n. 278 1 luglio 2014 A rrivato a Maranello con gli squilli di tromba, il pilota finlandese non riesce ad uscire dalla crisi in cui sembra essere precipitato. E qualcuno parla già di ultima spiaggia KIMI AIUTA? Registrazione al tribunale Civile di Bologna con il numero 4/06 del 30/04/2003 Direttore responsabile: Massimo Costa ([email protected]) Redazione: Stefano Semeraro Marco Minghetti Collaborano: Carlo Baffi Antonio Caruccio Marco Cortesi Alfredo Filippone Dario Lucchese Claudio Pilia Guido Rancati Dario Sala Silvano Taormina Filippo Zanier Tecnica: Paolo D’Alessio Produzione: Marco Marelli © Tutti gli articoli e le immagini contenuti nel Magazine Italiaracing sono da intendersi a riproduzione riservata ai sensi dell'Art. 7 R.D. 18 maggio 1942 n.1369 Fotografie: Photo4 Actualfoto Photo Pellegrini MorAle Realizzazione: Inpagina srl Via Giambologna, 2 40138 Bologna Tel. 051 6013841 Fax 051 5880321 [email protected] 2 Il graffio di Baffi FORMULA 1 LA CRISI Raikkonen, regolarmente battuto da Alonso e in crisi di fiducia, non riesce proprio a trovare la chiave per “domare” la F14T. Il problema sta nella fatica di gestire gli inserimenti in curva e le nuove gomme, e rischia di rovinare del tutto la stagione del finlandese. E qualcuno inizia a parlare di ultima spiaggia e di un raffreddamento fatale nei rapporti con il team QUEL GHIACCIO CHE NON SI ROM 4 MPE 5 FORMULA 1 LA CRISI Stefano Semeraro Battuto, anzi, umiliato. E messo in discussione. «Se non è più in grado di guidare in F.1 dovrebbe andarsene a casa». Il giudizio più crudo sul difficile momento di Kimi Raikkonen viene da Jacques Villeneuve, uno che non ha mai peli sulla lingua. Che spesso dice quello che dicono i tifosi. E che i dirigenti pensano ma non possono dire. Il finlandese è un campione, questo non ammette repliche. E' anche un uomo schivo, che sa come farsi capire dal team, ma ha poco o nessuno interesse a “comunicare”, a farsi pubblicità, a dare spiegazioni estese. «Never complain, never explain», mai lamentarsi, mai spiegarsi, il motto dei reali inglesi gli sta a pennello. Solo che quest'anno Kimi, che a 34 anni è il veterano del Circus, ha iniziato a lamentarsi. Soprattutto della F14T, una vettura (scarsa) con cui non riesce proprio a trovare il feeling, come dimostrano le gare deludenti e il divario di punti in classifica nei confronti del suo compagno di squadra Fernando Alonso, 79 a 19. 6 IL DISAGIO IN CURVA Che qualcosa non andasse si era già capito in inverno, nei test in Bahrain, e allora dall'esterno si era pensato ad un ritardo di preparazione di Kimi, reduce da una operazione alla schiena. Poi, i problemi in frenata, i bloccaggi troppo ripetuti in gara per essere casuali, avevano spostato l'attenzione sul sistema di frenaggio elettronico, il «brake by wire» della Rossa. La verità, come è emerso più chiaramente negli ultimi tempi, è che Raikkonen non si trova a suo agio con l'inserimento in curva della vettura. Alla Lotus, dove poteva contare su grande trazione e carico aerodinamico, Kimi gestiva da maestro l'inserimento in curva e si scatenava in sorpassi e inseguimenti a ritmi folli. Con la Ferrari invece, non riesce a sentire l'anteriore, e questo lo disturba, gli fa perdere fiducia, lo costringe ai bloccaggi di cui sopra, favoriti anche dalla poca stabilità in curva della Ferrari che potrebbe essere legato anche alla sospensione di tipo “pull-rod” e da gomme più dure rispetto a quelle dello scorso anno. Risultato: la sua monoposto non solo appare nervosa e imprevedibile nell'inserimento in curva, ma anche decisamente lenta, fuori ritmo. FERRARI SI INTERROGA PER IL FUTURO In Austria Iceman ha spiegato che negli ultimi giri gli era stato chiesto di rallentare per non compromettere i freni e poi che la power-unit non era in grado di erogare tutta la potenza prevista. «Sono problemi che dobbiamo risolvere», aveva sbuffato nel dopo gara. «Ma se sei un campione del mondo non è accettabile andare così piano – ha infierito Villeneuve - Non puoi accampare scuse». Può essere che a volte a disturbare Raikkonen ci sia messa anche una strategia sbagliata o azzardata, come quella del pit-stop anticipato al Red Bull Ring che lo ha poi costretto a chiedere troppo alle gomme nel tentativo di distri- carsi nel traffico, ma il problema ormai va oltre le singole questioni. Ed è preoccupante per Maranello, che aveva ingaggiato Raikkonen silurando Massa proprio per non lasciare troppi punti per strada nel confronto con le altre scuderie, e che ora si ritrova alle prese con una “seconda guida” che rende decisamente meno della prima – Alonso fino ad ora lo ha sempre battuto – e che in gara ha un piazzamento medio in nona posizione, contro la quinta dello spagnolo. Il giudizio durissimo di Villeneuve va sicuramente oltre i demeriti di Kimi, ma sicuramente a Maranello, specie dopo l'arrivo di Marco Mattiacci (che Raikkonen ha pubblicamente elogiato) si sta riflettendo se sia il caso di confermare il secondo anno di contratto del finlandese nel 2015. Fra Silverstone e il Nurburgring dovrebbero arrivare novità studiate anche per mettere Kimi più a suo agio con l'handling della vettura, ma il tempo scorre veloce in F.1. Per la Ferrari, e anche per Raikkonen, campione in crisi. La differenza in qualifica tra i due piloti Ferrari Circuito Alonso Raikkonen Melbourne Sepang Sakhir Shanghai Montmelò Monte Carlo Montreal Spielberg 5° 4° 9° 5° 7° 5° 7° 4° 11° 6° 5° 11° 6° 6° 10° 8° La differenza in gara tra i due piloti Ferrari Circuito Alonso Raikkonen Melbourne Sepang Sakhir Shanghai Montmelò Monte Carlo Montreal Spielberg 4° 4° 9° 3° 6° 4° 6° 5° 7° 12° 10° 8° 7° 12° 10° 10° Differenza punti Alonso 79 Raikkonen 19 7 FORMULA 1 DANIEL RICCIARDO L’ANTI V L’australiano ha messo in crisi il quattro volte campione del mondo ed è stato l’unico pilota non Mercedes ad avere conquistato un GP iridato quest’anno. Andiamo allora a ripercorrere la carriera del pilota Red Bull Massimo Costa Da Perth a Vidigulfo, hinterland milanese, il salto deve essere stato notevole. Soprattutto a 17 anni. Sbattuto dall’Australia alla cittadina dove ha la propria sede la RP Motorsport, squadra di F a b i o Pampado che nel 8 2007 lo ha schierato nella F.Renault Italia, Daniel Ricciardo ha cominciato così la propria avventura europea nel motorsport. L’anno precedente, il riccio ragazzo dalle origini italiane aveva corso nella F.BMW asiatica piazzandosi al terzo posto e guadagnandosi l’accesso alle finali mondiali di Valencia dove aveva stupito non poco accedendo alle finali e ottenendo il quinto posto. Ma come mai Ricciardo era arrivato in Italia? Il merito è stato di Marco Zecchi, ex diesse Ferrari F.1, già manager di Gianni Morbidelli, che tramite amici comuni aveva conosciuto la famiglia di Daniel. All’epoca, Zecchi si occupava di Robert Doornbos, terzo pilota Red Bull e, alla fine del 2006, si era accordato con Joe Ricciardo, padre di Daniel, per la gestione managerial e VETTEL del figlio. Joe premeva per far correre l’erede in Gran Bretagna, ma Zecchi era riuscito a convincerlo a scegliere l’Italia perché vi si disputava il miglior campionato di F.Renault dopo quello europeo. Con un budget non eccezionale e contro i piloti Junior Red Bull e Toyota, su piste mai viste prima, Ricciardo si era piazzato al sesto posto finale, battendo gli Junior Toyota (Plowman, Waldschmidt e Caldarelli) e, in gara, mettendosi dietro più di una volta i redbullini Maki, Alguersuari ed Hartley, così classificatisi a stagione terminata nelle prime tre posizioni. Sempre nel 2007, Ricciardo ha fatto anche due uscite europee, ma con risultati non particolarmente apprezzabili. Eppure l’ottimo lavoro svolto nell’italiano aveva permesso a Zecchi di “portare” il nome Ricciardo presso Helmut Marko, gran capo del programma Junior Red Bull. Alla fine di ogni annata agonistica, Marko organizzava una seduta di test a Estoril per verificare nuovi talenti. Zecchi aveva spinto forte per farvi accedere Ricciardo, “ci lavorai un anno intero” ha sempre detto. Soltanto tre giorni prima del test, arrivò l’ok. Toccava dunque a Daniel lasciare il segno e ovviamente non si è lasciato sfuggire l’occasione della vita. 9 FORMULA 1 DANIEL RICCIARDO 10 L’INGRESSO NELLO JUNIOR RED BULL Marko lo ha inserito nel programma Junior e nel 2008 ha corso con SG Formula nella Eurocup Renault e nel Renault WEC. L’annata è stata indimenticabile. Campione del WEC, nell’europeo dopo 6 vittorie e 5 pole ha perso il titolo all’ultimissima gara a Montmelò, al termine di un campionato tiratissimo. Sapete chi lo ha battuto? Un certo Valtteri Bottas. Tanto per spiegare il livello di quella stagione, che aveva visto classificarsi terzo Andrea Caldarelli, quarto Roberto Merhi e sesto Jean-Eric Vergne. Ancora oggi, viene ricordato come uno dei più bei duelli della storia della serie quello che Bottas e Ricciardo misero in piedi a Silverstone. Una serie di sorpassi infiniti, al limite, ma con estrema correttezza. Per la cronaca, a imporsi fu Ricciardo. Dopo la perdita del titolo in quel finale emozionante di Montmelò, l’australiano aveva perso il suo tradizionale sorriso, ma lo ricordiamo sempre affabile e disponibile. Nel 2009, la Red Bull lo ha portato in Gran Bretagna per correre nella F.3 nazionale oltre che al Masters di Zandvoort e a Macao. E’ stata una cavalcata verso il trionfo battendo Grubmuller, Van der Zande e Chilton. Ma prima dell’avvio del campionato era arrivata la rottura con Zecchi. Ormai di Daniel si occupava in tutto e per tutto la Red Bull e Joe non vide più la necessità di avere un uomo al fianco del figlio. Sempre nel 2009 vi era stata una toccata e fuga in World Series Renault, a Portimao, con Tech 1. Debutto difficile. IL DEBUTTO IN WSR E IN F.1 CON HRT Nel 2010 invece, l’ingresso come si deve in WSR sempre con Tech 1. Da debuttante, Ricciardo ha fatto una gran stagione: 4 vittorie, 8 pole, 8 podi. E, come nel 2008, ancora la pista di Montmelò, all’ultimissima corsa, ha decretato la perdita del campionato. A batterlo, con pista bagnata e a pochissimi giri dal traguardo, il russo Mikhail Aleshin (ex Red Bull che si prese una bella rivincita), ora impegnato in Indycar. Ricciardo nello stanzino che porta al podio era affranto, cercammo tutti di consolarlo, di dirgli che nella sconfitta era stato un signore nel non cercare un contatto (in quelle condizioni di pista scivolosa ci poteva pure stare) che gli avrebbe portato il titolo. Sorrise e ringraziò. Marko andò su tutte le furie accusando la squadra di pessimo gioco di strategia con il compagno Vergne, che in qualche modo involontariamente gli fece perdere tempo. L’anno seguente, la Red Bull lo ha tenuto in WSR, ma col team ceco ISR. Marko però, aveva cominciato a portarlo in F.1, con la Toro Rosso (otto prove libere del venerdì disputate) e gli ha fatto saltare la prima tappa World Series. La concentrazione di Ricciardo quell’anno non è stata il massimo, sballottato tra F.1 e Renault 3.5. Una sola vittoria a Monte Carlo, poi a metà luglio, l’ingresso nel mondiale con HRT voluto da Marko. Continuando a correre in World Series. In ISR non erano contenti, Marko faceva e disfava, non curandosi del team di Salaquarda, atteggiamento poco serio. Ma tant’è. Quell’anno, Ricciardo ha chiuso quinto senza gloria una stagione che ha visto il duello perenne tra altri due piloti Red Bull: Wickens e Vergne, finiti in quest’ordine. Ricciardo era divenuto il terzo uomo Red Bull quindi? No, Marko aveva già disegnato la sua carriera in F.1 e l’anno dopo eccolo in Toro Rosso, con Vergne. IL PASSAGGIO IN RED BULL Un ingresso in F.1 che aveva traumatizzato l’ambiente Red Bull. Per far posto a Ricciardo e al francese, Marko e Dieter Mateschitz presero la decisione di tagliare Jaime Alguersuari e Sebastien Buemi che col team faentino aveva disputato una ottima stagione 2011. Ma non ci fu niente da fare. Lo spagnolo è addirittura uscito dall’ambiente di Milton Keynes divenendo poi tester per la Pirelli mentre Buemi ha accettato di rimanere come tester e riserva trovando poi un dignitosissimo ruolo nella Toyota per il campionato WEC e la 24 Ore di Le Mans. Ricciardo con la Toro Rosso non ha mai disputato la cosiddetta gara della vita, non si è mai inventato una vittoria come accadde con Sebastian Vettel quando vinse a Monza segnando anche la pole. Il suo trend è stato costante, ma normale. Eppure, nelle prove svolte con la Red Bull ha sempre convinto lasciando intendere che con una macchina vincente, il suo passo poteva essere ben diverso. Questo lo pensava anche Vergne, e difatti, quando è stato deciso che il sedile vacante di Mark Webber doveva essere di un altro australiano, il francese non l’ha proprio presa bene. Ed ora a vedere le eccezionali prestazioni di Ricciardo con la Red Bull, Alguersuari e Buemi hanno non pochi rimpianti perché anche loro avrebbero sicuramente meritato una promozione nella squadra principale. Magari silurando prima Webber… Ma la storia è andata diversamente e oggi è Ricciardo a godere del ruolo di compagno di Vettel riuscendo a metterlo subito in grande difficoltà e regalando alla Red Bull la prima e fino ad ora unica vittoria stagionale, unica anche non Mercedes. 11 FORMULA 1 NUOVE REGOLE FALSA RIP Fa discutere la nuova norma regolamentare che prevede ripartenze da fermo dopo l'ingresso della safety-car. Piloti e pubblico erano contrari, ma lo strategy-group l'ha comunque deliberata, nonostante l'allarme per la sicurezza, le controindicazioni sportive, e i rischi di una grande confusione 12 PARTENZA 13 FORMULA 1 NUOVE REGOLE Stefano Semeraro E' una debolezza comune a molti sport: cambiare spesso le regole nella speranza di adattarsi ai tempi e catturare l'interesse del pubblico. La F.1 però, batte tutta la concorrenza. Non fa che rivoluzionare i regolamenti, cambiare norme e procedure, dando spesso l'impressione di avanzare a tentoni. Buttando lì idee che poi si rivelano dei boomerang. Le ultime novità studiate dal (famigerato?) Strategy Group per il 2015 comprendono ad esempio un pacchetto di variazioni studiate per ridurre i costi (l'allargamento del parco fermo, le limitazioni nell'uso della galleria del vento e dei test che dal 2015 torneranno tutti europei) ma che difficilmente potranno soddisfare le richieste, molto più drastiche, dei piccoli team già stroncati dall'ultimo cambio dei regolamenti. Una novità molto condivisibile è quella che riguarda il disegno delle vetture, per evitare che in pista vadano gli obbrobri visti negli ultimi anni, fra proboscidi e nasi camusi; la più controversa sicuramente quella che riguarda le ripartenze da fermo dopo la safety-car. L'esempio di una norma inserita per aumentare lo spettacolo – in fondo gli start dei GP sono quelli più seguiti dal pubblico in tv, no? - ma che rischia di creare confusione, pericolo, e ingiustizie nei confronti di chi si è guadagnato un vantaggio e in gara se lo vede improvvisamente azzerato o messo a rischio dall'aleatorietà di un re-start. ROSBERG E RICCIARDO POCO CONVINTI La norma è stata approvata, fra l'altro, nonostante i fan e i piloti si fossero largamente schierati contro, a partire dal leader del Mondiale Nico Rosberg. «Capisco che la partenza sia uno dei 14 momenti più eccitanti per gli spettatori – aveva detto il tedesco – ma è veramente un'idea estrema, e ultimamente con queste cose si sta esagerando un po'». Ricciardo dal canto suo aveva fatto notare che la ripartenza da fermo: «Può creare spettacolo, ma anche sfavorire chi si è costruito un vantaggio di, diciamo, 10 secondi, e se lo vede distrutto dalla safety car. Spero trovino un'idea migliore...». Pare di no, Daniel. La nuova regola però, non scatterà nel caso la safety-car entri in pista nei primi due giri o negli ultimi cinque di un GP. Per Lewis Hamilton, dubbioso in merito («certe idee a volte funzionano, altre no»), l'importante «sarebbe chiedere anche a noi piloti come la pensiamo, prima di decidere. Per noi è impossibile spiegare del tutto cosa succede in pista agli stewards, visto che siamo guidando, e per loro credo sia altrettanto difficile non essendo alla guida: serve lavorare insieme». ALONSO AGNOSTICO BOULLIER CRITICO Fernando Alonso in materia è agnostico («non ho preferenze, con i kart è normale ripartire da fermi»), mentre Eric Boulier ha fatto notare che dal punto di vista dei team ci sono delle controindicazioni. «Credo che Charlie Whiting dovrebbe riflettere molto prima di prendere certe decisioni, che possono avere molte implicazioni e non funzionare affatto. Ad esempio a volte potremmo avere appena due giri, forse solo uno per avvertire i piloti e spiegare loro dove si devono schierare sulla griglia». Confusione, svantaggi, gli inevitabili rischi legati ad ogni partenza. Senza contare il rischio di un allungamento nei tempi e di accavallamento delle procedure nel caso la safety-car dovesse entrare più volte in pista nello stesso GP». Ma davvero c'era bisogno di cambiare? Per una volta, invece di far ripartire tutto, non si poteva stare... fermi? IL GIALLO 16 Alla fine della stagione 1961, col titolo mondiale in tasca, Enzo Ferrari licenziò tutto il gruppo dirigenziale. Scopriamo i retroscena di quella clamorosa mossa Carlo Baffi Maranello, 30 ottobre 1961: un comunicato proveniente dalla Sefac, ovvero la Società Esercizio Fabbriche e Automobili Ferrari annuncia che otto dirigenti hanno interrotto il loro rapporto con l’azienda. Sono: Ermanno della Casa (direttore amministrativo), Gerolamo Gardini (direttore commerciale), Federico Giberti (direttore della produzione), l’ingegner Fausto Galassi (direttore della fonderia), Enzo Selmi (direttore del personale), Romolo Tavoni (direttore sportivo) e gli ingegneri Giotto Bizzarrini e Carlo Chiti. Praticamente le teste pensanti del Cavallino, sia per quanto concerne la produzione di serie, che la squadra corse. Un autentico terremoto a Maranello; e perché mai? Per comprendere meglio i fatti che hanno portato a questa presa di posizione durissima da parte di Enzo Ferrari, è bene fare un salto indietro nel tempo. La Ferrari è reduce dalla conquista del titolo mondiale piloti in F.1 con l’americano Phil Hill dopo il tragico GP d’Italia a Monza, in cui il tedesco Wolfgang Von Trips, nonché compagno di Hill, ha perso la vita insieme a 11 spettatori (ferendone 20) in un terribile incidente nei primi giri della corsa. La Ferrari 156, che ha dominato tra i costruttori, monta per la prima volta il motore posteriore V6, grazie ad un opera di convincimento da parte di Chiti, padre del progetto, nei confronti di Ferrari, restio a sposare questa novità: ”Iil bue non spinge il carretto col muso” – continua a sostenere il Commendatore, con saggezza contadina. LA SIGNORA DELLE CORSE L’atmosfera ai box però, non è delle più serene. A volte viene disturbata dalla presenza della moglie del grande capo, la signora Laura. La sua assidua presenza alle corse, è un modo per cercare di riprendersi e distrarsi dopo la scomparsa del figlio Dino, deceduto in seguito ad una lunga malattia. Secondo alcuni testimoni dell’epoca, la mancanza totale di raziocinio porta spesso la signora Ferrari ad intromettersi nella vita della scuderia, anche in modo pesante, creando malumori tra il personale. La goccia che fa traboccare il vaso, pare sia un ceffone rifilato dalla signora a Gerolamo Gardini nel corso di una discussione degenerata in lite. Da qui la necessità di risolvere al più presto il problema, ma come? Più volte i vertici della scuderia cercano di affrontare la questione con Ferrari, ma il Drake intuendo il tutto, è abilissimo ad evitare l’argomento. Da qui l’iniziativa di far scrivere una lettera dall’avvocato Cuoghi, che in modo molto garbato comunica per iscritto a patron Enzo, la richiesta da parte dei quadri dirigenziali di tenere la signora Laura lontana dalle piste. Una soluzione che in un primo momento pare azzeccata, ma che avrà un effetto boomerang sui mandanti. Passa una settimana e nel corso di una delle tante riunioni tecniche, Ferrari si presenta nella sala dei bottoni con la lettera ben in vista, al fine di dimostrare ai “congiurati” di averla ricevuta e letta. Tutto procede secondo il copione abituale, con i vari interventi dei responsabili dei settori aziendali. Ma la calma piatta del Drake alimenta non poca apprensione tra i presenti, che si aspettano da un momento all’altro la sfuriata. Invece, non accade nulla, Ferrari continua a tenere la busta in mezzo alla sua agenda, senza farne un minimo accenno e la tensione sale ancora di più. E’ ormai una partita che si gioca sul piano psicologico, in cui il Drake sfodera tutta la sua abi- lità di attore. Una volta terminata la riunione, i presenti escono dalla stanza spaesati ed ecco che ad attenderli c’è il vice capo del personale, il ragionier Redighieri con tante buste in mano. Sono le lettere di licenziamento in tronco per ognuno dei firmatari della lettera! E’ il colpo di teatro, con cui Ferrari è solito spiazzare gli avversari . LA GRANDE OFFESA CAVALLINO DECAPITATO Tavoni racconterà più tardi, resosi conto dell’errore, di essersi precipitato nell’ufficio del Commendatore, che chiuso nella sua stanza risponde che non è disponibile per nessuno. Tavoni insiste ed il Drake gli concede solo 60 secondi. L’ormai ex direttore sportivo del Cavallino, riconosce l’errore e chiede umilmente di essere riassunto con la stessa qualifica e stipendio di quando è stato assunto undici anni prima. Ma Ferrari è inamovibile. L’aver scelto un canale ufficiale, con la lettera raccomandata, per comunicare con lui, l’ha umiliato. La notizia fa ovviamente il giro di tutti i giornali che parlano di “grande fuga” e sono in molti a chiedersi quale futuro potrà avere un Cavallino decapitato. Ferrari non parla di licenziamento, bensì di divorzio complice ad una… congiura di palazzo e risponde giocando d’azzardo: promuove come dice lui stesso, “i caporali al grado di generali”. Tra questi c’è pure un giovane 27enne ingegnere modenese, Mauro Forghieri, che da quel momento diventa il responsabile di tutte le attività sportive e sperimentali, al posto di Chiti. “Fai il tuo mestiere che al resto ci penso io”, lo rincuora il Drake. Sorte simile anche per Franco Gozzi, che oltre all’ufficio stampa diviene il segretario personale di Ferrari. FUTURO SFORTUNATO PER GLI 8 ‘TRADITORI’ Scelte che alla lunga si dimostreranno vincenti, mentre il destino degli otto fuoriusciti non sarà altrettanto fortunato. Sei di loro, tra cui Chiti, Bizzarrini e Tavoni entreranno a far parte dell’organigramma della Automobili Turismo Sport Serenissima, la ATS. La nuova scuderia con sede a Pontecchio Marconi vicino a Bologna, nata nel febbraio del ’62, per volontà di tre ricchissimi imprenditori: il conte Giovanni Volpi di Misurata, Jaime Ortiz Patino nipote di Antenor Patino, il re dello stagno e l’ingegner Giorgio Billi. Una realtà che punta a produrre vetture sport, gran turismo e che si schiera nel mondiale di F.1 con una squadra, rappresentata da due ex-ferraristi: Phil Hill e Giancarlo Baghetti, vincitore con la rossa al suo esordio nel GP di Francia del 1961. Dunque un concorrente diretto del Cavallino, deciso a dar vita ad un vero e proprio derby emiliano dei motori. La ATS “tipo 100” però, riuscirà a prendere parte a solo a sei GP, con molti ritiri e senza mai prendere punti. I sopravvenuti guai societari faranno il resto e decreteranno la fine del progetto. Il Drake aveva quindi vinto la sua ennesima battaglia. E sedici anni dopo, stupirà ancora il mondo delle corse con un nuovo azzardo; al posto del due volte campione del mondo Niki Lauda, attirato dall’offerta miliardaria della Brabham di Bernie Ecclestone, ingaggerà un giovane canadese, sconosciuto e al tempo stesso spericolato, Gilles Villeneuve. Un pilota che pur avendo vinto poco, è tutt’ora presente nel cuore degli appassionati per aver regalato emozioni allo stato puro. Ma questa è un’altra storia. 17 MONDIALE RALLY POLONIA OGIER VA DI In una gara corsa a medie pazzesche, il nuovo cannibale dei rally vince la ventunesima gara in carriera e si avvicina velocemente alla riconquista del suo secondo titolo iridato 18 FRETTA Il massimo per un pilota: poter gareggiare tra due ali di folla. E Anche Seb Ogier ha apprezzato il pubblico assiepato ai bordi delle prove speciali polacche 19 MONDIALE RALLY POLONIA Guido Rancati Dice che in cima ai suoi pensieri c'è sempre la corsa al titolo e vien voglia di credergli. Primo con appena nove decimi su Andreas Mikkelsen, dopo il secondo dei quattro giorni di gara sulla terra velocissima dell'est, Sébastien Ogier ricorda a tutti che il suo primo obiettivo è chiudere davanti a Jari-Matti Latvala e le sue parole lasciano supporre che non è disposto a fare follie per vincere il duello con il vichingo che nelle tre speciali del giovedì e nelle quattro del venerdì lo ha costretto a rimboccarsi le maniche. Che in un paio di occasioni è stato pure più veloce di lui e che con lui ha dato vita a un duello da brividi. Il primo verdetto del sabato pare confermare che il francese badi più a tenere a bada il finlandese, quarto in una classifica che vede Mads Ostberg sul gradino basso del podio virtuale, che a contrastare il più che probabile tentativo di rimonta del norvegese: già infimo, il suo vantaggio si riduce ulteriormente. Poi, inattesa, la svolta. Sui quattordici chilometri e quattro di Stare Juchy. Mikkelsen lascia in un colpo una decina di secondi al suo capitano e di fatto la sfida fra i due finisce lì. “E' stato solo un dannato equivoco”, informa il biondino. Spiegando di aver perso tutto in una curva sola. E' vero. Ma la disavventura dell'unico che fin lì lo ha fatto soffrire convince il transalpino a rinunciare definitivamente a pensare soltanto al titolo. Ha nel mirino la ventunesima vittoria in carriera e decide che vale la pena provare a conquistarla. A costo di correre qualche rischio. Questione di temperamento. E il suo non è quello del ragioniere. Prende atto che Ostberg non è più un pericolo, assesta in rapida successione qualche altro colpo. Chiude la penultima frazione con poco più di un minuto sul suo scudiero, due minuti e venti su Thierry Neuville che è braccato da Mikko Hirvonen e due e quarantacinque su Juho Hanninen e Jari-Matti Latvala. Ha la situazione in pugno e nelle prime tre piesse della domenica se la prende relativamente comoda. L'ascia di guerra torna a brandirla nella power stage e per gli altri sono ancora dolori. La festa finale è ancora una volta tutta per lui. “Julien (Ingrassia n.d.r.) e io abbiamo vissuto un fine settimana perfetto”, conferma prima ancora che le mille bollicine si posino a terra. Spiega: “Da pilota ho apprezzato ogni chilometro di questa gara incredibilmente veloce e oggi ho dovuto farmi violenza per non continuare ad andare al massimo: evidentemente non volevo e non potevo buttare via l'occasione di rastrellare altri punti pesantissimi, però mi è costato assai non sfruttare alcuni tratti davvero fantastici per aggiungere piacere al piacere”. L'ultima sua nota è per il pubblico: “Vedere tanta gente ai bordi delle strade – osserva – è stato fantastico. Di più: è stato geniale!”. “ Da pilota ho apprezzato ogni chilometro di questa gara incredibilmente veloce e oggi ho dovuto farmi violenza per non continuare ad andare al massimo: evidentemente non volevo e non potevo buttare via l'occasione di rastrellare altri punti pesantissimi, però mi è costato assai non sfruttare alcuni tratti davvero fantastici per aggiungere piacere al piacere SÉBASTIEN OGIER 20 ” Bravissimo e velocissimo per tutta la gara Andreas Mikkelsen non è riuscito ad impedire l’ennesima vittoria al compagno Ogier L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 29 GIUGNO 2014 1. Ogier-Ingrassia (VW Polo Wrc) in 2.34’02”0 2. Mikkelsen-Floene (VW Polo Wrc) a 1’07”7 3. Neuville-Gilsoul (Hyundai i20 Wrc) a 2’13”5 4. Hirvonen-Lehtinen (Ford Fiesta RS Wrc) a 2’32”4 5. Latvala-Anttila (VW Polo Wrc) a 2’33”1 6. Hanninen-Tuominen (Hyundai i20 Wrc) a 2’49”9 7. Meeke-Nagle (Citroen DS3 Wrc) a 4’27”9 8. Paddon-Kennard (Hyundai i20 Wrc) a 4’10”3 9. Solberg-Minor (Ford Fiesta RS Wrc)a 4’59”0 10. Prokop-Tomanek (Ford Fiesta RS Wrc) a 6’11”3 Il campionato Piloti 1.Ogier 166; 2.Latvala 116; 3.Mikkelsen 83; 4.Ostberg 66; 5.Hirvonen 52, 6. Neuville 46; 7.Meeke 38; 8.Evans 36; 9.Prokop 31; 10.Solberg 24. Il campionato Costruttori 1.Volkswagen Motorsport 262; 2.Citroen Total Abu Dhabi 115; 3.M-Sport WRT 90; 4.Volkswagen Motorsport II 82; 5.Hyundai Motorsport 80; 6 Jipocar Czech NT 34; 7.RK M-Sport 19; 8.Hyundai Motorsport N 8. MEDIE DA BRIVIDO! Media del vincitore: centodiciotto e otto. Sono numeri da brivido quelli con cui va in archivio l'appuntamento polacco. E da brivido è la media con la quale Andreas Mikkelsen s'è imposto nel secondo passaggio sulla Wieliezki: centotrentasei e nove. Roba da cuori forti e piedi pesantissimi. Roba da uomini veri, avrebbe detto il grande Juha Kankkunen. All'est – e ormai non solo all'est – si va sempre più di fretta. E il solco che separa il rallismo internazionale da quello italiano si fa sempre più profondo. Prima o poi anche gli esperti, presunti, assoldati da Angelo Sticchi Damiani saranno costretti ad accorgersi che dall'altra parte delle Alpi si disputa uno sport diverso. La speranza che quando succederà non sia troppo tardi. 21 MONDIALE RALLY POLONIA 22 LA HYUNDAI CRESCE BENE... Un altro podio, il nono in carriera. E il secondo in questa sua prima stagione con la Huyndai. Thierry Neuville si conferma stella di prima grandezza nel firmamento mondiale e sfrutta come meglio non sarebbe stato possibile il potenziale della i20 realizzata da Michel Nandan, uno dei pochi tecnici in attività a essere sempre riuscito a firmare progetti interessanti senza disporre di budget enormi. La compatta coreana rivista in Germania non è – forse non ancora – la più bella del reame. Ma è quello che l'Accent assemblata bel Regno Unito non era mai stata: è già una bella realtà. Il ventiseienne belga l'ha confermato sulla velocissima terra del Rally di Polonia. Da dove segnali incoraggianti sono arrivati anche da Juho Hanninen, sesto a un niente da Jari-Matti Latvala, il vero sconfitto del fine settimana. E pure da Hayden Paddon, ottavo. Mikko Hirvonen ancora una volta lontano dal podio ...PER LA FORD INVECE È CRISI Thierry Neuville ottimo terzo Ancora un fine settimana senza grandi squilli. Mikko Hirvonen chiude in crescendo, ma archivia la trasferta con quarto posto poco sapido. E senza essere riuscito a firmare neppure una prova. Colpa di note mal prese, dice. Sarà. Intanto, però, la sua crisi si riverbera in quella di risultati della M-Sport. Anche per colpa di Robert Kubica che con un paio di errorini raccoglie assai poco pure nella gara di casa. 23 MONDIALE RALLY POLONIA TANAK SI RILANCIA NEL WRC2 “Ci voleva”. Otto Tanak incassa la prima vittoria stagionale in Wrc2 e conferma che il risultato lo ripaga delle tante, troppe delusioni rastrellate fin qui. Più veloce in diciassette delle ventidue prove a disposizione, l'estone dal piede pesante vince abbastanza nettamente il testa a testa con Jari Ketomaa, l'unico che almeno per un po' tenta di rovinargli la festa. “E' stato un avversario tosto, almeno per un po'”, osserva il protetto di Markko Martin. Poi spiega di aver badato soprattutto a controllare la situazione. Non poteva fare altro, per cercare di rilanciarsi. 24 LEFEBVRE UN PREDESTINATO MA TEMPESTINI MERITA APPLAUSI Il regalo confezionatogli da Sébastien Loeb l'ha scartato alla vigilia. Scoprendo di avere fra le mani una DS3 R3 decorata con il logo Red Bull. Quella che suona come una investitura gli ha ovviamente fatto un gran piacere, ma gli ha soprattutto messo in corpo una voglia ancora maggiore di non deludere chi – e ormai sono in tanti, a cominciare dai vertici della federazione francese – mostra concretamente di credere in lui. Coi fatti e non con le parole. Carico il giusto, Stéphane Lefebvre non ha perso tempo. Ha preso subito il pallino e non l'ha più mollato. Pur se quella sulla terra da piedoni dell'est era solo la sua seconda esperienza su strade bianche con la compatta della Doppia Spiga curata dalla PhSport. A tenergli testa, almeno per le prime dodici speciali, è stato Simone Tempestini. Vent'anni da qui a un mese, il figlio d'arte nato nel Bel Paese è stato quanto meno strepitoso. E l'errore che lo ha costretto alla resa è uno di quelli da archiviare come inevitabili per tutti quelli che vogliono crescere davvero: tanto va la gatta al lardo, eccetera eccetera. Ma i temponi firmati restano e rendono ancor meno comprensibile la scelta del pool di esperti dell'Aci di non inserirlo fra le “magnifiche venti” promesse del rallismo tricolore. Non è l'unico dei misteri di una selezione dai contorni quanto mai fumosi: come la sua, pure la non convocazione di Alessandro Re resta un mistero che esperti e comunicatori, c'è da scommetterci, eviteranno di spiegare. Per i due ragazzi resta inevitabile un po' d'amarezza, ma anche la certezza che in fondo, tagliandoli fuori, hanno loro reso un piacere: se la banda dei quattro diretta da Daniele Settimo li avesse ritenuti meritevoli almeno quanto chi ancora non ha disputato un rally, l'unica certezza è che avrebbero dovuto sborsare qualche migliaia di eurini per slalomeggiare a Vallelunga e, magari, per seguire un corso di marketing tenuto da chi da anni è remunerato per non trovare uno straccio di sponsor al Rally d'Italia... 25 NASCAR GARA A KENTUCKY IMPLACABILE KESELOW Partito dalla pole il pilota del team Penske ha imposto la sue legge per tutta la gara Marco Cortesi Una settimana dopo le lamentele nei confronti del Penske Racing che vedeva “una stagione indietro” rispetto all’Hendrick Motorsport in quanto a gestione dei motori, Brad Keselowski è stato implacabile dominatore della Quaker State 400 in Kentucky. Dopo aver conquistato la pole, Keselowski ha trovato proprio in quella bistrattata Ford Fusion una compagna perfetta per la sua marcia. Sempre in testa quando ha potuto, l’uomo del Capitano ha velocemente recuperato la vetta ogni qualvolta, per motivi strategici o di velocità ai box, gli altri lo sopravanzavano. Una prova come quella di Sparta non solo ha cementato la sua posizione nella Chase For The Cup, ma ha anche messo a nudo come sia lui il vero avversario di Jimmie Johnson e compagni. 26 KENSETH SENZA VITTORIE EDWARDS IMPALPABILE D’altronde, in casa Joe Gibbs Racing, Matt Kenseth, forse il pilota più temibile del gruppo, non ha ancora conquistato una vittoria e deve solo sperare che non ci siano più di 16 diversi vincitori a portargli via un posto. Poi, nonostante i successi di Bristol e Sonoma, per Carl Edwards sembra sempre più impalpabile, o meglio ectoplasmaitco, nonostante corra per il Roush Fenway Racing dalle grandi possibilità che però - nessuno sa perché - non vengono sfruttate. In Kentucky, la seconda e la terza posizione sono andate a Kyle Busch e Ryan Newman, mentre Kevin Harvick si è tenuto con un settimo posto a ridosso delle posizioni che contano. La sua vettura è la migliore parola di Johnson - e con un talento così al volante lui sì che sarà un osso duro. I compagni allo Stewart-Haas Racing, non si sa. STEWART IN RISALITA BUSCH APPREZZATO Tony Stewart sembra pian piano in risalita dopo un avvio ancora penalizzato dai postumi dell’infortunio del 2013. Undicesimo posto per lui sotto le luci di Sparta davanti al compagno Kurt Busch. Sempre più apprezzato dal pubblico anche grazie all’esperienza positiva ad Indianapolis, e già ai playoff, il pilota di Las Vegas dovrà imbroccare una serie di gare positive per sperare nel titolo. WSKI L'ORDINE DI ARRIVO SABATO 28 GIUGNO 2014 HIGHLIGHTS 1 - Brad Keselowski (Ford) – Penske - 267 giri 2 - Kyle Busch (Toyota) – Gibbs - 267 3 - Ryan Newman (Chevy) – Childress - 267 4 - Matt Kenseth (Toyota) – Gibbs - 267 5 - Dale Earnhardt Jr (Chevy) – Hendrick - 267 6 - Jeff Gordon (Chevy) – Hendrick - 267 7 - Kevin Harvick (Chevy) – Stewart/Haas - 267 8 - Kasey Kahne (Chevy) – Hendrick - 267 9 - Joey Logano (Ford) – Penske - 267 10 - Jimmie Johnson (Chevy) – Hendrick - 267 11 - Tony Stewart (Chevy) – Stewart/Haas - 267 12 - Kurt Busch (Chevy) – Stewart/Haas - 267 13 - Marcos Ambrose (Ford) – Petty - 267 14 - Greg Biffle (Ford) – Roush/Fenway - 267 15 - Paul Menard (Chevy) – Childress - 267 16 - Austin Dillon (Chevy) – Childress - 267 17 - Carl Edwards (Ford) – Roush/Fenway - 267 18 - Michael Annett (Chevy) – Baldwin - 267 19 - Martin Truex Jr (Chevy) – Furniture Row - 267 20 - Casey Mears (Chevy) – Germain - 267 21 - Danica Patrick (Chevy) – Stewart/Haas - 267 22 - AJ Allmendinger (Ford) – JTG - 267 23 - Clint Bowyer (Toyota) – Waltrip - 266 24 - Justin Allgaier (Chevy) – Hscott - 266 25 - Ricky Stenhouse (Ford) – Roush/Fenway - 266 26 - Brian Vickers (Toyota) – Waltrip - 266 27 - Reed Sorenson (Chevy) – Baldwin - 265 28 - Cole Whitt (Toyota) – BK Racing - 264 29 - Josh Wise (Chevy) – Parsons - 263 30 - David Gilliland (Ford) – Front Row - 263 31 - David Ragan (Ford) – Front Row - 262 32 - Landon Cassill (Chevy) – Hillman - 262 33 - Ryan Truex (Toyota) – BK Racing - 261 34 - Travis Kvapil (Chevy) – XXXtreme - 259 35 - David Stremme (Chevy) – Circle Sport - 257 36 - Alex Bowman (Toyota) – BK Racing - 255 37 - Jamie McMurray (Chevy) – Ganassi - 350 38 - Joe Nemechek (Toyota) – Nemco - 239 39 - Aric Almirola (Ford) – Petty - 175 40 - Kyle Larson (Chevy) – Ganassi - 75 41 - Mike Bliss (Toytota) – Nemco - 30 42 - Denny Hamlin (Toyota) – Gibbs - 27 Qualificati per la Chase For The Cup 3 vittorie Johnson 2 vittorie Logano, Harvick, Earnhardt, Edwards, Keselowski 1 vittoria Gordon, Kyle Busch, Hamlin, Kurt Busch Classifica Kenseth, Newman, Menard, Larson, Biffle, Bowyer Keselowski mostra la ferita ad una mano nel dopo gara 27 DTM GARA A NORIMBERGA 28 TRE PUNTE APPUNTITE Finalmente la Mercedes è uscita dal groviglio in cui si era cacciata nella prima parte della stagione ed è tornata al sucesso con Wickens. Dietro al canadese, un gruppetto di Audi, solo settimo il leader del campionato Wittmann con la BMW Wickens ha portato alla vittoria la Mercedes 29 DTM GARA A NORIMBERGA Claudio Pilia Oltre ad una gara ad alto tasso spettacolare, il weekend sul circuito cittadino del Norisring, ormai tradizionale appuntamento urbano del DTM, ha dato tanti spunti e indizi sul fatto che ci sarà ancora tanto da vedere e gustarsi nella stagione 2014. Innanzitutto ha dato una bella iniezione di fiducia in casa Mercedes, che dopo la vittoria-spot in quel di Oschersleben (scaturita più che altro da una strategia azzardata) ha trovato in quel di Norimberga un rendimento costante per tutto il fine settimana. E ha dato una bella carica anche al canadese “Rob” Wickens, poleman e artefice del successo della Casa di Stoccarda. “Non avrei potuto desiderare una giornata migliore, tutto ciò è arrivato dopo un avvio di stagione molto difficile”, ha sentenziato Wickens. Ha gestito tutto bene: pioggia, safety-car, sosta ai box e pressing degli avversari. Quarto in gara e secondo in campionato il nostro Mortara MORTARA PILOTA LEADER AUDI E proprio in casa Audi non hanno potuto fare altro che accontentarsi. Diciamo un bell’accontentarsi, con un Jamie Green in piena rimonta dal fondo della classifica, finitoci per una “bussata” ai danni di Paul di Resta, e un regolare Mattias Ekstrom. Ma soprattutto con Edoardo Mortara, sempre più uomo-squadra dell’Audi, ora anche numericamente, essendo secondo in campionato con 39 punti! Quella del pilota italiano dell’Audi, sicuramente, è stata una gara da applausi. Il quarto posto conquistato, oltre che molto prezioso, ha assunto un valore ancora più importante per come è maturato, avendo rimontato la classifica a suon di sorpassi, grazie a un’ottima strategia che, in un tracciato col quale è sempre andato d’accordo, ha funzionato alla perfezione. “Questa, per me, è stata una gara folle. Da ventesimi a quarti, sono entusiasta e non vedo l’ora di andare a Mosca”. WITTMANN SPERA IN MOSCA Chi non vede l’ora di andare a correre nel circuito disegnato e costruito alle porte di Mosca, ma per riscattarsi al più presto, è la BMW. La grande assente del weekend del Norisring, con il capoclassifica Marco Wittmann appena settimo con la prima delle M4, è un motivo sufficiente per cercare il riscatto nel tracciato russo. Dove, però, nel 2013 a vincere fu l’Audi. Anche se basterebbe tornare nelle parti medio-alte per riscoprirsi, in fondo, non così lenti… 30 Terzo gradino del podio per Ekstrom, sopra. Seconda piazza per Green, a destra L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 29 GIUGNO 2014 1 - Robert Wickens (Mercedes C-Coupe) - HWA - 82 giri in 1.15'21"118 2 - Jamie Green (Audi RS5) - Rosberg - 23"906 3 - Mattias Ekstrom (Audi RS5) - Abt - 25"922 4 - Edoardo Mortara (Audi RS5) - Abt - 32"875 5 - Adrien Tambay (Audi RS5) - Abt - 44"661 6 - Pascal Wehrlein (Mercedes C-Coupe) - HWA - 44"788 7 - Marco Wittmann (BMW M4) - RMG - 46"050 8 - Joey Hand (BMW M4) - RBM - 47"991 9 - Mike Rockenfeller (Audi RS5) - Phoenix - 48"803 10 - Timo Scheider (Audi RS5) - Phoenix - 1 giro 11 - Bruno Spengler (BMW M4) - Schnitzer - 1 giro 12 - Gary Paffett (Mercedes C-Coupe) - HWA - 1 giro 13 - Daniel Juncadella (Mercedes C-Coupe) - HWA - 1 giro 14 - Augusto Farfus (BMW M4) - RBM - 1 giro 15 - Paul Di Resta (Mercedes C-Coupe) - HWA - 1 giro 16 - Timo Glock (BMW M4) - MTEK - 2 giri 17 - Antonio Felix Da Costa (BMW M4) - MTEK - 2 giri 18 - Maxime Martin (BMW M4) - RMG - 2 giri 19 - Nico Muller (Audi RS5) - Rosberg - 2 giri 20 - Vitaly Petrov (Mercedes C-Coupe) - Mucke - 2 giri Giro più veloce: Mattias Ekstrom in 48"610 Ritirati 73° giro - Christian Vietoris 71° giro - Miguel Molina 58° giro - Martin Tomczyk Il campionato 1.Wittmann 56 punti; 2.Mortara 39; 3.Tambay 36; 4.Ekstrom 35; 5.Rockenfeller 33; 6.Molina 26; 7.Vietoris e Wickens 25; 9.Green 24; 10.Spengler 23. Solo settimo al Norisring il tedesco Wittmann, leader del campionato 31 CIVM COPPA TEODORI LA PROVA D Con il nono successo personale, Faggioli avvicina il capoclassifica tricolore Merli, che non si arrende e dà appuntamento a Trento. Duelli mozzafiato in tutte le categorie, che premiano Leogrande, Magliona, Ragazzi e Gramenzi. Debutta in crescendo la nuova Wolf dopo le difficoltà in prova 32 Gianluca Marchese Foto Moretti Sarà stata anche per la concomitanza con il campionato europeo, ma ad Ascoli il CIVM ha dato spettacolo fino all'ultimo metro. E' stata lotta dura in ogni gruppo, dove i protagonisti non si sono mai risparmiati e, anzi, a volte sono andati quel filo oltre (quanto basta per un record o, quando va male, per commettere un errore), alla ricerca di punti pesanti ora che il Tricolore è al giro di boa e già domenica prossima è in programma la Trento-Bondone. Alla DEL 9 Coppa Teodori, Faggioli fa di nuovo tornare i conti dopo già la doppia vittoria dello Spino. Fa tornare i conti perché alla “prova del 9” non si smentisce e: uno, suona la nona nella salita marchigiana; due, fa il pieno nel CEM, dove finora è imbattuto; tre, idem nel CIVM, dove in classifica è a caccia di Merli, sempre più nel mirino. Ormai la Norma M20 Fc Zytek del pluricampione toscano lo asseconda ai massimi livelli e quando non va esattamente così è lui che cerca di “ascoltare” quello che gli dice la biposto francese. Proprio come accaduto ad Ascoli, dove “ho capito quanto fosse importante salire il più pulito possibile”, ha spiegato. Il leader tricolore ha cercato una nuova e strenua difesa, anche riuscendo a contenere i distacchi, ma alla fine dovendo cedere ulteriori punti all'inseguitore. Merli e l'Osella PA2000 Honda sono sempre lì, comunque, e il round casalingo del trentino, gara che sogna da una vita, chissà che non torni a segnare una nuova inversione di tendenza delle sorti tricolori, visto che al momento Christian è in testa, ma il vento in poppa ora spinge chiaramente dalla parte di Simone. Sono attese contromosse, Il vincitore Faggioli insomma, e questo fa ben sperare gli appassionati che immaginano un campionato in bilico fino all'ultimo. Mentre dietro ai due contendenti al titolo assoluto Scola jr, che ad Ascoli colse il primo successo nel 2012, festeggia un positivo podio dopo l'assenza allo Spino e continua a “studiare” da grande con la PA2000 (con la quale anche un Cubeda in palla si è messo in evidenza all'esordio assoluto sul tracciato marchigiano), di certo fino all'ultimo rimarranno aperte le lotte nei gruppi E2/M, CN ed E1, che hanno segnato un nuovo capitoloshow.. 33 CIVM COPPA TEODORI LA RIMONTA DI LEOGRANDE Nel gruppo delle monoposto a caccia della rimonta sul leader Bottura si è rimesso Leogrande. Dopo quasi due mesi di assenza, rimontando in gara-2, dove ha colto pure il terzo posto assoluto, il pugliese ha conquistato la vittoria di categoria al volante dell'Osella FA30 regolando sulla distanza, in una battaglia sempre sul filo dei decimi, le Reynard guidate da due piloti italianissimi ma impegnati nell'Europeo: l'esperto Fausto Bormolini (che ormai sempre più spesso si porta dietro il nipote Andrea, in “apprendistato” con un CN1 del Team Faggioli) e il giovane Federico Liber, al primo anno, finora con buona progressione, su una monoposto 3000. TESTA A TESTA NELLA CLASSE CN Di scena il fair-play tra Magliona e Iaquinta tra i prototipi CN. La loro è una rivalità molto sentita e c'è da giurare che a Trento daranno tutto per superarsi. Intanto, però, si fanno i complimenti e gli “in bocca al lupo” a vicenda dopo l'1 a 1 di Ascoli, dove il campione in carica ha riagganciato la vetta della classifica: ora i due sono a pari punti a quota 92,5. Una mano al sardo accasato nella siciliana Cst Sport gliel'ha data anche il fato. La Coppa Teodori non aveva mai portato particolare fortuna a Magliona, ma stavolta, dopo il secondo posto di gara-1, quando il rivale calabrese lo aveva preceduto per soli 6 decimi in un duello mozzafiato, Omar ha potuto aggiudicarsi gara2 quasi in scioltezza alla luce del testacoda che ha costretto al ritiro l'alfiere della Scuderia Vesuvio. Palla al centro e si ricomincia da capo sul Bondone, dove non ci sarà la sorpresa ascolana di gruppo, impegnato a Morano in TIVM: Giuseppe Corona. Ad Ascoli il giovane catanese è terzo dietro a Conticelli jr. con tempi che alla sola quarta apparizione su un'Osella CN2 fanno ben sperare lo staff della Cubeda Corse. Ragazzi vince con la Ferrari e la Superchallenge fa debuttare la seconda 458 BENE RAGAZZI E GRAMENZI Scendendo da prototipi e formula, ecco un altro 1 a 1 in GT con il leader Ragazzi che domina la prima salita con la Ferrari 458 ma poi si arrende, per soli 2 decimi, alla positiva verve mostrata da Cannavò in gara-2, che da par suo sulla Lambo Gallardo vuole prolungare la sfida. In gruppo è da segnalare l'esordio con podio della seconda 458 portata in CIVM dalla Superchallenge e condotta dal rientrante Bruno Jarach: “In prova mi è sembrata una sorta di astronave - ha detto il veneto al debutto dopo le esperienze sulla F430 -, ma abbiamo iniziato presto a prendere le misure e siamo molto soddisfatti del terzo posto, soprattutto guardando i distacchi che abbiamo ridotto”. I pareggi hanno caratterizzato anche i duelli tra le Turismo, con l'eccezione del gruppo E1, dove il campione in carica Giuliani, con un terzo e un secondo posto sulla Delta by Fluido Corse, ma soprattutto il dominatore Gramenzi con l'Alfa 155, per il quale Ascoli è gara di casa, hanno riavvicinato la vetta complice anche l'assenza di Nappi (impegnato alla Pikes Peak). Insomma, tutto è riaperto e al Bondone si annuncia “guerra” aperta. HAUSER PORTA ALL’ESORDIO LA WOLF Lo aveva detto al venerdì di dover lavorare “in progressione”. Forse però David Hauser si aspettava un esordio europeo e tricolore un po' più agevole per la Wolf GB08 F1. Che poi è stato quasi un debutto assoluto, in realtà, come lo stesso lussemburghese ha sottolineato, visto che l'aveva provata in gara soltanto a Eschdorf, salita casalinga di due chilometri. Dopo alcuni inconvenienti di “gioventù” (il prototipo-monoposto varato dalla Avelon Formula è nuovo di zecca), nella settimana di Ascoli Hauser l'aveva testato in pista a Franciacorta, ma poi, nelle prove ufficiali di sabato, i metri percorsi sul tracciato marchigiano, dove tra l'altro esordiva anche il pilota, sono stati appena 200, causa inconvenienti elettronici. Tutto sistemato per domenica, quando il giovane driver è davvero andato in progressione, riuscendo ad agguantare la top-ten in gara-2 a 6 secondi dal podio. La sensazione condivisa dai più è che davvero il potenziale ci sia tutto. 34 Magliona aggancia la leadership di Iaquinta 53^ COPPA BRUNO TEODORI - ASCOLI, DOMENICA 29 GIUGNO 2014 Gramenzi super ad Ascoli Leogrande riavvicina la vettaRagazzi tra le monoposto porta in alto la Ferrari 458 Classifica assoluta: 1. Faggioli (Norma M20 Fc Zytek) in 4’23”817; 2. Merli (Osella PA2000 Honda) a 3”836; 3. Scola (Osella PA2000 Honda) a 12”450;; 4. Leogrande (Osella FA30 Zytek) a 13”567; 5. Bormolini (Reynard K02 Mugen) a 14”575; 6. Liber (Reynard K02 Cosworth) a 16”716; 7. Cubeda (Osella PA2000 Honda) a 17”114; 8. Kramsky (Reynard K14) a 19”815; 9. Conticelli V. (Osella PA30 Zytek) a 22”856; 10. Magliona (Osella PA21 Evo Honda) a 25”969. Gara-1: 1. Faggioli (Norma M20 Fc) in 2’11”765; 2. Merli (Osella PA2000) a 1”853; 3. Scola (Osella PA2000) a 6”086; 4. Bormolini (Reynard K02) a 6”990; 5. Liber (Reynard K02) a 7”300; 6. Leogrande (Osella FA30) a 7”340; 7. Cubeda (Osella PA2000) a 8”483; 8. Kramsky (Reynard K14) a 10”862; 9. Iaquinta (Osella PA21 Evo Honda) a 11”128; 10. Conticelli V. (Osella PA30) a 11”631.. Gara-2: 1. Faggioli (Norma M20 Fc) in 2’12”052; 2. Merli (Osella PA2000) a 1”983; 3. Leogrande (Osella FA30) a 6”227; 4. Scola (Osella PA2000) a 6”364; 5. Bormolini (Reynard K02) a 7”585; 6. Cubeda (Osella PA2000 Honda) a 8”631; 7. Kramsky (Reynard K14) a 8”953; 8. Liber (Reynard K02) a 9”416; 9. Conticelli V. (Osella PA30 Zytek) a 11”225; 10. Hauser (Wolf GB08 F1) a 12”637. Classifica dei gruppi. Racing Start: 1. Scappa (Renault Clio Rs) in 6’08”797; 2. Chiavaroli (Renault Clio Sport) a 3”548; 3. Pomozzi (Citroen Saxo Vts) a 15”504; 4. Taddeo (Peugeot 106 S16) a 17”703; 5. Loconte (Peugeot 106 S16) a 18”093. RS turbo: 1. Pezzolla (Mini Cooper S) in 5’56”857; 2. Marchesani (VW Polo) a 4”483; 3. Montanaro (Mini Cooper S) a 5”373; 4. Loffredo (Opel Corsa Opc) a 6”891; 5. Tacchini (Mini Cooper S) a 22”939. Gr. N: 1. Stefanovski (Mitsubishi Lancer Evo) in 5’28”630; 2. Hafner (Mitsubishi Lancer Evo) a 0”538; 3. Jerman (Mitsubishi Lancer Evo) a 7”571; 4. Benes (Mitsubishi Lancer Evo) 15”195; 5. Blaho (Mitsubishi Lancer Evo) a 16”214. Gr. A: 1. Bicciato (Mitsubishi Lancer Evo) in 5'21”770; 2. Maly (Mitsubishi Lancer Evo) a 3”443; 3. Caprioni (Alfa Romeo 156 WTCC) a 15”367; 4. D'Amico (Renault New Clio) a 23”834; 5. Scarafoni (Citroen Saxo Vts) a 24”547. E1: 1. Gramenzi (Alfa Romeo 155 DTM) in 5’05”260; 2. Giuliani (Lancia Delta Evo) a 9”276; 3. Gabrielli (Ford Escort Csw Gabat) a 10”853; 4. Cimarelli (Alfa Romeo 156) a 28”983; 5. Pelorosso (Renault Clio Proto) a 31”388. GT: 1. Ragazzi (Ferrari 458 Challenge) in 5'27”259; 2. Cannavò (Lamborghini Gallardo) a 2”379; 3. Jarach (Ferrari 458 Challenge) a 10”775; 4. Perchinunno (Ferrari F430 Challenge) a 27”304; 5. Pierdomenico (Porsche Cayman) a 43”173. CN: 1. Magliona (Osella PA21 Evo) in 4’49”786; 2. Conticelli F. (Osella PA21 Evo Honda) a 5”937.; 3. Corona (Osella PA21/S Honda) a 7”369; 4. Capucci (Osella PA21/S Honda) a 15”907; 5. Greco S. (Osella PA21 Evo Honda) a 24”245. E2/B: 1. Faggioli (Norma M20 Fc) in 4’23”817; 2. Merli (Osella PA2000) a 3”836; 3. Scola (Osella PA2000) a 12”450; 4. Cubeda (Osella PA2000) a 17”114; 5. Conticelli V. (Osella PA30) 22”856. E2/M: 1. Leogrande (Osella FA30) in 4'37”384; 2. Bormolini (Reynard K02) a 1”008; 3. Liber (Reynard K02) a 3”149; 4. Kramsky (Reynard K14) a 6”248; 5. Hauser (Wolf GB08 F1) a 15”259. Hauser sulla Wolf al debutto in CIVM e CEM 35 INDYCAR GARE A HOUSTON 36 COLOMBIA CONNECTION Trascinati dalle grandi prestazioni della nazionale nei mondiali di calcio, i tre piloti del Paese sudamericano, Huertas, Montoya e Munoz, hanno ottenuto una storica tripletta nella prima corsa. Nella seconda frazione è stato invece Pagenaud a conquistare il primo posto. Due incidenti per Filippi 37 INDYCAR GARE A HOUSTON Marco Cortesi Carlos Huertas e Simon Pagenaud. Ovvero la sorpresa e la conferma per l’IndyCar ad Houston. In gara 1, il giovane colombiano ha evitato insidie ed errori e, pur non stupendo mai per velocità, ha conservato il comando conquistato grazie ad una strategia fortunata. E pur lasciando ad altri i giri record, tenendo collegata la testa si è messo tutti alle spalle. A partire dai due connazionali Juan Pablo Montoya e Carlos Munoz. Una tripletta storica per un movimento che sta puntando moltissimo sulle ruote scoperte americane. Peccato per il ritiro all’inizio di una gara 2 dominata da Pagenaud. Il francese, out al sabato per un problema ai freni, si è rifatto con gli interessi ed indipendentemente da cambi gomme e rifornimenti è sempre stato il più veloce, e mentre Power continua a comandare la Indycar con quasi 40 punti su Helio Castroneves e Ryan Hunter-Reay, lui non è molto più lontano anche se ormai alla fine mancano solo tre appuntamenti. Tra i “buoni” va elencato Mikhail Aleshin. Nonostante si sia sentito dare dell’idiota da AJ Foyt per aver tentato di sdoppiarsi su Takuma Sato ed essere stato stretto nel muro dal giapponese (chissà che avrebbe fatto Foyt al volante), il russo ha terminato gara 2 dietro a Pagenaud, dando al Sam Schmidt Motorsport una bella doppietta. IL FLOP DEI BIG Per i top-driver della categoria è continuato il solito gioco, ovvero quello a chi si complica di più la vita da solo. Will Power è partito dal fondo in gara 1 prima di finire in testacoda, mentre Scott Dixon è andato a muro all’ultima curva prima di fermarsi per un guaio ai freni. Stesso discorso per Castroneves: penalizzato dalla strategia, si è cacciato da solo nelle protezioni, mentre Power ha sofferto la rottura di una sospensione nelle fasi conclusive. Di tutto questo avrebbe potuto e dovuto approfittare Ryan Hunter-Reay che invece, con due anonimi piazzamenti, non è veramente riuscito a recuperare anche a causa dei tanti ritiri che hanno comunque dato qualche punto ai rivali “incidentati”. 38 Luca Filippi HIGHLIGHTS L'ORDINE DI ARRIVO GARA 1 SABATO 28 GIUGNO 2014 Il vincitore di gara 2 Simon Pagenaud 1 - Carlos Huertas (Dallara DW12-Honda) – Coyne - 80 giri 2 - Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 0"0975 3 - Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) Andretti - 2"3433 4 - Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) – KV - 3"0878 5 - James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 4"7101 6 - Jack Hawksworth (Dallara DW12-Chevy) – Herta - 5"5127 7 - Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 6"2853 8 - Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 7"1638 9 - Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 8"2181 10 - Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) – Coyne - 9"4366 11 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) – Rahal - 30"8792* 12 - Ryan Briscoe (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 33"2884* 13 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 35"0789 14 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 1 giro 15 - Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) – KV - 1 giro 16 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Honda) – Schmidt - 6 giri * Penalizzati per contatti evitabili Giro più veloce: Simon Pagenaud - 1’00”6391 Ritirati 56° giro - Mike Conway 55° giro - Charlie Kimball 47° giro - Scott Dixon 42° giro - Josef Newgarden 37° giro - Luca Filippi 33° giro - Takuma Sato 32° giro - Mikhail Aleshin FILIPPI VELOCE, MA OCCASIONE PERSA Per quanto riguarda l’approdo di Luca Filippi al Rahal Letterman Lanigan Racing, il pilota piemontese chiude il suo primo appuntamento in programma con un po’ di delusione dopo le ottime cose mostrate nelle prove. Pur essendo sempre e nettamente più veloce del compagno di squadra (e di buona parte degli altri), un errore in fase di ripartenza nella prima corsa ed una tipica situazione da circuito cittadino nella seconda (è stato mandato ‘lungo’ fuori linea da Power e Montoya) l’hanno messo fuori dai giochi. Anche se per gara 1 consola che la stessa imperfezione sia stata commessa anche da Dixon, pesa il fatto che, in una gara in cui era fondamentale finire sia arrivato uno zero quando anche un podio o una vittoria sarebbero state possibili. E forse avrebbero cambiato la vita. Rimane la bella prestazione in qualifica 1 e non va comunque dimenticato che Filippi si è presentato a Houston con zero chilometri di test. ì L'ORDINE DI ARRIVO GARA 2 DOMENICA 30 GIUGNO 2014 1 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Honda) – Schmidt - 90 giri 2 - Mikhail Aleshin (Dallara DW12-Honda) – Schmidt - 7.2622 3 - Jack Hawksworth (Dallara DW12-Chevy) – Herta - 17.0208 4 - Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 18.5927 5 - Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) – KV - 20.2366 6 - Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 25.3920 7 - Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 30.2312 8 - Ryan Briscoe (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 30.5917 9 - Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 31.3259 10 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 50.3098 11 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 1:12.7735 12 - Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) – Coyne - 1 giro 13 - Mike Conway (Dallara DW12-Chevy) – Carpenter - 1 giro 14 - James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 1 giro 15 - Luca Filippi (Dallara DW12-Honda) - - Rahal - 2 giri 16 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) – Rahal - 3 giri 17 - Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) – KV - 6 giri 18 - Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 12 giri Giro più veloce: Simon Pagenaud - 59”8964 Ritirati 74° giro - Takuma Sato 62° giro - Josef Newgarden 49° giro - Helio Castroneves 41° giro - Carlos Munoz 3° giro - Carlos Huertas 39 RENAULT 3.5 GARE A VOLOKOLAMSK Gran vittoria in gara 2 di Merhi 40 ARIA DI CASA… Sul circuito che sorge a 100 km dalla sua Mosca, Sirotkin ha raccolto la prima vittoria nella categoria mentre il team Zeta Corse di proprietà russa ha festeggiato il primo successo con Merhi. Weekend negativo per Sainz 41 RENAULT 3.5 GARE A VOLOKOLAMSK Massimo Costa Foto DPPI A Monza, dopo che aveva segnato il diciottesimo tempo in qualifica causa noia al motore ed aveva concluso gara 1 in settima posizione al termine di una bella rimonta, Sergey Sirotkin ci disse: “Si grazie, ma io voglio vincere il campionato e dei complimenti per il recupero che ho fatto non so che farmene. E’ poi arrivato il podio in gara 2, terzo posto, poi il buio totale ad Alcaniz, solo una volta al traguardo in ottava posizione, il ritiro nella seconda corsa al Motorland Aragon, il ritiro a Monte Carlo dopo aver stallato al via dalla terza fila pare per colpe forse non sue, il doppio ritiro di Spa che gli aveva procurato una gran dose di nervosismo. E’ vero, Sirotkin doveva lottare per la vittoria per il titolo. Lo diceva lui, lo pensava il team Fortec che lo ha voluto con grande tenacia, lo dicevamo tutti noi. Il russo doveva essere il grande rivale dell’altro favorito, Carlos Sainz. Ma mentre lo spagnolo ha tenuto fede ai pronostici, Sirotkin è precipitato in una spirale negativa che avrebbe stroncato anche il più forte dal punto di vista caratteriale. In mezzo a tutto ciò, va ben precisato, il rapporto con la Sauber F.1, il test in Bahrain, ma un ruolo non ben chiaro e un futuro in seno al team svizzero ancora tutto da decifrare. Situazione che ha portato altro nervosismo a questo ragazzone che a soli 18 anni si è trovato a gestire questo immenso doppio peso: campionato WSR e F.1. SIROTKIN E LA SVOLTA AL MOSCOW RACEWAY Ma Sirotkin è un ragazzo intelligente e al Moscow Raceway in un colpo solo ha cancellato tutto ciò che di negativo gli era capitato. Saranno stati i cartelloni pubblicitari sparsi lungo l’autostrada, e nelle varie tangenziali della capitale russa, che lo ritraevano col casco, sarà stata la rabbia che aveva in corpo, sarà stata una Dallara finalmente libera dai problemi elettronici e meccanici, fatto sta che Sergey ha segnato la pole in qualifica 1 ed ha vinto in maniera autoritaria la prima corsa. E in qualifica 2 poteva anche ripetersi se non avesse incontrato un traffico, all’imbocco dell’ultima curva, da centro città come ha detto lui stesso che gli ha rovinato il suo giro finale e costretto al quinto posto in piazzola. In gara 2 è poi arrivato quarto a compendio di un weekend comunque positivo se si guarda a ciò che gli era accaduto nei precedenti appuntamenti. Sirotkin ha così vinto la sua prima gara in World Series Renault, categoria nella quale ha debuttato giovanissimo lo scorso anno con ISR, e acchiappato un bel po’ di punti in classifica che lo rilanciano al sesto posto in classifica generale. Niente punti per Ghiotto in Russia 42 Sirotkin al via della gara 1 che ha vinto IL CAPOLAVORO DI MERHI Merhi sul podio di gara 2 Ma l’aria di casa non ha fatto bene soltanto a Sirotkin. Zeta Corse è una squadra che da italiana, proprietario Giancarlo Zampieri dal 2011 al 2013, è divenuta russa alla fine dello scorso anno. A manovrare il tutto, il padre del pilota Roman Mavlanov e un socio, i quali hanno dato in gestione la squadra al management della RDD con sede a Mosca. Appoggiati dalla spagnola Porfesa, cambiate numerose persone della pur competitiva Zeta targata 2013 (team manager era Claudio Corradini, piloti Sainz e Buller costantemente a punti), si è puntato tutto su Roberto Merhi. Una vera scommessa perché lo spagnolo, che ricordiamo fortissimo tra F.Renault 2.0 e FIA F.3 nella quale ha vinto il titolo 2011, negli ultimi due anni aveva ottenuto risultati molto deludenti nel DTM come pilota ufficiale Mercedes. Merhi era dunque il classico pilota di talento da ricostruire. Al suo fianco gli hanno poi messo Mavlanov, un rookie (come Roberto del resto) con poca esperienza. Quando Merhi ad Alcaniz ha svolto il primo test, sembrava un pesce fuor d’acqua. Lo diceva con molta onestà anche lui tanto che sembrava sul punto di non proseguire questa esperienza. Era molto dubbioso Merhi, anche perché la squadra era in ristrutturazione, però aveva il grande vantaggio di non dover portare il budget pieno solitamente richiesto. Ebbene, test dopo test, Merhi ha ritrovato il ritmo dei bei tempi, nella prima gara a Monza si è piazzato secondo, poi tanti altri piazzamenti importanti. Ma la consapevolezza che mancava ancora qualcosina per puntare alla vittoria. Al Moscow Raceway, Merhi in gara 1 è partito settimo perché penalizzato di quattro posizioni per somma di cartellini “gialli” (e qui lo spagnolo dovrebbe farsi qualche esame di coscienza), ma in gara si è piazzato in un ottimo quarto posto. In qualifica 2, il capolavoro, con la pole conquistata con gran sicurezza, poi la tanto agognata vittoria al termine di una gara 2 perfetta. “Se mi avessero detto, al termine della prima giornata di test ad Alcaniz, che avrei vinto una corsa, avrei pensato che fossero tutti matti”, diceva sorridendo Merhi. E invece, ecco il suo bel bottino 2014: nove gare, una vittoria, un secondo posto, in totale sette piazzamenti a punti e quinta posizione in campionato. 43 RENAULT 3.5 GARE A VOLOKOLAMSK Terzo Fantin per la Draco in gara 1 SAINZ A PICCO GASLY NON SCHERZA Al Moscow Raceway, Carlos Sainz e il team Dams hanno conosciuto la prova peggiore dell’annata. Sbagliata la qualifica 1, faceva un gran freddo e l’assetto è stato sbagliato, Sainz durante la prima gara quando era ultimo ha rimediato anche una penalità per la qualifica 2 per un contatto con Oliver Rowland. Erano ultimo e penultimo, entrambi avevano stallato in griglia di partenza… e si sono urtati. Meglio è andata la domenica con Sainz che ha concluso sesto aumentando i punti in classifica. Un fine settimana negativo ci può stare per il madrileno della Red Bull, ora sarà importante vedere se tra due settimane al Nurburgring tornerà nelle posizioni abituali delle prime file o dovrà giocarsela con i nuovi rivali Sirotkin e Merhi. Che vanno ad aggiungersi a Rowland (poi quinto in gara 2) e Pierre Gasly. Il francesino della Red Bull, del team Arden, aveva guadagnato la prima fila, ma pure lui ha stallato in partenza. Non si è dato per vinto e in gara 2 ha conquistato un bel secondo posto che lo tiene alle spalle di Sainz in classifica generale. PRIMO PODIO PER AMBERG E FANTIN Tra gli altri protagonisti, Zoel Amberg del team AVF ha conquistato il suo miglior risultato in carriera col secondo posto nella prima corsa. Lo svizzero ha costantemente messo pressione a Sirotkin disputando un weekend veramente molto positivo considerando anche l’ottavo posto di gara 2. Sul podio per la prima volta è salito anche Pietro Fantin. Il brasiliano della Draco è stato bravissimo nella prima frazione portando la prima coppa stagionale alla squadra tutta tricolore benché di proprietà del brasiliano Guto Negrao. Peggio è andata in gara 2: Fantin è partito ultimo per un errore in qualifica 2 e si è ritirato per guasto tecnico. Luca Ghiotto invece, con l’altra Dallara della Draco, non ha mai avvicinato la top ten, né in qualifica né in gara. Un passo indietro dopo la gran gara 1 di Spa. Bene Richie Stanaway della Lotus Charouz, che ha conquistato un buon terzo posto in gara 2. Il neozelandese sta veramente impressionando e riscattando quel 2012 che lo vide costretto ad abbandonare la WSR per l’incidente di Spa. Dovrà però lasciare il posto a Matthieu Vaxiviere quando il francese si riprenderà dall’infortunio subìto a Monte Carlo. 44 L'ORDINE DI ARRIVO GARA 1 SABATO 28 GIUGNO 2014 1 - Sergey Sirotkin - Fortec - 29 giri 40'17"408 2 - Zoel Amberg - AVF - 0"829 3 - Pietro Fantin - Draco - 5"749 4 - Roberto Merhi - Zeta - 8"099 5 - Jazeman Jaafar - ISR - 11"993 6 - Will Stevens - Strakka - 22"267 7 - Marlon Stockinger - Lotus Charouz - 25"074 8 - Matias Laine - Strakka - 25"552 9 - Richie Stanaway - Lotus Charouz - 27"339 10 - Oscar Tunjo - Pons - 31"303 11 - William Buller - Arden - 35"015 12 - Roman Mavlanov - Zeta - 45"748 13 - Beitske Visser - AVF - 52"322 14 - Carlos Sainz - Dams - 52"753 15 - Marco Sorensen - Tech 1 - 53"216 16 - Luca Ghiotto - Draco - 54"137 17 - Norman Nato - Dams - 1'11"925 18 - Pierre Gasly - Arden - 1 giro 19 - Meindert Van Buuren - Pons - non classificato - 14 giri Giro più veloce: Meindert Van Buuren 1'22"378 Ritirato 6° giro - Oliver Rowland Un perplesso Sainz Secondo posto in gara 2 per Gasly L'ORDINE DI ARRIVO GARA 2 DOMENICA 29 GIUGNO 2014 1 - Roberto Merhi - Zeta - 30 giri 41'58"433 2 - Pierre Gasly - Arden - 6"748 3 - Richie Stanaway - Lotus Charouz - 11"549 4 - Sergey Sirotkin - Fortec - 16"428 5 - Oliver Rowland - Fortec - 18"960 6 - Carlos Sainz - Dams - 26"171 7 - Matias Laine - Strakka - 26"962 8 - Zoel Amberg - AVF - 29"092 9 - Will Stevens - Strakka - 29"647 10 - William Buller - Arden - 32"634 11 - Marlon Stockinger - Lotus Charouz - 34"778 12 - Jazeman Jaafar - ISR - 46"598 13 - Beitske Visser - AVF - 53"111 14 - Luca Ghiotto - Draco - 53"793 15 - Marco Sorensen - Tech 1 - 54"150 16 - Norman Nato - Dams - 54"697 17 - Oscar Tunjo - Pons - 57"004 18 - Meindert Van Buuren - Pons - 1'03"468 ** ** Penalizzato di 20" Giro più veloce: Roberto Merhi 1'22"122 Ritirati 28° giro - Roman Mavlanov 24° giro - Pietro Fantin Primo podio di Amberg in gara 1 Il campionato 1.Sainz 132; 2.Gasly 99; 3.Rowland 84; 4.Stevens 78; 5.Merhi 75; 6.Sirotkin 62; 7.Jaafar 56; 8.Amberg 54; 9.Nato 46; 10.Stockinger 38; 11.Martsenko 36; 12.Sorensen, Laine 29; 14.Stanaway 21; 15.Fantin, Ghiotto 20. 45 AUTO GP GARE A IMOLA La ragazza della Super Nova ha vinto la seconda corsa al termine di una prova spettacolare divenendo così la prima donna ad essersi imposta in una competizione internazionale europea con monoposto di una certa potenza CERRUTI NELLA STORIA 46 47 AUTO GP GARE A IMOLA Antonio Caruccio Photo 4 Michela Cerruti entra nella storia. Già messasi in luce negli ultimi anni come una delle donne più indiavolate al volante, andando a cogliere il podio nel Blancpain Endurance, la vittoria nel GT Italiano ed anche nell’Auto GP a Monza poche settimane fa, “Miki” ha scritto nello scorso weekend una nuova pagina della storia del motorsport, prendendosi la vittoria. Dopo che Danica Patrick aveva vinto a Motegi nel 2008, sono passati sei anni prima che una donna riuscisse ad imporsi in un campionato internazionale. Precedentemente bisogna arrivare sino a Desirèè Wilson che vince in Formula Aurora nel Regno Unito. Michela è andata oltre ogni più rosea aspettativa conquistando una vittoria che potrebbe segnare la svolta della sua stagione e forse anche della sua carriera. In qualifica, la Super Nova aveva dimostrato di essere molto competitiva con Markus Pommer in pole position con quasi mezzo secondo di vantaggio su Kimiya Sato, al rientro in campionato dopo aver saltato Monza, ma Michela era però stata costretta a doversi accontentare del settimo tempo a causa di un problema al cambio in scalata. In gara 1, per la Cerruti il podio è sfumato quando, dopo il pit-stop il suo motore ha iniziato ad accusare delle perdite di potenza. Nella prima parte della corsa però, Miki, una volta districatasi nel traffico, con la pista libera aveva rimontato ben 12 secondi sugli avversari in pochi giri, uscendo dalla pitlane in lotta con Andrea Roda e Pal Varhaug per il podio. In gara 2 poi, dopo un sorpasso al terzo passaggio ai danni del compagno Francesco Dracone e la contemporanea uscita di Giuseppe Cipriani mentre era primo, la pilota lombarda è salita in vetta alla corsa costruendosi un margine di vantaggio nei confronti di Kevin Giovesi divenuto incolmabile per l’alfiere FMS. Una vittoria pulita, che ha dimostrato come la superiorità di Super Nova potesse essere sì un grande bonus nelle mani di Pommer, ma di come sia diventata un’arma micidiale messa a disposizione di Michela. POMMER “CADE” SATO VINCE SEMPRE Chi invece esce con le ossa rotte da Imola è Pommer. Autore della pole, non ha terminato nemmeno il primo giro per un’avaria al propulsore, completando una bella rimonta domenica, concludendo quinto, ma vedendosi agganciato da Giovesi in seconda posizione di campionato a quota 115 punti. Kevin, grazie a due secondi posti, risale la china e si candida come maggior avversario di Sato, che salterà il prossimo round in Austria data la concomitanza con la GP2 in Germania. Il giapponese, che in gara 2 per la prima volta in stagione non è salito sul podio, ha ottenuto però la quarta vittoria stagionale nella prima corsa ed ha 36 punti di vantaggio. Brutta battuta d’arresto invece, per Tamas Pal Kiss. L’ungherese ha sofferto di problemi al propulsore nelle prove libere di venerdì, sostituendo l’unità per le qualifiche. Ottenuta la sesta piazzola in griglia di partenza di gara 1, Tamas ha poi pagato in entrambe le corse due pessimi pit-stop che l’hanno portato a raccogliere due soli punti. 48 Michela Cerruti in azione, e sotto, sul podio di Imola HIGHLIGHTS Giovesi sempre protagonista 49 AUTO GP GARE A IMOLA IL RITORNO DI VARHAUG Weekend in chiaroscuro per Andrea Roda. Il comasco, a podio in gara 1, si è dovuto arrendere ad una doppia rottura degli scarichi in gara 2 che gli è costata ben cinque posizioni, dalla terza all’ottava. Poco male per il team Virtuosi UK, che ha visto comunque Varhaug ereditare la terza piazza di Roda, al suo rientro in campionato dopo avervi corso, proprio con la compagine anglosassone, nel 2012. Varhaug continuerà comunque a correre in GP3 con il team Jenzer, ma non è esclusa una futura partecipazione nei round del Nurburgring o Estoril. 50 Subito a podio Varhaug nel rientro in Auto GP L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 SABATO 28 GIUGNO 2014 1 - Kimiya Sato – Euronova - 20 giri 2 - Kevin Giovesi - FMS Racing - 7”938 3 - Andrea Roda - Virtuosi UK - 15”118 4 - Pal Varhaug - Virtuosi UK - 16”023 5 - Michela Cerruti - Super Nova - 20”176 6 - Francesco Dracone - Super Nova - 27”179 7 - Christof Von Grunigen – Zele - 27”600 8 - Giuseppe Cipriani – Ibiza - 53”686 9 - Tamas Pal Kiss – Zele - 55”202 10 - Vittorio Ghirelli – FMS - 1'06”216 11 - Salvatore De Plano – Euronova - 1 giro 12 - Michele La Rosa - MLR 71 - 8 giri Giro più veloce: Kimiya Sato – 1'33”147 Ritirati 1° giro – Markus Pommer Il podio di gara 1 L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2 DOMENICA 29 GIUGNO 2014 Sato guida il gruppo alla Tosa 1 - Michela Cerruti - Super Nova - 17 giri 2 - Kevin Giovesi - FMS Racing - 0”529 3 - Pal Varhaug - Virtuosi UK - 3”330 4 - Kimiya Sato – Euronova - 5”368 5 - Markus Pommer - Super Nova - 9”872 6 - Vittorio Ghirelli – FMS - 15”022 7 - Christof Von Grunigen – Zele - 21”879 8 - Andrea Roda - Virtuosi UK - 25”398 9 - Tamas Pal Kiss – Zele - 26”076 10 - Francesco Dracone - Super Nova - 26”652 11 - Michele La Rosa - MLR 71 - 45”057 12 - Salvatore De Plano – Euronova - 1'44”830 Giro più veloce: Kimiya Sato – 1'32”189 Ritirati 4° giro - Giuseppe Cipriani Il campionato 1. Sato 151; 2. Pommer, Giovesi 115; 3. 4. Pal Kiss 105; 5° Roda 98; 6. Cerruti 85. 51 LA CURIOSITÀ STORIA IN ROSA DONNE DA CORSA GIOIE ED ONORI 52 Alfredo Filippone Lo storico successo di Michela Cerruti, il recente test di Susie Stoddard-Wolff con la Williams F.1 a Barcellona, dove ha girato con tempi di rilievo, e le continue voci su un possibile debutto di Simona De Silvestro in F.1, sembrano rilanciare le pilotesse e l’eterno tormentone su una presenza femminile stabile nella massima categoria. Oggi le ragazze nelle corse non sono più una rarità, ma sono in poche ad aver raggiunto i livelli più elevati. Eppure, la loro competitività è potenzialmente maggiore da quando la tecnologia e l’elettronica hanno annullato l’unico presunto handicap che potevano avere rispetto agli uomini: la minor forza fisica per domare bolidi fisicamente impegnativi. Uno sguardo al passato s’impone e ci permette di capire tante cose. TRE QUALIFICHE PER LA DE FILIPPIS In Formula 1, le donne sono state sinora mosche bianche: ci hanno provato in cinque e hanno effettivamente corso almeno un GP soltanto due, entrambe italiane. Maria Teresa De Filippis (napoletana, nata nel 1926) partecipò a mezza dozzina di GP (qualificandosi 3 volte) fra il 1958 e il 1959, su Maserati e Porsche della Scuderia Centro-Sud. Miglior risultato: un 10° posto al GP de Belgio a Spa nel 1958. La chiamavano ‘Pilotino’ per il fisico minuto, eppure non ebbe problemi a guidare gli autocarri che erano le F.1 di allora, guadagnandosi il rispetto di tutti. LA LOMBARDI SIGLÒ MEZZO PUNTO Lella Lombardi (all’anagrafe Maria Grazia, alessandrina, nata nel 1941 e morta prematuramente di cancro nel 1992) è la donna che ha corso più GP (12 su 17 tentativi) fra il 1974 (Brabham), il 1975 (March) e 1976 (Brabham). Nel 1975 disputò praticamente l’intera stagione con un March ufficiale, al fianco di Vittorio Brambilla, conseguendo il 6° posto al GP di Spagna al Montjuich e dunque un punto, anzi un mezzo punto visto che la gara fu interrotta prima della metà per l’incidente di Stommelen costato la vita a quattro persone. Forse più probante ancora è il 7° posto ottenuto al GP di Germania sul Nürburgring ‘grande’ ma a quel tempo andavano a punti i primi sei. Agli inizi, Lella si era distinta in F.3 italiana e aveva vinto il Trofeo Ford Mexico. Era poi emigrata in Inghilterra, dove ottenne un validissimo 4° posto (ma senza vittorie di gara) nel campionato inglese di F.5000 (che erano in pratica telai di F.1 con motori 5 litri, macchinoni più pesanti e potenti delle F.1, e che ebbero grande seguito in UK, America e Australia). Dopo la F.1, Lella ha vinto parecchio con le Sport (3 vittorie nel Mondiale) e nell’Europeo Turismo. 53 LA CURIOSITÀ STORIA IN ROSA WILSON LA MIGLIORE DI TUTTE Quelle che non si qualificarono furono tre e tutte avrebbero meritato chance migliori. Divina Galica (inglese, classe 1946), excampionessa britannica di sci nella discesa libera, ci provò tre volte nel 1977-78 con Hesketh e Surtees. Si distinse nel campionato Shellsport inglese, dove correvano F.1 e F.5000, centrando una decina di podi, ma mai la vittoria e giungendo quarta in classifica nel 1977. Per molti osservatori, la miglior pilotessa del secolo scorso è stata Desiré Wilson, sudafricana, nata nel 1953. Si era fatta notare vincendo il titolo sudafricano di F.Ford, che le aprì le porte dell’Inghilterra. Tentò la qualificazione al GP di Gran Bretagna 1980 con una Williams privata, ma le andò male. Ci riprovò in Sudafrica nel 1981, con una Tyrrell, con ben altri risultati: sulla pista che la vide crescere, Kyalami, si qualificò 19esima e in gara, fu addirittura sesta prima del ritiro. Purtroppo, il GP aveva perso la titolazione mondiale alla vigilia, per la vertenza politica sorta fra FIA e FOCA durante le prove, e nelle statistiche ufficiali è sparito... La Wilson è passata alla storia, comunque, come l’unica donna ad aver vinto una gara di F.1, nel British Formula 1 Championship (noto anche come Aurora dal nome dello sponsor) che succedette allo Shellsport e vedeva in lizza monoposto di F.1 e F.2, dopo il tramonto delle F.5000. Successe a Brands Hatch il 7 aprile 1980, alla guida di una Wolf WR4 di Teddy Yip, battendo Eliseo Salazar e Norman Dickson. Desiré fu una delle protagoniste fisse nei tre anni dell’Aurora (78-80) finendo spesso sul podio (ma una sola volta prima). Vinse 54 anche due gare del Mondiale Sport (Silverstone e Monza 1980) e corse poi una decina di gare Indycar. Oggi vive negli USA dove gestisce una scuola di pilotaggio col marito, Alan Wilson (lei, da nubile, faceva Randall). L’ULTIMA ITALIANA È STATA L’AMATI Giovanna Amati (romana, classe 1963) giunse sino alla F.3000, senza grossi risultati, prima di tentare senza successo la qualificazione nei primi 3 GP del 1992, su una Brabham. Da allora, nella massima formula, è stato il vuoto, sebbene abbiano svolto test (prima di quello della Wolff quest’anno) Sarah Fisher (McLaren, 2002), Katherine Legge (Minardi, 2005), e María De Villota (Renault 2012, Marussia 2013). Ricorre proprio in questi giorni il secondo anniversario del terribile incidente subito dalla spagnola, che ne provocò il decesso quindici mesi dopo. MULLER BRAVA E VINCENTE IN F.3 Nella F.3 del passato, ricordiamo come più promettenti Cathy Muller (sorella di Yvan) che vinse una gara del campionato francese nel 1984 e corse poi nel British, nell’Europeo e anche in F.3000 e IndyLights. In Germania, ci furono Ellen Lohr e Claudia Hürtgen, poi ricalate nel DTM e nel GT. Nella World Series Renault recente vi ha corso Pippa Mann ottenendo discreti risultati, per due stagioni fra il 2007 e 2008 mentre ricordiamo Rahel Frey nella F.Master e anche nel DTM e Cyndie Alle- Giovanna Amati Divina Galica Michèle Mouton con Maria De Villota Desiré Wilson a Brands Hatch nel 1980 sul podio della F. Aurora con Norman Dickson ed Eliseo Salazar mann nella F.3 europea mentre Vicky Piria ha corso nella F.3 spagnola e in GP3. PATRICK E FISHER LE STAR USA E’ andata diversamente in America. Nel continente delle opportunità, le donne hanno avuto più spazio. In F.Indy, la prima a correre la 500 Miglia di Indianapolis, nel 1977, fu Janet Guthrie, che tornò a Indy altre due volte, e fu anche la prima donna a correre in NASCAR e alla 500 miglia di Daytona. Per lei, mito delle gare USA, si dovette cambiare, dopo parecchie assurde polemiche, la celebre frase dello starter, che divenne: “Lady and gentlemen, start your engines!”. A Indy, la seguì Lynn SaintJames (sette partecipazioni fra 1992 e 2000, miglior risultato: 11°). Da allora, oltre alla già citata Desiré Wilson, ci sono state Sarah Fisher (oggi proprietaria di un team Indycar), Danica Patrick (che ha ottenuto i risultati migliori: vittoria a Motegi 2008 e 3° posto a Indy 2009), Katherine Legge, Pippa Mann, Milka Duno, Ana Beatriz e Simona De Silvestro. MOUTON E MOSS REGINE DEI RALLY Pat Moss con il fratello Stirling Va notato, però, che i maggiori successi femminili nell’ automobilismo sono stati conseguiti nei rally. La francese Michèle Mouton, oggi presidentessa della Commissione Women in Motorsport della FIA, ha vinto quattro gare del Mondiale (e sei dell’Europeo) ed è stata vice-campione del mondo nel 1982. E’ senza dubbio la pilotessa più titolata della storia. In precedenza, Pat Moss (sorella di Stirling) aveva ottenuto podi assoluti a Montecarlo, al Safari e al RAC negli anni 50 e vinto una grande corsa stradale come la Liegi-Roma-Liegi del ’59. Di caratura simile può essere considerata la vittoria assoluta di Jutta Kleinschmidt alla Parigi-Dakar del 2001. Proprio la Mouton ha di recente dato una sua personale ed interessante spiegazione sul perché le donne si sono affermate di più sugli sterrati che sulle piste: “Uomini e donne siamo diversi e quello che ci contraddistingue di più è l’aspetto emozionale. Noi donne abbiamo forse un maggior istinto di conservazione. Abbiamo la stessa capacità di sfrecciare velocemente e in sbandata a pochi centimetri da un burrone, perchè è questione di abilità tecnica, ma forse abbiamo una reticenza intrinseca a rischiare tutto per andare a cercare l’ultimo millesimo di secondo su una pista...” . 10 DONNE ALLA LE MANS DEL 1935 In Endurance, invece, le donne ci sono sempre state e, quasi paradossalmente, più numerose e più brave nei tempi più lontani. Tanto per dire, vi furono ben dieci donne al via della 24 Ore di Le Mans del 1935! Un exploit mai rivisto dopo, così come il miglior risultato ottenuto da una donna nella classica francese, un quarto posto assoluto firmato da Odette Siko nel lontanissimo 1932. I nostri bisnonni, invece, ricordano ancora con ammirazione Elizabeth Junek, la bella e raffinata nobildonna cèca, che fu quinta alla Targa Florio del 1928 dopo aver condotto la gara. Vinse anche il GP di Germania nel 1927, unica donna ad imporsi in un GP ante-formula 1. Forse a quei tempi eroici dell’automobilismo (come successe anche nell’aviazione) era più facile venir accettate fra gli intrepidi pionieri? Fatto sta che oggi, a Le Mans o nelle grandi classiche di durata, le donne sono meno numerose e meno in vista, anche rispetto agli anni ’70’80, che videro tante ragazze fra i protagonisti, anche su macchine ufficiali: tanto per fare qualche nome, ricordiamo AnnieCharlotte Verney (10 partecipazioni a Le Mans), Marie-Claude Beaumont, la belga Christine Beckers, Desiré Wilson e le nostre Lella Lombardi e Anna Cambiaghi. Lella e la Wilson sono peraltro le uniche donne ad aver vinto gare mondiali Sport, con tre e due successi rispettivamente. E non va scordata infine l’elvetica Lilian Bryner nelle GT, vincitrice della 24 Ore di Spa nel 2004. 55 FIA F.3 GARE A NORIMBERGA Tre vittorie a Spa, altrettante sul circuito cittadino di Norimberga. L’olandese sta iniziando a far sempre più paura al leader di campionato Ocon che sta resistendo al meglio mentre Blomqvist ha perso il passo Claudio Pilia Due pole position, ma soprattutto tre vittorie. Il biglietto da visita stampato da Max Verstappen, nell’appuntamento “cittadino” di Norimberga del FIA F.3 European, è decisamente esplicativo circa le velleitarie intenzioni per il campionato. Il figlio del funambolico ex pilota di F.1 Jos, ancora una volta e dopo il tris di successi agguantati a Spa-Francorchamps, ha fatto capire a tutti che, per la corsa al titolo, c’è anche lui. Pur appena sceso dai kart e al volante della monoposto del team Van Amersfoort, il giovanissimo 16enne olandese ha nuovamente dimostrato una maturità ben superiore alla sua vera età, dando l’impressione di avere il pieno controllo delle dinamiche di gara e di squadra, ma soprattutto dando prova di essere molto, molto agguerrito. VERSTAPPEN 56 6 SU 6 Sempre più impressionante il ruolino di marcia di Verstappen 57 FIA F.3 GARE A NORIMBERGA Punti rincuoranti per Fuoco OCON RESISTE E TIENE LA TESTA Almeno quanto Esteban Ocon, che si è visto rosicchiare qualche punto di troppo in gara 2, ma ha tenuto l’avversario sotto controllo con due preziose medaglie d’argento in gara 1 e 3, conservando la leadership di campionato con un margine di 74 lunghezze. Il francese del team Prema ha tenuto un buon ritmo nel corso del weekend, tranne che nella già citata seconda corsa, condizionata da un drive-through affibiatogli dai commissari, per una manovra un po’ troppo forzata sull’altro figlio d’arte (dell’ex iridato rally Stig) Tom Blomqvist, finito a bordo pista con la sospensione anteriore-destra kappaò. Grande sfortuna per l’anglo-svedese, fuori gioco anche in gara 3 per uno “strike” di Jake Dennis in partenza. FERRUCCI MERAVIGLIA PECCATO BERETTA E proprio delle disgrazie del portacolori di casa Carlin, ne ha approfittato Lucas Auer per confermarsi sempre più il terzo incomodo. Pur senza nessun particolare squillo, il tedesco ha incamerato altri punti pesanti, abbastanza da superare proprio Blomqvist in campionato, per 14 punti. E nella graduatoria generale, nonostante un fine settimana difficile, ha cercato di mettere una pezza anche Antonio Fuoco, trovando un settimo e un nono posto, dopo essersi “incastrato” con Gustavo Menezes nel quinto giro di gara 1, in un tentativo di sorpasso finito non proprio bene. Qualche punto l’ha raccolto anche Antonio Giovinazzi (Carlin) e così avrebbe potuto fare pure Michele Beretta con la monoposto dell’Eurointernational, se non fosse stato per il “kamikaze” Jules Szymkowiak, che l’ha buttato fuori al tornantino quando mancavano 5 minuti alla bandiera a scacchi, che gli avrebbe portato in dote un importante piazzamento in top-10. Grande prestazione globale di Santino Ferrucci. Dopo aver debuttato nel FIA F.3 a Spa, l’americano della Eurointernational al Norisring ha lasciato tutti stupefatti col quinto e quarto posto di gara 2 e gara 3. Complimenti ad Antonio Ferrari che ha scoperto questo ragazzino di 16 anni che si è subito inserito tra i grandi della categoria con grande autorità. Ocon si difende dal ciclone Verstappen Giovinazzi davanti a Fuoco 58 L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 SABATO 28 GIUGNO 2014 1 - Max Verstappen (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 37 giri in 35'15"791 2 - Esteban Ocon (Dallara-Mercedes) - Prema - 1"125 3 - Lucas Auer (Dallara-Mercedes) - Mucke - 3"432 4 - Nicholas Latifi (Dallara-Mercedes) - Prema - 6"464 5 - Jake Dennis (Dallara-VW) - Carlin - 7"013 6 - Felix Rosenqvist (Dallara-Mercedes) - Mucke - 7"687 7 - Roy Nissany (Dallara-Mercedes) - Mucke - 9"229 8 - Felix Serralles (Dallara-Mercedes) - West Tec - 11"065 9 - Sean Gelael (Dallara-VW) - Carlin - 12"216 10 - Tom Blomqvist (Dallara-VW) - Carlin - 12"878 11 - Mitchell Gilbert (Dallara-Mercedes) - Fortec - 15"400 12 - Santino Ferrucci (Dallara-Mercedes) - Eurointernational - 21"832 13 - Hector Hurst (Dallara-Mercedes) - West Tec - 22"002 14 - Sandro Zeller (Dallara-Mercedes) - Zeller - 22"482 15 - John Bryant-Meisner (Dallara-Mercedes) - Fortec - 22"826 16 - Alexander Toril (Dallara-Nissan) - T Sport - 32"776 17 - Richard Goddard (Dallara-Nissan) - T Sport - 33"968 18 - Jules Szymkowiak (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 4 giri Giro più veloce: Max Verstappen 48”168 Ritirati 30° giro - Michele Beretta 27° giro - Jordan King 16° giro - Tatiana Calderon 15° giro - Antonio Giovinazzi 5° giro - Gustavo Menezes 5° giro - Antonio Fuoco 1° giro - Dennis van de Laar 1° giro - Felipe Guimaraes Due ottimi risultati per Ferrucci L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2 DOMENICA 29 GIUGNO 2014 1 - Max Verstappen (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 32 giri 45'44"818 2 - Jordan King (Dallara-VW) - Carlin - 8"827 3 - Lucas Auer (Dallara-Mercedes) - Mucke - 15"436 4 - Jake Dennis (Dallara-VW) - Carlin - 16"804 5 - Santino Ferrucci (Dallara-Mercedes) - Eurointernational - 18"057 6 - Felix Rosenqvist (Dallara-Mercedes) - Mucke - 19"037 7 - Antonio Fuoco (Dallara-Mercedes) - Prema - 20"247 8 - Nicholas Latifi (Dallara-Mercedes) - Prema - 22"608 9 - Antonio Giovinazzi (Dallara-VW) - Carlin - 24"952 10 - Gustavo Menezes (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 26"845 11 - Felix Serralles (Dallara-Mercedes) - West Tec - 27"291 12 - Dennis Van de Laar (Dallara-Mercedes) - Prema - 29"275 13 - John Bryant-Meisner (Dallara-Mercedes) - Fortec - 31"523 14 - Esteban Ocon (Dallara-Mercedes) - Prema - 35"245 15 - Hector Hurst (Dallara-Mercedes) - West Tec - 37"318 16 - Sandro Zeller (Dallara-Mercedes) - Zeller - 42"089 17 - Sean Gelael (Dallara-VW) - Carlin - 1 giro 18 - Alexander Toril (Dallara-Nissan) - T Sport - 1 giro 19 - Roy Nissany (Dallara-Mercedes) - Mucke - 2 giri 20 - Mitchell Gilbert (Dallara-Mercedes) - Fortec - 2 giri Giro più veloce: Max Verstappen 49"788 Ritirati 21° giro - Tom Blomqvist 19° giro - Michele Beretta 15° giro - Tatiana Calderon 2° giro - Jules Szymkowiak 1° giro - Richard Goddard 1° giro - Felipe Guimaraes L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 3 DOMENICA 29 GIUGNO 2014 Beretta ha mancato la zona punti per colpa di Szymkowiak 1 - Max Verstappen (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 40 giri in 35'02"795 2 - Esteban Ocon (Dallara-Mercedes) - Prema - 4"761 3 - Jordan King (Dallara-VW) - Carlin - 7"529 4 - Santino Ferrucci (Dallara-Mercedes) - Eurointernational - 21"187 5 - Gustavo Menezes (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 21"779 6 - Sean Gelael (Dallara-VW) - Carlin - 23"563 7 - Antonio Giovinazzi (Dallara-VW) - Carlin - 25"319 8 - Lucas Auer (Dallara-Mercedes) - Mucke - 25"910 9 - Antonio Fuoco (Dallara-Mercedes) - Prema - 26"394 10 - Tatiana Calderon (Dallara-Mercedes) - Zeller - 26"931 11 - Felix Rosenqvist (Dallara-Mercedes) - Mucke - 26"986 12 - Alexander Toril (Dallara-Nissan) - T Sport - 30"513 13 - Felix Serralles (Dallara-Mercedes) - West Tec - 30"901 14 - Richard Goddard (Dallara-Nissan) - T Sport - 34"358 15 - John Bryant-Meisner (Dallara-Mercedes) - Fortec - 38"043 16 - Hector Hurst (Dallara-Mercedes) - West Tec - 41"697 17 - Mitchell Gilbert (Dallara-Mercedes) - Fortec - 42"543 18 - Sandro Zeller (Dallara-Mercedes) - Zeller - 43"743 19 - Michele Beretta (Dallara-Mercedes) - Eurointernational - 46"411 Giro più veloce: Max Verstappen 48"377 Ritirati 14° giro - Nicholas Latifi 9° giro - Felipe Guimaraes 1° giro - Tom Blomqvist 1° giro - Jules Szymkowiak 1° giro - Jake Dennis 1° giro - Roy Nissany Il campionato 1.Ocon 304 punti; 2.Verstappen 230; 3.Auer 189; 4.Blomqvist 175; 5.Fuoco 121; 6.Rosenqvist 112; 7.Dennis 107; 8.King 106; 9.Giovinazzi 89; 10.Latifi 81. 59 EUROCUP RENAULT 2.0 GARE A VOLOKOLAMSK DE VRIES ALL Non ha vinto, a quello ci hanno pensato Panis e Joerg, ma l’olandese ha guadagnato 18 punti sul rivale Bonifacio che al Moscow Raceway ha vissuto una specie di incubo 60 LUNGA De Vries leader del campionato e secondo in gara 2 Panis è alla prima vittoria europea 61 EUROCUP RENAULT 2.0 GARE A VOLOKOLAMSK Massimo Costa Sei gare, sei vincitori. Può quindi esserci un dominatore? Difficile, ma Nyck De Vries ci sta comunque provando. In Russia ha rischiato parecchio quando in gara 1 si è subito ritirato, colpito nella ruota posteriore da Matthew Parry. Buon per lui che Bruno Bonifacio, che al Moscow Raceway si era presentato dividendo la leadership a quota 70 punti proprio con De Vries, si era qualificato male per una crisi globale del team Prema. Bonifacio così, partendo diciannovesimo non ha preso punti in gara 1. Le cose per i due leader sono andate diversamente: De Vries si è piazzato secondo dopo aver realizzato la pole, Bonifacio non ha scritto neanche un tempo sui monitor, fermato da un guasto tecnico che gli ha anche impedito di partire per gara 2. Disastro totale per Bonifacio che ha perso 18 punti da De Vries. A goderne, ma non troppo, di queste difficoltà dei due primi classificati della Eurocup, sono stati gli inseguitori. Dennis Olsen qualche punto lo ha comunque rime- diato con la seconda vettura Prema (nono e quinto) ed ora è a soli 9 punti da Bonifacio mentre Kevin Joerg ha detto la sua con autorità in gara 2 andando a vincere la sua prima prova in Eurocup per il team Kaufmann mentre in gara 1 si era piazzato settimo. Il bravo svizzero è ora quinto nella classifica generale. Nella giornata di sabato si è registrato il dominio, a sorpresa, di Aurelien Panis. Il francese della ART Junior ha ottenuto la prima pole e la prima vittoria avendo sempre guidato il gruppo. In gara 2 invece, ha concluso ottavo. Panis è ora sesto in campionato. Dunque, cambiano i vincitori, volti nuovi si mostrano, ma nonostante De Vries e Bonifacio abbiano raccolto in due appena 18 punti (e solo l’olandese) la situazione globale del campionato è rimasta di fatto invariata. Così come non si è modificata la classifica di Ignazio D’Agosto, sempre in difficoltà con lo stile di guida richiesto dalla monoposto del team Koiranen. Il barese non ha preso neanche un punto in Russia soffrendo molto in qualifica. Due volte nella top ten Isaakyan della JD I vincitori delle sei gare Alcaniz 1 – Nyck De Vries Alcaniz 2 – Andrea Pizzitola Spa 1 – Dennis Olsen Spa 2 – Bruno Bonifacio Volokolamsk 1 – Aurelien Panis Volokolamsk 2 – Kevin Joerg 62 Joerg riceve i complimenti per la prima vittoria L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 SABATO 28 GIUGNO 2014 1 - Aurelien Panis - ART Junior - 18 giri 27'56"379 2 - Andrea Pizzitola - Manor MP - 2"575 3 - Matthew Parry - Fortec - 4"899 4 - Levin Amweg - ART Junior - 5"653 5 - Callan O'Keefe - ART Junior - 7"135 6 - Egor Orudzhev - Tech 1 - 8"738 7 - Kevin Joerg - Kaufmann - 11"811 8 - Matevos Isaakyan - JD - 12"193 9 - Dennis Olsen - Prema - 13"487 10 - Anthoine Hubert - Tech 1 - 13"537 ** 11 - Alexander Albon - KTR - 15"003 12 - Ryan Tveter - Kaufmann - 18"237 13 - Ignazio D'Agosto - Koiranen - 19"075 14 - Gustav Malja - Kaufmann - 20"114 15 - George Russell - Koiranen - 22"198 16 - Bruno Bonifacio - Prema - 22"330 17 - Hans Villemi - Prema - 24"399 18 - Simon Gachet - ARTA - 27"353 19 - Denis Korneev - JD - 29"057 20 - Vasily Romanov - Tech 1 - 29"520 21 - Steijn Schothorst - Manor MP - 31"954 22 - Martin Rump - Fortec - 33"227 23 - Semen Evstigneev - BVM - 34"251 24 - Gregor Ramsay - KTR - 35"106 25 - Nick Cassidy - Koiranen - 36"880 26 - Danylo Pronenko - BVM - 48"851 Secondo posto di Pizzitola in gara 1 ** Penalizzato di 10" Giro più veloce: Egor Orudzhev 1'32"535 Ritirati 4° giro - Jack Aitken 1° giro - Nyck De Vries L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2 DOMENICA 29 GIUGNO 2014 1 - Kevin Joerg - Kaufmann - 18 giri 28'01"419 2 - Nyck De Vries - Koiranen - 0"768 3 - Alexander Albon - KTR - 2"558 4 - Matthew Parry - Fortec - 3"237 5 - Dennis Olsen - Prema - 4"174 6 - Andrea Pizzitola - Manor MP - 4"651 7 - Matevos Isaakyan - JD - 5"782 8 - Aurelien Panis - ART Junior - 6"424 9 - Egor Orudzhev - Tech 1 - 7"007 10 - Callan O'Keefe - ART Junior - 7"883 11 - Ryan Tveter - Kaufmann - 16"349 12 - Jack Aitken - Fortec - 17"550 13 - Anthoine Hubert - Tech 1 - 17"702 14 - Ignazio D'Agosto - Koiranen - 18"996 15 - Hans Villemi - Prema - 22"678 16 - Steijn Schothorst - Manor MP - 25"592 17 - Gustav Malja - Kaufmann - 26"378 18 - Denis Korneev - JD - 31"910 ** 19 - Martin Rump - Fortec - 33"455 20 - Semen Evstigneev - BVM - 35"460 21 - Gregor Ramsay - KTR - 37"267 22 - George Russell - Koiranen - 37"791 ** 23 - Levin Amweg - ART Junior - 39"101 ** 24 - Vasily Romanov - Tech 1 - 39"305 25 - Nick Cassidy - Koiranen - 43"069 26 - Danylo Pronenko - BVM - 44"746 ** Penalizzati di 10" Giro più veloce: Callan O'Keefe 1'32"913 Ritirato: 13° giro - Simon Gachet Non partito: Bruno Bonifacio Il campionato 1.De Vries 88; 2.Bonifacio 70; 3.Olsen 61; 4.Joerg 55; 5.Pizzitola 53; 6.Panis 45; 7.Albon, Orudzhev, Amweg 42; 10.Parry 34. La tristezza di D'Agosto 63 F.4 GARE A IMOLA IL PREDESTIN Stroll continua a mietere successi nella piccola formula propedeutica che vuol lanciare i giovanissimi in arrivo dal karting. Bella vittoria di Drudi, sempre positivo Pulcini mentre Russo si conferma tra i migliori 64 ATO Marco Cortesi Photo 4 Lance Stroll è il predestinato della prima edizione del Campionato Italiano di Formula 4. Il quindicenne pilota canadese non ha lasciato che le briciole agli avversari, uscendo dal secondo appuntamento del 2014 con già un’importante leadership in classifica. Stroll ha dominato sin dalle qualifiche, in cui ha ripetuto la stessa doppia pole di Adria, ma stavolta ha eliminato ogni minimo errore conquistando gara 1 e gara 3 su un circuito diverso, e sicuramente più tecnico, dell’impianto veneto. Oltre che in occasione delle vittorie, il suo potenziale si è messo in mostra anche nella seconda gara quando, partito dall’ottava piazza per l’inversione della griglia, è riuscito a farsi spazio sino al secondo posto. Dalla sua ha giocato un Brandon Maisano in versione perfetto scudiero. Il francese è giunto al traguardo per tre volte alle spalle di Stroll, senza per altro figurare in campionato per motivi di età. Stroll ha vinto due gare a Imola 65 F.4 GARE A IMOLA Sempre veloce e regolare Pulcini DRUDI AL TOP RUSSO RECRIMINA Oltre a Stroll, che può contare dalla sua sull’invidiatissima ”armata Prema”, a festeggiare sul gradino più alto del podio è stato Mattia Drudi, bravo a passare con autorevolezza la vettura di Andrea Russo, che gli era davanti e a controllare il finale di gara 2. Il milanese, entrato da leader della classifica, ha comunque molto da recriminare. Due contatti, entrambi in situazioni di bagarre con Maisano, gli hanno fatto perdere tempo nella prima frazione, in cui è arrivato comunque a podio, e in gara 3. Ora, l’alfiere della DieGi è già chiamato a dover rispondere con un recupero alla fuga del più pericoloso rivale. CAIROLI A PODIO TROPPI INCIDENTI Sul podio è finito anche Matteo Cairoli, che ha centrato il terzo posto in gara 3. Se le due prime sfide erano state da incorniciare per quanto riguardava il comportamento in pista, la terza ha proposto un pacchetto nervoso ed incline agli errori. Stroll e Maisano a parte, si intende. Tra i vari piloti coin- 66 volti, Keith Camilleri ha spedito in via di fuga Alain Valente al Tamburello, mentre Giovanni Altoè ha centrato in frenata Jonathan Giudice. Un contatto è arrivato anche tra Gustavo Bandiera e lo stesso Valente mentre Camilleri e Andrea Fontana sono stati protagonisti di una situazione tesa al Tamburello costata a Fontana una penalità e a Camilleri una squalifica per aver continuato la corsa con la bandiera nera più disco arancio. PULCINI REGOLARE E INTELLIGENTE Tra i più bravi a tenersi lontano dai guai e a correre con efficacia è stato Leonardo Pulcini, autore di tre top-5 compreso un quarto posto in gara 1. Anche se il podio è mancato, le potenzialità sembrano esserci tutte. Un discorso simile riguarda Takashi Kasai, vero samurai per come ha recuperato posizioni su posizioni durante le corse. L’obiettivo ora è quello di partire più in avanti. La F.4 Abarth si prepara ad andare in pista al Mugello il prossimo weekend. Alle spalle ci si lascia una tappa interessante ma soprattutto valida dal punto di vista organizzativo, con il pacchetto Tatuus/Abarth by Autotecnica Motori che si è ancora distinto per qualità. L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2 DOMENICA 29 GIUGNO 2014 Mattia Drudi L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 SABATO 28 GIUGNO 2014 1 - Lance Stroll – Prema - 17 giri 2 - Brandon Maisano – Prema - 0”614 3 - Andrea Russo – Diegi - 16”109 4 - Leonardo Pulcini – Euronova - 17”559 5 - Keith Camilleri – Malta - 26”791 6 - Alain Valente – Jenzer - 27”763 7 - Zackary Dante – Malta - 30”733 8 - Mattia Drudi – Cram - 41”209 9 - Takashi Kasai – Prema - 42”778 10 - Gustavo Bandeira – DAV - 42”295 11 - Andrea Fontana – Euronova - 46”209 12 - Lucas Mauron – Jenzer - 46”460 13 - Ivan Matveev – Euronova - 46”935 14 - Mahaveer Raghunathan – F&M - 51”935 15 - Ali Al Khalifa – Jenzer - 59”591 16 - Nico Rindlisbacher – Jenzer - 1'09”318 17 - Joao Vieira – Antonelli - 1'09”720 18 - Edi Haxhiu – Cram - 1'13”377 19 - Giovanni Altoè – Cram - 1'25”300 20 - Jonathan Giudice – Antonelli - 1'41”526 21 - Matteo Cairoli – Antonelli - 6 giri Giro più veloce: Brandon Maisano - 1’50”124 Ritiri 11° giro - Bar Baruch 1 - Mattia Drudi – Cram - 11 giri 2 - Lance Stroll – Prema - 2”361 3 - Brandon Maisano – Prema - 8”313 4 - Alain Valente – Jenzer - 11”392 5 - Leonardo Pulcini – Euronova - 14”246 6 - Ivan Matveev – Euronova - 14”498 7 - Takashi Kasai – Prema - 15”609 8 - Gustavo Bandeira – DAV - 22”311 9 - Andrea Fontana – Euronova - 22”818 10 - Andrea Russo – Diegi - 23”283 11 - Ali Al Khalifa – Jenzer - 24”631 12 - Bar Baruch - 33”706 13 - Giovanni Altoè – Cram - 39”606 14 - Joao Vieira – Antonelli - 40”950 15 - Jonathan Giudice – Antonelli - 1'06”847 16 - Matteo Cairoli – Antonelli - 3 giri 17 - Mahaveer Raghunatan – F&M - 4 giri 18 - Edi Haxhiu – Cram - 4 giri Giro più veloce: Lance Stroll - 1’46”394 Ritirati 7° giro - Keith Camilleri 3° giro - Nico Rindlisbacher 1° giro - Jonathan Giudice 1° giro - Lucas Mauron L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 3 DOMENICA 29 GIUGNO 2014 1 - Lance Stroll - Prema - 17 giri 30'30"139 2 - Brandon Maisano – Prema - 3"461 3 - Matteo Cairoli – Antonelli - 15"473 4 - Ivan Matveev – Euronova - 22"250 5 - Leonardo Pulcini – Euronova - 30"739 6 - Edi Haxhiu – Cram - 39"811 7 - Alain Valente – Jenzer - 48"233 8 - Mahaveer Raghunatan – F&M - 48"515 9 - Lucas Mauron - Jenzer - 50"285 10 - Bar Baruch - Isarael - 55"101 11 - Andrea Fontana – Euronova - 1'13"071* 12 - Joao Vieira – Antonelli - 1'15"434 13 - Nico Rindlisbacher – Jenzer - 1'34"189 14 - Mattia Drudi - F&M - 1 giro 15 - Gustavo Bandeira – DAV - 6 giri *Penalizzato di 25" Giro veloce: Mattia Drudi 1'46"569 Ritirati 10° giro - Zackary Dante 9° giro - Jonathan Giudice 9° giro - Giovanni Altoè 5° giro - Andrea Russo 2° giro - Ali Al Khalifa 0 giri - Takashi Kasai Escluso Keith Camilleri Combatte bene Russo Il campionato 1. Stroll 119; 2. Russo 68; 3. Pulcini 66; 4. Valente 52; 5. Cairoli 33; 6. Matveev, Drudi 32; 8. Kasai 27; 9. Sasahara 25; 10. Mauron 13. 67 KARTING EUROPEO 68 NIELSEN HA CAMPO LIBERO Il danese ha vinto la classe KF e sembra ben avviato verso la conquista del titolo, ma dovrà vedersela con gli inglesi Joyner e Illiott. Gran prova di Ardigò nella KZ Con l’apertura del Campionato Europeo della classe con il cambio, la KZ, il karting ha assistito al primo confronto di altissimo livello mondiale. Sulla pista belga di Genk il circus del karting, gestito dall’italiana WSK Promotion di Luca De Donno, ha visto scendere in pista la già citata KZ, la KZ2 e la KF. Le categorie con il cambio di velocità (KZ e KZ2) hanno disputato il primo, dei tre round, continentali. La KF era già al terzo, dei quattro, appuntamenti Nielsen vincitore KF Foto Formula K 69 KARTING EUROPEO Marco Ardigò vincitore KZ Foto Formula K ARDIGÒ MOSTRA I MUSCOLI NELLA KZ L’entry-list della categoria, come previsto, straboccava di top driver quali Marco Ardigò (Tony Kart-VortexBridgestone), Jonathan Thonon (Praga-Parilla- Bridgestone), Arnaud Kozlinski (Intrepid-TM-B'stone), Ben Hanley (ART GP-TM-Bridgestone), Davide Forè (CRGTM- Bridgestone), Paolo De Conto (Birel-TM- Bridgestone), Bas Lammers (Formula K-Parilla- Bridgestone), Jordon Lennox-Lamb (CRG-Maxter- Bridgestone), Flavio Camponeschi (Tony Kart-Vortex- Bridgestone), solo per citare coloro che hanno vinto un campionato del mondo, una coppa del mondo e/o un campionato europeo. La pattuglia di super professionisti è scesa in pista per prendersi il titolo lasciato vacante dal talentuoso Max Verstappen, già diventato star nella F.3 Internazionale. I pronostici della vigilia sono stati rispettati in pieno con l’italiano Marco Ardigò che ha sbaragliato il campo vincendo con merito la finale dopo una breve, ma intensa lotta, con il belga Thonon. Tra i protagonisti attesi di Genk che non hanno deluso vi è stato il padrone di casa Rick Dreezen (Zanardi-Parilla- Bridgestone), un pilota giovane (ma non giovanissimo) in cerca di un primo, grande successo internazionale. 70 Sul podio è salito anche il britannico Lennox-Lamb, fortunato ed attento ad approfittare delle disgrazie altrui che hanno colpito, in modo particolare, il poleman Kozlinski e, soprattutto, l’altro italiano De Conto (Birel-Tm Bridgestone), fermatosi quando si stava prendendo un meritatissimo podio, al culmine di una gara grintose e caparbia. Protagonista a metà è stato Lammers, autore di un buon recupero in finale, che lo ha portato a chiudere ottavo, ma meno bravo nelle manche, fase in cui si è complicato enormemente la vita impantanandosi nelle retrovie. Un altro italiano che si è comportato positivamente, ma dal quale è lecito attendersi di più, è Torsellini (ART GP-TM-Bridgestone), che ha preceduto l’ostico transalpino Anthony Abbasse (Sodi-TM- Bridgestone), ma che è rimasto, ancora, dietro al tostissimo compagno Hanley. Un applauso lo merita Massimo Aceto (Righetti-ParillaBridgestone), nono in mezzo a leoni supportati da grandi case ufficiali. Aceto, che difende i colori di un marchio importante come Righetti, ma meno altisonante degli altri, ha fatto un gran bel lavoro assieme al suo team. Lo show della categoria con il cambio proseguirà questo fine settimana con la seconda prova dell’Euro. La pista in cui si corre è la tedesca Wakesrdorf, un tracciato non certo all’altezza delle nostre meravigliose Sarno e La Conca e, probabilmente, inferiore a molti circuiti di seconda fascia che troviamo in Italia. BUON MOMENTO DI NIELSEN NELLA KF Il danese dell’italiana Kosmic Kart, Nicklas Nielsen (Kosmic-Vortex-Dunlop), ha confermato di gradire in modo particolare il tecnico circuito belga, vincendo e consolidando la prima posizione in classifica. Nielsen ha ritrovato il successo, nel 2014, proprio sulla pista in cui prese una brusca accelerazione la sua carriera di kartista l’anno passato. A Genk, Nielsen vinse la prova WSK e si trasformò in un cecchino infallibile. Lennox–Lamb e Verstappen furono costretti a fermarlo con le sportellate. Con Verstappen in F.3 ed il britannico in KZ, questo potrebbe essere un buon momento per il biondo della Kosmic. A puntare verso il titolo ci sono due britannici costanti e veloci, Tom Joyner e Callum Illiott, entrambi piloti dello Zanardi-Parilla-Dunlop. Joyner ed Illiot in Belgio hanno centrato il podio e conservano intatte le possibilità di successo ed il round finale, a settembre, sulla pista “amica” di PF International (Inghilterra), li rende pericolosissimi. Nel round conclusivo sarà temibilissimo un altro pilota inglese, il “puffetto“ Lando Norris (FA KartVortex-Dunlop), autore di una gara poco fortunata a Genk, ma terzo in classifica a pari merito con Joyner. Tra gli osservati speciali ci sarà anche Niko Kari (Tony Kart-Vortex-Dunlop), incappato, anche lui, in un pessimo weekend a Genk, ma da non sottovalutare, vista la capacità di restare nelle prime posizioni che ha avuto quest’anno. Tagliati fuori dalla corsa al titolo ci sono i due italiani Felice Tiene (CRG-Parilla-Dunlop) ed il campione del mondo di KFJ Alessio Lorandi (Tony Kart-Parilla-Dunlop). Alla prima stagione in KF, Lorandi non è stato costante come i primi della classe, ma ha fatto vedere che possiede velocità e grinta per far sventolare il tricolore altissimo già nelle prossime gare. All’ultima stagione nel karting, prima del salto in monoposto, il più grande dei Lorandi è motivato ed in possesso dei numeri per lasciare un bel segno. DALÈ E FEDERER BENE NELLA KZ2 Fabian Federer terzo in KZ2 Nella GP2 del karting, sul podio sono saliti due ottimi italiani, Andrea Dalè (CRG-Maxter- Bridgestone) e Fabian Federer (CRG-Maxter- Bridgestone), rispettivamente, primo e terzo. Tra i due alfieri CRG si è inserito il danese Andreas Sebastian Hansen (Tony Kart-Vortex- Bridgestone). Quest’ultimo è stato veloce, ma non in grado di impensierire l’italiano Dalè. Nel round di Wakersdorf ci attendiamo che la situazione di campionato s’infiammi, magari, con l’arrivo di nomi come Simone Brenna (TB Kart-Modena Engines-Bridgestone), Alessio Piccini (Tony KartVortex- Bridgestone), Marco Zanchetta (MaranelloTm- Bridgestone) e Luca Corberi (Kosmic Kart-Vortex- Bridgestone). Quest’ultimo è rimasto estromesso dalla finalissima un po’ a sorpresa, nonostante un buon sesto tempo in qualifica. 71 IDOMENICA CALENDARI 2014 PER DOMENICA Test FIA F.3 7-8 ottobre a Imola Test World Series Renault 21-22 ottobre a Jerez 3-4-5 novembre ad Alcaniz ........................................... 6 luglio F.1 a Silverstone GP2 a Silverstone GP3 a Silverstone Indycar a Pocono Indy Lights a Pocono F.3 Masters a Zandvoort Blancpain GT Sprint a Zandvoort GT Open a Budapest F.3 Open a Budapest F.Renault ALPS a Monza Clio Cup a Monza Coppa Italia a Monza Targa Tricolore Porsche a Monza RS Cup a Monza Nascar a Daytona Nascar Euro Series a Tours V8 Supercars a Townsville Italiano Rally San Marino Trofeo Rally Terra San Marino CIVM Trento-Bondone 13 luglio Moto GP al Sachsenring Indycar a Iowa USCC a Mosport World Series Renault 3.5 al Nurburgring Eurocup Renault 2.0 al Nurburgring F.Renault NEC Junior al Nurburgring Super Formula al Fuji FIA F.3 European a Mosca DTM a Mosca Nascar a Loudon GT Italia al Mugello CITE al Mugello CIP al Mugello F.4 Italia al Mugello F.Renault 1.6 Nordic a Falkenberg 72 20 luglio F.1 a Hockenheim GP2 a Hockenheim GP3 a Hockenheim Indycar a Toronto (2) Indy Lights a Toronto Auto GP a Spielberg ELMS a Spielberg Super GT a Sugo GT Open a Silverstone F.3 Open a Silverstone Coppa Italia a Magione RS Cup a Magione 2000 Light a TBA Nascar Euro Series al Nurburgring Europeo Rally in Estonia CIVM Coppa Selva di Fasano 27 luglio F.1 a Budapest GP2 a Budapest GP3 a Budapest British F.3 a Spa F.Renault NEC a Spa Blancpain Endurance Spa (24 Ore) Trofeo Lamborghini a Spa USCC a Indianapolis Nascar a Indianapolis CIP a Magione 3 agosto Mondiale Rally in Finlandia Indycar a Lexington Indy Lights a Lexington FIA F.3 European a Spielberg DTM a Spielberg F.Renault NEC Junior ad Assen F.4 Italia a Magione WTCC a Rio Hondo Nascar a Pocono V8 Supercars a Ipswich Stock Car Brazil a San Paolo CIVM Cronoscalata del Reventino 10 agosto Moto GP a Indianapolis USCC a Elkhart Lake Super GT al Fuji Adac GT al Slovakia Ring F.Renault 1.6 Nordic a Parnu Nascar a Watkins Glen 17 agosto Moto GP a Brno Indycar a Milwaukee Indy Lights a Milwaukee Auto GP al Nurburgring FIA F.3 al Nurburgring DTM al Nurburgring Nascar a Michigan Stock Car Brazil a Cascavel 24 agosto F.1 a Spa GP2 a Spa GP3 a Spa Mondiale Rally in Germania Indycar a Sonoma Indy Lights a Sonoma Super Formula a Motegi USCC a Danville Blancpain GT Sprint al Slovakia Ring Nascar a Bristol V8 Supercars a Ipswich F.Renault 1.6 Nordic a Knutstorp CIVM Trofeo Fagioli 31 agosto Moto GP a Silverstone Indycar a Fontana Super GT a Suzuka Formel 3 al Nurburgring Adac GT al Nurburgring British F.3 a Brands Hatch F.Renault NEC a Most F.Renault NEC Junior a Zolder Nascar ad Atlanta Stock Car Brazil a Curitiba GT Italia a Le Castellet Europeo Rally in Repubblica Ceca Italiano Rally Friuli 7 settembre F.1 a Monza GP2 a Monza GP3 a Monza Blancpain GT Sprint a Portimao GT Open a Spa F.3 Open a Spa EuroGTSprint a Magny-Cours F.Renault ALPS al Mugello Clio Cup al Mugello Coppa Italia al Mugello Targa Tricolore Porsche al Mugello RS Cup al Mugello F.Renault 1.6 Nordic a Solvalla CIP a Varano F.Junior a Varano Nascar a Richmond Trofeo Rally Terra Costa Smeralda CIVM Coppa Carotti 14 settembre Mondiale Rally in Australia Moto GP a Misano World Series Renault 3.5 a Budapest Eurocup Renault 2.0 a Budapest Super Formula ad Autopolis ELMS a Le Castellet DTM al Lausitzring Formel 3 al Lausitzring WTCC a Sonoma Formula E a Pechino British F.3 a Donington Nascar a Chicago V8 Supercars a Victoria Stock Car Brazil a Nova Santa Rita F.4 Italia a Vallelunga GT Italia a Vallelunga CITE a Vallelunga Italiano WRC San Martino di Castrozza 21 settembre F.1 a Marina Bay Formel 3 al Sachsenring Adac GT al Sachsenring Euro V8 Series al Sachsenring Blancpain Endurance al Nurburgring (1000 Km) Trofeo Lamborghini al Nurburgring F.Renault NEC al Nurburgring WEC ad Austin USCC ad Austin Nascar a Loudon Europeo Rally a Cipro Italiano Rally Adriatico CIVM Pedavena Croce 28 settembre Moto GP ad Alcaniz World Series Renault 3.5 a Le Castellet Eurocup Renault 2.0 a Le Castellet Super Formula a Sugo DTM a Guangzhou GT Open a Monza F.3 Open a Monza F.4 Italia a Monza 2000 Light a Monza F.Renault 1.6 Nordic a Mantorp Park CITE a Pergusa Nascar a Dover Stock Car Brazil a Salvador 5 ottobre F.1 a Suzuka Mondiale Rally in Francia USCC a Braselton Super GT a Buriram Formel 3 a Hockenheim Adac GT a Hockenheim Euro V8 Series a Hockenheim F.Renault ALPS a Jerez F.Renault NEC Junior a Spa Nascar a Kansas City Coppa Italia a Imola Targa Tricolore Porsche a Imola 12 ottobre F.1 a Sochi GP2 a Sochi GP3 a Sochi Moto GP a Motegi WEC al Fuji Blancpain GT Sprint a Zolder FIA F.3 European a Imola GT Italia a Imola CIP a Imola EuroGTSprint a Imola WTCC a Shanghai Nascar a Charlotte Nascar Euro Series a Le Mans V8 Supercars a Bathurst Stock Car Brazil a Curitiba Europeo Rally in Romania Italiano Rally Due Valli 19 ottobre Moto GP a Phillip Island World Series Renault 3.5 a Jerez Eurocup Renault 2.0 a Jerez FIA F.3 European a Hockenheim DTM a Hockenheim Blancpain GT Sprint a Zolder Auto GP a Estoril ELMS a Estoril GT Open a Montmelò F.3 Open a Montmelò F.4 Italia a Montmelò F.Renault NEC Junior a Zandvoort Formula E a Putrajava Nascar a Talladega Italiano WRC Como 2 novembre F.1 ad Austin WEC a Shanghai Blancpain GT Sprint a Baku Nascar a Fort Worth Stock Car Brazil a Taruma 9 novembre F.1 a San Paolo Super Formula a Suzuka Moto GP a Valencia Nascar a Phoenix F.Junior a Varano Europeo Rally in Corsica 16 novembre Mondiale Rally in Gran Bretagna WEC ad Al Sakhir Super GT a Motegi WTCC a Macao F.3 a Macao Nascar a Miami V8 Supercars a Phillip Island Stock Car Brazil a Brasilia 23 novembre F.1 a Yas Marina GP2 a Yas Marina GP3 a Yas Marina Finali Mondiali Trofeo Lambo a Sepang 30 novembre WEC a San Paolo 7 dicembre V8 Supercars a Sidney 13 dicembre Formula E a Punta del Este 10 gennaio 2015 Formula E a Buenos Aires 26 ottobre Mondiale Rally in Spagna Moto GP a Sepang WTCC a Suzuka Nascar a Martinsville V8 Supercars a Surfers Paradise GT Italia a Monza CITE a Monza Clio Cup a Vallelunga Coppa Italia a Vallelunga RS Cup a Vallelunga F.Junior a Franciacorta Europeo Rally in Svizzera 73 Una nuova avventura ci aspetta! Per tutto lo scorso anno Cuore nelle Corse, la nostra rubrica di cultura e passione sportiva curata in collaborazione da Italiaracing e dall’ing Andrea Toso della Dallara, ci ha tenuto compagnia esplorando l’articolatissimo e affascinante mondo del motorsport in tutti i suoi aspetti. Da questo numero Cuore nelle Corse torna sotto forma di appuntamento per tutti coloro che hanno una curiosità, un dubbio, un ricordo, una proposta da sottoporre e condividere all’ingegner Toso e alla comunità dei lettori di Italiaracing. Con questo nuovo formato ci proponiamo di essere multimediali e interattivi, sterzando con agilità fra le pagine del nostro Magazine e la rete di internet e dei social network, e vi invitiamo quindi a visitare i nostri account Twitter e Facebook CUORE NELLE CORSE e ad inviare le vostre domande e le vostre proposte all’indirizzo mail [email protected]
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