alessandro facchin, giovanni tasca - Istituto Italiano di Preistoria e

L’età del bronzo nella pianura veneziana orientale: riflessioni su
alcuni recenti rinvenimenti.
Alessandro Facchin (Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto - [email protected])
Giovanni Tasca (Museo Civico «Federico De Rocco» di San Vito al Tagliamento - [email protected])
La parte della
pianura veneziana
ad est del fiume
Piave, fino a pochi
anni fa pressoché
sguarnita di presenze dell’età del bronzo ad eccezione
di pochi sporadici, ha fornito recenti rinvenimenti che
consentono di puntualizzare meglio alcuni aspetti del
popolamento, in relazione anche al comparto friulano
occidentale e a quello dei castellieri (per un quadro
analitico delle presenze dell’età del bronzo nel Veneto
orientale si rimanda ai contributi presentati all’IIPP
2013, citati in bibliografia).
A Noventa di Piave una frequentazione piuttosto
arcaica, tra BA e prime fasi del BM, è attestata da forme
subcilindrico-troncoconiche profonde con brevissimo
orlo appena svasato e sottolineato da cordone, forme
emisferiche o biconiche con accenno di orlo assottigliato
appena svasato, prese a lingua con impressione rivolta
verso l’alto; un orlo a tesa con spigolo interno ispessito
attesta la vita del sito nel BR2.
In località Loncon di Concordia Sagittaria, presso il
basso corso dei fiumi che originano dalle risorgive
dell’immediata Destra Tagliamento, l’associazione in
strato di un elemento del tardo BA di tradizione orientale
(friulano-giuliano-slovena) con uno di ampia circolazione tra il
polo gardesano e la pianura friulana -riproducendo un’associazione
simile a quella attestata a Cavasso Nuovo nella corrispondente
fascia di pedemontana pordenonese- conferma il ruolo d’incontro
del territorio della Destra Tagliamento in questo periodo.
Tali rinvenimenti documentano già in questa fase la vitalità
dell’estremo orientale della pianura veneziana come area di scambio
culturale; purtuttavia, si ha l’impressione di un uso del territorio
ancora molto provvisorio, con apparenti occupazioni temporanee e/o
sporadiche di siti nella media pianura, oppure dei rilievi e versanti
della pedemontana (Bannia Palazzine di Sopra; Cavasso Nuovo;
San Tomè di Dardago); talora rimane traccia di qualche “sosta” in
siti che in seguito saranno sedi di castellieri (ad es. Rividischia: v.
poster Tasca, Lambertini). Il BM, noto nel Trevigiano e nella bassa
pianura udinese soprattutto per le deposizioni votive di bronzi in
acqua, è forse attestato tra i materiali di Noventa da una tazza (Asta
et Alii 2011, fig. 4/6) che ricorda moduli formali diffusi nel BM
nell’area dei castellieri carsico-istriani, ma che nelle proporzioni
si avvicina a un tipo inquadrato da Cardarelli nel BR1 (Cardarelli
1983, tav. 18, tipo 65). Gli scarsissimi dati provenienti dal territorio
si integrano tra la fine del BM e il passaggio al BR, quando l’area a
NW di Concordia è interessata dal medesimo fenomeno di diffusione
del popolamento che investe la bassa pianura pordenonese centroorientale, con due direttrici: una NS, lungo l’asta del Lemene, da
Casarsa verso Sesto al Reghena; l’altra lungo i corsi di risorgiva che
solcano in senso NE-SO il conoide tilaventino, che tocca Bannia,
Azzano Decimo, Panigai di Pravisdomini e, appunto, l’area a
NW di Concordia, dove, oltre a vecchi affioramenti tuttora inediti
dalla zona di Pramaggiore, è stato di recente segnalato un esteso
affioramento nel sito di Annone Veneto-Molin di mezzo (fig. 2).
Questa diffusione del popolamento nell’area in esame sembra
collocarsi in diretta relazione, sia topografica che tipologica, con
i siti da tempo noti poco a N, nel Pordenonese, e far parte quindi
di uno specifico fenomeno di presa di possesso del territorio in
funzione agraria. I materiali da Molin di Mezzo, inquadrabili tra
tardo BM e BR1, trovano infatti puntuale corrispondenza nelle
produzioni del basso Pordenonese. Il sito di Annone subirà poi la
medesima sorte degli insediamenti dell’area citata, abbandonati già
durante il BR1 o all’inizio del BR2.
Fig. 1:
1 Bannia, Palazzine di Sopra
2 Bannia Canale Remander
3 S. Giovanni di Casarsa, Cjastelar
4 S. Giovanni di Casarsa, Sedulis
5 Pieve di Palse
6 Castelir di Palse
7 Azzano Decimo, loc. Le Fratte
8 Pravisdomini, loc. Panigai
9 Sesto al Reghena, Campatti
10
Pramarine
di Sesto al Reghena
Localizzazione dei siti citati nella bassa pianura
pordenonese
e veneziana orientale.
11 San Vito Boscat
12 Concordia Via S. Pietro Fondo Arreghini
13 Concordia Area del Teatro
14 Concordia, Loncon
15 Caorle S. Gaetano
16 loc. Melmosa, Casa Campatti
1 Bannia, Palazzine di Sopra
17 loc. Molin di Mezzo
2 Bannia Canale Remander
18 Rivatte
3 S. Giovanni di Casarsa, Cjastelar
19 Sile
4 S. Giovanni di Casarsa, Sedulis
20 Santa Petronilla Runcis
5 Pieve di Palse
21 Ponte dei Spinei - Pradival
6 Castelir di Palse
22 Rosco
7 Azzano Decimo, loc. Le Fratte
23 loc. Melmose
8 Pravisdomini, loc. Panigai
24 Santa Rufina di Palse
9 Sesto al Reghena, Campatti
25 Casai di Tau
10 Pramarine di Sesto al Reghena
26 loc. Levada, San Giusto
11 San Vito Boscat
27 Bagnarola, loc. Comunali
12 Concordia Via S. Pietro Fondo Arreghini
28 Agro Concordiese
13 Concordia Area del Teatro
29 Noventa di Piave
14 Concordia, Loncon
30 Cittanova Eraclia
15 Caorle S. Gaetano
16 loc. Melmosa, Casa Campatti
17 loc. Molin di Mezzo
18 Rivatte
19 Sile
20 Santa Petronilla Runcis
21 Ponte dei Spinei - Pradival
22 Rosco
23 loc. Melmose
24 Santa Rufina di Palse
25 Casai di Tau
26 loc. Levada, San Giusto
27 Bagnarola, loc. Comunali
28 Agro Concordiese
29 Noventa di Piave
30 Cittanova Eraclia
Viceversa, il territorio dell’estremo oriente veneziano dimostrerà di
reagire in modo diverso alla crisi, come evidenziato dalla continuità
di frequentazione attestata a Concordia, dove il BR2 è pienamente
documentato, e dalla fioritura con il BR2 avanzato dell’importante
centro artigianale ed emporiale di Caorle San Gaetano.
Bibliografia
ASTA A., CIVIDINI T., GROPPO V., MILLO L., PUTZOLU C. 2011, Nuove
testimonianze archeologiche da Noventa di Piave (Venezia), ArchVen XXXIV, pp. 8-27.
CARDARELLI A. 1983, Castellieri nel Carso e nell’Istria: cronologia degli insediamenti
fra media età del bronzo e prima età del ferro, in Preistoria e Protostoria del Caput Adriae,
Catalogo della mostra, pp. 87-118.
FACCHIN A., LOTTO D., CINGANOTTO C. cds, Dinamiche di popolamento nella
bassa pianura padovana e veneziana tra Bronzo antico e Bronzo finale, in AttiIIPP
XLVIII, “Preistoria e Protostoria del Veneto”, Padova, 5-9 novembre 2013.
FACCHIN A., FAGAN M., TASCA G. cds, Rinvenimenti dell’età del bronzo in Via
Colombera - Quarto d’Altino (Venezia), in AttiIIPP XLVIII, “Preistoria e Protostoria del
Veneto”, Padova, 5-9 novembre 2013.
ROSSIGNOLI C., PUJATTI E., VICENZUTTO D., REGGIANI P. cds, L’insediamento
tardo-neolitico di Concordia Sagittaria (Venezia), località Loncon, in AttiIIPP XLVIII,
“Preistoria e Protostoria del Veneto”, Padova, 5-9 novembre 2013.
A. Facchin, G. Tasca, L’età del bronzo nella pianura veneziana orientale: riflessioni su alcuni recenti rinvenimenti
Il sito di Annone Veneto - Molin di Mezzo
Tra il 2009 e il 2010 venne recuperata in due
aree contigue in località Molin di Mezzo,
in comune di Annone Veneto, una notevole
quantità di frammenti ceramici, portati in
superficie dai lavori agricoli. Dalla medesima
area provengono anche, rinvenute in momenti
diversi, una cuspide litica a ritocco foliato e
base concava (fig. 3, n. 13), assegnabile al BM,
e uno scalpello in bronzo tipo “Surbo” (fig. 4),
inquadrabile tra il BR e l’inizio del BF.
Nel 2008, a circa 300 m di distanza
dall’affioramento principale, era stata rivenuta
isolata un’ansa a nastro verticale con piccola
apofisi a bottone, confrontabile nel BR padovano,
pordenonese e sul Carso (fig. 3, n. 14).
Tra i materiali degli spargimenti principali, di
cui si presenta qui una minima campionatura,
prevalgono gli elementi generici quali pareti
con fitte cordonature orizzontali, digitate o lisce
e le campiture di bugnette fittamente disposte in
sequenze ordinate o caoticamente.
La tazza carenata (fig. 2, n. 1) sembra risalire
a moduli del BM2/3 terramaricolo, ma trova
confronto ancora nel BR2 non avanzato friulano.
Le olle subcilindrico ovoidi, l’olletta globosa, la
decorazione a profonde impressioni sul margine
anche con ispessimento dell’orlo, le prese
rettangolari prominenti anche con impressione
mediana si inquadrano bene nelle produzioni
friulane (Braida Roggia Strato 3, Pozzuolo
Piano a vasi e Sottofondo a cocci, Castions di
Strada, San Vito Boscat) e veneto orientali (Le
Motte) del tardo BM-BR1.
Appare quindi proponibile per il sito un
inquadramento nell’ambito del BR1 – BR2
iniziale, con una notevole presenza di elementi
di tradizione del BM.
Fig. 4: Annone Veneto, loc. Molino di Mezzo. Scalpello, bronzo. Scala 1:2 (disegno: G. Tasca).
Fig. 2: Annone Veneto, loc. Molin di Mezzo. Campionatura della ceramica rinvenuta nell’area
1. Scala 1:5 (disegni: G. Tasca).
Fig. 3: Annone Veneto, loc. Molin di Mezzo. Campionatura della ceramica rinvenuta nell’area
2. Scala 1:5 (n. 13: scala 4:5) (disegni: G. Tasca).