“TERRE DI SOLIDARIETÀ”: COMUNITÀ EDUCATIVA PER ADOLESCENTI SVANTAGGIATI IN UN CONTESTO DI AGRICOLTURA SOCIALE “L’agricoltura sociale (AS) valorizza l’agricoltura multifunzionale nel campo dei servizi alla persona e si caratterizza per legare la produzione di beni e servizi tradizionali alla creazione di beni e reti informali di relazioni. Accanto alla produzione di prodotti alimentari e servizi tradizionali dell’agricoltura, l’AS interviene a sostegno della produzione di salute, di azioni di riabilitazione/cura, dell’educazione, della formazione, dell’organizzazione di servizi utili per la vita quotidiana di specifici gruppi di utenti, nonché nella creazione di opportunità occupazionali per soggetti a più bassa contrattualità ...” (Manifesto dell’Agricoltura Sociale – Progetto Social Farming – Uni Pisa). L’agricoltura è certamente un settore in trasformazione e l’Agricoltura Sociale rappresenta una delle tante possibilità offerte dal mondo agricolo sia per l’agricoltura ma anche per la comunità. Oggi sono infatti messi in discussione i modelli economici classici, con netta divisione fra azienda produttrice e comunità consumatrice, e si osservano tendenze ed esperienze, sempre più numerose, nelle quali il ruolo ed il coinvolgimento della società civile, nelle sue diverse forme ed espressioni, diventa determinante nelle scelte delle aziende e nella definizione dei percorsi da realizzare. L’Agricoltura Sociale, mettendo in campo azioni per rispondere ai bisogni della collettività, permette di coniugare in modo innovativo la produzione di beni alimentari con la produzione di percorsi di qualità sociale. L’agricoltura diventa così portatrice di innovazione e di innovazione sociale. In particolare, realizzare percorsi di formazione e di inserimento lavorativo di persone con disabilità o con disagio, attraverso l’agricoltura, vuol dire realizzare percorsi di giustizia sociale, di giustizia attiva, basati sulla condivisione come chiave di successo per ripensare modelli di welfare e generare progresso. Specie in questo momento, in cui la crisi del welfare manifesta il fallimento delle azioni puramente assistenziali, l’agricoltura sociale mostra un modello innovativo di collaborazione pubblico-privato in grado di generare benefici durevoli nel tempo. Le pratiche di Agricoltura Sociale sono oggi in aumento, specie nelle zone rurali o nelle zone immediatamente vicine alle città, dove maggiormente si sente la necessità di servizi alla persona. Le azioni progettuali che di seguito vengono proposte mirano a continuare e consolidare il progetto Terre di Solidarietà che la Misericordia di Siena ha avviato circa 10 anni fa, ponendosi, all’epoca, come pioniera nel settore dell’Agricoltura Sociale, ma anche dimostrando di essere lungimirante ed attenta lettrice degli sviluppi e del ruolo che questo settore avrebbe avuto nel definire risposte utili ai crescenti bisogni della comunità. Nel 2003 l’Arciconfraternita della Misericordia destinando la propria tenuta de “I Cinque Poderi” all’agricoltura sociale, si dimostrò inoltre anticipatrice di un modello di costruzione di welfare rigenerativo, che veicola servizi sociali partendo dalla riscoperta e dalla valorizzazione delle proprie radici e delle proprie finalità. Terre di solidarietà – L’idea progettuale L’Arciconfraternita di Misericordia di Siena ha avviato nel settembre del 2003 una progettazione pluriennale, denominata Terre di Solidarietà che, partendo dall’attenzione verso le fasce svantaggiate della società e dalle potenzialità insite nel territorio senese ed in particolare nella tenuta “I Cinque Poderi” di proprietà dello stesso Ente, potesse diventare esempio e modello per una nuova cultura della solidarietà, che sfidasse la cultura dell’egoismo, della solitudine e dell’insicurezza. Sfruttando il valore benefico intrinseco dell’ambiente naturale, il progetto promuove la reciproca collaborazione in attività agricole, ludiche e turistiche tra abili, soggetti svantaggiati e diversamente abili, da coinvolgere in una impresa agricola sociale. Tenendo presente alcuni concetti chiave come quello di rete sociale, polifunzionalità e sussidiarietà, e la disponibilità di circa 300 ettari di terreno e 5 fabbricati rurali, il progetto potenzialmente si rivolge a diverse tipologie di soggetti: Minori a rischio di disagio sociale, attraverso la predisposizione di strutture abitative a modello familiare, che oltre ad occuparsi quotidianamente della crescita e cura dei ragazzi, li possa coinvolgere in attività agricole, nella produzione del miele, nella cura di piccoli animali; Disabili psichici e/o fisici ultraquattordicenni, da indirizzare verso attività di lavoro orticolo e frutticolo, inizialmente all’interno di una ricezione diurna ed in fase evolutiva ipotizzando una soluzione al “dopo di noi”, anche attraverso la costituzione di un agriturismo per disabili e le loro famiglie; Genitori, sia orientando la famiglia del disabile verso figure professionali in grado di aiutare e gestire le ansie causate dalla presenza di un membro problematico, sia rappresentando l’esperienza svolta dal disabile e le sue risorse con l’obiettivo di un coinvolgimento progressivo nella progettualità; Anziani autosufficienti, cui offrire una residenza in cambio di un coinvolgimento attivo nella valorizzazione della memoria storica del mondo rurale, della capacità di intrattenimento tipica di questa fascia di età e delle capacità individuali da utilizzare nei progetti di fattoria didattica, orticoltura, allevamento di piccoli animali, …; Scolaresche, attraverso un’attività di “fattoria didattica”. Il progetto mira a valorizzare la capacità delle persone di sentire la diversità come fondamento di una società in cui la solidarietà non si riduce ad un sentimento vago di attenzione verso gli altri, ma è la determinazione ad impegnarsi per il bene comune. Tutti siamo responsabili di tutti. Non si tratta solo di condividere beni materiali ma anche il tempo, l’intelligenza, la cultura, la creatività e soprattutto l’amore per l’altro. Più in dettaglio, le azioni progettuali previste per realizzare Terre di Solidarietà sono, nell’ordine: 1. 2. 3. 4. Fare de “I Cinque Poderi” un’impresa agricola sociale capace di sostenersi economicamente nel lungo periodo e generare benefici plurimi, sia in campo ambientale che sociale, sia in campo formativo che economico, generando così valori diversi; Realizzare azioni di accoglienza e formative rivolte a soggetti svantaggiati con l’obiettivo di fornire strumenti concreti di acquisizione di professionalità in agricoltura e favorire così l’inserimento nel mondo del lavoro: a. Erogando nuovi percorsi di formazione ed educazione attraverso l’agricoltura, favorendo l’integrazione e la prevenzione del disagio; b. Contrastando il disagio di ragazzi con problemi di emarginazione attraverso l’acquisizione di competenze in agricoltura; Contribuire a veicolare ed approfondire il lavoro di ricerca sull’agricoltura sociale attraverso la nascita di un Centro Studi Nazionale; Favorire la promozione della solidarietà e sostenere l’educazione alla biodiversità ed alla diversità in genere. Dal punto di vista operativo, lo sviluppo progettuale prevedeva: L’utilizzo di una s.r.l. (“I Cinque Poderi” costituita come socio unico dalla Misericordia di Siena) per l’attività prettamente agricola; La collaborazione con Università e agenzie specialistiche per l’attività formativa e lo sviluppo del Centro Studi Nazionale sull’Agricoltura Sociale La stipula di contratti con cooperative sociali di tipo A e B per l’utilizzo della struttura a fini ricettivi e sociali, una volta completata la ristrutturazione degli edifici rurali. L’idea progettuale originaria è stata sviluppata con il supporto dell’Università della Tuscia, che da anni porta avanti progetti di ricerca nel settore dell’Agricoltura Sociale ed è, insieme alla facoltà di Pisa, riconosciuta anche nella comunità europea degli studiosi per il lavoro svolto in tale ambito. In particolare è stato determinante il supporto del Prof. Senni e della Dr.ssa Durastanti. Nell’arco di 10 anni dall’avvio delle attività di progettazione, molto è stato realizzato dal punto di vista infrastrutturale e agricolo nella tenuta de “I Cinque Poderi”. Brevemente nei paragrafi successivi viene descritto quanto ancora resta da fare per completare le azioni progettuali 1 e 3. Un paragrafo è dedicato inoltre all’intervento di apertura, presso “I Cinque Poderi”, di una comunità per adolescenti svantaggiati, come primo passo della azione n.2. Completamento dell’azione 1 – Abilitare “I Cinque Poderi” ad essere luogo di accoglienza, formazione e avviamento al lavoro di soggetti svantaggiati Per rendere l’azienda agricola “I Cinque Poderi” economicamente autonoma ed entità in grado di supportare la formazione e l’avviamento al lavoro di soggetti svantaggiati è necessario completare le attività previste nella progettazione originale, ed in particolare: Portare a reddito il frutteto, dotandolo di un impianto di irrigazione automatica; Ampliare le produzioni e la diversificazione dell’azienda, con colture erbacee ed in particolare ortaggi e piante aromatiche; Attivare l’allevamento di animali da cortile ed eventualmente l’allevamento ovino; Progettare lo sfruttamento del bosco con percorsi didattici e trekking e avviare l’allevamento di cinta senese; Creare una rete di Agricoltori Consapevoli, attraverso la quale ottimizzare lo sfruttamento dei canali di vendita. Vista la necessità da parte dell’azienda di costruire, da una parte occasioni utili per i percorsi di agricoltura sociale, dall’altra di raggiungere nuovi mercati e definire le relative strategie di vendita, la proposta è quella di farsi capofila di una rete di “aziende agricole consapevoli e responsabili”, che costruiscano un paniere di prodotti da Agricoltura Sociale e di servizi. In questo modo, l’azienda de “I Cinque Poderi” fungerebbe da capofila di un’azione di territorio più ampia, di un progetto territoriale capace di generare benefici diffusi e maggiormente sostenibili. Le aziende che accettano di entrare a far parte del paniere, oltre a conferire i prodotti, si rendono disponibili ad accogliere ragazzi della prima comunità di cui ipotizziamo la costituzione, ma anche per il futuro ragazzi con disabilità o disagio provenienti dalla comunità locale, all’interno della propria azienda, per percorsi di tirocinio lavorativo, borse lavoro, inserimenti lavorativi o altre formule di inserimento. Così, “I Cinque Poderi” sarebbero sia la cabina di regia che il luogo deputato alla formazione iniziale e poi, grazie alla rete di aziende, gli utenti si inserirebbero in un percorso lavorativo. In questo modo si offrirebbero concrete occasioni di lavoro e si costruirebbe uno strumento di supporto ai servizi innovativo e capace di consentire l’ingresso su mercati nuovi (Gruppi di Acquisto Solidale, circuito mense comunali, etc.). Le attività ipotizzate, a partire dalle 35 aziende con cui la Misericordia di Siena già collabora nel punto vendita di Via del Porrione, sono: Strutturazione del percorso Individuazione aziende per completare il paniere Definizione di una Carta dei Valori e di Protocollo di Intesa da sottoscrivere tra i partecipanti Realizzazione di 5 laboratori per presentare il progetto e il tema dell’agricoltura sociale ai partecipanti Supporto alla formazione degli imprenditori agricoli nell’accoglienza degli utenti in azienda Definizione del paniere di prodotti e supporto alla comunicazione In questo percorso abbiamo ipotizzato di lavorare con AiCARE per: La progettazione delle diverse attività, L’organizzazione delle colture mancanti; La calendarizzazione dei lavori; L’attivazione del circuito di Agricoltori Consapevoli; La definizione di strategia di mercato e ulteriori canali di commercializzazione (ad es. eCommerce); L’attività di comunicazione e divulgazione, che è stata a nostro avviso troppo carente. Avvio dell’azione 2 – Comunità educativa per minori svantaggiati Nell’ottica prima ricordata, per l’avvio progressivo e la messa a regime di attività ricettive, mirate alla educazione e formazione al lavoro di adolescenti disagiati (e successivamente disabili psichici e/o fisici ultraquattordicenni), è necessario completare i lavori di ristrutturazione del fabbricato rurale attualmente più prossimo al completamento (il podere Le Pietre/Le Macchie). A tal fine è sotto esame un progetto proposto da una cooperativa sociale umbra, che vanta una esperienza pluriennale nella gestione di minori disagiati, e che prevede, come obiettivi generali: La creazione di una comunità residenziale che oltre alla “mera” accoglienza offra reali opportunità formative, di avviamento professionale e di crescita personale; L’ausilio ai minorenni accolti per rileggersi e rileggere la propria vita anche da altre prospettive e con nuovi paradigmi: più rispettosi del proprio ed altrui operato e, conseguentemente, più attenti a se stessi e a chi con loro viene a contatto. I soggetti target saranno adolescenti (14-21 anni) svantaggiati, collocati in comunità educativa con decreto del Tribunale per i Minorenni territorialmente competente, il quale riconoscerà alla comunità una retta giornaliera. Si accoglieranno soggetti di ambo i sessi e si accoglieranno anche minori sottoposti a misure penali (Messa alla Prova, Misura Cautelare, Collocamento con misura alternativa alla detenzione, ...). La struttura potrà ospitare un numero massimo di 10 minori, di cui massimo il 50% con procedimenti penali in corso. Fra gli obiettivi specifici della Comunità si possono prevedere quelli di: Strutturare negli ospiti un bagaglio di conoscenze e competenze spendibili sul mercato del lavoro (confronta curriculum in ingresso ed in uscita); Favorire l'accesso dei giovani in uscita al mercato del lavoro; Ridurre la recidiva di minori collocati a seguito di problematiche di natura penale, consentendo una rielaborazione del proprio vissuto e delle proprie esperienze devianti; Evitare l'ingresso nel circuito penale dei minori collocati con procedimento di tutela giuridica. I minori collocati in comunità parteciperanno a moduli formativi teorici e pratici, dettagliati di seguito, inerenti le attività agricole in senso stretto e la lavorazione delle materie prime ed affiancheranno il personale già attivo all'interno dell'azienda agricola nelle attività di coltivazione, raccolta, lavorazione e commercializzazione dei prodotti, in relazione alle attività di: Potatura piantoni e raccolta dell’oliva; Potatura piante da frutto e raccolta; Pulizia e sistemazione appezzamenti boschivi; Lavorazione e trattamento della pianta fino alla produzione dell’olio; Lavorazione e trattamento della frutta per la realizzazione di prodotti di vario tipo, quali la marmellata e confetture; Avviamento della coltura generica ortofrutticola biologica nei poderi incolti. Tutte le attività previste e di possibile realizzazione verranno alternate ed introdotte da una parte teorica che affronterà i cicli di produzione e di lavorazione dei vari prodotti, anche se i ragazzi inseriti nel progetto effettueranno praticamente soltanto attività che non comprendono l’uso di macchinari “pericolosi” e di grossa taglia. Il corso è concepito in forma estremamente pratica, proprio per coinvolgere i ragazzi e fornire loro strumenti utili per apprendere le tecniche di cura, conduzione e gestione delle piante, ma anche per acquisire nozioni circa l’utilizzo oggi in agricoltura dei nuovi canali di comunicazione. L’erogazione di lezioni pratiche è da considerarsi una sorta di tutoraggio per i ragazzi per formarli e guidarli in situazione reale. Gli argomenti del corso riguarderanno 4 aspetti che caratterizzano il progetto di agricoltura sociale: La coltivazione di piante orticole La coltivazione di piante aromatiche La gestione dell’oliveto Le nuove tecniche di comunicazione e divulgazione La scelta di incentrare la formazione su questi percorsi è dettata da una parte dalla possibilità di valorizzare e inserire all’interno delle attività dell’azienda subito i ragazzi; dall’altra per fornire elementi di formazione utili per inserirsi nel lavoro in altre aziende, in modo da ampliare così la possibilità concreta di inserimento lavorativo. L’attività formativa sarà strutturata in un unico modulo che può essere ripetuto più volte nel corso dell’anno a seconda delle necessità, e che prevede: 40 ore di teoria (introduzione al mondo vegetale; esigenze e conduzione; caratteristiche; organizzazione e gestione delle colture, gestione della comunicazione in agricoltura attraverso l’uso dei nuovi strumenti web); 70 ore di teoria e pratica (produzioni orticole: caratteristiche e conduzione; produzioni aromatiche: caratteristiche e conduzione; gestione dell’oliveto, organizzazione delle colture protette; progettazione di nuove strategie di comunicazione). Parallelamente alla formazione legata all'agricoltura, i minori potranno partecipare ad attività di formazione pratica collegata alle attività di ristorazione e catering, che vengono saltuariamente realizzate all'interno della tenuta, nel Centro Servizi, utilizzato per ospitare convegni, giornate formative ed eventi di varia natura, all'interno dei quali vengono realizzate pietanze realizzate anche con i prodotti coltivati in azienda. Avvio dell’azione 3: nascita di un Centro Studi Nazionale sull’Agricoltura Sociale L’attività di documentazione e di ricerca è parte fondante dell’intero progetto Terre di Solidarietà sin dalla sua costituzione, poiché si ipotizzava una forte domanda di evidenze scientifiche e di esperienze per il confronto e la crescita di queste pratiche di agricoltura plurifunzionale. A distanza di 10 anni, pur essendo il tema dell’Agricoltura Sociale in continua crescita e sempre più fonte di ricerca, di studi e di percorsi formativi e informativi, un Centro Nazionale in cui raccogliere sia l’esperienza ma anche la casistica maturata, i dati relativi alle altre realtà simili, in modo da rendere il tutto consultabile e da essere a disposizione di chiunque si avvicini all’argomento, non è ancora stato ipotizzato e realizzato. Per questo l’idea di realizzare all’interno de Le Terre di Solidarietà un Centro Studi Nazionale in cui raccogliere sia documentazione che studenti, persone o studiosi che vogliano approfondire questi percorsi trovando anche la pratica delle attività all’interno dell’azienda “I Cinque Poderi” è di certo una grande opportunità. Non solo, avendo a disposizione il centro direzionale, il Centro Studi sarebbe fruibile per convegni, corsi di formazione e ricerche, facendo così dell’azienda agricola della Misericordia di Siena un modello di riferimento, un Progetto pilota utile anche al di fuori del proprio territorio per veicolare la propria esperienza e tutte le altre informazioni valide. Un modello capace di trasmettere conoscenza utile a trasferire le buone pratiche di Agricoltura Sociale. Per avviare l’attività del Centro abbiamo ipotizzato di realizzare: 3 corsi formativi di 20 ore, realizzabile nei weekend, ciascuno rivolto a quanti vogliano approfondire queste tematiche a livello nazionale; 1 convegno nazionale su tematiche legate all’Agricoltura Sociale. Per maggiori informazioni e/o per supportare il progetto inviare un messaggio di posta elettronica a [email protected] o contattare il numero 0577-210263.
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