Il Sole-24 Ore Lunedì 25 Agosto 2014 - N. 232 3 Fisco Il record negativo In Sicilia solo il 13% dei sindaci ha fissato il livello della «service tax» IL PRELIEVO SUGLI IMMOBILI Le ricadute Nelle città che non decidono in tempo si pagherà tutto a dicembre ad aliquota base Un Comune su due in ritardo sulla Tasi ? Finora solo 3.600 delibere pubblicate - Rush finale per l’approvazione entro il 10 settembre Cristiano Dell’Oste A tanti proprietari di case è già successo. Vuoi sapere quanto pagherai per la Tasi. Vai sul sito delle Finanze. Digiti il nome del tuo Comune, scegli l’anno che ti interessa dal menu a tendina e ti imbatti in questa frase: «Non ci sono delibere di approvazione dellealiquoterelativeall’annoselezionato». Nella sua chiarezza burocratica,ilpasticciodellanuovaimpostacomunalesugliimmobili è tutto lì. Venerdì scorso, lo stesso messaggio appariva per più di metà dei Comuni italiani. Decisioni al ralenti Finora solo 3.635 sindaci su 8mila hanno ottenuto la pubblicazione della delibera sul portale ufficiale delle Finanze. Il dato è oggettivamentebasso,soprattuttosesipensa che 2.187 Comuni avevano già deciso entro la fine di maggio e che i consigli comunali mancanti sonochiamatiadapprovare lealiquote entro mercoledì 10 settembre,perpoivederleonlineentroil 18settembre. Naturalmente, bisogna tenerecontodelfatto chealcunedelibere sono già state votate in via definitiva dai Comuni, ma non ancora messe su internet, per i tempitecnici eicontrolli dilegittimità eseguiti dai funzionari delle Finanze. Il documento di Roma, per esempio, porta la datadel 23 luglio, ma è statopubblicato solo il 12 agosto. Inoltre, bisogna considerare che molti Comuni hanno già votato in giunta e sono ormai vicini al passaggio in consiglio comunale. D’altra parte, però, chi non si è ancora attivato difficilmente riuscirà a centrare la scadenza del 10 settembre, perché le delibere sulla Tasi vanno prima preparate dagli uffici finanziari comunali e poi votate dagli organi politici, che devono avere anche un tempo minimo per esaminarle. Senza dimenticare che nelle città più grandi va raccolto il parere obbligatorio dei municipi. Lo scenario più verosimile, insomma, è che molti Comuni arrivino alla decisione finale sul filo di lana e che molti altri non facciano in tempo a deliberare.Il problemasiponesoprat- L’ANTICIPAZIONE L’aggiornamento sulle delibere Lunedì4agostoIlSole24Ore hafattoilpuntosulledelibere comunalichedisciplinanole aliquoteTasi,ImueTari pubblicatesulsitodel dipartimentodelleFinanze. All’iniziodelmesemancavano ancoraall’appelloledecisionidi circa5milaComuni,parial60% deltotale. tutto in Sicilia (dove ha deciso un comune su sette), in Puglia, Basilicata e Calabria (uno su cinque) e in Campania e Molise (uno su quattro). Il rischio dell’1 per mille Per gli amministratori locali che finiranno fuori tempo massimo laleggehaprevisto unparacadute, stabilendo che la Tasi andrà pagata in un’unica soluzione entro il 16 dicembre, con l’aliquota basedell’1permille.Periproprietari di immobili, però, tutto questo calendario finisce per essere adirpocoingarbugliato.Seladelibera viene pubblicata entro il 18 settembre, si paga entro il 16 ottobre. Altrimenti, si paga tutto a saldo. A meno che la casa non sia situata in uno dei Comuni cheavevano giàdeliberatolealiquote entro la fine di maggio e neiqualisièpagatol’accontoTasi il 16 giugno (o in una delle diverse date stabilite a livello locale): in questa seconda ipotesi, infatti, si pagherà la seconda rata a dicembre, tenendo conto delle aliquote che il Comune ha tempo di modificare fino al 10 settembre. E che i ripensamenti non siano poi così rari lo dimostra il fatto che finora circa 200 Comuni hanno adottato più di una delibera Tasi. Comunque, pagare la Tasi a dicembre ad aliquota base non è necessariamente un affare per i contribuenti. Anzi, per chi possiede case con una rendita catastale bassa – fino a 400 euro – la Tasi all’1 per mille senza detrazioni è più cara dell’Imu versata nel 2012 sull’abitazione principale, che aveva la detrazione fissa di 200 euro. Per esempio, una prima casa con una rendita di 350 euro due anni fa pagava 35 euro di Imu, che diventano 59 con la Tasi all’1 per mille. Raddoppiandolarendita, invece, il rapporto si inverte e si passa dai 270 euro di due anni fa ai 118 di quest’anno. D’altra parte, non tutti i Comuni che deliberano la Tasi hanno la forza finanziariadiintrodurre ledetrazioni e la legge permette di arrivare senza sconti fino al 2,5 per mille.Unlivelloche–perlastessa casa con la rendita di 350 euro – fa salire la Tasi fino quasi a 150 euro. Le delibere su Imu e Tari Rispettoalle decisioni sulla Tasi, quelle sull’Imu sono ancora meno numerose. Ma qui non c’è urgenza: l’acconto di giugno è stato versato con le aliquote 2013 e, se anche il Comune non dovesse pronunciarsi entro i termini (30 settembre, data per la chiusura del bilancio preventivo), i contribuenti avrebbero comunque un riferimento sicuro per i calcoli. Un po’ come capitava con la vecchia Ici. E lo stesso accade con laTari: anche qui la data perdecidere è il 30 settembre, ma il fatto che quasi tutti i Comuni abbiano scelto di inviare i bollettini a casa dei cittadini semplifica (almeno un po’) le cose. twitter@c_delloste © RIPRODUZIONE RISERVATA www.finanze.it La banca dati delle decisioni locali nella sezione «Delibere aliquote Tasi» A CURA DI Luigi Lovecchio Numeri al rallentatore LE DECISIONI Totale Comuni 8.057 I Comuni per i quali al 21 agosto era già pubblicata la delibera Tasi, Imu o Tari sul sito delle Finanze 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 LA TASI NELLE REGIONI Numero di Comuni che hanno deliberato la Tasi in ogni Regione e % sul totale regionale 73 Abruzzo 23,9% TASI 25 Basilicata 19,1% 3.635 82 Calabria 20,0% 147 Campania 26,7% Emilia Romagna 75,9% IMU Friuli Venezia Giulia 57,8% 3.447 28,8% 45,7% 858 Lombardia 55,9% 87 Marche 36,9% 36 Molise 2.692 26,5% 620 Piemonte 51,4% 46 Puglia 17,8% Sardegna 59,7% L’EVOLUZIONE Le delibere approvate dai Comuni mese per mese* IMU TARI 1.500 1.500 1.500 1.236 1.028 929 1.000 1.000 268 236 500 953 120 865 276 227 500 0 160 APR MAG GIU LUG AGO 53,9% GuidoCastelli 377 28,3% 605 98,6% 24 50 APR MAG GIU LUG AGO FINO MAR A FEB APR MAG GIU LUG AGO Veneto 56,8% TOTALE ITALIA 45,1% 358 3.635 Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati dipartimento delle Finanze SindacodiAscoliPiceno «Non serve una proroga ma regole certe» IMAGOECONOMICA «È vero che molti Comuni non hanno ancora approvato le delibere sulla Tasi, ma tanti stanno arrivando in questi giorni. Io stesso ho votato in giunta il bilancio il 10 agosto e il 29 lo votiamo in consiglio comunale». Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno e delegato per la Finanza locale dell’Anci, fa il punto sulla Tasi. Era proprio impossibile decidere prima? I Comuni hanno conosciuto solo a inizio agosto l’entità del taglio collegata al decreto Irpef. Ad Ascoli il bonus da 80 euro costerà quasi 500mila euro su un bilancio di 52 milioni. Non dimentichiamo, inoltre, che in tante città si è votato a fine maggio. È frequente, poi, un atteggiamento molto prudente, per certi versi difensivo, dei ra- 73 Valle d'Aosta 0 FINO MAR A FEB 207 26 Umbria 591 254 Nota: (*) il numero delle delibere non coincide con quello dei Comuni perché alcune città hanno deliberato più volte INTERVISTA 62,2% 937 500 0 FINO MAR A FEB 151 Toscana 1.000 82 55 13,3% Trentino Alto Adige 988 225 52 Sicilia TASI 96 106 Liguria TARI 258 109 Lazio gionieri. D’altra parte, sono chiamati a formulare delle stime, rispondendone direttamente, sulla base di norme fiscali che cambiano di continuo e che stravolgono le basi imponibili a partire dalle quali ottenere quell’invarianza di gettito rispetto al 2013 garantita dal legislatore nazionale. Va bene l’invarianza di gettito, ma non si potevano coprire le minori risorse con tagli di spesa? Innanzitutto c’è un problema di tempi. I tagli veri necessitano di un’attività istruttoria complessa. I Comuni italiani vengonodaquattroannidi spendingreview, in cui si sono ridotti i trasferimenti lasciando ai sindaci l’onere di fare i tagli e aumentare le imposte. Abbiamo ridotto la spesa corrente, rinegoziato i debitie tagliato icontratti di servizio. Ora la spesa corrente è quasi tutta welfare. Da noi sono 6 milioni su 7. Forse non tutti i Comuni sono così virtuosi. E, comunque, ci sarà pur qualcosa da fare? Certamente. Bisogna aggredire le spese di funzionamento della macchina amministrativa. Ma questo, oltre al blocco del turn over, significa soprattutto ottimizzare i costi energetici degli edifici pubblici, scuole comprese. I Comuni possono fare di più e meglio. Però ci vuole tempo e spazi finanziari per gli investimenti. Torniamo alla Tasi. Che cosa succede se tante città non fanno in tempo a deliberare? È un lusso che non ci possiamo permettere. Chi non decide in tempo, incasserà la Tasi Primo cittadino. Guido Castelli «Per tagliare la spesa e non alzare le tasse occorrono tempo e margini per investire» con l’aliquota all’1 per mille, che rischia di non essere sufficiente a far quadrare il bilancio comunale. Inoltre, farà pagare di più i proprietari delle case con rendite catastali basse: deliberare serve anche a reintrodurre equità nel prelievo con le detrazioni. Molte delibere, però, hanno alzato l’aliquota al 2,5 per mille senzamettere detrazioni. Questo è un problema che si verifica dove i conti locali sono così in difficoltà da non consentire sconti sulla Tasi. Se tanti Comuni non riusciranno a decidere la Tasi, chiederete una proroga dei tempi? Credo di no. Al momento mi pare più realistica una conferma delle scadenze. Siamo quasi in chiusura d’anno. L’importante, poi, è che la disciplina fiscale resti stabile nel tempo, così da dare finalmente un orizzonte certo alla finanza locale. C.D.O. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tributo ad alta variabilità. Le sorprese che emergono dalla lettura dei documenti comunali Un labirinto di prelievi e detrazioni diverse Michela Finizio Mancano meno didue mesi al16ottobreemoltiitalianiancora non hanno capito quanto (e se)devonopagarediTasi.Idubbi sull’imposta comunale, però, rischianosolodiaumentareconfrontandosi con amici o parenti più o meno lontani. A leggere le deliberepubblicatefinorasulsito delle Finanze le regole sono diverse da città a città, con una variabilità molto superiore a quella sperimentata con l’Imu. Cambiapelledanordasud,infatti,iltributoperiservizicomunali indivisibili, introdotto dal 2014. Come un dialetto che si adatta alle esigenze locali, si traduce in aliquote e detrazioni molto diverse a pochi chilometri di distanza. A Gorizia, per esempio,sulleabitazioniprincipali(esclusequelledilussoincategoria A1, A8 e A9) l’aliquota è NEI GRANDI CENTRI Sulle abitazioni principali a Brescia si paga il 2,5 per mille, a Pisa il 3,5, a Modena il 2,5, a Firenze il 3 e a Bergamo il 3,2 fissataall’1,5 permille condetrazionimodulateinbaseallarendita catastale; poco più in là, verso il mare, la cittadina di Grado ha ritenutodiazzerarelaTasiperil 2014,«in un’ottica di semplificazione del rapporto con i contribuenti», si legge nella delibera. Maèprobabilecheiconticomunali beneficino dell’Imu pagata sulle numerose seconde case presenti in città. La grande autonomia lasciata ai Comuni nel determinare la Tasi genera differenze così forti da rendere quasi impossibile confrontare il livello del prelie- vo sulle abitazioni principali: a Celle Ligure (Savona) l’aliquota è dell’1 per mille, grazie – anche qui–all’elevatadensitàdisecondecase; a Carugate (Milano) sale al 3,3 per mille, anche se l’immobile è di proprietà di anziani o disabiliin istituto di ricoveroe non locato (la detrazione base è di 100 euro, cui se ne aggiungono 50 per ogni figlio). Detrazioniaparte,ilprelievovaria molto anche nelle grandi città: a Brescia l’aliquota è del 2,5 per mille; a Pisa del 3,3; a Modena del 2,5; a Firenze del 3; a Bergamo del3,2. In alcuni casi, inoltre, la Tasi diventaunaspeciedi"maggiorazione"sull’Imu:aMaratea,inBasilicata, all’imposta unica municipale si somma un’aliquota Tasi dello 0,4 per mille su residenze di lusso (in classe A1, A8 e A9),secondecaseeimmobililocati; a Roccaraso, in Abruzzo, il Comunehasceltodi"spalmare" su tutti i fabbricati la Tasi all’1 permille. Non tutti i Comuni, poi, hanno beneficiato del meccanismo delle detrazioni. Accade sia al confine con la Francia, a Ventimiglia,siainCalabriaaViboValentia, dove in entrambi i casi è prevista un’aliquota del 2,5 per mille sulle abitazioni principali senza"sconti".Inquesticasi,sulle case dalla rendita catastale modesta il conto è superiore a quellodell’Imu,checonladetrazione di 200 euro garantiva di fatto una no tax area. Altre amministrazioni, invece, hanno "disegnato" un vero e propriopuzzlediscontiprogressivi: Pisa prevede nove fasce, in base alla rendita catastale; Parma aggiunge le esenzioni in base all’Isee; a Cassinetta di Lugagnano (Milano) le famiglie con Iseesottoi12milaeurononpagano. Sono diffuse anche le detrazioni (dai 25 euro a Pisa ai 50 a Bergamo)perciascunfigliosottoi26anni.MaaCernobbio(Como), quasi per fare uno sgarbo DOMANDE & RISPOSTE ai "bamboccioni", lo sconto di 30 euro sulla Tasi è solo per i figli sotto i 18 anni. Mai come in questo caso, poi, il parametro dell’aliquota rischiadiesserefuorviante.ACavade’Tirreni,peresempio,l’aliquota Tasi sulle abitazioni principali è quella massima del 3,3 permillecomenelvicinoComune di Salerno. In quest’ultimo, però, le unità con rendita catastale fino a 750 euro godono di uno sconto pari a 100 euro (che raddoppiaselarenditaèinferiore a 350 euro). Meno fortunati i proprietari di Cava de’ Tirreni, e non solo perché le loro case in collina non si affacciano sul mare: per loro è prevista solo una detrazionebase di 50 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA 7 Chi deve pagare la Tasi entro il 16 ottobre? Tuttiicontribuentiche possiedonooutilizzanoimmobili situatineiComunichenonhanno pubblicatosulsitodelleFinanzele delibereTasientrolafinedello scorsomesedimaggio,echelo farannoentroilprossimo18 settembre. 7 Entro il 16 ottobre sono chiamati alla cassa anche i proprietari che hanno già versato l’acconto della Tasi? No.Chihagiàversatol’acconto Tasi,sullabasedelledelibere comunalipubblicateallafinedi maggio,nondeveversarenulla entroil16ottobre,madovrà versareilconguaglio,inlineadi principio,entroilprossimo16 dicembre. 7 Entro quale termine i Comuni devono decidere le aliquote della Tasi? E cosa succede se non fanno in tempo? IComunidevonodeliberarele aliquoteTasientroilprossimo10 settembrealfinediottenernela pubblicazionesulsitodelle Finanzeentroil18settembre.In casodimancatapubblicazione entroquest’ultimotermine,i contribuentidevonoversare l’impostainun’unicasoluzione, entroil16dicembre2014,con l’aliquotabasedell’1permille.In taleeventualità,peraltro,la sommadell’aliquotaTasie dell’aliquotaImunonpuò superarel’aliquotamassimaImu vigenteperciascunatipologia immobiliare.Adesempio,sel’Imu 2014suifabbricatilocatièal10 permille,laTasisaràversataallo 0,6permille,pernonsuperareil limitedel10,6permille. 7 È vero che i Comuni sono obbligati a istituire detrazioni o altre agevolazioni per la Tasi sull’abitazione principale? IComuninonhannoalcunobbligo diprevedereagevolazioniTasiper l’abitazioneprincipale,pur avendoneilpotere.Seperòil Comunesiavvaledelpoteredi superareiltettomassimodella Tasi(2,5permille)cioèdella sommadell’ImuedellaTasi(di regola,il10,6permille)diun ulteriore0,8permillehaobbligo dideliberareagevolazioniTasi sull’abitazioneprincipale. 7 Per quanto riguarda l’Imu, entro quale termine devono essere deliberate le aliquote da parte dei Comuni? E quando va pagata l’imposta? LealiquoteImudevonoessere deliberateentroilterminedel bilanciodiprevisione,allostato attuale,annunciatoal30 settembre.LedelibereImu devonoinoltreesserepubblicate sulsitodelleFinanzeentroil28 ottobre2014.Iterminidi pagamentononsonocambiatie scadonoquindiil16giugnoeil16 dicembre. 7 Come funziona il calendario delle decisioni comunali e dei versamenti per la Tari? Lescadenzedipagamentodella Tarisonointeramenterimesse alledecisioniassunteinsede locale.Lascadenzaper l’approvazionedellatariffeTari 2014èquellaperl’approvazione delbilanciodiprevisione. 7 Per l’Imu, la Tasi e la Tari il Comune è obbligato a inviare ai contribuenti i bollettini o i modelli F24 precomplati? L’inviodeimodelliprecompilati dapartedeiComunicostituisce, inlineadiprincipio,un adempimentoprevistoaisolifini dellafacilitazionedelpagamento. Tuttavia,aifinidellaTarila stragrandemaggioranzadei Comunihadeliberatoil pagamentosuliquidazione d’ufficio.Questosignificache,ai solifiniditaletassa,il contribuentedevepagaresolo dopoaverricevutoilbollettino comunale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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