CITTÀ DIGITALE Un Agenda digitale per il Comune Il progetto di elaborazione di un’AGENDA DIGITALE per il Comune rappresenta un vero e proprio piano regolatore dell’innovazione della città, come strumento di crescita del territorio metropolitano, per rendere la città competitiva, elevando le potenzialità del territorio e offrendo una migliore qualità di vita, grazie ad un efficace sistema ICT (nuove tecnologie della comunicazione e dell'informazione) di pubblica utilità altamente efficiente e innovativo. Con l’avvento della Società dell’Informazione che ha sancito il primato di Internet, per assicurare lo sviluppo economico e civile ai propri cittadini, un Comune deve essere in grado di sfruttare in pieno i benefici offerti dalle nuove tecnologie digitali, partendo dal presupposto che la città digitale non rappresenta semplicemente un mero insieme di cavi e di computer connessi, bensì un generale progetto innovativo che considera l’infrastruttura di rete un elemento indispensabile dello sviluppo generale della città. In primo luogo, la città digitale è costituita da cittadini consapevoli in grado di utilizzare le nuove tecnologie digitali indipendentemente da età e classe sociale (punto 1: rimozione digital divide e alfabetizzazione informatica). Questo è senza dubbio l’obiettivo principale che l’amministrazione comunale deve affrontare: perché in assenza di un reale e concreto processo di alfabetizzazione informatica che rimuova gradualmente il digital divide esistente tutto il resto è in larga parte inutile. La città digitale è costituita da cittadini e visitatori in grado di accedere alla Rete a casa, in albergo, in biblioteca e in piazza, grazie a effettive iniziative pubbliche dirette a stimolare progetti basati sulla valorizzazione delle infrastrutture di rete. La città digitale deve essere in grado di erogare servizi online, (dall’anagrafe alla sanità, servizi in generale particolarmente utili e/o indispensabili per chi fa fatica a muoversi o per chi lavora ed in ogni caso funzionali a razionalizzare la spesa pubblica normalmente destinata all’erogazione di sevizi mediante la predisposizione di sportelli e uffici aperti al pubblico). La città digitale deve realizzare servizi via Web alle imprese sulle quali la burocrazia pesa di più. La città digitale deve offrire memoria e cultura fruibili e disponibili online: un archivio storico digitale concretamente accessibile ai cittadini (punto 2: generale erogazione di servizi di eGovernment). La città digitale è partecipazione democratica: massima apertura e trasparenza da parte dell’amministrazione comunale nella concreta predisposizione del processo decisionale, forme nuove di coinvolgimento della cittadinanza nel progettare il futuro comune e determinare scelte condivise (punto 3: realizzazione di progetti di e-Democracy). La città digitale è “open data”: tutti i dati prodotti dall’apparato amministrativo comunale sono resi disponibili online gratis affinché chiunque li possa usare per idee innovative, sia imprenditoriali sia civiche (dati sui trasporti, sull’ambiente, sui rifiuti, sui parcheggi, sugli orari degli esercizi commerciali e molto altro ancora). La città digitale si dota di infrastrutture di rete a banda larga e le usa per ridurre i consumi, per migliorare i trasporti, per contenere la spesa, per abbattere l’inquinamento. La città digitale facilita la creazione dei posti di lavoro del futuro, che, come confermano autorevoli esperti in materia, sono quasi tutti legati al mondo del digitale. Sapendo che per farlo non occorrono colate di cemento o capitali immensi, perché il digitale ha bisogno soprattutto di cervelli, di bit e di ambienti congeniali - inclusi adeguati spazi pubblici moderni. La città digitale è quella che favorisce l’applicazione del digitale a tutti i settori produttivi, anche quelli apparentemente più lontani dai bit e dal mondo digitale, come l’artigianato o la moda: in questo modo si determinano prospettive di sviluppo importanti per la crescita e lo sviluppo economico. In definitiva, la città digitale è l’insieme combinato di cultura, infrastrutture, economia, alfabetizzazione, inclusione, democrazia, lavoro: la città digitale è trasversale, tocca tutte le attività. In tale prospettiva, occorre subito lanciare e concretizzare l’obiettivo di definire una generale agenda digitale per ogni Comune, individuando obiettivi concreti per promuovere la cittadinanza digitale. Bisogna intraprendere una storica opportunità: rendere ogni Comune una vera e propria città digitale, contribuendo così al rilancio della competitività e dello sviluppo sostenibile nel suo complesso. City ConneCTed 10 PUNTI PER MIGLIORARE LA CITTÀ 1- L'accesso ad Internet e' un diritto da riconoscere espressamente tra le norme dello Statuto comunale; 2- La banda larga e' una delle principali infrastrutture indispensabili per lo sviluppo generale e l’occupazione; 3- Nei luoghi pubblici il wi-fi deve essere libero, gratuito e disponibile a tutti; 4- Bisogna intraprendere attivamente concrete iniziative politiche per la diffusione della banda larga; 5- Entro il successivo quinquennio (2013-2018) occorre promuovere una totale informatizzazione della PA; 6- La conoscenza e' un patrimonio comune che la PA deve rendere accessibile alla generalita' degli utenti; 7- E' necessario promuovere una campagna di alfabetizzazione informatica per la rimozione del digital divide; 8- Occorre valorizzare l'utilizzo consapevole delle applicazioni informatiche per la riduzione della spesa pubblica; 8- Realizzare un processo di graduale fatturazione elettronica della PA per migliorare l’efficienza amministrativa; 9- Offrire incentivi per le Pmi che investono in innovazione digitale per contribuire alla crescita economica; 10- Investire nella valorizzazione di OpenGov e E-Gov per migliorare la trasparenza e la partecipazione dei cittadini; Associazione culturale e ricreativa no-profit GENERAZIONE YPSILON PROPOSTA MODIFICA STATUTO COMUNALE DELLA CITTÀ DI CATANIA Oggetto: Proposta modifica Statuto comunale mediante l’introduzione del nuovo articolo 6bis (ad integrazione dell’originario art. 6) dello Statuto recante norme dirette a garantire il riconoscimento del diritto di accesso ad Internet nell’ambito delle norme statutarie vigenti. PREMESSO CHE Con l’avvento della Società dell’Informazione che ha sancito il primato dell’era digitale della Rete, espressione della rivoluzione digitale, l’accesso ad Internet identifica un diritto fondamentale di tutti i cittadini, dal momento che esso rappresenta un indispensabile strumento di partecipazione alla vita politica e istituzionale che consente ad ogni individuo di contribuire al processo decisionale della comunità in cui vive, nonché un efficace strumento di diffusione delle informazioni che circolano nel cyberspazio favorendo la promozione del valore globale della conoscenza grazie alla straordinaria quantità di risorse digitali disponibili a tutti. Per tale ragione il tema dell’accesso ad Internet assume una rilevanza significativa nella vita quotidiana di un crescente numero di persone, imprese, amministrazioni pubbliche e della società in generale. Internet rappresenta una straordinaria opportunità per rafforzare la cittadinanza attiva e la partecipazione dei cittadini alla vita politica e istituzionale della comunità, ragion per cui occorre un impegno formale volto al superamento del digital divide che consenta il graduale sviluppo della cittadinanza digitale, intesa come naturale estensione della cittadinanza tradizionale. In tale prospettiva, l’accesso alla Rete Internet costituisce un fattore indispensabile per il corretto e regolare esercizio dei diritti che si manifestano nel cyberspazio, grazie al formale ed esplicito riconoscimento del diritto di accesso ad Internet nell’ambito dei valori primari dello Statuto della Città di Catania, prendendo atto degli straordinari benefici derivanti dall’uso generalizzo e consapevole della Rete. Non a caso, il Consiglio sui diritti umani delle Nazioni Unite, con l’approvazione della risoluzione A/HCR/20/L.13, ha qualificato espressamente Internet alla stregua di un diritto fondamentale dell’uomo, da ricomprendere nell’art. 19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e del cittadino. Nel documento si attribuisce alla Rete «una forza significativa nell’accelerazione del progresso verso lo sviluppo nelle sue varie forme» e si chiede a tutti gli Stati «di promuovere e facilitare l’accesso a Internet». Sempre L’ONU, nel Rapporto sulla promozione e la protezione del diritto di opinione ed espressione (dell’agosto 2011) ha affermato che «gli Stati hanno un obbligo positivo a promuovere o facilitare il godimento del diritto alla libertà di espressione e dei mezzi di espressione necessari per esercitare questo diritto, compreso Internet», considerando «l’accesso ad Internet un mezzo indispensabile per la realizzazione di una serie di diritti umani, combattendo l’ineguaglianza e accelerando lo sviluppo e il progresso dei popoli», con la conseguenza che «l’accesso ad Internet è uno degli strumenti più importanti di questo secolo per aumentare la trasparenza, per accedere alle informazioni e per facilitare la partecipazione attiva dei cittadini nella costruzione delle società democratiche». In occasione del G8 del maggio 2011 è stato presentato il rapporto McKinsey in cui si paragona la rivoluzione di Internet a un vero e proprio evento epocale in grado di accelerare lo sviluppo dell’umanità incidendo sull’evoluzione del progresso al punto tale da modellare le economie su scala globale. Secondo il Rapporto «due miliardi di persone sono collegate a Internet. Circa ottomila miliardi di dollari si scambiano ogni anno via e-commerce. In tutti i mercati sviluppati quasi due terzi del business coinvolge Internet e un terzo delle piccole e medie imprese usa intensivamente la Rete. Internet ha trasformato il nostro modo di vivere, il nostro modo di lavorare, il modo in cui ci incontriamo e socializziamo e lo stesso modo in cui i Paesi si sviluppano e crescono. In due decadi Internet si è trasformato da una rete per ricercatori e “smanettoni” in una realtà quotidiana per miliardi di persone». In base ad autorevoli ricerche statistiche lo straordinario impatto di Internet sulla società è confermato dai seguenti dati: • 2,5 miliardi circa di utenti Internet nel mondo; • 3,5% di PIL dipende da Internet nei Paesi più sviluppati; • 21% è la crescita determinata da Internet nelle economie moderne; • 26% sono i posti di lavoro in più che si creano con la rete Internet rispetto alle prospettive occupazionali tradizionali; • 30% di produttività per le piccole e medie imprese deriva dall’uso di Internet; • 2 volte di più è il tasso di crescita delle PMI che usano concretamente le tecnologie web; La Commissione europea, già in occasione del Piano d’azione “eEurope 2005” (Europe 2005: una società dell’informazione, 28 maggio 2002), ricollega espressamente allo sviluppo della Rete e della tecnologia una serie di obiettivi finalizzati alla promozione dei servizi, delle applicazioni e dei contenuti basati su un’infrastruttura “a banda larga” diffusamente e facilmente disponibile ai cittadini europei; al miglioramento dei servizi pubblici online erogati dalle amministrazioni pubbliche degli Stati membri dell’Unione europea in funzione dell’esigenza di rendere compatibili con l’economia digitale le politiche comunitarie volte alla creazione di uno spazio unico europeo dell’informazione, per favorire la crescita, l’occupazione, il miglioramento dei servizi e la qualità della vita del cittadino europeo, evidenziando che le nuove tecnologie rendono possibile il cambiamento dei tradizionali modi di produrre, di organizzarsi, di condividere sapere, di cooperare attraverso l’utilizzo di strumenti più efficienti che garantiscono maggiore interazione e trasparenza nel rapporto tra cittadini e pubblici poteri. Con la Raccomandazione del Parlamento Europeo del 26 marzo 2009 (2008/2160 INI) viene confermato il valore primario della Rete, evidenziando che Internet comincia ad assumere le caratteristiche univoche e insostituibili di uno strumento indispensabile per promuovere iniziative democratiche […], uno strumento a livello mondiale per esercitare la libertà di espressione, per sviluppare attività commerciali e la diffusione della conoscenza (e-learning); Internet ha anche apportato un numero crescente di vantaggi per persone di ogni età […], facilitando la possibilità di aumentare la comprensione di popoli e culture diverse; Internet ha ampliato la gamma delle fonti di notizie a disposizione dei singoli […], così da dare pieno significato alla definizione di libertà di espressione sancita all’art.11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione europea […]». CONSIDERATO CHE Secondo i dati del recente Rapporto “Banda Larga e Reti di Nuova Generazione”, predisposto dalla Cassa depositi e prestiti, allo stato attuale il 4,8% della popolazione italiana (circa 2,9 milioni di cittadini) si trova in una situazione di digital divide assoluto: una percentuale particolarmente significativa di individui non è, dunque, nelle condizioni di accedere alla Rete Internet e non può fruire dei servizi telematici disponibili online con gravi conseguenze negative che alimentano le nuove diseguaglianze sociali, confermando i rischi di esclusione digitale attualmente esistenti. In Sicilia il divario digitale regionale è pari a circa il 2,6% della popolazione residente, facendo emergere un preoccupante ritardo tecnologico che alimenta le disuguaglianze sociali e rende sempre più elevato il tasso di analfabetizzazione digitale esistente nell’isola. Secondo il report realizzato da The Web Index (un’iniziativa del noto Tim Berners-Lee, autore dell’invenzione del World Wide Web) per analizzare lo stato di salute di Internet sul pianeta, in base alla classifica che giudica ogni singolo Stato, tenendo conto di alcuni criteri (adeguatezza delle infrastrutture, utilizzo del Web da parte degli utenti, contenuti generati, impatto economico, politico e sociale), l’Italia si piazza solamente al 23esimo posto con un punteggio complessivo pari a 56,4, dopo Egitto, Kazakistan, Qatar e poco prima di Filippine o Indonesia, con un gap al momento incolmabile che la separa dalle realtà più meritevoli: Svezia (100), Stati Uniti (97,3) e Regno Unito (93,8). Dati che confermano il grave fenomeno del digital divide, con rilevanti implicazioni negative dal punto di vista politico, culturale, economico e sociale. Naturalmente anche Catania risente di queste percentuali negative, delineandosi un tipico panorama di esclusione digitale che non consente ad un numero elevato di cittadini la possibilità di fruire dei servizi di connessione alla Rete, con gravi ricadute negative in termini di effettivo esercizio di fondamentali diritti configurabili online. Oggi, in considerazione del progressivo incremento di importanti e sempre più numerosi processi sperimentali di e-Democracy e di e-Government, è indispensabile che i cittadini dispongano concretamente della possibilità di accesso veloce ad Internet mediante la cd. “banda larga” per ottenere in modo efficace l’erogazione di fondamentali servizi telematici diffusamente accessibili a tutti. I vantaggi derivanti dal riconoscimento del diritto d’accesso ad Internet sono valutabili in termini di effettiva inclusione della persona al processo sociale e politico che si realizza con l’avvento della Rete Internet per favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla Società dell’Informazione. L’accesso veloce alla rete tramite banda larga in cui si sostanzia il riconoscimento del diritto di accesso ad Internet nell’ambito dei principi fondamentali dello Stato e del Comune di Catania è espressione attuale del valore inderogabile dell’uguaglianza sostanziale che si manifesta nella nuova forma dell’eguaglianza digitale strettamente connessa al fenomeno del digital divide portatore di gravi discriminazioni tra coloro che hanno accesso ad Internet e coloro che non dispongono di tale opportunità, dovendo rinunciare all’esercizio di fondamentali diritti e libertà costituzionali configurabili online. La rivoluzione digitale impone la necessità di predisporre una nuova, inedita e creativa tessitura normativa dei principi fondamentali per assicurare un’effettiva protezione delle situazioni soggettive che si manifestano nello spazio virtuale della Rete e per garantire il diritto di accesso ad Internet in termini di valore assoluto e inderogabile. EVIDENZIATO CHE La città di Catania deve configurarsi a tutti gli effetti come una vera e propria città digitale alla stregua di esperienze sperimentali già attuate in altri Comuni tecnologicamente virtuosi, sostenendo il processo culturale tipico dell’era digitale che favorisca il superamento di distanze fisiche e di barriere sociali ed economiche, con l’obiettivo di rendere fruibili ai cittadini e alle imprese le numerose risorse veicolate dalla Rete, intraprendendo un concreto progetto di Amministrazione Digitale, con lo scopo di migliorare ulteriormente i servizi offerti ai cittadini; nonché di rendere ancora più trasparente l’operato della P.A. e di favorire la partecipazione dei cittadini tramite lo strumento informatico. Oggi è sempre più importante che i cittadini dispongano della possibilità di accesso veloce ad Internet, per usufruire adeguatamente di importanti servizi (es., scarico veloce di documenti elettronici, invio/ricezione mail di grandi dimensioni, cloud computing, download/upload foto/video, telefonia IP etc.). Tutto ciò premesso, GY PROPONE DI: - realizzare un concreto progetto di amministrazione digitale e di effettiva riduzione del digital divide reale strutturale, nonché favorire il processo di alfabetizzazione digitale dei propri cittadini; - adottare efficaci procedure atte ad incentivare la partecipazione dei cittadini all’azione politica e amministrativa tramite la Rete Internet, tenendo conto della varietà delle caratteristiche personali, sociali e culturali degli individui; - adoperarsi attivamente per favorire la crescita della cultura digitale con particolare riguardo alle categorie a rischio di esclusione digitale; - dichiarare Catania comune tecnologicamente connesso, per formalizzare il valore generale della Rete Internet e garantire la fruizione generale delle risorse digitali disponibili nel cyberspazio. - Impegnarsi a promuovere le finalità e gli obiettivi del Manifesto “un’Agenda digitale per Catania” e “CityConneCTed”, costituenti parte integrante della presente proposta; Pertanto, è indispensabile pianificare e predisporre iniziative programmatiche dirette a realizzare gli obiettivi sopraindicati a partire dalla revisione dello Statuto comunale, prendendo in considerazione un percorso di modifica dello Statuto mediante l’introduzione di un nuovo articolo 6-bis tra principi programmatici diretti a formalizzare le finalità delle norme statutarie vigenti affinché si possa sancire il diritto all’accesso alla rete Internet in favore di tutti i cittadini per: 1. affermare le best practices di un’amministrazione virtuosa 2.0; 2. realizzare un concreto piano generale di contenimento della spesa pubblica mediante economie virtuose derivanti dallo sfruttamento efficiente delle nuove tecnologie; 3. potenziare l’erogazione di servizi telematici disponibili ai cittadini; 4. rendere più vivibile, sostenibile e accessibile Catania grazie allo sfruttamento generalizzato delle nuove tecnologie. Testo nuovo articolo Art. 6-bis – “Diritto di accesso ad Internet” «Il Comune di Catania: si adopera per diffondere la crescita della considera la cultura digitale con particolare riguardo alle Rete Internet un’infrastruttura essenziale per l’esercizio dei fondamentali categorie diritti di cittadinanza, garantendo l’accesso favorendo alla Rete Internet in condizione di parità e di nuove uguaglianza comunicazione per garantire a tutti i cittadini, digitale, con modalità a rischio esclusione digitale, concretamente l’accesso alle tecnologie si trovano e compresi promuovere cittadinanza svantaggiate condizioni economiche, sociali e digitale, mediante procedure atte a favorire la geografiche, una reale accessibilità alla Rete partecipazione dei cittadini all’azione politica mediante la progressiva disponibilità di e amministrativa tramite la Rete Internet; infrastrutture a banda larga». la che informazione tecnologicamente adeguate, in modo da attivamente coloro di in Angelo Alù Presidente GY - Ideatore della proposta di revisione dello statuto mediante l’elaborazione del nuovo articolo; A supporto dell’iniziativa Consiglio direttivo GY: Gianluca D’Alessandro Davide Mercurio Giovanni Vinci Alessandro Milia Sottoscrittori
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