Il Gazzettino 08.04.2014

Treviso
Il Gazzettino
Martedì 8 aprile 2014
TV
08/04/2014
pag. 7
ECCELLENZE Pol e la sua-Cesaf
L’arbitrodi volley
conquistala Liberia
TREVISO - (as) Ha iniziato quasi per caso e
ora è uno degli imprenditori italiani più
apprezzati in Liberia. Tanto da essere convocato da Ellen Johnson Sirleaf, la presidente
della Liberia e Nobel per la Pace, in
occasione del viaggio ufficiale in Italia, dove
ha incontrato Napolitano e il Papa. A Roma
nei giorni scorsi c’era anche Diego Pol della
Cesaf di Corbanese di Tarzo, conosciuto
negli ambienti sportivi e arbitro internazionale di volley. Pol, che dal 2010 opera con la
sua impresa in Liberia, ha avuto modo di
discutere con la presidente Johnson Sirleaf,
molteplici aspetti della cooperazione economica italo–liberiana. Non è mancato l’apprezzamento per l’impegno della Cesaf nel trasmettere il know-out italiano alle imprese
locali, e nel supporto per accrescere il livello
di specializzazione della manodopera in
Africa. La ditta trevigiana, insediata nella
AMBASCIATORE
Diego Pol
è anche
arbitro di volley
VII
capitale Monrovia dal novembre 2010, si è
aggiudicata finora diversi appalti pubblici
nel settore della costruzione e ristrutturazione dei più importanti fabbricati liberiani.
L’organizzazione conta su uno staff internazionale, guidato al vertice da Diego Pol, dal
fratello Achille e da tecnici specializzati. «È
stato un grande onore incontrare il presidente della Liberia -fa sapere Pol - sono fiero di
aver potuto trasmettere lo spirito imprenditoriale italiano, in particolare trevigiano, che è
stato apprezzato». Al presidente Johnson
Sirleaf è stato donata un’opera in cristallo
del maestro Marco Varisco.
L’ALLARME Troppe aziende sottovalutano il pericolo di violazione del proprio sistema informatico
Spionaggioindustriale:
ilnemico ènascostoneibit
IN AGGUATO
Imprenditori
sleali
si appoggiano
spesso
ai pirati
informatici
per carpire
password
e codici
di accesso
e spiare
i piani segreti
delle aziende
concorrenti
Mattia Zanardo
TREVISO
Lo spionaggio industriale oggi
si infiltra dai pertugi di internet e delle nuove tecnologie
digitali. Un caso emblematico:
un'azienda non riusciva più ad
aggiudicarsi una gara d'appalto, perennemente battuta da
un concorrente che avanzava
un'offerta migliore di pochi
euro. Com'era possibile? Semplice, la seconda ditta era
riuscita a violare il sistema
informatico della prima e poteva così conoscere in anticipo
la proposta economica.
È uno degli esempi concreti
raccontati nel corso del convegno sulla sicurezza informatica, organizzato a Mogliano
Veneto da beanTech, società
friulana specializzata in soluzioni di Information technology», e Dell SonicWall, azienda
leader internazionale nei sistemi di protezione dei dati e
della rete. Secondo gli esperti
delle due ditte, le piccole e
SANT’ARTEMIO
Banco alimentare e orti in regalo: la festa solidale raddoppia
TREVISO - (lp) Festa, ieri pomeriggio, al Sant’Artemio per i
due anni del banco alimentare di Rete Veneta, gestito dai
volontari dell'associazione Veneti schiacciati dalla crisi,
coordinata da Mirella Tuzzato. E il presidente Muraro ha
portato un regalo: ha annunciato che proprio ieri la giunta
ha deciso di mettere a disposizione delle famiglie in
difficoltà un appezzamento di terreno, perché vi coltivino
degli orti. «Il banco alimentare costituisce una grande
ricchezza per il territorio -ha sottolineato Muraro- Sono
orgoglioso di aver offerto questo spazio e sono orgoglioso
della delibera che consentirà alle famiglie di coltivarsi i
propri gli ortaggi, risparmiando e mangiando sano». Al
banco alimentare autorità, associazioni, amministratori
locali e il prefetto di Treviso, Maria Agusta Marrosu: «È la
prima volta che visito questa struttura -ha commentato- È
splendida, ringrazio tutti i volontari e in generale tutti
quelli che lavorano nella solidarietà: in un momento come
questo dobbiamo assolutamente essere solidali». Il banco
distribuisce ogni settimana oltre 250 borse della spesa ad
altrettante famiglie assieme ad abiti, scarpe e libri.
IL CASO Verifica d’ufficio, artigiano in regola costretto a sborsare 680 euro
IspezioneInail:«Devipagartela»
TREVISO - (zan) L'ente esegue la verifica d'ufficio, ma il
costo è a carico dell'azienda
controllata. A denunciare il
nuovo paradosso burocratico
è la Confartigianato della
Marca, vittima un piccolo imprenditore di Vittorio Veneto,
titolare di una ditta specializzata in lavorazioni della lamiera. L'impresa, come prescritto dalla normativa ogni 5
anni, fa certificare da un
tecnico abilitato l'impianto di
messa a terra della corrente
elettrica e invia la relativa
comunicazione ai vari organismi competenti. Nei giorni
scorsi
l'Inail
effettua
nell'azienda uno dei controlli
a campione in materia: fin
qui tutto regolare, tanto più
che anche questo secondo
"esame" dà esito positivo.
Non fosse per una sgradita
sorpresa: le spese della visita
deve accollarsele l'artigiano.
Che così ha dovuto pagare
681 euro, il costo del sopralluogo, più un'ulteriore quota
corrispondente all'onorario
dei tecnici autori della nuova
valutazione di conformità.
Perchè questo esborso -si
domanda l'imprenditore vittoriese- se la ditta aveva già
provveduto (al prezzo, peraltro, di circa un migliaio di
euro) a mettersi in regola con
l'apposita certificazione? E soprattutto, se il successivo controllo non era stato affatto
richiesto dall'interessato, ma
deciso
direttamente
CONTROLLI sopralluogo in azienda
dall'istituto? Secondo i primi
approfondimenti, pare non si
tratti di un errore, ma di
precise disposizioni delle norme in materia. Difficile dunque pensare anche a un possibile ricorso o ad azioni simili.
Dall'associazione imprenditoriale, però, ribadiscono di
non volersi rassegnare a quello che considerano l'ennesimo caso di malaburocrazia ai
danni delle piccole imprese e
assicurano di aver già interessato le proprie strutture nazionali per sollecitare una revisione della legislazione. Per
evitare, almeno, che in futuro
altre aziende artigiane si trovino a dover fare i conti con
doppie certificazioni a pagamento.
medie imprese trevigiane e
venete sono sempre più spesso bersaglio di intrusioni informatiche. Ma quel che è peggio, di frequente sottovalutano
i rischi connessi a questo problema. «Lo spionaggio industriale è molto diffuso, anche
tra le pmi italiane, e spesso si
è vittima di attacchi senza
nemmeno saperlo» ha spiegato Daniele Berini, di beanTech. Moltissimi utenti, hanno
ribadito i relatori, commettono errori banali: memorizzare
i codici di accesso del bancomat o della
carta di credito sul telefonino, mimetizzati da numero di telefono, utilizzare
sempre
la
stessa password (magari il nome di
un familiare
stretto), fidarsi solo di un
antivirus, per
quanto valido. Ma anche le imprese, in
molti casi, non adottano protezioni adeguate: «Quasi tutte le
aziende hanno molti "punti
scoperti" che possono essere
presi di mira dai cyber criminali -ha confermato Cristiano
Cafferata, di Dell Security Italia- Facciamo l'esempio di una
casa: è come avere l'allarme
sulle porte, ma non sulle finestre. Molte aziende, ad esempio, hanno un buon firewall,
ma non sanno che, se anche
l'email non è protetta, può far
entrare dei sistemi che lo
aggirano».
Secondo i dati Dell, il 79%
delle aziende che l'anno scorso hanno avuto incidenti informatici hanno avuto un impatto
finanziario o sulla reputazione. Oggi il 75% degli attacchi
ha delle motivazioni economiche e non ha un target specifico. E poi ci sono le nuove
frontiere dell'hackeraggio: il
29% degli intrusi entra attraverso e-mail, telefonini e social network.