CAMPIONATO GIORNALISMO 11 GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO 2014 SCUOLA MEDIA Guido Monaco RASSINA Una bambina contro tutto L’autismo può allontanare dagli altri, ma gli altri possono avvicinarsi… LCUNE caratteristiche dell’autismo, ad esempio, sono la chiusura in se stessi, non acquisire esperienze, la scarsa comunicazione, la difficile socializzazione, un’alta soglia del dolore e non avere il senso del pericolo. Ad Alessia, una bambina di cinque anni, l’autismo è stato diagnosticato presto e subito ha fatto riabilitazione (training alimentare, decondizionamento da gesti ripetitivi, educazione alla comunicazione verbale). Ha camminato a tre anni, a quattro non parlava, sembrava non capire cosa le venisse detto, aveva ancora il pannolone e dormiva pochissimo. Scappava via di fronte a più persone, non voleva essere toccata e sembrava non avere sentimenti. Sembrava esserci rassegnazione, ma la voglia di speranza della mamma, Beatrice Bartolini, ha rimischiato le carte, ora Alessia sta giocando una nuova partita che la vede vincere. Ed ecco un i-pad con un «app» in inglese per autistici; ora Alessia legge e scrive alcune cose usando l’inglese come prima lingua, spesso stupisce! A ALLA RISCOSSA Ecco Alessia in una delle sue lezioni di karate Si è pensato «basta tenere in disparte la bambina, è bene che stia in mezzo al mondo normale, assieme gli altri bambini!». E COSI’ DA un anno frequenta la palestra di karate di Strada in Casentino, con buoni risultati. Ora socializza con gli altri bambini ed adulti, si fa toccare, abbrac- ciare e baciare. Mostra affetto alla mamma. Manifesta sentimenti, anche se di gelosia, nei confronti di bambini che sono affettuosi con il maestro. ALL’INIZIO, in palestra, seguiva solo le linee del percorso a terra, è stata libera di scorazzare dove e come volesse, poi è stata por- tata con successo sulle spalliere, poi a fare degli esercizi a corpo libero per migliorare il tono muscolare; ha iniziato a fare i tuffi e capriole su un tappetone morbido, poi i primi passi e mosse di Karate. Ha iniziato a sorridere. Con estrema pazienza degli istruttori, Luca Boldrini e Filippo Oretti, anche quando a volte faceva le bizze. Un giorno dopo l’altro ha iniziato a partecipare a delle gare cosiddette «combinate» con molti bambini; la folla non le faceva più paura, è diventata affezionata all’ambiente: maestri, bambini e struttura. I maestri dicono che chi pratica questo sport, è migliorato anche a scuola, probabilmente per avere potenziato l’autocontrollo, la concentrazione e, in definitiva, la propria sicurezza ed autostima… questo in linea con quello che hanno detto in sintesi dei ragazzi intervistati: «Questo sport ci ha aiutato a rafforzare il nostro carattere». Alessia era chiusa in una gabbia di solitudine, poi le si è aperta una porta… di un nuovo modo di vivere e di essere. Una porta che lei ha imboccato di corsa…e sta vincendo! AUTISMO LA MAMMA DI ALESSIA RACCONTA IN PRESA DIRETTA AVVERSITA’ E VOGLIA DI SPERANZA «Il mondo ci cade addosso? Bisogna reagire» LO SPORT Il karate e in suoi movimenti visti da Gabriela Esan QUANDO HAI un figlio autistico ti abitui alle sue stereotipie, agli smanettamenti, alle corse avanti e indietro senza motivo e senza fine, alle emissioni vocali senza senso. Quello di cui non ti accorgi è che diventi vittima delle stereotipie mentali che tutti i genitori di bimbi autistici subiscono: pensi che tuo figlio non verrà mai accettato dagli altri e tendi a tenerlo fuori dalla frequentazione di ambienti comuni solo per non vedere le facce dei genitori che non conoscono tuo figlio e che strabuzzano gli occhi quando tuo figlio, apparentemente normale, comincia il suo show. Ho visto genitori afferrare i propri figli e allontanarli da Alessia in preda al panico, ho sentito bimbi piccoli correre dai propri genitori dicendo: «Mamma che cos’ha quella bambina?» Ogni volta una parte di me moriva. Quando l’istruttore di ka- rate, Luca Boldrini, mi propose di portare Alessia in palestra con le sorelle, ero contraria. Pensavo che Alessia avrebbe rappresentato un problema e, soprattutto, andando in un luogo nuovo, dove nessuno la conosceva, avevo paura di ritrovarmi nelle stesse situazioni sgradevoli più volte già affrontate. NONOSTANTE TUTTO questo ebbi voglia di speranza! Alessia rispose bene e, adesso, sta in gruppo con gli altri bambini, addirittura li cerca, fa gli esercizi di riscaldamento con loro, fa lo stretching con loro, gioca con loro e loro stanno con lei... E che dire dei genitori degli altri bambini che la guardano con amore, senza mai mostrare né compassione né disprezzo? Alessia fa parte del gruppo come tutti gli altri: ha lottato ed ha vinto. i redattori delle classi miste... STUDENTI Davide Andretta, Irene Bardelli, Lucrezia Betti, Benedetta Bisacchi, Asia Calbi, Valentina Ciabini, Gabriela Esan, Aila Filippi, Simone Ghezzi, Lorenzo Gnassi, Marco Li- guori, Francesca Maglioni, Asia Malatesti, Chiara Malatesti, Celeste Mariottini, Sofia Martini, Leonardo Mencattini, Ester Millo, Anna Pagliaro, Jason Perez, Riccardo Puru, Connie Teghini, Maria Tondelli Ducci, Eliza Topliceanu, Camilla Vaiani. INSEGNANTE Maria Teresa Pierallini PRESIDE Cristina Giuntini AUTISMO RISPOSTE Quello sport che stimola l’autocontrollo NASCE IN Giappone fra i contadini, mentre il judo era praticato dai nobili samurai. I poveri contadini Ninja si difendevano a mani nude (con la tecnica detta karate) dai prepotenti che invece avevano le spade. Il Karate oggi è diventato uno sport di «lieve» contatto, non violento, poiché dei movimenti della disciplina sono stati modificati, al fine di evitare delle mosse con degli errori strutturali che potevano nuocere alla muscolatura e, in genere, al fisico dei contendenti; viene insegnato l’autocontrollo, cioè la concentrazione, la conoscenza ed il dominio del proprio corpo e delle proprie forze. LA SCUOLA di karate in Casentino nasce nella palestra della scuola media di Rassina nel gennaio 1990 quando Luca Boldrini, ventunenne, fu incaricato, dal presidente della scuola di karate di Arezzo, ad allenare bambini e ragazzi del Casentino. Questa scuola, riproposta anche a Strada, è stata legata all’Arezzo Karate fino al 2011, quando Boldrini fondò l’Accademia Karate Casentino (AKC). La scuola casentinese vanta ben 20 titoli d’Italia, ha avuto allievi anche in Nazionale (Chiara Ronchetti nel 2006 Bronzo a squadre all’Europeo; Filippo Oretti nel 2007 Bronzo ai Giochi del Mediterraneo e 7^ ai mondiali) e oggi nella giovanile è convocata Ilaria Badalotti. Nel 2007 l’Arezzo Karate ha avuto una medaglia d’onore al merito sportivo per essere tra le prime sei società sportive italiane. ••
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