per affrontare con maggiore consapevolezza una delle problematiche riconosciute per essere tra le più subdole e complesse all'interno della sicurezza occupazionale. APPROFITTA DELL’OFFERTA!!! Acquista il volume con lo sconto del 10% su www.shop.wki.it/ambienticonfinati oct-dec 2014 HS+E Magazine 17 Consortium of Contractors and Suppliers operating in Energy Industries Viale Farini, 14 - 48121 Ravenna - Italy - Ph. +39 0544 219418 - Fax +39 0544 481500 www.roca-oilandgas.com - [email protected] 50 anni di qualità BONIFICHE E MANUTENZIONI INDUSTRIALI - RAVENNA ROB O TI C S & E I NG N EE RI NG S ER V I C E S Roberto Nicolucci UN MARE DI NOVITÀ: LA SICUREZZA IN MOSTRA AD AMBURGO 2 .141 espositori provenienti da 67 paesi e oltre 50.000 visitatori hanno partecipato dal 9 al 12 settembre ad Amburgo a SMM, la manifestazione - giunta quest’anno alla 27a edizione - che costituisce la più importante exhibition mondiale nel settore dello shipping. Come accade ogni due anni oramai, da mezzo secolo, i 90.000 m2 dell’Hamburg Messe hanno ospitato il meglio delle tecnologie dello shipping e della cantieristica mondiale; se, tradizionalmente, gli USA sono quasi assenti, l’Europa, la Corea del Sud, la Cina e il Giappone hanno portato in esposizione ad Amburgo quanto di più avanzato possano oggi offrire al settore. Per chi si occupa di sicurezza e salute dei lavoratori in ambiti ad alto rischio il mondo dello shipping (assieme all’oil&gas offshore) rappresenta un banco di prova straordinario sia per le tipologie di mezzi, impianti e sostanze trasportate e processate che per l’ambiente, altamente critico, nel quale si opera; SMM rappresenta quindi un appuntamento immancabile per poter vedere in anteprima nuovi prodotti, tecnologie e servizi specializzati e di alto livello, vantaggiosamente poi applicabili anche in altri settori produttivi. Nonostante la crisi, che ha attanagliato senza soluzione di continuità tutti i mercati a partire dal 2008, l’innovazione nel settore dello shipping sembra non avere subito battute d’arresto; mezzi sempre più prestazionali (soltanto per citare un esempio le nuove super box-ship della Maersk oltrepassano i 18.000 TEU di portata), rispettosi dell’ambiente (propulsioni ibride o a gas, sistemi di trattamento e recupero dei rifiuti di bordo, ecc.), nuove esigenze operative (si pensi solo alle navi specializzate nell’installazione dei generatori eolici offshore), un sempre maggiore innalzamento degli standard di sicurezza internazionali, la necessità di protezione dagli atti di pirateria (oramai endemica in numerose aree del mondo) hanno spronato il mercato globale in molteplici direzioni. Gli enti di classifica (ABS, DNV-GL, Bureau Veritas, ecc.) per primi, hanno cercato in tutti i modi di pubblicizzare il loro impegno nella direzione di un risk management realmente efficace e onnicomprensivo (sicurezza, salute, rispetto dell’ambiente, security, responsabilità sociale nei confronti degli equipaggi, ecc.). Ma passiamo in rassegna più da vicino alcune delle novità presenti ad Amburgo. Uno dei primi incontri di HS+E Magazine è stato con Weather Dock; Alfred Kotouczek-Zeise, CEO della società tedesca, ci ha illustrato innovazioni e vantaggi dei loro nuovi personal beacon della serie “Easy Rescue Pro” compatibili con il sistema AIS per la localizzazione di un uomo a mare; dotando tutti gli operatori di un dispositivo e munendosi di una stazione ricevente a terra (tutto con costi assolutamente non proibitivi) oct-dec 2014 HS+E Magazine 19 è possibile utilizzare questi dispositivi per monitorare anche la posizione dei lavoratori che operano a bordo nave in aree portuali o in prossimità di banchine o corsi d’acqua, potendo contare su una attivazione manuale o automatica di allarme e su una localizzazione in tempo reale in caso di caduta in acqua; l’apparecchiatura è interfacciabile con il dispositivo di attivazione dei dispositivi galleggianti autogonfiabili. Diversi produttori hanno presentato soluzioni per migliorare iI livello di protezione della salute del personale di bordo incrementando la possibilità di intervenire in modo autonomo anche quando si è distanti da strutture di soccorso; una chiacchierata con Gerd Lerbinger di Primedic ha consentito di valutare da vicino le potenzialità dell’intera gamma di defibrillatori prodotti dalla casa tedesca, facili da usare anche da parte del personale di bordo, con un minimo addestramento. Una visita allo stand della McMurdo è stata l’occasione per dare un’occhiata all’intera gamma di prodotti dell’azienda britannica, ma soprattutto al servizio di assistenza integrata SAR da loro sviluppato; tra i prodotti lo SmartFind S20 AIS Mob Design ci è parso una delle novità più interessanti per potenzialità e facilità d’uso. Interessanti ed efficaci, soprattutto in relazione alla loro semplicità, i prodotti portati a SMM dalla britannica Flange Guards; come ha dichiarato Jeff Harwood a HS+E Magazine la società con quartier generale nell’Essex, ha messo a punto una serie di protezioni per giunti flangiati che possono essere rapidamente installate e disinstallate dal personale di bordo; questi accessori sono particolarmente indicati per l’applicazione su quelle linee al cui interno scorrono sostanze chimiche, vapore o acqua surriscaldata e che sono installate in zone remote e quindi normalmente non accessibili; una volta applicate le protezioni ai giunti viene scongiurato il rischio che il vapore o altri liquidi in pressione colpiscano gli operatori che si trovano nelle vicinanze; una rete a maglia finissima applicata alla superficie interna del coprigiunto, consente ai fluidi in pressione di dissipare la loro energia nel momento in cui fuoriescono dal giunto flangiato, limitando di conseguenza gli effetti sia del calore che della pressione; non sono infatti infrequenti interventi su linee normalmente non accessibili in cui improvvise fuoriuscite di liquidi e vapore dovute a fluttuazioni della pressione in linea (che normalmente si scaricano senza alcun danno all’interno di un vano inaccessibile come ad esempio un doppiofondo) colpiscano l’operatore durante attività di riparazione o manutenzione ordinaria o straordinaria. 20 HS+E Magazine oct-dec 2014 SERENISSIMA Circolo Velico Ravennate BARCOLANA 2013 SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna IN GARA PER LA VITA per vincere abbiamo detto SÌ ai Trapianti TROFEO IN GARA PER LA VITA Riservato a tutte le imbarcazioni dell’Emilia-Romagna DONAZIONE E TRAPIANTO DI ORGANI TESSUTI E CELLULE UNA SCELTA CONSAPEVOLE www.saluter.it/trapianti Combijet, produttore cipriota con quartier generale a Limassol, noto nel mondo della cantieristica navale e dello shipping soprattutto per le apparecchiature per idrosabbiatura, ha presentato a SMM Combijet RJE 1000 “The Robot”; si tratta di una apparecchiatura a controllo remoto guidata via radio da una consolle portatile, che consente di effettuare idropulizie e idrosabbiature di stive e carene senza l’intervento diretto dell’uomo; dal un punto di vista della sicurezza è quindi possibile eliminare il rischio di caduta dall’alto, oltreché la necessità di approntare ponteggi, piattaforme aeree e altri ausili normalmente necessari per effettuare lavori in quota, nonché ridurre fortemente il rischio determinato dall’operare in ambienti confinati. Il robot aderisce alle pareti da trattare tramite magneti e può essere alimentato, tramite un ombelicale, a 24 volt oppure ad aria compressa (a 6 bar) o anche mediante una pompa idraulica per applicazione in aree classificate ATEX. La norvegese Rustibus - nota per gli utensili portatili e trasportabili utilizzabili in ambienti classificati ATEX - ha presentato in anteprima a SMM “SafeEdge - Inspection Hatch Protection Cover”, una funzionale protezione ad alta visibilità (anche in ambienti bui) utilizzabile per tutte le aperture di coperta e sottocoperta. SafeEdge garantisce un’eccellente protezione contro inciampi e cadute all’interno delle stive, è leggera, resistentissima e consente una apertura modulare per ventilazione, passaggio cavi e manichette o accesso, senza che sia necessario dover movimentare e riposizionare il coperchio del passo d’uomo a seconda delle diverse necessità. 22 HS+E Magazine oct-dec 2014 Una visita allo stand della danese Viking è stata altrettanto interessante per dare uno sguardo alla gamma completa dei liferaft autogonfiabili, ma anche al nuovo catalogo che, grazie ad accordi commerciali con primari produttori di DPI e dispositivi di sicurezza di vario genere, consente oggi a Viking di proporsi ad armatori e cantieri come un efficiente “onestop-shop”. Ne abbiamo anche approfittato per un approfondimento sul servizio di training a distanza (on-board learning) sviluppato dalla controllata Viking Saatsea e sul quale torneremo in futuro. na visita agli stand delle norvegesi Harding e NorSafe (quest’ultima costruisce lifeboat dal 1903) sono valsi una illustrazione completa delle ultime novità in tema di fast rescue boat e life boat (free-fall e conventional launching lifeboat) per applicazioni sia nel settore dell’oil&gas offshore che dello shipping. La tedesca Marahrens (sede principale a Brema) aveva in esposizione l’intera gamma (notevolmente ampliata e aggiornata) di safety signs ad alta visibilità (retroriflettenti, luminescenti, ecc.) disponibili su diversi supporti, dall’alluminio al PVC con pellicola adesiva. La tedesca SafetyBag, infine, ha presentato a SMM la rinnovata gamma di valigie e contenitori della serie Outdoor (IP67 e galleggianti) adattabili a contenere materiali e strumentazioni di ogni genere inclusi ovviamente dispositivi di emergenza e sopravvivenza grazie ad inserti interni anti-choc modulari e alla chiusura stagna. Le novità di SMM per quanto riguarda la sicurezza non si fermavano in realtà qui e si avrà modo in futuro di ritornare su alcune interessanti applicazioni per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Il prossimo appuntamento con SMM è fissato per la 28a edizione tra il 6 e il 9 settembre 2016. ROBERTO NICOLUCCI, Ingegnere esperto di sicurezza industriale, è presidente di Techno srl. NÒVA ENGINEERING INGEGNERIA MULTIDISCIPLINARE MULTIDISCIPLINARY ENGINEERING oct-dec 2014 HS+E Magazine 23 Sistemi di Gestione secondo le norme : UNI EN ISO 9001:2008 UNI EN ISO 14001:2004 OHSAS 18001:2007 UNI EN ISO 3834 (Settore Costruzioni Saldate) Sistemi di Gestione della Responsabilità sociale secondo SA 8000 Corporate Social Responsibility. Certificazione di Personale e Processi di Saldatura Certificazione di Saldatori ed Operatori di saldatura industriale (Norme EN-ASME-AWS-API ecc.) Certificazione processi speciali di saldatura (Norme EN-ASME-AWS-API ecc.) Certificazione di Saldatori Polietilene (Norme UNI 9737) Elaborazione documentazione relativa all'implementazione della certificazione secondo Reg. CE 761/2001-EMAS Elaborazione del fascicolo tecnico secondo direttiva 97/23/CE “PED” Elaborazione documentazione per certificazione di prodotto in regime cogente e volontario Elaborazione documentazione per certificazione degli aggreganti direttiva 89/106 Progettazione e realizzazione di corsi di formazione per: Qualità, Ambiente, Etica, Security, Sicurezza, Agroalimentare; Controlli non distruttivi (RINA ASTN ed UNI EN) tramite centri d’esame partner Saldatori ed operatori di saldatura metallici e polietilene Servizio di expediting, ispezioni, collaudi e qualifica fornitori per conto terzi Technical Partner RINA E.QU.A. S.r.l. Via Pirano, 5 – 48122 Ravenna Azienda con sistema qualità certificato CSQ N°9175 Tel. 0544 591981 Fax 0544 591374 E-Mail [email protected] - Web: www.equasrlra.it PRESSREVIEW SAFETY AND THE DIVERSE Articolo di Michael A. Flinn pubblicato per L a composizione demografica della forza lavoro nordamericana sta subendo un rapido e profondo cambiamento; l’aumento della età media dei lavoratori, l’impiego di uomini e donne in settori tradizionalmente dominati da uno solo dei due sessi, l’integrazione di quasi 2,5 milioni di ex-militari reduci da Iraq e Afghanistan rappresentano solo alcuni esempi dei cambiamenti in atto nella composizione del mix dei lavoratori impegnati nei vari settori produttivi del Paese. Si stima inoltre che entro il 2042 non esistano più minoranze e si raggiunga un sostanziale equilibrio demografico tra le razze e le etnie: ad esempio gli ispanici, nel giro di un ventennio, aumenteranno dall’attuale 15% al 23%. La forza lavoro proveniente dall’immigrazione è in generale destinata a crescere, ma purtroppo si tratta di un gruppo demografico caratterizzato da enormi carenze in tema di sicurezza e salute sul lavoro anche perché spesso provenienti da Paesi in cui i processi produttivi – dall’edilizia all’industria – sono profondamente differenti e quindi con problematiche altrettanto differenti per quello che riguarda la sicurezza occupazionale. Conoscenze tecniche, esperienza lavorativa, differenze linguistiche, livello di istruzione e culturale generale, la provenienza da differenti ambiti sociali, economici e legislativi sono considerati da molti studiosi le principali criticità per il miglioramento, o anche solo il mantenimento, degli attuali standard. Si prepara dunque una sfida che secondo molti analisti può essere combattuta solamente con un grandissimo impegno, anche a livello istituzionale, in modo da assicurare training ai lavoratori e una sostanziale riorganizzazione delle aziende. UNIVERSITÀ Creare in Italia un mercato della ricerca industriale: ECCO IL PROGETTO DEL GRUPPO DI RICERCA NELLA GESTIONE AMBIENTALE a cura di Fondazione Flaminia Il Gruppo di ricerca nella Gestione Ambientale (EMRG) si occupa di energie rinnovabili, trattamento delle biomasse e stoccaggio di energia. Dal 2000 ad oggi, la mission del gruppo è di sviluppare sistemi di gestione ambientale, sistemi informativi ambientali, analisi e rapporti e metodi per la comunicazione ambientale per aiutare organizzazioni pubbliche e aziende private ad analizzare e valutare rischi e opportunità ambientali, migliorare i loro processi interni e l’utilizzo di risorse, comunicare efficacemente con il pubblico e le organizzazioni preposte al controllo ambientale. Il Gruppo offre capacità di ricerca industriale: aiuta le aziende a sviluppare tecnologie, risponde alle loro necessità di ricerca e innovazione, individua soluzioni tecnologiche e non tecnologiche per la crescita, come ad esempio tecnologie per trasformare i rifiuti in risorse e profitto, oppure valutazioni di tipo economico, legislativo e ambientale. “Il nostro obiettivo è creare in Italia un mercato della ricerca industriale, essere ‘fornitore di innovazione’ e motore di sviluppo economico. I dati OCSE dicono che nel nostro Paese le attività di trasferimento e di ricerca applicata sono caratterizzate da frammentazione e mancanza di coordinamento, oltre che da una grave carenza di investimento privato che è tre volte più basso della Germania e due volte più basso della Francia. Posto inoltre che il ricercatore fa il ricercatore e la sua missione non è di occuparsi di trasferire la sua conoscenza a qualche entità sul mercato, e compreso che l’industria, specialmente se piccola e media – non ha le forze e la visione per costruire i suoi laboratori di ricerca, è evidente che serve un ponte tra queste due realtà, e noi ci prefiggiamo di esserlo”. A parlare è Andrea Contin, docente dell’Università di Bologna e fisico del Cern di Ginevra, fondatore del Gruppo di ricerca nella Gestione Ambientale (EMRG). Oltre a Contin, fanno parte del Gruppo di ricerca Diego Marazza, Vittoria Bandini, Luciano Vogli e Marta Quaranta. Il gruppo EMRG è nato nell’ambito del Tecnopolo di Ravenna e afferisce in parte al CIRI-EA e in parte al CIRSA, entrambe 26 HS+E Magazine oct-dec 2014 strutture di ricerca dell’Università di Bologna, presso i laboratori ‘Renzo Sartori’ di Ravenna. Tappa fondamentale per EMRG è stato l’accordo di collaborazione siglato nel 2013 tra l’Università di Bologna e la Fraunhofer Gesellshaft tedesca, inerente le attività di ricerca e sviluppo industriale nell’ambito dell’energia e del trattamento delle biomasse. La Fraunhofer Gesellshaft è un partner d’eccezione, la più grande organizzazione privata per la ricerca applicata in Europa, con un budget di ricerca annuo di circa 2 miliardi di euro. “Ciò che vogliamo è importare il modello tedesco, il migliore oggi presente sul mercato mondiale, e proporre in Italia questo sistema vincente di trasferimento tecnologico da ricerca a industria”. “Un punto importante dell’accordo di collaborazione – sottolinea Contin - è la volontà di mettere questo patrimonio di conoscenza ed innovazione a disposizione delle industrie italiane ed europee, partendo proprio dalle necessità di queste ultime”. Target primario sono aziende agricole, agroalimentari, distillerie, i cui sottoprodotti o materiali di scarto possono essere impiegati come fonti di energia (per alimentare impianti a biomassa) o come materie prime secondarie (per la produzione di biomateriali, a es bioplastiche). Ma anche società di gestione di rifiuti e aziende dei settori metalmeccanico, manifatturiero, delle costruzioni, interessate a valutare tecnologie innovative per il recupero e lo stoccaggio di energia. TOPGEAR di immobilizzare la persona trasportata per una sicurezza ancora maggiore. Il disegno del telaio e i dispositivi di presa consentono la manovrabilità del dispositivo indifferentemente da parte di due o quattro persone; il sistema di scorrimento sui gradini – formato da ruote e pattini – garantisce lo spostamento senza che occorra in nessuna circostanza effettuare operazioni manuali di sollevamento. www.evac-chair.com E vac+Chair International ha introdotto sul mercato il modello 500H appartenente alla propria linea di sedie per l’evacuazione di emergenza studiate per persone a mobilità ridotta che pesano fino a 500 libbre, ovvero all’incirca 225 kg. La nuova conformazione del dispositivo consente di far scendere la persona da scale con inclinazione fino a 45° con un minimo sforzo fisico da parte degli operatori. L’incremento nella portata del dispositivo è stato ottenuto utilizzando una struttura più leggera, ma di pari robustezza. Un nuovo sistema di cinture di trattenuta permette oct-dec 2014 HS+E Magazine 27 Il “Risk Management” ed il “Compliance Management” sono stati oggetti di due specifici approfondimenti nei due numeri precedenti della nostra rivista. Tali temi infatti si avviano ad essere il nuovo paradigma per tutte le norme afferenti ai sistemi di gestione di nuova generazione. Siamo di fronte ad un “cambio culturale” che viene richiesto alle organizzazioni e a fronte del quale la cultura organizzativa italiana sconta gravi ritardi, non disponendo di competenze adeguate. RISK & COMPLIANCE Quali competenze? Carlo Papale, ingegnere, Risk & Compliance Manager Nessuno può mettere in dubbio la “rivoluzione culturale” che la diffusione della norma ISO 9001 ha apportato nella cultura organizzativa delle aziende italiane negli anni ’90 e 2000. E’ vero : molte aziende l’hanno adottata per puro adempimento, non l’hanno interiorizzata o, peggio, la vivono ancor oggi come una serie di adempimenti burocratici indigesti, ma è fuor di dubbio che l’ISO 9001 ha innestato la cultura del “Quality Management” nel DNA di tante aziende italiane. Tanti principi del “Quality Management” quali ad esempio “orientamento al cliente”, “approccio per processi”, “misurazione delle prestazioni dei processi”, “struttura organizzativa”, “requisiti di competenza del personale”, “qualifica e monitoraggio dei fornitori” sono stati assimilati 28 HS+E Magazine oct-dec 2014 dalle nostre aziende, che li applicano adattandoli al proprio contesto, a prescindere dall’esistenza o meno di un sistema di gestione codificato e certificato. Tale diffusione è stata accompagnata e favorita dalla concomitante crescita dell’offerta formativa per rendere disponibili le competenze necessarie e creare le nuove figure professionali richieste dal mercato: il “Responsabile del Sistema Qualità”, il “Quality Assurance Manager” o il “Quality Assurance Officer”. Man mano che la complessità da gestire cresceva (vedasi ad es. ISO 14001, OHSAS 18001, ISO 3834) nuove competenze e nuove figure professionali venivano richieste dal mercato del lavoro, quali ad es. il “Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale” opp. il “Coordinatore dei processi di saldatura”, il “Responsabile del Sistema Integrato”, ecc. Il profilo di competenze richiesto per ciascuna di queste figure professionali combinava competenze tecnico-specialistiche (ad es. la conoscenza delle norme ambientali o dei processi di saldatura) a competenze di tipo trasversale-metodologico, comuni a tutte le figure, ed afferenti sempre ai principi del Quality Management. La conoscenza, l’interiorizzazione e la capacità di applicazione dei principi del Quality Management nei diversi contesti specialistici risulta oggi un prerequisito fondamentale per tutte queste figure professionali, similmente ad altre “competenze di base” richieste (ad es. la conoscenza della lingua inglese, ecc). Quella che prima era una “competenza distintiva” (es. la conoscenza dei principi del “Quality Management”) sta diventando, dopo circa 15-20 anni, una “competenza di base” imprescindibile, similmente a quanto già avvenuto per la conoscenza della lingua inglese. Nuove competenze vengono oggi richieste da un mercato del lavoro più che mai globalizzato, che sta imponendo alle nostre imprese un ulteriore “cambio culturale”. Un “cambio culturale” che innesta sui principi base del “Quality Management” i nuovi paradigmi del “Risk Management” e del “Compliance Management”. Al giorno d’oggi dichiarare di perseguire una politica della “soddisfazione del cliente” non è più sufficiente per ottenere un riconoscimento dal mercato globale, sempre più esigente invece nel richiedere evidenze di un consapevole, sistematico ed efficace approccio nei confronti della “compliance”. “Le organizzazioni che ambiscono ad avere successo nel lungo periodo dovrebbero mantenere una cultura dell’integrità e della compliance, nonché considerare con attenzione i bisogni e le aspettative dei propri stakeholders”. (Rif. ISO/DIS 19600 sui Compliance Management Systems). Ed il concetto di “compliance” è da intendersi non solo con riferimento alle prescrizioni legislative e regolamentari, ma anche alle prescrizioni contrattuali ed ai codici di condotta adottati volontariamente dall’impresa. La “compliance” è resa sostenibile solo integrandola nella cultura di un’organizzazione e nei comportamenti ed orientamenti del personale. Analogamente al giorno d’oggi dichiarare di operare in regime di “Assicurazione qualità” non è più un elemento di differenziazione o riconoscimento per il mercato globale, sempre più esigente invece nel richiedere evidenze di un consapevole, sistematico ed efficace approccio nei confronti della “gestione del rischio”. Un’organizzazione che dimostra la propria consapevolezza, sistematicità ed efficacia nell’identificazione, valutazione e trattamento del rischio, non solo aumenta la probabilità di raggiungimento dei propri obiettivi, ma è riconosciuta come più affidabile dal mercato. oct-dec 2014 HS+E Magazine 29 Il mondo della normazione si è accorto di tale “cambio culturale” richiesto dal mercato globale e sta producendo tutta una serie di norme il cui filo conduttore sono le tematiche del “Risk Management” e del “Compliance Management” . ma tali strumenti, per quanto permeati dalla cultura della “gestione del rischio” si limitano a prendere in considerazione solo parametri di natura economico finanziaria e si è ancora anniluce indietro nella messa a punto di strumenti per valutare gli elementi di rischio di natura organizzativa, gestionale, tecnica, di capacità di innovazione e di “compliance” in ambiti diversi dall’amministrativo. PRINCIPALI NORME ISO COLLEGATE AL RISK & COMPLIANCE MANAGEMENT `` ISO 31000:2009 Gestione del rischio. Principi e linee guida ISO/DIS 19600:2013 Compliance management systems - - Guidelines ISO/DIS 9001:2014 Quality management systems -- Requirements ISO 22301:2012 Business continuity management systems -Requirements Il sistema assicurativo italiano solo in rari casi ha adottato strumenti di indagine e valutazione strutturata del rischio connesso con una iniziativa imprenditoriale, con una specifica commessa o progetto; ancora più raramente è riuscito nell’intento di modulare il costo di una polizza tenendo conto dei risultati di tali valutazioni. Con questi presupposti, è normale che il mondo delle imprese italiane non abbia ancora prioritizzato la necessità di affrontare la gestione del rischio e della compliance in modo strutturato e non abbia ancora realizzato quel “cambio culturale” atteso invece dal mercato globale. Prima fra tutti la stessa ISO 9001, nella sua nuova edizione che uscirà nel 2015. Per realizzare questo “cambio culturale” occorre disporre di competenze adeguate, a tutti i livelli. E’ facile rendersi conto di quanto tutto il “sistema Italia” (non solo il mondo delle imprese, ma le stesse istituzioni) si ritrovi impreparato di fronte a questo “cambio culturale” impostoci dai mercati. Le figure professionali del “Compliance Manager” e del “Compliance Specialist”, analogamente a quelle del “Risk Manager” e del “Risk Assessor” avranno un ruolo molto importante nel favorire questo “cambio culturale” e saranno sempre più richieste dal mercato del lavoro. E’ fuor di dubbio infatti che la cultura della “compliance” e del “risk” non rientri nel DNA degli italiani, delle imprese italiane e delle istituzioni italiane. Un paio di esempi riferiti al “Risk Management” sono assai eloquenti : `` il sistema bancario solo in questi ultimi anni ha adottato degli strumenti comuni per valutare l’affidabilità di un’impresa (il cosiddetto Basilea 3); 30 HS+E Magazine oct-dec 2014 Il profilo di competenze necessario per ciascuna di queste figure professionali combinerà competenze “di base” (fra le quali i principi del “Quality Management”), con competenze di tipo trasversale-metodologico, comuni a tutte le figure (ad es. norme, metodi e strumenti per il Risk e Compliance Management), con competenze tecnicospecialistiche specifiche per i diversi ambiti / aree di rischio da gestire (ad es. labour safety, environment, product safety, data integrity, ecc). INSPECTA s.r.l. International Inspection Agency I spezioni ed E xpediting Supporto per attività di verniciatura, avvalendosi di di manuali della qualità e personale qualificato NACE e procedure di fabbricazione di Frosio di I, II e III livello elementi costruttivi per pianificazione e supervisione ai l’ottenimento della certificazione in collaudi intermedi e finali dei vari accordo alle norme ISO 9001, cicli produttivi Gestione del piano ispezioni e collaudi relativo a singola fornitura o di un intero progetto, impiegando personale qualificato e di L aborat orio ISO 1090, ISO 3834, EN 15085, Realizzazione di prove direttiva PED 97/23/CE tecnologiche per la verifica delle avvalendosi di personale con caratteristiche meccaniche di ventennale esperienza nel settore materiali e giunti saldati delle costruzioni. compresa la validazione di processi di saldatura, saldatori comprovata esperienza per interventi puntuali e/o continuativi Desk expediting ed expediting su forniture di materiali, macchinari, Studio e messa a punto di ed operatori di saldatura, processi di saldatura ed avvalendosi dell’avanguardia addestramento di personale tecnologica di macchinari di addetto alla saldatura, ultima generazione. avvalendosi di tecnici certificati impianti e relativi componenti, IWE, IWT, IWI avvalendosi di personale certificato CICPND di III livello Studio e redazione di procedure di controlli distruttivi per i vari C onsulenza T ecnica metodi, impiegando ispettori Consulenza di gestione progetto e controllo qualità nell’ambito delle costruzioni nel settore navale, industriale, chimico, petrolchimico e Oil & Gas Consulenza relativa all’emissione certificati secondo la norma ISO 9712 e SNT TC-1A di II e III livello Studio, redazione ed approvazione di procedure F ormazione Organizzazione di corsi di formazione del personale di controlli non distruttivi per i metodi VT-PT-MT-UT-RT in accordo alla norma ISO 9712, di ispettori di saldatura, coordinatori di saldatura relative a rivestimenti e He a d of f ic e : v i a Rav e gn a na , 3 79 / A - 4 71 2 2 F or l ì ( F C ) - It a ly ☎ + 3 9 05 4 3 8 06 1 28 - fax +3 9 0 5 43 7 2 43 6 6 - m o b. +3 9 3 93 93 7 40 1 3 i nf o @i ns p ec t as r l.c o m - w ww .i ns p ec t as r l.c o m TECHNONEWS SICUREZZA ED IGIENE INDUSTRIALE ECHA: AGGIORNATO ELENCO SOSTANZE ESTREMAMENTE PREOCCUPANTI (SVHC) L’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) ha modificato l’elenco delle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC), inserendo quattro nuove sostanze. La lista dei candidati contiene ora 155 sostanze. Le nuove voci inserite sono: `` `` `` `` Cloruro di cadmio (Numero CE: 233-296-7 Numero CAS: 10108-64-2) Acido-1,2-benzendicarbossilico, diesil-estere, ramificato e lineare (Numero CE: 271-093-5 Numero CAS: 68515-50-4) Perossometaborato di sodio (Numero CE: 231556-4 - Numero CAS: 7632-04-4) Perborato di sodio e sale sodico dell’acido perborico (Numero CE: 239-172-9 / 234-390-0 Numero CAS: /) I produttori e gli importatori di articoli contenenti uno delle quattro sostanze incluse nella lista, hanno sei mesi di tempo per notificare all’ECHA se la SVHC è presente in articoli in quantità che ammontano a più di una tonnellata per produttore o importatore all’anno e oltre una concentrazione di 0,1% in peso. Come previsto dal regolamento REACH, una specifica procedura sarà seguita per decidere quando le sostanze 32 HS+E Magazine oct-dec 2014 dovrebbero essere incluse nella lista delle sostanze soggette ad autorizzazione (allegato XIV del regolamento REACH). EMILIA-ROMAGNA: PROROGATO AL 31 GENNAIO 2015 L’OBBLIGO LINEE VITA La Regione Emilia-Romagna, con l’articolo 47 della Legge Regionale n.17 del 18 luglio 2014, pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna n. 219 del 18 luglio 2014, ha prorogato al 31 gennaio 2015 l’obbligo di installazione di linee vita e dispositivi di ancoraggio sulle coperture e sulle pareti continue a specchio degli edifici, obbligo originariamente previsto a partire dal 15 luglio 2014. Resta salva l’applicazione delle prescrizioni dirette ad eliminare i pericoli di caduta dall’alto di persone e cose, di cui al D. Lgs. 81/08. Si ricorda che l’obbligo interessa sia gli edifici pubblici che quelli privati: a. in tutti gli interventi di nuova costruzione; b. negli interventi riguardanti l’involucro esterno - pareti esterne perimetrali e/o coperture - di edifici esistenti assoggettati a regime abilitativo disciplinato dalla legge regionale 15/2013; c. negli interventi riguardanti l’involucro esterno - pareti esterne e/o coperture - di edifici esistenti non assoggettati a titolo abilitativo ma ad obbligo di comunicazione con Notifica Preliminare ai sensi dell’art. 99 del testo unico per la sicurezza sul lavoro. Il proprietario dell’edificio interessato alle opere o il committente, insieme alla restante documentazione di rito, devono: `` `` allegare una dichiarazione di impegno alla progettazione e alla installazione dei dispositivi di ancoraggio; (prima della fine dei lavori) depositare allo Sportello unico per l’edilizia il relativo elaborato tecnico. UNI EN ISO 14114:2014 - REQUISITI GENERALI PER LE APPARECCHIATURE PER SALDATURA A GAS Nel sito dell’UNI è stata pubblicata la norma UNI EN ISO 14114:2014 “Apparecchiature per saldatura a gas - Sistemi di distribuzione dell’acetilene per saldatura, taglio e processi connessi - Requisiti generali”. La norma, in vigore dal 10/07/2014 è applicabile a sistemi di distribuzione dell’acetilene in bombole, dalla valvola della bombola o dei raccordi esterni del pacco di bombole fino al dispositivo di arresto di fiamma. Essa specifica i requisiti di progettazione, dei materiali e delle prove dei sistemi di distribuzione dell’acetilene in bombole, da utilizzare nella saldatura, nel taglio e nei processi connessi. LA NUOVA DIRETTIVA PED 2014/68/EU Pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di attrezzature a pressione. La nuova direttiva PED 2014/68/UE sostituisce la direttiva 97/23/CE e dovrà essere recepita entro il 28 febbraio 2015, almeno per quanto riguarda la nuova classificazione delle attrezzature a pressione, che tiene conto del Regolamento (CE) n.1272/2008 (CLP). La direttiva 97/23/CE è abrogata a partire dal 19 luglio 2016. UNI 11554: FIGURE PROFESSIONALI CHE OPERANO SUGLI IMPIANTI A GAS È stata pubblicata la nuova norma UNI 11554:2014 “Attività professionali non regolamentate - Figure professionali operanti sugli impianti a gas di tipo civile alimentati da reti di distribuzione - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”, rivolta agli operatori del post contatore gas. La norma, elaborata dal CIG, ente federato all’UNI, fissa i requisiti in termini di conoscenza, abilità e competenza, relativi all’attività professionale di chi opera sugli impianti a gas combustibili di tipo civile alimentati da reti di distribuzione. oct-dec 2014 HS+E Magazine 33 Techno News La norma UNI 11554 definisce tre differenti profili specialistici: `` Responsabile tecnico (Profilo A); `` Installatore (Profilo B); `` Manutentore (Profilo C). Per i diversi profili specialistici, in funzione della portata termica degli apparecchi asserviti e della pressione di alimentazione, sono stati identificati due ulteriori livelli. probante e sono stati integrati i contenuti relativi agli interventi sulla responsabilità sociale. Ricordiamo che l’oscillazione riguarda aziende che hanno adottato interventi migliorativi per la salute e la sicurezza sul lavoro. MONTAGGIO DEI PALCHI: PUBBLICATO IL DECRETO CHE TUTELA LA SICUREZZA DEGLI OPERATORI NUOVO MODULO PER LA RIDUZIONE DEL TASSO MEDIO DI TARIFFA INAIL Lo scorso 8 agosto, sulla Gazzetta Ufficiale n. 183, è stato pubblicato il decreto ministeriale 22 luglio 2014 che estende le disposizioni in materia di prevenzione previste dal titolo IV del “Testo unico per la sicurezza” per i cantieri temporanei e mobili al comparto degli operatori impegnati nelle attività di montaggio e smontaggio dei grandi palchi in occasione di eventi musicali e di spettacolo. L’INAIL ha reso disponibile il nuovo modello per richiedere l’oscillazione per prevenzione ( OT24) per il 2015 relativamente agli interventi adottati nel 2014. Nel documento sono indicate le corrette modalità operative per operare in sicurezza durante il montaggio e smontaggio dei grandi palchi. La domanda va inoltrata esclusivamente per via telematica, attraverso la sezione “Servizi online” presente nel sito dell’Istituto, entro il 28 febbraio 2015. Nel dettaglio il nuovo modello OT24 presenta notevoli novità rispetto all’impostazione del precedente, spesso di segno critico. La responsabilità dell’opera e della sicurezza degli operatori che la devono realizzare è assegnata alla figura del committente. Alla norma sarà affiancata una Prassi di Riferimento che conterrà raccomandazioni per la valutazione di conformità di parte terza ai requisiti definiti dalla UNI 11554. L’INAIL ha modificato in modo sostanziale la struttura del modello. A fianco di ciascuna azione, oltre alla percentuale di sconto, va indicata anche la documentazione 34 HS+E Magazine oct-dec 2014 PUBBLICATA LA NUOVA DIRETTIVA 2014/90/ UE SULL’EQUIPAGGIAMENTO MARITTIMO 29/08/2014 Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 257 del 28 agosto 2014 è stata pubblicata la direttiva 2014/90/UE, del 23 luglio 2014, sull’equipaggiamento marittimo. Tale direttiva abroga la direttiva 96/98/ CE del Consiglio. L’obiettivo della nuova direttiva è quello di migliorare la sicurezza in mare e prevenire l’inquinamento marino. Ciò viene raggiunto mediante l’applicazione uniforme degli strumenti internazionali relativi all’equipaggiamento marittimo a bordo delle navi UE e garantendo la libera circolazione di tale equipaggiamento all’interno dell’Unione. PREVENZIONE INCENDI INDICAZIONI TECNICHE DI PREVENZIONE INCENDI PER L’INSTALLAZIONE E LA GESTIONE DI MERCATI SU AREE PUBBLICHE CON PRESENZA DI STRUTTURE FISSE, RIMOVIBILI E AUTO NEGOZI Il gruppo di lavoro costituito da rappresentanti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (V.V.F.), del Comitato Italiano Gas (C.I.G) e di FederchimicaAssogasliquidi (A.N.V.A) ha redatto con l’uscita della Nota Min. Int. prot. 0003794 del 12/03/2014, un documento con raccomandazioni tecniche di prevenzioni incendi per la installazione e la gestione di mercati su aree pubbliche, con presenza di strutture fisse, rimovibili e autonegozi, utilizzanti gas GPL o altre fonti energetiche per alimentare apparecchi di cottura, di preparazione culinaria e di riscaldamento cibi. Tale documento si è reso necessario per definire meglio le raccomandazioni tecniche di prevenzioni incendi di queste particolari attività, che se pur già in presenza di normative tecniche diffuse, non sempre risultano riconducibili con immediatezza a questo specifico ambito di attività. Questa nota, oltre alle disposizioni comuni da assolvere, fa distinzione su applicazioni a bordo di autonegozi come per esempio fornelli a GPL su autoveicoli ambulanti o in postazioni fisse occasionali, tipo cucine in stand di sagre e/o fiere all’aperto. INTRODUZIONE DELLA REGOLA TECNICA PER LA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE E L’ESERCIZIO DELLE ATTIVITA’ DI DEMOLIZIONI DI VEICOLI E SIMILI, CON RELATIVI DEPOSITI DI SUPERFICIE SUPERIORE A 3.000 MQ. È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 159 del 11 luglio 2014, il Decreto 1 luglio 2014 con il quale il Ministro dell’Interno introduce una regola tecnica per la progettazione, la costruzione e l’esercizio delle attività di demolizioni di veicoli, con relativi depositi, di superficie superiore a 3.000 mq. Tali disposizioni si applicano, in differente misura, alle attività di nuova realizzazione ed a quelle esistenti nel caso in cui queste siano oggetto di interventi comportanti la loro completa ristrutturazione. oct-dec 2014 HS+E Magazine 35 Techno News Il D.M. in questione entrerà in vigore il 10/08/2014 ed andrà a normare l’attività numero 55 definita dal D.M 1 agosto 2011 n.151. Va altresì ricordato che il termine ultimo per l’adeguamento al suddetto Decreto, salvo ulteriori proroghe, rimarrà quello del 7 ottobre 2014. ESONERO DAGLI OBBLIGHI PREVENZIONALI PER GLI IMPRENDITORI AGRICOLI Con la circolare del 22 agosto 2014, n. 10412, la Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica ha ribadito come, ai sensi dell’articolo 14, commi 13-bis e 13-ter, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, gli imprenditori agricoli che utilizzano depositi di prodotti petroliferi di capienza non superiore a 6 metri cubi, anche muniti di erogatore, non siano tenuti al rispetto degli adempimenti previsti dal D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151. Tale previsione è contenuta nell’art. 1-bis del d.l. 24 giugno 2014, n. 91 convertito dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, pubblicata nella G.U. supplemento ordinario n. 72/L del 20 agosto 2014. AMBIENTE MODALITÀ DI CANCELLAZIONE DAL SISTRI PER AZIENDE NON PIÙ OBBLIGATE AL PAGAMENTO DEL CONTRIBUTO Il recente decreto del Ministero dell’Ambiente 24 aprile 2014 n. 126 “Disciplina delle modalità di applicazione a regime del SISTRI del trasporto intermodale nonché specificazione delle categorie di soggetti obbligati ad aderire, ex articolo 188-ter, comma 1 e 3 del decreto legislativo n. 152 del 2006”, ha introdotto significative semplificazioni per gli operatori del settore e specialmente per le piccole imprese, che fino a dieci dipendenti vengono esclusi dall’obbligo di adesione al sistema di tracciabilità dei rifiuti. Ricordando che entro il 30 giugno le aziende che sono iscritte al Sistri sono tenute al pagamento del contributo per il 2014, è dunque consigliabile per tutte le imprese che non risultano più obbligate, procedere alla cancellazione. 36 HS+E Magazine oct-dec 2014 Le aziende non più obbligate ad aderire al SISTRI (es. aziende produttrici di rifiuti speciali pericolosi con meno di 10 dipendenti) potranno cancellare la propria iscrizione al SISTRI operando direttamente dal sito, previo accesso con chiavetta USB e proprie credenziali. Per le aziende non più obbligate ad aderire al SISTRI, rimangono in vigore gli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti: tenuta del registro, formulari e denuncia dei rifiuti prodotti. SOSTANZE PERICOLOSE, DIOSSINE E FURANI IN NEI MANGIMI E NEGLI ALIMENTI - NUOVA RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA Con la Raccomandazione 2014/663/UE dell’11 settembre 2014 la Commissione europea ha modificato l’allegato della Raccomandazione 2013/711/UE sulla riduzione della presenza di diossine, furani e PCB nei mangimi e negli alimenti. Sono stati sostanzialmente allineati i livelli di azione per i PCB diossina-simili nelle argille vendute come integratori alimentari al livello di azione applicabile alle stesse argille destinate all’alimentazione animale, ed i livelli di azione per le diossine e i PCB diossina-simili nei cereali destinati al consumo umano ai livelli di azione applicabili ai cereali per il consumo animale. Sono inoltre stati fissati livelli di azione per le diossine e i PCB diossina-simili anche per i semi oleosi destinati al consumo umano. SPEDIZIONI RIFIUTI: AUMENTANO I CONTROLLI TRANSFRONTALIERI Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) n. 660/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, recante modifica del regolamento (CE) n. 1013/2006 relativo alle spedizioni di rifiuti. Il nuovo regolamento, che si applicherà a decorrere dal 1° gennaio 2016, prevede nuove regole sui controlli delle spedizioni di rifiuti, imponendo un numero minimo di controlli, dando più poteri alle Autorità ispettive, obbligando gli Stati a informare periodicamente il pubblico sulla repressione delle spedizioni illegali. SPEDIZIONI RIFIUTI: AUMENTANO I CONTROLLI TRANSFRONTALIERI Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) n. 660/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, recante modifica del regolamento (CE) n. 1013/2006 relativo alle spedizioni di rifiuti. Il nuovo regolamento, che si applicherà a decorrere dal 1° gennaio 2016, prevede nuove regole sui controlli delle spedizioni di rifiuti, imponendo un numero minimo di controlli, dando più poteri alle Autorità ispettive, obbligando gli Stati a informare periodicamente il pubblico sulla repressione delle spedizioni illegali. SISTEMI ANTINCENDIO CONTENENTI SOSTANZE OZONOLESIVE: RINVIATO L’OBBLIGO DI SOSTITUZIONE Con il D.L. 91/02014 è stato modificato l’art. 5 del D.Lgs. 108/2013 (entrato in vigore il 12/10/2013), con l’aggiunta del comma 2 bis. Tale modifica prevede prorogata la scadenza del 12/04/2014 al 12.01.2016 per la dismissione degli impianti antincendio contenenti sostanze ozonolesive per i detentori, che ne danno comunicazione, entro il 30 settembre 2014, ai Ministeri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico, indicando l’ubicazione dell’impianto, la natura e la quantità della sostanza secondo il format presente all’allegato I del D.L. 91/02014. oct-dec 2014 HS+E Magazine 37 Techno News EDILIZIA E TERRITORIO PUBBLICATI I MODELLI SEMPLIFICATI PER LA REDAZIONE DEL POS, DEL PSC, DEL FO E DEL PSS Con decreto interministeriale, ex articolo 104-bis del D.Lgs. 81/08 ed ex articolo 131, comma 2-bis del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163, sono stati individuati i modelli semplificati per la redazione del piano operativo di sicurezza, del piano di sicurezza e di coordinamento e del fascicolo dell’opera nonché del piano di sicurezza sostitutivo. Se ne dà avviso sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, serie Generale, n. 212 del 12 settembre 2014. www.roncucciandpartners.com International Business Consulting • International Sales Development • Green Economy • International Finance RONCUCCI&PARTNERS GROUP ITALY • SERBIA • INDIA • BRAZIL • TUNISIA • SOUTH AFRICA HEADQUARTERS Via Cesare Battisti 25 - 40123 Bologna - ITALIA • Tel. +39 051 255 676 • Fax +39 051 421 0803 38 HS+E Magazine oct-dec 2014 Con il patrocinio di: Convegno Provincia di Ravenna Comune di Ravenna “Applicare il Testo Unico sulla Sicurezza nelle comunità di recupero: realtà o miraggio?” Venerdì 24 ottobre 2014 9.00 – 13.00 Via del Pino 102, Ponte Nuovo di Ravenna Accreditato ECM per tutte le figure professionali 5,5 crediti In occasione della settimana europea sulla sicurezza, la Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo, in collaborazione con Techno srl, organizza un momento pubblico di presentazione del lavoro svolto sulla sicurezza sul lavoro all’interno delle proprie strutture. L’elaborazione del Documento valutazione rischi, elaborato e revisionato annualmente da un gruppo di lavoro composto da operatori e ospiti delle nostre strutture sanitarie, apre la riflessione su come considerare gli ospiti che svolgono attività lavorative, nell’ambito di un percorso di recupero dalla tossicodipendenza: lavoratori, discenti o solo pazienti? PARTECIPAZIONE GRATUITA Per info ed iscrizioni: tel. 0544.603518 – 393.2021941 www.villaggiofanciullo.org [email protected] Con il contributo di: Convegno “Applicare il Testo Unico sulla Sicurezza nelle comunità di recupero: realtà o miraggio?” Venerdì 24 ottobre 2014 Sala convegni Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo Via del Pino 102 – Ponte Nuovo di Ravenna Moderatore: Patrizio Lamonaca – Direttore Generale Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo 08.00 – Registrazione partecipanti 09.00 – Saluti delle autorità 09.30 – Il quadro delle Comunità terapeutiche presenti sul territorio regionale Mila Ferri – Regione Emilia-Romagna 09.50 – L’importanza terapeutica del lavoro in Comunità di recupero Giuseppe Mammana – Presidente nazionale ACUDIPA 10.10 – La partecipazione ed il coinvolgimento di personale e ospiti nel processo di valutazione dei rischi: le difficoltà delle cose scontate Davide Mazzotti – RSPP Fondazione Villaggio del Fanciullo 10.40 – La valutazione dell’idoneità all’attività lavorativa degli Ospiti Tatania Franco– Medico del lavoro 11.00 – L’idoneità alla mansione e la sorveglianza sanitaria di Ospiti ed Operatori Manuela Ceccarelli – Direttore sanitario Fondazione Villaggio del Fanciullo 11.20 – Coffe break 11.45 – Lo stress lavoro correlato all’interno delle Comunità Marco Broccoli – Servizio medicina preventiva ed Igiene del lavoro AUSL Romagna - Ravenna 12.15 – L’elaborazione del documento di valutazione dei rischi: un’opportunità per gli ospiti Mattia Fenati – RLS Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo 12.45 – Dibattito e Conclusioni 13.30 – Lunch offerto dalla Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo Evento accreditato ECM per tutte le figure professionali. 5,5 crediti EVENTSCALENDAR 22-24 OTT 28-31 OTT 29 OTT 01 NOV 05-08 NOV 11-13 NOV 12-14 NOV AMBIENTE LAVORO Salone dell’igiene e della sicurezza in ambiente di lavoro Bologna - Italia SECURITY CHINA 2014 Mostra internazionale sulla sicurezza Pechino - Cina 26-28 NOV 27 NOV ASIAWORLD-EXPO Fiera internazionale sulla prevenzione ambientale Hong Kong - Cina ECOMONDO 02-05 DIC SECUTECH THAILAND Fiera internazionale per la sicurezza Bangkok - Thailandia MCT SAFETY & SECURITY Convegno delle tecnologie sulla sicurezza Milano - Italia POLLUTEC Salone internazionale degli equipaggiamenti, delle tecnologie e dei servizi sull’ambiente Lione - Francia Fiera internazionale del recupero dei materiali, dell’energia e dello sviluppo sostenibile Rimini - Italia SFITEX Fiera internazionale per la sicurezza e l’antincendio San Pietroburgo - Russia SICUREZZA 2014 Biennale Internazionale di sicurezza e prevenzione incendi Rho (MI) - Italia Le date indicate potrebbero subire variazioni o alcune manifestazioni potrebbero venire annullate. Prima di recarsi alle manifestazioni si consiglia di verificare con gli organizzatori dei singoli eventi la correttezza delle date indicate. 42 HS+E Magazine oct-dec 2014 Nota stampa n.1 ECOMONDO PIATTAFORMA MEDITERRANEA DELLA GREEN ECONOMY Torna dal 5 all’8 novembre 2014 a Rimini Fiera il grande appuntamento fieristico dedicato alle principali strategie europee ed internazionali sull’ecoinnovazione e la trasformazione del rifiuto in risorsa Rimini, 6 maggio 2014 – Piattaforme internazionali di start-up, green jobs, trasporto sostenibile e veicoli ecologici, innovation tecnology, eco design industriale… Il settore ambientale è in continua evoluzione e solo ECOMONDO, la manifestazione espositiva leader del comparto, può raccoglierne le novità e presentarle in maniera organica. Da mercoledì 5 a sabato 8 novembre prossimi, Rimini Fiera alzerà il sipario sulla 18esima edizione della fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile. Nelle quattro giornate sono attesi 100mila operatori da tutto il mondo, in particolare dell’area Euro-Mediterranea nella quale la manifestazione ha assunto un ruolo guida, diventando non solo la piattaforma tecnologica di riferimento sull’economia del futuro, con particolare attenzione alle principali strategie europee ed internazionali sull’ecoinnovazione e la trasformazione dei rifiuti in risorsa, ma anche hub qualificato di formazione e informazione. ECOMONDO rappresenta il binomio vincente di concreta opportunità di business legato alla green economy e altissimo profilo del calendario di seminari impostato dal board scientifico guidato dal prof. Fabio Fava. La fiera attrae il contributo tecnologico e progettuale di imprese e istituzioni al lavoro per alimentare il volano più potente per le attese di ripresa economica, quello che guarda all’innovazione, per consentire risparmi all’ambiente ed efficienza nell’uso delle energie; e riunisce i grandi esperti europei per divulgare le conoscenze più avanzate in tema di ricerca scientifica, con particolare riguardo agli strumenti economici che la Commissione europea mette a disposizione per l’ecoinnovation. OBIETTIVO MONDO Obiettivo primario di ECOMONDO 2014 è l’aumento sostanziale del suo profilo di internazionalità, che parte da una base significativa e consolidata, ma che tramite un programma di promozione stimolerà nei i prossimi mesi i mercati più interessanti per le imprese del settore. E’ stata potenziata la rete commerciale e predisposto un ciclo di road show dove esperti, imprese e staff di ECOMONDO incontreranno operatori ed istituzioni; con tappe in Egitto, Giordania, Slovenia, Serbia,Turchia, Polonia, Romania, Brasile e Russia. TORNANO NEL 2014 GLI STATI GENERALI DELLA GREEN ECONOMY ECOMONDO conferma lo svolgimento, nelle prime due giornate di fiera, degli Stati Generali della Green Economy con a tema “Imprese e lavori per una green economy”. Organizzati dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile, accentreranno i contenuti che si svilupperanno in questi mesi di incontri e di lavoro comune, con il contributo di tutte le più importanti associazioni di imprese impegnate nel settore ambientale. Nel corso dei primi incontri al Ministero dell’Ambiente, di concerto col Ministro Gian Luca Galletti, sono state delineate le linee guida del lavoro in vista delle giornate riminesi, particolarmente significative anche alla luce del semestre UE a guida italiana. IL GRANDE POLO FIERISTICO EUROPEO DEDICATO AL ‘SISTEMA AMBIENTE’ Non ci sarà solo ECOMONDO a Rimini Fiera, dal 5 all’8 novembre prossimi. I sedici padiglioni saranno interamente occupati dalle manifestazioni dedicate all’ambiente. In contemporane si svolgeranno infatti KEY ENERGY (fiera internazionale per l’energia e la mobilità sostenibile), KEY WIND (Salone dell’energia del vento), COOPERAMBIENTE (salone del sistema cooperativo legato all’ambiente) e H2R - Mobility for Sustainability. COLPO D’OCCHIO: Qualifica: Fiera internazionale; periodicità: annuale; edizione: 18a; ingresso: operatori e grande pubblico; biglietti: intero 20 Euro; ingresso gratuito bambini 0-6 anni; ingresso ridotto 8 Euro; ingresso universitari (con presentazione libretto) 3 Euro; orari: 9-18, ultimo giorno 9-17; direttore business unit: Simone Castelli; project manager: Alessandra Astolfi; info visitatori: tel. 0541.744317, mail: [email protected]; website: www.ecomondo. com; facebook: www.facebook.com/EcomondoRimini; twitter: http://twitter.com/Ecomondo; hashtag ufficiale: #ecomondo PRESS CONTACT: Servizi di comunicazione e media relation, Rimini Fiera Spa +39-0541-744.510 [email protected]; responsabile: Elisabetta Vitali; coordinatore ufficio stampa: Marco Forcellini; addetti stampa: Alessandro Caprio e Nicoletta Mancini Evangelisti; media consultant: Cesare Trevisani, Nuova Comunicazione Associati [email protected]
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