11 giugno 2014 11/06/14 Messaggero Quello spot che fa bene Padrone Angela 11/06/14 Unita' Stamina, Vannoni contro la «banda Coscioni» 11/06/14 Avvenire Stamina. Il Comitato ministeriale si allarga Due esperti dalle associazioni dei malati 10/06/14 O.Ma.R. Trapianto di Midollo osseo e cellule staminali: accreditamento internazionale per il Programma dell'AOU Senese 10/06/14 Parmadaily.it A Salso i Giochi Nazionali Trapiantati e Dializzati 10/06/14 Agi.it Trapianti: E. Romagna, si a disponibilità donazione organi 10/06/14 Corriere della Sera / Salute Stamina, si riunisce il nuovo comitato 11/06/14 QuiBrescia.it Vannoni: «Comitato non può bocciare Stamina» 10/06/14 Tempi Stamina, al via i lavori della nuova commissione di esperti Chiara Rizzo 10/06/14 Agi.it Stamina: Vannoni, nuovo comitato non puo' bocciare metodo 10/06/14 AdnKronos Stamina: presidente Comitato, iniziato lavoro, tempi non brevissimi per risultati 10/06/14 L'Eco di Bergamo.it Stamina, Remuzzi: «La soluzione arrivi dagli Ordini dei Medici» 10/06/14 Radicali Italiani Intervista a Filomena Gallo: «Cosa aspetta il ministero a bloccare Stamina?» 10/06/14 TMNews Genetista Boncinelli su metodo Stamina: sperimentarlo è delitto 10/06/14 Il Journal Un’altra voce contro il metodo Stamina 10/06/14 Agi.it Stamina: Assobiotec, non decidano giudici, mondo ci ride dietro 11-GIU-2014 Lettori: 1.229.000 Diffusione: 189.861 Dir. Resp.: Virman Cusenza da pag. 23 11-GIU-2014 Lettori: 1.229.000 Diffusione: 189.861 Dir. Resp.: Virman Cusenza da pag. 23 11-GIU-2014 Lettori: 226.000 Diffusione: 39.580 Dir. Resp.: Luca Landò da pag. 11 11-GIU-2014 Lettori: 385.000 Diffusione: 107.541 Dir. Resp.: Marco Tarquinio da pag. 14 Trapianto di Midollo osseo e cellule staminali: accreditamento internazionale per il Programma dell'AOU Senese Autore: Redazione, 10 Giu 2014 Riconoscimento d'eccellenza per il Programma di trapianto midollo osseo e cellule staminali emopoietiche dell'AOU Senese, coordinato dal dottor Giuseppe Marotta, direttore UOSA Centro Trapianti e terapia cellulare, con la collaborazione dell'UOC Immunoematologia e medicina trasfusionale, diretta dal dottor Vittorio Fossombroni. Il Programma ha ottenuto in questi giorni l'accreditamento volontario JACIE - Joint Accreditation Committee ISCT-EBMT, che punta al miglioramento della qualità delle attività dei Centri di trapianto a livello europeo e dei servizi che collaborano con questi. “Il riconoscimento ottenuto - spiega Marotta - rappresenta una garanzia di qualità e sicurezza per il paziente che deve sottoporsi a terapie cellulari complesse. L'accreditamento riguarda tutti i tipi di trapianto di cellule staminali emopoietiche, dal più semplice, il trapianto autologo in cui il paziente riceve, dopo una chemioterapia ad alte dosi, le proprie cellule staminali emopoietiche, a quello più complesso, il trapianto allogenico, in cui il paziente riceve, dopo una chemio-immunoterapia, le cellule staminali emopoietiche da un donatore. In questo ultimo caso il donatore può essere un familiare con HLA identico, cioè con espressione di molecole responsabili della compatibilità tissutale simili al paziente, un donatore non familiare con HLA compatibile, oppure il paziente può ricevere le cellule ricavate dal sangue di cordone ombelicale o da donatore familiare aploidentico, ossia parzialmente compatibile”. A Salso i Giochi Nazionali Trapiantati e Dializzati Sono 8.828 i pazienti in lista d'attesa nel nostro Paese a fronte di 3.131 trapianti. 10/06/2014 Centinaia di ex-pazienti , tra cui bambini, con trapianto d’organo si sono dati appuntamento nei prossimi 13-15 giugno a Salsomaggiore nell’ambito dei Giochi Nazionali Trapiantati organizzato dall’ANED. Non mancheranno i dializzati che disputeranno i 21° Giochi Nazionali , pazienti che aspettano un rene sano per tornare a “vivere”. Atletica, Tennis, Bocce, Ping pong, Pentaque, Ciclismo Nuoto sono alcune delle discipline sportive dove i partecipanti si cimenteranno. Sono 8828 pazienti in lista d’attesa di trapianto nel nostro Paese a fronte dei 3.131 trapianti. Si può , si deve fare di più E' lo slogan che darà vita all’incontro scientifico di venerdì 13 Giugno sempre a Salsomaggiore dove la Presidente ANED Valentina Paris presenterà le aspettative di coloro che attendono un trapianto, il Direttore del centro trapianti nazionale Alessandro Nanni Costa illustrerà l’andamento dei trapianti nell’anno corrente e importanti nefrologi italiani porteranno la loro esperienza clinica riguardo ai risultati del trapianto. ANED è l’associazione che dal 1972 difende e tutela i diritti dei pazienti con malattia renale in dialisi e con trapianto. 20 anni fa ANED per conto della fondatrice Franca Pellini vide nello sport un potente mezzo di riscatto dalla malattia e di testimonianza della voglia di vita e salute di dializzati e trapiantati di ogni organo. A Salsomaggiore tra i tanti Mario racconterà la sua storia di trapianto di rene , organo ricevuto dal papà presente anche lui ai giochi, 10 anni fa, Giovanni mostrerà come il trapianto di fegato ricevuto da oltre 15 anni gli ha permesso di continuare a vivere una vita piena nel lavoro e nello sport, Giulia festeggerà 32 anni di trapianto di rene e Cristina 20 anni di trapianto di cuore. E poi i “nostri” bambini che grazie al trapianto potranno crescere diventare grandi e gioire della vita ogni giorno. Medici, infermieri, familiari presenti in un tripudio di amicizie, solidarietà, aspettative e speranze. Trapianti: E. Romagna, si a disponibilità donazione organi 10 GIU 2014 (AGI) - Bologna, 10 giu. - Una "procedura per raccogliere le espressioni di disponibilità o di diniego dei cittadini maggiorenni alla donazione dei propri organi, da inserire sulla carta d’identità e nel sistema informativo trapianti". Tutto, per "affrontare una situazione in cui la richiesta di organi supera costantemente la disponibilità" ed evitare, quindi, "lunghe liste d'attesa". La richiesta è in una risoluzione presentata da diciannove consiglieri regionali in Emilia Romagna del Partito democratico che l'assemblea legislativa ha approvato all’unanimità nella seduta di oggi. Il documento, nel quale si ricorda come la Regione Umbria abbia già adottato queste procedure, impegna inoltre la giunta a "lanciare un'adeguata campagna informativa, mirata e rivolta a tutta la popolazione, utilizzando gli strumenti più efficaci". (AGI) Stamina, si riunisce il nuovo comitato Lettera dei genitori di bambini malati al presidente Baccarani: «Fate presto, per molti pazienti è l’unica speranza di sopravvivenza». Boncinelli: «Vergogna nazionale» di Redazione Salute Online Pochi giorni fa la ripresa delle infusioni agli Spedali Civili di Brescia su un bambino marchigiano di tre anni e mezzo affetto dal morbo di Krabbe. Oggi l’avvio dei lavori del secondo Comitato di esperti nominato a marzo dal ministro della Salute Lorenzin dopo la bocciatura del primo da parte del Tar del Lazio. Il nuovo panel, guidato da Michele Baccarani, dovrà dire l’ultima e definitiva parola sul metodo Stamina e decidere se ci siano o meno le basi per autorizzare la sperimentazione del protocollo basato sull’utilizzo di cellule staminali ideato da Davide Vannoni. L’incontro è programmato in teleconferenza, per permettere la partecipazione dei quattro esperti stranieri che fanno parte del team. La lettera: «Fate presto» Intanto tornano all’attacco i sostenitori di Stamina (in particolare alcuni genitori di pazienti infusi o che sono ancora in lista d’attesa): «Abbiamo appreso che la commissione Stamina, da lei presieduta, comincerà presto a lavorare e ci auguriamo che facciate in fretta - scrivono in una lettera a Baccarani -, considerato che molti pazienti gravemente malati ripongono attualmente la loro speranza di sopravvivenza unicamente nella terapia Stamina». Sempre sul fronte dei pazienti, è stata annunciata una mobilitazione dei genitori di piccoli malati, che hanno formato un comitato e si sono rivolti (con una petizione popolare) al Consiglio superiore della Magistratura, a tutela, dicono, di quei giudici che si sono pronunciati sulla ripresa dei trattamenti ai Civili di Brescia. Intanto sulle infusioni somministrate al piccolo Federico, che nel frattempo ha lasciato l’ospedale bresciano, si è scatenata un’aspra polemica. «A me sembra che sia stato reiterato un reato, oltre ad essere stata colpita nel più profondo qualsiasi deontologia medica» ha tuonato la senatrice Elena Cattaneo in un’intervista alla Stampa. L’avvocato che difende la famiglia di Federico, Tiziana Cucco, ha replicato che il Tribunale di Pesaro ha agito secondo la legge e «si è scrupolosamente attenuto alla copiosa documentazione prodotta nei numerosi giudizi, oltre che alla legge 57 del 2013, che ha consentito a tutti coloro che avevano già iniziato il trattamento di proseguirlo». «Una vergogna nazionale» «Il comitato non può bocciare Stamina, ma deve solo disegnare una sperimentazione clinica su una patologia individuata da Stamina e mettere le metodica in un laboratorio GMP (Good manufacturing practices) senza modificarla e confrontandosi con Stamina per i criteri di valutazione sulla sicurezza adottati» ribadisce Davide Vannoni, a poche ore dalla riunione degli esperti. Usa invece toni durissimi Edoardo Boncinelli, scienziato e scrittore della genetica e della biologia dello sviluppo, che in occasione dell’Assobiotec Award 2014 a lui assegnato, ha parlato così del caso Stamina: «È una vergogna nazionale, è un qualcosa verso il quale non ci sono parole. E quello che mi colpisce di più è che siamo totalmente sordi verso quello che dicono e pensano le altre nazioni, come se fossimo i più intelligenti e profondi del mondo». Vannoni: «Comitato non può bocciare Stamina» Pubblicato il 11 giugno 2014 (red.) «Il comitato non può bocciare Stamina, ma deve solo disegnare una sperimentazione clinica su una patologia individuata da Stamina e mettere le metodica in un laboratorio GMP senza modificarla e confrontandosi con Stamina per i criteri di valutazione sulla sicurezza adottati». Lo ha ribadito su Facebook Davide Vannoni, ideatore del controverso metodo Stamina, a poche ore dall’inizio della prima riunione del comitato nominato da ministero Salute per valutare l’opportunita’ di iniziare una sperimentazione sulla metodica. «Oggi (mercoledì, ndr.) pare che si riunisca il fantomatico nuovo comitato scientifico – ha scritto Vannoni giusto il giorno prima che sia ‘stabilizzata’ la sentenza del Tar del Lazio di dicembre che richiedeva di procedere con urgenza alla nomina di un nuovo comitato (vista l’indegna figuraccia fatta da quello precedente). Si riuniranno per via telematica tanto per evitare che, se qualcuno non è d’accordo a bocciare di nuovo stamina sulla carta, non gli si debba richiedere il rimborso del biglietto aereo (come successo con il prof. Ferrari che aveva osato dire che Stamina avrebbe potuto essere una opportunità per il nostro paese)». Vannoni non nasconde il suo scetticismo sull’esito della valutazione della nuova commissione. «Io personalmente non ho alcuna fiducia – ha scritto – hanno compromesso questa opportunità per i malati in modo irrimediabile, attaccando persino l’autonomia della magistratura, raccontando balle invereconde sui contenuti dei prodotti di Stamina, ma soprattutto impedendo a delle persone che avevano ottenuto il diritto di accedere alle terapie di Stamina di poterlo fare». Il presidente Stamina ricorda poi la morte dei 18 pazienti in lista d’attesa per le infusioni. «Sono 18 lutti che hanno sconvolto famiglie intere – ha riferito – perchè, oltre all’ingiustizia che si percepisce quando si è colpiti da una grave malattia, si è aggiunta l’ingiustizia promossa da un ministero marcio e decadente». Nel lunghissimo post scritto su Facebook, Vannoni punta il dito contro l’Associazione Luca Coscioni che nei giorni scorsi ha chiesto al ministro della Salute di bloccare le infusioni. «La banda Coscioni, perchè non riesco a definirla associazione – ha scritto – ha raccolto intorno a se’ proprio tutti quegli pseudo scienziati (Cattaneo, De Luca, Cossu e altri) che oggi attaccano Stamina e con una barbarie vergognosa (cito le parole usate dal giudice Genna) ha cercato in tutti i modi di togliere le speranze ai pazienti trattati con Stamina, usando il nome di un uomo a cui questa speranza non era stata tolta». Stamina, al via i lavori della nuova commissione di esperti giugno 10, 2014 Chiara Rizzo Lo scorso 7 giugno il vicepresidente di Stamina Marino Andolina (indagato per associazione a delinquere, truffa e somministrazione di farmaci pericolosi dalla procura di Torino, ma nominato dal tribunale di Pesaro commissario ad acta, autorizzato ad eseguire le trasfusioni di staminali per un bambino marchigiano) ha effettuato la prima iniezione al piccolo Federico agli Spedali civili di Brescia, scatenando una vera e propria rivoluzione. Il direttore generale dell’Agenzia del farmaco, infatti, ha minacciato le dimissioni in quest’occasione, e l’ordine nazionale dei medici ha denunciato gli «incredibili paradossi di una magistratura civile che nomina, quali propri ausiliari, soggetti già inquisiti per la stessa questione dalla magistratura penale». Oggi hanno iniziato i lavori i membri della seconda commissione di esperti nominata dal ministero della Salute, per indagare su cosa effettivamente faccia Stamina agli Spedali civili. GLI ESPERTI. Il nuovo gruppo di esperti è stato incaricato di dare l’ultima parola, il parere definitivo, sul controverso metodo Stamina. È guidato da Michele Baccarani, ematologo di Brescia, e con lui collaboreranno altri due celebri ematologi italiani, Mario Boccadoro dell’università di Torino, e Giuseppe Leoni della Cattolica di Roma. Con loro ci sono poi anche specialisti internazionali: Ana Cumano dell’Istituto Pasteur di Parigi, il tossicologo statunitense Curt Freed, Moustapha Kassem dell’Università di Odense e la staminalista Sally Templer del Rensselaer center di New York. Il primo incontro si è svolto infatti in teleconferenza per garantire la partecipazione di tutti questi esperti. CATTANEO: «REITERATO UN REATO». Intanto è polemica sulla prima “trafusione” a Federico: cosa sia stato iniettato al bambino pesarese, così come agli altri pazienti, per il momento è noto solo a Stamina. La senatrice Elena Cattaneo, un lungo curriculum come ricercatrice nel campo delle staminali, ha duramente attaccato la decisione del tribunale marchigiano: «A me sembra che sia stato reiterato un reato, oltre ad essere stata colpita nel più profondo qualsiasi deontologia medica». Le ha replicato l’avvocato difensore della famiglia di Federico, Tiziana Cucco: «I giudici di Pesaro hanno agito secondo la legge, e il tribunale si è scrupolosamente attenuto alla copiosa documentazione prodotta nei numerosi giudizi, oltre che alla legge 57 del 2013, che ha consentito a tutti coloro che avevano già iniziato il trattamento di proseguirlo». LETTERA DEI GENITORI. Oggi i genitori dei pazienti che hanno ricevuto le infusioni con il metodo Stamina, e i sostenitori di Vannoni, hanno scrtitto una lettera aperta al presidente della commissione Baccarani: «Abbiamo appreso che la commissione Stamina, da lei presieduta, comincerà presto a lavorare e ci auguriamo che facciate in fretta, considerato che molti pazienti gravemente malati ripongono attualmente la loro speranza di sopravvivenza unicamente nella terapia Stamina». Alcune di queste persone hanno inoltre formato un comitato e avviato una petizione popolare, che si rivolge direttamente al Consiglio superiore della magistratura, perché difenda i giudici che hanno dato il via libera alle somministrazioni agli Spedali civili di Brescia. Intanto il fondatore di Stamina, Davide Vannoni, ha tuonato: «Il comitato non può bocciare Stamina, ma deve solo disegnare una sperimentazione clinica su una patologia individuata da Stamina e mettere le metodica in un laboratorio Gmp (Good manufacturing practices) senza modificarla e confrontandosi con Stamina per i criteri di valutazione sulla sicurezza adottati». Stamina: Vannoni, nuovo comitato non puo' bocciare metodo 10 GIU 2014 (AGI) - Roma, 10 giu. - "Il comitato non puo' bocciare Stamina, ma deve solo disegnare una sperimentazione clinica su una patologia individuata da Stamina e mettere le metodica in un laboratorio GMP senza modificarla e confrontandosi con Stamina per i criteri di valutazione sulla sicurezza adottati". Lo ha ribadito su Facebook Davide Vannoni, ideatore del controverso metodo Stamina, a poche ore dall'inizio della prima riunione del comitato nominato da ministero Salute per valutare l'opportunita' di iniziare una sperimentazione sulla metodica. "Oggi pare che si riunisca il fantomatico nuovo comitato scientifico - ha scritto Vannoni giusto il giorno prima che sia 'stabilizzata' la sentenza del Tar del Lazio di dicembre che richiedeva di procedere con URGENZA alla nomina di un nuovo comitato (vista l'indegna figuraccia fatta da quello precedente). Si riuniranno per via telematica tanto per evitare che, se qualcuno non e' d'accordo a bocciare di nuovo stamina sulla carta, non gli si debba richiedere il rimborso del biglietto aereo (come successo con il prof. Ferrari che aveva osato dire che Stamina avrebbe potuto essere una opportunita' per il nostro paese)". Vannoni non nasconde il suo scetticismo sull'esito della valutazione della nuova commissione. "Io personalmente non ho alcuna fiducia - ha scritto - hanno compromesso questa opportunita' per i malati in modo irrimediabile, attaccando persino l'autonomia della magistratura, raccontando balle invereconde sui contenuti dei prodotti di Stamina, ma soprattutto impedendo a delle persone che avevano ottenuto il diritto di accedere alle terapie di Stamina di poterlo fare". Il presidente Stamina ricorda poi la morte dei 18 pazienti in lista d'attesa per le infusioni. "Sono 18 lutti che hanno sconvolto famiglie intere - ha riferito - perche', oltre all'ingiustizia che si percepisce quando si A? colpiti da una grave malattia, si e' aggiunta l'ingiustizia promossa da un ministero marcio e decadente". Nel lunghissimo post scritto su Facebook, Vannoni punta il dito contro l'Associazione Luca Coscioni che nei giorni scorsi ha chiesto al ministro della Salute di bloccare le infusioni. "La BANDA COSCIONI, perche' non riesco a definirla associazione - ha scritto - ha raccolto intorno a se' proprio tutti quegli pseudo scienziati (Cattaneo, De Luca, Cossu e altri) che oggi attaccano Stamina e con una barbarie vergognosa (cito le parole usate dal giudice Genna) ha cercato in tutti i modi di togliere le speranze ai pazienti trattati con Stamina, usando il nome di un uomo a cui questa speranza non era stata tolta". (AGI) Red/Pgi . Stamina: presidente Comitato, iniziato lavoro, tempi non brevissimi per risultati Articolo pubblicato il: 10/06/2014 Roma, 10 giu. (Adnkronos Salute) - Hanno definito il programma di lavoro e quali documenti saranno esaminati, ma i tempi per fornire un parere sul metodo Stamina "non saranno brevissimi, non è detto che arrivi prima dell'estate". Ad affermarlo all'Adnkronos Salute è Michele Baccarani, presidente del Comitato scientifico nominato dal ministro della Salute per la valutazione del metodo Stamina che si è riunito oggi a Roma. "Oggi non abbiamo deciso nulla che riguarda il metodo Stamina - aggiunge - ma discusso quali documenti del ministero esaminare. Faremo presto, ma ci sono anche colleghi stranieri e il loro inserimento allunga un po' i tempi. Il clima è sereno - sottolinea Baccarani - ed oggi abbiamo accolto i due esperti proposti dalle associazioni. Dobbiamo, visti i precedenti, lavorare in maniere ineccepibile e stabilire le procedure che seguiremo per il nostro confronto. Stiamo pensando, per agevolare tutti i componenti della Commissione, anche ad un sito web protetto dove confrontarci". Stamina, Remuzzi: «La soluzione arrivi dagli Ordini dei Medici» 10 giugno 2014 Potrebbe arrivare dalla Federazione degli Ordini dei Medici una soluzione alla vicenda Stamina: ne è convinto Giuseppe Remuzzi, dell’Istituto Mario Negri di Bergamo. Già nei mesi scorsi l’esperto aveva chiesto l’intervento della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), in una lettera inviata al presidente, Amedeo Bianco, e firmata anche dalla senatrice Elena Cattaneo e dal direttore del Centro di Medicina Rigenerativa ’Stefano Ferrarì dell’università di Modena e Reggio Emilia, Michele De Luca. In quella lettera i tre esperti chiedevano a Bianco di valutare se l’attività di Stamina «non violi, oltre che la legge del nostro Paese, anche il codice deontologico e se non si configurino pertanto gli estremi per provvedimenti disciplinari a carico del dottor Andolina» «Se il Suo parere fosse positivo - proseguiva la lettera - chiediamo se la Federazione degli Ordini possa farsi parte diligente nei confronti dell’Ordine che annovera Andolina fra i suoi iscritti per i provvedimenti del caso» Remuzzi rinnova l’invito a pronunciarsi alla Fnomceo «in questo momento di terribile confusione fra giudici che fanno cose diverse, persone indagate commissionate ad eseguire attività in un ospedale pubblico, il ritardo nel pronunciamento della Commissione scientifica» Alla luce di questa situazione, rileva Remuzzi, «si auspica un pronunciamento formale della Federazione degli Ordini dei Medici» La Fonmceo, prosegue, «potrebbe risolvere il problema sospendendo i medici che violano sia il codice deontologico sia la legge». Nel primo caso perchè si tratta di terapie segrete e nel secondo perchè le cellule destinate alle infusioni non sono preparate da una struttura autorizzata. Intervista a Filomena Gallo: «Cosa aspetta il ministero a bloccare Stamina?» Articolo di pubblicato su L'Unità, il 10/06/14 Questo pomeriggio si insedia il nuovo Comitato scientifico nominato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin per vagliare il metodo Stamina. Alla vigilia della prima riunione i genitori dei pazienti hanno scritto una lettera aperta al presidente Michele Baccarani: «Fate presto - dicono - . Perché ancora non avete mosso un dito?». Dopo la sentenza del tribunale di Pesaro che ha autorizzato Marino Andolina, indagato per somministrazione di farmaci pericolosi ad entrare in un ospedale per eseguire proprio quella terapia sotto inchiesta su Federico, un bimbo di 3 anni, minacciano tutti di rivolgersi ai giudici. Ne parliamo con Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Coscioni. Partiamo dalla cronaca di oggi. I genitori di Ginevra, una bambina malata come Federico, chiedono le stesse cure. Come è possibile convincere la gente che insiste contro ogni evidenza? «Blaise Pascal scriveva che "il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce". Nel caso Stamina le ragioni della scienza si sono sin da subito scontrate con le ragioni del cuore. Il linguaggio da laboratorio non è riuscito ad imporsi su quello della sofferenza e dell’emotività di alcuni malati e delle loro famiglie. Purtroppo anche se il lessico della scienza ha dalla sua la certezza delle evidenze empiriche, non significa che riesca ad imporsi sulla collettività. Ed è quello che è successo: un dialogo costruttivo tra le parti ha lasciato il posto alle tifoserie. Le cause sono molteplici: Davide Vannoni che aizza le piazze, portando i malati a dissanguarsi sulle immagini del Presidente Napolitano, che grida al complotto delle lobby degli scienziati e delle case farmaceutiche che vogliono boicottare la sua "cura", venendo poi a scoprire i suoi interessi commerciali con la Medestea. Poi c’è la politica, tutta italiana, che a partire da Balduzzi ha commesso un gravissimo errore: quello di aprire le porte del parlamento alle infusioni della Stamina Foundation. Per non parlare di quello che è avvenuto tra Regione Lombardia e Spedali Civili di Brescia su cui ci sono una inchiesta in corso e le audizioni della Commissione Sanità di Regione Lombardia che potrebbero confermare come l’interesse pubblico si sia piegato a quello privato, facendo entrare in un ospedale pubblico qualcosa di indimostrato scientificamente, e forse anche dannoso. Come non citare la disinformazione affrontata su programmi di intrattenimento? Il danno era oramai compiuto e qualsiasi altro approfondimento di carattere scientifico non è servito a togliere dalla mente di molti cittadini che quelle infusioni facessero bene». Questi genitori dicono: «Vogliamo che anche nostra figlia abbia una speranza di vita». Lei cosa risponderebbe loro? «Da quando è balzata alla cronache la vicenda Stamina, come Associazione Luca Coscioni abbiamo sempre chiesto la pubblicazione del metodo, abbiamo sempre preteso trasparenza, abbiamo anche sperato che le infusioni potessero funzionare per condividerle con tutti i malati che ne avessero potuto usufruire. Ciò che ci ha mosso da sempre è la libertà di ricerca scientifica che non è equiparabile all’anarchia. Libertà di ricerca scientifica vuol dire rispetto delle regole di sperimentazione che sono state create per tutelare i pazienti. Vuol dire fare il possibile, nella garanzia dei protocolli. Non significa creare un mercato indisciplinato del "qualsiasi cosa" prodotta da "chiunque". Portando avanti queste richieste, molte persone ci hanno accusato di essere collusi con le lobby, di tradire la lotta di Luca Coscioni: nulla di tutto questo. Luca aveva seguito una sperimentazione ufficiale, era stato correttamente informato su quello a cui si stava sottoponendo. Invece nel caso Sta- mina ai pazienti è stata iniettata una "pozione magica" di sconosciuta ricetta. Dunque a questa mamma direi che è indegno chi alimenta false speranze, lasciando le persone accecate dall’ignoranza». Cosa deve fare la scienza perché non si ripetano casi del genere? «La scienza non ha responsabilità, anzi ha tutti gli strumenti per contrastare tali situazioni. È la politica, in tutte le sue forme, che deve dotarsi degli strumenti per non reiterare casi simili. La scienza dovrebbe essere consigliera della politica, anzi gli scienziati dovrebbero poter governare». La senatrice Cattaneo dice: è in atto un impazzimento giudiziario. Che ne pensa? «Prima Balduzzi, poi Lorenzin: abbiamo assistito e stiamo ancora assistendo ad uno smarcamento pericolosissimo dei ministeri competenti dalla vicenda. Cosa dobbiamo aspettare affinché ci sia una ordinanza di blocco ministeriale del metodo Stamina? Ci rendiamo conto che in un ospedale pubblico, non si sa ancora a quale costo pubblico, quindi di ognuno di noi, si sta somministrando qualcosa di sconosciuto? Domani vi dico che ho trovato una cura per l’Alzheimer che però non posso far vagliare alle autorità competenti perché perderei troppo tempo prima di poter salvare molti pazienti e pretendo di entrare nel sistema sanitario nazionale: chi mi può fermare visto questi precedenti? Il pericolo è un sistema sanitario che rischia il collasso e la salute dei cittadini in serio pericolo. Credo che l’impazzimento originario è quello della politica che se ne è lavata le mani, lasciando i giudici in balia di loro stessi. Secondo il Tar della Lombardia nel settembre 2012, il metodo Stamina non avrebbe dovuto essere somministrato, perché mancante dei requisiti necessari secondo il Decreto del 5 dicembre 2006. Credo che ora che il Csm ha disposto l’azione disciplinare contro i giudici di Pesaro i tribunali si fermeranno. Nel frattempo se ne potrebbe uscire con un intervento ministeriale: il ministro non dovrebbe più esitare intervenendo tassativamente con un atto che blocchi qualsiasi altro tentativo di far passare per cura ciò che non ha nulla di scientifico». Genetista Boncinelli su metodo Stamina: sperimentarlo è delitto "Errore scientifico e pratico, non è vero che tanto non fa male" Milano (TMNews) - Nel 2011 le scoperte del genetista Edoardo Boncinelli sono state incluse dal Corriere della Sera tra le dieci da ricordare nella storia d'Italia. Un riconoscimento alla sua carriera di ricercatore e divulgatore di cultura scientifica che lo fa oggi tuonare contro il via libera del Parlamento alla sperimentazione del cosiddetto Metodo Stamina: "E' veramente una stupidaggine perché al di là dell'improbabilità che le staminali curino certe malattie, non sappiamo nemmeno cosa c'è in quelle fiale, non abbiamo capito, non ce l'hanno fatto vedere, qundi secondo me è un errore scientifico e anche un errore sul piano pratico. Purtroppo si dice che davanti al dolore di un individuo e dei suoi familiari uno chiude un occhio, già, ma una cosa è la speranza e un'altra l'illusione. Non è vero che male non fanno. Fanno un doppio male: primo perché possono essere cure negative, secondo perché fare una cura insignificante quando se ne può fare una significativa è un delitto". Un’altra voce contro il metodo Stamina Di Redazione • 10 giu, 2014 Le dichiarazioni dello scienziato italiano Boncinelli, riaccendo le polemiche furiose sul metodo Stamina. “È una vergogna nazionale, è un qualcosa verso il quale non ci sono parole. E quello che mi colpisce di più è che siamo totalmente sordi verso quello che dicono e pensano le altre nazioni, come se fossimo i più intelligenti e profondi del mondo”. E’ il commento di Edoardo Boncinelli, scienziato e scrittore della genetica e della biologia dello sviluppo, sul caso Stamina, nel giorno della prima riunione a Roma del secondo comitato di esperti, chiamato a decidere se ci siano o meno le basi per autorizzare la sperimentazione del protocollo basato sull’utilizzo di cellule staminali, ideato da Davide Vannoni. Una nuova voce contraria al metodo Stamina si aggiunge a quelle della comunità scientifica che da tempo si schiera contro il metodo Stamina. Boncinelli lo fa davanti all’assemblea annuale di Assobiotec, l’associazione di Federchimica che si occupa di biotecnologie e che, questa mattina a palazzo Isimbardi a Milano, gli ha conferito l’Assobiotec Award 2014, il riconoscimento, istituito nel 2008, che ogni anno punta a premiare le personalità che più si sono distinte nella promozione dell’innovazione e della ricerca scientifica. Nelle passati edizioni l’award è andato anche al Cnr, a Umberto Veronesi e a Telethon. «Al di là dell’improbabilità che le staminali curino certe malattie – ha continuato lo scienziato -, non sappiamo neanche bene cosa ci sia in quelle fiale. Stamina è un errore scientifico e anche un errore sul piano pratico. Purtroppo si dice spesso di chiudere un occhio davanti al dolore di un individuo e dei suoi famigliari, peccato che noi – ha concluso – stiamo seminando illusione e non speranza Stamina: Assobiotec, non decidano giudici, mondo ci ride dietro 10 GIU 2014 (AGI) - Milano, 10 giu. - "Non e' possibile che siano i giudici a decidere cosa si puo' fare e cosa non si puo' fare" sul 'caso' Stamina, "altrimenti diventiamo il Paese delle banane e ci facciamo ridere dietro da tutto il mondo a danno della salute dei pazienti". A dirlo e' il presidente di Assobiotec, Alessandro Sidoli. A margine dell'assemblea di Assobiotec, Sidoli aggiunge: "Non dimentichiamoci che qui stiamo giocando con la salute dei pazienti che stiamo illudendo". Secondo il presidente dell'associazione "c'e' una scienza con dei risultati, ci sono delle regole e c'e' un procedimento che va seguito, quindi se non ci sono delle evidenze scientificamente solide dell'efficacia di un protocollo, questo non e' un protocollo scientifico ma aria fritta". Insomma "ci sono delle regole che vengono dettate a livello centrale e regionale che vanno seguite". (AGI) .
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