Geologo Domenico Beltrame Ordine dei Geologi della Regione Emilia Romagna n° 453 P. IVA: 02046491201 ÷ C.F: BLT DNC 58R29 A944G I.I.P.LE. Istituto per l'Istruzione Professionale dei Lavoratori Edili di Bologna e Provincia via del Gomito 7 - BOLOGNA CONVEGNO LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA ANTISISMICA: PROTOCOLLO PER UNA CORRETTA DIAGNOSI ANTISISMICA DEGLI EDIFICI NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA "LA NUOVA DIAGNOSI ANTISISMICA DEGLI EDIFICI" Indagini per Definire la Risposta dei Suoli e delle Strutture a un Terremoto [il caso pratico della struttura Filonido di Bologna] AGCI Associazione Generale delle Cooperative Italiane GS General Servizi Soc. Coop. Consulenza e Servizi per le Imprese Consorzio Cires ed Eco Cires Costruire Soc. Coop. a r.l. e mutualità prevalente Bologna, 23 giugno 2014 ore 15,00÷18,00 Studio e Domicilio Fiscale: via del Monte 12 - 40068 San Lazzaro di Savena (Bo) telefono fisso e fax: 051 8494598 ÷ telefono portatile: 333 2272278 e-mail: [email protected] Geologo Domenico Beltrame Ordine dei Geologi della Regione Emilia Romagna n° 453 P. IVA: 02046491201 ÷ C.F: BLT DNC 58R29 A944G INDICE Introduzione................................................................................................. Pag. 1 Cenni sul luogo e sulla struttura in esame…........................................... " 2 Breve richiamo agli studi geologici progettuali…................................. " 3 1) Descrizione…..................................……................................................. " 4 2) Elaborazione...................................……................................................. " 8 3) Interpretazione......….......................….................................................. " 13 Conclusioni….....................................…….................................................. " 15 Studi vibrazionali Studio e Domicilio Fiscale: via del Monte 12 - 40068 San Lazzaro di Savena (Bo) telefono fisso e fax: 051 8494598 ÷ telefono portatile: 333 2272278 e-mail: [email protected] 1 INTRODUZIONE Avendo reperito esaustivi documenti geologico-sismici, il protocollo degli accertamenti seguito per lo studio vibrazionale dell'asilo nido Filonido di Bologna è stato articolato in due sole fasi operative, quali: 1. una prima fase, consistente in una prima ispezione dei luoghi e nello studio degli elaborati progettuali dell'edificio, gentilmente forniti dalla Soc. Coop. Dolce, dal cui esame è sostanzialmente emersa sia la ben recente epoca di costruzione (la cui concessione edilizia risale appunto al 27/09/2010), sia come lo stesso sia stato progettato in modo conforme alle più recenti norme tecniche e procedure geologiche inerenti la pericolosità sismica locale; 2. una seconda fase, consistente nella misura delle vibrazioni del fabbricato e del suo terreno di fondazione, svolta tramite otto registrazioni a mezzo tromografo portatile Tromino ® (Micromed spa), tesa a verificare l'eventuale coincidenza tra la frequenza propria di risonanza del sottosuolo e la frequenza del primo modo flessionale della struttura, con la congiunta possibilità d'innesco di fenomeni di doppia risonanza suolo-struttura. In particolare, mentre nello stabile sono state individuate tre opportune verticali lungo le quali è stata svolta una misura a piano (una al piano terra e una sopra al primo solaio, dato dal tetto della struttura), per un totale di sei, altre due misure sono state fatte in campo libero, nel cortile meridionale. In tale ambito, le operazioni di misura condotte hanno impegnato una mattina di lavoro e non hanno comportato alcuna sospensione o particolari limitazioni delle attività didattiche all'epoca in corso. 2 CENNI SUL LUOGO E SULLA STRUTTURA IN ESAME Il nido d'infanzia Filonido è ubicato al civico 16 di via della Vita e ricade nella prima periferia Nord Est del Comune di Bologna, poco a Sud dell'area fieristica, in un contesto urbanizzato pressoché regolare e debolmente inclinato verso Nord, proprio delle aree dell'alta pianura bolognese, all'interno di un lotto pianeggiante e a pari quota dei circostanti intorni, privo di significative irregolarità morfologiche. In particolare, trattasi di uno stabile articolato su di un unico piano fuori terra e dimensionato su fondazioni superficiali, dirette del tipo a trave, costruito in muratura di mattoni pieni e con strutture in elevazione e orizzontali in legno prefabbricato, con ampie forature sui lati meridionali. Tale edificio è altresì distribuito su di una pianta data dall'intersezione di due principali bracci di ampiezza variabile, allungati verso NNO÷SSE e NNE÷SSO e si svolge lungo un asse longitudinale complessivamente inclinato di 30° circa rispetto al Nord geografico, avente dimensioni massime di circa 55 per 15m, organizzato secondo spazi, geometrie e un'esposizione solare funzionali ai sevizi e alle attività pedagogiche e ai requisiti di confort ambientale richiesti dalla natura dell'edificio. N / Figura 1: pianta e ubicazione delle tre verticali sismiche testate all'interno- In merito alle ispezioni condotte nel fabbricato, risulta come l’edificio sia privo di una qualsiasi lesione riconducibile a fenomeni d'instabilità dei terreni di fondazione e del sistema fondale o a intervenute interferenze e come lo stesso si erga in un contesto morfologico privo di fattori d’instabilità potenziale. 3 BREVE RICHIAMO AGLI STUDI GEOLOGICI PROGETTUALI Dall'esame degli studi geologici prodotti a corredo della progettazione della struttura, si evince come siano state svolte idonee ricerche atte alla puntuale caratterizzazione del modello geologico, sismico e geotecnico del sito in oggetto. In termini generali e per quanto ai fini di questo studio, tali accertamenti sono stati condotti tramite studi bibliografici, sopralluoghi e cantieri di indagini sismiche, di prove penetrometriche statiche (CPTU) e di sondaggi, con prove di laboratorio su campioni di terreno appositamente prelevati, così da poter concludere che l'area era idonea a quanto in progetto e che presenta un primo sottosuolo costituito dai depositi alluvionali appartenenti al sistema deposizionale del Torrente Savena, i quali sono qui sostanzialmente caratterizzati, per le profondità testate, • da una successione di prevalenti terreni granulari, articolata da più superficiali tessiture limose e sabbiose, da un sottostante e significativo intervallo argilloso e da ancor più sottostanti lenti sabbioso-ghiaiose, queste ultime in essere a partire da 13 m circa di profondità in poi; • da soddisfacenti ordini di compattezza e di resistenza al taglio; • dalla mancanza di falde idriche sotterranee di carattere permanente e temporaneo. In tale ambito, sotto il profilo della definizione del modello sismico e oltre a svolgere gli accertamenti richiesti per la stima della Pericolosità Sismica di Base del sito, sono state altresì verificate • sia le condizioni morfologiche e di rigidità sismico-stratigrafiche che concorrono alla definizione dell'Azione Sismica di Progetto, queste ultime risultate tramite tecnica MASW (Multichannel Analysis of Surface Waves), con l'acquisizione della velocità delle onde di taglio VS30 [risultata essere ascrivibile alla Categoria di Sottosuolo C di Tab. 3.2.II NTC (relativa a Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o a grana fine mediamente consistenti .....)]; • sia la mancanza di termini idrogeologici, litologici, granulometrici e geomeccanici tali da poter indurre la liquefazione dei livelli incoerenti intercettati durante le indagini. 4 STUDI VIBRAZIONALI 1) Descrizione Tramite la fattiva collaborazione tecnica del Geol. Riccardo Panzeri, la mattina del 5 febbraio 2014 sono state effettuate numero otto acquisizioni del microtremore ambientale della durata di 16' ciascuna, svolte alla frequenza di campionamento di 128 Hz. All'interno dell'edificio, le tre componenti del moto (N-S, E-W e Up-Down), registrate sul tetto, sono state trattate separatamente con spettri normalizzati rispetto al moto del piano terra, rimuovendo così l’effetto del sottosuolo (che ha delle frequenze proprie di vibrazione) ed evidenziando il solo effetto legato alla struttura, così da pervenire alle frequenze del primo modo flessionale. (Nota: la ridotta altezza del fabbricato limita l’indagine al primo flessionale). All’esterno dell’edificio e a debita distanza da esso e da altre strutture, è stato infine misurato il microtremore ambientale, sempre presente e generato da cause antropiche e naturali; in questo caso, le tre componenti del moto sono state elaborate secondo la tecnica HVSR (Horizontal to Vertical Spectral Ratio o H/V), ottenendo così le frequenze di risonanza specifiche di quel sottosuolo. In maggiore dettaglio e come ubicato in Figura 2, sono state condotte: • n° 3 misure complessive, ciascuna delle quali svolta nelle stazioni d'indagine 01, 02 e 03, poste al piano terra all'interno della struttura e qui realizzate poggiando lo strumento direttamente sul pavimento di legno; • n° 3 misure complessive, ciascuna delle quali svolta sul tetto della struttura e sulla verticale delle stesse stazioni 01, 02 e 03, qui realizzate infiggendo gli appositi piedini dello strumento nel substrato di inerte che funge da copertura (strato drenante in lapillo vulcanico); • n° 2 misure in campo libero nelle stazioni d'indagine 04 e 05, poste nel giardino della struttura e qui realizzate poggiando lo strumento direttamente al suolo. 5 N Figura 2: pianta dell'edificio inserita nel contesto reale (tramite immagine del 2007 di Google-earth) e ubicazione delle stazioni d'indagine. Come mostrato dalle frecce rosse della Figura 2, il nord strumentale delle stazioni 02, 03, 04 e 05 è stato orientato lungo l’asse principale dell’edificio (a circa 210° N) e le misure della stazione 01 sono state diversamente effettuate con nord strumentale a 310° N. 6 Figura 3: particolare della stazione 01 sul tetto dell'edificio. Figura 4: particolare della stazione 05 ubicata nel giardino di pertinenza. 7 Figura 5: panoramica del tetto scattata dall’estremità Ovest dell’edificio con al centro il Tromino in fase di acquisizione nella stazione 03. 8 2) Elaborazione A) Misure nella struttura Le tracce registrate sui tre canali strumentali N-S, E-W e U-D sono state elaborate con il software Grilla utilizzando finestre temporali di 60” e un lisciamento al 2%, così da ottenere i relativi spettri in velocità. Ogni misura effettuata sul tetto è stata quindi rapportata alla corrispondente misura svolta al piano terra, ottenendo infine i grafici normalizzati del comportamento dinamico della struttura sulle due componenti strumentali N-S ed E-W (Figura 6, 7 e 8). 10 Hz 7 Hz Figura 6: spettri in velocità normalizzati (Hi/Ho) delle due componenti strumentali N-S (sopra) ed E-W (sotto), nella stazione d'indagine 01 (spigolo NE dell'edificio). 9 7 Hz 6-7 Hz Figura 7: spettri in velocità normalizzati (Hi/Ho) delle due componenti strumentali N-S (sopra) ed E-W (sotto), nella stazione d'indagine 02 (al centro dell'edificio). 10 7 Hz 8-10 Hz Figura 8: spettri in velocità normalizzati (Hi/Ho) delle due componenti strumentali N-S (sopra) ed E-W (sotto), nella stazione d'indagine 03 (ala Ovest dell'edificio). 11 B) Misure in campo libero Le acquisizioni di microtremore ambientale effettuate al suolo nelle stazioni 04 e 05 sono state elaborate con il software Grilla utilizzando finestre temporali di 20” ed un lisciamento al 10%, ottenendo gli spettri in velocità sulle tre componenti strumentali. Applicando la tecnica HVSR si sono infine ottenuti i grafici H/V mostrati in Figura 9 e Figura 10. 0.5÷1 Hz 2 Hz Figura 9: sopra grafico H/V della stazione 04 (in rosso la media e in nero la deviazione standard; sotto gli spettri delle tre componenti strumentali. 12 0.5 – 1 Hz 2 Hz 3 Hz Figura 10: sopra grafico H/V della stazione 05 (in rosso la media e in nero la deviazione standard); sotto gli spettri delle tre componenti strumentali. 13 Figura 11: grafici della stabilità delle misure dopo selezione delle finestre temporali utilizzate per l’elaborazione dei grafici H/V (misura 04 in alto e misura 05 in basso). 3) Interpretazione A) Misure nella struttura In termini generali, le misure condotte all'interno dell'edificio evidenziano una frequenza di risonanza relativamente alta e che ben si accorda con una struttura bassa (di circa 3.5 m di altezza), poco rigida e avente una massa relativamente spostata verso l’alto. In altre parole, per una struttura in cemento armato ci saremmo aspettati una frequenza fondamentale di almeno 10 Hz ma, essendo la nostra in ferro-legno, questa è più flessibile e ha il lastrico del tetto caricato dalla copertura lapidea. 14 In maggiore dettaglio, per quanto al primo modo flessionale in senso longitudinale (N-S), questo è ben rappresentato e facilmente riconoscibile nel picco a 7 Hz della misura 02 (Figura 7 "sopra"), [anche se un po' meno chiaramente nella misura 03 (Figura 8 "sopra")]. D'altro canto, in senso trasversale (E-W) alla struttura, le stesse misure 02 e 03 non sono concordi in quanto mentre nel grafico della stazione 02, rilevata verso il centro della struttura, si distingue una frequenza fondamentale attorno a 6-7 Hz (Figura 7 "sotto"), la misura 03, compiuta verso l’estremità Ovest, indica un primo modo a 8-10 Hz (Figura 8 "sotto"). In particolare, l’entità di questa maggiore amplificazione sembra riconducibile all’irregolarità geometrica dell'edificio e alla disposizione asimmetrica delle masse, specie allorquando si osservi che il paramento settentrionale è costruito in muratura e che la parte centrale e meridionale dell’edificio sono semplicemente tamponate in vetro-alluminio e cartongesso e in tale ambito, la sezione a stringere dell’edificio verso Ovest pare ancor più giustificare la maggior frequenza del primo modo flessionale registrata sulla sezione trasversale della misura 03. Infine, il posizionamento e l'orientamento dello strumento nella stazione 01, ubicata presso lo spigolo NE dell’edificio invece che presso le sue parti mediane e avente un Nord strumentale diverso da quello adottato per le stazioni 02 e 03, ci consente di identificare due modi principali attorno a 7 Hz in senso trasversale (E-W) e a 10 Hz in senso longitudinale (N-S) al tratto orientale della struttura, con movimenti ascrivibili a torsioni e a combinazioni dei modi superiori di vibrazione con elevate ampiezze. B) Misure in campo libero I grafici H/V delle stazioni d'indagine 04 e 05 mostrano una amplificazione diffusa tra 0.5 e 1 Hz, comunemente riscontrabile nella nostra pianura pedecollinare ed ascrivibile a riflettori sismico-stratigrafici posti a profondità dell'ordine di 80-150 metri. In queste due misure è infine ancora visibile un pur debole picco a 2 Hz e a 3 Hz, quest'ultimo effettivamente riconoscibile solo nella misura 05, riconducibile ai livelli sabbioso-ghiaiosi individuati a bassa profondità durante gli accertamenti progettuali. 15 CONCLUSIONI A fronte di un contesto geologico-sismico puntualmente indagato durante le fasi progettuali edificatorie dello stabile e caratterizzato sia da usuali condizioni di pericolosità sismica di base, sia dalla mancanza di sfavorevoli condizioni fisicomeccaniche nei terreni di fondazione, sia dall'assenza di fattori predisponenti effetti di sito, è stata condotta un'indagine vibrazionale speditiva sulla struttura Filonido e sul terreno del suo cortile. I risultati di tale accertamento evidenziano che per cause legate alla geometria, ai materiali di costruzione e alla distribuzione delle masse, la struttura vibra in modo relativamente complicato ma con frequenze di risonanza tali da essere ben al di fuori delle frequenze di risonanza proprie del sottosuolo (7 >> 1), così da scongiurare, in caso di sisma, l'insorgere di sollecitazioni aggiuntive e distruttive date da fenomeni di doppia risonanza suolo-struttura e altresì indotte da eventuali lesioni che potessero insorgere durante i primi momenti di un terremoto. Fine
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