Rassegna 11 Giugno 2014 - Centro Nazionale Trapianti

11 giugno 2014
11/06/14 Messaggero
Quello spot che fa bene
Padrone Angela
11/06/14 Unita'
Stamina, Vannoni contro la «banda Coscioni»
11/06/14 Avvenire
Stamina. Il Comitato ministeriale si allarga Due esperti dalle associazioni dei
malati
10/06/14 O.Ma.R.
Trapianto di Midollo osseo e cellule staminali: accreditamento internazionale
per il Programma dell'AOU Senese
10/06/14 Parmadaily.it
A Salso i Giochi Nazionali Trapiantati e Dializzati
10/06/14 Agi.it
Trapianti: E. Romagna, si a disponibilità donazione organi
10/06/14 Corriere della Sera / Salute
Stamina, si riunisce il nuovo comitato
11/06/14 QuiBrescia.it
Vannoni: «Comitato non può bocciare Stamina»
10/06/14 Tempi
Stamina, al via i lavori della nuova commissione di esperti
Chiara Rizzo
10/06/14 Agi.it
Stamina: Vannoni, nuovo comitato non puo' bocciare metodo
10/06/14 AdnKronos
Stamina: presidente Comitato, iniziato lavoro, tempi non brevissimi per risultati
10/06/14 L'Eco di Bergamo.it
Stamina, Remuzzi: «La soluzione arrivi dagli Ordini dei Medici»
10/06/14 Radicali Italiani
Intervista a Filomena Gallo: «Cosa aspetta il ministero a bloccare Stamina?»
10/06/14 TMNews
Genetista Boncinelli su metodo Stamina: sperimentarlo è delitto
10/06/14 Il Journal
Un’altra voce contro il metodo Stamina
10/06/14 Agi.it
Stamina: Assobiotec, non decidano giudici, mondo ci ride dietro
11-GIU-2014
Lettori: 1.229.000
Diffusione: 189.861
Dir. Resp.: Virman Cusenza
da pag. 23
11-GIU-2014
Lettori: 1.229.000
Diffusione: 189.861
Dir. Resp.: Virman Cusenza
da pag. 23
11-GIU-2014
Lettori: 226.000
Diffusione: 39.580
Dir. Resp.: Luca Landò
da pag. 11
11-GIU-2014
Lettori: 385.000
Diffusione: 107.541
Dir. Resp.: Marco Tarquinio
da pag. 14
Trapianto di Midollo osseo e cellule staminali: accreditamento
internazionale per il Programma dell'AOU Senese
Autore: Redazione, 10 Giu 2014
Riconoscimento d'eccellenza per il Programma di trapianto midollo osseo e cellule
staminali emopoietiche dell'AOU Senese, coordinato dal dottor Giuseppe Marotta,
direttore UOSA Centro Trapianti e terapia cellulare, con la collaborazione dell'UOC
Immunoematologia e medicina trasfusionale, diretta dal dottor Vittorio Fossombroni. Il
Programma ha ottenuto in questi giorni l'accreditamento volontario JACIE - Joint
Accreditation Committee ISCT-EBMT, che punta al miglioramento della qualità delle
attività dei Centri di trapianto a livello europeo e dei servizi che collaborano con questi.
“Il riconoscimento ottenuto - spiega Marotta - rappresenta una garanzia di qualità e
sicurezza per il paziente che deve sottoporsi a terapie cellulari complesse.
L'accreditamento riguarda tutti i tipi di trapianto di cellule staminali emopoietiche, dal più
semplice, il trapianto autologo in cui il paziente riceve, dopo una chemioterapia ad alte
dosi, le proprie cellule staminali emopoietiche, a quello più complesso, il trapianto
allogenico, in cui il paziente riceve, dopo una chemio-immunoterapia, le cellule staminali
emopoietiche da un donatore. In questo ultimo caso il donatore può essere un familiare
con HLA identico, cioè con espressione di molecole responsabili della compatibilità
tissutale simili al paziente, un donatore non familiare con HLA compatibile, oppure il
paziente può ricevere le cellule ricavate dal sangue di cordone ombelicale o da donatore
familiare aploidentico, ossia parzialmente compatibile”.
A Salso i Giochi Nazionali Trapiantati e Dializzati
Sono 8.828 i pazienti in lista d'attesa nel nostro Paese a fronte di 3.131 trapianti.
10/06/2014
Centinaia di ex-pazienti , tra cui bambini, con trapianto d’organo si sono dati appuntamento nei prossimi
13-15 giugno a Salsomaggiore nell’ambito dei Giochi Nazionali Trapiantati organizzato dall’ANED. Non
mancheranno i dializzati che disputeranno i 21° Giochi Nazionali , pazienti che aspettano un rene sano
per tornare a “vivere”. Atletica, Tennis, Bocce, Ping pong, Pentaque, Ciclismo Nuoto sono alcune delle
discipline
sportive
dove
i
partecipanti
si
cimenteranno.
Sono 8828 pazienti in lista d’attesa di trapianto nel nostro Paese a fronte dei 3.131 trapianti.
Si
può
,
si
deve
fare
di
più
E' lo slogan che darà vita all’incontro scientifico di venerdì 13 Giugno sempre a Salsomaggiore dove la
Presidente ANED Valentina Paris presenterà le aspettative di coloro che attendono un trapianto, il
Direttore del centro trapianti nazionale Alessandro Nanni Costa illustrerà l’andamento dei trapianti
nell’anno corrente e importanti nefrologi italiani porteranno la loro esperienza clinica riguardo ai risultati
del
trapianto.
ANED è l’associazione che dal 1972 difende e tutela i diritti dei pazienti con malattia renale in dialisi e con
trapianto. 20 anni fa ANED per conto della fondatrice Franca Pellini vide nello sport un potente mezzo di
riscatto dalla malattia e di testimonianza della voglia di vita e salute di dializzati e trapiantati di ogni
organo.
A Salsomaggiore tra i tanti Mario racconterà la sua storia di trapianto di rene , organo ricevuto dal papà
presente anche lui ai giochi, 10 anni fa, Giovanni mostrerà come il trapianto di fegato ricevuto da oltre 15
anni gli ha permesso di continuare a vivere una vita piena nel lavoro e nello sport, Giulia festeggerà 32
anni di trapianto di rene e Cristina 20 anni di trapianto di cuore. E poi i “nostri” bambini che grazie al
trapianto potranno crescere diventare grandi e gioire della vita ogni giorno. Medici, infermieri, familiari
presenti in un tripudio di amicizie, solidarietà, aspettative e speranze.
Trapianti: E. Romagna, si a disponibilità donazione organi
10 GIU 2014
(AGI) - Bologna, 10 giu. - Una "procedura per raccogliere le espressioni di disponibilità o di diniego
dei cittadini maggiorenni alla donazione dei propri organi, da inserire sulla carta d’identità e nel
sistema informativo trapianti". Tutto, per "affrontare una situazione in cui la richiesta di organi
supera costantemente la disponibilità" ed evitare, quindi, "lunghe liste d'attesa". La richiesta è in
una risoluzione presentata da diciannove consiglieri regionali in Emilia Romagna del Partito
democratico che l'assemblea legislativa ha approvato all’unanimità nella seduta di oggi. Il
documento, nel quale si ricorda come la Regione Umbria abbia già adottato queste procedure,
impegna inoltre la giunta a "lanciare un'adeguata campagna informativa, mirata e rivolta a tutta la
popolazione, utilizzando gli strumenti più efficaci". (AGI)
Stamina, si riunisce il nuovo comitato
Lettera dei genitori di bambini malati al presidente
Baccarani: «Fate presto, per molti pazienti è l’unica speranza
di sopravvivenza». Boncinelli: «Vergogna nazionale»
di Redazione Salute Online
Pochi giorni fa la ripresa delle infusioni agli Spedali Civili di Brescia su un bambino marchigiano di
tre anni e mezzo affetto dal morbo di Krabbe. Oggi l’avvio dei lavori del secondo Comitato di
esperti nominato a marzo dal ministro della Salute Lorenzin dopo la bocciatura del primo da parte
del Tar del Lazio. Il nuovo panel, guidato da Michele Baccarani, dovrà dire l’ultima e definitiva
parola sul metodo Stamina e decidere se ci siano o meno le basi per autorizzare la sperimentazione
del protocollo basato sull’utilizzo di cellule staminali ideato da Davide Vannoni. L’incontro è
programmato in teleconferenza, per permettere la partecipazione dei quattro esperti stranieri che
fanno parte del team.
La lettera: «Fate presto»
Intanto tornano all’attacco i sostenitori di Stamina (in particolare alcuni genitori di pazienti infusi o
che sono ancora in lista d’attesa): «Abbiamo appreso che la commissione Stamina, da lei presieduta,
comincerà presto a lavorare e ci auguriamo che facciate in fretta - scrivono in una lettera a
Baccarani -, considerato che molti pazienti gravemente malati ripongono attualmente la loro
speranza di sopravvivenza unicamente nella terapia Stamina». Sempre sul fronte dei pazienti, è stata
annunciata una mobilitazione dei genitori di piccoli malati, che hanno formato un comitato e si sono
rivolti (con una petizione popolare) al Consiglio superiore della Magistratura, a tutela, dicono, di
quei giudici che si sono pronunciati sulla ripresa dei trattamenti ai Civili di Brescia. Intanto sulle
infusioni somministrate al piccolo Federico, che nel frattempo ha lasciato l’ospedale bresciano, si è
scatenata un’aspra polemica. «A me sembra che sia stato reiterato un reato, oltre ad essere stata
colpita nel più profondo qualsiasi deontologia medica» ha tuonato la senatrice Elena Cattaneo in
un’intervista alla Stampa. L’avvocato che difende la famiglia di Federico, Tiziana Cucco, ha
replicato che il Tribunale di Pesaro ha agito secondo la legge e «si è scrupolosamente attenuto alla
copiosa documentazione prodotta nei numerosi giudizi, oltre che alla legge 57 del 2013, che ha
consentito a tutti coloro che avevano già iniziato il trattamento di proseguirlo».
«Una vergogna nazionale»
«Il comitato non può bocciare Stamina, ma deve solo disegnare una sperimentazione clinica su una
patologia individuata da Stamina e mettere le metodica in un laboratorio GMP (Good
manufacturing practices) senza modificarla e confrontandosi con Stamina per i criteri di
valutazione sulla sicurezza adottati» ribadisce Davide Vannoni, a poche ore dalla riunione degli
esperti. Usa invece toni durissimi Edoardo Boncinelli, scienziato e scrittore della genetica e della
biologia dello sviluppo, che in occasione dell’Assobiotec Award 2014 a lui assegnato, ha parlato
così del caso Stamina: «È una vergogna nazionale, è un qualcosa verso il quale non ci sono parole.
E quello che mi colpisce di più è che siamo totalmente sordi verso quello che dicono e pensano le
altre nazioni, come se fossimo i più intelligenti e profondi del mondo».
Vannoni: «Comitato non può bocciare Stamina»
Pubblicato il 11 giugno 2014
(red.) «Il comitato non può bocciare Stamina, ma deve solo disegnare una sperimentazione clinica
su una patologia individuata da Stamina e mettere le metodica in un laboratorio GMP senza
modificarla e confrontandosi con Stamina per i criteri di valutazione sulla sicurezza adottati».
Lo ha ribadito su Facebook Davide Vannoni, ideatore del controverso metodo Stamina, a poche
ore dall’inizio della prima riunione del comitato nominato da ministero Salute per valutare
l’opportunita’ di iniziare una sperimentazione sulla metodica.
«Oggi (mercoledì, ndr.) pare che si riunisca il fantomatico nuovo comitato scientifico – ha scritto
Vannoni giusto il giorno prima che sia ‘stabilizzata’ la sentenza del Tar del Lazio di dicembre che
richiedeva di procedere con urgenza alla nomina di un nuovo comitato (vista l’indegna figuraccia
fatta da quello precedente). Si riuniranno per via telematica tanto per evitare che, se qualcuno non è
d’accordo a bocciare di nuovo stamina sulla carta, non gli si debba richiedere il rimborso del
biglietto aereo (come successo con il prof. Ferrari che aveva osato dire che Stamina avrebbe potuto
essere una opportunità per il nostro paese)».
Vannoni non nasconde il suo scetticismo sull’esito della valutazione della nuova commissione.
«Io personalmente non ho alcuna fiducia – ha scritto – hanno compromesso questa opportunità per i
malati in modo irrimediabile, attaccando persino l’autonomia della magistratura, raccontando balle
invereconde sui contenuti dei prodotti di Stamina, ma soprattutto impedendo a delle persone che
avevano ottenuto il diritto di accedere alle terapie di Stamina di poterlo fare».
Il presidente Stamina ricorda poi la morte dei 18 pazienti in lista d’attesa per le infusioni. «Sono 18
lutti che hanno sconvolto famiglie intere – ha riferito – perchè, oltre all’ingiustizia che si percepisce
quando si è colpiti da una grave malattia, si è aggiunta l’ingiustizia promossa da un ministero
marcio e decadente». Nel lunghissimo post scritto su Facebook, Vannoni punta il dito contro
l’Associazione Luca Coscioni che nei giorni scorsi ha chiesto al ministro della Salute di bloccare le
infusioni. «La banda Coscioni, perchè non riesco a definirla associazione – ha scritto – ha raccolto
intorno a se’ proprio tutti quegli pseudo scienziati (Cattaneo, De Luca, Cossu e altri) che oggi
attaccano Stamina e con una barbarie vergognosa (cito le parole usate dal giudice Genna) ha cercato
in tutti i modi di togliere le speranze ai pazienti trattati con Stamina, usando il nome di un uomo a
cui questa speranza non era stata tolta».
Stamina, al via i lavori della nuova
commissione di esperti
giugno 10, 2014 Chiara Rizzo
Lo scorso 7 giugno il vicepresidente di Stamina Marino Andolina (indagato per associazione a
delinquere, truffa e somministrazione di farmaci pericolosi dalla procura di Torino, ma nominato
dal tribunale di Pesaro commissario ad acta, autorizzato ad eseguire le trasfusioni di staminali per
un bambino marchigiano) ha effettuato la prima iniezione al piccolo Federico agli Spedali civili di
Brescia, scatenando una vera e propria rivoluzione. Il direttore generale dell’Agenzia del farmaco,
infatti, ha minacciato le dimissioni in quest’occasione, e l’ordine nazionale dei medici ha
denunciato gli «incredibili paradossi di una magistratura civile che nomina, quali propri ausiliari,
soggetti già inquisiti per la stessa questione dalla magistratura penale». Oggi hanno iniziato i lavori
i membri della seconda commissione di esperti nominata dal ministero della Salute, per indagare su
cosa effettivamente faccia Stamina agli Spedali civili.
GLI ESPERTI. Il nuovo gruppo di esperti è stato incaricato di dare l’ultima parola, il parere
definitivo, sul controverso metodo Stamina. È guidato da Michele Baccarani, ematologo di Brescia,
e con lui collaboreranno altri due celebri ematologi italiani, Mario Boccadoro dell’università di
Torino, e Giuseppe Leoni della Cattolica di Roma. Con loro ci sono poi anche specialisti
internazionali: Ana Cumano dell’Istituto Pasteur di Parigi, il tossicologo statunitense Curt Freed,
Moustapha Kassem dell’Università di Odense e la staminalista Sally Templer del Rensselaer center
di New York. Il primo incontro si è svolto infatti in teleconferenza per garantire la partecipazione di
tutti questi esperti.
CATTANEO: «REITERATO UN REATO». Intanto è polemica sulla prima “trafusione” a
Federico: cosa sia stato iniettato al bambino pesarese, così come agli altri pazienti, per il momento è
noto solo a Stamina. La senatrice Elena Cattaneo, un lungo curriculum come ricercatrice nel campo
delle staminali, ha duramente attaccato la decisione del tribunale marchigiano: «A me sembra che
sia stato reiterato un reato, oltre ad essere stata colpita nel più profondo qualsiasi deontologia
medica». Le ha replicato l’avvocato difensore della famiglia di Federico, Tiziana Cucco: «I giudici
di Pesaro hanno agito secondo la legge, e il tribunale si è scrupolosamente attenuto alla copiosa
documentazione prodotta nei numerosi giudizi, oltre che alla legge 57 del 2013, che ha consentito a
tutti coloro che avevano già iniziato il trattamento di proseguirlo».
LETTERA DEI GENITORI. Oggi i genitori dei pazienti che hanno ricevuto le infusioni con il
metodo Stamina, e i sostenitori di Vannoni, hanno scrtitto una lettera aperta al presidente della
commissione Baccarani: «Abbiamo appreso che la commissione Stamina, da lei presieduta,
comincerà presto a lavorare e ci auguriamo che facciate in fretta, considerato che molti pazienti
gravemente malati ripongono attualmente la loro speranza di sopravvivenza unicamente nella
terapia Stamina». Alcune di queste persone hanno inoltre formato un comitato e avviato una
petizione popolare, che si rivolge direttamente al Consiglio superiore della magistratura, perché
difenda i giudici che hanno dato il via libera alle somministrazioni agli Spedali civili di Brescia.
Intanto il fondatore di Stamina, Davide Vannoni, ha tuonato: «Il comitato non può bocciare
Stamina, ma deve solo disegnare una sperimentazione clinica su una patologia individuata da
Stamina e mettere le metodica in un laboratorio Gmp (Good manufacturing practices) senza
modificarla e confrontandosi con Stamina per i criteri di valutazione sulla sicurezza adottati».
Stamina: Vannoni, nuovo comitato non puo' bocciare
metodo
10 GIU 2014
(AGI) - Roma, 10 giu. - "Il comitato non puo' bocciare Stamina, ma deve solo disegnare una
sperimentazione clinica su una patologia individuata da Stamina e mettere le metodica in un
laboratorio GMP senza modificarla e confrontandosi con Stamina per i criteri di valutazione sulla
sicurezza adottati". Lo ha ribadito su Facebook Davide Vannoni, ideatore del controverso metodo
Stamina, a poche ore dall'inizio della prima riunione del comitato nominato da ministero Salute per
valutare l'opportunita' di iniziare una sperimentazione sulla metodica.
"Oggi pare che si riunisca il fantomatico nuovo comitato scientifico - ha scritto Vannoni giusto il
giorno prima che sia 'stabilizzata' la sentenza del Tar del Lazio di dicembre che richiedeva di
procedere con URGENZA alla nomina di un nuovo comitato (vista l'indegna figuraccia fatta da
quello precedente). Si riuniranno per via telematica tanto per evitare che, se qualcuno non e'
d'accordo a bocciare di nuovo stamina sulla carta, non gli si debba richiedere il rimborso del
biglietto aereo (come successo con il prof. Ferrari che aveva osato dire che Stamina avrebbe
potuto essere una opportunita' per il nostro paese)". Vannoni non nasconde il suo scetticismo
sull'esito della valutazione della nuova commissione. "Io personalmente non ho alcuna fiducia - ha
scritto - hanno compromesso questa opportunita' per i malati in modo irrimediabile, attaccando
persino l'autonomia della magistratura, raccontando balle invereconde sui contenuti dei prodotti di
Stamina, ma soprattutto impedendo a delle persone che avevano ottenuto il diritto di accedere alle
terapie di Stamina di poterlo fare". Il presidente Stamina ricorda poi la morte dei 18 pazienti in lista
d'attesa per le infusioni. "Sono 18 lutti che hanno sconvolto famiglie intere - ha riferito - perche',
oltre all'ingiustizia che si percepisce quando si A? colpiti da una grave malattia, si e' aggiunta
l'ingiustizia promossa da un ministero marcio e decadente". Nel lunghissimo post scritto su
Facebook, Vannoni punta il dito contro l'Associazione Luca Coscioni che nei giorni scorsi ha
chiesto al ministro della Salute di bloccare le infusioni. "La BANDA COSCIONI, perche' non riesco
a definirla associazione - ha scritto - ha raccolto intorno a se' proprio tutti quegli pseudo scienziati
(Cattaneo, De Luca, Cossu e altri) che oggi attaccano Stamina e con una barbarie vergognosa
(cito le parole usate dal giudice Genna) ha cercato in tutti i modi di togliere le speranze ai pazienti
trattati con Stamina, usando il nome di un uomo a cui questa speranza non era stata tolta". (AGI)
Red/Pgi .
Stamina: presidente Comitato, iniziato lavoro,
tempi non brevissimi per risultati
Articolo pubblicato il: 10/06/2014
Roma, 10 giu. (Adnkronos Salute) - Hanno definito il programma di lavoro e quali
documenti saranno esaminati, ma i tempi per fornire un parere sul metodo Stamina "non
saranno brevissimi, non è detto che arrivi prima dell'estate". Ad affermarlo all'Adnkronos
Salute è Michele Baccarani, presidente del Comitato scientifico nominato dal ministro della
Salute per la valutazione del metodo Stamina che si è riunito oggi a Roma.
"Oggi non abbiamo deciso nulla che riguarda il metodo Stamina - aggiunge - ma discusso
quali documenti del ministero esaminare. Faremo presto, ma ci sono anche colleghi
stranieri e il loro inserimento allunga un po' i tempi. Il clima è sereno - sottolinea Baccarani
- ed oggi abbiamo accolto i due esperti proposti dalle associazioni. Dobbiamo, visti i
precedenti, lavorare in maniere ineccepibile e stabilire le procedure che seguiremo per il
nostro confronto. Stiamo pensando, per agevolare tutti i componenti della Commissione,
anche ad un sito web protetto dove confrontarci".
Stamina, Remuzzi: «La soluzione arrivi dagli
Ordini dei Medici»
10 giugno 2014
Potrebbe arrivare dalla Federazione degli Ordini dei Medici una soluzione alla
vicenda Stamina: ne è convinto Giuseppe Remuzzi, dell’Istituto Mario Negri di
Bergamo.
Già nei mesi scorsi l’esperto aveva chiesto l’intervento della Federazione
degli Ordini dei Medici (Fnomceo), in una lettera inviata al presidente,
Amedeo Bianco, e firmata anche dalla senatrice Elena Cattaneo e dal
direttore del Centro di Medicina Rigenerativa ’Stefano Ferrarì dell’università di
Modena e Reggio Emilia, Michele De Luca.
In quella lettera i tre esperti chiedevano a Bianco di valutare se l’attività di
Stamina «non violi, oltre che la legge del nostro Paese, anche il codice
deontologico e se non si configurino pertanto gli estremi per provvedimenti
disciplinari a carico del dottor Andolina»
«Se il Suo parere fosse positivo - proseguiva la lettera - chiediamo se la
Federazione degli Ordini possa farsi parte diligente nei confronti dell’Ordine
che annovera Andolina fra i suoi iscritti per i provvedimenti del caso»
Remuzzi rinnova l’invito a pronunciarsi alla Fnomceo «in questo momento di
terribile confusione fra giudici che fanno cose diverse, persone indagate
commissionate ad eseguire attività in un ospedale pubblico, il ritardo nel
pronunciamento della Commissione scientifica»
Alla luce di questa situazione, rileva Remuzzi, «si auspica un pronunciamento
formale della Federazione degli Ordini dei Medici» La Fonmceo, prosegue,
«potrebbe risolvere il problema sospendendo i medici che violano sia il
codice deontologico sia la legge».
Nel primo caso perchè si tratta di terapie segrete e nel secondo perchè le
cellule destinate alle infusioni non sono preparate da una struttura
autorizzata.
Intervista a Filomena Gallo: «Cosa aspetta il
ministero a bloccare Stamina?»
Articolo di pubblicato su L'Unità, il 10/06/14
Questo pomeriggio si insedia il nuovo Comitato scientifico nominato dal ministro della Salute Beatrice
Lorenzin per vagliare il metodo Stamina. Alla vigilia della prima riunione i genitori dei pazienti hanno scritto
una lettera aperta al presidente Michele Baccarani: «Fate presto - dicono - . Perché ancora non avete
mosso un dito?». Dopo la sentenza del tribunale di Pesaro che ha autorizzato Marino Andolina, indagato
per somministrazione di farmaci pericolosi ad entrare in un ospedale per eseguire proprio quella terapia
sotto inchiesta su Federico, un bimbo di 3 anni, minacciano tutti di rivolgersi ai giudici. Ne parliamo con
Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Coscioni. Partiamo dalla cronaca di oggi. I genitori di Ginevra,
una bambina malata come Federico, chiedono le stesse cure. Come è possibile convincere la gente che
insiste contro ogni evidenza? «Blaise Pascal scriveva che "il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non
conosce". Nel caso Stamina le ragioni della scienza si sono sin da subito scontrate con le ragioni del cuore. Il
linguaggio da laboratorio non è riuscito ad imporsi su quello della sofferenza e dell’emotività di alcuni
malati e delle loro famiglie. Purtroppo anche se il lessico della scienza ha dalla sua la certezza delle
evidenze empiriche, non significa che riesca ad imporsi sulla collettività. Ed è quello che è successo: un
dialogo costruttivo tra le parti ha lasciato il posto alle tifoserie. Le cause sono molteplici: Davide Vannoni
che aizza le piazze, portando i malati a dissanguarsi sulle immagini del Presidente Napolitano, che grida al
complotto delle lobby degli scienziati e delle case farmaceutiche che vogliono boicottare la sua "cura",
venendo poi a scoprire i suoi interessi commerciali con la Medestea. Poi c’è la politica, tutta italiana, che a
partire da Balduzzi ha commesso un gravissimo errore: quello di aprire le porte del parlamento alle
infusioni della Stamina Foundation. Per non parlare di quello che è avvenuto tra Regione Lombardia e
Spedali Civili di Brescia su cui ci sono una inchiesta in corso e le audizioni della Commissione Sanità di
Regione Lombardia che potrebbero confermare come l’interesse pubblico si sia piegato a quello privato,
facendo entrare in un ospedale pubblico qualcosa di indimostrato scientificamente, e forse anche dannoso.
Come non citare la disinformazione affrontata su programmi di intrattenimento? Il danno era oramai
compiuto e qualsiasi altro approfondimento di carattere scientifico non è servito a togliere dalla mente di
molti cittadini che quelle infusioni facessero bene». Questi genitori dicono: «Vogliamo che anche nostra
figlia abbia una speranza di vita». Lei cosa risponderebbe loro? «Da quando è balzata alla cronache la
vicenda Stamina, come Associazione Luca Coscioni abbiamo sempre chiesto la pubblicazione del metodo,
abbiamo sempre preteso trasparenza, abbiamo anche sperato che le infusioni potessero funzionare per
condividerle con tutti i malati che ne avessero potuto usufruire. Ciò che ci ha mosso da sempre è la libertà
di ricerca scientifica che non è equiparabile all’anarchia. Libertà di ricerca scientifica vuol dire rispetto delle
regole di sperimentazione che sono state create per tutelare i pazienti. Vuol dire fare il possibile, nella
garanzia dei protocolli. Non significa creare un mercato indisciplinato del "qualsiasi cosa" prodotta da
"chiunque". Portando avanti queste richieste, molte persone ci hanno accusato di essere collusi con le
lobby, di tradire la lotta di Luca Coscioni: nulla di tutto questo. Luca aveva seguito una sperimentazione
ufficiale, era stato correttamente informato su quello a cui si stava sottoponendo. Invece nel caso Sta- mina
ai pazienti è stata iniettata una "pozione magica" di sconosciuta ricetta. Dunque a questa mamma direi che
è indegno chi alimenta false speranze, lasciando le persone accecate dall’ignoranza». Cosa deve fare la
scienza perché non si ripetano casi del genere? «La scienza non ha responsabilità, anzi ha tutti gli strumenti
per contrastare tali situazioni. È la politica, in tutte le sue forme, che deve dotarsi degli strumenti per non
reiterare casi simili. La scienza dovrebbe essere consigliera della politica, anzi gli scienziati dovrebbero
poter governare». La senatrice Cattaneo dice: è in atto un impazzimento giudiziario. Che ne pensa? «Prima
Balduzzi, poi Lorenzin: abbiamo assistito e stiamo ancora assistendo ad uno smarcamento pericolosissimo
dei ministeri competenti dalla vicenda. Cosa dobbiamo aspettare affinché ci sia una ordinanza di blocco
ministeriale del metodo Stamina? Ci rendiamo conto che in un ospedale pubblico, non si sa ancora a quale
costo pubblico, quindi di ognuno di noi, si sta somministrando qualcosa di sconosciuto? Domani vi dico che
ho trovato una cura per l’Alzheimer che però non posso far vagliare alle autorità competenti perché
perderei troppo tempo prima di poter salvare molti pazienti e pretendo di entrare nel sistema sanitario
nazionale: chi mi può fermare visto questi precedenti? Il pericolo è un sistema sanitario che rischia il
collasso e la salute dei cittadini in serio pericolo. Credo che l’impazzimento originario è quello della politica
che se ne è lavata le mani, lasciando i giudici in balia di loro stessi. Secondo il Tar della Lombardia nel
settembre 2012, il metodo Stamina non avrebbe dovuto essere somministrato, perché mancante dei
requisiti necessari secondo il Decreto del 5 dicembre 2006. Credo che ora che il Csm ha disposto l’azione
disciplinare contro i giudici di Pesaro i tribunali si fermeranno. Nel frattempo se ne potrebbe uscire con un
intervento ministeriale: il ministro non dovrebbe più esitare intervenendo tassativamente con un atto che
blocchi qualsiasi altro tentativo di far passare per cura ciò che non ha nulla di scientifico».
Genetista Boncinelli su metodo Stamina:
sperimentarlo è delitto
"Errore scientifico e pratico, non è vero che tanto non fa male"
Milano (TMNews) - Nel 2011 le scoperte del genetista Edoardo Boncinelli sono state incluse dal
Corriere della Sera tra le dieci da ricordare nella storia d'Italia. Un riconoscimento alla sua carriera
di ricercatore e divulgatore di cultura scientifica che lo fa oggi tuonare contro il via libera del
Parlamento alla sperimentazione del cosiddetto Metodo Stamina: "E' veramente una stupidaggine
perché al di là dell'improbabilità che le staminali curino certe malattie, non sappiamo nemmeno
cosa c'è in quelle fiale, non abbiamo capito, non ce l'hanno fatto vedere, qundi secondo me è un
errore scientifico e anche un errore sul piano pratico. Purtroppo si dice che davanti al dolore di un
individuo e dei suoi familiari uno chiude un occhio, già, ma una cosa è la speranza e un'altra
l'illusione. Non è vero che male non fanno. Fanno un doppio male: primo perché possono essere
cure negative, secondo perché fare una cura insignificante quando se ne può fare una significativa è
un delitto".
Un’altra voce contro il metodo Stamina
Di Redazione • 10 giu, 2014
Le dichiarazioni dello scienziato italiano Boncinelli, riaccendo le polemiche furiose sul metodo
Stamina.
“È una vergogna nazionale, è un qualcosa verso il quale non ci sono parole. E quello che mi
colpisce di più è che siamo totalmente sordi verso quello che dicono e pensano le altre nazioni,
come se fossimo i più intelligenti e profondi del mondo”.
E’ il commento di Edoardo Boncinelli, scienziato e scrittore della genetica e della biologia dello
sviluppo, sul caso Stamina, nel giorno della prima riunione a Roma del secondo comitato di esperti,
chiamato a decidere se ci siano o meno le basi per autorizzare la sperimentazione del protocollo
basato sull’utilizzo di cellule staminali, ideato da Davide Vannoni.
Una nuova voce contraria al metodo Stamina si aggiunge a quelle della comunità scientifica che da
tempo si schiera contro il metodo Stamina. Boncinelli lo fa davanti all’assemblea annuale di
Assobiotec, l’associazione di Federchimica che si occupa di biotecnologie e che, questa mattina a
palazzo Isimbardi a Milano, gli ha conferito l’Assobiotec Award 2014, il riconoscimento, istituito
nel 2008, che ogni anno punta a premiare le personalità che più si sono distinte nella promozione
dell’innovazione e della ricerca scientifica. Nelle passati edizioni l’award è andato anche al Cnr, a
Umberto Veronesi e a Telethon. «Al di là dell’improbabilità che le staminali curino certe malattie –
ha continuato lo scienziato -, non sappiamo neanche bene cosa ci sia in quelle fiale. Stamina è un
errore scientifico e anche un errore sul piano pratico. Purtroppo si dice spesso di chiudere un occhio
davanti al dolore di un individuo e dei suoi famigliari, peccato che noi – ha concluso – stiamo
seminando illusione e non speranza
Stamina: Assobiotec, non decidano giudici, mondo ci ride
dietro
10 GIU 2014
(AGI) - Milano, 10 giu. - "Non e' possibile che siano i giudici a decidere cosa si puo' fare e cosa
non si puo' fare" sul 'caso' Stamina, "altrimenti diventiamo il Paese delle banane e ci facciamo
ridere dietro da tutto il mondo a danno della salute dei pazienti". A dirlo e' il presidente di
Assobiotec, Alessandro Sidoli. A margine dell'assemblea di Assobiotec, Sidoli aggiunge: "Non
dimentichiamoci che qui stiamo giocando con la salute dei pazienti che stiamo illudendo". Secondo
il presidente dell'associazione "c'e' una scienza con dei risultati, ci sono delle regole e c'e' un
procedimento che va seguito, quindi se non ci sono delle evidenze scientificamente solide
dell'efficacia di un protocollo, questo non e' un protocollo scientifico ma aria fritta". Insomma "ci
sono delle regole che vengono dettate a livello centrale e regionale che vanno seguite". (AGI) .