Fondazione Terza Età Creativa L’uomo creativo Relazione per il 12° Bando di concorso 2014 Rainer Diederichs Il nome della Fondazione è rivelatore: intende promuovere la creatività nell’età senile. L’essere umano è in realtà creativo o ricco d’inventiva già nella prima infanzia. I bambini piccoli compongono, grazie alle loro capacità percettive, un mondo tutto loro, che prende forma attingendo alle peculiarità della propria personalità, alle attitudini, alle capacità e al sostegno che l’ambiente che li circonda è in grado di dare loro. La forza creativa dell’essere umano si sviluppa con l’istruzione e l’esperienza. In alcune professioni, questa forza creativa si evidenzia in modo particolare, come per esempio nell’artista, nello scrittore o nell’architetto. Anche in altre professioni è richiesta un’attitudine creativa più o meno accentuata, che può accrescere il piacere di svolgere proprio quell’attività. Può capitare che in alcune persone l’attività professionale esercitata precedentemente abbia limitato o soffocato la creatività personale. Poi, però, con il pensionamento giunge il tempo in cui si può dare libero sfogo alla propria creatività e fare ciò che si ritiene importante e appagante. L’attività creativa delle persone più anziane rimane per lo più confinata in un ambito privato, senza che il risultato di questa attività sia percepito dal pubblico. La Fondazione Terza Età Creativa si adopera perciò per portare all’attenzione del pubblico queste prestazioni creative delle persone più anziane. Ma come è nato il progetto di dare vita a una fondazione di questo tipo? In merito citiamo con piacere lo stesso fondatore, il Dr. Hans Vontobel, che nel 1990, anno di costituzione della Fondazione, disse: Con questa Fondazione desidererei soprattutto dimostrare che l’idea che qualcuno non sia più, dal giorno del suo pensionamento, efficiente e produttivo è sbagliata. L’intera società deve cambiare il suo punto di vista su questo tema. Per vari motivi, oggi l’essere umano può, con un po‘ di fortuna, essere attivo fino in età avanzata – e per età avanzata non intendo i 70 anni, ma piuttosto i 100 anni – e avere successo nel suo campo. (...) Ero convinto già molto tempo fa della necessità di continuare a dare alle persone anziane la possibilità di distinguersi, di mostrare quali prestazioni sono ancora in grado di realizzare. Il 2 concetto base della Fondazione Terza Età Creativa è nato così. (...) Cercai allora, con un’istituzione ancora da foggiare, a incoraggiare uomini e donne in età avanzata a creare da soli qualcosa di nuovo, a dare prova di sé, a porsi un nuovo scopo nella vita. Vi sono naturalmente anche persone anziane che attendono con ansia il loro pensionamento per godere pienamente l’ultima parte della loro vita cercando nuovi svaghi e passatempi che non hanno potuto concedersi prima. Così come ve ne sono altre che desiderano restare intellettualmente attive, confrontarsi con nuove sfide e fare qualcosa che possa dar loro conferma di una ancora esistente vitalità. Con l’età limite attuale per il pensionamento di 65 anni, nelle persone anziane si costituisce un potenziale inattivo, che la società sfrutta troppo poco. È in questo contesto che la Fondazione Terza Età Creativa vuole aprire nuovi campi d’azione. La Fondazione testimonia la sua apertura non solo con la sua attività internazionale e l’ampia gamma di temi proposti. È anche aperta a donne e uomini con background formativi e culturali molto differenziati. Il riconoscimento della Fondazione è determinato dalla creatività dei lavori presentati. Il lavoro di ricerca di uno scienziato condotto su un tema che rientra nel suo peculiare campo specialistico ha per la Fondazione un fattore di creatività piuttosto modesto. Solo se questo autore presenta un’importante opera prodotta in tarda età o si è dedicato all’analisi di un tema completamente nuovo per lui, questo fattore aumenta. Così come il racconto di una vita scritto in modo originale e credibile o il lavoro competente di un dilettante può avere un fattore proprio di creatività particolarmente elevato. In sintesi, il lavoro non deve essere un’opera di routine né epigonale, che riprende cioè stile e idee di qualcuno che l’ha preceduto. Rendere correttamente merito ad un lavoro creativo di un partecipante è un compito molto impegnativo, perché il Consiglio di fondazione non può essere onnisciente. Per tutelarsi dal pericolo della presunzione e della sopravvalutazione di sé, il Consiglio di fondazione coinvolge anche esperti 3 esterni. Appena conclusa la lettura di tutti i lavori e completata la loro valutazione (un processo ripetuto nella maggior parte dei casi più volte), per il Consiglio di fondazione ha inizio una fase estremamente emozionante: quella della esclusione, una fase che si svolge sull’arco di parecchie sedute alla fine della quale vengono decisi i fortunati vincitori dei premi e i destinatari delle menzioni d’onore. In questa fase non è raro, ma assolutamente naturale, che all’interno del Consiglio di fondazione i pareri divergano e suscitino vivaci ma sempre corrette discussioni. Spesso, infatti, tra una menzione d’onore e una esclusione dal concorso vi è solo un piccolo salto, altrettanto tra un premio e una menzione d’onore. Ma alla fine di questo processo bisogna mettersi d’accordo per definire i 10 a 12 vincitori e i circa 20 destinatari della menzione d’onore. Statistiche Il 12° Bando di concorso ha visto la partecipazione di 427 persone, 232 donne e 195 uomini. Il concorrente più anziano è nato nel 1918, i sette partecipanti più giovani sono nati nel 1943. 185 persone provenivano dalla Svizzera, 171 dalla Germania, 19 dall’Austria e 39 dall’Italia. Altri concorrenti provenivano dalla Gran Bretagna, Israele, Portogallo, Sudafrica e dagli USA. I lavori sono stati linguisticamente così ripartiti: in tedesco 319, in dialetto tedesco 7, in francese 49, in italiano 47, in inglese 5. Dal punto di vista tematico, i lavori sono stati suddivisi nelle seguenti categorie: biografie 97, opere letterarie e letteratura musicale 234, opere scientifiche, ricerca 9, saggistica 79, rappresentazioni sceniche ed esecuzioni musicali, composizioni musicali 8. Lavori premiati: 4 sono stati composti da donne, 8 da uomini; 8 in lingua tedesca, 2 in lingua francese, 2 in lingua italiana. Categorie tematiche: biografie 3, opere letterarie 3, opere scientifiche 4, saggistica 2. Lavori premiati con una menzione d’onore: 4 sono stati composti da donne, 14 da uomini e uno da una coppia di coniugi; 13 in lingua tedesca, 4 in lingua 4 francese, 1 in lingua italiana e 1 in lingua inglese. Categorie tematiche: biografie 4, opere letterarie 9, opere scientifiche 2, saggistica 4. 5
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